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Preventivi e sopralluoghi gratuiti cell. 348 6046422 [email protected] · www.vivaibarendi.com Seguici su Progettazione Realizzazione Potature ad alto fusto Giardini, Parchi Terrazzi Irrigazione Manutenzione ASSISTENZA TECNICA tel. 049 5352500 TV Elettrodomestici Condizionatori Antenne TV Satellite Via Maddalena di Canossa, 4/a - 35026 Conselve (Pd) - vicino IN’S on-line: Periodico d’informazione locale - Anno XXIII n. 49 • Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 nº 46) Art. 1, Comma 1, NE/PD Fiesso, Fossò e Vigonovo al voto, è battaglia per i municipi della Riviera Ovest DOLO Amianto a tonnellate sul terreno 7 APPROFONDIMENTO La Regione presenta il progetto sull’Idrovia 16 FOSSÒ Claudia Lazzari e le onde gravitazionali 10 DOLO Ville Card, circuito per rilanciare il turismo 8 PIANIGA Unioni Civili in arrivo, sindaci contrari 11 In tutti e tre i paesi si ripresentano i sindaci uscenti per il secondo mandato. A Vigonovo sono già pronte cinque liste, a Fossò quattro servizi alle pagg 10,12,15 Cultura p.17 Sport p.18 Attualità pp.20-21 Salute p.31 APRILE 2016 Date a Cesare quel che è di Cesare Germana Urbani >[email protected]< M entre andiamo in stampa arriva la notizia che po- trebbero partire a giorni i lavori per costruire una barriera anti profughi al Brennero. Finisce così il sogno di un’Europa unita e libera, il sogno di un continente for- te e generoso capace di lanciare al mondo un messaggio intriso di coraggio e solidarietà. Il mondo è cambiato, dicono in molti, occorre tornare indietro, marcare i con- fini, respingere gli invasori! segue a pag 3 L’informazione locale è sempre con te + 65% nuove sessioni www.lapiazzaweb.it POLITICA Macroregione fra Veneto, Friuli e Trentino 25 SOCIETÀ Il Veneto vara una nuova legge anti moschee 22 CULTURA Helmut Newton seduce Venezia con le sue foto 27

Riviera ovest marz2016 n35

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Riviera ovest marz2016 n35

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E/PD

Fiesso, Fossò e Vigonovo al voto, è battaglia per i municipi

della Riviera Ovest

DOLO

Amianto a tonnellate sul terreno7

APPROFONDIMENTO

La Regione presenta il progetto sull’Idrovia16

FOSSÒ

Claudia Lazzari e le onde gravitazionali10

DOLO

Ville Card, circuito per rilanciare il turismo 8

PIANIGA

Unioni Civili in arrivo, sindaci contrari11

In tutti e tre i paesi si ripresentano i sindaci uscenti per il secondo mandato. A Vigonovo sono già pronte cinque liste, a Fossò quattro servizi alle pagg 10,12,15

Cultura p.17 Sport p.18 Attualità pp.20-21 Salute p.31 A

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Date a Cesare quel che è di Cesare

Germana Urbani >[email protected]<

Mentre andiamo in stampa arriva la notizia che po-trebbero partire a giorni i lavori per costruire una

barriera anti profughi al Brennero. Finisce così il sogno di un’Europa unita e libera, il sogno di un continente for-te e generoso capace di lanciare al mondo un messaggio intriso di coraggio e solidarietà. Il mondo è cambiato, dicono in molti, occorre tornare indietro, marcare i con-fini, respingere gli invasori!

segue a pag 3

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POLITIcA

Macroregione fra Veneto, Friuli e Trentino25

SOcIETà

Il Veneto vara una nuova legge anti moschee22

cuLTuRA

Helmut Newton seduce Venezia con le sue foto27

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Redazione: Direttore responsabile (ad interim) Germana Urbani >[email protected]< Ornella Jovane >[email protected]<

La maratonina colora la RivieraQ uasi duemila atleti hanno partecipato alla diciannovesima com-

petizione internazionale Dogi’s Half Marathon (la Maratonina dei Dogi ). La mezza maratona ha una lunghezza di 21 chilometri e ha attraversato i comuni di Dolo, Fiesso d’Artico, Stra e Mira. La partenza e l’arrivo, di questa edizione, è stata Piazza Cantiere a Dolo, dove si sono tenuti anche alcuni eventi collaterali quali: l’expo, la corsa sui tacchi, esibizioni sportive, nordic walking. L’evento per un giorno ha colorato la Riviera di tanta allegria e partecipazione. Tantissimi i residenti che hanno assistito alla gara assiepati ai lati delle strade. L’anno prossimo ricorrerà il ventennale della competizione, si correrà con partenza Fiesso d’Artico. Ma ecco i risultati. I primi a tagliare il traguardo sono stati due keniani, già dati come favoriti per la vittoria. Nella categoria uomini Alfred Kimeli Ronoh in 1 ora 2 minuti 43 secon-di e donne Lucy Wambui Murigi 1 ora 12 minuti 30 secondi. I migliori italiani: il bellunese Sacchet e la bergamasca Gelmi. Trofeo Bragato a Vicenza Marathon. Alfred Kimeli Ronoh è l’ottavo keniano che ha scritto il proprio nome nell’albo d’oro della Dogi’s Half Marathon, ha tagliato il traguardo dopo aver allungato, in maniera decisa, al di-ciottesimo chilometro, lasciando indietro i connazionali Henry Kibet Kimtai e Paul Kariuki Mwangi, con i quali aveva gareggiato sino a quel momento. I primi cinque, nella categoria maschile sono: Alfred Kimeli Ronoh (Kenya), secondo Henry Kibet Kimtai (Kenya) e terzo a Paul Kariuki Mwangi (Kenya) Il quarto posto a Lucio Sacchet (Ana Atletica Feltre) e quinto Mohamed Raphael Tahary (Gruppo Alpinistico Verto-vese). I primi cinque nella categoria femminile: Lucy Wambui Murigi (Kenya) seconda Pauline Eapan (Kenya) e terza Luisa Gelmi (Gruppo Alpinistico Vertovese). Quarta Alessia Danieli (Due Torri Sporting No-ale) e quinta Anna Zilio (Vicenza Marathon). Roberta Pasqualetto

Il prossimo anno correrà il ventennale della manifestazione

Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe BergantinCentro Stampa: Rotopress International via Breccia · Loreto (An)

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

Chiuso in redazione l’11 Aprile 2016è un marchio registrato di proprietà

di Srl

della Riviera Ovest

Date a Cesare quel che è di Cesare

Germana Urbani > [email protected] <

Non siamo in guerra eppure l’Europa ha paura: teme lo straniero, il migrante, il terro-rista, l’islam; e non fa nulla per nasconderlo.

Peccato, forse un atteggiamento diverso sarebbe più redditizio, forse tornare indietro e irrigidirsi su posizioni difensive anziché in-clusive non è sempre la soluzione migliore. Certo in molti pensano il contrario.

E così, nuove barriere, religiose questa volta, si alzano anche in Veneto.

Da pochi giorni è stata varata la cosiddet-ta legge anti moschee.

Una norma che riordina, nelle intenzioni, le regole in merito ai luoghi e alle pratiche di culto ma che, nei fatti, obbligherà buona par-te delle moschee sorte in regione a chiudere i battenti.

Un’altra barriera che si alza, dunque, nel nome della sicurezza e del controllo.

Ci farà bene? Molte delle sale di preghiera islamiche

nate nei nostri paesi in tanti anni di presen-za musulmana sono gestite da associazioni e si trovano fuori dalle zone F dei vecchi piani regolatori.

Cosa decideranno di fare i sindaci per mettere ordine su quanto c’è di ormai conso-lidato nei propri comuni?

Come si comporteranno coloro che, vo-lendo riunirsi in nome del proprio Dio, chie-deranno l’autorizzazione al sindaco e questi gliela negherà?

Le guerre di religione, insegna la storia, sono sempre sanguinose e insensate. E’ per questo che la libertà di culto è garantita dalla nostra Carta Costituzionale.

Pensiamoci.

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato

a oltre 250.000 famiglie del Veneto. Questa edizione raggiunge

le zone di Dolo, Fiesso, Stra, Vigonovo, e Fossò per un numero

complessivo di 12.165 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia

n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120

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80 mila potenziali esenzioni nel comprensorio

L ’Ulss 13 sta provvedendo in queste set-timane all’invio a domicilio delle esen-

zioni per reddito (7R2) validate dalla Agen-zia delle Entrate per i nuovi aventi diritto.

Ma quanti sono gli esenti? Gli interessati tra Miranese e Riviera sono circa 80 mila cittadini, di cui 65 mila hanno un reddito lordo familiare complessivo inferiore a 29 mila euro.

L ’esenzione riguarda tutta la diagnosti-ca, gli esami strumentali e di laboratorio ed eventuali ingressi al Pronto soccorso. Da questo mese saranno scaricabili dal sito in-ternet della Regione Veneto (https://salute.regione.veneto.it/web/guest/servizi/esen-zioni) i certificati per coloro che sono già stati censiti, e hanno maturato i diritti all’e-

senzione. Per i cittadini che non risultano re-gistrati è possibile recarsi al proprio distretto socio sanitario muniti di fotocopia di vali-do documento d’identità e tessera sanitaria Team (azzurra), dove potranno compilare un’autodichiarazione. Se si delega un’altra persona quest’ultima, munita di proprio do-cumento di riconoscimento, dovrà esibire delega con copia del documento di identità e tessera sanitaria Team del delegante.

La certificazione rilasciata dovrà poi esse-re esibita al proprio medico curante che si preoccuperà di riportare l’esenzione qualo-ra previsto. I cittadini aventi diritto possono rivolgersi agli uffici distrettuali della Ulss 13 dove, per facilitare il rilascio delle esenzioni, sono previste delle aperture straordinarie,

oltre agli orari normali di accesso, nei pome-riggi di aprile.

In Riviera del Brenta al distretto di Mira in via Nazionale: i martedì 12-19 aprile dalle ore 14 alle 16. Al distretto di Camponogara poco distante dal municipio: i mercoledì 13-20 aprile dalle ore 14 alle ore 16.

Tanti anche a Stra i cittadini che sono in-teressati e che in queste settimane hanno telefonato in municipio per avere delucida-zioni.

I l tema della sanità infatti è molto sentito soprattutto fra le persone anziane e con dif-ficoltàmotorie e malattie croniche. Persone che spesso hanno un reddito non elevato.

Alressandro Abbadir

concorso fotografico in villa Pisani, tutti i premiati

S i è svolta nelle scor-se settimane, nella

biblioteca comunale di Stra, la cerimonia di premiazione della pri-ma edi ione del concorso fotografico “Maschere in Villa”, promosso in occa-sione del “19’ Carnevale in Villa” che si è tenuto a febbraio in centro a Stra e in villa Pisani. L’idea di questo concorso fotografico è venuta a Cristina Borgato, assessore alla cultura di Stra, sulla base dell’ana-loga esperienza del Concorso Fotografico organizzato in occasione della Riviera Fiorita a settembre. E’ stato così coinvolto il circolo fotografico “L’Obiettivo” di Dolo presieduto da Gianpaolo Prando. A partecipare sono state quarantasette persone e il livello delle foto-grafie scattate è stato ritenuto qualitativamente molto buono. Unico vincolo era che le fotografie fossero scattate in occasione della grande festa di carnevale che ha attirato oltre 14 mila persone a Stra. A valu-tare le opere è stata una giuria tecnica composta da Graziano Zanin (Bfi e Afi delegato regionale Fiaf), Gianpaolo Prando (Bfi-Afiap dele-gato provinciale di Venezia) e Giuseppe Ferrati (Bfi delegato provin-ciale di Padova). Dopo un’attenta analisi delle fotografie sono stati scelte tre opere e due segnalate. Il primo premio è stato assegnato ad Adriano Favero di Legnaro (Padova) con la foto “Dama alla finestra”. Al secondo posto è giunto Giocondo Valdini di Silea (Treviso) con “Lu-brificare diversamente” mentre al terzo Alessandro Longhin di Mira con “Pioggia di allegria”. Sono state segnalate altre due fotografie: “Repubblica dei Balocchi, presidente del consiglio onorevole Mangia-fuoco” di Ducio Peruch di Marcon e “La Nazionale dell’Imperatore” di Massimo Ruta di Pianiga. G.P.

L’esenzione in Riviera e Miranese riguarda tutta la diagnostica, gli esami strumentali, di laboratorio ed eventuali ingressi al Pronto soccorso

Stra 4 www.lapiazzaweb.it

Progetto “Superabile” lavori al via

Sono partiti a metà marzo, sull’argine nord del Naviglio

Brenta, i lavori per la realizza-zione del progetto “Superabile”. “Questo - spiega il Comune - pre-vede la creazione di percorsi faci-litati per persone con ridotta ca-pacità motoria, dal piano acqueo (il Naviglio) al piano stradale, con l’obiettivo di favorire l’acces-so alle bellezze del nostro territo-rio”. Saranno quindi costruiti un nuovo imbarcadero per barche di piccole dimensioni, dove una vol-ta era ospitata la peschiera e sarà prolungato l’attuale imbarcadero sul lato del Parco delle Rimem-branze. Sarà quindi realizzato un attraversamento pedonale, for-nito di semaforo a chiamata, che permetterà ai pedoni di raggiun-gere in tutta sicurezza le ville del territorio, compresa villa Pisani. Il progetto è stato possibile gra-zie a un finanziamento regiona-le pari a 144 mila euro tramite il Fondo per lo Sviluppo e la Coesio-ne 2007-2013

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www.cercocasacamponogara.venezia.it I l sindaco Alberto Polo ha deciso di cambiare

alcune deleghe tra i vari assessori. “Nell’in-tento di rendere più omogenea ed efficace l’at-tività della giunta - ha detto Polo - ho ritenuto opportuno riassegnare gli incarichi all’interno della compagine di governo dell’ente, tenendo conto dell’esperienza amministrativa maturata in questi mesi, a fronte anche del drammatico evento calamitoso che abbiamo dovuto affron-tare insieme. Stiamo inoltre lavorando ad una nuova organizzazione della struttura comunale: una piccola rivoluzione per rendere più moderna ed efficace la macchina burocratica”. Come sono cambiate le deleghe. Il sindaco Polo si toglie la

delega all’urbanistica, il vicesindaco Gianluigi Naletto lascia i lavori pubblici e verde urbano e parchi, e guadagna bilancio e tributi, sport e frazioni; Matteo Bellomo lascia sport e guada-gna urbanistica ed edilizia privata; Giorgia Ma-schera lascia bilancio e tributi e guadagna lavori pubblici; Marina Coin lascia edilizia privata e ottiene verde urbano e parchi. Rimangono in-vece ferme le deleghe di Carlotta Vazzoler che mantiene politiche sociali, servizi alla persona e alla famiglia, immigrazione, pari opportunità e politiche familiari. Insomma una ridistribuzione ritenuta dal sindaco più funzionale ai compiti da svolgere. G.P.

Urbanistica È arrivata l’attesa decisione del Tribunale amministrativo regionale

Il Tar respinge il ricorso sul Pati degli ex-consiglieri comunaliI l Tar del Veneto, con senten-

za depositata il 14 marzo, ha dichiarato improcedibile per so-pravvenuta carenza di interesse il ricorso degli ex consiglieri comu-nali contro la nomina dei com-missari “ad acta” per l’adozione del Pati Dolo-Fiesso. Il ricorso era stato presentato nel gennaio 2015 dai dieci consiglieri di mi-noranza allora presenti in consi-glio (Cagnin, Crisafi, Fattoretto, Gei, Lazzari, Naletto, Polo, Spo-laore, Vescovi e Zingano) con-tro la decisione dell’ex sindaco Maddalena Gottardo che aveva chiesto al difensore civico regio-nale, di nominare un commissario “ad acta”. Questo dopo che per quat-tro volte aveva ten-tato di approvare il Pati in consiglio. I due commissari “ad acta” furono nominati e adotta-rono il Pati. Dopo le elezioni, i ricorrenti eletti tra le fila della maggioranza (Polo, Naletto e Zingano), assieme al leghi-sta Mario Vescovi rimasto all’opposizione, oltre a Spolaore, Lazzari e Crisafi, ave-vano deciso di ritirare il ricorso. Polo aveva motivato la scelta con la possibilità di poter modifica-re il documento dato che era in maggioranza. Gli altri tre ricor-renti - Gei, Fattoretto e Cagnin - hanno deciso di mantenere il ri-corso con il Tar che lo ha dichia-rato improcedibile per sopravve-nuta carenza di interesse, dato che i tre ricorrenti hanno perso la qualifica di consiglieri comunali del Comune di Dolo a causa delle loro mancata rielezione, e dato che non sono più titolari dell’in-

teresse originale. “Finalmente - dichiara Alberto Polo - si chiude la disavventura che per un anno ha tenuto al palo la programma-zione urbanistica di questo Co-mune. Ora avvieremo una veloce riflessione sul Pati già adottato, per adattarlo a una filosofia di più ampio respiro. La nostra inten-zione è prendere spunto dal do-cumento esistente rivedendolo però in un’ottica diversa rispetto a quello previsto dall’ex ammi-nistrazione Gottardo”. Un com-mento è arrivato anche da Mad-dalena Gottardo. “Finalmente il Tar ha messo fine alla storia ed

emesso la sentenza di inammissibilità del ricorso firmato da alcuni compo-nenti dell’attuale maggioranza capi-tanati dal sindaco Polo. Aver perso 20 mesi per un ostru-zionismo dell’allora minoranza guidata dall’attuale sindaco per vedere respinto il ricorso al Tar. Ora che questa prima fase si è conclusa, chiediamo al sinda-

co Polo: quanto tempo serve an-cora per presentare il Piano degli Interventi?”. Un pensiero arriva anche da Giorgio Gei, Giovanni Fattoretto e Marco Cagnin, gli unici tre ex consiglieri che non hanno ritirato il ricorso. “Quan-do abbiamo deciso di mantenere aperto il ricorso, lo abbiamo fatto perché lo ritenevamo funzionale ad ostacolare l’approvazione di un Pati a cui eravamo contrari, e perché ritenevamo che la nomi-na dei commissari espropriava i consiglieri comunali e i cittadini di un diritto”.

Giacomo Piran

Politica, il sindaco Alberto Polo redistribuisce le deleghe agli assessori

Dopo le elezioni, i ricorrenti Polo,

Naletto e Zingano,

assieme al leghista Mario Vescovi, oltre a

Spolaore, Lazzari e Crisafi, hanno deciso di ritirare

il ricorso

Dolo 6 www.lapiazzaweb.it

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Tornado, amianto a tonnellate sparso sul terreno

I l tornado è passato lo scorso 8 luglio, devastando i comuni di

Dolo, Mira Pianiga, ma sul terre-no purtroppo resta ancora sparso amianto a tonnellate. Il passaggio del tornado in Riviera fu calcolato dallo Spsal dell’Ulss 13 e dai Co-muni, provocò lo spargimento di 160 tonnellate di eternit su una zona di una ventina di chilometri quadrati, fra strade aree private e campi. Per bonificare comple-tamente l’area ci vorranno anni. Si stima da parte di Veritas che la quantità dispersa in aree agrico-le e aree private sia 4 volte tanto quella raccolta nelle aree pubbli-che. A denunciare il problema ul-timamente sono stati i residenti della località di Ca’ Tron, proprio dietro gli istituti scolastici, dove si trova il professionale “Cesare Musatti”, il tecnico commerciale

“Maria Lazzari” e il liceo scienti-fico “Galileo Galilei”. Un’area fre-quentata ogni giorno da centinaia di ragazzi. Queste aree che non sono state completamente bo-nificate, ora sono state arate dai contadini e quindi l’eternit che si è staccato dai tetti si è completa-mente sbriciolato per il passaggio dei trattori. La conseguenza è che l’amianto ora quasi polverizzato rischia di finire sulle falde acqui-fere e disperso nell’aria. Un’altra situazione che sempre nelle ulti-me settimane è stata denunciata, è quella dell’ex capannone della “Baldan costruzioni serramenti in alluminio”, che si trova ad Arino in via delle Industrie. La copertu-ra era di eternit e il tornado l’ha sparsa dappertutto su due chilo-metri quadrati. I residenti sono pronti ad inviare un esposto alla

Procura della Repubblica. La ex Baldan costruzioni è fallita nel 1997 e da allora la ex proprietà è gestita da un curatore fallimenta-re. Il capannone nell’abbandono più totale è deserto. Il Comune di Dolo dal canto suo con l’assesso-re all’ambiente Marina Coin pro-mette di agire con celerità in en-trambe le situazioni di pericolo, per la salute dei cittadini.

Alessandro Abbadir

Il Comune

promette

interventi rapidi,

anche se ammette

che i fondi

a disposizione

non sono molti

Pro Loco, Salvagnini presidente

G uliano Salvagnini è stato eletto per la terza volta presidente

della Pro Loco di Dolo. La votazione si è svolta fine marzo e ha visto la partecipazione al voto di 32 soci. Sono stati eletti nel direttivo anche Gianfranco Berno, Barbara Destro, Dina Brusegan, Elisabetta Salvagnini, Gianni Casarin e Carlo Mazzetto. Il collegio dei revisori dei conti è composto da Giampaolo Zampieri, Diego Dimatore e Massimo Zabeo, mentre il collegio dei probiviri è formato da Anna Carrara, Michele Guggia e Marina Zuin. Alla votazione ha partecipato il presidente provinciale Roberto Masetto, il vicesindaco Gianluigi Naletto e l’assessore Matteo Bellomo che hanno espresso parole di “fattiva collaborazione ed incoraggiamento al nuovo gruppo per una sempre migliore coesione per affrontare i nuovi obiettivi, soddisfatti dei risultati ottenuti e delle persone che continueranno nel cammino della Pro Loco, considerata l’esperienza di questi anni”.

