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Organo Ufficiale Ortec Associazione Tecnici Ortodontisti Italiani www.ortec.it E-mail [email protected] ISSN 2036-508x Periodico Quadrimestrale Anno XXI - Numero 1 / 2013 OR TEC Ortodonzia Tecnica

Rivista Ortec - 1/2013

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Primo Numero del 2013 della rivista

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Organo Ufficiale OrtecAssociazione Tecnici Ortodontisti Italianiwww.ortec.itE-mail [email protected] 2036-508xPeriodico QuadrimestraleAnno XXI - Numero 1 / 2013 OR

TECOrtodonzia Tecnica

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“Tutti a Rimini”......................................................................................................................................pag 13

Eventi Presidenza Stefano della Vecchia..........................................................................................pag 18

Collana Ortodonzia n. 32 Recensione.............................................................................................pag 20

Corso Pratico di Costruzione su Modelli Gnatostatici della PFB- FGB...................................pag 24

44° Congresso Nazionale OR-TEC.................................................................................................. pag 26

Corso Base Ortodonzia Fissa............................................................................................................ .pag 29

Convegno Rimini 2012....................................................................................................................... pag 30

Save The Date 2013............................................................................................................................. pag 31

Gestione del Torque con archi linguali a carico verticale, ricerca clinica e tecnologica...........pag 6

Il Russamento e la Sindrome delle Apnee Ostruttive nel Sonno Ortec....................................pag 14

“Un piede nel passato e lo sguardo dritto e aperto nel futuro”...........................................pag 5

ARTICOLI

EDITORIALE

Sommario OR todonzia

TEC nica

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ORTEC INFORMA

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Editoriale

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"Un piede nel pas

sato e lo sguardo

dritto e aperto ne

l futuro"

Mi avvicinai in or - tec alla fine degli anni 80, ero un giovane aspirante odontotecnico che casualmentesi era trovato nel laboratorio interno di un prestigioso studio ortodontico (all'epoca era legale).

Ascoltare dal vivo personaggi dello spessore di Frankel, Bimler, Planas e via via tutti i piu grandiortodontisti che hanno fatto la storia, mi riempiva di entusiasmo e passione per lo studio della tecnica,convinto che questo "mestiere" non fosse solo "piegare dei fili" ma un lavoro di grossa responsabilitae consapevolezza, fatto di conoscenza anatomica, biomeccanica, fisica e tecnologica.

Poi una volta diventato titolare di laboratorio il mio approccio verso l'or- tec e' cambiato radicalmente.Coscente del fatto che tutto dovevo a chi mi aveva dato la possibilità- non tanto di frequentare questoo quel corso- ma di maturare la capacità di generare spontaneamente il mio percorso professionale,da associato che si limitava a frequentare gli eventi, cominciai a cercare di mettere qualcosa in quelpiatto da cui tanto avevo attinto, esperienza questa meravigliosa che mi sento di consigliare a tutti,che oggi mi ha portato alla massima carica asociativa.

Non nascondo certo l'emozione di rappresentare oggi questa storica e prestigiosa associazione e lapreoccupazione di proseguire nella traccia del grande lavoro svolto da chi mi ha preceduto,specialmente nell'immediato e qui non posso esimermi dal ringraziare Stefano Della Vecchia pertutto cio che ha fatto per or- tec e per il sottoscritto.

Oggi sicuramente il mercato in cui si colloca la figura del tecnico di ortodonzia è cambiatoradicalmente e velocemente, mi spiego meglio : siamo passati da una fase in cui per i nostri clientieravamo "il ragazzo che mi fa gli apparecchi" o al limite il mio tecnico, ad una fase in cui il mercato cichiede con sempre piu insistenza, tempi ridotti per la fornitura, elevato know how tecnologico,massima certificazione dei processi produttivi, in altre parole tutte le caratteristiche che una aziendamoderna deve saper mettere in pista per mantenersi competitiva verso il mercato di pertinenza.

Quindi gli obbiettivi del mio mandato che ci siamo prefissati insieme a tutto il direttivo sono proprioquesti, continuare a produrre comunicazione scentifica di eccellenza che possa coinvolgere ed essereutile per i tecnici navigati cosi come per i piu giovani, e allo stesso tempo continuare ad essereriferimento per tutti gli elementi del comparto, industria, univesità, libera professione, cosi da fornirestrumenti utili ai nostri associati per affrontare con il giusto armamentario le sfide che ci aspettano,in due parole "a muso duro".

Editoriale

Patrizio Evangelista

OR todonziaTEC nica

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In questo articolo viene, quindi, presentata l’evoluzione diun attacco verticale abbinata ad una serie innovativa di archilinguali e palatali che utilizza tale presidio denominato PDSystem Lingual Sheath. Il sistema presenta diversecaratteristiche innovative che coinvolgono sia l’ambitoclinico che quello odontotecnico.

Comparazione meccaniche di archilinguali ad inserzione verticale:Sistema 3D Wilson e PD SystemLingual Sheath:Il progetto tecnico dei tubi linguali PD System è basato sulla

Introduzione:Il raggiungimento di una buona occlusione attraverso un

trattamento ortodontico passa non solo per le manidell’ortodontista ma anche attraverso tutti i presidi che illaboratorio odontotecnico-ortodontico è capace di offrire atal fine. La necessità di presidi sempre meno fastidiosi per ilpaziente ma allo stesso tempo efficaci nel controllotridimensionale dell’arcata dentale ha fatto si che partendoda sistemi già in uso da tempo si arrivasse all’ideazione di unanuova sistematica estremamente versatile per la gestione deltorque molare mediante archi linguali ad inserzione verticale(Fig.1,2).

GESTIONE DEL TORQUE CON ARCHI LINGUALI A CARICO VERTICALE: RICERCA CLINICA E TECNOLOGICA

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Pasquale De SimoneOdontotecnico

Gioacchino PellegrinoDottore in OdontoiatriaSpecialista in OrtodonziaLibero ProfessionistaProf. A contratto Scuola di Spec. In OrtodonziaUniversità di Napoli Federico II

Alberto LainoProfessore Associato di Materiali Dentari

Università degli Studi di Napoli Federico II Giuliana Laino

Dottore in Odontoiatria Specializzanda in Ortodonzia

Università degli Studi di Napoli Federico II

Fig.1: Arco linguale ed arco palatale per ilcontrollo del torque radicolare dei molari.

Fig.2: Torque radicolo - linguale dei molari inferiori

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forma originale della Cerniera Verticale Universale(CVU)1,2,3, realizzata nel 2003, costituita da un tuboverticale munito di due linguette malleabili. Il tubo ricevela baionetta verticale degli archi linguali mentre lelinguette, mediante uno specifico strumento, possonoessere ripiegate sull’arco per garantirne il bloccoall’interno del tubo (Fig.3).

