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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE 1981-
2013
MEZZO
SECOLO
DI
GRUPPO
ABELE
1
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IL GRUPPO ABELE ATTRAVERSO IL NOTIZIARIO DELL’ANSA
1991
2
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
STUPEFACENTI: COMINCIATO A PESCARA CONGRESSO NAZIONALE
(ANSA) - PESCARA, 18 GEN - La mancanza di una mentalita'
globale di intervento da parte dello Stato ''che punisce l' uso
della droga con una legge come la n.162 e non provvede alla
regolamentazione di altri settori problematici, come l'
alcolismo e la criminalita''', e' stata sottolineata da Don
Luigi Ciotti, della Comunita' Abele, nel suo intervento alla
prima giornata dei lavori del congresso nazionale sulle
tossicodipendenze organizzato dal servizio per le
tossicodipendenze della Usl di Pescara.
Problema delle tossicodipendenze ed etica della solidarieta'
sono stati i due temi affrontati da Don Ciotti, il quale ha
affermato che ''il ruolo sociale di ogni individuo deve
costituire la meta dell' educazione alla solidarieta'''. All'
apertura dei lavori, che proseguiranno domani con l' intervento
anche del Ministro Per gli Affari Sociali, Rosa Russo Jervolino,
erano presenti il presidente del Consiglio Regionale, Vincenzo
Del Colle, e l' assessore alla Sanita', Aldo Canosa.
Le difficolta' dell' applicazione della legge sugli
stupefacenti invece, soprattutto in relazione alla punibilita'
dei tossicodipendenti, sono state messe in evidenza dal
segretario nazionale del Siulp, Roberto Sgalla. ''Le strutture
costituite nelle prefetture - ha detto - sono esigue e non in
grado di affrontare un problema cosi' complesso. Il ruolo che
viene attribuito al Prefetto e' sovradimensionato alle sue
possibilita'''. (ANSA).
COR-CAA
18-GEN-91 18:31
3
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
STUPEFACENTI: SOTTOSEGRETARIO MARINUCCI A CONGRESSO PESCARA
(ANSA) - PESCARA, 19 GEN - Una denuncia della ''incredibile
lentezza'' con la quale il Consiglio di Stato prima e la Corte
dei Conti poi, stanno procedendo all'esame di tre decreti del
Ministero della Sanita' - uno dei quali sugli stupefacenti - e'
stata fatta dal sottosegretario di stato alla Sanita' sen.Elena
Marinucci, nel suo intervento, a Pescara, alla giornata
conclusiva del congresso nazionale sulle tossicodipendenze,
promosso dal servizio per le tossicodipendenze della locale Usl.
La Marinucci ha affermato che si tratta di decreti
particolarmente attesi, soprattutto quello sulle
tossicodipendenze che ha definito ''chiave del funzionamento
della legge''. Secondo il sottosegretario, sul decreto sarebbero
state fatte osservazioni alle quali il ministero e' gia' pronto
a rispondere ''anche se riteniamo queste osservazioni - ha
affermato - delle puntigliosita' degne di miglior causa''.
Sulla necessita' di fissare ''standard qualitativi e
quantitativi per attivare i servizi previsti dalla legge 162
sugli stupefacenti'' si e' soffermato invece il presidente dell'
Ordine dei Medici della provincia di Pescara, Cesare Di Carlo.
Di Carlo ha sottolineato anche l' esigenza di attivare e
valorizzare i servizi territoriali, per affermare la centralita'
della prevenzionee, e di fare chiarezza sui rapporti tra
Prefetture e servizi. Ieri, ai lavori del congresso, aveva
partecipato Don Luigi Ciotti, della Comunita' Abele. (ANSA).
COR-CAA
19-GEN-91 19:30
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
PACIFISTI E ASSOCIAZIONI SU CAMPAGNA PER OBIEZIONE DI COSCIENZA
(ANSA) - Roma, 19 Feb- Servizio civile internazionale, Lega
obiettori di coscienza, Associazione per la pace, Verdi,
Sinistra giovanile e Democrazia proletaria hanno presentato oggi
in una conferenza stampa la campagna nazionale di informazione e
promozione dell'obiezione di coscienza. Tra le iniziative
prese - informa una nota - l'elaborazione di una dichiarazione
di ''obiezione alla guerra e di osservanza alla Costituzione
della Repubblica'', accompagnata da un invito ai cittadini a
sottoscriverla, e la richiesta al parlamento- gia' oggetto di un
convegno tenuto ieri dalla Sinistra giovanile- di una rapida
riforma della legge 772 sull'obiezione di coscienza, con
l'inserimento della possibilita' anche per i giovani gia' in
servizio di leva, o gia' congedati, di dichiararsi obiettori. Tale richiesta
- prosegue la nota- supportata da un appello
firmato da numerose personalita, tra cui Alfredo Galasso, Gian
Maria Volonte', Natalia Ginzburg, don Luigi Ciotti,''e' stata
accolta positivamente dai gruppi parlamentari presenti
all'iniziativa. Tra questi Cristina Bevilacqua del Pds, Edo
Ronchi dei Verdi, Giovanni Russo Spena di Democrazia proletaria
si sono impegnati per la presentazione di una proposta di legge
unitaria in tal senso''.(ANSA).
PAN
19-FEB-91 18:14
5
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
RAI: SU DROGA E AIDS ''VIAGGIO INTORNO ALL'UOMO'' DI ZAVOLI
(ANSA) - ROMA, 21 FEB - E' dedicata al tema della droga e
dell'Aids la puntata di domani di ''Viaggio intorno all'uomo - i
giovani'', il programma di Sergio Zavoli in onda su Raiuno a
partire dalle 20,40. La terza puntata del programma si aprira'
con il film ''Dolce come sei'' diretto da Angela Pope e
interpretato da Miranda Richardson nel ruolo di una moglie che
scopre all'improvviso la sieropositivita' del marito. ''La prima
parte del reportage che seguira' il film - ha detto oggi Sergio
Zavoli, presentando il filmato ai giornalisti - sara' dedicata
alla droga, la seconda all'Aids. La considero una puntata di
servizio per approfondire tematiche d'attualita'. Un po' come
tutto questo ciclo di 'Viaggio intorno all'uomo', in particolare
questa puntata, filmato e dibattito in studio sono dedicati ai
giovani e a tutti coloro che hanno bisogno di capire per
difendersi meglio. E mi sembra che questo sia uno degli intenti
che un servizio pubblico deve perseguire''. Al dibattito
interverranno il Ministro della Sanita' Francesco De Lorenzo;
l'on. Rossella Artioli della Commissione Affari Sociali; Marco
Taradash, anti proibizionista; l'immunologo Ferdinando Aiuti; il
pedagogista Mauro Battaglia; il giudice del Tribunale dei minori
di Napoli, Carmela Cavallo; l'on. Carlo Casini della Commissione
Giustizia; Vincenzo Muccioli, fondatore della comunita' di San
Patrignano; Don Mario Picchi del Centro italiano di Solidarieta'
e Don Luigi Ciotti del gruppo Abele. (SEGUE).