I casi più urgenti sono quelli della ex “Baldan Costruzioni serramenti in alluminio” ad Arino, e delle campagne della località Ca’Tron

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Territorio Iniziativa patrocinata da proprietari di ville ed enti pubblici

Ville card, circuito per far conoscere i gioielli del Brenta Ha preso il via “VilleCard” il circuito di visita integrato a sette nobili dimore dell’entroterra veneziano. Avviata nel 2015, anche quest’anno è stata confermata

l’iniziativa VilleCard 2016, che si presenta per la nuova stagione turistica completa di nuovi servi-zi che si affiancano al già collau-dato circuito di visita alle ville più prestigiose della Riviera. “Grazie alla VilleCard 2016 - spiegano gli organizzatori - oltre all’ingresso a tariffa agevolata a sette nobili dimore, preziosi gioielli incasto-nati ai bordi delle anse più sug-gestive del fiume Brenta, i visi-tatori che sceglieranno la Riviera del Brenta per un’escursione o una vacanza potranno accedere a numerosi altri servizi. Tra i qua-li: le degustazioni guidate propo-ste da Enaip Veneto nella sede in Villa Ferretti Angeli, precedute da un’interessante presentazio-ne dell’architettura connotativa della Riviera del Brenta e di vil-la Ferretti Angeli nello specifico. Potranno poi usufruire di uno sconto del 10% nei negozi e risto-ranti di Confcommercio Ascom e Confesercenti e inoltre usufru-ire di uno sconto del 10% sulle crociere lungo in Brenta”. Le ville interessate sono: barchessa Val-marana, villa Allegri Von Ghega, villa Badoer Fattoretto, villa Fo-scarini Rossi, villa Ferretti Ange-li, villa Valier e villa Widmann. VilleCard 2016 si abbina anche a “Le delizie della Brenta”, una mini guida facile e veloce della Riviera del Brenta scaricabile sul telefonino attraverso il QR Code riportato sulla card stessa. Tasca-bile e consultabile in ogni mo-mento, “Le delizie della Brenta” aiuterà i visitatori ad orientarsi tra i molti itinerari e le caratteri-stiche tipiche del territorio. “E’

in corso inoltre - proseguono gli oprganizzatori - grazie alla colla-borazione con Ve.La, la richiesta alla Città Metropolitana di un un ticket giornaliero Actv che, con tariffa scontata, consenta di per-correre la tratta Malcontenta-Pa-

dova e Padova-Malcontenta con fermate illimitate, per scoprire e visitare in tutta tranquillità le vil-le e i centri storici lungo il percor-so”. VilleCard 2016 è frutto della collaborazione tra i proprietari e gestori delle ville del circuito,

il Comune di Mira, l’Unione dei Comuni della Riviera e Ca’ Fo-scari, Actv e Vela, Enaip Veneto, Confcommercio Ascom, Confe-sercenti, Delta Tour, Riviera del Brenta Bike.

Giacomo Piran

Il Comune aderisce

a “Avviso Pubblico”

La giunta comunale di Dolo ha scelto di aderire ad “Avviso Pubblico” l’organizzazione in prima fila per la trasparenza, la partecipazione e il contrasto alla corruzione nella pubblica amministrazione. “Quella che abbiamo compiuto - commenta l’assessore Matteo Bellomo - è una scelta molto forte e per nulla simbolica. Aderire ad “Avviso Pubblico” e seguire le indicazioni contenute nella “Carta di Pisa”, costituisce un impegno molto serrato e preciso contro la corruzione e i conflitti d’interesse nella pubblica amministrazione. Sembrano essere dei pre-requisiti dell’agire amministrativo ed è pur vero che il Comune mai si è macchiato di condotte illecite, ma assumere questa responsabilità ci è parso il modo migliore per consolidare quel nuovo corso che stiamo, quotidianamente, costruendo. Un codice etico, una bussola, per il nostro agire”. Bellomo parla poi della “Carta di Pisa”. “Rappresenta, anche, uno stimolo a migliorare la nostra comunicazione istituzionale, a rendere il nostro ente sempre più trasparente e a promuovere momenti e strumenti di confronto con la cittadinanza. Da questo punto di vista, è evidente, abbiamo molta strada da fare, ma siamo certi che, soltanto attraverso il coinvolgimento di tutti, il nostro Comune potrà tornare a essere quel punto di riferimento per tutta la Riviera che è stato negli anni passati e un esempio di amministrazione dinamica e virtuosa”. L’adesione ad “Avviso Pubblico” nelle prossime settimane sarà proposta a tutti i consiglieri comunali, per raccogliere il consenso individuale e per una successiva votazione in consiglio.

Dolo 8 www.lapiazzaweb.it

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Le onde gravitazionali sono “passate” a Fossò

La Boscaro ci riprova, spuntano altri 3 candidati

S ono quattro per ora i candi-dati sindaci che correranno

a Fossò con le loro liste per con-quistare il municipio. Si ricandi-da Federica Boscaro, ha 62 anni ed è il sindaco uscente. Medico di medicina generale in uno stu-dio nel paese, si ripresenta con la lista civica “Fossò attiva di cen-tro sinistra”. Dal 2004 al 2009 ha ricoperto il ruolo di assessore alla sanità, istruzione e turismo. I programmi in corso riguarda-no la riqualificazione energetica del polo scolastico. E’ previsto il rinnovo di tutta l’illuminazione pubblica e insieme ai comuni del padovano e del veneziano, la re-alizzazione dell’idrovia Padova – Mare. La sua squadra confermerà alcuni nomi e ne rinnoverà degli altri, soprattutto giovani. Lucia-no Compagno ha 65 anni ed è il candidato per la lista civica “Vivi la Solidarietà Fosso Sandon”, di centro moderato. Ha lavorato per 42 anni al Ministero delle fi-nanze, a Fossò è stato consigliere

comunale, assessore e sindaco per nove anni, poi consigliere provinciale. La sua lista è compo-sta di cittadini con un’età com-presa tra i 25 e i 70 anni: consu-lenti del lavoro, un avvocato, un commercialista, delle impiegate della Regione, tipografi, artigiani, pensionati. I punti forti della li-sta sono: intervenire per le emer-genze idrauliche e manutenzioni varie, supportare e integrare gli anziani e disponibilità più diretta verso i cittadini. Jacopo Pressato ha 26 anni ed è capogruppo della lista civica “Onda Nuova” svinco-lato da partiti nazionali. Laureato in giurisprudenza è un avvocato praticante presso il foro di Vene-zia; attivo nel volontariato, dal 2015 è consigliere provinciale Fi-das Padova. Il suo gruppo è com-posto da un mix di persone gio-vani e con esperienza: studenti, imprenditori, pensionati. I punti di forza della lista sono: far rina-scere il paese attraverso le attività culturali, maggiore trasparenza

amministrativa. Maurizio Zanta ha 57 anni ed è il candidato della lista “Patto per il Paese”, soste-nuta dal centro destra. Laureato in architettura ha lavorato come geometra, impiegato all’ufficio tecnico nel comune di Fossò, e

dal 1998 lavora per la Regione. La lista di Zanta non è ancora defi-nita, ma sarà composta di perso-ne che lavorano e con famiglia: imprenditori, liberi professioni-sti, artigiani, dipendenti. Il pro-gramma punta all’assistenza so-ciale, all’istruzione, alla sicurezza idraulica e stradale.

Roberta Pasqualetto

Il sindaco Federica Boscaro e sotto i suoi sfidanti Jacopo Pressato, Luciano Compagno e Maurizio Zanta

Claudia Lazzari presenta durante la serata la rilevazione dell’onda gravitazionale

Le grandi scoperte scientifiche sono passate anche per Fossò. Claudia Lazzari è una cittadina

di Fossò che, lo scorso 10 marzo, in centro civico è stata insignita

con il titolo di ”Cittadina dell’An-no” dal sindaco Federica Boscaro e presentata dall’assessore alla cultura Filippo Gobbato.

Claudia è assegnista di ricerca dell’Infn, Istituto Nazionale di Fi-sica Nucleare, e partecipa al pro-getto internazionale Ligo-Virgo che ha portato alla rilevazione di un’onda gravitazionale, confer-mando la teoria di Albert Einstein

di cent’anni fa. Nella serata, la sala era gremita

di persone di tutte le età, con tanti giovani fra il pubblico, tutti inte-ressati alla storia di Claudia. Una giovane donna nata e cresciuta a Fossò che ha frequentato la scuo-la dell’obbligo, poi il Liceo Speri-mentale a Dolo, quindi l’Univer-sità di Padova con la Laurea, nel 2006, in Fisica Subnucleare. Dal 2007 al 2011 è al Cern di Ginevra, con un contratto dell’Eth-Zurigo, dove lavora all’esperimento Ope-ra sui neutrini. In seguito è ritor-nata in Italia come assegnista di ricerca all’Infn di Padova e, dal 2013, inizia a far parte del Proget-to Virgo, di ricerca delle onde gra-vitazionali. Da settembre 2014, per un anno, è stata prima all’U-niversità del Massachusetts e, successivamente, al Georgia Insti-tute of Technology, partecipando all’esperimento Ligo. E’ poi rien-trata in Italia all’Infn di Padova dove, dal primo settembre del 2015 è tornata a far parte dell’e-sperimento Virgo, sempre come assegnista di ricerca. Durante la serata ha presentato la rilevazio-ne dell’onda gravitazionale, con il supporto di diapositive ed espo-nendo in maniera chiara e linea-re difficili argomenti, catturando l’attenzione del pubblico.

R.P.

Scendono in campo l’ex sindaco Luciano Compagno per il centrodestra, liste civiche invece per Jacopo Pressato e Maurizio Zanta. Per ora mistero sulla candidatura del Movimento 5 Stelle

Le campagne e i fossati sono invasi dalle nutrie

I cittadini di Fossò hanno segnalato la pre-senza di nutrie che nel territorio stanno creando non poche preoccupazio-ni all’amministrazione. Sono infatti, ben cono-sciuti i danni provocati da questo roditore che trova il suo habitat ideale nei pressi dei fiumi. La nutria è originaria del Sud America e fu importata in Italia per allevarla e farne pellicce, ma poi, per incuria, fu liberata nel territorio. Questo animale vive e si riproduce rapidamente e, oltre a creare danni all’agricoltura, è pericoloso per gli argini di fiumi e canali. Per la riproduzione scava infatti delle gallerie, con il conseguente rischio idraulico, specialmente considerando le sue dimensioni che superano i 50 cm. La legge 116 del 2014 ha classificato la nutria, fino allora specie selvatica, come nociva al pari dei ratti. Ha anche tra-sferito le competenze dalle regioni e dalle provincie ai comuni che si sono ritrovati a dover gestire il controllo e l’eradicazione della specie, senza risorse e strumenti operativi. A fine 2015 un’altra legge ha affidato alle regioni il compito di definire un piano di controllo della specie. “Nonostante le limitate risorse finanziarie, al Comune non è rimasta altra scelta che affidare a una ditta privata l’incarico di intervenire - dice il vicesinda-co Maurizio Lunardi. Negli ultimi giorni è stata segnalata la presenza di nutrie anche sugli argini del Brenta. La protezione civile sta monitorando e abbiamo informato il Genio Civile perché sia verificata la situazione e predisposti interventi da parte della Regione”. R.P.

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L’introduzione dell’istituto giuridico dell’Unione Civile contina a creare

polemiche

Legge Cirinnà, il sindaco Massimo Calzavara dice come la pensa. Anche il sindaco di Campagna Lupia punta a delegare il compito ad un consigliere ad hoc

Tornado, ancora donazioni

Ancora tante donazioni ai sindaci della Riviera per aiu-tare le popolazioni colpite dal tornado. A Pianiga nelle scorse settimane sono arrivati 17.500 euro, raccolti durante la mani-festazione Vigorock a Vigonovo e consegnati a Pianiga ai pri-mi cittadini di Pianiga, Dolo e Mira. A spiegare l’iniziativa sono stati i dirigenti della Pro Loco di Vigonovo. “Abbiamo voluto fare un atto di solida-rietà concreto - hanno detto - e andare incontro alle tante fa-miglie che hanno sofferto l’ar-rivo del tornado. E’ stato un evento catastrofico pe il quale ci siamo subito attivati all’inter-no della nostra manifestazione principale Vigorock, che vede ogni anno migliaia di parteci-panti e gruppi rock conosciuti dai giovani e meno giovani”. A Vigorock ci sono stati lo scorso anno oltre 25 mila visitatori. L’assegno che è stato consegna-to ai tre sindaci è stato diviso fra i comuni colpiti in parti uguali. “Il volontariato - han-no detto i sindaci Calzavara, Polo e Maniero - è stato un ele-mento prezioso per le tante fa-miglie colpite dalla calamità. I volontari con tanto sacrificio si sono messi a disposizione di chi aveva perso tutto. Le ferite di quello che è accaduto potranno essere sanate solo nel corso de-gli anni”. Ma le donazioni non sono finite qui. Altri 15 mila euro sono stati consegnati dal-la Massoneria veneta al sindaco di Pianiga, proprio con questa finalità benefica.

unioni civili, arrivano i primi casi di obiezione di coscienza

I n Italia la legge Cirinnà sul-le Unioni Civili nonostante il

primo passaggio con l’approva-zione al Senato, deve ancora en-trare in vigore, ma già scoppiano in Riviera i primi casi di obiezioni di coscienza fra i sindaci. I casi sono quelli dei primi cittadini di Pianiga e Campagna Lupia e cioè Massimo Calzavara e Fabio Li-vieri. ll sindaco Calzavara espo-nente del Nuovo Centrodestra è chiaro sull’argomento.

“ S inceramente - dice Calza-vara che di professione è avvoca-to - un caso del genere non mi si è ancora presentato davanti, per-ché la legge non è ancora in vigo-re. Penso però che se mi dovesse capitare, delegherò l’incomben-za ad un semplice funzionario comunale. Io non vorrei celebra-re quella specie di matrimonio”. Il sindaco di Campagna Lupia Fabio Livieri è sulla stessa linea con qualche distinguo. “Cerche-rò - spiega Livieri - di delegare questo compito ad un consigliere ad hoc, per non farlo io. Personal-mente sono contrario ad unire in un surrogato del matrimonio persone dello stesso sesso. Quin-di cercheremo una persona che vorrà assolvere questo impegno volontariamente. Se non ci fos-se nessuno che vuole farlo, certo non mi sottrarrò al mio dovere di funzionario pubblico”. A ma-lincuore insomma. Di fatto però, se la legge sarà perfezionata con i passaggi a Camera e Senato, i comuni non potranno certo ri-fiutarsi dall’applicarla. Ci sarà nel diritto di famiglia un nuovo istituto specifico per le coppie omosessuali, che è stato definito appunto Unione Civile.

E’ un istituto diverso dal ma-trimonio che è regolato dall’ar-ticolo 29 della Costituzione, ma che si può equiparare al matri-monio per diritti e doveri previ-sti. Per stipulare un’Unione Civi-le, le due persone devono essere maggiorenni e recarsi con due testimoni da un ufficiale di sta-to civile e cioè in Comune e di solito il sindaco. L’ufficiale prov-vede alla registrazione. Come nel matrimonio, “le parti acquistano

gli stessi diritti e assumono i me-desimi doveri. Dall’Unione Civi-le deriva, all’assistenza morale e materiale e alla coabitazione. Per scioglierla si deve ricorrere al divorzio. “L’equiparazione al matrimonio - dice Livieri - è già stata scongiurata, togliendo alle Unioni Civili l’obbligo di fedeltà e non includendo la “Stepchild adoption”. Speriamo ulterio-ri modifiche siano fatte. Ora la legge personalmente mi crea un problema di coscienza.”

Alessandro Abbadir

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Verso le Amministrative 2016

elezioni

ricorda ai soggetti interes-sati la propria disponibilità ad ospitare per le prossime Elezioni messaggi politici elettorali e inserti pubblicitari allegati al giornale.(In ottemperanza alla legge 28 del 22 Febbraio 2000).

PER INFORMAZIONI: tel. 049 8704884 · [email protected]

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Il calzaturificio Maripè si aggiudica il premio Anwr

I l calzaturificio Maripé di Fiesso è stato pre-

miato dal gruppo Anwr (il primo Retailer di cal-zature in Europa) per aver ideato e prodotto il mo-dello di scarpe più diffuso in Europa: un polacchino che ha raggiunto quasi

100 mila paia vendute. Il premio è stato consegnato al direttore commerciale Sandro Giacomello da Anwr che, per sottolineare il grande successo della calzatura, ha fatto realizzare il modello campione in argento accompagnandolo con una targa cele-brativa. Questo riconoscimento segna il ritorno di una azienda della Riviera del Brenta nel ranking europeo delle produzioni top seller. Il brand Maripé nasce negli anni ‘40 dalla passione di Egisto Panizzolo e dalla sua profonda conoscenza del settore cal-zaturiero. Oggi sono alla terza generazione. “La nostra passione per la calzatura - dichiara tutto il team Maripé - ci porta a una ricerca costante e approfondita di materiali quali pellami, suo-le, forme e questo ci permette di offrire un prodotto sempre più innovativo e attento alle tendenze”. Positivi i commenti di Siro Badon, presidente Acrib. “Il premio assegnato al calzaturificio Maripè dal gruppo Anwr - sottolinea Siro Badon - rappresenta un motivo di soddisfazione per l’intero comparto calzaturiero della Riviera del Brenta”. E da Matteo Zoppas, presidente di Confindustria Venezia, Area Metropolitana di Venezia e Rovigo. “Il lavoro di aziende come Maripé testimonia l’importanza del “made in Italy” e del “made in Venice” nel mondo grazie alla ca-pacità di rinnovarsi e di guardare sempre avanti”. G.P.

Il sindaco Martellato si ricandida

G rossi movimenti a Fiesso in vista delle prossime ele-

zioni comunali. Nel momento in cui si sta scrivendo l’articolo ci sono tre importanti notizie. Il sindaco uscente Andrea Mar-tellato si ricandida con una lista che ha l’appoggio di Forza Ita-lia e Lega Nord. “Si tratta di una conferma che Martellato merita per il lavoro svolto in questi cin-que anni - dichiarano i segretari provinciali Sergio Vallotto (Lega Nord) e Michele Celeghin (Forza Italia). In questo mandato Mar-tellato, il vicesindaco e la squa-dra di maggioranza hanno ben rappresentato le istanze del pa-ese, guardando al bene comu-ne, al di la delle ideologie e degli steccati partitici.

Le istituzioni locali sono un punto fermo per i cittadini, e partendo da queste, si può fare molto”. Anche il Pd sta lavoran-do, dopo l’elezione del nuovo

segretario comunale Riccardo Naletto 41 anni architetto, in vista delle elezioni comunali. Il partito ha promosso incon-tri pubblici per affrontare temi quali programmazione urba-nistica, viabilità, sicurezza e servizi. “Ci siamo assunti la re-sponsabilità di costruire un’al-ternativa per il Comune - precisa

Naletto - che metta fine a questo stato di cose. Un programma, candidato sindaco, e una lista dovranno esprimere elementi significativi di novità, di com-petenza, di capacità”. Novità ar-rivano anche dall’associazione “La Voce di Fiesso”. “La nostra associazione - dicono Francesco Boemo e Alberto Barina - è nata con lo scopo di sensibilizzare i cittadini ad una partecipazione civica e sociale nel territorio, e abbiamo dato vita a numerosi progetti rivolti sia ai giovani sia ai meno giovani. Oggi non ab-biamo intenzione di supportare una lista politica: quanto nella emerso dalla recente esperien-za, ovvero la costante carenza di risorse, anche professionali, ci ha convinto che l’unico vero salto di qualità per Fiesso è di prospettare la fusione con un al-tro comune”.

Giacomo Piran

Il municipio di Fiesso

Il segretario del Pd Riccardo Naletto lavora ad un programma e ad una candidatura che esprimano novità e politiche alternative a quelle dell’attuale giunta

Si prospetta una lotta fra gli schieramenti di centrodestra e centrosinistra. L’associazione “Voce di Fiesso” non presenterà alcuna lista

Corso anti truffe per anziani

Si svolgerà sabato 23 aprile, alle ore 15 nella sala consiliare del

municipio, “Anziani, ecco come evitare le truffe”.

Si tratta di un incontro d’infor-mazione rivolto alla cittadinanza organizzato a cura dell’Associa-zione Nazionale Carabinieri se-zione di Stra e di Fiesso d’Artico. Nell’incontro, aperto a tutti, ver-ranno dati preziosi consigli per prevenire truffe e raggiri a danno delle persone e in particolare delle persone anziane o che vivono da sole. Il tema è molto sentito anche dai residenti del territorio comu-nale di Fiesso.

Lo scorso anno, sempre nel-la sala consiliare del municipio, si era svolto un incontro pub-blico con la partecipazione dei militi dell’Arma dei Carabinie-ri di Chioggia, Dolo e Stra, del-la polizia locale dell’Unione dei Comuni, dell’amministrazione comunale e dell’associazione “Controllo del Vicinato”. G.P.

