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L’eterna variante al Prg Si susseguono voci su iniziative e proposte dell’ultimora di Francesco Intreccialagli C ome si sa, ormai da più di 15 anni tutte le ammini- strazioni comunali che si sono succedute - di alterno colore politico - hanno sentito il biso- gno di portare avanti e conclude- re l’iter della variante generale al Piano Regolatore, chiamato oggi Pugc. In estrema sintesi, il vigen- te Prg, approvato definitivamente nel ‘72, è stato negli anni giudi- cato vecchio, sovradimensionato e bisognoso di verifica prima - soprattutto in relazione alle varie programmazioni sovracomunali sopravvenute, ai vincoli che que- ste comportano - e quindi di modi- fica e di rettifica poi. Questo giornale si è occupato spesso della materia e non intende riproporre all’attenzione dei lettori le problematiche che ne hanno ca- ratterizzato gli ultimi avvenimen- ti; piuttosto interessa adesso la raccolta e il racconto delle voci di corridoio, delle varie proposte che alcuni ben informati giurano aver sentito sulle labbra dei principali esponenti dell’Amministrazione. Appare perfino superfluo ricordare continua a pag. 3 mensile di informazione e cultura a diffusione gratuita - anno IV - n. 9 Ottobre 2011 Ciampino Frascati Posa: udienza il 17 ottobre Grottaferrata Antonio Sollecito esce dal Pdl Grottaferrata I BOX61 e Daniela Favata Grottaferrata Infuocati i Consigli Comunali Marino Pronto soccorso: ancora polemiche Marino Semeraro visita la Diocesi FRaSCaTi Continua a pag. 20 Ancora nomadi alla Barbuta Il nuovo piano prevede altri 350 insediamenti L’ Amministrazione comunale ha ribadito an- cora una volta la sua posizione rispetto alla “fantomatica bonifica” del Campo Nomadi ‘La Barbuta’ nell’incontro tenutosi lo scorso venerdì 30 settembre. Il Sindaco di Ciampino, Simone Lupi, è infatti stato ricevuto dal Commissario straordinario per GRoTTaFERRaTa I l comune ha venduto 20 ettari di terreno edificabile in località Anagnina Secondo i giudici di Velletri mancano all’appello oltre dieci milioni di euro. La vicenda è destinata a scuotere la politica di Palazzo Marconi fino alle fonda- menta. Indagini, perquisizioni, gra- vi ipotesi di reato. Da ultimo, il se- questro dell’area, un terreno edifi- cabile situato nel Comune di Roma ma di proprietà del Comune di Fra- scati. Quest’ultimo lo aveva ven- duto l’hanno scorso per cercare di far quadrare i conti del bilancio co- Terreni Anagnina, la Procura indaga Sarebbero stati venduti a un prezzo inferiore rispetto al loro valore Continua a pag. 13

Il Corriere Tuscolano ottobre 2011

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Mensile dei Castelli Romani

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Page 1: Il Corriere Tuscolano ottobre 2011

L’eterna variante al PrgSi susseguono voci

su iniziative e proposte

dell’ultimoradi Francesco Intreccialagli

Come si sa, ormai da più di 15 anni tutte le ammini-strazioni comunali che si

sono succedute - di alterno colore politico - hanno sentito il biso-gno di portare avanti e conclude-re l’iter della variante generale al Piano Regolatore, chiamato oggi Pugc. In estrema sintesi, il vigen-te Prg, approvato definitivamente nel ‘72, è stato negli anni giudi-cato vecchio, sovradimensionato e bisognoso di verifica prima - soprattutto in relazione alle varie programmazioni sovracomunali sopravvenute, ai vincoli che que-ste comportano - e quindi di modi-fica e di rettifica poi.Questo giornale si è occupato spesso della materia e non intende riproporre all’attenzione dei lettori le problematiche che ne hanno ca-ratterizzato gli ultimi avvenimen-ti; piuttosto interessa adesso la raccolta e il racconto delle voci di corridoio, delle varie proposte che alcuni ben informati giurano aver sentito sulle labbra dei principali esponenti dell’Amministrazione.Appare perfino superfluo ricordare

continua a pag. 3

mensile di informazione e cultura a diffusione gratuita - anno IV - n. 9 Ottobre 2011

C i am p i n o

Frascati

Posa: udienza il 17 ottobre

Grottaferrata

Antonio Sollecito esce dal Pdl

Grottaferrata

I BOX61 e Daniela Favata

Grottaferrata

Infuocati i Consigli Comunali

Marino

Pronto soccorso: ancora polemiche

Marino

Semeraro visita la Diocesi

F R a S C a T i

Continua a pag. 20

Ancora nomadi alla BarbutaIl nuovo piano prevede altri 350 insediamenti

L’Amministrazione comunale ha ribadito an-cora una volta la sua posizione rispetto alla “fantomatica bonifica” del Campo Nomadi

‘La Barbuta’ nell’incontro tenutosi lo scorso venerdì 30 settembre. Il Sindaco di Ciampino, Simone Lupi, è infatti stato ricevuto dal Commissario straordinario per

G R o T T a F E R R a T a

I l comune ha venduto 20 ettari di terreno edificabile in località Anagnina Secondo i giudici di

Velletri mancano all’appello oltre dieci milioni di euro. La vicenda è destinata a scuotere la politica di Palazzo Marconi fino alle fonda-menta. Indagini, perquisizioni, gra-

vi ipotesi di reato. Da ultimo, il se-questro dell’area, un terreno edifi-cabile situato nel Comune di Roma ma di proprietà del Comune di Fra-scati. Quest’ultimo lo aveva ven-duto l’hanno scorso per cercare di far quadrare i conti del bilancio co-

Terreni Anagnina, la Procura indagaSarebbero stati venduti a un prezzo inferiore rispetto al loro valore

Continua a pag. 13

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ottobre 2011ilCorriere Tuscolano GROTTAFERRATA

Direttore ResponsabileFabio ORFEI

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Hanno collaboratoDebora PIERGALLINIMarco COLUCCINIMaria Grazia COLUCCINIFrancesco INTRECCIALAGLIValeria MANZOTTUSara SATTAMarco BRANCACCIAFrancesca ASCOLESE

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Grafica e S tampaTipografia Giammarioli snc - FrascatiTel. 069420310 - Fax [email protected]

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Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

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La politica litiga, attività amministrativa in difficoltàTensioni in Consiglio. Sollecito fuori dal Pdl. Il parere del sindaco Mori

A seguito dell’acceso consiglio comunale svoltosi lo scorso giovedì 29 settembre, abbia-

mo rivolto qualche domanda al Sin-daco Gabriele Mori.Ci può commentare questo seduta?Attualmente si governa con le delibe-re, ma oggi quando un sindaco va in Consiglio, non c’è la voglia di con-frontarsi, di fare proposte, c’è solo contrapposizione. Nella seduta dello scorso 29 settembre erano in esame due importanti provvedimenti, sul bilancio e sull’affrancamento del di-ritto di superficie in diritto di proprie-tà, per fare in modo cioè che alcune persone che hanno costruito circa 15 anni fa e che ancora non hanno la disponibilità della propria casa pur abitandoci a causa di un lunghissimo contenzioso potessero diventare pro-prietari del loro appartamento. Una cosa bellissima, a prescindere dalla

parte politica, un servizio alla socie-tà. E invece siamo stati inchiodati 5 ore per parlare di beghe, di quello che prima era stato assessore e poi non lo era più, di quello e di quell’al-tro senza mai affrontare i problemi, è stato veramente allucinante. Poi, al momento dell’esame di quella deli-bera importantissima, alcuni Consi-glieri in conflitto di interessi si sono dovuti allontanare: la minoranza si è fatta i conti, è uscita per far mancare il numero legale, quasi volesse fare un dispetto al sindaco ma in realtà facendolo ai propri elettori e a quei cittadini che così non sono diventati proprietari. Credevo che il consiglio comunale dovesse essere al servizio della città, invece talvolta sembra sia al servizio di piccoli interressi di par-te e di rancori che di fatto gli impedi-scono di lavorare. Cosa ci può dire riguardo alle voci dell’azzeramento della giunta?Che non c’è nessun azzeramento. La maggioranza non ha nessuna crisi. Non so perché ogni tanto viene fuori questa voce. Abbiamo sempre votato tutte le delibere, e sempre con i 13 voti dei consiglieri. C’è stato un bre-ve momento in cui ci sono state del-le difficoltà interne, ormai superate. Siamo una maggioranza coesa. Per il mese di ottobre sono previsti due consigli, uno che riguarda il bilancio consuntivo del 2010 e gli equilibri di

Il clima politico grottaferratese è sempre più acceso. Ne è riprova il Consiglio Co-munale dello scorso 29 settembre, durante il quale, tra pesanti scambi di accuse da una parte e dalla’altra e continui richiami al regolamento non si è riusciti

a votare due importanti delibere, una sul bilancio e l’altra sull’affrancamento del diritto di superficie in diritto di proprietà, rimandando tutto ai Consigli Comunali successivi. Nello stesso Consiglio, il consigliere di minoranza Antonio Sollecito ha comunicato di non far più parte del Pdl. Il Consiglio Comunale ha poi approvato la trasformazione da diritto di superficie a diritto di proprietà con la delibera n. 42 del successivo Consiglio Comunale nel 5 ottobre.

bilancio e l’altro gli indirizzi del Piano Regolato-re. Subito dopo ci sarà un dibattito in cui esporrò il programma da re-alizzarsi alla luce delle difficoltà fi-nanziarie emerse per i sopraggiunti tagli agli enti loca-li e in quella sede presenterò anche i nomi dei due assessori che mancano attualmente nella giunta. Queste no-mine non hanno nessun significato programmatico, sono solo un’inte-grazione della giunta.Ci può dare qualche anticipazione?Sono interessato sia a consolidare il rapporto con l’Idv che a intensifica-re il processo unitario del partito per superare antiche contrapposizione che si sono verificate all’interno del Pd. Sono disponibile anche ad al-largare la maggioranza consiliare: non è detto ci si debba fermare a 13 consiglieri. Esistono forze della mi-noranza che nello scorso consiglio hanno dichiarato di non far più parte del Pdl: se riterranno opportuno darci una mano saranno ben accolti, ren-dendoci a nostra volta pronti a discu-tere con loro i vari suggerimenti che ci vorranno dare. Poi esistono le liste civiche, con le quali pure c’è disponi-bilità a collaborare.Quali altri progetti ha in cantiere?Stiamo portando l’Università di Tor Vergata a Grottaferrata sull’onda della “Città del Libro”. Penso che la nostra attenzione si debba focaliz-zare su questo, dando un’anima al

paese. Noi non siamo e non voglia-mo essere il paese della sagra del ca-ciucco o del salame, siamo un paese con una grande tradizione storico-culturale. Portare la specializzazione del re-stauro del libro e delle attività librarie della facoltà di lettere di Tor Vergata credo sia un fatto qualificante per la città anche da un punto di vista eco-nomico e produttivo, perché significa innescare un processo virtuoso. An-che il progetto il Parco del Traiano in cambio della costruzione di un teatro al posto del mercato coperto rientra nel disegno di dare un’anima a Grot-taferrata, in questo caso un’anima culturale. Senza dimenticare che ac-canto alla cultura c’è la vita di tutti i giorni, e in questo rientra la realiz-zazione del parcheggio a piazza De Gasperi, con attività che rendano più accogliente l’entrata del paese dando spinta alle attività produttive locali, chiudendo il Corso al transito delle macchine. Tutto questo senza voler dare un giudizio positivo o negati-vo sulle precedenti amministrazioni, ma semplicemente cercando di dare un’anima nuova alla città.

Maria Grazia Coluccini

Il sindaco Gabriele Mori

continua da pag. 1l’importanza che certe scelte han-no su alcuni cittadini di Grottafer-rata, proprietari o imprenditori più o meno riuniti in lobby o gruppi di pressione, capaci anche di sposta-re assi politici e perfino consiglieri comunali; per questo, sarebbe op-portuno che l’Amministrazione, per bocca del suo massimo rappre-sentante, comunicasse urgentemen-te le linee d’indirizzo di Pugc che dovranno essere approvate a breve dal Consiglio Comunale, e lo faces-se con un linguaggio semplice ed accessibile a tutti, tenendo presen-te che l’attuale documento dato in lettura risulta abbastanza generico, non conclusivo e sospetto - nel sen-so di suscettibile di aggiunte finali e blitz.A puro titolo di cronaca riporto

alcune proposte urbanistiche che sembra si facciano sempre più stra-da, come una zona di Edilizia Eco-nomica e Popolare a Castel de Pao-lis, la trasformazione di tutta l’area dell’ex Opera Pia Bartolomeo Go-sio in zona Fieristica, con notevoli interventi di carattere alberghiero, convegnistico, l’eliminazione del perimetro e del vincolo del Parco dei Castelli Romani dall’area dell’isola amministrativa, (propedeutica per che cosa?). Non si vuole qui dare un giudizio su queste illazioni, al-cune delle quali anche interessanti e comunque innovative rispetto alle tradizionali linee di sviluppo del paese, ma non sarebbe il caso che l’Amministrazione uscisse allo sco-perto e ci raccontasse prima di tutto se sono vere e poi il perché e il per come le propone?

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ottobre 2011ilCorriere Tuscolano GROTTAFERRATA

«Aspettiamo le risposte dal sindaco»La replica dell’opposizione all’accusa di bloccare i lavori del Consiglio

Sullo svolgimento dello scorso Consiglio Comunale del 29 set-tembre, abbiamo sentito l’opinio-

ne anche del consigliere di minoranza Giampiero Fontana.Ci può dare un commento sul Con-siglio Comunale svoltosi lo scorso 29 settembre?In primo luogo ritengo inqualificabile l’atteggiamento del Sindaco che, chia-mato in causa da ben 2 Interpellanze pre-sentate da me ed dall’amico Sergio Conti, relativamente alla revoca dell’Assessore all’Urbanistica Mevi (Idv), non ha trova-to di meglio che tentare, in modo farisai-co, di gettare infamia su di Noi, volendo far passare (invano) il messaggio che gli Uffici comunali sarebbero in difficoltà a causa della Nostra attività di sindacato ispettivo, legittimamente svolta e dove-re di ogni eletto in Consiglio comunale. È vergognoso come Mori, spalleggiato anche dall’Assessore Guerisoli e con la compiacenza del Presidente del Consi-glio comunale, sempre più incapace di gestire il Consiglio e di svolgere il ruo-lo di garante di tutti i Consiglieri, abbia impedito il dibattito, chiesto anche dalla maggioranza, sulle ripetute e gravissime affermazioni rilasciate da Mevi ad ago-sto e settembre, allorquando ha accusato Sindaco, Vice Sindaco ed il Consigliere Tomboletti di aver proditoriamente or-dito la sua revoca, nonché di sostenere operazioni sconsiderate e deleterie, oltre ad intrattenere rapporti con speculatori e i profittatori. Secondo poi, durante la discussione dell’Interpellanza sui risvolti connessi con lo svolgimento della mani-festazione “Music from all the world”, l’Assessore Guerisoli, da me invitato a chiarire se risultava denuncia alle Auto-rità di Pubblica Sicurezza prodotta da me e dall’amico Conti sull’evento di intrat-tenimento, come più volte da lui venti-lato alla stampa in estate, ha dovuto am-mettere che non vi è alcuna denuncia dei sottoscritti e, soprattutto, nel momento in cui gli ho chiesto se rispondeva al vero che il Comune ha speso oltre 2.300 euro per pagare i relativi manifesti pubblici-tari, ha sconfessato una sua intervista in cui aveva sostenuto che l’evento non era costato nulla, ammettendo l’onere di spesa. Tralascio sulle numerose e pesanti

irregolarità emerse a seguito della Nostra Interpellanza, magari potremo tornarci in seguito con maggiore dovizia di par-ticolari: dico soltanto che il Comune ha dovuto emettere un’ordinanza urgente, il 24 agosto, per imporre il ripristino della legalità all’Associazione che aveva orga-nizzato la manifestazione (il cui legale Rappresentante, quando si dice “il caso”, era lo stesso che aveva “curato” il Salone dell’Editoria e dell’Impegno durante la 411^ edizione della Fiera Nazionale, lo scorso aprile, e – con molta probabilità – sarebbe stato colui che avrebbe “condot-to” la seconda edizione de “La Città del Libro”, annullata d’urgenza con Delibera di Giunta n. 151 del 12 settembre scorso, imputando la decisione alla non meglio precisata mancata conclusione dell’iter amministrativo per l’affidamento della realizzazione del progetto). Da ultimo, sono lieto che la Mozione per ampliare gli spazi a favore del Centro Anziani, presentata sempre da me e Conti, sia stata votata all’unanimità, seppure con alcune cervellotiche modifiche intro-dotte dall’Assessore ai Servizi Sociali. Unica nota stonata, come al solito, il Sin-daco che, durante una pausa dei lavori dell’Aula, ha tacciato il Presidente del Centro Anziani (testuale) di essere “rac-comandato” dal Consigliere Fontana. Per la cronaca, il Presidente è stato eletto a giugno e, da allora, non è stato ancora ri-cevuto dal Sindaco nonostante le ripetute richieste avanzate in tal senso. Ma tant’è, questo è il “livello” del primo Cittadino.In particolare, cosa risponde alle accu-se lanciate dal Sindaco a Voi dell’op-posizione?Essendo un’attenta osservatrice dei fat-ti, non Le sarà sfuggito che il Sindaco, come detto, ha provato in ogni modo, e con argomentazioni risibili, a distingue-re me e Sergio Conti dal resto dell’Op-posizione. Ciò, nel malcelato tentativo di dividere la minoranza e voler far cre-dere che noi due egemonizziamo i lavori dell’Opposizione. Tutto questo è assolu-tamente falso: io posso dirLe che è mia abitudine far conoscere preliminarmente a tutti i Consiglieri di minoranza, liste civiche incluse, i testi degli atti che in-tendo presentare e, per quanto riguarda il Gruppo Pdl e l’Udc, c’è stata sinora spontanea e piena condivisione sulle iniziative proposte, come peraltro dimo-strano le votazioni in Aula. Riguardo le accuse del Sindaco per cui io e Conti, con la Nostra legittima e laboriosa atti-vità di sindacato ispettivo e propositiva, bloccheremmo i lavori degli Uffici co-munali e del Consiglio o, addirittura, in-tenderemmo praticare tecniche di mero ostruzionismo, credo che rispondano i fatti: in un anno e mezzo sono stati con-vocati soltanto 17 Consigli comunali, di cui 2 andati deserti (per i contrasti inter-ni alla maggioranza), così come è ridotta

al minimo l’attività delle Commissioni consiliari (la 1^ Commissione, peraltro, senza Presidente da mesi, a seguito del-le dimissioni del Consigliere Ferretti). Abbiamo più volte proposto di valutare modifiche al Regolamento di Consiglio comunale, istituendo una sorta di “que-stion time” periodico, con tempi e moda-lità di svolgimento ben definiti, svinco-lati dalle sedute ordinarie del Consiglio: attendiamo ancora una risposta e credo che l’attenderemo ancora per molto. Il Sindaco, anziché perdersi in inutili e

patetici sproloqui, farebbe meglio a de-dicare più attenzione a Grottaferrata ed ai suoi Cittadini invece che “fuggire” a Roma di primo mattino per seguire i numerosi -e più remunerativi - incarichi che lo assorbono quotidianamente. È riuscito persino a mancare il pranzo so-lenne all’Abbazia, il 26 settembre scor-so, Festa del Santo Patrono Nilo, tra lo stupore delle numerose Autorità religio-se e civili intervenute, assommando con-temporaneamente – unico nella storia di Grottaferrata – le funzioni di Sindaco ed Assessore all’Urbanistica, Traffico,

Viabilità, Cultura, Sport e Spettacolo, quest’ultimo decisamente indecoroso per i Cittadini.Come vede l’uscita del Consigliere Sol-lecito dal Pdl?Sono sinceramente dispiaciuto per la decisione assunta dall’amico Sollecito, anche perché avevamo condiviso insie-me il percorso della sua candidatura a Sindaco, poi non concretizzatasi come noto. Condivido le sue critiche al Parti-to, specie quelle rivolte alla mancanza di una struttura dirigenziale che coordini

ed organizzi l’attività politica del Pdl sul territorio. Tuttavia, in questo momento forse sarebbe stato più utile battersi, in-sieme, per trovare una soluzione idonea a supplire tale mancanza, come peral-tro iscritti e simpatizzanti auspicano da tempo. Ad ogni modo, non dubito sulla disponibilità di Antonio Sollecito e di altri numerosi amici dell’Area moderata, a realizzare un Progetto politico unitario dell’Opposizione, elemento ineludibile per battere le sinistre e tornare al governo di Grottaferrata in tempi brevi.

