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F Franco Braida La valorizzazione delle identità linguistiche Lo sportello linguistico friulano in Comune A PAG.10. I rapporti con i corregionali in Argentina A PAG.8 S S PALATO CATTARO DUBROVNIK PALATO CATTARO DUBROVNIK in MONTENEGRO CON IL FOGOLAR in MONTENEGRO CON IL FOGOLAR

NEWS Fogolar Monfalcone

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FFranco Braida

La valorizzazione delle identità linguistiche

Lo sportello linguisticofriulano in Comune

A PAG.10.

I rapporti con icorregionali in Argentina

A PAG.8

SSPALATO CATTARO DUBROVNIK PALATO CATTARO DUBROVNIK in MONTENEGRO CON IL FOGOLARin MONTENEGRO CON IL FOGOLAR

FOGOLARMONFALCONE

Un vassel plen di vin furlan

E’ stata finalmente stap-pata la bottiglia di Friulanoche nell’ottobre 2010 eraentrata a far parte deiGuinness dei Primati in oc-casione di un evento me-morabile che aveva tra isuoi promotori anche il Fo-golar Furlan di Monfalcone,(insieme al Comune ed allaPro loco di Dolegna). Altadue metri e 60cm, con unmetro di diametro, la botti-glia conteneva cinquecen-todieci litri di vino Friulano,che è stato utilizzato per

riempire centosessantabottiglie magnum da tre litriciascuna, ognuna dellequali è stata numerata perricordarne l’unicità. Questesono state successiva-mente battute all’asta be-nefica svoltasi il 22 ottobre2011, presso la coopera-tiva agricola di Lonzano. Il Maestro Aldo Bressanutti,autore della stampa ripro-dotta sulle etichette, ha vo-luto donare l’originale dellasua opera alla persona chesi è aggiudicata la bottiglianumero 2.Tutto il ricavato èstato versato a favore delleattività della Sezione Udi-nese ABIO ONLUS (Asso-ciazione Bambini inOspedale).

Nella foto: l’artista AldoBressanutti e Franco Braida

UN GUINNESS

A FIN DI BENE

Il Fogolar di Monfalcone organizza una gita alle Bocche di Cattaro in Montenegro, con visita aSpalato e a Dubrovnik, l’antica Ragusa, fra storia e cultura.Per informazioni ed iscrizioni rivolgersi a:Franco Braida 0481 482383Giorgio Perissin 0481 711464

Marina Bandera

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borato una Costituzione per conto proprio, sciolsela Dieta. Lo smaliziato Pitteri non ne fu eccessi-vamente sorpreso ma reagì con una nuova letteradi protesta, per condannare sì la soppressionedell’Assemblea Costituente ma soprattutto l’ap-propriazione indebita della sua velada, l’uniformedel Consiglio dei Patrizi triestini, rimasta nel guar-daroba del Parlamento, ormai diventato inaccessi-bile ai deputati. Successivamente, il friulano sispinse fino a querelare Sua Maestà l’Imperatore inpersona per riavere il prezioso indumento e questavolta la sua tenacia venne premiata: la velada ri-tornò in breve tempo tra le sue mani.Non siamo a conoscenza se l’instancabile avvo-cato riuscì ad avere lo stesso successo nella batta-glia derivata dalla perdita dell’altrettanto preziosabotte di vino friulano ma nulla c’impedisce di cre-derlo, considerati i suoi precedenti.

Il più delle volte cercare di riordinare una soffittapiena di ragnatele e polvere si rivela impresa fati-cosa e ingrata. A volte, però, gli sforzi dei volen-terosi vengono premiati. Succede, talvolta, diriuscire a riportare alla luce, in maniera totalmentefortuita, veri è propri tesori storici, nascosti inmezzo a mucchi di cianfrusaglie dimenticate. Cosìè stata riscoperta la minuta della lettera(1), scrittain friulano e datata 9 dicembre del 1849, cheGiambattista Pitteri di Farra, Dottor di Lez, Avocatte Deputat del Friul all’Assemblea Costituent(2), inviò alMinistero della Giustizia di Vienna nell’intento difare valere i propri diritti. Obiettivo del Pitteri era,difatti, ottenere un risarcimento dal TribunaleMercantile di Trieste, colpevole ai suoi occhi diavergli pignorato ingiustamente dai suoi possedi-menti di Farra d’Isonzo un vassel plen di vin furlan,del valore di 96 fiorini, come sanzione per una pre-sunta imposta non pagata. Precedentemente, peropporsi a simile chiastronade, si era già rivolto alTribunale Appellatorio di Klagenfurt ma questo“non aveva trovato nulla da decretare”(3), sen-tenza che aveva fatto trarre al Pitteri l’ironica con-clusione che cul fa nuja si stà plui sans e si giold la paiaplui in paz. Da qui era nata la decisione di rivolgeredirettamente il proprio reclamo al Ministero dellaGiustizia e di redigerlo in marilenghe, ispirandosial principio espresso nella Costituzione per cuitutte le nazioni hanno il diritto di esprimersi nellapropria lingua. Pitteri si considerava parte dellaNazione Friulana, che era da ritenersi pari per im-portanza a tutte le altre nazioni, poiché dutis lis Na-zions son ugualmenti vicinis al cur dell’Imperator, comesi leggeva nel documento ufficiale presentato daso Barba Zuan Arciduca d’Austria all’apertura del-l’Assemblea dei Rappresentanti dei Popoli del 22luglio 1948. Inoltre, per dare maggiore forza allasua perorazione l’Avvocato ricordava come neisuoi connazionali scorresse ancora il sangue valo-roso degli Antichi Romani. Certamente la miticatenacia dei suoi avi non mancava a questo friulanoche concludeva la sua lettera dichiarandosi certoche in risposta alla sua richiesta avrebbe ricevutouna decisione non solo favorevole e pronta maanche scritta in lenga furlana, poiché sicuramente ilMinistero doveva ben conoscere tutte le linguedelle Nazioni su cui governava.Attilio Gentile, nell’opera monografica che gli de-dicò, lo descrisse come “persona piccola e minutama un vero granello di pepe”. Ed in effetti moltisono gli episodi che lo confermano. Nel gennaiodel ’49, ad esempio, inviò un’interpellanza all’ “In-tero Ministero” per protestare contro la politicarepressiva ed aggressiva tenuta dal Governo du-rante i moti di Milano. Il Ministero non si curò dirispondergli e anzi, pochi mesi dopo, avendo ela-

Gianbattista Pitteri e l’Imperatore d’Austria

1. L’autore del ritrovamento, che vuole rimanere anonimo,ha donato il manoscritto al Fogolar Furlan di Monfalcone. 2 In tutti i brani citati dal manoscritto è stata riportata fedel-mente la grafia usata dal Pitteri.3. Nichts zu verfügen befunden hat. nell’originale.

