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Dinamica e Misura delle Vibrazioni Prof. Giovanni Moschioni Politecnico di Milano, Dipartimento di Meccanica Sezione di Misure e Tecniche Sperimentali [email protected]

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Dinamica e Misura delle Vibrazioni

Prof. Giovanni Moschioni

Politecnico di Milano, Dipartimento di Meccanica

Sezione di Misure e Tecniche Sperimentali

[email protected]

Giovanni Moschioni – [email protected]

VibrazionI 2

Il termine “vibrazione” indica una oscillazione di un sistema meccanico attorno ad un punto d'equilibrio.

Le vibrazioni possono essere divise in due categorie in funzione del “motore”:

•Vibrazioni Libere

•Vibrazioni Smorzate

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Vibrazioni libere 3

Si verificano quando un sistema meccanico vibra senza essere sottoposto ad alcuna forzante.

Idealmente, se il sistema non fosse dotato di alcun tipo di attrito, smorzamento o dispersione di energia, continuerebbe a vibrare indefinitamente nel tempo.

Un sistema non sottoposto a forzante vibra poiché le sue condizioni iniziali (spostamento, velocità ed accelerazione) all'istante iniziale sono diverse da zero.

Oppure, in altra prospettiva, in un certo istante il sistema è in condizione diversa da quella di equilibrio.

Un tipico esempio è un sistema massa – molla che viene spostato dalla condizione di riposo

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Vibrazioni forzate 4

Sono le vibrazioni presenti in un generico sistema meccanico quando esso è eccitato da una forzante.

Tra le forzanti vanno incluse sia le forze esterne, sia gli spostamenti dei vincoli del sistema.

Un tipico esempio è rappresntato da un’automobile che percorre una strada sconnessa o dalla centrifuga di una lavatrice.

Nel prosieguo ci occuperemo principalmente di vibrazioni di questo tipo che costituiscono la stragrande maggioranza delle situazioni pratiche.

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5Analisi di sistemi vibranti

I fondamenti dell'analisi delle vibrazioni possono essere compresi studiando il “modello” semplice massa – molla – smorzatore.

m

Massa (m)

Rigidezza (k)

Smorzamento (r)

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Terminologia: Massa

Nel sistema ad un grado di libertà la “massa” rappresenta e riassume in sé le proprietà inerziali del sistema meccanico. Normalmente, ma non necessariamente, queste coincidono con la massa vera e propria.

Le forze che la massa scambia con l’esterno sono dovute unicamente all’accelerazione che la massa stessa subisce.

Ne deriva, ad esempio, che con la nostra schematizzazione di massa, le forze aerodinamiche, che dipendono dalla velocità e non dall’accelerazione, non sono modellabili

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F m x= ⋅ &&

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Terminologia: Molla

Nel sistema ad un grado di libertà la “molla”rappresenta e riassume in sé le proprietàelastiche del sistema meccanico. Normalmente, ma non necessariamente, queste coincidono con un elemento elastico o con qualche forza che richiama la “massa”verso la posizione di riposo.

La molla, in un sistema meccanico ad un grado di libertà, fornisce una forza proporzionale allo spostamento rispetto alla sua posizione “a riposo”.

L’equazione che lega. forza, spostamento e rigidezza della molla è:

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F k x= ⋅

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Terminologia: Smorzatore\ 8

F r x= ⋅ &

Nel sistema ad un grado di libertà lo smorzamento” rappresenta e riassume in sé le proprietàdissipative del sistema meccanico.

Normalmente queste coincidono con fenomeni viscosi quali attriti fra elementi o all’interno di singoli elementi del sistema, resistenze aerodinamiche e similiLo smorzatore, in un sistema meccanico ad un grado di libertà, fornisce una forza proporzionale alla velocità. Questa forza, èrappresentata dall’equazione:

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Terminologia 9

Riassumendo:

•massa=>inerzia=>kg

•molla=>rigidezza=>N/m

•smorzamento=>dissipazione=>Ns/m

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Terminologia: Deflessione statica

Come interagiscono massa e rigidezza in un sistema ad un grado di libertà?

Immaginiamo di appendere una massa ad una molla con asse verticale.