Francesco Intreccialagli

Giampiero Fontana

Riceviamo & pubblichiamo

Luigino Esuperanzi precisa...

Nel Corriere Tu-scolano nel mese di settembre

nell’articolo «La frutta la rivogliamo in fondo» ho ricordato i sindaci del Comune di Grottaferrata - grandi amici – ma per una dimenticanza non ho ricordato Mauro Ghelfi e Nicola Liberati.Mauro Ghelfi è il famoso farmacista che ben tre volte è stato eletto sin-daco si è dovuto ritirare per cause maggiori altrimenti restava sindaco a vita - la diceria che fosse una bra-va persona rispondeva a verità. Per me era un grande amico e sono sta-

to ricevuto con grande rispetto. Nicola Liberati è stato per me un gran-de sindaco, lo faceva in piazza sentendo i pro-blemi della gente amico di tutti. Questo modo di fare politica lo ha por-tato a concorrere per la provincia di Roma e a essere eletto al Consi-

glio provinciale come consigliere. Questo è potuto avvenire con la grande stima riservatagli dai cittadi-ni di Grottaferrata e ancora adesso che non fa più politica è amico di tutti. Quando era sindaco andavo al comune e trovavo l’amico.

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TITOLO RUBRICA ottobre 2011ilCorriere Tuscolano

Antonio Sollecito dice addio al Pdl«Non mi riconosco nelle linee del partito, ma resto all’opposizione»

Nello scorso Consiglio Comunale del 29 settembre, Antonio Sollecito, ha dichiarato di non aderire più al Pdl

e la sua volontà di rimanere consigliere in-dipendente.Ci può spiegare le motivazioni delle sue dimissioni dal Pdl?Sono stato tra i primi iscritti al Pdl nel 1994 aderendo con entusiasmo a un progetto po-litico che faceva dell'innovazione, libertà, liberalità e sviluppo economico il proprio programma fondante. Non ho mai succes-sivamente (né prima) aderito a nessun altro partito. Ma già da un po’ di tempo ho do-vuto constatare, con amarezza, un profondo scollamento tra i dirigenti nazionali del Pdl, impegnati a fare quadrato intorno alle vicen-de del nostro premier, e i cittadini proprio in un momento difficile per l'economia italiana in cui sarebbe stato ancora più necessario mettere in pratica quelle ricette a base di liberalizzazioni e tagli dei costi che ci aiute-rebbero a uscire a testa alta dalla crisi. Non mi riconosco più nelle linee guida attuali del partito che ha perso la propria identità tra-dendo quegli obiettivi e punti programmatici che Silvio Berlusconi aveva sottoscritto nel Suo contratto con gli Italiani. Per quanto poi attiene la struttura del Pdl a livello locale la totale latitanza del partito - ricordo che a Grottaferrata non esiste un segretario o un coordinatore o un commissario - ha contri-buito a creare tensioni tra noi consiglieri così da ostacolare, se non proprio vanificare, l'op-posizione alla giunta Mori. Tutto ciò consi-derato non me la sento più di rappresentare o esser rappresentato da un partito che, a mio

avviso, sta cambiando pelle né tantomeno voglio mettere in difficoltà gli altri consiglie-ri per cui d'ora in avanti desidero rispondere in proprio delle mie azioni ed esser svincola-to dalle direttive del partito. Nell’intervento del Sindaco nel Consiglio Comunale, in seguito alle sue dimissioni, lei sembra sia stato invitato a dare un con-tributo all’attuale amministrazione. Cosa pensa di fare?Evidentemente il sindaco era distratto e ha ascoltato solo la prima parte del mio discor-so relativa alla perdita di identità del Pdl, non sentendo la seconda parte in cui ho tenu-to a rimarcare che restavo nelle fila dell'op-posizione prendendo ancora di più le distan-ze da una giunta che per rissosità,voglia di protagonismo di alcuni, scelte sbagliate e scarsa democrazia sta tradendo le legittime

aspettative dei cittadini di Grottaferrata. Non essendo però interessato a un’opposizione integralista di mera facciata, laddove doves-se nascere un provvedimento che rappresen-ti qualcosa di positivo per Grottaferrata non farò mancare il mio voto. Questo chiaramen-te significa dare un contributo a Grottaferrata non all'attuale amministrazione.Ci può dare un commento, vista la parti-colare atmosfera, del Consiglio Comunale dello scorso 29 settembre?

Per improrogabili motivi di lavoro ho do-vuto abbandonare - scusandomi con il pre-sidente - l'aula sul presto ma sono stato suc-cessivamente informato di quello che è ac-caduto in Consiglio in seguito. La ringrazio tuttavia della domanda che mi consente di poter esprimere il mio punto di vista in meri-to non solo al consiglio del 29 scorso ma an-che sull'atmosfera che si è andata creando in questo anno, sopratutto negli ultimi mesi. La mia impressione è che si stia andando un po’ oltre il legittimo confronto consiliare e che non ci sia tanta voglia, sia da parte di qual-cuno della maggioranza che minoranza, di smorzare i toni: il dialogo, e questa è la mia opinione, può essere aspro, acceso, persino teso ma si deve sempre svolgere nel rispetto delle persone e della buona creanza. Il tutto poi non è facilitato, sempre a mio avviso, dal modo di presiedere il Consiglio da parte del presidente che, anche se non mi permetto di criticare, non posso fare a meno di notare che pur nel rispetto del regolamento, talora dà l'impressione di privilegiare l'asettica os-servanza delle regole a scapito di una sana discussione. Il sindaco? Spero che la diplo-mazia non sia la Sua qualità migliore altri-menti c'è da essere seriamente preoccupati.

Debora Piergallini

in punta di Penna

Veronica Arpaia, è persona grade-vole e seria. Le vogliono un po’ tutti bene perché fa il suo lavoro

di consigliere comunale con palese onestà intellettuale e soprattutto con entusiasmo. Oltretutto ad ogni competizione elettorale prende tante preferenze. Nell’ultimo nu-mero di questo giornale, una sua iniziati-va è stata molto lodata da una nostra col-laboratrice, di solito molto critica rispetto alle attività culturali dell’Amministrazio-ne Comunale.Io non conosco bene Veronica, non co-nosco la sua formazione, ma deve avere senza dubbio antiche origini russe. In-fatti i russi della buona società, prima della rivoluzione d’ottobre, parlavano e scrivevano francese. Usavano il rus-so solo con le classi inferiori. Da allo-ra, il francese ha cominciato a perdere d’importanza, fino ad arrivare ai nostri giorni in cui l’importanza della lingua francese oramai è pari a quella della lin-gua italiana. L’articolo a cui mi riferisco ci racconta di un corso di francese, anzi di conversazione francese e io non ho

motivo di dubitare che si sia trattato di un’iniziativa in sé importante ed istrut-tiva sul piano culturale. Tuttavia vale la pena di ricordare che noi italiani, che per motivi fonetici abbiamo grandi difficoltà ad imparare le lingue, anzi non le impa-riamo proprio, e in quanto a scioltezza e confidenza con le lingue straniere siamo superati da qualsiasi ragazzo keniota o egiziano, dobbiamo correre ai ripari su-bito promuovendo corsi estivi gratuiti di lingua inglese, soprattutto letta e scritta che è più semplice, un po’ perché la con-versazione non la impareremo mai, e un po’ perché ormai ci si parla e si commer-cia tramite e-mail e facebook.Carlo V, il grande re sul cui impero non tramontava mai il sole, parlava, i pochi vocaboli di una volta, pare in sei lingue: italiano con gli ambasciatori, tedesco con i soldati, inglese con i cavalli, fiammingo con i commercianti, francese con le don-ne e spagnolo con Dio. Quindi lasciamo il francese a Nicholas e Carla Bruni.

Francesco Intreccialagli

Veronica Arpaia e la lingua morta

A tutela dei cittadini e delle imprese l’arti-colo 19 del D.P.R. 602 del 1973 prevede che in ipotesi di temporanea situazione

di obiettiva difficoltà, il contribuente può richie-der all’agente della riscossione che il paga-mento delle somme iscritte a ruolo sia ripartito fino a un massimo di 72 rate mensili, senza la necessità di prestare alcuna garanzia. Di norma poi, per gli importi fino ad €. 2.000,00 (duemi-la/00) la rateazione può essere concessa fino a 18 rate senza particolari controlli, invece, qualora l’importo iscritto a ruolo fosse supe-riore ad €. 50.000,00 (cinquantamila/00), il riconoscimento di tali benefici è subordinato alla prestazione di idonea garanzia mediante polizza fidejussoria, fidejussione bancaria o terza ipotesi di garanzia fideiussoria rilasciata dai consorzi di garanzia collettiva dei fidi iscritti in appositi elenchi (artt 106 e 107 Testo Uni-co Bancario). Sempre il richiamato articolo 19, consente come alternativa alle garanzie fidejus-sorie esposte il non meno oneroso strumento delle ipoteche per importi iscritti a ruolo supe-riori alla richiamata soglia dei 50.000 euro. Ciò detto facciamo chiarezza sul concetto base, il contribuente in difficoltà va aiutato, supporta-to e sostenuto, purchè sia meritevole. Per meritevole si intende che la situazione di temporanea di obiettiva difficoltà, è quella in cui si trova il contribuente che nell’impossibilità di pagare il debito iscritto a ruolo in unica so-luzione è tuttavia in grado, di sopportare l’one-re finanziario derivante dalla ripartizione del debito, in un numero di rate congruo rispetto alle sue condizioni patrimoniali. In pratica, per le persone fisiche o i titolari di ditte individuali

in regimi fiscali semplificati si utilizza l‘Indica-tore della Situazione Economica Equivalente (I.S.E.E.) del nucleo familiare del contribuente. Per le società di capitali, di persone e lavoratori autonomi in regime di contabilità ordinaria si tiene conto dei ratios di bilancio e del rendicon-to finanziario, in particolare è basilare la leva finanziaria (o indice di liquidità). I ratios assu-mono rilievo perché sono una sintesi di infor-mazioni finanziarie e patrimoniali in merito alla solvibilità del soggetto intesa coma la capacita di saper far fronte agli impegni finanziari di breve e medio termine La richiesta di dilazione deve essere redatta in carta libera, utilizzando uno dei modelli alle-gati alla Direttiva Equitalia (un gruppo di oltre 30 Spa con partecipazione pubblica – 51% Agenzia delle Entrate e 49% Inps) del 6 otto-bre 2008 n. 36 (specifico per ogni tipo di sog-getto richiedente), e va presentata all’Agente della riscossione competente. Una volta con-cessa la dilazione, l’agente della riscossione territorialmente competente provvede alla notifica della cartella di pagamento. Si fa pre-sente che in caso di mancato pagamento della prima rata o, successivamente, di due rate il debitore decade automaticamente dal benefi-cio della rateazione ed è considerato in mora a partire dalla data di scadenza dell’ultima rata pagata. Sapere se o come è possibile rateizzare un debi-to tributario è utile per cittadini, per le imprese ed anche per i Comuni che in tal modo au-mentano le probabilità di incassare gli importi iscritti a ruolo riducendo la longevità dei residui attivi (tendente ai dieci anni).

L’intervento di... Alessio Ferretti

Dilazione di pagamento fino a 72 rate per somme iscritte a ruolo

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ottobre 2011ilCorriere Tuscolano GROTTAFERRATA

Riceviamo & pubblichiamo

La “monnezza” a Squarciarelli? Dovete passare su di me

Con il nostro gruppo civico “Spalletta, Ambrogioni e Bos-so”, siamo già entrati nei mesi

scorsi sull’argomento.Sono nato in via vecchia di Marino e da sempre abito e conosco bene que-sta zona. Come già espresso congiun-tamente ai miei colleghi, voglio forte-mente ribadire la posizione che ho sulla eventuale scelta (molto presa in consi-derazione dall’amministrazione) di fare l’ecocentro nei pressi di Squarciarelli. Questa scelta è fortemente contesta-bile, non siamo e non sono d’accordo sul fatto che si voglia ripiegare su un nuovo sito. Con la precedente ammi-nistrazione erano stati stabiliti dei siti, che con un minimo di capacità politica l’attuale amministrazione avrebbe po-tuto realizzare. Forse un atteggiamen-to di rinuncia e cambio di direzione ci fa pensare ad accordi presi o cambiali elettorali che hanno dovuto pagare, an-che al Sindaco di Roc-ca di Papa, con il quale già noi, dopo un primo periodo, avevamo tro-vato punti di incontro sull’argomento? Non è possibile ac-cettare semplicistica-mente quanto viene detto riguardo la nuo-va collocazione “È di

proprietà comunale”, questo principio non è accettabile: se pur dovesse usci-re che tecnicamente l’area è idonea per fare un ecocentro, sono, ma posso tranquillamente affermare che siamo contrari a tale collocazione da un punto

di vista politico. I siti sono stati individuati, sono partiti una serie di atti, sono stati ri-cevuti i finanziamenti per la realizzazione del sito in via vec-chia di Velletri, e non accetto che per cir-ca 150.000/ 200.000 € l’amministrazione

decida di rimettere tutto in gioco gra-vando sui cittadini, gli operatori, e la situazione generale della raccolta dif-ferenziata. Dati alla mano confermati e ribaditi dalla precedente amministra-zione, e dal precedente funzionario, eravamo arrivati ad una percentuale di raccolta pari al 65/67%, ora siamo al 50%, a causa di un cronico ritardo nella realizzazione dell’ecocentro. Sveglia-tevi e invece di borbottare su equilibri che mai troverete, completate quello che è iniziato faticosamente da noi, è facile vantarsi per tutte le opere che avete trovato finite, è difficile da parte vostra riuscire a completare opere ini-ziate, per questo ritengo ancora di più

impossibile che ne riusciate ad iniziare delle nuove. Invece di buttare all’aria con fiere del libro (che ha avuto pes-simi risultati economici e di pubblico, per quanto voi ne vogliate dire), utiliz-zate questi fondi per tutti i cittadini fa-cendo quei servizi che ancora non sono stati realizzati. Con la cifra citata sopra e con i contributi avuti si può tranquil-lamente realizzare l’isola ecologica in via Vecchia di Velletri, comprensiva degli espropri. Il nostro gruppo, e io ci opporremo alla realizzazione e alla collocazio-ne dell’isola ecologica/ecocentro in località Squarciarelli per diverse ra-gioni che abbiamo ben esplicitato nel precedente articolo (vicinanza alla scuola,al parco,alla posta,alle nume-rose abitazioni,per la difficoltà di rag-giungimento e la procedura lunga e laboriosa con perdita di tempo, senza poi sottovalutare l’aumento di traffico al “famoso” snodo di Squarciarelli) e sollecitati anche da numerosi cittadi-ni residenti e non, per un principio di interesse generale, e per la tutela degli operatori del settore ambiente (stufi di sentirsi raccontare favole dal Sindaco o chi per lui) raccoglieremo se necessario le firme per bloccare questa scellerata scelta politica frutto della stantìa opera amministrativa di questa coalizione.