SPALATO CATTARO DUBROVNIKin MONTENEGRO CON IL FOGOLAR

NUOVA ASSOCIAZIONE:GIULIETTA E ROMEO IN FRIULI

SPALATOSpalato, città ricca di bellezzeambientali e architetoniche, è fa-mosa soprattutto per il Palazzo diDiocleziano, la porta Aurea e lacattedrale con il suo celebre cam-panile.

DUBROVNIK - RAGUSALa città, vanta un centro storico diparticolare bellezza che figuranell'elenco dei Patrimoni del-l'Umanità dell'UNESCO e che le èvalso il soprannome di "perla del-l'Adriatico".

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L’associazione “Giulietta eRomeo in Friuli” è nata con loscopo di ricercare, studiare,valorizzare, tutelare, divul-gare, approfondire le originidel mito di “Giulietta e Romeo”in Friuli, nato dalla “Novella” diLuigi Da Porto, Cavaliere dellaSerenissima di stanza a Civi-dale. L’Associazione è nata aseguito della trasformazionedel Comitato che ha operatodurante tutto il 2011, in occa-sione del 500mo anniversariodegli accadimenti storici inFriuli dell’autore Luigi DaPorto e dalla cugina a cui èstata dedicata la Novella, Lu-cina Savorgnan. La Novella,come recenti e approfonditistudi del Prof. Cecil Cloughdell’Università di Liverpoolhanno attribuito a Luigi DaPorto, ispirò William Shake-speare per la sua tragediateatrale “Romeo and Juliet”.Nel giugno del 1511 Luigi DaPorto venne gravemente feritoin una scaramuccia con gli im-periali (rivali) nei pressi diManzano, ritirandosi a Mon-torso Vicentino cominciò ascrivere la novella “Giulietta”,dedicandola alla “bellissima eleggiadra Madonna LucinaSavorgnana”, sua lontana cu-gina. L’Associazione nascedall’idea di un gruppo didonne e uomini che già daanni sono impegnati nello stu-dio ed approfondimento deidocumenti dei protagonisti vis-suti in Friuli, dell’associazioni-smo culturale, della tutela delterritorio friulano e della suaricchezza culturale e architet-tonica. Tra le finalità dell’Asso-ciazione vi è inoltre lo sviluppodi percorsi culturali e turistici.CONTATTI:[email protected]

IL PROGRAMMA

22 GIUGNO 2012Partenza da MonfalconeArrivo a SPALATO con visita epranzoArrivo a CATTAROPernottamento e cena libera

23 GIUGNO 2012Visita della Città di CATTAROBUDVA, Isola di Santo Ste-fanoCerimonia Inaugurazione Mosaico della Regione FvgVisita alla Città di PERASTO

24 GIUGNO 2012Partenza per Dubrovnik (Ra-gusa)Visita di DUBROVNIK epranzo liberoore 17 Rientro a Monfalcone

22, 23 e 24 giugno 2012

i n v i t oSoci e simpatizzanti sonoinvitati a far pervenire fotodi momenti familiari (datateprima del 1970) in quanto èintenzione del Fogolar direalizzare una pubblicazioneche ricordi le radici dei nu-merosi friulani che vivono aMonfalcone. Le foto sa-ranno restitruite. Rivolgersiai referenti del Fogolar oallo Sportello di via S.Am-brogio 12.

Il Fogolar Furlan di Monfal-cone ha istituito un premiospeciale, denominato Cja-vedal, che verrà attribuitoogni anno a quelle perso-nalità o a quegli enti checon la loro opera contribui-ranno a promuovere tuttele culture locali, con parti-colare riferimento a quellafriulana.Il Cjavedal 2011 è statoconsegnato al Presidentedella Provincia EnricoGherghetta come ricono-

scimento per l’impegnopersonale ed istituzionaledimostrato nel sostenere lediverse minoranze che ar-ricchiscono la provincia diGorizia. La cerimonia è av-venuta durante il tradizio-nale “Pomeriggio diFriulanità” del Fogolar Fur-lan di Monfalcone, svoltosiquest’anno il giorno 8 di-cembre presso l’OratorioS.Nicolò di Monfalcone.In quest’occasione, dopola Santa Messa, celebratain friulano e accompagnatadai canti del Coro “Grion”,è avvenuta anche la pre-sentazione dello “StrolicFurlan 2012”, edito a curadella Filologica Friulana,presnetato dalla scrittriceEgle Taverna.Nella foto: il presidentedella Provincia di Gorizia,Enrico Gherghetta con ilPremio Cjavedal

Il Friuli Venezia Giulia è una Regione incui l’emigrazione ha costituito uno degliaspetti sociali ed economici più signifi-cativi. Numerosi sono gli studi ed i rap-

porti sul fenomeno migratorio e sul lavoro deifriulani all’estreo, mentre è scarsamente consi-derata la diaspora dell’emigrazione interna.L’emigrazione friulana nei territori italiani èstoria antica, che risale alla metà del 1500quando molti friulani, sudditi della RepubblicaVeneta, si trasferirono a Venezia. Si trattava dipersone di servizio e braccianti, nonché arti-giani e commercianti che riuscivano ad aprire

bottega o un negozio, edanche numerosi uomini dicultura. La memoria di questopassato è rimasta viva ancoraoggi lungo le calli vanezianequando si percorrono le Fon-damenta dei Friulani, Calledei Friulani, Ramo Primo dele Furlane.Con l’annessione della Pro-vincia di Udine al Regnod’Italia, a partire da 1876, ilfenomeno migratorio ha ri-guardato un forte movimentoverso l’estero, mentre non ri-sultano manifestazioni sul-l’emigrazione interna. Nelcorso degli anni venti l’emi-

