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M A R I N A M I L I TA R E

LINEE GUIDA DEL CAPO DI STATO MAGGIORE DELLA MARINA MILITARE

Roma, settembre 2011

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Linee Guida del Capo di Stato Maggiore1. PREMESSA Il 2011 segna limportante ricorrenza del centocinquantesimo anniversario dellUnit dItalia e costituisce,altres, loccasione per celebrare lo stesso prestigioso traguardo per la nostra Forza Armata. Nel 1861, infatti, attraverso la fusione delle Marine pre-unitarie, nasceva la Regia Marina, antesignana della Marina Militare. Ci fu possibile grazie allelaborazione di un ordinamento e di una struttura di comando che consentiva a reparti e forze navali profondamente dissimili di operare in maniera coesa ed efficace; allo stesso modo fu avviato un programma di rinnovamento generale dei mezzi, della formazione e della dottrina. Lattuale momento storico altrettanto fondamentale per il futuro della nostra organizzazione. I recenti mutamenti dello scenario geopolitico, che negli ultimi due anni hanno richiesto un aggiornamento della European Security Strategy ed una rielaborazione del Concetto Strategico della NATO, sono stati particolarmente rilevanti nel contesto del Mediterraneo Allargato e ci impongono uno sforzo operativo di grande intensit. Tale sforzo, necessario per poter fronteggiare adeguatamente le sfide dei prossimi anni, dovr confrontarsi con il perdurare della scarsit di risorse e con lesigenza di far fronte ad un profondo rinnovamento dellorganizzazione e dello strumento operativo. Le funzioni primarie assegnate alla Forza Armata non sono mutate. Piuttosto, esse trovano conferma nella particolare evoluzione della situazione geopolitica in atto. Difesa e sorveglianza marittima integrata continuano a rappresentare i principali compiti assegnati alla Forza Armata, compiti che la Marina assolve sfruttando ogni opportunit di cooperazione, sia in ambito nazionale (interforze ed interagenzia), che internazionale presso i differenti fora nei quali coinvolta. La perdurante criticit nel Settore Esercizio influisce pesantemente sul funzionamento e loperativit dellintero Strumento Marittimo e si ripercuote negativamente sull efficienza, sullefficacia e sulla prontezza della Flotta e solo laccurata gestione della Forza Armata, condotta ad ogni livello, ha consentito sino ad oggi di assicurare quanto richiesto dal Paese. Si tratta, in sintesi, di un momento particolarmente intenso ed oneroso, che richiede un impegno straordinario a tutti i livelli, e che ribadisce la centralit del dominio marittimo per la sicurezza e la salvaguardia degli interessi della Nazione e della Comunit Internazionale. 2. QUADRO DI RIFERIMENTO GENERALE Tra la fine del 2010 e linizio del 2011, una gigantesca onda anomala ha spazzato la facciata arabo mediterranea delluniverso islamico, dal Marocco alla Siria ridisegnando il quadro di riferimento geopolitico. Le popolazioni hanno condotto, in maniera determinata e coesa, proteste di massa per ottenere riforme democratiche, equa distribuzione della ricchezza, libert personale e libero accesso allinformazione. Tali eventi, difficilmente ipotizzabili, hanno assunto sviluppi diversi a seconda della nazione interessata. In Egitto e in Tunisia, si avviato un profondo processo di rinnovamento interno, mentre in Libia, si assisteM.M. | Linee guida del Capo di Stato Maggiore 1

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alle fasi finali dello scontro tra il preesistente regime e le forze che tentano di sovvertirlo. Il Mediterraneo si conferma teatro di conflittualit e di profondi cambiamenti che, a dispetto della limitata area geografica che lo caratterizza, in grado di influenzare gli equilibri globali della sicurezza. Numerosi sono, infatti, gli interessi in gioco: da quelli relativi alle fonti energetiche, a quelli sociali e confessionali., A ci si aggiungono i focolai di crisi irrisolti come la situazione Israelo Palestinese, dove appare improbabile poter mantenere un sufficiente livello di sicurezza senza lintervento di forze multinazionali di interposizione, o il Libano, dove la volatilit istituzionale potrebbe rappresentare un ulteriore fattore di instabilit per il quadrante Medio - Orientale. Anche la penisola arabica risente di questa onda di movimenti di piazza che, nel caso dello Yemen, si sovrappongono a condizioni di instabilit endemica e si propagano, in maniera finora impensabile, fino al Bahrain, solo ieri indicato come un modello esemplare di convivenza tra sciiti e sunniti. Pi vicino ai nostri confini non va dimenticata la regione balcanica, dove il completamento del processo di piena democratizzazione tuttora in atto e non privo di ostacoli, sebbene larea sia nella sfera di influenza euro-atlantica e dellUnione Europea. Le difficili situazioni interne del Pakistan, dellIraq e dellAfghanistan influenzano non poco la situazione del Mediterraneo Allargato. La diffusione dellestremismo islamico, che sempre pi si espande verso la penisola arabica e lAfrica subsahariana, collegandosi con organizzazioni criminali (dedite a traffici di droga, armi, esseri umani, rapimenti e pirateria), provoca unulteriore destabilizzazione dellintera area e contribuisce allincremento dei flussi migratori verso il Sud dellEuropa. Vi infine lIran, il cui rigido atteggiamento verso la Comunit Internazionale, associata ad una crescente capacit militare, rappresenta sempre pi una fonte di potenziale instabilit. In definitiva, ci troviamo davanti ad un complesso quadro in continua evoluzione, caratterizzato da rischi e minacce ed il mare rappresenta lambiente naturale dove manifestare ed attuare i vari propositi criminali. Come accennato in premessa, il fronte domestico risulta altrettanto complesso. La continua contrazione delle risorse finanziare, in particolare nel Settore Esercizio, condiziona in maniera significativa la disponibilit e prontezza dei mezzi. Tale situazione ha reso necessaria una specifica strategia gestionale della spesa, che ha dato priorit al sostegno dello Strumento marittimo in ogni sua articolazione, da quella operativa a quella tecnico-amministrativo-logistica. 3. IL RUOLO DELLE MARINE Lo scenario cui si fatto cenno impone che il mare rimanga un luogo sicuro e un patrimonio fruibile liberamente dalla collettivit internazionale per ogni tipo di lecita attivit; un luogo che possa unire e non dividere. Conseguentemente, necessario un potenziamento delle capacit di sorveglianza degli spazi marittimi. Si tratta, a differenza del passato, quando lazione di localizzazione si indirizzavaM.M. | Linee guida del Capo di Stato Maggiore 2

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alle unit militari potenzialmente ostili, di unattivit pi accurata e specifica, mirata al riconoscimento di una potenziale minaccia, che non presenta a priori alcun elemento distintivo certo. A ci deve seguire una capacit di intervento adeguata e flessibile, che si adatti ad ogni circostanza operativa, che agisca in profondit con tempestivit ed efficacia, che sappia opportunamente graduare lintensit della risposta, dalla deterrenza preventiva allimposizione con la forza. Non si tratta di compiti e di attivit sconosciute al patrimonio di esperienza della Marina Militare, ma piuttosto di unattualizzazione delle competenze storiche delle Forze Navali, nella difesa del territorio e degli interessi nazionali sul mare. Il fenomeno della globalizzazione ha accentuato ulteriormente le dinamiche di instabilit ed ha reso ancora pi evidente la crescente interdipendenza tra ambiente marittimo e fruibilit di risorse, beni e servizi, e, di conseguenza, la necessit di misure concrete per la Maritime Security1, ovvero: lazione dello stato sul mare volta a garantire la deterrenza ed il contrasto degli atti illeciti intenzionali che, negli spazi marittimi, attentino al libero uso del mare, allintegrit del territorio e dei beni nazionali e/o alla vita ed alle propriet dei cittadini, riducendo il rischio derivante da terrorismo marittimo, pirateria, traffico di armi di distruzione di massa (Weapons of Mass Destruction) nonch di altri dispositivi bellici, trasporto illegale di migranti, traffico di stupefacenti, inquinamento deliberato e grave, distruzione e la minaccia allintegrit di cavi e condotte sottomarine, sfruttamento illecito di risorse marine, inclusa la pesca. Sono altres comprese nella nozione qui indicata, le misure preventive dirette a proteggere il trasporto marittimo nazionale e gli ambiti portuali da eventuali azioni illecite intenzionali. E chiaro, quindi, come una condizione di Maritime Security durevole abbia effetti benefici sugli interessi economici nazionali. Tutto ci ancor pi significativo per lItalia che con 8.000 km di costa, un significativo contributo del cluster marittimo derivante da attivit industriali, servizi (trasporti marittimi, logistica portuale, servizi ausiliari, cantieristica, nautica da diporto e pesca) e dal turismo e la 13^ flotta mercantile mondiale, un Paese dalla spiccata marittimit e fortemente esposto alla variet dei rischi associati. La necessit di dare massima priorit alla Maritime Security ugualmente condivisa sia dalle singole nazioni, che dalle organizzazioni sovranazionali. La NATO, pur confermando i ruoli tradizionali delle forze marittime, ha recentemente posto la Maritime Security tra i compiti principali delle Forze Marittime dellAlleanza, evidenziando come questa si articoli sulle funzioni complementari di sorveglianza estesa e di intervento mirato. L Unione Europea, seppur induttivamente, ha affermato analoga necessit, dichiarando lassoluta interdipendenza tra benessere e crescita dei Paesi membri e sicurezza del dominio marittimo europeo. In questo ambito assumono particolare rilevanza i numerosi sforzi per una informazione condivisa e per la ricerca di una comune European Maritime Security Strategy.

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Definizione tratta dalla pubblicazione SMM 29 (in corso di emanazione).

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4. RISCHI E MINACCE Il contesto del Mediterraneo Allargato rappresenta il nostro principale riferimento di proiezione. La popolosit dellarea, la presenza di choke points strategici e di cruciali rotte commerciali, rendono lintera area particolarmente vulnerabile ad ogni minaccia: terrorismo, immigrazione clandestina, traffici illeciti, inquinamento intenzionale, pirateria, proliferazione di armi di distruzione di massa sono solo quelle pi attuali. La complessit di questo panorama accentuata dalle differenze geopolitiche e geoeconomiche tra le due sponde del bacino, caratterizzate da tassi di sviluppo, accesso alle risorse, livelli di democratizzazione e capacit di sea governance profondamente differenti. Si aggiungono a ci gli effetti negativi che i cambiamenti climatici potranno indurre nellarea, unitamente alla crescente competizione per aggiudicarsi i diritti allo sfruttamento delle risorse marine. In ragione di queste peculiarit, il Mar Mediterraneo ed i suoi approcci vanno considerati ben oltre la semplice funzione di spazio di transito tra due oceani, risultando di fondamentale importanza per la sicurezza globale. La Sicurezza Globale richiede, pertanto, una stretta collaborazione tra tutti gli attori nazionali e regionali nei differenti ambiti che il contesto marittimo identifica.

