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  • MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE 1981-

    2013

    MEZZO

    SECOLO

    DI

    GRUPPO

    ABELE

    1

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    IL GRUPPO ABELE ATTRAVERSO IL NOTIZIARIO DELL’ANSA

    1991

  • 2

    MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE

    STUPEFACENTI: COMINCIATO A PESCARA CONGRESSO NAZIONALE

    (ANSA) - PESCARA, 18 GEN - La mancanza di una mentalita'

    globale di intervento da parte dello Stato ''che punisce l' uso

    della droga con una legge come la n.162 e non provvede alla

    regolamentazione di altri settori problematici, come l'

    alcolismo e la criminalita''', e' stata sottolineata da Don

    Luigi Ciotti, della Comunita' Abele, nel suo intervento alla

    prima giornata dei lavori del congresso nazionale sulle

    tossicodipendenze organizzato dal servizio per le

    tossicodipendenze della Usl di Pescara.

    Problema delle tossicodipendenze ed etica della solidarieta'

    sono stati i due temi affrontati da Don Ciotti, il quale ha

    affermato che ''il ruolo sociale di ogni individuo deve

    costituire la meta dell' educazione alla solidarieta'''. All'

    apertura dei lavori, che proseguiranno domani con l' intervento

    anche del Ministro Per gli Affari Sociali, Rosa Russo Jervolino,

    erano presenti il presidente del Consiglio Regionale, Vincenzo

    Del Colle, e l' assessore alla Sanita', Aldo Canosa.

    Le difficolta' dell' applicazione della legge sugli

    stupefacenti invece, soprattutto in relazione alla punibilita'

    dei tossicodipendenti, sono state messe in evidenza dal

    segretario nazionale del Siulp, Roberto Sgalla. ''Le strutture

    costituite nelle prefetture - ha detto - sono esigue e non in

    grado di affrontare un problema cosi' complesso. Il ruolo che

    viene attribuito al Prefetto e' sovradimensionato alle sue

    possibilita'''. (ANSA).

    COR-CAA

    18-GEN-91 18:31

  • 3

    MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE

    STUPEFACENTI: SOTTOSEGRETARIO MARINUCCI A CONGRESSO PESCARA

    (ANSA) - PESCARA, 19 GEN - Una denuncia della ''incredibile

    lentezza'' con la quale il Consiglio di Stato prima e la Corte

    dei Conti poi, stanno procedendo all'esame di tre decreti del

    Ministero della Sanita' - uno dei quali sugli stupefacenti - e'

    stata fatta dal sottosegretario di stato alla Sanita' sen.Elena

    Marinucci, nel suo intervento, a Pescara, alla giornata

    conclusiva del congresso nazionale sulle tossicodipendenze,

    promosso dal servizio per le tossicodipendenze della locale Usl.

    La Marinucci ha affermato che si tratta di decreti

    particolarmente attesi, soprattutto quello sulle

    tossicodipendenze che ha definito ''chiave del funzionamento

    della legge''. Secondo il sottosegretario, sul decreto sarebbero

    state fatte osservazioni alle quali il ministero e' gia' pronto

    a rispondere ''anche se riteniamo queste osservazioni - ha

    affermato - delle puntigliosita' degne di miglior causa''.

    Sulla necessita' di fissare ''standard qualitativi e

    quantitativi per attivare i servizi previsti dalla legge 162

    sugli stupefacenti'' si e' soffermato invece il presidente dell'

    Ordine dei Medici della provincia di Pescara, Cesare Di Carlo.

    Di Carlo ha sottolineato anche l' esigenza di attivare e

    valorizzare i servizi territoriali, per affermare la centralita'

    della prevenzionee, e di fare chiarezza sui rapporti tra

    Prefetture e servizi. Ieri, ai lavori del congresso, aveva

    partecipato Don Luigi Ciotti, della Comunita' Abele. (ANSA).

    COR-CAA

    19-GEN-91 19:30

  • 4

    MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE

    PACIFISTI E ASSOCIAZIONI SU CAMPAGNA PER OBIEZIONE DI COSCIENZA

    (ANSA) - Roma, 19 Feb- Servizio civile internazionale, Lega

    obiettori di coscienza, Associazione per la pace, Verdi,

    Sinistra giovanile e Democrazia proletaria hanno presentato oggi

    in una conferenza stampa la campagna nazionale di informazione e

    promozione dell'obiezione di coscienza. Tra le iniziative

    prese - informa una nota - l'elaborazione di una dichiarazione

    di ''obiezione alla guerra e di osservanza alla Costituzione

    della Repubblica'', accompagnata da un invito ai cittadini a

    sottoscriverla, e la richiesta al parlamento- gia' oggetto di un

    convegno tenuto ieri dalla Sinistra giovanile- di una rapida

    riforma della legge 772 sull'obiezione di coscienza, con

    l'inserimento della possibilita' anche per i giovani gia' in

    servizio di leva, o gia' congedati, di dichiararsi obiettori. Tale richiesta

    - prosegue la nota- supportata da un appello

    firmato da numerose personalita, tra cui Alfredo Galasso, Gian

    Maria Volonte', Natalia Ginzburg, don Luigi Ciotti,''e' stata

    accolta positivamente dai gruppi parlamentari presenti

    all'iniziativa. Tra questi Cristina Bevilacqua del Pds, Edo

    Ronchi dei Verdi, Giovanni Russo Spena di Democrazia proletaria

    si sono impegnati per la presentazione di una proposta di legge

    unitaria in tal senso''.(ANSA).

    PAN

    19-FEB-91 18:14

  • 5

    MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE

    RAI: SU DROGA E AIDS ''VIAGGIO INTORNO ALL'UOMO'' DI ZAVOLI

    (ANSA) - ROMA, 21 FEB - E' dedicata al tema della droga e

    dell'Aids la puntata di domani di ''Viaggio intorno all'uomo - i

    giovani'', il programma di Sergio Zavoli in onda su Raiuno a

    partire dalle 20,40. La terza puntata del programma si aprira'

    con il film ''Dolce come sei'' diretto da Angela Pope e

    interpretato da Miranda Richardson nel ruolo di una moglie che

    scopre all'improvviso la sieropositivita' del marito. ''La prima

    parte del reportage che seguira' il film - ha detto oggi Sergio

    Zavoli, presentando il filmato ai giornalisti - sara' dedicata

    alla droga, la seconda all'Aids. La considero una puntata di

    servizio per approfondire tematiche d'attualita'. Un po' come

    tutto questo ciclo di 'Viaggio intorno all'uomo', in particolare

    questa puntata, filmato e dibattito in studio sono dedicati ai

    giovani e a tutti coloro che hanno bisogno di capire per

    difendersi meglio. E mi sembra che questo sia uno degli intenti

    che un servizio pubblico deve perseguire''. Al dibattito

    interverranno il Ministro della Sanita' Francesco De Lorenzo;

    l'on. Rossella Artioli della Commissione Affari Sociali; Marco

    Taradash, anti proibizionista; l'immunologo Ferdinando Aiuti; il

    pedagogista Mauro Battaglia; il giudice del Tribunale dei minori

    di Napoli, Carmela Cavallo; l'on. Carlo Casini della Commissione

    Giustizia; Vincenzo Muccioli, fondatore della comunita' di San

    Patrignano; Don Mario Picchi del Centro italiano di Solidarieta'

    e Don Luigi Ciotti del gruppo Abele. (SEGUE).