Luigi Spalletta

L’area in cui dovrebbe essere posizionato l’Ecocentro

Luigi Spalletta

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ottobre 2011ilCorriere Tuscolano GROTTAFERRATA

Ho un dolore all’articolazione della bocca…

A volte ci si chiede se i denti possano essere il punto di par-tenza per problemi di postura,

non sempre, ma spesso sì.La “ postura “ è la posizione che un in-dividuo occupa nello spazio quando sta fermo in piedi e con lo sguardo rivolto davanti a sé e la “ posturologia “ inda-ga sulle numerose afferenze sensoriali che integrate a livello centrale danno all’individuo la percezione della sua posizione nello spazio. Più spesso di quanto si creda chi va dall’ortopedico per dolori di schiena o dal medico per cefalee ricorrenti, dovrebbe prima consultare il dentista per verificare se la sua occlusione sia o meno in buone condizioni. Una cattiva occlusione può a volte determinare una cattiva postura.Se una postura è corretta lo si può verificare con un semplice posturoscopio a filo a piombo.Il complesso posturale è molto complesso e coinvolge diverse parti del corpo come l’ occhio, il sistema nervoso periferico, quello centrale, la cute, il pie-de, le articolazioni, i muscoli, l’orecchio interno ma anche l’apparato stomatognatico se i denti non combaciano corretta-mente anche a causa di protesi incongrue.Ogni nervo sensoriale è integra-to dal sistema nervoso e consen-te al soggetto di avere coscienza della posizione che il suo corpo occupa nello spazio e di relazio-narsi correttamente con l’am-biente esterno. Se insorge un problema ad uno dei suddetti livelli, il sistema po-sturale cercherà di compensare lo squilibrio come può: alzando una spalla, ruotando il bacino, assumendo atteggiamenti sco-liotici o appoggi plantari asimmetrici ma, quando le possibilità di compenso del sistema posturale saranno supera-te, scatteranno allarmi dolorifici: click mandibolari, digrignamento dei denti notturno, lombalgie, dorsalgie, cefalee, dolori all’articolazione temporoman-dibolare ecc. e in casi estremi occorre la collaborazione di più specialisti per riprogrammare il sistema: dentista, lo-gopedista, ortottista, otorinolaringoia-tra, oculista.Si è in occlusione corretta, quando chiudendo i denti, le due arcate com-baciano perfettamente.Per verificare se un individuo ha una

corretta postura è necessario usare strumenti che consentano di verificare l’allineamento di determinati punti del corpo mediante un filo a piombo la ver-ticalità e l’orizzontalità mediante altri punti specifici. Se le arcate non combaciano per-fettamente e entrano in conflitto con l’articolazione temporomandibolare, i gruppi muscolari dell’apparato masti-catorio si troveranno in una condizione di squilibrio e si potrà determinare una postura scorretta.L’ incorretta postura può a lungo an-dare squilibrare anche i muscoli anti-gravitari, causando anche deviazioni della colonna vertebrale, con le con-seguenze che si possono immaginare:

scoliosi, mal di schiena, mal di testa, dolori cervicali, problemi in altri di-stretti corporei a carico dell’apparato locomotore ma anche cattivo umore, legato a sindromi dolorose persistenti con inevitabile peggioramento della qualità della vita e delle relazioni in-terpersonali, attività sportive ridotte o impossibili.Se avete fastidi, dolori, strani rumori, click e scrosci nelle aree vicine alle orecchie, non aspettate che questi sin-tomi peggiorino perché potrebbero farvi una cattiva compagnia per tutta la vita.Non è detto che in tutti i soggetti che

hanno problemi di schie-na o di mal di testa ci sia qualche anomalia del loro apparato orale, ma prima di fare accertamenti com-plessi, costosi e talvolta inutili, è meglio farsi con-trollare l’occlusione da un odontoiatra che possa an-che verificare se la postura è corretta. In questi ultimi anni è cresciuto l’interesse per le disfunzioni dell’ATM (articolazione temporo mandibolare) in quanto sono diretta-mente collegate a problematiche del-la colonna vertebrale (in particolar

modo del segmento cervicale). Da ciò un numero crescente di pazienti che lamentano sintomi quali cefalee, acufeni, vertigini o cervicalgie, vie-ne indirizzato a trattamenti concomi-tanti posturali, rieducazione dell’atm e occlusale.Vari sono i metodi o tecniche usate dal metodo MEZIERES per la po-stura al metodo del Prof. ROCABA-DO usato in atm dove questa viene clinicamente valutata considerando1) Entità del rumore2) Entità della deflessione o della de-viazione3) Timing del rumore

4) Localizzazione del dolore evocato alla palpazione.Il prof. Rocabado ha elaborato una

mappa del dolore molto so-fisticata e complessa, indivi-duando otto zone anatomiche che in specifiche situazioni patologiche con la semplice palpazione è possibile indi-viduare la sede della lesione articolare e formulare precise diagnosi, precisando inoltre se è in fase iniziale reversibile o meno.Il lavoro del Fisioterapista specializzato in posturologia e disfunzioni dell’atm mira a risultati ottimali, seguen-do il paziente con tecniche specifiche di esercizi cranio cervicali, stabilizzazione mandibolare, controllo del-la coordinazione linguale, controllo della muscolatura mimica, esercizi cranio man-dibolari etc.Per concludere si sottolinea l’importanza di avvalersi di Medici e Fisioterapisti alta-mente specializzati per un sicuro miglioramento.

L’equipe del centro di Fisiochinesiterapia Ambulatoriale dell’INI di Grottaferrata è diretta

del prof. Ernesto Cotichelli, primario fisiatra; mentre i

coordinatori sono il dott. Roberto Zappitelli

(tel. 06.94285428) e dott. Enrico Sestini

(tel. 06.94285284).Per la parte odontoiatrica:

Dr. Luigi Bredice e Dr. Paolo Bracale

Operano in privato presso lo studio di Grottaferrata (Roma)

Tel. 06.9456780

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ottobre 2011ilCorriere Tuscolano GROTTAFERRATA

Politica, territorio, urbanisticaÈ ora che i politici dicano quello che pensano

In vista della discussione degli indirizzi del Pugc, previsti dal Sindaco per il mese di ottobre,

abbiamo intervistato Stefano Bertuz-zi, il Consigliere Comunale più vota-to alle ultime elezioni amministrative e pertanto una delle figure più rappre-sentative del territorio. Quali dovrebbero essere secondo lei le linee guida del documento di indirizzo per il nuovo Piano Urba-nistico?Per prima cosa ritengo che sulle aree agricole non si debba assolutamente più costruire. Queste aree debbono rimanere tali perché rappresentano la possibilità di mantenere il nostro territorio con determinate caratteri-stiche storiche, culturali e produttive, per mantenere quella continuità che

è necessaria per intraprendere qual-siasi percorso di tutela e di sviluppo. Linea dura contro l’abusivismo quindi.Contro l’abusivismo dobbiamo inter-venire con le perimetrazioni dei nu-clei abusivi, di cui già ci sono i fondi per poter incaricare il professionista. A Grottaferrata si è creato un abusi-vismo di necessità perché la politica non ha saputo dare in trent’anni una risposta all’emergenza abitativa. Il non aver attuato i Piani Particolareg-giati ha generato una speculazione edilizia di cui hanno fatto le spese soprattutto i grottaferratesi, visto che i prezzi per l’acquisto degli immobili per molti è risultato essere fuori mer-cato. Quindi bisogna intervenire con la perimetrazione dei nuclei abusivi per dare dignità a quelle zone che ormai si connotano come parte inte-grante della città, nelle quali vivono quei cittadini che da anni contribui-scono con il pagamento delle tasse e dei tributi alla ricchezza della nostra città, senza avere nessun servizio. Dopo questo atto, le regole dovran-no essere rispettate, come prevede la legge, con forza e determinazione, non permettendo più, l’utilizzo im-proprio del territorio, ricorrendo an-che, se necessario, con demolizioni.Il Parco dei Castelli prevede molti

vincoli. Non pensa che ci possa es-sere una sovrapposizione di poteri?I vincoli messi dal Parco possono e devono essere visti in un momen-to come quello attuale come una risorsa e non come un limite. Il nostro territorio non può più subire ulteriori aggressioni. Pertanto l’at-tuale perimetro va difeso, se non ampliato, specialmente sulle zone agricole. Il Comune deve comunque interveni-re sul Parco perché ci sono stati degli errori da parte delle amministrazioni passate che non hanno saputo rappre-sentare, al momento della redazione del piano di assetto, una parte della città, già dotata di tutti i servizi, che doveva essere completata urbanisti-camente e che avrebbe permesso ai cittadini “storici” di Grottaferrata di avere una propria abitazione su terre-ni edificabili, speranza tramandata da generazioni. E si intende storici per-ché stanno aspettando da settant’anni – dal 1944 – di poter costruire legal-mente, anche se con tutte le atten-zioni e le sensibilità, per tutelare al meglio il territorio.Cosa pensa delle case in edilizia agevolata?Sono ancora necessarie per dare una risposta abitativa a quelle fa-miglie cui è precluso il mercato di

Grottaferrata che prevede l’offerta di appartamenti a 5.000 euro al me-troquadrato, mentre le cooperative permettono l’acquisto a 1400 euro al metroquadrato utile. Le ammi-nistrazioni passate hanno sbagliato nel creare nuovi quartieri destinati alle cooperative, impattando nega-tivamente nella tutela del territorio anche se i quartieri realizzati sono un esempio positivo di vivibilità e di programmazione urbanistica. Nel futuro dovremmo individuare le aree per le cooperative esclusivamen-te nelle zone di completamento dei quartiere già consolidati. Cosa prevede per le aree centrali della nostra città?Non si tratta di preservare solo i vil-lini, come ormai si è capito e fortu-natamente accettato grazie all’opera delle Associazioni ambientalistiche, ma di impedire qualsiasi altro au-mento di cubatura nelle aree centrali della nostra città, dove peraltro è pre-visto un aumento assurdo e anacroni-stico di cubatura. Questo incremento, oltre a distruggere il tessuto storico e tipico di Grottaferrata crea aumento di traffico, della necessità di servizi e accentua la carenza di parcheggi, di verde. Distrugge l’immagine di Grot-taferrata.

Marco Coluccini

Stefano Bertuzzi Consigliere Comunale del Pd

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L’agenda della onlus “Agenda”I prossimi appuntamenti dell’associazione grottaferratese

Se è vero che Agenda onlus agisce c’è poco da atten-dere. Dopo il lungo articolo pubblicato nel numero di settembre, vogliamo tornare sulle pagine di que-

sto periodico per far conoscere meglio l’Associazione, come si sta muovendo, come opera, quali programmi e quali obiettivi a medio e lungo termine ci si è prefissa-ti. C’è un progetto su tutti, in procinto di realizzazione, denominato “La Casa”, che ha visto la prima bozza nel gennaio 2010. È stato condiviso, discusso tra di noi e con l’ente locale per mesi proprio perché corrispondesse a re-ali emergenze. Prevede attività per i ragazzi disabili con particolare riguardo a quelli che stanno per completare la frequenza della scuola dell’obbligo. Si chiama “La Casa” proprio perché il nostro più grande svantaggio è non aver mai avuto (ad eccezione di poche ore al mese nel villino Marconi presso il centro socio culturale e dell’ospitalità per le riunioni della parrocchia del Sacro Cuore) in questi undici anni spazi fisici né sufficienti né insufficienti per dare risposte concrete ai bisogni dei nostri figli. Tante pro-messe da tutte le realtà locali per anni, di fatto nemmeno un metro quadro agibile. Si è appena riaccesa la speranza

e dunque quello che… Agenda ha in agenda ora, è partire con uno spazio organizzativo che preveda da uno spor-tello “ascolto”ad uno spazio per singole attività, uno col-lettivo polifunzionale e uno laboratoriale informatico.La finalità è l’ausilio ai genitori e ai ragazzi che permetta di

colmare gli spazi lasciati vuoti dalle Istituzioni e attività d’integrazione sociale che in mancanza di spazi ci hanno portato nel frattempo ad essere presenti alle manifesta-zioni di piazza a Grottaferrata, come quella della festa natalizia che quest’anno abbiamo in programma di ripe-tere. La nostra voglia di agire anche senza luoghi fisici e di veicolare le nostre iniziative ci ha dato l’idea di realiz-zare per quell’occasione il calendario della nostra onlus con la pubblicizzazione delle attività in programma che è in fase di preparazione anche per il 2012. Le molte copie distribuite ci danno modo di pensare che la cittadinanza locale sensibile che l’ha portato a casa abbia avuto modo di vedere i nostri volti, di leggere nelle immagini e nelle parole e di conoscere o meglio riconoscere le famiglie da cui è costituita. Ma lo scambio di esperienze non si ferma quest’anno né al calendario né al territorio di Grottaferra-ta. Il confronto con le associazioni dedicate alla disabilità e attività sociali nei prossimi giorni porterà alcuni nostri rappresentanti a Vandoeuvre per l’imminente viaggio programmato per il 7 novembre p.v. ospiti, insieme con l’associazione Alchimia, dell’Amministrazione Francese. Per chi scorre queste righe fino alla fine, aggiungo solo in estrema sintesi gli scopi statutari della onlus: favorire una piena integrazione sociale, scolastica, professionale, sportiva e del tempo libero delle persone disabili; diffon-dere informazioni corrette e aggiornate che combattano il tradizionalismo compassionevole intorno alle persone con disabilità; promuovere ed organizzare attività tese al miglioramento della qualità della vita del disabile e dei loro familiari. L’acronimo Agenda nasce dalla sintesi del-la definizione “Associazione genitori di persone diversa-mente abili”. Non tragga in inganno il termine “genitori”. Non in tutto e non da sempre il nome di un’associazione può contenere la realtà che rappresenta e l’azione che si evolve. I familiari cui facciamo riferimento sono anche i fratelli e le sorelle, i nonni che vivono l’esperienza della loro crescita personale o della crescita dei propri fratelli o nipoti in una situazione di particolare carico non solo fisico anche psicologico e affettivo che deve costituire risorsa non fardello e che spesso è misconosciuta. Ab-biamo coinvolto anche loro nella festa dell’integrazione e dell’amicizia promossa da Agenda nell’ultimo fine setti-mana di maggio insieme a tutta la popolazione e chi ama frequentare i Castelli di sabato e domenica. Anche questa festa ci auspichiamo diventi tappa fissa dell’ultimo week end di maggio negli anni a venire. Una nota a margine: i nostri soci da qualche tempo non sono più nemmeno i soli genitori. Chiunque può sostenere Agenda e affiancar-la non solo negli intenti, ma anche in concreto come socio sostenitore. Se ci leggi e ci conosci o ti riconosci t’invito a unirti a noi.

Elena DuccilloPer informazioni: [email protected]

Il mercatino di Natale dello scorso anno organizzato da “Agenda”

Lunedì 3 ottobre, dopo breve malattia, è venuto a mancare Fulvio Ragni. Gli Amici di una vita e coloro che hanno condivi-so con Lui l’impegno alle elezio-ni comunali dello scorso anno, a sostegno del candidato Sindaco Sergio Conti, sono vicini alle fi-glie Cinzia e Anna Maria e ricor-

dano un uomo stimato, padre esemplare e onesto lavora-tore, sempre pronto a sostenere, con il suo indimenticabile sorriso, chi ne aveva bisogno. Ciao Fulvio, sarai sempre nei Nostri cuori!

Giampiero Fontana

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Theatre Dance DivisionEvelin Facchini è la nuova direttrice della scuola

Da qualche mese la danzatrice, coreografa e insegnante Evelin Facchini è la nuova direttrice del-

la: “Theatre Dance Division”, scuola di danza situata in via Anagnina 492/d. Eve-lin, nata a Roma ma da sempre residente ai Castelli, dopo 2 anni di collaborazione con la scuola e a soli 33 anni è riuscita a raggiungere questo notevole traguardo, frutto della sua forte passione per la danza e della sua grande profes-sionalità.Quando e dove ha ini-ziato?Da bambina questa passio-ne mi ha portato a frequen-tare a 7 anni una scuola di danza a Frascati con la Ma-estra Miriam Teodori, su suo consiglio ho fatto il provino per entrare alla scuola di danza del “Teatro dell’Ope-ra” di Roma. Sono stata selezionata e ho quindi intrapreso un lungo percorso durato 8 anni, durante i quali ho avuto la fortuna di lavorare con tantissimi maestri, coreo-grafi e danzatori di fama internazionale, è stato un bagaglio di esperienza importante. Dopo il diploma ho deciso di partire per il Canada.Come mai questa scelta?Ho pensato che all’estero avrei potuto trovare nuovi stimoli artistici. Arrivata nel ‘96, sono entrata nel corso di perfe-zionamento di una della più apprezzate scuole di danza della British Columbia, dopo sei mesi ho iniziato a lavorare come solista e prima ballerina, è stata veramente un’esperienza meravigliosa.Quando ha deciso di tornare in Italia?

