Upload
vuongtuyen
View
225
Download
0
Embed Size (px)
Citation preview
MeccanicaMeccanicaComputazionaleComputazionale e e
SperimentaleSperimentale
CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA DEI MATERIALICORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA DEI MATERIALIPolitecnico di MilanoPolitecnico di Milano
Anno Anno AccademicoAccademico 20102010--1111
Virginio QuagliniVirginio QuagliniDipartimentoDipartimento di di IngegneriaIngegneria StrutturaleStrutturale
Politecnico di MilanoPolitecnico di Milano
Meccanica Computazionale e Sperimentale – a.a. 2010/11
IntroduzioneIntroduzione al al CorsoCorso
modulo: Meccanica SperimentaleDocente: Virginio Quaglini - DISe-mail: [email protected]
Meccanica Computazionale e Sperimentale
Obiettivi
Fornire le basi teoriche e pratiche sull’utilizzo di attrezzature e metodi di prova per la caratterizzazione meccanica dei materiali ingegneristici.
Il corso si articola in lezioni di teoria ed esercitazioni pratiche di laboratorio.
Nelle lezioni di teoria si forniscono le nozioni fondamentali di metrologia e si illustrano i principali strumenti di misura di grandezze meccaniche.
La parte sperimentale è volta alla illustrazione delle principali prove utilizzate per la caratterizzazione meccanica dei materiali: a) metodi di prova; b) preparazione dei campioni; c) utilizzo delle macchine e delle attrezzature di prova; d) esecuzione dell’esperimento; e) analisi dei dati e identificazione delle proprietà costitutive.
PrerequisitiSi presume già acquisita la conoscenza delle nozioni fondamentali della meccanica dei
materiali (sforzo, deformazione, legame costitutivo elastico) e delle strutture (calcolo delle azioni interne).
Meccanica Computazionale e Sperimentale – a.a. 2010/11
IntroduzioneIntroduzione al al CorsoCorso
Programma delle lezioni
(a) Fondamenti di misure meccaniche e termicheNozioni fondamentali di metrologia e caratteristiche metrologiche degli strumenti di misura. Misure di grandezze fisiche: lunghezza e spostamento; deformazioni; forza, coppia e pressione; temperatura.
(b) Attrezzature di provaMacchine per prove meccaniche uniassiali e biassiali. Calibrazione e taratura di trasduttori.
(c) Metodi sperimentali per la caratterizzazione meccanica dei materialiProve di trazione e compressione. Prove di flessione. Esecuzione delle prove ed elaborazione dei dati per la determinazione delle proprietà meccaniche dei materiali.
Meccanica Computazionale e Sperimentale
Bibliografia
A. Capello: Misure Meccaniche e Termiche, C.E.A., Milano
Dispense del docente relative agli argomenti trattati a lezione.
Meccanica Computazionale e Sperimentale – a.a. 2010/11
IntroduzioneIntroduzione al al CorsoCorso
Meccanica Computazionale e Sperimentale
Modalità di valutazione
Gli studenti, suddivisi in gruppi di lavoro, dovranno redigere delle relazioni sulle attivitàsperimentali svolte durante le ore di esercitazione.
La valutazione delle relazioni tecniche costituirà parte della valutazione finale. Tutti i membri di ciascun gruppo sono responsabili della qualità del manoscritto presentato.
La verifica finale consiste in un esame orale che verterà sulla valutazione delle relazioni tecniche svolte dagli studenti e da una discussione sugli argomenti trattati a lezione.