5. LA GUARDIA COSTIERA Il Corpo delle Capitanerie di Porto rappresenta, unitamente alla Guardia Costiera, suo strumento operativo, una delle componenti fondamentali della Forza Armata. Capillarmente distribuito lungo le coste nazionali, esso opera in piena sinergia con il pi ampio contesto operativo della Marina Militare. Nei suoi 146 anni di vita, il Corpo si guadagnato lampio riconoscimento delle Istituzioni e della popolazione, per il suo contributo essenziale alla dimensione marittima nazionale. Tra gli innumerevoli compiti distituto, il soccorso in mare contribuisce in maniera fondamentale allunanime apprezzamento dellintero cluster marittimo. Si tratta di un impegno costante, svolto con professionalit ed efficacia dagli uomini e dai mezzi operativi della Guardia Costiera, distribuiti lungo gli 8.000 chilometri di coste dellItalia. Nellalveo delle funzioni strategiche della Forza Armata, le Capitanerie di Porto contribuiscono al conseguimento della sorveglianza marittima integrata, alla crescita professionale delle Marine partner nel Mediterraneo, attraverso le attivit di cooperazione, e le funzioni preventive in materia di Sicurezza Marittima. In considerazione del ruolo della Marina Militare quale referente nazionale per la Difesa Marittima del territorio nazionale e quindi per la Maritime Security, assolutamente necessario che le sinergie in corso vengano ulteriormente accresciute, per incrementare lefficacia e minimizzare le sovrapposizioni, e quindi che i requisiti operativi dei mezzi e dei sistemi siano esaminati congiuntamente per garantire la massima complementarit.M.M. | Linee guida del Capo di Stato Maggiore 4

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6. LA DIMENSIONE INTERFORZE Il processo di assimilazione del concetto interforze ormai pienamente consolidato e la dimensione Joint rappresenta lelemento cardine di qualsiasi scelta operativa di sviluppo futuro. fondamentale, in tale contesto, che ciascuna Forza Armata apporti le proprie peculiarit culturali, professionali ed ambientali. Per quanto riguarda la Marina, questo processo di osmosi deve alimentarsi attraverso il vissuto professionale del personale impiegato in area interforze, che, operando con diligenza e massima onest intellettuale, dovr trasmettere, a qualsiasi livello, la sensibilit tipica del marinaio. Solo cos la Marina riuscir a garantirsi la corretta visibilit e valorizzazione in ambito interforze. 7. LE SCELTE OPERATIVE Il Concetto Strategico del Capo di SMD continua a rappresentare per le Forze Armate il principale riferimento per quanto attiene obiettivi e sviluppi capacitivi nel settore operativo per i prossimi anni. Nel documento, in ragione delle quattro missioni individuate e degli altri disposti di legge che tracciano le competenze della F.A., sono enunciate le due funzioni strategiche principali di Difesa e Sorveglianza Marittima del territorio e di Proiezione di Capacit. Da queste discendono le possibili scelte operative connesse ai differenti scenari di impiego ipotizzabili: bassa intensit, alta intensit, single service, Joint, internazionale/di coalizione, NATO, EU, concorsuale, di assistenza umanitaria, etc.

a. Le funzioni principali

(1). Difesa e Sorveglianza Marittima del Territorio Si tratta della funzione esercitata quotidianamente e senza soluzione di continuit, articolata su unazione di presenza preventiva, ovvero sul mantenimento di assetti operativi in elevato stato di prontezza. Con la pubblicazione SMM 29/R di recente approvazione e distribuzione, sono state fornite le direttive specifiche inerenti la funzione in oggetto e per ci si rimanda al citato elaborato per gli approfondimenti operativi necessari. Con specifico riferimento alla Sorveglianza Marittima, necessario evidenziare che la conoscenza approfondita dellambiente operativo (Maritime Situational Awareness), sia nelle acque metropolitane che in uno qualsiasi dei numerosi teatri operativi che vedono la Forza Armata impegnata, unattivit abilitante irrinunciabile ed indispensabile. Ci comporta, oltre alle azioni di osservazione e di raccolta informativa, ancheM.M. | Linee guida del Capo di Stato Maggiore 5

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lassimilazione dei comportamenti degli utenti del dominio marittimo e delle caratteristiche ambientali dello scenario. Negli ultimi anni stata attuata unimportante opera di rinnovamento del dispositivo di sorveglianza marittima, con varie iniziative in campo internazionale (in particolare dellUnione Europea) ed interministeriale (Dispositivo Interministeriale Integrato di Sorveglianza Marittima DIISM). La Forza Armata, inoltre, si fatta promotrice di iniziative specifiche quali il V-RMTC (Virtual-Regional Maritime Traffic Centre) e la sua evoluzione trans-regionale, il T-RMN (Trans-Regional Maritime Network). Pur essendo gi significativo lo sforzo della Marina Militare nel settore della MSA, dovranno essere perseguite le seguenti linee dazione: - completamento del Maritime Situational Awareness (MSA) Centre presso la nuova Palazzina Polifunzionale di CINCNAV, articolato su tre aree principali, interconnesse a pi livelli: la Centrale Operativa di Sorveglianza Marittima (COSM), sotto la responsabilit della F.A., nella quale dovr realizzarsi la MSA per le esigenze specifiche della F.A., attraverso strumenti di fusione, correlazione ed analisi di tutti i dati di sorveglianza a disposizione della M.M.2; la Centrale Nazionale di Sorveglianza Marittima (CNSM) del DIISM, sotto egida della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che acquisir, processer e fonder le informazioni rese disponibili da tutte le Amministrazioni governative impegnate nella sorveglianza marittima, ridistribuendo agli utenti governativi autorizzati una situazione marittima Nazionale univoca, coerente ed aggiornata; la Centrale Regionale del V-RMTC, nellambito della quale la Marina esercita la gestione dei vari fusion hub delliniziativa, per conto dei partecipanti. - Prosecuzione, a livello UE, nella partecipazione attiva al progetto MARSUR, a guida EDA (European Defence Agency), attualmente nella sua fase dimostrativa e che prevede la costituzione di un network tra i sistemi MSA dei paesi partecipanti, per lo scambio dei dati sul traffico marittimo. - Garanzia del supporto specialistico allo Stato Maggiore Difesa ed allAgenzia Spaziale Italiana (ASI), nellambito del progetto pilota BlueMassMed.

Unit Navali, aeromobili, apparati AIS, rete radar costiera , dati provenienti da altre fonti del contesto Difesa (Capitanerie di Porto, Difesa, NATO, EU, etc..), dalle applicazioni del modello Virtual Regional Maritime Traffic Centre (VRMTC) nonch attraverso lutilizzo della Banca Nazionale Dati Radar per lidentificazione delle tracce attraverso i prodotti SAR di Cosmo-SkyMed e le immagini ISAR provenienti dai sensori Gabbiano della Rete Radar Costiera di F.A..

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- Consolidamento della leadership della Marina Militare nellambito del V-RMTC e delle iniziative correlate. - Prosecuzione delle attivit di sviluppo del nuovo sistema Serviceoriented infrastructure for MARitime Traffic tracking (SMART), con architettura evoluta orientata ai servizi e capacit prototipiche di analisi, valorizzazione e presentazione dei dati. - Prosecuzione della seconda fase di Ammodernamento della Rete Radar Costiera3; - sperimentazione dei prodotti di Earth Observation provenienti da Cosmo-SkyMed e da altre costellazioni (nellambito del Progetto MARISS dellESA).

(2). Proiezione di capacit Per le sue caratteristiche, lo strumento aeronavale costituisce lo strumento naturalmente in grado di proiettare capacit. La cresciuta polifunzionalit degli assetti navali ed aerei ha amplificato la gamma di capacit proiettabili, conferendo maggiore flessibilit dello strumento. Da questo punto di vista, Nave Cavour rappresenta lesempio pi evidente. Trattando di proiezione di capacit, un elemento essenziale in unottica interforze, interagenzia e internazionale, il c.d. sea basing, ovvero lutilizzo di piattaforme navali quali strumenti di proiezione e di supporto per operazioni di carattere militare e/o civile. Tale concetto assume particolare rilevanza in tutte le situazioni in cui il contesto operativo non consente o non fa ritenere opportuno ricercare forme di host nation support. In tal senso il sea basing dovr essere pienamente interiorizzato e verificato in ogni possibile occasione. Nel settore della proiezione di capacit dovranno essere perseguiti i seguenti obiettivi: - raggiungimento della piena operativit di tutte le nuove Unit Navali (Nave Cavour4, Cl Doria e Cl De La Penne ammodernata); - implementazione di capacit modulari nei settori di supporto (logistico, sanitario e di Comando e Controllo), al fine di incrementare su base di necessit le associate capacit delle Unit;

Di prevista conclusione nel 2014 e volta ad ampliare le capacit di Sorveglianza e Difesa attraverso lacquisizione di sette nuovi complessi radar RASS-CI (RASS-C+Gabbiano) da installare in luogo degli obsoleti sensori che equipaggiano oggi le MARIRADAR. 4 Di cui dovranno essere verificate ed implementate tutte le capacit (proiezione di potere aereo, proiezione di elementi di una landing force, assistenza in caso di calamit naturali e funzioni di comando e controllo).