Sono rientrata a fine ’98 e ho cominciato a collaborare con diverse compagnie tra le quali i “Danzatori scalzi” di Patrizia Cerroni. Parallelamente ho iniziato ad affiancare la professione d’insegnante, una passione che ho sempre avuto e che mi ha portato oggi ad avere la direzione di una mia scuola, la “Theatre Dance Di-vision”. È un progetto in cui credo molto perché cerchiamo di proporre ai nostri allievi un ampio percorso, didattico e artistico, di coinvolgerli in spettacoli, stage, anche con maestri ospiti. Come sono strutturati i corsi?Iniziamo con i bambini, dai 3 anni si ac-cede al corso di educazione al movimen-to. Una fase molto importante in cui si pongono le basi per lo sviluppo motorio del bambino, si sviluppa la capacità di muoversi nello spazio, di capire la mu-sica. I bambini si approcciano a una di-sciplina attraverso il gioco. A seguire i corsi di propedeutica, dai 5 anni, dove si apprendono gli elementi preparatori alla tecnica della danza classica, la rotazione delle anche, le posizioni delle braccia…Passata questa prima fase, curata dall’in-

segnante Antonella Gu-glielmi, si passa ai corsi accademici, curati da me personalmente fino ai corsi di perfezionamento, passando anche per il mo-dern-contemporaneo.Quali altri corsi propo-nete alla “Theatre Dan-

ce Division”?Ci sono molte altre attività aperte a tut-ti, come lo yoga, il pilates, la ginnasti-ca dolce, il tango, la danza orientale, il tip tap, l’hip hop, la breakdance. Tutti i corsi sono tenuti da insegnanti altamente qualificati. Altra nostra caratteristica è che all’interno della scuola abbiamo cre-ato una compagnia. Si chiama “Progetto 360°”, per i nostri allievi è un’opportuni-tà importante, un modo di sperimentare il palcoscenico con un pubblico e un’at-mosfera diversa da quella del saggio di fine anno...inoltre la “Theatre Dance Division” è la sede della mia compagnia e luogo di sperimentazione coreografica: quindi tanti progetti e tante opportunità tutti nello stesso luogo!Propone anche degli spettacoli come coreografa?Sì. Con la mia la compagnia “Metalou-da”, saremo in scena il prossimo 18 otto-bre al Teatro Greco con lo spettacolo “Il peso dell’acqua” nell’ambito della XIV edizione della prestigiosa rassegna “Che danza vuoi?”. Rispetto a quando ha iniziato quali cam-biamenti vede nel mondo della danza?Rispondere brevemente a questa domanda è complicato perché mi coinvolge sia come danzatrice, che come coreografa e inse-gnante. La danza, come le altre arti, vive un momento difficile. Aldilà di questo, il

cambiamento che noto maggiormente è nell’approccio a un’arte complessa come questa. Credo sia necessario ricordare che solo attraverso un percorso graduale, fatto di costanza, passione e ricerca, si possano raggiungere risultati importanti. Che ruolo può rivestire la danza se-condo lei nella società attuale?C’è una frase bellissima di Nureyev che dice: “Bisognerebbe danzare per tutta la vita, non essere ballerini, ma danza-re”. Come insegnante cerco di lasciare ai miei allievi un bagaglio di creatività,

che li accompagni e che possa dar loro ispirazione, qualsiasi cosa si troveranno a fare nella vita. In base alla mia perso-nale esperienza ritengo, infatti, che la caratteristica principale che garantirà alla danza un ruolo sempre importante nella società, è quella di unire il lavoro sul corpo e un’arte che è espressione ar-tistica delle emozioni. Contatti: 06 [email protected]

Marzia Mancini

Il prossimo lunedì 24 ottobre, presso il Te-atro Ambra alla Gar-

batella, Daniela Favata e i “Box 61” terranno il concerto “Looking for memories”. Per saperne di più ne parliamo con Mari-na Maran, la vocalist del gruppo.Come e quando nasco-no i “Box 61”?Diciamo che una parte del gruppo, anche se con un nome diverso, risale alla metà degli anni ’80. Da allora ab-biamo attraversato varie fasi, cui cor-rispondono vari nomi, tra cui – maga-ri qualcuno li può ricordare – “Alter ego”. Il sodalizio non è stato però ininterrotto: qualcuno ha fatto diver-se esperienze musicali anche con altri complessi, altri hanno smesso per pe-riodi più o meno lunghi. Purtroppo le esigenze della vita ci portano spesso a trascurare queste cose che possono sembrare “futili”. Da poco più di un anno la band si è in parte ricostituita, arricchendosi di un nuovo bassista.Da chi è composto il resto del gruppo?Oltre a me c’è appunto Valerio Di Domenico al basso, Gabriele Spedi-cato alle tastiere e Carlo Senzacqua alla batteria.Avete un leader?Nei “Box 61” no, però questo concer-to è principalmente dovuto all’estro musicale e all’impegno di Daniela Favata, pianista e com-positrice sia di brani musicali pop che di co-lonne sonore, che è la produttrice dell’even-to. Cercava un grup-po d’appoggio per far ascoltare i suoi pezzi inediti e, avendoci sen-tito suonare, ha trovato che la nostra band po-tesse adattarsi alle sue esigenze, per cui si è

creato questo sodalizio. Al concerto parteciperà anche Emanuele Spedica-to – figlio d’arte, come si evince dal cognome – un giovane talento che ha già rivestito ruoli da protago-nista in diversi musical messi in scena a Roma da compagnie amatoriali.Che tipo di musica

proporrete al concerto?Ci saranno principalmente canzoni composte da Daniela, ma anche qual-che brano originale dei “Box61”. Co-munque saranno tutte musiche inedi-te, con testi scritti da me.Qual è il vostro genere?Tendenzialmente ci piacerebbe fare più jazz, ma visto che Daniela ha un repertorio diverso, in questo mo-mento proponiamo soprattutto altri stili.Nei Castelli ci sono dei gruppi a voi concorrenziali?Sicuramente ci sono tanti bravi mu-sicisti sul territorio, ma non ci sentia-mo in concorrenza con loro! È facile ascoltare in giro per locali e birrerie le molte band che si esibiscono con cover di autori famosi, con generi che spaziano dall’heavy metal al blues. I gruppi che suonano brani originali, invece, sono più rari. Purtroppo in generale richiamano meno pubblico, perché le canzoni non sono note e quindi la fama, che spesso premia la

moda e non la creativi-tà, arriva molto difficil-mente.

F.I.“Looking for memories”Daniela Favata & Box 61Teatro Ambra Roma - Piazza Giovan-ni da Triora, 1524 ottobre – ore 20.40Ingresso libero

Daniela Favata e i “BOX61”Quando si incontrano pop e jazz

Marina Maran

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ottobre 2011ilCorriere Tuscolano GROTTAFERRATA

Una dinastia di parrucchieriMarco Bronzini e l’arte dell’acconciatura

Tra le varie attività storiche di Grottaferrata troviamo “Evolution Style” di Marco

Bronzini, in via Vittorio Veneto 15. Il marchio Bronzini ha infatti inizio con il nonno Ottavio negli anni ’30, nello storico negozio della rotonda di Squarciarelli, poi passato al figlio Bruno negli anni ’70 fino ad arriva-re a Marco. Questi, Pettine d’Oro nell’89, uno dei trofei più ambiti in Italia, tiene corsi a livello nazionale e internazionale e lavora ormai da di-versi anni nell’alta moda nazionale e internazionale.Come si è evoluta la sua attività da-gli anni ’30 a oggi?Lo scatto nell’evoluzione lo ha fatto mio padre, passando dal classico bar-biere per uomo all’unisex nei primi anni ‘70. Anche lui viene dall’Acca-demia Nazionale Italiana - non solo

come studente ma anche come mae-stro e insegnante - dove si studia il capello e tutte le materie a questo connesse quali tricologia, derma-tologia, anatomia, chimica, e anche le varie forme ge-ometriche per im-parare a tagliare i

capelli. E lui in quegli anni ha porta-to queste innovazioni da cui anch’io

sono partito per intraprendere il mio percorso negli anni ’90, partecipando prima alle gare regionali e poi a quel-le nazionali. In questi ambiti vengono scelti i concorrenti più preparati che poi rappresentano il nostro paese ai

campionati mondia-li. Quali cambiamen-ti ha notato con il passare del tempo nel suo lavoro?Prima la nostra at-tività era anche un punto di ritrovo, mentre adesso lo è un po’ meno, ma il pro-blema di oggi è che non c’è un vero e proprio regolamento che preveda un rapporto distanza-abitanti com’era fino a qualche tempo fa. La licenza

oggi non ha più valore e ci sono molte persone che escono dalla scuo-la impreparati. Un ragazzo in un po-sto di lavoro ha un costo, per cui o sa lavorare a un certo livello o il lavoro non lo trova. Se si apre un negozio ogni 50-100 metri, finisce quella che

è l’evoluzione o la preparazione di un lavoro. Non a caso c’è ancora l’Ac-cademia Nazionale che è riservata solo a un certo numero di partecipan-

ti, quelli che poi fanno la differenza nella nostra categoria. Anche perché questa si divide in due settori: c’è chi crea e c’è chi copia. Noi che usciamo dall’Accademia apparteniamo alla categoria di chi crea in anteprima alla moda che viene poi presentata. Pur-troppo oggi l’80% delle scuole regio-nali che sfornano gli aspiranti parruc-chieri sono mal gestite e con corpo insegnante scadente. Spesso sono chiamato a fare degli stage in queste scuole e questa scarsa preparazione si percepisce nettamente.Quanto ha influito il fatto di essere figlio d’arte nella scelta della sua

professione?Non più di tanto. Alcuni dei miei col-leghi, con cui ancora andiamo in giro per l’Italia e per il mon-do, sono figli di par-rucchieri con un’at-tività ben avviata mentre altri, nelle stesse condizioni,

hanno intrapreso differenti professio-ni perché non tutti se la sentono di de-dicare una parte della vita a imparare un mestiere in realtà molto comples-so, fatto di chimica, di geometria ma anche di estro e vena artistica. Quanto ha influito sulla sua vita professionale l’aver vinto – tra i tanti - un premio ambito come il “Pettine d’Oro”?Non è tanto il premio ma tutto ciò che ne consegue. Ti apre delle porte a livello nazionale e internazionale perché si viene portati in giro per il mondo a mostrare i prodotti e questo comporta un’apertura a 360 gradi che ti fa incontrare - e scontrare - con al-tri professionisti e ambienti: tutto ciò senza dubbio va a migliorare il pro-prio bagaglio professionale che poi ci si porta avanti negli anni.Che prodotti usa?Diversi, ma non è la marca a fare la differenza nel nostro settore ma la co-noscenza chimica del prodotto, come viene usato e miscelato. Un’arte che, non mi stancherò mai di ripetere, non si improvvisa.Lei lavora anche nell’alta moda. Le da più soddisfazione pettinare una modella come Belen o un viso par-ticolare?C’è una cosa che mi affascina ancora molto nel mio settore, e cioè il creare dove c’è bisogno di fare un qualcosa di nuovo. Per me è una bella soddisfazio-ne fare qualcosa che migliori l’aspetto di ogni nuova cliente che entri nel mio negozio. Non è creare su una testa già bella che mi dà soddisfazione, ma stu-diare e dare qualcosa in più in termini di fascino e personalità.Visti gli obiettivi raggiunti, chi si sente di ringraziare in maniera particolare?Il mio più sentito grazie va a mio pa-dre, Bruno Bronzini, non solo perché mi ha iniziato a questo settore, sve-landomene i segreti, ma perché mi ha trasmesso la cosa più importante: la passione per i capelli.

Marco BronziniVia Vittorio Veneto, 15, Grottaferrata

Tel. [email protected]

Francesco Intreccialagli

Bruno Bronzini taglia i capelli al piccolo Marco

Marco Bronzini insieme a Belen Rodriguez

Marco Bronzini insieme a due modelle durante il GP a Barberino Del Mugello 2011

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ottobre 2011ilCorriere Tuscolano FRASCATI

Terreni Anagnina, la Procura indagaSarebbero stati venduti a un prezzo inferiore rispetto al loro valore

munale, sempre più asfittico e tale da costringere l’amministrazione a raddoppiare nel 2011 l’addizionale comunale all’Irpef ed ai consumi di energia elettrica. Ma veniamo ai fatti. Nel lontano anno 2001 il consiglio comunale di Frascati de-liberava di vendere i terreni al co-

mune di Roma per una somma di poco superiore a 13 miliardi di lire (per l’esattezza lire 13.085.478.000 pari ad euro 6.758.085,39) sul-la base di una perizia stilata dal perito demaniale geom. Romolo Campagna. Passano molti anni e il terreno viene effettivamente ven-duto solo nel 2010 al prezzo riva-lutato secondo l’indice ISTAT di euro 7.932.187,18. Il terreno viene venduto al Comune di Roma ma il prezzo viene pagato da ventiquat-tro tra imprese e cooperative alle quali il Comune di Roma si impe-

gna a cederlo successivamente. In consiglio comunale fioccano inter-rogazioni sulla vicenda che finisce nella aule del tribunale di Velletri. Subito vengono nominati due inge-gneri come periti del giudice i quali contestano il prezzo al quale è stato ceduto il terreno che, a loro giudi-zio, vale molto di più. Cominciano le indagini, l’acquisizione degli atti in procura, le perquisizioni ed il tri-ste epilogo del sequestro dei terreni in attesa di accertare la verità.Nel dettaglio i periti del tribunale hanno stimato il valore del terreno in euro 18.729.347,00 ipotizzando un ammanco per le casse comuna-li di quasi undici milioni. Ma sono andati oltre e, pur ipotizzando cor-retta la stima del 2001, ritengono sbagliata, per un banale errore di calcolo, la rivalutazione ISTAT che avrebbe dovuto portare ad un prez-zo di euro 8.893.640,37 anziché 7.932.187,18. E così, nella miglio-re delle ipotesi l’ammanco sarebbe pari ad euro 961.453,19, quasi un milione di euro! Le cifre in ballo sono grosse, l’ammanco alle casse comunali e quindi ai cittadini di Frascati sarebbe molto consistente. La politica osserva attonita tutta la vicenda, sgomenta anche per la gra-vità dei reati penali ipotizzati.I giudici infatti suppongono sussi-stere “gravissimi indizi del reato di

falso ideologico in atto pubblico” riferito ad una determinazione dirigenziale che sarebbe stata re-trodatata e “la r e t r o d a t a z i o n e della determina-zione era funzio-nale alla creazio-ne di un presup-posto giuridico di legittimità del contratto di alie-nazione”. Ed inoltre “la formazione della suddetta falsa determinazione – che approvava lo schema di con-tratto preliminare – e la successi-va stipulazione del detto contratto preliminare avvenivano al fine di consentire ai privati di acquisire un fondo di ingente valore senza alcuna procedura di evidenza pub-blica” e “ciò integra senza dubbio i gravi indizi dell’elemento materiale dei delitti per i quali si procede”. Proseguono i giudici “la determina-zione era – in modo del tutto ano-malo – successiva di nove anni alla delibera comunale “ e “risultava assolutamente illegittima, poiché era stato eluso l'obbligo di proce-dere all'individuazione dell'acqui-rente mediante asta pubblica”. Ed ancora “che – sotto la formale ed

apparente cessione dell'area al Co-mune di Roma – il bene era stato di fatto ceduto ad un'aggregazione di imprese private facenti in sostanza capo ad un solo soggetto e che il prezzo versato era inferiore di oltre € 10.000.000 a quello di mercato, con realizzazione di un ingente danno economico per il patrimonio del Comune di Frascati e di un ele-vato profitto per le imprese private che, in sostanza, azzeravano i costi di costruzione degli immobili che avrebbero successivamente riven-duto.”.Sicuramente si parlerà a lungo di questa vicenda. Sin da ora appare però evidente l'affanno e l'appan-namento dell'azione amministrativa della giunta Di Tommaso.

M.G.C.

È fissata per il prossimo 17 ot-tobre la prima udienza del processo che vede imputato il

noto esponente politico locale. Gravi le accuse: truffa aggravata, danno pa-trimoniale di rilevante gravità, falsità ideologica in atto pubblico. Franco Posa comparirà dinanzi al Tribunale di Roma – 1^ Sezione penale, davanti al giudice dott. Valerio De Gioia, nel Palazzo di Giustizia di Piazzale Clo-dio. Il capogruppo del Pd frascatano e consigliere provinciale inizierà così il suo percorso nel quale tenterà di dimostrare la propria estraneità dalle gravi accuse che gli vengono mosse. Eccole nel dettaglio degli articoli del Codice Penale dei quali è imputato: Art. 640-bis. “Truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pub-bliche”.Art. 483. “Falsità ideologica com-messa dal privato in atto pubblico. Chiunque attesta falsamente al pubbli-co ufficiale, in un atto pubblico, fatti

dei quali l’atto è destinato a provare la verità, è punito con la reclusione fino a due anni. «omissis»”. Art. 110. “Pena per coloro che con-corrono nel reato. Quando più persone concorrono nel medesimo reato, cia-scuna di esse soggiace alla pena per questo stabilita, salve le disposizioni degli articoli seguenti.” Art. 61. “Circostanze aggravanti co-muni. Aggravano il reato quando non ne sono elementi costitutivi o circo-stanze aggravanti speciali le circo-stanze seguenti: «omissis» 2) l’aver commesso il reato per eseguirne od occultarne un altro, ovvero per conse-guire o assicurare a sé o ad altri il pro-dotto o il profitto o il prezzo ovvero la impunità di un altro reato; «omissis» 7) l’avere, nei delitti contro il patri-monio o che comunque offendono il patrimonio, ovvero nei delitti determi-nati da motivi di lucro, cagionato alla persona offesa dal reato un danno pa-trimoniale di rilevante gravità”.

Posa davanti ai giudiciGravi le accuse per l’ex sindaco

I carabinieri durante il sopralluogo (foto Il Tuscolo.it)

Franco Posa e Stefano Di Tommaso (foto angelocristofanelli.blogspot.com)

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ottobre 2011ilCorriere Tuscolano FRASCATI

Nota del Partito Democratico di Frascati

Ospedale San SebastianoIl Pronto Soccorso rimane a Frascati

Nella Camera di Consiglio, tenutasi il 30 set-tembre 2011, la Terza sezione del Consi-glio di Stato con l’Ordinanza n. 4286/2011

ha respinto l’appello del Comune di Marino contro la sospensiva resa dal T.A.R. Lazio. Grandissima soddisfazione del Sindaco Stefano Di Tommaso, che si è posto fin da subito contro la chiusura scellerata voluta dalla Presi-

dente Polverini, il sindaco ha così commentato: “Esprimo grande soddisfazione per questa im-portante decisione, che conferma la centralità strategica del Pronto Soccorso di Frascati per il territorio tuscolano e per l’area di Roma sud”. Soddisfatto anche il Partito Democratico di Fra-scati, che fin dai primi mesi di settembre dello scorso anno ha organizzato convegni, raccolte firme, presidi e tantissime altre iniziative per difendere il Pronto Soccorso.Alessio Ducci

Multe salate per chi non fa la differenziataLinea dura dell’Amministrazione contro l’abbandono dei rifiuti

L’Amministrazione comunale di Frascati prosegue l’atti-vità di repressione contro il

conferimento di rifiuti nei propri con-tenitori da parte dei cittadini residenti nei comuni limitrofi, nonché contro l’abbandono di rifiuti sul proprio ter-ritorio, causa di notevole disagio igie-nico per la comunità tuscolana oltre che fonte di un aggravio di costi per il servizio di igiene urbana. Con Ordi-nanza Sindacale n. 51 del 19.9.2011, fortemente voluta dal Sindaco Stefano Di Tommaso e dall’Assessore all’Am-biente, Avvocato Roberto Mastrosanti, viene riaffermato il divieto assoluto di conferimento dei rifiuti nei cassonetti e contenitori da parte dei cittadini non residenti nel Comune di Frascati ed il divieto di abbandono di sacchetti d’ immondizia e materiali ingombranti a terra, nelle immediate vicinanze dei cassonetti o nei siti non idonei. Per le violazioni di tali prescrizioni si è pro-ceduto a un inasprimento delle san-

zioni ora comprese tra i 250 e i 500 euro per ogni singolo inadempimento, mentre per la violazione dell’orario di conferimento ordinario da parte dei residenti nei cassonetti indifferenzia-ti (ammesso dalle ore 18:00 alle ore 24:00), verrà comminata una sanzione di 100 euro. «Questo provvedimento- sostiene l’Assessore Mastrosanti - è parte delle iniziative assunte dall’Am-ministrazione comunale al fine di re-primere i comportamenti inqualifica-bili di quanti, spesso non residenti, dimostrano insensibilità nei confronti del decoro della città di Frascati ed è, pertanto, una risposta concreta alle ri-chieste di intervento da molti sollecita-to. Al fine di garantire il rispetto delle prescrizioni in materia ambientale, ivi comprese quelle di questa ultima ordi-nanza, sono stati intensificati i controlli mattutini e serali da parte della Polizia locale e degli Ispettori Ambientali. Da tutto ciò – conclude l’Assessore - ci at-tendiamo un miglioramento comples-

sivo della situazione, principalmente nei siti di conferimento periferici più soggetti al fenomeno della migrazione dei rifiuti, con un conseguente minore aggravio in termini di disagio ambien-tale e benefici in termini di riduzione

di rifiuti da inviare a discarica, con le conseguenti economie di costo per la comunità Nell’interesse comune confi-diamo nella collaborazione dei cittadi-ni nell’individuazione delle eventuali trasgressioni ».

