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1 Facoltà di Economia Università degli Studi di Parma Economia dell’Azione Collettiva Anno Accademico 2009-2010

Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia dell’Azione Collettiva

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Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia dell’Azione Collettiva. Anno Accademico 2009-2010. Programma. Introduzione Evidenze empiriche Origine dei benefici di azione collettiva Azione individuale e azione a collettiva I costi della cooperazione: - PowerPoint PPT Presentation

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1

Facoltà di EconomiaUniversità degli Studi di

Parma

Economia dell’Azione Collettiva

Anno Accademico 2009-2010

Page 2: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

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Programma

• Introduzione•Evidenze empiriche•Origine dei benefici di azione collettiva•Azione individuale e azione a collettiva• I costi della cooperazione:• I problemi di produzione di beni collettivi: il

free riding• I problemi di suddivisione dei benefici della

disponibilità di un bene collettivo: la regolazione

• I problemi della selezione dell'equilibrio: il coordinamento

Page 3: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

3

•Dilemma del prigioniero; dilemma del prigioniero ripetuto; tit for tat; giochi di assicurazione e di coordinamento

• I meccanismi di coordinamento endogeno• I meccanismi di coordinamento esogeno•Azione collettiva tra individui e tra imprese •Le forme dell'azione collettiva tra imprese:

accordi; joint venture; contratti di lungo periodo; consorzi

• Il fallimento dell’azione collettiva tra imprese

•Analisi di casi e testimonianze

Page 4: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

4

Tipologia di interazioni tra imprese• Relazioni concorrenziali (forme

mercato)• Relazioni proprietarie (acquisizioni;

forma gruppo)• Relazioni di scambio (rapporti

contrattuali)• Relazioni cooperative (accordi; joint

venture; azione collettiva)

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5

Definizione

L’azione collettiva è:L’azione collettiva è l’insieme delle condotte che derivano dalla decisione di due o più agenti di coordinare i propri corsi di azione per conseguire un risultato che non può essere ottenuto in modo altrettanto efficiente attraverso l’azione individuale.

Page 6: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

6

Definizione

L’azione collettiva è:L’azione collettiva è l’insieme delle condotte che derivano dalla decisione di due o più agenti di coordinare i propri corsi di azione per conseguire un risultato che non può essere ottenuto in modo altrettanto efficiente attraverso l’azione individuale.

Page 7: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

7

Definizione (1)

L’azione collettiva è:L’azione collettiva è l’insieme delle condotte che derivano dalla decisione di due o più agenti di coordinare i propri corsi di azione per conseguire un risultato che non può essere ottenuto in modo altrettanto efficiente attraverso l’azione individuale.

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Forme di azione collettiva tra imprese

• accordi informali di lungo periodo;

• cartelli;

• associazioni temporanee

• consorzi;

• contratti incompleti di lungo periodo;

• joint venture contrattuali (non equity)

• joint venture societarie (equity);.

Page 9: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

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Azione collettiva e sviluppo locale

• Sistemi di piccola impresa e aggregazione della domanda;

• Definizione di standard e incremento della qualità dell’offerta

• Accesso al credito e garanzie• Efficienza produttiva e vincoli dimensionali• Potere di mercato e determinazione dei prezzi

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Oggetto dell’azione collettiva • la ricerca e sviluppo; • la commercializzazione; • la produzione; • l’approvvigionamento di input; • la formazione; • i servizi tecnici, amministrativi e finanziari• la definizione di standard tecnici; • la tutela della qualità dei prodotti.

Page 11: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

11

Azione collettiva tra imprese

L’evidenza empirica sulla diffusione delle soluzioni

cooperative

Page 12: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

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Numero di accordi tra imprese nei settori dell’informatica, delle biotecnologie e dei nuovi materiali, per nazionalità delle

imprese dal 1980 al 1994 Anno Usa/ Usa Usa/ Eur. Usa/ Giap.

1980 42 40 151981 48 30 261982 57 54 391983 51 37 511984 88 60 551985 86 82 521986 118 78 471987 133 95 531988 141 98 391989 122 86 441990 121 66 341991 106 53 511992 155 89 431993 192 104 451994 235 145 40

Fonte: Lerner e Merges (1997)

Page 13: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

13

Accordi tecnologici tra imprese in Germania, Gran Bretagna e Francia

a) Germania

Germania con

1980-84 1985-89 1990-94

UK 9 29 21

Francia 11 26 21

Olanda 10 25 16

Italia 5 13 7

Usa 51 108 163

Giappone 22 33 41

Page 14: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

14

b) Gran Bretagna

Gran Bretagna con

1980-84 1985-89 1990-94

Germania 9 27 18

Francia 10 31 24

Olanda 9 27 8

Italia 5 13 8

Giappone 117 159 121

Usa 69 139 140

Page 15: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

15

c) Francia

Francia con

1980-84 1985-89 1990-94

Germania 9 24 21

Gran Bretagna 10 31 24

Olanda 5 24 15

Italia 14 17 14

Giappone 23 27 27

Usa 58 69 100

Page 16: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

16

Diffusione di forme di cooperazione di lungo periodo con i fornitori

(% delle imprese acquirenti)Settori % delle imprese

Tradizionali 70

Scala 73

Specializzati 75

Science based 57

Media 72

Page 17: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

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Distribuzione percentuale dei consorzi per macro-settori.