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- consolidamento e aggiornamento delle capacit di comunicazione e di connettivit delle Unit Navali, con particolare riferimento a quelle impiegabili come sedi di Comando Complesso; - enfatizzazione della capacit di tutte le Unit Navali di operare efficacemente nei contesti operativi pi svariati, sia in termini di gradazione di intensit, che di condizioni ambientali; - perseguimento della piena interoperabilit della Forza da Sbarco con gli elementi di manovra dellEsercito, per un suo impiego in contesti anche land; in tal senso lapprovvigionamento di Veicoli Blindati Anfibi si rende necessario al fine di garantire il conseguimento dellobiettivo, incrementando al contempo le specifiche e peculiari capacit di componente. Per lefficace esercizio della funzione di proiezione, ma anche per le attivit di sorveglianza marittima integrata, il ruolo degli aeromobili imbarcati sostanziale e conferisce allo strumento aeronavale ulteriori potenzialit di elevata valenza. Ne deriva lassoluta importanza di proseguire nellacquisizione di nuovi velivoli dalle prestazioni, caratteristiche di flessibilit ed adattabilit in linea con i moderni e presumibili scenari. Ci si potr concretizzare con lacquisizione del Joint Strike Fighter (JSF/F-35B) e del NH 90 per ci che attiene allala fissa e agli elicotteri medi, mentre una realt consolidata nellambito degli elicotteri pesanti grazie alla piena operativit degli EH 101. Al fine di disporre efficacemente del valore aggiunto rappresentato dalle componenti aeree imbarcate dovr pertanto essere posta la massima attenzione ai seguenti aspetti: - importanza della rapida integrazione degli aeromobili sulle nuove unit; - prosecuzione del processo di rinnovamento delle linee di volo della Marina; - perseguimento della piena interoperabilit, sia a livello interforze che internazionale. Alla proiezione di capacit contribuisce in modo altrettanto significativo la componente subacquea. Questa, grazie al deciso miglioramento di prestazioni derivante dallentrata in servizio dei battelli Air Indipendent Propulsion (AIP), unitamente alla capacit di supporto Tecnico-Logistico deployable di COMFORSUB, ha fornito un ulteriore incremento della proiettabilit complessiva dello strumento. In tale ambito dovranno essere perseguiti i seguenti obiettivi: - consolidamento delle capacit di supporto ai battelli nellambito di dislocazioni operative sia in Mediterraneo, che, al di fuori;

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- ricerca di interoperabilit logistica con le Marine del bacino che hanno adottato/adotteranno analoga capacit; - mantenimento della piena integrazione operativa dei battelli nei dispositivi aeronavali nazionali e multinazionali.

b. Impegni nazionali e internazionali La pianificazione dellattivit perseguire le seguenti priorit: operativa e addestrativa della MM dovr

- assolvimento degli obblighi contratti in ambito multinazionale ed alleato; - adempimento dei compiti istituzionali; - approntamento delle Forze 5. In particolare per quanto attiene alla dimensione internazionale, dovranno essere assicurati i livelli di forze e di comando previsti per le principali missioni internazionali in atto, ed in particolare: - NATO UNIFIED PROTECTOR (OUP), per lembargo sulle armi alla Libia e per limposizione sul territorio libico di una No Fly Zone, nonch la protezione dei civili da attacchi di ogni tipo, nel rispetto delle risoluzioni ONU - UNSCR 1970 (2011) e 1973 (2011); - EU ATALANTA, per il contrasto della pirateria in Corno dAfrica; - NATO Ocean Shield, per il contrasto della pirateria in Corno dAfrica; - NATO Active Endeavour (OAE), per il contrasto del terrorismo e la salvaguardia delle vie di comunicazione nel Mediterraneo; - NATO ISAF, per il ripristino nella regione di un ambiente sicuro e laiuto al Governo Afgano nella fase di ricostruzione dopo il periodo bellico; - missioni di data collection, con limpiego di assetti dedicati; - Multinational Forces & Observers (MFO) in Sinai, per il controllo della navigazione nello stretto di Tiran. Relativamente alle Forze di Reazione Rapida della NATO Response Force Immediate Reaction Force (IRF), nel rispetto del livello di impegno assunto come Voluntary National Target dallAutorit politica, dovr essere assicurato il seguente livello di impegno: - partecipazione continuativa agli SNMG (inclusa la SNMCMG), assicurandone il comando, la flagship e personale di staff in linea con le rotazioni previste; - stand by di nr. 1 unit subacquea ad alta prontezza per tutto lanno.5

Per lineamenti di dettaglio si rimanda alle Linee Guida biennali per Limpiego delle Forze e lAddestramento dello SMM.

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In relazione al ruolo istituzionale assegnato alla Forza Armata, dovranno essere assicurate le capacit operative e di comando necessarie per la condotta di: - Operazioni di Difesa e Sicurezza Marittima nazionale, con presenza in mare senza soluzione di continuit, includendo in tali attivit la vigilanza pesca, il controllo dei flussi migratori (comprese le attivit coordinate da FRONTEX), il controllo del traffico mercantile, il controllo delle rotte di accesso ai principali porti nazionali - route survey nonch le attivit di presenza e sorveglianza nelle acque extraterritoriali prossime alla fascia costiera nazionale per le funzione di Polizia dellAlto Mare e di Maritime Security); - Attivit di cooperazione tecnico-militare con la Tunisia condotta dalla Marina, sotto egida del Ministero della Difesa, per rafforzare la sorveglianza costiera e le capacit di intervento in mare della Marina tunisina, in armonia con gli esistenti accordi di cooperazione tecnico-militare e nel rispetto del vigente quadro normativo nazionale in materia immigrazione clandestina; - campagne idrografiche per rilievi idro-oceanografici, batimorfologici e produzione della documentazione nautica ufficiale nazionale; - attivit correlate al controllo del servizio nazionale fari e segnalamenti marittimi; - attivit connesse con la ricerca e scoperta subacquea; - bonifiche di ordigni esplosivi in mare, anche fino a quote profonde, ed ispezioni subacquee di siti di particolare importanza strategica; - campagne distruzione a favore degli Istituti di formazione MM e, contestualmente, quale strumento di supporto alla cooperazione tecnico militare con i Paesi di principale interesse; - attivit a sostegno del dialogo e della cooperazione internazionale, ambito bi-multi laterale, con particolare riferimento alla regione mediterranea; - attivit correlate al programma di cooperazione USA denominato Africa Partnership Station (APS)6. Infine, con riferimento allapprontamento dello strumento, dovranno essere sviluppate attivit addestrative ed esercitazioni finalizzate ad assicurare lapprontamento bilanciato di tutte le componenti dello strumento per adempiere ai previsti impegni nazionali ed internazionali (JRRF, Rotazioni NRF, supporto alle iniziative internazionali) garantendo, al contempo, la disponibilit delle capacit operative ad alta ed altissima prontezza offerte alle forze di reazione rapida nazionali e NATO.

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con limpiego di specifici Mobile Training Team (MTT) per la condotta di moduli addestrativi elementari/avanzati con i paesi dellAfrica Occidentale e del Golfo di Guinea sul Maritime Domain Awareness (MDA), il Fisheries Management e lOil Platform Security

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c. Lo strumento operativo Le funzioni di carattere strategico peculiari della FA, individuate a supporto degli obiettivi strategici della Politica di Difesa e sicurezza nazionali necessitano, nel quadro di attuale rapida evoluzione della minaccia nel dominio marittimo, di uno strumento operativo che sia in grado di offrire soluzioni operativamente efficaci. La Marina ha sempre perseguito con costanza e determinazione lammodernamento dello strumento marittimo. Lelemento di novit, tuttavia, risiede nella dinamica e nellimprevedibilit di mutamento dello scenario, che rendono oltremodo impegnativa la definizione dei requisiti operativi dei nuovi mezzi ed il conseguente impiego delle risorse. Con limminente entrata in linea operativa di Cavour, Doria e Duilio, la costruzione avviata delle prime quattro FREMM, il progressivo ricambio delle linee di volo ad ala rotante ed il completamento dellammodernamento di mezza vita delle Unit della Classe Ammiragli e della Classe Maestrale, si pu affermare che lo strumento aeronavale ha compiuto un salto generazionale . Restano ancora da completare le progettualit per alcune componenti, al fine di ultimare il processo di aggiornamento delle potenzialit operative della Marina. In tal senso dovranno essere perseguiti con priorit i seguenti obiettivi: - acquisizione di una moderna Unit di Supporto Subacqueo Polivalente che sostituir entro il 2013/2014 Nave ANTEO 7; - progettazione di due nuove Unit di supporto logistico (LSS)8; - progettazione di nuove Unit anfibie (LHD)9; - progettazione di una nuova Unit maggiore idro-oceanografica10. A questo articolato piano di acquisizioni e di sviluppi progettuali, dovr accompagnarsi la costante azione di ammodernamento dei mezzi in linea, alloLunit sar concepita attraverso ladozione di un progetto commerciale, prevedendo la possibilit di estensivi impieghi in campo civile, secondo il concetto dual use, massimizzando cos le capacit di supporto concorsuale della Marina a favore di altre amministrazioni. La versatilit di impiego che le sar conferita, fornir un elevato valore aggiunto alle peculiari capacit della Marina Militare. 8 In considerazione dellesigenza di sostituire i rifornitori della classe Stromboli. 9 Lentrata in linea, entro il 2018, della Unit anfibia multiruolo consentir di assolvere pienamente ai compiti assegnabili per la proiezione e il sostentamento di pacchetti di forze della Capacit Nazionale di Proiezione dal Mare, conseguentemente alla dismissione della prima Unit della classe Santi. La nuova Unit anfibia dovr poter essere impiegata, oltre che nel completo spettro delle operazioni militari marittime, anche nellambito di operazioni di assistenza umanitaria e concorso in caso di calamit naturali 10 Destinata a sostituire Nave Ammiraglio Magnaghi. La nuova unit aumenter le attuali capacit dellIstituto Idrografico della Marina, consentendo la mappatura dei fondali e la raccolta di parametri caratteristici oltre i 5000m di profondit. Le notevoli qualit di tenuta al mare della nave, inoltre, ne permetteranno limpiego operativo in tutto il Mediterraneo Allargato. Lingresso in linea della nuova unit da perseguire per il 2015.7

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scopo di migliorarne lefficacia e di estenderne la vita operativa. In particolare, elevata priorit va attribuita allammodernamento di Nave Garibaldi, Nave San Giusto, dei Cacciamine della classe Gaeta e delle Navi Vespucci e Palinuro. Lopera di ammodernamento e di mantenimento delle necessarie capacit operative si esplica anche per i sistemi darma, la logistica operativa, i sistemi di comando e controllo. Particolare attenzione dedicata alindividuazione di soluzioni che garantiscano un opportuno risparmio energetico ed una riduzione dellimpatto ambientale. Ci deve essere perseguito attraverso la valorizzazione delle capacit delle realt specialistiche di FA e con la collaborazione dellIndustria Privata e dei Poli Accademici di riferimento. In particolare dovranno essere proseguiti, con immutata attenzione, i seguenti progetti: - lo sviluppo di tecnologie per la protezione delle acquee foranee/portuali da attacchi terroristici; - il miglioramento delle capacit di automazione e di Condition Based Maintenance dei mezzi navali; - la parametrizzazione nella progettazione preliminare delle Unit Navali; - il potenziamento delle capacit di Difesa Passiva delle Unit Navali (Damage Control); - il completamento e/o lindustrializzazione dei programmi relativi ai sistemi Davide, Vulcano, Nuovo Siluro Pesante, PAAMS, SAAM-IT, SAAM-ESD, MU90 nella versione MKII, NGIFF (New Generation IFF), funzione Naval Surface Fire Support (NSFS) relativo alla componente missilistica, (AUV) leggeri con funzioni di contromisure mine, veicolo subacqueo nazionale spendibile di controminamento (Expendible Mine Disposal Vehicle) e lacquisizione entro fine anno del primo Unmanned Surface Vehicle (USV).