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Eguagliando la forza elastica kx al peso mg della massa si ottiene il bilancio di forze

mg=kxda cui si calcola la deflessione statica, x

Tanto più aumenta la massa, tanto più la deflessione aumenta.

Tanto più aumenta la rigidezza, tanto piùla deflessione statica diminuisce mg

xk

=

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Terminologia: Pulsazione propria

La pulsazione propria è la frequenza (espressa in radianti/secondo) con la quale il sistema ad un grado di libertà oscilla se perturbato rispetto alla sua condizione di equilibrio.

Il valore della frequenza propria è funzione del rapporto fra rigidezza e massa

Gli stessi parametri (k e m) influenzano la deflessione statica: un sistema con frequenza propria elevata ha sempre una deflessione statica contenuta e viceversa.

In ottica diversa: un sistema rigido ha poca deflessione

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m

k=ω

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Analisi moto del sistema meccanico 1gdl

Il sistema meccanico ad un grado di libertà può essere studiato mediante il metodo degli equilibri dinamici, che èun bilancio di forze che variano nel tempo.

La somma dinamica di tutte le forze a cui è soggetta la massa (forze viscose, elastiche e di inerzia) deve essere pari alla forzante applicata.

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13Equazioni di moto – Risposta Libera

L’equazione delle vibrazioni libere si ottiene risolvendo l’equazione differenziale omogenea:

0=++ kxxrxm &&&

La soluzione è di tipo armonico smorzato

Il tempo di assestamento dipende dal rapporto tra smorzamento e smorzamento critico.

Lo smorzamento critico è quello per cui il sistema ritorna allo stato di riposo senza compiere oscillazioni

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14Equazioni di moto – Risposta Forzata

L’equazione delle vibrazioni forzate si ottiene risolvendo l’equazione differenziale:

ϕω +=++ tjeFkxxrxm 0

&&&

La soluzione è di tipo armonico; l’ampiezza del moto dipende dal rapporto tra pulsazione della forzante e pulsazione propria del sistema meccanico.

X

ϕω +tjeF0

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Risposta in frequenza

Se la frequenza della forzante è molto piccola rispetto alla frequenza naturale il rapporto è 1: fondazione rigida

Se la frequenza della forzante è pari alla frequenza naturale il rapporto tende a infinito: risonanza

Se la frequenza della forzante è molto maggiore della frequenza propria il rapporto tende a zero: fondazione sospesa

2

2 2

x

y ω

Ω=

− + Ω

&&

&&

2 4 6 8 100

10

20

30

40

50

frequenza [Hz]

X/Y

": m

odulo

[m

m/m

m]

FdT1 f( )

FdT2 f( )

FdT3 f( )

FdT4 f( )

f

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Risposta in frequenza

Fondazione RigidaFondazione

Sospesa

Risonanza

2 4 6 8 100

10

20

30

40

50

frequenza [Hz]

X/Y

": m

odulo

[m

m/m

m]

FdT1 f( )

FdT2 f( )

FdT3 f( )

FdT4 f( )

f

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17Equazioni di moto – Spostamento di vincolo

Grandezze x: spostamento velocità e accelerazione relative fra massa sismica e corpo.

Grandezze y: spostamento rispetto ad un riferimento fisso, la velocità del corpo e la sua accelerazione.

corpo vibrante

Moto del corpo:

Y

X

Che legame esiste fra grandezze x e y?

L’equilibrio della massa m è governato dalla seguente relazione

ymkxxrxm &&&&& −=++

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18Equazioni di moto – Spostamento di vincolo

L’analisi del sistema meccanico ad un grado di libertà con uno spostamento imposto al vincolo è di particolare interesse per la realizzazione di sistemi di misura delle vibrazioni.

corpo vibrante

Moto del corpo:

Y

X

Immaginiamo che la vibrazione Y sia quella di un sistema vibrante e cerchiamo di analizzare come il sistema ad un grado di libertà solidale al sistema vibrante modifichi la sua vibrazione rispetto a quello.

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19Equazioni di moto

Dall’equazione per il moto con spostamento imposto si ricava

È possibile definire la funzione di trasferimento X/Y come il rapporto tra lo spostamento relativo X e lo spostamento imposto Y al variare della pulsazione

krjm

YmX

++−=

ωω

ω2

2

22

2

2

2

Ω+Ω+−=

++−==

ωξω

ω

ωω

ωω

ω

jkrjm

m

Ye

Xe

y

xtj

tj

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20Funzione di trasferimento

Il rapporto X/Y è una grandezza complessa ed è quindi dotata di un modulo e di una fase.

