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Un attimo di riposo prima dello stress meteoropatico

Un attimo di riposo prima dello stress meteoropatico · di collegamento, correlazione e influenza reciproca tra sistema nervoso, sistema endocrino, sistema immunitario e mente. Alcuni

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Un attimo di riposo prima dello stress meteoropatico

STRESS METEOROPATICO

Dopo aver passato in rassegna tutto ciò che riguarda il complesso clima nei vari ambienti vediamo ora di

prendere in considerazione lo stress che essi determinano sull’organismo umano, definito

“stress meteoropatico”,

particolarmente importante nei soggetti neurolabili e pertanto anche meteorolabili.

Essi infatti risentono di ogni cambiamento di tempo e di clima, in modo particolare dell’arrivo dei fronti di

perturbazione e dei cambiamenti di stagione

Dalle ricerche nel campo della psicologia

tutti ormai sappiamo che la permanenza di un conflitto (lo stress) produce una nevrosi

e dal campo della psicosomatica

ricaviamo anche che da una permanenza dello stato di stress, o meglio di iperstress,

in questo caso un blocco psicofisico,

si può originare una malattia che presenta determinati tipi di disturbi

denominati disturbi somatoformi.

STRESS SISTEMA TECNICO(effetti fisici)

SISTEMA UOMO(effetti

psicofisiologici)

S.G.A.(Sindrome Generale di

Adattamento)

I STADIO: Stress nel campo di reazione elastica

Deformazione reversibile

Danno reversibile (reazione emotivo-comportamentale fisiologica).

REAZIONE: ALLARME

II STADIO: Stress superiore al limite di reazione elastica

Deformazione irreversibile

Danno irreversibile (sistema C.C., sistema gastro-intestinale, sistema neurovegetativo, uditivo, vista).

REAZIONE: RESISTENZA

III STADIO: Stress superiore al punto di rottura

Rottura in toto o in parte della struttura

Rottura di struttura, sistemi, equilibri

ESAURIMENTO

Effetti dello stress in campo tecnologico e sull’uomo

Da Minelli

Origine dello stato di iperstress nell’uomo

Con il trascorrere del tempo, l’attenzione è stata portata, soprattutto, su eventi stressor

di tipo psichico:

Frustrazioni Emozioni Paure

Originariamente, Selye considerava come

elementi stressor:

stimoli organici fattori climatici

Freddo Calore Secchezza estrema

Umidità eccessiva

Stress – eustress – distress - iperstress Una situazione di stress normale - come quello che

ormai viviamo tutti i giorni a causa

dei nostri molteplici impegni

in modo particolare quelli di lavoro

si può classificare come

“Stato di impegno neurofisiologico - ormonale

e ghiandolare con attività di molteplici

“neurotrasmettitori - neuromodulatori e neuroormoni “.

Si potrebbe anche definire con il termine di eustress.

Se siamo ai limiti della neuropatologia lo

possiamo invece definire distress.

Lo stress può derivare da tutti quei fattori che implicano una reazione di adattamento nell’organismo.

Questi fattori possono essere collegati con

Ambiente naturale e climaAmbiente naturale e clima

Ambiente socialeAmbiente sociale

Stili di vitaStili di vita

Ambiente di lavoroAmbiente di lavoro

Ambiente abitativoAmbiente abitativo

Azione del clima sull’uomo

Le culture tradizionali e le medicine, che da esse derivano, concepiscono l’uomo come una unità di

mente, corpo e spirito, strettamente integrata all’ambiente in cui vive.

 Gli influssi dell’ambiente sulla unità psiche/soma

possono agire in maniera sincrona alle evoluzioni fisiologiche dell’organismo

oppure in maniera non sincrona

Uomo e Ambiente Franco Berretti

Vive e opera a S. Piero a Ponti. Ha uno studio anche a Carrara.

Azione desincronizzante del clima sull’uomo

I cinque

fattori

Effetti del clima sulla salute nel campo della meteoroclimatopatia

L’azione di un clima, senza caratteristiche estreme, su un organismo in buon equilibrio psico/fisico si traduce in una benefica azione stimolante definita eu-stress

sul tono generale e sulle attività funzionali particolari dello psiche-soma.