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Elezioni Il sindaco uscente Damiano Zecchinato si ricandida

È battaglia per conquistare la poltrona di primo cittadinoS i preannuncia molto inten-

sa la campagna elettorale in vista delle elezioni comunali. Al momento in cui si sta scrivendo l’articolo, sembra che saranno cinque le liste che si presenteran-no a giugno. Si ricandida il sinda-co uscente Damiano Zecchinato anche se manca ancora il nome della lista che lo sosterrà. “Io mi ricandido per i miei cittadini e per il mio territorio - ha annunciato - cinque anni fa ho messo tempo, competenza e capacità a disposi-

amministrative di Vigonovo con una squadra di persone capaci, competenti, giovani e con gran-de voglia di mettersi a disposizio-ne della comunità. Trasparenza, onestà e competenza sono le pa-role d’ordine del gruppo del Mo-vimento 5 Stelle di Vigonovo”. Altro candidato è Cesare Ceccan-geli, 76 anni imprenditore, con la civica “Insieme per Vigono-vo”. “Si tratta di un programma supportato da esperti nel mondo politico, sociale e industriale -

zione del mio comune. Oggi, con l’esperienza acquisita, mi rimet-to a disposizione della mia gente. Non posso permettere che il mio lavoro finisca in mani sbagliate o inesperte. Sono stato eletto per cambiare le sorti di questo co-mune, e così ho fatto, con fatica e determinazione”. Un’altra novità è la lista civica “Progetto Comu-ne” che si sta formando, grazie all’impegno di persone che ne-gli ultimi anni hanno sostenuto e condiviso le esperienze civi-che di “Insieme Salviamo Vigo-novo” e di “Dialogare Insieme”. A guidarla, dopo un’esperienza decennale sui banchi dell’oppo-sizione in consiglio comunale, sarà Rossano Moressa, esponen-te della civica “Insieme Salviamo Vigonovo”, che sarà sostenuto anche dal gruppo di “Dialogare Insieme”, rappresentato in con-siglio da Alessandra Pinton. Si ripresenta anche Andrea Danie-letto, 47 anni imprenditore in-formatico, che sarà sostenuto dal Movimento 5 Stelle. Danieletto, sposato con 3 figli, è consigliere comunale uscente. “Il Movimen-to 5 Stelle - spiega Danieletto - si presenterà alle prossime elezioni

scrive Ceccangeli - oltre a figu-re professionali quali sociologi, psicologi e avvocati. Vogliamo dar voce e visibilità ai problemi concreti o “sommersi” del nostro territorio”. Sarà presente anche una lista che avrà come fulcro Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d’Italia. Non è ancora stato sve-lato però il nome del candidato sindaco. Giacomo Piran

Educazione ambientale alle medie

È in corso di svolgimento anche quest’anno il

progetto “Risparmiare energia sarà un gioco da ragazzi” proposto dall’amministrazione comunale di Vigonovo assieme agli imprenditori del progetto “Vigonovo 2020” e agli insegnanti della scuola media De Gasperi. Il progetto coinvolge degli imprenditori che andranno nella scuola ad incontrare degli alunni, illustrando l’importanza delle energie rinnovabili e della riduzione dell’inquinamento. Le classi coinvolte seguiranno sei lezioni per un totale di diciotto ore con i temi affrontati che riguardano: l’efficienza energetica, la casa energicamente efficiente e la produzione di energia rinnovabile. “Gli obiettivi - dice il vicesindaco e assessore all’ambiente e ai lavori pubblici Filippo Fogarin - sono sensibilizzare la popolazione scolastica sulla necessità di intervenire sugli stili di vita per ridurre la dipendenza

dalle fonti fossili, consentire ai ragazzi di confrontarsi con imprenditori e artigiani portatori di conoscenza ed esperienza nonché esempio di una “scelta di vita”. Insomma una iniziativa importante che forma fin d’ora le giovani generazioni al rispetto dell’ambiente e ad una prospettiva di sviluppo sostenibile.

Vigonovo 15 www.lapiazzaweb.it

Per ora competizione a 5. Oltre a Zecchinato,

la civica di centrosinistra “Progetto Comune”,

il Movimento 5 Stelle, Cesare Ceccangeli con

la civica “Insieme per Vigonovo” e una lista

con Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d’Italia

Damiano Zecchinato

Page 16: Riviera ovest marz2016 n35

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Approfondimento 16 www.lapiazzaweb.it Cultura

Venezia Il progetto

“App Museo Orientale” per i visitatori più piccoli

U n’applicazione per aiutare i più piccoli a familiarizzare

con il Museo d’Arte Orientale di Venezia attraverso il gioco e con gli strumenti per loro più attra-enti: il cellulare e il tablet, a di-sposizione anche al Museo.

“App Museo Orientale: guarda, tocca, scopri!” è infatti dedicato ai bambini e ragazzi dai 5 ai 14 anni e alle loro famiglie, e com-prende una app, un sito e diversi materiali tattili e ludici.

Partner di questo progetto sono Lettura Agevolata Onlus, il Dipartimento di studi linguistici

e culturali comparati, Università Ca’ Foscari Venezia e il Diparti-mento di Studi sull’Asia e l’Africa mediterranea, Università Ca’ Fo-scari Venezia.

Il sito > orientalevenezia.it < permette una visita virtuale at-traverso le sale del Museo e nel deposito, accompagnati da una simpatica scimmietta, e insieme si scoprono oggetti misteriosi e non, si gioca, ci si cimenta con il giapponese.

Inoltre, si guardano brevi fil-mati, si ascoltano fiabe e un’au-dioguida che accompagna i bam-

bini alla scoperta dei tesori del Museo.

Non mancano neppure i ma-teriali didattici per non vedenti e ipovedenti!

Cinque libretti tattili scarica-bili e una guida per il loro utiliz-zo sono disponibili sia sul sito, sia in Museo, dove visitatori e insegnanti potranno richiederli

per giocare e imparare. Un ad-detto museale sarà disposizione su appuntamento per una visita guidata speciale con l’utilizzo di questi materiali.

L’app è scaricabile da Google Play Store, disponibile in tre lin-gue: italiano, inglese, francese. La fiaba è inoltre raccontata an-che in Lingua dei Segni Italiana.

Una simpatica sciemmietta farà da guida alla visita virtuale del Museo

Un’applicazione per aiutare i bambini a familiarizzare col Museo attraverso i giochi e utilizzando il tablet o il cellulare. Sul sito la visita virtuale

Sono dedicati al costume e al lavoro femminile e alla storia della marineria

Nuovi spazi espositivi al Museo di chioggia

I l Museo civico della Laguna sud di Chioggia si arricchisce di due nuove aree espositive, una piccola sezione, dedicata al

lavoro e ai costumi femminili del primo Novecento e uno spazio più esteso dedicato alla storia della marineria.

La nuova collezione oggi annovera alcuni lavori a filet, carta-modelli originali, costumi tipici ed una macchina rimagliatrice, utilizzata per il rammendo delle calze in seta, uno dei mestieri femminili diffusi nel ‘900. Accedendo alla sezione dedicata alla marineria, oltre a modellini in scala di imbarcazioni tipiche come la Marciliana, i visitatori potranno trovare esposta una cassetta di primo intervento risalente al 1853, impiegata per soccorrere “gli asfittici e i sommersi” secondo l’ars medica del tempo. La nuova sezione dedicata al costume e al filet si sta svi-luppando in parallelo alla proposta trasversale, presentata dal Comune di Bolsena e fatta propria all’Amministrazione comu-nale di Chioggia e da molti comuni in tutta Italia, di presentare la candidatura per il riconoscimento del merletto italiano come “patrimonio immateriale dell’umanità”. In ogni regione d’Italia infatti le pratiche artigianali del ricamo sono differenziate e rap-presentano tuttora una ricchezza da preservare e riscoprire come veicolo espressivo di cultura, usanze, storia e tradizioni.

Idrovia, il progetto della Regione

L a Regione ne è convinta: l’idrovia sarà una delle più

importanti opere idrauliche re-alizzate in Veneto. A dirlo alla presentazione del progetto pre-liminare per il completamento dell’Idrovia Padova - Venezia è stato l’assessore all’ambiente della Regione Giampaolo Bot-tacin. Si tratterà di un canale navigabile di classe V. I natanti avranno i requisiti per transitare sotto tutti i 12 ponti esistenti. Le chiatte previste saranno lunghe 105 metri e avranno una capaci-tà di carico, in container, pari a due treni merci o 60 camion. La quota di regolazione del livello dell’idrovia è stata individuata dai tecnici in più di 4 metri sul livello medio del mare, questo considerando l’intersezione con il Canale Novissimo, tranne che per l’ultima parte, cioè quella che da Dogaletto di Mira porte-rà in laguna. Una volta termina-

te le opere, in caso di piena del Brenta, come scolmatore sarà in grado di scaricare almeno 350 metri cubi al secondo. in laguna di Venezia. I materiali di scavo (circa 6 milioni di metri cubi) po-tranno essere interamente riuti-lizzabili. Costerà 600 milioni di euro. Ma non solo. Accanto all’a-spetto idraulico e produttivo non

ne manca uno turistico e natura-listico che vuole essere rappre-sentato. Sono previste opere di valorizzazione ambientale oltre alla pista ciclopedonale, che da Padova porterà fino a Venezia. “Il progetto riguarda l’idrovia - ha detto l’assessore Bottacin rivol-to ad enti e associazioni - ma io metto l’accento sulla sua funzio-ne di canale scolmatore perché è un’opera idraulica per la messa in sicurezza di questa parte del territorio veneto, e la sicurezza è un aspetto prioritario a cui dob-biamo puntare. E’ dagli anni ’20 dello scorso secolo che non sono più stati realizzati interventi ri-levanti in questo campo, e dopo l’alluvione del 2010 era un cam-bio di direzione che dovevamo fare. Questo progetto ha davanti a sé un percorso ancora lungo, ma credo sia fondamentale inve-stire sulle opere idrauliche”.

Alessandro Abbadir

Una chiatta di trasporto

Si tratterà di un canale navigabile di classe V. I natanti transiteranno sotto tutti i 12 ponti esistenti. Le chiatte, lunghe 105 metri, hanno la capacità di carico, di due treni merci o 60 camion

Come canale

scolmatore sarà

in grado di scaricare

almeno 350 metri

cubi al secondo

in laguna di Venezia

Le reazioni dei sindaci S ono improntate all’ottimi-

smo le reazioni dei sindaci di Riviera e Piovese presenti all’in-contro organizzato in Regione per l’illustrazione del progetto preliminare dell’Idrovia. All’in-contro c’erano quelli di Campo-nogara, Stra, Piove di Sacco, No-venta Padovana, Campolongo Maggiore e tante associazioni, come i circoli di Legambiente e il comitato”Brenta Sicuro”. Per il sindaco di Piove di Sacco Davide Gianella: “si tratta di una opera di portata storica. Speriamo che sia la volta buona che questa grande incompiuta venga realiz-zata. È da quando sono bambino che sento, che quest’opera deve essere conclusa”. “Certo - spiega-no Giampietro Menin e Alessan-dro Campalto di Camponogara e Campolongo - si tratta di una progettazione da valutare con attenzione, ma l’accento sulla si-curezza idraulica va nella giusta direzione”. I tempi di attuazione non sono chiarissimi, visto che l’autorità di Bacino delle Alpi Orientali ha inserito l’opera dopo il 2021.

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Venezia Il progetto

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con il Museo d’Arte Orientale di Venezia attraverso il gioco e con gli strumenti per loro più attra-enti: il cellulare e il tablet, a di-sposizione anche al Museo.

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Sono dedicati al costume e al lavoro femminile e alla storia della marineria

Nuovi spazi espositivi al Museo di chioggia

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umana Reyer, nuova certificazione Etica nello Sport

Continuano i riconoscimenti per la squadra di basket veneziana Umana Reyer, e non solo in ambito sportivo, ma anche in quello sociale culturale. È infatti per il sesto anno consecu-tivo che la squadra di cestisti riceve la Certificazione �Etica nello Sport che le è stata consegnata a fine mar-zo in occasione del convegno Esicert “Eccellenza nello Sport, questione di stile e di modello” a �Milano�. L’U-mana Reyer, orgogliosa del percorso fatto in questi anni sul fronte sociale e culturale, ha ricevuto questa certificazione etica come ulteriore testimonianza della bontà del proprio progetto. La società oro granata si distingue come punto di riferimento sportivo del ter-ritorio metropolitano veneziano, e si identifica come un soggetto molto attento al proprio ruolo educativo e sociale. E’ la prima so-cietà professionistica ad aver ricevuto la Certificazione Etica nello ��Sport�. A Milano l’Umana Reyer è stata rappresentata da Luca Favaro, referente del progetto di Certificazione Etica, al convegno sono intervenuti inoltre Andrea Monti, direttore de La Gazzetta dello Sport; Giangiacomo Schiavi, giornalista del Corriere della Sera; Luciano Carrera, presidente Esicert; Elio Trifari; Claudio Ar-rigoni; Marco Mari; Paolo Geremei; Paolo Bedin; Maurizio Mara-no; Emiliano Mondonico; Bruno Pizzul e Andrea Lucchetta. Oltre all’Umana Reyer Venezia, hanno ritirato l’attestato Esicert 2016 anche: l’Ea7 Olimpia Milano,la Lega Serie B Calcio, la Fondazione M. Benetegodi, Sez. Pesistica di Verona, l’Asd Invicta Skate Mode-na Polisportiva di Modena e l’Asp San Paolo Ostiense Polisportiva di Roma. A.M.

Erica Cipressa è campionessa d’Eu-ropa nella categoria “Giovani di fio-retto”, un podio, questo conquistato a marzo a Novi Sad in Serbia, cercato e finalmente raggiunto al termine di un percorso tanto spettacolare quanto impegnativo, ma che l’ha vista trionfa-re contro la temuta, e apparentemente invincibile, russa Adelya Abdrakhma-nova.

Questa medaglia, per la giovane fiorettista veneziana di nascita e tre-vigiana d’adozione, significa moltissi-mo e non solo per il grande impegno dimostrato durante le gare tenutesi in Serbia, ma poiché arrivato nel corso di una stagione in cui Erica ha avuto un rendimento altalenante tra grandi prestazioni e risultati che l’hanno vista più sottotono.

Ma in questa corsa per la conquista del titolo individuale continentale un-der 20, Erica Cipressa è riuscita a dare la stoccata finale e vincente, confer-mandosi, forse poi non troppo a sor-presa dato il suo titolo mondiale vin-to lo scorso anno, come una giovane promessa per il futuro della nazionale femminile di fioretto.

A.M.

Kick Boxing, quando a trionfare sono le donneRoberta Gargno è campionessa italiana light contact -65 kg. Fa parte della società Asd Auxe, è cintura nera senior dal 2008

Si chiama Roberta Cargno, classe 1989, veneziana, pratica kick boxing dal 1995 ed è campionessa italiana light contact -70kg senior nere dal 2010 e dallo scorso anno nei -65kg. Una passione nata un po’ per caso quella che a metà degli anni ’90 ha preso la giovanissima Roberta e che l’ha portata sui podi più alti del mondo. “Tutto è iniziato un po’ per gioco con uno di quei volantini che ti danno fuori da scuola” racconta l’atleta, che, allenamento dopo allenamento, ha ti-rato fuori tutta la sua grinta e la passione per questo sport, tanto che, già in terza media, ha partecipato alla sua prima gara interna-zionale in Germania. Una prova essenziale per quello che, di lì a poco, sarebbe stato il suo primo mondiale: Basilea 2004. Da que-sto momento le competizioni per Roberta sono aumentate e sono diventate sempre più motivo per mettersi alla prova con sé

Cipressa campionessa di fioretto

Roberta Gargno a sinistra

stessa. Gli allenamenti si sono infittiti “mi allenavo, e mi alleno, tutti i giorni, anche due volte al giorno - ammette Roberta - ma l’allenamento non è solamente fisico, a cer-ti livelli capisci come sia essenziale avere una mente preparata per affrontare le gare al meglio”. Con questa forza d’animo Ro-berta ha trionfato sui gradini più alti di tutte le competizioni a cui ha partecipato, come la Coppa Italia di quest’anno, la gara inter-nazionale W.o.n. di Londra, la Golden Glo-ve tenutasi e gli Irish Open di Dublino dello scorso marzo. Oggi Roberta fa parte della

società Asd Auxe, è cintura nera senior dal 2008 e, dal 2007, istruttore F.k.b.i. e istrut-tore Fikbms dal 2012. Tra un allenamento e l’altro è anche riuscita a laurearsi in Scienze Motorie all’università di Padova. La passio-ne per lo sport è quindi diventata un vero lavoro per lei che oggi si occupa della sala pesi e sala corsi nei centri fitness e poli-sportive; è maestra di educazione moto-ria e psicomotricità in asili nidi e materne; istruttrice di kick boxing e organizzatrice di centri estivi e/o sportivi del territorio.

Anna Michieletto

Adria nuoto under 17, primo bilancio

La formazione dll’Under 17 di Adria Nuoto

Campionato pallanuoto triveneto under 17B girone A

D opo la prima giornata del gi-rone di ritorno, con ancora quat-tro incontri da disputare, tiriamo un primo bilancio della stagione della formazione dell’ under 17 di Adria Nuoto. Innanzi tutto non va dimenticato che partecipano al girone A le sei formazioni più forti del triveneto ed Adria Nuo-

to ci è arrivata con pieno merito risultando la miglior seconda dei tre gironi di qualificazione, giro-ne che assegnerà i prime sei posti del Campionato. Le rimanenti 11 formazioni, inserite nei gironi B e C, si stanno disputando i posti in classifica dal settimo al diciasette-simo. Se si esclude la netta sconfit-ta casalinga del 14 febbraio patita con la formazione vicentina della Libertas, Adria Nuoto negli altri incontri disputati è riuscita a te-nere testa alle formazioni pallano-tistiche più blasonate riscuoten-

do apprezzamenti da molti tecnici ed addetti ai lavori. Ricordiamo la bella vittoria esterna di Verona contro la formazione della Rari Nantes e le sconfitte di misura con Padova con il punteggio di 7 a 10; Mestrina Nuoto 5 a 11 all’ andata e 4 a 10 al ritorno; Sport Mana-gement ancora con il punteggio di 7 a 10. La formazione adriese è così composta: portieri Mirko Vi-centini e Giovanni Nalin; i centri Nicola Biga, Luca Salmi, Alberto Fumana e Michele Bertaglia, i la-terali Nicolò e Stefano Bovolenta, Samuele Marzolla, Nicola Carlin, Filippo Tecchiati e Marco Zam-pieri, tecnico Gianluca Marzolla. Delle 48 reti segnate fino a que-sto momento dalla formazione adriese, 15 sono state realizzate da Nicola Carlin, con 11 segnature ciascuno troviamo Nicola Biga e capitan Samuele Marzolla, segue Luca Salmi con 4 gol realizzati, con 3 Michele Bertaglia e una ci-scuno Alberto Fumana, Marco Zampieri, Stefano e Nicolò Bo-volenta. Prossimi appuntamenti di campionato: il 17 di aprile tra-sferta a Vicenza (seconda forza del campionato), il 27 con la Rari Nantes Verona a Portoviro, il pri-mo di maggio a Mantova opposti alla formazione dello Sport Mana-gement e chiusura casalinga con il 2001 Padova sabato 7 maggio.

Sport

umana Reyer, nuova certificazione Etica nello Sport

Continuano i riconoscimenti per la squadra di basket veneziana Umana Reyer, e non solo in ambito sportivo, ma anche in quello sociale culturale. È infatti per il sesto anno consecu-tivo che la squadra di cestisti riceve la Certificazione �Etica nello Sport che le è stata consegnata a fine mar-zo in occasione del convegno Esicert “Eccellenza nello Sport, questione di stile e di modello” a �Milano�. L’U-mana Reyer, orgogliosa del percorso fatto in questi anni sul fronte sociale e culturale, ha ricevuto questa certificazione etica come ulteriore testimonianza della bontà del proprio progetto. La società oro granata si distingue come punto di riferimento sportivo del ter-ritorio metropolitano veneziano, e si identifica come un soggetto molto attento al proprio ruolo educativo e sociale. E’ la prima so-cietà professionistica ad aver ricevuto la Certificazione Etica nello ��Sport�. A Milano l’Umana Reyer è stata rappresentata da Luca Favaro, referente del progetto di Certificazione Etica, al convegno sono intervenuti inoltre Andrea Monti, direttore de La Gazzetta dello Sport; Giangiacomo Schiavi, giornalista del Corriere della Sera; Luciano Carrera, presidente Esicert; Elio Trifari; Claudio Ar-rigoni; Marco Mari; Paolo Geremei; Paolo Bedin; Maurizio Mara-no; Emiliano Mondonico; Bruno Pizzul e Andrea Lucchetta. Oltre all’Umana Reyer Venezia, hanno ritirato l’attestato Esicert 2016 anche: l’Ea7 Olimpia Milano,la Lega Serie B Calcio, la Fondazione M. Benetegodi, Sez. Pesistica di Verona, l’Asd Invicta Skate Mode-na Polisportiva di Modena e l’Asp San Paolo Ostiense Polisportiva di Roma. A.M.

Erica Cipressa è campionessa d’Eu-ropa nella categoria “Giovani di fio-retto”, un podio, questo conquistato a marzo a Novi Sad in Serbia, cercato e finalmente raggiunto al termine di un percorso tanto spettacolare quanto impegnativo, ma che l’ha vista trionfa-re contro la temuta, e apparentemente invincibile, russa Adelya Abdrakhma-nova.

Questa medaglia, per la giovane fiorettista veneziana di nascita e tre-vigiana d’adozione, significa moltissi-mo e non solo per il grande impegno dimostrato durante le gare tenutesi in Serbia, ma poiché arrivato nel corso di una stagione in cui Erica ha avuto un rendimento altalenante tra grandi prestazioni e risultati che l’hanno vista più sottotono.