• Agricoltura 7,8• Edilizia/estrattivo 12,8• Manifatturiero 8,6• Commercio 14,3• Trasporti 9,2• Servizi vari 3,7• Istruzione, sanità e al. 5,8• Utility 10,3• Multisettore 27,5• TOTALE 100,0

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18

Tab. Imprese che hanno definito accordi, collaborazioni o partecipano a consorzi per

classe di addetti al 1997 (in %)

Classe di addetti %1-9 4,810-19 14,920-49 19,850-99 25,6100-249 29,1250 e oltre 39,3Totale 5,5

Fonte: Istat (2000)

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Tab. Imprese che hanno definito accordi, collaborazioni o partecipano a consorzi per settore al 1997 (in %)

Settori di attività %

Estrazione di minerali 17,3Attività manifatturiere 7,5Alimentari 4,2Tessili e dell’abbigliamento 7,1Pelli e delle calzature 8,2Legno e dei prodotti in legno 3,9Carta della stampa e dell’editoria 10,1Raffinerie di petrolio 9,7Fabbricazione di prodotti chimici 11,4Gomma e materie plastiche 10,2

Page 20: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

20

Minerali non metalliferi 6,3Metallo e di prodotti in metallo 8,1Macchine e apparecchi meccanici 11,1Apparecchi elettrici e di precisione 10,4Mezzi di trasporto 10,1Altre industrie manifatturiere 6,5Energia, gas e acqua 11,4Costruzioni 7,5Commercio e ripar. beni di consumo 3,6Alberghi e ristoranti 2,1Trasporti e telecomunicazioni 11,6Intermediazione monetaria e finanziaria 6,3Altre attività professionali 6,0Informatica e attività connesse 10,7Altre attività professionali 5,6Servizi alla persona 3,1Totale 5,5

Fonte: Istat (2000)

Page 21: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

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Tab. Imprese che hanno definito accordi, collaborazioni o partecipano a consorzi per

regione al 1997 (in %) Regioni % %

Piemonte 5,2 5,2Valle d’Aosta 5,7 5,7Lombardia 6.0 6.0Liguria 4,7 4,7Trentino-Alto Adige 5,8 5,8Veneto 8,0 8,0Friuli-Venezia Giulia 7,1 7,1Emilia Romagna 7,4 7,4Toscana 5,9 5,9Marche 5,7 5,7

Page 22: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

22

Umbria 5,2Lazio 5,4Abruzzo 3,6Molise 3,9Campania 3,3Puglia 4,0Basilicata 3,6Calabria 2,6Sicilia 3,0Sardegna 5,7

Totale 5,5

Fonte: Istat (2000)

Page 23: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

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Tab. Imprese che hanno definito accordi, collaborazioni o partecipano a consorzi per

regione al 1997 (in %)

Regioni %1991

%1997

Piemonte 2,73 5,2Valle d’Aosta 2,85 5,7Lombardia 3,01 6.0Liguria 2,89 4,7Trentino-Alto Adige 4,14 5,8Veneto 4,39 8,0Friuli-Venezia Giulia 4,22 7,1Emilia Romagna 5,92 7,4Toscana 3,60 5,9Marche 3,71 5,7

Page 24: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

24

Umbria 4,10 5,2Lazio 2,85 5,4Abruzzo 2,45 3,6Molise 2,66 3,9Campania 1,61 3,3Puglia 2,00 4,0Basilicata 3,01 3,6Calabria 1,62 2,6Sicilia 1,93 3,0Sardegna 3,00 5,7

Totale 5,5

Fonte: Istat (2000)

Page 25: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

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Variazione dell’incidenza relativa (%) di alcuni aspetti organizzativi presso imprese con rapporti di

collaborazione rispetto al resto delle imprese (2000) Classi diaddetti

Pc E-mail Web RS

-10 12,4 24,1 13,9 13,7

10-19 1,7 11,8 11,6 12,6

20-49 1,4 4,4 4,9 9,8

50-99 1,0 4,1 2,6 16,2

Page 26: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

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Variazione dell’incidenza relativa (%) di alcuni aspetti organizzativi presso imprese con rapporti di

collaborazione rispetto al resto delle imprese (2000)

Classi diaddetti

Innov.Prod.

Innov.Proc

Formaz.

-10 17,0 12,1 11,7

10-19 17,6 16,0 9,1

20-49 16,6 13,8 4,9

50-99 13,5 4,8 8,5

Page 27: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

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Variazione della dinamica occupazionale relativa (%) 1999-2000 presso le imprese con rapporti di

collaborazione rispetto al resto delle imprese (2000)

Totaleimprese

- = +

0,5 -6,7 6,2

Page 28: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

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Il modello di riferimento(sistema economico a 2 settori x 2 beni)

Produz.Individ.

Produz.Collettiva

Beni Privati Beni Pubblici

Page 29: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

29

Il modello di riferimento(sistema economico a 2 settori x 2 beni)

Produz.Individ.

Produz.Collettiva

Beni Privati Beni Pubblici

ProdottiAlimentari

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Il modello di riferimento(sistema economico a 2 settori x 2 beni)

Produz.Individ.

Produz.Collettiva

Beni Privati Beni Pubblici

ProdottiAlimentari

Innovazione

Page 31: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

31

Il modello di riferimento(sistema economico a 2 settori x 2 beni)

Produz.Individ.