«Dopo aver creato una de-magogica battaglia sulla sicurezza, alimentando ad

arte le paure dei cittadini per riuscire a conquistarne il voto alle elezioni, ora il centrodestra al governo di Roma e del Paese mostra il suo vero volto: taglia drasticamente risorse alle forze di polizia e mette in pericolo la tutela della legalità in provincia. Preoccupa, infatti, l’allar-me lanciato dal sindacato di polizia della Cgil a proposito dell’abbandono in cui è stato lasciato il commissariato di Frasca-ti: lo scorso 20 settembre gli sono state sottratte due nuove volanti e, in cam-bio, gli è stata fornita un’auto vecchia, mal funzionante e priva di importanti dotazioni di sicurezza per i poliziotti dell’equipaggio. Questo depotenziamen-to della polizia avviene proprio a pochi giorni di distanza da alcuni preoccupanti episodi di cronaca: ben quattro scippi avvenuti nel centro storico di Frascati».È quanto afferma Massimo Marcia-no, coordinatore politico comunale di Frascati di Sinistra Ecologia Libertà, commentando il comunicato diffuso dalla segreteria di base del Sindacato italiano lavoratori di polizia. Il Silp-Cgil stigmatizza «l’ennesimo colpo inflitto dalla Questura di Roma alla professionalità del personale di que-sto ufficio e alla sicurezza dei cittadini della giurisdizione».Lo scorso 20 settembre, spiega il Silp-Cgil, il commissariato di Frascati «ha ricevuto la disposizione di riconsegnare

all’ufficio automezzi le due Alfa Romeo 159 abilitate e utilizzate per l’attività di controllo del territorio della giurisdizio-ne, da destinare all’emergenze organiz-zative del Reparto volanti di Roma». In sostituzione, a Frascati è stata assegnata una vecchia Fiat Marea con 120 mila chilometri percorsi. «Il personale – de-nuncia il sindacato di polizia della Cgil – ha segnalato il cattivo stato d’uso del mezzo, privo di radio portatili e torce, fondamentali per la sicurezza degli ope-ratori, e con i fari che si spengono ad ogni buca».«La conseguenza di questo cambio – prosegue il sindacato dei lavoratori di polizia – è che ora il commissariato di Frascati dispone di una sola autovettura marciante per il controllo del territorio. Nei casi in cui l’unica macchina disponi-bile si trova impegnata in accompagna-menti presso la capitale o su interventi che prolungano oltre il turno di servizio l’ufficio non ha una seconda vettura da impiegare nel controllo del territorio. Analoga situazione vivono anche i com-missariati limitrofi che hanno ricevuto le stesse disposizioni».

Polizia depotenziataLa denuncia di Marciano (Sel)

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ottobre 2011ilCorriere Tuscolano FRASCATI

Reiniziano le scuole... ancora pagelleChi sale e chi scende nella vita politica frascatana

Roberto Mastrosanti

Dopo aver combattuto (e vinto) la battaglia politica per diventare superassessore, ora ha indossato l’abito dell’amministratore e si è tuffato nelle questioni più delicate del comune: risanamento del bilancio e raccolta differenziata. L’avvio è buono, a ottobre è previsto l’avvio della differenziata. Sta studiando per diventare sindaco: le capacità non gli mancano, l’ambizione neanche.

Voto: 9

Romualdo Paoletti

Scuole, marciapiedi, fognature, strade. In arrivo l’inizio dei lavori di ampliamento del cimitero. L’assessore ai LL.PP. è impegnato a trecentosessanta gradi nel miglioramento delle infrastrutture della città.

Voto: 8

Gianluigi Peduto

Da molti mesi mantiene un profilo riservato, poco esposto. Si tiene lontano dalle dispute, dagli intrighi e dalle bufere di Palazzo Marconi. Appare poco ma lavora molto... soprattutto per il futuro.

Voto: 8

Stefano Di Tommaso

Ha messo a segno un colpo magistrale con le sentenze del Tar e del Consiglio di Stato favorevoli al mantenimento del Pronto Soccorso a Frascati. In affanno politico, sta cercando con grande impegno e buona volontà di risollevare le sorti della sua amministrazione per preparare una ricandidatura tutt’altro che scontata. Riuscirà a contrastare l’avanzata di Mastrosanti?

Voto: 7

Franco Posa Alessandro Adotti

Professionista affermato. Sempre pacato e sorridente. Mai sopra le righe. Un perfetto prototipo di uomo politico di centro. Equidistante, equilibrato. Mai troppo, mai troppo poco. Saldi valori morali, grande rispetto per la Chiesa e le gerarchie ecclesiastiche. Ottime

relazioni con la politica che “conta”. Una risorsa per Frascati. Il futuro è suo. Saprà coglierlo?

Voto: 8

In perenne contrasto con il Partito Democratico di Frascati, è da molto tempo in trincea a difesa del patrimonio di popolarità conquistata in dieci anni da Sindaco. A oltre sessantun anni ha dovuto conoscere l’amarezza della ingratitudine e dell’abbandono. Meriterebbe maggior

affetto da una città che ama, forse troppo.

Voto: 5-

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ottobre 2011ilCorriere Tuscolano FRASCATI

Ambiente e territorioCome reintervenire sul patrimonio edilizio esistente

Il rapporto Censis Ance sul mercato della valorizzazione degli immobili esistenti. Una risorsa che richiede un recupero di qualità e di funzionalità, riguardo al risparmio energetico, al contenimento del consumo di suolo ed alla necessità di rispondere alla nuova domanda abitativa.

Il Paese dispone di un vasto patri-monio edilizio, in gran parte fatto di case. Il 90% delle abitazioni è di

proprietà di persone fisiche. La casa è sempre stata un tema molto sentito dal-le famiglie italiane che hanno sempre indirizzato ad essa gran parte dei loro risparmi: la progressiva crescita del be-nessere delle famiglie è stata accompa-gnata, anche per effetto delle politiche pubbliche, da una diffusione della pro-prietà immobiliare che, fatta eccezione per la Spagna, non ha avuto eguali in

Europa. Gli immobili rappresentano la principale componente della ricchez-za delle famiglie. Secondo la Banca d’Italia, alla fine del 2009 la ricchezza in abitazioni detenuta dalle famiglie ita-liane ammontava a circa 4.800 miliardi di euro, corrispondenti a circa 200.000 euro in media per famiglia.Questa ricchezza diffusa rischia tuttavia di perdere valore nel tempo. Infatti, il patrimonio residenziale esistente è sta-to in buona parte costruito rapidamen-te nell’arco di 25-30 anni, cioè negli anni della ricostruzione e poi del boom edilizio, spesso con disegni urbanistici poveri, caratteristiche architettoniche e costruttive sovente di scarsa qualità e carenza di reti infrastrutturali. Un vero e proprio cambio di paradigma si rende necessario se si vuole realizzare un’in-versione di tendenza. Dal punto di vi-sta dello sviluppo insediativo l’opzione di fondo non può che essere quella di guardare al patrimonio esistente come una grande risorsa oggi mal utilizzata che richiede un recupero di qualità e di funzionalità, con particolare attenzione al risparmio energetico, al contenimen-to del consumo di suolo ed alla necessi-tà di dare risposta alla nuova domanda abitativa. Ma per rendere possibile que-sta fondamentale inversione di tenden-za occorre che esistano sia le condizio-ni “culturali” che quelle operative che rendono possibile la reale attuazione

di una strategia di trasformazione del-la cosiddetta “città da rottamare”. Un impegno significativo nella direzione di una rivalorizzazione complessiva del patrimonio esistente richiede scale di intervento diverse e articolate: dall’ope-razione limitata al singolo edificio al montaggio di operazioni complesse ed integrate alla scala del progetto urbano. In particolare, con riferimento a quella parte del patrimonio edilizio realizzato con materiali e tecnologie obsoleti, le possibilità di un salto di qualità sono rilevanti, a cominciare da un tema oggi centrale quale quello energetico. Il set-tore dell’edilizia presenta, insieme a quello dei trasporti, il potenziale più alto di risparmio. In Italia, tenuto conto che il 65% degli edifici è stato realizza-to prima dell’entrata in vigore dei primi provvedimenti sull’efficienza energeti-ca, che risalgono alla metà degli anni ‘70, esistono grandi opportunità di in-tervento, con promettenti ricadute. Se si considera che oggi un’abitazione di 30 anni in media consuma 180-200 Kwh/mq/anno e che un edificio realizzato in classe B consuma tra 30 e 50 kWh/mq/anno si ha idea di cosa significherebbe raggiungere l’obiettivo di far compiere un salto di categoria al patrimonio più

vecchio. Al riguardo, secondo l’Enea, attraverso l’“efficientamento” ener-getico del patrimonio edilizio italiano si potrebbero ridurre le emissioni di CO2 addirittura del 45%. Oltre al fat-tore energetico, l’altro grande obiettivo, legato alle politiche di sostenibilità, è quello di fermare la corsa al consumo di nuovo suolo e soprattutto all’espansio-ne incontrollata delle aree urbanizzate, spesso in zone impossibili da servire con il trasporto collettivo. È chiaro che per migliorare le performances sociali, funzionali ed urbanistiche dei tessuti edilizi senza qualità non bastano politi-che di piccoli interventi ma è necessario avere il coraggio di rinnovare talvolta anche drasticamente l’edificato, supe-rando quella tendenza alla conservazio-ne a tutti i costi che spesso ha bloccato sul nascere ogni ipotesi di ripensamento degli assetti urbani. Reintervenire sul-le parti di città esistente a bassa qualità tecnologica, architettonica e funzionale, può essere una grande opportunità per dare risposte più efficaci alla domanda abitativa la cui crescita è in gran par-te legata all’incremento del numero di famiglie.

Gianluigi Peduto, ingegnere

Gianluigi Peduto

Alle Scuole Pie è arrivata l’Ape Pia Alle Scuole Pie di Frascati è iniz-

iato il nuovo anno scolastico. Quest’anno c’è una novità. Per ogni piccolo della prima elementare è arri-vata un’ape, l’Ape Pia, che ha portato in dono una filastrocca.

Filastrocca delle maestre

Maestra, insegnami il fiore ed il frutto - Col tempo, ti insegnerò tutto Insegnami fino al profondo dei mari - Ti insegno fin dove tu impari Insegnami il cielo, più su che si può - Ti insegno fin dove io so E dove non sai? - Da lì andiamo insieme Maestra e scolaro, un albero e un seme Insegno ed imparo, insieme perché Io insegno se imparo con te.

Bruno Tognolini

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I nuovi eroiL’equipe medica del servizio di senologia del San Sebastiano

È un tempo questo, conteso tra la percezione del precipizio che ci è di fronte e la consa-pevolezza che un altro orizzonte è possibi-

le. Più difficile ma anche necessario.Questa sensazione è quella che prova quotidia-namente il cittadino che si trova ad affrontare le tante realtà istituzionali, una tra queste è quella sanitaria. Il malato non è più al centro dell’interesse nell’organizzazione sanitaria dove ciò che più conta è il profitto, la produttività, il vile denaro.In molte realtà del nostro Paese il medico “stimato” non è più quello che sacrifica la sua vita familiare ed il suo sonno per trovare le soluzioni utili al be-nessere del proprio paziente, ma è solo quello che aumenta il fatturato della propria azienda; poco importa se quel fatturato è stato accumulato in ma-niera criticabile.“Facendo dei dottori dei mercanti, li costringiamo ad imparare i trucchi del commercio” diceva Ber-

nard Shaw, 1906, nel “Dilemma del dottore”.Non esiste più una morale e, dalla famosa umaniz-zazione ospedaliera si è passati alla disumanizza-zione pseudoaziendalistica, e nessuno in Italia si preoccupa di invertire questa vergognosa tendenza, anzi essa viene incentivata e premiata. L’Ospedale è come un tempio anzi, è il vero Tempio: il Tempio

della Sofferenza, per cui bisogna scacciare i mer-canti dal Tempio e dagli Ospedali riposizionando al centro dell’interesse i bisogni del malato. La sa-cralità della vita non può consentire a nessuno di utilizzare la malattia come semplice occasione per fare profitti.In questo deserto di umanità si trovano esempi di operatori sanitari che, come degli eroi silenziosi, svolgono il loro lavoro con professionalità, amore e rispetto per i pazienti, anche se nessuno se ne ac-corge e lo riconosce.Ne è un esempio il Servizio di Senologia dell’Ospe-dale di Frascati, uno dei pochi dove viene eseguito contestualmente l’esame integrato (mammografi-co ed ecografico). La paziente, in caso di neces-sità, viene sottoposta ad indagini più approfondite (biopsia mammaria con guida ecografia e stereo-tassica e visita senologica dal Dottore Alfonso Lisi, che provvede ad intervenire chirurgicamente se ne-cessario.Esiste inoltre per le prenotazioni, una doppia lista allo scopo di garantire urgenze e controlli ravvici-nati.Tutto ciò si deve allo spirito di sacrificio ed all’alta professionalità di due medici che operano in tan-dem, la Dottoressa Anna Maria Speziale (radiolo-ga) e il Dottor Alfonso Lisi (medico chirurgo).Sono medici che lavorano sotto organico, senza un’organizzazione efficiente che li supporti, co-stretti a risolvere i problemi con spirito d’iniziativa personale.A queste due persone “speciali” se ne aggiunge una terza: la signora Francesca De Crais, che la-vora presso lo sportello di accettazione radiolo-gica.Questa impiegata modello, fornisce il referto su di-schetto subito dopo l’esame. Non c’è nessuna nor-ma che lo prescriva! Se le chiedete perché lo fa, lei vi risponde canditamente, “perché dietro ognuna di quelle persone potrebbe esserci un mio familiare”. Eppure la signora Francesca non ha frequentato nessun corso di formazione che serva per “comuni-care la buona sanità”!Grazie alla diligenza e al senso di responsabilità di queste tre persone, si evita alla paziente lo stress ansioso, così importante in alcune delicate patolo-gie femminili, dovuto all’attesa di risposte che il più delle volte tardano ad arrivare.È soltanto dall’impegno di ciascun individuo che può nascere una società più sana; se non si realizza un rinnovamento spirituale nei singoli non ci sarà neppure nella società.Dobbiamo poterci rispecchiare con orgoglio in quello che facciamo, perché agire è sempre una conseguenza di ciò che si è, dicevano i latini, spe-cialmente in una società come la nostra in cui la mutazione antropologia più drammatica degli ul-timi anni è stata la disidentità. Limitarsi a fare il proprio dovere per non assumersi responsabilità non è più possibile. Dobbiamo riappropriarci del vero senso della libertà che riposa nel coraggio di andare oltre. Dobbiamo avere la forza di ri-educare alla vera essenza il vivere, rieducare l’uomo al pen-siero comune che non porti vantaggio a pochi ma benessere a tutti.

Ivana Lustrissimi

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Il sindacato Spi-Cgil riparte da ClementinaIntervista al neo Segretario Generale Calvani

Sempre presente dove c'è biso-gno di aiutare persone social-mente deboli. Lo Spi – Cgil

è una importante realtà sociale che ben conoscono i pensionati e colo-ro che usufruiscono dei suoi servizi. Da quest'anno la sede di Frascati ha un nuovo segretario generale, una donna. Abbiamo intervistato una sorprendente Clementina Calvani scoprendo una non comune carica di vitalità e determinazione. Signora Calvani, quando è di-ventata Segretario Generale dello Spi-Cgil Castelli Romani?Sono diventata Segretario Generale della Lega intercomunale Frascati, Marino, Comuni Colli Tuscolani del Sindacato Pensionati della Cgil lo scorso 24 maggio. Ringrazio ancora i componenti del comitato direttivo

che con il loro voto unanime hanno riconosciuto il lavoro da me svolto e mi hanno affidato la responsabilità di ricoprire questo importante inca-rico.Quale percorso personale l'ha portata a ricoprire un così impor-tante ruolo?Ho iniziato l’attività nella segreteria dello Spi Castelli romani nel 2003, dopo aver lasciato il Comitato di quartiere di Cisternole, Frascati - di cui sono stata Presidente per molti anni - e mi sono occupata all’ini-zio della parte previdenziale; suc-cessivamente ho assunto l’incarico dell’organizzazione e del tessera-mento. Non dimenticando la dimen-sione di genere, abbiamo costituito il coordinamento donne dello Spi.Quali comuni coprite? Quali ser-vizi offrite?La Lega Castelli dello Spi/Cgil – che fa parte del Comprensorio Pomezia, Castelli, Colleferro, Subiaco – ha una dimensione intercomunale e comprende 8 comuni (Frascati, Ma-rino, Monteporzio, Colonna, Mon-tecompatri, Grottaferrata, Rocca di Papa, Rocca Priora) con oltre 5mila iscritti. Lo Spi è presente, con i suoi preziosi collaboratori d’accoglienza, in tutti i comuni offrendo l’opportu-nità di una prima risposta e succes-sivamente di incontrare gli esperti

che possono risolvere problemi pensionistici (Inca), fiscali, (Caaf), del lavoro, della casa (Sunia) e dei rapporti con le aziende erogatrici di servizi (Federconsumatori), nonché questioni legali civili e di successio-ne.Dalla sua prospettiva, qual è lo stato della qualità della vita delle persone più anziane e più esposte? Di cosa avrebbero più bisogno? Cosa potrebbero fare le istituzioni per aiutarle?La condizione degli anziani e dei pensionati è peggiorata molto in que-sti ultimi anni e, nonostante cerchia-mo tutti di vivere la situazione con dignità, le difficoltà economiche, di assistenza e di fiducia nel futuro sono divenute insopportabili. Non ci fanno sperare niente di buono le manovre finanziarie del governo e i provvedi-menti regionali sulla sanità che ob-bligano a spendere di più per servizi sempre più difficili da ottenere. La media delle pensioni nel territorio è di 500 euro: come riusciranno a vi-vere se i tagli ai comuni e ai piani di zona mettono in discussione i diritti conquistati. Ed è triste che i genitori, con le loro pensioni, debbano mante-nere figli disoccupati e cassaintegrati e le loro famiglie. Il Sindacato pen-sionati Cgil continuerà, come sempre ha fatto, ad occuparsi di diritti e di

qualità della vita, convinti che se gli anziani sono definiti “soggetti debo-li” un territorio che sappia tutelare e valorizzare questi suoi cittadini possa essere migliore e più ricco di oppor-tunità per tutti.Vuole rivolgere un appello ai no-stri lettori?Mi auguro che il vostro giornale con-tinui ad avere attenzione e a dare voce al nostro lavoro spesso silenzioso ma continuo, dietro al quale ci sono tante persone che condividono con passio-ne un’attività al servizio di chi è più debole, a chi è solo e in difficoltà.

