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Pubblicazione mensile digitale Registrata presso il tribunale di Milano il 27/11/2008 nr 702 Distribuzione gratuita. Editore Grafiche Milani s.p.a. Milano P.le Cadorna 6 Direttore responsabile Massimo Costa. [email protected] organo ufficiale di ASSOMODA Notizie su aziende, showroom, distribuzione e novità ..... 2 numero Pubblicazione mensile E’ una società in nome collettivo nata nel 1996 ad opera di Nunzio Fino e di An- tonella Lombroso. L’attività dei soci, impegnati nel settore fin dal 1985, ha por- tato a raccogliere di anno in anno espe- rienza, credibilità e successo. Oltre ai so- ci, con precise com- petenze nel settore amministrativo – fi- nanziario, commerciale, del marketing e del visual merchandising, la struttura si avvale attualmente di un organico che ha fatto della mission aziendale un modello di comportamento. Il personale, che lavo- ra in esclusiva per lo STUDIOFINO- ROSSI è, infatti, direttamente formato dai soci che investono risorse e disponi- Editoriale Showroom del mese La P.R. del mese Temporary news Fashion designers Giovani 40 anni di moda a Milano Moda/Economia La Vetrina annunci Manifestazioni /09 E... bilità per trasferire ai collaboratori le competenze necessarie ad offri- re un servizio di qualità in linea con le più esigenti richieste del mercato nazionale ed estero. L’elevata professionalità del- l’intero staff aziendale costitui- sce dunque la garanzia per un servizio di alto livello nei con- fronti di ciascun punto vendita servito. Inoltre, lo STUDIOFI- NOROSSI si avvale di partnership Italia/Estero che operano con metodologie “su misura” per le necessità delle singole a- ziende. Circa i SERVIZI relativi al mercato estero lo STUDIOFINOROSSI può offrire con- sulenza amministrativa, gestione delle spe- dizioni e monitoraggio costante dei flussi commerciali, con richiesta specifica di sal- di ed acconti. Showroom del mese FASHION & DESIGN SHOWROOM STUDIOFINOROSSI Milano

Assodimoda Febbraio

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Magazine Febbraio

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Page 1: Assodimoda Febbraio

Pubblicazione mensile digitale Registrata presso il tribunale di Milano il 27/11/2008

nr 702 Distribuzione gratuita. Editore Grafiche Milani s.p.a.

Milano P.le Cadorna 6 Direttore responsabile Massimo Costa.

[email protected]

organo ufficiale di ASSOMODA Notizie su aziende, showroom, distribuzione e novità .....

2 numero

Pubblicazione mensile

E’ una società in nome collettivo nata nel 1996 ad opera di Nunzio Fino e di An-tonella Lombroso. L’attività dei soci, impegnati nel settore fin dal 1985, ha por-tato a raccogliere di anno in anno espe-rienza, credibilità e successo. Oltre ai so-ci, con precise com-petenze nel settore amministrativo – fi-nanziario, commerciale, del marketing e del visual merchandising, la struttura si avvale attualmente di un organico che ha fatto della mission aziendale un modello di comportamento. Il personale, che lavo-ra in esclusiva per lo STUDIOFINO-ROSSI è, infatti, direttamente formato dai soci che investono risorse e disponi-

Editoriale Showroom del mese

La P.R. del mese

Temporary news

Fashion designers Giovani

40 anni di moda

a Milano

Moda/Economia

La Vetrina annunci

Manifestazioni /09

E...

bilità per trasferire ai collaboratori le competenze necessarie ad offri-re un servizio di qualità in linea con le più esigenti richieste del mercato nazionale ed estero. L’elevata professionalità del-l’intero staff aziendale costitui-sce dunque la garanzia per un servizio di alto livello nei con-fronti di ciascun punto vendita servito. Inoltre, lo STUDIOFI-NOROSSI si avvale di partnership Italia/Estero che operano con metodologie “su

misura” per le necessità delle singole a-ziende. Circa i SERVIZI relativi al mercato estero lo STUDIOFINOROSSI può offrire con-sulenza amministrativa, gestione delle spe-dizioni e monitoraggio costante dei flussi commerciali, con richiesta specifica di sal-di ed acconti.

