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7/26/2019 storia della musica 4 http://slidepdf.com/reader/full/storia-della-musica-4 1/21 TESI N.4A LA MUSICA DEI PRIMI CRISTIANI Cronologia storica sintetica Data Eventi storici Sviluppo del canto cristiano 65-80 d.C. vengono scritti i vangeli I-IV sec. d.C. persecuzioni dei cristiani Prime forme di canti assembleari 33 Editto di ilano libert! di culto per i cristiani "60-"8# Il concilio di $aodicea afferma la liturgia in $atino Prime notizie di una schola cantorum voluta da $eone I 3!" Editto di %essalonica & %eodosio impone il cristianesimo religione di stato Prima descrizione del rituale il Peregrinatio della monaca Eteria "'(-")' A#$ro%io vescovo di ilano *ioritura dell+innodia (08-(#0 Editto di ,norio & affermazione ufficiale della Ciesa nel (#0 calano i goti di /larico (0-(55 1.2irolamo conclude la Vulgata 34ibbia in latino voluta da Papa amaso nel (5 gli unni di /ttila e nel (55 i vandali di 2ianserico calano in Italia S.A%ostino scrive il De Musica 4&' Caduta dell+Impero romano d+,ccidente () $a 7avenna dell+ostrogoto %eodorico la sede imperiale d+,ccidente ()6 Clodoveo re dei *ranci si converte al cristianesimo ("")(*'  9el 5( 4isanzio bandisce l+arianesimo /ttivit! di 1everino +oe,io- De insititutione musica 5) Con il monastero di ontecassino nasce il monacesimo occidentale $a ciesa romana si differenzia definitivamente dal rito di 4isanzio (*")(!3 2iustiniano imperatore d+,riente vince i goti e si riappropria dell+Italia 3guerra greco-gotica 5"5-55". 1crive il Corpus Iuris Civilis tra il 5"6 e il 565. 9el 568 calano i longobardi di /lboino /ttivit! di Cassiodoro-  Institutiones 3II cap.(  Musica 5)0-60( Papa 2regorio agno rapporti con i longobardi 3%eodolinda: moglie di /gilulfo era cattolica Primo rituale romano il Sacramentarlo gelasiano. /rie0 1loria e Sanctus entrano nella #essa. $a regola di S.+enedetto 2issa lU22iciu# '"")'(" / edina aometto nel 6 fonda la prima comunit! islamica. 7otari re dal 6"6 al 65 ed emana il primo codice legislativo longobardo 3l+editto di 7otari Isidoro di Sivi%lia- Etimologie 6)0 Papa 1ergio I *ondazione della pri#a Scola cantoru# u22iciale '00 ca. I rapporti tra il papato e i longobardi si stringono forma della messa in proprium e ordinarium. %utte le azioni dell+anno liturgico sono descritte dall+ Ordo romanum I '8 Il longobardo cattolico $iutprando concede a 2regorio II il feudo di 1utri ce forma il  primo nucleo dello 1tato della Ciesa '" 4attaglia di Poitiers di Carlo artello unificatore del regno dei *ranci Confezione dei 1acramentari 3l+elenco dei testi dell+anno liturgico legionari e evangeliari 3letture della messa Fonti musicali : ella liturgia crisitana in lingua greca possediamo un esempio tratto dal Papiro di ,;irinco ma non ci giunto nessun documento musicale relativo agli albori del canto cristiano in latino 3i primi esempi con notazione musicale risalgono al I< secolo e l+unica via per ipotizzarne le specificit! resta l+indagine dell+antica liturgia.

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TESI N.4A LA MUSICA DEI PRIMI CRISTIANI 

Cronologia storica sinteticaData Eventi storici Sviluppo del canto cristiano65-80 d.C. vengono scritti i vangeli

I-IV sec. d.C. persecuzioni dei cristiani Prime forme di canti assembleari33 Editto di ilano libert! di culto per i cristiani"60-"8# Il concilio di $aodicea afferma la liturgia in

$atinoPrime notizie di una schola cantorum voluta da$eone I

3!" Editto di %essalonica &%eodosio impone il cristianesimo religione distato

Prima descrizione del rituale il Peregrinatio dellamonaca Eteria

"'(-")' A#$ro%io vescovo di ilano *ioritura dell+innodia(08-(#0 Editto di ,norio & affermazione ufficiale della

Ciesa nel (#0 calano i goti di /larico

(0-(55 1.2irolamo conclude la Vulgata 34ibbia inlatino voluta da Papa amaso nel (5 gliunni di /ttila e nel (55 i vandali di 2iansericocalano in Italia

S.A%ostino scrive il De Musica

4&' Caduta dell+Impero romano d+,ccidente() $a 7avenna dell+ostrogoto %eodorico la sede

imperiale d+,ccidente()6 Clodoveo re dei *ranci si converte al

cristianesimo("")(*'  9el 5( 4isanzio bandisce l+arianesimo /ttivit! di 1everino +oe,io- De insititutione musica

5) Con il monastero di ontecassino nasce ilmonacesimo occidentale

$a ciesa romana si differenzia definitivamente dalrito di 4isanzio

(*")(!3 2iustiniano imperatore d+,riente vince i goti

e si riappropria dell+Italia 3guerra greco-gotica5"5-55". 1crive il Corpus Iuris Civilis tra il5"6 e il 565. 9el 568 calano i longobardi di/lboino

/ttivit! di Cassiodoro- Institutiones 3II cap.(

 Musica

5)0-60( Papa 2regorio agno rapporti con ilongobardi 3%eodolinda: moglie di /gilulfoera cattolica

Primo rituale romano il Sacramentarlo gelasiano./rie0 1loria e Sanctus entrano nella #essa. $aregola di S.+enedetto 2issa lU22iciu#

'"")'(" / edina aometto nel 6 fonda la primacomunit! islamica. 7otari re dal 6"6 al 65ed emana il primo codice legislativolongobardo 3l+editto di 7otari

Isidoro di Sivi%lia- Etimologie

6)0 Papa 1ergio I *ondazione della pri#a Scola cantoru# u22iciale'00 ca. I rapporti tra il papato e i longobardi si

stringono

forma della messa in proprium e ordinarium. %utte le

azioni dell+anno liturgico sono descritte dall+Ordoromanum I 

'8 Il longobardo cattolico $iutprando concede a2regorio II il feudo di 1utri ce forma il

 primo nucleo dello 1tato della Ciesa'" 4attaglia di Poitiers di Carlo artello

unificatore del regno dei *ranciConfezione dei 1acramentari 3l+elenco dei testidell+anno liturgico legionari e evangeliari 3letturedella messa

Fonti musicali :

ella liturgia crisitana in lingua greca possediamo un esempio tratto dal Papiro di ,;irinco ma non

ci giunto nessun documento musicale relativo agli albori del canto cristiano in latino 3i primiesempi con notazione musicale risalgono al I< secolo e l+unica via per ipotizzarne le specificit!resta l+indagine dell+antica liturgia.