Debora Piergallini

Clementina Calvani insieme al marito

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La “Locanda della Luna” stupisce ancoraUn successo per la serata dei vini biologici

Nella calda e accogliente at-mosfera della “Locanda della Luna”, lo scorso mercoledì 28

settembre si è svolta un’altra serata par-ticolare, anche questa nata dalla speciale creatività della titolare Samantha, aiuta-ta nella perfetta organizzazione, come

al solito, dai suoi familiari. L’occasione questa volta è stata data dalla presenza dei sommelier Spartaco Donati e Cri-stiano Labia, che attualmente svolge la sua professione a New York. Spartaco Dona-ti, dopo una parentesi professionale anche per lui a New York, ha illu-strato magistralmente l’esposizione di vini biologici che hanno ac-compagnato le preliba-tezze culinarie prepara-te apposta per la serata.La degustazione è ini-ziata con un pinot nero 100% “Casaleggio” dell’Oltrepò Pavese prodotto dall’azien-da Torti, affinato in barrique e a produ-zione limitata – 10mila bottiglie – che si è ben unito agli antipasti composti da freschissime sfoglie di patatine fritte e da delicati crostini di pane fatto in casa con ciauscolo, funghi porcini e stracchi-no, gorgonzola e miele. Al pinot nero è seguito un Verdicchio dei Castelli di Jesi della Fattoria San Lorenzo – uno dei po-chi ancora prodotto con lievito indigeno e non importato - che ha esaltato il gusto

delle innumerevoli focacce e della sapo-ritissima burrata che si sono susseguite in questo secondo giro di degustazione.In un clima sempre più rubicondo e spen-sierato, ai bianchi sono seguiti i rossi: una Bonarda del 2007, sempre dell’Ol-trepò Pavese e prodotta dall’azienda

Torti, che avendo perso un po’ di brio si è splendidamente sposata – insieme a un Rosso Piceno San Costanzo del 2008 - a una tagliata di antico sapore che si scio-

glieva letteralmente in bocca; dei sali partico-lari – sale nero, azzurro Iran, grigio Bretagna, fiocchi di Cipro, affumi-cato Danimarca - hanno reso speciali anche la rucola e pachino che l’accompagnavano. La serata si è conclusa con dei dolci, di cui si può dire solo che fossero buonissimi. Gli efflu-vi dei vini avevano nel

frattempo preso il sopravvento, spargen-do risate, chiacchiere e allegria. È stata infatti una serata all’insegna del buon umore, del buon cibo e del buon vino, come solo certe serate dei Castelli sanno essere.

La “Locanda della Luna” vi aspetta una volta al mese per la serata di

degustazione di vini biologici.Via Garibaldi 10, Frascati

Telefono 06 9420906Marco Coluccini

Cristiano Labia, sommelier e direttore di sala originario di Roma,

vive e lavora dal ’94 a New York.Un commento su questa serata.Nel mondo del-la ristorazione ci sono degli ele-menti che sono molto importanti, quali l’accoglienza, l’”ambience”, la qualità del cibo e devo dire che que-sta sera tutti hanno ricevuto la dovuta attenzione. Quando ci si sente a casa, come in questa situazione, la serata diventa un momento impagabile.Qual è il suo giudizio sul vino dei Castelli di quest’anno?Il Lazio, rispetto alle altre regioni d’Italia, ha cominciato a riemergere solo negli ultimi anni, anche grazie alle caratteristiche peculiari dei suoi prodotti: ad esempio i vini dei Castelli, come il Frascati Superio-re, si bevono bene e rappresentano la nostra regione nella sua auten-ticità. Sicuramente ci sono i super premiati, il Nebbiolo del Piemonte, il Sangiovese della Toscana, però credo che il Lazio ultimamente stia cominciando a prendere piede. Io cerco di dare un grande contributo non perché sia di parte ma perché credo fortemente nella nostra re-gione, che produce dei vini struttu-rati ma che si riescono a bere con semplicità.L’America è un buon paese per un sommelier?Assolutamente. Non ci dimentichia-mo che l’America è il paese della meritocrazia, quindi le persone che hanno passione, che si dedicano a questo mondo riescono a trovare spazio. E questo è sicuramente un vantaggio per presentare efficace-mente la nostra civiltà e la nostra cultura oltreoceano.

M.C.

i n t e r v i s t a

Il sommelier Spartaco Donati ci rac-conta la sua esperienza di lavoro in America.

Quanto tempo è stato a New York?Ho vissuto sette anni nell’Upper East Side – i Parioli - di New York. Ho iniziato la mia esperienza nel-la “Grace’s Trattoria” – dal nome della nonna – della famiglia Balducci che ha aperto questa attività negli anni ’50, poi ho lavorato al “Bella Blu” e al “Lumi”, un ristorante-bistrot francese, facendo un’esperienza enologia veramente unica.Come e dove è avvenuta la sua prepa-razione?Ho iniziato girando le cantine d’Italia come poliziotto, ma soprattutto è stata una passione trasmessami da mio nonno che era un collezionista di vini, che mi fatto amare il vino con consapevolezza sin dai 15 anni.Cosa fa attualmente?Ho lavorato per quattro anni nella tenuta Dettori come export – manager, dopodi-ché ho aperto una mia attività in cui com-mercio i vini che ho conosciuto in questi quattordici anni di esperienza maturati sia in Italia che negli Stati Uniti, aprendo una mia cantina personale. Come devono essere per lei i vini?Veri, senza trucco e senza inganno, arti-gianali. È come una donna, se è vera den-tro, non ha bisogno di trucco fuori. Ades-so il vino per il 90% è truccato e sta ad appassionati come me far scoprire quelli veri.Un giudizio sull’ottima annata prevista per il vino dei Castelli?Io non credo nelle annate buone. Ogni an-nata ha una sua storia, un vino suo partico-lare. L’annata peggiore può essere l’annata migliore perché un produttore può lavorare la sua vigna e la sua uva nel modo miglio-re. È la natura a decidere l’annata, ma un buon produttore è colui che riesce a fare un grande vino nella peggiore annata.

M.C.

i n t e r v i s t a

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ottobre 2011ilCorriere Tuscolano

l’emergenza nomadi, Giuseppe Pecoraro, affin-ché si potesse discutere su un tema così delica-to e che appartiene non soltanto alla Capitale. Il Prefetto di Roma ha delineato al Sindaco Lupi il progetto del Piano Nomadi, che prevede l’am-pliamento del campo rom confinante con il Comune di Ciampino e, dunque, l’arrivo di circa 350 nuove persone. Dal Prefetto Pecoraro è sta-ta data la disponibilità ad un confronto immediato con gli amministratori di Ciampi-no, per delineare tutti i passi dei lavori del Piano e spie-garne le ragioni. Il Sindaco di Ciampino, pur dichiaran-do la propria apertura ad un

confronto chiesto da tempo, di contro, ha nuovamente manife-stato la sua contrarietà rispet-to alla creazione di un campo rom attrezzato ne ‘La Barbuta’. “Siamo comprensibilmente tut-

ti d’accordo che un cam-po attrezzato e provvisto di integrazione, legalità e so-lidarietà, non possa non es-sere auspicabile da tutte le Istituzioni. – ha dichiarato il Sindaco Lupi – Detto que-sto, però, noi continuiamo ad opporci alla localizzazione,

scelta dal Comune di Roma, per questa svolta, così come è stata definita oggi dal Sindaco Ale-manno. Un villaggio, che dovrà sostituire ed ac-cogliere tutti i campi rom illegali presenti nella Città di Roma, non può insorgere su una falda acquifera, a ridosso dell’Aeroporto di Ciampino e del Grande Raccordo Anulare. La zona, dove risiede il campo rom ‘La Barbuta’, non è e mai sarà il male minore per le popolazioni nomadi”. Il Sindaco di Ciampino ha inoltre aggiun-to le sue perplessità circa il lavoro di boni-fica e la messa in sicurezza dell’area che, a quanto appreso dai verbali del Coman-do Provinciale Vigili del Fuoco di Roma, non risultano essere ancora stati avviati. In una lettera con data 5 settembre 2011 il Co-mandante Provinciale dei Vigili ha ritenuto opportuno sollecitare la Prefettura di Roma, la Regione Lazio, il Comune di Roma, il Comune di Ciampino, l’Arpa e la Asl Roma B, a prov-vedere quanto prima “alla tempestiva bonifica dell’area della discarica adottando, nel contem-po, tutte le misure di controllo del sito ritenute necessarie per evitare il ripetersi di tali episodi”. «Gli atti, - continua il Sindaco Lupi - oltre a certificare dunque la necessità di una bonifica che quindi non risulterebbe ancora effettiva-mente realizzata, evidenziano la pericolosità dell’area a causa degli incendi, 22 interventi a partire da gennaio 2011 che, per lo spegni-mento e la rimozione di materiale vario, come ferro, legno, materiali edili, rifiuti, pneuma-tici, gomme autovetture, hanno tenuto impe-gnato il Personale del Comando con ingenti sforzi. Allo stato attuale – ha concluso il Sin-daco di Ciampino – è impossibile parlare di villaggio legalizzato se, ad oggi, a soli sei giorni dall’inaugurazione e a circa a un mese dall’effettivo arrivo dei primi insediamenti, ancora risulta non pervenuto il lavoro di bo-nifica e di messa in sicurezza, così come in-vece dichiarato a mezzo stampa. Oltre a tre container, visibili ad occhio nudo, sono ancora presenti discariche, baracche e cumuli di mate-riale vario. Pretendiamo dal Sindaco Alemanno le giuste spiegazioni su quello che davvero sta accadendo. È infatti impensabile far sorgere un villaggio attrezzato in una cornice che tutt’oggi sembra sempre più una discarica».

Marco Coluccini

CIAMPINO

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Simone Lupi

Ancora nomadi alla BarbutaIl nuovo piano prevede altri 350 insediamenti

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ottobre 2011ilCorriere Tuscolano CIAMPINO

AL PHYSICAL GLOBAL RIABILITATIONil nuovo corso di

ANTIGRAVITY YOGA

L'Antigravity Yoga è una disciplina che ha origini americane ed è arrivata solo recentemente nel nostro paese. È un’attività davvero innovativa. L'Antigravity Yoga apporta benefici di più discipline: Yoga, Pilates e Danza. L’Antigravity Yoga è una tipologia di fitness progettato per aumentare la salute del corpo in generale e l'agilità fisica, divertendosi e diventando più belli. L'Antigravity Yoga consiste in una ginnastica quotidiana per effettuare performance acrobatiche utilizzando l'amaca antigravità. La tecnica è stato creato da alcuni ginnasti per esplorare l'aria ed è stata modificata e ampliata per adattarsi alla disciplina dello yoga. Con l'aggiunta di tecniche di danza, pilates e ginnastica, l'Antigravity Yoga rappresenta una ginnastica completa per tenersi in forma e disintossicarsi dalla compressione della gravità. L'Antigravity Yoga prende in considerazione entrambi i significati della parola antigravità, lavorando sia sull'approccio fisico che su quello mentale. Le basi di questa disciplina, riguardano le proprietà benefiche apportate dal lasciare il corpo in sospensione, grazie all'utilizzo di un'amaca. Effettuare l'Antigravity Yoga è ideale per le persone che soffrono di mal di schiena, perché oltre a dar sollievo alla colonna, viene migliorata anche la circolazione dei liquidi. Una lezione dura 45 minuti, e con il tempo imparerete a gestire al meglio il vostro corpo. Si inizia con uno o due piedi in appoggio per poi lasciare il corpo in completa sospensione. Ogni lezione termina con la fase di rilassamento, mentre si dondola sull'amaca in un atmosfera illuminata solo da candele.

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ANTIGRAVITY YOGA

NOVITÀ

L’Associazione Musicale Antonio VivaldiUn altro anno all’insegna della musica

L’ Associazione Musicale Anto-nio Vivaldi anche quest’anno è riuscita con grande successo

nella sua attività di promozione della cultura musicale del territorio. Accolta come sempre da consenso crescente di pubblico e critica (numerose e impor-tanti le rappresentanze accademiche che hanno presenziato agli spettacoli) la Pri-mavera musicale, manifestazione giunta alla sua sesta edizione che, nelle sue tre giornate (10, 16 e 17 aprile) ha regala-to un repertorio variegato e di assoluto livello, dove a esibizioni teatrali (Marta Nuti e Maurizio Palladino) si sono al-ternate quelle canore (anche quest’anno di rilievo sono stati gli interventi delle cantanti Alessandra Rugger, Elisa Ca-minito e Silvia Ceccarelli) e strumentali (ricordiamo gli interventi del M° Gian-luigi Clemente e di Davide Annecchia-rico). Proprio queste ultime sono state quelle più numerose, soprattutto dal-

la seconda giornata, dove applauditissimo è stato il ritorno del quartetto di sassofoni Skatò composto dai Maestri Renato Trom-bì, Pensabene Buemi, Francesco di Motta, Antonio di Padova, che ha proposto un repertorio sia classico che moderno, oltre ai

grandi interventi di musicisti di livello nazionale e internazionale (citiamo il repertorio cameristico per pianoforte a 4 mani del Maestro Emanuela Chiodi ed il Maestro Alberto Caminito, il clarinet-to del Maestro Carmine Roberto Scura, il concerto da camera con il quartetto “Emotion tango” (Claudio Ginobi (fisar-monica), Gianluigi Clemente (pianofor-te), Daniele Viri (violino), Paride Furzi (contrabbasso)). Di rilievo l’intervento col suo violino dell’ eccellente concerti-sta Volodymyr Kuzma.A testimonianza della riuscita dell’even-to, parte del repertorio cameristico proposto, integrato con altri brani, ha composto la scaletta del concerto nella bellissima Sala Baldini di Roma, diven-tato anche questo un appuntamento fis-so, dove sono state intepretate musiche di Dvoràk, Saint-Saens e per painofor-te a 4 mani, Caèsar Frank per violino e pianoforte e di Handel per violino, pia-

noforte e voce nella prima parte, dedicata alla musica straniera. Nella seconda invece sono stati eseguiti brani tratti del repertorio di composi-tori italiani, quali Bellini (canto lirico), Verdi (clari-netto e pianoforte e canto lirico), e Rossini (piano-forte a 4 mani), con quest’ultimo dav-vero applauditissimo. Le due parti sono state piacevolmente concluse dal già ci-tato quartetto di Sassofoni Skatò, che ha eseguito dapprima musiche di Haendel, poi di Antonio Vivaldi. Citiamo con pi-cere i musicisti che si sono esibiti anche in questa seconda manifestazione, ormai già da tempo stabilmente nell’organico dell’ ass.ne Vivaldi sia come concertisti che docenti:i Mestri Alberto Caminito ed Emanue-la Chiodi (pianoforte), il M° Carmine Scura (clarinetto), Elisa Caminito (canto Lirico), il M° Volodymyr Kuzma (violi-no), i Maestri Renato Trombì, Pensabe-ne Buemi, Francesco di Motta, Antonio

di Padova per il quartetto Skatò. Testimone di come da sempre (ormai da ben 31 anni!) l’ ass.ne Vivaldi si prodighi nella sua vo-cazione didattica, sono i successi che ogni anno i suoi allievi conseguono nei concorsi nazionali ed internazionali di musica

classica. Anche quest’anno giovani ta-lenti, seguiti e preparati con cura e pas-sione, si sono messi in mostra per i ri-sultati conseguiti di fronte ad autorevoli commissioni (ricordiamo i numerosi pri-mi, secondi e terzi premi).L’anno scolastico passato è stato chiu-so dai numerosi saggi degli allievi, che si sono succeduti nei due week-end di metà giugno nella cornice di Casale dei Monaci dal 10 al 12 e dal 17 al 19. La programmazione programmazione ha previsto anche un concerto finale tenuto dai maestri della scuola, alle ore 20 e 15, degna chiusura di un anno all’insegna della buona musica, in attesa della ripre-sa dei corsi.

