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teoria e tecnica delle fondazioni superficiali secondo l'approccio geotecnico
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2
- Lezione 8 –
A. Fondazioni superficiali: requisiti di progetto
B. Tipologie di fondazioni superficiali
C. Carico limite delle fondazioni superficiali (soluzione di
Terzaghi, coefficienti di forma)
D. Carico limite delle fondazioni superficiali in condizioni non
drenate e in condizioni drenate
E. Verifiche nei confronti degli stati limite ultimi per la
progettazione geotecnica (DM. 14.01.2008)
F. Verifiche agli stati limite ultimi per le fondazioni superficiali
(DM. 14.01.2008)
6
FONDAZIONE: è quella parte di una struttura a
diretto contatto con il terreno, al quale vincola
stabilmente la struttura stessa ed al quale
trasmette i carichi su di essa agenti nel
rispetto di determinati requisiti di progetto.
Carichi agenti nella struttura in elevazione: dell’ordine di
molti MPa; carichi unitari sopportabili dai terreni di
fondazione: dell’ordine delle decine o centinaia di
kPa
La struttura di fondazione ripartisce le sollecitazioni
provenienti dalla struttura in elevazione su una
superficie sufficientemente grande da assicurare il
rispetto di determinati requisiti
7
• Requisiti da soddisfare nel progetto geotecnico delle fondazioni:
- sicurezza rispetto ad un fenomeno di rottura per CARICO
LIMITE dei terreni di fondazione (la fondazione deve determinare
nel terreno uno stato tensionale sufficientemente lontano da
quello che produce rottura);
- limitazione degli SPOSTAMENTI assoluti e differenziali a valori
compatibili con la STATICA e la FUNZIONALITA’ della struttura in
elevazione;
8
• Altri requisiti:
- lo stato di sforzo nella struttura di fondazione deve essere
compatibile con i requisiti strutturali riguardanti la resistenza dei
materiali, l’insorgere di stati di fessurazione, la durabilità;
- deve essere garantito che la soluzione in progetto sia
realizzabile in modo sicuro e, per quanto possibile, agevole;
- la soluzione in progetto deve rispondere anche a criteri di
economicità.
9
Per soddisfare tali requisiti, il progetto di una fondazione deve tener conto di:
Considerazioni generali: Requisiti di progetto
fattori connessi al terreno di fondazione (i.e., stratigrafia, caratteristiche meccaniche del terreno, presenza e regime delle acque sotterranee, situazioni particolari quali fenomeni franosi, di subsidenza etc.);
fattori connessi all’opera in progetto (i.e, tipologia, forma, dimensioni, carichi permanenti ed accidentali, materiali);
fattori ambientali (i.e., morfologia del terreno, regime delle acque superficiali, presenza e caratteristica di altri manufatti e sottoservizi, fattori climatici e azioni sismiche).
10
FASI DI PROGETTO DELLE FONDAZIONI
Considerazioni generali: Requisiti di progetto
1. Caratterizzazione geotecnica del sottosuolo (indagini geotecniche in sito ed
in laboratorio, modello geotecnico del sottosuolo - e.g.: c’, ϕ’).
2. Analisi dei carichi esercitati dalla sovrastruttura (carichi fissi,
sovraccarichi, carichi dinamici o ciclici).
3. Scelta del tipo di fondazione e della profondità del piano di posa.
4. Verifica della stabilità del complesso terreno-fondazione (calcolo del
carico limite di rottura).
5. Verifica del comportamento in esercizio (calcolo dei cedimenti assoluti e
differenziali).
6. Studio delle modalità esecutive (scavi, abbassamenti di falda etc.).
7. Piano dei controlli in corso d’opera (monitoraggio etc.).
8. Computo metrico e preventivo di spesa.
11
Normativa e raccomandazioni
• D.M. 14.01.2008 “Norme tecniche per le costruzioni”.
