Author
truongdat
View
228
Download
7
Embed Size (px)
1
Il Futurismo Cos’è il futurismo?
Il Futurismo è stata una corrente artistica
italiana manifestatasi all’inizio del 1900; essa nasce
in Italia ma, nello stesso periodo, movimenti
artistici influenzati dal futurismo si svilupparono in
altri Paesi, soprattutto in Russia.
Capostipite del futurismo italiano fu Filippo
Tommaso Marinetti, che nel 1909 pubblicò il
Manifesto del futurismo nel quotidiano francese
“Le Figaro”.
Il futurismo nasce sull’onda della rivoluzione
tecnologica dei primi anni del ‘900 ed esalta la
fiducia illimitata nel progresso
e decreta in maniera forte e violenta la fine delle
vecchie ideologie. Tutto quanto “sa di vecchio”
viene definito passatismo. Il Futurismo esalta: la
velocità, la macchina, il dinamismo, l’industria
ma anche la guerra intesa come “igiene del
mondo”.
Il manifesto futurista sottolinea: “Tutto si muove,
tutto corre, tutto volge rapido. Una figura non è mai
stabile davanti a noi, ma appare e scompare
incessantemente.
Manifesto del Futurismo (1909) 1 Noi vogliamo cantare l’amor del pericolo,
l’abitudine all’energia e alla temerità.
2. Il coraggio, l’audacia, la ribellione, saranno
elementi essenziali della nostra poesia.
3. La letteratura esaltò fino ad oggi l’immobilità
penosa, l’estasi ed il sonno. Noi vogliamo esaltare
il movimento aggressivo, l’insonnia febbrile, il
passo di corsa, il salto mortale, lo schiaffo ed il
pugno.
4. Noi affermiamo che la magnificenza del mondo
si è arricchita di una bellezza nuova; la bellezza
della velocità.
5. Noi vogliamo inneggiare all’uomo che tiene il
volante.
6. Non v’è più bellezza se non nella lotta. Nessuna
opera che non abbia un carattere aggressivo può
essere un capolavoro.
7. Noi vogliamo glorificare la guerra – sola
igiene del mondo - il militarismo, il patriottismo,
il gesto distruttore dei liberatori, le belle idee
per cui si muore e il disprezzo della donna.
8. Noi vogliamo distruggere i musei, le biblioteche,
le accademie d’ogni specie, e combattere contro il
moralismo, il femminismo e contro ogni viltà
opportunistica e utilitaria.
9. Noi canteremo le grandi folle agitate dal lavoro,
dal piacere o dalla sommossa: canteremo le marce
multicolori e polifoniche delle rivoluzioni nelle
capitali moderne; canteremo il vibrante fervore
notturno degli arsenali e dei cantieri, incendiati da
violente lune elettriche; le stazioni ingorde,
divoratrici di serpi che fumano; le officine appese
alle nuvole per i contorti fili dei loro fumi; i ponti
simili a ginnasti giganti che fiutano l’orizzonte, e
le locomotive dall’ampio petto, che scalpitano
sulle rotaie, come enormi cavalli d’acciaio
imbrigliati di tubi, e il volo scivolante degli
aeroplani, la cui elica garrisce al vento come una
bandiera e sembra applaudire come una folla
entusiasta. È dall’Italia che noi lanciamo per il
mondo questo nostro manifesto di violenza
travolgente e incendiaria col quale fondiamo oggi
il FUTURISMO perché vogliamo liberare questo
paese dalla sua fetida cancrena di professori,
d’archeologi, di ciceroni e d’antiquari
2
Santità delle rotaie
Filippo Tommaso Marinetti
La nuova religione morale della velocità, 1916
Se pregare vuol dire comunicare
con la divinità, correre a grande
velocità è una preghiera. Santità della ruota
e delle rotaie. Bisogna inginocchiarsi sulle
rotaie per pregare la divina velocità.
Bisogna inginocchiarsi davanti alla velocità
rotante di una bussola giroscopica:
20.000 giri al minuto, massima velocità
meccanica raggiunta dall’uomo.
[…]
Manifesto tecnico della letteratura futurista ( Milano 1912)
In aeroplano, seduto sul cilindro della benzina, scaldato il ventre dalla testa dell’aviatore, io sentii l’inanità
ridicola della vecchia sintassi ereditata da Omero. Bisogno furioso di liberare le parole, traendole fuori dalla
prigione del periodo latino! Questo ha naturalmente, come ogni imbecille, una testa previdente, un ventre,
due gambe e due piedi piatti, ma non avrà mai due ali. Appena il necessario per camminare, per correre un
momento e fermarsi quasi subito sbuffando!...
Ecco che cosa mi disse l’elica turbinante, mentre filavo a duecento metri sopra i possenti fumaiuoli di
Milano. E l’elica soggiunse:
1. Bisogna distruggere la sintassi, disponendo i
sostantivi a caso, come nascono.
2. Si deve usare il verbo all’infinito.
3. Si deve abolire l’aggettivo.
4. Si deve abolire l’avverbio.
5. Ogni sostantivo deve avere il suo doppio,
cioè il sostantivo deve essere seguìto, senza
congiunzione.
6. Abolire anche la punteggiatura. Per
accentuare certi movimenti e indicare le loro
direzioni, s’impiegheranno i segni della
matematica: +--x: = > <, e i segni musicali.