(ANSA) - ROMA, 21 FEB - Zavoli ha parlato delle difficolta'
incontrate per realizzare questa puntata ''nella necessita' di
fare un'informazione precisa, puntuale e approfondita, senza
cadute di gusto, senza eccessi di crudezza e al tempo stesso
senza rinunciare allo spettacolo dell'informazione''. ''Viaggio
intorno all'uomo - i giovani'' avra' una pausa ''forzata'' a
causa del festival di Sanremo per poi tornare in onda nella
nuova collocazione del lunedi'. ''Riprenderemo - ha concluso
Zavoli - con una puntata dedicata alla religiosita' e
all'ecologia e che sara' aperta dal film 'Francesco' di Liliana
Cavani (la pellicola andra' in onda in due parti domenica 3 e
lunedi' 4 marzo)''. (ANSA).
MA
21-FEB-91 16:03
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
STUPEFACENTI:DIECIMILA RAGAZZI "INSIEME" CONTRO LA DROGA
(ANSA) - ROMA, 23 APR - Piu' di diecimila ragazzi festanti,
una star della musica del calibro di Claudio Baglioni, e cinque
personaggi impegnati da anni nel salvataggio di tanti giovani
alle prese con la droga. Con questi protagonisti si e'
consumata, nel palazzo dello sport di Roma la mattinata di festa
organizzata dal quotidiano della capitale ''Il Messaggero'' a
coronamento di ''Insieme'', la campagna di solidarieta'
cominciata nel novembre scorso e dedicata in questa edizione
alla raccolta di fondi contro la droga. I romani e, in genere
tutto il Lazio, non si sono fatti pregare: negli oltre duemila
salvadanai distribuiti dal ''Messaggero'' sono caduti un
miliardo e 260 milioni. La somma, divisa in parti uguali, e'
stata consegnata ai cinque animatori delle strutture di recupero
piu' attive contro la droga: Don Mario Picchi del Ceis, Don
Pierino Gelmini della ''Comunita Incontro'', Don Luigi Ciotti
del ''Gruppo Abele'', Mons. Luigi Di Liegro della ''Caritas'' e
Vincenzo Muccioli di San Patrignano. Alla kermesse, presentata
da Pippo Baudo hanno partecipato personalita' della politica,
dello spettacolo, dello sport e del mondo religioso. In prima
fila hanno preso posto il presidente del consiglio Andreotti, i
ministri Jervolino, Conte, Sterpa, il capo della polizia Parisi,
il prefetto di Roma Voci, il sindaco Carraro, il segretario di
stato vaticano Angelo Sodano,il rabbino di roma Elio Toaff il
presidente della Figc Matarrese e il nuovo presidente della Roma Ciarrapico. (SEGUE).
(ANSA) - ROMA, 23 APR - La festa e' stata tutta per gli oltre
diecimila ragazzi, riuniti al Palasport in rappresentanza delle
scuole elementari, medie e superiori di Roma e del Lazio.
Rispondendo all' invito del ''Messaggero'', negli istituti della
regione sono stati elaborati 440 mila temi sulla droga da cui,
poi, il provveditorato ha selezionato 100 vincitori. I 35 delle
elementari e i 35 delle medie sono stati premiati con computer;
ai 24 delle superiori sono andate tre settimane di vacanza-studio in uno dei paesi
della Cee e, infine, a sei maturandi una borsa di studio di tre mesi al
''Messaggero'' come possibile avviamento al giornalismo. Sul palco e' salito anche
Vittorio Gassman il quale, in un tifo da stadio con ''ola'' e
applausi scroscianti, ha detto che la droga ''e' un nemico che
si sconfigge non con la ragione ma con il sentimento''. Per
Andreotti ''ci sono problemi da affrontare con le leggi ma con
la droga le leggi non bastano''. A nome delle cinque comunita'
don Pierino Gelmini ha detto ai ragazzi: ''voi siete la primavera
della vita e la speranza. Grazie di questo gesto d'amore''. La
festa e' finita in un crescendo con Claudio Baglioni, tornato a
cantare dopo dieci anni al Palasport e dopo cinque di fronte ad
un pubblico di queste dimensioni. Le note di ''Questo piccolo grande amore'' cantate
da un coro di diecimila voci hanno dato il via ad un concerto che si e'
chiuso un'ora dopo con ''la vita e' adesso'' e, come unico bis, con ''E tu''. (ANSA).
FM/ROM
23-APR-91 14:15
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
SANITA': PRIMA COMUNITA' PER BAMBINI MALATI DI AIDS A TORINO
(DEL REDATTORE DELL' ANSA BEPPE GANDOLFO)
(ANSA) - TORINO, 13 GIU - Il prossimo arrivo dovrebbe essere
quello di Simone, un neonato abbandonato dalla madre
tossicodipendente, attualmente sottoposto dai sanitari ad una
terapia di disintossicazione a scalare. Simone e' nato, infatti,
gia' con una dipendenza dalla droga. Sara' ospitato nella
comunita' di accoglienza per bambini sieropositivi, la prima del
genere in Italia, aperta a Torino dal Gruppo Abele, gruppo di
volontari ''contro l' emarginazione''. ''Da un anno e' in funzione questa che noi chiamiamo
'comunita' invisibile' - spiega don Luigi Ciotti, responsabile del Gruppo - invisibile
perche' la vogliamo protetta da un clima di discrezione e serenita'. Qui alcuni bambini,
in eta' compresa fra i due mesi e i tre anni, vivono in un clima familiare, piu'
sereno dell' ospedale o dell' istituto''. L' assistenza
sanitaria e' garantita da un' equipe' medica e da volontari.