Per ci che attiene alla componente aerea della Forza Armata, le cinque linee di aeromobili oggi disponibili (AB-212, SH-3D, EH-101, AV-8B e P-180, cui si aggiunger, entro la met dellanno, lNH-90) richiedono unaccurata pianificazione di impiego e la ricerca di soluzioni che riducano limpatto dei ritardi nellentrata in linea delle nuove macchine. In particolare dovranno essere perseguite le seguenti linee di indirizzo: - ottimizzazione dellimpiego dellAB-212 (20 esemplari disponibili), per il prioritario supporto alle esigenze della flotta; - completamento della dismissione dellSH-3D, prossimo al termine della vita operativa e disponibile nella sola versione eliassalto, entro il 2012;

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- piena valorizzazione dellEH-101 che ha ormai raggiunto la maturit operativa in tutte le configurazioni; - impiego efficace dellAV-8B, quale componente aerotattica imbarcata, a supporto della funzione strategica di proiezione di capacit; - valorizzazione delle potenzialit del P-180 , da impiegare non solo per esigenze di collegamento e trasporto logistico della Forza Armata, ma anche per missioni di ricognizione e sorveglianza marittima, sia in ambito addestrativo che operativo.

Per ci che attiene alle nuove acquisizioni ed alle attivit di ammodernamento in corso, tenuto conto dei ritardi di alcuni programmi e della possibilit di veder insorgere nuove connesse allevoluzione dello scenario, valgono i seguenti lineamenti: - NH-90 : avvio nel 2011 dei corsi e delladdestramento del personale, attraverso lassegnazione al 5 Gruppo Elicotteri di Luni della prima aliquota di 4 macchine in configurazione interinale11; - EH-101 versione ASH: validazione delle modifiche apportate per il loro impiego in teatro afgano(integrazione di protezioni balistiche e aggiornamento del sistema di autoprotezione); completamento dellintegrazione del sistema ROVER IV, che consentir di ricevere immagini da altri assetti aerei allo scopo di aumentare la situational awareness degli equipaggi e/o delle truppe di manovra trasportate; EH-101 versione HEW: completamento laggiornamento dei RADAR con limplementazione del modulo ISAR (Inverse Synthetic Aperture Radar); EH-101 versione ASW/ASUW: conseguimento della piena integrazione del sistema AIS al fine di incrementare lefficacia dellattivit di pattugliamento marittimo; EH 101 tutte le versioni: valorizzazione delle notevoli potenzialit di sviluppo, in particolare nelle capacit di Comando e Controllo e di scoperta / compilazione della situazione. In tal senso dovr essere sfruttato al meglio il simulatore di volo e di missione dellelicottero, di prevista installazione presso Maristaeli Luni nel corso del 2011;

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A tali macchine se ne dovrebbero aggiungere ulteriori 4 nel 2012, considerato che la consegna alla Marina del primo elicottero in configurazione contrattuale slittata alla fine di tale anno. Nel 2016 dovrebbe invece iniziare la consegna degli NH-90 nella versione trasporto truppe (TTH).

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JSF: prosecuzione delle attivit di supporto di Forza Armata nellambito del programma di acquisizione della versione STOVL, che dovrebbe essere disponibile a partire dal 2016; UAV: Prosecuzione della partecipazione al programma Predator, a guida A.M.; acquisizione di assetti UAV tattici, da imbarcare per la sorveglianza aerea marittima, a supporto delle attivit di prevenzione e contrasto, alla luce dellesigenza emersa sulla scorta delle esperienze maturate nelle attivit di contrasto alla pirateria. Lattenzione dovr necessariamente focalizzarsi su sistemi caratterizzati da un ridotto supporto logistico, interoperabili con altri sistemi gi impiegati da Marine alleate e dotati di un sistema di lancio e recupero impiegabile da bordo delle unit navali.

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Nel settore subacqueo la scelta di puntare sulleccellenza tecnologica e sullaffidabilit dei mezzi per garantire elevati standard operativi, mitigando in tal modo gli effetti derivanti dalle dimensioni di una flotta di sottomarini ormai attestatasi su 6 Unit, si dimostrata vincente, con ladozione dei 2 sottomarini classe Todaro (tipo U212A), realizzati in cooperazione con la Germania, e gi pienamente operativi. Sulla base di tale esperienza dovranno essere perseguiti i seguenti obiettivi: - completamento dellacquisizione di due ulteriori unit della classe Todaro12, comprensivi di miglioramenti nel settore C3 e della sensoristica subacquea; - prosecuzione dellattivit di integrazione e qualifica del Nuovo Siluro Pesante nei nuovi battelli, che porter, gi a partire dalla loro consegna e con un ulteriore vantaggio operativo/prestazionale, alla definitiva sostituzione dellattuale dotazione di siluri A184; - mantenimento del vantaggio tecnologico dellarma subacquea, anche attraverso lintroduzione di dotazioni e materiali innovativi ed ecocompatibili. In tale ambito priorit elevata deve essere attribuita ai programmi di Ricerca e Sviluppo dual use, che consentano una ricaduta di utilit sul mondo civile. Quale esempio concreto, si riporta nel settore della propulsione anaerobica, la partecipazione della Forza Armata a programmi di ricerca allavanguardia, basati su tecnologia a Fuell Cell di tipo PEM (Proton Exchange Membrane), sullo stivaggio dei reagenti e sulla produzione di idrogeno a bordo sulla base di idrocarburi. Alla luce della crescente rilevanza che la difesa dalla minaccia missilistica sta assumendo nei moderni scenari, e sulla base di quanto riportato nel nuovo Concetto Strategico dellAlleanza Atlantica, la Marina Militare annette12

prevista consegna nel 2015 e 2016.

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particolare priorit allo sviluppo dei programmi associati a tale settore. Ci impone che la Forza Armata prosegua nella partecipazione ai due principali programmi di riferimento nel settore della difesa da minacce missilistiche a carattere balistico (Ballistic Missile Defense, BMD): - ALTBMD (Active Theatre Layered Ballistic Missile Defense) a guida NATO e connotazione interforze; - MTMD (Maritime Theatre Missile Defense) Forum, di coalizione (i paesi partecipanti sono Australia, Canada, Francia, Germania, Italia, Olanda, Regno Unito, Spagna, Stati Uniti) ed a connotazione pi spiccatamente marittima. Dalla partecipazione a tali consessi dovranno essere conseguiti i seguenti obiettivi minimi: - incremento del know-how di Forza Armata sulle tematiche connesse alla difesa da minacce BMD, peraltro ancora relativamente poco conosciute in ambito nazionale; - progressiva acquisizione della capacit di progettare e, successivamente, implementare le migliorie agli attuali sistemi di C4I per contrastare in maniera efficace la minaccia missilistica. Nellambito dei progetti a prevalente respiro joint si colloca il coinvolgimento della Marina in FNEC (Forza Network Enabled Capabilities), con lobiettivo di sviluppare, entro il 2018, una Landing Force Digitale (LFD).13 La concretizzazione di un progetto cos ambizioso richiede il convinto supporto della Forza Armata. In tal senso dovr essere data la necessaria priorit alla creazione dellIntegration Test Bed (ITB) componente M.M. , da integrare con quelli dello SME e dello SMA gi a partire dal 2011, quale strumento, essenziale per la risk reduction del progetto (analisi e validazione dei singoli programmi prima della loro industrializzazione). A seguire lITB dovr essere utilizzato per lo sviluppo di ulteriori progetti, tra i quali particolare rilievo dovr essere attribuito alla realizzazione di una struttura di Modeling and Simulation funzionale a : - sviluppo ed integrazione di software e di sistemi; - sviluppo dottrinale; - simulazione di scenari operativi ; - condotta di attivit addestrative.

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Il programma dovr consentire il collegamento, diretto e immediato, di ogni singolo fuciliere di marina con il centro decisionale della Landing Force sia esso imbarcato a bordo di Unit Navali Comando e Controllo delle operazioni anfibie che dislocato a terra.

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I passi successivi del progetto dovranno necessariamente comprendere: - adeguamento dei mezzi di nuova generazione attualmente disponibili presso la Forza da Sbarco (il Veicolo Tattico Leggero Medio VTLM-Lince, il futuro Veicolo Blindato Anfibio VBA); - adeguamento degli assetti enablers che saranno integrati nelle operazioni di proiezione della forza (componente M.M. unit navali, aerei, elicotteri ecc., componente E.I. unit del Genio, Artiglieria ecc.). La F.A. inoltre dovr proseguire con rinnovato vigore la partecipazione alle attivit di Harbour and Port Protection, sia nel contesto delle iniziative NATO che nellambito di quelle europee promosse dallEDA. La finalit quella di maturare la necessaria expertise per poter consolidare le progettualit riferite ai sistemi di protezione portuale e al tempo stesso sviluppare una adeguata capacit di sorveglianza e monitoraggio delle aree litoranee e portuali. Ci consentir di incrementare la capacit di sorveglianza e di difesa anche nel dominio sotto la superficie. Lobiettivo da conseguire nel medio termine di dotarsi di una capacit flessibile, incentrata su pacchetti integrati mobili, con caratteristiche e prestazioni comparabili a quelle del sistema integrato tipo Archimede, da dislocare a protezione delle basi navali principali, prevedendo altres a cura del Ministero dei Trasporti/C.P. analoga azione per i principali terminal commerciali nazionali. Tali sistemi, la cui consistenza e configurazione14 potr essere espansa in funzione della loro efficacia, consentiranno lacquisizione di dati ambientali ed operativi che la F.A. in grado di valorizzare attraverso lintegrazione con le attivit di sorveglianza marittima e mappatura subacquea. Contestualmente, dovr essere perseguita lacquisizione di idonei sistemi UUV per il monitoraggio e la sorveglianza dei fondali marini fino ad una quota operativa di almeno 3000 metri.

d. La Cooperazione La complessit dello scenario di riferimento mediterraneo enfatizza la necessit di avviare ed ulteriormente rafforzare le iniziative volte ad incrementare la sicurezza, promuovere la stabilit e sostenere lo sviluppo economico della Regione. LItalia, per la sua posizione baricentrica, la marcata attitudine al dialogo ed alla coesistenza pacifica, ha esercitato nel tempo un ruolo importante per la creazione di unarea di dialogo, scambio e cooperazione, contribuendo a ridurre lendemica conflittualit dellarea.

