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MARIA CRISTINA MARTIN

MARIA CRISTINA MARTIN. Questo percorso didattico si è svolto nellarco dei 5 anni di scuola primaria per una classe della scuola di Sermoneta Scalo (Latina)

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MARIA CRISTINA MARTIN

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Questo percorso didattico si è

svolto nell’arco dei 5 anni di

scuola primaria per una classe

della scuola di Sermoneta Scalo

(Latina) dal 2004 al 2009

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IL NOSTRO POSTO NEL MONDO

Un mappamondo gonfiabile che passa di

mano in mano ci introduce nel mondo

della rappresentazione della Terra e del nostro

“posto” sul pianeta.

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Ma come lo mettiamo il nostro

mappamondo?

Qual è la posizione più corretta?

E se fossimo in un altro punto della

Terra?

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Sul pavimento o su un supporto possiamo

appoggiarlo in tutte le posizioni possibili…

In ogni città dove siamo stati eravamo “dritti” come nella

nostra città, mentre sul mappamondo viene “dritta” solo la persona che sta sopra e tutte le altre sono “storte”, alcune stanno a testa sotto…

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Decidiamo che l’unica possibilità è quella di posizionare il mappamondo con il luogo che abbiamo scelto sopra, in

modo che la persona che sta lì risulti stare “dritta”

THAILANDIA ARGENTINA

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A ciascuno il suo posto!

Il mappamondo ci aiuta a capire che abbiamo tutti lo

stesso

SOTTO

e tutti

SOPRA

diversi…

ma ciascuno di noi ha tutto il mondo

sotto i piedi!

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Dove si trova la Norvegia?

Se chiediamo ad un adulto di dirci dove si trova la Norvegia, posto che la Norvegia è proprio a Nord dell’Italia, di norma

indica col dito un punto al di sopra dell’orizzonte…

La linea dell’orizzonte rappresenta il confine tra terra e cielo. Sotto l’orizzonte c’è tutto il resto della

Terra, ma PER CIASCUNO TUTTI GLI

ALTRI SONOSOTTO IL PROPRIO

ORIZZONTE. Anche noi siamo sotto l’orizzonte di altri che vivono in altri posti.

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Alla cartografia può essere associato “il nostro posto nel mondo”

Nella storia tanti diversi punti del pianeta si sono configurati come “centro o ombelico”

del mondo: questo e’ un effetto dell’etnocentrismo “naturale”

… IL MAPPAMONDO PARALLELO

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Un mappamondo orientato come la terra nello spazio, in posizione

omotetica rispetto al nostro luogo, ci permette di vedere quello che succede

“astronomicamente” sul pianeta (ombre, albe e tramonti…)

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Anche le carte geografiche possono

essere rappresentative di diversi punti di

vista…

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IL PERCORSO DEL SOLE E LE STAGIONI

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IL PERCORSO DEL SOLE RISPETTO ALL’ORIZZONTE

Sulla stessa linea dell’orizzonte abbiamo osservato l’alba, il tramonto ed il percorso del sole in diversi momenti dell’anno (equinozio d’autunno, equinozio di primavera, solstizio d’inverno, fine dell’anno scolastico).

Abbiamo notato che il sole fa un percorso basso in inverno, intermedio agli equinozi e molto alto in estate.

Il punto di contatto del sole con l’orizzonte è diverso nei vari periodi e noi abbiamo ipotizzato il punto d’alba e di tramonto per ogni mese dell’anno.

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L’orizzonte del prato ha una zona dove il sole sorge, un’altra dove il sole tramonta, ma a mezzogiorno sta sempre nello stesso punto, sopra un cipresso.

Comincia a diventare concreto il bisogno di nominare quelle parti rese significative; si affacciano nelle nostre esperienze i punti cardinali, in forte connessione con ciò che cambia e permane nel cielo del giorno durante le stagioni.

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Così abbiamo individuato le direzioni del nostro prato:

 

·    Il SUD (punto in cui si trova il sole al mezzogiorno vero) è indicato dal cipresso del casolare.

·  L’EST ( punto dove sorge il sole il 21 marzo ed il 23 settembre circa, quando la notte ed il giorno durano 12 ore ciascuno) sta a destra di Norma, nella gola più bassa tra le montagne.

·    L’OVEST (punto dove tramonta il sole il 21 marzo ed il 23 settembre circa) sta al centro della cattedrale.

·   Il NORD ( dove il sole non passa mai) è indicato dai cipressi sotto l’antica Norba.

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Per individuare il percorso del sole nel cielo abbiamo osservato la sua altezza sull’orizzonte a mezzogiorno ogni 20 del mese, a partire da dicembre

Data rilevazione Altezza sull’orizzonte

20 dicembre 11 dita20 gennaio 14 dita

20 febbraio 17 dita

20 marzo Non possibile

20 aprile 21 dita

20 maggio 24 dita

20 giugno Ipotesi: 27 dita

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Sappiamo che a giugno raggiunge il punto più alto nel cielo

(quando il giorno dura 15 ore e la notte 9 ore)

da luglio in poi il sole comincia ad abbassarsi di nuovo, per tornare al punto minimo in dicembre

(quando il giorno dura 9 ore e la notte 15 ore)

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Utilizzando le foto abbiamo ricostruito l’orizzonte del prato dell’albero che dorme, segnalato i punti di alba e tramonto in equinozi e solstizi e disegnato gli archi dei percorsi del sole,

utilizzando i dati delle nostre rilevazioni: rosso il percorso estivo, arancione il percorso primaverile e autunnale che coincidono e giallo

quello invernale

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RAGIONANDO SUL GIORNO E LA NOTTE

Il passaggio dal giorno alla notte è graduale, te ne accorgi al tramonto perché il sole va sotto all’orizzonte con un movimento lento e continuo.