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 La derivazione ebraica della prassi musicale:

%ra la dissoluzione e la caduta dell+Impero romano 3dal 50 fino al ('6 d.C. il mondo cristianostabil= un ideale ponte fra le tradizioni culturali d+,riente e >uelle d+,ccidente assimilando la teoriamusicale: il pensiero filosofico: matematico: pedagogico greco e appropriandosi del canto

sinagogale ebraico. 9elle prime assemblee liturgice si alternavano inni e pregiere di derivazionegiudaica con i salmi caratterizzati da grande libert! melodica e ritmica. La #onodia litur%icacristiana delle origini con molta probabilit! si avvicinava in2atti al rito e$raico: all+interno del>uale la parola sacra s+intonava su formule melodice fissate dalla tradizione e gestite attraversouna serie di intervalli congiunti e molto piccoli 3microtoni il rit#o #usicale era #odellato sulrit#o ver$ale. ?uando il greco nella liturgia cristiana fu soppiantato dal latino 3"8# ca. le >ualit!melice della nuova lingua 3Cicerone lo ciamava cantus obscurior  vennero comun>ue esaltate

 9.4. $a musica si modellava sul testo ma in alcune occasioni il legame musica-testo veniva meno@- nei sal#i >ualsiasi fosse il testo la musica si manteneva su un+unica nota 3corda di recita- ne%li Inni la melodia si ripeteva identica per ciascuna strofa.

- 5uando lo scopo di una #elodia era sottolineare solo una parola si%ni2icativa : sisacrificano le curve melodice insite in altre parole secondarie.

%ra le conseguenze dell+elezione del cristianesimo a culto di stato: vi fu la fissazione scritta delcerimoniale liturgico e l+aulicizzazione del culto ce riciedeva alla musica una 2un,ione dia#pli2ica,ione a livello@

• 2onico@ la parola cantata era piA sonora e udibile da una vasta assemblea• rituale@ il canto rispecciava un linguaggio inconsueto: sovrumano• #elodico@ le potenzialit! melice della lingua latina venivano rese esplicite

$e circostanze liturgice esigevano diverse tipolo%ie di canto@ il versetto ce apriva e ciudeva ilcanto di un salmo 3l+antifona di norma era in stile sillabico 3una nota o poce note per sillaba:mentre il canto solistico offertoriale poteva adottare lo stile melismatico 3molte note per ciascunasillaba del testo. 

Il canto dei salmi poteva avvenire in diversi modi@

# salmodia diretta@ il cantore solista intonava tutto di seguito il testo del salmo

salmodia antifonica@ due semicori eseguivano alternativamente i versetti del salmo

" salmodia responsoriale@ versetti cantati dal solista intercalati dall+antifona affidata al coro

$e formule melodice della salmodia 3tono sal#odico seguivano un ordine preciso@ l+intonatio eraun disegno iniziale ce raggiungeva la corda di recita 3detta ance tenor  per gli emistici piAlungi vi era poi una curva melodica 3 flexa cui seguiva di nuovo la corda di recita a met! verso3emisticio si formava una cadenza mediana 3mediatio il secondo emisticio era ciuso con unacadenza conclusiva 3terminatio. 1e ne veda un esempio nel salmo #0)3##0 i;it ominus@

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 I canti liturgici delle diverse comunità cristiane:

6 Canto del rito ro#ano antico & IV-VII sec. si sviluppa a 7oma e si caratterizza per melodie agradi congiunti con largo uso dei microtoni.*6 Canto del rito $eneventano & VIII-I< sec. si sviluppa a 4enevento: ducato longobardo lemelodie sono ornate: non sillabice ma neppure con ampi melismi a livello intervallare predilige laseconda e il grado congiunto 3moti di tre o >uattro note discendenti.36 Canto del rito %allicano & V-VII sec. si sviluppa nelle gallie le prime fonti di informazione

risalgono agli scritti di 1.2ermano di Parigi e Cesario vescovo di /rles 3seconda met! VIsecolo d.C.. Il repertorio piA antico in notazione presenta melodie assai melismatice.

46 Canto del rito #o,ara$ico & VI-VIII sec. sviluppatosi nella 1pagna visigotica fu il canto

 praticato dai cristiani rimasti in minoranza dopo l+invasione araba 3inizio del dominio '## d.C.. Imomenti della liturgia piA caratterizzati dal punto di vista musicale erano l+alleluja  3versetto

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dapprima sillabico poi melismatico: lo  psallendum  brano solistico: il clamor   caratterizzato daacllamazioni dell+assemblea 3da cui il suo nome.(6 Canto del rito $i,antino & IV-VII sec. a 4isanzio erano in uso otto tipi di scala 3 echoi e trestili di canto@

• hirmologico 3irmologion & libro dei canti liturgici con melodie brevi su stessi suoni e di

tipo sillabico.•  sticheratico  3sticerarion & libro di poemi monostrofici tipico delle interpolazioni sui

versetti dei salmi: di tipo melismatico.• asmatico con lungi canti 3cerubica: Bont!Bia: allelua ricci di melismi affidati ad un

solista e di difficile esecuzione.$a variet! di riti e linguaggi 3greco: copto: slavo: armeno dell+ambiente orientale: unitamente aivari scismi ed eresie: imped= la formazione di >uell+unit! culturale propria invece del mondomedievale cristiano d+occidente.'6 Canto del rito a#$rosiano & dal IV sec. si sviluppa a ilano caratteristico di >uesta liturgia ful+innodia 

 Il canto ambrosiano e l’innodia

$DInno un canto stro2ico0 con #etro poetico: ce venuto ad arriccire il repertorio liturgicoromano a partire dal III secolo. entre i salmi sono i canti di tradizione ebraica 3sono in prosa etradizionalmente cantillati: gli inni sono i canti nuovi cristiani0 in versi: intonati su una melodiasemplice e sillabica e collocati nella liturgia delle ore 3occasionalmente nella messa. n esempio diinno dato da 7eni creator spiritus 3citato da aler nellDVIII sinfonia ce si canta ai Vespri odurante celebrazioni solenni 3elezioni pontificie: ordinazioni di sacerdoti: dedicazioni di ciese:incoronazioni: sinodi: concili. /ttribuito a 7abano auro 3F 856 prevede sei >uartine 3in dimetrigiambici cantate sulla stessa melodia.