• Circolare interpretativa n. 617 del 2.02.2009 “Istruzioniper l'applicazione delle «Nuove norme tecniche per le costruzioni» di cui al decreto ministeriale 14 gennaio 2008. (GU n. 47 del 26-2-2009 - Suppl. Ordinario n.27) ”.
Un complesso di raccomandazioni più specifiche , anche senza alcun carattere di legge, sono le “Linee Guida”, pubblicate dall’Associazione Italiana di Geotecnica (AGI, 2005).
12
Considerazioni generali: Tipologie di fondazione
Si distinguono due tipologie di fondazione:
fondazione Superficiale o Diretta
Il rapporto fra la profondità del piano di posa D e la sua larghezza in pianta B risulta minore o non molto maggiore dell’unità
fondazione Profonda o Indiretta
Lo stesso rapporto, L/d, è molto maggiore dell’unità
14
• Le strutture di fondazione vengono realizzate quasi sempre in
c.a., anche per strutture in elevazione in muratura o in acciaio
• Le forme più comuni sono il plinto isolato, la trave rovescia, la
platea
Fondazioni Superficiali: Tipologie
Graticcio di travi
Platea
Graticcio di travi
Platea
15
Fondazioni Superficiali: Tipologie• Il PLINTO ha generalmente forma in pianta isometrica (quadrata,
poligonale, circolare); in presenza di significative eccentricità dovute ai carichi permanenti può avere forma rettangolare
• Forma a parallelepipedo
(no a tronco di piramide)
• Sottoplinto in calcestruzzo magro,
collegamento fra i plinti mediante travi
16
Fondazioni Superficiali: Tipologie
• Si ricorre alla TRAVE ROVESCIA anche quando i pilastri sono disposti lungo un allineamento con interasse relativamente ridotto e le caratteristiche del terreno sono tali che i possibili plinti di fondazione risultano molto ravvicinati
• Collegamento trasversale mediante cordoli; reticolo di travi rovesce
17
Fondazioni Superficiali: Tipologie
• Si ricorre alla PLATEA anche quando l’area di impronta del reticolo di travi rovesce eccede il 50 ÷ 60 % dell’area di impronta dell’edificio
• Funzione di impermeabilizzazione
Tipi strutturali di platee di fondazione:
A. piastra a spessore costante;
B. piastra con spessore incrementato sotto i plinti;
C. piastra nervata inferiormente;
D. piastra nervata superiormente;
E. piastra a fungo;
F. piastra scatolare.
18
• Nel passare da plinto isolato a trave rovescia, a graticcio di travi
a platea si determina quanto segue:
⇒ Aumenta l’area della fondazione e dunque si riduce la pressione
trasferita al terreno;
⇒ Aumenta la rigidezza della fondazione, rendendo la struttura meno
sensibile ad eventuali cedimenti differenziali.
Spesso questo secondo effetto risulta più importante del primo ed è
quello che determina la scelta della tipologia di fondazione
19
Scelta del piano di posa
Tutti gli elementi di una fondazione è auspicabile che vengano impostati ad un unico livello, sia per motivi di sicurezza durante le costruzione, sia per un migliore comportamento in esercizio.
La profondità del piano di posa della fondazione deve essere scelta e giustificata in relazione alle caratteristiche e alle prestazioni della struttura in elevazione, alle caratteristiche del terreno e alle condizioni ambientali.
Deve avere profondità tale da:
1. Superare lo strato superficiale di terreno vegetale ed eventuali terreni con caratteristiche scadenti;
2. Superare lo strato di terreno soggetto all’azione del gelo o a variazioni stagionali del contenuto in acqua (per le regioni italiane, dell’ordine di uno o due metri);
3. Mettersi al sicuro dall’azione delle acque superficiali.
21
3qqFS
es
lim ≥=
( )es cls fond r int erro w wNq h D h zBL
γ γ γ= + + − −
Il complesso terreno-fondazione è verificato rispetto ad una rottura per carico limite quando il rapporto tra carico limite qlim e carico di esercizio qes è tale che (Art. C.4.2 del D.M. 11.03.88):
Il rapporto FS rappresenta il coefficiente di sicurezza globale.