Showroom del mese

FASHION & DESIGN SHOWROOM

STUDIOFINOROSSI Milano

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di comunicazione e PR, , “Guitar”, di cui ora mi occupo con le mie due fi-glie, Raffaella e Katerina. Guitar è cresciuta, si è sviluppata e di recente ha articolato la sua sfera di compe-tenze al di là della moda, in un’ottica sempre più forte di trasversalità. An-che per continuare a vivere il mio la-voro come qualcosa di stimolante.

Quali stilisti e quali marchi si sono affidati alla Tua agenzia, Guitar? Ci piacerebbe anche sapere come nasce il nome dell’agenzia.

Con soddisfazione si può senz’altro dire che sono molti e che possiamo

contare su partnership anche recenti di grande interesse.

L’orizzonte dei settori merceologici in cui Guitar è attiva e competente è davvero articolato. Al settore-fulcro della moda (abbigliamento ed ac-cessori) si affiancano quelli del de-sign e dell’arte, della gioielleria, del benessere, della profumeria e della cura del corpo, del lifestyle. Tra i nostri clienti abbiamo diversi prota-gonisti affermati del “made in Italy” come Carlo Pignatelli, Gaetano Na-varra, Love Sex Money, Massimo Rebecchi. Abbiamo brand che, al di là dei contenuti moda, sono legati allo star system, come Seduzioni Diamonds di Valeria Marini e Star Chic di Simona Ventura. Abbiamo “the best of” nell’ambito degli ac-cessori, da Gherardini - il marchio del lusso più antico d’Italia - a Fra-telli Rossetti. Abbiamo anche “the best of” nel settore della calzetteria, Pierre Mantoux. Abbiamo due gio-vani fashion designer di grande ta-lento, come Francesco Scognami-glio e Gabriele Colangelo.

Tu sei una delle più note P.R. nell’ambito della moda. Come si diventa P.R. di successo? Raccontami la Tua storia profes-sionale in breve.

Non posso dire di essere “figlia d’-arte”, anche se, provenendo da una famiglia di imprenditori tessili, ho sempre sentito molto vicino il mondo della moda e dell’abbiglia-mento.  E’ stato quindi quasi “naturale” iniziare a lavorare in questo settore. L’ho fatto in anni davvero straordinari e un po’ pio-nieristici. La professione che ho scelto si stava… inventando da so-la, sul campo, in modo assoluta-mente empirico. Non c’erano scuole e neppure orientamenti for-mativi a cui attenersi. C’erano sol-tanto dei “grandi” PR già afferma-ti, Beppe Modenese in primis, che costituivano un esempio per tutti. Ho lavorato in alcuni uffici stampa interni di marchi importanti, in Ita-lia e in Francia, poi ho scelto la formula della consulenza e, circa vent’anni fa, ho compiuto il gran-de passo, aprendo una mia agenzia

MARTA GODI Guitar Advertising & P.R La P.R. del mese

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non è un punto a favore del nostro si-stema moda. Vale lo stesso discorso per ciò che concerne l’istruzione e la formazione finalizzate alla moda: le scuole con questo orientamento qui da noi sono poche, in genere private e piuttosto costose. Credo che a questo proposito si debba investire molto di più, in termini economici ma anche di strategie e di scelte politiche. Detto questo e a dispetto di ciò, dopo una effettiva fase di stasi nella com-parsa di “nuovi talenti”, ultimamente la tendenza si è invertita e si sono af-fermati diversi designers interessanti che stanno dando prova di essere all’altezza della tradizione del made in Italy, ovvero di garantirne il futuro. E con orgoglio, richiamandomi a quello che dicevo prima, posso dire di aver sempre avuto un’attenzione particolare per i designer emergenti, avendone avuti ed avendone sempre diversi nella mia “scuderia” di clienti.

Come vedi il sistema della moda in Italia? Sicuramente non agile nel favorire né l’imprenditorialità, né la creativi-tà. Diciamo che il sistema moda in Italia, a differenza di quanto è avvenuto in Francia per esempio, è cresciuto, si è sviluppato e ha con-quistato il mondo sostanzialmen-te… da sé, grazie all’intraprendenza dei singoli più che alle agevolazioni e all’attenzione da parte delle istitu-zioni.

E’ chiaro che questo è un discorso a carattere generale a fronte del quale è doveroso riconoscere ad alcune realtà, per esempio ad alcune ammi-nistrazioni comunali, un interesse più forte per la moda che, non di-mentichiamolo, resta sempre una delle principali voci di export per il nostro Paese.

In tempi di globalizzazione a mio avviso le normative a tutela del “made in Italy” dovrebbero essere più incisive, più mirate, o quanto-meno meglio applicate.