    (ANSA) - ROMA, 21 FEB - Zavoli ha parlato delle difficolta'

    incontrate per realizzare questa puntata ''nella necessita' di

    fare un'informazione precisa, puntuale e approfondita, senza

    cadute di gusto, senza eccessi di crudezza e al tempo stesso

    senza rinunciare allo spettacolo dell'informazione''. ''Viaggio

    intorno all'uomo - i giovani'' avra' una pausa ''forzata'' a

    causa del festival di Sanremo per poi tornare in onda nella

    nuova collocazione del lunedi'. ''Riprenderemo - ha concluso

    Zavoli - con una puntata dedicata alla religiosita' e

    all'ecologia e che sara' aperta dal film 'Francesco' di Liliana

    Cavani (la pellicola andra' in onda in due parti domenica 3 e

    lunedi' 4 marzo)''. (ANSA).

    MA

    21-FEB-91 16:03

  • 6

    MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE

    STUPEFACENTI:DIECIMILA RAGAZZI "INSIEME" CONTRO LA DROGA

    (ANSA) - ROMA, 23 APR - Piu' di diecimila ragazzi festanti,

    una star della musica del calibro di Claudio Baglioni, e cinque

    personaggi impegnati da anni nel salvataggio di tanti giovani

    alle prese con la droga. Con questi protagonisti si e'

    consumata, nel palazzo dello sport di Roma la mattinata di festa

    organizzata dal quotidiano della capitale ''Il Messaggero'' a

    coronamento di ''Insieme'', la campagna di solidarieta'

    cominciata nel novembre scorso e dedicata in questa edizione

    alla raccolta di fondi contro la droga. I romani e, in genere

    tutto il Lazio, non si sono fatti pregare: negli oltre duemila

    salvadanai distribuiti dal ''Messaggero'' sono caduti un

    miliardo e 260 milioni. La somma, divisa in parti uguali, e'

    stata consegnata ai cinque animatori delle strutture di recupero

    piu' attive contro la droga: Don Mario Picchi del Ceis, Don

    Pierino Gelmini della ''Comunita Incontro'', Don Luigi Ciotti

    del ''Gruppo Abele'', Mons. Luigi Di Liegro della ''Caritas'' e

    Vincenzo Muccioli di San Patrignano. Alla kermesse, presentata

    da Pippo Baudo hanno partecipato personalita' della politica,

    dello spettacolo, dello sport e del mondo religioso. In prima

    fila hanno preso posto il presidente del consiglio Andreotti, i

    ministri Jervolino, Conte, Sterpa, il capo della polizia Parisi,

    il prefetto di Roma Voci, il sindaco Carraro, il segretario di

    stato vaticano Angelo Sodano,il rabbino di roma Elio Toaff il

    presidente della Figc Matarrese e il nuovo presidente della Roma Ciarrapico. (SEGUE).

    (ANSA) - ROMA, 23 APR - La festa e' stata tutta per gli oltre

    diecimila ragazzi, riuniti al Palasport in rappresentanza delle

    scuole elementari, medie e superiori di Roma e del Lazio.

    Rispondendo all' invito del ''Messaggero'', negli istituti della

    regione sono stati elaborati 440 mila temi sulla droga da cui,

    poi, il provveditorato ha selezionato 100 vincitori. I 35 delle

    elementari e i 35 delle medie sono stati premiati con computer;

    ai 24 delle superiori sono andate tre settimane di vacanza-studio in uno dei paesi

    della Cee e, infine, a sei maturandi una borsa di studio di tre mesi al

    ''Messaggero'' come possibile avviamento al giornalismo. Sul palco e' salito anche

    Vittorio Gassman il quale, in un tifo da stadio con ''ola'' e

    applausi scroscianti, ha detto che la droga ''e' un nemico che

    si sconfigge non con la ragione ma con il sentimento''. Per

    Andreotti ''ci sono problemi da affrontare con le leggi ma con

    la droga le leggi non bastano''. A nome delle cinque comunita'

    don Pierino Gelmini ha detto ai ragazzi: ''voi siete la primavera

    della vita e la speranza. Grazie di questo gesto d'amore''. La

    festa e' finita in un crescendo con Claudio Baglioni, tornato a

    cantare dopo dieci anni al Palasport e dopo cinque di fronte ad

    un pubblico di queste dimensioni. Le note di ''Questo piccolo grande amore'' cantate

    da un coro di diecimila voci hanno dato il via ad un concerto che si e'

    chiuso un'ora dopo con ''la vita e' adesso'' e, come unico bis, con ''E tu''. (ANSA).

    FM/ROM

    23-APR-91 14:15

  • 7

    MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE

    SANITA': PRIMA COMUNITA' PER BAMBINI MALATI DI AIDS A TORINO

    (DEL REDATTORE DELL' ANSA BEPPE GANDOLFO)

    (ANSA) - TORINO, 13 GIU - Il prossimo arrivo dovrebbe essere

    quello di Simone, un neonato abbandonato dalla madre

    tossicodipendente, attualmente sottoposto dai sanitari ad una

    terapia di disintossicazione a scalare. Simone e' nato, infatti,

    gia' con una dipendenza dalla droga. Sara' ospitato nella

    comunita' di accoglienza per bambini sieropositivi, la prima del

    genere in Italia, aperta a Torino dal Gruppo Abele, gruppo di

    volontari ''contro l' emarginazione''. ''Da un anno e' in funzione questa che noi chiamiamo

    'comunita' invisibile' - spiega don Luigi Ciotti, responsabile del Gruppo - invisibile

    perche' la vogliamo protetta da un clima di discrezione e serenita'. Qui alcuni bambini,

    in eta' compresa fra i due mesi e i tre anni, vivono in un clima familiare, piu'

    sereno dell' ospedale o dell' istituto''. L' assistenza

    sanitaria e' garantita da un' equipe' medica e da volontari.

