APPRENDIMENTO...Le motivazioni l’individuazione sostanziale della

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APPRENDIMENTO:

NUOVE RISORSE PER NUOVI BISOGNIFormazione docenti neoassunti 2018-2019

Prof. Renato Romano

15 & 22 Marzo 2019 h.: 14:30-18:30

Premessa al Piano di Formazione

SISTEMA APERTO

ACCOGLIENTE

PEER EDUCATION

ORIENTAMENTO

SOCIETA’ COMPLESSA

DIVERSITA’ ETNICA

VIOLENZARADICALISMI

ACQUISIZIONE DI COMPETENZEattraverso

interculturalità

Lingua 2

Cultura nazionale da trasferire come opportunità di

integrazione

VERSO COMPETENZE DI Formazione docentiCompetenze >

GlottodidatticheLavorare in teamValutazioneSensibilità culturaleStorico-religioseDialogo/Pensierocritico/Rispetto

Società, Scuola, Insegnante

Sottotitolo

1) LE MOTIVAZIONI, GLI AGGANCI PEDAGOGICI E NORMATIVI

PER TRASFORMARE IL MODELLO TRASMISSIVO DELLA SCUOLA

Le motivazioni

ambienti di apprendimento auto-organizzati

Dalla società industriale a quella della conoscenza…

Ogni luogo può diventare scuola così come anche a scuola l’istruzione degli alunni può avvenire fuori (Collins, Halverson, 2010: 19 in Williams 2011).

Scuola, nuovo paradigma

Le motivazioni

▪ l’individuazione sostanziale della<<centralità della persona, il nuovoumanesimo e l’apertura al territorio trovanonell’ambiente di apprendimento il contestoidoneo per organizzare i saperi e per starebene […]>>, e ciò fa sì che <<L’aula con ibanchi allineati è sempre meno adatta perquesto scenario di riferimento>> (Bagnara, S.,Campione, V., Mosa, E., Possi S., & Tosi L.,Apprendere in Digitale. Come cambia la scuolain Italia e in Europa. Milano: Guerini eAssociati, 2014).

▪ Chiunque abbia avvertito la necessità di mettere in primo piano lo studente è giunto alla conclusione…

▪ L’ Ambiente scolastico come specchio della società

ad essere centrale era l’Istituzione, non la persona

Relazione di tipo gerarchico

Se guardiamo il setting di un’aula tradizionale, la cattedra di fronte a file di banchi allineati, è subito evidente che è pensato per un flusso comunicativo unidirezionale: dal docente, depositario unico del sapere, verso studenti considerati recettori passivi o quasi.

Questo contrasta fortemente con quello che avviene fuori dalla scuola, nella vita quotidiana, imperniata da una comunicazione interattiva, multidirezionale, multimediale, grazie a ICT e social network. Ma urta anche con processi di apprendimento e di produzione del sapere che si stanno facendo sempre più negoziati, co-costruiti, reticolari, sociali.

Agganci pedagogici

Attivismo pedagogico

1. Puerocentrismo(centralità dell’alunno)

2. Importanza della psicologia (limiti della pedagogia)

3. Insegnante come guida (facilitatore - ricerca-azione)

4. Legame interesse-bisogni (personalizzazione)

5. Legame insegnamento-vita (la scuola è vita /esperienziale)

6. Intelligenza operativa (laboratori, metodo induttivo)

Aristide Gabelli: metodo globale

Célestin Freinet APPRENDIMENTO NATURALE

La pedagogia di Tagore

Educazione dell’uomo secondo natura

La natura è la migliore maestra di vita e l’uomo grazie ad essa non solo può apprendere le leggi del mondo, ma può anche raggiungere la sua formazione personale.

La giovane mente del fanciullo dovrebbe venir

riempita dell’idea ch’essa è nata in un mondo

umano in pieno equilibrio con l’universo

circostante, ma tutto ciò la scuola lo ignora

sottraendo violentemente i bambini da una natura

carica di verità e di mistero divino, e nel tracciare

il suo percorso educativo, «in un formalismo

disciplinare che non tiene conto dell’individuo,

segue l’immaginaria linea retta della media,

come una fabbrica per la produzione di cose

uniformi».

Fin dalla più tenera infanzia ci si impongono delle abitudini ci s’impartisce l’insegnamento in modo che la

nostra vita viene divelta dal solco della natura e la nostra mente sin dall’inizio vien posta in conflitto con la

realtà.