Intervista a cura di Massimo Costa

Abbiamo Marco Bicego, un nome della gioielleria che unisce tradi-zione ed innovazione. Superando i confini del fashion system abbia-mo anche Lambretta, un marchio-mito di cui abbiamo curato il recente rilancio. E la lista non finisce davvero qui… Il nome che ho scelto per la mia a-genzia? Si ispira alla chitarra di-pinta da Picasso, un’opera che mi ha sempre affascinato. E proprio questa chitarra è stato il primo simbolo del mio studio di Pubbli-che Relazioni. Ora il simbolo è cambiato, ma il nome non poteva non restare. Come valuti le prospettive dei giovani stilisti in Italia?

Culturalmente e strutturalmente l’Italia purtroppo non è un paese particolarmente propenso a conce-dere spazi e chance espressive ai giovani. Lo si vede di fatto in qualsiasi am-bito di attività e questo di sicuro

MARTA GODI La P.R. del mese

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Attività di organizzazione e partecipazione relative a fiere ed eventi.

Attività ricreative: organizzazione di feste, cene sociali, teatro e trattenimenti musi-cali, proiezioni di film e documentari, manifestazioni sportive.

Attività editoriali: pubblicazione di un pro-prio periodico, pubblicazione di atti di convegni, di seminari, di studi e ricerche.

Attività sociali e di beneficenza: raccolta di fondi, di viveri, di indumenti o altri ma-teriali a sostegno di iniziative umanitarie e di solidarietà, realizzazione di eventi ed iniziative di carattere benefico.

Finalità dell’Associazione L’Associazione ha natura sindacale ed ha lo scopo principale di svolgere attività di carattere associativo e informativo al fine di promuovere le tipologie commerciali caratterizzate dalla loro temporaneità (sia in relazione a quelle ove si attua la vendi-ta di prodotti/servizi sia in relazione alle fattispecie ove si effettua mera esposizio-ne di prodotti secondo la formula dello showroom). A titolo esemplificativo e non limitativo,

l’Associazione svolgerà le seguenti atti-vità: Attività culturali: tavole rotonde, convegni, congressi, seminari, dibattiti, mostre, inchieste, biblioteca, cineforum.

Attività formative: corsi di preparazione e aggiornamento professionale, costitu-zione di comitati o gruppi di studio e di ricerca.

GRANDE SUCCESSO PER ASSOTEMPORARY

TEMPORARY News

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Magazine on line “Asso di Moda” Il socio Assotemporary è anche socio Confcommer-cio / Unione del Commercio di Milano e può benefi-ciare dei servizi e delle convenzioni da esse offerte

Corso Venezia 51 – 20121 Milano Tel. 02.7750363 – Fax. 02.7750409 - [email protected] ANCHE ARMANI SI CONVERTE AL TEMPORARY SHOP

Anche Giorgio Armani si converte ai temporary shop. Dal 12 febbraio al 9 marzo, alla Rinascente del Duo-mo, ci sarà una postazione speciale per una vera scuola di trucco: gli esperti consiglieranno make-up di ten-denza come nei backstage delle sfilate: professionali, ma facili da realizzare. Dal 23 febbraio e fino al 7 mar-zo ci sarà un negozio “a tempo” di Giorgio Armani co-smetics anche nella profumeria Mazzolari Piazza San Babila. Anche in questo caso makeup personalizzati e look studiati per le diverse personalità. Per lui, uno spazio dedicato con la linea uomo di Giorgio Armani Ski minerals for men.

Assotemporary servizi e opportunità

Consulenza Tecnica gratuita I fondamentali per avviare un attività di Temporary

Shop e simili Rapporti istituzionali Regione, Provincia, Comune. Camera di commercio

Consulenza Legale Contratto tipo - consulenza amministrativa e fiscale

Visibilità Internazionale Data base Assotemporary Inserimento nel sito associativo

Corsi di formazione Vendita – visual merchandising Marketing - comunicazione

Convenzioni specifiche Arredamento spazi – catering

Organizzazione eventi Ufficio Stampa – P.R.