Ma in questa corsa per la conquista del titolo individuale continentale un-der 20, Erica Cipressa è riuscita a dare la stoccata finale e vincente, confer-mandosi, forse poi non troppo a sor-presa dato il suo titolo mondiale vin-to lo scorso anno, come una giovane promessa per il futuro della nazionale femminile di fioretto.

A.M.

Kick Boxing, quando a trionfare sono le donneRoberta Gargno è campionessa italiana light contact -65 kg. Fa parte della società Asd Auxe, è cintura nera senior dal 2008

Si chiama Roberta Cargno, classe 1989, veneziana, pratica kick boxing dal 1995 ed è campionessa italiana light contact -70kg senior nere dal 2010 e dallo scorso anno nei -65kg. Una passione nata un po’ per caso quella che a metà degli anni ’90 ha preso la giovanissima Roberta e che l’ha portata sui podi più alti del mondo. “Tutto è iniziato un po’ per gioco con uno di quei volantini che ti danno fuori da scuola” racconta l’atleta, che, allenamento dopo allenamento, ha ti-rato fuori tutta la sua grinta e la passione per questo sport, tanto che, già in terza media, ha partecipato alla sua prima gara interna-zionale in Germania. Una prova essenziale per quello che, di lì a poco, sarebbe stato il suo primo mondiale: Basilea 2004. Da que-sto momento le competizioni per Roberta sono aumentate e sono diventate sempre più motivo per mettersi alla prova con sé

Cipressa campionessa di fioretto

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stessa. Gli allenamenti si sono infittiti “mi allenavo, e mi alleno, tutti i giorni, anche due volte al giorno - ammette Roberta - ma l’allenamento non è solamente fisico, a cer-ti livelli capisci come sia essenziale avere una mente preparata per affrontare le gare al meglio”. Con questa forza d’animo Ro-berta ha trionfato sui gradini più alti di tutte le competizioni a cui ha partecipato, come la Coppa Italia di quest’anno, la gara inter-nazionale W.o.n. di Londra, la Golden Glo-ve tenutasi e gli Irish Open di Dublino dello scorso marzo. Oggi Roberta fa parte della

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Adria nuoto under 17, primo bilancio

La formazione dll’Under 17 di Adria Nuoto

Campionato pallanuoto triveneto under 17B girone A

D opo la prima giornata del gi-rone di ritorno, con ancora quat-tro incontri da disputare, tiriamo un primo bilancio della stagione della formazione dell’ under 17 di Adria Nuoto. Innanzi tutto non va dimenticato che partecipano al girone A le sei formazioni più forti del triveneto ed Adria Nuo-

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Economia e lavoro

A Nord Est cresce il numero di imprenditori stranieriN egli anni della crisi la pre-

senza di imprenditori stra-nieri in Italia è aumentata. I dati riferiti al Nord Est, analizzati dal-la Fondazione Leone Moressa, confermano nel 2015 la crescita degli imprenditori stranieri ed il continuo calo degli italiani. Gli imprenditori stranieri attivi nel Nord Est hanno infatti raggiunto quasi quota 85mila, pari all’8,5 per cento degli imprenditori to-tali, riportando una crescita del 12,7 per cento in cinque anni. Di-versamente si è espressa la dina-mica di quelli nati in Italia: nello stesso arco di tempo (2010-2015) sono scesi del 7,6 per cento (con le cadute più significative in Ve-neto e Friuli Venezia Giulia).

La componente più significa-tiva nel panorama del Nord Est è quella cinese, con 9.417 im-prenditori, pari a 11,1 per cento del totale degli stranieri. Segue la Romania, con 7.379 unità (8,7per cento). Sei tra i primi dieci paesi d’origine sono europei, due sono asiatici (Cina e Bangladesh) e due africani (Marocco e Nigeria). Le prime dieci nazionalità rap-presentano quasi il 60 per cento del totale. Negli ultimi cinque anni sono cresciuti in modo si-gnificativo Cina (+39 per cento), Nigeria (+118 per cento) e Ban-gladesh (+ 45 per cento).

Il 50 per cento degli imprendi-tori stranieri si concentra nelle costruzioni e nel commercio. Ma sono proprio le costruzioni a se-gnare l’unica variazione negativa degli ultimi 5 anni 8-4 per cento),

mentre in forte sviluppo sono i servizi alle persone (parrucchieri, estetiste) con + 42 per cento.

In termini assoluti sono Verona e Treviso le province con più imprenditori stranieri. In queste aree e a Venezia, il peso dell’impren-ditoria straniera arriva al 9 per cento sul to-tale degli imprenditori. Nelle altre province i numeri sono più contenuti. Osservando la variazione 2010-2015, l’aumento è stato par-ticolarmente significativo in alcune provin-ce, che registrano valori superiori anche alla media nazionale. E’ il caso di Rovigo (+26 per cento), Venezia (+25 per cento) e Padova (+23 per cento). Anche Bolzano (+ 24 per cento) segna una crescita rilevante.

Mediamente la crescita di imprenditori stranieri 8+12,7 per cento) fa da contrappeso al calo degli italiani 8-7,6 per cento).

Nel 2015 quasi

un imprenditore su 10

è nato all’estero.

In forte aumento quelli

originari dalla Cina,

Nigeria e Bangladesh.

Boom a Padova,

Venezia e rovigo. Il 50

per cento si concentra

nelle costruzioni ma

stanno aumentando

anche i parrucchieri

Nel periodo compreso tra il 2010 e il 2015 c’è stato un boom del fenomeno. Mediamente sono cresciuti del 12,7 per cento a fronte del calo di quelli italiani (-7,6 per cento)

Alternanza scuola-lavoro nel Terzo Settore

U n nuovo percorso per far sì che scuola e mondo del lavoro trovino un punto di in-

contro in modo rapido ed efficaceIl Centro Servizio Volontariato provinciale

di Padova ha attivato un nuovo servizio per far incontrare domanda e offerta di stage presso associazioni e cooperative della provincia di Padova e facilitare in questo modo l’inserimen-to dei giovani nel Terzo Settore. Sono a disposi-zione 850 posti in associazioni e coop a Padova e Provincia per gli stage.

Con la legge 107/2015 c.d. “La buona scuo-la” l’alternanza scuola-lavoro diventa infatti un elemento strutturale dell’offerta formati-va. Gli studenti del triennio conclusivo delle scuole superiori di secondo grado saranno chiamati a svolgere tirocini (della durata di 400 ore per gli istituti tecnici e professionali e 200 ore per i licei) durante i quali sviluppa-re quelle capacità utili per costruire i propri percorsi di vita e lavoro. Nelle previsioni go-vernative, una volta a regime i destinatari del provvedimento saranno oltre un milione di ragazzi in Italia. A Padova e provincia, secon-do l’osservatorio scolastico-formativo pro-vinciale, nell’anno 2011 gli iscritti agli istituti di istruzione secondaria di secondo grado erano 33.385; si stima quindi che nei prossimi anni circa 20.000 studenti saranno impegnati in tali attività.

La legge affida la possibilità di accogliere i ragazzi non solo ad attività produttive e com-merciali ma anche ad organismi pubblici e privati, anche del terzo settore, ad enti che tutelano il patrimonio artistico, culturale e ambientale e ad enti di promozione sportiva riconosciuti dal CONI.

“Per il mondo dell’associazionismo e della cooperazione – afferma il presidente del CSV Padova Giorgio Ortolani - si aprono interes-santi prospettive di incontro e accoglienza di giovani per lo stage, durante il quale non solo fargli sviluppare tutte quelle competen-ze trasversali richieste: lavoro di gruppo, pro-gettazione, comunicazione e competenze di cittadinanza, ma anche per trasmettere l’im-portante bagaglio valoriale e motivazionale che sta alla base del proprio lavoro”.

ilVenetoAttualità

A Padova un giovane su tre non lavora

A Padova il tasso di disoccupazione tra i più giovani si è alzato al 29,3% (27,6% in Veneto:

2014), ben 17 punti sopra il livello pre - crisi, eppu-re le imprese padovane faticano a trovare 1.100 dei 61mila profili tecnici introvabili in Italia (7.300 in Veneto), stando ai dati di Confindustria. Ecco dun-que la necessità di spronare le nuove generazioni a coltivare una mentalità flessibile e intraprendente fin dalla scuola, per costruire attivamente il pro-prio percorso formativo e professionale e le azien-de a prendersi cura della “risorsa giovani”.

Da questa considerazione il progetto-pilota “Il mio Passaporto verso le imprese” promosso da Confindustria Padova insieme all’Assessorato alle Politiche giovanili del Comune di Padova e all’As-sociazione Amici dell’Università di Padova e rivol-to agli studenti delle ultime classi di istituti tecnici e professionali, licei e universitari. Seicento passa-porti messi a disposizione di altrettanti giovani per consentirgli di entrare in 60 aziende del territorio che hanno deciso di aprire le porte, scegliendo in piena autonomia quale impresa incontrare e quando, i temi e le competenze da trattare con i tu-tor aziendali. Passaporti con i dati personali, il tim-bro delle aziende visitate, appunti e impressioni.

La sperimentazione parte da Padova proprio

In provincia di Venezia ci sono ancora 26mila disoccupati da sistemare. In calo soprattutto i lavoratori indipendenti

I n provincia di Venezia i morsi crisi economica che si protrae ininterrotta dal 2008 sono ancora dolorosi a livello

occupazionale. Ci sono ancora 26 mila disoccupati da sistemare. Nel 2008, dai dati forniti dall’agenzia Veneto Lavoro prima dell’inizio della crisi finanziaria ed economica internazionale, si era raggiunto il picco occupazionale, gli occupati erano 358 mila, mentre nel 2015 erano 346 mila. Il calo si è fatto sentire nei lavoratori indipendenti che sono scesi da 73 mila a 63 mila, mentre hanno tenuto i dipendenti che sono rimasti quasi invariati rimanendo sui circa 283 mila. A salvare in parte l’occupazione c’è stato il comparto del turismo. Sono cresciuti gli alberghi e i ristoranti che sono passati da 4502 nel 2008 ai 4641 nel 2014, mentre sono calati gli artigiani che nel 2008 erano 28 mila e nel 2014 25 mila. In generale le perdite maggiori hanno riguardato il tessile-abbigliamento, il mobilio e il vetro. Tanti i segnali specifici che l’uscita completa dal tunnel della crisi non è ancora arrivata. Nel sandonatese Apindustria nelle scorse settimane ha certificato dal 2008 ad oggi la perdita di 370 aziende, un terzo delle complessive, per lo più nel settore dell’edilizia, per un migliaio di posti di lavoro. Le compravendite di case però in tutta la provincia paiono negli ultimi mesi ripartire, non con le stesse tipologie del periodo pre-crisi. Nell’area di Porto Marghera permane il problema della riconversione del Petrolchimico tema storico mai risolto in maniera strutturale. In Riviera del Brenta e del Miranese la situazione è a luci ed ombre. Si registrano delle novità positive per aziende come l’Aprilia che si stabilizza o Marchi Marano o Polimira che cominciano addirittura ad assumere decine di operai. Nel calzaturiero invece accanto all’exploit dei marchi di lusso, c’è per altre realtà minori la delocalizzazione della produzione. (a.a.)

Un “passaporto” per battere la disoccupazione giovanile

Attualità

nell’anno in cui l’alternanza scuola-lavoro diven-ta obbligatoria (a partire dalle terze classi, almeno 400 ore negli istituti tecnici e professionali e 200 nei licei) e vuole imprimere una svolta verso un orientamento attivo e responsabile che mostra su-bito ai ragazzi la strada per sviluppare i loro talenti e dà alle aziende l’opportunità di confrontarsi con le risorse di domani.

Nicola Stievano

Page 21: Riviera ovest marz2016 n35

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Una stretta di mano e un assegno sull’altra. Una cerimonia che

nel mese di marzo si è ripetuta per ben 72 volte. Tanti i clienti che han-no ricevuto un aiuto dalla loro ban-ca dopo essere stati colpiti lo scorso anno da una calamità naturale.210.100 euro in totale l’importo della donazione erogata a titolo di liberalità che sono andati rispetti-vamente a clienti emiliani coinvolti nell’alluvione di settembre 2015 nel Piacentino e a clienti siciliani colpiti dall’alluvione d’autunno nelle pro-vincie di Catania e Messina.Quasi metà della somma, però, è an-data al Veneto ai clienti colpiti dal tornado dell’8 luglio scorso nei co-muni di Dolo, Mira e Pianiga. La ce-rimonia di consegna è avvenuta nel Comune di Dolo, dove è stata con-segnata una liberalità pari a 93.400 euro. Alla cerimonia erano presenti i

Messaggio publiredazionale

Oltre 200mila euro di solidarietà verso i propri clienti, più di 93mila solo a Dolo

vertici dell’istituto fondato da Ennio Doris che ha voluto fornire un aiu-to a chi è stato colpito dal tremen-do evento. “Un’altra dimostrazione di solidarietà nei confronti di que-ste persone che hanno subito danni notevoli” – ha affermato il sindaco Alberto Polo, nel ringraziare i diri-genti della banca; anche il sindaco di Pianiga, Massimo Calzavara, ha aggiunto che “è un segnale positivo che serve da esempio alle istituzioni che hanno dimostrato di non tener molto conto dei bisogni dei cittadi-ni”. Durante la cerimonia sono state consegnate ai 18 clienti veneziani beneficiari le copie dei bonifici per l’importo che la banca ha messo a disposizione di ciascuno. Gianluca Randazzo ha commentato il gesto dicendo che “non rappresenta la so-luzione dei problemi ma che speria-mo serva come modello per altri”.Alcune immagini della cerimonia

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A Padova un giovane su tre non lavora

A Padova il tasso di disoccupazione tra i più giovani si è alzato al 29,3% (27,6% in Veneto:

2014), ben 17 punti sopra il livello pre - crisi, eppu-re le imprese padovane faticano a trovare 1.100 dei 61mila profili tecnici introvabili in Italia (7.300 in Veneto), stando ai dati di Confindustria. Ecco dun-que la necessità di spronare le nuove generazioni a coltivare una mentalità flessibile e intraprendente fin dalla scuola, per costruire attivamente il pro-prio percorso formativo e professionale e le azien-de a prendersi cura della “risorsa giovani”.

Da questa considerazione il progetto-pilota “Il mio Passaporto verso le imprese” promosso da Confindustria Padova insieme all’Assessorato alle Politiche giovanili del Comune di Padova e all’As-sociazione Amici dell’Università di Padova e rivol-to agli studenti delle ultime classi di istituti tecnici e professionali, licei e universitari. Seicento passa-porti messi a disposizione di altrettanti giovani per consentirgli di entrare in 60 aziende del territorio che hanno deciso di aprire le porte, scegliendo in piena autonomia quale impresa incontrare e quando, i temi e le competenze da trattare con i tu-tor aziendali. Passaporti con i dati personali, il tim-bro delle aziende visitate, appunti e impressioni.

La sperimentazione parte da Padova proprio

In provincia di Venezia ci sono ancora 26mila disoccupati da sistemare. In calo soprattutto i lavoratori indipendenti

I n provincia di Venezia i morsi crisi economica che si protrae ininterrotta dal 2008 sono ancora dolorosi a livello

occupazionale. Ci sono ancora 26 mila disoccupati da sistemare. Nel 2008, dai dati forniti dall’agenzia Veneto Lavoro prima dell’inizio della crisi finanziaria ed economica internazionale, si era raggiunto il picco occupazionale, gli occupati erano 358 mila, mentre nel 2015 erano 346 mila. Il calo si è fatto sentire nei lavoratori indipendenti che sono scesi da 73 mila a 63 mila, mentre hanno tenuto i dipendenti che sono rimasti quasi invariati rimanendo sui circa 283 mila. A salvare in parte l’occupazione c’è stato il comparto del turismo. Sono cresciuti gli alberghi e i ristoranti che sono passati da 4502 nel 2008 ai 4641 nel 2014, mentre sono calati gli artigiani che nel 2008 erano 28 mila e nel 2014 25 mila. In generale le perdite maggiori hanno riguardato il tessile-abbigliamento, il mobilio e il vetro. Tanti i segnali specifici che l’uscita completa dal tunnel della crisi non è ancora arrivata. Nel sandonatese Apindustria nelle scorse settimane ha certificato dal 2008 ad oggi la perdita di 370 aziende, un terzo delle complessive, per lo più nel settore dell’edilizia, per un migliaio di posti di lavoro. Le compravendite di case però in tutta la provincia paiono negli ultimi mesi ripartire, non con le stesse tipologie del periodo pre-crisi. Nell’area di Porto Marghera permane il problema della riconversione del Petrolchimico tema storico mai risolto in maniera strutturale. In Riviera del Brenta e del Miranese la situazione è a luci ed ombre. Si registrano delle novità positive per aziende come l’Aprilia che si stabilizza o Marchi Marano o Polimira che cominciano addirittura ad assumere decine di operai. Nel calzaturiero invece accanto all’exploit dei marchi di lusso, c’è per altre realtà minori la delocalizzazione della produzione. (a.a.)

Un “passaporto” per battere la disoccupazione giovanile

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nell’anno in cui l’alternanza scuola-lavoro diven-ta obbligatoria (a partire dalle terze classi, almeno 400 ore negli istituti tecnici e professionali e 200 nei licei) e vuole imprimere una svolta verso un orientamento attivo e responsabile che mostra su-bito ai ragazzi la strada per sviluppare i loro talenti e dà alle aziende l’opportunità di confrontarsi con le risorse di domani.

Nicola Stievano

Page 22: Riviera ovest marz2016 n35

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Il Veneto vara la nuova legge anti moschee

C on 30 voti a favore, 8 con-trari e 1 astenuto sono state

approvate dal consiglio regionale del Veneto le modifiche alla legge regionale 11 del 2004 “Norme per il governo del territorio e in mate-ria di paesaggio”. Così potrà non dire niente, ma stiamo parlando di quella che è passata alla cronaca come “legge anti moschee”: un te-sto che modifica le norme per l’in-sediamento sul territorio di edifici e strutture destinate a servizi e atti-vità culturali di carattere religioso.

Per l’assessore regionale al territorio, cultura e sicurezza del-la Regione Cristiano Corazzari si tratta solo di “un intervento cor-rettivo” per armonizzare la libertà

di culto con il vivere civile e per “disciplinare la realizzazione delle strutture religiose e degli edifici a esse connessi, affidando un ruolo importante ai sindaci”. Corazzari non nega, però, che “tra i diversi obiettivi c’è anche quello di porre rimedio a un fenomeno che ave-va assunto caratteri preoccupanti come quello dei luoghi di preghie-ra scelti da comunità islamiche, sorti in modo disordinato e soprat-tutto irrispettoso delle regole edili-zie e urbanistiche”.

“Abbiamo previsto uno stru-mento urbanistico che permetterà agli amministratori locali di avere norme certe e chiare sull’insedia-mento di edifici e locali destina-

ti a servizi religiosi” sottolinea il relatore della legge, Alessandro Montagnoli, consigliere della Lega Nord e relatore in aula del progetto di legge. “La mancanza di regole – aggiunge - ha favorito il nascere di strutture abusive prive di qualsiasi tipo di permesso”.

Le critiche dall’opposizione non si sono certo fatte attende-re: “Non ci si può dire orgogliosi di una Regione che approva una norma che dimostra una palese discriminazione religiosa” attacca la consigliera regionale Cristina Guarda (Lista Moretti), che sot-tolinea: “Una legge urbanistica speciale che pone vincoli anche a luoghi di servizio alla Comunità ci

dice quanto essa sia politica, fat-ta per rialimentare l’odio di tante campagne elettorali leghiste sul territorio cui abbiamo assistito in questi anni, invece che per affron-tare con serietà i temi dell’integra-zione, del controllo e della sicurez-za.

Altre novità introdotte dalla legge per la realizzazione di nuo-vi edifici religiosi sono la richiesta dell’uso della lingua italiana. Spie-gatelo al mondo ebraico o cristia-no ortodosso, visto che recitano le preghiere e i canti nelle lingue tradizionali liturgiche”. Dura an-che la consigliera regionale Pa-trizia Bartelle (M5S): “Si tratta di fumo gettato in faccia ai cittadini veneti, dato che la legge regionale anti-moschee è una legge già nata incostituzionale.

Non capisco se si tratti di in-competenza, ignoranza, malafede, o di un diabolico miscuglio di tutte queste cose assieme. Non sarà in-fatti possibile da parte della Regio-ne e dei Comuni applicare legitti-mamente e lecitamente una legge che nasce concretamente inappli-cabile, perché esposta al rischio di ricorso alla Corte costituzionale ogni qual si volesse discriminare la libertà religiosa, sancito in genera-le dall’art. 3 della Costituzione”.

