26
MEDIOEVO RIVISTA DI STORIA DELLA FILOSOFIA MEDIEVALE

Marco Sgarbi Unus Verus Bonus Et Calovius

Embed Size (px)

DESCRIPTION

articolo sui trascendentali

Citation preview

  • MEDIOEVORIVISTA DI STORIA DELLA FILOSOFIA MEDIEVALE

  • Direttore responsabileRiccardo Quinto

    Autorizzazione del Tribunale di Padova n. 1755 del 7-8-2001

    Tutti i diritti riservati - All rights reservedCopyright 2009 by Il Poligrafo - PadovaISBN 978-88-7115-XXX-X

    Sono rigorosamente vietati la riproduzione, la traduzione, ladattamento, anche parziale o per estratti, per qualsiasi uso e con qualsiasi mezzo effettuati, compresi la copia fotostatica, il microfilm, la memorizzazione elettronica ecc. senza la preventiva autorizzazione scritta della casa editrice Il Poligrafo.Ogni abuso sar perseguito a norma di legge.

  • MEDIOEVORIVISTA DI STORIA DELLA FILOSOFIA MEDIEVALE

    XXXIV2009

    a cura diMarco Forlivesi

    I L P O L I G R A F O

  • Sede della Rivista

    CENTRO PER RICERChE DI FILOSOFIA MEDIEVALEUNIVERSIT DI PADOVA

    Comitato scientificoStefano Caroti, Marta Cristiani, Gerhard EndressGianfranco Fioravanti, Mariateresa FumagalliAlessandro Ghisalberti, Tullio GregoryHenri Hugonnard-Roche, Alfonso Maier, Gregorio PiaiaCesare Vasoli, Graziella Federici Vescovini

    Direzione

    Francesco Bottin, Ilario Tolomio

    Redazione

    Giovanni Catapano, Cecilia Martini, Riccardo Quinto

    PaPers submitted for Publication in medioevo are subjected to a double blind Peer-reviewIn the Reference Index for the Humanities (ERIh) Medioevo is located in category B.

    I manoscritti vanno inviati alla Direzione della rivistapresso il Centro per ricerche di filosofia medievale Carlo Giacon35139 Padova | piazza Capitaniato 3 tel. 049 8274718, 8274716 - fax 049 8274701e-mail: [email protected]

    Abbonamento annuale:per lItalia: e 50,00per lestero: e 65,00

    Richieste di abbonamento, di annate arretrate e ogni altra corrispondenza di carattere amministrativo, vanno indirizzate a:Il Poligrafo casa editrice srl35121 Padova | piazza Eremitani - via Cassan, 34tel. 049 8360887 - fax 049 8360864e-mail: [email protected]

  • SOMMARIO

    Marco Forlivesi, Presentazione

    marco forlivesi, Approaching the Debate on the Subject of Metaphysics Between Later Middle Ages and Early Modern Age: The Ancient and Medieval Antecedents

    claus a. andersen, Metaphysica secundum ethymon nominis dicitur scientia transcendens. On the Etymology of metaphysi-ca in the Scotist Tradition

    antonino PoPPi, Loggetto della metafisica nella Quaestio de subiecto metaphysicae di Giacomino Malafossa (1553)

    isabelle mandrella, Le sujet de la mtaphysique et sa relation au conceptus entis transcendentissimi aux 16me et 17me sicles

    Pier Paolo ruffinengo, Loggetto della metafisica nella scuola tomista tra tardo medioevo ed et moderna

    maria muccillo, Un dibattito sui libri metafisici di Aristotele fra platonici, aristotelici e telesiani (con qualche complicazione ermeti-ca): Patrizi, Angelucci e Muti sul soggetto della metafisica

    riccardo Pozzo, Cornelius Martini sulloggetto della metafisica

    marco lamanna, De eo enim Metaphysicus agit logice. Un con-fronto tra Pererius e Goclenius

    massimiliano savini, Una metafisica sotto tutela: gnostologia, noologia e ontologia nel pensiero di Abraham Calov

    marco sgarbi, Unus, verus, bonus et Calovius. Loggetto della metafisica secondo Abraham Calov

    sven K. Knebel, Metaphysikkritik? Historisches zur Abgren-zung von Logik und Metaphysik

    7

    9

    61

    105

    123

    141

    221

    305

    315

    361

    381

    399

  • NOTE E DOCUMENTI

    Claus a. andersen, The Quaestio de subiecto metaphysi-cae by Giacomino Malafossa from Barge (1481ca.-1563). Edition of the Text

    daniel Heider, The Unity of Surezs Metaphysics

    FranCesCo Piro, Lo Scolastico che faceva un partito a s (faisait band part). Leibniz su Durando di San Porziano e la disputa sui futuri contingenti

    Indice dei nomi

    Indice dei manoscritti

    427

    475

    507

    545

    000

  • [...] si cuivis permittatur veterum libris quidvis pro arbitrio addere, expungere, omnes omnium libri in dubium revocabuntur.Theodorus Angelutius, Quod metaphysica sint eadem

    quae physica nova sententia, Venetiis 1584, f. 4r

    Le indagini sulla storia dei dibattiti circa la natura della metafisica e del suo oggetto costituiscono un caso esemplare della circolarit problematica, poich non sempre virtuosa dei rapporti tra storiografia filosofica e teoresi. Il XX secolo ha visto la pubblicazione di studi di grande impegno concernenti le dottrine sulla natura della metafisica sviluppate dagli autori medievali e tardo-medievali (si pensi ai lavori di Albert Zimmermann, di Theo Kobusch e, in parte, di Ludger Honnefelder) e non sono mancate letture accurate delle tesi formulate, ad esempio, da Francisco Surez ( il caso di Martin Grab-mann e Frederick Copleston) o dagli autori protestanti (e si pu ricordare a questo proposito Max Wundt). Ciononostante, non sono queste le opere che hanno maggiormente attratto linteresse del pubblico dei filosofi, n esse hanno modellato la pars valentior della storiografia posteriore. Un influsso ben pi ampio stato esercitato dalle rappresentazioni della storia della me-tafisica proposte da Martin Heidegger ed tienne Gilson. Al primo si deve la tesi per cui la storia della metafisica risulta segnata, a partire perlomeno dal-let medievale, dallaccorpamento in ununica scienza dello studio dellente in quanto ente (ontologia) e dello studio dellente primo (teologia razionale). Accorpamento funesto e ingiustificato, ad avviso del pensatore tedesco, e che egli riassume risemantizzando un termine coniato da Kant nella parola ontoteologia. A Gilson si deve la tesi secondo la quale gli autori deuterosco-lastici (e specificamente Surez) sviluppano unontologia pura, ossia indi-pendente da ogni rapporto con leffettivamente esistente; unindipendenza che Gilson giudica nefanda.