Fondazioni Superficiali: Verifica del carico limite
22
Fondazioni Superficiali: Verifica del carico limite
• Vecchia normativa coefficiente di sicurezza globale:
in cui Ek (azioni o effetto delle azioni) ed Rk (resistenza del sistema) sono i valori caratteristici ed F è il coefficiente (o fattore) di sicurezza (globale).
kk
REFS
≤
• Nuova normativa coefficienti di sicurezza parziali:
in cui i valori caratteristici Ek ed Rk sono trasformati in valori di calcolo Ed ed Rdattraverso i coefficienti parziali γ.
kd A k d
M
RE E Rγγ
= ≤ =
23
Metodo dei coefficienti di sicurezza parziali
• Nuova normativa uso coefficienti di sicurezza parziali per introdurre margini di sicurezza determinati con metodi probabilistici, sulle:• azioni• parametri di resistenza dei materiali• (geometria)
Non considera però altre fonti di incertezza:- distribuzione pressioni interstiziali- modello di sottosuolo- schematizzazione del problema (1D, 2D)- …
24
Fondazioni Superficiali: Verifica del carico limite
Il carico limite di rottura (qlim= Rk/A) di una fondazione superficiale può essere raggiunto secondo due principali meccanismi di collasso :
Rottura Generale
Rottura per Punzonamento
25
• Calcolo del carico limite qlim per rottura generale
Fondazioni Superficiali: Verifica del carico limite
• si verifica nei terreni poco compressibili (sabbie addensate, argille consistenti);• è caratterizzata dalla formazione di superfici di scorrimento ben definite che si estendono fino in superficie;• il terreno sottostante la fondazione viene spinto verso il basso e lateralmente e quello posto ai lati si solleva (rotazione della fondazione);• il valore del carico limite risulta chiaramente individuato come punto di massimo della curva carichi-cedimenti.
w
w
ww
w
26
1. Rottura generale
2. Fondazione nastriforme indefinita (deformazione piana)
3. Terreno a comportamento rigido-plasitico con criterio di rottura alla Mohr-Coulomb (τf = c' + σ' tag φ‘)
4. Sulla fondazione agiscono carichi verticali centrati
5. Piano campagna e piano di posa orizzontali
6. Terreno omogeneo
Rottura Generale: Formula trinomia di Terzaghi (1943)
Fondazioni Superficiali: Verifica del carico limite
27
• Carico Limite o capacità portante
• c = coesione (c = cu a B.T., c = c’ a L.T.)
• Nc, Nγ, Nq coefficienti di capacità portante dipendenti da φ (φ=0 a B.T., φ=φ’ a L.T.)
lim 2 112c qq c N B N D Nγγ γ= ⋅ + ⋅ ⋅ + ⋅ ⋅
Rottura Generale: Formula trinomia di Terzaghi (1943)
Fondazioni Superficiali: Verifica del carico limite
28
Rottura Generale: Formula trinomia di Terzaghi (1943)
Fondazioni Superficiali: Verifica del carico limite
29
• sc, sγ, sq sono coefficienti di forma
lim 2 112c qc qq c N B Ns s sD Nγγγ γ= ⋅ ⋅ + ⋅ ⋅ ⋅ + ⋅ ⋅ ⋅
Rottura Generale: Formula trinomia di Terzaghi (1943)
Fondazioni Superficiali: Verifica del carico limite
Forma della fondazioneL’ipotesi di fondazione nastriforme è rimossa aggiungendo i coefficienti correttivi sc , sγ e sq che permettono di estendere il calcolo del carico limite al caso di fondazioni quadrate o circolari.