''Con questa comunita' - prosegue don Ciotti - si e' voluto
evitare la degenza prolungata in ospedale, spesso dovuta piu' a difficolta' di trovare
soluzioni di vita per i bambini che da fattori sanitari. L' ospedale non basta anche
se il personale che vi lavora ha verso i bimbi ogni attenzione. Il nostro e' un
servizio di ospitalita', e di sensibilizzazione verso le famiglie perche' scelgano di
adottare o prendere in affidamento questi bambini. Sono gia' tre i nostri bambini
sieropositivi affidati o adottati, grazie al Tribunale dei minori''. (SEGUE).
(ANSA) - TORINO, 13 GIU - La comunita' invisibile non e' la
soluzione ma un ponte gettato tra abbandono, malattia e l'
accoglienza di una nuova famiglia. Fu nel 1987, dopo la storia
di Michelino di 15 mesi e di Roberto di due mesi, abbandonati in
un ospedale di Torino, che il Gruppo Abele si attivo' non solo
per dare assistenza, ma soprattutto una famiglia a quei bambini
che nascono 'gia' condannati'. ''Il vero problema e' quello dei bambini malati gravi -
denuncia don Ciotti che partecipera' alla settima conferenza
mondiale sull' Aids che si aprira' domenica a Firenze - come la
nostra Martina che vive tra la comunita' e l'ospedale da un
anno e che si sta spegnendo lentamente: c'e' una famiglia
disposta ad accoglierla e farle vivere in serenita' gli ultimi
scampoli di vita?''. La deospedalizzazione ha finora dato buoni
risultati: i neonati affidati a famiglie o ospitati nella
''comunita' invisibile'' sono migliorati, soprattutto dal punto
di vista del contatto con gli altri. ''La nostra piccola -
confidano i genitori adottivi di una bambina - sta bene ed e'
guarita, ma vive il dramma del camice bianco. Ha paura
addirittura del cameriere al ristorante''. In Italia sono circa
1.500 i bambini sieropositivi e oltre 200 quelli con Aids
conclamata. Un fenomeno destinato a crescere. E' anche questa
una delle ragioni dell' ennesima ''provocazione'' del Gruppo
Abele, di cui si e' venuti a conoscenza soltanto ora. (ANSA).
GAN
13-GIU-91 17:25
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
STUPEFACENTI: LETTERA DI MINACCE A DON CIOTTI
(ANSA) - TORINO, 15 GIU - Una lettera anonima dal contenuto
intimidatorio contro don Luigi Ciotti, fondatore del Gruppo
Abele (gruppo di volontari contro l' emarginazione,
particolarmente attivi nel recupero dei tossicodipendenti) e'
stata recapitata stamani alla sede Ansa di Torino. Allegata alla
missiva c' era una bustina contenente polvere dal colore
arancione.
''Un anno fa - si legge nella lettera - ti avevamo avvertito
di tacere e di lasciare stare i drogati. Pagherai. Gli sbirri
non servono. Il 13 dicembre ti abbiamo fatto visita a casa, il
mese trascorso siamo entrati negli uffici e parlato con i tuoi;
il 12 aprile eravamo in teatro a Tradate, il 19 a Ceccato. Come
vedi - conclude la lettera - siamo tanti, organizzati e forti,
lascia stare. Prima ti distruggeremo i nervi e poi...''.
Nessun commento da parte dei carabinieri, ai quali sono state
consegnate busta, lettera e bustina con la polverina. Non e' la
prima volta che don Ciotti e' oggetto di minacce. Per un
episodio analogo l'anno scorso la magistratura torinese apri'
un'inchiesta. Da tempo, proprio a causa di atti intimidatori, a
don Ciotti e' stata assegnata una scorta. La busta contenente
la lettera anonima, regolarmente affrancata con un bollo da 750
lire, e' stata imbucata ieri, come indica il timbro,
nell'ufficio postale di via Reiss Romoli, a Torino nord, e
prelevata alle 14. (ANSA).
RED
15-GIU-91 18:59
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
CONFERENZA AIDS: ASSOCIAZIONI, ACCANTO ALLO STATO/ANNUNCIATO
(DALL' INVIATO DELL' ANSA MASSIMO LOMONACO)
(Ansa) - Firenze, 17 giu - Sono piu' di 250 le associazioni e
le comunita' presenti alle conferenza di Firenze. Si tratta di
associazioni di sieropositivi e di ammalati di aids ma anche di
comunita' che offrono servizi di assistenza in tutte quelle
realta' dove lo stato per vari motivi non arriva. Un mondo che
in Italia ha trovato ''legittimazione'' non solo ''sul campo''
ma anche formale: la consulta delle associazioni dei malati e
del volontariato partecipa ai lavori della commissione nazionale
lotta all'aids; questo non vuol dire che i rapporti siano pero'
sempre ''facili''. A giudizio di Susanna Ronconi, detenuta
politica ed attiva sui problemi dell'aids in carcere per il
comitato Firenze 91, la conferenza ''e' un occasione
straordinaria di incontro tra i gruppi di militanti europei,
spesso restii al confronto con le autorita' scientifiche e
sanitarie, e quelli nordamericani, con maggiore esperienza''.
Vittorio Agnoletto, segretario generale della Lila, la lega
italiana per la lotta contro l'aids, ha giudicato invece
negativamente l'intervento del Ministro della Sanita' Francesco
De Lorenzo. (segue).
(Ansa) - Firenze, 17 giu - ''Il ministro - ha detto Agnoletto
- ha parlato dei controlli di qualita' sui preservativi, ma
questi cominceranno solo a fine di quest'anno, con dieci anni di
ritardo dall'inizio dell'epidemia''. Agnoletto ha poi aggiunto
che le siringhe autobloccanti, destinate a impedire lo scambio
tra i tossicodipendenti una volta usate, ''attualmente esistono
solo in una citta' italiana, Modena''. ''Inoltre - ha continuato
- i programmi di assistenza domiciliare e di casa alloggio
finora sono stati attuati solo dalle associazioni di
volontariato, senza intervento pubblico''. Don Luigi Ciotti,
fondatore nel 1966 del gruppo ''Abele'', un centro di iniziativa
sociale e politica sull'emarginazione, si e' rammaricato che
alla manifestazione di ieri per le strade di Firenze ''i preti
fossero solo tre''. ''Mi spiace - ha notato Don Ciotti - che le
realta' che operano all'interno delle chiese non abbiano aderito
a questa conferenza e non siano presenti a Firenze. Avranno
paura di mischiarsi con l'Arci gay, con le associazioni delle
prostitute e degli omosessuali?''. ''Non e' possibile da una
parte sostenere - ha concluso - le necessita' dell'incontro e
dall'altra rifiutarlo''.(segue).