Così l’educazione più importante viene trascurata e ci si fa perdere il nostro mondo per surrogarlo con un

sacco di cognizioni. Si deruba il fanciullo della sua terra per insegnargli la geografia, del linguaggio per

insegnargli la grammatica. Egli è assetato di epopea, e gli si offrono invece delle aride filze di nomi e date.

Lasciare quindi liberi i fanciulli di stare a contatto diretto con la vita, è il principio fondamentale

di ogni pratica educativa che voglia rispettare la vera essenza dell’uomo. L’educazione alla vita è

quella che suscita nell’alunno interesse, curiosità, sorpresa, meraviglia, che sono poi i fattori

indispensabili dell’apprendimento.

Per Maria Montessorrila scuola è libertà

Per Loris Malaguzzi il bambino è un ricercatorenativo

EDUCAZIONE ALLA VITA

«Una volta a settimana portavamo la scuola in città. Letteralmente, noicaricavamo noi stessi, i bambini, ed i nostri strumenti di lavoro su uncamion e facevamo scuola e organizzavamo delle mostre all'aria aperta,nei parchi pubblici o sotto il portico del teatro comunale. I bambini eranofelici. La gente guardava; erano sorpresi e facevano domande»

Invece il cento c’èIl bambino

è fatto di cento.

Il bambino ha

cento lingue

cento mani

cento pensieri

cento modi di pensare

di giocare e di parlare

cento sempre cento

modi di ascoltare

di stupire di amare

cento allegrie

per cantare e capire

cento mondi

da scoprire

cento mondi

da inventare

cento mondi

da sognare.

2013

Il laboratorio è una modalità di lavoro che incoraggia la

sperimentazione e la progettualità, coinvolge gli alunni nel

pensare-realizzare-valutare attività vissute in modo condiviso e

partecipato con altri, e che può essere attivata sia all’interno sia

all’esterno della scuola, valorizzando il territorio come risorsa

per l’apprendimento.

L'acquisizione dei saperi richiede un uso flessibile e polivalente

degli spazi usuali della scuola, ma anche la disponibilità di

luoghi attrezzati che facilitino il processo di esplorazione e di

ricerca: per le scienze, l'informati-ca, le lingue comunitarie, la

produzione musicale, il teatro, le attività pittoriche, la

motricità....

Particolare importanza assume la biblioteca scolastica…

Indicazioni per il Curricolo della Scuola dell’Infanzia e del Primo Ciclo d’Istruzione

Agganci normativi

L'OCSE definisce gli "spazi educativi" come

uno spazio fisico

• che supporta molteplici programmi di

insegnamento e apprendimento e metodi

didattici diversi, incluse le attuali tecnologie;

• che dimostra - come edificio - di avere

caratteristiche funzionali e performanti, con

un buon rapporto costo-efficacia nel tempo;

che rispetta l'ambiente ed è in armonia con

esso;

• che incoraggia la partecipazione sociale,

fornendo un contesto sicuro, comodo e

sano e stimolando i suoi occupanti.

In senso stretto, un ambiente di

apprendimento fisico è visto come un'aula

convenzionale mentre,

In senso ampio, è inteso come un insieme di

contesti educativi formali e informali in cui

l'apprendimento si svolge sia all'interno che

all'esterno delle scuole (Manninen et al., 2007)

Percorsi di rinnovamento dello spazio dell’apprendimento

▪ Movimento:▪ scuole che hanno marcato una

specializzazione dell’aula in chiave disciplinare [• scuole che hanno ripensato gli spazi di accoglienza, connessione e transito];

▪ scuole che hanno allestito una o più aule flessibili (“aula 3.0”) e polifunzionali;

▪ scuole che hanno potenziato gli spazi per supportare attività extra didattiche in sinergia col territorio.

2014

MANIFESTO

Ambiente (Ambire > andare intorno)

Luogo

FISICO

Luogo VIRTUALE

Spazio

MENTALE E

CULTURALE

Spazio

EMOTIVO/AFFETTIVO

Spazio ORGANIZZATIVO

Secondo LORIS MALAGUZZI AMBIENTE FISICO non è neutro

La sua struttura, conformazione, qualità e predisposizione

equivalgono ad un insegnante

L’ambiente diviene …

•CONTESTO di attività strutturate INTENZIONALMENTE predisposto

dall’insegnante in cui si organizza l’insegnamento affinché il processo

di apprendimento che si intende promuovere avvenga secondo le

modalità attese.

•SPAZIO d’AZIONE creato per sostenere e stimolare la costruzione di

competenze, abilità, conoscenze e motivazioni.