    ''Con questa comunita' - prosegue don Ciotti - si e' voluto

    evitare la degenza prolungata in ospedale, spesso dovuta piu' a difficolta' di trovare

    soluzioni di vita per i bambini che da fattori sanitari. L' ospedale non basta anche

    se il personale che vi lavora ha verso i bimbi ogni attenzione. Il nostro e' un

    servizio di ospitalita', e di sensibilizzazione verso le famiglie perche' scelgano di

    adottare o prendere in affidamento questi bambini. Sono gia' tre i nostri bambini

    sieropositivi affidati o adottati, grazie al Tribunale dei minori''. (SEGUE).

    (ANSA) - TORINO, 13 GIU - La comunita' invisibile non e' la

    soluzione ma un ponte gettato tra abbandono, malattia e l'

    accoglienza di una nuova famiglia. Fu nel 1987, dopo la storia

    di Michelino di 15 mesi e di Roberto di due mesi, abbandonati in

    un ospedale di Torino, che il Gruppo Abele si attivo' non solo

    per dare assistenza, ma soprattutto una famiglia a quei bambini

    che nascono 'gia' condannati'. ''Il vero problema e' quello dei bambini malati gravi -

    denuncia don Ciotti che partecipera' alla settima conferenza

    mondiale sull' Aids che si aprira' domenica a Firenze - come la

    nostra Martina che vive tra la comunita' e l'ospedale da un

    anno e che si sta spegnendo lentamente: c'e' una famiglia

    disposta ad accoglierla e farle vivere in serenita' gli ultimi

    scampoli di vita?''. La deospedalizzazione ha finora dato buoni

    risultati: i neonati affidati a famiglie o ospitati nella

    ''comunita' invisibile'' sono migliorati, soprattutto dal punto

    di vista del contatto con gli altri. ''La nostra piccola -

    confidano i genitori adottivi di una bambina - sta bene ed e'

    guarita, ma vive il dramma del camice bianco. Ha paura

    addirittura del cameriere al ristorante''. In Italia sono circa

    1.500 i bambini sieropositivi e oltre 200 quelli con Aids

    conclamata. Un fenomeno destinato a crescere. E' anche questa

    una delle ragioni dell' ennesima ''provocazione'' del Gruppo

    Abele, di cui si e' venuti a conoscenza soltanto ora. (ANSA).

    GAN

    13-GIU-91 17:25

  • 8

    MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE

    STUPEFACENTI: LETTERA DI MINACCE A DON CIOTTI

    (ANSA) - TORINO, 15 GIU - Una lettera anonima dal contenuto

    intimidatorio contro don Luigi Ciotti, fondatore del Gruppo

    Abele (gruppo di volontari contro l' emarginazione,

    particolarmente attivi nel recupero dei tossicodipendenti) e'

    stata recapitata stamani alla sede Ansa di Torino. Allegata alla

    missiva c' era una bustina contenente polvere dal colore

    arancione.

    ''Un anno fa - si legge nella lettera - ti avevamo avvertito

    di tacere e di lasciare stare i drogati. Pagherai. Gli sbirri

    non servono. Il 13 dicembre ti abbiamo fatto visita a casa, il

    mese trascorso siamo entrati negli uffici e parlato con i tuoi;

    il 12 aprile eravamo in teatro a Tradate, il 19 a Ceccato. Come

    vedi - conclude la lettera - siamo tanti, organizzati e forti,

    lascia stare. Prima ti distruggeremo i nervi e poi...''.

    Nessun commento da parte dei carabinieri, ai quali sono state

    consegnate busta, lettera e bustina con la polverina. Non e' la

    prima volta che don Ciotti e' oggetto di minacce. Per un

    episodio analogo l'anno scorso la magistratura torinese apri'

    un'inchiesta. Da tempo, proprio a causa di atti intimidatori, a

    don Ciotti e' stata assegnata una scorta. La busta contenente

    la lettera anonima, regolarmente affrancata con un bollo da 750

    lire, e' stata imbucata ieri, come indica il timbro,

    nell'ufficio postale di via Reiss Romoli, a Torino nord, e

    prelevata alle 14. (ANSA).

    RED

    15-GIU-91 18:59

  • 9

    MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE

    CONFERENZA AIDS: ASSOCIAZIONI, ACCANTO ALLO STATO/ANNUNCIATO

    (DALL' INVIATO DELL' ANSA MASSIMO LOMONACO)

    (Ansa) - Firenze, 17 giu - Sono piu' di 250 le associazioni e

    le comunita' presenti alle conferenza di Firenze. Si tratta di

    associazioni di sieropositivi e di ammalati di aids ma anche di

    comunita' che offrono servizi di assistenza in tutte quelle

    realta' dove lo stato per vari motivi non arriva. Un mondo che

    in Italia ha trovato ''legittimazione'' non solo ''sul campo''

    ma anche formale: la consulta delle associazioni dei malati e

    del volontariato partecipa ai lavori della commissione nazionale

    lotta all'aids; questo non vuol dire che i rapporti siano pero'

    sempre ''facili''. A giudizio di Susanna Ronconi, detenuta

    politica ed attiva sui problemi dell'aids in carcere per il

    comitato Firenze 91, la conferenza ''e' un occasione

    straordinaria di incontro tra i gruppi di militanti europei,

    spesso restii al confronto con le autorita' scientifiche e

    sanitarie, e quelli nordamericani, con maggiore esperienza''.

    Vittorio Agnoletto, segretario generale della Lila, la lega

    italiana per la lotta contro l'aids, ha giudicato invece

    negativamente l'intervento del Ministro della Sanita' Francesco

    De Lorenzo. (segue).

    (Ansa) - Firenze, 17 giu - ''Il ministro - ha detto Agnoletto

    - ha parlato dei controlli di qualita' sui preservativi, ma

    questi cominceranno solo a fine di quest'anno, con dieci anni di

    ritardo dall'inizio dell'epidemia''. Agnoletto ha poi aggiunto

    che le siringhe autobloccanti, destinate a impedire lo scambio

    tra i tossicodipendenti una volta usate, ''attualmente esistono

    solo in una citta' italiana, Modena''. ''Inoltre - ha continuato

    - i programmi di assistenza domiciliare e di casa alloggio

    finora sono stati attuati solo dalle associazioni di

    volontariato, senza intervento pubblico''. Don Luigi Ciotti,

    fondatore nel 1966 del gruppo ''Abele'', un centro di iniziativa

    sociale e politica sull'emarginazione, si e' rammaricato che

    alla manifestazione di ieri per le strade di Firenze ''i preti

    fossero solo tre''. ''Mi spiace - ha notato Don Ciotti - che le

    realta' che operano all'interno delle chiese non abbiano aderito

    a questa conferenza e non siano presenti a Firenze. Avranno

    paura di mischiarsi con l'Arci gay, con le associazioni delle

    prostitute e degli omosessuali?''. ''Non e' possibile da una

    parte sostenere - ha concluso - le necessita' dell'incontro e

    dall'altra rifiutarlo''.(segue).