La CVU risulta estremamente versatile per l’applicazionedegli archi ausiliari ad inserzione verticale nei tubilinguali, come percorso dal dr .William Wilson16 diBoston negli anni 70.Ad un confronto morfologico, la Cerniera VerticaleUniversale evidenzia delle ridotte dimensioni rispetto alTubo 3D Wilson(Fig.4).In larghezza mesio-distale la CVU presenta 6mm, mentreil tubo 3DWilson 8mm (Fig.5). Anche tra baionettaverticale PD e perno 3D Wilson risalta una sostanzialeriduzione dimensionale del PD system, ridotta a circa lametà rispetto ai perni della tecnica 3D W. Le ridottedimensioni del tubo della CVU pd system, consentonodi ridurre l’ingombro intorno al dente del paziente e diridurre il rischio di interferenze occlusali.

Per la realizzazione del primo prototipo della CVUrealizzato in laboratorio è stato scelto ed impiegato unalamina di acciaio biomedicale malleabile del tipo AISI316L, la sigla L definisce il basso tenore Nickel (Fig.6).

Per quanto riguarda gli archi PD, questi presentano comecaratteristica principale la baionetta verticale PD (Fig.7),cioè una ripiegatura doppia del filo modellata direttamentesull’arco con l’apposita pinza PD.

La pinza disegnata per la modellazione di tale baionettaverticale PD consente di riuscire a standardizzare la forma ele dimensioni della baionetta verticale, la pinza PD è di tipoquadra-quadra ed è costituita da due punte coniche a basepiatta munite di due scanalature: una per la singola piegaturadel filo ed una per la ripiegatura doppia (Fig.8).

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Fig.3: Cerniera Verticale Universale (CVU) su modellocon arco linguale inserito e bloccato

Fig.4: Attacco 3D Wilson su modello

Fig.5: Confronto dimensionale tra CVU e 3dWilson.

Fig.6: Taglio della lamina d'acciaio AISI 316L conl'apposito stampo messo a punto per la realizzazionedella CVU.

Fig.7: Baionetta verticale dell'arco linguale in filo 0,9mm.

Fig.8: Pinza PD per la modellazione della baionettaverticale

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La baionetta verticale costituisce il perno di supportotecnico dell’arco (PD vertical post) e garantisce sial’inserzione verticale del dispositivo nel tubo della CVU siail controllo torque radicolare dei molari. La modellazionedella baionetta verticale è compatibile con qualsiasi tipo diarco linguale o palatale e consente di ottenere il controllopreciso del torque molare durante la fase di espansione delledue arcate con tutti i vantaggi del Quad Helix e dell’ArcoLinguale, associati alla semplicità d’uso specialmentenell’impiego all’arcata mandibolare. Gli archi PD sonoprogettati nel rispetto dei principi basilari dell’ortodonzia:diametro del filo di acciaio utilizzato, memoria elastica,ancoraggio, rispetto dell’articolazione dentoalveolare,controllo della tridimensionalità dello spostamento molaree del fattore tempo (Fig. 9,10).

Per la realizzazione degli archi PD system vengono utilizzatifilo Cromo Cobalto e filo Titanio Molibdeno, entrambi disezione 036 inch/0,9mm. Il filo Cromo Cobalto (Cobalto –Bicromato di Potassio) è stato scelto per le sue caratteristichetecniche di elevata resilienza e buona elasticità ed è risultatoquello più facile da modellare e quello più versatile nellarealizzazione di Archi PD con spirali del tipo Bi Helix, QuadHelix ecc. (Fig 11). Il filo Titanio Molibdeno per la suaelevata memoria elastica è stato utilizzato con ottimi risultati

per la realizzazione di Archi Linguali con anse, Archiprechirurgici, Archi linguali a controllo torque programmatoe in tutti i casi dove è richiesto un arco con elevata memoriaelastica, anche se è da annotare che resta più difficile damodellare rispetto al filo Cromo-Cobalto.

Indagini cliniche ed analisi dei rischi:Le indagini cliniche sull’impiego dei tubi PD System CVU,condotte presso la Scuola di Specializzazione inOrtognatodonzia dell’Università Federico II, sono statesupportate da una serie test meccanici preventivi e prove dirottura da stress da carico, individuando il numero possibiledi cicli di apertura e chiusura delle clips fino alla rottura(Fig.12,13).

Fig.9: Progetto tecnico dell'arco linguale PD System conanse.

Fig.10: Progetto tecnico dell'arco linguale PD Systemcon spirali

Fig.11: Arco linguale PD System con bracci laterali, ansee spirali

Fig. 12: Alette malleabili della Cerniera VerticaleUniversale (CVU)

Fig.13: Cerniera Verticale Universale (CVU) con arcolinguale inserito e bloccato mediante ripiegatura dellealette.

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I risultati dei test meccanici hanno evidenziato il limite diattivazione riportato dalla media di cicli di apertura echiusura della CVU che non andava oltre i 7.7 (Fig.14),questo risultato ha comportato la necessità di perfezionareil sistema per ottenere il superamento della critica fase diripiegatura delle clips interattive della CVU.

Sulla base di questi dati, la Cerniera Verticale Universale èstata perfezionata nella forma delle clips interattive inmaniera tale da ottenere uno sheath verticale munito di dueclips autoleganti che non necessitano di essere ripiegate ecapaci di garantire il blocco degli archi linguali e/ovestibolari muniti di baionetta verticale PD. L’obiettivo dellaricerca tecnica e scientifica condotta sull’utilizzo dei tubiverticali PD System è stato quello di ottenere un nuovo tubolinguale verticale che preserva la versatilità della CVU,dimostrata dal confronto della stessa con i tubi 3D Wilson,migliorandone l’affidabilità clinica in termini di durata esicurezza.Per il raggiungimento di questo obiettivo, sono statirealizzati, testati e sperimentati dei nuovi prototipi del tubolinguale PD System denominato Tubo Verticale AutoleganteTVA (Fig.15,16).

Grazie alla modifica alle linguette d'arresto malleabili (clips)si è ottenuta la forma del tubo linguale di tipo autobloccanteper scivolamento e quindi non più soggetto ai cicli diapertura e di chiusura, la regolazione della frizione delle clipspuò essere effettuata senza la necessità di dover ripiegarlecompletamente sull’arco linguale. Inoltre la realizzazione del vertical lingual sheath TVAmediante la procedura LASER SLS (Selective LaserSintering) ha consentito di ottenere un elevato grado diresilienza delle clips interattive del dispositivo consentendocosì di superare i limiti, le prestazioni tecniche e cliniche dellasua versione originaria (Fig.17), evitando così l’impiego dialette di arresto ripiegabili come per la CVU ed anchel’impiego dei doppi perni come invece si basa il meccanismodi Brunson e Wilson. Con la messa a punto delle modificheal PD System lievitano anche gli standard di sicurezza, diefficienza, di versatilità e di confort, infatti il nuovo TuboVerticale Autolegante supera, così, le prestazioni tecniche ditutti gli applicativi della fattispecie.