La variazione improvvisa o di intensità eccessiva su un organismo sovente indebolito per altri fattori di

stress, quali lo stile di vita lavorativo, l’emozionalità, le abitudini

alimentari scorrette, determina degli squilibri generali o locali in grado di indurre disturbi funzionali a carico dei più svariati

organi e apparati.

Gli effetti dello stress sull’uomo

Gli effetti dello stress sull’uomo

•“respiro corto”

•palpitazioni

•cefalea tensiva

•cardiopalmo

•tachicardia

•emicrania da

“week end”

•ulcere gastroduodenali

•reflusso gastroesofageo

persistente

•dispepsia

• meteorismo e tensione addominale

•colon irritabile.

•ipertensione arteriosa

•sindromi ansiose o depressive

•stanchezza muscolare e nervosa

•apatia

•irritabilità

•nervosismo

•difficoltà di ideazione e di concentrazione

Lo stress meteoropatico è un fattore che presenta un impatto globale su tutto l’organismo nella sua

globalità psico-somatica.

In maniera sempre più evidente nell’ultimo decennio si sono potuti documentare i meccanismi che

correlano l’azione di un dato evento stressor alla produzione di determinati eventi biologici, attraverso

una migliore comprensione della rete di interconnessione dell’organismo, costituita dal

Sistema Psico-Neuro-Immuno-Endocrino (PNEI).

Negli ultimi anni sono stati documentati diversi effetti di collegamento, correlazione e influenza reciproca

tra sistema nervoso, sistema endocrino,

sistema immunitario e mente.

Alcuni meccanismi, quali l'innervazione autonoma degli organi linfatici e la presenza di mediatori

neuroendocrini, incidono sulla risposta del sistema immunitario e questa risposta è, a sua volta, in grado di determinare modificazioni delle funzioni

nervose e di quelle endocrine.

In particolare, oltre alle variazioni di funzione del Sistema Endocrino, responsabili anche di complesse

variazioni metaboliche, abbiamo variazioni di funzione a livello del Sistema

Nervoso Vegetativo, il quale è in grado di attuare una regolazione diretta della funzione di organi e di apparati dell'organismo

per mezzo:di un bilanciamento funzionale delle sezioni

parasimpatica e simpaticadell’utilizzazione di servosistemi potenti come la

midollare del surrenedel decentramento funzionale di centri e plessi

perifericidel controllo della maggior parte della muscolatura

liscia.

Funzioni speciali dell’amigdala

L’amigdala è un’area del cervello che presenta le dimensioni di una mandorla

E’ importante nei processi emotivi e anche in una forma di memoria emozionale - perfino ancestrale

Nell’amigdala esistono meccanismi chimici che scatenano il sentimento della paura e le sue connessioni si

consolidano solo di fronte a una situazione di pericolo I due sessi utilizzano poi diversi lati dell’amigdala per

immagazzinare ricordi di esperienze ad alto tasso di emotività

Essa pertanto fornisce a ogni stimolo il livello ottimale di attenzione - lo arricchisce di emozioni e infine lo

immagazzina sotto forma di ricordo

Nell’ippocampo invece si formano i processi di apprendimento e memorizzazione coscienti.

Se gli impulsi neuroormonali - di neurotrasmissione e di neuromodulazione di va e vieni tra i due organi si mantengono troppo vivaci per lunghi periodi di tempo - si attua sovente un’amalgama importante di fitti ricordi ancestrali e ricordi coscienti, i quali

determinano un meccanismo di biofeedback Esso nel tempo innesta emozioni e paure

immotivate e delle quali lo stesso soggetto non fornisce una spiegazione plausibile

a livello cosciente.Si potrebbe arguire che l’iperstress - a livello

dell’ippocampo e dell’amigdala - evoca potenziali biochimici e bioumorali ancora tutti da scoprire

IL MODELLO DI LE DOUX

Si devono a Joseph Le Doux ed al suo laboratorio gli studi fondamentali

sull’emozione della paura e sul ruolo centrale dell’amigdala

La sua opera principale è "The emotional brain The misterious underpinning of emotional life" Simon and

Shuster - New York – 1996

tradotto in italiano con il titolo "Il cervello emotivo - All’origine delle emozioni”