grazione verso l’estero è stata limitata per causadi diversi fattori, tra cui principalmente la crisidel 1929. In tale contesto molti lavoratori friu-liani venivano impegnati nelle grandi opere ita-liane, volute dal regime per attuare una politicadi sviluppo di lavori pubblici, come strade, can-tieri, costruzione edili, bonifiche. Agricoltori ebraccianti della Provincia di Udine partecipa-rono alla bonifica ed alla coltivazione della pa-lude di Sassu, alla costruzione di Mussolinia(ora Arborea), così come dell’Agro Pontinonella nuova Provincia di Littoria (ora Latina).Questa parte di storia è ben documentata alMuseo dell’emigrazione italiana presso il Pa-lazzo Venezia a Roma, non solo atraverso do-cumenti ufficiali delle Istuzioni che alloragestivano e documentavano il fenomeno mi-gratorio, ma anche con le immagini dell’IstituoLuce. In Friuli, dopo un periodo di forte disoc-cupazione degli anni 1950 – 1960, congiunta-mente alla ripresa dell’emigrazione all’estero, sisviluppò un nuovo movimento migratorio

verso. Le aree industriali del nord Italia (princi-palmente Torino, Milano, Genova), dove era inatto la maggiore richiesta di manodopera nel set-tore industriale, edilizio,chimico. Era la stagionedel boom economico, che gli emigrati friulani sitrovavano a condividere con milioni di italiani ingrosse realtà metropolitane. Il senso di sradica-mento e di lontananza è forte anche per i friulianiche sono andati a vivere in altre parti d’Italia: sisentono emigrati a tutti gli effetti, ma come vieneaffermato con una certa amarezza, non sono statiriconosciuti come tali della loro terra di origine.

Friulani emigrati in ItaliaA GHERGHETTAIL PREMIO CJAVEDAL

Istituito dal Fogolar per pro-muovere le culture locali

FEVELÂ FURLAN

La storia linguistica del Friuli va ricondotta siaalle popolazioni di ceppo celtico che nel V se-colo a.C. penetrarono nella regione , sia alla la-tinità della zona che trova stabilità in virtù delPatriarcato di Aquileia. Molto vasta e di rilievoè l'attività letteraria in lingua friulana che trovanel corso dei secoli, quali portavoce, moltiesponenti di spicco del panorama letterario ita-liano ma non solo. La conoscenza del friulanofa parte, dunque, delle radici storiche del nostroterritorio.Si è da poco concluso a Monfalcone il corso dilingua friulana promosso dalla Provincia diGorizia in convenzione con il CIRF dell’Uni-versità di Udine. Si tratta della prima volta chesi svolge un corso di marilenghe nella città deicantieri. Le lezioni si sono tenute dal 17 ottobreal 9 gennaio presso il Palazzetto Veneto di viaS. Ambrogio, messo a disposizione dal Comunedi Monfalcone. Il corso era rivolto ai dipendenti pubblici, mal’iscrizione era aperta anche ad altre categorie.Gli iscritti al corso sono stati 22, tra i qualianche persone originarie di altre regioni italiane

Il prin cors di lenghe furlane a Monfalcon

Il primo corso di linguafriulana a Monfalcone

Giogio Perisssin

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Ambito territoriale Monfalconese•Iscritti AIRE: 3.144•Popolazione residente:72.386•% AIRE su residenti:4,34%

Comune di Monfalcone•iscritti AIRE: 1.622•Popolazione residente:27.720•% AIRE su residenti:5,85%così ripariti

•Sudafrica: 239•Argentina: 238•Croazia: 211•Francia: 110•Germania: 110•Australia: 105•Gran Bretagna: 80•Svizzera: 75•Stati Uniti d'America: 75•Brasile: 66•Svezia: 39•Belgio: 30•Spagna: 29•Slovenia: 29•Austria: 20•Canada: 17•Perù: 16•Serbia e Montenegro: 14•Paesi Bassi: 13•Messico: 10•Colombia: 10•Lussemburgo: 9•Venezuela: 6•Uruguay: 5•Israele: 5•Norvegia: 5•Danimarca: 4•Nuova Zelanda: 4•Pakistan: 4•Antille Olandesi Sudame-ricane: 4•Romania: 3•Mozambico: 3•Bosnia-Erzegovina: 3•Irlanda: 3•Egitto: 2•Zambia: 2•Panama: 2•Monaco: 2•Rep.ca Dominicana: 2•Polonia: 2•Thailandia: 2•Costa d'Avorio: 1•Indonesia: 1•Ungheria: 1•Ucraina: 1•Grecia: 1•Albania: 1•Turchia asiatica: 1•Hong Kong: 1•Costarica: 1•Cina popolare: 1•Emirati Arabi Uniti: 1•Giappone: 1•Arabia Saudita: 1•Isola di Cuba: 1

•TOTALE: 1622

GLI EMIGRATI ISCRITTI ALL’ANAGRAFE ITALIANI ALL’ESTERO AIRE

e di paesi stranieri. Durante le lezioni, tenute dalprof. Franco Finco dell’ateneo udinese, è statatrattata la grammatica e la scrittura ma anche lastoria della lingua friulana e l’origine dei nomie delle sue parole. Accanto alle spiegazionigrammaticali e agli esercizi di lettura e scrittura,i corsisti hanno potuto conoscere altri aspettidella lingua e della cultura friulana, come adesempio i primi documenti scritti della fine delDuecento e inizio del Trecento e alcuni branitratte da opere di scrittori friulani moderni. Altermine del corso i corsisti hanno dovuto supe-rare un esame finale per poter ricevere l’atte-stato certificato dal CIRF dell’Università diUdine, che sarà consegnato loro durante un’ap-posita cerimonia che si terrà presso il Palazzodella Provincia di Gorizia. Dati i positivi aspetti di questa esperienza, l’au-spicio è quello di poter ripetere il corso a Mon-falcone, anche a livelli formativi superiori,come peraltro richiesto dagli stessi partecipanti.

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appuntamenti e incontriIl Fogolar Furlan di Monfalcone assieme al-l’Associazione Micologica Bresadola.organiz-zano una serie di conferenze conoscitive sulle“ZECCHE” e sulle “VIPERE” del Carso.Martedì 27 marzo dalle ore 18.00 alle 20.00Venerdì 30 marzo dalle ore 18.00 alle 20.00Presso il centro civico della Pro Loco Staran-zano in Piazza Dante, 26 a Staranzano (pressoil Municipio) – tel. 0481.710069

Sabato 19 maggio dalle ore 10.00 alle ore 12.00presso il centro Conver – Lago di Pietrarossa,verrà effettuato un aggiornamento ed appro-fondimento sul tema “ZECCHE E VIPEREdel Carso”, nell’ambito del progetto Julius.