TEMPORARY News

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TEMPORARY News

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TEMPORARY News

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miliardi di euro nel 2007, con un saldo attivo della bilancia commerciale per 10,1 miliardi, contro i 7,8 di valore aggiunto dell’auto che ha, per soprammer-cato, un deficit di 17,7 miliardi. Nel sistema moda l’occupazione si attesta su 513 mila addetti, contro i 174 mila dell’auto. Insomma i numeri parlano chiaro. E se vogliamo che il bello salvi l’italia è proprio dal tessile che dobbiamo partire, anzi ripartire.

tamento (+2,8% contro +6,8% del 2007) ma a traina-re il settore sono ancora i compratori stranieri, con forte crescita della domanda sui mercati extra-Ue (+7,2%) e performance a due cifre di Paesi come Russia (+17,4%), Ucraina (+76%) e Hong Kong-Cina (+33,2%). Prosegue la flessione del mercato giappo-nese (-6,3%) e americano (-6,8%). Dopo lo stop del 2007 (-1,2%), le importazioni sono tornate a crescere (+0,8%), ma a un ritmo nettamente inferiore al recen-te passato (nel 2006 +11,4% e +8,6 nel 2005). Per quanto riguarda il mercato italiano, i consumatori so-no diminuiti del 3% nel 2008.A livello di sistema, nessuno azzarda una previsione per il 2009.

Se è vero che “il bello salverà il mondo”, il bello sal-verà anche l’Italia, a patto che le Istituzioni con il Go-verno in testa diano un forte e convinto contributo alla ripresa della moda italiana. Oggi il tessile - abbigliamento rappresenta il 10% dell’industria manifatturiera italiana, contro il 3% dell’auto, settore storicamente ritenuto più rilevante da un punto di vista politico. Il valore aggiunto del nostro comparto è stato pari a 18,8

La frenata dei consumi, da settembre in avanti, ha la-sciato il segno. Ma gli indicatori strutturali del settore registrano comunque un miglioramento su base an-nua: il rapporto esportazioni/fatturato passa da 59 a 6-1,4 la bilancia commerciale sale dal 16,1 al 17,1. Di-verse le performance dei comparti: il vestiario ester-no, che rappresenta il segmento più rilevante, si sareb-be assestato a un +1% nelle vendite, in linea con l’an-damento della camiceria, che dimostra di resistere a ogni moda e tendenza, restando un autentico classico

dell’abbigliamento maschile. Al contrario, i cali più marcati riguarderebbero maglieria esterna, cravatte e confezioni in pelle. Il trend dell’export è in rallen-

Assai più rilevanti del settore automobilistico

Moda/Economia

DISCRETO ANDAMENTO DELLA MODA MASCHILE IN ITALIA

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clienti vorranno acquistare a prezzo pieno, mentre già da marzo vi saranno richieste di sconti, almeno nella misura del 20%/30%. Tornando ai pareri sulle colle-zioni, va aggiunto che il deficit di creatività è, da par-te di molti, attribuito alla incertezza che la crisi eco-nomica ha imposto come dato oggettivo del contesto attuale. I famosi dettaglianti siciliani – Giglio di Pa-lermo – hanno ben sintetizzato l’opinione più diffusa tra i buyer: “nessuna collezione ha stupito, nessuna è sembrata in grado di rendere speciale una vetrina : ciò che si è visto sono stati capi portabili e commer-ciali”.

Terminata la tornata di sfilate maschili, sono i buyer ad esprimere la loro opinione. I pareri sono prevalen-temente poco positivi, con una sottolineatura della scarsa creatività apparsa sulle passerelle. Ma a tenere banco tra i dettaglianti sono le polemiche sui saldi anticipati ufficiosamente nei monomarca delle griffe. Il fenomeno degli sconti “sottobanco”, anche del 50%, delle collezioni, ha conosciuto quest’-anno un picco mai raggiunto precedentemente. Ad avviso dei buyer ciò costituisce un grave deterio-ramento del mercato e una forte lesione dell’immagi-ne dei prodotti; è facile prevedere che ben pochi

<<Opening sonn…> è il titolo della mostra sul futuro degli spazi di vendita organizzata da Poli.desin – e con il contributo dei designer di Fabrica - a cura di Andrea Branzi e Luisa Collina, professori della facol-tà di Design del Politecnico di Milano. La rassegna, alla Triennale di Milano fino al 15 feb-braio, si sviluppa in tre sezioni: i lavori di sei giovani

Moda/Economia

PARERI, POLEMICHE DEI BUYER

SUL FUTURO DEI NEGOZI creativi finalisti di Colorsdesigner, il concorso interna-zionale promosso e organizzato da Poli.design per Benetton nel 2007; le più innovative tendenze di retail design emerse da più di 700 progetti raccolti dal con-corso; i dieci progetti di store d’avanguardia di archi-tetti già affermati, che saranno realizzati da Benetton.