(Ansa) - Firenze, 17 giu - La conferenza ha registrato anche
le polemiche tra le associazioni contro la vivisezione e quelle dei
sieropositivi riguardo alle sperimentazioni sugli animali ai fini della ricerca
contro la malattia. Il presidente del coordinamento
nazionale italiano delle persone sieropositive Luigi
Cerina ha detto che ''un conto e' sacrificare gli animali per
10
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
l'industria dei cosmetici e un conto e' avere uno strumento
in piu' per salvare delle vite umane: se proprio vogliono
salvare gli animali si offrano loro come cavie''.
Ma Firenze e' anche un occasione per le associazioni che
hanno i militanti sparsi per il mondo di incontrarsi e di di
pianificare i loro interventi. Ad esempio, a margine della
conferenza si e' svolto un incontro usa/europa/australia di
militanti di ''act up'' nel quale si e' sostenuto che ''dieci
anni fa i governi di tutto il mondo hanno rifiutato di
riconoscere la gravita' del problema Aids. Oggi vogliamo
evitare altri 10 anni di strage''. Ieri i militanti di act up,
nel corso della presentazione ufficiale della conferenza
hanno innalzato uno striscione della organizzazione,
accolti dall'applauso di una parte del pubblico.(ANSA).
LC
17-GIU-91 18:31
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
STUPEFACENTI: NUOVA LEGGE, IL DIBATTITO CONTINUA/ANNUNCIATO
(ANSA) - Roma 24 Giu- A un anno dall'approvazione della nuova
legge antidroga, il dibattito attorno ai suoi punti centrali,
alla sua applicabilita', non e' finito: anche perche', come
afferma un recente rapporto della Direzione centrale per i
servizi antidroga, ''il fenomeno nelle sue diverse articolazioni
continua a rappresentare il versante piu' complesso e pericoloso
dell'operato delle organizzazioni criminali'', in Italia come in
numerosi altri paesi.
Il punto maggiormente discusso e' quello della dose media
giornaliera consentita, che costituisce lo spartiacque tra
consumatori e spacciatori, e di conseguenza l'avvio alle
sanzioni amministrative per i primi, al circuito penale per i
secondi. Su tale dose - 100 milligrammi per l'eroina, 150
milligrammi per la cocaina, mezzo grammo per hascisc e marijuana
- alcuni magistrati del Tribunale di Roma hanno sollevato
dinanzi alla Corte Costituzionale il dubbio di legittimita. Il
parere della Consulta e' atteso per i prossimi giorni.
Contro la ''cultura garantista ancora presente tra i giudici,
o tra gli insegnanti'' si esprime Vincenzo Muccioli, della
comunita' di San patrignano, in Emilia, il quale parla di ''non
piena applicazione della legge'' e la attribuisce a questo tipo
di ''boicottaggio'', oltre che alle ''pastoie
burocratiche''.(SEGUE).
(ANSA) - Roma 24 Giu- Sul ''grande merito della legge di aver
fatto passare il concetto di illiceita''' insiste anche
Francesco Cardella, responsabile delle comunita' Saman, il quale
sottolinea, accanto alle cose che ''vanno bene'', come i
sequestri di stupefacenti, quelli che ''vanno meno bene'': dal
non attuato controllo del territorio (''gli spacciatori sono
ancora tutti li''', sostiene), alla ''opacita' burocratica'' che
non fa arrivare i fondi stabiliti, ai ''ritardi in termine di
prevenzione nelle scuole, nelle Forze armate, nelle carceri''.
L'interrogativo che pone Don Ciotti, responsabile del Grupp
Abele, dopo aver comunque riconosciuto ''l'impegno e la
serieta''' del ministro Rosa Russo Jervolino, e' ''se nella
nuova legge ci siano gli strumenti per arrivare a tutti i
tossicodipendenti''. Don Ciotti fa l'esempio di Torino, dove,
accanto a quello dei morti, e' salito molto il numero dei
giovani salvati da episodi di overdose: di questi, il 72% non
era affatto conosciuto ai servizi. Ancora, il responsabile del
Gruppo Abele sostiene che ''fissare rigidamente una dose
giornaliera consentita implica che molti spacciatori al
dettaglio bene organizzati rimangano dentro il tetto ammessso ed
usufruiscano del trattamento riservato ai soli consumatori;
diversamente, alcuni consumatori anche occasionali, meno
informati, entrano nel circuito penale con l'accusa di
spaccio''.(SEGUE).
12
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
(ANSA) - Roma, 24 Giu - Sull' aspetto ''punitivo'' della
legge, ''applicata subito sul piano penale, mentre non
ugualmente su quello della prevenzione'', cosi' come sulla
''inadeguatezza'' della dose giornaliera concordano, con
sfumature diverse, il Pds, il Cartello cattolico ''Educare, no
punire'', e il Coordinamento radicale antiproibizionista (Cora).
Luigi Cancrini, psichiatra, responsabile del Governo ombra per
questi problemi, parla di ''mancanza di strategia a lungo
respiro'', di ''meccanismi infernali'', di uno ''sbilanciamento
forte sulla risposta penale, con conseguenti intasamento e
rischio di epidemia da AIDS negli istituti di pena'', di ''fuga
dai servizi dei tossicodipendenti gravi''. Luigi Bobba,
segretario generale delle Acli e coordinatore del Cartello,
riconosce lo''sforzo del governo, anche grazie a Jervolino'' per
applicare la legge, ma sottolinea ''la mancata prevenzione nelle
carceri'' e il fatto che, ad esempio nei finanziamenti, alla
prevenzione sia dato ''meno spazio che alla repressione''. Marco
Taradash, eurodeputato antiproibizionista, sottolinea la
''grande discrezionalita' con cui e' applicata la legge'' in
diverse parti d'Italia. Comunque - afferma - ''se la legge
voleva distinguere le droghe leggere dalle pesanti lo ha fatto,
colpendo le prime molto piu' delle altre. Inoltre, il traffico
di stupefacenti e la criminalita' ad esso legato non sono stati
intaccati minimamente''.(ANSA).