Meccanica Computazionale e Sperimentale – a.a. 2010/11
MisureMisure
GRANDEZZA = “… ente autonomo al quale sono applicabili le relazioni ‘maggiore’ o ‘minore’...” (B. Russell)
Misura di una grandezza
CATEGORIE di grandezze :
grandezze quantitative (di divisibilità, estensive) → vale la proposizione “… questa grandezza è somma di altre due o piùgrandezze…” (es. lunghezza, tempo, portata, forza, corrente elettrica, massa, …)
grandezze di stato (intensive) → definiscono un modo di essere della materia quindi non ha senso parlare di somma (es. pressione, temperatura, tensione elettrica, durezza, …)
MISURA di una grandezza = “… qualsiasi metodo con cui si stabilisce una corrispondenza univoca e reciproca tra le grandezze di un determinato genere e i numeri interi, razionali o reali, secondo il caso…” (B. Russell)
Meccanica Computazionale e Sperimentale – a.a. 2010/11
MisureMisure
Misura di una grandezza
Schema logico di misurazione → 4 fasi:
1. costruzione del campione
2. somma di campioni
3. verifica di identità
4. conteggio dei campioni
MISURA DI UNA GRANDEZZA ESTENSIVA
esempi: misura di peso (bilancia a piatti)
misura di lunghezza (metro)
misurando
campione
misuraSTRUMENTO
DI MISURA
Meccanica Computazionale e Sperimentale – a.a. 2010/11
MisureMisure
Misura di una grandezza
Misura di una GRANDEZZA INTENSIVA → non è applicabile l’operazione di somma → non è applicabile lo schema logico
In generale però interessano maggiormente le variazioni/differenze di grandezze intensive (essendo quelle che interessano i fenomeni fisici – es. differenze di pressione, differenze di temperature)
⇒ si misura una grandezza estensiva che sia legata tramite una relazione monotona alla variazione della grandezza intensiva in esame
⇒ si valuta l’entità della variazione della grandezza intensiva
Esempi: - misura di differenza di pressione tramite misura di altezza della colonna di mercurio (barometro)
- misura di differenza di temperatura tramite misura di differenza di volume (termometro a liquido)
Meccanica Computazionale e Sperimentale – a.a. 2010/11
MisureMisure
Misura di una grandezza
Una misura può essere ottenuta in modo diretto/indiretto
Misura diretta o primaria → misura senza trasformazione della grandezza in esame – effettuata per confronto diretto con l’unità di misura/suoi multipli o sottomultipli(il campione è una grandezza omogenea rispetto al misurando)
Esempio: misura di massa tramite bilance a piatti
Misura indiretta → si hanno una (secondaria) o più (terziaria,…) trasformazioni della grandezza in esame in un’altra misurabile direttamente, tramite applicazione di leggi fisiche che legano la grandezza incognita ad una/più grandezze
Esempio: misura della velocità dalla misura di spazio e tempomisura della deformazione attraverso estensimetri
Meccanica Computazionale e Sperimentale – a.a. 2010/11
MisureMisure
Misura di una grandezza
Campione = “qualcosa” scelto come riferimento
campione primario → oggetto concreto, strumento basato su un
procedimento /fenomeno fisico ben definito
campione secondario → strumento tarato per confronto con il
campione primario
Esempi:
misura diretta tramite strumento tarato → misura di lunghezza tramite asta graduata
misura indiretta con strumento tarato → misura della temperatura tramite termometro a resistenza (basato su legge fisica R=R(T) con R = resistenza elettrica di un metallo)
Meccanica Computazionale e Sperimentale – a.a. 2010/11
MisureMisure
Misura di una grandezza
Sistema Internazionale (SI) (1960)
7 unità di misura fondamentali
m → lunghezza K → temperatura