    Le letture della storia della filosofia proposte da questi due autori sono allorigine di una vasta saggistica che, per quanto allinterno del quadro inter-pretativo ora ricordato, ha ampliato il novero dei testi ritenuti meritevoli di

    PRESENTAZIONE

  • 8 Presentazione

    analisi, ha articolato, ricombinato e corroso i paradigmi storiografici originari e, soprattutto, ha tenuto vivo linteresse per il tema dello sviluppo storico delle concezioni della natura della metafisica. Anche per questo il dibattito sto-riografico contemporaneo su questo argomento , almeno in Europa, tuttora vivissimo. Sia qui sufficiente ricordare gli esiti del convegno Metaphysica - sapientia-scientia divina: soggetto e statuto della filosofia prima nel Me-dioevo, tenutosi nel 2004 presso lUniversit degli Studi di Bari e i cui atti sono stati pubblicati a cura di Pasquale Porro nellannata 2005 della rivista Quaestio, e i risultati del convegno Nascita e trasformazioni dellontolo-gia: secoli XVI -XX, tenutosi nel 2008 nuovamente presso lUniversit degli Studi di Bari e i cui atti sono in corso di pubblicazione a cura di Costantino Esposito nellannata 2009 della rivista Quaestio.

    Ciononostante, si pu dubitare che i paradigmi interpretativi formulati da Heidegger e Gilson costituiscano una valida chiave di accesso alla realt stori-ca. La natura essenzialmente teoretica di quei paradigmi, lesiguit delle basi testuali e documentali su cui essi si fondano, la loro incapacit di dar ragione di un numero sempre crescente di opere e dati suggeriscono di vedere in essi pi due esempi di filosofia della storia che due ricostruzioni della storia della filosofia. Precisamente la volont di non restare prigionieri di una storiografia governata da intenti teoretici e concentrata su pochi e predeterminati pensatori ha portato a dedicare due numeri di Medioevo alla storia delle dottrine sul soggetto/oggetto della metafisica. Il primo, concernente la storia della questio-ne nel mondo arabo medievale, stato pubblicato nel 2007 a cura di Cecilia Martini. Il secondo, dedicato allo sviluppo della questione nel periodo tra tardo medioevo e prima et moderna, ora nelle mani del lettore. Entrambi i volumi intendono mettere a disposizione della comunit scientifica ricerche su pensatori e temi in precedenza solo parzialmente esplorati. Confidiamo che i saggi qui offerti portino alla luce la rilevanza storica di autori e dibattiti considerati fino a oggi minori e che contribuiscano a una rappresentazione pi accurata, e per questo pi interessante, della storia della metafisica.

    Marco Forlivesi

  • La figura di Abraham Calov fra le pi importanti della Schulme-taphysik,1 ed sicuramente anche una delle personalit pi signifi-

    * A Riccardo Pozzo, al quale devo tutto, per il suo cinquantesimo genetliaco. Ringrazio Marco Forlivesi e Marco Lamanna per i preziosi suggerimenti al testo.

    1. Abraham Calov nacque il 16 aprile 1612 a Mohrungen nella Prussia orientale. Da giovane frequento i ginnasi di Torun e Danzig. Nel 1626 si iscrive presso lUni-versit di Knigsberg dove studi fisica, matematica e lingue orientali. Nel 1632 divenne magister. Studi poi teologia a Knigsberg con Johann Behm e Coelestin Myslenta, insieme ai quali divenne uno dei primi sostenitori di un luteranesimo ortodosso. Nel 1634 si trasferisce allUniversit di Rostock e nel 1637 viene pro-mosso dottore di teologia. Nel 1637 torna a Knigsberg dove insegna nella facolt di teologia e qui diventa professore associato nel 1640. Nel 1643 divenne rettore del ginnasio di Danzig. Nel 1645 entra in polemica con il sincretismo religioso di Georg Calixt. Nel 1650, per volere di Johann Georg II di Sassonia si trasferisce al-lUniversit degli Studi di Wittenberg. Il 31 luglio 1650, venne nominato professore ordinario presso la facolt teologica. Dopo la morte di Paul Rober, Calov divenne il pastore della citt, delluniversit e sopraintendente generale delle scuole della Sas-sonia. Mor il 25 febbraio 1686 a Wittenberg, dopo una breve malattia. Su Abraham Calov cfr. W. Ga, Calovius, Abraham, in Allgemeine Deutsche Biographie, Duncker et humblot, Leipzig 1876, vol. III, 712-715; J. Kunze, Calovius (Kalau), Abraham, in Realencyklopdie fr protestantische Theologie und Kirche, hinrichs, Leipzig 1897, vol. III, 648-654; P.Tsch. henke, Synkretische Streitigkeiten, in Realencyklopdie fr protestantische Theologie und Kirche, hinrichs, Leipzig 1907, vol. XIX, 243-262; W. Friedensburg, Geschichte der Universitt Wittenberg, M. Niemeyer, halle 1917, 418-430; h. Schssler, Calov, Abraham, in Neue Deutsche Biographie, Duncker et humblot, Berlin 1957, 99; J. Wallmann, Calov, Abraham, in Theologische Realenzyklopdie, Walter de Gruyter, Berlin-New York 1981, 563-568; J. Wallmann, Calov, Abraham, in W. Killy (cur.), Literaturlexikon, Autoren und Werke deutscher Sprache, Bertelsmann, Gtersloh 1989, vol. II, 347-348; J. Wallmann, Abraham Calov. Theologischer Widerpart der Religionspo-litik des groen Kurfrsten, in S. Oehmig (cur.), 700 Jahre Wittenberg, Stadt, Universi-tt, Reformation, Bhlau, Weimar 1995, 303; V. Jung, Das Ganze der Heiligen Schrift.

    Marco Sgarbi

    unuS, VERuS, BOnuS ET CALOVIuS. LOGGETTO DELLA METAFISICA SECOnDO ABRAHAM CALOV*

  • 382 Marco Sgarbi

    cative delle controversie dottrinali in seno alle correnti protestan-ti del XVII secolo.2 Se si guardano le tavole gratulatorie agli inizi dei suoi scritti si evince che egli era considerato un principe nella scienza metafisica,3 un genio filosofico,4 un venerando maestro,5 la cui opera lo rendeva immortale,6 e veniva affiancato ad autori quali Tommaso dAquino, Duns Scoto, Egidio Romano e Franci-sco Surez.7 Tuttavia a ci non corrisposta sino ad oggi una ricer-ca adeguata sul suo pensiero metafisico. Peter Petersen nella sua Geschichte der aristotelischen Philosophie im protestantischen Deutschland (1921), pur trattando della metafisica a Knigsberg, non analizza lopera di Calov.8 Karl Eschweiler in Die Philosophie der spanischen Sptscholastik auf den deutschen Universitten des 17. Jahrhunderts (1928) non menziona alcun autore della tradizione aristotelica o scolastica di Knigsberg.9 Ernst Lewalter in Spanisch-Jesuitische und Deutsch-Lutherische Metaphysik des 17. Jahrhunderts (1935) stato il primo ad indagare lorigine della disciplina metafisica a Knigsberg, ma non pone alcuna enfasi sul pensiero di Calov.10 Nella fondamentale monografia Die deutsche Schulmetaphysik des 17. Jahrhunderts (1939), Max Wundt analizza per la prima volta in modo accurato, anche se molto conciso, il ruolo di Calov nella storia della metafisica, ma soprattutto in relazione alla nascita delle varie discipline gnoseolo-

    Hermeneutik und Schriftauslegung bei Abraham Calov, Calwer, Stuttgart 1999; E. Feil, Religio - Die Geschichte eines neuzeitlichen Grundbegriffs im 17. und frhen 18. Jahrhundert, Vandenhoeck & Ruprecht, Gttingen 2001, vol. III, 33-44.

