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STRESS METEOROPATICO
Dopo aver passato in rassegna tutto ciò che riguarda il complesso clima nei vari ambienti vediamo ora di
prendere in considerazione lo stress che essi determinano sull’organismo umano, definito
“stress meteoropatico”,
particolarmente importante nei soggetti neurolabili e pertanto anche meteorolabili.
Essi infatti risentono di ogni cambiamento di tempo e di clima, in modo particolare dell’arrivo dei fronti di
perturbazione e dei cambiamenti di stagione
Dalle ricerche nel campo della psicologia
tutti ormai sappiamo che la permanenza di un conflitto (lo stress) produce una nevrosi
e dal campo della psicosomatica
ricaviamo anche che da una permanenza dello stato di stress, o meglio di iperstress,
in questo caso un blocco psicofisico,
si può originare una malattia che presenta determinati tipi di disturbi
denominati disturbi somatoformi.
STRESS SISTEMA TECNICO(effetti fisici)
SISTEMA UOMO(effetti
psicofisiologici)
S.G.A.(Sindrome Generale di
Adattamento)
I STADIO: Stress nel campo di reazione elastica
Deformazione reversibile
Danno reversibile (reazione emotivo-comportamentale fisiologica).
REAZIONE: ALLARME
II STADIO: Stress superiore al limite di reazione elastica
Deformazione irreversibile
Danno irreversibile (sistema C.C., sistema gastro-intestinale, sistema neurovegetativo, uditivo, vista).
REAZIONE: RESISTENZA
III STADIO: Stress superiore al punto di rottura
Rottura in toto o in parte della struttura
Rottura di struttura, sistemi, equilibri
ESAURIMENTO
Effetti dello stress in campo tecnologico e sull’uomo
Da Minelli
Origine dello stato di iperstress nell’uomo
Con il trascorrere del tempo, l’attenzione è stata portata, soprattutto, su eventi stressor
di tipo psichico:
Frustrazioni Emozioni Paure
Originariamente, Selye considerava come
elementi stressor:
stimoli organici fattori climatici
Freddo Calore Secchezza estrema
Umidità eccessiva
Stress – eustress – distress - iperstress Una situazione di stress normale - come quello che
ormai viviamo tutti i giorni a causa
dei nostri molteplici impegni
in modo particolare quelli di lavoro
si può classificare come
“Stato di impegno neurofisiologico - ormonale
e ghiandolare con attività di molteplici
“neurotrasmettitori - neuromodulatori e neuroormoni “.
Si potrebbe anche definire con il termine di eustress.
Se siamo ai limiti della neuropatologia lo
possiamo invece definire distress.
Lo stress può derivare da tutti quei fattori che implicano una reazione di adattamento nell’organismo.
Questi fattori possono essere collegati con
Ambiente naturale e climaAmbiente naturale e clima
Ambiente socialeAmbiente sociale
Stili di vitaStili di vita
Ambiente di lavoroAmbiente di lavoro
Ambiente abitativoAmbiente abitativo
Azione del clima sull’uomo
Le culture tradizionali e le medicine, che da esse derivano, concepiscono l’uomo come una unità di
mente, corpo e spirito, strettamente integrata all’ambiente in cui vive.
Gli influssi dell’ambiente sulla unità psiche/soma
possono agire in maniera sincrona alle evoluzioni fisiologiche dell’organismo
oppure in maniera non sincrona
Effetti del clima sulla salute nel campo della meteoroclimatopatia
L’azione di un clima, senza caratteristiche estreme, su un organismo in buon equilibrio psico/fisico si traduce in una benefica azione stimolante definita eu-stress
sul tono generale e sulle attività funzionali particolari dello psiche-soma.
La variazione improvvisa o di intensità eccessiva su un organismo sovente indebolito per altri fattori di
stress, quali lo stile di vita lavorativo, l’emozionalità, le abitudini
alimentari scorrette, determina degli squilibri generali o locali in grado di indurre disturbi funzionali a carico dei più svariati
organi e apparati.