0.80.61.0sγ
1.31.01.0sq
1.31.31.0sc
QuadrataCircolareNastriformeFondazione
30
Rottura Generale: Formula trinomia di Terzaghi (1943)
Fondazioni Superficiali: Verifica del carico limite
Carico eccentricoL’ipotesi di carico centrato è aggirata tenendo conto di una fondazione equivalente di dimensioni ridotte B' x L'.
' 2' 2
B
L
B B eL L e
= −= −
O = Baricentro aria d’impronta della fondazione
C = Punto di applicazione della risultante dei carichi applicati alla fondazione
31
8.D
Carico limite delle fondazioni superficiali in
condizioni non drenate e in condizioni
drenate
32
• Per i terreni a grana fine in condizioni NON DRENATE: analisi intensioni totali
cN 5.70 0
! 1
u
TOT q
c cN
Nγϕ
γ γ
⎧= =⎧⎪⎪ = =⎨ ⎨
⎪ ⎪= =⎩ ⎩
lim 15.7 1uq c Dγ= ⋅ + ⋅ ⋅
Rottura Generale: Formula trinomia di Terzaghi (1943)
Fondazioni Superficiali: Verifica del carico limite
33
• Per tutti i terreni in condizioni DRENATE: analisi in tensioni efficaci
⎪⎩
⎪⎨
⎧
⎪⎩
⎪⎨
⎧
−====
q
c
w N
' di funzione NN
''
'ccϕ
γγγγϕϕ γ
Rottura Generale: Formula trinomia di Terzaghi (1943)
Fondazioni Superficiali: Verifica del carico limite
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• Per superficie di falda al piano campagna:
lim c 1 q 21q c ' N ' D N B ' N2 γγ γ= ⋅ + ⋅ ⋅ + ⋅ ⋅
p.c = p.f
' '
' ' '
Rottura Generale: Formula trinomia di Terzaghi (1943)
Fondazioni Superficiali: Verifica del carico limite
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• Per superficie di falda compresa tra il piano campagna e il piano di posa:
'lim c 1 1 q 2
1q c ' N a (D a) N B ' N2 γγ γ γ⎡ ⎤= ⋅ + ⋅ + − ⋅ + ⋅ ⋅⎢ ⎥⎣ ⎦
Rottura Generale: Formula trinomia di Terzaghi (1943)
Fondazioni Superficiali: Verifica del carico limite
p.fp.c
' '
' ' '
a p.fp.fp.c
' '
' ' '
a p.fp.fp.c
' '
' ' '
a p.f
36
• Per superficie di falda al piano di posa:
• Per superficie di falda a profondità maggiore di D+B
lim c 1 q 21q c ' N D N B ' N2 γγ γ= ⋅ + ⋅ ⋅ + ⋅ ⋅
lim c 1 q 21q c ' N D N B N2 γγ γ= ⋅ + ⋅ ⋅ + ⋅ ⋅
Rottura Generale: Formula trinomia di Terzaghi (1943)
Fondazioni Superficiali: Verifica del carico limite
p.p = p.f' ' '
p.p = p.f' ' '
37
Rottura Generale: Formula trinomia di Terzaghi (1943)
Fondazioni Superficiali: Verifica del carico limite
Nota 1 In condizioni di L.T. la qlim è una funzione lineare della larghezza B della fondazione. In condizioni di B.T. questa dipendenza decade. In generale, non esiste una σamm del terreno.
38
Rottura Generale: Formula trinomia di Terzaghi (1943)
Fondazioni Superficiali: Verifica del carico limite
Nota 2 La dipendenza lineare che a L.T. lega la qlim alla dimensione B della fondazione è verificata da Terzaghi solo per B ≤ 3 m (fondazioni raccolte di piccole dimensioni). Spesso per B > 3 m il meccanismo di rottura ipotizzato da Terzaghi(rottura generale) non è più valido, è infatti probabile che quello mobilitato sia quello di punzonamento.