    2. Cfr. B.T.G. Mayes, Syncretism in the Theology of Georg Calixt, Abraham Calov and Johannes Musus, Concordia Theological Quarterly, 68 (2004), 291-318.

    3. J. Quistoripius, in Calov, Metaphysica divina, tabula gratulatoria.4. T. Lindemann in Calov, Metaphysica divina, tabula gratulatoria.5. J.W. Laman in Calov, Metaphysica divina, tabula gratulatoria.6. B. Mejer in Calov, Metaphysica divina, tabula gratulatoria.7. J. Fabricius in Calov, Metaphysica divina, tabula gratulatoria.8. P. Petersen, Geschichte der aristotelischen Philosophie im protestantischen Deutschland,

    Meiner Verlag, Leipzig 1921, 284s., 319s.9. K. Eschweiler, Die Philosophie der spanischen Sptscholastik auf den deutschen

    Universitten des 17. Jahrhunderts, in Gesammelte Aufstze zur Kulturgeschichte Spaniens, Aschendorff, Mnster 1928, 251-283.

    10. E. Lewalter, Spanisch-Jesuitische und Deutsch-Lutherische Metaphysik des 17. Jahrhunderts. Ein Beitrag zur Geshichte der Iberisch-Deutschen Kulturbeziehungen und zur Vorgeshichte des Deutschen Idealismus, Wissenschaftliche Buchgesellschaft, Darmstadt 1967, 45s.

  • Loggetto della metafisica secondo Abraham Calov 383

    giche.11 In effetti uno dei grandi contributi di Calov in campo me-tafisico la formulazione architettonica di un sistema coordinato di discipline, che da una parte assicura lautonomia della metafisica dalla teologia e dallaltra la sua validit come scienza.12 Il sistema metafisico di Calov era composto da cinque discipline. La gnosto-logia: la scienza che studia il cognoscibile qua cognoscibile.13 La noologia: la scienza che studia i principi primi.14 Lontologia: la scienza del-lens qua ens.15 La metaphysica generalis: la scienza degli elementi pi astratti e comunissimi (della quale fa parte lontologia in quanto scienza che tratta lens in abstractissima ratione et omnimoda indifferen-tia).16 La metaphysica specialis: la scienza che tratta gli enti particolari, o considerati in astrazione minore.17

    Jean-Franois Courtine, in Surez et le systme de la mtaphysique, stato il primo a capire e a sottolineare limportanza di Calov nella metafisica del XVII secolo.18 Egli scrive che ci che notevole nel-lopera di questo autore cest que cet auteur fait rfrence aussi bien la doctrine de Prrius qui rservait le nom de Metaphysica une science spciale (la thologie), qu la distinction mise en honneur par les premiers commentateurs grecs dAristote entre la mtaphysique comme post-physique, selon lordo rerum, qui est ici lor-dre notique (prw mw), et la mta-physique come trans-physique ou trans-naturelle, come disait Glocenius, selon la priorit absolue

    11. M. Wundt, Die deutsche Schulmetaphysik des 17. Jahrhunderts, Mohr Siebeck Ver-lag, Tbingen 1939, 133-139, 227-260.

    12. Cfr. larticolo di Massimiliano Savini in questo volume. Gi Giorgio Tonelli rilevava limportanza dellarchitettonica di Calov in Kant. Cfr. G. Tonelli, Kants Critique of pure reason within the Tradition of Modern Logic, Olms Verlag, Berlin-New York-Zrich 1994, 250-255. Sul medesimo argomento M. Sgarbi, Kant, Aristotle and the Rise of Facultative Logic, in E. De Bellis (cur.), Aristotle and the Aristotelian Tradi-tion, Rubbettino, Soveria Mannelli 2008, 405-416.

    13. A. Calov, Gnostologia, in Id., Metaphysica divina, 1.14. A. Calov, Scripta philosophica. I Gnostologia, II Noologia seu habitus intelligentiae,

    III Metaphysicae divinae pars generalis, IV Metaphysicae divinae pars specialis, V Encyclopae-dia mathematica, VI Methodologia, VII Ideae Encyclopaedias disciplinarum realium, Wild - hakelmann, Rostock-Lubeck 1651, 51.

    15. Calov, Metaphysica divina, 6.16. Calov, Metaphysica divina, 61.17. Calov, Metaphysica divina, 65.18. Cfr. J.-F. Courtine, Surez et le systme de la mtaphysique, PUF, Paris 1990, 413-

    414, 446-447, 457, 498.

  • 384 Marco Sgarbi

    de son objet. Calov mle ici les deux perspective, de sorte que, pour lui, come dj pour Prrius, lntologa demure bel et bien prima philosophia, sans tre pour autant mta-physique, au sens de trans-physique.19 Per questa ragione Courtine considera Calov parte di quel processo di essenzializzazione e nominalizzazione delloggetto della metafisica che si stava compiendo a partire da Scoto.20 Il recente erudito articolo Die Schulphilosophie in den luthe-rischen Territorien di Walter Sparn abbozza sinteticamente gli aspet-ti della metafisica di Calov, senza apportare, tuttavia, significativi contributi rispetto allanalisi di Wundt.21 A proposito di Wundt, Marco Lamanna ha definitivamente dimostrato che falso che il termine ontologia occorresse per la prima volta in Abraham Ca-lov,22 essendo invece una creazione di Jacob Lorhard (1561-1609) su rielaborazione dellopera di Clemens Timpler (1563/4-1624).23

    Il presente articolo ha come principale obiettivo indagare log-getto della metafisica in Abraham Calov. La prima parte tratta, in modo generale, del significato, delloggetto, della divisione e del fine della metafisica in relazione alle altre discipline filosofiche. La seconda parte tratta in modo pi specifico del concetto di ens come oggetto precipuo della metafisica, in riferimento al primo trattato dellontologia generale.

    19. Courtine, Surez, 414.20. Sullimportanza di Calov nella sistematizzazione delle discipline metafisiche

    e sulla sua eredit sureziana cfr. M. Sgarbi, The Impact of Surezs Metaphysics in Knigsberg. The Origin of the Connection between Logic and Ontology, Studia Neoaristo-telica, in corso di stampa.