PAN
24-GIU-91 17:10
13
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
STUPEFACENTI: DON CIOTTI SU SENTENZA SACRA ROTA
(ANSA) - TORINO, 8 AGO - ''Rischia di semplificare problemi
complessi dire che con la sentenza della Sacra Rota la Chiesa
considera chi si droga un incapace''. Cosi' don Luigi
Ciotti, fondatore del Gruppo Abele e presidente del
Coordinamento nazionale comunita' d' accoglienza, ha commentato
la decisione del tribunale vaticano di annullare un matrimonio
perche' uno dei coniugi era tossicodipendente al momento delle
nozze. Il sacerdote e' intervenuto soltanto oggi sulla vicenda
in attesa, anche, della modifiche alla legge sulla droga:
''Modifiche utili, ma non determinanti, ha commentato. Sul
problema sollevato dalla sentenenza della Sacra Rota don Ciotti
ha sostenuto: ''Non e' la droga che puo' rendere nullo il
matrimonio; gli sposi si promettono 'fedelta' nella buona e
cattiva sorte. Cadere, nel corso del matrimonio, in percorsi di
tossicodipendenza non inficia la validita' delle nozze, al
massimo invita a riscoprire il senso di promesse piu' facili a
dirsi che a viversi: lo stesso vale per alcolismo, criminalita',
indigenza, malattia''. ''Diverso il caso quando, al momento
delle nozze, c' e' un vizio di fondo che mina alla radice la
capacita' di decisione e di scelta; - ha proseguito don Ciotti
- il problema pero' non e' legato alla tossicodipendenza, ma
alla capacita' di contrarre un vincolo che si fonda sul libero e
reciproco consenso. L' impossibilita' a formulare un libero
consenso mina la scelta di sposarsi''. (ANSA).
GAN/ZZ
8-AGO-91 13:35
14
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
MAFIA: ALLARME DI DON CIOTTI SU PRESENZA A TORINO
(ANSA) - TORINO, 1 OTT - Ci sono a Torino e nella provincia
''numerosi segnali di una presenza della mafia''. Lo ha detto
oggi don Luigi Ciotti, fondatore del Gruppo Abele, intervenendo
alla presentazione della ''carovana'' che partecipera' il sei
ottobre alla marcia non violenta contro la mafia da Reggio
Calabria ad Archi.
Il sacerdote ha affermato che ''la citta' e' indubbiamente
attraversata dalla mafia'' e ha fornito alcuni dati da lui
definiti ''inquietanti e tali da far riflettere''. ''Mi risulta
ha sotenuto - che molte finanziarie presenti nella provincia di
Torino e nella citta' abbiano una vita breve e poco chiara. Ce
ne sono circa 1200 e il 68 per cento di queste ha un capitale
inferiore ai cento milioni. E' un dato che deve far riflettere.
Potrebbe significare che il confine tra denaro sporco e pulito
e' assai labile e lascia intendere l' esistenza di fenomeni di
riciclaggio''. Don Ciotti ha poi ricordato che tra il 1990 e il
'91 gli omicidi di stampo mafioso nella provincia di Torino sono
stati 30, contribuendo significativamente ''all' aumento dei
delitti di mafia che in italia hanno registrato un incremento
del 71 per cento''. ''Non esente dalla presenza di questa
organizzazione criminale - ha concluso Don Ciotti - e' la
provincia; sono in aumento i gruppi mafiosi, soprattutto in val
Susa e nel Canavese''. (ANSA).
COR-MOA/GS
1-OTT-91 13:18
15
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
RAI: SPECIALE MIXER DEDICATO ALLA DROGA
(ANSA) - ROMA, 3 OTT - ''Droga: l'estrema terapia'' e' il
titolo dello ''Speciale Mixer'' in onda domani su Raidue alle
22.20, dopo la terza ed ultima puntata della serie ''Traffik''.
Rosa Russo Jervolino, ministro per gli Affari sociali, Vincenzo
Muccioli, fondatore della comunita' di San Patrignano, Don Luigi
Ciotti, fondatore del gruppo ''Abele'', Luigi Manconi,
sociologo, Kamroon, monaco buddista e i ragazzi di San
Patrignano sono tra i protagonisti del programma che intende
fornire un quadro completo del fenomeno droga, un'inchiesta
dettagliata sulla legge e sulla terapia. Tra i servizi in
programma quelli realizzati a Platzsplit, il ''parco delle
siringhe'' nel centro di Zurigo e in Thailandia, dove sono state
seguite le storie di droga di tre giovani italiani. In piu' ''la
cartina dello spaccio'' a Napoli e la notte di ''un tossico'' a
Torino. (ANSA).
BIA
3-OTT-91 17:22
16
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
STUPEFACENTI: PROPOSTO REFERENDUM ABROGATIVO LEGGE 162
(ANSA) - TORINO, 7 OTT - Oggi, presso il Consiglio regionale
del Piemonte, a Torino, e' staa presentata per la prima volta in
Italia la proposta di referendum abrogativo di una parte della
legge Jervolino-Vassalli sulle tossicodipendenze. L' hanno
illustrata Enzo Cucco consigliere regionale antiproibizionista,
don Luigi Ciotti del Gruppo Abele, Igor Stagliano' e Anna Segre
consiglieri regionali verdi, Sergio Chiamparino segretario
provinciale Pds, che ha aderito a livello personale, Piergiorgio
Maggiorotti consigliere regionale demoproletario e Giuseppe
Chiezzi consigliere regionale Rifondazione Comunista.
''La proposta di abrogazione di alcuni parti della legge -
hanno spiegato - e' il segno di continuita' di una lotta contro
un provvedimento i cui risultati negativi sono sotto gli occhi
di tutti: aumentano i morti per overdose (35 per cento in piu'
rispetto al 1990 per il periodo da gennaio al 20 marzo 1991 a
livello nazionale), i servizi non sono migliorati ne' per
qualita' ne' per quantita'. le aule di giustizia e le forze
dell' ordine sono impegnate nella repressione di piccoli
spacciatori, mentre il grande spaccio rimane sostanzialmente
impunito. Non possiamo assistere inermi - hanno proseguito i
promotori dell' iniziativa - all' ennesimo fallimento di una
politica solo punitiva sulla droga. Vogliamo dare una speranza,
alle centinaia di migliaia di persone che vogliono poter operare
per cambiare concretamente lo stato delle cose''. (ANSA).