39
Rottura Generale: Formula generalizzata di Brinch-Hansen (1970)
Fondazioni Superficiali: Verifica del carico limite
In tensioni efficaci (L.T.)
lim
1
2
'
12
c c c c c c
q q q q q q
q c N s d i b gD N s d i b g
B N s d i b gγ γ γ γ γ γ
γ
γ
= ⋅ ⋅ ⋅ ⋅ ⋅ ⋅′+ ⋅ ⋅ ⋅ ⋅ ⋅ ⋅ ⋅
′+ ⋅ ⋅ ⋅ ⋅ ⋅ ⋅ ⋅ ⋅
Coefficienti di carico limite: ( )
( )( )
11
1
1 5 1
sen exp tgsen
ctg
. tgγ
ϕ π ϕϕ
ϕ
ϕ
′+ ′=′−
′= −
′= −
q
c q
q
N
N N
N N
40
Rottura Generale: Formula generalizzata di Brinch-Hansen (1970)
Fondazioni Superficiali: Verifica del carico limite
Coefficienti di forma:1
1
1 0 4
tg
.γ
ϕ
= +
′= +
= −
qc
c
q
N BsN LBsL
BsL
B x Ldimensioni della fondazione
Coefficienti di profondità del piano di posa:
( )2
1 0 4
1 2 11
.
tg sen
γ
ϕ ϕ
= + ⋅
′ ′= + ⋅ − ⋅
=
c
q
d k
d kd
1
1arctg
⎧ ≤⎪⎪= ⎨⎛ ⎞⎪ >⎜ ⎟⎪ ⎝ ⎠⎩
D DperB Bk
D DperB B
41
Rottura Generale: Formula generalizzata di Brinch-Hansen (1970)
Fondazioni Superficiali: Verifica del carico limite
Coefficienti di inclinazione del carico:
5
5
11
1 0 5
1 0 7
.ctg '
.ctg 'γ
ϕ
ϕ
−= −
−
⎡ ⎤= − ⋅⎢ ⎥+ ⋅ ⋅⎣ ⎦
⎡ ⎤= − ⋅⎢ ⎥+ ⋅ ⋅⎣ ⎦
qc q
q
qa
a
ii i
N
HiV A c
HiV A c
( )/ 0
2/ . .:3
a ac adesione fondazione terreno c c
attrito efficace fondazione terreno e gδ ϕ
′− < <
⎛ ⎞′− ⎜ ⎟⎝ ⎠
In presenza di carico inclinato si deve eseguire la verifica allo scorrimento orizzontale della fondazione: ( tg )≤ ⋅ + ⋅ δaH c A V
Nota: 0 < iq e iγ ≤ 1. Non usare i coefficienti ii assieme a quelli si.
42
Rottura Generale: Formula generalizzata di Brinch-Hansen (1970)
Fondazioni Superficiali: Verifica del carico limite
Coefficienti di inclinazione del piano di posa:
( )211tg
tg
γ
η ϕ
ϕ
′= −
−= −
′
=
q
qc q
c
q
bb
b bN
b b
Nota: A meno di specifica indicazione (°), gli angoli si intendono espressi in radianti.
Coefficienti di inclinazione del piano campagna:
( )
1147
1 0 5. tgγ
β
β
= −
= = −
c
5q
g
g g
43
Rottura Generale: Formula generalizzata di Brinch-Hansen (1970)
Fondazioni Superficiali: Verifica del carico limite
In tensioni totali (B.T.)
0 0 0 0 0 0 01lim γ= ⋅ ⋅ ⋅ ⋅ ⋅ ⋅ + ⋅ ⋅u c c c c c c qq c N s d i b g D N
dove:
0 0
0
0
22 5 14 0 5 0 5 1 13
21 12
21 0 2 12
1 0 4
. . .
.
.