    21. W. Sparn, Die Schulphilosophie in den lutherischen Territorien, in h. holzhey - W. Schmidt-Biggemann (cur.), Die Philosophie des 17. Jahrhunderts, (Grundriss der Geschichte der Philosophie), IV: Das Heilige Rmische Reich Deutscher Nation, Nord- und Ost Europa, Schwabe, Basel 2001, 571-557.

    22. M. Lamanna, Sulla prima occorrenza del termine ontologia. Una nota bibliografica, Quaestio, 6 (2006), 562. La posizione di Wundt era condivisa anche da tienne Gilson ed era fatta risalire allautorevole opinione di Johann Clauberg. Cfr. . Gil-son, Ltre et lessence, Vrin, Paris 1948, 171.

    23. Cfr. M. Lamanna, La nascita dellontologia. Lopera metafisica di Rudolph Gckel (1547-1628), Diss. Universit di Bari 2008, 77-205. Cfr. anche larticolo di Lamanna in questo volume.

  • Loggetto della metafisica secondo Abraham Calov 385

    1. natura, oggetto, causa, fine e divisione della metafisica

    La principale opera metafisica di Calov la Metaphysica divina e principiis primis eruta, in abstractione Entis repaesentata ad SS. Theologiam applicata, monstrans Terminorum et Conclusionum trascendentium usum genuinum, abusum hareticum, pubblicata originariamente a Rostock nel 1636. Fu pubblicata successivamente nel 1640 preceduta dalla Gnostologia, e nel 1651 e nel 1673 nelledizione completa degli Scripta philosophica. Lopera divisa in due parti, le quali trattano rispettiva-mente la metafisica generale e la metafisica speciale. La prima parte chiamata anche ontologia generale ed ulteriormente suddivisa in tre parti. La prima sezione espone i praecognita della metafisica come disciplina, la seconda tratta dellessere in generale mentre la terza parte esamina le affezioni dellessere. La metafisica speciale chiamata anchessa ontologia speciale ed composta di due trattati. Il primo trattato analizza i modi in cui compreso lessere secondo la sussistenza, cio suppositum, persona e accidente, e le classi delle sostanze secondo le categorie aristoteliche. Il secondo trattato, sul-lHoristica, considera i diversi oggetti delle scienze.

    Il problema della metafisica affrontato da Calov nella prima par-te dellontologia generale a partire dallorigine del termine. Metafi-sica deriverebbe dal greco tn met t fusik e la denominazione attribuita da Calov ad Andronico di Rodi, la quale sarebbe poi sta-ta confermata da Plutarco e da Damasceno.24 Lorigine della parola sarebbe quindi per lo pi bibliografica, tuttavia, il termine sarebbe stato scelto in modo particolarmente felice perch designerebbe le cose che secondo lordine della conoscenza vengono dopo di quelle trattate dalla fisica.25 La metafisica viene dopo della fisica, e perci definibile anche come post-fisica. Essa tuttavia non viene dopo per dignit o per natura, ma solo secondo lordine della conoscenza o invenzione, e dellinsegnamento.26 La metafisica fu detta anche scienza hyperphysica, transnaturalis e trascendentalis per quanto riguarda il suo oggetto che trascenderebbe gli oggetti meramente fisici.27

    24. Calov, Metaphysica divina, 4.25. Calov, Metaphysica divina, 4.26. Calov, Metaphysica divina, 5.27. Calov, Metaphysica divina, 5.

  • 386 Marco Sgarbi

    Lo spunto dellorigine etimologica di metafisica consente a Ca-lov di indagare i vari nomi della metafisica e la loro origine. In pri-mo luogo la metafisica si dice in senso proprio ontologia. Il termine ontologia, afferma Calov, ha origine greca, ma diventato comune presso i latini.28 Calov dimostra in questo passo di non avere con-sapevolezza che ontologia come termine fosse una paleonimia. La metafisica stata anche chiamata teologia quando ha trattato delle cose divine e di Dio. In senso analogo detta anche prudenza nel-lambito pratico cos come detta sapienza nellambito teoretico.29 La metafisica come sapienza tratta degli assiomi comunissimi, dei termini generalissimi, dei principi primi, certi ed evidenti.30 Essa fra tutte le scienze la regina perch conferma e stabilisce i principi di tutte le altre scienze.31

    La forma della metafisica quella di una scienza teoretica che tratta la sapienza degli aspetti comuni e generali di tutte le cose. Calov perci esclude che essa consista in una dispositione praecepto-rum o in un systemate mentale, cio pone la differenza fra la disciplina e il suo habitus.32 Labito della metafisica la sapienza, la quale va distinta dagli abiti dellintelligenza e della scienza che, invece, competono alla logica.33 La metafisica non nemmeno unarte, come erano abituati ad affermare Timpler e Johann Clauberg (1622-1665).34

    Una volta posta la distinzione fra la disciplina e il suo abito, Calov considera loggetto della metafisica (materia circa quam). Preli-minarmente necessario dire che Calov fa ricorso alla teoria della reduplicazione o specificazione di Cornelius Martini (1568-1621) per spiegare i differenti modus considerandi dellens come oggetto

    28. Calov, Metaphysica divina, 5.29. Calov, Metaphysica divina, 7.30. Calov, Metaphysica divina, 7.31. Calov, Metaphysica divina, 12.32. Calov, Metaphysica divina, 20.33. Sul problema dellhabitus nel rinascimento cfr. R. Pozzo, Umdeutungen der

    aristotelischen Habituslehre in der Renaissance, in G. Frank - A. Speer (cur.), Der Aris-totelismsus in der frhen Neuzeit. Kontinuitt oder Wiederaneigung?, harrossowiz, Wies-baden 2007, 259-272.

    34. Calov, Metaphysica divina, 21.

  • Loggetto della metafisica secondo Abraham Calov 387

    della metafisica.35 Rispetto alloggetto della metafisica egli afferma che: objectum duo continet 1. Rem consideratam seu materiale. 2. Modum considerandi s. formale. Juxta illud aptum est cognosci multis disciplinis, idque habet se ut latius, juxta hoc unicae saltim vendicatur disciplinae, quam constituit adaequat. Ratio formalis objecti duplex est, una objecti, ut res est, altera ut objectum est. Quae non diversa sunt, sed haec illius signum est, prior entitatis, posterior scibilitatis formalitas dici potest.36 Limportanza di que-sta dottrina che pur rimanendo la stesso oggetto, esso pu essere considerato differentemente, e da queste molteplici prospettive nascono gli oggetti adeguati per le varie scienze particolari, quali lontologia, la logica, la fisica, che spiegano linteresse architettoni-co di Calov.