-Veni: creator spiritus:mentes tuorum visita:imple superna gratia>uae tu creasti pectora.-?ui diceris Paraclitus:donum ei altissimi:fons vivus: ignis: caritas:et spiritalis unctio.-%u: septiformis munere:de;terae ei tu digitus:%u rite promissum Patris:sermone ditans guttura.

Vieni spirito creatore:visita le nostre menti:colma di suprema graziai cuori ce ai creato.G%uH ciamato ifensore:dono del io altissimo:ac>ua viva: fuoco: amoree balsamo dellDanima:tu: ce offri i sette doni:dito della destra di io:tu: per tradizione promesso dal Padre:ce riempi la bocca di sermoni

-/ccende lumen sensibus@infunde amorem cordibus@infirma nostri corporisvirtute firmans perpeti.-ostem repellas longius:

 pacem>ue dones protinus@ductore sic te praeviovitemus omne no;ium.-Per te sciamus da Patremnoscamus at>ue *ilium%e>ue utrius>ue 1piritumcredamus omni tempore./men.

rendi luminosi i sensi:infondi nel cuore la carit!:la debolezza dei nostri corpirafforza con la virtAtieni lontano il nemicoe donaci presto la pace:la tua guida invincibileci eviti ogni malelasciaci riconoscere in te il Padree scoprire ance il *iglio@a te: e allo spirito di entrambici affideremo per sempre

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$Dinno modernamente inteso veniva detto ance carmen. Proprio percJ testo nuovo e poetico:lDinno ebbe vita difficile: soprattutto allDinizio. 1ono numerosi gli editti ce vietano il canto di inni oviceversa le condanne a ci li vietasse. $a loro i##ediate,,a #usicale li a resi perK apprezzabilisoprattutto da alcuni ordini monastici ce inserirono canti innodici nella liturgia delle ,re. 1ar!lDinnario di 1an 4enedetto 3(80-5(' ad essere accolto dalla ciesa di 7oma nel < secolo. I pri#iautori di inni sono Ilario di Poitiers 3F "6' e 1antDEfrem 3"06-"'": ma la figura piArappresentativa rimane Sant8A#$ro%io 9: 3;&6 la cui produzione innodica ebbe tale successo dastabilire le caratteristice del genere. Il vescovo /mbrogio: impegnato ad osteggiare l+imperatrice2iustina e i suoi seguaci della setta eretica degli ariani: introdusse a ilano il costume siriaco dicantare inni per tenere alti gli spiriti. Cos= racconta 1antD/gostino@Era un anno: o non molto di piA: daccJ 2iustina: madre dellDimperatore fanciullo Valentiniano: perseguitava il %uoservo /mbrogio: per amore della sua eresia: alla >uale era stata attirata dagli /riani. Il popolo accampava nella ciesa:

 pronto a morire col suo vescovo: e servo %uo ...In >uella occasione si stabil= di cantare degli inni e dei salmi: secondolDusanza delle regioni orientali: affincJ il popolo non si lasciasse prendere da scoraggiamento da >uel tempo lDusovenne mantenuto: fino ai giorni nostri. olti: >uasi tutti i tuoi fedeli lo anno imitato negli altri paesi della terra.GConfessioni: I<: 'H

n celebre inno di /mbrogio L Veni redemptor gentium L sar! il modello formale di un gran

numero di inni detti pertanto Dinni ambrosianiD. ?uesto inno uno dei poci certamente scritti da1antD/mbrogio 3lo stesso 1antD/gostino gliene attribuisce la paternit!: si canta nella liturgia delle,re nella >uarta ottava dD/vvento.

algrado lDinno sia strutturato su un metro latino 3dimetro giambico di fatto cerca di far conincidere le >uantit! lunge con gli accenti tonici. < un se%nale della tras2or#a,ione dellasensi$ilit= rit#ica. $+inno puK infatti essere eseguito con un+interpretazione ce distingue notelunge e brevi corrispondenti alle sillabe di sostegno G4aroffioH.Veni: 7edemptor gentium,stende partum Virginisiretur omne saeculum.%alis decet partus eo.

 9on e; virili semine:1ed mMstico spiramineVerbum ei tactum est caro:*ructus>ue ventris floruit./lvus tumescit virginis.Claustrum pudoris permanetVe;illa virtutum micant:Versatur in templo eus.Procedit e talamo suo:Pudoris aulo regia:2eminae gigans substantiae/lacris ut currat viam./e>ualis aeterno Patri:

Carnis tropaeo accingere:Infirma nostri corporisVirtute firmans perpeti.Praesepe iam fulget tuum:

Vieni: redentore delle genti:mostra il figlio della Verginesi stupisca ogni tempo@tale figlio si addice a io.

 9on dal seme dellDuomo:ma dal soffio dello 1piritoil verbo di io si fatto carnee il frutto del ventre maturato.Il grembo della Vergine accoglie la vita:la forza del pudore rimane intatta:i vessilli della virtA risplendono:io risiede nel suo tempio.Proceda dal proprio talamo:residenza regale del pudore:come gigante di duplice sostanza

 pronto a percorrere il cammino.Pari allDeterno Padre:

rivestito di carne:sopporta con forza e fermezzala debole virtA del nostro corpo.2i! rifulge il tuo presepe

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$umen>ue no; spirat novum:?uad nulla no; interpolet*ide>ue iugi luceat.1it: Criste: re; piissime%ibi Patri>ue gloriaCum 1piritu paraclito

In sempiterna specula

e la notte emana una nuova luce:ce nessuna notte potrebbe oscurare:

 percJ risplende di fede inesauribile, Cristo: re clementissimo:sia gloria a te e al Padre:con lo 1pirito Paraclito:

ora e sempre nei secoli

ei molti testi di inni la cui paternit! stata attribuita al 1anto soltanto >uattro sono oggigeneralmente accettati come autentici@ Aeterne rerum Conditor Deus Creator omnium Iam surgit 

hora tertia e !eni "edemptor gentium #.n inno scritto su un testo prosastico il Te Deu#. 1econdo la leggenda fu improvvisato insiemeda 1antD/mbrogio e 1antD/gostino: mentre il primo battezzava il secondo la paternit! va ascritta a

 9iceta di 7emesiana 3c. ""5-(#( e sembra ce fosse ben noto e largamente diffuso gi! fin dal VIsecolo e ce penetrasse in seguito nella liturgia romana. $a musica di >uestDinno: >ual giunta finoa noi: sembra essere una creazione composita sembra ce la prima parte della melodia abbiacarattere pre-gregoriano e ce sia di origine milanese: mentre la parte seguente di carattere

gregoriano.