kg → massa cd → intensità luminosa
s → tempo mol → quantità di sostanza
A → intensità di corrente elettrica
2 unità di misura supplementari
rad → angolo piano steradiante → angolo solido
Meccanica Computazionale e Sperimentale – a.a. 2010/11
MisureMisure
Errori di misura
Qualsiasi operazione di misura è affetta da un certo grado di
incertezza ⇒ errore di misura (volume del recipiente)
Incertezza = limite alla “fiducia” che si può dare ad una misura
componente essenziale dell’informazione di misura
specifica che deve essere data per ogni strumento
Soglia di sensibilità = la più piccola variazione della grandezza di
misura capace di provocare una risposta percettibile dello strumento
di misura
Meccanica Computazionale e Sperimentale – a.a. 2010/11
MisureMisure
Errori di misura
ERRORE DI MISURA
< soglia sensibilità > soglia sensibilità
unica causa di incertezza è la soglia di sensibilità stessa
strumento ideale
misura univoca
misura convenzionalmente vera
superiore al valore della soglia di sensibilità
gli errori si rivelano
strumento reale
misura non univoca
↓
↓
↓
↓
Meccanica Computazionale e Sperimentale – a.a. 2010/11
MisureMisure
Errori di misura
MISURA = TERNA DI INFORMAZIONI
1. il valore numerico relativo alla misurazione
2. l’unità di misura con la quale si è effettuata la misurazione
3. l’incertezza con la quale si fornisce il valore della misurazione
R = [120,00 ± 0,35] Ω
stesse cifre decimali
L = [2,4 ± 0,1] mm
N.B. l’incertezza dipende sia dalle caratteristiche del misurando
(e.g. variazione della grandezza con l’ambiente), che dalle
caratteristiche dello strumento di misura
Meccanica Computazionale e Sperimentale – a.a. 2010/11
MisureMisure
Definizioni
ACCURATEZZA: attitudine (proprietà qualitativa) di uno strumento a fornire valori con piccole incertezze → uno strumento è tanto più accurato quanto più sono piccoli gli errori di misura o è bassa la soglia di sensibilità
PRECISIONE: valutazione quantitativa dell’accuratezza di uno strumento; si riferisce all’incertezza insita in ogni misura, quale ne sia la causa:
- per strumento ideale →
- strumento reale →
⇒ maggior precisione (rapporto tanto più alto) quanto piùl’incertezza è bassa
misura
soglia di sensibilità
erroremisura
Meccanica Computazionale e Sperimentale – a.a. 2010/11
MisureMisure
Nella pratica si parla impropriamente di precisione riferendosi all’errore di precisione:
Definizioni
Per alcuni strumenti viene definita una classe di precisione:
CLASSE DI PRECISIONE = limite superiore dell’errore totale dovuto ai singoli errori e alla soglia di sensibilità
Esempi: classe 0.25 → strumenti con incertezza max pari a 0.25% della
misura stessa ⇒ elevata accuratezza (usati per tarature) classe 0.5÷1 → strumenti con incertezza max pari a 0.5%-1%
della misura stessa ⇒ accuratezza minore (strum. di laboratorio)
ERRORE DI PRECISIONE =
Esempio: una “precisione” del 2% (errore di precisione del 2%) è piùelevata di una del 10% (errore del 10%)
1
precisione
Meccanica Computazionale e Sperimentale – a.a. 2010/11
MisureMisure
CAMPO DI MISURA = intervallo dei valori rilevabili da uno strumento con una certa precisione (caratteristica della classe dello strumento)
Definizioni
PORTATA MASSIMA/MINIMA = limiti superiore/inferiore del campo di misura
PORTATA DI SICUREZZA = valore al di sopra del quale uno strumento può venire danneggiato/subire alterazioni di comportamento
Meccanica Computazionale e Sperimentale – a.a. 2010/11
MisureMisure
Definizioni
SENSIBILITA’ STATICA = rapporto tra la variazione della grandezza in uscita dallo strumento (u) e la variazione di quella in ingresso (x):