Produz.Collettiva

Beni Privati Beni Pubblici

ProdottiAlimentari

Innovazione

Prodotti Informatici

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Il modello di riferimento(sistema economico a 2 settori x 2 beni)

Produz.Individ.

Produz.Collettiva

Beni Privati Beni Pubblici

ProdottiAlimentari

Innovazione

Prodotti Informatici

InfrastruttureRegole/CodiciSist. Istruzione

Page 33: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

33

Il modello di riferimento(sistema economico a 2 settori x 2 beni)

Produz.Individ.

Produz.Collettiva

Beni Privati Beni Pubblici

ProdottiAlimentari

Innovazione

Prodotti Informatici

InfrastruttureRegole/CodiciSist. Istruzione

Agenti Individuali

Organizzazioni

Page 34: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

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Il modello di riferimento(sistema economico a 2 settori x 2 beni)

Produz.Individ.

Produz.Collettiva

Beni Privati Beni Pubblici

Agenti Ind.

Organizzazioni(imprese)

Agenti Ind.

Organizzazioni(istituzioni)

Page 35: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

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Fattori costitutivi dell’azione collettiva

Page 36: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

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Fattori costitutivi dell’azione collettiva

(Ipotesi Canonica)

•Complementarità•Coordinamento

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Complementarità:

Le azioni sono complementari quando all’aumentare dell’investimento realizzato da un agente aumentano anche i benefici percepiti dall’altro e viceversa.

Page 38: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

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Complementarità:

Le azioni sono complementari quando all’aumentare dell’investimento realizzato da un agente aumentano anche i benefici percepiti dall’altro e viceversa.

Implicazioni:In presenza di complementarità positive l’azione collettiva è più efficiente dell’azione individuale

Page 39: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

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Coordinamento:

Le azioni sono coordinate quando gli agenti adeguano i piani individuali ad un unico piano generale

Page 40: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

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Coordinamento:

Le azioni sono coordinate quando gli agenti adeguano i piani individuali ad un unico piano generale

Implicazioni:Gli agenti riducono i propri gradi di libertà in funzione della realizzazione di progetti comuni

Page 41: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

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Condizioni per l’avvio dell’azione collettiva

(ipotesi canonica)

• Complementarità Incentivi economici diretti

individuali

• Coordinamento Mercato/contratto

Page 42: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

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Mercato e contratti come strumento di coordinamento

dell’azione collettiva

Legge contrattuale classica • Perfetta informazione degli agenti sul contenuto

dello scambio e sulle contingenze future

Page 43: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

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Mercato e contratti come strumento di coordinamento

dell’azione collettiva

Legge contrattuale classica • Perfetta informazione degli agenti sul contenuto

dello scambio e sulle contingenze future• Riduzione al presente: tutte le contingenze future

sono previste e trasferite nel contratto

Page 44: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

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Mercato e contratti come strumento di coordinamento

dell’azione collettiva

Legge contrattuale classica • Perfetta informazione degli agenti sul contenuto

dello scambio e sulle contingenze future• Riduzione al presente: tutte le contingenze future

sono previste e trasferite nel contratto• Discretezza: ogni scambio è distinto da quello

precedente e da quello successivo e gli agenti non hanno obbligazioni esterne al contratto

Page 45: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

45

Mercato e contratti come strumento di coordinamento

dell’azione collettiva

Legge contrattuale classica • Perfetta informazione degli agenti sul contenuto

dello scambio e sulle contingenze future• Riduzione al presente: tutte le contingenze future

sono previste e trasferite nel contratto• Discretezza: ogni scambio è distinto da quello

precedente e da quello successivo e gli agenti non hanno obbligazioni esterne al contratto

• Irrilevanza dell’identità delle parti

Page 46: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

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Mercato e contratti come strumento di coordinamento

dell’azione collettiva

Legge contrattuale classica • Perfetta informazione degli agenti sul contenuto

dello scambio e sulle contingenze future• Riduzione al presente: tutte le contingenze future

sono previste e trasferite nel contratto• Discretezza: ogni scambio è distinto da quello

precedente e da quello successivo e gli agenti non hanno obbligazioni esterne al contratto

• Irrilevanza dell’identità delle parti• Delimitazione temporale dell’accordo di scambio

Page 47: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

47

Mercato e contratti come strumento di coordinamento

dell’azione collettiva

Legge contrattuale classica • Perfetta informazione degli agenti sul contenuto dello

scambio e sulle contingenze future• Riduzione al presente: tutte le contingenze future

sono previste e trasferite nel contratto• Discretezza: ogni scambio è distinto da quello

precedente e da quello successivo e gli agenti non hanno obbligazioni esterne al contratto

• Irrilevanza dell’identità delle parti• Delimitazione temporale dell’accordo di scambio• Disincentivo al ricorso a terze parti (arbritato, ecc.