 La trasmissione orale del canto liturgico

%ra il 7I e 7II secolo i centri propulsori della prassi musicale erano  le a$$a,ie@ ontecassino

35) 4obbio 36# 1an 2allo 36#(. Prima della fissazione scritta del repertorio gregoriano la

trasmissione dei canti liturgici era di tipo orale e seguiva tecnice mnemonice ce possono essere

ricostruite nei loro punti principali@

Ciascun canto liturgico aveva un preciso Ntipo melodico+ ce sintetizzava ance le modalit!esecutive.• I poli di attrazione melodica per il cantore erano la corda di recita 3poniamo il fa e la finalis

3re.• $+apertura e la ciusura del brano seguivano formule melodice fisse 3cos= come fissi sono

l+inizio e la ciusa delle favole.• I versi del testo potevano essere segmentati in versetti

• / ciascun versetto corrispondevano segmenti melodici terminanti con note cardine ceformavano una specie di sceletro melodico fondamentale. Per tutti i versetti si adottavanoformule cadenzali ce conducevano la linea melodica dalla corda di recita alle varie notecardine. ?ueste formule erano interiorizzate  ed affioravano alla memoria come riflessicondizionati atti a raggiungere determinate note. Il cantore cos= come l+aedo della 2recia

arcaica: memorizzava un certo numero di formule ce all+atto esecutivo sapeva cucireinsieme: secondo un+operazione detta centonizzazione 3centone & collage Li$ert=i#provvisatoria e 2or#ule sce#atice coesistevano cos= in un canto liturgico sempre

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diverso e sempre adattabile alle svariate circostanze liturgice 3tale natura era coerente conla fisionomia della Ciesa delle origini.

/ dimostrazione della somiglianza di canti affini tra loro per funzionalit! liturgica si veda >uesta

serie di canti >uaresimali 3il tractus sostituiva l+alleluia@

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%E1I 9.(4  IL CANT> ?1RE1>RIAN>

Cronologia sintetica

Data Eventi storici Sviluppo del canto %re%oriano!"" d.C. Carlo agno incoronato imperatore da papa

$eone III

Il canto del rito gallicano e vetero-romano si ibrida

8#( orto Carlo agno l+impero passa a$udovico il Pio: ma i suoi tre figli entrano inguerra per spartirsi il territorio imperiale

1viluppo dei tropi

8("-855 $a spartizione di Verdun divide l+impero intre@ Carlo il Calvo: $otario: $udovico il2ermanico poi morto $otario tra $otario II:Carlo il 2iovane e $udovico II d+Italia

Prime forme di notazione musicale

860-8'0 1+incrementa il particolarismo feudale el+impero frammentato agevola le invasioni di1araceni e 9ormanni

 Musica enchiriadis: prima riflessione teorica sulla polifonia

)#0$a ciesa favorisce il movimento riformatorecluniacense partito dall+abbazia di ClunM3l+abbazia nasce come difesa dai soprusi deifeudatari

1viluppo delle se>uenzeIl trattato Alia musica definisce il sistema modale

)## I normanni ottengono il primo nucleoterritoriale 39ormandia

)5# e )6 ,ttone I si 1assonia re d+Italia poi a 7omaviene incoronato Imperatore del 1acro romanoimpero germanico 3ce croller! nel #)#8.

 L’equivoco del ‘gregoriano’ 

Il canto: ce oggi denominiamo Ngregoriano+ deve il suo nome a 1an 2regorio agno: Papa dal 5)0

al 60(: il >uale secondo la tradizione 3la leggenda deriva da Paul Oarnefried o Paolo iacono:

intellettuale della corte di Carlo agno avrebbe ricevuto dallo spirito 1anto sotto forma di colomba

l+ispirazione per stendere un repertorio di canti liturgici. In realt! 2regorio si limitK ad un+opera di

sistematizzazione condotta sul patrimonio liturgico con finalit! di tutela e conservazione na

lettera di 2regorio indirizzata ad un missionario evangelizzatore in Ingilterra raccomandava

 peraltro di presentare in >uella nuova terra una sorta di antologia dei canti delle ciese d+,ccidente@

ciK testimonia la sua estraneit! ad ogni velleit! di Nglobalizzazione+. In realt=  il repertorio

%re%oriano del secolo I@)@ 2u dun5ue il risultato di un processo di tras2or#a,ione e

i$rida,ione tra %li stili del canto %allicano e vetero)ro#ano ce diede luo%o ad un canto

2ranco)ro#ano se%no elo5uente della#$i,ione allunit= politica e reli%iosa propu%nata

dallI#pero ranco 3i sovrani *ranci per ragioni politice favorirono dun>ue una romanizzazione

della liturgia

# Con la formazione di un concetto moderno di Nrepertorio+: ovvero di un corpus di #usice2issato per iscritto e i##uta$ile: la pratica improvvisativa venne relegata ad ambiticircoscritti e solistici 3tropi: se>uenze: polifonia. $+apprendimento diventK passivo@ il

cantore apprendeva a memoria dall+inizio alla fine i canti come fossero oggetti nondeformabili e il tirocinio doveva estendersi per dieci anni.

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Per favorire la memorizzazione secondo >uesto nuovo criterio i teorici carolingi divisero ilrepertorio a seconda della scala musicale usata: detta modo. 2li otto modi-ecclesiastici L (modi autentici 3dorico: frigio: lidio: misolidio e ( plagali 3ipomodi L mantenevano ledenominazioni grece poicJ l+anonimo estensore del trattato Alia musica del < secolo maleinterpretK gli scritti di 4oezio causando cos= un e>uivoco terminologico.