Sono aperte le iscrizioni alle lezioni del corsosui funghi dell’Associazione Micologica Bre-sadola. Il corso si svilupperà dal 13 aprile al 2maggio, conclusione con rinfresco. Lezionepratica da programmare nel periodo di raccoltafunghi.Il corso è gratuito ed al superamentodell’esame finale verrà rilasciato un attestatoche comprova la conoscenza dei funghi anchein prospettiva dell’autorizzazione regionale. Sono previste due uscite dimostrative assiemeai soci dell’associazione e la partecipazione allamostra autunnale. Prenotazioni: al centro ci-vico della Pro Loco Staranzano in PiazzaDante, 26 a Staranzano (presso il Municipio) –tel. 0481.710069

Conferenze su: ZECCHE VIPERE Corso sui FUNGHI

La valorizzazione delle identità linguistiche storiche

Il 27 novembre del 2003,alla porta dello studio-abi-tazione di Erto di MauroCorona, si presenta un si-gnore della "bassa" friu-lana, portando unquaderno nero che recavain calce la firma di Seve-rino Corona. Lo "straniero"leggendone una parte, cre-deva che colui che l'avevascritto fosse parente diMauro, dato che portava lostesso cognome e venivadallo stesso paese. Il qua-derno, scritto come un dia-rio, era rovinato in parte, elo stesso Corona dovettestare attento a come ma-

neggiarlo per non causarnela distruzione. Riuscì a ri-cavarne la storia di ZinoCorona, nato il 13 settem-bre 1879 in quel di Erto. Si muove su questo filo illibro L'ombra del bastone,romanzo di Mauro Coronadel 2005, che racconta latribolata vita di SeverinoCorona detto "Zino", di suofratello Bastiano detto "Ba-stianin", di Benvenuto Mar-tinelli detto "Raggio" e delpaese stesso Erto, popo-lato di leggende e fattisconcertanti.Da leggere.

Nella foto: Chi si trova apassare dalle parti di Ertopuò ammirare questo origi-nale barometro sulla portadello studio di Mauro Co-rona (Immagine scattata du-rante la gita del FogolarFurlan di Monfalcone in Val-cellina)

Il Fogolâr Furlan di Monfalcone è stato costituito cinquan-tasette anni fa con l’intento di divenire non solo un puntodi riferimento per i friulani trapiantati in Bisiacaria, deside-rosi di mantenere un legame vivo con le proprie radici ma

anche di rappresentare un’occasione per conservare e diffonderela lingua e le tradizioni friulane, facendole conoscere a tutti coloroche volessero approfondire la propria cultura del territorio. Perquesto il Fogolar, spesso collaborando con Enti pubblici e privatie altre associazioni, è da sempre impegnato nell’organizzare eventiculturali e di pubblico interesse e nel sostenere pubblicazioni chediano un contributo alla migliore conoscenza della storia, delletradizioni e della cultura locale, a beneficio non solo dei Soci maanche di tutti gli abitanti del Monfalconese e dell’intera Bisiache-ria. Questa pubblicazione, edita nell’ambito dello Sportello co-munale, riassume uno spaccato del nostro impegno nellapromozione della lingua e cultura friulana, a dimostrazione del-l’operatività del sodalizio che raccoglie attualmente più di due-cento soci. Gli argomenti trattati sono rappresentativi delle attivitàsvolte soprattutto durante il 2011 e quelli in corso e fanno capirecome il Fogolâr non sia un’ “enclave”, bensì una associazione dipromozione sociale volta indistintamente a tutti i friulani del “Ter-ritorio” ed ai suoi simpatizzanti. Siamo onorati di ospitare all’in-terno gli interventi del Sindaco di Monfalcone Silvia Altran edell’Assessore alla Cultura Paola Benes, ad ulteriore testimonianzadello spirito di collaborazione instauratosi da tempo tra il Comunee la nostra Associazione, alla quale è stato affidata anche la ge-stione dello Sportello Friulano. Il Programma del Fogolar per il2012 è a disposizione di chiunque ne faccia richiesta. Invito inoltretutti i Soci e Amici del Fogolar a proporre iniziative che possanocontribuire a diffondere e migliorare l’operato della nostra Asso-ciazione: tutte le proposte saranno vagliate dal Direttivo.Ringrazioinfine tutti i collaboratori volontari che hanno sostenuto con illoro impegno le iniziative 2011 del Fogolâr Furlan.

L'OMBRA DEL BASTONE Il Fogolar di Monfalcone

Franco Braida

Silvia Altran

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Quando è stata introdotta legge482/99 sulle lingue minoritarie e,successivamente, le altre norme re-gionali in materia, Monfalcone, da

subito, ha chiesto di essere inserita negli ambitidi tutela stabiliti dalla legge e le amministrazionidi allora hanno ritenuto di valorizzare anche l’usoe la tutela della lingua friulana.Si è trattato di una scelta lungimirante che neglianni è stata confermata delle amministrazioniche si sono succedute al governo del Comune eche l’amministrazione da me guidata intendeproseguire con convinzione. E’ per noi una sceltadi grande valore culturale e di civiltà il riconosci-

mento che la nostra è una comunità dove è pre-sente la ricchezza del multilinguismo e dove l’in-trecciarsi di storie e culture diverse è stata il trattofondante della nostra identitàL’essere una importante realtà industriale ha fattosì che a Monfalcone arrivassero, sin dai primi delNovecento, per motivi di lavoro, persone di di-verse provenienze che in seguito si sono radicatecon le loro famiglie, costruendo la comunità cheoggi è Monfalcone. Si è venuta così consoli-dando una presenza di lingua friulana che, giàpreesistente vista la nostra vicinanza con il Friuli,si è rafforzata con l’arrivo, in particolare dallaBassa Friulana, di nuovi nuclei familiari.

