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Rete Intercultura 18 aprile 2012 1

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Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, 1948Art. 1 «Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza»Art. 7 «Tutti sono eguali dinanzi alla legge e hanno diritto, senza alcuna discriminazione, ad una eguale tutela da parte della legge. Tutti hanno diritto ad una eguale tutela contro ogni discriminazione che violi la presente Dichiarazione come contro qualsiasi incitamento a tale discriminazione»

Convenzione internazionale sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione razziale, 1965Art. 5 «[…] gli Stati contraenti si impegnano a vietare e ad eliminare la discriminazione razziale in tutte le sue forme ed a garantire a ciascuno il diritto all’eguaglianza dinanzi alla legge senza distinzione di razza, colore od origine nazionale o etnica […]»

COS’È LA DISCRIMINAZIONE? E COME SI COMBATTE?

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Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, 2000

Art.21 «1. È vietata qualsiasi forma di discriminazione fondata, in particolare, sul sesso, la razza, il colore della pelle o l'origine etnica o sociale, le caratteristiche genetiche, la lingua, la religione o le convinzioni personali, le opinioni politiche o di qualsiasi altra natura, l'appartenenza ad una minoranza nazionale, il patrimonio, la nascita, gli handicap, l'età o le tendenze sessuali.

2. Nell'ambito d'applicazione del trattato che istituisce la Comunità europea e del trattato sull'Unione europea è vietata qualsiasi discriminazione fondata sulla cittadinanza, fatte salve le disposizioni particolari contenute nei trattati stessi.»

Costituzione italiana, 1948

Art. 3 « Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali»

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Con la direttiva n.43 del 2000, il Consiglio dell’Unione Europea impone ad ogni Stato Membro di dotarsi di organismi per la promozione della parità di trattamento di tutte le persone, incaricati di analizzare i problemi in questione, studiare possibili soluzioni e fornire assistenza concreta alle vittime.

La direttiva viene recepita in Italia con il decreto legislativo n.215 del 2003, che istituisce l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali, operante nell’ambito del Ministero per le Pari Opportunità ed oggi del Ministero per la Cooperazione Internazionale e l’Integrazione.

L’UNAR promuove quindi la costituzione di una rete nazionale di centri territoriali d’intesa con Regioni ed Enti locali, coinvolgendo anche il tessuto associativo già esistente.

LA CREAZIONE DI UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni

Razziali)

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L’OSSERVATORIO VENEZIANO ANTIDISCRIMINAZIONI

Nasce da un Protocollo d’Intesa firmato nel 2010 tra l’Assessorato alle Politiche Giovanili e Pace del Comune di Venezia ed UNAR

La gestione del servizio è affidata all’Associazione SOS Diritti, nata dall’esperienza della rete di associazioni cittadine Rete Tuttiidirittiumanipertutti.

Le attività dell’Osservatorio sono ufficialmente avviate nel Settembre 2011.

Molte di queste attività sono gestite da un operatori che collaborano a titolo volontario.

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LE ATTIVITÀ DELL’OSSERVATORIO:LO SPORTELLO

Ogni persona, vittima o testimone, può denunciare all’Osservatorio atti o comportamenti discriminatori.

Per permettere questo, è attivo uno sportello in Via Costa 38/A a Mestre (I piano):lunedì e giovedì dalle 10.00 alle 13.00martedì e mercoledì dalle 15.30 alle 18.30

Le denunce possono essere presentate anche telefonicamente al numero 041/5072951 e in forma anonima.

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Una volta ricevuta, registrata e verificata la

segnalazione, si agisce per la rimozione della stessa

con attività di conciliazione, mediazione e

consulenza.

Per permettere questo, l’Osservatorio collabora con

varie realtà del territorio, come ad esempio lo

sportello avvocato di strada o lo sportello di

mediazione abitativa.

Qualora la discriminazione non venisse così

rimossa, si intraprende la via legale o si rilascia il

caso alla competenza dell’Ufficio centrale

dell’UNAR.

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ALCUNE SEGNALAZIONI

CASI ISTITUZIONALI:- Respingimenti al Porto di Venezia (Prefettura)- Proposte di modifica delle Leggi Regionali

(Regione Veneto)- Bando con requisiti della cittadinanza italiana o

comunitaria e della residenza (Comune di Venezia – Assessorato alle Politiche della Residenza)

- Manifesti di stampo razzista esposti da un partito politico

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Gli operatori dell’Osservatorio monitorano e segnalano bandi relativi ad offerte di lavoro o per l’accesso a servizi come l’alloggio etc. che contengano requisiti discriminatori.