Giorgia Gay

“Non limitare ma potenziare la libertà religiosa

“Rilevo con rammarico che le modifiche pro-poste presentano ancora elementi di perplessità e preoccupazione per l’esercizio del diritto, ga-rantito dalla Costituzione, di libertà religiosa per il nostro territorio. Tale osservazione vale, ovviamente, non solo per i cattolici ma anche per le altre comunità religiose”. Così il Patriarca di Venezia Francesco Moraglia boccia la legge cosiddetta anti moschee approvata dal consiglio regionale, in un intervento pubblicato sul giornale diocesano Gente Veneta. “Per intenderci, sembra che la costruzione di un nuovo edificio o di ‘at-trezzature’ per il culto o ‘servizi religiosi’ - nel nostro caso una chie-sa, una parrocchia - sia di fatto equiparata alla costruzione e col-locazione di un nuovo centro di servizi. Una chiesa, un patronato, le aule del catechismo ecc. non possono rispondere alla logica che presiede all’insediamento di un centro commerciale, un distributore di carburante, una palestra o un centro benessere”. “Se i nostri geni-tori e nonni si fossero mossi secondo la legge che si vuol ora proporre - incalza -, non solo non avremmo oggi gli splendidi tesori artistici e architettonici che rendono noti in tutto il mondo i nostri centri storici ma, ancor più, non potremmo godere della benefica e capil-lare presenza di parrocchie, patronati, centri d’ascolto, strutture caritative e di solidarietà che rappresentano un’autentica ricchezza per il nostro tessuto sociale, sia nelle città sia nei paesi”. “La libertà religiosa - conclude - deve oggi più che mai essere potenziata. Non restringiamone i confini! L’esercizio, anche pubblico, della fede è va-lore civile ed ecclesiale, che permette a tutti di esprimersi rispettan-do le altrui convinzioni. Mi auguro che ci sia ancora tempo, modo e soprattutto la sincera volontà di tutti per riflettere, con serenità e spirito costruttivo, su un tema così delicato e prima di legiferare su aspetti vitali per tutti i Veneti e non solo per le comunità religiose”.

Per le opposizioni

la legge è

incostituzionale

perchè ostacola

la libertà

religiosa

La norma modifica

le regole per aprire

nuovi luoghi di culto islamico

Società

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. 23 www.lapiazzaweb.it

Anni ’70, il giovane Leone Donazzan, di-plomato perito elettrotecnico si occupa di impianti elettrici, un cliente non può pagarlo e chiede di potergli dare in cambio dei moto-ri. Ecco che con un semplice baratto avviene l’illuminazione, ed è il caso di dirlo, si met-te in azione il motore. E che potenza! Inizia così nel 1971 l’avventura della prima azienda dell’attuale gruppo Orange, la Eme situata ad Arsiè nel bellunese. L’esperienza che il fon-datore acquisisce man mano nel settore dei mega impianti industriali, lo convince a con-vogliare le sue energie verso la progettazione e produzione di motori asincroni monofa-

Una storia affascinante quella di Orange1 che nasce da un caso del destino e dall’abilità del suo fondatore

A fianco il presidente Armando Donazzan

se e trifase. Con impegno, abilità e intuito imprenditoriale il business cresce e si apre anche verso i mercati dell’Est, in particola-re verso l’ex Unione Sovietica. La caduta del Muro di Berlino e il crollo dell’ex Unione So-vietica, alla fine degli anni ottanta, costrin-gono Leone Donazzan a rivedere gli obietti-vi aziendali e accogliere nuove sfide. Senza timore, e con quel coraggio e quella deter-minazione dei veri pioneri dell’industria, cambia la strategia di marketing e quella tecnico-produttiva con l’obiettivo di creare nuovi prodotti. Ed è ancora una conferma. Nel frattempo la seconda generazione si fa avanti, i figli di Leone crescono e vengono seguiti attentamente in un percorso di cre-scita all’interno dell’azienda. A continuare la strada del padre è il figlio Armando Do-nazzan, attuale Presidente della Holding. Da “matador” dell’industria pare aver ereditato dal padre l’intuito imprenditoriale, le capa-cità di leadership e una devozione al lavoro

Economia

Orange1 Holding e la famiglia Donazzan

Quando il cambio generazionale conta ancor più del successo

senza precedenti. Con creatività e decisione affronta sfide ancora più grandi acquisendo ulteriori aziende in Italia e all’estero. Amplia la gamma di prodotti e servizi, puntando alla leadership europea nel settore. Oggi è il ca-pitano di una Holding, Orange1 appunto, con un fatturato annuo di ben 150 milioni di euro, 9 stabilimenti produttivi che danno la-voro a oltre 1000 persone in 3 paesi europei. L’ultima acquisizione riguarda un’ azienda veneta produttrice di componenti in allu-mino pressofuso per il settore automotive, la Metalpres che beneficia subito dello sfor-zo d’innovazione tipico del Donazzan che non transige sul livello di qualità della pro-duzione, investendo oltre che nell’acquisto dell’azienda ben 40 milioni di euro per l’am-modernamento delle attrezzature in essere e nell’acquisto di una nuova pressa da 1600 tonnellate. E l’imprenditore colpisce ancora il bersaglio: l’azienda passa nel 2015 ad un fatturato di 40 milioni di euro con un incre-

mento del 25% rispetto all’anno precedente. Il giovane Presidente crea così una forte filo-sofia aziendale, basata su core values che lui stesso e che i suoi collaboratori incarnano: ”Anima, cuore, cervello per dare sempre il massimo per i nostri clienti e per noi stessi. Il nostro motto è Cavalcare il Tempo per vin-cere la sfida più appassionante: anticipare le esigenze dei Clienti”. Questa la Mission del Gruppo che, attraverso le sue sfide quotidia-ne, cerca giuste soluzioni per i propri clien-ti attraverso l’analisi, l’azione e la verifica. Orange1 si definisce soprattutto come Pro-duttore di Soluzioni”. Il 2016 riserverà anco-ra grandi sorprese, tra queste la neo-fondata divisione Racing: con l’Orange1TeamLaza-rus, a bordo di Lamborghini, si parteciperà al Super Trofeo Lamborghinie al GT3 Open 2016, esemplificando nella velocità e nell’au-dacia il sentimento che anima il gruppo inte-ro e le persone che con entusiasmo affianca-no l’imprenditore: “We are Passion!”.

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I l presidente della Regione Veneto Luca Zaia (Lega Nord) non punta alla costituzione di una

macroregione del Triveneto, con Friuli e Trentino Alto Adige, come auspicato da sindaci tosiani, di centrodestra e del Pd, ma punta invece sulla pos-sibilità che il Veneto acquisisca maggiore autono-mia all’interno anche delle potenzialità espresse dalla stessa Costituzione. Per questo Zaia ha spedi-to nelle scorse settimane una lettera ai parlamen-tari e alle forze politiche, in cui chiede un “segnale forte di civiltà, di responsabilità ma soprattutto di rispetto della volontà dei nostri cittadini, alle parti sociali, alle forze produttive e alle organizzazio-ni sindacali”. Propone di unirsi nell’impegno “di

far rinascere il Veneto e dargli prospettive solide e durature: tutto nel segno dell’autonomia, intesa come terreno comune in cui riuscire a far prevalere l’interesse esclusivo dei veneti”. L’appello il gover-natore Luca Zaia lo rivolge “a tutti coloro i quali rappresentano un interesse collettivo nel Veneto”. Con la lettera inviata, Zaia illustra il senso dell’i-niziativa, che è in particolar modo volta ad aprire il negoziato per definire il quesito del referendum consultivo, e gli ambiti di maggiore autonomia da riconoscere alla Regione Veneto rispetto alle altre regioni a statuto ordinario. Questo ai sensi della legge regionale 15/2014 e del terzo comma dell’arti-colo 116 della Costituzione Italiana. A.A.

Nuove realtà amministrative Il convegno “Un solo Triveneto per lo sviluppo di tutti”

Macroregione fra Veneto, Friuli, Trentino Alto Adige, sindaci entusiasti L a possibilità di costruire una

macroregione fra Friuli, Ve-neto e Trentino Alto Adige appare come un’opportunità da cogliere per dare più peso politico ai citta-dini. Questo quanto è emerso nel-le scorse settimane a Stra in villa Pisani, ad un convegno dal titolo preciso “Un solo Triveneto per lo sviluppo di tutti”. Secondo il Co-mitato promotore, il lavoro comin-cia adesso. Per l’avvocato Ivone Cacciavillani “spetta ai Comuni decidere, se moltiplicare le singole potenzialità dei territori. Abbiamo l’obbligo di provarci”. I sindaci democratici, tosiani e del centro-destra erano presenti. Mancava la Lega Nord. Fra i più entusiasti il sindaco di Vicenza, Achille Variati e quello di Verona, Flavio Tosi. Fra gli altri sindaci presenti c’erano quel-li di Belluno, Rovigo, Bassano, San Doná di Piave e Chioggia. Mancava

Luigi Brugnaro, sindaco di Venezia. I sindaci hanno sottolineato il fatto che non devono essere i governato-ri delle regioni interessate, a porta-re avanti il processo per costruire la macroregione, ma i primi cittadini. “Siete un raggio di sole in un mon-do avvolto di nebbia tra demagogia e populismo - ha detto il sindaco di Vicenza Variati ai presenti in villa Pisani a Stra - questa è una risposta concreta a certe proposte di refe-

Zaia punta ad un negoziato per definire il quesito del referendum consultivo, per dare più autonomia al Veneto

Apertura dal sottosegretario

Zanetti: per il futuro: o 20 regioni con

funzioni amministrative, o macroregioni con

autonomia legislativa più ampia

rendum inattuabili”. Variati du-rante l’intervento ha sottolineato il fatto che l’idea di indipendenza o autonomismo spinto, fin qui va-gheggiate non portano da nessuna parte. “Il percorso per arrivare alla realizzazione di una macroregio-ne è fattibile - ha detto - è previsto dalla Costituzione. È un percorso complesso e pieno di insidie, ma l’unico percorribile. L’importane è non cadere nella tentazione di met-terci etichette di partito: sarebbe la fine. Dobbiamo essere noi sindaci a portare avanti questa battaglia per la nostra gente”. Sulla stessa linea il sindaco di Verona Flavio Tosi: “La Macroregione del Nordest è l’unico modo concreto per ottene-re maggiore autonomia - ha detto. Il percorso non sarà semplice, ma è l’unico possibile. Con il Friuli e il Trentino Alto Adige va fatto un discorso alla pari. Sappiamo che queste regioni sono gelose delle loro autonomie, e quanto difficile sia trattare con loro. I nostri citta-dini hanno il diritto di avere l’auto-nomia come queste regioni”. C’era anche il Governo al convegno con la presenza qualificata di due sot-tosegretari, Enrico Zanetti sotto-segretario all’Economia e Barbara Degani sottosegretario all’Ambien-te. È arrivata un’apertura di credito alla proposta della macroregione: “Si tratta - ha dichiarato Zanetti - di un percorso che va approfondito e valutato con attenzione. Per il futu-ro possono esserci due scenari: 20 regioni con funzioni amministrati-ve o macroregioni con poteri auto-nomia legislativa più ampi. Credo che dopo il referendum sulle mo-difiche costituzionali che si terrà in autunno, si potrà ragionare con calma anche su queste possibilità”. Alessandro Abbadir

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Page 26: Riviera ovest marz2016 n35

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. 26 www.lapiazzaweb.itPolitica

Auto elettriche, il Veneto comincia dalle retiL’ elettrica nel nostro Paese fatica molto a prendere piede, lo scorso anno ne sono state consegnate lo 0,1% nonostante il dato Europeo segni un raddoppio delle vendite nel 2015

L ’auto elettrica è una realtà e i volumi di vendita comin-

ciano a farsi interessanti. La si-tuazione è molto diversa tra una Nazione e l’altra ma, nonostante la quota media sia molto bassa in generale, spiccano su altri i dati di alcuni Paesi che hanno soste-nuto questo passaggio epocale: la Norvegia con un sorprendente 22.38% e i Paesi Bassi con il 9.67%. Prima in classifica l’Olanda con 43.282 immatricolazione, quasi il 10% del totatale, ma va detto che, in questo caso, per la maggior parte si tratta di modelli plug-in mentre per Norvegia e Paesi Bassi si tratta di elettrica pura. E mentre le vendite di elettriche sorprende anche in Francia, Inghilterra e Germania, in italia rappresenta appena lo 0,1% delle consegne segno che qualcosa non va. Le ragioni di questo salto in avan-ti di alcuni piuttosto che di altri sono semplici: molte agevolazio-

ni all’acquisto e infrastrutture. Così se uno dei principali impe-dimenti all’incremento di utilizzo delle auto elettriche è la limitata presenza di punti di ricarica nel territorio, il Veneto potrà presto migliorare la propria situazione, favorendo una diffusione più ca-pillare di stazioni nelle quali fare il pieno di chilowatt. Una delibera approvata dalla Giunta regiona-le prevede l’utilizzo di 2.050.025 euro del Ministero delle Infra-strutture e dei Trasporti (MIT) de-stinati all’implementazione delle reti di ricarica. “Per individuare i soggetti che potranno usufruire di tali risorse – spiega l’assessore ai trasporti – abbiamo approva-to un avviso pubblico che sarà pubblicato nel B.U.R. n. 30 del 1 aprile 2016, disponibile anche nel sito www.regione.veneto.it. Per la predisposizione della domanda c’è tempo fino al 16 maggio 2016. Possono beneficiarne i Comuni, i

titolari di pompe di carburante, i centri commerciali o i parcheggi che consentono l’utilizzo pub-blico degli impianti, i privati che intendono realizzare impianti di alimentazione domestica. Ogni soggetto dovrà impegnarsi al cofi-nanziamento delle opere o attra-verso accordi di programma con il MIT o mediante la presentazione di garanzie fideiussorie”. I fondi sono vincolati per il 60 per cento alle aree metropolitane e per il 40

per cento al resto del territorio. In questo caso si è ritenuto di indivi-duare come ‘area metropolitana’ l’aggregato del Veneto centrale composto da Venezia, Padova e Treviso, sia in ragione del tasso di inquinamento, sia delle relazio-ni casa-lavoro.“Abbiamo messo dei limiti di spesa per consenti-re al maggior numero possibile di soggetti di accedere al bando – conclude l’assessore ai traspor-ti –. Inoltre, i criteri di selezione

rispondono alle linee guida re-gionali sulla mobilità elettrica, in fase di definizione, al fine di limi-tare investimenti poi inutilizzati e scongiurare la vandalizzazione delle opere. Valutiamo che con un contributo di poco superiore ai due milioni sono attivabili in-vestimenti per circa 4-5 milioni complessivi ed è ipotizzabile il so-stegno a circa 500 interventi”.

Maria Pavan

Assessore ai lavori pubblici, infrastrutture e trasporti Elisa De Berti

Ambiente

Festival show dell’Agricoltura

Quando la terra accoglie cultura e storia, la bellezza diven-ta un evento tutto da sperimentare.

L’occasione giusta è Il Festival Show dell’Agricoltura, in programma dal 6 all’8 maggio negli spazi dell’ippodromo Le Padovanelle. Si tratta di un vero e proprio festival in stile an-glosassone interamente dedicato all’agricoltura in tutti i suoi molteplici aspetti. Una kermesse che esce dagli schemi tradi-zionali di fiera e vuole essere un momento di festa e di con-divisione per tutti gli amanti degli animali, del viver sano, della vita all’aria aperta nella consapevolezza di un sempre maggior recupero di tradizioni legate al mondo agricolo.

E così ci saranno gare di bellezza con bovini, ovicaprini e cavalli; sheepdog, ovvero la conduzione di pecore con il cane; gare di salto ad ostacoli di cavalli, gincane con cavalli a sella e attaccati a carrozza, pony games e battessimo della sella; rally obedience e agility dog; spettacolo a cavallo e ricerca esplosivo da parte di cani, evento curato dall’Esercito Italia-no.

Una rassegna morfologica di cavalli Norici e una gara con cavalli di traino del tronco. La rassegna del miglior toro, manza da latte e vacca da carne e il salto ad ostacoli di caval-li a cura di FISE, la federazione italiana sport equestri.

Nelle serate del fine settimana grande festa country per tutti gli appassionati del ballo country e delle musiche folk.

Il Festival Show dell’agricoltura sarà aperto nelle tre gior-nate dalle ore 10:00 alle 22:00, l’ingresso è a pagamento: 8 � l’intero, 6 � il ridotto scaricabile dal sito mentre per i minori di 12 anni l’ingresso è gratuito. www.festivalshowagricoltura.it

La mostra Dal 7 aprile al 7 agosto alla Casa dei Tre Oci

Helmut Newton seduce Venezia

F urono la Maya desnuda e la Maya vestida di Goya, opere

d’arte conservate al Prado di Ma-drid, a ispirare Newton quando decise di introdurre per la prima volta il nudo e l’erotismo nella fo-tografia di moda. Una rivoluzione che si consuma negli anni ‘70 e che incorona il fotografo nell’olimpo dei grandi. La provocazione che lanciò al mondo con l’introdu-zione di una nudità radicale nella fotografia di moda fu seguita da molti altri fotografi e registi e ri-marrà simbolo della sua personale produzione artistica. La rassegna veneziana raccoglie le immagini di White Women, Sleepless Nights eBig Nudes, i primi tre libri di Newton pubblicati alla fine degli anni ‘70, volumi oggi considerati leggendari e gli unici curati dallo stesso Newton. Nel selezionare le fotografie, Newton mette in se-

quenza, l’uno accanto all’altro, gli scatti compiuti per committenza con quelli realizzati liberamente per se stesso, costruendo una nar-razione in cui la ricerca dello stile, la scoperta del gesto elegante sot-tendono l’esistenza di una realtà ulteriore, di una vicenda che sta allo spettatore interpretare. I primi nudi confluiscono nel libro White Women, pubblicato nel 1976, in cui Newton sceglie 81 immagini (42 a colori e 39 in bianco e nero) . Nel volume successivo, invece, Sleepless Nights, pubblicato nel 1978, Newton si avvia a una visio-ne che trasforma le immagini da foto di moda a ritratti, e da ritrat-ti a reportage quasi da scena del crimine. È un volume a carattere più retrospettivo che raccoglie 69 fotografie (31 a colori e 38 in bian-co e nero) realizzate per diver-si magazine (Vogue, tra tutti) ed

è quello che definisce il suo stile rendendolo un’icona della fashion photography. I soggetti vengono colti sistematicamente fuori dal-lo studio, spesso in atteggiamenti provocanti, a suggerire un uso del-la fotografia di moda come puro pretesto per realizzare qualcosa di totalmente differente e molto personale. Con i volume Big Nu-des, del 1981, Newton raggiunge il ruolo di protagonista nella sto-ria dell’immagine del secondo

Novecento. I 39 scatti in bianco e nero di Big Nudes inaugurano una nuova dimensione della fotografia umana: quella delle gigantografie che, da questo momento, entrano nelle gallerie e nei musei di tutto il mondo. Nell’autobiografia dell’ar-tista pubblicata nel 2004, Newton spiega come i nudi a figura intera ripresi in studio con la macchina fotografica di medio formato, da cui ha prodotto le stampe a gran-dezza naturale di Big Nudes, gli

fossero stati ispirati dai manifesti diffusi dalla polizia tedesca per ri-cercare gli appartenenti al gruppo terroristico della RAF (Rote Armee Fraktion). La mostra, visitabile sino al 7 agosto, è dunque l’occa-sione per godere da vicino dell’o-pera di un grandissimo fotografo e del suo genio artistico che ha sa-puto andare oltre i canoni classici e ha riscritto la storia della fotogra-fia internazionale.

Maria Pavan

Per la prima volta nella città dei Dogi, oltre 200 immagini di uno dei fotografi più importanti e celebrati del Novecento

Io sono il NordestLa voce delle scrittrici racconta il territorio e le sue donne.

Tutte donne le autrici dei rac-conti presenti nel libro Io sono il Nordest-Voci di scrittrici per rac-contare un territorio, a cura di Francesca Visentin e edito da Apo-geo. Le autrici sono venete, tren-tine e friulane e narrano piccoli e grandi drammi che costellano l’esistenza, ambientati perlo più

nel Triveneto, che s’intrecciano, a volte, con la storia. Come nel caso di Antonia Arslan, nata a Pado-va, che rievoca il genocidio degli Armeni e lo strazio delle madri in-capaci di proteggere i propri figli: “Essi semplicemente non capiva-no e subivano a occhi spalancati il peggiore dei destini, la privazione improvvisa (e senza possibilità di ricupero) di quel mondo dorato dell’infanzia che si era chiuso alle loro spalle come un cancello inva-licabile, grondante del sangue dei loro cari che non avevano potuto difenderli”. Un senso di colpa è anche quello che paralizza e at-

tanaglia Monica, una madre in carriera, che nel testo di Michaela K.Belisario, fatica a conciliare vita privata e professionale: “Si rende conto di non aver mai accompa-gnato il figlio a scuola negli ulti-mi mesi neppure una volta, né si ricorda di aver mai conosciuto le altre mamme… per essere pun-tuale in ufficio ha dovuto mettere da parte il suo ruolo di madre”.

La vita frenetica di Monica fa da contrappasso a quella semplice e tranquilla di Antonietta la do-mestica, tratteggiata da Francesca Diano, affetta “da una fame an-tica. La sua fame veniva da una vita di stenti, di miseria, di denu-trizione che aveva tormentato i suoi genitori”. Non si rassegnano invece le Zigherane, le operaie del-la manifattura tabacchi di Sacco (Tn), la cui vicenda è ricordata da Isabella Bossi Fedrigotti, che ri-vendicano con forza le loro neces-sità o ottengono, nel 1923, il primo asilo nido aziendale in Italia. “Da contadine timide, isolate nei masi di campagna, che a mala pena osavano esprimersi, che come unici luoghi d’incontro avevano la chiesa della messa domenicale e la fontana per prendere l’acqua e fare il bucato, divennero passo dopo passo persone consce dei loro bisogni e, con il tempo, anche dei loro diritti”. Un libro da legge-re tutto d’un fiato.

Cultura

Page 27: Riviera ovest marz2016 n35

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Nelle serate del fine settimana grande festa country per tutti gli appassionati del ballo country e delle musiche folk.