I risultati raggiunti dalla fase di sperimentazione clinicahanno messo in evidenza delle buone prestazioni cliniche,in quanto l’apparecchiatura è in grado di modulare non solol’azione espansiva ma anche derotante, distalizzante esoprattutto di controllo tridimensionale dello spostamento

Fig.14: Modulo dei test meccanici di attivazione dellaCVU eseguiti nel 2008 dalla Scuola di Specializzazionein Ortognatodonzia Federico II .

Fig15: Tubo linguale Verticale Autobloccante (TVA) conbaionetta verticale inserita.

Fig16: La prospettiva laterale evidenzia l'inclinazionedel Tubo linguale Verticale Autobloccante

Fig. 17: : Modulo dei test meccanici sperimentali sulTVA eseguiti nel 2011 dalla Scuola di Specializzazionein Ortognatodonzia Federico II .

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molare; in particolare nel controllo del torque nei movimentiespansivi, grazie alla baionetta verticale che permette uncontrollo preciso dello spostamento radicolare dei molari,evitando il movimento di tipping incontrollato. Inoltre, gliarchi PD possono essere impiegabili in qualsiasi fase deltrattamento ortodontico e con qualsiasi tecnica multi bandee/o multibrackets.

Materiali e metodologia difabbricazione:

Per la realizzazione del nuovo tubo linguale verticale TVA èstata utilizzata una polvere di Cromo Cobalto biomedicale(NOBIL 4000S) e sono state impiegate delle macchine SLS(selective laser sintering) cioè macchina per sinterizzazioneselettiva mediante Laser. La fase preliminare consiste nellagenerazione del file STL e nella sua verifica. Il fileSTL(Standard Triangulation Language To Layer) è unostandard grafico che descrive l'oggetto tramite unadecomposizione in triangoli delle superfici che locompongono. In pratica le superfici del pezzo vengonomeshate ('"mesh" significa "maglia") con elementi triangolari.Approssimativamente il numero di questi triangoli è tantomaggiore quanto meglio si vuole approssimare la superficie.Lo standard STL (Fig.18) è attualmente accettato da quasitutti i sistemi di produzione industriale.

Caratteristiche innovative del PDSystem Lingual Sheath: Il tubo linguale verticale TVA, fatto di acciaio, può esseresaldato ad una banda ortodontica dal lato linguale, èbilaterale ed ha la capacità di garantire il blocco di qualsiasitipo di arco linguale ad inserzione verticale sulle bandemolari e di renderlo, all’occorrenza, disinseribile in sensoverticale.Il TVA è composto sostanzialmente da una base, bombata,

disegnata in maniera da abbracciare la banda; la base èmunita di due frange laterali malleabili facilmente adattabilialle bande che consente una migliore saldatura alla bandastessa. Al centro della base, vi è il tubo verticale disegnato per

accogliere la baionetta verticale dell’arco consentendonel’inserzione verticale. Il tubo verticale è posto rispetto allabase con una particolare inclinazione, tale da garantire cheil lato gengivale del tubo sia discosto dalla base di circa unmillimetro. L’inclinazione del tubo verticale rispetto allabase consente di: • compensare l’inclinazione fisiologica dei molari , inrispetto della curva di Wilson, con particolare riferimento aimolari dell’arcata mandibolare; • di ottenere un più agevole inserimento della baionettaverticale nel tubo stesso ed una più agevole lettura delmovimento di torque;• infine favorisce la presa della pinza dal lato gengivale perla rimozione verticale dell’arco dal TVA. La rimozione verticale dell’Arco linguale e/o palatale dalTVA può essere effettuata con la pinza Weingart, utilizzatain modo da ottenere una spinta precisa della baionettaverticale bloccata nel TVA verso il lato opposto ai punti diblocco (Fig.19).

L’inserzione e la rimozione verticale degli archi linguali epalatali PD dal TVA può essere effettuata numerose volte inmaniera rapida e sicura, senza pericoli di rottura deicomponenti sopra descritti (Fig.20). Altra caratteristicainnovativa degli archi pd system è quella di poterli caricarlidei movimenti di espansione ortodontica e controllo torquemolare programmato, in maniera preventiva all’applicazioneorale.

Fig 18: File STL del Tubo linguale VerticaleAutobloccante

Fig. 19:Rimozione dell'arco linguale dal tubo verticaleautobloccante, mediante la pinza di utilità tipo Weingarth

Fig. 20: : Arco linguale disinserito dalle bandemolarimunite di tubo verticale autobloccante mediantela pinza di utilità.

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Per la gestione del torque molare programmato con PDSystem Lingual Sheath mediante archi linguali pre-attivatiad inserzione verticale si procede ad un set-up diagnosticodigitale dopo aver effettuato una scansione 3D delle arcatedel paziente. L’operatore stabilisce il correttoposizionamento dei singoli elementi dentari ed il torquemolare necessario per correggere la malocclusione, mentrel’entità delle correzioni necessarie a finalizzare il caso ci èfinemente fornita dal software (Fig.21). Al termine del set-up si realizza il modello stereolitografico del caso idealmenteultimato (Fig.22) e lo si usa come template per costruire unarco linguale ad inserzione verticale con PD System LingualSheath. L’arco, modellato in modo passivo rispetto almodello finale (Fig.23), avrà le informazioni per la gestionedi tutte le fasi del trattamento.

In questo modo l’arco linguale viene adattato alla nuovaanatomia dentale del modello ed una volta inserito nel cavoorale, risulta attivato dalla forza elastica incorporata edesplica dolcemente la sua azione terapeutica sino alraggiungimento della posizione dei molari programmata dalset-up digitale. L’utilizzo degli archi linguali ad inserzioneverticale con PD System Lingual Sheath, programmati conquesta metodica, riscontra un ottimo controllotridimensionale del torque, garantito dalla connessioneverticale tra slot e baionetta verticale (Fig.24,25). L’entitàdelle attivazioni è guidata dall’occlusione ideale del pazientee si svincola dalla capacità del singolo operatore; il protocollopreviene correzioni di entità inadeguata, che esitano inallungamenti dei tempi di trattamento, difficile gestione degliancoraggi o danni iatrogeni (Fig. 26,27).

Fig.21 Set up digitale dei molari con programmazionedel torque.

Fig.22 Modello master in gesso e modellostereolitografico con correzione del torque molari.

Fig.23 Modellazione dell'arco linguale sul modellostereolitografico

Fig.24 Lettura del dell'attivazione torque sul modellomaster.

Fig. 25 Controllo dell'attivazione torque programmatoesercitato dalla baionetta verticale dell'arco linguale.

Fig.26 Arco linguale con torque molare programmatosul modello master

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Conclusioni:Il PD System lingual sheath costituisce un sistemameccanico in 4D (fattore tempo compreso) in grado digarantire ottime prestazioni cliniche grazie ad un importantee preciso controllo degli elementi dentari interessati e allasua versatilità d’uso; inoltre, abbina il minimo disagio per ilpaziente e la semplicità d’uso per l’operatore nell’utilizzo diqualsiasi tipo di arco linguale a carico verticale.