    La metafisica sapientia Entis qua Entis,37 aggiungendo che scientia de Ente Metaphysica appellatur communiter rerum ordine, ntologa rectius ab objecto proprio.38 In questa prima parte della Metaphysica divina, al fine di determinare il concetto di ens trattato dalla metafisica, Calov procede elenchicamente. Egli afferma, contro Alessandro di hales, che loggetto della metafisica non lens nominale e non nemmeno lens in potentia, il quale non realmente essere.39 La metafisica non tratta gli enti particolari, cio le essenze determinate. Essendo una disciplina universalissi-ma non pu trattare precipuamente esseri particolari come Dio, come aveva affermato Alberto Magno, o le sostanze immateriali. In senso eminente la metafisica non considera gli esseri particolari e accidentali poich tratta lessere in abstracto.40 La metafisica con-sidera lessere in generale e non in generale gli esseri.41 Essa tratta specificatamente dellente in quanto ente e non di tutti gli enti.42

    35. Calov, Metaphysica divina, 29; cfr. R. Pozzo, Res considerata and modus consi-derandi rem: Averroes, Aquinas, Jacopo Zabarella, and Cornelius Martini on Reduplication, Medioevo, 24 (1998), 151-176.

    36. Calov, Gnostologia, 26.37. Calov, Metaphysica divina, 17.38. Calov, Metaphysica divina, 4.39. Calov, Metaphysica divina, 27.40. Calov, Metaphysica divina, 30.41. Calov, Metaphysica divina, 30.42. Calov, Metaphysica divina, 30.

  • 388 Marco Sgarbi

    Loggetto della metafisica non nemmeno lintelligibile.43 Fra gli intelligibili, infatti, Calov inserisce anche il non-ens.44 evidente che in questo passo Calov ha come principale riferimento implici-to polemico Timpler, il quale sanciva che la metafisica trattava de omne intelligibili, quatenus ab homine naturali rationis lumine sine ullo materiae conceptu est intelligibile45 e che il nihil e lali-quid fossero due specie dellintelligibile. Lens perci considerato da Calov come mero cognoscibile, e come tale tutto ci che ha fondamento nella rappresentazione.46 Calov poi nega lopinione secondo cui le sostanze immateriali possano essere oggetto ade-guato della metafisica.47 Calov si scaglia anche contro coloro che sostengono che loggetto della metafisica sia la sostanza, come Jean Buridan, o lessere inteso secondo le categorie, come Domenico di Fiandra.48 notevole come la trattazione di Calov segua lesposi-zione della prima disputa di Surez.49

    La distinzione pi importante posta da Calov , tuttavia, fra loggetto della logica e della metafisica. La distinzione presa dalle Disputationum metaphysicarum di Georg Crusius (1597-1625), che a sua volta riprende lopera di Surez.50 Loggetto della logica ha un valore strumentale, cio serve alloperazione, mentre quello della metafisica meramente contemplativo.51 Calov introduce anche unaltra distinzione fra loggetto della logica e quello della meta-fisica. La prima tratta di tutti i cognoscibili, sia in universale che in particolare, mentre la seconda tratta solo quelli in universale.52

    Un particolare interesse rivestono la causa e il fine della metafi-sica. La causa prima della metafisica Dio, mentre la causa secon-

    43. Calov, Metaphysica divina, 30.44. Calov, Gnostologia, 6.45. C. Timpler, Metaphysicae systema methodicum, Neben, Frankfurt 1607, 38.46. Calov, Gnostologia, 10.47. Calov, Metaphysica divina, 30.48. Calov, Metaphysica divina, 31.49. F. Surez, Disputationes metaphysicae, disp. 1, sect. 1-25, Olms, hildesheim

    1965, 2-11.50. G. Crusius, Disputationum metaphysicarum secunda. De constitutione metaphysices,

    Fabrici, Knigsberg 1618, 11.51. Calov, Metaphysica divina, 32.52. Calov, Metaphysica divina, 32.

  • Loggetto della metafisica secondo Abraham Calov 389

    da sono gli insigni filosofi, primo fra i quali Aristotele. La metafi-sica sarebbe per Calov un vero e proprio dono di Dio, ma la sua elaborazione da attribuire tutta ad Aristotele.53 Si ha con Calov la prima vera rivalutazione a Knigsberg della metafisica aristotelica, forse sulla scorta delle opere degli altdorfini Nikolaus Taurellus (1547-1606) e Michael Piccart (1574-1620), che avr poi successiva-mente seguito nellopera metafisica Sapientia seu philosophia prima di Christian Dreier (1610-1688).54 Aristotele definito da Calov come metodico (ordinis studiosissimus), amante delluniversale (uni-versalium amantissimus) e industrioso ricercatore di cause e principi primi (causarum investigatione summe industrius).55 Aristotele fu per Calov il primo a stabilire loggetto della metafisica. Loggetto della metafisica secondo il libro Gamma della Metaphysica lessere in quanto essere e i principi che ad esso competono.56 Ci che pi importante per Calov per il fatto che lessere si dica in molti modi.57 Cos la metafisica in un senso tratta dellessere in quanto essere come sostanza e accidente, materia e forma, e atto e poten-za. In un altro senso, in modo eterogeneo, tratta dellessere di Dio, delle intelligenze e delle sostanze immateriali.58 Calov si appella perci ad Aristotele quando tratta lessere in modo non eminente allinterno della metafisica.

    Il fine della metafisica, invece, raggiungere una conoscenza astrattissima delle cose e dirigere le discipline inferiori. Il raggiun-gimento della conoscenza astrattissima segue dalloggetto della me-tafisica, mentre molto pi interessante il rapporto che sussiste fra la metafisica in s e la gnostologia e la noologia perch in questo contesto si riscontrano forti influenze delle dottrine sureziane.59

    53. Calov, Metaphysica divina, 34.54. Cfr. C. Dreier, Sapientia seu philosophia prima ex Aristotele et optimis antiquis

    Graecis praesertim commentatoribus methodo scientifica conscripta, Reusner, Knigsberg 1644. Lopera di Dreier mirava a ristabilire, attraverso operazioni filologiche in op-posizione a Calov e alla metafisica di ispirazione sureziana, la metafisica aristoteli-ca come metafisica par excellence.

    55. Calov, Metaphysica divina, 35.56. Arist., Metaph. VI, 1003a21-22.57. Calov, Metaphysica divina, 36.58. Calov, Metaphysica divina, 38.59. Sgarbi, The Impact, in corso di stampa.