Il Festival Show dell’agricoltura sarà aperto nelle tre gior-nate dalle ore 10:00 alle 22:00, l’ingresso è a pagamento: 8 � l’intero, 6 � il ridotto scaricabile dal sito mentre per i minori di 12 anni l’ingresso è gratuito. www.festivalshowagricoltura.it

La mostra Dal 7 aprile al 7 agosto alla Casa dei Tre Oci

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d’arte conservate al Prado di Ma-drid, a ispirare Newton quando decise di introdurre per la prima volta il nudo e l’erotismo nella fo-tografia di moda. Una rivoluzione che si consuma negli anni ‘70 e che incorona il fotografo nell’olimpo dei grandi. La provocazione che lanciò al mondo con l’introdu-zione di una nudità radicale nella fotografia di moda fu seguita da molti altri fotografi e registi e ri-marrà simbolo della sua personale produzione artistica. La rassegna veneziana raccoglie le immagini di White Women, Sleepless Nights eBig Nudes, i primi tre libri di Newton pubblicati alla fine degli anni ‘70, volumi oggi considerati leggendari e gli unici curati dallo stesso Newton. Nel selezionare le fotografie, Newton mette in se-

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Cultura

Page 28: Riviera ovest marz2016 n35

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Graziella Gaioni, VeronaAvevo male alle mani, ora sto bene e sono molto contenta.

Ciamarra Giuseppina, RavennaAvevo male alla spalla e al collo dopo 10/12 giorni il collo si è sciolto non mi fa male, adesso mi sento veramente bene.

Carlo Adeferro, RiminiAvevo male a una gamba, ho usato questo apparecchio, adesso mi trovo meravigliosamente bene. Adesso faccio le mie passeggiate tranquillamente. Provate per credere.

Angelo Colla, VeronaMi facevano male le mani, dopo 10 giorni ho avuto bene� ci.

Ofelia Feriotto, RovigoAvevo male alla testa, ho avuto i risultati che volevo, ho speso bene miei soldi, gli ho proprio spesi volentieri.

Yelma Stefani, VeneziaAvevo male alle ginocchia, ho usato questo apparecchio mi sento davvero bene.

Anna Maria Negroni, PadovaMia � glia ha comprato questo apparecchio per le rughe, adesso ha le pelle più giovane e liscia, io avevo male alle mani, ho avuto anche io dei bene� ci.

MEDLASE-R è un dispositivo medico . È sconsigliato l’uso ai portatori di pace-maker e altri dispositivi elettromedicali salva vita, donne in gravidanza, persone affette da emofilia, persone con patologie tumorali, persone soggette a epilessia e fotosensibilità, bambini in crescita. Tutte le testimonianze sono reali e verificabili e i risultati che si possono ottenere variano a seconda delle predisposizioni personali.

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Le “Meraviglie dello Stato di chu”

Buon successo per la mostra “Meraviglie dello stato Chu”

in corso fino al 25 settembre al museo archeologico di Adria. Era dal 2009 - ossia dall’epica mostra sui Balcani- che non si registrava una mostra di tale portata. Tutto questo grazie al sostegno econo-mico della Regione Veneto e alla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo che ha eroga-to 600.000 euro per la valorizza-zione delle mostre temporanee nei musei di Este, Adria, Fratta Polesine.

Come ha commentato l’asses-sore regionale alla Cultura, Cri-stiano Corazzari, “è uno degli esempi virtuosi da incoraggiare per lo sviluppo dell’intero terri-torio dal punto di vista turistico e occupazionale”.

Un accordo tra Italia e Cina, più precisamente tra la regio-

nanti che propone armi, arma-ture e parti di carri da guerra, enfatizzando le tecniche militari e il valore simbolico del guerriero nello Stato di Chu.

L’arte della Guerra presenta l’i-conografica della Cina antica e lo status sociale del rango militare, con oggetti di incredibile elegan-za e preziosità, capolavori in gia-

da e seta, bronzi, lacche e oggetti rituali di grande valore.

I contesti della civiltà dello sta-to di Chu presentati in mostra corrispondono alla fase classica ed ellenistica di Adria antica, con la quale ricorrono sorprenden-ti consonanze: il ruolo determi-nante del fiume; ornamenti in pasta vitrea delle medesime fog-ge; l’uso di deporre nelle tombe prestigiosi oggetti di corredo, destinati al cibo e al vino; e non ultimo,il rituale di sepoltura del carro da guerra, che ritroviamo con incredibile analogia anche ad Adria, nella “Tomba della Biga”, una sepoltura di prima metà del III sec. a.C., che oltre ai resti del carro a due ruote con-serva gli scheletri di tre cavalli di eccezionali dimensioni.

Melania Ruggini

Un momento della presentazione della mostra

Si è aperta la mostra nel museo archeologico nazionale di Adria, che rimarrà visitabile fino al prossimo 25 settembre grazie a un accordo tra Italia e Cina, più precisamente tra la Regione Veneto e la Provincia cinese del Hubei

Per la prima volta

in europa è possibile

scoprire

le magnifiche

testimonianze

del regno di Chu

ne Veneto e la Provincia cinese del Hubei, consente per la pri-ma volta in Europa di scoprire le magnifiche testimonianze della civiltà dell’antico Regno di Chu. In scena al museo un percorso plurisensoriale sul tema della guerra, realizzato attraverso un allestimento immersivo, con vi-deo esplicativi e reperti affasci-

Cultura

Icaro, l’arte dove non te l’aspettiUn’invasione pacifica e colorata di opere per una mostra diffusa in città che affiorerà e prenderà corpo in questi mesi primaverili su alcuni muri ed edifici della città

Ritorna la seconda edizione di Icaro, ovvero “Impulsi creativi

artistici a Rovigo”, che ha come ca-pofila il circolo Arci Galileo Cavaz-zini di Rovigo. Anche quest’anno la realizzazione del progetto artistico è resa possibile grazie alla vincita del bando Culturalmente 2015 promos-so dalla Fondazione Cassa di Rispar-mio di Padova e Rovigo. Il primo ap-puntamento è al Museo dei Grandi Fiumi di Rovigo con la mostra per-sonale di Annamaria Moro dal titolo “Labirinto armonico”, visitabile fino al 16 maggio.

Il progetto I.C.A.Ro. nasce da un’a-nalisi del contesto urbano rodigino con l’obiettivo di rendere alcune pe-culiarità della città terreno fertile per il dialogo tra l’arte contemporanea e la popolazione. La manifestazione pone al centro della propria attivi-tà la creazione di una rete attiva di confronto, per mezzo dell’arte un-der35, tra la popolazione e le diver-se realtà istituzionali e associative, grazie all’aiuto di una comunità di artisti che intendono lasciare l’im-

pronta della loro creazione nel tes-suto sociale, attraverso interventi di riqualificazione urbana, architetto-nica e paesaggistica. Il programma di quest’amo è ricco di connessioni culturali, con la precisa volontà di in-dividuare punti di condivisione tra cultura giovanile, arte emergente e realtà urbana

L’arte dove non te lo aspetti: è que-sto lo slogan e la principale strategia del progetto. Un’invasione pacifica e colorata di opere per una mostra diffusa in città che affiorerà e pren-derà corpo in questi mesi primaverili su alcuni muri ed edifici della città. Un’intrusione cui non siamo ancora abituati, calata in una dimensione urbana, decisamente ai margini e fuori contesto, in dialogo e ascolto con alcuni luoghi e architetture sto-riche, simboli delle città, come Porta San Bortolo, Piazzetta Annonaria, Piazza Roma, Piazza Matteotti, ma anche con strutture abbandonate come l’ex stazione degli autobus di Piazzale di Vittorio, per riqualificare spazi incerti e indecisi, oppure per

punteggiare la spazialità urbana di approdi momentanei. Questa è la storia di un’occupazione felice e di una rivoluzione gentile, una mappa che è una sorta di preludio o primo movimento di un più ampio proget-to che si chiama ICARo. Le creazio-ni artistiche diventeranno la nuova pelle della città, la superficie effimera sulla quale si poserà lo sguardo dei passanti, la testimonianza di una

presenza che si moltiplicherà in un imprevedibile museo all’aperto, disegnando una geografia incom-piuta forse destinata a crescere ed espandersi e precisarsi nel tempo, da scoprire camminando, allargando lo sguardo, talvolta con il naso all’insù. L’arte urbana non ha più bisogno di cornici e non necessita di biglietto di ingresso, è l’arte a portata di mano e a portata di tutti. L’unica mostra

tradizionale - se così si può dire- di Icaro - è quella dell’artista Annama-ria Moro, che al Museo dei Grandi Fiumi di Rovigo mette in scena il suo Labirinto Armonico. La pittura e la musica sono apparentemente due espressioni artistiche distanti, poi-ché la prima appare caratterizzata da colori, linee e forme, mentre la seconda si basa sui suoni.

In questa mostra la giovane arti-sta riflette sui rapporti e le analogie esistenti tra queste due arti, indub-biamente diverse per gli strumenti espressivi utilizzati e allo steso tem-po profondamente simili nelle finali-tà. E così la giovane pittrice, che è an-che musicista, analizza le profonde connessioni esistenti tra queste due discipline che caratterizzano tutta la sua attività artistica, in un percorso espositivo ricco di riferimenti all’uni-verso sensoriale che l’arte è in grado di spalancare.

Melania Ruggini

Annamaria Moro (foto di Domenico Bressan)

Successo per la mostra “Al primo sguardo”

Dopo solo 3 settimane dall’apertura, la mostra “Al Primo Sguardo. Ope-

re inedite dalla Collezione della Fonda-zione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo” ha superato le 6.000 presenze. Tanti sono stati i visitatori che hanno varcato la soglia di Palazzo Roverella e di Palazzo Roncale, per ammirare que-sti capolavori in gran parte esposti per la prima volta. La scelta della Fondazio-ne è stata di privilegiare, in questa doppia mostra rodigina affidata alla cura di Giandomenico Romanelli e di Alessia Vedova, l’ampio corpus di opere riguardanti i due più recenti secoli, l’Ottocento e il Novecento, presentando i dipinti riuniti nella collezione di Pietro Centanini, che recentemente l’ha voluta donare alla Fondazione affinché possa man-tenersi integra e soprattutto possa essere goduta dalla collettività. Ca-polavori di grandi autori come Palizzi, De Nittis, Lega, Ghiglia, Boldini, Fattori, Soffici, Rosai, de Pisis, de Chirico, Guttuso, De Chirico, insieme a Zandomeneghi, Milesi, Luigi Nono, Licata, Brass, Barbisan ma anche Utrillo e Chagall, che si possono ammirare accanto a quelli della Colle-zione Cariparo stessa. “Quella che presentiamo in questa mostra è solo una parte della nostra collezione”, chiarisce il Presidente della Fonda-zione Antonio Finotti. “Complessivamente la Fondazione ha un patri-monio di oltre mille opere di pittura, insieme a diversi nuclei di sculture (solo in minima parte qui esposti) e a incisioni, disegni, manoscritti. Insomma un vero e proprio museo che incrementiamo regolarmente con oculate acquisizioni. Ci sembrava doveroso e coerente con la nostra missione rendere fruibile al grande pubblico un patrimonio artistico costruito nel tempo anche con opere lasciate dai cittadini del territorio”.

Me.Ru.

Cultura

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Anche dei libri ormai esiste in parallelo la versione scaricabile on line. Le riviste

scientifiche si consultano via internet, molte hanno l’applicazione specifica per essere lette su tablet e simili, poi eventualmente si stampa l’articolo che interessa.

E poi database progettabili con possibilità di avere dati senza l’apporto di informatici, gli anni 90 hanno visto l’evoluzione delle presentazioni ai congressi dalle diapositive su telaio alle “chiavette”.

Tutto bene dunque, un ciclo virtuoso , tanti “talenti” alla Steve Jobs insieme, ma se la rete scientifica era mondiale, il campo all’inizio era relativamente ristretto, i partecipanti una sezione interessata, dedicata, affamata.

Poi il digitale è uscito dalle Università e dai Centri di Calcolo, ed è arrivato nelle AULSS , nelle corsie ospedaliere, nel territorio.

In quegli anni erano ben pochi i medici che usavano il Pc, bisogna aspettare Windows 95, pur con tutti i suoi limiti, per una rivoluzione del settore. All’epoca i Pc avevano per lo più sostituito le macchine da scrivere, Internet doveva ancora arrivare al grande pubblico, non esistevano i portatili, pochi e pesanti i telefoni cellulari.

Le risposte per i pazienti era comodo averle su computer per tenere in ordine i dati, il programma te lo facevi su misura da solo, ma i cartellini di cartoncino facevano ancora da padroni.

Venivano organizzati corsi, ma molti medici semplicemente non sapevano e non erano interessati ad usare il computer, era fuori della loro mentalità, al limite il programma di videoscrittura per le lettere di dimissione.

Poi, quasi senza preavviso, è stato l’inferno.

Medico nativo digitale

dott. Giovanni Leoni

L’editoriale La nuova tecnologia deve facilitare il lavoro del medico non complicarlo

a pag 33 a pag 33 a pag 33

Ambliopia e Astenopia, cosa sono?

Energia creativa per affrontare il cambiamento

La medicina estetica non invasiva: tecnologia e innovazione

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Consulenza scientifica

Negli anni 2000 esplode la comunicazione globale: cellulare e pc entrano nelle case degli italiani come i televisori negli anni 60. Nascono le reti ospedaliere, le Intranet. A programma si aggiunge programma, scompaiono le lastre arriva l’immagine radiologica digitale chi non ci arriva le radiografie non le vede più. Usare il computer non è più uno sfizio, una passione, è una necessità per lavorare. Tutte le ditte ed i programmi sono diversi anche perché arrivano in tempi successivi. La mail aziendale diventa il sistema di comunicazione ufficiale, chi non apre il Pc è perduto, peggio inadempiente. Nota positiva, il programma che uso più volentieri è quella con cui guardo gli esami da laboratorio, di qualsiasi paziente ovunque io sia in ospedale con tanto di tabella dell’evoluzione dei giorni precedenti. Poi un giorno arriva una card personalizzata con tanto di chip: è la firma digitale, dice che sei tu e solo tu a programmare. E sì perché ormai sei diventato un programmatore, specializzato ma un programmatore e non te ne sei neanche accorto. Gli specializzandi, i Nativi Digitali, sono a loro agio perfettamente, velocissimi, li invidio. Io povero Immigrante chiedo solo di poter accedere con la mia card univoca da qualsiasi terminale, senza dover inventarmi periodicamente nuove pass perché scadono e linee interne e server adeguati al traffico crescente. Le Amministrazioni devono ricordare che il lavoro del medico è una professione intellettuale, che per prima cosa dobbiamo avere il tempo di visitare i nostri malati, ci serve tempo per pensare, discutere fra di noi, parlare con i parenti, aggiornarci, riposare dopo un turno massacrante. Se no gli sbagli aumenteranno a tutti i livelli. La tecnologia deve essere al servizio del medico, non il contrario. Non possiamo passare sempre più tempo al terminale coinvolti in mille problemi organizzativi, non è questo il mestiere per cui abbiamo studiato. La soluzione? Impossibile fermare il progresso, ma governarlo diversamente sì. I programmi devono essere scelti fra quelli costruiti in modo semplice ed intuitivo e devono essere integrati e continuamente aggiornati secondo l’esperienza maturata sul campo. I computer devono essere mantenuti al passo della maggior complessità e numero dei programmi pena il continuo blocco operativo, il riconoscimento dell’operatore , a tutti i livelli, deve essere univoco via card, senza il continuo incubo delle password. E gli esempi potrebbero continuare a lungo. Appare quindi necessario costituire un gruppo di studio misto fra amministrazioni ed utenti finali per l’ascolto dei medici nei problemi incontrati nell’uso delle nuove tecnologie ed i possibili rimedi, in particolare in questa fase di transizione tecnologica.

Medico nativo digitale

Segue dalla prima paginea dello Speciale Salute

L’editoriale

L’intervento

Previste nel mese di aprile, dedicato alla prevenzione dell’ictus cerebrale, numerose iniziative locali di

informazione, sensibilizzazione e prevenzione di questa patologia grave e disabilitante che costituisce la seconda causa di morte a livello mondiale e la terza nei paesi industrializzati e che nel 2020 rischia di raddoppiare per l’invecchiamento della popolazione. E’ una delle malattie più temute, specie dalle persone meno giovani, che risultano le più colpite, e quindi in un momento della vita in cui sei più fragile e hai meno capacità di risorse fisiche, per i gravi esiti invalidanti che ti rendono dipendente spesso totalmente dagli altri facendo sopportare un peso non sempre facile da gestire ai tuoi cari e non solo dal punto di vista economico. Oggi per fortuna vi sono centri altamente specializzati come le stroke unit nelle nostre strutture ospedaliere che sono in grado di curare efficacemente l’ictus cerebrale, sempre con i limiti della patologia di fondo e del tempo intercorso per le prime cure ed esistono centri altrettanto altamente specializzati per una riabilitazione che può portare finanche ad una “restitutio ad integrum”, sempre con i limiti già detti. Ridurne l’incidenza e migliorare la qualità della vita è l’obiettivo posto alla base delle iniziative in corso attraverso la conoscenza di questa patologia e dei suoi principali fattori di rischio.

Ma, si può prevenire l’ictus cerebrale? E come? Come sempre la prevenzione inizia a tavola:la quantità e la qualità del cibo e delle bevande costituiscono uno dei principali fattori di rischio modificabili. La dieta mediterranea caratterizzata da un elevato consumo di frutta e verdura, legumi e cereali, da un moderato apporto di carni rosse e di dolci, da un moderato consumo di vino ai pasti, e dall’utilizzo di olio extravergine di oliva come principale fonte di grassi è la dieta raccomandata a livello internazionale. Un incremento di frutta e di verdura di 200 grammi al giorno riduce il rischio di ictus cerebrale rispettivamente del 32% e del 11%, il consumo di olio di oliva lo riduce del 20%. La dieta mediterranea riduce in modo significativo anche il rischio di ipertensione, diabete e malattie metaboliche, tutti elevati fattori di rischio. Il controllo della pressione arteriosa, una diagnosi precoce di diabete, il riconoscimento di aritmie cardiache come la fibrillazione atriale e l’astensione dal fumo costituiscono elementi determinanti per la prevenzione dell’ictus. Evitare le cattive abitudini alimentari fin dall’infanzia (un bambino su tre tra i sei e i nove anni è in sovrappeso se non obeso), combattere il peso in eccesso e l’obesità attraverso un costante esercizio fisico ed una alimentazione sana e corretta,adottando adeguati stili di vita e ponendo sotto controllo i fattori di rischio può prevenire l’ictus cerebrale fino all’ 80% dei casi.

Aprile mese della prevenzione dell’ictus cerebrale

dott. Francesco Noce*

*Presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo

dott. Giovanni Leoni - Presidente OMCeO Provincia di Venezia

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La medicina estetica non invasiva: tecnologia e innovazione al servizio della bellezzaLa ricerca della bellezza estetica e la cura del proprio

corpo, non solo al femminile, sono ormai obbiettivi che molte persone tentano di ottenere nei modi più vari: diete alimentari, attività fisica più o meno intensa, prodotti cosmetici e farmaceutici. Sono tutti sistemi validi se integrati ad uno stile di vita corretto ed equilibrato ma possono non essere sufficienti per piacersi veramente. In questo ultimo caso la medicina estetica non invasiva (non chirurgica) è un validissimo alleato; negli ultimi 10/15 anni la ricerca farmacologica, la tecnologia e l’innovazione hanno dato un importante impulso a questa branca della medicina. Vediamo insieme quali possono essere le soluzioni proposte, alcune innovative, altre ormai consolidate.

RADIOFREQuENZA: (diatermia estetica) E’ la tecnica basata sulla trasmissione di calore ai tessuti mediante un manipolo collegato ad un apparecchio che emette un particolare tipo di onda (regolabile in corrente). La cessazione di calore è regolabile a seconda della zona del tessuto da trattare. Il calore trasmesso provoca la contrazione delle fibre di collagene e attiva attraverso il calore i fibroblasti a produrre nuovo collagene e nuova elastina, permette di attenuare le rughe e i segni dell’invecchiamento. L’efficacia della Diatermia estetica è determinata dalla capacità di agire in maniera sinergica anche su tutte le strutture coinvolte dalla cellulite: aumenta la velocità di flusso sanguigno nel microcircolo, elimina ristagno dei liquidi nei capillari, ripristina l’elasticità e la permeabilità delle loro pareti.

In sintesi: distende visibilmente i tessuti e riduce la

lassità cutanea determinando un visibile effetto simil-lifting.

uLTRASuONI: sono onde meccaniche sonore, vibrazioni acustiche realizzate artificialmente mediante effetto piezoelettrico. E’ una tecnica assolutamente indolore e non invasiva, è in grado di facilitare l’assorbimento attraverso l’epidermide di specifici principi attivi di contrastare, ridurre e risolvere vari tipi di inestetismi del corpo quali: cellulite, adiposità e lassità cutanea.

cARBOSSITERAPIA: consiste nell’ infiltrazione locale di anidride carbonica medicale (in quantità variabile) che ha un potente effetto vasodilatatore sul microcircolo. Aumentando il flusso si facilità l’ossigenazione dei tessuti

e lo smaltimento dei rifiuti metabolici. Con la carbossiterapia si effettua un trattamento riabilitativo della microcircolazione. L’anidride carbonica determina un aumento della velocità del flusso ematico tessutale locale

Indicazioni cliniche: la Psoriasi, Insufficienza venosa cronica, Cellulite, Smagliature, Reumoartropatie acute e croniche, Periartriti acute e croniche,

Tendiniti acute e croniche.ELETTROPORAZIONE: E’ una tecnica che agisce

direttamente sui processi degenerativi cellulari e consiste nel sottoporre le cellule della pelle ad uno passaggio di corrente elettrica a basso voltaggio favorendo la penetrazione; L’ELETTROPORAZIONE potenzia la veicolazione dei dermocosmetici o di prodotti omeopatici negli strati profondi del derma. E’ un trattamento non invasivo e completamente indolore. E’ un ottimo trattamento anticellulite, un efficace trattamento

antirughe per il viso.DERMOGENESI (BIO) - NOVITA’ E’ un protocollo

di cura, suddiviso in più sedute, che unisce farmaci e trattamenti con una specifica apparecchiatura. E’ il primo metodo in grado di favorire una reale rigenerazione del tessuto smagliato e non una semplice attenuazione dal punto di vista estetico. Ne consegue che i risultati ottenuti saranno stabili nel tempo. Si è poi visto che a partire dalla quarta, quinta seduta di questo trattamento non invasivo, il solco della smagliatura ha già sufficiente quantità di neomelanociti per iniziare ad abbronzarsi con naturalezza ed in assoluta assenza di effetti collaterali. Gli utenti potranno riprendere da subito le proprie abitudini, ci si può esporre ai raggi solari, si possono indossare calze e collant, si possono fare bagno e doccia senza alcuna limitazione.