Gli effetti dello stress sull’uomo
•“respiro corto”
•palpitazioni
•cefalea tensiva
•cardiopalmo
•tachicardia
•emicrania da
“week end”
•ulcere gastroduodenali
•reflusso gastroesofageo
persistente
•dispepsia
• meteorismo e tensione addominale
•colon irritabile.
•ipertensione arteriosa
•sindromi ansiose o depressive
•stanchezza muscolare e nervosa
•apatia
•irritabilità
•nervosismo
•difficoltà di ideazione e di concentrazione
Lo stress meteoropatico è un fattore che presenta un impatto globale su tutto l’organismo nella sua
globalità psico-somatica.
In maniera sempre più evidente nell’ultimo decennio si sono potuti documentare i meccanismi che
correlano l’azione di un dato evento stressor alla produzione di determinati eventi biologici, attraverso
una migliore comprensione della rete di interconnessione dell’organismo, costituita dal
Sistema Psico-Neuro-Immuno-Endocrino (PNEI).
Negli ultimi anni sono stati documentati diversi effetti di collegamento, correlazione e influenza reciproca
tra sistema nervoso, sistema endocrino,
sistema immunitario e mente.
Alcuni meccanismi, quali l'innervazione autonoma degli organi linfatici e la presenza di mediatori
neuroendocrini, incidono sulla risposta del sistema immunitario e questa risposta è, a sua volta, in grado di determinare modificazioni delle funzioni
nervose e di quelle endocrine.
In particolare, oltre alle variazioni di funzione del Sistema Endocrino, responsabili anche di complesse
variazioni metaboliche, abbiamo variazioni di funzione a livello del Sistema
Nervoso Vegetativo, il quale è in grado di attuare una regolazione diretta della funzione di organi e di apparati dell'organismo
per mezzo:di un bilanciamento funzionale delle sezioni
parasimpatica e simpaticadell’utilizzazione di servosistemi potenti come la
midollare del surrenedel decentramento funzionale di centri e plessi
perifericidel controllo della maggior parte della muscolatura
liscia.
Funzioni speciali dell’amigdala
L’amigdala è un’area del cervello che presenta le dimensioni di una mandorla
E’ importante nei processi emotivi e anche in una forma di memoria emozionale - perfino ancestrale
Nell’amigdala esistono meccanismi chimici che scatenano il sentimento della paura e le sue connessioni si
consolidano solo di fronte a una situazione di pericolo I due sessi utilizzano poi diversi lati dell’amigdala per
immagazzinare ricordi di esperienze ad alto tasso di emotività
Essa pertanto fornisce a ogni stimolo il livello ottimale di attenzione - lo arricchisce di emozioni e infine lo
immagazzina sotto forma di ricordo
Nell’ippocampo invece si formano i processi di apprendimento e memorizzazione coscienti.