π α α
ηπβ
π
⎛ ⎞= + = = + − = ≤ ≤⎜ ⎟⋅ ⎝ ⎠
= = −+
= + = −+
= + ⋅
c c a ua
0q c
0c c
0c
HN i c c conA c
N b
Bs gL
d k
44
Rottura Generale:
Fondazioni Superficiali: Verifica del carico limite
Carico limite su terreni stratificati
In presenza di terreno stratificato il meccanismo di rottura può interessare più di uno strato. Nel caso di terreno caratterizzato da 2 STRATI, si possono distinguere i seguenti casi:
45
Rottura Generale:
Fondazioni Superficiali: Verifica del carico limite
Carico limite su terreni stratificati
1. se il meccanismo di rottura interessa solo lo strato 1 il carico limite ècalcolato con riferimento al solo strato 1:
2. se il meccanismo di rottura interessa entrambi, il carico limite ècalcolato con riferimento a ciascuno di essi, e solo il peggiore èutilizzato per la verifica di stabilità:
( )1lim lim= stratoq q
( ) ( )1 2lim lim limmin ,⎡ ⎤= ⎣ ⎦
strato stratoq q q
CASO 1: Strato 1 e 2 con resistenza confrontabile
46
Rottura Generale:
Fondazioni Superficiali: Verifica del carico limite
Carico limite su terreni stratificati
Il carico limite utilizzato per la verifica di stabilità è quello relativo allo strato 1:
( )1lim lim= stratoq q
CASO 2: Strato 1 con resistenza inferiore allo strato 2
47
Fondazioni Superficiali: Verifica del carico limite
Nota 2 Anche in questo caso, la dipendenza lineare che a L.T. lega la qlim alla dimensione B della fondazione è verificata solo per B ≤ 3 m (fondazioni raccolte di piccole dimensioni). Spesso per B > 3 m il meccanismo di rottura generale non è più valido, èinfatti probabile che quello mobilitato sia quello di punzonamento.
Rottura Generale:Tutte le formule
48
8.E
Verifiche nei confronti degli stati limite ultimi
per la progettazione geotecnica
(DM. 14.01.2008, Cap. 6)
49
Cosa è uno Stato Limite?
È la condizione superata la quale la struttura non soddisfa più le esigenze per le quali è stata progettata.
Stato Limite Ultimo (SLU):
crolli, perdite di equilibrio e dissesti gravi, totali o parziali, che possano compromettere l’incolumità delle persone ovvero comportare la perdita di beni, ovvero provocare gravi danni ambientali e sociali,ovvero mettere fuori servizio l’opera.
Stato Limite di Esercizio (SLE):
tutti i requisiti atti a garantire le prestazioni previste per le condizioni di esercizio.
50
Stati Limite Ultimi
a) EQU: lo stato limite di equilibrio come corpo rigido.
b) STR: lo stato limite di resistenza della struttura compresi gli elementi di fondazione.
c) GEO: lo stato limite di resistenza del terreno.
Metodo dei coefficienti di sicurezza parziali
51
OPERE DI FONDAZIONE (§6.4)FONDAZIONI SUPERFICIALI (§6.4.2)
Verifiche agli stati limite ultimi (SLU, § 6.4.2.1 )
Nelle verifiche di sicurezza devono essere presi in considerazione tutti i meccanismi di stato limite ultimo, sia a breve sia a lungo termine.