U n a r i s o r s a p e r M o n f a l c o n e

Presidente del Fogolar Furlandi Monfalcone

Sindaco di Monfalcone

L’Assessorato alla Cultura del Co-mune di Monfalcone si muove inperfetta sintonia con le parole di Ma-gris, per quanto concerne le politiche

di convivenza e di scambio culturale, propo-nendosi di valorizzare ogni identità presente sulTerritorio nella conoscenza e nell’arricchi-mento reciproco.Ne è prova, tra l’altro, l’ampiasezione dedicata alla Multiculturalità presentenella Biblioteca Comunale, spazio nel quale co-mincia le vera e positiva integrazione tra le nu-merose minoranze etniche e linguistichepresenti in Città.In Biblioteca, comunque, oltre

“NON CHIUDERSI IN UNA

REGRESSIVA IDEN-TITA’ COMPATTA E

PRETESAMENTE PURA,

NE’ ABBANDONARSI AL

MISCUGLIO INDIFFEREN-

ZIATO, BENSI’ VIVERE LE

PROPRIE RADICI ORIZ-ZONTALMENTE, RA-DICI CHE NON

SCENDONO NEL BUIO

ATAVICO DEL PROFONDO

E DELLE ORIGINI, BENSI’

SI ALLARGANO IN SUPER-

FICIE, INCONTRANDONE

ALTRE ED UNENDOSI AD

ESSE COME MANI CHE SI

STRINGONO. L’IO SI

TROVA

NELL’INCONTROCON L’ALTRO, IN UN

MONDO CHE E’ MONDO-

RELAZIONE: UNA

GRANDE RISPOSTA ALLA

VIOLENTA OSSESSIONE

DI PUREZZA ETNICA ED

IDENTITARIA CHE PARA-

LIZZA E TALORA INSAN-

GUINA IL MONDO”.CLAUDIO MAGRIS

ai 3500 documenti della sezione multiculturale,esistono anche numerosi scaffali con pubblica-zioni dedicate al Territorio Regionale, al Friulispecificamente, a conferma di come il bene pri-mario, vitale, irrinunciabile della Biblioteca siauno spazio GLO-CAL, cioè una finestra apertasul mondo, che lascia entrare il mondo in Bi-blioteca!Da diversi anni c’è stretta collabora-zione tra l’Assessorato alla Cultura eassociazioni come il Fogolar Furlan, che dif-fondono la cultura attraverso la promozionedella produzione di carattere locale, perché ri-teniamo che questa sia tra le principali funzioniistituzionali di una biblioteca pubblica e del-l’Istituzione Comunale.Fa piacere ospitare leiniziative promosse dal Fogolar anche in altrestrutture comunali, come ad esempio il Teatro,o in altri momenti di intrattenimento e di festatradizionali, come ad es.la festa del vino, perchérispondono all’esigenza di mantenere vivo ilpatrimonio linguistico e culturale di un gruppodi Cittadini che ha contribuito in misura deter-minante alla costruzione dell’attuale identitàMonfalconese, grazie all’apporto di compe-tenze lavorative eccezionali e alla disponibilitàalla civile convivenza.Certa che si continueràproficuamente a lavorare assieme per svilup-pare e consolidare le molte identità stratificatenel tempo che formano i cittadini della Mon-falcone attuale, ma anche per espandersi comein cerchi concentrici incontrando i molti emi-grati che con la nostra madre Patria continuanoad intrecciare rapporti costruttivi, nella convin-zione che solo il dialogo può far maturare lademocrazia, auguro buon lavoro e un futurofatto di rapporti sereni scevri da ogni pauradella “diversità”, che non è mai un limite, mainvece sempre una opportunità e un arricchi-mento.

PPaola Benes

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Io stessa appartengo a una famiglia di originefriulana e ricordo ancora che mia nonna mi leg-geva lo Strolic Furlàn e le poesie di Pietro Zo-rutti.La mia, ne sono certa, è una storia comune atanti monfalconesi.La riscoperta delle proprie radici, della propriaidentità e della propria lingua non può che ren-dere più forte e coesa una comunità. Forte nonperché ognuno si ritira nel proprio recinto maperché chi è consapevole della propria storia edella propria lingua la mette a disposizionedegli altri.Provo un forte orgoglio e grande senso di re-sponsabilità per il fatto di rappresentare unacomunità così composita dove, accanto all’ita-liano e al dialetto bisiaco, si parlano il friulano,lo sloveno e le lingue dei tanti immigrati che in

questi anni hanno contribuito alla nostra cre-scita e al nostro progresso.Su queste premessee intendimenti è nato lo Sportello Friulano,come una ulteriore opportunità data ai cittadinidi conoscere un lingua e una cultura e un pre-zioso strumento per le diverse attività culturali,informative e ricreative che si svolgono a Mon-falcone.Questo bollettino segnala le iniziative più signi-ficative realizzate dallo Sportello. Si tratta diuna importante pubblicazione informativa sullavoro svolto e confido nel fatto che altri inte-ressanti e utili progetti verranno realizzati neiprossimi anni.Voglio, infine, ringraziare tutti coloro chehanno collaborato alle attività dello sportello egarantire che il sostegno dell’amministrazionecomunale proseguirà nel futuro.

Assessore alla CulturaComune di Monfalcone

Venerdì 22 aprile 2011:giornata indimenticabile. Dibuonora siamo partiti daSpilimbergo alla volta delSacrario di Redipuglia,dove ci aspettava il Presi-dente del Fogolar Furlan diMonfalcone, FrancoBraida, che ci avrebbe fattoda guida per l’intera gior-nata.Dopo il doveroso omaggioai Caduti della GrandeGuerra e qualche ricerca dipropri antenati o consimilifra i “Presenti”, ci siamo di-retti al Castello di di Mira-mare, dove la guida ci hacompletamente assorbitocol suo racconto sulla sto-

ria di Massimiliano e Car-lotta e dove abbiamoammirato la loro fantasticadimora che “mira il mare”.Ci siamo, poi, recati nellasede della Regione FriuliVenezia Giulia in PiazzaOberdan a Trieste dovel’Ufficio di Presidenza delConsiglio Regionale ci haspiegato le funzioni dell’As-semblea Legislativa nellaRegione a Statuto Spe-ciale, offrendo al FogolarFurlan di San Gallo il ga-gliardetto con il preziosostemma della Regione raf-figurante l’aquila alata eomaggiandoci di un bellis-simo mosaico stilizzato cherimarrà bene in evidenzanella sede del Fogolar diSan Gallo. E’ seguito ilpranzo triestino a base dipesce e la visita della città.

Nella foto: immmagine del di-rettivo del Fogolar Furlan diSan Gallo (Svizzera), che sa-ranno nuovamente in visita aMonfalcone il 19 maggioa2012 attratti dalla Bisicaria.