Page 48: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

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Mercato e contratti come strumento di coordinamento

dell’azione collettiva

Legge contrattuale neo-classica • Incertezza (in termini di razionalità limitata) degli

agenti sulle contingenze future

Page 49: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

49

Mercato e contratti come strumento di coordinamento

dell’azione collettiva

Legge contrattuale neo-classica • Incertezza (in termini di razionalità limitata) degli

agenti sulle contingenze future• Elevati costi di riduzione al presente

Page 50: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

50

Mercato e contratti come strumento di coordinamento

dell’azione collettiva

Legge contrattuale neo-classica • Incertezza (in termini di razionalità limitata) degli

agenti sulle contingenze future• Elevati costi di riduzione al presente• Formalizzazione parziale del contratto

Page 51: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

51

Mercato e contratti come strumento di coordinamento

dell’azione collettiva

Legge contrattuale neo-classica • Incertezza (in termini di razionalità limitata) degli

agenti sulle contingenze future• Elevati costi di riduzione al presente• Formalizzazione parziale del contratto• Precisazione delle modalità di risoluzione del

conflitto

Page 52: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

52

Mercato e contratti come strumento di coordinamento

dell’azione collettiva

Legge contrattuale neo-classica • Incertezza (in termini di razionalità limitata) degli

agenti sulle contingenze future• Elevati costi di riduzione al presente• Formalizzazione parziale del contratto• Precisazione delle modalità di risoluzione del

conflitto• Introduzione di una terza parte (tribunale civile;

legislazione commerciale, arbritato)

Page 53: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

53

Componenti dell’azione collettiva

Hp1) Scambio regolato da contratto di beni privati e pubblici

Page 54: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

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Componenti dell’azione collettiva

Hp1) Scambio regolato da contratto di beni privati e pubblici

Hp2) Produzione collettiva di beni privati e pubblici;

Scambio non regolato da contratto di beni privati e pubblici

Page 55: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

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Limiti dell’ipotesi canonica:(I)

L’azione collettiva, incertezza comportamentale e incertezza sistemica.

Es. Standard tecnologici

Page 56: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

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Limiti dell’ipotesi canonica:(II)

L’azione collettiva e beni non trasferibili

Es. Conoscenze tacite Risorse comuni (Common Property

Resources)

Page 57: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

57

Limiti dell’ipotesi canonica:(III)

L’azione collettiva e interdipendenza di fase

Es. Sistema comunitario di irrigazione;Progetti di cooperazione inter-impresa

nella R&S

Page 58: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

58

Fattori costitutivi dell’azione collettiva

•Complementarità•Coordinamento• Interdipendenza di

processo

Page 59: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

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Interdipendenza di processo:

Le azioni sono interdipendenti quando il coordinamento non riguarda solo le fasi di scambio, ma interessa anche quelle di investimento e di produzione.

Page 60: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

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Relazioni tra complementarità, coordinamento e interdipendenza

COMPLEMEN-TARITÀ

COORDINAMENTO

INTERDIPENDEN-ZA DI PROCESSO

X X Potere

X X Mercato

X X Az. IndividualePareto-Inf.

X X X Azione Collettiva

Page 61: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

61

Interdipendenza, coordinamento e azione collettiva tra impreseIn

terd

ipen

den

za

Coordinamento- +

-

+

Page 62: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

62

Interdipendenza, coordinamento e azione collettiva tra impreseIn

terd

ipen

den

za

Coordinamento- +

-

+

Transazionispot

Mercato

Page 63: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

63

Interdipendenza, coordinamento e azione collettiva tra impreseIn

terd

ipen

den

za

Coordinamento- +

-

+

Contratti

Mercato

Page 64: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

64

Interdipendenza, coordinamento e azione collettiva tra impreseIn

terd

ipen

den

za

Coordinamento- +

-

+

Contrattidi LT

Mercato

Page 65: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

65

Interdipendenza, coordinamento e azione collettiva tra impreseIn

terd

ipen

den

za

Coordinamento- +

-

+

Accordi di Cooperazione

Mercato Azione Collettiva

Page 66: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

66

Interdipendenza, coordinamento e azione collettiva tra impreseIn

terd

ipen

den

za

Coordinamento- +

-

+

Contrattiincompleti

Mercato Azione Collettiva

Page 67: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

67

Interdipendenza, coordinamento e azione collettiva tra impreseIn

terd

ipen

den

za

Coordinamento- +

-

+

Consorzi

Mercato Azione Collettiva

Page 68: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

68

Interdipendenza, coordinamento e azione collettiva tra impreseIn

terd

ipen

den

za

Coordinamento- +

-

+

Joint Venture

Mercato Azione Collettiva

Page 69: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

69

Interdipendenza, coordinamento e azione collettiva tra impreseIn

terd

ipen

den

za

Coordinamento- +

-

+

AcquisizioneMercato Azione

CollettivaGerarchia

Page 70: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

70

Definizione (2)

L’azione collettiva è:L’azione collettiva è l’insieme delle condotte che due o più agenti mettono in atto per fronteggiare problemi di interdipendenza e di coordinamento evitando il ricorso al contratto e a soluzioni gerarchiche.

Page 71: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

71

Generalizzando

Proverbio 1 Proverbio 2

Errore logico

Page 72: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

72

P.1 - Azione Individuale

“Chi fa da sé, fa per tre”.

(proverbio italiano)

Page 73: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

73

P.1 - Azione Individuale

“Chi fa da sé, fa per tre”.

(proverbio italiano)

P.2 - Azione Collettiva“Le formiche, quando si mettono

d’accordo, spostano l’elefante”

(proverbio africano)

Page 74: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

74

Generalizzando

Azione Individuale Azione Collettiva

Errore di inferenza

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75

Errore di inferenza: Fallacy of composition:

“Se una azione è nell’interesse collettivo di un gruppo e se i membri del gruppo sono razionali, e quindi il gruppo deve essere collettivamente razionale, ne deriva che il gruppo deve agire nel suo interesse così come ogni suo membro razionale dovrebbe fare.” (Hardin 1982)

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76

Azione Individuale Azione Collettiva

F.o.C.