•LUOGO in cui si verificano INTERAZIONI e SCAMBI tra ALUNNI –

OGGETTI DEL SAPERE -DOCENTI

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Dalla bottega dell’artigiano alla scuola di Dickens

simbolico-ricostruttiva

la rivoluzione tipografica

percettivo-motoria

Diapositiva da Silvano Tagliagambe, Scuola digitale in Sardegna, Maggio 2011 https://slideplayer.it/slide/1013110/

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Fattori

socio

ambientali

Strumenti

Collaborativi

Strumenti

Cognitivi

Risorse

per la

Informazione

Casi

Correlati

Strumenti

Per la

Valutazione

Problemi

Progetti

Ambiente di apprendimento

Diapositiva da Silvano Tagliagambe, Scuola digitale in Sardegna, Maggio 2011 https://slideplayer.it/slide/1013110/

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Centralità dell’ambiente didattico

FATTORE INDISPENSABILE PER L’APPRENDIMENTO:

L’AMBIENTE DIDATTICO

Inquadrare e risolvere problemi

• Identificare e perseguire obiettivi e percorsi di soluzione

• Ricercare, selezionare informazioni • Sapersi confrontare con gli altri • Affermare o confutare tesi• Saper lavorare in gruppo• Saper comunicare, esprimersi, ascoltare• Indirizzare creatività ed emozioni• Operativizzare

Diapositiva da Silvano Tagliagambe, Scuola digitale in Sardegna, Maggio 2011 https://slideplayer.it/slide/1013110/

1973 – RAI

BRUNO CIRINO

ATTORI: RAGAZZI DELLE BORGATETIBURTINOPIETRALTALA TORRACCIA

Da 13,22’ a 19’

APPROFONDIMENTO

Il docente corsista ripercorra e approfondisca quanto esposto(motivazioni, agganci pedagogici e normativi) visionando il filmatoMIURhttps://www.youtube.com/watch?v=9N8FGVyyhUM

e addentrandosi nelle “Linee guida per l’adattamento e ripensamentodegli ambienti di apprendimento”, con particolare riferimento al«contesto nazionale e ai “casi di studio”» (pp. 22-27).

http://www.indire.it/wp-content/uploads/2018/04/Learning_spaces_IT_v5_WEB.pdf

Laboratorio

Compito (uno a scelta)

A) Il docente corsista scelga un argomento (una Unità di Apprendimento) già in programma

nel Piano di lavoro per la sua classe e progetti il luogo fisico e o virtuale e le metodologiedidattiche che intenderà utilizzare per migliorarne l’apprendimento.

Il docente corsista implementi così l’UdA (che già conterrà: tempo, risorse strumentali edumane, ecc.) ricordandosi di:• dichiarare a quale sfera del soggetto che apprende appartiene l’argomento (sfera

dell’esperienza e dei bisogni personali, sfera della dimensione sociale, sfera dei processidi apprendimento);

• esplicitare le metodologie didattiche che intende utilizzare (se vuole, anche indicando gliancoraggi pedagogici) e le relative competenze e traguardi che intende perseguire;

• indicare, infine, quale sarà il suo ruolo di docente e quali strumenti produrrà per facilitaregli alunni e da utilizzare per le sue osservazioni, valutazioni, ecc.).

Compito da svolgere entro il 22 (29 secondo gruppo) marzo 2019 e da inviare a

rero.formatore@gmail.com

Laboratorio

B) Il docente corsista progetti un ambiente di apprendimento (fisico, fisico-

virtuale, virtuale) per i suoi alunni, per la sua classe o per l’intera scuolasulla base dei “Percorsi di rinnovamento dello spazio dell’apprendimento”trattati (ambienti in chiave: disciplinare; flessibili (“aula 3.0”), polifunzionali;per attività extra didattiche in sinergia col territorio).Il docente corsista, perciò realizzi uno schizzo e provi a stendere un piano diazioni per ottenere permessi, a chi rivolgere le richieste, ecc. e qualipotrebbero essere le spese e la reale fattibilità del progetto (soprattutto se siintende attrezzare l’aula di strumentazioni digitali, ecc.); e, infine, nondimentichi di indicare quali nuove metodologie si potrebbero attuare; qualisarebbero le potenzialità di condivisione, ecc. e i benefici che ne trarrebberoi suoi alunni, la scuola, il territorio.

Compito da svolgere entro il 22 (29 secondo gruppo) marzo 2019 e da inviare a

rero.formatore@gmail.com

Bibliografia e sitografia (link)

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