Se gli impulsi neuroormonali - di neurotrasmissione e di neuromodulazione di va e vieni tra i due organi si mantengono troppo vivaci per lunghi periodi di tempo - si attua sovente un’amalgama importante di fitti ricordi ancestrali e ricordi coscienti, i quali
determinano un meccanismo di biofeedback Esso nel tempo innesta emozioni e paure
immotivate e delle quali lo stesso soggetto non fornisce una spiegazione plausibile
a livello cosciente.Si potrebbe arguire che l’iperstress - a livello
dell’ippocampo e dell’amigdala - evoca potenziali biochimici e bioumorali ancora tutti da scoprire
IL MODELLO DI LE DOUX
Si devono a Joseph Le Doux ed al suo laboratorio gli studi fondamentali
sull’emozione della paura e sul ruolo centrale dell’amigdala
La sua opera principale è "The emotional brain The misterious underpinning of emotional life" Simon and
Shuster - New York – 1996
tradotto in italiano con il titolo "Il cervello emotivo - All’origine delle emozioni”
(Baldini e Castoldi – Firenze - 1998)
Nel pensiero di Le Doux si possono evidenziare in particolare tre temi fondamentali che non vanno
certo sottovalutati
Il concetto di sistema limbicoIl rapporto tra emozione e cognizione
La questione della plasticità cerebrale in relazione ai vari modelli di psicoterapie
Gli ipotizzabili effetti somatici di una cura non "chimica“ - ma verbale
IL RUOLO DELL’AMIGDALA E LA CORTECCIA
L’amigdala - essenziale nelle reazioni di paura condizionata - è il luogo di maggior rilievo deputato
all’elaborazione
degli input e degli output
Nell’azione svolta dall’amigdala vengono identificate due vie principali
una rapida e breve via sottocorticale
una lenta e lunga via corticale
Ognuna di queste vie dà luogo ad un identico output - la reazione della paura
ma in risposta a stimoli diversi
IL RUOLO DELL’IPPOCAMPO
L’ippocampo fornisce informazioni circa la posizione contestuale
Gli indizi contestuali permettono agli animali di imparare ad evitare il pericolo
Queste scoperte implicano che i suggerimenti spaziali attivano la paura nelle situazioni che non sono per
lungo tempo pericolose ma nelle quali l’animale è soltanto nello stesso luogo in
cui era durante un evento traumatico
Questo spiega il perché le vittime di una violenza evitano assiduamente la situazione specifica in cui
furono assalite
Nessun deterioramento dell’ippocampo può far generalizzare la paura ad altri luoghi - Oltre al ruolo
nella memoria - l’ippocampo regola anche l’eccitabilità emozionale perché è implicato nella
regolazione del cortisolo
Gli eventi emozionalmente traumatici portano a livelli molto alti di cortisolo che possono realmente
danneggiare le cellule ippocampali
( Brenner 1995 - Salpolsky 1996)
Perciò una diminuzione dell’attività ippocampale può portare ad una carenza nella regolazione del cortisolo e un deterioramento nella memoria delle situazioni
traumatiche
Viceversa l’attività dell’amigdala aumenta durante l’eccitabilità emozionale (Corodimas)
Queste scoperte implicano che allo stesso tempo lo stress "frena" la memoria conscia esplicita di
un’esperienza traumatica e può accrescere la memoria emozionale inconscia di quell’esperienza
Se gli impulsi neuroormonali - di neurotrasmissione e di neuromodulazione di va e vieni tra i due organi - si mantengono troppo vivaci per lunghi periodi di tempo
- si attua sovente un’amalgama importante di
fitti ricordi ancestrali e ricordi coscienti - i quali determinano un meccanismo di biofeedback
Esso nel tempo innesta emozioni e paure immotivate e delle quali lo stesso soggetto non fornisce una
spiegazione
plausibile a livello cosciente
Si potrebbe arguire che l’iperstress - a livello dell’ippocampo e dell’amigdala - evoca potenziali biochimici e bioumorali ancora tutti da scoprire
In passato si credeva che i segnali provenienti dagli organi di senso giungessero alle aree della neocorteccia
deputate all’elaborazione delle informazioni
Essi poi – una volta decodificati e classificati erano inviati al sistema limbico per produrre una risposta
In realtà le ricerche del neuroscienziato Joseph LeDoux sembrano dimostrare che esistano delle vie neuronali
capaci di aggirare la neocorteccia