I rapporti con i corregionaliin Argentina.Il progetto NordEst-e

FOGOLARSAN GALLO

Il Tren a las Nubes si arrampica lenta-mente fra valli profonde e montagne sem-pre più alte. Le fertili vallate ed i campifioriti di Salta, a nord dell’Argentina, sono

alle spalle, nella desolazione estrema si scopronopaesaggi e colori indimenticabili e villaggi dovegli indios hanno imparato da secoli a sopravvi-vere nonostante la durezza dell’ambiente. A2358 metri d’altezza si erge Ingeniero Maury, ilpaesino che prende il nome dall’ingegnere sta-tunitense che diresse la realizzazione di questotratto del treno delle nuvole, che è parte dellalinea transaldina: novecento chilometri attra-verso la Cordigliera che collegano l’Argentinacon il Cile. I lavori iniziarono nel 1921 per con-cludersi nel 1948, in una delle opere più com-plesse del mondo: 214 chilometri di stradaferrata con 29 ponti e 13 viadotti fino a 4 mila500 metri sulla latitudine del tropico del Capri-corno.Nell’agosto del 1929 il Cantiere navale triestinosi aggiudicò la costruzione e la posa in opera delviadotto La Polvorilla, dal nome dell’omonimocanyon, nel punto più alto della ferrovia a 4.200metri di altezza. Il risultato fu un ponte gran-dioso, lungo 224 metri, con un raggio di curva-tura di 200 metri, dal peso di 1600 tonnellate,sorretto da sei altissime pile metalliche costituiteognuna da quattro montanti a traliccio. All’epoca era il più alto manufatto del mondo lacui realizzazione comportò difficoltà estreme.Ci lavorarono gli stabilimenti di Trieste ed i can-tieri navali di Monfalcone, da dove il materialevenne imbarcato, trasportato via nave a BuenosAires e poi per ferrovia a duemila chilometri piùa nord, sino al campo base di Sant’Antonio deLos Cobres nel 1930. Il ricordo di quella pre-senza di tecnici rimane ancora viva, come cispiega l’intendente, il sindaco Guzman Viverios,in questo luogo geograficamente fra i più isolatid’America, dove la temperatura passa dai 40gradi d’estate ai 20 gradi sotto zero d'inverno.Le leggende riportate dai giornali locali indicanoanche l’ex presidente Jugoslavo, Josip Broz Tito,capo operaio delle maestranze croate.Sono passati più di ottant’anni e questo ponte èdiventato il simbolo dei legami fra queste terreal confine fra Cile e Bolivia, vaste come l’interaItalia, ed il Friuli Venezia Giulia.

Fra il Comune di Monfalcone e quello di Salta,ed i rispettivi Fogolar, da anni sono in atto rap-porti di collaborazioni che si sono tradotti in dueprogetti per favorire gli scambi e la coopera-zione economica denominati Delo e NordEst-e. Quest’ultimo progetto si concluderà nel 2013e nel prossimo mese di settembre una delega-zioni di Salta sarà in missione a Monfalcone edin Regione per sviluppare una serie di contattiistiuzionali ed economici.

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Lucio Gregoretti

Una recente mostra, pro-mossa dall’Assessorato allaCultura di Monfalcone, dal Fo-golar Furlan e dall’Associa-zione slovena Tržič, ha volutoricordare la storia di JanezGiovanni Gruden. Scultore dilingua slovena nato ad Auri-sina , emigrò in Argentina nel1927, probabilmente per la-sciarsi alle spalle il pesanteclima politico determinato dalfascismo imperante all’epoca.Dopo la sua morte avvenutanel 1974, il figlio Edoardo de-cise di raccogliere materialeper documentare l’importanteattività del padre. Molti di que-sti preziosi documenti sonostati esposti nella mostra, alle-stita presso la Sala “ Alle Anti-che Mura” di Monfalcone e lacui realizzazione è stata curatadalla professoressa Vera Ca-harija. La mostra è stata ripro-posta a Buenos Aires nelfebbraio del 2012.

Nell'Italia degli anniversari celebrativice n'è uno che sfugge senz'altro allaretorica della ritualità obbligata.Cade infatti nella spontaneità dei ri-

cordi sinceri la ricorrenza del 5 marzo, in cui 90anni fa, nel 1922, venne al mondo Pier Paolo Pa-solini, poeta sempre amato e rimpianto, primoge-nito della friulana Susanna Colussi e del ravennateCarlo Alberto. La famigliola cambiò luogo di resi-denza già dall'anno successivo, in una girandola di

spostamenti annuali dovuti al mestiere militare delpadre, promosso Capitano dell'esercito: nel '23, aParma, nel '24 a Conegliano, nel '25 a Belluno, nel'26 di nuovo a Conegliano, nel '28 a Casarsa, nel '29a Sacile, nel '30 nella slovena Idrija, nel '31 ancora aSacile, nel '32 a Cremona,nel '35 a Scandiano e in-fine, dal '37, ancora a Bologna.A contrappeso del possibile disorientamento deipiccoli di casa Pasolini, brillava però la stella fissadella friulana Casarsa, il piccolo paese contadinodella madre, dove la famiglia ricompariva ognianno per le vacanze estive, ritrovandovi affetti, unacasa, una nidiata di parenti e amici. Un "luogo as-soluto dell'universo", ebbe poi a dire Pier Paolo ri-pensandosi bambino sognatore, trascinato dallafantasia già precoce a immaginare che il viaggiocon l'amato treno finisse la sua corsa direttamentenel negozio di mercerie della zia Enrichetta. Il gio-vane poeta vi sarebbe ritornato per stabilirvisi nel'43 -"uno degli anni più felici della mia vita", comescrisse nel 1970 nella prefazione Al lettore nuovodelle sue Poesie per Garzanti: qui compì fonda-mentali esperienze esistenziali, letterarie e di im-pegno culturale e civile, fino alla traumaticaripartenza verso Roma nel gennaio 1950 Anche il Fogolar Furlan di Monfalcone si ripro-pone di ricordare questo importante poeta, scrit-tore e regista che scelse di girare alcune scene delsuo film Medea del 1969 a Grado e presso leFoci del Timavo.