" $e melodie ruotavano intorno alla corda madre: ad una corda di recita 3repercussio o tenor e

ad una conclusiva 3finalis. 7epercussio e finalis determinavano il modo ma non eranod+aiuto ai cantori in >uanto molti canti non si adattavano alla nuova classificazione@ l+ausilio

della scrittura si era reso oramai indispensabile.

 issa e !""icium

Nel 7II secolo: con gli Ordines romani: il rito L gi! fissato nel testo con 2regorio agno 3VI sec. L si fissa ance nel ceri#oniale: basato su due istituti fondamentali@ la liturgia delle ore 3,fficiume la liturgia eucaristica 3la issa. I libri dei canti sono il 2raduale 3per il  Proprium il Mriale 3per 

l+Ordinarium il essale 3per la Missa: dun>ue Proprium e Ordinarium il $iber usualis 3per Missae Officium

$+>22iciu# si divide in otto ore e comprende salmi con relative antifone: cantici: inni e letture:litanie: orazioni.

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La Messa L articolata nei due momenti principali della liturgia della parola e >uella eucaristica:

 precedute da riti di introduzione L si struttura in tre parti@

 9.4. in grassetto le sezioni cantate: in corsivo >uelle cantillate>RDINARIUM 9SEBI>NI ISSE6

PR>PRIUM 9SEBI>NI 7ARIA+ILI6

PRE1IERE E LETTURE

 Introito

Anti2ona din%resso /rie1loria

Collectae

Epistola

1raduale

AlleluiaTractus

EvangeliumQ,meliaCredo

Offertorium

Anti2ona do22ertaPraeces secretae

Sanctuscanon missae

Pater noster 

A%nus deiCommunio

Anti2ona di co#unione Post$communio

 Ite missa est 

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Introito & un canto processionale eseguito all+ingresso in ciesa del celebrante in stile semiornato3o neumatico diviso in un+antifona alternata ad un salmoMrie & in genere possiede una struttura tripartita consona alla triplice invocazione. $a prima e laterza parte sono spesso uguali lo stile puK essere vario: piA spesso melismatico.2loria & lo stile dei 2loria piA antici sillabico: melismi si collocano sull+/men conclusivo poiance all+interno del testo 3su eus Pater ,mnipotens2raduale & cantato dopo la prima lettura 3deriva il suo nome dai gradini dell+ambone: la tribunarialzata all+interno del coro nelle basilice romanice da dove si leggeva il brano biblico sidivideva in responsus: versetto salmodico: responsus 3da cui la definizione di responsorio graduale:in stile melismatico fu concepito in origine per un+esecuzione solistica./lleluaR%ractus & il brano di giubilo ce precede la lettura del Vangelo iniziava sulla parola/llelua 3ce vuol dire lodate io per terminare con un ampio vocalizzo 3detto jubilus sulla sillabafinale. 9ei giorni di >uaresima e di lutto era sostituito dal %ractus 3una serie di versetti di salmocantati tutti di seguito@ l+avverbio latino tractim: Ssenza interruzione: di seguitoT: sta infatti alla

 base del lemma tractus.Credo & in stile sillabico conteneva le verit! di *ede dun>ue non tollerava melismi,ffertorio & formato da un+antifona alternata a piA versetti salmodici: si eseguiva >uando venivano

 portate le offerte all+altare1anctus & diviso in due parti 3la seconda  %enedictus il piA antico dei canti dell+,rdianriumissae. Il suo stile peculiare e semiornato con brevi melismi sulle parole teleogicamente piA

 pregnanti/gnus ei & tripartito in stile semiornato o melismatico sulla parola SeiTCommunio & il canto ce accompagna i fedeli alla Comunione era simile all+Introito@ rito latinointorno al VII secolo: per influsso della ciesa d+,riente.

 9.4. 1olo verso il #00 l+Ordinarium raggiunse tale complessit! da venire affidato sempre al coro.

 Le "orme e le modalità interpretative del gregoriano: l’esempio dell’#llelu$a

$+/llelua 3letteralmente Ulodare avW si presenta in forma responsoriale e tripartita@ alleluia Xversetto X alleluia. Eccezionalmente: come nel giorno di Pas>ua: puK assumere un forma pentapartitacon due versetti. Y il caso del  Pascha nostrum uno degli /lleluia piA solenni 3 in VII modo e sicanta nella messa di Pas>ua.

 Alleluia

!ersetto: Pascha nostrum immolatus est Christus &tratto dalla prima lettera ai Corin'i(

 Alleluia#

!ersetto: )pulemur in a'*mis sinceritatis et veritatis &idem( Alleluia#

Il graduale %riple; riporta la musica del solo primo versetto percJ lDuso di cantare ance il secondo andato perdendosi. Fascolto alleluia.#p3G

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a il secondo versetto compare nei graduali piA antici L >ui stato ricostruito sulla scorta di duecodici antici@

/lbi-2aillac ''6 3<I sec.@

4enevento "( 3<I-<II sec.@

$a tripartizione canonica dellD/lleluia prevede una struttura ricorrente. $a prima parte si compone

di due sezioni@ lDintonazione della parola alleluia e un lungo melisma detto ubilus in forma //4

3detta comunemente bar form

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Il primo versetto tende a ripetere frammenti melodici 3>ui indicati con ; e a recuperare alcune formule dallD/lleluia. 1iconclude con la ripetizione dello ubilus 3a volte scorciato ce puK essere preceduto: come in >uesto caso: dall+incipitdellDalleluia.Invece il secondo versetto usa eccezionalmente materiale melodico nuovo o ampiamente ripensato.

Tre possi$ili ?solu,ioni 2or#ali@- lDassegnazione del versetto al cantor: per lasciare lDallelua al coro 3a:- anticipazione dellDalleluia al cantor ce eseguiva poi il versetto 3b.- breve anticipazione del solista: alleluia corale: versetto al cantor con ubilus del versetto

affidato al coro: ripresa 3c. 

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2li /lleluia piA antici sono in II e VIII modo 3plagali: non ripetono lo ubilus alla fine del versetto

e non presentano melismi in bar form. $a ripetizione sistematica di frasi musicali allDinterno di uno

stesso canto un metodo ce risale al VIII-I< sec.