Tali vie dal talamo raggiungono immediatamente l’amigdala per richiamare delle risposte emotive che non
passano il vaglio della elaborazione cognitiva
Fortunatamente la corteccia e in particolare i lobi frontali hanno – in virtù di una serie di fibre connettive che li collegano all’amigdala – la possibilità di controllare le
reazioni emotive disfunzionali
Rimane comunque il fatto che "ci sono molte più connessioni dall’amigdala alla
corteccia che viceversa”
Così - mentre il cervello razionale è in grado di esercitare un qualche controllo sulle fibre - il cervello emotivo ha molte più possibilità di condizionare i centri cerebrali
superiori" (Ian H. Robertson - Il cervello plastico – Rizzoli – 1999 - p. 227)
Una esperienza traumatica o una esperienza emozionale correttrice ha un impatto maggiore sulla rete neuronale poiché attiva una porzione più vasta di tessuto nervoso
Gli eventi emozionalmente traumatici portano a livelli molto alti di cortisolo che possono realmente
danneggiare le cellule ippocampali
( Brenner 1995 - Salpolsky 1996)
Perciò una diminuzione dell’attività ippocampale può portare ad una carenza nella regolazione del cortisolo e un deterioramento nella memoria delle situazioni
traumatiche
Viceversa l’attività dell’amigdala aumenta durante l’eccitabilità emozionale (Corodimas)
Queste scoperte implicano che allo stesso tempo lo stress "frena" la memoria conscia esplicita di
un’esperienza traumatica e può accrescere la memoria emozionale inconscia di quell’esperienza
Se gli impulsi neuroormonali - di neurotrasmissione e di neuromodulazione di va e vieni tra i due organi - si mantengono troppo vivaci per lunghi periodi di tempo
- si attua sovente un’amalgama importante di
fitti ricordi ancestrali e ricordi coscienti - i quali determinano un meccanismo di biofeedback
Esso nel tempo innesta emozioni e paure immotivate e delle quali lo stesso soggetto non fornisce una
spiegazione
plausibile a livello cosciente
Si potrebbe arguire che l’iperstress - a livello dell’ippocampo e dell’amigdala - evoca potenziali biochimici e bioumorali ancora tutti da scoprire
In passato si credeva che i segnali provenienti dagli organi di senso giungessero alle aree della neocorteccia
deputate all’elaborazione delle informazioni
Essi poi – una volta decodificati e classificati erano inviati al sistema limbico per produrre una risposta
In realtà le ricerche del neuroscienziato Joseph LeDoux sembrano dimostrare che esistano delle vie neuronali
capaci di aggirare la neocorteccia
Tali vie dal talamo raggiungono immediatamente l’amigdala per richiamare delle risposte emotive che non
passano il vaglio della elaborazione cognitiva
Fortunatamente la corteccia e in particolare i lobi frontali hanno – in virtù di una serie di fibre connettive che li collegano all’amigdala – la possibilità di controllare le
reazioni emotive disfunzionaliRimane comunque il fatto che "ci sono molte più
connessioni dall’amigdala alla corteccia che viceversa”
Così - mentre il cervello razionale è in grado di esercitare un qualche controllo sulle fibre - il cervello
emotivo ha molte più possibilità di condizionare i centri cerebrali superiori"
(Ian H. Robertson - Il cervello plastico – Rizzoli – 1999 - p. 227)
Una esperienza traumatica o una esperienza emozionale correttrice ha un impatto maggiore sulla rete neuronale poiché attiva una porzione più vasta di tessuto nervoso
Sintomatologia da meteorolabilità
Il paziente meteorolabile presenta una predisposizione all’ansia e alla depressione
Manifesta un eccessivo coinvolgimento emotivo anche
in situazioni poco stressanti
Ha una spiccata sensibilità al clima.
Oggi le persone meteorolabili sono in continuo aumento anche perché, a causa di numerosi fattori
esterni e interni sfavorevoli, molti soggetti si trovano ad essere
sempre più a disagio, ansiosi, preoccupati e depressi.
Diminuiscono così le difese dell'organismo, a tal punto che questi soggetti possono presentare sintomi legati alle
sindromi meteoropatiche per buona parte dell'anno e spesso perfino per l’arrivo di perturbazioni piuttosto deboli, le quali normalmente non
influiscono negativamente sugli altri soggetti.