Fatta eccezione per rari casi nell’ambito lavorativo, la legge non prevede l’assoluta necessità di richidere la cittadinanza italiana per partecipare ad un bando e pertanto tale requisito è spesso discriminatorio.

L’Osservatorio è intervenuto con successo varie volte affinché le Amministrazioni locali rimuovessero tale criterio.

IL MONITORAGGIO DEI BANDI

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CASI INDIVIDUALI

Discriminazioni subite nella ricerca di un appartamento in affitto

Discriminazioni e truffe subite con la sanatoria 2009 ed il “decreto flussi”

Casi indirizzati verso altri servizi nel territorio:Discriminazioni in base all’orientamento

sessualeDiscriminazioni subite a causa di disabilità

fisicheRichiesta di aiuto e orientamento in materia di

ricerca lavoro o alloggio

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LE ATTIVITÀ DELL’OSSERVATORIO:IL MONITORAGGIO STAMPAAl fine di individuare e contrastare l’utilizzo di un

linguaggio discriminatorio nei media locali, l’Osservatorio ha avviato da Settembre 2011 il monitoraggio quotidiano della stampa locale.

Un gruppo di 7 volontari legge quotidianamente i tre più diffusi quotidiani locali: Corriere del Veneto, Il Gazzettino, La Nuova Venezia.

Il monitoraggio si concentra soprattutto (ma non solo) sull’uso delle “5 parole sporche” (clandestino, extracomunitario, zingaro, nomade e vu’ cumprà).

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Trimestralmente i dati così raccolti vengono presentati alla città, in occasione di un evento pubblico.

L’ultima conferenza si è tenuta il 24 marzo 2012 e in quell’occasione Gianluca Amadori, presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Veneto, ha assunto ufficialmente l’impegno di inviare una raccomandazione a tutti i giornalisti perché non utilizzino un linguaggio che possa risultare discriminatorio.

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Ore 10:0024 marzo 2012 Mestre

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Tra le azioni che l’Osservatorio veneziano antidiscriminazioni promuove per sensibilizzazione degli attori sociali e della popolazione del territorio rispetto alle tematiche inerenti il contrasto delle discriminazioni razziali, una tra le più importanti è certamente l’intervento nelle scuole.

Appare infatti indispensabile coinvolgere in questo percorso di difesa dei diritti e dell’uguaglianza chi verrà presto chiamato a costituire la futura società civile.

La nostra proposta di collaborazione con gli istituti scolastici muove quindi dalla profonda consapevolezza che sono soprattutto i pensieri e le azioni delle giovani generazioni che possono dare vita, in un futuro prossimo, ad una società realmente antirazzista e solidale.

LE ATTIVITÀ DELL’OSSERVATORIO:GLI INTERVENTI NELLE SCUOLE

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IL PROGETTO NELLE SCUOLEL’obiettivo generale del laboratorio è realizzazione di uno spazio di discussione e riflessione

critica intorno ai concetti di “razzismo”, “pregiudizio”, “discriminazione” e “alterità”, per come si manifestano nella realtà contemporanea delle nostre società e nella quotidianità vissuta dagli studenti e dalle studentesse.

analisi approfondita dei meccanismi di creazione della paura che agiscono attraverso linguaggi allarmistici e stigmatizzanti e fanno leva su un’ignoranza ancora diffusa rispetto alla realtà di fenomeni sociali come quello dell’immigrazione.

diffusione della cultura del rispetto e della condivisione.

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Gli obiettivi specifici sono:

stimolare la riflessione sul “trait d’union” che lega le tre forme di razzismo: “istituzionale”, “mediatico” e “popolare”.

“svelare” stereotipi e pregiudizi partendo da una chiarificazione sul significato dei due concetti e attivare meccanismi di riflessione partecipata sulle modalità attraverso cui essi si trasmettono e si rinforzano tra i giovani.

incoraggiare le capacità artistico-espressive degli alunni.stimolare l’interesse, il coinvolgimento e la

partecipazione diretta in merito ai temi trattati.riflettere sui meccanismi di decentramento storico e

culturale e di immedesimazione nell’ “altro”.