7. Non vi sono categorie d’immagini, nobili o
grossolane, eleganti o volgari, eccentriche o
naturali.
8. Bisogna orchestrare le immagini
disponendole secondo un maximum di disordine.
10. Distruggere nella letteratura l’«io», cioè
tutta la psicologia.
3
Il pubblico, legato alla produzione poetica del passato, deve essere provocato attraverso uno choc violento. Questo choc è determinato da: utilizzo del verso
libero, parole in libertà e distruzione della sintassi.
Parole in libertà: parole usate senza creare nessi logico-sintattici con il resto della frase. Queste parole sono connotate dal punto di vista fonosimbolico.
4
In campo artistico un esempio significativo è quello della scultura di Umberto Boccioni, come dimostra una tra le sue opere più note Forme uniche nella continuità dello
spazio, del 1913: l’immagine è tutt’uno con lo spazio circostante, dilatandosi, contraendosi, frammentandosi e accogliendolo in sé stessa. Nelle opere futuriste a
prevalere è l’elemento dinamico. Infatti è il movimento a coinvolgere l’oggetto e lo spazio in cui esso si muove, come dimostra la pittura futurista di Giacomo Balla.
5
6
7
Sì, sì, così,l’aurora
sul mare ( Marinetti 1925)
3 ombre corrosive contro
l'ALBA
i venti via via lavorando impastando il mare così muscoli e
sangue per l'Aurora
EST luce gialla sghimbescia
Poi
un verde diaccio
slittante
Poi
NORD un rosso strafottente
rumore duro vitreo
Poi un grigio stupefatto
Le nuvole rosee sono delizie lontane
fanfare di carminio scoppi di scarlatto
fievole NO grigio tamtam di azzurro
No Sì
NO
SÌ
sì
sì sì
SÌ
SÌ
giallo reboante
Meraviglia dei grigi
Tutte le perle dicono SÌ
Ragionamenti persuasivi verdazzurri delle rade adescanti
I lastroni lisci violacei del mare tremano di entusiasmo
8
Un raggio rimbalza di roccia in roccia
La meraviglia si mette a ridere nelle vene del mare
Rischio di una nuvola blu a perpendicolo sul mio capo
Tutti i prismatismi aguzzi delle onde impazziscono
Calamitazioni di rossi
Una vela accesa
scollina all'orizzonte che trema
ROMBO D'ORO
risucchio di tre ombre in quella rada mangiata dal sole
- bocca denti sanguigni bave lunghe d'oro che beve il mare
e addenta rocce
SÌ semplicemente
SÌ
elasticamente
pacatamente
CÓSÌ
ancora
ANCORA
ANCORA
MEGLIO COSÌ
Il tema cioè il sorgere de sole sul mare è un tema tipico della tradizione poetica. Marinetti, però, vuole
affrontare questa tematica in maniera rivoluzionaria.
Per raggiungere questo suo obiettivo ricorre, dal punto di vista grafico, ad un uso particolare delle maiuscole,
del tutto maiuscolo e delle diverse grandezze di corpo.
9
E lasciatemi divertire! (Aldo Palazzeschi 1910)
Tri tri tri,
fru fru fru,
uhi uhi uhi,
ihu ihu ihu.
Il poeta si diverte,
pazzamente,
smisuratamente!
Non lo state a insolentire,
lasciatelo divertire
poveretto,
queste piccole corbellerie
sono il suo diletto.
Cucù rurù,
rurù cucù,
cuccuccurucù!
Cosa sono queste indecenze?
Queste strofe bisbetiche?
licenze, licenze,
licenze poetiche!
Sono la mia passione.
Farafarafarafa,
Tarataratarata,
Paraparaparapa,
Laralaralarala!
Sapete cosa sono?
Sono robe avanzate,
10
non sono grullerie,
sono la... spazzatura
delle altre poesie.
Bubububu
fufufufu
Friù!
Friù!
Se d'un qualunque nesso
son prive,
perché le scrive
quel fesso?
Bilobilobilobilobilo
blum!
Filofilofilofilofilo
flum!
Bilolù. Filolù.
U.
Non è vero che non vogliono dire,
vogliono dire qualcosa.
Voglion dire...
come quando uno si mette a cantare
senza saper le parole.
Una cosa molto volgare.
Ebbene, così mi piace di fare.
Aaaaa!
Eeeee!
Iiiii!
Ooooo!
Uuuuu!
11
A! E! I! O! U!
Ma giovinotto,
diteci un poco una cosa,
non è la vostra una posa,
di voler con così poco
tenere alimentato
un sì gran foco?
Huisc... Huiusc...
Huisciu... sciu sciu,
Sciukoku... Koku koku,
Sciu
ko
ku.
Come si deve fare a capire?
Avete delle belle pretese,
sembra ormai che scriviate in giapponese,
Abì, alì, alarì.
Riririri!
Ri.
Lasciate pure che si sbizzarisca,
anzi, è bene che non la finisca,
il divertimento gli costerà caro:
gli daranno del somaro.
Labala
falala
falala...
eppoi lala...
e lalala lalalala lalala.
12
Certo è un azzardo un po' forte
scrivere delle cose così,
che ci son professori, oggidì,
a tutte le porte.
Ahahahahahahah!
Ahahahahahahah!
Ahahahahahahah!
Infine,
io ho pienamente ragione,
i tempi sono molto cambiati,
gli uomini non domandano più nulla
dai poeti:
e lasciatemi divertire!
13
14
15