    (Ansa) - Firenze, 17 giu - La conferenza ha registrato anche

    le polemiche tra le associazioni contro la vivisezione e quelle dei

    sieropositivi riguardo alle sperimentazioni sugli animali ai fini della ricerca

    contro la malattia. Il presidente del coordinamento

    nazionale italiano delle persone sieropositive Luigi

    Cerina ha detto che ''un conto e' sacrificare gli animali per

  • 10

    MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE

    l'industria dei cosmetici e un conto e' avere uno strumento

    in piu' per salvare delle vite umane: se proprio vogliono

    salvare gli animali si offrano loro come cavie''.

    Ma Firenze e' anche un occasione per le associazioni che

    hanno i militanti sparsi per il mondo di incontrarsi e di di

    pianificare i loro interventi. Ad esempio, a margine della

    conferenza si e' svolto un incontro usa/europa/australia di

    militanti di ''act up'' nel quale si e' sostenuto che ''dieci

    anni fa i governi di tutto il mondo hanno rifiutato di

    riconoscere la gravita' del problema Aids. Oggi vogliamo

    evitare altri 10 anni di strage''. Ieri i militanti di act up,

    nel corso della presentazione ufficiale della conferenza

    hanno innalzato uno striscione della organizzazione,

    accolti dall'applauso di una parte del pubblico.(ANSA).

    LC

    17-GIU-91 18:31

  • 11

    MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE

    STUPEFACENTI: NUOVA LEGGE, IL DIBATTITO CONTINUA/ANNUNCIATO

    (ANSA) - Roma 24 Giu- A un anno dall'approvazione della nuova

    legge antidroga, il dibattito attorno ai suoi punti centrali,

    alla sua applicabilita', non e' finito: anche perche', come

    afferma un recente rapporto della Direzione centrale per i

    servizi antidroga, ''il fenomeno nelle sue diverse articolazioni

    continua a rappresentare il versante piu' complesso e pericoloso

    dell'operato delle organizzazioni criminali'', in Italia come in

    numerosi altri paesi.

    Il punto maggiormente discusso e' quello della dose media

    giornaliera consentita, che costituisce lo spartiacque tra

    consumatori e spacciatori, e di conseguenza l'avvio alle

    sanzioni amministrative per i primi, al circuito penale per i

    secondi. Su tale dose - 100 milligrammi per l'eroina, 150

    milligrammi per la cocaina, mezzo grammo per hascisc e marijuana

    - alcuni magistrati del Tribunale di Roma hanno sollevato

    dinanzi alla Corte Costituzionale il dubbio di legittimita. Il

    parere della Consulta e' atteso per i prossimi giorni.

    Contro la ''cultura garantista ancora presente tra i giudici,

    o tra gli insegnanti'' si esprime Vincenzo Muccioli, della

    comunita' di San patrignano, in Emilia, il quale parla di ''non

    piena applicazione della legge'' e la attribuisce a questo tipo

    di ''boicottaggio'', oltre che alle ''pastoie

    burocratiche''.(SEGUE).

    (ANSA) - Roma 24 Giu- Sul ''grande merito della legge di aver

    fatto passare il concetto di illiceita''' insiste anche

    Francesco Cardella, responsabile delle comunita' Saman, il quale

    sottolinea, accanto alle cose che ''vanno bene'', come i

    sequestri di stupefacenti, quelli che ''vanno meno bene'': dal

    non attuato controllo del territorio (''gli spacciatori sono

    ancora tutti li''', sostiene), alla ''opacita' burocratica'' che

    non fa arrivare i fondi stabiliti, ai ''ritardi in termine di

    prevenzione nelle scuole, nelle Forze armate, nelle carceri''.

    L'interrogativo che pone Don Ciotti, responsabile del Grupp

    Abele, dopo aver comunque riconosciuto ''l'impegno e la

    serieta''' del ministro Rosa Russo Jervolino, e' ''se nella

    nuova legge ci siano gli strumenti per arrivare a tutti i

    tossicodipendenti''. Don Ciotti fa l'esempio di Torino, dove,

    accanto a quello dei morti, e' salito molto il numero dei

    giovani salvati da episodi di overdose: di questi, il 72% non

    era affatto conosciuto ai servizi. Ancora, il responsabile del

    Gruppo Abele sostiene che ''fissare rigidamente una dose

    giornaliera consentita implica che molti spacciatori al

    dettaglio bene organizzati rimangano dentro il tetto ammessso ed

    usufruiscano del trattamento riservato ai soli consumatori;

    diversamente, alcuni consumatori anche occasionali, meno

    informati, entrano nel circuito penale con l'accusa di

    spaccio''.(SEGUE).

  • 12

    MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE

    (ANSA) - Roma, 24 Giu - Sull' aspetto ''punitivo'' della

    legge, ''applicata subito sul piano penale, mentre non

    ugualmente su quello della prevenzione'', cosi' come sulla

    ''inadeguatezza'' della dose giornaliera concordano, con

    sfumature diverse, il Pds, il Cartello cattolico ''Educare, no

    punire'', e il Coordinamento radicale antiproibizionista (Cora).

    Luigi Cancrini, psichiatra, responsabile del Governo ombra per

    questi problemi, parla di ''mancanza di strategia a lungo

    respiro'', di ''meccanismi infernali'', di uno ''sbilanciamento

    forte sulla risposta penale, con conseguenti intasamento e

    rischio di epidemia da AIDS negli istituti di pena'', di ''fuga

    dai servizi dei tossicodipendenti gravi''. Luigi Bobba,

    segretario generale delle Acli e coordinatore del Cartello,

    riconosce lo''sforzo del governo, anche grazie a Jervolino'' per

    applicare la legge, ma sottolinea ''la mancata prevenzione nelle

    carceri'' e il fatto che, ad esempio nei finanziamenti, alla

    prevenzione sia dato ''meno spazio che alla repressione''. Marco

    Taradash, eurodeputato antiproibizionista, sottolinea la

    ''grande discrezionalita' con cui e' applicata la legge'' in

    diverse parti d'Italia. Comunque - afferma - ''se la legge

    voleva distinguere le droghe leggere dalle pesanti lo ha fatto,

    colpendo le prime molto piu' delle altre. Inoltre, il traffico

    di stupefacenti e la criminalita' ad esso legato non sono stati

    intaccati minimamente''.(ANSA).