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ottobre 2011ilCorriere Tuscolano CIAMPINO

Ciampino, Città ApertaLo svantaggio di essere un territorio di transito

Con un bilancio di 59/60milioni non potrà mai farcela, Ciampino, a risolvere i problemi di fondo che

l’attanagliano: l’inquinamento dell’aria e l’inquinamento acustico; i traffici aerei, stradali, ferroviari: abnormi. Anche a voler tener conto dei quasi 18milioni di euro pre-visti per l’anno 2011 e, speriamo, altrettanti (se non di più) per gli anni successivi, per spese in conto capitale, quei problemi po-tranno essere appena sfiorati. MobilitàCertamente saranno adottati provvedimenti volti al miglioramento della circolazione dei veicoli all’interno della Città. All’in-quinamento prodotto dal traffico stradale, ci piace pensare che l’Amministrazione comunale risponda introducendo una rego-lamentazione tale da produrre una mobilità dolce all’interno dell’abitato, privilegiando percorsi pedonali e ciclabili rispetto a quelli carrabili; potrebbe, forse, anche attuare un piano di rallentamento del traffico, compa-tibilmente con le esigenze di scorrimento dello stssso.Trasporti Sempre nell’ambito delle disponibilità di bilancio e delle competenze locali, ritenia-mo che non saranno trascurate misure che assicurino maggiore fluidità al trasporto delle persone e delle cose, la realizzazione di collegamenti efficienti per rendere più dinamico il sistema del trasporto pubblico. Nettezza urbanaLa nettezza urbana, problema centrale che investe tutte le Città, troverà anch’essa, certamente, risorse per realizzare impianti innovativi nel campo della raccolta diffe-renziata, introducendo un sistema mecca-nizzato di raccolta del vetro (sull’esempio del sistema di riciclo degli oli da cucina esausti attivati presso i supermercati). Considerazioni Affrontati e risolti, sperabilmente, i non pochi problemi di cui sopra, l’Amministra-zione Comunale si sarà limitata, e non po-trebbe fare altrimenti, a fronteggiare l’ordi-naria amministrazione; e quindi un’ammi-nistrazione alla portata di qualunque forza politica governi la Città. Ma se non si va oltre l’ordinaria amministrazione, si rischia di lasciare insoluti gli altri problemi: tutti quelli che poi sono i problemi di fondo, con i quali la Città convive, ormai, da sempre. Servitù storiche, divenute emergenze permanentiLa nuova Coalizione di centrosinistra è sul-la soluzione de problemi straordinari che ha impostato il suo programma di manda-to: il sindaco, Simone Lupi, eletto dal 60% dei votanti. Persuasa che Ciampino è stata concepita, costruita ed ampliata sui proble-mi. Nel senso che l’urbanizzazione è stata considerata come fattore indipendente dal contesto territoriale in cui gli insediamenti venivano effettuati. Senza nessuna coeren-te valutazione di compatibilità fra vivibilità umana e presenza, sullo stesso territorio, di

servizi ad alto rischio ambientale. Nessun confronto ai fini della ricerca di un’equili-brata programmazione di infrastrutture in grado di rendere sopportabile vita collet-tiva e prestazione di servizi necessari a li-vello regionale, nazionale e internazionale. Per rendere efficacemente l’idea, possiamo parafrasare, alla lontana, una nota canzone, e dire: dove un tempo c’era l’erba, campi coltivati, belle ville, cascinali, su 11Kmq di territorio, ora c’è un aeroporto, calcolato, secondo recenti studi, per sopportare una capacità di 60 voli al giorno; esercitato, contati gli arrivi e partenze, per circa 80 voli, oltre quelli istituzionali e di soccor-so; e ora, a quanto appare, quasi senza più limiti; tante strade per 7 collegamenti pro-vinciali e intercomunali (migliaia di auto di transito al giorno), 4 linee ferroviarie pas-santi su un impianto dotato di oltre 14 Km di binari (per 250/ 270 treni al giorno, se-condo i giorni della settimana e in relazione ai diversi periodi dell’anno (l’argomento meriterebbe una ricerca ad hoc), e una Città, divisa in cinque tronconi (19 infra-strutture per ricucirli), dove abitano 38.058 cittadini (31-12-2008) con una densità di 3.460 abitanti per Kmq. La più alta densità fra tutti i comuni della provincia di Roma. È impietoso dirlo, ma sarebbe anche mise-rabile tacerlo: la migliore definizione che le si addice è: Ciampino, Città aperta. Una Città funzionalmente ceduta, nel tempo, alle esigenze dei centri abitati circonvicini e della Capitale. Su di essa gravano tutti gli svantaggi derivanti dall’essere territorio di grandi transiti (aerei, strade, ferrovia) senza che la stessa ne ricavi vantaggi con-grui e tangibili sia nel sostegno dei costi che derivano dalla tenuta di infrastrutture, sia sul piano degli oneri per i problemi di protezione e di assistenza alla popolazione che ne scaturiscono. Per risolvere i grandi problemi che rendono invivibile la vita di Ciampino, occorre modificarne la struttura urbana. Dovrà essere perseguito l’obiettivo di migliorare la mobilità ed il collegamento tra le varie parti della Città, per risolvere le problematiche dell’inquinamento acustico ed atmosferico e dovranno essere predispo-ste azioni che riducano i disagi derivanti dalle servitù ferroviarie ed aeroportuali.Impegni programmatici Certamente è partita dalle analisi e dalle considerazioni sopra sintetizzate la Coali-zione che attualmente governa Ciampino, quando, nel proporsi di eliminare i disagi gravi che investono la Città e ne rallentano lo sviluppo, afferma che: occorre superare le criticità infrastrutturali esistenti e che la futura “ programmazione urbanistica avrà come riferimento gli indirizzi strategici esposti in materia di prospettive edilizie e di riorganizzazione e restituzione del terri-torio alla Città”. Indirizzi che comprendo-no, tra gli altri: a) la riunificazione del terri-torio al disopra delle trincee ferroviarie; b) la definizione di un nuovo progetto IGDO,

tendente alla vocazione di polo culturale; c) la definizione di una Circonvallazione stradale della Città che possa efficacemen-te drenare i traffici veicolari di transito. Bastano, tra gli altri, questi richiami per dire che l’obiettivo ambizioso, ma non per questo irrealizzabile, è quello di intrapren-dere opere correlate “al disegno nuovo che s’intende dare alla Città e alla funzione che questa assume nel quadro del territorio pro-vinciale”. Il riferimento è, certamente, al disegno dell’ “Area Metropolitana”, e re-lativa mobilità, di cui occorrerà parlare in un’altra occasione. È impensabile che il capitolo di bilancio per le spese in conto capitale, di cui abbia-mo fatto cenno, possa sostenere un pro-gramma di tale portata. Ma lo possono i bilanci degli altri enti sovra comunali: Pro-vincia, Regione, Stato. Soggetti pubblici, tutti, che hanno concorso, con provvedi-menti successivi e disarticolati dalla sop-portabilità ambientale, a rendere difficile la vita a Ciampino, sul piano della rumo-rosità e degli inquinamenti ambientali; lo può anche la politica di sviluppo praticata dall’Unione europea. Al riguardo, il pro-gramma di mandato richiama i Fondi Strut-turali e i Fondi Settoriali che essa mette a disposizione degli Stati membri. L’acces-so a tali fondi significa: sostenere progetti urbani a basso impatto ambientale, capaci di rendere più ecologico il sistema del tra-sporto nella Città. E significa anche rilan-ciare l’economia regionale, aspetto cruciale di questi tempi, quando, gli investimenti pubblici in opere infrastrutturali potrebbe-ro aprire ampie prospettive occupazionali dirette e nell’indotto.

Conclusioni Nessuno può illudersi che, aver enunciato progetti di grandi opere nel programma di mandato della nuova Coalizione, significhi darne per scontata la realizzazione. È una grossa partita politica questa. Sulle opere strategiche, compensative dei danni su-biti dal territorio, gli amministratori sono dinanzi a una grande sfida; dovranno tirar fuori il migliore argomentario ai tavoli di confronto. Dovranno battersi per conqui-stare l’obiettivo di una chiara identità fisi-ca alla Città. Ma, nel contempo, occorrerà anche che i cittadini si rendano seriamente consapevoli dello stato delle cose. Metten-do da parte ogni partigianeria, essi devono rendersi conto che non si esce dallo stallo perverso in cui vive la Città, senza la loro convinta adesione, nei diversi modi che la democrazia consente, al progetto di una nuova Città, senza un loro manifesto “de-siderio di una Città più vivibile”. Ovviamente, gli stessi cittadini potranno anche decidere di non intervenire nella so-luzione dei loro problemi. Dinanzi ad essi possono chiudere occhi, orecchie e boc-ca. Possono decidere di non farne niente, insomma, né per sé né per le future gene-razioni. Potranno anche decidere di conti-nuare a vivere, con stoica rassegnazione, in una Città aperta. Qualificazione che ben si addice alla vita di taluni centri urbani in tempi di grandi emergenze. Come quelle che caratterizzano Ciampino. Ma quegli stessi cittadini non potranno più dire: non lo sapevo. Almeno quelli che hanno mani-festato interesse a leggerci, fin qui.

Antonio Dentato

L’intervento di... Antonio Dentato

Riceviamo & pubblichiamoA proposito del Gas radon

La situazione Italiana può talvolta essere pienamente apprezzata anche da piccoli particolari. In proposito, l'intervista sul Radon è illuminante. Un costruttore vuole

edificare, ma il terreno è a rischio Radon (ed emissione di CO2). Le Autorità voglio-no il monitoraggio, che, per evitare grane future, stabilisce con criteri cautelativi strettissimi, e in pratica irrealizzabili.Risultato: il costruttore vuole che i criteri vengano abbassati fino a che non ci sia da pagare niente per rispettarli, cioè pensa che se ha comprato un terreno debba potervi edificare, non importa che o come. La storia descrive benissimo (anche se è un piccolo dettaglio) la tristissima situazione Italiana. Da un lato chi specula sui terreni pensa sia suo naturale diritto guadagnarci su, cioè pensa se-riamente che non debbano esserci per lui rischi finanziari, o che questi debba-no essere sopportati da altri, certo non da lui. Dall'altro, le Autorità cercano di evitare i loro rischi, scrivendo legislazione che è o assurda o difficilissimo (e costoso) far rispettare.Incidentalmente (poco importante): bestiame è già stato ucciso da emissioni im-provvise di CO2 in zone limitrofe. Il radon è stato riconosciuto come un poten-te carcinogeno se respirato sufficientemente a lungo in luoghi poco ventilati. Cosa mi aspetto come conclusione, conoscendo ormai i “miei polli” Italici: che le norme sul Radon vengano “addolcite” fino a che non abbiano impatto effettivo; e che il terreno in questione venga edificato come si vuole.Cordiali saluti,

Prof. Claudio Bruno

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ilCorriere Tuscolano ottobre 2011CIAMPINO

La sicurezza è un diritto

Parla il capogruppo del Pdl Ivan Boccali

Un t e m a quello della s i c u r e z z a

che non lascia in-differenti i politici ciampinesi, come il Capogruppo del Pdl, Ivan Boccali: «La sicurezza è un diritto di tutti – ha infatti dichiarato – il Sindaco provveda subito ad affidare la delega dell’apposito Asses-sorato, dotandolo di proprie risorse e fondi spe-ciali. A Ciampino si vive in molte zone la realtà di una periferia degradata, è necessario dunque che l’Amministrazione adotti misure più incisi-ve. La delega alla Sicurezza deve essere posta in mani sicure ed efficaci, di persona di com-provata esperienza, al di là degli schieramenti politici. Il primo cittadino intervenga poi nel-le sedi opportune per incrementare la presenza delle forze di Polizia sul territorio, rafforzando al tempo stesso i servizi di Polizia Locale ed ef-fettuando i necessari interventi di manutenzione di strade e illuminazione.»

G.D.L.

Ivan Boccali

Allarme “insicurezza” in cittàCresce la preoccupazione dopo i recenti fatti di cronaca

Cresce a Ciampino il clima di incertezza e di paura legato ai numerosi fatti criminosi che si

stanno susseguendo senza sosta negli ultimi mesi. Già nello scorso Agosto ha suscitato grande sgomento lo spietato omicidio, nella limitrofa zona di More-na, di Edoardo Sforna, il giovane bagni-no conosciuto da tutti per il suo impegno nel volontariato. Sconcerto ancora mag-giore se si pensa che a tutt’oggi non sono stati trovati i colpevoli di atto tanto vile, legato, sembra, al degenerare di una lite tra ragazzi per futili motivi. Il mese di Settembre ha visto poi la Polizia Locale impegnata su diversi fronti, dai sequestri di merci agli sgomberi: a seguito di un’operazione di controllo nel mercato settimanale, accanto alla classica merce contraffatta, sono state sequestrate numerose armi da taglio e diversi strumenti di of-fesa, quali accendini modificati per infliggere po-

tenti scosse elettriche. Nella zona di Valle Copella, il Comando ha successivamente proceduto allo sgombero di due villette in costruzione, divenute dimora abituale di un gruppo di cittadini romeni, tra i quali uno con Decreto di espulsione. Gli oc-

cupanti abusivi vivevano in condizioni igieniche precarie, privi dei più elemen-tari servizi e con l’energia elettrica forni-ta da un improbabile impianto supporta-to da una batteria d’automobile. Appare evidente che tale situazione ha rappre-sentato fin troppo a lungo un potenziale pericolo per la sicurezza e l’incolumità dei cittadini della zona. È di questi gior-ni, poi, la notizia di una recrudescenza di furti in case e appartamenti, avvenuti con sfacciata noncuranza in pieno gior-no e addirittura in presenza dei legittimi proprietari. A questo si unisce la carenza di controlli nelle ore notturne, che rendo-no aree male illuminate e parcheggi zone

ad alto rischio-aggressione, soprattutto femminile. E proprio di notte avvengono spesso gli inciden-ti più gravi, causati da alta velocità ed alcool, che mettono drammaticamente in evidenza la necessità di maggiori controlli sulle strade da parte degli or-gani di Polizia. Il livello di sicurezza cittadino non può che essere influenzato, inoltre, dalla vicinanza di un Campo Nomadi refrattario ad ogni controllo e di un Aeroporto a forte rischio incidenti. Tanto è vero che anche Aeroporti di Roma, presa forse co-scienza di una prossimità imbarazzante con il cen-tro abitato, ha ritenuto dover tenere di recente una simulazione di emergenza nella sede del Pastine.

Gianfranco Di Luca

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ottobre 2011ilCorriere Tuscolano CIAMPINO

«Un polo universitario all’Igdo»Il commento politico del capogruppo Udc Elio Addessi

Con il centrodestra in Regione, con il Terzo Polo a livello nazio-nale, a Ciampino l’Udc governa

insieme al centro sinistra. A sei mesi dall’insediamento dell’amministrazione Lupi, il capogruppo dell’Udc Elio Ad-dessi fa il punto su questo esperimento politico. Come mai a Ciampino l’Udc appoggia il centro sinistra?L’Udc a livello territoriale ha piena auto-nomia di stringere coalizioni, sia a destra che a sinistra. Noi veniamo da un’espe-rienza di coalizione con il centro destra, tanto che nel 2001 sono stato candidato a sindaco contro Perandini, perdendo poi al ballottaggio per 626 voti; quella scelta si è però rivelata negativa, perché con il Pdl non siamo riusciti a instaurare nes-sun tipo di collaborazione.Secondo lei perché a Ciampino il Pdl non ha successo?È poco affezionato al territorio. Proba-

bilmente non è ancora ben radicato e quindi non riesce a sposare le cause lo-cali e questo la cittadinanza lo avverte, tanto che l’unica opposizione vera in questi anni è venuta dall’Udc.Che forza ha l’Udc nel vostro Comu-ne?

L’Udc è diventata forte quando è entra-to a farvi parte il nostro storico gruppo, “Rinnovamento Italiano” con il quale raggiungevamo il 12,56%, dei voti. Poi, quando siamo passati nella colazione di centro destra abbiamo mantenuto un 10%. Dal 9 luglio 2009 siamo entrati a

far parte della maggioranza con un ac-cordo di programma.Come mai questa scelta?E nato tutto da un comunicato stampa con cui alle elezioni provinciali abbiamo espresso il sostegno a Zingaretti contro Antoniozzi: da qui, il nostro rientro a sinistra. Un altro motivo è stata la que-stione dell’Igdo. Ci siamo spesi per non farlo abbattere e vorremmo realizzare un progetto che lo riporterebbe un po’ a quel-la che era la struttura originaria, cioè un polo universitario, un campus che potreb-be portare nuova linfa alla nostra città. Si potrebbe istituire una facoltà come quella delle Belle Arti, con annessi laboratori, che porterebbe dei giovani a Ciampino, che si potrebbero muovere bicicletta per non appesantire al centro la già caotica situazione del traffico. C’è il treno, c’è l’aeroporto, sarebbe facilissimo raggiun-gerlo.

M.C.

«Contro la crisi, arriva il progetto salvamamme»Il commento tecnico dell’assessore alle Politiche Sociali Gabriella Sisti

L’assessorato alle politiche so-ciali riveste un ruolo molto im-portante in un momento di crisi

come quello attuale. Facciamo il punto della situazione con l’assessore alle Poli-tiche Sociali Gabriella Sisti che ha tredici deleghe tra cui servizi sociali, sanità, pa-trimonio, infanzia, formazione professio-nale, politiche per l’immigrazione.Cosa avete realizzato finora?Abbiamo messo in piedi numerosi per-corsi sia assistenziali che educativi. Ciampino è un comune con un elevato tasso di popolazione anziana. Abbiamo quattro grandi centri anziani e cerchiamo non solo di fare assistenza ma di realizza-re anche quello che è “l’invecchiamento attivo”, che ricalca l’operato dell’asses-sore regionale Aldo Forte. Prendiamo il “capitale anziano” e cerchiamo di con-siderarlo una ricchezza e non un ostaco-lo o un sopramobile, coinvolgendolo in diverse attività in modo che così si senta presente e vivo nella comunità.Qual è la situazione di Ciampino ri-guardo alla Sanità?Siamo comune capofila dell’Asl Roma H3 che fa capo a Ciampino e Marino, ma non abbiamo ancora una guardia me-dica. Stiamo cercando di mettere in piedi un punto di primo soccorso in collabora-zione con la Croce Rossa, anche se si è ancora in fase interlocutoria.E a livello abitativo?Ad oggi gestiamo 110 abitazioni di pro-prietà del Comune, più 452 case Ater; cercando di dare una pronta risposta all’emergenza abitativa, altro proble-ma molto sentito in questo momento. A livello comunale dobbiamo gestire

un patrimonio rilevante: abbiamo un ostello della gioventù con 44 posti letti e una struttura d’epoca, il “Casale dei Monaci”, in cui facciamo formazio-ne riguardanti professioni dimenticate, come quella dell’operatore socio sanita-rio, o professioni molto richieste, come quella delle “tagesmutter”. Questi corsi sono molto importanti perché riescono a dare un’occupazione alle donne che si riaffacciano al mondo del lavoro dopo la maternità – con l’abilitazione di case private adibite ad asili - allo stesso tem-po aiutando le famiglie in lista d’attesa negli asili comunali, visto che la retta è più bassa rispetto alla struttura privata. Anche questo è un progetto regionale sempre voluto dall’assessore Forte, mol-to attivo nel sociale. Oggi i corsi profes-sionali, visto che le risorse sono poche e devono essere centellinate, devono esse-re ben mirati a professioni cui il mercato risponda, non ci possiamo permettere di sbagliare percorso. Organizziamo corsi anche per parrucchieri e barbieri, quasi tutti in collaborazione con l’Albacom di Albano. Manca ancora una formazione per panificatore, per la quale però ci stia-mo organizzando.Che situazione ha ereditato nel sociale dalla passata amministrazione?Ogni amministrazione che cambia ha un metodo di lavoro diverso. L’amministra-zione Lupi, guidata da un ragazzo di 32 anni, ha dei ritmi e una freschezza diver-sa da quella del Sindaco passato che ma-gari poteva risentire della stanchezza di un secondo mandato. Lupi sente molto le esigenze del territorio ed essendo padre di due bimbi piccoli, vive di più la cit-

tà e conseguentemente ci stimola mag-giormente. C’è quindi sicuramente un metodo di lavoro diverso, senza tregua, il numero delle deleghe non ci permette di rilassarci un secondo, si lavora sette giorni su sette. Progetti futuri?Con l’Anci inaugureremo presto il pro-getto “salva mamme” - sempre di Aldo Forte - che vede la distribuzione di beni di prima necessità come vestitini, pas-seggini e così via a tutte coloro che si trovano in uno stato di disagio. A Roma siamo arrivati a vestire 7mila bambini; apriremo anche un punto a Ciampino che prevede la distruzione di materiale diret-tamente negli ospedali, perché purtroppo oggi numerose mamme - anche italiane - escono dall’ospedale con il neonato in polmonite perché non ha nulla da mette-re. Secondo uno studio realizzato nella Regione Lazio la percentuale di queste mamme è del 20% italiane e il 28%

africane: se per quest’ultime tale livello era tristemente risaputo, suscita stupore il deteriorarsi della situazione delle no-stre concittadine. Partirà a breve anche un progetto “salva nonno” riguardanti le persone anziane che percepiscono una bassa pensione. Si attuerà un raccolta di indumenti, di medicinali a breve scaden-za e di cibo da poter poi distribuire a chi ne ha più bisogno.Come sono i rapporti con gli extra co-munitari?Abbiamo circa 1200 extracomunitari, in maggioranza rumeni e quasi tutti in-tegrati che lavorano nell’edilizia o come badanti. A questo proposito abbiamo an-che istituito l’albo delle badanti e nella Casa Famiglia di Morena, dove formia-mo le badanti anche ad assistere i malati oncologici che necessitano di cure parti-colari e per le quali serve una specifica preparazione.