(Baldini e Castoldi – Firenze - 1998)

Nel pensiero di Le Doux si possono evidenziare in particolare tre temi fondamentali che non vanno

certo sottovalutati

Il concetto di sistema limbicoIl rapporto tra emozione e cognizione

La questione della plasticità cerebrale in relazione ai vari modelli di psicoterapie

Gli ipotizzabili effetti somatici di una cura non "chimica“ - ma verbale

IL RUOLO DELL’AMIGDALA E LA CORTECCIA

L’amigdala - essenziale nelle reazioni di paura condizionata - è il luogo di maggior rilievo deputato

all’elaborazione

degli input e degli output

Nell’azione svolta dall’amigdala vengono identificate due vie principali

una rapida e breve via sottocorticale

una lenta e lunga via corticale

Ognuna di queste vie dà luogo ad un identico output - la reazione della paura

ma in risposta a stimoli diversi

IL RUOLO DELL’IPPOCAMPO

L’ippocampo fornisce informazioni circa la posizione contestuale

Gli indizi contestuali permettono agli animali di imparare ad evitare il pericolo

Queste scoperte implicano che i suggerimenti spaziali attivano la paura nelle situazioni che non sono per

lungo tempo pericolose ma nelle quali l’animale è soltanto nello stesso luogo in

cui era durante un evento traumatico

Questo spiega il perché le vittime di una violenza evitano assiduamente la situazione specifica in cui

furono assalite

Nessun deterioramento dell’ippocampo può far generalizzare la paura ad altri luoghi - Oltre al ruolo

nella memoria - l’ippocampo regola anche l’eccitabilità emozionale perché è implicato nella

regolazione del cortisolo

Gli eventi emozionalmente traumatici portano a livelli molto alti di cortisolo che possono realmente

danneggiare le cellule ippocampali

( Brenner 1995 - Salpolsky 1996)

Perciò una diminuzione dell’attività ippocampale può portare ad una carenza nella regolazione del cortisolo e un deterioramento nella memoria delle situazioni

traumatiche

Viceversa l’attività dell’amigdala aumenta durante l’eccitabilità emozionale (Corodimas)

Queste scoperte implicano che allo stesso tempo lo stress "frena" la memoria conscia esplicita di

un’esperienza traumatica e può accrescere la memoria emozionale inconscia di quell’esperienza

Se gli impulsi neuroormonali - di neurotrasmissione e di neuromodulazione di va e vieni tra i due organi - si mantengono troppo vivaci per lunghi periodi di tempo

- si attua sovente un’amalgama importante di

fitti ricordi ancestrali e ricordi coscienti - i quali determinano un meccanismo di biofeedback

Esso nel tempo innesta emozioni e paure immotivate e delle quali lo stesso soggetto non fornisce una

spiegazione

plausibile a livello cosciente

Si potrebbe arguire che l’iperstress - a livello dell’ippocampo e dell’amigdala - evoca potenziali biochimici e bioumorali ancora tutti da scoprire

In passato si credeva che i segnali provenienti dagli organi di senso giungessero alle aree della neocorteccia

deputate all’elaborazione delle informazioni

Essi poi – una volta decodificati e classificati erano inviati al sistema limbico per produrre una risposta

In realtà le ricerche del neuroscienziato Joseph LeDoux sembrano dimostrare che esistano delle vie neuronali

capaci di aggirare la neocorteccia

Tali vie dal talamo raggiungono immediatamente l’amigdala per richiamare delle risposte emotive che non

passano il vaglio della elaborazione cognitiva

Fortunatamente la corteccia e in particolare i lobi frontali hanno – in virtù di una serie di fibre connettive che li collegano all’amigdala – la possibilità di controllare le

reazioni emotive disfunzionali

Rimane comunque il fatto che "ci sono molte più connessioni dall’amigdala alla

corteccia che viceversa”

Così - mentre il cervello razionale è in grado di esercitare un qualche controllo sulle fibre - il cervello emotivo ha molte più possibilità di condizionare i centri cerebrali

superiori" (Ian H. Robertson - Il cervello plastico – Rizzoli – 1999 - p. 227)

Una esperienza traumatica o una esperienza emozionale correttrice ha un impatto maggiore sulla rete neuronale poiché attiva una porzione più vasta di tessuto nervoso