Page 77: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

77

Origine dei vantaggi di azione collettiva tra imprese

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78

Origine dei vantaggi di azione collettiva tra imprese

• Economie di scala (Contractor e Lorange 1988 )

• Riduzione del rischio (Aloysius 1999)

• Collusione (van Wegberg 1995) • Riduzione dei costi transazionali (Pisano

1990; Narula 1998)

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79

• Non dispersione di esternalità tecnolo-giche (Spence 1984, Katz 1986

• Conoscenza tacita e complemetarità nelle risorse (Kogut 1988, Buckley e Casson 1998)

• Incompletezza del mercato

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80

Economie di scala

Page 81: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

81

Economie di scala:Si registrano economie di scala quando i costi di produzione diminuiscono all’aumentare dei volumi di produzione

Page 82: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

82

Economie e diseconomie di scala:Rendimenti crescenti

C

Q

AC1

Page 83: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

83

Economie e diseconomie di scala:Rendimenti costanti

C

Q

AC2

Page 84: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

84

Economie e diseconomie di scala:Rendimenti crescenti, costanti e decrescenti

C

Q

AC1

AC2

AC3

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85

Economie e diseconomie di scala:Costi medi totali

C

Q

AC1

AC2

AC3

ACtot

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86

Economie e diseconomie di scala:

C

QQ2Q1 Q4Q3

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87

Economie e diseconomie di scala:

C

QQ2Q1 Q4Q3

Rendimenticrescenti

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88

Economie e diseconomie di scala:

C

QQ2Q1 Q4Q3

Rendimenti costanti

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89

Economie e diseconomie di scala:

C

QQ2Q1 Q4Q3

Rendimenti decrescenti

Page 90: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

90

Origine delle economie di scala

• Presenza di costi fissi

• Specializzazione delle funzioni

• Costi di riassetto

• Legge dei grandi numeri e costi delle scorte

Page 91: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

91

Origine delle diseconomie di scala

• Costi di trasporto delle materie prime (multilocalizzazione)

• Costi di distribuzione del prodotto finito

• Costi di approvigionamento di input specialistici (lavoro qualificato)

• Costi di controllo (coordinamento)

Page 92: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

92

Economie di scala e dimensioni dell’impresa

La presenza di rendimenti crescenti determina effetti rilevanti sull’efficienza delle imprese in relazione alla loro dimensione

Page 93: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

93

Esempio

• L’impresa 1 produce il componente a che entra nel prodotto finale A. La quantità prodotta di a (funzione della domanda di A) è q1 e il costo c1

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94

Economie e diseconomie di scala

C

Q

ACtot

Q1

C1

Page 95: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

95

La quantità q1 si colloca nel tratto descrescente di AC, ma vincoli di domanda non consentono di scegliere punti a destra di q1 e quindi di ridurre i costi

Page 96: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

96

Alternative

• Ampliamento della domanda e crescita dimensionale

• Abbandono dell’attività e ricorso al mercato

• Azione collettiva

Page 97: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

97

Economie e diseconomie di scala Hp Azione collettiva

C

Q

ACtot

C4

Q4

Page 98: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

98

Economie e diseconomie di scala Hp Azione collettiva

C

Q

ACtot

Q1

C1

C4

Q4

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99

Economie di scala e azione collettiva

Creazione di strutture comuni specializzate (consorzi, joint venture) in grado di aggregare la domanda dei partecipanti e di valorizzare le economie di scala.

Page 100: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

100

Azione collettivavs

Azione individuale

• Elevati costi fissi di avvio

• Elevata soglia minima dei partecipanti

• Incertezza

• Specificità dell’investimento

Page 101: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

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Azione collettiva ed economie di scala:

Benefici

• Riduzione dei costi medi di produzione

• Garanzia dell’offerta

Page 102: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

102

Economie di varietà

Si registrano economie di varietà quando produrre congiuntamente due o più beni determina vantaggi in termini di produttività o di efficienza

• es. pozzi+canali di irrigazione

Page 103: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

103

Economie di varietà

C(q1,q2) < [C(q1,0) + C(0,q2)]

Funzione di costo subadditiva

C(q1,q2) = [C(q1,0) + C(0,q2)]

Funzione di costo additiva

C(q1,q2) > [C(q1,0) + C(0,q2)]Funzione di costo superadditiva

Page 104: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

104

Economie di varietà

Y(q1,q2) < [Y(q1,0) + Y(0,q2)]

Funzione di prod. subadditiva

Y(q1,q2) = [Y(q1,0) + Y(0,q2)]

Funzione di prod. additiva

Y(q1,q2) > [Y(q1,0) + Y(0,q2)]Funzione di prod. superadditiva

Page 105: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

105

C(q)

0

q’1

q1

q2

q’2

C(q1,0) C(0,q2)

Economie di scopo (di varietà)Funzione di costo subadditiva

Page 106: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

106

C(q)

0

q’1

q1

q2q’2

C(q1,0) C(0,q2)

Economie di scopo (di varietà)Funzione di costo superadditiva

Page 107: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

107

Riduzione del rischio

Page 108: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

108

Riduzione del rischio

La ripartizione tra più soggetti dei costi associati all’avvio di iniziative caratterizzate da elevata incertezza consente di avvicinare il profitto effettivo alla redditività attesa.