Huattro possi$ili interpreta,ioni$e possibili interpretazioni esecutive del canto gregoriano: >ui esemplificate in un /lleluia: sono@

GaH na prima volta il versetto alleluiatico cantato secondo lo stile oggi piA diffuso. Y una formaespressiva ce risale fondamentalmente al secolo scorso >uando stata diffusa dai #onacisoles#ensi in piena cultura tardo)ro#antica. In seguito: proprio negli ultimi decenni: lo stilesolesmense a subito vari e profondi ritocci a opera di un monaco: EugJmne Cardine 3si leggeCard=n: ce a cercato di dare ragione alle particolari sfumature delle piA antice notazionineumatice.GbH 9el secondo esempio si mantenuto lo stesso stile nellDeseguire la melodia principale: ma vi stata aggiunta una nota di pedale ce dilata il timbro e la risonanza del brano. $Deffetto tale ce:in taluni momenti: si potrebbe pensare di trovarsi di fronte a due brani diversi. $Duso del pedale e dialtre voci d8acco#pa%na#ento J testi#oniato a Ro#a sin dal sec. 7II e probabilmenteriprende una piA antica tradizione conosciuta ance in ambito ebraico.GcH $a terza esecuzione di  Pascha nostrum  si vuole rifare a tradi,ioni orali #editerranee  e

 predilige un8e#issione alterata  della voce con tendenza alla nasalizzazione e agli intervallistrascicati.GdH 9ellDultima prova sono appo%%iate soltanto poce note strutturali0 #entre le altre sono presedi s2u%%ita e trattate co#e #era orna#enta,ione./l di l! delle preferenze: sempre soggettive: va ricordato il fatto ce allo stato attuale delle ricercenon possibile parlare di interpretazione autentica del canto gregoriano in >uanto mancano concreti

 punti di riferimento sonoro. $a prima esecuzione proposta: >uella considerata oggi piA comune: probabilmente la piA distante dallo stile esecutivo di mille e piA anni or sono.

 Le prime elaborazioni del ‘gregoriano’: %ropi e sequenze

 9ellDimpatto tra la cultura italica e >uella transalpina nel sec. VIII emerse lDesigenza di integrare le

diverse sensibilit!: di arriccirsi vicendevolmente con letture differenti: ma complementari di

unDunica esperienza liturgica. $a sobria e rigorosa parola biblica dei testi liturgici stata animata

dallDinterpretazione. Il fenomeno di ela$ora,ione del %re%oriano non sostituisce i testi tramandatidal passato: accolti sempre con estrema venerazione: ma li integra in un+attualizzazione

 personalizzata sulla misura delle singole comunit!. 

&' Il tropo  prima ancora ce una manifestazione poetico-musicale: la ciave per comprendere la

creativit! medioevale ce si basa sull+operazione di glossatura di modelli preesistenti. Il tropo

legato alla liturgia L ce per l+uomo medievale rappresenta l+orologio del tempo prima ancora di

essere la conseguenza di una scelta religiosa e morale.

I tropi 9arricci#enti6 possono essere di tre tipi@a ci sono tropi puramente musicali si tratta di vocalK,,i ce si aggiungono in alcuni punti dellemelodie tradizionali

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 b altri tropi sono costituiti da nuovi testi ce si inseriscono in un brano utilizzando in un percorsosillabico un melisma gi! presente nel medesimo pezzo 3si pongono le note di un vocalizzo

 precedentemente cantato sulle sillabe di un nuovo testo

c un terzo tipo di tropatura consiste nellDinserire nel brano originale un nuovo testo con una nuova#usica. Va detto pure ce ci sono tropi dDintroduzione ce sono cantati >uale premessa ai brani

liturgici: tropi di conclusione ce costituiscono un nuovo finale. Infine: i tropi intercalari sono varisegmenti ce si inseriscono tra gli incisi o le strofe del canto liturgico tradizionale.

Il successo dei tropi lo si verifica nella loro applicazione@ praticamente tutti i canti della essa L siadel proprio ce dellDordinario L e i grandi responsori delle ,re sono stati tropati.

$a distinzione fra tropo #elodico0 testuale e testuale)#usicale  puK essere utile per una

classificazione ma non aiuta a capire il fenomeno. el resto i tropi melodici: ovvero >uei canti in

cui possibile riconoscere elementi melismatici aggiunti sono molto difficili da individuare. PiA

utile distinguere fra@

- tropi d8interpola,ione 3le forme piA tipice di tropo: esemplificate >ui di seguito- tropi di strati2ica,ione 3organa e poi mottetti derivati da clausolae

n esempio di tropo basato sull+inserimento di nuovo testo al posto dell+originario vocalizzo lo sivede con >uello ricavato da un Mrie@

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n esempio di tropo d+interpolazione Ftropo3a e tropo3$.#p3G  lo si vede con l+introito  dellamessa ce si celebra per l+intitolazione di una ciesa@ +erribilis locus iste# /d esso si aggiunge una>uartina di esametri Organicis Cristo

Organicis Christo persolvitevocibus odax 

Terribilis est locus iste

 Symphoniae modulis ut personet aula Tonantis

Hic domus Dei est

 Emicat ista domus fundata invertice saxis

Et porta Coeli

 In quem domo Dominimudularierorgana vocis

Et vocabitur aula Dei

 Elevate a Cristo polifonie

impressionante è questo luogo

con armoniose melodie perché risuoni la sede delTonante

è la casa di Dio

e si distingua questa casaeretta in cima a una roccia

e la porta del Cielo

in cui sintonano polifonie per la casa di Dio

e si chiamerà la sede di Dio

n altro esempio con il tropo del Sanctus ,!II . Ftropo4a)$.#p3G /nce in >uesto caso il Divinum

m*sterium appare un testo a se stante con struttura metrica e rimica molto rigorosa 3cin>ue sestinedi senari con versi a rima alternata: sdruccioli e piani. Il Sariae filiusT ce interpola il

 %enedicamus  un esempio di Dtropo di complementoD.

 2) La sequenza

$e se5uen,e si legano in origine a un unico tipo di canto@ lD/lleluia della essa. $a se>uenza ne prolunga lo jubilus: il lungo vocalizzo ce conclude la parola DalleluiaD e ce >uasi sempre ripetutoalla fine del versetto alleluiatico. 9el sec. < sono stati i monasteri i centri propulsori ce diffondono>uesto canto. Noter il $al$u,iente: monaco di 1. 2allo: dice esplicitamente allDinizio del suo

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 -iber h*mnorum 3& raccolta di se>uenze ce le origini di >uesto canto vanno ricercate nella prassimusicale dei monasteri francesi occidentali. a umiges distrutta dai 9ormanni sono giunti

 profugi a 1. 2allo alcuni monaci ce anno insegnato ai fratelli del luogo un modo per ricordarealcune lungissime melodie senza testo@ bastava mettere sotto ogni nota una sillaba di un testo3poetico composto appositamente. Cos= le melodiae longissimae potevano essere meglio ritenute.