Gli eventi emozionalmente traumatici portano a livelli molto alti di cortisolo che possono realmente

danneggiare le cellule ippocampali

( Brenner 1995 - Salpolsky 1996)

Perciò una diminuzione dell’attività ippocampale può portare ad una carenza nella regolazione del cortisolo e un deterioramento nella memoria delle situazioni

traumatiche

Viceversa l’attività dell’amigdala aumenta durante l’eccitabilità emozionale (Corodimas)

Queste scoperte implicano che allo stesso tempo lo stress "frena" la memoria conscia esplicita di

un’esperienza traumatica e può accrescere la memoria emozionale inconscia di quell’esperienza

Se gli impulsi neuroormonali - di neurotrasmissione e di neuromodulazione di va e vieni tra i due organi - si mantengono troppo vivaci per lunghi periodi di tempo

- si attua sovente un’amalgama importante di

fitti ricordi ancestrali e ricordi coscienti - i quali determinano un meccanismo di biofeedback

Esso nel tempo innesta emozioni e paure immotivate e delle quali lo stesso soggetto non fornisce una

spiegazione

plausibile a livello cosciente

Si potrebbe arguire che l’iperstress - a livello dell’ippocampo e dell’amigdala - evoca potenziali biochimici e bioumorali ancora tutti da scoprire

In passato si credeva che i segnali provenienti dagli organi di senso giungessero alle aree della neocorteccia

deputate all’elaborazione delle informazioni

Essi poi – una volta decodificati e classificati erano inviati al sistema limbico per produrre una risposta

In realtà le ricerche del neuroscienziato Joseph LeDoux sembrano dimostrare che esistano delle vie neuronali

capaci di aggirare la neocorteccia

Tali vie dal talamo raggiungono immediatamente l’amigdala per richiamare delle risposte emotive che non

passano il vaglio della elaborazione cognitiva

Fortunatamente la corteccia e in particolare i lobi frontali hanno – in virtù di una serie di fibre connettive che li collegano all’amigdala – la possibilità di controllare le

reazioni emotive disfunzionaliRimane comunque il fatto che "ci sono molte più

connessioni dall’amigdala alla corteccia che viceversa”

Così - mentre il cervello razionale è in grado di esercitare un qualche controllo sulle fibre - il cervello

emotivo ha molte più possibilità di condizionare i centri cerebrali superiori"

(Ian H. Robertson - Il cervello plastico – Rizzoli – 1999 - p. 227)

Una esperienza traumatica o una esperienza emozionale correttrice ha un impatto maggiore sulla rete neuronale poiché attiva una porzione più vasta di tessuto nervoso

KANDINSKY

Stress meteoropatico?

Bonell

Temporale

Sintomatologia da meteorolabilità

Il paziente meteorolabile presenta una predisposizione all’ansia e alla depressione

Manifesta un eccessivo coinvolgimento emotivo anche

in situazioni poco stressanti

Ha una spiccata sensibilità al clima.

Oggi le persone meteorolabili sono in continuo aumento anche perché, a causa di numerosi fattori

esterni e interni sfavorevoli, molti soggetti si trovano ad essere

sempre più a disagio, ansiosi, preoccupati e depressi.

 

Diminuiscono così le difese dell'organismo, a tal punto che questi soggetti possono presentare sintomi legati alle

sindromi meteoropatiche per buona parte dell'anno e spesso perfino per l’arrivo di perturbazioni piuttosto deboli, le quali normalmente non

influiscono negativamente sugli altri soggetti.

In questi casi si verifica una diminuzione della produzione di ormoni

neurotrasmettitori e neuromodulatori con conseguenze in negativo

sulle difese immunitarie, in modo particolare per soggetti in età evolutiva oppure

ultrasettantenni

Sindromi meteoropatiche principali

Si manifestano di norma“in molti soggetti, anche non predisposti,

quando esistono condizioni atmosferiche predisponenti ed attivanti,

in stretta correlazione cronologica e causale con le brusche variazioni

del complesso dei fattori meteorologici, inteso come la somma

dei vari eventi atmosferici nel loro continuo variare su di una data località

lungo il corso del tempo“

Caratteristiche di baseInsorgenza acuta in corrispondenza di bruschi cambiamenti di

tempo con ricomparsa nello stesso soggetto ad ogni ritorno della stessa od altra variazione meteorologica di una certa importanza

Miglioramento o guarigione rapida con il cessare delle condizioni meteorologiche scatenanti,

o con il subentrare di condizioni meteorologiche di natura opposta.