Page 109: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

109

Esempio 1

Si considerino cinque progetti di ricerca realizzati da altrettante imprese. Il costo del progetto è simile nei diversi casi.

In caso di

• successo: i=1 con p=0,5

• insuccesso: i=0 con p=0,5

Page 110: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

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Azione individuale

=1 oppure =0

Page 111: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

111

Azione collettiva

=1/n(S i,..n)=1/6(3)=0,5

Page 112: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

112

Rischio e Azione collettiva:Benefici

Approssimazione del profitto effettivo al profitto atteso

ES.Cooperazione nel settore petrolifero.

Page 113: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

113

Collusione e azione collettiva

Page 114: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

114

Collusione

Insieme di pratiche, tacite o esplicite, finalizzate alla riduzione della concorrenza tra le imprese e all’aumento dei profitti individuali.

Page 115: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

115

Benefici da collusione:il cartello

A) impresa rapprentativa

MC

AC

q(Impresa)

CP

Page 116: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

116

Benefici da collusione:il cartello

pc

A) impresa rapprentativa B) settore

MC

AC

Q(Settore)

q(Impresa)

CP

MC

Page 117: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

117

Benefici da collusione:il cartello

pc

A) impresa rapprentativa B) settore

D

MC

AC

Q(Settore)

q(Impresa)

CP

MC

Page 118: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

118

Benefici da collusione:il cartello

pc

A) impresa rapprentativa B) settore

D

MR

MC

AC

Q(Settore)

q(Impresa)

CP

MC

Page 119: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

119

Benefici da collusione:il cartello

pc

A) impresa rapprentativa B) settore

D

MR

MC

AC

Q(Settore)

q(Impresa)

CP

MC

Page 120: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

120

Benefici da collusione:il cartello

pc

A) impresa rapprentativa B) settore

Qc

D

MR

MC

AC

Q(Settore)

q(Impresa)

MC

CP

Page 121: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

121

Benefici da collusione:il cartello

pc

qc

A) impresa rapprentativa B) settore

Qc

D

MR

MC

AC

Q(Settore)

q(Impresa)

MC

CP

Page 122: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

122

Benefici da collusione:il cartello

pm

pc

qc

A) impresa rapprentativa B) settore

Qc

D

MR

MC

AC

Q(Settore)

q(Impresa)

CP

MC

Page 123: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

123

Benefici da collusione:il cartello

pm

pc

qc

A) impresa rapprentativa B) settore

Qm Qc

D

MR

MC

AC

Q(Settore)

q(Impresa)

CP

MC

Page 124: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

124

Benefici da collusione:il cartello

pm

pc

qc

A) impresa rapprentativa B) settore

Qm Qc

D

MR

MC

AC

Q(Settore)

q(Impresa)

CP

MC

Page 125: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

125

Benefici da collusione:il cartello

pm

pc

qm qc

A) impresa rapprentativa B) settore

Qm Qc

D

MR

MC

AC

Q(Settore)

q(Impresa)

CP

MC

Page 126: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

126

Collusione e Azione Collettiva:Benefici

• Extraprofitti

• riduzione dell’incertezza

• riduzione delle tensioni concorrenziali

• riduzione dei costi delle politiche di concorrenza tra imprese

Page 127: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

127

Costi transazionali

Page 128: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

128

Definizione di costo transazionale

I costi transazionali sono i costi sostenuti dalle parti impegnate in uno scambio per definire reciproche salvaguardie che garantiscano che i benefici attesi dalla transazione vengano conseguiti.

Page 129: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

129

Determinanti del livello dei costi transazionali

• Incertezza (razionalità limitata)

• Opportunismo

• Specificità delle risorse

Page 130: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

130

Costi transazionali e forme contrattuali

• Legge contrattuale classica

• Legge contrattuale neo classica

• Contrattazione relazionale

Page 131: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

131

Completezza del contratto

Un contratto è incompleto quando non è possibile (o non è economico) anticipare tutte le contingenze future dello scambio

Es. Consorzio di commercializzazione o di assistenza tecnica (meccanizzazione agricola)

Page 132: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

132

Alternative al ricorso al contratto(scambi di mercato)

(1) Acquisizione

(2) Azione collettiva

Page 133: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

133

Acquisizione

• Riduzione dei costi transazionali

• Variazione dei costi amministrativi e gestionali (diseconomie di integrazione verticale)

Page 134: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

134

Costi di governo comparati(Williamson 1985)

• Confronto tra i costi di governo delle soluzioni di mercato e delle soluzioni di gerarchia

• k: livello di specificità delle risorse

• Cc: costi di coordinamento gerarchico

• Ct: costi transazionali

G = Cc - Ct Cc > 0; Ct 0

Page 135: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

135

Costi di governo comparati

Ct

Cc

0k

G

k’

Page 136: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

136

Costi di governo comparati

Ct

Cc

0k

G

k’

Mercato Gerarchia (impresa)

Page 137: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

137

Costi di governo comparati

• In riferimento a livelli di specificità molto contenuti i costi di coordinamento sono sempre superiori a quelli transazionali.

• Aumentando il grado di specificità della risorsa utilizzata, i costi di coordinamento rimangono uguali e aumentano i costi transazionali.

