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Disabilità intellettiva.Progetto di vita-Orientamento-
Autonomie-Competenze per la vita
Belluno, 4 novembre 2016Prof. Angelo Lascioli
Università degli Studi di Verona
Prof. Angelo Lascioli - Università di Verona - [email protected]
Una premessa metodologica
Prof. Angelo Lascioli - Università di Verona - [email protected]
Quale approccio alla persona con disabilità?
Quale approccio alla progettazione?
L’approccio biopsicosociale (OMS, ICF, 2001)
CapacitàCapacità PerformancePerformance
Funzioni e strutture corporee
Apprendimenti Apprendimenti
Attività
Partecipazione sociale
Partecipazione sociale
La disabilità intesa come «la conseguenza o il risultato di una complessa relazione tra la condizione di salute di un individuo e i fattori personali, e i fattori ambientali che rappresentano le circostanze in cui vive l’individuo».
Disabilità
Funzionamento
Il capability approach
L’approccio alla capacitazione si focalizza sulla qualità di vita che gli individui sono effettivamente in grado di raggiungere e propone di non fermarsi alla semplice valutazione delle risorse possedute dalle persone, ma anche di considerare ciò che le persone possono fare con questi strumenti, ossia le loro effettive capability.
Perché è importante parlare di Progetto di vita-Orientamento-Autonomie-Competenze per la vita
• Primo elemento: è aumentata la vita media delle persone con disabilità intellettiva;
• Secondo elemento: l’aumento della vita media delle persone con disabilità intellettiva apre a due importanti riflessioni: quale futuro si può immaginare per loro? Esiste la possibilità di immaginare una vita adulta anche per chi ha una disabilità intellettiva?
Prof. Angelo Lascioli - Università di Verona - [email protected]
Principale preoccupazione delle famiglie è quella per il futuro dei loro figli con disabilità una volta che loro non potranno più prendersene cura. "Nel tempo – afferma il Censis - aumenta il senso di abbandono delle famiglie e cresce la quota di quelle che lamentano di non poter contare sull'aiuto di nessuno pensando alla prospettiva di vita futura dei propri figli disabili. Mentre tra i genitori di bambini e ragazzi Down fino a 15 anni la quota di genitori che pensa a un 'dopo di noi' in cui il proprio figlio avrà una vita autonoma o semi-autonoma varia tra il 30% e il 40%, tra i genitori degli adulti la percentuale si riduce al 12%. La quota di genitori di bambini e adolescenti autistici che prospettano una situazione futura di autonomia anche parziale per i loro figli (23%) si riduce ancora più drasticamente (5%) tra le famiglie che hanno un figlio autistico di 21 anni e più". https://www.disabili.com/aiuto/articoli-qaiutoq/sono-4-1-milioni-i-disabili-in-italia-e-il-carico-dell-assistenza-e-sulle-famiglie
La riflessione pedagogico-speciale ha il dovere di elaborare significati di adultità sostenibili in
presenza di condizioni di disabilità complesse
• In particolare è necessario re-interrogarsi sul significato di adultità
Significati di adultità inconciliabli con la disabilità intellettiva
• L’adultità intesa come traguardo che si raggiunge grazie all’età e che, una volta raggiunto, risulta acquisito per sempre
Significati di adultità compatibili con la disabilità intellettiva
• Esistono gradi diversi di adultità;• Divenire adulti è come avvicinarsi alla riva provenendo dal mare
aperto, dove l’acqua è alta e non si tocca terra: l’ingresso nell’adultità inizia nella «zona liminale» dove si smette di galleggiare perché è possibile toccare la terra con la punta del piede; da qui inizia il viaggio verso l’adultità; ogni passo sulla terra è un passo fatto di adultità; il guadagno della riva è un solo un modo più completo di essere adulti, non è l’unica condizione per essere adulti, perché esistono gradi diversi di adultità
Evidenze a favore della possibilità di una vita adulta per chi ha una disabilità intellettiva
• L’analisi dell’adultità evidenzia che non si diviene adulti solo perché se ne è capaci (non bastano le capacità);
• L’adultità non è una capacità ma un ruolo sociale;• Si diviene adulti grazie ai ruoli che ci vengono assegnati
e alle richieste che ci provengono dalla comunità di adulti della quale siamo parte (l’adultità è un’azione corale);
• L’adultità è un processo di capacitazione.