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Grazie al progetto “Made in Mila-no” (dove made sta per moda, arte, design e eventi) fortemente voluto da Giovanni Bozzetti, Presidente del Comitato per la Moda e da un gruppo di industriali e manager, lungimiranti, il sistema moda si presenta compatto, specie nel mese di marzo, offrendo al visitatore e al buyer straniero una scelta fra la maggior parte delle iniziative calendarizzate che permet-te di spaziare dagli abiti alla pelliccia, dal-le borse agli accessori fornendo il più vasto sistema di esposizio-ne mercantile mondiale per quanto riguarda l’alta gamma. C’è da sottolineare che, se que-sto particolare calendario di e-venti non fosse stato organizza-to, Milano si troverebbe in guai peggiori dei presenti, dato che la crisi internazionale danneggia molto il turismo di affari, che è una delle sue caratteristiche.

Manifestazioni

Grazie al programma, ecco muoversi prima la moda maschile e poi, fra febbraio e marzo, la moda femminile (sia alto pret-a-porter sia indu-stria) e poi pelle, scarpe, pellicceria e occhiali tutti insieme a Rho-Pero, quasi senza soluzione di continuità. Questo significa che un compratore straniero può sbrigare il suo giro di affari a Milano fra gli ultimi giorni di febbraio e i primi dieci di mar-zo, senza dovere ulteriormente tornare veden-do a 360 gradi tutto il meglio della produzione

italiana e mondiale. È giusto sottolineare che, al di là di quello che si potrà dire sul tipo di moda che sarà presente e del gusto dei singoli oggetti, non esiste al mo-mento un insieme di fiere di questa potenza, così organizzate, in nessu-na parte del mondo. Fiere che, in certi casi come il Mi-do, sono anche al vertice della gam-

ma del proprio settore.

MADE IN MILANO SFIDA LA CRISI Le maggiori manifestazioni molto vicine nel calendario 2009

Giovanni Bozzetti

Da sinistra Marzotto Accornero Boselli Artusi Cannara Bozzetti Corsaro Peraboni

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In relazione alla continua evoluzione del mercato della moda, che da tempo vive in Italia una situazione di difficoltà, si confer-ma una tendenza dell’abbigliamento infor-male e sportivo a diventare centrale sia in termini di sell out sia, conseguentemente, in termini di strategie aziendali. Non poche aziende che finora si erano concentrate su capi formali, stanno ampliando i loro oriz-zonti anche a capi tipicamente sportswear, per la qual cosa diviene anacronistico tracciare un confine netto tra proposte formali ed informali, nonché sportswear, sicché ogni steccato cade di fronte alla moda contemporanea. Anche nell’ambi-to fieristico non è difficile evidenziare uno scena-rio in fase di grande dinamismo, considerando che una manifestazione come Pitti uomo vede ogni an-no un crescente ingresso di marchi di impronta sportiva, che si mescolano all’offerta più tradizio-nale della storica rassegna. Identiche tensioni si registrano all’estero, dove tro-

EDITORIALE

viamo fiere sempre più orientate al canale infor-male – sportivo con la punta di diamante in Bread & Butter a Barcellona. Si tratta di fenomeni ingenerati dalle indicazioni provenienti dal mercato, sui quali anche la distri-buzione intermedia, costituita da agenti - rappre-sentanti – distributori e showroom, deve avviare un autonoma riflessione e predisporre adeguati in-terventi. Alla luce di tali premesse Assomoda e A.A.I.S.S,

che insieme rappresentano la distribuzione intermedia negli ambiti fashion, sport e sportswear, hanno sentito la responsabilità di studiare e mettere in atto una serie di sinergie per consentire agli operatori di avere un quadro di riferimento organizzativo ed operativo in grado di af-frontare al meglio le mutazioni in atto nelle strategie a-ziendali e i nuovi scenari di mercato. Queste sinergie hanno portato all’unificazione delle due Associazioni in ambito lombardo e porteranno ad analo-go esito in ambito nazionale, nell’interesse di tutti gli a-genti e distributori italiani della moda e dello sport.