• L’intersezione della curva G con la retta k nel punto k’ indica il “confine” dell’impresa, ossia la condizione in cui diventa vantaggioso trasferire all’interno della gerarchia uno scambio che prima era opportuno attuare attraverso il mercato.

Page 138: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

138

Costi di governo comparati• Per completare l’analisi deve essere introdotta la

comparazione tra i costi medi di produzione nell’alternativa di produzione interna e di ricorso al mercato.

• Sia C = C(q)c - C(q)s

• C(q)c: costo di produzione dell’input da parte dell’impresa integrata C

• C(q)s: costo di produzione dell’input da parte dell’impresa fornitrice esterna S

Page 139: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

139

Costi di governo comparati

Ct

Cc

0k

G

k’

Mercato Gerarchia (impresa)

C

Page 140: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

140

Costi di governo comparati

• In relazione a livelli molto bassi di specificità sarà più efficiente il ricorso al mercato dal momento che il fornitore S, a differenza di C, potrà sfruttare le economie di specializzazione per diminuire i costi producendo per altri acquirenti e aumentando le economie di scala.

• Nelle scelte “make or buy” relative a prodotti standard, commodities o prodotti assolutamente omogenei è, secondo lo schema transazionale, sempre vantaggioso ricorrere al mercato.

Page 141: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

141

Costi di governo comparati

• All’aumentare della specificità dell’input le economie di specializzazione potenziali si riducono fino a quando, per beni particolarmente specifici, i costi di produzione di un produttore esterno si avvicinano ai costi di produzione realizzati nell’impresa integrata (la curva C tende asintoticamente a 0).

Page 142: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

142

Costi di governo comparati

• La somma orizzontale di C+ G tendenzialmente sposta a destra il confine dell’impresa

Page 143: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

143

Costi di governo comparati

Ct

Cc

0k

G

k’

Mercato Gerarchia (impresa)

C

G+ C

k*

Page 144: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

144

Costi di governo comparati

• Il tratto k*-k’ evidenzia l’opportunità di soluzione organizzative intermedie (accordi di lt, joint venture, ecc.)

• Il grado di specificità è marcato e risulta , quindi, consigliabile il ricorso alla gerarchia.

• Nello stesso tempo, la possibilità di ridurre i costi di produzione suggerisce di adottare soluzioni di mercato

Page 145: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

145

Costi di governo comparati

Ct

Cc

0k

G

k’

Mercato Gerarchia (impresa)

C

G+ C

k*

Page 146: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

146

Azione collettiva

• Equity joint venture

• Non equity joint venture

Page 147: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

147

Caratteristiche

• Delimitazione dell’ambito di riferimento dello scambio

• Assenza di diseconomie di integrazione verticale • Partecipazione paritetica(non gerarchica)• Meccanismi di regolazione e di incentivazione

autonomi• Ripartizione ex ante dei benefici• Ostaggi reciproci

Page 148: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

148

Azione collettiva e costi transazionali:

Vantaggi

• Riduzione dei costi transazionali

• Governo di transazioni che non possono essere collocate nell’ambito della gerarchia e del mercato

Page 149: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

149

Esternalità tecnologiche

Page 150: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

150

Benefici da innovazione e concorrenza

• Innovazione e concorrenza

• Innovazione e appropriabilità

• Spillover tecnologici

• Esternalità tecnologiche

Page 151: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

151

Esternalità tecnologiche

Benefici da innovazione ottenuti dai concorrenti dell’impresa innovatrice, senza sostenere i costi dell’innovazione

Page 152: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

152

Effetti degli spillover

• Riduzione dell’incentivo a innovare

• Riduzione del livello di investimento in Ricerca e Sviluppo

• Allocazione inefficiente delle risorse in Ricerca e Sviluppo

Page 153: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

153

Azione collettiva

• Progetti di ricerca inter-impresa

• Consorzi di ricerca infra-settoriali

• Joint venture

• Accordi

Page 154: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

154

Azione collettiva e esternalità tecnologiche:

Benefici• Internalizzazione delle esternalità

• Recupero dell’incentivo a innovare

• Innalzamento del livello di investimento

(Effetti su costo medio unitario dell’innovazione e su redistribuzione del rischio)

Page 155: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

155

Conoscenza tacita e complementarità nelle risorse

Page 156: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

156

Conoscenza formale e conoscenza tacita

• Conoscenza formale: è basata su informazioni codificate e pubbliche. Rappresenta i saperi standard e le tecnologie note. E’ trasferibile e risulta indipendente dal contesto in cui viene utilizzata.

Page 157: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

157

• Conoscenza tacita: è un sapere informale, non ancora codificato o non codificabile. E’ il risultato dell’accumulazione di esperienze realizzate in un contesto specifico. E’ ‘radicata’ all’interno dell’organizzazione che l’ha prodotta. E’ una risorsa non trasferibile.