PPASOLINI E IL FRIULINovant’anni dalla nascitadel poeta di Casarsa

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Gli atti vandalici effettuati contro le insegne stradalitrilingue – italiano, sloveno e friulano – a Monfal-cone e nei comuni vicini hanno acceso l’attenzionesu un territorio –la Bisiacaria- che finora era riuscitaa fare dell’integrazione e della convivenza comuneun principio fondamentale per lo sviluppo del ter-ritorio. La Legge 482/99 ha riconosciuto queste co-munità linguistiche storiche e ne ha tutelato lepeculiarità, compreso l’utilizzo di tali lingue nellacartellonistica stradale, ripristinando così nomi etoponimi che si richiamavano all’origine slovena,tedesca e ladino-friulana. E’ un gesto di pochi chenon va sopravvalutato ma neppure sottovalutatoperchè ogni qualvolta si minimizzano fatti che col-piscono l’identità di una minoranza, la condannadeve essere chiara per non riproporre ferite e in-nalzare steccati.

I vandalismi contro i cartelli trilingueUn segno di inciviltà e di offesa alle radicistoriche del territorio Monfalconese

Il 3 aprile 1077 venne sancita lanascita della Patrie dal Friûl Inquell’occasione, infatti, Sigeardodi Beilstein, patriarca di Aquileiavide premiata la fedeltà dimo-strata all'imperatore Enrico IV

nel corso della guerra da questisostenuta contro i nobili tedeschiribelli, ottennendo l'investiturafeudale di Duca del Friuli, Mar-chese d'Istria e il titolo di Prin-cipe. Si costituiva così ilPrincipato ecclesiastico di Aqui-leia, feudo diretto del Sacro Ro-mano Impero, delimitato a norddalle Alpi, a est dal corso del Ti-mavo, a sud dal mare Adriaticoed a ovest dal corso del Livenza.Veniva così per la prima volta ri-conosciuta in forma ufficiale edal punto di vista istituzionalel’esistenza della specifica identitàterritoriale e culturale presenteallora come oggi in questo terri-torio. Ogni anno in tutto il Friuliquesta data viene ricordata daenti, associazioni e amministra-zioni nell’ambito di varie cerimo-nie celebrative, cherappresentano un’importanteoccasione per rinnovare la coe-sione del popolo friulano, tra-mite la riscoperta delle proprieorigini. Il Fogolar Furlan diMonfalcone commemorerà la ri-correnza durante l’AssembleaAnnuale che si svolgerà il 1 aprilenella propria sede.

ASSEMBLEA DEL FOGOLARAll’insegna della Patrie dal Friûl

UNA MOSTRA PER RICORDARE LO SCULTORE GIOVANNI GRUDEN

La mostra presenta cento anni di immagini e di storie raccoltegrazie all’Archivio Multimediale della Memoria dell’EmigrazioneRegionale (www.ammer-fvg.org), ed intende sollecitare soprat-tutto nel mondo della scuola una riflessione sulle migrazioni,come condizione universale del genere umano, e sulle diversemotivazioni che inducono a lasciare la propria terra di origine.“In viaggio” segue i fili delle storie di vita degli emigrati che siintersecano nelle trame delle reti che organizzano i movimentidi chi è costretto a partire o desidera farlo.Il percorso espositivosi snoda in un itinerario fra i continenti per approdare in un’isoladove cercare, attraverso un percorso, costruito nell’ambito delsito AMMER, le esperienze dei protagonisti dell’emigrazionedal Friuli Venezia Giulia, dall’Istria, da Fiume e dalla Dalmazia.

IIN VIAGGIOMostra didattica itinerante

PRESENTATE A MONFALCONE DAL 15 AL 25 MARZO 2012

A vivin e a lavorin a Triest.A son professioniscj, pen-sionâts e frutats, rivâts jùpar studiâ ae universitât. Incomun a àn la lidrîs co-mune furlane e la voie distâ in compagnie, magaridome par fâ une tabaiadein marilenghe une volte pesetemane. Un gust naturâlpe condivision de culturedal Friûl che e je deven-tade alc di plui, puartant aenassite dal Circul furlan diTriest. Il sproc?“Dulà che si nas ogni jerbee pas”. Lenghe e tradi-zions, ma ancje volontariât,spirt di convivence evolontât di metisi inrelazion cun chês al-tris realtâts dal teri-tori. «Vuê a Triest sistime che a vivin pluio mancul 20 mîl fur-lans – e spieghe lapresidente dal gnûfsodalizi, ManuelaNodale – il Circul alvûl fâ propuestis cul-turâls furlanis che avalorizin la nestreidentitât, ma ancjepresentâsi a la comu-nitât di Triest par co-laborâ cun chês altrisassociazions che aoperin sul puest».“Tal zîr di un mês denassite dal circul – enote Nodale – chenol è un Fogolâr, ovin tirât sù plui di 130adesions, massime partjenfri int zovine. O vin lavo-rât tant par pandi la novitâtma distès il risultât nus àmaraveât”. A caraterizâ ilgrup, secont Nodale, e jepropite la eterogjeneitât daisiei aderents. «Nissune no-stalgjie pal passât, pluitostdesideri di vivi il jessi furlancun semplicitât».Dongje Manuela Nodale ason il president onorari,Franco Braida, il Comitâtdiretîf – Francesco Franzil,Riccardo Tonero, MauroDellago, Mara Pizzamiglioe Clara Dorigo – e i Revi-sôrs dai Conts – MicheleLanari, Renzo Snider eMarco Petris.

CIRCUL FURLAN A TRIEST

Lo sportello linguistico in viaS.Ambrogio a Monfalcone

Lo Sportello per la Lingua Friulana èun servizio istituito dall’Amministra-zione Comunale e affidato al FogolarFurlan di Monfalcone in quanto As-

sociazione di promozione dell’identità friulana,per consentire ai cittadini del Comune di eser-citare il diritto di utilizzare il Friulano anche neirapporti con le Istituzioni, ai sensi della Legge482 del 1999 che ha oggetto: “Tutela delle mi-noranze linguistiche storiche”. L’attività dellosportello è iniziata nel 2006 ed attualmente è

collocato al primo piano del Palazzetto Venetoin via S.Ambrogio 12, nella adiacenze del vec-chio Municipio di Monfalcone.I principali compiti previsti dalla convenzioneriguardano:- l’assistenza all’utenza al fine di agevolare l’ac-cesso ai servizi;- la promozione e attuazione della Legge482/99 per quanto riguarda la lingua friulana“Tutela delle minoranze linguistiche storiche”;- il raccordo fra utenti e gli uffici comunali per