In questi casi si verifica una diminuzione della produzione di ormoni
neurotrasmettitori e neuromodulatori con conseguenze in negativo
sulle difese immunitarie, in modo particolare per soggetti in età evolutiva oppure
ultrasettantenni
Sindromi meteoropatiche principali
Si manifestano di norma“in molti soggetti, anche non predisposti,
quando esistono condizioni atmosferiche predisponenti ed attivanti,
in stretta correlazione cronologica e causale con le brusche variazioni
del complesso dei fattori meteorologici, inteso come la somma
dei vari eventi atmosferici nel loro continuo variare su di una data località
lungo il corso del tempo“
Caratteristiche di baseInsorgenza acuta in corrispondenza di bruschi cambiamenti di
tempo con ricomparsa nello stesso soggetto ad ogni ritorno della stessa od altra variazione meteorologica di una certa importanza
Miglioramento o guarigione rapida con il cessare delle condizioni meteorologiche scatenanti,
o con il subentrare di condizioni meteorologiche di natura opposta.
Colpiscono allo stesso tempo gruppi di persone, anche in regioni lontane, ma sottoposte alla stessa crisi
atmosferica.Colgono impreparati i soggetti colpiti, interessati da una speciale sensibilità costituzionale od acquisita
(soggetti meteorolabili ).
Consistono in aggravamenti o riacutizzazioni di malattie croniche, infiammatorie o degenerative, a carico di vari
organi, sistemi ed apparati dell’organismo umano.Presentano una insorgenza acuta in seguito al
passaggio di fronti di perturbazione e di vortici d'aria fredda in quota.
Persistono a volte anche per molti giorni di seguito, di norma da due a dieci giorni.
Sindromi meteoropatiche secondarie
Dipendono dall’arrivo delle perturbazioni meteorologiche e dei sistemi nuvolosi i quali
in soggetti predisposti accentuano laneurolabilità, la termolabilità, la vasculolabilità
e conseguentemente la meteorolabilitàper
diminuzione delle difese organiche e della resistenza
alla variazione degli elementi atmosferici, specie se violenti ed improvvisi,
con progressiva diminuzione della soglia del dolore.
E’ importante conoscere in anticipo l’arrivodelle perturbazioni atmosferiche,
in modo particolare quelle atlanticheche raggiungono, con maggiore frequenza
delle altre, il continente europeo.
Tutto ciò è ora possibilecon l’avvento dei satelliti meteorologici
che danno informazioni dettagliatenel campo dell’infrarosso,
del visibile e del vapore acqueo, sui sistemi nuvolosi in arrivo dall’Atlantico,
della loro attività e consistenza.
Mutamenti dei fattori
atmosferici nelle
perturbazioni
PRIMA DEL
FRONTE CALDO
AL PASSAGGIO
+DEL FRONTE CALDO
NEL FRONTE
CALDO
AL PASSAGGIO DEL FRONTE
FREDDO
DIETRO IL FRONTE FREDDO
VENTO
Si stabilisce a S o SE,
rinfrescando
Gira a SW e può continuare a rinfrescare
Lievi cambiamenti di direzione, ma
continua a rinfrescare
Gira a W o NW con raffiche
Continua a girare
diminuendo d’intensità
PRESSIONE Cade rapidamente
Rimane stazionaria
Può ancora abbassarsi
Sale bruscamente
Continua a salire, ma
lentamente
TEMPERATURA Può aumentare lentamente
Aumenta lentamente
Rimane stazionaria
Si abbassa rapidamente
Continua ad abbassarsi lentamente
VISIBILITÀ Peggiora Discreta Scarsa Discreta Aumenta
NUVOLOSITA’
Cirrus - CirrostratusAltostratus - Nimbostratus
AltostratusNimbostratus
StratusStratocumulus
Stratus - Cumulus
Stratocumulus - Cumulonimbus
Cielo serenoCumulus humilis
PRECIPITAZIONI Pioggia continua
Pioviggine intermittente
Pioviggine intermittente
Rovesci e temporali
Rovesci sporadici
Sindromi nel passaggio dall’autunno all’inverno e dall’inverno alla primavera
Nel passaggio delle stagioni menzionate è frequente la sindrome che il DSM IV° classifica
come SAD (seasonal affective disorder )
disturbo affettivo o emotivo stagionale che si evidenzia con alterazione patologica
duratura del tono dell'umore caratterizzato da fasi alterne di
depressione ed eccitazione di norma depressione in autunno-inverno ed
eccitazione in primavera-estate
Il ruolo chiave del SAD è da ricercarsi
secondo studi molto recenti
nell'attività dell'epifisi che reagisce in modo diverso - a seconda dell'intensità della luce - cioè degli stimoli
luminosi provenienti dall’esterno.