  • 390 Marco Sgarbi

    Luso della metafisica pu essere triplice: didattico, elenchico ed esegetico. Dal punto di vista didattico-didascalico, la metafisica spiega i termini e conferma le conclusioni dei ragionamenti.60 Lutilizzo elenchico da rivolgere contro gli eretici, in particolar modo contro la scolastica gesuita.61 Luso esegetico, invece, con-cerne direttamente linterpretazione delle scritture.62

    Si notato che Calov riconduce ad Aristotele la possibilit di parlare in pi sensi di essere. Attraverso Aristotele giustifica la di-stinzione fra metaphysica generalis e metaphysica specialis, la cui pater-nit tuttavia attribuita a Benet Perera.63 Calov stabilisce la distin-zione confutando le altre classificazioni. Egli nega che la metafisica possa essere una scienza che raccoglie a s tutte le altre discipli-ne. Egli nega anche che essa sia semplicemente scienza dellente, cos come scienza dellente in s opposto al non ente. Si oppone alla divisione della metafisica come scienza dellessere astratto se-condo indifferentia e scienza dellessere astratto secondo lessenza. contrario anche alla distinzione della metafisica come scienza dellente, delle cose conoscibili e degli opposti. Per ultimo con-trario alla divisione della metafisica come scienza delle sostanze, dei trascendentali e delle categorie.64 La metafisica generale tratta esclusivamente lens in abstractissima ratione et omnimoda indif-ferentia, qua naturam, et attributa comunissima, quae Enti per se insunt, citra essendi principia.65 Essa detta anche universale, co-mune e syncritica.66 La metafisica speciale, invece, considera lens in abstractione minori, qua per subsistentiam et inhaerentiam ex-pressior essendi ratio sistitur: et designata atque ad certas classes re-vocata monium, quaecunque sunt, et esse obtinent, varietate objecta determinatae quidditatis constituit, constituta praecognoscit, prae-

    60. Calov, Metaphysica divina, 43.61. Calov, Metaphysica divina, 45.62. Calov, Metaphysica divina, 46.63. Calov, Metaphysica divina, 18. Cfr. E. Vollrath, Die Gliederung der Metaphysik

    in eine Metaphysica generalis und eine Metaphysica specialis, Z. philos. Forsch., 16 (1962), 258-284; E. Rompe, Die Trennung von Ontologie und Metaphysik, Rheinische Friedrichs Wilhelms Universitts, Bonn 1968.

    64. Calov, Metaphysica divina, 59-60.65. Calov, Metaphysica divina, 61.66. Calov, Metaphysica divina, 61.

  • Loggetto della metafisica secondo Abraham Calov 391

    cognita ad inferiores disciplinas dimittit, quas proinde specificat, ordinat, suisque limitibus accurate circumscribit.67 Essa anche detta discretiva, particolare e propria.68

    In conclusione per Calov la metafisica si distingue dalla onto-logia intesa in modo precipuo, perch questultima tratta dellens generalissimo, mentre la metafisica tratta, anche se non in modo eminente anche di altri enti. Dallaltro lato lontologia una parte della metafisica che tratta semplicemente lens qua ens e delle sue affezioni generali, cos come dei trascendentali. La metafisica distinta altres dal suo habitus che la sapientia ed distinta anche dalla logica, la quale ha come oggetto tutti i cognoscibili e ha un va-lore di tipo strumentale anzich contemplativo.

    2. lens come oggetto PreciPuo della metafisica

    Lens come oggetto precipuo della metafisica trattato da Calov nella prima parte dellontologia generale, che viene a coincidere con la metafisica generale. Prima di volgere il proprio interesse sullens come oggetto della metafisica, Calov ne espone alcune caratteristiche fondamentali partendo dallorigine del termine. Ens deriva dal greco to on che stato tradotto, secondo Calov, da Seneca con quod est e da qui i filosofi hanno tratto il termine ens. Affini alla parola ens sono termini quali est, esse, entitas, essentia, essentiale, essentialiter , che trovano tutti in Calov una precisa definizione.69 Fra esse ed est c equivalenza: infatti ab Esse enim dicitur ens: ac nihil importat aliud, quam id quod est.70 Lentitas differisce invece dalla essentia: essentia praeterea et entitas non tantum dicuntur de ipsa rei natura et quidditate, sed et de sta-tu ac conditione.71 Esse differiscono per almeno quattro aspetti: 1) entitatas latius sumitur, in quantum est abstractum entis quodcunque tale sit, ut propositionem ingrediatur, quo essentia strictius sumatur

    67. Calov, Metaphysica divina, 65.68. Calov, Metaphysica divina, 65.69. Calov, Metaphysica divina, 81.70. Calov, Metaphysica divina, 81.71. Calov, Metaphysica divina, 86.

  • 392 Marco Sgarbi

    ut abstractum entis realis;72 2) entitas dicit saltim diminutissimam es-sendi rationem, quomodo modus entis dicitur quaedam. [...] Essentia ipsam rei quidditatem denotat;73 3) entitas et essentia ita discrimi-nantur in substantiis coporeis saltim, ut licet utrumque et materiam et forma implicare videatur: essentia tamen magis dicatur formalis, entitas magis materialis;74 4) entitas accipitur pro quidditate totius in-tegralis, aut partis integrantis, quatenus sub hac compositione integrali consideratur: et essentia pro quidditate totius essentialis metaphysici: quae est essentia communis vel propria.75 Poste queste differenze Calov analizza i diversi modi nei quali si intende essentiale. In modo ge-neralissimo essentiale quod ad rem spectat vel intrinsece, ut quid essentiae aut ipsa essentia; vel extrinsece uti terminus relato dicitur essentialis, quia relatum definiri non potest nisi in ordine ad terminum.76 Calov distingue lessere dellessenza (esse de essentia), lessere extra essenza (esse extra essentiam) e lessere per essenza (esse per essentiam).77 Ci che chiaro per Calov che comunque ad ogni ente compete una ed una sola essenza e che senza la cono-scenza di questa non si conosce la cosa stessa.78

    Allinterno di tutte queste specificazioni relative allens, Calov pone una gerarchia: prima vengono la res e laliquid, poi lesisten-za, la forma, la natura, la ratio, la quidditas e il termine.79 Calov pone lequivalenza fra ens, res e aliquid: res et aliquid aequipol-lent Enti sempliciter,80 riprendendo in modo esplicito la terza disputatio di Surez.81 Il problema risale alle Quaestiones disputatae de veritate, q. 1, a. 1, di Tommaso dAquino, in cui erano stabiliti cinque trascendentali, res, unum, aliquid, bonum e verum, come di-stinzioni secundum rationem dellens. La polemica anche in questo caso rivolta contro Timpler, il quale avrebbe fatto dellens un

    72. Calov, Metaphysica divina, 86.73. Calov, Metaphysica divina, 87.74. Calov, Metaphysica divina, 87.75. Calov, Metaphysica divina, 87.76. Calov, Metaphysica divina, 89-90.77. Calov, Metaphysica divina, 92-96.78. Calov, Metaphysica divina, 98-99.79. Calov, Metaphysica divina, 105.80. Calov, Metaphysica divina, 105.81. Surez, Disputationes metaphysicae, disp. 3, sect. 2, nn. 4-5, 108-109.