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discutere insieme agli alunni sul lessico che discrimina.

conoscere e analizzare criticamente il linguaggio dei mass- media.

riflettere sui fenomeni storici legati al razzismo e sulle diverse “cacce all’uomo” che hanno segnato la storia.

ripercorrere la storia dell’emigrazione italiana in una prospettiva di confronto con i fenomeni migratori odierni.

conoscere e analizzare i dati reali relativi all’immigrazione.

organizzare occasioni di incontro e dialogo tra la classe e alcuni cittadini immigrati e rifugiati per mettere a confronto le proprie esperienze, i percorsi e i progetti di vita.

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I CONTENUTI

• Nel corso dei laboratori vengono trattate varie tematiche e vari aspetti concernenti il razzismo, la discriminazione ed i pregiudizi. Ogni argomento è presentato insieme a foto, video e materiali tratti da giornali e da internet.

• Gli argomenti sviluppati nel corso dei laboratori sono stati suddivisi in quattro percorsi all’interno dei quali il filo conduttore è sempre il tema della discriminazione come negazione dei diritti umani, sia civili e politici che sociali, e viene dato spazio a riferimenti e connessioni con aspetti degli altri percorsi.

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a) Razzismi nel mondo di ieri e di oggi

Prospettiva storica sul razzismo e le sue vittime (a partire dal XVI secolo rispetto alla colonizzazione spagnola in America, e dalla fine dell’Ottocento in relazione al colonialismo europeo e ai suoi risvolti sul territorio dell’Europa: “razzizzazione” e persecuzione di indios, neri, apolidi, ebrei, rom, migranti).

Emigrazione italiana, gli stereotipi anti-italiani di ieri e di oggi.

Razzismo “popolare”: analisi e riflessione rispetto alla percezione dei fatti di cronaca avvenuti in Italia.

I “più diversi tra i diversi”: la percezione delle varie tipologie di stranieri e dei loro comportamenti tra i giovani italiani.

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b) Analisi e riflessione sul linguaggio nei mass- media

Analisi del lessico razzista, pregiudiziale o discriminatorio (con particolare attenzione a termini ormai diventati d’uso comune come “clandestino”, “extracomunitario”, “zingaro”, ecc.).

Il razzismo mediatico: xenofobia, pregiudizi e stereotipi (espliciti o “nascosti”) nei titoli di giornale, nei programmi televisivi, nella pubblicità, su facebook, nei manifesti politici; il “lessico della paura” dei mass media (con particolare attenzione a termini quali “invasione”, “emergenza”, “allarme”, “orda”, ecc.).

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c) La verità sulle migrazioni e i migranti

I paesi dai quali provengono i cittadini di origine straniera e i loro percorsi migratori.

la loro vita sociale e lavorativa in Italia.

le seconde generazioni delle migrazioni.

i dati statistici relativi ai cittadini di origine straniera presenti in Italia.

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d) Aspetti legislativi e istituzionali

Il razzismo istituzionale: le forme di discriminazione messe in atto dallo Stato e dalle amministrazioni locali (anche attraverso la produzione di leggi, decreti legislativi e ordinanze con contenuto discriminatorio) e dai funzionari pubblici.

l’influenza delle politiche di controllo e gestione delle migrazioni nella costruzione di categorie marginalizzate.

la legislazione a tutela dei diritti fondamentali universalmente garantiti e quella prodotta contro le discriminazioni razziali.

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IL GRUPPO DI LAVOROIl gruppo di lavoro è formato da Anna,

Davide, Erica, Ester, Francesca, Laura e Maura.

Gli operatori sono lavoratori e studenti impegnati nella tutela dei diritti dei migranti con un percorso formativo relativo ai temi della migrazione e dei diritti umani.

Attualmente collaborano con l’Osservatorio a titolo volontario.

Ogni ciclo di incontri è gestito da un referente e ad ogni laboratorio partecipano due o tre operatori.

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METODOLOGIACiascun laboratorio prevede una serie di 3 incontri di 2 ore

ciascuno, da svolgersi in classe o in altri spazi offerti dalla scuola a distanza di una/due settimana l’uno dall’altro.

Gli studenti e le studentesse verranno coinvolti in attività di gruppo o individuali che avranno carattere ludico-didattico e che mireranno allo sviluppo delle loro capacità artistico-espressive.