Ed è ovvio constatare come in primavera sia l'intensità come la durata della luce del sole
siano in continuo aumento
È noto anche come qualsiasi tipo di luce
sia essa naturale od artificiale influenzi i
livelli ormonali - la temperatura corporea - l'attività del cervello e perfino l'umore dell'individuo.
La retina - stimolata dall'intensità della luce invia segnali di tipo elettrico al pacemaker ipotalamico -
localizzato a livello dei nuclei soprachiasmatici
e questi ultimi li inviano direttamente ad altri centri ipotalamici - all'ipofisi e all'epifisiL'epifisi produce l'ormone melatonina
che dipende dai valori più o meno elevati della luce esterna - con valori massimi nel plasma
durante la notteLa pineale quindi libera melatonina in modo ritmico
- informa ed invia dati sull'ambiente esterno ai nuclei soprachiasmatici
Secondo le ultime ricerche sembrerebbe siano interessati anche l’amigdala e l’ipotalamo
In questo modo si produce una sincronizzazione tra variazioni dell'ambiente e variazioni nell'interno
dell'organismo - sempre attraverso
l'ipotalamo - l'ipofisi e l'epifisi
Essi regolano - in un continuum temporale -cuore - fegato – reni - intestino
e ghiandole surrenali
elaborando una notevole quantità di
messaggi ormonali
che poi interessano tutto l’organismo
La minuscola epifisi di cui tanto si parla e spesso a sproposito situatatra il cervelletto e il talamo
Classicoesempio
di pubblicitàingannevole
attraverso stampa.
Le proprietàelencate
non hanno nessuna
base scientifica.
Per fortuna che alla finec’è un
punto interrogativo
Quindi diventa fattore molto importante la lunghezza del periodo di luce solare
Nel periodo invernale - alla nostra latitudine - le giornate sono alquanto più corte delle notti specie al nord e pertanto l'organismo si ritrova con una progressiva e relativamente costante diminuzione
delle difese organiche data appunto dalla deficienza ormonale.
Seguono questo ritmo anche la temperatura il sonno - la secrezione degli ormoni - in modo particolare i livelli serici di serotonina che si
presentano molto più bassi durante i mesi invernali - specie nei soggetti che presentano tendenza alla depressione o sono già depressi costituzionalmente
- per una diminuita capacità delle piastrine di legare serotonina
In primavera poi i livelli serici di serotonina iniziano ad aumentare e la depressione si allenta a volte anche in
modo sensibile
mentre aumentano progressivamente le ore di luce solare
La SAD - come è logico - aumenta con la latitudine - maggiore è la latitudine - minori sono le ore di luce
durante i mesi da ottobre a marzo
E’ necessario sapere - ad esempio - che alla latitudine di Stoccolma o di Oslo - nel mese di dicembre e di
gennaio - le ore di luce solare sono minori di quattro
Si è constatato anche che la SAD è più frequente nelle femmine in età riproduttiva ed in determinati gruppi
familiari
Si presenta con sensazione di disagio
aumento di peso – astenia – sonnolenza –
sebbene nella maggior parte dei casi
con esami di routine negativi
Poco utili, sia i vitaminici - sia gli anoressizzanti sia i ricostituenti come pure spesso perfino la psicoterapia
cognitivo-comportamentale
Sembra invece utile qualche antidepressivo del tipo inibitore selettivo del re-uptake della serotonina
come pure la fototerapia - che da qualche tempo viene usata anche in Italia con risultati che si possono
definire eccellenti
Un accurato esame microscopico
effettuato mediante il microscopio ottico o a luce evidenzia - nel parenchima della ghiandola pineale - una fitta trama di cordoni cellulari delimitati da sottili setti connettivali ed in cui si riconoscono due differenti