COM-MOA/GS
7-OTT-91 19:03
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
REFERENDUM: STUPEFACENTI; ILLUSTRATI I CONTENUTI
(ANSA) - ROMA, 14 OTT- Punire i trafficanti e non i ragazzi,
questo l'obiettivo del referendum che vuole modificare la legge
sulla droga presentato oggi a Roma in una conferenza stampa dal
coordinamento radicale antiproibizionista (Cora). Al referendum,
che vuole abrogare le sanzioni penali nei confronti dei
consumatori e le norme che limitano la liberta' terapeutica dei
medici, hanno aderito tra gli altri il Pds, Rifondazione
comunista, i Verdi,la Sinistra Giovanile e il gruppo ''Abele''di
don Luigi Ciotti. Del comitato promotore fa parte anche una
rappresentanza del movimento giovanile socialista che ha assunto
una posizione discorde dal Psi sostenitore dalla legge Russo
Jervolino Vassalli. Il referendum, secondo i promotori vuole
''trasformare la legge sulla droga in uno strumento che consenta
di tagliare i ponti con la criminalita' ''. Con l'abolizione
della dose media giornaliera, chiesta dal referendum, i
consumatori di sostanze proibite non subirebbero condanna penale
mentre resterebbe punito lo spaccio e ogni reato commesso per
procurarsi la droga. Nel corso dell'incontro, al quale ha
partecipato tra gli altri il presidente del Pds, Stefano
Rodota', secondo il quale'' il referendum sara' un'importante
occasione di confronto tra le forze politiche'', il comitato
antiproibizionista ha ribadito il ''clamoroso fallimento della
legge sulla droga, provvedimento pericoloso perche' autoritario
senza peraltro riuscire ad arginare il fenomeno''. (ANSA).
AU
14-OTT-91 17:54
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
CEE: CONVEGNO SU EUROPA 1992, INFORMAZIONE E MOVIMENTI DI BASE
(ANSA) - MILANO, 28 OTT - La necessita' di una ''Europa piu'
sociale e non economica'' e' stata sottolineata a Milano nel
corso del convegno ''Europa 1992, informazione e movimenti di
base'', al quale hanno partecipato tra gli altri don Luigi
Ciotti, presidente del gruppo Abele e Franco Chittolina, della
divisione ''Informazione e Cultura'' della CEE. Don Ciotti ha
rilevato che ''l' assenza di comunicazione, intesa come scambio
di informazioni, spesso e' fonte di violenza. Si deve far
emergere il conflitto sociale che, sommerso dall' oblio, rischia
di restare muto. In molti ospedali italiani i malati di Aids
hanno solo rapporti con dei ''palombari'': chi li assiste
indossa maschere, guanti, spesso solo per mancanza di una
corretta informazione. Noi vogliamo lavorare perche' cresca la
coscienza dei diritti dell' uomo, non piu' solo per la difesa di
questi diritti''. Cristina Calzolari, rappresentante del
Comitato della Rete Europea contro la poverta', ha sottolineato
che ''scopo della Rete e' favorire lo scambio di informazioni
tra i gruppi impegnati nel sociale e le istituzioni della CEE,
soprattutto per tutelare quelle nuove forme di poverta' che
essendo escluse da ogni circuito, rischiano di restare prive di
qualsiasi tutela''. Franco Chittolina della CEE ha concordato
sulla necessita' di uno scambio continuo di notizie ''perche' la
CEE possa far sapere quello che fa per i cittadini e perche'
questi possano far conoscere alla CEE le loro esigenze'. (ANSA).
IO
28-OTT-91 15:18
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
STUPEFACENTI: DIBATTITO SU TEST DI LEGALIZZAZIONE
(ANSA) - TORINO, 7 NOV - Sottoporre a una prima
sperimentazione pratica la legalizzazione della droga. Di questo
hanno discusso oggi a Torino il filosofo Gianni Vattino, Don
Luigi Ciotti fondatore del Gruppo Abele, Marco Taradash
segretario del coordinamento radicale antiproibizionista e Luigi
Manconi curatore del volume ''Legalizzare la droga. Una
ragionevole proposta di sperimentazione''.
''La repressione - e' stato detto - riesce ad eliminare
appena il 10-15 per cento delle sostanze coinvolte nel traffico
illegale e non oltre il 10 per cento del denaro guadagnato con
la droga''. Don Ciotti ha detto di ''non essere d' accordo con
la legalizzazione oggi in Italia'' ma di guardare favorevolmente
alla sperimentazione. ''Penso - ha aggiunto - che il programma
minimo di intervento descritto nel libro di Manconi sia una
buona base da cui partire per un ragionamento nuovo, da fare
evitando le contrapposizioni frontali''. Manconi ha ribadito che
''la legalizzazione delle droghe va adottata a livello
internazionale. Cio' non toglie - ha concluso - che sarebbe
interessante sottoporre a test questa proposta anche solo nel
nostro paese, dal momento che le vie del proibizionismo si sono
ormai dimostrate fallimentari''. (ANSA).
COR-GAN/FCL
7-NOV-91 21:38
20
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
SANITA': RICOVERI DIFFICILI, DUE CASI (CON UN MORTO) A ROMA
(ANSA) - ROMA, 9 NOV - Altre attese di ore per ottenere il
ricovero ospedaliero si sono verificate a Roma ieri, dove un
ragazzo malato di Aids e' morto aspettando che si liberasse un
posto in uno dei due ospedali romani specializzati, il
Policlinico Umberto Primo e lo Spallanzani, e un altro ragazzo,
sempre malato di Aids e' rimasto sette ore in attesa, con la
febbre alta, prima che i sanitari del Policlinico riuscissero a
trovargli una sistemazione. I due episodi sono stati denunciati
dal primario responsabile del reparto di immunologia del
Policlinico, Ferdinando Aiuti, intervenuto ieri sera alla
inaugurazione di un corso di formazione all' assistenza
domiciliare per i malati di Aids diretto ai volontari della
Croce Rossa. ''Storie come queste - ha dichiarato Aiuti -
succedono purtroppo tutti i giorni. A Roma i posti letto per i
malati di Aids sono ancora troppo pochi e questo ci costringe a
trasferire i pazienti negli ospedali della provincia
allontanandoli cosi' dai familiari e da tutto il contesto che
invece sarebbe per loro necessario per reagire meglio alle
cure''. (SEGUE).
(ANSA) - ROMA, 9 NOV - Il problema, secondo Aiuti, non
riguarda soltanto le carenze delle strutture (presto colmata
dal nuovo ospedale specializzato attualmente in costruzione a
Roma) ma anche la gestione dei fondi destinati ai servizi. ''Al
Policlinico - ha spiegato - abbiamo concluso adesso un
esperimento pilota di assistenza domiciliare durato dieci mesi.
In questo tempo abbiamo assistito costantemente 64 malati con
prestazioni mediche, infermieristiche, psicologiche e
sociologiche. I costi sono stati contenuti. Dieci mesi di
assistenza costano complessivamente per ogni paziente un milione
e 700 mila lire''. Nella capitale, ha ricordato ancora Aiuti, i
malati di Aids sono oggi circa duemila e 70 mila sono invece i
pazienti affetti da Arc, ovvero la fase iniziale dell' Aids.