  • Loggetto della metafisica secondo Abraham Calov 393

    genere della res e laliquid un genere dellens: Timplerus Ens facit genus rei et Aliquid genus Entis.82

    Una distinzione molto importante posta da Calov quella fra re e realitas, la quale deriverebbe dagli Scotistas quidem primos vocis inventores distinguitur a Re et reali.83 Calov afferma in re una plures esse realitates,84 ad esempio nelluomo le realt sono la sostanza, lessere vivente, lessere animale e lessere razionale. Le realitates dellens sono lunum, il verum e il bonum, cio i trascenden-tali. La realitas si distingue poi in formale, subjectiva e objectiva.85 La realitas formalis dicitur gradus quicunque rei essentialis, inde etiam formalitas dicta.86 La realitas subjectiva est omne quod contrahi po-test per actum quemcunque Ita Materia suam habet realitatem, quia per formam actuari potest: item genus, quia Differentiam contrahi po-test.87 La realitas objectiva est quae intellectui quit obijci: Dicitur esse objectivum cognitum, quale habet Ens intentionale.88

    Lutilizzo di realitas objectiva per designare lens mostra unin-fluenza della filosofia scotista nellelaborazione metafisica di Calov: infatti a questa tradizione che il sintagma, come hanno dimostra-to Theo Kobusch e Francesco Marrone, va ascritto.89 In un altro passo Calov, distinguendo fra ens verum et reale e ens diminutum et possibile, ut Scotus vocat, fa coincidere questultimo con lesse objectivum cognitum, cognitum sive objectum, cio lespressione ana-loga presso i tomisti per designare lens diminutum degli scotisti.90

    Calov specifica poi che lens rispetto allactum essendi si dice exi-stentia o anche forma, mentre secondo loperazione chiamato na-

    82. Calov, Metaphysica divina, 106. Cfr. M. Lamanna, Ontology between Goclenius and Surez, Studia Neoaristotelica, in corso di stampa.

    83. Calov, Metaphysica divina, 108.84. Calov, Metaphysica divina, 108.85. Calov, Metaphysica divina, 108.86. Calov, Metaphysica divina, 108-109.87. Calov, Metaphysica divina, 109.88. Calov, Metaphysica divina, 109.89. T. Kobusch, Sein und Sprache. Historische Grundlegung einer Ontologie der Sprache,

    Brill, Leiden 1987, 550; F. Marrone, Res e realitas in Descartes. Gli antecedenti scolastici della nozione cartesiana di realitas objectiva, Conte, Lecce 2006, 62-168.

    90. Calov, Metaphysica divina, 85. huc spectat distinctio tv esse, quod sit vel verum et reale, vel diminutum, ut Scotus vocat, et possibile, vel cognitum sive objectum, quod Thomistis diminutum dicitur.

  • 394 Marco Sgarbi

    tura e rispetto alla conoscenza ratio, quidditas, terminus.91 Res, aliquid, esistenza, forma, natura, ratio, quidditas e termine sono tutti sinoni-mi di ens, ma, mentre i primi due lo considerano simpliciter, plow, gli ultimi lo considerano secundum quid. Da questa identificazione con lens deriva secondo Calov che lesistenza non una perfezio-ne dellessenza, ma che lesistenza gi contenuta nellessenza.92 Lesistenza in tutte le cose intrinseca et essentialis.93 Lindagine preliminare sullens si conclude con le distinzioni nominali, che sono per Calov essenzialmente quattro: 1) prima distinctio enti est in positivum, et negativum;94 2) secunda distinctio entis est in ens reale et ens rationis;95 3) tertia distinctio entis est in ens actu et potentia;96 4) quarta distinctio est in Ens complexum et incomplexum.97

    Loggetto della metafisica trattato da Calov nel capitolo in-titolato Objecti designatio, il quale risente di una forte influenza della metafisica sureziana. Lens, come oggetto della metafisica, in generalissimo senso non pu comprendere lessere per privazione, lessere per negazione, lessere in potenza, gli enti di ragione e gli esseri complessi.98 Lens della metafisica di Calov ens positi-vum, reale, actuale, incomplexum,99 e la sua indagine comprende le affezioni trascendentali.100 Lens, specifica Calov, ci che non implica alcuna contraddizione.101 Tutto ci che contraddittorio, invece, non-ens; il non-ens ricade nella sfera del pensabile e del-lintelligibile, ma non del conoscibile. Al contrario lens il primo oggetto della nostra conoscenza, non del pensiero.102 Rispetto alla

    91. Calov, Metaphysica divina, 112.92. Calov, Metaphysica divina, 126.93. Calov, Metaphysica divina, 127.94. Calov, Metaphysica divina, 135.95. Calov, Metaphysica divina, 141.96. Calov, Metaphysica divina, 150.97. Calov, Metaphysica divina, 154.98. Calov, Metaphysica divina, 169.99. Calov, Metaphysica divina, 176.100. Calov, Metaphysica divina, 170. Cfr. Surez, Disputationes metaphysicae, disp. 1,

    sect. 1, n. 26, 11.101. Calov, Metaphysica divina, 182.102. Calov, Metaphysica divina, 183.

  • Loggetto della metafisica secondo Abraham Calov 395

    conoscenza, come primo conosciuto, esso inteso in modo re-duplicativo in senso materiale e in senso formale. In senso materiale ci che costituisce la relazione con la mente, e in senso lato il nostro concetto, mentre in quello formale ci che distingue le affezioni generalissime e fa dellens il primum cognitum.103

    Laspetto formale dellens ci che permette a Calov di con-durre lanalisi sulle affezioni generalissime, o pi comunemente chiamate affezioni trascendentali, che occupa tutta la seconda par-te del trattato sullontologia generale. Le affezioni degli enti sono concetti generalissimi che denominano lens trascendentale.104 Le af-fezioni possono essere unitae et disgiuntae.105 Del primo gruppo di affezioni fanno parte, la perfectio, lunitas, la veritas, la bonitas, la duratio e lubietas. Le affezioni disgiuntive sono ulteriormente sud-divise in due specie, immediate e mediate. Le affezioni disgiuntive immediate sono: necessario-contingente, indipendente-dipenden-te, creato-increato, potentia-atto, principio-cujus est principium, cau-sa-causato. Le affezioni disgiuntive mediate sono: semplice-com-posito (totum-pars), idem-diversum, naturale-artificiale, finito-infini-to, permanente-successivo, circumscriptum-incircumscriptum. Esistono anche affezioni minori quali: absolutum-respectivum, subjectum-adjun-ctum, signum-signatum, imago-exemplar, mensura-mensuratum.

    Per quanto riguarda lanalisi di ognuna di queste singole affe-zioni, Calov procede secondo i canoni sureziani, prendendo di mira frequentemente non solo Timpler ma soprattutto gli scotisti: Scotistae quidem contendut Ens non includi quidditative in af-fectionibus, sed ab iis distingui ex natura rei, ut concedant quod attributa Entis quid positivum sint. Atqui manifesta haec est con-tradictio; dari aliquid positivum, in quo Ens intrinsece et quiddi-tative non includatur. Contra; quicquid seorsim et praecisio omni eo, quod ab ipso secundum rem distingui dicitur est, unum, per-fectum, verum, bonum, etc. ab eo unitas, perfectio, veritas, bonitas etc. non differt secundum rem.106 La posizione di Calov riguardo

    103. Calov, Metaphysica divina, 183.104. Calov, Metaphysica divina, 198.105. Calov, Metaphysica divina, 206.106. Calov, Metaphysica divina, 202.