2 4 6 8 104

3

2

1

0

X/Y

: fa

se [

rad

] arg FdT1 f( )( )

arg FdT2 f( )( )

arg FdT3 f( )( )

arg FdT4 f( )( )

f

Fondazione Rigida

Fondazione Sospesa

Risonanza

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21Fondazioni Rigide

Al di sotto della risonanza si ha la zona cosiddetta delle fondazioni rigide.

Lo spostamento relativo tra la massa ed il vincolo è nullo, ovvero il moto imposto al vincolo si trasmette in modo integrale alla massa

Fondazione

rigida

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22Fondazioni Sospese

Al di sopra della risonanza si ha la zona cosiddetta delle fondazioni sospese.

Lo spostamento relativo tra la massa ed il vincolo (cioè il corpo vibrante) èquantitativamente pari allo spostamento del vincolo, ovvero la massa è ferma.

È possibile sfruttare questo principio per misurare i terremoti

Fondazione

sospesa

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23Sistema 1 g.d.l.

Se anziché il rapporto fra spostamenti si analizza il rapporto fra spostamento e accelerazione ottengo (partendo da un identico sistema ad 1 GDL) una funzione di trasferimento diversa 2 4 6 8 10

0

10

20

30

40

50

frequenza [Hz]

X/Y

": m

od

ulo

[m

m/m

m]

FdT1 f( )

FdT2 f( )

FdT3 f( )

FdT4 f( )

f

2 4 6 8 100

1

2

3

4

frequenza [Hz]

X/Y

: fa

se [

rad

] arg FdT1 f( )( )

arg FdT2 f( )( )

arg FdT3 f( )( )

arg FdT4 f( )( )

f

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Sistemi 1gdl: corpo rigido nello spazio

• Il sistema ad un grado di libertà appena descritto prevede il moto in una sola direzione.

• Se consideriamo l’estensione al caso pratico, un corpo rigido ha nello spazio sei gradi di libertà (tre di traslazione e tre di rotazione)

• L’applicabilità del modello ad 1 gdl è limitata

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Sistemi meccanici 2 – n gradi di libertà

Sistemi meccanici più complessi presentano una risposta in frequenza che prevede una pulsazione propria per ogni grado di libertà del sistema.

I sistemi ad un grado di libertà hanno una frequenza propriaUn sistema a quattro gradi di libertà ha quattro frequenze proprie….Un sistema ad n gradi di libertàha n frequenze proprie

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26Schematizzazione di sistemi complessi

Il sistema meccanico ad un grado di libertà permette di schematizzare sistemi meccanici complessi

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27Schematizzazione di sistemi complessi

Anche sistemi molto complessi vengono schematizzati partendo dal sistema ad un grado di libertà

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Sistemi Continui

• Nelle schematizzazioni viste finora massa, smorzamento e rigidezza sono possedute da uno specifico elemento

• In pratica, la molla è una molla ideale, priva di massa e priva di ogni dissipazione energetica.

• Allo stesso modo, l’elemento smorzante è privo di massa e presenta uno smorzamento viscoso.

• ... ma ...

• Nei sistemi reali (continui) ciascuna parte infinitesima di un corpo possiede caratteristiche sia inerziali, elastiche e dissipative

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Sistemi Continui

• I sistemi reali possono essere visti come sistemi discreti con un numero infinito di gradi di libertà

• Una trave in acciaio incastrata può essere discretizzata in un numero grande a piacere di elementi infinitesimi

• Ciascuno di questi elementi è dotato di una massa, di una propria rigidezza e di uno smorzamento

• Lo studio dei sistemi continui parte dallo studio del comportamento di un concio di trave infinitesima.

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Vibrazione flessionale di una trave

• Isoliamo dalla trave un tronco di lunghezza infinitesima dx in posizione generica

• Le forze che agiscono sul tronco sono:• la forza di inerzia dFi• le azioni di taglio T(x) e

T(x+dx) sulle facce di sinistra e di destra dell’elemento

• I momenti flettenti M(x) e M(x+dx) sulle due facce dell’elemento.