Riassunto: Il sistema di archi linguali ad inserimento verticale illustratonell’articolo è di tipo autolegante e consente di renderedisinseribili verticalmente gli archi linguali dal cavo orale. Iltubo verticale garantisce il blocco dell’arco inserito e quindila stabilizzazione dello stesso alla banda ortodontica conun’ottima lettura delle informazioni in esso inserite.L’inserzione e la rimozione verticale dell’arco linguale dalnuovo tubo linguale verticale autolegante TVA può essereeffettuata numerose volte, grazie alle indicazioni fornite dalleindagini cliniche, alle modifiche migliorative applicate al PDSystem lingual sheath ed ai nuovi processi digitali diproduzione del dispositivo.

Bibliografia:

1) Docenti di Materiali Dentari e Tecnologie di Laboratorio delleUniversità Italiane: “Materiali e Tecnologie Odontostomatologiche”Ediz. Ariesdue srl, ottobre 2011; Pag.231 – 243. 2) De Simone P. International search report WIPO published underPCT. 19 August 2004. 3) De Simone P. Archi linguali e palatini PD ad inserzione verticale, peril controllo programmato dell’espansione Ortodontica. CorriereOrtodontico 2003.4) De Simone P. Archi linguali e palatini PD System: loro ancoraggiocon Cerniera Verticale Universale. Ortodonzia Tecnica 2006; febbraio1:12-16.5) De Simone P. Orthodays–ortodontotecnica in Cd-Rom Ed. Napoli:DeSimone Ortodonzia; 2004. 7) De Simone P. Poster ORTEC Firenze 2010 Archi linguali adinserzione verticale con PD System Lingual Sheath.8) Langlade M. Ottimizzazione trasversale. Brescia; Seven Life; 1997. 9) Lambini N. Note di laboratorio sull’espansione dell’arcata inferiore.

Bollettino informazioni ortodontiche 1999 ott;63:29-31.10) G. Pellegrino P. Manzo: Utilizzo clinico di archi linguali ad inserzioneverticale. Micerium News Novembre 2009. 11) G.Laino, P.Manzo, G.Pellegrino Poster SIDO 2010 (Società Italianadi Ortodonzia) Applicazioni Cliniche del PD System lingual sheath.Scuola di Specializzazione in Ortognatodonzia “Federico II” Universitàdi Napoli.12) G.Laino, G.Pellegrino A.Laino Poster Ricerca N°23 SIDO (SocietàItaliana di Ortodonzia) Firenze 2011. Sperimentazione e test meccanicidi due sistemi linguali ad inserzione verticale. Scuola di Specializzazionein Ortognatodonzia “Federico II” Università di Napoli.13) G.Laino, Capuozzo R., Ammendola L., Pellegrino G., Laino A. EOS(European Orthodontic Society) Santiago de Compostela Spain 2012.Comparison between two vertical tubes for the ausiliar arches supportedby mechanical test. Department of Dentistry and Maxillo-Facial Science,University of Naples “Federico II” .14) Marks MH, Corn H. Atlante di ortodonzia per l'adulto, scienza etecnica dentistica. Vol.1, 2. Milano: Ed. Internazionali; 1992. 15) OR-TEC. Manuale di tecnica ortodontica. Bologna: Ed Martina;1994.16) Pantaleoni N. Ortodontotecnica. Bologna: Ed. Grasso; 1985.17) Plaudetti R.: Ortodonzia Modulare. Edz. Orthorama 199418) Tedesco A., De Simone P. Gestione delle alterazioni trasversali conun nuovo dispositivo:PD System. Prima parte.Ortodonzia Tecnica2007;Settembre 3:13-16.19)Tedesco A., De Simone P. Gestione delle alterazioni trasversali conun nuovo dispositivo:PD System. Seconda parte Ortodonzia Tecnica2008; febbraio 1:7-10.20) Wilson WL, Wilson RC. Modular orthodontics. Rocky Mountain.

Fig.27 Arco Linguale PD System in TMA con controlloprogrammato del torque molari inserito nel cavo orale.

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Tutti a Rimini!

XX Convegno NazionaleTecnici Ortodontisti Italiani

Hotel Le Méridien

Via Lungomare Murri 13 - RiminiRimini 13 14 15 Giugno 2013

Per iscrizioni rivolgersi alla segreteria OR-TEC inviando un fax al numero 075 50.55.033 o una mail ad [email protected]. La segreteria é attiva tutti i giorni lavorativi dalle 15,00 alle 18,00 allo 075 50.55.073.

Relatori:

Dr. Christian Sand

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Dr. Chris Koebel

Dr.ssa Christine Fr

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Dr. Carlos de Salv

ador Planas

Dr.ssa Catalina Ca

nalda

Dr.ssa Anna Barbara Bim

ler Rhodes

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Il Russamento cronico o roncopatia cronica e la sindromeda apnee notturne ( OSAA Obstructive Sleep ApneaSindrome) sono un problema di grande attualità clinica esociale. Entrambe queste situazioni, perdurando nel tempo,possono portare a conseguenze anche gravi, come patologiecardiovascolari, fenomeni legati all’ipossigenazione notturnacronica, sonnolenza diurna, diminuzione del rendimentoscolastico, maggior rischio di incidenti alla guida e sul lavoro.RUSSAMENTO O RONCOPATIARumore inspiratorio causato da un restringimento delle vieaeere superiori è dovuto alla virazione dell’ugola del palatomolle e dei pilastri tonsillari.

L’OSASAlterazione della normale fisiologia del sonno caratterizzatada interruzioni e pause dello stesso dovute ad un blocco delpassaggio dell’aria a livello del naso o della gola. Gli sforzirespiratori continuano, nonostante l’ostruzione, finché nonparte uno stimolo centrale che spinge l’individuo ad unbreve risveglio; durante quest’ultimo viene ripristinata lapervietà delle vie aeree, il paziente riprende a respirare e si

riaddormenta.

Recenti statistiche rivelano che negli individui oltre i 40 annila percentuale di russatori è del 40% nel sesso femminile edel 60 % nel sesso maschile . L’approccio multidisciplinare permette di affrontare leproblematiche connesse al russamento e alle apnee notturnein modo completo e di fornire una terapia appropriata . Gli accertamenti necessari per chi soffre di queste patologiesono numerosi. In prima analisi il paziente deve esserevisitato dall’otorinolaringoiatra; seguiranno poi indaginipneumologiche, cardiologiche, di fisiopatologia respiratoria,monitoraggi nel sonno, valutazione del reflusso gastro-esofageo nonché visite neurologiche nel sospetto di apneedi origine centrale.Il russamento è la conseguenza di una costrizione delle vierespiratorie superiori; secondo la legge di Bernoulli e deltubo di Venturi infatti, la velocità di un fluido che passaattraverso un tubo aumenta al decrescere della sezione deltubo stesso. L’accelerazione dell’aria che attraversa le vie

Il russamento e la Sindrome delle Apnee Ostruttive nel sonno

Dr. PelosiOdontoiatra

Dinamica del russamento

Schema dei fenomeni ostruttivi nel sonno.