La luce del sole si sparge sui posti della terra con continuità: ogni momento c’è un posto dove c’è l’alba ed un posto dove c’è il tramonto.

Una parte della terra è illuminata ed un’altra parte è al buio. Nella parte illuminata il sole non si vede allo stesso modo: ruotando su se stessa la terra determina il giorno e la notte per ogni luogo. OGNI PUNTO DELLA TERRA ENTRA NELLA LUCE ALL’ALBA E SI AVVICINA ALLA PARTE CENTRALE DELLA TERRA ILLUMINATA (MATTINA).QUANDO È AL CENTRO È MEZZOGIORNO, POI SI ALLONTANA DAL CENTRO (POMERIGGIO). QUANDO ESCE DALLA ZONA ILLUMINATA DELLA TERRA È IL TRAMONTO. POI VIENE LA NOTTE.

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I bambini non sono però soddisfatti: l’immagine bidimensionale non è troppo convincente. Occorre un modello tridimensionale.

Allora abbiamo ricostruito in un grande anello lo stesso orizzonte, lo abbiamo forato nei diversi punti d’alba e tramonto

e con le asticelle flessibili per costruire gli aquiloni abbiamo riprodotto gli archi dei percorsi del sole nelle diverse stagioni:

la collocazione nello spazio era molto più soddisfacente. In ogni asticella abbiamo infilato una pallina di polistirolo colorata secondo la nostra convenzione momentanea (rosso-estate,

arancione-primavera/autunno, giallo-inverno)

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Per rappresentare ciò che accadeva abbiamo collocato al centro dell’anello una sagoma umana con tre paia di braccia: due gialle a

indicare alba e tramonto invernali, due arancioni per alba e tramonto primaverili e autunnali e due rosse per alba e tramonto

estivi Le braccia costruiscono una farfalla…forse non sarà la stessa in altri posti del

mondo.

Questo modello insieme alle esperienze ci ha permesso di cominciare a ragionare sul sistema sole-terra, a

partire dalla terra e dalla percezione.

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Un microanello con il nostro orizzonte e la sagoma “Kali” è stato utilizzato per allargare il punto di vista dal micro al macro:

posizionato sul mappamondo, su mappe e carte geografiche ha reso “naturali” le coordinate e i punti cardinali

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La sagoma con le sue sei braccia disegnava una “farfalla” che ha segnato una tappa del percorso sulle stagioni, aprendo una serie di questioni alle quali abbiamo tentato di rispondere fino alla fine della quinta, cercando di capire ciò che accade negli altri luoghi del pianeta.

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Un esempio dei tentativi di comprendere ciò che accade nel mondo tenendo conto di

altre possibilità e diversità di percezione riguarda la rappresentazione del

percorso del sole

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Se chiedi ad una persona di indicarti il percorso che fa il sole nel cielo, spontaneamente disegna con il braccio un arco che va

da sinistra a destra.Il corpo ha una memoria di quello che accade intorno, anche se la persona non ci ha mai riflettuto.

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Se chiedi la stessa cosa ad una persona che abita nella parte Sud del mondo (per esempio in Brasile), spontaneamente traccia con il braccio un arco che va da destra a sinistra.

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Questo accade perché il sole passa “dritto” dalle parti dell’Equatore (che divide la terra in emisfero Nord ed emisfero

Sud); perciò chi abita a Nord spontaneamente guarda verso Sud, chi abita a sud, spontaneamente guarda verso Nord:

entrambi vedono lo stesso percorso, ma da punti di vista opposti.Noi che abitiamo al Nord faremmo molta fatica per vedere il percorso del sole guardando verso Nord: dovremmo piegare la testa all’indietro pere poter osservare l’arco. Lo stesso vale per chi abita a Sud se decidesse di osservare il sole guardando a Sud, ossia dalla parte opposta rispetto a dove “si trova” il Sole.

QUESTIONE DI COLLO!!!

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Un parco, il sole e le stagioni ci hanno fatto compagnia per tutti e cinque gli anni passati insieme. Le nostre informazioni erano troppo locali. Volevamo capire cosa succedesse in altri

luoghi, avendo la certezza che sul nostro pianeta c’erano molte differenze e che la parola “stagioni” avesse significati

molto diversi a seconda dei luoghi.

Abbiamo deciso di chiedere dati e informazioni in altri luoghi. In una corrispondenza con la scuola di Esquel, in

Patagonia (Argentina) - con latitudine speculare rispetto a Sermoneta (41° Sud) - ci siamo scambiati i dati sulla durata del giorno e della notte nel corso dell’anno, in relazione alle

stagioni e ci siamo resi conto che era tutto rovesciato e speculare rispetto a noi (il giorno più lungo, gli inizi delle

stagioni, le ore di luce…).

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IL GIORNO DI EL BOLSON CORRISPONDE ALLA NOTTE DI SERMONETA

IL GIORNO DI SERMONETA CORRISPONDE ALLA NOTTE DI EL BOLSON

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SERMONETA

EL

BOLSON

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L’interesse è stato grande, ma anche il disorientamento e lentamente cominciava ad affacciarsi, anche attraverso un percorso “scientifico”, la consapevolezza che quello che vediamo e percepiamo non è uguale in tutti i posti della terra: in ciascun luogo il sole si comporta in modo diverso.

“La prospettiva interculturale toglie ogni scienza da una presunta neutralità e le assegna l’esplicitazione di una

prospettiva etica e politica”

(D’Ambrosio, 2002)