    PAN

    24-GIU-91 17:10

  • 13

    MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE

    STUPEFACENTI: DON CIOTTI SU SENTENZA SACRA ROTA

    (ANSA) - TORINO, 8 AGO - ''Rischia di semplificare problemi

    complessi dire che con la sentenza della Sacra Rota la Chiesa

    considera chi si droga un incapace''. Cosi' don Luigi

    Ciotti, fondatore del Gruppo Abele e presidente del

    Coordinamento nazionale comunita' d' accoglienza, ha commentato

    la decisione del tribunale vaticano di annullare un matrimonio

    perche' uno dei coniugi era tossicodipendente al momento delle

    nozze. Il sacerdote e' intervenuto soltanto oggi sulla vicenda

    in attesa, anche, della modifiche alla legge sulla droga:

    ''Modifiche utili, ma non determinanti, ha commentato. Sul

    problema sollevato dalla sentenenza della Sacra Rota don Ciotti

    ha sostenuto: ''Non e' la droga che puo' rendere nullo il

    matrimonio; gli sposi si promettono 'fedelta' nella buona e

    cattiva sorte. Cadere, nel corso del matrimonio, in percorsi di

    tossicodipendenza non inficia la validita' delle nozze, al

    massimo invita a riscoprire il senso di promesse piu' facili a

    dirsi che a viversi: lo stesso vale per alcolismo, criminalita',

    indigenza, malattia''. ''Diverso il caso quando, al momento

    delle nozze, c' e' un vizio di fondo che mina alla radice la

    capacita' di decisione e di scelta; - ha proseguito don Ciotti

    - il problema pero' non e' legato alla tossicodipendenza, ma

    alla capacita' di contrarre un vincolo che si fonda sul libero e

    reciproco consenso. L' impossibilita' a formulare un libero

    consenso mina la scelta di sposarsi''. (ANSA).

    GAN/ZZ

    8-AGO-91 13:35

  • 14

    MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE

    MAFIA: ALLARME DI DON CIOTTI SU PRESENZA A TORINO

    (ANSA) - TORINO, 1 OTT - Ci sono a Torino e nella provincia

    ''numerosi segnali di una presenza della mafia''. Lo ha detto

    oggi don Luigi Ciotti, fondatore del Gruppo Abele, intervenendo

    alla presentazione della ''carovana'' che partecipera' il sei

    ottobre alla marcia non violenta contro la mafia da Reggio

    Calabria ad Archi.

    Il sacerdote ha affermato che ''la citta' e' indubbiamente

    attraversata dalla mafia'' e ha fornito alcuni dati da lui

    definiti ''inquietanti e tali da far riflettere''. ''Mi risulta

    ha sotenuto - che molte finanziarie presenti nella provincia di

    Torino e nella citta' abbiano una vita breve e poco chiara. Ce

    ne sono circa 1200 e il 68 per cento di queste ha un capitale

    inferiore ai cento milioni. E' un dato che deve far riflettere.

    Potrebbe significare che il confine tra denaro sporco e pulito

    e' assai labile e lascia intendere l' esistenza di fenomeni di

    riciclaggio''. Don Ciotti ha poi ricordato che tra il 1990 e il

    '91 gli omicidi di stampo mafioso nella provincia di Torino sono

    stati 30, contribuendo significativamente ''all' aumento dei

    delitti di mafia che in italia hanno registrato un incremento

    del 71 per cento''. ''Non esente dalla presenza di questa

    organizzazione criminale - ha concluso Don Ciotti - e' la

    provincia; sono in aumento i gruppi mafiosi, soprattutto in val

    Susa e nel Canavese''. (ANSA).

    COR-MOA/GS

    1-OTT-91 13:18

  • 15

    MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE

    RAI: SPECIALE MIXER DEDICATO ALLA DROGA

    (ANSA) - ROMA, 3 OTT - ''Droga: l'estrema terapia'' e' il

    titolo dello ''Speciale Mixer'' in onda domani su Raidue alle

    22.20, dopo la terza ed ultima puntata della serie ''Traffik''.

    Rosa Russo Jervolino, ministro per gli Affari sociali, Vincenzo

    Muccioli, fondatore della comunita' di San Patrignano, Don Luigi

    Ciotti, fondatore del gruppo ''Abele'', Luigi Manconi,

    sociologo, Kamroon, monaco buddista e i ragazzi di San

    Patrignano sono tra i protagonisti del programma che intende

    fornire un quadro completo del fenomeno droga, un'inchiesta

    dettagliata sulla legge e sulla terapia. Tra i servizi in

    programma quelli realizzati a Platzsplit, il ''parco delle

    siringhe'' nel centro di Zurigo e in Thailandia, dove sono state

    seguite le storie di droga di tre giovani italiani. In piu' ''la

    cartina dello spaccio'' a Napoli e la notte di ''un tossico'' a

    Torino. (ANSA).

    BIA

    3-OTT-91 17:22

  • 16

    MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE

    STUPEFACENTI: PROPOSTO REFERENDUM ABROGATIVO LEGGE 162

    (ANSA) - TORINO, 7 OTT - Oggi, presso il Consiglio regionale

    del Piemonte, a Torino, e' staa presentata per la prima volta in

    Italia la proposta di referendum abrogativo di una parte della

    legge Jervolino-Vassalli sulle tossicodipendenze. L' hanno

    illustrata Enzo Cucco consigliere regionale antiproibizionista,

    don Luigi Ciotti del Gruppo Abele, Igor Stagliano' e Anna Segre

    consiglieri regionali verdi, Sergio Chiamparino segretario

    provinciale Pds, che ha aderito a livello personale, Piergiorgio

    Maggiorotti consigliere regionale demoproletario e Giuseppe

    Chiezzi consigliere regionale Rifondazione Comunista.

    ''La proposta di abrogazione di alcuni parti della legge -

    hanno spiegato - e' il segno di continuita' di una lotta contro

    un provvedimento i cui risultati negativi sono sotto gli occhi

    di tutti: aumentano i morti per overdose (35 per cento in piu'

    rispetto al 1990 per il periodo da gennaio al 20 marzo 1991 a

    livello nazionale), i servizi non sono migliorati ne' per

    qualita' ne' per quantita'. le aule di giustizia e le forze

    dell' ordine sono impegnate nella repressione di piccoli

    spacciatori, mentre il grande spaccio rimane sostanzialmente

    impunito. Non possiamo assistere inermi - hanno proseguito i

    promotori dell' iniziativa - all' ennesimo fallimento di una

    politica solo punitiva sulla droga. Vogliamo dare una speranza,

    alle centinaia di migliaia di persone che vogliono poter operare

    per cambiare concretamente lo stato delle cose''. (ANSA).