Tali attività comprenderanno la produzione di elaborati scritti, disegni, piccole performance teatrali, ai fini di una rielaborazione soggettiva e libera degli argomenti trattati durante il laboratorio.

Gli incontri seguiranno una sequenza atta a favorire un approfondimento graduale e una comprensione sempre maggiore degli argomenti trattati attraverso il coinvolgimento diretto della classe.

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Presentazione dell’Osservatorio

LA NATURA DEL PREGIUDIZIODomande: cos’è una discriminazione? e un

pregiudizio?

Prima attività: affermazioni reali e non realiDefinizione di pregiudizio

Seconda attività: quesiti su città, età, misurePregiudizio vs. opinione erronea

PRIMO INCONTRO

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Terza attività: cosa penseresti se.... ?La forza e la “comodità” del pregiudizio

Quarta attività: un “esperimento di discriminazione”

Pregiudizio di gruppo e discriminazione

Discriminazione giuridica: definizione ed esempi

Lettura di un testo e visione di un video sugli immigrati italiani

La monotonia del pregiudizio

Domande e considerazioni conclusive

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PERCORSO MASS MEDIACONTENUTI

Le “parole sporche” e la presentazione del lavoro di monitoraggio stampa dell’Osservatorio Antidiscriminazioni.

I tre tipi di razzismo interdipendenti: istituzionale, mediatico e popolare.

Tipi di mass media: giornali, social networks, televisione.

Percezione vs. verità.Presentazione di alcuni casi mediatici (ad esempio

l’omicidio di Francesca Reggiani a Roma e l’omicidio di Samb Modou e Diop Mor a Firenze)

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PERCORSO MASS MEDIAATTIVITÀ

Dividersi per... (residenza, colore degli occhi, abbigliamento, ecc...)

Attività con immagini di razzismo popolare, razzismo istituzionale e antirazzismo

Drammatizzare di parole e concetti attraverso “sculture umane” e brevi scenette mute (potere, sicurezza, accoglienza, rispetto, pregiudizio)

La “fabbrica del razzismo” Attività con titoli di articoli e immagini da

abbinare ai titoli

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PERCORSO STORICOCONTENUTI

Storia delle cacce all’uomo nei secoli.I nuovi schiavi. Colonialismo (periodi della colonizzazione, cause e

ideologie) e connessione tra colonialismo e migrazioni di oggi.

Mondializzazione.Decentramento storico.La storia dell’emigrazione italiana nel XIX – XX secolo.Gli italiani nel mondo oggi. “Noi visti dagli altri” Pregiudizi e stereotipi sugli

italiani.Dati sull’immigrazione oggi per sfatare alcuni stereotipi.

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PERCORSO STORICOATTIVITÀ

Storia dei razzismi e delle “cacce all’uomo”: scegli l’immagine

Nei panni di... Entrare o non entrare nel gruppo: un

esperimento di “accoglienza” “Drammatizzare il decentramento”:

attività teatrale con l’uso di testi sul decentramento storico-culturale

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Istituto Barbarigo di VeneziaLiceo Tommaseo di VeneziaLiceo Foscarini di VeneziaIstituto d’Arte di MestreI.T.I.S. Zuccante di MestreLiceo Benedetti di VeneziaIstituto Enaip di ConeglianoI.T.I.S. Pacinotti di MestreLiceo Franchetti di Mestre

LE SCUOLE IN CUI ABBIAMO REALIZZATO I PERCORSI NELL’ANNO SCOLASTICO 2011-2012

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Gli incontri sono stati piacevoli e illuminanti riguardo le ingiustizie che molto spesso vengono nascoste, falsificate o messe in secondo piano.

Ora penso che leggeremo i giornali in maniera diversa, facendo attenzione alle parole sporche e al linguaggio idraulico.

Mi è piaciuto perché ci sono stati scambi di opinione. Non mi è piaciuto perché ci sono stati pochi incontri e non bastano per combattere il razzismo.

LE OPINIONI DEGLI STUDENTI

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Mi hanno colpito soprattutto l’attività della scorsa volta (quella delle foto) e quella di oggi (spostamenti in base alla persona che dovevamo rappresentare)

Mi sono piaciuti molto i vari filmati che avete proposto. (...) Bel progetto, forse bisognerebbe parlarne di più ed ascoltare le persone discriminate, fare degli incontri con loro.