Le verifiche devono essere effettuate almeno nei confronti dei seguenti stati limite:
- SLU di tipo geotecnico (GEO)- collasso per carico limite dell’insieme fondazione-terreno- collasso per scorrimento sul piano di posa- stabilità globale
-SLU di tipo strutturale (STR)-raggiungimento della resistenza negli elementi strutturali,
52
Per ogni stato limite ultimo deve essere rispettata la condizione (§6.2.3.1):
d dE R≤
; ;
1 ; ;
kd F k d
M
kd F k d
R M
XE E F a
XR R F a
γγ
γγ γ
⎡ ⎤= ⋅⎢ ⎥
⎣ ⎦
⎡ ⎤= ⋅⎢ ⎥
⎣ ⎦
Valore di progetto dell’azione o dell’effetto dell’azione
Valore di progetto della resistenza del sistema geotecnico
Fk , Xk
,F kFγ ⋅ k
M
Xγ
ad
Rγ
Azioni e parametri caratteristici
Azioni e parametri di progetto
Geometria di progetto
Coefficiente che opera direttamente sulla resistenza del sistema
53
I coefficienti parziali γF relativi alle AZIONI sono indicati nella Tab. 6.2.I (§6.2.3.1.1):
*
* = stato limite di equilibrio come corpo rigido (ribaltamento muro a gravità, sollevamento fondo scavo)
: d G Qes E G Qγ γ= +
“G”
“Q”
54
Metodo dei coefficienti di sicurezza parziali
Definizione di valore caratteristico di un parametro geotecnico Xk :
NTC 6.2.2“per valore caratteristico di un parametro geotecnico deve intendersi una stima ragionata e cautelativa del valore del parametro nello stato limite considerato”
valore di caratterizzazione in senso tradizionale
55
La verifica della condizione deve essere effettuata impiegando diverse combinazioni di gruppi di coefficienti parziali, rispettivamente definiti per le azioni (A1 e A2), per i parametri geotecnici (M1 e M2) e per le resistenze (R1, R2 e R3).
d dE R≤
I diversi gruppi di coefficienti di sicurezza parziali sono scelti nell’ambito di due approcci progettuali distinti e alternativi.1) Nel primo approccio progettuale (Approccio 1) sono previste due diverse
combinazioni di gruppi di coefficienti: 1a) la prima combinazione (STR: A1C1) è generalmente finalizzata al
dimensionamento strutturale e considera gli stati limite ultimi per raggiungimento della resistenza negli elementi che costituiscono la fondazione. In questa analisi i coefficienti sui parametri di resistenza del terreno (M1) e sulle resistenze del sistema (R1) sono unitari, mentre le azioni permanenti e variabili sono amplificate (A1).
1b) la seconda combinazione (GEO, A1C2: A2+M2+R2) è finalizzata al dimensionamento Geotecnico ed i parametri di resistenza del terreno sono ridotti tramite i coefficienti del gruppo M2 (M1 nei soli pali).
2) Nel secondo approccio progettuale (Approccio 2) è prevista un’unica combinazione di gruppi di coefficienti, da adottare sia nelle verifiche strutturali sia nelle verifiche geotecniche: A1+M1+R3.
Specificati per ogni tipo di opera!!!!
56
Metodo dei coefficienti di sicurezza parziali (es. fond. sup.)Stati Limite Ultimi STR e GEO – Riepilogo – Approccio 1 Comb. 1: A1+M1+R1
+ R1
57
Metodo dei coefficienti di sicurezza parzialiStati Limite Ultimi STR e GEO – Riepilogo – Approccio 1 Comb. 2: A2+M2+R2
+ R2
58
Metodo dei coefficienti di sicurezza parzialiStati Limite Ultimi STR e GEO – Riepilogo – Approccio 2: A1+M1+R3
+ R3
59
Metodo dei coefficienti di sicurezza parzialiStati Limite Ultimi STR e GEO
Fondazioni superficiali: Ri
60
Metodo dei coefficienti di sicurezza parziali
APPROCCIO 1: due diverse combinazioniC1: si amplificano le azioni o gli effetti delle azioni (STR)C2: si penalizzano i parametri di resistenza del terreno e le resistenze globali (GEO)
APPROCCIO 2: unica combinazione (STR) e (GEO)
si amplificano le azioni e si penalizzano le resistenze globali del terreno
Commento:
NOTA: nell’impiego dell’espressione per la valutazione del carico limite (R = qlimA), devono essere impiegati i valori di progetto dei parametri di resistenza (c'd, φ'd, cud), tali parametri devono essere impiegati anche per la determinazione di Nc, Nqe Nγ.