tipologie cellulari
le cellule principali - dette anche pinealociti e
le cellule interstiziali o gliociti
Le prime sono caratterizzate dalla massiva presenza di vescicole di secrezione che contengono tra le altre
molecole destinate ad essere secrete per esocitosi - anche e soprattutto la melatonina - la serotonina ed
altri metossindoli
La prima delle tre molecole è un ormone
che per certi versi non è stato ancora del tutto compreso dagli stessi neuroendocrinologi
ed a cui alcuni di essi - in passato - hanno attribuito funzioni fisiologiche estremamente diversificate -
ritenendolo implicato
almeno apparentemente
in numerosi processi biologici
Si tratta appunto della melatonina, ancora oggetto di studio e ricerca presso molte università, specie
americane
incrementa la produzione di endorfineendorfine, con aumento della soglia del dolore. regola la produzione di ACTHACTH, con diminuzione dell'ansia. regola la produzione di
SerotoninaDopaminaNoradrenalina
stimola l’attività del Sistema ImmuneSistema Immuneregola l’attività del SNVSNV
L’azione dell’Agopuntura sulle meteoropatie
SINDROMI METEOROPATICHE
REGIONALI DA VENTO
FOEHN
SCIROCCO
LIBECCIO
TRAMONTANA
BORA
GRECALE
MAESTRALE
Bora a Trieste
Un cenno al foehn o vento catabatico o di caduta.
Con la sua presenza l’atmosfera è estremamente luminosa e pulita
Una giornata di Foehn in Valpadana al satellite con temporali in Veneto Orientale ed Emilia Romagna
del 7 aprile 2001
Sintomatologia dei disturbi da vento di caduta (foehn) quando soffia con intensità da moderata a forte oltre le
24-36 ore
Spossatezza generale con notevole astenia neuro- muscolare
Caduta dei valori pressori - specie nei soggetti non ipertesi
in modo particolare nei valori massimi
Poliuria - pollachiuria e disuria
Aumento dello stato di ansia e di tensione nervosa con a volte attacchi d'ansia generalizzati fino a veri e propri
"attacchi di panico”
Precordialgie – palpitazioni - cardiopalmo sensazione di "respiro corto“ - in modo particolare nei soggetti ansiosi
Nevralgie diffuse – mialgie - tendinopatie
specie a livello del rachide cervicale
e lombo- sacrale
Sintomatologia dolorosa a livello gastrico o colecistico
specie in portatori di calcolosi
nonché del colon con riacutizzazione
delle visceropatie spastiche di natura recidivante
Diminuzione anche notevole dei poteri di attenzione e di concentrazione
ed in generale delle difese dell'organismo
di fronte ai vari agenti morbosi
Peggioramento delle sindromi depressive
caratterizzate da coartazione del tono dell'umore, con andamento
imprevedibile, spesso ciclico, talora associate a turbe del
comportamento.
Malinconia - sensi di colpa - riduzione della autostima e
prospettive inaccettabili verso il proprio futuro con conseguente
aumento dei casi di suicidio
Esempio eclatante Van Gogh
nei suoi ultimi autoritratti
Malattia caratterizzata da coartazione del tono dell'umore, con andamento imprevedibile, spesso ciclico, taloraassociata a turbe del comportamento.Malinconia,sensi di colpa,riduzione della autostima e prospettive inaccettabili verso il proprio futuro rappresantano sintomi fondamentali
Aumento delle sindromi vasculopatiche cerebrali con pericolo di trombosi od ictus
Aumento significativo degli episodi di angina pectoris - specie quella di tipo instabile
degli infarti miocardici
e della morte improvvisa cardiaca
Aumento significativo del numero degli incidenti stradali e sul lavoro
Disidratazione spiccata negli anziani e nei neonati con pelle secca e calda
ed episodi febbrili di una certa gravità