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1 La storia dei diritti umani I diritti che salvaguardano la dignità e il valore dell’essere umano ci ap- paiono oggi ovvi e scontati, ma in realtà sono il frutto di lotte cominciate molti secoli fa e la loro affermazione è costata la vita a generazioni di persone. L’idea dell’uguaglianza tra gli uomini si sviluppa alle soglie dell’età mo- derna, quando gli strati più alti della società rivendicano il diritto di di- sporre liberamente dei propri beni e della propria persona e di sottrarsi ai poteri assoluti del sovrano. L’Inghilterra è stata protagonista dei primi riconoscimenti solenni dei diritti individuali, che in una fase iniziale hanno interessato soltanto le classi più agiate e successivamente hanno riguardato un insieme sempre più ampio di soggetti. Il primo documento politico che regola in maniera diversa i rapporti tra il sovrano e i sudditi è la Magna Charta Libertatum, la Carta fondamentale dei diritti e delle libertà promulgata in Inghilterra nel 1215 dopo una lunga lotta tra i feudatari e re Giovanni Senzaterra. Composta di 63 articoli, suc- cessivamente ridotti a 47, conteneva norme regolatrici dei conflitti feudali e disposizioni che conferivano particolari vantaggi ai grandi feudatari. Un’altra legge importantissima è l’Habeas corpus act, emanata nel 1679 e tuttora in vigore, che sancisce il diritto per chi viene arrestato di conoscere le ragioni per cui è stato privato della libertà e di essere portato davanti al giudice competente. Ma è soltanto alla fine del Settecento, con la Rivoluzione americana e quella francese, che si comincia a dare reale consistenza ai diritti umani. La Dichiarazione di indipendenza delle colonie americane del 4 luglio 1776 riconosce ai cittadini il diritto all’uguaglianza e alle libertà fondamentali e lega la costituzione di Stati liberi e indipendenti alla teoria del giusna- turalismo. Secondo tale dottrina esistono diritti naturali che preesistono al diritto posto dallo Stato (il «diritto positivo»); sono diritti che trovano il loro fondamento nella natura e nella coscienza dell’individuo. I princi- pali sono la libertà, l’uguaglianza, la proprietà, la sicurezza e la resistenza all’oppressione; il cittadino può legittimamente opporsi allo Stato che non ne consenta il pieno godimento. La Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino, approvata il 26 ago- sto 1789, in piena Rivoluzione francese, riconosce come naturali i diritti di libertà e di proprietà e le libertà di stampa, di pensiero e di religione. Nell’articolo 1 si legge: «Gli uomini nascono liberi e rimangono liberi ed eguali nei diritti»; e nell’articolo 6: «La legge è espressione della volontà generale […] Essa deve essere uguale per tutti, sia quando tutela sia quando punisce». Nonostante tali affermazioni, le donne, gli schiavi e le classi più povere della popolazione continuano a soffrire la fame e la miseria e ad essere esclusi dalla vita politica. Solo nel XX secolo, con le lotte operaie, i principi di libertà e di uguaglianza sono svincolati dalle condizioni economiche degli individui e la loro sfera è ampliata alla partecipazione di tutti alla vita poli- tica, al diritto al lavoro, all’istruzione e alla sicurezza sociale.

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La storia dei diritti umaniI diritti che salvaguardano la dignità e il valore dell’essere umano ci ap-paiono oggi ovvi e scontati, ma in realtà sono il frutto di lotte cominciate molti secoli fa e la loro affermazione è costata la vita a generazioni di persone. L’idea dell’uguaglianza tra gli uomini si sviluppa alle soglie dell’età mo-derna, quando gli strati più alti della società rivendicano il diritto di di-sporre liberamente dei propri beni e della propria persona e di sottrarsi ai poteri assoluti del sovrano. L’Inghilterra è stata protagonista dei primi riconoscimenti solenni dei diritti individuali, che in una fase iniziale hanno interessato soltanto le classi più agiate e successivamente hanno riguardato un insieme sempre più ampio di soggetti. Il primo documento politico che regola in maniera diversa i rapporti tra il sovrano e i sudditi è la Magna Charta Libertatum, la Carta fondamentale dei diritti e delle libertà promulgata in Inghilterra nel 1215 dopo una lunga lotta tra i feudatari e re Giovanni Senzaterra. Composta di 63 articoli, suc-cessivamente ridotti a 47, conteneva norme regolatrici dei confl itti feudali e disposizioni che conferivano particolari vantaggi ai grandi feudatari. Un’altra legge importantissima è l’Habeas corpus act, emanata nel 1679 e tuttora in vigore, che sancisce il diritto per chi viene arrestato di conoscere le ragioni per cui è stato privato della libertà e di essere portato davanti al giudice competente.Ma è soltanto alla fi ne del Settecento, con la Rivoluzione americana e quella francese, che si comincia a dare reale consistenza ai diritti umani. La Dichiarazione di indipendenza delle colonie americane del 4 luglio 1776 riconosce ai cittadini il diritto all’uguaglianza e alle libertà fondamentali e lega la costituzione di Stati liberi e indipendenti alla teoria del giusna-turalismo. Secondo tale dottrina esistono diritti naturali che preesistono al diritto posto dallo Stato (il «diritto positivo»); sono diritti che trovano il loro fondamento nella natura e nella coscienza dell’individuo. I princi-pali sono la libertà, l’uguaglianza, la proprietà, la sicurezza e la resistenza all’oppressione; il cittadino può legittimamente opporsi allo Stato che non ne consenta il pieno godimento. La Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino, approvata il 26 ago-sto 1789, in piena Rivoluzione francese, riconosce come naturali i diritti di libertà e di proprietà e le libertà di stampa, di pensiero e di religione. Nell’articolo 1 si legge: «Gli uomini nascono liberi e rimangono liberi ed eguali nei diritti»; e nell’articolo 6: «La legge è espressione della volontà generale […] Essa deve essere uguale per tutti, sia quando tutela sia quando punisce».Nonostante tali affermazioni, le donne, gli schiavi e le classi più povere della popolazione continuano a soffrire la fame e la miseria e ad essere esclusi dalla vita politica. Solo nel XX secolo, con le lotte operaie, i principi di libertà e di uguaglianza sono svincolati dalle condizioni economiche degli individui e la loro sfera è ampliata alla partecipazione di tutti alla vita poli-tica, al diritto al lavoro, all’istruzione e alla sicurezza sociale.

La storia dei diritti umaniI diritti che salvaguardano la dignità e il valore dell’essere umano ci ap-paiono oggi ovvi e scontati, ma in realtà sono il frutto di lotte cominciate