Page 158: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

158

Complementarità nelle risorse

Si ha complementarità tra le risorse quando:

a) una parte non può portare a termine il progetto intrapreso senza disporre delle risorse dell’altra e viceversa e

b) le risorse di almeno uno dei due partner o non sono trasferibili o lo sono a costi molto elevati (conoscenze tacite)

Page 159: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

159

Azione individuale

• Crescita interna (ampliamento della dotazione di risorse)

• Crescita esterna (acquisizione)

• Abbandono del progetto

Page 160: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

160

Azione collettiva

• Accordi formali e informali

• Joint venture societarie

• Consorzi

Page 161: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

161

Azione collettiva vs

azione individuale

• Vincoli temporali

• Vincoli manageriali

• Bassi rischi di dispersione del know how

• Conservazione nel tempo e aggiornamento delle conoscenze in vista di impieghi futuri

Page 162: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

162

Azione collettiva e complementarità tecnologiche:

Benefici

• Valorizzazione delle conoscenze tacite in termini di diversificazioni o estensione delle applicazioni

• Contenimento della crescita dimensionale

• Non diversificazione e non estensione delle competenze

Page 163: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

163

Incompletezza del mercato

Page 164: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

164

Definizione

Un mercato è incompleto quando il consumatore, pur accettando di pagare il prezzo corrispondente al costo di produzione, non è in grado di disporre del bene o del servizio richiesto per carenza di offerta.

Page 165: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

165

Tipologie di beni

• Beni pubblici

• Beni non trasferibili

• Beni indivisibili

• Beni di processo

• Beni di coordinamento

Page 166: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

166

Beni pubblici

• Non rivalità nel consumo e non escludibilità

• Difficoltà di ridistribuire i costi di produzione

• Ridotti incentivi alla produzione

• Offerta tendenzialmente inferiore alla domanda

Page 167: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

167

Beni non trasferibili

• Presenza di conoscenza tacita

• Non contrattabilità

• Carenza di offerta

Page 168: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

168

Beni indivisibili

• Volumi unitari fissi e elevati

• Non scomponibilità

• Non corrispondenza tra volume della domanda e dimensione minima dell’offerta

Page 169: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

169

Beni di processo

• Ruolo dell’interazione tra agenti

• Ruolo dell’informazione e dell’apprendimento

• Presenza di alternative multiple

• Preesistenza dei meccanismi di scambio

• Carenza di offerta

Page 170: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

170

Beni di coordinamento

• Ruolo e vantaggi del coordinamento

• Costi informativi, di progettazione e di monitoraggio

• Carenza di offerta

Page 171: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

171

Azione individuale

• Crescita dimensionale

• Acquisizione

Page 172: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

172

Azione individuale

• Vincoli temporali

• Vincoli manageriali

• Vincoli di massa critica

• Vincoli di apprendimento

• Vincoli di varietà

Page 173: Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Economia  dell’Azione Collettiva

173

Azione collettiva

• Consorzi

• Associazioni di interessi

• Accordi formali

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Azione collettiva vs

azione individuale

• Possibilità di superamento dei vincoli di massa critica, di apprendimento e di varietà

• L’azione collettiva è una precondizione per la realizzazione del bene

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Azione collettiva e incompletezza dei mercati

Benefici

• Riduzione delle carenze di offerta

• Valorizzazione di risorse parzialmente inoperose

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Un esempio:Oligopolio

e Qualità dei beni

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Oligopolio e Qualità dei beni offerti

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Oligopolio e Qualità dei beni offerti

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Oligopolio e Qualità dei beni offerti

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Oligopolio e Qualità dei beni offerti

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Oligopolio e Qualità dei beni offerti

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Oligopolio e Qualità dei beni offerti

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Oligopolio e Qualità dei beni offerti

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Oligopolio e Qualità dei beni offerti

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Oligopolio e Qualità dei beni offerti

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Oligopolio e Qualità dei beni offerti

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Oligopolio e Qualità dei beni offerti

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Oligopolio e Qualità dei beni offerti

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Oligopolio e Qualità dei beni offerti

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Oligopolio e Qualità dei beni offerti

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AC2

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Azione collettiva e incompletezza dei mercati

Benefici

• Riduzione delle carenze di offerta

• Valorizzazione di risorse parzialmente inoperose

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Motivazioni all’azione collettiva tra imprese:

evidenze empiriche

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Motivazioni dell’adesione al consorzio

DESCRIZIONE P.MEDIO

Concentrare le attività presso una unitàspecializzata

5,04

Accesso a beni e a servizi a costo inferiorea quelli ottenibili dalla singola impresa

5,01

Aumentare la capacità contrattuale 4,40Acquisire informazioni e migliorare lecompetenze interne

4,37

Sviluppare sinergie tra imprese concompetenze o tecnologie complementari

4,04

Aumentare il fatturato 4,02Migliorare la qualità dei beni offerti 3,73Rendere più stabile il fatturato 3,40Avere accesso a beni e servizi inprecedenza non disponibili sul mercato

3,33

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Avere garanzie sulla disponibilità di beni eservizi

3,27

Aumentare la specializzazione delleattività delle singole imprese

2,90

Definire o tutelare standard qualitativi 2,83Mancanza di risorse finanziarie perrealizzare investimenti in proprio

2,60

Evitare eccessi di concorrenza tra leimprese

2,30

Eliminare duplicazioni tra le attività delleimprese

2,14

Ridurre i rischi 1,76

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Variabili influenti sulla diffusione di soluzioni di cooperazione tra imprese

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Variabili influenti sulla diffusione di soluzioni di cooperazione tra imprese

• Incertezza

• Concorrenza non di prezzo

• Aumento della dimensione dei mercati

• Aumento dei costi unitari di sviluppo

• Accelerazione del ritmo di cambiamento tecnologico

• Riduzione della diversificazione

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• Accentuazione della specializzazione produttiva e delle competenze specifiche

• Convergenza tecnologica e fertilizzazione incrociata delle tecnologie

• Iniziativa istituzionale