Prendendo a riferimento larchitettura adottata per il sistema Archimede, ciascun sistema potr comprendere una pi ridotta suite di sottosistemi, configurati essenzialmente per la sorveglianza di superficie e subacquea ed in grado di integrarsi con gli altri sistemi di sorveglianza/difesa in uso a livello nazionale e nellambito locale.

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La Marina Militare, in linea con lapproccio del Paese, da sempre particolarmente attiva sia nello sviluppo di iniziative ad ampio respiro promosse a livello politico, sia attraverso lideazione di forme innovative di cooperazione Navy to Navy. Il Dialogo e la Cooperazione rappresentano, infatti, lelemento catalizzatore di tutte le attivit della Marina Militare nellassolvimento delle funzioni strategiche di Difesa Marittima del Territorio e di Proiezione di Capacit. In un contesto di riduzione e contenimento della spesa come quello attuale, la ricerca e lo sfruttamento di possibili sinergie che, allinterno del Paese, evitino duplicazione di sforzi e mezzi sono da considerarsi non pi unopportunit ma uninderogabile necessit In tale contesto, lo sforzo della MM dovr articolarsi come segue: - V-RMTC / T-RMN Proseguire nel miglioramento progressivo delle funzioni associate al sistema e consolidarne ulteriormente limpiego operativo da parte delle nazioni partner; prevedere un utilizzo pi estensivo del sistema nel corso degli eventi addestrativi multinazionali di tipologia LIVE, cos come strumento per lorganizzazione e la condotta di CPX tra i Maritime Operations Centres aderenti. Lingresso dellIndia e dellUcraina nel TRMN sono gli obiettivi da perseguire nel medio termine. - Iniziativa ADRION Liniziativa si basa, essenzialmente, sul ruolo propulsivo della M.M. e sullinteresse delle piccole repubbliche balcaniche, che vedono lADRION concorrere in maniera essenziale al raggiungimento degli standard richiesti dalle organizzazioni internazionali principalmente NATO e UE. Limpegno nazionale deve proseguire immutato con il duplice scopo di sviluppare tematiche addestrative connesse con la Maritime Security nel bacino di interesse e di supportare gli obiettivi capacitivi delle altre Marine. - Iniziativa 8+6 Nonostante gli sforzi profusi nel tentativo di dare una dimensione pratica alla cooperazione con i paesi del Golfo Arabico (Arabia Saudita, E.A.U., Kuwait, Bahrain, Qatar e Oman), non si sono concretizzate proposte sostenibili da nessuno degli altri paesi aderenti al consesso (Francia, Germania Grecia, Olanda, Portogallo, Spagna e Regno Unito). Conseguentemente, la cooperazione con le Marine dellarea del Golfo proseguir su base nazionale, nel tentativo di proporre un Hub regionale di condivisione dei dati di sorveglianza marittima da federare, poi, nel contesto del T-RMN. - Iniziativa 5+5

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La dimensione marittima delliniziativa (che vede la partecipazione di Italia, Francia, Spagna, Portogallo e Malta unitamente a Marocco, Algeria, Tunisia, Libia e Mauritania) ha raggiunto maturit e spessore, grazie alla convinta partecipazione delle Marine ed alla diversificazione della attivit poste in essere. Limpegno della F.A. prosegue immutato, con lobiettivo di sfruttare tale forum per consolidare la gi esistente collaborazione con le Marine del Maghreb. Particolare attenzione dovr essere posta nel valutare prontamente gli effetti della diffusa crisi istituzionale che si propagata in molti dei paesi aderenti. - ECGII (European Carrier Group Interoperability Iniziative) La Marina ha assunto la presidenza delliniziativa allinizio dellanno in corso e la manterr per il prossimo biennio. Nel corso dello Steering Group, tenutosi a Roma nel mese di marzo, emersa la volont delle nazioni aderenti di migliorare linteroperabilit nel settore, con lobiettivo fondamentale di pervenire alla costituzione di un CVBG multinazionale. Lincontro, tuttavia, ha messo anche in luce limpossibilit di pianificare eventi addestrativi dedicati alla luce di una pesante scarsit di risorse. Nellesercizio del suo ruolo di leadership lItalia dovr in ogni caso sostenere convintamene lo sviluppo della documentazione necessaria a condurre tale tipologia di attivit anche al fine di individuare in tale settore le eventuali lacune/limiti della vigente dottrina NATO. - SCTI (STOVL Carrier Training Iniziative) Liniziativa si propone di ricercare e massimizzare le opportunit di addestramento tra le nazioni partecipanti dotate di velivoli STOVL imbarcati. La decisione UK di optare per la versione CV (Carrier Variant) del velivolo F35, ha fatto venir meno un partner fondamentale. Permane comunque linteresse nazionale nellindividuare sinergie che possano permettere il mantenimento della proficiency delle componenti, sfruttando la disponibilit di tutte le piattaforme delle nazioni aderenti. - Maritime Capacity Building La Forza Armata riconosce limportanza fondamentale dellattivit di supporto condotta nei confronti delle Marine ricomprese nellarea di interesse strategico e, soprattutto, in quei contesti dove esiste un margine di crescita potenziale per le condizioni di Maritime Security. Il modello Africa Partnership Station (APS) a cui la FA contribuisce fattivamente dalla sua prima applicazione, appare come la realizzazione migliore. Infatti, sfruttando il seabasing come capacit abilitante e limpiego di Mobile Training Team (MTT) come strumento concreto, si conseguono, contemporaneamente, obiettivi di Naval Diplomacy, di Presenza e Sorveglianza e di flessibilit. In relazione alla citata positiva esperienza di APS, il consolidamento di una capacit nazionale di generare MTT, nei settori di possibile appetibilit delle Marine supportate riveste elevata priorit.M.M. | Linee guida del Capo di Stato Maggiore 18

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- Cooperazione interagenzia Tra i principali obiettivi da conseguire in tale settore vanno ricordati: - Il perseguimento del DIISM rappresenta una delle finalit essenziali; inoltre deve proseguire il costruttivo dialogo con la Federazione degli Armatori per sviluppare armonicamente misure di protezione dei traffici nazionali dalla pirateria e dal crimine marittimo. Pi in generale, la M.M. continuer a rendere disponibili le proprie capacit a favore degli altri Dicasteri, allo scopo di evidenziare la flessibilit innata di uomini e mezzi la c.d. dual usability e di far apprezzare pienamente lapporto positivo della F.A. nei confronti della societ civile. - Piani di Cooperazione I documenti in oggetto sintetizzano lo sforzo che la Difesa compie nei confronti delle Nazioni considerate a livello politico militare di interesse primario. In tale ambito la Marina Militare continua ad essere una delle Forze Armte pi attive. Le attivit di cooperazione proposte debbono rispondere ad obiettivi di sostenibilit ed effettiva utilit per il beneficiario finale; inoltre la loro condotta, una volta che il piano di cooperazione viene approvato, ha unelevata priorit nel contesto del calendario del Comando/Reparto.

8. IL PERSONALE La spesa per il settore del personale assorbe una percentuale del Bilancio della Difesa ben superiore al 50%, ponendo in risalto lesigenza di strumenti normativi che consentano di riequilibrare la consistenza dei ruoli Marescialli, Sergenti e Volontari in servizio permanente. Il taglio complessivo delle risorse, a suo tempo destinate al processo di professionalizzazione delle Forze armate, ha determinato per lanno 2011, per la Marina, un livello previsionale delle consistenze pari a 33.181 unit. Inoltre, le risorse annualmente destinate alle nuove assunzioni di personale civile sono state sensibilmente contratte15 e ci ha comportato unulteriore riduzione della consistenza di tale personale, che si attesta oggi a 10.470 unit. Per fronteggiare tale complesso scenario indispensabile perseverare con determinazione nella valorizzazione delle risorse residue ed necessario ricercare ulteriori economie di personale attraverso riordini efficaci dei Comandi/Enti della F.A. ed individuazione di soluzioni organizzative anche innovative. In tal senso si dovranno porre in essere le seguenti azioni: - rivalutazione della presenza sul territorio della Forza Armata16;

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Nella misura del 20% delle economie derivanti dalle cessazioni dellanno precedente. Alla luce della minore disponibilit di risorse umane, privilegiando interventi su specifici settori, non direttamente correlati allimpiego operativo, piuttosto che una generalizzata anemizzazione degli organici dei vari C.di/Enti.

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- monitoraggio attento dello sviluppo degli organici e delle consistenze del personale17; - attivazione graduale delle tabelle darmamento delle Unit FREMM18; - programmazione dellalimentazione dei ruoli, per i prossimi anni; - avvio del nuovo iter formativo dellUfficiale del Corpo di Stato Maggiore Ruolo normale (ad indirizzo scientifico-tecnico) procedendo, gi dallA.A. 2011-2012, alla riduzione dellalimentazione del Corpo delle Armi Navali; - proseguire nellopera di valorizzazione del personale civile attraverso: attivit di formazione funzionale ad ottimale impiego, con particolare riferimento alle attivit di sostegno alla componente operativa; affidamento di obiettivi ed incarichi, inclusi quelli tradizionalmente affidati a personale militare, al fine di valorizzare la capacit ed il merito, anche premiando, con gli opportuni sistemi di incentivazione, la qualit della prestazione lavorativa; - revisione delle tabelle organiche del personale civile; - ripianamento delle carenze di personale civile19; - valutazione di soluzioni organizzative volte a ridurre lesigenza organica di personale militare nella sede di Roma al fine di limitare il fenomeno del pendolarismo; - monitoraggio delle predisposizioni organizzative messe in atto in F.A. per consentire lo svolgimento delle attivit di mantenimento e controllo dellefficienza psico-fisica del personale; - minimizzare i trasferimenti da sede a sede.

a. La formazione La Formazione conferma a pieno la sua valenza strategica, in funzione della assoluta centralit dellelemento umano in tutte le attivit poste in essere dalla Forza Armata. Essa, nel suo complesso, dovr essere coerente con la modernizzazione dello strumento e la rapida evoluzione concettuale e dottrinale; in tale contesto, per la formazione di personale preparato, motivato e in possesso di elevata etica professionale, si confermano fondamentali le attivit di:17

Per una valutazione costante della possibilit di incrementare i reclutamenti previsti per il 2011, nel rispetto delle risorse assegnate in fase previsionale. 18 In sintonia con i programmi di consegna, garantendo la sostenibilit delle nuove posizioni anche mediante una graduale riduzione dellapprontamento delle Unit pi vetuste. 19 Attribuzione di maggiore priorit al personale tecnico da impiegare nel settore arsenalizio ed idrografico e dei fari.