BIOSTIMOLAZIONE E BIORIVITALIZZAZIONE (con prodotti omeopatici) E’ un intervento farmacologico mirato. Grazie alla mesoterapia, metodica mini-invasiva, si iniettano piccole quantità di prodotto nel mesoderma (strato medio della cute). Permette di intervenire a più livelli:

• La biostimolazione agisce sull’invecchiamento

Dott. Sonja Denic - Medicina EsteticaUni-x poliambulatorioP.zza Dossetti 1 (via L. Da Vinci, angolo via Montagnon) – Piove di Sacco PD www.unixpoliambulatorio.affi dea.it - tel. 0499708688

cutaneo prima che il danno sia eccessivo (Cute giovane e stimolazione di produzione collagene tipo III)

• La biorivitalizzazione e bioristrutturazione stimolano la produzione di collagene di tipo I e migliorano l’elasticità, il tono, contrastando i danni causati dai radicali liberi.

Risultati: pelle luminosa e viso rilassato, rughe meno visibili e addirittura scomparse nelle pazienti più giovani.

Prima di iniziare qualsiasi percorso medico estetico si raccomanda di eseguire un consulto specialistico.

Negli ultimi 10/15 anni la ricerca

farmacologica, la tecnologia e

l’innovazione hanno dato un importante

impulso a questa branca della medicina

Ambliopia e Astenopia, cosa sono?L’ambliopia è la diminuzione dell’acutezza visiva. La

vitamina B viene utilizzata per correggere questo disturbo.

Le macchie di Bitot sono caratterizzate da chiazze bianche, rialzate e nettamente delineate, sulla sclera, causate da una carenza di vitamina A e proteine.

La cataratta migliora con l’aspirina che viene somministrata sia come trattamento che come terapia preventiva. Anche se non esistono prove scientifiche, si ritiene che la vitamina B6 protegga il cristallino dall’opacizzazione. Si pensa che anche la vitamina C abbia lo stesso effetto. L’acido ialuronico può essere iniettato nell’occhio per evitare la perdita corneale nel corso dell’intervento chirurgico.

La congiuntivite, un infiammazione della palpebra, può essere curata con l’uso di tintura di eufrasia e crespino (vedi Congiuntivite).

Le ulcere corneali creano tessuto cicatriziale che può causare danni permanenti se non vengono curate nel modo giusto. Possono essere curate con vitamina B2, B6, acido pantotenico, vitamina C e proteine.

L’astenopia si manifesta quando gli occhi sono stati messi sotto sforzo troppo a lungo con una luce insufficiente. Luce scarsa, luce accecante, riflessi, ombre in zona lavoro e luce intermittente come quella di taluni tubi fluorescenti possono costringere gli occhi a fare numerosi movimenti di aggiustamento che possono portare all’astenopia. L’astenopia può anche essere il risultato di una vista non corretta, bisognerebbe effettuare dei controlli periodici da un oculista per quelle correzioni o modifiche che eventualmente si rendessero necessarie. Il rilassamento frequente degli occhi, cambiando la distanza di messa a fuoco o distogliendo lo sguardo dal lavoro verso un oggetto distante, può dare sollievo alla tensione causata da luce inadeguata e mal di testa causati dalla tensione nervosa. Un’assunzione

Ottico Optometrista Barbara Micaglio Ottica Optometria Barbiero - Via Montello 2 - 30033 Noale (VE) - Tel. 041-440485 - 041-440484 - e-mail: [email protected] - www.otticabarbiero.com

LE NOSTRE RUBRICHE: Animali p.32 Diritti p.35 Salute p.43

adeguata delle vitamine necessarie alla salute degli occhi favorisce il risolversi di questo disturbo. Come rimedio erboristico si consiglia l’assunzione di eufrasia in pillole o in infusione.

L’ipermetropia o iperopia è caratterizzata dal fatto di poter vedere molto lontano ma di non vedere chiaramente da vicino. Se non vengono usati occhiali adeguati, si possono avvertire bruciori agli occhi che possono diventare rossi e stanchi.

La tensione del glaucoma e l’indurimento dell’occhio con progressiva perdita della vista può essere migliorato con l’assunzione di vitamina C (vedi Glaucoma e Degenerazione maculare).

OPtOMetrIStAOttico Optometrista Barbara MicaglioOttica Optometria BarbieroVia Montello 2 - 30033 Noale (VE)Tel. 041-440485 - 041-440484e-mail: [email protected]

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La medicina estetica non invasiva: tecnologia e innovazione al servizio della bellezzaLa ricerca della bellezza estetica e la cura del proprio

corpo, non solo al femminile, sono ormai obbiettivi che molte persone tentano di ottenere nei modi più vari: diete alimentari, attività fisica più o meno intensa, prodotti cosmetici e farmaceutici. Sono tutti sistemi validi se integrati ad uno stile di vita corretto ed equilibrato ma possono non essere sufficienti per piacersi veramente. In questo ultimo caso la medicina estetica non invasiva (non chirurgica) è un validissimo alleato; negli ultimi 10/15 anni la ricerca farmacologica, la tecnologia e l’innovazione hanno dato un importante impulso a questa branca della medicina. Vediamo insieme quali possono essere le soluzioni proposte, alcune innovative, altre ormai consolidate.

RADIOFREQuENZA: (diatermia estetica) E’ la tecnica basata sulla trasmissione di calore ai tessuti mediante un manipolo collegato ad un apparecchio che emette un particolare tipo di onda (regolabile in corrente). La cessazione di calore è regolabile a seconda della zona del tessuto da trattare. Il calore trasmesso provoca la contrazione delle fibre di collagene e attiva attraverso il calore i fibroblasti a produrre nuovo collagene e nuova elastina, permette di attenuare le rughe e i segni dell’invecchiamento. L’efficacia della Diatermia estetica è determinata dalla capacità di agire in maniera sinergica anche su tutte le strutture coinvolte dalla cellulite: aumenta la velocità di flusso sanguigno nel microcircolo, elimina ristagno dei liquidi nei capillari, ripristina l’elasticità e la permeabilità delle loro pareti.

In sintesi: distende visibilmente i tessuti e riduce la

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e lo smaltimento dei rifiuti metabolici. Con la carbossiterapia si effettua un trattamento riabilitativo della microcircolazione. L’anidride carbonica determina un aumento della velocità del flusso ematico tessutale locale

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Tendiniti acute e croniche.ELETTROPORAZIONE: E’ una tecnica che agisce

direttamente sui processi degenerativi cellulari e consiste nel sottoporre le cellule della pelle ad uno passaggio di corrente elettrica a basso voltaggio favorendo la penetrazione; L’ELETTROPORAZIONE potenzia la veicolazione dei dermocosmetici o di prodotti omeopatici negli strati profondi del derma. E’ un trattamento non invasivo e completamente indolore. E’ un ottimo trattamento anticellulite, un efficace trattamento

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BIOSTIMOLAZIONE E BIORIVITALIZZAZIONE (con prodotti omeopatici) E’ un intervento farmacologico mirato. Grazie alla mesoterapia, metodica mini-invasiva, si iniettano piccole quantità di prodotto nel mesoderma (strato medio della cute). Permette di intervenire a più livelli:

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La congiuntivite, un infiammazione della palpebra, può essere curata con l’uso di tintura di eufrasia e crespino (vedi Congiuntivite).

Le ulcere corneali creano tessuto cicatriziale che può causare danni permanenti se non vengono curate nel modo giusto. Possono essere curate con vitamina B2, B6, acido pantotenico, vitamina C e proteine.

L’astenopia si manifesta quando gli occhi sono stati messi sotto sforzo troppo a lungo con una luce insufficiente. Luce scarsa, luce accecante, riflessi, ombre in zona lavoro e luce intermittente come quella di taluni tubi fluorescenti possono costringere gli occhi a fare numerosi movimenti di aggiustamento che possono portare all’astenopia. L’astenopia può anche essere il risultato di una vista non corretta, bisognerebbe effettuare dei controlli periodici da un oculista per quelle correzioni o modifiche che eventualmente si rendessero necessarie. Il rilassamento frequente degli occhi, cambiando la distanza di messa a fuoco o distogliendo lo sguardo dal lavoro verso un oggetto distante, può dare sollievo alla tensione causata da luce inadeguata e mal di testa causati dalla tensione nervosa. Un’assunzione

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adeguata delle vitamine necessarie alla salute degli occhi favorisce il risolversi di questo disturbo. Come rimedio erboristico si consiglia l’assunzione di eufrasia in pillole o in infusione.

L’ipermetropia o iperopia è caratterizzata dal fatto di poter vedere molto lontano ma di non vedere chiaramente da vicino. Se non vengono usati occhiali adeguati, si possono avvertire bruciori agli occhi che possono diventare rossi e stanchi.

La tensione del glaucoma e l’indurimento dell’occhio con progressiva perdita della vista può essere migliorato con l’assunzione di vitamina C (vedi Glaucoma e Degenerazione maculare).

Energia creativa per affrontare il cambiamento

L’epoca in cui viviamo è contraddistinta dall’insicurezza. L’insicurezza che ci disorienta non

è solo fuori… E’ anche dentro di noi. E’ parte di noi. Buona parte di questa insicurezza può essere attribuita al ritmo sempre più accelerato dei cambiamenti e delle complicazioni che percepiamo.

Oggi, quasi tutti ci troviamo ad affrontare un sempre maggiore numero di problemi che non esistevano qualche anno fa e ogni anno questa escalation sembra aumentare ed intensificarsi. Niente è permanente, eccetto il cambiamento. Spesso reagiamo alle novità con ansietà e preoccupazione. In che modo possiamo affrontare la realtà direttamente e venire alle prese con eventuali difficoltà? Un andamento passivo al “sempre mutevole presente”, non basta. Per effettuare un cambiamento desiderato e per prevenirne uno indesiderato, dobbiamo imparare non solo a fronteggiare le “trasformazioni”, ma a partecipare attivamente al loro processo.

Così, l’ingrediente più importante per affrontare le sfide e risolvere i problemi futuri con fiducia o senso di sicurezza potrebbe dimostrarsi proprio la CREATIVITÀ. “Creativi si diventa” in quanto, parliamo di “creatività concettuale” intesa come sviluppo di idee nuove e finalizzata al problem solving (soluzione dei problemi).

Lo sviluppo delle attitudini creative permette di scoprire nuovi modi di affrontare i problemi quotidiani, trovare molte soluzioni alternative, sviluppare nuove forme e modalità di pensiero, modificare le idee e crearne di nuove… Aiuta a vedere le cose da diversi

Antonietta VerduciCounselor e Career Guidance Via Donizetti, 9 - Spinea (Ve)tel. [email protected]

punti di vista, permette di abbandonare vecchi programmi, atteggiamenti sorpassati e modi abituali, ma non più adeguati, di fare le cose. Aiuta a liberarsi dai pensieri stereotipati e schematizzati… La maggior parte di noi ha un rilevante potenziale creativo dentro di sé che attende di essere portato alla luce.

Inizia a pensare… Inizia a creare… Inizia a lasciarti andare… Fai lavorare le tue idee!

La creatività rende la vita più divertente, più interessante e più ricca di successi.

Senza la creatività restano soltanto la ripetizione e la routine, due cose molto

preziose che costituiscono la maggior parte del nostro comportamento,

ma per cambiare, per migliorare e per trovare nuove vie la creatività è necessaria

Page 34: Riviera ovest marz2016 n35

Poliambulatorio Specialistico convenzionato con il Servizio Sanitario Nazionale

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Dal lunedì al venerdìdalle 7.30 alle 12.30

e dalle 14.00 alle 19.00

Il sabatodalle 8.00 alle 12.00

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Una buona e corretta masticazione come strumento di prevenzione e di cura per il sovrappeso e l’obesità

L’obesita’ rappresenta in tutto il mondo un problema di salute pubblica e costituisce

la causa di molte patologie ad essa correlata. L’OMS afferma che nel mondo almeno 2,8 milioni di adulti muoiono ogni anno a causa dei chili in eccesso ed il 44% dei casi di diabete, il 23% delle cardiopatie ischemiche e il 7-41% di alcuni casi di cancro sono attribuibili ad essi. Per l’estensione e la gravita’ del problema appare evidente l’importanza della prevenzione e della cura. Molti studi hanno evidenziato come il tempo dedicato alla masticazione influisce in maniera determinante sull’apporto calorico complessivo. Mangiare adagio, masticando bene, permette al meccanismo della sazieta’ di regolare e limitare la quantita’ di cibo che assumiamo. La sazieta’ dipende da stimoli complessi: meccanici, termici, chimici, che si integrano nel cervello e provocano una sensazione di benessere ad un certo momento del pasto. Affinche’ questo meccanismo entri in funzione ci vuole un po’ di tempo, ed e’ proprio questo intervallo di tempo che fa la differenza. Per questi motivi e’ corretto affermare che una cattiva masticazione incide notevolmente sia sullo stimolo della fame che sull’aumento del peso corporeo e che migliorare l’attivita’ masticatoria congiuntamente ad altri comportamenti alimentari puo’ diventare un utile strumento per combattere l’obesita’. Mangiare lentamente e’ fondamentale per raggiungere prima il senso di sazieta’ e per avere il tempo di pensare a quello che si sta mangiando. I pazienti affetti da “eating

Dott.ssa Floriana Bertanimedico chirurgo specialista in scienza dell’alimentazione e nutrizione clinica - dietologa - Poliambulatorio San Martino - Via Carrarese 66/6 - Piove di Sacco - Tel. 339 3558149

emozionale”, ovvero con assunzioni di cibo legate alla sfera emotiva, spesso mangiando in maniera compulsiva, non raggiungono facilmente gli obiettivi sopra descritti. In questi casi e’ necessario che i pazienti seguano un programma di terapia comportamentale con supporto di un medico nutrizionista per una significativa e duratura perdita di peso.

LE NOSTRE RUBRICHE: Animali p.32 Diritti p.35 Salute p.43

L’Ortodonzia intercettiva per i bambini

L’ortodonzia e’la disciplina odontoiatrica che si occupa della correzione delle malocclusioni per

ottenere quell’allineamento dei denti che consente una funzione masticatoria fisiologica e un’estetica facciale armonica. L’ortodonzia intercettiva per bambini serve ad individuare e correggere, se presenti, anomalie dentarie e scheletriche, quali morso crociato, arcate strette, mancanza di spazio, mandibola arretrata o avanzata rispetto all’arcata superiore, prima che possano generare gravi conseguenza funzionali o estetiche. La prima visita dovrebbe essere effettuata tra 3 e i 6 anni, quando sono presenti in bocca tutti i denti da latte, che devono essere mantenuti sani perche’ fanno da guida all’eruzione dei denti permanenti. Fondamentale è la sigillatura dei solchi occlusali dei primi molari permanenti per proteggerli dalla carie. Un altro aspetto molto importante della prevenzione e’ l’individuazione di abitudini viziate come l’uso prolungato del succhiotto, il succhiamento di uno o piu’ dita, la respirazione orale e la deglutizione atipica, che compromettono lo sviluppo armonico del volto . Un intervento precoce, mediante i moderni dispositivi ortodontici-ortopedici, guida la crescita e lo sviluppo dento facciale, creando spazio per denti affollati in eruzione, ottenendo la simmetria facciale, riducendo il rischio di traumi su incisivi superiori protrusi, preservando lo spazio per denti non ancora erotti, diminuendo la necessita’ di estrazioni di denti permanenti, riducendo la durata del trattamento in

dentatura permanente. Se il trattamento precoce non è necessario l’ortodontista può monitorare attentamente la crescita e lo sviluppo per iniziare l’eventuale terapia ortodontica al momento ideale. Nel giovane e nell’adulto, in cui le arcate dentarie e le basi ossee sono gia’ formate i denti possono essere allineati con tecniche ortodontiche tradizionali, come apparecchi fissi vestibolari o linguali. Esiste infine la moderna tecnica ortodontica biodinamica, una sequenza di apparecchi trasparenti, precisissimi e invisibili che allineano i denti e riconfigurano la funzionalità muscolare eliminando le interferenze occlusali anomale e conferendo equilibrio al viso e alla bocca.

La prima visita dovrebbe essere effettuata tra 3 e i 6 anni, quando sono presenti in bocca tutti i denti da latte, che devono essere mantenuti sani perche’ fanno da guida all’eruzione dei denti permanenti

Vitaldent - centro odontoiatricoDottor Paolo Bellemo, Direttore Sani-tario del centro Vitaldent di Mestrevia Carducci angolo Giovanni Pascoli - Mestre (Ve) - Tel.: 041 0996788 - www.vitaldent.com

Le quattro “R” dell’intestino sano In medicina funzionale e secondo una prospettiva olistica,

che noi condividiamo, si ritene che ogni sistema del nostro organismo sia connesso. Il nostro sistema ormonale e digestivo, per esempio, secondo il punto di vista funzionale, olistico e della PNEI (Psico-neuro-immunologia) NON sono e non operano in modo indipendente ma interconnesso.

Per questo motivo, sintomi come mal di stomaco, nausea, flatulenza, emissione di gas, diarrea, che generalmente sono sintomi attribuibili ad un mal funzionamento del nostro intestino, possono accompagnarsi ad altri sintomi come squilibri ormonali, malessere diffuso, malassorbimento di zuccheri, calo di difese immunitarie, eczemi o atopie cutanee, forme di leggera ansietà e disturbi del sonno. Perchè?

Perchè è a livello intestinale che, tra l’altro, si localizza anche buona parte del nostro sistema immunitario, oltre che digestivo. Ne deriva l’importanza dell’attenzione sulla buona funzionalità intestinale per il nostro benessere globale. Le attività intestinali di assorbimento e fermentazione del cibo vengono garantite dalla colonizzazione intestinale di batteri “buoni”, il cui lavoro viene reso più efficace in condizioni favorevoli di equilibrio acido/base dell’ambiente intestinale. Su questa funzionalità possiamo agire noi attraverso le nostre scelte di adeguate e sane attitudini alimentari e comportamentali. Escludendo la presenza di patologie gravi, che richiedono l’intervento del medico, tutti noi possiamo aiutare a mantenere sano l’intestino attraverso pochi semplici passi, che sono stati definiti il 4RP (Four R Program) dai nutrizionisti americani. In che cosa consiste questo programma? Si tratta di seguire quattro punti, che vi illustriamo qui di seguito.

1R: REMOVE, RIMuOVI“Rimuovere” tutto il “cattivo”. Le cattive abitudini alimentari,

per esempio. Ridurre gli zuccheri, i cibi troppo grassi e raffinati, le “merendine” industriali; ridurre l’uso della carne, di alcoolici, di caffè e altre bevande nervine.

2R: RIMPIAZZA, REPLAcE“Rimpiazziamo” questi alimenti nocivi per la nostra salute

con alimenti più sani. Cibi meno raffinati, preferibilmente

senza sostanze chimiche conservanti, coloranti, additive-addensanti,aromatizzanti . Cibi biologici, magari a “kmO”. Prediligere il consumo di frutta e verdura, di alimenti naturalmente a scarso contenuto di grassi e non trattati, a corta conservazione (freschi).

3R: RIINOcuLA; REINOcuLATEPuò capitare di osservare che “rimpiazzare” certi cibi

con altri provochi dei temporanei stati di disagio. Questo è il segnale che il nostro intestino, inquinato dalle cattive abitudini, si sta “pulendo” e reagisce. Possiamo dargli una mano “reinoculando” opportuni batteri “buoni”, che aiutano i processi digestivi riportandoli ad uno stato di attività ottimale. Per esempio, il Bifido Bacterio; i Lactobacilli Acidofili. Anche sostanze prebiotiche, come l’Inulina o fibre dell’Aloe, possono favorire un buon ambiente per le funzionalità intestinali.

4R: REPAIR, RIPARAProvvedendo le sostanze corrette ed elimindando gli

alimenti sgraditi, l’intestino da solo riparerà le sue funzioni ripristinandosi al meglio verso un netto miglioramento della nostra percezione di benessere! Oltre a queste quattro R, possiamo aggiungerne un’altra: RILASSATI! E’ importante infatti pensare che quanto facciamo per la nostra salute ed il nostro benessere rappresenta una azione positiva che facciamo , per stare bene con noi stessi e con gli altri. Una maggiore consapevolezza di quel che mangiamo conduce inevitabilmente ad una maggiore consapevolezza e desiderio di modificare anche altre nostre abitudini verso un maggiore benessere globale. Il personale specializzato della nostra Farmacia è a vostra disposizione per una consulenza personalizzata e fornirvi maggiori informazioni.