''Con i soldi giusti si puo' fare tutto e farlo bene - ha
concluso Aiuti - ma occorrono controlli molto severi sulle
cooperative di assistenza''. A discutere del problema dell'
assistenza ai malati di Aids c'erano tra gli altri anche
Giuseppe Visco, il primario responsabile dell' immunologia all'
ospedale Spallanzani, Elio Guzzanti, presidente della
commissione nazionale per l' Aids, Don Luigi Ciotti fondatore
della comunita' ''Abele'' di Torino, Don Luigi Di Liegro,
presidente della Caritas Romana e Massimo Barra, presidente ella
Fondazione Maraini, l'organismo che insieme alla Croce Rossa ha
organizzato e gestira' i corsi. (ANSA).
(ANSA) - ROMA, 9 NOV - Il malato, morto a casa sua giovedi',
come ha precisato il primario dell' ospedale Spallanzani,
Giuseppe Visco, aveva 36 anni. Era affetto da Arc dall' 85 e da
21
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
tre anni combatteva contro l' Aids. Ex tossicodipendente, l'uomo
gia' un anno fa, ha raccontato Aiuti, era stato colpito da una
polmonite e soffriva di grave anemia. Ricoverato altre volte in
passato al policlinico Umberto, era stato dimesso da qualche
giorno, perche' le sue condizioni erano leggermente migliorate.
Quando pero' giovedi' la situazione e' di nuovo precipitata, l'
Aids, ha spiegato ancora l' immunologo, se lo e' portato via
prima che si potesse trovare un posto allo Spallanzani. L'
altro, che infine e' stato accolto dall' ospedale di Viterbo, ha
29 anni e, secondo quanto ha detto Aiuti, si e' presentato sia
mercoledi' sia giovedi' all' accettazione del Policlinico dove
ha trascorso varie ore seduto nella speranza di essere
ricoverato. Aveva la febbre alta, e nell' ultimo mese e'
dimagrito di dieci chili. Non potendolo ricoverare per mancanza
di posti, ha continuato Aiuti, il reparto di immunologia del
Policlinico ha iniziato via fax la ricerca di un letto negli
altri due ospedali romani, Spallanzani e policlinico Gemelli, ed
in quelli di Rieti, Latina e Viterbo. La prima comunicazione di
disponibilita' e' arrivata, ha concluso Aiuti, soltanto nel
primo pomeriggio, dall' ospedale di Viterbo. (SEGUE).
(ANSA) - ROMA, 9 NOV - Il paziente morto prima di essere
ricoverato, secondo quanto ha voluto precisare Visco, ''sarebbe
in ogni caso deceduto, a prescindere dal ricovero, perche' le
sue condizioni erano gravissime. Comunque il posto era stato
trovato nell'arco della stessa giornata di giovedi' ''.
Piuttosto, secondo Visco, e' grave la vicenda del giovane
ricoverato a Viterbo, le cui condizioni appaiono ora
stazionarie. ''La situazione per i malati di Aids e' senz' altro
grave - ha spiegato Visco - perche' in alcuni ospedali, come il
policlinico Umberto I, i posti ci sono ma manca il personale, e
in altri, come lo Spallanzani, esiste il problema inverso. C'e'
poi la questione, non secondaria, delle persone affette da
malattie infettive, per esempio la meningite o l' epatite
virale, alle quali vanno riservati dei posti. Mancando le camere
isolate - ha concluso il primario- il contatto tra pazienti con
l' Aids ed altri colpiti da altre malattie infettive e'
reciprocamente pericoloso''. Secondo il direttore sanitario
dell'ospedale Spallanzani, Anna Viola, ''nessun ospedale
dovrebbe, in situazione d'urgenza, rifiutare il ricovero anche
di un malato di aids. Trattati opportunamente - ha detto -
questi malati non sono pericolosi per gli altri pazienti''.
Sull'argomento altri specialisti hanno pero' sottolineato come
sia estremamente importante la cautela e l'attenzione ad
''evitare ogni speculazione''. (ANSA).
KBN
9-NOV-91 17:24
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
STUPEFACENTI: ESPERIENZE EUROPEE A CONFRONTO A TORINO
(ANSA) - TORINO, 1 EDIC - Operatori, magistrati, sociologi
provenienti da tutta Europa sono riuniti da oggi pomeriggio a
Torino per discutere su ''La droga in Europa: esperienze e
legislazioni a confronto'', un convegno (a porte chiuse)
organizzato dal Gruppo Abele e da Magistratura Democratica. ''Al
centro dell' attenzione e' la sperimentazione - ha detto, nell'
introduzione, Livio Pepino, segretario nazionale di Magistratura
Democratica - nel mondo della droga e delle tossicodipendenze
cresce sempre piu' la convinzione che nessuno possiede
bacchette magiche e non esistono pillole antidevianza; in
questa prospettiva quel che diventa importante e' il confronto
fra diverse esperienze.''. A Torino sono presenti
rappresentanti di Francia, Gran Bretagna, Portogallo, Svizzera,
ed altri Paesi.
''L' Europa vera, quella del confronto per una crescita - ha
aggiunto Don Luigi Ciotti, del Gruppo Abele - la stanno facendo
gli operatori, i magistrati, le comunita', la gente che opera
sul territorio che riesce a scambiarsi esperienze, dati,
verifiche''. Dopo l' intervento della commissione Cee che, nei
giorni scorsi, ha raccomandato una sorta di sperimentazione di
liberalizzazione delle droghe, i lavori di questo convegno
non possono non trattare il tema del proibizionismo. (segue).
(ANSA) - TORINO, 1 DIC - ''E' evidente che non si puo'
prescindere dall' analizzare i risultati del primo anno di
applicazione della legge Jervolino-Vassalli sulle
tossicodipendenze - ha proseguito Pepino - si vuol approfondire
il discorso sulla repressione, sui suoi effetti e sui suoi
arbitri''.
Domani continuera' il confronto fra le varie esperienze; in
serata ci sara' un pubblico dibattito con la partecipazione
oltre che di don Ciotti e di Livio Pepino, dei sociologi
Massimo Campedelli e Luigi Manconi. (ANSA).