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- educazione, intesa quale interiorizzazione dei principi e dei valori di riferimento; - istruzione, intesa quale acquisizione dei contenuti culturalmente e professionalmente necessari. Lobiettivo cui tendere quello di sviluppare unazione formativa costante ed estesa a tutti i campi: etico, militare, marinaresco, professionale e fisicosportivo. Per tale ragione, particolare attenzione dovr essere posta nella selezione, preparazione e motivazione degli Ufficiali e Sottufficiali impiegati quali istruttori (Ufficiali Sottordini e/o Sottufficiali Inquadratori) e docenti (Insegnanti e Istruttori), affinch la loro attivit risulti complessivamente sinergica e caratterizzata da un comune modus operandi. Parallelamente, tutto il personale degli Istituti di Formazione dovr operare e agire in modo coerente e sinergico con lo sforzo educativo posto in essere dal personale di governo e dal personale docente che, in caso contrario, ne risulterebbe completamente inficiato. Si rimarca la necessit di incrementare, a tutti i livelli, la conoscenza delle lingue estere, quale presupposto imprescindibile per affermare il ruolo internazionale delle Forze Armate anche attraverso lefficace integrazione del personale nei contesti multinazionali. Tale conoscenza deve essere acquisita dal personale durante il periodo di permanenza negli Istituti di Formazione. Nellambito delle attivit di e-learning a supporto della metodologia didattica, si dovr perseguire lo sviluppo di unorganizzazione di Forza Armata che integri la tradizionale formazione daula, e porti, da una parte, gli allievi ad acquisire ed elaborare le informazioni, partecipando a comunit di apprendimento integrative della realt universitaria, e, dallaltra, i docenti a rendere disponibili temi aggiornabili rapidamente e a migliorare costantemente lofferta formativa sulla base dei feedback dei discenti. Le attivit a carattere marinaresco, con particolare riferimento alle attivit veliche, mantengono un ruolo centrale nel processo formativo, quale imprescindibile requisito tecnico-professionale del personale della Marina Militare. Conseguentemente, si dovr porre in essere il massimo sforzo per creare negli allievi una cultura marinaresca sin dallinizio del processo formativo di base, considerando che ci rappresenta un momento fondamentale nella preparazione professionale del personale poich contribuisce a rafforzare motivazioni, confidenza con il mare e spirito di squadra. Si ribadisce lesigenza che tutti gli Istituti mantengano contatti diretti e continui con gli atenei di riferimento, in modo da sviluppare ogni collaborazione di interesse e, al tempo stesso, acquisire, con ogni possibile anticipo, informazioni su trasformazioni normative o procedurali del sistema universitario.

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Le attivit di formazione specialistica, dovranno continuare a fornire un adeguato livello di conoscenze professionali nellambito delle categorie/specialit di appartenenza, in modo da conferire alla fase formativa una connotazione pratica, alla quale sar poi agevole agganciare la successiva fase addestrativa specifica. In merito allattivit di cooperazione internazionale, sar confermata la frequenza dei corsi di alta valenza formativa e saranno rinnovate sia le iniziative consolidatesi nellambito del cosiddetto Military Erasmus (quali lattivit tra lAccademia Navale e lcole Navale), sia la partecipazione di Ufficiali frequentatori dei corsi presso lAccademia Navale alle campagne di istruzione a bordo di Unit navali di Marine estere. LIspettorato delle Scuole dovr continuare a monitorare il fenomeno vocazionale, nellottica di promuovere una diversificazione sociale, culturale e regionale degli arruolamenti, quale base di una opportuna differenziazione socio-geografica, con particolare attenzione alle aree di minore presenza della F.A., al fine di mantenere viva unampia ricchezza culturale ed ideativa, da sempre patrimonio peculiare della Marina Militare.

b. Limpiego Si stima che gli anni a venire continueranno ad essere caratterizzati oltre che dalla riduzione dei volumi organici della Forza Armata, anche dalla riduzione dei volumi finanziari per supportare la mobilit del personale. La riduzione degli organici rappresenter una grossa sfida per la Marina Militare, che ha lambizione di mantenere una presenza significativa in ambito interforze ed internazionale, senza ridurre lattuale livello delle Forze che esprimono capacit operativa. In tale ambito, occorrer compiere ogni possibile sforzo per realizzare economie dimpiego nellarea di Forza Armata, reimpiegando le risorse liberate per colmare almeno parzialmente le attuali carenze di assegnazione nellarea Tecnico/Operativa (T/O) interforze. Per quanto riguarda larea Tecnico/Amministrativa (T/A), alla luce della difficile situazione complessiva, si valuta che lobiettivo perseguibile sia quello del mantenimento dei livelli di assegnazioni attuali. Il bacino delle risorse umane impiegabili , di fatto, inferiore allesigenza definita dalle tabelle ordinative degli Enti, con tendenza negativa per larea interforze, ove la crescita della domanda in determinati settori non bilanciata da corrispondenti misure di compensazione organica. Al fine di non gravare ulteriormente sul bilancio generale dellimpiego sar previsto che:

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la frequenza dei corsi avvenga senza sostituzione nellincarico, con particolare riferimento ai Corsi di Specializzazione, al Corso Normale di Stato Maggiore ed al Corso Superiore di Stato Maggiore Interforze; le posizioni C.E. nei vari teatri operativi siano alimentate mediante la designazione di personale che non sar sostituito presso il Comando di appartenenza. In esito alle restrizioni di ordine finanziario ed ai maggiori oneri che deriveranno dal cambio sede delle nuove Unit, la mobilit del personale dovr essere limitata alle seguenti casistiche: assolvimento degli obblighi giuridici, alimentazione delle sedi meno gradite ma comunque ritenute prioritarie per la F.A. , con particolare riferimento agli Organi centrali situati nella capitale. La pianificazione dimpiego sar orientata a favorire, compatibilmente con i vincoli dettati dalle esigenze di crescita professionale e di sviluppo armonico delliter, lassolvimento degli obblighi giuridici ed il successivo reimpiego nella stessa sede ove il personale gi assegnato. Sar inoltre perseguita una maggiore permanenza negli incarichi, assumendo come valori minimi di riferimento il mandato triennale per i Comandi operativi proiettabili ed il mandato quadriennale per i rimanenti Comandi. Sar posta particolare attenzione nella ricerca di soluzioni dimpiego che contemperino le esigenze istituzionali con quelle riconducibili alla tutela sociale degli individui e del relativo nucleo familiare. A tale proposito prosegue lazione di riordino del patrimonio alloggiativo di servizio attraverso due linee di azioni principali: recupero del patrimonio esistente della F.A. ed alienazione di quello ritenuto non pi utile/conveniente ai fini istituzionali; attuazione del Piano pluriennale per lacquisizione di nuove unit alloggiative nelle sedi principali. Quanto sopra in linea con lattuazione dei recenti importanti interventi normativi in materia, cui la F.A. ha attivamente partecipato sia nella fase preparatoria che esecutiva; tra le novit pi significative di tali iniziative si sottolinea lintroduzione della tipologia di alloggio cosiddetto a riscatto che consentir al personale di acquistare alloggi di propriet a condizioni vantaggiose. A regime sar possibile, in sintesi, garantire al personale soggetto a maggiore mobilit lalloggio nelle sedi di destinazione in tempi ragionevolmente compatibili e coincidenti con i trasferimenti. Per quanto riguarda i criteri generali dimpiego, si pone laccento sui seguenti aspetti fondamentali: gli incarichi di Comando, Direzione e Vicedirezione rappresentano una tappa fondamentale per la crescita professionale degli Ufficiali e la valutazione per lavanzamento; il ricorso agli incarichi equipollenti sar subordinato al pieno impiego delle posizioni da Titolare esistenti; a tal fineM.M. | Linee guida del Capo di Stato Maggiore 23

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sar programmato lavvicendamento annuale presso i Comandi navali e lavvicendamento biennale presso i Comandi non imbarcati, le Direzioni e le Vicedirezioni; limpiego internazionale rappresenta il culmine di un percorso dimpiego che vede come requisiti irrinunciabili la conoscenza della lingua inglese e lesperienza maturata presso gli Organi centrali; considerato che limpiego allestero costituisce una tappa professionale di elevatissimo livello ed estrema gratificazione per il personale, il processo di designazione sar teso ad offrire tale opportunit in forma estesa e diversificata.

c. Il welfare Si sintetizzano, di seguito, le direttrici secondo cui la Marina Militare intende svolgere le attivit di supporto al personale: - sviluppare, nellambito della pi generale Politica del Personale, un efficace piano di supporto teso al miglioramento della qualit della vita attraverso interventi diretti ed una migliore forma di comunicazione interna, che consenta di mantenere informato il Personale stesso circa le iniziative in atto, i progetti, i servizi fruibili e le agevolazioni, dal momento dellincorporamento al collocamento in congedo; - proseguire nellelaborazione di pacchetti Welfare, prevedendo interventi diretti (con particolare riguardo alle fasce pi deboli) che tengano conto dei mutati contesti sociali, nonch del progressivo aumento della componente femminile. Con tale intento, sono stati realizzati gli Asili Nido della M.M. presso le tre principali Basi navali (Taranto, La Spezia ed Augusta), per venire incontro alle esigenze del personale con figli piccoli a carico;- proseguire nella sottoscrizione di apposite convenzioni, a condizioni

vantaggiose, di tipo previdenziale/assistenziale, che consentano al personale di disporre di uno strumento che possa attenuare potenziali situazioni di disagio e di difficolt economica.

d. Il supporto sanitario Nel settore dovr essere proseguita lopera di ottimizzazione dei servizi sanitari, iniziata nel 2007 a seguito della profonda rivisitazione della struttura territoriale promossa dalla Difesa. Lindirizzo del progetto di ristrutturazione mantiene la sua validit e dovr essere perseguito al fine di soddisfare le seguenti tre esigenze prioritarie: - assicurare il sostegno sanitario necessario al comparto operativo;

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- ottemperare alle incombenze della medicina del lavoro imposte dal D.Lgs. n. 81/08, per quanto attiene ai risvolti inerenti la medicina del lavoro e dalla SMD-FORM 003 (Direttiva per il mantenimento, laggiornamento ed il controllo dellefficienza psicofisica ed operativa del personale militare); - mantenere elevato il livello di efficienza psico-fisica di tutto il personale M.M. e, in tal modo, della prontezza operativa stessa della F.A., monitorando la salute del personale20 e garantendo la sorveglianza sanitaria di quello esposto a rischi professionali21.