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Kranjska Gora che giace nella parte nord-occidentale della Slovenia, al confine fra Italia e Austria, è rinomata come il miglior centro sportivo, di ricreazione, intrattenimento e congressuale di tutte le Alpi Giulie. I nostri ospiti sono escursionisti, atleti professionisti, giovani famiglie, manager che creano progetti futuri e tutti coloro che si lasciano coccolare presso i nostri centri wellness. Altri invece decidono di sfidare la dea bendata ai tavoli da gioco o alle slot machine dei centri del gioco ed intrattenimento. A Kranjska Gora ogni stagione si veste di un proprio colore con cui attrae gli ospiti, vicini e lontani che siano.

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Più in alto ci sono soltanto le stelle! Un ristorante a 2.500 metri già fa no-tizia, se poi sorge fra Marmolada e Sella, con magnifi ca vista sui paesag-

gi più belli delle Dolomiti, e la sua cucina ha giustifi cate ambizioni gourmet, allora si può proprio dire che i sogni possono diven-tare realtà.

Tutto questo si chiama Viel dal Pan, il nuovo ristorantino del Porta Vescovo Do-lomiti Resort, facilmente raggiungibile con la funivia che sale dal centro di Arabba. Un “nido d’aquila” per i buongustai a 2.500 me-tri di quota, incastonato tra le rocce all’in-terno di uno dei comprensori sciistici più spettacolari dell’arco alpino. Lo ha forte-mente voluto Manuela Gorza, imprenditri-ce feltrina che vive a Padova e che, insieme al fratello Attilio, occupa un ruolo di pri-mo piano nella società che gestisce l’intero comprensorio di Porta Vescovo Dolomiti Resort.

Viel del Pan piace già dal nome, perché ri-chiama quel sentiero del pane che si snoda in quota fra Porta Vescovo e il Passo Pordoi, con andamento pianeggiante e solo legge-ri saliscendi, quindi facile da percorrere. Tradotto dal bellunese è “viale del pane” perché veniva utilizzato per il trasporto di cereali destinati alla panifi cazione.

Il ristorantino sorge all’interno del Rifu-gio “Luigi Gorza”, punto di partenza e di arrivo di tanti sentieri e piste da sci. L’archi-tetto Nerino Meneghello lo ha ricavato in uno degli angoli più spettacolari del rifugio dopo la radicale ristrutturazione di qualche anno fa. Gradevole stile minimal, ma dalle tonalità calde. Grandi vetrate e quindi tan-ta luce. Cura nei dettagli. E, su tutto, vista spettacolare sul cuore delle Dolomiti. Dove lo sguardo può spaziare ben oltre l’orizzon-te di Sella e Marmolada.

“Viel del Pan”: Alta Cucina a due passi dal cieloUn’imprenditrice visionaria, la padovana Manuela Gorza ha realizzato il sogno di un ristorantino a 2500 metri di quota a Porta Vescovo, con splendida vista su Sellae Marmolada. Vi si sale da Arabba direttamente con la funivia. di Renato Malaman

Ivan Matarese, giovane chef napoletano che d’estate lavora in un importante risto-rante di Pienza, sembra aver trovato nel “nido d’aquila” di Viel dal Pan l’ambiente giusto per potersi esprimere senza con-dizionamenti, liberando da vincoli il suo talento cristallino. Piatti, i suoi, che deno-tano oltre a una buona tecnica, anche una sensibilità particolare. Sia sotto l’aspetto creativo, e quindi degli abbinamenti, sia sotto quello compositivo. Una cifra stilisti-ca molto personale, declinabile a seconda delle necessità. O delle materie prime del

giorno, opera di qualche produttore artigia-no locale.

L’uovo bio a 65 gradi, con cialda di se-samo e spuma di patate e porri; oppure la triglia con la sua riduzione, carciofo confi t, cipolle grigliate e levistico; oppure anche la piccola pasticceria, rivelano l’estro e il gu-sto estetico di questo cuoco giovane e can-didato al successo. Un menu degustazione completo costa 80 euro ed è un viaggio dal piacere assicurato. Il mercoledì sera e a San Valentino l’aperitivo si prende in funivia, sospesi nel cielo. Per ora il ristorantino è aperto solo a pranzo e d’inverno, pur con qualche eccezione concordabile.

Viel dal Pan, insomma, è ad oggi un work in progress interessante. Sotto tutti i punti di vista.

Accanto al ristorante a bu� et del rifugio, che pure non propone i soliti piatti - rivela Manuela Gorza - abbiamo voluto a� anca-re questa nuova realtà per testimoniare il nostro amore per le cose buone, belle e fatte bene.

Ivan Matarese le fa eco: Amo le cose sem-plici, per questo nei miei piatti i singoli in-gredienti devono rimanere riconoscibili e i loro sapori rispettati.

Carta dei vini all’altezza, servizio impec-cabile grazie alla passione di Claudia An-drea.

Da Arabba un altro impianto, a� ancato alla funivia di Porta Vescovo, porta al Cesa da Fuoch, l’altro bel localino tra le piste da sci realizzato dalla famiglia Gorza. Il suo nome in ladino signifi ca cucina e i suoi ar-redi si rifanno, come il Viel dal Pan, a uno stile contemporaneo.

Proposte più semplici, in linea con le esi-genze di chi scia, ma ambiente ugualmente molto bello. Anche per la presenza invitante di un focolare sempre acceso. ⏏

Il ristorante Viel dal Pan è incastonato a Porta Vescovo

(sopra Arabba) a 2.500 metri di quota: alcune immagini esterne

ed interne dell’esclusiva sosta gourmet realizzata dall’imprenditrice

padovana Manuela Gorza.Sotto: Ivan Matarese con la

proprietaria e alcuni piatti realizzati dallo chef napoletano.

Il giovane ed estroso chef

Ivan Matarese, napoletano,

ha portato in questo nido

d’aquila la sua cucina

ricca di talento, esteticamente

bella e soprattutto buona.

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E dopo tutta la giornata fuori puo godere dei centri benessere degli hotel Hit Alpinea Kranjska Gora, dove provvederemo al totale relax del vostro corpo. Nei centri benessere provvederemo al totale relax del vostro corpo. Il centro acquatico Larix comprende piscine, il mondo delle saune e il centro Vita, dove potrete concedervi trattamenti di bellezza e massaggi. Il centro relax dell’Hotel Kompas si addice a coloro che desiderano rilassarsi e farsi coccolare in un’atmosfera tranquilla e rilassante. Nel Sauna - centro Viridis dell’albergo Alpina, avvolto dall’atmosfera romantica dei boschi alpini, potrete lasciarvi viziare nei diversi tipi di bagno e rilassarvi completamente nelle saune. Il mondo dei piaceri acquatici Špik con le sue piscine si estende su una superficie di 250 m2 e vi mette a disposizione una piscina per rilassarvi, piscina con controcorrente e piscina per bambini. Il mondo delle saune è il paradiso del relax. Comprende la sauna finlandese, la sauna alle erbe e il bagno turco, grotta ghiacciata e piscina rinfrescante in cui si svolgono quotidianamente diversi programmi. Nel Centro benessere Alpino Špik troverete imperdibili offerte del nostro centro benessere. L’ambiente alpino e il mondo di colori, aromi e suoni nelle cinque stanze a tema vi aiuteranno a dimenticare le preoccupazioni della vita quotidiana e a dedicarvi a voi stessi. Il Centro estetico Špik vi offre una gamma di massaggi e servizi estetici, pedicure, manicure e depilazione. Tutti i servizi hanno un forte legame con l’ambiente alpino.

Venite a Kranjska Gora a scoprire le magie primaverili!

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Attesissima la riapertura del Falken-steiner Hotel & Spa Jesolo, il cinque stelle diventato in una sola estate icona di design e moda. Nella sua

prima stagione si è imposto come destina-zione glamour, ospitando stelle della tv e dello spettacolo, come le fi naliste di Miss Italia, Morgan, Anna Falchi e Joe Bastia-nich di Masterchef.

Miami incontra così Jesolo con un a� a-scinante omaggio al grande passato della località balneare italiana, per una nuova meta di tendenza dedicata agli amanti del design e del lifestyle.

Un’esperienza a tutto tondo sul Mar Adriatico, con mare, shopping, cultura, arte culinaria, wellness e glamour! Posizione incantevole sul mare, ad un’ora da Venezia e soli 35 minuti dal suo aeroporto Marco Polo.

Falkensteiner Hotel & Spa Jesolo conta 126 camere, di cui ben 25 suite con una, due o addirittura 3 camere da letto, 18 delle quali con angolo cottura. Tutte mettono insieme design unico e interni ricercati, ispirati al colorato stile Art Deco di Miami.

Il Ristorante Flamingo gode di ampi spa-zi, sia all’interno che sulla terrazza esterna con vista sul mare, da godere tutto il gior-no. Dal grande bu� et della colazione, con cucina a vista per la preparazione speciale delle uova, al vasto menu disponibile tut-to il giorno senza limitazioni dalle 11 alle 18.30, alla cena a lume di candela.

Miami bar prevede servizio all’interno, sulla terrazza fonte mare, e alla biblioteca al primo piano con caminetto, mentre il Pool Bar serve la zona piscina e il Beach Club.

Una Cigar Lounge è dedicata agli amanti di sigari d’eccezione e di invecchiati.

Parte dell’esperienza presso il Falkenstei-ner Hotel & Spa Jesolo è il Beach Club, che dà la possibilità agli ospiti di accedere alla spiaggia privata dotata di lettini, ombrello-ni e area lounge.

Punto di forza in tutti gli hotel Falkenstei-ner, Acquapura SPA occupa un’area di cir-ca 1500 mq e dispone di piscina interna ed esterna riscaldata, area relax, Jacuzzi, area cardiofi tness, diverse tipologie di sauna e otto cabine per trattamenti e massaggi.

Falkensteiner Hotel & Spa Jesolo è un luogo ideale per weekend romantici, lun-ghe vacanze balneari, viaggi di nozze e ad-dii al celibato e nubilato, party glamour, ma anche per viaggi incentive, piccole confe-renze, meeting e congressi.

Falkensteiner Hotel & Spa JesoloPiazza Le Corbusier, 6 - 30016 Lido di Jesolo (Ve)Numero verde: 800 832815www.falkensteiner. com/it/hotel/jesolo

Capolavori di design e hotellerie d’eccellenzaA Jesolo, in Sardegna e in Austria: è tempo di vacanze!!Spalanca le sue porte alla stagione 2016 l’hotel della Dolce Vita a Jesolo!

Piacevoli soggiorni al mare in famiglia direttamente sul mare. A giugno 2016 aprono le porte del nuo-vo Falkensteiner Resort Capo Boi. La

prima struttura Family Premium del gruppo alberghiero o� re 146 camere, camere fami-liari e suite con accesso diretto alla spiaggia di sabbia sulla costa meridionale della Sar-degna.

Un piccolo paradiso sulla costa meridio-nale della Sardegna. Splendida posizione in una baia privata con sabbia dorata e mare limpido, in uno dei paradisi naturali più stra-ordinari della regione.

Il resort per famiglie si trova direttamen-te in un’insenatura, a un’ora di distanza da Cagliari. Le varie piscine, l’area Acquapura SPA, i food outlet, un club lounge, l’accesso diretto alla spiaggia e la possibilità di visitare il vicino Golf & Country Club con 18 buche, rendono il Falkensteiner Resort Capo Boi una meta di vacanza ricca di scelta.

In quanto prima struttura Family Pre-mium, particolare attenzione viene prestata alle famiglie e alle loro esigenze. Oltre alle zone giorno adatte ai bambini con camere per i piccoli e terrazze, anche l’area esterna e il servizio del Resort sono stati pensati per soddisfare tali esigenze.

La vacanza inizia con un omaggio di benve-nuto Falky rivolto ai bambini al momento del check-in. Il soggiorno è reso piacevole dalla struttura Falky con area interna ed esterna, da personale internazionale addetto all’ani-mazione di bambini e adolescenti, speciali aree per bambini e tavoli per adolescenti nel ristorante. Per i piccolissimi ospiti, su richie-sta, è disponibile anche una dotazione spe-ciale

Il corso di nuoto per ospiti baby, bambini e adulti, il pranzo per bambini e adolescenti in compagnia degli animatori e dei babysitter sono disponibili a pagamento.

Le varie piscine della struttura progettata secondo lo standard a cinque stelle o� rono a grandi e piccini la possibilità di refrigerar-si vicino al mare. Per esempio, nella piscina Infi nity Relax su due piani si può godere di una vista mozzafiato sull’insenatura, nella piscina Acquapura SPA Pool si ha la possibi-lità di rilassarsi sia all’interno sia all’esterno e nella piscina Activity, con il piccolo scivolo ad acqua, l’area gioco e le attività di intratte-nimento, il divertimento è assicurato.

Anche dal punto di vista culinario la scelta ampia è di altissimo livello. Nel ristorante del resort al mattino, a pranzo e a cena vengono preparati davanti agli ospiti piatti freschi, secondo la tradizione sarda. Sono disponibili un angolo per bambini e tavoli per adole-scenti. Al bar con terrazza è possibile trat-tenersi a qualsiasi ora del giorno ordinando piccoli snack oppure è possibile gustare piz-za, bruschette e insalate al bar sulla piscina. A pranzo, nell’area ristorante direttamente sulla spiaggia si possono gustare speciali-tà grigliate, pasta e pizza, a cena è possibile ordinare un menu di pesce e frutti di mare locali al ristorante à la carte.

L’area bar propone drink e gelati, nel club lounge dalle 18 alle 24 è possibile ordinare frappè, succhi di frutta fresca, cocktail ac-compagnati dalla musica d’atmosfera inter-nazionale scelta da special guest DJ.

Falkensteiner Resort Capo BoiStrada Provinciale 17 -09049 Villasimius (CA)Numero verde: 800 832815www.falkensteiner. com/it/hotel/capo-boi-sardegna

In Austria, il centro benessere in stile orientale più grande d’Europa Al Falkensteiner Hotel & Asia Spa Leo-ben**** la tradizione asiatica del benes-

sere e l’architettura moderna promettono un soggiorno di vera festa per i sensi.

Falkensteiner Hotel & Asia Spa Leoben è una ra ̈ nata combinazione fra oasi per il tempo libero, oasi balneare e oasi del well-ness. Il suo fascino del tutto particolare è dato dal richiamo agli elementi dell’archi-tettura cinese. L’o� erta è ampiamente va-riegata e soddisfa le esigenze più disparate: da quelle dei bambini a quelle dei giovani, degli sportivi, della terza età e di coloro che cercano riposo e relax. A ciò si aggiunge un’area esterna molto ampia splendida dal punto di vista paesaggistico, direttamente nell’ansa del fi ume Mur.

Un corridoio di collegamento sotterra-neo porta dall’hotel direttamente all’Asia Spa Leoben, che consente di immergersi in un mondo di rigenerante relax e riposo entrando in sintonia con i 5 elementi cinesi - Terra, Fuoco, Acqua, Legno e Metallo. Un perfetto mix per ritrovare il proprio equi-libro fi sico e la propria armonia interiore.• Zona piscina coperta con vasca agoni-

stica da 25 m (300 m2 , circa 27°C) e sedie a sdraio

• Vasca per avventura (180 m2 - circa 32°C) con sedie a sdraio ad e� etto massaggio e canale della corrente

• Vasca per esercitazioni e corsi di nuoto (50 m2 - circa 32°C)

• Vasca per i più piccini (30 m2 - 32°C) do-tata di vari giochi acquatici

• Zona riposo su soppalco con sedie a sdraio• Torre degli scivoli con megascivolo (100

m) e scivolo “Turbo”• Area giochi separata, senza acqua, per i

bambini (ca. 55 m2)• 2 piscine esterne (50 m, 25 m) dotate di

scivolo acquatico• Ampio prato dove sdraiarsi al sole con 2

campi da beachvolley ed un’area giochi esterna

• Saune, bagno turco e zona relax• Vasca “Fiori di Loto” (140 m2)• Vasca esterna• Tutti i giorni infusioni sauna

Falkensteiner Hotel & Asia Spa LeobenIn der Au 1- 8700 Leoben - AustriaNumero verde: 800 832815www.falkensteiner. com/it/hotel/leoben

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Cuoche appassionate per natura, le don-ne slovene hanno sempre saputo che la fame può essere una fonte di idee me-ravigliose e che la strada per il cuore è

attraverso lo stomaco!Traendo ispirazione dalla ricca tradizione

culinaria e l’amore per gli ingredienti loca-li, i migliori chef sloveni confermano il loro amore nella preparazione di piatti tipici slo-veni, con un tocco moderno ed un pizzico di creatività personale, dando il benvenuto in ristoranti a conduzione familiare, locande di paese che o� rono cibo e vino fatti in casa, così come nei ristoranti delle città e negli eventi culinari.

“Gostilna Slovenija” unisce ben 40 risto-ranti che o� rono menù tipici sloveni, solita-mente accompagnati da vini sloveni di prima qualità, che completano il vario cibo e creano una bella armonia di sapori.

I Sapori della Slovenia Centralee la Regione Gorenjska

Un viaggio attraverso la cucina slovena può essere avviato a Lubiana, capitale della nazio-ne, che è stata elencata tra le prime otto desti-nazioni culinarie mondiali del 2015 da parte del Fine Dining Lovers Gourmet Magazine. Un certo numero di ristoranti a Lubiana, che portano l’etichetta Lubiana Gusto (Okusi Lju-bljane), invitano i visitatori a gustare i piatti tipici della città. Da provare la deliziosa insa-lata di mais di Vodnik, così chiamata dall’au-tore del primo libro di cucina in Slovenia, o le crepes con ricotta e ripieno dragoncello, condita con gratin di uovo. Ogni venerdì, da marzo a ottobre, la variegata cucina slovena e internazionale può essere vissuta all’Open Kitchen (Odprta Kuhna), evento che si svol-ge nella piazza Pogačarjev trg. Questo merca-to esterno, davvero unico, è un evento specia-

alpino Bled racconta la storia del rotolo po-tica - un classico dolce sloveno. Il fatto che l’impasto può essere riempito con ben 80 ripieni diversi attesta la creatività dimostra-ta dalle casalinghe slovene. La vicina città di Radovljica, caratterizzata da un interessante centro storico medievale, ospita il Sapori di Radol’ca Festival in primavera e in autunno. Da Lubiana, ci vogliono solo 30 minuti per raggiungere i ristoranti di Radovljica, che sono rinomati per la loro autentica cucina fatta in casa, con ingredienti locali di vicini orti e campi.

le in cui i migliori chef servono piatti locali e internazionali a prezzi accessibili. Coloro che volessero avere più familiarità con i Sapori di Slovenia centrale possono fare una passeg-giata culinaria anche nei dintorni di Lubiana. Una delle specialità slovene più interessanti è trnič, proveniente dal pianoro di Velika Pla-nina nei pressi di Kamnik. È il “formaggio dell’amore” che i pastori usavano dare alle loro innamorate come pegno d’amore.

La famosa città di Bled ospita la torta alla crema (kremšnita) - un’icona culinaria asso-luta. Il negozio Potičnica sull’isola del lago

Le Regioni Viticoledella Slovenia

In termini di vino, la Slovenia può sicura-mente competere con il resto d’Europa. Nel-le nove regioni viticole vengono prodotte numerose varietà internazionali al top della qualità e gli sloveni sono particolarmente orgogliosi delle varietà autoctone, come ad esempio il Zelen, Vitovska, Rebula, Pine-la e Teran dalle regioni viticole della Pri-morska, mentre Žametovka e Ranfol sono indigene della regione Podravje.

Durante tutto l’anno, molti sabato nel cen-tro di Lubiana sono dedicati ai viticoltori sloveni, produttori di vino e vino in gene-rale.

La Strada del Vino di Lubiana promuove la Slovenia come paese tradizionalmente vocato all’arte culinaria e vitivinicola, come è anche dimostrato dalla vite più antica del mondo, che è stata in crescita per più di 400 anni nella seconda città più grande della Slovenia, la città di Maribor.

La festa del raccolto è il momento clou del Festival della Vecchia Vite, la più impor-tante manifestazione del vino in Slovenia e che simboleggia la ricca cultura del vino del paese.

La vendemmia a Lendava è un’altra tradi-zione del vino sloveno.

Il giorno di San Martino è un evento che celebra il vino in autunno, che segna il gior-no in cui il mosto si trasforma in vino giova-ne. Questa è una festa speciale, celebrata in tutte le regioni viticole di tutta la Slovenia.

L’unisono di sapori prodotti dal vino Ter-rano e dal prosciutto è un’altra occasione speciale che può essere sperimentata in Slo-venia, in particolare nella regione del Car-so, non lontano da Brda, durante il Festival del vino Terrano e del prosciutto. ⏏

I Sapori della Slovenia

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GemelliRilassatevi più che potete

nonostante il periodo non sia dei migliori. Saranno molte le persone

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CancroDecidete cosa vorreste cambiare

della vostra vita e rifletteteci sopra. In amore turbolenze all’orizzonte

LeonePossibili equivoci anche in amore, fate attenzione, siate prudenti con

le parole e pazienti nei fatti

VergineApprofittate di un viaggio se potete, miglioreràla vostra vita sociale e se

qualcuno vi irrita, girate a largo

BilanciaAvete grinta e, spinti dalla volontà di sistemare le cose, migliorerete le vostre relazioni. Un mese piacevole

ScorpioneGodetevi la vita, è il periodo giusto e non curatevi dei problemi altrui

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SagittarioLa passione regnerà sovrana. Fidatevi del vostro istinto, le

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