    COM-MOA/GS

    7-OTT-91 19:03

  • 17

    MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE

    REFERENDUM: STUPEFACENTI; ILLUSTRATI I CONTENUTI

    (ANSA) - ROMA, 14 OTT- Punire i trafficanti e non i ragazzi,

    questo l'obiettivo del referendum che vuole modificare la legge

    sulla droga presentato oggi a Roma in una conferenza stampa dal

    coordinamento radicale antiproibizionista (Cora). Al referendum,

    che vuole abrogare le sanzioni penali nei confronti dei

    consumatori e le norme che limitano la liberta' terapeutica dei

    medici, hanno aderito tra gli altri il Pds, Rifondazione

    comunista, i Verdi,la Sinistra Giovanile e il gruppo ''Abele''di

    don Luigi Ciotti. Del comitato promotore fa parte anche una

    rappresentanza del movimento giovanile socialista che ha assunto

    una posizione discorde dal Psi sostenitore dalla legge Russo

    Jervolino Vassalli. Il referendum, secondo i promotori vuole

    ''trasformare la legge sulla droga in uno strumento che consenta

    di tagliare i ponti con la criminalita' ''. Con l'abolizione

    della dose media giornaliera, chiesta dal referendum, i

    consumatori di sostanze proibite non subirebbero condanna penale

    mentre resterebbe punito lo spaccio e ogni reato commesso per

    procurarsi la droga. Nel corso dell'incontro, al quale ha

    partecipato tra gli altri il presidente del Pds, Stefano

    Rodota', secondo il quale'' il referendum sara' un'importante

    occasione di confronto tra le forze politiche'', il comitato

    antiproibizionista ha ribadito il ''clamoroso fallimento della

    legge sulla droga, provvedimento pericoloso perche' autoritario

    senza peraltro riuscire ad arginare il fenomeno''. (ANSA).

    AU

    14-OTT-91 17:54

  • 18

    MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE

    CEE: CONVEGNO SU EUROPA 1992, INFORMAZIONE E MOVIMENTI DI BASE

    (ANSA) - MILANO, 28 OTT - La necessita' di una ''Europa piu'

    sociale e non economica'' e' stata sottolineata a Milano nel

    corso del convegno ''Europa 1992, informazione e movimenti di

    base'', al quale hanno partecipato tra gli altri don Luigi

    Ciotti, presidente del gruppo Abele e Franco Chittolina, della

    divisione ''Informazione e Cultura'' della CEE. Don Ciotti ha

    rilevato che ''l' assenza di comunicazione, intesa come scambio

    di informazioni, spesso e' fonte di violenza. Si deve far

    emergere il conflitto sociale che, sommerso dall' oblio, rischia

    di restare muto. In molti ospedali italiani i malati di Aids

    hanno solo rapporti con dei ''palombari'': chi li assiste

    indossa maschere, guanti, spesso solo per mancanza di una

    corretta informazione. Noi vogliamo lavorare perche' cresca la

    coscienza dei diritti dell' uomo, non piu' solo per la difesa di

    questi diritti''. Cristina Calzolari, rappresentante del

    Comitato della Rete Europea contro la poverta', ha sottolineato

    che ''scopo della Rete e' favorire lo scambio di informazioni

    tra i gruppi impegnati nel sociale e le istituzioni della CEE,

    soprattutto per tutelare quelle nuove forme di poverta' che

    essendo escluse da ogni circuito, rischiano di restare prive di

    qualsiasi tutela''. Franco Chittolina della CEE ha concordato

    sulla necessita' di uno scambio continuo di notizie ''perche' la

    CEE possa far sapere quello che fa per i cittadini e perche'

    questi possano far conoscere alla CEE le loro esigenze'. (ANSA).

    IO

    28-OTT-91 15:18

  • 19

    MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE

    STUPEFACENTI: DIBATTITO SU TEST DI LEGALIZZAZIONE

    (ANSA) - TORINO, 7 NOV - Sottoporre a una prima

    sperimentazione pratica la legalizzazione della droga. Di questo

    hanno discusso oggi a Torino il filosofo Gianni Vattino, Don

    Luigi Ciotti fondatore del Gruppo Abele, Marco Taradash

    segretario del coordinamento radicale antiproibizionista e Luigi

    Manconi curatore del volume ''Legalizzare la droga. Una

    ragionevole proposta di sperimentazione''.

    ''La repressione - e' stato detto - riesce ad eliminare

    appena il 10-15 per cento delle sostanze coinvolte nel traffico

    illegale e non oltre il 10 per cento del denaro guadagnato con

    la droga''. Don Ciotti ha detto di ''non essere d' accordo con

    la legalizzazione oggi in Italia'' ma di guardare favorevolmente

    alla sperimentazione. ''Penso - ha aggiunto - che il programma

    minimo di intervento descritto nel libro di Manconi sia una

    buona base da cui partire per un ragionamento nuovo, da fare

    evitando le contrapposizioni frontali''. Manconi ha ribadito che

    ''la legalizzazione delle droghe va adottata a livello

    internazionale. Cio' non toglie - ha concluso - che sarebbe

    interessante sottoporre a test questa proposta anche solo nel

    nostro paese, dal momento che le vie del proibizionismo si sono

    ormai dimostrate fallimentari''. (ANSA).

    COR-GAN/FCL

    7-NOV-91 21:38

  • 20

    MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE

    SANITA': RICOVERI DIFFICILI, DUE CASI (CON UN MORTO) A ROMA

    (ANSA) - ROMA, 9 NOV - Altre attese di ore per ottenere il

    ricovero ospedaliero si sono verificate a Roma ieri, dove un

    ragazzo malato di Aids e' morto aspettando che si liberasse un

    posto in uno dei due ospedali romani specializzati, il

    Policlinico Umberto Primo e lo Spallanzani, e un altro ragazzo,

    sempre malato di Aids e' rimasto sette ore in attesa, con la

    febbre alta, prima che i sanitari del Policlinico riuscissero a

    trovargli una sistemazione. I due episodi sono stati denunciati

    dal primario responsabile del reparto di immunologia del

    Policlinico, Ferdinando Aiuti, intervenuto ieri sera alla

    inaugurazione di un corso di formazione all' assistenza

    domiciliare per i malati di Aids diretto ai volontari della

    Croce Rossa. ''Storie come queste - ha dichiarato Aiuti -

    succedono purtroppo tutti i giorni. A Roma i posti letto per i

    malati di Aids sono ancora troppo pochi e questo ci costringe a

    trasferire i pazienti negli ospedali della provincia

    allontanandoli cosi' dai familiari e da tutto il contesto che

    invece sarebbe per loro necessario per reagire meglio alle

    cure''. (SEGUE).

    (ANSA) - ROMA, 9 NOV - Il problema, secondo Aiuti, non

    riguarda soltanto le carenze delle strutture (presto colmata

    dal nuovo ospedale specializzato attualmente in costruzione a

    Roma) ma anche la gestione dei fondi destinati ai servizi. ''Al

    Policlinico - ha spiegato - abbiamo concluso adesso un

    esperimento pilota di assistenza domiciliare durato dieci mesi.

    In questo tempo abbiamo assistito costantemente 64 malati con

    prestazioni mediche, infermieristiche, psicologiche e

    sociologiche. I costi sono stati contenuti. Dieci mesi di

    assistenza costano complessivamente per ogni paziente un milione

    e 700 mila lire''. Nella capitale, ha ricordato ancora Aiuti, i

    malati di Aids sono oggi circa duemila e 70 mila sono invece i

    pazienti affetti da Arc, ovvero la fase iniziale dell' Aids.