9. LA LOGISTICA E IL SUPPORTO TECNICO Lattuale contesto impone la ricerca continua di soluzioni in grado di indirizzare il cambiamento. Ci assume ancora pi importanza nel settore della logistica per il quale richiesto, a tutti i livelli, un impegno particolare nel pervenire a tecniche e sistemi innovativi capaci di aumentare, o quantomeno conservare, il livello di efficienza dello strumento operativo sinora raggiunto. Pertanto, ogni elemento dorganizzazione, ciascuno per la propria sfera di competenza, dovr attuare e/o promuovere idee e opzioni capaci di produrre i risultati auspicati, tenuto conto che il settore della logistica, per i suoi caratteri di interdisciplinariet e trasversalit, pi di altri influenzabile e governabile da fattori soggettivi come esperienza, buon senso e capacit di interpretazione dei problemi da parte del singolo. A fattor comune, dovr essere rafforzato laspetto organizzativo della logistica, intesa nella sua accezione pi ampia: tradizionale (trasporti, magazzini, materiali), integrata (progettazione, manutenzione, configurazione) e di supporto alle operazioni (pianificazione, dispiegamento, sostegno). Prendendo spunto dalla recente emanazione del Piano Nazionale della Logistica, in cui la vocazione di marittimit del Paese manifestamente posta a fondamento delle ambizioni geopolitiche italiane, anche la logistica militare marittima dovr tenere conto di concetti come lintermodalit, la gestione specialistica delle filiere di supply chain, lintegrazione attraverso opportuni sistemi informativi in grado di rappresentare la tanto auspicata total asset visibility. Su questo ultimo aspetto, nel corso del 2011, al termine di apposito studio preliminare, dovr essere definita la strategia di lungo periodo della F.A., al fine di: - realizzare unarchitettura dinsieme dei sistemi info-logistici attualmente esistenti; - digitalizzare le aree tuttora non coperte o coperte parzialmente al fine di dotarsi di un sistema di reportistica di vertice (c.d. cruscotto direzionale) in grado di fornire real time o near-real time dati e informazioni utili al processo decisionale.In linea con la nuova normativa sulle periodicit delle visite collegiali didoneit al servizio. In tal senso stato avviato un piano di gestione territoriale della medicina del lavoro destinato ad andare a regime entro i prossimi due anni, cui sar affiancata limplementazione del protocollo di sorveglianza per gli ex esposti ad amianto.21

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Nei tradizionali settori logistici (vettovagliamento, vestiario, casermaggio, servizi generali, trasporti e carbolubrificanti), dovranno essere portati avanti gli sforzi di razionalizzazione, anche tenendo presenti le possibili sinergie interforze. Queste, qualora in grado di produrre reali e comprovabili economie di risorse e di personale e laddove non riducano i precedenti livelli di efficienza e prontezza operativa, dovranno essere perseguite e incentivate. Da questo punto di vista, dovr comunque essere sempre tenuta presente la peculiare configurazione del supporto logistico di F.A. il quale, dovendo sostenere uno strumento quadridimensionale e interamente proiettabile, dispone di una fascia intermedia (cd. logistica di aderenza marittima) di generatori di supporto che, erogando un servizio immediato e diretto allo strumento operativo, risultano ad esso indissolubilmente legati. Relativamente alla componente aerea, la dismissione degli SH-3D e degli AB-212 offre opportunit di recupero di risorse tramite il ricorso allistituto della permuta di beni e prestazioni, che, oltretutto, consente di evitare le spese derivanti dallalienazione del materiale. Inoltre, allo scopo di minimizzare per quanto possibile limpronta logistica e diluire limpiego delle risorse nel tempo, le acquisizioni dovranno essere ridotte al minimo, adottando il principio del just in time, mentre dovr essere perseguito il mantenimento in F.A. di capacit strategiche ai fini del supporto logistico, prevedendo il ricorso allIndustria Privata solo quando pi vantaggioso in termini di efficienza, efficacia e costo-efficacia. Il supporto tecnico allo Strumento navale costituisce il core-business dellattivit di supporto logistico navale ed pertanto essenziale che venga assicurato lo svolgimento del programma navale assegnato agli Stabilimenti di lavoro ed agli Enti Tecnici, continuando a garantire il pieno rispetto delle normative vigenti in materia di abitabilit, igiene e sicurezza. E in corso uno sforzo generale indirizzato al conseguimento di crescenti livelli di efficienza, efficacia ed economicit ed in tale ottica si dovranno completare/proseguire i progetti di seguito elencati: - linternalizzazione di attivit ora oggetto di contratto con lIndustria Privata, facendo in modo che gli interventi pi significativi possano diventare un on job training a favore del personale dipendente, realizzando un travaso di conoscenza e competenza che consenta, nel tempo, un accrescimento delle capacit delle maestranze; - la realizzazione di sistemi e metodi di lavoro basati su criteri applicativi chiari ed omogenei e sullimpiego di indicatori di performance in grado di misurare il rendimento del personale in maniera oggettiva e trasparente. Inoltre dovr proseguire lintensa azione di monitoraggio sia sulle attivit di natura infrastrutturale, sotto legida di GENIODIFE e delle Direzioni Generali Militari, sia di natura impiantistica, condotte dagli Arsenali su mandato di NAVARM, nellambito del Piano Brin che continua ad essere attivit strategica per il supporto navale. Per quanto attiene al servizio Fari, dovr proseguire lopera di ammodernamento degli assetti del Servizio Fari in particolare nelle sue componenti tecniche, organiche e infrastrutturali.M.M. | Linee guida del Capo di Stato Maggiore 26

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10. LA PROMOZIONE E LA PUBBLICA INFORMAZIONE La Comunicazione Istituzionale della Forza Armata, che si esplica a supporto delle funzioni strategiche individuate, continuer a basarsi su tre pilastri: la pubblica informazione, la promozione/immagine della F.A. e leditoria.

a. Pubblica Informazione (P.I.) Lattivit di P.I. dovr continuare ad essere orientata verso tutti gli organi di informazione nazionali ed internazionali, sia tradizionali che new media, allo scopo di documentare ed evidenziare il ruolo svolto dalla M.M. al servizio della sicurezza nazionale, mirando a suscitare consenso e apprezzamento sui fatti che attengono alla Forza Armata,. Si conferma anche lulteriore funzione primaria di mostrare la professionalit e le potenzialit dellistituzione, stimolando la domanda di lavoro qualificata (arruolamento dei giovani) e di presentare la stessa come unorganizzazione improntata alleccellenza. Lattivit dovr essere ulteriormente ampliata con riferimento alle peculiarit della M.M. nei seguenti settori: - difesa del territorio nazionale e degli interessi nazionali sul mare; - capacit di proiezione di forze aeronavali e anfibie per qualsiasi emergenza; - ruolo nel contrasto della pirateria e del terrorismo sul mare; - ruolo di naval diplomacy e cooperazione internazionale; - sviluppo di uno strumento aeronavale con forte valenza dual-use; - concorso in caso di calamit naturali e interventi di pubblica utilit. Inoltre andr evidenziata la centralit dei valori inalienabili su cui si fondano le tradizioni della Marina anche a fronte di un continuo processo di innovazione e modernizzazione. Ci necessita di adottare azioni e strategie di informazione che stimolino e incentivino nuove forme di veicolazione del messaggio, sempre pi veloci e svincolate dalla mediazione giornalistica, utilizzando larticolazione territoriale della P.I. della Forza Armata ed il social network Twitter. Tale aspirazione dovr essere armonizzata sempre pi efficacemente con le recenti riduzioni di risorse economiche destinate al settore, che rappresentano, al tempo stesso, sia un fattore di criticit che uno stimolo per la ricerca di nuove e pi efficienti iniziative d'informazione. Il particolare ambiente in cui opera la Forza Armata e l'unicit dell'attivit svolta costituiscono un vincolo che condiziona la rapida reperibilit delle immagini e delle testimonianze necessarie per una presenza tempestiva e puntuale sui media tradizionali. La tempestivit dell'informazione deve continuare a rappresentare un obiettivo prioritario per la pubblica informazione e per ogni componente della nostra Organizzazione.M.M. | Linee guida del Capo di Stato Maggiore 27

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b. Promozione Lattivit di immagine e promozione dovr proseguire prioritariamente nelle aree dove la presenza Marina meno persistente. In tal senso dovr essere sfruttato il potenziale di comunicazione integrata, costituita dalla Banda Musicale, dalla Mostra Istituzionale e dal Centro Mobile Informativo, cui dovr essere associato lo svolgimento di conferenze presso gli istituti scolastici superiori, eventualmente in sinergia e con il supporto di Istituzioni Pubbliche e private di rilevanza nazionale.

c. Editoria Nel settore delleditoria si confermano le scelte fin qui operate, volte a garantire adeguata diffusione al personale delle informazioni generali sulla Forza Armata, attraverso il Notiziario della Marina, anche nella sua versione on-line, e ad ingaggiare un ambito di natura pi specialistica attraverso i contenuti della Rivista Marittima e degli allegati tematici e delle pubblicazioni presenti e di prossima pubblicazione dellUfficio Storico della Marina.

