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SEMINARIO TEMATICO La natura relazionale degli artefatti Processi di significazione della cultura contemporanea a cura di C. Colombi, E. Lupo http://www.humanitiesdesign.org/

Il valore relazionale degli artefatti

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Presentazione al convegno Humanities/Design: un dialogo per l'innovazione

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Page 1: Il valore relazionale degli artefatti

SEMINARIO TEMATICO

La natura relazionale degli artefatti Processi di significazione della cultura contemporanea a cura di C. Colombi, E. Lupo

http://www.humanitiesdesign.org/

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Gli artefatti umani sono tutti culturali in quanto costituiscono mediazioni tra le persone e i loro ambienti. Si possono dividere in tre grandi categorie: artefatti primari (strumenti e dispositivi impiegati direttamente nell’attività umana e per interagire); artefatti secondari (le rappresentazioni mentali di quelli primari, in forma di modelli mentali, schemi cognitivi e norme); artefatti terziari (espressioni creative del mondo dell’immaginazione, come la fantasia)”. (Wartofsky, 1979; Cole, 1995).

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Gli oggetti non sono e non sono mai stati soltanto “oggetti”; cioè strumenti per realizzare semplici operazioni di lavoro o di vita domestica. Le piccole o grandi “cose” che si trovano nelle nostre case sono sempre state, fin dall’antichità più remota, dispositivi su cui gli uomini si sono esercitati per realizzare metafore e relazioni simboliche. […] Gli oggetti sono “presenze attive” con cui l’uomo ha ovunque stabilito relazioni complesse; in questo senso gli oggetti non sono mai “semplici oggetti”, definiti da una sola funzione o da una tecnologia, ma segmenti di un universo umano fatto di relazioni materiali e immateriali […]” (Andrea Branzi: Capire il design, 2007, p. 9 )

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LA NATURA RELAZIONALE DEGLI ARTEFATTI

Agenda tematica HDLab

•  dimensione pragmatica/strumentale •  dimensione evolutiva •  dimensione cognitiva •  dimensione sperimentale •  dimensione progettuale

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DIMENSIONE PRAGMATICA DEGLI ARTEFATTI

“contesti e comportamenti degli oggetti”�

•  artefatti performativi •  artefatti interattivi •  artefatti narrativi •  … •  …

“intangibles” o soft qualities

“emptiness” (K. Hara): significati degli artefatti che non sono “narrowly determined (…) but free of any boundaries” e quindi “limitless”

“non-object” (Branko Lukic/Barry Katz) takes at its starting point the largely unexplored space in beetween the “human centred design”, which responds to prevailing needs and the “object centred” approach, which is driven by the demands of forms and functions

Mindfulness in design: I look at my experience, rather than through it (T. Metzinger, N. Udall)

The artefact is aimed at a responsible social action (Niedderer)

SEMIOTICA SOCIOLOGIA ARTE SCIENZE COGNITIVE ERGONOMIA

… Harvey Molotch Nicolas Bourriaud …

FORME VALORI SSH AUTORI

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DIMENSIONE EVOLUTIVA DEGLI ARTEFATTI

“culture e storie degli oggetti”�

•  artefatti culturali •  artefatti mediatori •  artefatti archetipici •  … •  …

cultural intensive artifact

oggetti come addensatori di memoria personale e collettiva

oggetti come archetipi depositari ed espressione di identità

oggetti rituali

oggetti di genere

oggetti interculturali

ANTROPOLOGIA ETNOGRAFIA SOCIOLOGIA STORIA

Daniel Miller … Harvey Molotch …

FORME VALORI SSH AUTORI

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DIMENSIONE COGNITIVA DEGLI ARTEFATTI

“significati e processi degli oggetti”�

•  boundary objects •  artefatti cognitivi •  artefatti concettuali •  artefatti mediatori •  artefatti organizzativi •  artefatti partecipativi

“both plastic enough to adapt to local needs and constraints of the several parties employing them, yet robust enough to maintain a common identity across sites. They are weakly structured in common use, and become strongly structured in individual-site use. They may be abstract or concrete. They have different meanings in different social worlds but their structure is common enough to more than one world to make them recognizable, a means of translation. The creation and management of boundary objects is key in developing and maintaining coherence across intersecting social worlds.” (Star S.L., Griesemer J.R.)

Spazi Informativi Comuni

Prototipi

Oggetti di negoziazione (C. Lee)

SOCIOLOGIA

SCIENZE DELL’ORGANIZZAZIONE

Susan Leigh; StarJames R. Griesemer

John Seely Brown; Paul Duguid

FORME VALORI SSH AUTORI

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La natura relazionale degli artefatti

I temi di riflessione del seminario

TIM DANT, SOCIOLOGO la natura sociale degli artefatti, per poter identificare le variabili sulle quali l’attività di progettazione debba agire per supportare processi di dialogo, interazione ed evoluzione di/in un contesto sociale > significato dell’oggetto e portato culturale del soggetto > contesto come variabile materiale

MATTEO ARIA, ANTROPOLOGO il concetto di “memoria culturale” che gli artefatti incorporano nel dualismo fra concretezza identitaria e capacità ricostruttiva, per poter comprendere come creare delle modalità di progettazione di incorporazione di storia e memoria negli oggetti > oggetti inalienabili e oggetti dono

LEONARDO PREVI, ECONOMISTA le modalità e processi di mediazione che gli artefatti attuano nella definizione dei processi cognitivi umani, facendo riferimento al concetto di “boundary objects”, per poter orientare le attività progettuali con l’obiettivo di implementarne la capacità di significazione degli oggetti. > significazione creativa degli oggetti a supporto delle decisioni del progetto > Errore nel fare come apprendimento

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CONCLUSIONI

Le relazioni di andata e ritorno tra design e humanities

Sinergie sul piano dell’approccio teorico-metodologico-tematico: La creazione di nuovi significati, valori, relazioni degli oggetti e nuovi ambiti di progetto da parte del Design porta le Humanities a rileggere le proprie metodologie e categorie di analisi e lettura del contemponareo che si configurano non più come assolute ma sono influenzate dalla pratica progettuale stessa.

Sinergie sul piano dell’approccio sperimentale-strumentale-pratico: Esistono quindi dei criteri progettabili per incorporare identità, memoria culturale e socialità negli oggetti?

E come nella progettazione di questi contenuti si riversa il sapere del progettista o come il progettista apprende il sapere del contesto di riferimento attraverso la progettazione?