MODA & SPORT SEMPRE PIU’ UNITI di Giulio Di Sabato

Giulio Di Sabato

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C’è un compleanno particolarmente importan-te da festeggiare nel 2009: è quello di Asso-moda, che è infatti nata nel 1969 a Milano, per iniziativa di Roberto Manoelli e di alcuni altri colleghi. Quarant’anni sono un periodo importante, perché in questi quattro decenni c’è molto della storia della moda italiana e del suo affer-marsi nel mondo. L’idea di inventare una manifestazione come “Milanovendemoda” nacque intorno a un ta-volino a fine estate, nella casa di un noto rap-presentante di abbigliamento. Era il 1969, la minigonna conviveva con lunghezza “midi” e “maxi”, il pantalone si era allargato in fondo prendendo il buffo nome di “zampa d’elefan-te”. Roberto Manoelli, era sua la casa dell’in-contro, era reduce dagli Stati Uniti e aveva notato un diverso modo di vendere al detta-gliante abbigliamento e non solo capi di ve-stiario. Erano i dettaglianti a viaggiare andan-do a New York per visitare lo showroom dove venivano presentati i “prodotti” due tre volte

ASSOMODA: 40 ANNI DI MODA A MILANO E IN ITALIA Notizie da ASSOMODA

all’anno a cadenza regolare. In Italia i rappresentanti si muovevano invece lo-ro, percorrendo due tre volte l’anno lo “stivale” in tutta la sua lunghezza per portare le novità della Lombardia a Napoli, a Foggia, dall’Emilia Roma-gna a Taranto. L’abbigliamento viaggiava in bauli stipati nelle grosse auto o su furgoni, ma le presentazioni sul luogo non erano certo straordinarie nell’allesti-mento. D’altronde anche la moda pronta di quegli anni non era un caleidoscopio di idee, le boutique per signora vendevano solo classico, di buona fattura ma molto noiosetto. A fare un po’ di rivoluzione ci pensarono i france-si con Jean Busquet, in arte Cacharel, Zingler, che prese il nome di Saint Clair, Charles Maudret e Daniel Hecter, che avevano ideato un modo di ve-stire molto più giovane e creativo, finalmente an-che spiritoso; la camicetta che non si chiudeva perfettamente per lasciare intravedere, con un piz-zico di malizia, il seno. Con questo creativo grup-petto, tutti amici e figli d’arte, iniziava un nuovo

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stile che poi di strada ne avrebbe fatta tanta, soprattutto in Italia, e per merito di nuovi no-mi dello stilismo italiano, alle prime armi si ma con un notevole straordinario potenziale di creatività. Dunque intorno al tavolo di casa Manoelli, in piazza Castello a Milano, fu cre-ata l’Assomoda, una associazione di rappre-sentanti che non solo avrebbero aperto in città le loro showroom per seguire l’esempio ame-ricano, invitando i dettaglianti a visitarli al momento delle nuove collezioni, ma in occa-sione della settimana delle presentazioni a-vrebbero organizzato di comune accordo il “tour” da una showroom all’altra. Per farsi notare la prima volta furono chieste alla Fiat 13 auto, le ammiraglia 130 appena uscite con tanto di autista gallonato, che accompagnaro-no i clienti in giro per la città dove era-no aperti gli showroom, da via Leopardi a via Bianca di Savoia, da piazza Castello a corso Monforte. E sempre al suo esordio “Milanovendemoda” si presentò al circo Me-dini unendosi ai clown e ai giocolieri in una allegrissima e ironica

ASSOMODA: 40 ANNI DI MODA A MILANO E IN ITALIA Notizie da ASSOMODA

festa della moda. Era l’ottobre 1969, Milva con Giorgio Strehler cantava al Piccolo di Milano nel recital “io Bertolt Brecht” e Liza Minnelli esordi-va al cinema con “Pookie”. Il successo fu grande, l’attenzione della stampa fu catturata e anche i g i o r n a l i s t r a n i e r i p a r l a r o n o d i “Milanovendemoda”. Non restava altro da fare che continuare su questa nuova strada sviluppan-do e migliorandola sempre di più. Anche perché i rappresentanti, i vari agenti del settore, erano au-mentati e di conseguenza le Case che ci tenevano a presentare a Milano le loro collezioni. Il secondo appuntamento perciò fu organizzato al Teatro dell’Arte e presentato, per far sempre spet-tacolo intorno alla moda, dal grande Sandro Mas-simini. La moda entrava negli anni Settanta, co-minciava a nascere l’”unisex”, la vestibilità si fa-ceva sempre più comoda anche perché la maglie-ria furoreggiava, con entusiasmo venivano ripro-posti stili del passato interpretati con genialità da Walter Albini; faceva capolino il “nude-look” e chi aveva voglia di vestirsi hippy e da zingara non faceva altro che accomodarsi tanto più che Elio Fiorucci non lesinava suggerimenti sul tema.