Colpiscono allo stesso tempo gruppi di persone, anche in regioni lontane, ma sottoposte alla stessa crisi

atmosferica.Colgono impreparati i soggetti colpiti, interessati da una speciale sensibilità costituzionale od acquisita

(soggetti meteorolabili ).

Consistono in aggravamenti o riacutizzazioni di malattie croniche, infiammatorie o degenerative, a carico di vari

organi, sistemi ed apparati dell’organismo umano.Presentano una insorgenza acuta in seguito al

passaggio di fronti di perturbazione e di vortici d'aria fredda in quota.

Persistono a volte anche per molti giorni di seguito, di norma da due a dieci giorni.

Sindromi meteoropatiche secondarie

Dipendono dall’arrivo delle perturbazioni meteorologiche e dei sistemi nuvolosi i quali

in soggetti predisposti accentuano laneurolabilità, la termolabilità, la vasculolabilità

e conseguentemente la meteorolabilitàper

diminuzione delle difese organiche e della resistenza

alla variazione degli elementi atmosferici, specie se violenti ed improvvisi,

con progressiva diminuzione della soglia del dolore.

E’ importante conoscere in anticipo l’arrivodelle perturbazioni atmosferiche,

in modo particolare quelle atlanticheche raggiungono, con maggiore frequenza

delle altre, il continente europeo.

Tutto ciò è ora possibilecon l’avvento dei satelliti meteorologici

che danno informazioni dettagliatenel campo dell’infrarosso,

del visibile e del vapore acqueo, sui sistemi nuvolosi in arrivo dall’Atlantico,

della loro attività e consistenza.

Carta della temperatura e delle nubi

Fronte caldo

Nubi da arrivo di fronte caldo (StratoCumuli)

Fronte freddo

FRONTE FREDDO ADDOSSATO ALLE ALPI

Cumulonimbus da arrivo di fronte freddo

Nubi da arrivo di massa d’aria instabile (Cumulus Congestus)

Arrivo del fronte freddo di notte

EVOLUZIONE DI UN SISTEMA

CICLONICO1

2

34

Mutamenti dei fattori

atmosferici nelle

perturbazioni

 PRIMA DEL

FRONTE CALDO

AL PASSAGGIO

+DEL FRONTE CALDO

 NEL FRONTE

CALDO

AL PASSAGGIO DEL FRONTE

FREDDO

 DIETRO IL FRONTE FREDDO

 VENTO

Si stabilisce a S o SE,

rinfrescando

Gira a SW e può continuare a rinfrescare

Lievi cambiamenti di direzione, ma

continua a rinfrescare

Gira a W o NW con raffiche

Continua a girare

diminuendo d’intensità

PRESSIONE Cade rapidamente

Rimane stazionaria

Può ancora abbassarsi

Sale bruscamente

Continua a salire, ma

lentamente

TEMPERATURA Può aumentare lentamente

Aumenta lentamente

Rimane stazionaria

Si abbassa rapidamente

Continua ad abbassarsi lentamente

VISIBILITÀ Peggiora Discreta Scarsa Discreta Aumenta

 NUVOLOSITA’

Cirrus - CirrostratusAltostratus - Nimbostratus

AltostratusNimbostratus

StratusStratocumulus

Stratus - Cumulus

Stratocumulus - Cumulonimbus

Cielo serenoCumulus humilis

PRECIPITAZIONI Pioggia continua

Pioviggine intermittente

Pioviggine intermittente

Rovesci e temporali

Rovesci sporadici

Forte perturbazione in arrivo dalla Francia

15-02-06 Foto ore 00-06-12-18 Courtesy Meteo France

Carta delle isobare e dei fronti di perturbazione

Courtesy NOAABella giornata di Foehn in Valpadana

Sindromi nel passaggio dall’autunno all’inverno e dall’inverno alla primavera

Nel passaggio delle stagioni menzionate è frequente la sindrome che il DSM IV° classifica

come SAD (seasonal affective disorder )

disturbo affettivo o emotivo stagionale che si evidenzia con alterazione patologica

duratura del tono dell'umore caratterizzato da fasi alterne di

depressione ed eccitazione di norma depressione in autunno-inverno ed

eccitazione in primavera-estate

Il ruolo chiave del SAD è da ricercarsi

secondo studi molto recenti

nell'attività dell'epifisi che reagisce in modo diverso - a seconda dell'intensità della luce - cioè degli stimoli

luminosi provenienti dall’esterno.