Ringrazio per questa fantastica esperienza! Non si finisce mai di imparare, ma soprattutto non si finisce mai di conoscere la realtà dei fatti.

Mi è piaciuto il fatto che abbiamo sottolineato l’emigrazione degli italiani.

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Mi è piaciuta l’attività perché ti aiutava a capire cose che prima non sapevo anche per colpa dei giornali o della televisione. Non mi è piaciuta la troppa insistenza.

Mi è piaciuto perché è contro il razzismoMi è piaciuto lavorare in gruppoMi è piaciuto recitareIncontri entusiasmanti, tematiche

interessanti, discussioni illuminanti su argomenti poco conosciuti e troppo spesso fraintesi. Grazie di cuore, spero di poter avere esperienze simili in futuro.

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Mi è piaciuto il fatto che questa iniziativa sia stata portata nelle scuole visto che il tema della discriminazione razziale è tutt’oggi molto sviluppato.

Mi ha fatto ragionare, mi sono accorto di avere degli ideali difficili che affronterò cercando di informarmi. Cosa non mi è piaciuto: ci sono stati dibattiti ma sarebbe stato bello sentire anche un vostro parere.

È stato interessante parlare delle differenze che ci sono nel nostro paese e delle discriminazioni. Da rifare!

Mi è piaciuto trattare questo argomento e approfondire la realtà degli stranieri. Non mi è piaciuta la superficialità dei miei compagni.

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Mi è piaciuto l’argomento e il modo in cui è stato esposto. Non mi è piaciuta l’idea troppo antirazzista e troppo pro stranieri.

Mi è piaciuto aver discusso riguardo ai luoghi comuni sull’immigrazione e sulle persone diverse da noi.

Questi corsi secondo me non servono a niente, dato che vengono posti in maniera piuttosto soggettiva riguardo alle discriminazioni razziali; quindi a favore degli immigrati, ebrei ecc.. Invece di fare corsi così noiosi e poco coinvolgenti per gli studenti, che hanno degli ideali. Imposizione di idee. Il corso era in parte interessante.

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Mi è piaciuto trattare di temi delicati con la classe. Non mi è piaciuta la scarsa partecipazione.

Mi è piaciuto parlare dei problemi legati alla clandestinità.

Mi sono piaciute le cose sui pregiudizi. Non mi sono piaciute le cacce all’uomo.

Mi è piaciuto: si sono saltate delle ore di scuola, ho conosciuto le opinioni dei miei compagni, ho visto come noi italiani venivamo considerati all’estero. Non mi è piaciuto: le operatrici non hanno tenuto un comportamento più rigido con le persone che si distraevano maggiormente.

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Si cerca di dare ragione agli immigrati facendo passare gli italiani per vandali non lo trovo giusto perché i maggiori vandali sono gli stranieri che vengono qui!!

Non mi sono piaciuti questi incontri sul razzismo, credo siano stati inutili perché ognuno ha le proprie idee ed è giusto che vengano rispettate. Io sono leghista e difendo le mie idee.

Imposizione forzata di idee, diverse dai miei ideali, domande scontate e risposte vaghe nonché imposte e date per vero diverse dai miei ideali. Argomenti per i quali ognuno dovrebbbe avere le proprie idee Rete Intercultura 18 aprile

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È la maniera in cui si dimostra come ricevere altri, perché di sì.

Accogliere per me è accogliere una persona e trattarla nel modo in cui vengo trattato io.

Accogliere qualcuno che ne ha bisogno ma stando anche a delle regole precise che valgono anche per me.

È il modo in cui mostri il piacere che provi quando una persona ti viene a trovare perché è così.

Cosa significa accoglienza per i ragazzi …

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Dar da mangiare e riparo ad una persona estranea

L’accoglienza secondo me è quel comportamento nei confronti dei “nuovi arrivati” che dovrebbe essere accogliente e gentile ma se tale comportamento non viene rispettato nascono le discriminazioni.

1) come vengono accolte le persone straniere 2) come accogliamo i compagni

Saper ospitare le persone e farle sentire a proprio agio

Accoglienza è qualcosa che deve essere data e anche ricevuta e non deve essere né uno sfruttamento né un’ approfittazione

Quello che voi avete fatto a noi.

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GRAZIE PER

L’ATTENZIONE