Va vilote puartade dal vintEvento al teatro comunale in onore di Rodolfo KubikDomenica 23 ottobre 2011 presso il Teatro Co-munale di Monfalcone il Fogolar Furlan diMonfalcone si è fatto promotore di un’impor-tante iniziativa culturale in omaggio al MaestroRodolfo Kubik: la rappresentazione della suaopera musicale “Va vilote puartade dal vint”, te-stimonianza sull’emigrazione friulana in Argen-tina. L’iniziativa ha avuto il patrocinio delComune di Monfalcone ed è stata il frutto della

collaborazione tra il Fogolar, il CoroS.A.F- Sezione CAI di Udine, la Filar-monica “Giuseppe Verdi” di Ronchidei Legionari, il Gruppo Strumentale“Santa Margherita” e l’Associazione“Amici della Musica” di Martignacco.Ospite d’onore della serata è stata la Signora Ju-lieta Kubik de Habjanc, figlia di Rodolfo e anchelei musicista. La sua testimonianza, unita a

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L'iniziativa fortemente voluta dalla Provincia di Gorizia presentale fotografie e le storie di vita legate all'emigrazione provincialeed è suddivisa in tre periodi scanditi dalle cesure delle guerremondiali. La prima tappa ripercorre, infatti, la grande emigra-zione transoceanica degli ultimi decenni dell’Ottocento e l'emi-grazione temporanea in Europa, la seconda l'emigrazione tra ledue guerre, e infine quella del secondo dopoguerra, con la ri-presa massiccia dei movimenti migratori verso l’estero alla ri-cerca di lavoro. Parte della mostra e alcune testimonianzeraccolte in un video sono dedicate all'approfondimento dellestorie delle donne che lavoravano a servizio nelle famiglie egi-ziane dette "Alessandrine", e dell'emigrazione durante gli anni'20 e '30, caratterizzata dalle storie dei fuoriusciti antifascisti edall'avventura coloniale.

AARRIVI/PARTENZEImmagini dell'emigrazione dalla provincia di Gorizia

dare supporto alle diverse attività o richiestedei cittadini e la collaborazione con gli altri uf-fici, in particolare con l’Ufficio Relazioni conil Pubblico, URP, per la gestione di attività einiziative per la valorizzazione delle minoranzelinguistiche;- l’ideazione, gestione e promozione di progettie attività in campo culturale e sociale, rivolti atutta la cittadinanza;- l’assistenza e consulenza alle scuole e la col-laborazione con le altre associazioni comunalianche al fine di partecipare ai progetti del cen-tro del volontariato;- l’elaborazione di materiale informativo per icittadini riguardante le attività dell’Ente (docu-menti, comunicati stampa…) in lingua friulanae la promozione di varie iniziative- la traduzione in lingua friulana di documentie comunicazioni al pubblico, anche su richiesta

di cittadini, associazioni e scuole del Comune.L’attività comprende sia un servizio di front-office rivolto ai cittadini nelle giornate di mar-tedì giovaedì e sabato, sia un’attività diback-office per le attività di comunicazione isti-tuzionale. L’impostazione dell’attività è statafatta seguendo le indicazioni dell’apposito “Va-demecum regionale per le attività di sportello”e instaurando un rapporto costante con l’Uffi-cio addetto alla tutela delle minoranze lingui-stiche presso la Provincia e la DirezioneRegionale. L’obiettivo perseguito è stato quello di orga-nizzare e gestire in maniera ottimale il lavorodello sportello, integrandolo nelle attività deglialtri uffici e rendendo efficace al massimo ilsuo impatto sul territorio, configurandolo cosìcome una dei servizi più innovativi tra quelleprevisti dalla Legge.

quelle di altre persone che hanno conosciuto ilMaestro, come l’Assessore alla Cultura PaolaBenes, ha dato modo di far apprezzare ulterior-mente all’auditorio la personalità di questogrande uomo e artista.A presentare la serata è stato il dottor Piero Pi-nosa, coadiuvato dagli interventi illustrativi del-l’ingegnere Paolo Pellarini.La prima parte del concerto è stata concepitacome una dedica musicale alla Bisiacaria, terrain cui Kubik ha trascorso la giovinezza, primadi emigrare in Argentina: sono stati eseguiti seicori su testi del poeta ronchese Silvio Domini,tre cantati dal coro S.A.F. di Udine, diretto dalmaestro Andrea Toffolini e tre dal Coro Mistodella Società Filarmonica “Giuseppe Verdi”diRonchi dei Legionari, diretto dal maestro

Diana Mian. Nella seconda parte è stata invece presentatauna sintesi di brani tratti dalla commedia Va vilote puartade dal vint, intervallati da alcunipassi della commedia per ricreare la giusta con-testualizzazione. La vicenda narrata ruota intorno alla storiad’amore tra Mariute e Tunin, le cui esistenzes’intrecciano nella realtà complessa e difficiledell’emigrazione oltreoceanica. Tramite la personale rielaborazione di Kubikdel canto popolare friulano si sono messe inluce, con sofisticate soluzioni musicali, le sof-ferenze e le privazioni che l'emigrazione ha im-posto alla gente e il dolore provocatodall’abbandono del proprio paese e dei propricari

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Nella foto:un immagine del concerto al teatro

comunale in onore di Rodolfo Kubik

All’ufficio relazioni con il pubblico in via S.Ambrogio 12servizio di computer a disposizione gratuitamente per i cittadini

Il progetto PASI (Punti perl'Accesso ai Servizi Innova-tivi ) nasce con l'obiettivo diincrementare l'accesso deicittadini ai servizi on-line,compresi quelli erogatidalle Pubbliche Ammini-strazioni.

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MONFALCONEPUBBLICAZIONE DEL FOGOLAR FURLAN

DI MONFALCONE

EDITA DELL’AMBITO DEL’ATTIVITA’ DELLO SPORTELLO LINGUISTICO

DEL COMUNE DI MONFALCONE

STAMPERIA COMUNALE

APRILE 2012

PUBBLICAZIONE DEL FOGOLAR FURLAN

DI MONFALCONE

EDITA NELL’AMBITO DELL’ATTIVITÀ

DELLO SPORTELLO LINGUISTICO

DEL COMUNE DI MONFALCONE

STAMPERIA COMUNALE

APRILE 2012