Spesso si utilizza la sensibilità media nel campo di misura (∆u/∆x) che coincide con quella locale solo nel caso di strumenti lineari
du
dxS =
u = grandezza indicata (out)x = grandezza misurata (in)
duA
dx
BA
duB in
out
duA/dx > duB/dx
↓sensibilità A > sensibilità B
Meccanica Computazionale e Sperimentale – a.a. 2010/11
MisureMisure
Definizioni
Soglia di sensibilità (RISOLUZIONE) = la più piccola variazione della grandezza di misura capace di provocare una risposta percettibile dello strumento
è il valore della singola “tacca” dello strumento
in generale ad una soglia di sensibilità elevata fa riscontro un campo di misura molto stretto
Nel caso di strumento digitale è la quantità corrispondente alla variazione unitaria della ultima cifra significativa
Meccanica Computazionale e Sperimentale – a.a. 2010/11
MisureMisure
Definizioni
DISCREZIONE = capacità di uno strumento di produrre un limitato effetto di reazione (influenza che la presenza dello strumento stesso ha sul valore della grandezza che sta misurando)
Es. un termometro posto a contatto con un corpo a temperatura diversa toglie o apporta calore al corpo di cui sta misurando la temperatura
la discrezione non dipende solo dallo strumento, ma anche dalla grandezza oggetto della misura
Es. un calibro è discreto per la misura dello spessore di uno stelo di protesi in titanio, non è discreto per la misura dello spessore di un vaso sanguigno
PRONTEZZA = capacità di uno strumento di misurare correttamente una grandezza variabile nel tempo (caratteristica importante nel caso di misure dinamiche)
Meccanica Computazionale e Sperimentale – a.a. 2010/11
MisureMisure
Definizioni
La prontezza di un strumento di misura può essere valutata teoricamente scrivendo la sua equazione di moto
L’equazione di moto è una equazione differenziale che lega la variazione del misurando alla risposta dello strumento di misura
Lo strumento viene detto del primo (secondo, etc.) ordine a seconda dell’ordine di derivazione della equazione che lo descrive
Si definisce tempo di risposta dello strumento il tempo necessario
perché la risposta dello strumento approssimi le condizione di regime
a meno di uno scostamento prefissato (in genere del 2 – 5%)
Meccanica Computazionale e Sperimentale – a.a. 2010/11
MisureMisure
Prontezza
Es. Termometro a liquido
T(t) = temperatura di un corpo → oggetto della misuraTs(t) = temperatura del fluido nel termometro → indicazione strumentoK = coefficiente di trasmissione del calore tra liquido e corpoA = superficie di scambiom = massa del liquidoc = calore specifico del liquidoQ(t) = calore scambiato tra corpo e liquido
Trascurando effetti secondari quali variazione di energia cinetica, potenziale del fluido in movimento, effetti di capillarità, viscosità, etc. si scrive:
( ) dttTtTKAdQ s ⋅−⋅= )()(
)(tdTmcdQ s⋅=
)()()(
tTtTdt
tdT
AK
mcs
s =+⋅
(1)
(2)
Meccanica Computazionale e Sperimentale – a.a. 2010/11
MisureMisure
Prontezza
termometro a liquido strumento del primo ordine
variazione a gradino del segnale da misurare
T(t) = T0⋅ per t<0 T(t) = (T0⋅+∆T) per t ≥ 0
la variazione di temperatura misurata dallo strumento è:
∆Ts(t) = ∆T⋅(1-e-t/τ)
e coincide con quella vera solo dopo un tempo infinito
)()()( tTtTtT ss =+⋅ &τ
costante di tempo dello strumento (s)Ak
cm
⋅⋅=τ
tempo di risposta dello strumento = tempo necessario perché la risposta dello
strumento approssimi le condizione di regime a meno di uno scostamento
prefissato → dopo un tempo pari a 5τ i valori di T e Ts differiscono solo del 2%.