Ed è ovvio constatare come in primavera sia l'intensità come la durata della luce del sole

siano in continuo aumento

È noto anche come qualsiasi tipo di luce

sia essa naturale od artificiale influenzi i

livelli ormonali - la temperatura corporea - l'attività del cervello e perfino l'umore dell'individuo.

La retina - stimolata dall'intensità della luce invia segnali di tipo elettrico al pacemaker ipotalamico -

localizzato a livello dei nuclei soprachiasmatici

e questi ultimi li inviano direttamente ad altri centri ipotalamici - all'ipofisi e all'epifisiL'epifisi produce l'ormone melatonina

che dipende dai valori più o meno elevati della luce esterna - con valori massimi nel plasma

durante la notteLa pineale quindi libera melatonina in modo ritmico

- informa ed invia dati sull'ambiente esterno ai nuclei soprachiasmatici

Secondo le ultime ricerche sembrerebbe siano interessati anche l’amigdala e l’ipotalamo

In questo modo si produce una sincronizzazione tra variazioni dell'ambiente e variazioni nell'interno

dell'organismo - sempre attraverso

l'ipotalamo - l'ipofisi e l'epifisi

Essi regolano - in un continuum temporale -cuore - fegato – reni - intestino

e ghiandole surrenali

elaborando una notevole quantità di

messaggi ormonali

che poi interessano tutto l’organismo

La minuscola epifisi di cui tanto si parla e spesso a sproposito situatatra il cervelletto e il talamo

Classicoesempio

di pubblicitàingannevole

attraverso stampa.

Le proprietàelencate

non hanno nessuna

base scientifica.

Per fortuna che alla finec’è un

punto interrogativo

Quindi diventa fattore molto importante la lunghezza del periodo di luce solare

Nel periodo invernale - alla nostra latitudine - le giornate sono alquanto più corte delle notti specie al nord e pertanto l'organismo si ritrova con una progressiva e relativamente costante diminuzione

delle difese organiche data appunto dalla deficienza ormonale.

Seguono questo ritmo anche la temperatura il sonno - la secrezione degli ormoni - in modo particolare i livelli serici di serotonina che si

presentano molto più bassi durante i mesi invernali - specie nei soggetti che presentano tendenza alla depressione o sono già depressi costituzionalmente

- per una diminuita capacità delle piastrine di legare serotonina

In primavera poi i livelli serici di serotonina iniziano ad aumentare e la depressione si allenta a volte anche in

modo sensibile

mentre aumentano progressivamente le ore di luce solare

La SAD - come è logico - aumenta con la latitudine - maggiore è la latitudine - minori sono le ore di luce

durante i mesi da ottobre a marzo

E’ necessario sapere - ad esempio - che alla latitudine di Stoccolma o di Oslo - nel mese di dicembre e di

gennaio - le ore di luce solare sono minori di quattro

Si è constatato anche che la SAD è più frequente nelle femmine in età riproduttiva ed in determinati gruppi

familiari

Si presenta con sensazione di disagio

aumento di peso – astenia – sonnolenza –

sebbene nella maggior parte dei casi

con esami di routine negativi

Poco utili, sia i vitaminici - sia gli anoressizzanti sia i ricostituenti come pure spesso perfino la psicoterapia

cognitivo-comportamentale

Sembra invece utile qualche antidepressivo del tipo inibitore selettivo del re-uptake della serotonina

come pure la fototerapia - che da qualche tempo viene usata anche in Italia con risultati che si possono