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E così avanti tutta: Villa Comunale, al Sonesta Hotel, all’Executive di Porta Garibaldi e per qualche stagione a Milano 2, ospiti paganti di Berlusconi nei locali ancora liberi intorno alla piscina. Anche qui le feste e le iniziative non mancarono: fu divertentissima l’idea di un gommone in arrivo, sotto i fuochi di artificio, carico di indossatrici. Fu interessante e ben au-gurante il raduno a Roma dei presidente delle Fiere dell’abbigliamento europee, già uno sguardo d’insieme a “Casa Europa”, per muo-versi in buon accordo come tempi e servizi. Intanto chiudeva i battenti a Firenze Pitti Don-na e la Moda da presentare a Milano diventava sempre più un grosso business a livello interna-zionale da gestire con attenta imprenditorialità. La Fiera offrì i suoi locali e la moda vi si tra-sferì entrando da Porta Edilizia nel marzo 198-1. Da allora Milanovendemoda è rimasta una pietra miliare della moda femminile. Tratto dal volume “AGENTE DI MODA una professione storica proiettata nel futuro” di Costa, Pagani e Cattaneo. Edito da Franco Angeli

ASSOMODA: 40 ANNI DI MODA A MILANO E IN ITALIA Notizie da ASSOMODA

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L’obiettivo di tale operazione è quello di garantire un efficiente rapporto com-merciale – comunicativo finalizzando la comunicazione dei clienti al sell-out.

Ad affiancare Nunzio Fino e Antonella Lombroso, che si occupano dei rapporti commerciali, è Samuele Daves, alla gui-da di questo progetto comunicativo.

Inoltre STUDIOFINOROSSI ha amplia-to le sue strutture commerciali.

In primis l’apertura di un nuovo show-room STUDIOFINOROSSI

in Via Montenapoleone 1,

nel cuore pulsante del quadrilatero della moda milanese e tra le street più famose al mondo. Questa struttura è oggi depu-tata alla sinergia esclusiva con i brand uomo/donna SIVIGLIA .

I canali distributivi utilizzati per le li-nee Uomo e Donna sono il Department Store, gli Speciality Stores, il Mono-brand Store mentre la tipologia con-trattuale segue i modelli di agenzia, di-stribuzione, associazione a partecipa-zione e la joint venture. Un accurata ricerca di brands con stili differenti, particolari e di tendenza, costituisce, nell’attività dello STUDIO-FINOROSSI, una costante necessità per servire mercati di competenza ete-rogenei. In risposta alle esigenze attuali, lo STUDIOFINOROSSI, ha elaborato, inoltre, un sistema di ordini on line che permette di prendere visione delle col-lezioni e di inviare gli ordini in modo

semplice e efficace, fornendo così ai pro-pri clienti un servizio sempre più accurato e completo. In seno allo STUDIOFINO-ROSSI è poi nata la branca comunicativa che si occupa di Comunicazione e Relazio-ni Pubbliche, e che propone ai clienti le se-guenti funzioni: Ufficio stampa Relazioni Pubbliche Ideazione, Realizzazione, Produzione

materiale relativo al Brand Image Organizzazione e gestione logistica eventi Advertising Organizzazione completa o supporto

per lo sviluppo di partecipazione ed eventi fieristici. 

Showroom del mese STUDIOFINOROSSI

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L’INTERVISTA Cominciamo dalle origini, Antonella e Nunzio: come è nata la vostra esperienza nel mondo della moda? Antonella – Posso dire di coltivare da sempre questa passione per la moda, da quando ero bambina e creavo abiti per le mie bambole. Poi da ragazza, so-no stata figurinista, quindi modella, poi una delle prime donne agenti della moda ed infine manager commerciale di Studiofinorossi. Nunzio – Per me l’approccio è stato più causale: sono diventato agente mo-da nel 1988 in seguito ad un annuncio che, allora come oggi, era uno dei tanti rivolto a figure commerciali. Ho fatto il venditore nel senso più stretto del termine, facendo una autentica “esperienza di strada” e posso di dire che questa sia la mia vera vocazione; la moda è diventata il mio “terreno di gioco” quasi per caso.

Quando è perché avete sentito il biso-gno di unire le forze?