    ''Con i soldi giusti si puo' fare tutto e farlo bene - ha

    concluso Aiuti - ma occorrono controlli molto severi sulle

    cooperative di assistenza''. A discutere del problema dell'

    assistenza ai malati di Aids c'erano tra gli altri anche

    Giuseppe Visco, il primario responsabile dell' immunologia all'

    ospedale Spallanzani, Elio Guzzanti, presidente della

    commissione nazionale per l' Aids, Don Luigi Ciotti fondatore

    della comunita' ''Abele'' di Torino, Don Luigi Di Liegro,

    presidente della Caritas Romana e Massimo Barra, presidente ella

    Fondazione Maraini, l'organismo che insieme alla Croce Rossa ha

    organizzato e gestira' i corsi. (ANSA).

    (ANSA) - ROMA, 9 NOV - Il malato, morto a casa sua giovedi',

    come ha precisato il primario dell' ospedale Spallanzani,

    Giuseppe Visco, aveva 36 anni. Era affetto da Arc dall' 85 e da

  • 21

    MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE

    tre anni combatteva contro l' Aids. Ex tossicodipendente, l'uomo

    gia' un anno fa, ha raccontato Aiuti, era stato colpito da una

    polmonite e soffriva di grave anemia. Ricoverato altre volte in

    passato al policlinico Umberto, era stato dimesso da qualche

    giorno, perche' le sue condizioni erano leggermente migliorate.

    Quando pero' giovedi' la situazione e' di nuovo precipitata, l'

    Aids, ha spiegato ancora l' immunologo, se lo e' portato via

    prima che si potesse trovare un posto allo Spallanzani. L'

    altro, che infine e' stato accolto dall' ospedale di Viterbo, ha

    29 anni e, secondo quanto ha detto Aiuti, si e' presentato sia

    mercoledi' sia giovedi' all' accettazione del Policlinico dove

    ha trascorso varie ore seduto nella speranza di essere

    ricoverato. Aveva la febbre alta, e nell' ultimo mese e'

    dimagrito di dieci chili. Non potendolo ricoverare per mancanza

    di posti, ha continuato Aiuti, il reparto di immunologia del

    Policlinico ha iniziato via fax la ricerca di un letto negli

    altri due ospedali romani, Spallanzani e policlinico Gemelli, ed

    in quelli di Rieti, Latina e Viterbo. La prima comunicazione di

    disponibilita' e' arrivata, ha concluso Aiuti, soltanto nel

    primo pomeriggio, dall' ospedale di Viterbo. (SEGUE).

    (ANSA) - ROMA, 9 NOV - Il paziente morto prima di essere

    ricoverato, secondo quanto ha voluto precisare Visco, ''sarebbe

    in ogni caso deceduto, a prescindere dal ricovero, perche' le

    sue condizioni erano gravissime. Comunque il posto era stato

    trovato nell'arco della stessa giornata di giovedi' ''.

    Piuttosto, secondo Visco, e' grave la vicenda del giovane

    ricoverato a Viterbo, le cui condizioni appaiono ora

    stazionarie. ''La situazione per i malati di Aids e' senz' altro

    grave - ha spiegato Visco - perche' in alcuni ospedali, come il

    policlinico Umberto I, i posti ci sono ma manca il personale, e

    in altri, come lo Spallanzani, esiste il problema inverso. C'e'

    poi la questione, non secondaria, delle persone affette da

    malattie infettive, per esempio la meningite o l' epatite

    virale, alle quali vanno riservati dei posti. Mancando le camere

    isolate - ha concluso il primario- il contatto tra pazienti con

    l' Aids ed altri colpiti da altre malattie infettive e'

    reciprocamente pericoloso''. Secondo il direttore sanitario

    dell'ospedale Spallanzani, Anna Viola, ''nessun ospedale

    dovrebbe, in situazione d'urgenza, rifiutare il ricovero anche

    di un malato di aids. Trattati opportunamente - ha detto -

    questi malati non sono pericolosi per gli altri pazienti''.

    Sull'argomento altri specialisti hanno pero' sottolineato come

    sia estremamente importante la cautela e l'attenzione ad

    ''evitare ogni speculazione''. (ANSA).

    KBN

    9-NOV-91 17:24

  • 22

    MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE

    STUPEFACENTI: ESPERIENZE EUROPEE A CONFRONTO A TORINO

    (ANSA) - TORINO, 1 EDIC - Operatori, magistrati, sociologi

    provenienti da tutta Europa sono riuniti da oggi pomeriggio a

    Torino per discutere su ''La droga in Europa: esperienze e

    legislazioni a confronto'', un convegno (a porte chiuse)

    organizzato dal Gruppo Abele e da Magistratura Democratica. ''Al

    centro dell' attenzione e' la sperimentazione - ha detto, nell'

    introduzione, Livio Pepino, segretario nazionale di Magistratura

    Democratica - nel mondo della droga e delle tossicodipendenze

    cresce sempre piu' la convinzione che nessuno possiede

    bacchette magiche e non esistono pillole antidevianza; in

    questa prospettiva quel che diventa importante e' il confronto

    fra diverse esperienze.''. A Torino sono presenti

    rappresentanti di Francia, Gran Bretagna, Portogallo, Svizzera,

    ed altri Paesi.

    ''L' Europa vera, quella del confronto per una crescita - ha

    aggiunto Don Luigi Ciotti, del Gruppo Abele - la stanno facendo

    gli operatori, i magistrati, le comunita', la gente che opera

    sul territorio che riesce a scambiarsi esperienze, dati,

    verifiche''. Dopo l' intervento della commissione Cee che, nei

    giorni scorsi, ha raccomandato una sorta di sperimentazione di

    liberalizzazione delle droghe, i lavori di questo convegno

    non possono non trattare il tema del proibizionismo. (segue).

    (ANSA) - TORINO, 1 DIC - ''E' evidente che non si puo'

    prescindere dall' analizzare i risultati del primo anno di

    applicazione della legge Jervolino-Vassalli sulle

    tossicodipendenze - ha proseguito Pepino - si vuol approfondire

    il discorso sulla repressione, sui suoi effetti e sui suoi

    arbitri''.

    Domani continuera' il confronto fra le varie esperienze; in

    serata ci sara' un pubblico dibattito con la partecipazione

    oltre che di don Ciotti e di Livio Pepino, dei sociologi

    Massimo Campedelli e Luigi Manconi. (ANSA).