  • 396 Marco Sgarbi

    gli scotisti sembra combaciare con la tesi di Rolf Darge secondo la quale si d una reale differenza fra il pensiero di Duns Scoto e di Surez: le distinzioni fra i vari trascendentali per Scoto non sa-rebbero secundum rationem, come per Tommaso dAquino e Surez, ma secundum rem.107

    3. calov e il destino della metafisica

    In conclusione possibile dire che, per quanto riguarda loggetto della metafisica e il suo rapporto con i trascendentali, Abraham Ca-lov procede verso quel processo di mentalizzazione della metafisica proposto da Courtine ed altri;108 ci confermato dalla trattazione del cognoscibile qua cognoscibile nella Gnostologia. Tuttavia, proprio la natura del cognoscibile che rende differente la metafisica di Calov, ad esempio da quella di Timpler, e lo sottrae a questo processo e gli fa prendere unaltra direzione. La metafisica di Timpler trattava lintelligibile quatenus intelligibile,109 unistanza che Calov non poteva accettare. Non era concepibile per Calov alcuna come scriverebbe Courtine oggettit senza oggetto,110 perch ogni oggettit richiede un objectum di fronte al subjectum, sebbene esso sia

    107. R. Darge, Zum historischen Hintergrund der Transzendentalienlehre in den Di-sputationes Metaphysicae, Studia Neoaristotelica, in corso di stampa: Nach Scotus muss die Differenz zwischen dem letzten washeitlich aussagbaren Begriff und den rein qualifizierenden Bestimmungen ontologisch fundiert sein; er nimmt deshalb an, dass Seiendes nicht nur begrifflich, sondern in der Sache selbst vorgngig zum Intellekt real-modal von den letzte Differenzen und inneren Modi verschieden ist; nur so lsst sich seiner Ansicht nach Seiendes als transkategorial-univok aus-sagbarer Begriff verstehen und rechtfertigen.

    108. Cfr. Sul processo di mentalizzazione o noeticizzazione della metafisica a partire da Scoto sino a Kant oltre a Courtine, cfr. M. Campo, Cristiano Wolff e il razionalismo precritico, Vita e pensiero, Milano 1939, vol. I, 162-193; L. honnefelder, Scientia transcendens. Die formale Bestimmung der Seiendheit und Realitt in der Metaphysik des Mittelalters und der Neuzeit (Duns Scotus, Suarez, Wolff, Kant, Peirce), Meiner Verlag, hamburg 1990; Id., Metaphysics as a Discipline: From the Transcendental Philosophy of the Ancients to Kants Notion of Transcendental Philosophy, in R. Friedman - L. Nielsen (cur.), The Medieval Heritage in Early Modern Metaphysics and Modal Theory 1400-1700, Kluwer, Dordrecht 2003, 53-74; O. Boulnois, tre et reprsentation. Une gnalogie de la mtaphysique moderne lpoque de Duns Scot (XIIIe-XIVe sicle), PUF, Paris 1999.

    109. Calov, Metaphysica divina, 266.110. Calov, Metaphysica divina, 267.

  • Loggetto della metafisica secondo Abraham Calov 397

    generale, possibile o trascendentale. necessario sempre e comun-que un fondamento rappresentativo delloggetto, che per Calov garantito dal cognoscibile e non dallintelligibile.111 Calov chiaro nellaffermare che objectum est conceptus realis, suis essentialibus constitutivis et modi cotrahentibus [...] noema est latius objecto, cum omne objectum quidem sit noema, sed non omne noema objec-tum sit. Nam omne quod intelligi potest ab intellectu noema est, verum ad objectum adhuc requiritur alia relatio.112 Lens il primum cognitum, che ha fondamento in ci che ha realitas objectiva, e ci che va al di questa relatio intentionale con la realt conduce luomo ad un sapere temerario, in definitiva errato, al quale solo Dio pu giun-gere.113 Calov, a differenza di Timpler, colui che porta realmente a compimento il progetto sureziano della metafisica il cui sogget-to era lens in quantum ens reale.114 Lo porta a compimento perch, al contrario di Surez, realizza un sistema filosofico completo ed architettonico spiegando i rapporti reciproci fra logica e ontologia, che invece erano stati trascurati dal pensatore gesuita.

    La metafisica di Calov fu una delle pi influenti del XVII secolo e contribu a rendere Knigsberg una roccaforte della metafisica luterana. La sua opera fu diffusa in tutto il Nord della Germania e nei Paesi Bassi. Diretti prosecutori dellopera di Calov furono Georg Meier (1632-1695) con la sua Regina ministra sive Metaphysica usualis divina,115 Georg Wagner (1630-1683) con le sue sinossi di gnostologia e noologia,116 Johann Weie (1620-1683) con i suoi nu-merosi compendi di metafisica,117 e Christian Donat (1640-1694) nella sua Metaphysica usualis.118 Echi dellopera di Calov si rintrac-

    111. Calov, Gnostologia, 10.112. Calov, Gnostologia, 25.113. Calov, Gnostologia, 10.114. Boulnois, tre et reprsentation, 454.115. Cfr. G. Meier, Regina ministra sive Metaphysica usualis divina, Winkelmann,

    Lneberg 1682.116. Cfr. G. Wagner, Synopsis gnostologica, Borckhard, Wittenberg 1670; Id., Synop-

    sis noologica, Borckhard, Wittenberg 1670.117. Cfr. J. Weie, Compendium metaphysicum, Wechtler, Frankfurt 1657.118. Cfr. C. Donat, Metaphysica usualis terminos transcendentes succincte et perspicue

    proponens emendatius edita: Adiectis ejusdem regulis metaphysicis potioribus, Meier, Wit-tenberg 1697.

  • 398 Marco Sgarbi

    ciano anche nella Philosophia transcendentalis sive Metaphysica di Franz Albert Aepinus (1673-1750).119 A quanto risulta lo stesso Kant ebbe fra le mani verso la fine degli anni Sessanta del XVIII secolo lopera del metafisico di Knigsberg, sebbene egli fosse pi attratto dagli aspetti epistemologici che da quelli ontologici.120

    In conclusione, Abraham Calov fu un pensatore di primo rango fra i metafisici del XVII secolo. Egli riusc pi di altri a servirsi della metafisica sureziana per creare una scienza autonoma che avesse un oggetto totalmente indipendente da quello della teologia, ma che fosse anche confinato fra i limiti dalla logica umana applicata alla conoscenza della realt. La metafisica diviene in Calov quello spazio neutro fra la finitezza rappresentata dalloggetto della logica e linfinit presente nelloggetto della teologia.

    119. Cfr. F.A. Aepinus, Introductionis in Philosophiam Pars II. Philosophia trascendenta-lis sive Metaphysica, Wilde, Rostock 1714.

    120. Cfr. Sgarbi, Kant, Aristotle, 413-416.