 9otBer si entusiasma di fronte a >uella proposta. Prende alcune melodie ce avevano gi! avuto una particolare articolazione del testo L strofe appaiate: con eventualmente una prima e unDultimaisolate@ a bb cc dd ee... z L e sulla musica dDorigine franco-occidentale compone nuovi e magnificitesti poetici ce lo consacrano tra i piA grandi cantori della liturgia medievale.

Per le se5uen,e si possono distin%uere tre 2asi-a6 9I@)@ sec.6 le se5uen,e sono le ver$ali,,a,ioni in prosa dello u$ilus dell8Alleluia$6 la 2ase inter#edia 9@)@I sec.6 dispone il testo in 2or#a #etrica e ri#icac6 l8ulti#a 2ase co#pone se5uen,e sen,a ri2arsi a una #elodia preesistente0 #a #antenedo lostesso #odello 2or#ale 9ovvero stro2e parallele6.

 (sallat ecclesia )(rima "ase' una delle se>uenze piA antice: modellata sullDalleluia -aetatus sum

ce si canta nella messa della seconda domenica di avvento@

$Dalleluia era in genere cantato alternando lDintonazione su DalleluiaD 3con il suo iubilo con uno o piAversetti 3in >uesto caso -aetatus sum per concludere con la ripetizione dellDalleluia. In occasioni

 piA solenni lDultimo alleluia godeva di un prolun%a#ento dello iu$ilo cia#ato se5uen,aO  ce per -aetatus sum assume per esempio >uesta forma@

Come si vede: il DprolungamentoD melodico 3ciamato Dse>uelaD: riprende in gran parte il materialedellDalleluia: ed composto di nove parti: dove la prima e lDultima non si ripetono 3la ; sta per UsemelW & una volta mentre le altre si cantano due volte 3d & duple;. 1i tratta >uindi di una formadi tropo: ce in una seconda fase viene DamplificatoD dalla verbalizzazione di un testo: detto SprosaT3cos= era ance ciamata in origine la se>uenza. Ecco il testo@#. Psallat Ecclesia: mater illibata et virgo sine ruga: onorem uius ecclesiaeZ

. aec domus aulae caelestis probatur particeps(. Et lumine continuo aemulans

Civitatem sine tenebris6. ?uam de;tra protegat dei8. ic novam prolem gratia parturit foecunda

1piritu 1ancto#0. *ugiunt universa corpori nocua@#. ic vo; laetitiae personat@

". In laude regis caelorum et cerimoniis5. Et corpora in gremio confovens

animarum >uae in Caelo vivunt.'. /d laudem ipsius diuZ). /ngeli cives visitant ic suos et corpus

sumitur esu.#0. Pereunt peccatricis animae crimina.#". ic pa; et gaudia redundant.

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#(. ac domo %rinitati laus et gloria semper resultant.

G#H Canta Ciesa 3&assemblea: madre illibata e vergine senza ruge: l+onore di >uesta ciesa GH ?uesta casa sidimostra parte della sede del Cielo G"H 3Canta in lode al re dei Cieli e al rito G(H E imitando la citt! senza tenebre conluce ininterrotta G5H E riscaldando in grembo i corpi delle anime ce vivono in Cielo G6H $a destra di io la proteggaG'H a lungo per lode di $ui memdesimo G8H ?ui: feconda dello 1pirito 1anto: partorisce per grazia una nuova progenieG)H 2li angeli incontrano >ui il loro popolo mentre il corpo preso da 2esA G#0H ,gni cosa nociva fugge dal corpoG##H *iniscono i crimini delle anime peccatrici G#H ?ui risuona una voce di letizia G#"H ?ui la pace e le gioieabbondano G#(H In >uesta casa lode e gloria della %rinit! rieceggiano sempre

I melismi L e con essi la forma melismatica per eccellenza: lo iubilo dell+ alleluia  L sono unsovrappiA emozionale giustificato: teologicamente: dall+ineffabilit! di io. a di fatto il melisma luogo dove la ragione sospesa 3solo la collocazione all+interno della liturgia garantisce la sua

 bont!. el resto lo iubilo si canta sulla sillaba -ia 3&io. Verbalizzare un melisma significaliberare >uindi la potenzialit! razionale di >uel melisma e riconfermare la legittimit! liturgica delcanto.

7icti#ae Pascali 9seconda 2ase6

?uella ce forse una delle se>uenze piA celebri: !ictimae Pachali laudes: attribuita a Wipone3)80-#050: ben esemplifica la fase intermedia 3da collocarsi intorno all+anno #000: ovvero >uellain cui il testo elabora rime e un proprio metro 3non a caso per !ictimae  s+ persa memoriadell+alleluia da cui prese le mosse.

G#H Victimae pascali laudesimmolent Cristiani

/lla Vittima pas>uale offranoi cristiani il sacrificio della lode.

GaH /gnus redemit oves@Cristus innocens Patrireconciliavit peccatores.

GbH ors et vitaduelloconfli;ere mirando:u; vitae mortuus:regnat vivus.

$D/gnello aredento il suogregge@ Cristo:lDinnocente: a

riconciliato i peccatori con ilPadre.

1i sono affrontate orte e Vita in un prodigioso duello. orto il promotore divita: regna come vivo.

G"bH ic nobis aria:>uid vidisti in via[1epulcrum Cristi viventis:et gloriam vidi resurgentis@

GbH /ngelicos testes:sudarium et vestes.1urre;it Cristusspes mea@Praecedet suos in2alilaeam.

Saria:raccontaci@ ce aivisto sulla via[TSo visto latomba di Cristovivente: la gloriadi lui: risorto:

gli angeli suoi testimoni: il sudario e le vesti.Cristo: mia speranza: risorto@ precede i suoiin 2alilea.T

G(cH GCredendum est magis

soliariae veraci>uam udaeorumturbae fallaci.H

GbH 1cimus Cristum

surre;issea mortuis vere@%u nobis: victor 7e;: miserere.