Antonella – La creazione della società tra di noi è avvenuta nel 1996; per entrambi era fonda-mentale dare vita a una struttura in grado di rap-portarsi al meglio con il mercato, sem-pre più seletti-vo soprattutto a Milano. Ad un certo punto “ho vo-luto che lavorasse la struttura e non più la macchina (intesa come auto)”.

Nunzio – Quando ci siamo conosciuti ci è sembrato quasi naturale unire le compe-tenze e le esperienze di ciascuno di noi, per cercare di fare un salto di qualità pro-fessionale e, direi, “imprenditoriale”. Il primo showroom l’abbiamo avuto in Via Telesio, poi in Via Forcella dove siamo attualmente.

Antonella – Poi è arrivata anche l’aper-tura in Via Montenapoleone, uno showroom che duplica la location di Via Forcella, proponendo nel quadrilatero della moda una filosofia più aziendale, dove si avverte maggiormente la pro-gettualità costruita insieme dall’azienda. In Via Forcella coltiviamo maggiormen-te la ricerca – lo streetchic – sempre con marchi di tendenza. Com’è articolata oggi la vostra attività? Antonella e Nunzio – Possiamo suddivi-dere equamente le nostre vendite tra mercato italiano e mercati esteri. Tra questi ultimi è in crescita il Medio O-riente, mentre la Russia sta vivendo una fase riflessiva. Dobbiamo aggiungere che la nostra non è solo un’attività di agen-zia commerciale, in quanto che per alcu-ni marchi (circa il 30%) siamo anche di-stributori. Nella nostra attività tendia-mo a sviluppare e consolidare il rappor-to con l’azienda. Questo fa si che il turn over annuale di marchi rappresentati non superi il 20%.

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Parlatemi del vostro progetto della “Officina della Moda”? Antonella e Nunzio – In sostanza di trat-ta di una modalità di approccio alle a-ziende completamente diverso da quello del passato. Noi siamo partner delle aziende e con es-se vogliamo sviluppare molteplici siner-gie. In relazione a questo approccio Stu-diofinorossi diventa un contenitore di tutte le necessità aziendali, dalla comu-nicazione all’advertising fino all’orga-nizzazione di eventi. Che cosa ne pensate del ruolo dell’agente nella fase attuale ? Antonella e Nunzio – Noi pensiamo che occorra un vero e proprio cambiamento culturale, perché l’agente deve diventare partner delle aziende. Inoltre è molto importante creare strut-ture associative, con dimensioni di spa-zio e di struttura in grado di supportare efficacemente le aziende e i loro brand.

Al riguardo sarebbe importante che Assomoda portasse avanti il progetto “fashion house” di cui si parla da anni, così come sarebbe assai utile che orga-nizzasse “missioni commerciali” all’este-ro, per consentire lo sviluppo di partnership a livello internazionale. Chiudiamo con una domanda extralavo-rativa: quali sono i vostri hobbies? Antonella – Il poco tempo che rimane, al di fuori del lavoro che è sempre più as-sorbente ed impegnativo, lo dedico all’-arte e, soprattutto, al relax: mi piace lo yoga e tutto ciò che attiene alla filosofia zen.

Nunzio – A me piacerebbe riprendere l’-attività sportiva, anche perché da ragaz-zo ho fatto pugilato e ho sempre amato gli sport. Sarebbe bello riorganizzare con Asso-moda la squadra di calcetto, un modo anche per stare assieme tra colleghi di-vertendosi. E poi quando posso mi dedi-co alla mia passione per il volo, in parti-colare pilotando elicotteri. Intervista di Massimo Costa

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Oggi, a nostro avviso, stiamo attra-versando un momento molto delicato che coinvolge tutti i settori economici e, in particolare, la moda. Siamo convinti che sia questo “il mo-mento della concretezza e dell’etica” e, poiché ci siamo da sempre ispirati a questa filosofia, siamo altrettanto con-vinti che supereremo bene questo pas-saggio economico difficile.

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Mod

Transit Bresciani

Paris Hilton Peresteso

Chandelier Red Carpet X's Couture

R-Revolution Gheef

Fara Collection Jeans Tattoo Derri Design

D-Cln Mila

Siviglia (uomo e donna)

Antonella Lombroso e Nunzio Fino so-no anche manager del brand VDP, at-tività che svolgono nella maison azien-dale di Via Montenapoleone 20.

Via Forcella 9/A

Via Montenapoleone 1

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