La temperatura da misurare T(t) costituisce la forzante del sistema
Meccanica Computazionale e Sperimentale – a.a. 2010/11
MisureMisure
Prontezza
Forzante sinusoidale
T(t) = T0⋅sen(Ωt)
La temperatura misurata dallo strumento è
Ts(t) = ΦT0⋅sen(Ωt+δ)
δ = -arctg(τ Ω)
I valori di Φ e δ dipendono dal prodotto τΩ → pulsazione ridotta
La prontezza dello strumento dipende dalle sue caratteristiche (m, c, A, K) e
dalla frequenza (Ω) con cui varia la temperatura che si vuole misurare
221/1 Ω+=Φ τ
0
0.2
0.4
0.6
0.8
1
0 1 2 3 4 5 6 7 8
ΦΦΦΦ
ΩτΩτΩτΩτ-10
0
00 1 2 3 4 5 6 7 8ΩτΩτΩτΩτ
-90
-80
-70
-60
-50
-40
-30
-20
-10
0
δδδδ
Meccanica Computazionale e Sperimentale – a.a. 2010/11
MisureMisure
Definizioni
RIPETIBILITA’ = capacità di uno strumento di dare letture concordi in misure ripetute consecutivamente (tempi brevi) →univocità della misurauno strumento è tanto più ripetibile quanto minori sono gli errori casuali
STABILITA’ (riproducibilità) = capacità di uno strumento di dare letture concordi in misure ripetute dopo lunghi intervalli di tempo(assenza di invecchiamento)
CURVA DI TARATURA = relazione biunivoca tra ogni valore letto dallo strumento (valore di uscita) e il valore misurato con uno strumento tarato o direttamente con un campione primario
INCERTEZZA DI TARATURA = ampiezza della fascia di valori all’interno del quale si trova il valore vero della grandezza misurata
Meccanica Computazionale e Sperimentale – a.a. 2010/11
MisureMisure
Calibrazione
strumento di misura indiretta trasforma la grandezza fisica in esame (misurando M) in una seconda grandezza fisica che viene misurata direttamente (lettura L)
La trasformazione avviene attraverso la applicazione di leggi fisiche, completamente o solo in parte note, e può coinvolgere approssimazioni e imprecisioni
in particolare, tutti gli strumenti elettronici trasformano il misurando in un segnale elettrico (tensione o corrente) che viene misuratofacilmente e può essere convertito in un segnale digitale
la accuratezza della misura fornita dallo strumento dipende dalla conoscenza della reale corrispondenza tra il misurando M e l’indicazione L dello strumento
Meccanica Computazionale e Sperimentale – a.a. 2010/11
MisureMisure
Calibrazione
CALIBRAZIONE = procedura che determina la reale corrispondenze tra il valore della grandezza misurata (M) e l’indicazione dello strumento (lettura L) fornita da uno strumento di misura indiretta
La calibrazione porta alla costruzione di una CURVA DICALIBRAZIONE tracciata in un piano recante :
sulle ascisse : indicazione dello strumento (L)
sulle ordinate : valore della grandezza misurata (M)
M
L
2 metodi per l’operazione di calibrazione:
tramite la curva di calibrazione teorica (attraverso un modello fisco )
tramite calibrazione diretta con strumento campione
Meccanica Computazionale e Sperimentale – a.a. 2010/11
MisureMisure
Calibrazione attraverso modello fisico
tramite un modello fisico che lega il misurando alla grandezza fisica misurata direttamente dallo strumento (lettura dello strumento)
fonte di errori anche notevoli dovuti a :
- inadeguatezza e semplificazioni ed errori nel modello fisico
- incertezze nei parametri del modello fisico
spesso la calibrazione attraverso modello fisico, utilizzata in fase di “progetto” dello strumento, vene sostituita dalla calibrazione diretta
Meccanica Computazionale e Sperimentale – a.a. 2010/11
MisureMisure
Calibrazione diretta
tramite confronto diretto tra i valori assunti dal misurando e i corrispondenti valori della lettura fornita dallo strumento
valori noti del misurando ottenuti :
- attraverso campioni del misurando, con valore noto assunto come riferimento
- forniti da uno strumento calibrato (tramite confronto diretto con campione di misura)
la curva di calibrazione costruita per punti viene interpolata; l’equazione della interpolante costituisce la equazione della curva di calibrazione dello strumento
Anche nel caso di calibrazione diretta possono nascere degli errori sistematici dovuti a :
- incertezze nel misurando
- incertezza di ripetibilità nella lettura dello strumento
Meccanica Computazionale e Sperimentale – a.a. 2010/11
MisureMisure
Taratura
Per qualsiasi strumento di misura reale esiste sempre un errore,una differenza, tra il valore della grandezza sottoposta a misura e la lettura fornita dallo strumento.Le cause sono diverse e includono, tra le altre
- errori nella costruzione dello strumento
- errori nel modello fisico di misura o incertezze nei suoi parametri
- invecchiamento dello strumento e alterazione delle sue caratteristiche rispetto alle condizioni della calibrazione
- variazione delle condizioni ambientali e influenza sullo strumento e sulla grandezza misurata
TARATURA = procedura che determina le reali corrispondenze tra il valore della grandezza misurata (M) e l’indicazione dello strumento (lettura L)
La taratura garantisce la attendibilità delle misure e stabilisce la classe di precisione dello strumento
In Italia viene trattata a livello legislativo dalla legge 273/91
Meccanica Computazionale e Sperimentale – a.a. 2010/11
MisureMisure
Taratura
L’operazione di taratura avviene per confronto
2 metodi:
tramite un campione (corpi che possiedono un valore unitario della grandezza in esame – es: metro campione, kg peso campione, etc.)