    GAN/FCL

    1-DIC-91 21:52

  • 23

    MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE

    STUPEFACENTI: LA ''TERZA VIA'' DEL GRUPPO ABELE

    (DEL REDATTORE DELL' ANSA BEPPE GANDOLFO)

    (ANSA) - TORINO, 2 DIC - Fra proibizionismo e

    antiproibizionismo esiste una terza via, ''fatta di

    sperimentazione, accompagnamento, partecipazione e nuove

    risorse''. L' ha delineata don Luigi Ciotti fondatore del Gruppo

    Abele a conclusione del convegno (a porte chiuse) ''La droga in

    Europa: esperienze e legislazioni a confronto'', organizzato dal

    gruppo di volontariato nel mondo dell' emarginazione e da

    Magistratura Democratica. ''La sperimentazione - ha spiegato don Ciotti - potrebbe

    anche prevedere la distribuzione controllata di droga e farmaci,

    una distribuzione da attuare in un piano strategico di rapporti

    con i servizi per coloro che hanno un rapporto 'duro' con la

    sostanza, per quei tossicodipendenti che appartengono al mondo

    del sommerso e per coloro che, dopo l' entrata in vigore della

    nuova legge, si sono allontanati dai servizi socio-assistenziali

    per timore di essere denunciati e perseguiti''. A conferma della

    sue tesi, il sacerdote ha ricordato che ''nella sola citta' di

    Torino fra le centinaia di ragazzi salvati dall' overdose, il 65

    per cento era sconosciuto ai servizi per le tossicodipendenze:

    non possiamo lasciare nessuno da solo, non possiamo perdere

    nessuno per strada''. La distribuzione di sostanza dovra' essere

    l' occasione per instaurare relazioni con la creazione di

    ''unita' di strada'', con la distribuzione gratuita di siringhe

    in un quadro che avvicini i giovani piu' a rischio''. (SEGUE).

    (ANSA) - TORINO, 2 DIC - ''La condizione - ha proseguito

    Ciotti - e' che i giovani partecipino, seguano un cammino di

    recupero nel corso del quale sara' indispensabile offrire

    risorse, alternative, unire altre iniziative. Non si tratta di

    una proposta amorale e non e' una resa, ma un tentativo di

    giocare altre carte per quelle persone che altrimenti sarebbero

    sempre escluse dai percorsi di recupero''.

    Giancarlo Caselli, di Magistratura Democratica gia' membro

    del Csm e' dell' idea che ''si debba attuare la sperimentazione

    tutte le volte che e' possibile anche a livello locale e in contesti circoscritti''.

    ''Difficile individuare le prime linee di intervento, noi non vogliamo

    passare per antiproibizionisti - ha detto - ma e' reale il dato del costante aumento degli

    assuntori di droghe leggere e che la risposta repressiva sia casuale ed iniqua:

    occorre trovare altre soluzioni''. ''Si intende limitare il danno sociale e la dimensione della

    marginalita'-clandestinita''', ha commentato il sociologo Luigi

    Manconi. ''Si tratta di un programma comune per tutelare le

    vittime della droga e la loro dignita', evitare le loro

    sofferenze. Si deve superare quel preconcetto per cui non

    proibire significa trasformare in bene quel che e' male''.

    Manconi ha inoltre ricordato come a Liverpool e Francoforte,

    dopo la distribuzione di siringhe, l' 85 per cento dei

    tossicodipendenti ha cambiato stile di vita. (ANSA).

    GAN

    2-DIC-91 20:00

  • 24

    MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE

    STUPEFACENTI: I 25 ANNI DEL GRUPPO ABELE

    (ANSA) - TORINO, 18 DIC - Nella settimana fra Natale e

    Capodanno del 1966 nasceva a Torino ''l' idea'' del Gruppo

    Abele. ''Tutti credono ad un mio immediato inizio con i giovani,

    invece fu un incontro con un barbone, con un vecchio ad

    indirizzarmi sulla strada degli emarginati, degli ultimi'', ha

    confessato don Luigi Ciotti in un' intervista rilasciata al

    settimanale ''Famiglia Cristiana'' che la pubblichera' nel

    numero di Natale,della quale e' stata diffusa un' anticipazione.

    Il sacerdote torinese e' apparso restio a celebrare il ''primo

    quarto di secolo'' di vita dell' associazione che l' ha reso

    noto in tutta Italia, la prima ad occuparsi dei problemi dei

    tossicodipendenti. ''Non servono feste - ha detto - puo' essere

    solo l' occasione per riflettere e ripartire con maggior

    slancio''. In quel 1966 Luigi Ciotti aveva 17 anni. Due anni

    dopo entro' in seminario e nel novembre 1972 fu ordinato

    sacerdote dal card. Michele Pellegrino.

    ''Gioventu' impegnata'' fu il primo gruppo di giovani che, a

    fianco di Ciotti, inizio' ad occuparsi di minorenni in carcere e

    prostitute, poi nel 1968 fu scelto il nome di ''Gruppo Abele''.

    Negli anni '70 il gruppo affronto' il problema droga: dal 73 al

    75 i volontari aprirono 24 ore su 24 un ''centro sulla strada''

    al quale si rivolsero piu' di 4.000 persone. Nell' estate del

    1975 don Ciotti fu in prima fila, con uno sciopero della fame,

    nella battaglia per la nuova legge sulla droga. (SEGUE).

    (ANSA) - TORINO, 18 DIC - Alla fine degli anni '70 il

    ''Gruppo Abele'' si e' aperto alle attivita' culturali, a

    cominciare dall' ''Universita' della strada'', dove ad insegnare

    sono i ragazzi e allievi sono operatori, docenti e formatori. Il

    resto e' storia d' oggi: attualmente vi lavorano oltre 200

    persone sparse in 25 attivita' diverse (accoglienza, comunita'

    residenziali, iniziative di informazione, formazione e

    prevenzione, cooperative di produzione). Il Gruppo ha allargato

    il proprio campo di azione dalla lotta alla tossicodipendenza

    alle problematiche dell' Aids, dell' alcolismo, dell' ambiente e

    della pace, e si e' dotato di un' agenzia di stampa (Aspe), di

    un centro studi con oltre 7.000 testi, di una casa editrice.

    E dopo i ''primi 25 anni''? Don Ciotti risponde: ''C' e'

    bisogno, voglia di futuro. Dobbiamo dare ai giovani, agli

    emarginati, a chi fa piu' fatica, una speranza, la voglia di

    costruire un domani migliore; oggi, in giro, c' e' tanta

    rassegnazione, tanto pessimismo che noi dobbiamo sconfiggere: ho

    paura che la droga sia un killer che sta offuscando tutte le

    altre problematiche del mondo giovanile. Non basta dire che si

    fa guerra alla tossicodipendenza, bisogna compiere un' enorme

    investimento di risorse, idee e coraggio sui giovani, ridar loro

    'voglia di futuro'''. (ANSA).

    GAN/GS

    18-DIC-91 14:19