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OR todonziaTEC nica

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respiratorie determina una vibrazione dei tessuti molli dellafaringe, soprattutto ugola e palato molle, con la produzionedi suoni di minore o maggiore intensità.

Nelle forme gravi di apnea il livello di ossigeno nel sangue,il cosiddetto bloodstream, può scendere a livelli pericolosie condurre ad un aumento della pressione arteriosa. Il livellodi saturazione nella respirazione normale è del 97-100%; inapnea volontaria si può scendere sino al 93% (in rarisoggetti). In soggetti affetti da apnea notturna si possonoraggiungere livelli di saturazione di ossigeno del 60-80%.L’OSAS inizia ad essere clinicamente significativa quandola saturazione scende al di sotto dell’85%.

Diversi fattori possono causare la costrizione delle vierespiratorie: I'ipertrofia delle tonsille e /o delle adenoidi,uno stato di congestione nasale, una malocclusionecaratterizzata da micrognatia o retrognatia, unamacroglossia, o semplicemente un accumulo di tessutoadiposo nell'area faringea. In alcuni pazienti è stato anche unfrenulo corto .

Tutte queste condizioni possono predisporre al russamentoma il principale fattore scatenante è stato individuatonell’ipotonia dei muscoli della lingua e di quelli masticatori.Poichè la parete posteriore della lingua coincide di fatto conla parete anteriore delle vie respiratorie, il movimentoall'indietro di questa restringe automaticamente il lume adisposizione per il passaggio dell’aria. Inoltre, quando ildiaframma si contrae, creando una pressione negativa perl’inspirazione dell’aria causa anche un ribaltamento indietrodella base della lingua. Le vie respiratorie risultano cosiristrette e causano un’accelerazione del flusso dell'aria.Questo flusso, a sua volta, causa le rumorose vibrazioni delpalato molle e dell'ugola che caratterizzano il russamento. Quando la lingua è ribaltata indietro in completaopposizione con la parete posteriore della faringe e I'ariaorale e nasale non è più in grado di raggiungere i polmoni siparla di apnea notturna ( OSAA Obstructive Sleep ApneaSindrome) .Ogni qualvolta la lingua forma un sigillo con laparete posteriore della faringe, il diaframma intensifica i suoisforzi di inspirazione dell'aria e provoca, a sua volta, unachiusura ancora più ermetica. L'occlusione della faringe noncessa finche il biossido di carbonio nel sangue non raggiungelivelli tali da svegliare con una sonora sbuffata il paziente che,quasi immediatamente, si riaddormenterà. Questofenomeno può ripetersi anche un centinaio di volte nel corsodella notte senza che la persona al mattino ne abbia alcunricordo.

Le prime proposte di dispositivi orali per combattere ilrussamento e l’apnea notturna risalgono agli anni 30,

quando il nordamericano Esmarch propose l’ Esmarch-splint, dispositivo che protrudeva la mandibola e lastabilizzava in quella posizione.

In letteratura sono citati e consigliati vari dispositivi perl’avanzamento mandibolare; quelli che ritroviamo piùfrequentemente sono il MAD (mandibular advancementdevice) il MAA (mandibular advancement appliance). Nel 1983 il dott. Peter T.Gorge propose un apparecchioortodontico funzionale per la risoluzione di roncopatie eapnee denominato NAPA (nocturnal airway patencyaplliance).

Tutti questi dispositivi orali si propongono di:

protrudere la mandibola e allontanare la lingua dallaparete posteriore della faringe

stabilizzare la mandibola e inibire l’apertura della boccapermettendo di anteriorizzare lo ioide e la lingua

aumentare la dimensione verticale per indurre a livellodell’ Atm un riflesso che attiva il muscolo genioglosso e tendea protrudere la lingua.

Questi apparecchi di avanzamento mandibolare hanno tuttiottimi risultati nel trattamento del russamento. Diversi autorine consigliano l’uso anche su pazienti che soffrono di apneee nell’80 % di questi si ha una riduzione dell’indice didifficoltà respiratoria (RDI) . Esistono anche altre apparecchiature orali che si prefiggonodi contrastare il russamento; alcune di queste modificano laposizione della lingua, altre ne realizzano una ritenzione, altreancora sollevano il palato molle . La letteratura internazionale è concorde nel consigliare fratutti questi dispositivi quelli che anteriorizzano la mandibola.

Dispositivo SilensorCARATTERISTICHE GENERALI

Questo sistema è costituito da 2 placche termostampate, unaper l’arcata superiore ed una per l’inferiore che possonoessere realizzate in materiale rigido o semimorbido.

Dispositivo ortodontico per le OSAS

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Questi 2 splint sono uniti in una posizione predeterminatada 2 connettori plastici fissati a destra e a sinistra allasuperficie vestibolare dei canini superiori e alla superficielinguale dei primi molari inferiori. Il clinico sceglie lalunghezza dei connettori a seconda dell’entità dellaprotrusione mandibolare da effettuare.

Il comfort è superiore rispetto ad altri sistemi orali, oltre cheper le dimensioni anche perché il paziente riesce amantenere una certa mobilità mandibolare, anche se imovimenti di abbassamento e di retrusione rimangonocomunque limitati.In apnea notturna l’efficacia del sistema dovrebbe esseretestata caso per caso. L’utilizzo è controindicato in pazienticon disfunzioni miofacciali, artropatie all’ATM, e problemiparodontali avanzati. Non può essere utilizzato su soggettiedentuli e deve essere fissato a una dentatura residua chepossa garantire un’adeguata ritenzione.

A Questo punto il nostro sistema antirussamento è prontoper essere indossato dal paziente.Noi effettuiamo il primo controllo dopo una settimana,quindi ad un mese e successivamente a tre mesi percontrollare lo stato dell’apparecchiatura.Il paziente nel frattempo si sottoporrà ad un esame del sonno

I due splint del Silensor

Il dispositivo Silensor

Il dispositivo in situ

Schema del meccanismo di azione del DispositivoSilensor

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È stato un onore per noi tutti aver avuto la possibilità di collaborare con questo grande presidente durante il suo

mandato.

Di seguito un piccolo riesumè delle maggiori iniziative svolte tra il 2009 e il 2012.