GAN/FCL
1-DIC-91 21:52
23
MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
STUPEFACENTI: LA ''TERZA VIA'' DEL GRUPPO ABELE
(DEL REDATTORE DELL' ANSA BEPPE GANDOLFO)
(ANSA) - TORINO, 2 DIC - Fra proibizionismo e
antiproibizionismo esiste una terza via, ''fatta di
sperimentazione, accompagnamento, partecipazione e nuove
risorse''. L' ha delineata don Luigi Ciotti fondatore del Gruppo
Abele a conclusione del convegno (a porte chiuse) ''La droga in
Europa: esperienze e legislazioni a confronto'', organizzato dal
gruppo di volontariato nel mondo dell' emarginazione e da
Magistratura Democratica. ''La sperimentazione - ha spiegato don Ciotti - potrebbe
anche prevedere la distribuzione controllata di droga e farmaci,
una distribuzione da attuare in un piano strategico di rapporti
con i servizi per coloro che hanno un rapporto 'duro' con la
sostanza, per quei tossicodipendenti che appartengono al mondo
del sommerso e per coloro che, dopo l' entrata in vigore della
nuova legge, si sono allontanati dai servizi socio-assistenziali
per timore di essere denunciati e perseguiti''. A conferma della
sue tesi, il sacerdote ha ricordato che ''nella sola citta' di
Torino fra le centinaia di ragazzi salvati dall' overdose, il 65
per cento era sconosciuto ai servizi per le tossicodipendenze:
non possiamo lasciare nessuno da solo, non possiamo perdere
nessuno per strada''. La distribuzione di sostanza dovra' essere
l' occasione per instaurare relazioni con la creazione di
''unita' di strada'', con la distribuzione gratuita di siringhe
in un quadro che avvicini i giovani piu' a rischio''. (SEGUE).
(ANSA) - TORINO, 2 DIC - ''La condizione - ha proseguito
Ciotti - e' che i giovani partecipino, seguano un cammino di
recupero nel corso del quale sara' indispensabile offrire
risorse, alternative, unire altre iniziative. Non si tratta di
una proposta amorale e non e' una resa, ma un tentativo di
giocare altre carte per quelle persone che altrimenti sarebbero
sempre escluse dai percorsi di recupero''.
Giancarlo Caselli, di Magistratura Democratica gia' membro
del Csm e' dell' idea che ''si debba attuare la sperimentazione
tutte le volte che e' possibile anche a livello locale e in contesti circoscritti''.
''Difficile individuare le prime linee di intervento, noi non vogliamo
passare per antiproibizionisti - ha detto - ma e' reale il dato del costante aumento degli
assuntori di droghe leggere e che la risposta repressiva sia casuale ed iniqua:
occorre trovare altre soluzioni''. ''Si intende limitare il danno sociale e la dimensione della
marginalita'-clandestinita''', ha commentato il sociologo Luigi
Manconi. ''Si tratta di un programma comune per tutelare le
vittime della droga e la loro dignita', evitare le loro
sofferenze. Si deve superare quel preconcetto per cui non
proibire significa trasformare in bene quel che e' male''.
Manconi ha inoltre ricordato come a Liverpool e Francoforte,
dopo la distribuzione di siringhe, l' 85 per cento dei
tossicodipendenti ha cambiato stile di vita. (ANSA).
GAN
2-DIC-91 20:00
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MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE
STUPEFACENTI: I 25 ANNI DEL GRUPPO ABELE
(ANSA) - TORINO, 18 DIC - Nella settimana fra Natale e
Capodanno del 1966 nasceva a Torino ''l' idea'' del Gruppo
Abele. ''Tutti credono ad un mio immediato inizio con i giovani,
invece fu un incontro con un barbone, con un vecchio ad
indirizzarmi sulla strada degli emarginati, degli ultimi'', ha
confessato don Luigi Ciotti in un' intervista rilasciata al
settimanale ''Famiglia Cristiana'' che la pubblichera' nel
numero di Natale,della quale e' stata diffusa un' anticipazione.
Il sacerdote torinese e' apparso restio a celebrare il ''primo
quarto di secolo'' di vita dell' associazione che l' ha reso
noto in tutta Italia, la prima ad occuparsi dei problemi dei
tossicodipendenti. ''Non servono feste - ha detto - puo' essere
solo l' occasione per riflettere e ripartire con maggior
slancio''. In quel 1966 Luigi Ciotti aveva 17 anni. Due anni
dopo entro' in seminario e nel novembre 1972 fu ordinato
sacerdote dal card. Michele Pellegrino.
''Gioventu' impegnata'' fu il primo gruppo di giovani che, a
fianco di Ciotti, inizio' ad occuparsi di minorenni in carcere e
prostitute, poi nel 1968 fu scelto il nome di ''Gruppo Abele''.
Negli anni '70 il gruppo affronto' il problema droga: dal 73 al
75 i volontari aprirono 24 ore su 24 un ''centro sulla strada''
al quale si rivolsero piu' di 4.000 persone. Nell' estate del
1975 don Ciotti fu in prima fila, con uno sciopero della fame,
nella battaglia per la nuova legge sulla droga. (SEGUE).
(ANSA) - TORINO, 18 DIC - Alla fine degli anni '70 il
''Gruppo Abele'' si e' aperto alle attivita' culturali, a
cominciare dall' ''Universita' della strada'', dove ad insegnare
sono i ragazzi e allievi sono operatori, docenti e formatori. Il
resto e' storia d' oggi: attualmente vi lavorano oltre 200
persone sparse in 25 attivita' diverse (accoglienza, comunita'
residenziali, iniziative di informazione, formazione e
prevenzione, cooperative di produzione). Il Gruppo ha allargato
il proprio campo di azione dalla lotta alla tossicodipendenza
alle problematiche dell' Aids, dell' alcolismo, dell' ambiente e
della pace, e si e' dotato di un' agenzia di stampa (Aspe), di
un centro studi con oltre 7.000 testi, di una casa editrice.
E dopo i ''primi 25 anni''? Don Ciotti risponde: ''C' e'
bisogno, voglia di futuro. Dobbiamo dare ai giovani, agli
emarginati, a chi fa piu' fatica, una speranza, la voglia di
costruire un domani migliore; oggi, in giro, c' e' tanta
rassegnazione, tanto pessimismo che noi dobbiamo sconfiggere: ho
paura che la droga sia un killer che sta offuscando tutte le
altre problematiche del mondo giovanile. Non basta dire che si
fa guerra alla tossicodipendenza, bisogna compiere un' enorme
investimento di risorse, idee e coraggio sui giovani, ridar loro
'voglia di futuro'''. (ANSA).
GAN/GS
18-DIC-91 14:19