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Equilibrio delle Forze

• Imponendo l’equilibrio dinamico alla rotazione del tronco di trave si ottiene

• Imponendo l’equilibrio dinamico alla traslazione si ottiene

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Equazioni di moto - Soluzioni

• L’equazione della deformata ammette una soluzione stazionaria con equazioni di moto nella forma

• Si noti come la soluzione ha una componente α che dipende dallo spazio ed una componentde β che dipende dal tempo. Semplificando si ottiene

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Equazioni di moto - Soluzioni

• Separando la soluzione nel tempo da quella nello spazio si ottengono due equazioni

• L’equazione che descrive la componente temporale è l’equazione tipica dei moti armonici, che ammette soluzione di moto sinusoidale

• L’equazione che descrive la componente spaziale può essere risoltaponendo

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Frequenze proprie e modi di vibrare della trave

• I modi di vibrare possono essere trovati imponendo nella soluzione generale descritta nel lucido precedente e le condizioni al contorno cui la trave è soggetta agli estremi.

• In particolare, è necessario imporre che la deformata all’incastro sia nulla e che le due estremità della trave siano in condizione di equilibrio

• Risolvendo, nel caso più semplice di trave incernierata sui due estremi, si ottiene

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Modi di vibrare – caso cerniera cerniera

• Ciascuna deformata coincide con un modo di vibrare

• Sebbene siano rappresentati solamente tre modi, un sistema continuo ha infinti modi di vibrare

• La frequenza dei modi di vibrare aumenta (il primo modo è quello a frequenza piu bassa)

• In generale, anche per i sistemi continui quasi sempre lo studio si riduce ad un numero limitato di modi significativi

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Vibrazioni nei Continui

Come calcolare le frequenze proprie di una trave libera?

Dove kn si ricava dalla seguente equazione

Si veda esempio a lato

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Misura delle vibrazioni

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Si cerca un modo alternativo alla visualizzazione nel tempo per dare i valori di frequenza, ampiezza e di ritardorispetto ad un riferimento iniziale della generica sinusoide

Spettri

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Se poi le sinusoidi che compongono il segnale sono più di una, il discorso visto si ripete per tutte le singole sinusoidi, originando lo SPETTRO del segnale, che deve essere definito in MODULO e FASE.

tempo

Ampiezza(potenza) frequenza

Misure dominiodel tempo

Tempo e Frequenza

Spettri

Misure neldominio dellefrequenze

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Ipotesi di

linearità

Spettri

Scomposizione in N sinusoidi traslate e scalate

SegnaleFT

Spettro del segnale

Spettri delle sinusoidi

t

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ESEMPIO: SEGNALE DI FORZA NEL DOMINIO DEL TEMPO

Spettri: esempi

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SEGNALE DI FORZA NEL DOMINIO DELLE FREQUENZE

Spettri: esempi

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y = A1sin(ΩΩΩΩt+ϕϕϕϕ1) + A2sin(2ΩΩΩΩt+ϕϕϕϕ2)

ϕϕϕϕϕϕϕϕ11111111

AA11111111

ReRe

ImIm ΩΩΩΩΩΩΩΩ

ϕϕϕϕϕϕϕϕ22222222

AA22222222

2Ω2Ω2Ω2Ω2Ω2Ω2Ω2Ω

Spettri di segnali con Spettri di segnali con pipiúú armonichearmoniche

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Spettri di segnali con Spettri di segnali con pipiúú armonichearmoniche

storia temporalestoria temporale

800800

x(t)x(t)

500500

00

--300300tt

spettro (modulo)spettro (modulo)

0000

200200

200200 400400

400400

ff

AA

RMSRMSTT

xx (t)(t)dtdtTT

======== ∫∫∫∫∫∫∫∫11 22

00

(tempo)(tempo) ==AA

ii∑∑∑∑∑∑∑∑22

22

((frequenzfrequenze)e)

ii==00

NN

MediaMediaTT

x x dtdt

TT

======== ∫∫∫∫∫∫∫∫11

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45Misura delle vibrazioni

Cosa si può misurare della vibrazione?