A nome del consiglio e di tutti gli associati Grazie

Stefano

Corso base Salerno 2009Convegno Rimini 2009

Convegno Rimini 2010 Congresso Firenze 2010 Convegno Parma 2010

Convegno Rimini 2010

Congresso Roma 2009

Presidenza Stefan

o Della Vecchia

“Quattro Anni di

Successi in Ortec

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Convegno Rimini 2011

Congresso Roma 2011

OR todonziaTEC nica

Corso Universitario Aquila 2012

Grazie Presidente

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R. Martina - V. D’Antò – A. GaleottiLa Terapia Funzionale delle Classi II

Con la Bite Jumping AppliancesCollana di Ortodonzia (diretta dal Prof. Caprioglio)

n. 32 Edizioni Martina (Bologna) Luglio 2012- Stessi autori - edizione Inglese

The Functional treatment of class II malocclusionsWith the Bite Jumpimg Appliance

(n. 32) - Ed.Martina – Bologna Luglio 2012

Ho l'onore e il grande piacere di recensire questa monografia dovuta ad una delle scuole più valide, dinamiche ed incontinua evoluzione, vale a dire la Scuola partenopea della Università degli Studi Federico II diretta dal Prof. RobertoMartina.

Ho avuto la fortuna di conoscerlo molto giovane, già al seguito del padre noto ed apprezzato ortodontista fra i pochi pionieridegli anni 60 di grande rigore etico e morale e con una grande determinazione nell'aggiornamento continuo.Il figlio Roberto ha saputo fare sue queste grandi doti paterne e già giovanissimo si è dedicato subito esclusivamenteall'Ortodonzia frequentando la prima ed unica allora Scuola di Specializzazione Italiana di Ortodonzia presso l'Universitàdi Cagliari diretta dal Prof. Paolo Falconi, ove pure io ero docente, e dopo il periodo degli studi ottenne la specialità apieni voti nel 1977 figurando come il migliore degli allievi per serietà scrupolosità di ricerca e perfetti risultati clinicidi pazienti in cura.

Ebbi anche l'onore di seguirlo per la sua tesi di specialità.Tornato presso la sua Università di Napoli Federico II seppe immediatamente organizzare un reparto e poi una veraScuola di Specializzazione in Ortodonzia ed al tempo stesso proseguire celermente l'iter della sua carriera Accademicaprima come Professore Associato e poi Ordinario.

La sua passione per lo studio dell'ortodonzia lo portò ad affrontare molti corsi e cliniche universitarie all'estero apartecipare a congressi internazionali ed al tempo stesso a creare un centro ricerche scientifiche clinico e sperimentale dialto livello presso la sua clinica.Per tali meriti fu anche se molto giovane chiamato alla presidenza della S.I.D.O.(Società Italiana di Ortodonzia) negli anni 90 seguito poi dalla nomina a Presidente della E.O.S. (European OrthodonticSociety) culminata con un indimenticabile Congressso Internazionale a Sorrento di altissimo livello scientifico.

Oggi la sua Scuola vanta numerosi allievi che cresciuti sotto la sua guida di grande maestro didattico hanno raggiuntonotevoli posizioni di ruolo sia universitarie che ospedaliere e molti sono apprezzati professionisti e che collaboranoancora attivamente con la scuola.

Col numero 32 la collana si è arricchita di un evento straordinario: la collana sarà stampata d'ora innanzi incontemporanea anche in Inglese grazie alla lungimiranza ed al coraggio del caro Editore Dr. Alfredo Martina.Il Prof. R. Martina presenta la terapia funzionale delle classi seconde con la Bite Jumping Appliance (B.J.A)tecnica messa a punto dal Prof. Franz Gunter Sander.

Questa tecnica permette di ottenere notevoli e stabili risultati in queste particolari situazioni patologiche.Dopo la scelta dell'apparecchiatura funzionale, vengono esposti i vantaggi biomeccanici e clinici a seguire poi la tempisticadel trattamento.

Un vasto capitolo è dedicato alla descrizione e presentazione dei casi clinici con una ricca e precisa iconografia. Dueparticolari capitoli sono dedicati ai trattamenti in pazienti iperdivergenti ed all'opposto con morso coperto .Le considerazioni conclusive ed una ricca bibliografia chiudono poi la monografia.

RECENSIONE

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Hanno collaborato col Prof. R. Martina il Dr. V. D'Antò, curando le varie fasi della terapia dei casi clinici e la Dott.ssa A.Galeotti responsabile di struttura semplice dipartimentale di Odontostomatologia dell'Ospedale Bambin Gesù di Romaper la ricerca scientifica sulla validità dei risultati.

Particolare menzione riguarda poi la descrizione della preparazione dei manufatti curata da un laboratorio specializzatodiretto dall'odontotecnico M. Cicatiello.

Questa tecnica oltre ai tradizionali obiettivi occlusali permette anche il miglior raggiungimento degli obiettivi estetici.Vorrei sottolineare fra i tanti pregi della monografia due in particolare.Il primo è dato dall'accuratezza che gli autori pongono nella Diagnosi basata con ogni mezzo disponibile per valutareesattamente a quale tipo di seconda classe il paziente appartiene ponendo grande attenzione anche alla valutazione esteticausando la metodologia di Fränkel, molto attendibile specie nei normo ed ipodivergenti,per stabilire poi l' esatto timing delmomento della terapia.

La seconda e' rappresentata dall' analisi dei vantaggi biomeccanici e clinici della BJA, fra i quali oltre la solidità dell'apparecchio e la facilità di riattivazione, vi e' soprattutto il vantaggio di una ottima propulsione mandibolare anche nellaRest Position ,e quindi di essere attiva anche nelle ore notturne , e poi ancora la possibilità di non usare eccessivi rialzi edinfine come la forza reattiva scaricandosi sul mascellare passi vicino al centro di resistenza(Key Ridge) ,evitando ancheforme di rotazione del mascellare e conseguente post rotazione mandibolare.

Infine in base alla Evidence Base Medicine(EBM)ottime le ricerche svolte dalla sua Scuola con la Clinica del Bambin Gesu'di Roma con un efficiente RCT(Randomized Clinical Trial) che dimostrano la efficacia della terapia con il B.J.A. La chiarezza della esposizione ed i vari passaggi tecnici permettono di avere a disposizione un manuale clinico operativoefficace e pratico.

Mi auguro che sia adottato presso le scuole di specializzazione e poi da ogni professionista che ami avere a disposizioneuna ulteriore tecnica utilissima per alcune particolari patologie.

All'Editore Dott. Alfredo Martina ancora un plauso e un ringraziamento per l'inesauribile energia ed entusiasmo nel propriolavoro che continua a profondere onde migliorare ulteriormente la collana nella sua veste tipografica ed iconografica, eper avermi sempre sostenuto, incoraggiato ed essere sempre stato vicino con la saggezza sua nei momenti più delicati o perdecisioni difficili.