tramite uno strumento campione (strumento con caratteristiche di accuratezza molto superiori allo strumento da tarare)
L’operazione di taratura elimina errori sistematici anche notevoli, ma ne introduce ovviamente altri (errori di taratura):- causati da errori connessi con l’operazione di taratura stessa- causati dal variare delle condizioni ambientali tra il momento della taratura e quello della misura
Meccanica Computazionale e Sperimentale – a.a. 2010/11
MisureMisure
Taratura
L’operazione di taratura porta alla costruzione di una curva caratteristica (curva di taratura) tracciata per punti in un piano recante:
- ascisse: valori dell’indicazione dello strumento (L)- ordinate: valore del misurando (M)
CURVA DI TARATURA = relazione biunivoca che lega ogni valore letto dallo strumento (valore in uscita) e il valore misurato da uno strumento tarato/campione
M
L
2 δM
2 δL
La curva di taratura definisce, all’interno del campo di misura dello strumento, qual è la correlazione tra lettura e “valore vero” della grandezza, e quindi entità dell’errore
Meccanica Computazionale e Sperimentale – a.a. 2010/11
MisureMisure
Taratura
M
L
2 δM
2 δL
Fonti di errore: δL sulle ascisse δM sulle ordinate area di incertezza (ellisse di semiassi δL e δM)
in generale δM << δL
(taratura tramite campione)
M
L
2 δM
2 δL
Meccanica Computazionale e Sperimentale – a.a. 2010/11
MisureMisure
Taratura
NORMATIVA“…Tutte le apparecchiature per misurazione devono essere tarate utilizzando campioni di misura riferibili a campioni internazionali o nazionali che siano coerenti con le raccomandazioni della Conferenza Generale dei Pesi e delle Misure (CGPM). Nel caso in cui tali campioni internazionali o nazionali non esistano (per es. nel caso della durezza), la riferibilità deve essere stabilita verso altri campioni di misura consensuali o campioni di misura industrialiche siano internazionalmente accettati nel campo interessato. Tutti i campioni utilizzati nel sistema di conferma devono essere corredati di certificati, rapporti o tabelle di risultati, che attestino l’origine, la data, l’incertezza e le condizioni alle quali i risultati sono stati ottenuti …”
[UNI 10012 : Sistemi di gestione della misurazione - Requisiti per i processi e le apparecchiature di misurazione]
riferibilità : proprietà di una misura di concordare con un campione riconosciuto (Legge 273/91)
Sistema Nazionale di Taratura (SIT)= organismo istituito nel 1991 con il compito di garantire dal punto di vista formale la riferibilità delle misure in Italia
Meccanica Computazionale e Sperimentale – a.a. 2010/11
MisureMisure
Taratura
campioni primari → non riferibili ad altri
conservati negli Istituti Metrologici Primari:- G. Colonnetti (Torino): unità di misura nel campo della meccanica e termologia
- G. Ferraris (Genova): tempo e frequenza, unità di misura nel campo dell’elettricità, della fotometria, dell’optometria e dell’acustica
- ENEA : unità di misura nel campo delle radiazioni ionizzanti
campioni secondari:- campioni di uso operativo, nascono per comodità(disseminazione dei campioni)
- derivati dai campioni primari nazionali per confronto, sono tenuti sotto controllo mediante confronto periodico con i campioni primari
conservati nei Centri di Taratura SIT
CAMPIONI DI TARATURA