G1i creda piA alla

sola voce veritieradi aria ce aglierrori di troppiEbreiH

,ra lo sappiamo@ davvero Cristo risorto dai

morti. %u: re vittorioso: abbi piet! di noiZ

Il verso (a fu soppresso dal Concilio di %rento percJ offensivo per gli ebrei. /nce Nsuos+ 3v. "bera stato sostituito con Nvos+ 3per ragioni meno evidenti poi ripristinato nel 2raduale vaticano del#)08 percJ alterava la metrica del verso. Il primo verso e il secondo non presentano significativiriscontri rimici o metrici: ma il terzo e il >uarto s=@ in >ualce modo prospettando >uella ce sar! la

 prerogative delle se>uenza della fase intermedia. 1i osservi come il secondo verso L un brevedialogo drammatico L sembri >uasi interpolato: o forse sostituito in un secondo tempo. E come se lase>uenza si fosse autogenerata indipendentemente: fors+ance per la straordinaria fortuna goduta.Certamente >uesto innesto deve legarsi alla pratica rappresentativa del Quem queritis:anc+essa tipica della Pas>ua. el resto non un caso se !ictime sia se>uenza molto usata neidrammi pas>uali.

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Dies irae 9ulti#a 2ase6

$Dintera se>uenza consta di #' strofe piA una coda 3S$acrimosaT. $e #' strofe sono intonate a due adue sulla stessa melodia 3tranne la #' per essere cantate da due cori: in genere il secondo diragazzi. Il ies irae a la particolarit! di ricominciare da capo ogni 6 strofe: ovvero tre temimusicali. $a forma metrica costituita da terzine a rima baciata di dimetri trocaici acatalettici GKoKoKoKoH: struttura metrica molto diffusa nelle se>uenze piA tarde. In effetti il  Dies irae  attrubuto a

%ommaso da Celano 3#00-#'0: il biografo di san *rancesco.

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 Dies Irae. dies illa

 solvet saeclum in favilla

teste David cum S*billa#

2iorno dDira: >uel giornosi dissolver! il mondo nelle fiammecome predissero avide e la 1ibilla.

/uantus tremor est futurus.

/uando judex est venturus.

Cuncta stricte discussurus#

?uanto sar! il timore>uando il 2iudice star! per venirea giudicare ogni cosaZ

+uba. mirum spargens sonum

 per sepulcra regionum

coget omnes ante thronum#

$a tromba ce sparge il suono straordinario per i sepolcri delle regionispinge tutti davanti al trono

 Mors stupebit et natura.

cum resurget creatura.

 judicanti responsura#

1i stupiranno la morte e la natura>uando risorger! la creatura

 per rispondere a colui ce giudica.

 -iber scriptus proferetur.

in 0uo totum continetur.

unde mundus judicetur#

1ar! annunciato il libro scrittoin cui tutto contenuto:da cui il mondo sar! giudicato.

 1udex ergo cum sedebit.

0uid0uid latet. apparebit:

nil inultum remanebit#

?uando sieder! il 2iudice:ciK ce nascosto sar! rivelato@nulla rimarr! impunito.

/uid sum miser tunc dicturus2

0uem patronum rogaturus.

cum vix justus sit securus2

Cosa dirK allora io misero[/ >uale difensore mi appellerK:se a stento il giusto sar! salvo[

 "ex tremendae majestatis.

0ui salvandos salvas gratis.

 salva me. fons pietatis#

7e di tremenda maest!:ce ci salvi gratuitamente:salva me: fonte di piet!.

 "ecordare. 1esu pie.

0uod sum causa tuae viaene me perdas illa die#

7icordati gesA pio:

ce sono la causa della tua venuta:affincJ non mi perda nellDultimo giorno

/uaerens me. sedisti lassus. Cercando me ti sedesti stanco:

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redemisti Crucem passus:

tantus labor non sit cassus#

mi ai redento soffrendo sulla croce:tanta sofferenza non sia vana.

 1uste judex ultionis.

donum fac remissionis

ante diem rationis#

2iusto giudice punitoredonami il tuo perdono:

 prima del giorno del giudizio

 Ingemisco. tam0uam reus.culpa rubet vultus meus

 supplicanti parce. Deus#

i dispero in >uanto reo:il mio volto arrossisce per la colpa: piet!: o io: per ci supplica.

/ui Mariam absolvisti.

et latronem exaudisti.

mihi 0uo0ue spem dedisti#

%u ce ai assolto aria addalenae ai esaudito il ladrone:ance a me ai dato la speranza.

 Preces meae non sunt dignae.

 sed tu bonus fac benigne.

ne perenni cremer igne#

$e mie pregiere non sono degne:ma tu: buono: faD benignamentece io non bruci nel fuoco eterno.

 Inter oves locum praesta.

et ab haedis me se0uestra.

 statuens in parte dextra#

Concedimi un posto tra gli agnellie separami dai caprimettendomi alla tua destra.

Confutatis maledictis.

 flammis acribus addictis.

voca me cum benedictis#

1ono confusi i maledetti:gettati nelle aspre fiamme:ciamami tra i benedetti.

Oro supplex et acclinis.

cor contritum 0uasi cinis@ gere curam mei finis#

Prego supplice e sottomesso:con il cuore contrito come la cenere:abbi cura del mio destino.

 -acrimosa dies illa.

0ua resurget ex favilla

 judicandus homo reus#

 3uic ergo parce. Deus.

 pie 1esu Domine.

dona eis re0uiem# Amen#

$acrimoso >uel giorno:>uando risorger! dalle fiammelDuomo colpevole da giudicare:

 perciK >uindi piet! o io: pio 2esA 1ignore:dona a loro la pace.

 Il Dies irae fi una delle >uattro se>uenze accolte nella liturgia ufficiale dal Concilio di %rento3#5(5-#56". Era lDunico canto svincolato da una specifica festa percJ legato alla celebrazionedella messa funebre: mentre le altre tre se>uenze si associarono a feste dipendenti dalla Pas>ua@

\ Pas>ua 3 marzo - 5 aprile\ Pentecoste: 50 giorni dopo 3#0 maggio - #" giugno\ Corpus omini: #0 giorni dopo 3# maggio - ( giugno

!ictimae paschali laudes

!eni Sancte Spiritus

 -auda Sion

$o Stabat Mater  3attr. a acopone da %odi: : >uinta se>uenza: fu accolto solo nel #'' 3anno in cuilo intonK Vivaldi