Prof. Damaso Capriogliogià Direttore Cattedra di Ortognatodonzia e Gnatologia

Docente di Etica Università degli Studi di Parma

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‘Report’

‘Gli eventi Ortec d

el passato’

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Sold-out, termine inglese per comunicare il tutto esaurito che si è avuto in occasione del Corso pratico di costruzione dellaPFB Placca Funzionale Bracco, che si è tenuto presso la Dental School del Lingotto di Torinolo scorso 26-27 Maggio.In primavera molti soci hanno avuto il piacere di partecipare ad una full immersion dei dispositivi funzionali a bite metallico,il Corso è stato tenuto dal Prof. Pietro Bracco nella splendida aula laboratorio, ove ogni partecipante ha eseguito lacostruzione step by step di ogni singolo componete secondo le indicazioni dell’autore.

Nei due giorni di corso sono stati illustrati tutti i particolari per una corretta costruzione dei dispositivi, la parte pratica èstata illustrata in modo egregio dal nostro Socio Massimo Bracco che ha mostrato ai partecipanti le proprietà fondamentalidei componenti. Lo spirito culturale della nostra associazione ha trovato un profondo estimatore nel Prof. Bracco, il quale si è offerto inmodo completo ad insegnare in un primo incontro a Bologna le caratteristiche filosofiche della sua apparecchiatura e poiin questo secondo incontro ha evidenziato tutti quei aspetti costruttivi che sono necessari per la corretta realizzazione dellasua apparecchiatura.

Tutti i partecipanti hanno avuto il modo di interfacciarsi con i relatori creando un dialogo molto costruttivo.Giornate come quelle piemontesi sono indubbiamente mattoni fondamentali ove costruire la nostra professione, ed è loscopo della nostra associazione organizzare tali eventi.

Il segretario Roberto Giammarini

26-27 Maggio 2012Corso Pratico di Costruzione

su Modelli Gnatostatici della PFB- FGBDental School Lingotto

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Prof. Pietro Bracco e odontotecnico Massimo Bracco

Fasi teoriche

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Fasi di rifinitura PFB

Partecipanti alla pratica

Il Prof. Bracco con un’allieva

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Firenze città di arte, storia e cultura è stata ancora una volta la sede del nostro Congresso Nazionale, che come accade,ormai da un po’ di anni si è svolto nella storica Fortezza di Basso, nell’ambito del Congresso Sido. L’evento in terra toscanaè stato l’ultimo atto ufficiale del Consiglio della Presidenza di Stefano Della Vecchia che, in questi quattro anni, ha svoltoun ottimo lavoro.

Anche in questa occasione l’Or-Tec ha dimostrato la sua capacità di promuovere cultura e aggiornamento con un programmascientifico veramente interessante e grazie ad una virtuosa gestione economica tutti i soci hanno potuto parteciparegratuitamente all’evento.

Stefano Della Vecchia, porgendo il saluto ad una salapien, ha dato il via alla sessione mattutina tutta di stampoPartenopeo, lasciando la parola ai presidenti di seduta;Dott.Sergio Paduano e il Collega Gianni Caria.

Ospite d’eccezione il Prof. Roberto Martina direttoredella Scuola di specializzazione in Ortognatodonziadell’Università “Federico II°” che insieme all’associatoMassimo Cicatiello ha trattato un interessante relazioneriguardante l’apparecchio Bite-Jumping del Prof. Sander.

Mentre il prof. Martina ha illustrato i risultati clinici diuna approfondita ricerca sviluppata in questi anni pressoil suo dipartimento sull’utilizzo della BJA, con riferimento al pattern di crescita del paziente, Massimo Cicatiello haapprofondito gli aspetti tecnici relativi alla costruzione del dispositivo stesso evidenziando, didatticamente, la modificaprevista dal protocollo “MARTINA”. pensata per favorire l’estrusione dei molari inferiori.

Gli Allineatori dentali con una la metodica “S.A.R SYSTEM” è stato l’argomento illustrato dal dottor MassimilianoCiaravolo ed i soci Gennaro e Ciro Pisano. Questa nuova sistematica di allineamento prevede l’utilizzo di un'unica

mascherina con attacchi sul gruppo frontale,così da renderlaelastica e facilmente adattabile all’arcata, anche dopoeventuali pause terapeutiche. Il dr. Ciaravolo, presentandoalcuni casi, ha voluto dimostrare le possibilità che questatecnica offre mentre, il giovanissimo collega Gennaro Pisano,al debutto come relatore ed accompagnato dal padre, hamostrato alcuni passaggi della costruzione.

Il Prof Nunzio Cirulli, il Prof. Matteo Beretta e il Prof.Aldo Macchi docenti dell’Università INSUBRIA ci hannoevidenziato i vantaggi per la pianificazione di una terapia

44° Congresso Nazionale OR-TEC

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ortodontica linguale che prevede una programmazionetridimensionale e virtuale utilizzando la diagnostica 3Dmediante TC CONE BEAN. Questa tecnologia, attraversoun’unica rilevazione sul paziente, permette di visualizzaretridimensionalmente ossa, tessuti molli e denti, inoltrerende possibile l’esecuzione di un tracciato in 3D, lapianificazione del set-up ed infine il posizionamentovirtuale degli attacchi. Con questi stessi dati grazie al Cad-cam, mediante uno stereolitografo, è possibile ottenere sia

i modelli solidi delle arcate sia dei transfert per il bondaggio indiretto.

Quest’ultimo argomento induce ad una riflessione sul futuro dell’odontotecnico, nello specifico, del tecnico-ortodontico,che dovrà, molto presto, confrontarsi con nuove tecnologie che richiederanno maggiori competenze Risulta evidente quindila necessità di dover avviare un percorso formativo universitario in grado di preparare la nuova figura professionale delodontotecnico specializzato in “TECNICA ORTODONTICA di LABORATORIO”.

Ritornando al congresso, si è arrivati alla pausa che, oltre a permetterci di gustare le pietanze del ricco buffet, in questaoccasione quelle tipiche toscane, ci ha permesso di poter visitare l’esposizione merceologica che ha visto presenti le maggioriaziende leader del settore sia italiane che straniere.

La sessione pomeridiana presieduta dalla Dott.ssa Giuseppina Laganà e dalla collega Manuela Tromba ha visto il debuttodel socio Stefano Lumetta, dalla splendida Sicilia, che ha illustrato, con una chiara esposizione, tutti i passaggi dellacostruzione di un’apparecchiatura funzionale “Attivatore”, mentre la Dott.ssa Giorgia Buffa, con una piacevole lezione, ciha dimostrato come, queste ultime, sono in grado di modificare i rapporti tra basi ossee e arcate dentarie, attraverso unastimolazione funzionale.

L’obiettivo di una perfezione estetica spinge sempre più pazienti verso una maggiore richiesta di ortodonzia cosmetica conallineatori invisibili. Il Prof. Joseph Giordanetto, evidenziando questo dato commerciale, si è soffermato su quelle chesono le differenze tra un trattamento puramente estetico del gruppo frontale ed una terapia ortodontica. Ha ribadito,esplicitamente, la maggiore precisione che un set-up virtuale offre per la pianificazione di un trattamento con gli Aligner.