Principalmente lo spostamento, che avrà una funzione del tempo e della frequenza del tipo:

s=Asenωωωωt

si può anche misurare la velocità che avrà una funzione

v=ωωωωAcosωωωωt

si può anche misurare l’accelerazione che avrà una funzione:

a=-ωωωω2222Asenωωωωt

si tenga in considerazione che senωωωωt e cosωωωωt oscillano fra -1 e +1.

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46Come misurare le vibrazioni?

In realtà generalmente lo strumento più usato èl’accelerometro.

Vediamo perché...

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47Schema dell’accelerometro

elemento elastico k elemento smorzante r

massa sospesa m

corpo vibrante

Moto del corpo: yyy &&& ,,

corpo di macchina o oggetto di indagine

xxx &&&,,

Sistema 1 grado di libertà

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48Sistema 1 g.d.l.

Se anziché il rapporto fra spostamenti si analizza il rapporto fra spostamento e accelerazione ottengo (partendo da un identico sistema ad 1 GDL) una funzione di trasferimento diversa.

Se si ottimizzano i parametri di massa e rigidezza...

2 4 6 8 100

10

20

30

40

50

frequenza [Hz]

X/Y

": m

od

ulo

[m

m/m

m]

FdT1 f( )

FdT2 f( )

FdT3 f( )

FdT4 f( )

f

2 4 6 8 100

1

2

3

4

frequenza [Hz]

X/Y

: fa

se [

rad

] arg FdT1 f( )( )

arg FdT2 f( )( )

arg FdT3 f( )( )

arg FdT4 f( )( )

f

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49Accelerometro

Si ottiene uno strumento per la misura dell’accelerazione assoluta

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50Accelerometro

Molle rigide

Scatola e massa interna hanno la stessa accelerazione

Frequenza propria elevata (> 1000 Hz)

Piccole dimensioni

Strumento pronto per frequenze minori della frequenza propria dove:

k

m

y

x=

Ω=

2

1

&&

Distanza circa costante

Misura forza trasmessa F

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51Tipi di Accelerometro

Con vibrometro relativo

Piezoaccelerometro

ICP (integrated circuit piezoelectric)

Servoaccelerometro

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52PIEZOACCELEROMETROProprietà dei sensori al quarzo

Il quarzo è un materiale piezoelettrico:

se sollecitato lungo l’asse elettrico si creano delle cariche di segno opposto sulle due facce proporzionali alla forza (circa 2 pC/N)

FF

+ + + + ++ + + + +

-- -- -- -- -- --FF

+ + + + ++ + + + +

------

FF

-- -- -- -- --

+ + + + ++ + + + +FF

-- -- -- -- --

++++

++

[ ] [ ]

[ ]

=

=

⋅⋅

=

=⋅

=

2

2

2

2

F

F

s

m

pC

s

mkg

pCS

F N

pCSpC Q

s

mxS

s

mxkgm

N

C&&

&&

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53PIEZOACCELEROMETRO

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54PIEZOACCELEROMETRO

La molla è data dall’elemento in quarzo (rigidezza elevata)

La massa è molto piccola frequenza propria elevata (> 1000 Hz)

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55PIEZOACCELEROMETRO

La risposta alle basse frequenze è limitata dalle proprietàpiezoelettriche (alle basse frequenze conta la funzione di trasferimento determinata dalla presenza del condensatore di adattamento di impedenza)

La risposta alle alte frequenze è limitata dalla risonanza meccanica

+ 50 db+ 50 db

+ 3 db+ 3 db

00

-- 3 db3 db±± 5 % 5 % rangerange

±± 10 10 %range%range ffnn

SensibilitSensibilitàà

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56PIEZOACCELEROMETRO influenza della massa sulla banda passante (a pari rigidezza del quarzo)

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57PIEZOACCELEROMETRO la risposta in frequenza è completa solo se si considera anche la fase

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58PIEZOACCELEROMETRO sensibilità trasversale dell’Accelerometro

La sensibilità trasversale dipende dal tipo di accelerometro e comunque è inferiore dell’ 1 %

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59Configurazione catena di misura

La configurazione “Minima” della catena di misura è la seguente

TrasduttoreFiltro

+Amplificatore

Convertitore

Gra

ndez

za d

a M

isur

are

Ela

bora

zion

e D

ati