definire eccellenti

Un accurato esame microscopico

effettuato mediante il microscopio ottico o a luce evidenzia - nel parenchima della ghiandola pineale - una fitta trama di cordoni cellulari delimitati da sottili setti connettivali ed in cui si riconoscono due differenti

tipologie cellulari

le cellule principali - dette anche pinealociti e

le cellule interstiziali o gliociti

Le prime sono caratterizzate dalla massiva presenza di vescicole di secrezione che contengono tra le altre

molecole destinate ad essere secrete per esocitosi - anche e soprattutto la melatonina - la serotonina ed

altri metossindoli

La prima delle tre molecole è un ormone

che per certi versi non è stato ancora del tutto compreso dagli stessi neuroendocrinologi

ed a cui alcuni di essi - in passato - hanno attribuito funzioni fisiologiche estremamente diversificate -

ritenendolo implicato

almeno apparentemente

in numerosi processi biologici

Si tratta appunto della melatonina, ancora oggetto di studio e ricerca presso molte università, specie

americane

incrementa la produzione di endorfineendorfine, con aumento della soglia del dolore. regola la produzione di ACTHACTH, con diminuzione dell'ansia. regola la produzione di

SerotoninaDopaminaNoradrenalina

stimola l’attività del Sistema ImmuneSistema Immuneregola l’attività del SNVSNV

L’azione dell’Agopuntura sulle meteoropatie

SINDROMI METEOROPATICHE

REGIONALI DA VENTO

FOEHN

SCIROCCO

LIBECCIO

TRAMONTANA

BORA

GRECALE

MAESTRALE

Bora a Trieste

Un cenno al foehn o vento catabatico o di caduta.

Con la sua presenza l’atmosfera è estremamente luminosa e pulita

Una giornata di Foehn in Valpadana al satellite con temporali in Veneto Orientale ed Emilia Romagna

del 7 aprile 2001

Ecco invece per contrasto una giornata di foschia dell’8 Febbraio 2001

Variazione dei parametri di temperatura e umidità durante un episodio di foehn

Sintomatologia dei disturbi da vento di caduta (foehn) quando soffia con intensità da moderata a forte oltre le

24-36 ore

Spossatezza generale con notevole astenia neuro- muscolare

Caduta dei valori pressori - specie nei soggetti non ipertesi

in modo particolare nei valori massimi

Poliuria - pollachiuria e disuria

Aumento dello stato di ansia e di tensione nervosa con a volte attacchi d'ansia generalizzati fino a veri e propri

"attacchi di panico”

Precordialgie – palpitazioni - cardiopalmo sensazione di "respiro corto“ - in modo particolare nei soggetti ansiosi

Nevralgie diffuse – mialgie - tendinopatie

specie a livello del rachide cervicale

e lombo- sacrale

Sintomatologia dolorosa a livello gastrico o colecistico

specie in portatori di calcolosi

nonché del colon con riacutizzazione

delle visceropatie spastiche di natura recidivante

Diminuzione anche notevole dei poteri di attenzione e di concentrazione

ed in generale delle difese dell'organismo

di fronte ai vari agenti morbosi

Peggioramento delle sindromi depressive

caratterizzate da coartazione del tono dell'umore, con andamento

imprevedibile, spesso ciclico, talora associate a turbe del

comportamento.

Malinconia - sensi di colpa - riduzione della autostima e

prospettive inaccettabili verso il proprio futuro con conseguente

aumento dei casi di suicidio

Esempio eclatante Van Gogh

nei suoi ultimi autoritratti

Malattia caratterizzata da coartazione del tono dell'umore, con andamento imprevedibile, spesso ciclico, taloraassociata a turbe del comportamento.Malinconia,sensi di colpa,riduzione della autostima e prospettive inaccettabili verso il proprio futuro rappresantano sintomi fondamentali

Tempo da depressione

Aumento delle sindromi vasculopatiche cerebrali con pericolo di trombosi od ictus

Aumento significativo degli episodi di angina pectoris - specie quella di tipo instabile

degli infarti miocardici

e della morte improvvisa cardiaca

Aumento significativo del numero degli incidenti stradali e sul lavoro

Disidratazione spiccata negli anziani e nei neonati con pelle secca e calda

ed episodi febbrili di una certa gravità

Zona di ictusa sinistra e di infartoa destra