A seguire, la Dott.ssa Manuela Mucedero, ha delineato lelinee guida di una gestione terapeutica di un trattamentoortodontico per il recupero dei canini inclusi. E’ necessarioutilizzare dispositivi di ancoraggio intraorali nella gestionedelle forze da applicare per la trazione e l’utilizzo di archipalatali o Quad-Helix, opportunamente progettati conocchielli sia in posizione palatale che vestibolare dannogaranzia di massimo ancoraggio e di maggior controllo delleforze applicate.

Il ruolo dell’Oral Device nelle OSAS è l’argomento trattato dai Prof.ri Camillo Azzuni,Giulio Gasparini e Sandro Pelodel “Policlinico GEMELLI”, la loro lezione ha affrontato i problemi respiratori derivanti dalle apnee notturne nei bambinimostrando delle immagini, a volte anche molto cruente, di interventi di avanzamento del massiccio facciale anteriorenecessario in pazienti con malformazioni cranio-facciali.

La giornata congressuale si è conclusa con l’assemblea ordinaria in cui si è eletto il nuovo consiglio.

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Simpatica e rilassante è stata la serata tra amici che si sono mostrati molto interessati anche alle saporite bisteccheaccompagnate da un buon bicchiere di CHIANTI.

Presieduta dal Prof. Raffaele Sacerdoti e dal collega FabioFantozzi, la giornata di sabato è iniziata con il Dott GianniManes Gravina che, in riferimento alla sua esperienza, haconfermato quanto sia fondamentale la collaborazione con illaboratorio ortodontico,.la condivisione della ricerca per lasoluzione più idonea nella fase progettuale può avvenire soloattraverso un costruttivo confronto tra Ortodontista eOdontotecnico.

La Tomografia assiale computerizzata ha rivoluzionato laradiologia odontoiatrica e maxillo-facciale, come ha ricordatola Prof.ssa Rosalia Leonardi, questo tipo di indagine risultainfatti assai utile in ortodonzia per denti ectopici esoprannumerari ed è in grado di valutare quantità e qualitàdell’osso in virtù dello spostamento dentario.

Prima della pausa caffè il neo eletto presidente PatrizioEvangelista, dopo un breve saluto insieme al consiglio uscente, ha consegnato un presente ad un commosso Stefano DellaVecchia a cui è stato tributato un caloroso applauso.

Grazie ad una, inconsueta, ma interessantissima video conferenza l‘ Avvocato Roberto Longhin ha affrontato le prospettivedi una riqualificazione della professione dell’Odontotecnico in una veste specialistica; non certo per il capriccio di un titoloma bensì come riconoscimento di una professionalità che ha ormai un ruolo ben preciso nel Sistema Odontoiatrico.

Sicuramente l’istituzione del corso di Specializzazione di Tecnica Ortodontica di Laboratorio presso l’Università de L’Aquilache, tra l’altro, non viola alcuna norma giuridica, rappresenta una buona base di partenza così da auspicare che anche altriatenei seguano la stessa linea. L’Avv.to Longhin ha ipotizzato eventualmente l’istituzione di un percorso formativo pressoaltre facoltà Universitarie al di fuori della sfera medica (ad esempio, ingegneria), così da sgomberare il campo da equivocied al tempo stesso, attribuire al tecnico-ortodontico una specializzazione che gli permetta di essere al passo con leinnovazioni tecnologiche, garantendone preparazione e professionalità.

Le valutazioni del Longhin hanno stimolato un vivace dibattito in sala confermando l’interesse dei colleghi verso le iniziativeatte al raggiungimento del tanto atteso “profilo professionale”.

Si spengono i riflettori sul 44° congresso, ultimo atto della presidenza Della Vecchia e gia si è proiettati al futuro ricco disorprese che vedrà in prima linea Patrizio Evangelista.

All’amico Stefano, un grazie per l’impegno profuso, a Patrizio un forte in bocca al lupo e…..ai soci cosa dire?

Cambiano i presidenti ma basti ricordare che l’associazione Siamo Tutti Noi con la Nostra partecipazione e Tanta passione!

Massimo Cicatiello

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ROMA 14/15 Settembre 2012Corso Base Ortodonzia FissaNella bella cornice dell’Istituto Edmondo De Amicis in Roma si è svolto il terzo incontro Ortec sull’ Ortodonzia Fissa diBase, incontri che Ortec ha fortemente voluto per divulgare latecnica ortodontica hai propri associati e all’interno delle scuoleodontotecniche italiane.

Relatore del corso Roberto Accorsi (Lorilabors Modena), tutorStefano Negrini e Giuseppe Grimaldi.Al corso hanno partecipato 15 associati Ortec e gli alunni delleclassi 4 e 5 dell’Istituto.

Il programma molto fitto ed importante ha spaziato dai concetti dell’ortodonzia fissa, realizzazione dei modelli con bande,modellazione dei dispositivi fissi saldati attivi e passivi sui concetti di distalizzazione e biomeccaniche di movimento,

disgiuntore palatino, saldatura al laser, dispositivi preprotesici e disegnati al Cad.

Un programma molto impegnativo che il relatore Roberto Accorsi a brillantementesviluppato cercando di rendere il tutto fruibile ad un pubblico in parte conoscitore dellamateria in parte neofita completo sulle tematiche ortodontiche come i ragazzi del 4 e 5 annodell’ Istituto De Amicis, che hanno così potuto conoscere questa affascinante materiadirettamente da una associazione come Ortec (cosa non scontata).

Nel pomeriggio del venerdì ci si è poi trasferiti nelle aule di laboratorio dell’istituto per laesercitazioni pratiche, su modelli e materialeortodontico gentilmente offerto dalla

Forestadental, la quale ci ha permesso di confezionare i dispositivi previsti dalprogramma dal programma didattico.

Ogni partecipante ha potuto cimentarsi con la costruzione dei dispositivi, e leproblematiche legate alla loro progettazione.I tutor a loro volta hanno assistito con il relatore il gruppo, cercando di seguirei partecipanti e rispondere alle loro domande, cercando di sviscerare le varietematiche legate alla realizzazione dei manufatti, alla loro varianti dai dispositividi base e alla loro attivazione.

Alla fine della giornata di sabato Ortec ha lasciato a tutti i presenti un sillabo del corso realizzato dal relatore e un attestatodi partecipazione a tutti gli inscritti.

A conclusione di questa terza esperienza Ortec ringraziatutti i partecipanti e l’Istituto Edmondo De Amicis perl’ospitalità e la possibilità di far conoscere l’ortodonzia almondo scolastico Odontotecnico.

Culturale Ortec

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Convegno Rimini 2012“Foto Gallery”

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Amici di Brugg23-25 Maggio 2013 RIMINI

XX Convegno Ortec 13-15 Giugno 2013

RIMINI45° Congresso Ortec8-9 Novembre 2013ROMA

Corso Liberty-Bielle21-22 Settembre 2013

UDINE

Save The Date 2013