11. FOOTPRINT E INFRASTRUTTURE In aderenza con le esigenze del vertice politico del Dicastero della Difesa per il contenimento della spesa corrente e dei costi di manutenzione degli immobili anche attraverso il ricorso agli strumenti normativi previsti dalla Legge n. 133/08 (alienazione, permuta, valorizzazione e gestione di immobili non pi utili per le esigenze istituzionali), gli obiettivi infrastrutturali della F.A. sono stabiliti nel conseguimento di una maggiore razionalizzazione e funzionalit del settore per accrescere/mantenere ad adeguato livello lefficienza e lefficacia delle strutture con una migliore dinamica degli oneri associati. In particolare sono state emanate specifiche direttive di medio-lungo termine allo scopo di razionalizzare la presenza della F.A. nelle sedi di Taranto-Brindisi, della Spezia, di Augusta e di Venezia attraverso: - la riduzione dei beni in uso a quanto necessario; - il mantenimento nelle zone urbane solo di quanto indispensabile per la visibilit istituzionale; - incremento dellefficienza e dellefficacia delle infrastrutture a supporto dello strumento aeronavale mediante lammodernamento/costruzione delle strutture di supporto operativo alle Unit Navali per lormeggio delle navi di recente/prossimo ingresso in servizio;

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- la razionalizzazione/re-distribuzione dei mezzi utilizzati per il supporto logistico portuale, pianificando lammodernamento del parco esistente; - lammodernamento delle infrastrutture, privilegiando soluzioni che consentano la massima riduzione delle spese di manutenzione nel ciclo di vita; - la riduzione delle servit militari. Dal citato processo di razionalizzazione si renderanno disponibili cespiti non pi utili ai fini istituzionali, che dovranno essere valorizzati ai sensi dellart. 14 bis comma 3 della L. n. 133/08 mediante opportuni Protocolli di Intesa e successivi Accordi di Programma con Enti/istituzioni locali (con il Comune della Spezia gi stato sottoscritto un Protocollo dIntesa il 15 maggio 2009) al fine di ottenere in contropartita lavori da eseguire sul parco infrastrutturale, nonch rilocazione di funzioni a condizioni vantaggiose per la F.A.. Deve proseguire, inoltre, il programma per la ristrutturazione degli Arsenali e degli Stabilimenti di lavoro M.M. (Piano Brin), in collaborazione con il Ministero dello Sviluppo Economico e la consulenza dellAgenzia Invitalia nellambito di un apposito Protocollo di Intesa stipulato tra lA.D., il Ministero dello Sviluppo Economico e Invitalia in data 31 luglio 2009. Nellambito delle attivit di supporto operativo: prevedere un piano di acquisizione di Mezzi Navali Minori (tra cui rimorchiatori, bettoline per il trasporto di combustibili, mezzi per attivit portuali) e materiali a corredo degli ormeggi nelle basi navali (passetti, respingenti, boe dormeggio) per lammodernamento del parco esistente. Dette attivit sono volte alla razionalizzazione/ridistribuzione dei mezzi utilizzati per il supporto logistico portuale; porre in atto iniziative tese a supportare le Basi Navali tramite investimenti per lammodernamento ed il mantenimento in efficienza delle Centrali Elettriche presenti nei principali sorgitori allo scopo di assicurare adeguata alimentazione elettrica in banchina per le unit in linea o di prossimo ingresso in servizio; perseguire ogni possibile sinergia con tutti gli E.E.dO.O. interessati (Navarm, Navispelog, AID) allo scopo di accelerare il processo di alienazione delle exUnit Navali in disarmo.

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Nellambito della politica energetica, della tutela ambientale e della prevenzione degli infortuni sul lavoro, si dovranno perseguire i seguenti obiettivi: ottimizzazione di tutte le risorse disponibili e abbattimento dei consumi energetici e idrici, attraverso lindividuazione e la correzione degli sprechi ed il ricorso a fonti rinnovabili, allo scopo di contribuire agli obiettivi nazionali di contenimento del fabbisogno energetico e di rispetto dellambiente. In questo ambito sono in itinere le seguenti iniziative: la costituzione (come da D.lgs n10 del 9/01/1991 Norme attuative al Piano Energetico Nazionale) di una struttura organizzativa di F.A. dedicata oltreM.M. | Linee guida del Capo di Stato Maggiore 29

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allabbattimento dei costi anche al risparmio energetico nonch alla definizione di un piano programmatico per limplementazione di impianti dedicati alla produzione di energia da fonti rinnovabili e alla rinegoziazione dei contratti di fornitura di energia elettrica. In particolare prevista listituzione della figura dellEnergy Manager (Responsabile per lenergia), incarico associato ad una formazione specifica, che dovr gestire le fonti energetiche (energia elettrica, acqua, gas, gasolio, etc.); nellambito del programma di finanziamento promosso dal Ministero dello Sviluppo Economico denominato POIN (Programma Operativo Interregionale) Interventi a sostegno della produzione di energia da fonti rinnovabili, nellambito dellefficientamento energetico degli edifici e utenze energetiche pubbliche o ad uso pubblico. Per il periodo 2010 2013, in corso il processo di individuazione dei possibili siti, compresi tra quelli in consegna alla F.A., in particolare nelle regioni Puglia e Sicilia, da proporre come sedi di progetti pilota nellimplementazione di sistemi di produzione elettrica da fonti rinnovabili, nonch di miglioramento dellefficienza energetica delle infrastrutture presenti, nonch limplementazione di sistemi di produzione di energia da fonti alternative (solare) conto energia 2011/2013 finalizzato al contenimento del costo energetico della M.M.; aggiornamento costante della normativa in materia di tutela del lavoro, modo garantire il supporto normativo e dindirizzo agli Enti/Comandi di F.A..

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Pi specificamente per quanto riguarda la distribuzione del personale nei poli geografici sui quali si articola la FA, deve continuare lopera di identificazione e soppressione delle posizioni tabellari non strettamente necessarie, realizzando accorpamenti di funzioni e ricercando, unitamente alla Difesa, di portare avanti quei processi di interforzizzazione mirati a realizzare risparmi di risorse, umane e finanziarie. In questottica, assume valenza lipotesi del trasferimento delle attivit per la selezione dei VFP1 da Maricentro Taranto alla sede di La Spezia, dove sono disponibili idonee strutture logistiche ed il necessario supporto sanitario.

12. LE SFIDE FUTURE Il quadro internazionale che ha preso avvio nel decennio scorso continua ad essere caratterizzato da una fase di elevata dinamicit. Il cambiamento che si profila negli anni a venire va interpretato con lungimiranza, evitando soluzioni palliative che portino a procrastinare le scelte sostanziali che ci si pongono innanzi. Soluzioni di esclusiva natura formale renderebbero, poi, necessarie scelte pi difficili, con un impatto potenzialmente ancor pi controproducente per la Forza Armata. In primis, la struttura territoriale dovr essere oggetto di unattenta valutazione indirizzata ad identificare le aree ed i siti che andranno a costituire lossatura della Forza Armata sul territorio nel prossimo futuro. In maniera discendente, occorrer ottenere che i poli individuati siano idonei ed in grado di sostenere, negli anni a venire, sia lo strumento, che il personale. Il processo di razionalizzazione che staM.M. | Linee guida del Capo di Stato Maggiore 30

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interessando lintero comparto della Difesa, infatti, porter irreversibilmente a successive diminuzioni dellimpronta territoriale nonch alla ulteriore contrazione dellarruolamento e dei volumi generali del personale. A tal proposito, il concetto di localizzazione geografica ha perso in buona parte di significato nellera della connettivit totale, soprattutto quando parliamo di distanze tra strutture organizzative di una stessa realt. Di conseguenza, la policy di distribuzione territoriale dovr tener principalmente conto delle esigenze di supporto allo strumento operativo, inteso come linsieme inscindibile di mezzi e personale, cui si sommano le legittime esigenze proprie di questultimo, anche in relazione alla vita personale e familiare. In aggiunta alla citata revisione territoriale, la Difesa ha avviato uno studio mirato allottimizzazione dei processi di lavoro nellambito degli SS.MM.. Il tentativo quello di identificare e correggere duplicazioni e disorganizzazioni attraverso lanalisi delle interrelazioni, dei processi di lavoro e della distribuzione del carico di lavoro. gli esiti di tale studio e le verosimili implicazioni non sono al momento chiaramente identificabili. Allo scopo di reagire adeguatamente e tempestivamente alle direttive che SMD riterr necessario ipartire, occorre che, sin dora, ogni elemento di organizzazione revisioni criticamente al suo interno lorganizzazione, i processi di lavoro e le attivit, in unottica tesa alla salvaguardia delle funzioni vitali e a fare meglio con meno. Relativamente allo strumento operativo, prioritaria, la necessit di coniugare output qualitativamente adeguato con la scarsit di risorse per laddestramento, la manutenzione e lapprontamento dello stesso. In questo contesto, si impone la necessit di fare ricorso ad ogni ausilio che lo sviluppo tecnologico pu fornire per sviluppare forme di addestramento sintetico, che assieme allattivit di modelling e simulation dovranno consentire di incrementare il risparmio e la qualit nelle specifiche funzioni. In merito alle sfide imposte dallambiente esterno, imperativo continuare nel processo, coordinato dalla Difesa, teso a sviluppare soluzioni tecniche ed organizzative affinch le attivit delle Forze Armate nel cyber space domain vengano protette adeguatamente, tramite lo sviluppo di efficaci misure e sistemi di protezione. A questo scopo si dovr completare a breve lorganizzazione di F.A. e contestualmente dovr nascere un processo di divulgazione informativa della minaccia ed il conseguente addestramento allimpiego dei sistemi di prevenzione e reazione. Levoluzione dello scenario, con il sorgere di nuovi attori e nuove minacce, presenta ulteriori sfide a cui lo strumento dovr trovare adeguate risposte. La minaccia missilistica balistica rappresenta una realt, riconosciuta come tale anche nel recente Concetto Strategico NATO, che pu minare sostanzialmente la sicurezza regionale. Le Unit navali possono contribuire efficacemente al suo contrasto attraverso lulteriore sviluppo di alcune capacit peculiari gi disponibili sulle nuove costruzioni. Infatti, la mobilit delle forze navali, coniugata con le pi recenti capacit di scoperta ed ingaggio, rappresentano un decisivo valore aggiunto allo sviluppo di una capacit TBMD in ambito nazionale.M.M. | Linee guida del Capo di Stato Maggiore 31

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Lesperienza ci ha confermato che la minaccia pu colpire sul mare o sfruttare il mare per proiettarsi verso obiettivi costieri e terrestri. E quindi essenziale rafforzare la capacit di conoscere dettagliatamente tutto quello che avviene nellambiente marino per intervenire prontamente e pi efficacemente.. Il processo in corso per la modernizzazione del network di sorveglianza marittima attraverso il completamento della sostituzione dei sensori della rete radar costiera - deve perfezionarsi con la realizzazione del Maritime Situational Awareness Centre presso il Comando in Capo della Squadra Navale. Questo, oltre ad agevolare la direzione dello strumento nello svolgimento delle missioni, deve valorizzare in maniera definitiva il ruolo della Marina Militare nel settore della sorveglianza marittima, che dovr garantire a tutti gli utenti nazionali la migliore situazione informativa attraverso lelaborazione dei propri dati e di quelli forniti delle altre Amministrazioni coinvolte. Roma, settembre 2011 IL CAPO DI STATO MAGGIORE DELLA MARINA

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