Elemento decisivo del processo di adultità in presenza di disabilità intellettiva
• L’adultità in presenza di disabilità intellettiva è un avanzare lento e faticoso verso l’assunzione di un ruolo e di un modo d’essere che ha bisogno di supporti e conferme da parte di altri adulti, con cui ci si sente in un rapporto/legame di riconoscimento di adultità.
ORIENTARE ALLA VITA ADULTA LA PERSONA CON DISABILITA’ INTELLETIVA
una sfida a pensare di più (per gli educatori, per i genitori, per i clinici) che spesso porta a pensare altrimenti
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I 5 pilastri della vita adulta
• Autodeterminazione;• Lavoro;• Cittadinanza attiva;• Vita indipendente;• Vita affettiva/sessuale.
Prof. Angelo Lascioli - Università di Verona - [email protected]
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Vita adulta
Autodeterminazione: prevedere, scegliere, capire le conseguenze, essere consapevoli del proprio
percorso di apprendimento, dei propri limiti, delle proprie potenzialità, capacità critica, saper
giudicare il proprio operato, potenziare autostima dando compiti in cui la persona si senta attiva,
Vita affettiva/sessuale: riconoscere le proprie emozioni, sentirsi parte di un gruppo, capacità di effettuare le
richieste, rispettare l’altro, controllare le proprie pulsioni, saper riconoscere i propri cambiamenti fisici e
emotivi, sapersi rapportare agli altri nel rispetto dei bisogni altrui, conoscere e rispettare le differenti
identità
Lavoro: aumentare i tempi di applicazione su un compito, scegliere materiali adatti al compito, seguire una traccia, fare emergere le capacità, cosa mi serve per…, iniziare un’attività
e portarla a termine, atteggiamento per eseguire un compito, puntualità, cura del proprio materiale, autonomia di movimento, riconoscer ruoli e gerarchie, portare a termine le
consegne
Vita indipendente: sapervi vestire, allacciare le scarpe: autonomie di base, svolgere incarichi, orientarsi nello
spazio scolastico, preparare il proprio materiale didattico in relaziona all’attività e al compito,
orologio/denaro, saper chiedere aiuto al bisogno
Cittadinanza attiva: assumere un ruolo, sapere esprimere un bisogno in modi adeguati, imparare a
chiedere, esecuzione di incarichi, abilità sociali, registri comunicativi differenziati, inserimento in gruppi
extrascolastici, saper comunicare nei contesti sociali
Il problema dell’adultità per chi ha una disabilità intellettiva è dato dal fatto che non è possibile pensarsi
adulti senza essere pensati adulti.
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Adultità semplici
Adultità deviate/finte
Adultità senza sbocchi
Prima di divenire dei pilastri, le basi della vita adulta sono già presenti nel processo di crescita e di sviluppo della persona con disabilità intellettiva ma nella forma di “link” (collegamenti che vanno attivati).
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Abbiamo bisogno di futuro per agire sul presente.
Il progetto di vita è un modo per immaginare come agire sull’oggi per causare ciò che domani servirà al
soggetto per raggiungere traguardi di adultità.
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Senza un progetto di vita adulta non si diventa adulti
• Coloro che non hanno una disabilità intellettiva possono sottrarsi a questo destino immaginando da soli la propria adultità, ma per coloro che hanno una disabilità intellettiva risulta difficile pensarsi e, di conseguenza, pensare da soli alla propria adultità.
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Se li pensiamo adulti impareranno a pensarsi adulti
• Pensando all’altro come essere pensante si favorisce la nascita di una mente pensante, perché le impalcature cognitive grazie alle quali diviene possibile pensare a se stesi e a riconoscersi soggetti del proprio pensiero si costruiscono intersoggettivamente, attraverso un percorso di riconoscimento (Ricoeur, 2004).
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Non ci può essere un percorso di adultità e di autonomia se non c'è una coscienza di limite, in primis della propria disabilità
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• Per incontrare l’altro “reale” bisogna essere stati educati a guardare a se stessi in modo reale; per questo motivo, è necessario aiutare la persona con disabilità intellettiva a integrare nella costruzione della propria identità anche la disabilità e a darle un senso positivo.
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Per il lavoro di gruppo: divisione per ordini di scuola
Quali sono gli obiettivi che in un PEI non dovrebbero mai mancare per costruire le fondamenta di un percorso verso i 5 pilastri dell’adultità?- PEI primaria;- PEI secondaria di I grado;- PEI secondaria di II grado.
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