Marco Coluccini

Gabriella Sisti, Antonio Basco ed Elio Addessi

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ottobre 2011ilCorriere Tuscolano CIAMPINO

Giornata mondiale per le sindromi atassiche Aisa Lazio Onlus e Comune insieme per combatterla

Lo scorso 25 settembre si è svolta la giornata interamente dedicata a far conoscere una malattia neurodegene-

rativa che in Italia riguarda più di 5mila per-sone. In occasione della ricorrenza mondiale per la lotta alle sindromi atassiche l’Aisa La-zio Onlus, con il patrocinio del Comune di Ciampino, Assessorato alla Pace e Solidarie-tà, ha organizzato una partita di calcio. Nel-lo stadio comunale “Arnaldo Fuso” si sono affrontate da una parte la neo-squadra Aisa Lazio Onlus, che per l’occasione ha indossato le nuo-ve divise, e dall’altra il team composto da dipendenti e amministratori comunali. A rappresentare l’Associazio-ne Carlo Rossetti Presidente Onorario, Giovanni Men-nilli, Presidente e Giuseppe Gallinelli, coordinatore del gruppo promotore Aisa Lazio Onlus di Ciampino. Madrine dell’evento Roberta Scardola, che ha battuto il calcio di inizio. e Lucrezia Piaggio, attrici della serie tv “I Cesaroni”. A bordo campo durante la partita abbiamo incontrato Carlo Rossetti, che oltre a essere Presidente

Onorario dell’Aisa Lazio Nazionale e dell’Aisa Sport; per Aisa Nazionale è anche responsabile dei rapporti istituzionali e federativi.Dove ha sede l’Associazione AISA Lazio Onlus?L’Associazione regionale ha sede al quartiere Torrino in via Cina 91; la sede provinciale ad Aprilia in via Bonn 14) ea Ciampino siamo in alcuni locali della Asl. Abbiamo una sede anche a Castel Gandolfo.Che tipo di attività svolgete nella sede di Castel Gandolfo?

In questa sede, dove disponiamo di molo e oltre 100 metri di spiaggia, facciamo attività di canoa, kajak e dragon boat per disabili e non disabili, quindi abbiamo squadre inte-grate. Abbiamo campioni nazionali, cam-pioni regionali e stiamo allenando i ragazzi per le prossime paraolimpiadi, nelle quali la specialità del kayak è inserita tra le varie di-scipline che si disputeranno. Non alleniamo solo persone con atassia, ossia con disturbi motori, ma anche disabili con disturbi senso-

riali e mentali. Abbiamo organizzato anche corsi subac-quei, quindi con immersioni nel lago, con delle guide. Quanto è importante lo sport per le persone affette da sindromi atassiche?Lo sport è fondamentale prima che compaia l’atassia. Se l’atassia colpisce un fisico allenato comunque va più lenta. E poi è fondamentale perché, tra l’altro, l’unica terapia attualmente disponibile per contrastare l’atassia è fare fisioterapia per cui se troviamo già dei fisici to-nici possiamo fare fisioterapia in maniera più efficace.C’è un’età in particolare in cui si manifesta la ma-lattia?Ce ne sono alcune che compaiono in età pediatrica. Ce n’è una che rappresenta una forma terribile e che ha una popolazione media in Italia di 200 persone, che sono 200 bambini. Normalmente non riescono purtroppo a diventare adolescenti. È un tipo di atassia che porta alla rottura di tutti i capillari interni ed esterni del corpo. Poi ci sono atassie adolescenziali, come l’atassia di Frie-dreich, che è la più diffusa in Italia. Poi c’è la spino cerebellare, che compare in età più adulta. Ci sono cure per le sindromi atassiche?Attualmente cure non ce ne sono, a parte la fisioterapia che rallenta. Per un particolare tipo di atassia siamo ri-usciti a far riconoscere dal Sistema Sanitario un antios-sidante che la rallenta o la blocca. Altri medicinali, che sono soprattutto antiossidanti, si stanno sperimentando. L’atassia è una malattia ereditaria?Per un 50% questa patologia è ereditaria, per l’altra metà non si sa. Però i portatori sani in Italia sono 1 su 100, 150. Fortunatamente siccome sono tante le muta-zioni genetiche isolate, 107 al momento, la possibilità che si incontrino due persone che sono portatrici sane della stessa mutazione è molto remotaLa manifestazione è proseguita durante la serata, con un evento musicale, presso il locale “Stazione Birra”. Con la presentazione di Liana Amicone, si sono esibiti sul palco vari artisti tra cui Emy Persiani, Neks Ma-nuel Moscati e il gruppo dei Ghost. Ospiti dello spet-tacolo gli attori Luca Martella e Oscar Biglia. L’incas-so della serata, l’ingresso richiedeva un biglietto del costo di 5 euro, è stato interamente devoluto all’Aisa Lazio Onlus.

Valeria Manzottu www.atassia.it - e-mail: [email protected]

Cos’è l’atassia

Dal greco ataxia = disordine. Questa patologia comprende un gruppo di malattie rare neu-

rologiche, generalmente progressive, gravemente invalidanti e attualmente incurabili. Nel nostro Paese sono 15mila le persone colpite, di cui 5mila già diagnosticate. I portatori sani sono 1/50, 2 ogni 100 abitanti. A oggi non esistono cure, è quindi fondamentale finanziare la ricerca.

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ottobre 2011ilCorriere Tuscolano CIAMPINO

La nuova piazza di Ciampino è su internetPassa attraverso Facebook l’aggregazione tra i cittadini

Ciampinesi sem-pre più al com-puter, non per

incontrare il mondo ma altri ciampinesi. Facebo-ok è diventato il luogo in cui confrontarsi sulle problematiche della città, chiedere consigli o anche solo sfogarsi. Riesce ad arrivare al di là dei mass media e delle istituzioni, dando aggiornamenti in tempo reale su ciò che accade. Un gruppo in particolare sembra essere più seguito e aggiornato e corrispondere a questo identikit di uti-le confronto e pubblica utilità, il gruppo “Ciampino”. Claudio Petrini, è un cittadino ciampine-se e uno degli amministratori del grup-po. Qual è l’intenzione con cui è nato?L’intenzione era di creare una piazza virtuale dei cittadini di Ciampino con cui condividere idee, proposte, luoghi di aggregazione, e al tempo stesso creare un punto di riferimento per chi avesse bisogno di piccoli aiuti e consigli ri-guardanti la nostra città. Un esempio su tutti: una mattina è stato pubblicato un annuncio di una per-sona che aveva smarrito il proprio cane. Grazie al nostro gruppo e soprattut-to ad un nostro utente, il

cane è stato avvistato e il proprietario avvisato nel giro di poche ore.Non è curioso che per-sone che abitano vicino si ritrovino su internet anziché al bar sotto casa?I vari blog e social net-work servono (o meglio dovrebbero servire) so-prattutto allo scambio di

informazioni, il confronto tra le persone e a fare nuove conoscenze, cose molto più difficili in una piazza o in un locale in cui non si conosce nessuno. Ciò non toglie che da una conoscenza virtuale poi possa scaturire un'amicizia reale, magari davanti ad un aperitivo al bar. Io stesso ho conosciuto gli altri amministratori, ol-tre al fondatore Marco solo dopo essermi iscritto al gruppo e ci sono state anche cene tra di noi.Cosa spinge un cittadino a fare foto o video e condividerli per denuncia-

re una problematica?Il cittadino ormai deluso dalla politica, sa che una semplice segnalazione tramite telefono o una do-manda protocollata all'uf-ficio preposto del comu-ne non ha quasi mai una risposta e soprattutto una soluzione. Questo perché chi effettua una segnala-

Claudio Petrini

zione rimane comunque un cittadino solo. Quindi fare foto e video e condi-viderle sul web, mette a conoscenza molti altri del problema del singolo che è, in realtà, il problema di molte persone che non hanno magari la possibili-tà di fare altrettanto o ma-gari preferiscono girare lo sguardo da un'altra parte e fare finta che il problema non esista. Il vostro gruppo ha circa 1300 iscritti e spesso gli appelli riguardano pro-blematiche legate ai servizi pubblici, le autorità competenti vi leggono e ri-spondono?Qui avrei voglia di aprire una polemi-ca: quando incontro per strada alcuni consiglieri comunali e assessori, sono loro stessi a dirmi di aver letto sul no-stro gruppo una lamentela o una se-gnalazione. La mia risposta è sempre la stessa: qualsiasi vostro intervento o spiegazione è sempre gradita. Spesso invece a rispondere sono le per-sone che conoscono la politica e magari sono impegnate nel loro pic-colo a risolvere alcuni dei problemi riguardanti la nostra città. Non è una questione di colore po-litico, è semplicemente

una questione di cortesia e correttezza, purtroppo le autorità competenti che sono intervenute a dare spiegazioni e so-luzioni ai cittadini si contano davvero sulla punta delle dita. Sa-rebbe gradita una vera partecipazione da par-te delle autorità che si limitano a leggerci.

Quali sono i temi più trattati dagli utenti e che meriterebbero maggior risalto?Certamente ci sono delle problematiche serie che riguardano Ciampino, a partire dalla questione dell’aeroporto e del cam-po nomadi, purtroppo ubicato nel terri-torio di Roma, e che richiederebbero un intervento serio e definitivo da parte del-le autorità competenti per la loro risolu-zione. I cittadini, nelle varie discussioni, hanno dato degli input ai nostri ammini-stratori: a partire dall'avere più verde e

meno edilizia selvaggia, dall'implementare un punto di primo soccorso ad avere strade riparate e meno trafficate, per fini-re ad aumentare la sicu-rezza in città e ad avere più luoghi di incontro e di svago come teatri e cinema.

Sara SattaMarco Tripisciano

Roberto Pedretti

Silvia Calvario

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ottobre 2011ilCorriere Tuscolano MARINO

promotore presso la presidente Pol-verini, affinché rimodulasse il piano di riassetto sanitario. Ma la proposta, che ipotizzava la riapertura immedia-ta del pronto soccorso di Marino, pur mantenendo attivo quello di Frascati, purtroppo era stata re-spinta dalla maggioran-za di centrodestra, che a sua volta ha preferito ricorrere al Consiglio di Stato contro la so-spensiva del Tar. Il Pd vuole cancellare il con-tenzioso, tirarsi fuori dal ragionamento dei ricorsi e controricorsi cercando una soluzione politica condivisa e tesa a rimodulare il decreto regionale. Solo in tal modo la doppia riapertura dei due pronti soccorsi ca-stellani sarà ipotizzabile: la Polverini deve fare un passo indietro!"Ma Palozzi non ci sta e in una durissi-ma nota risponde al Pd a nome anche della Polverini: “Né Ambrogiani e Di Marco né altri possono fare il tiro al piccione con me e Renata Polverini. Il Pronto Soccorso di Marino riaprirà come più volte annunciato. Questa è la chiara volontà politica della Regione Lazio che, qualora servisse, sarebbe pronta a fare anche un altro decreto per ribadirla. Intendo anzitutto rassi-curare i cittadini di Marino, così come il personale medico e i lavoratori tutti dell’ospedale San Giuseppe sulla as-soluta serietà degli intendimenti della presidente Polverini e, indubbiamente,

miei e dell’Amministrazione comuna-le. Il percorso fin qui compiuto resta assolutamente valido e anche se con la sentenza nel merito, prevista per novembre, il Tar confermasse il prece-dente parere, la Regione Lazio proce-

derà alla stesura di un nuovo atto nel quale in maniera più articolata e netta si andranno a spiegare le ulteriori ra-gioni per le quali Marino dovrà riavere il suo Pronto Soccorso. D’altra parte l’ente deputato a legiferare in materia di sanità è la Regione, non il Tribunale amministrativo né altri”.All'accusa del rallentamento dei lavori del Pronto Soccorso e delle 'promesse elettorali', Palozzi risponde che la col-pa è del centrosinistra, rea, nel 2009 di aver chiuso il servizio durante la giun-ta Marrazzo.Il rimpallo di colpe, responsabilità e accuse continuerà. E intanto i marinesi assistono alla 'guerra del Pronto Soc-corso' e, interpellati in merito, scuoto-no la testa sconsolati.

Francesca Marrucci

Pronto soccorso, ancora uno stop dal TribunaleÈ guerra tra il sindaco Adriano Palozzi e il centrosinistra

La notizia arriva il 3 ottobre, in piena Sagra dell'Uva e distrae le cronache dai festeggiamen-

ti: dopo la sospensiva del Tar del Lazio del 6 luglio scorso, arriva la conferma del Consiglio di Stato: il Pronto soc-corso resta a Frascati. Nella Camera di Consiglio, tenutasi il 30 settembre 2011, la Terza sezione del Consiglio di Stato con l’Ordinanza n. 4286/ 2011 ha respinto l’appello promosso dal Co-mune di Marino contro la sospensiva resa dal T.A.R. Lazio.E mentre il Sindaco di Frascati, Ste-fano Di Tommaso esprimeva soddisfa-zione per la sentenza, a Marino inizia-va la fibrillazione.Inizia il Consigliere Regionale PD, Tonino D'Annibale l'attacco al fronte Palozzi-Polverini: "Quella di Frascati era una chiara operazione clientelare al servizio della campagna elettorale del sindaco di Marino. Ci dica ora la Pol-verini quali risparmi avrebbe garantito ai cittadini del Lazio con manovre di questo tipo. Sarebbe il caso lo venisse

a spiegare in Consiglio regionale." Rincarano la dose Foschi e Montino: "Vengono a galla gli sbagli contenuti nel decreto 80 della Polverini, le tat-tiche da campagna elettorale e gli op-portunismi politici. A Marino la Presi-dente aveva promesso cose che non si potevano e non si dovevano promette-re solo per fare un favore al sindaco amico."E a questo punto c'è una prima rispo-sta di Palozzi: "L’Amministrazione comunale ritiene che comunque il provvedimento di rigetto non pre-cluda la possibilità dell’apertura del pronto soccorso di Marino in quanto nello stesso non vi è cenno alcuno alle sorti dell’ospedale San Giusep-pe. Riteniamo fondate le motivazioni alla base del nostro appello – ha detto Palozzi – e crediamo fermamente che nel merito il Tar cambierà decisione in relazione ai nostri scritti difensivi presentanti sia al Consiglio di Stato che nel merito dell’appello presso lo stesso Tribunale amministrativo del Lazio". La risposta però non ha placato gli ani-mi del Pd locale che nei panni dei Con-siglieri Comunali, Sergio Ambrogiani e Quirino Di Marco, ha chiesto un pas-so indietro a Sindaco e Presidente della Regione: "Questo pronunciamento ci fa davvero arrabbiare e crea un enorme disappunto nel Pd. Proprio lo scorso luglio – spiega Ambrogiani – io insie-me al Consigliere comunale Di Marco avevamo presentato in Consiglio una mozione, in cui si esortava l’Ammi-nistrazione e il sindaco Palozzi a farsi

scati da solo non ce la può fare. Non è una gara tra Marino e Frascati: la soluzione è che rimangano aperti tutti e due.È vero che ci sono stati problemi con delle misurazioni sbagliate di alcuni am-bienti?C’è stato qualche problema con l’apertura delle porte dell’ascensore, ma è già stato tutto risolto.Assessore Pisani, come pensa si pronun-cerà il prossimo 30 ottobre il Consiglio di Stato?In maniera positiva perché il nostro Pronto

Soccorso è strategico per le zone dell’Ap-pia, è una struttura baricentrica, grande, funzionale e strategica per tutta l’area, che non fa “concorrenza” a Frascati - che insie-me al Policlinico di Tor Vergata serve inve-ce l’asse della Tuscolana. Inoltre il nostro ospedale è ormai una struttura all’avan-guardia, che può far fronte a tutte le emer-genze. È dotato di un ampio parcheggio interno - un servizio importantissimo per i pazienti e i visitatori – ed è totalmente pri-vo di barriere architettoniche, come ormai dovrebbero essere tutte le strutture ospe-daliere. I lavori quindi vanno avanti anche perché non c’è mai stata nessun provvedi-mento contrario, e attendiamo con fiducia che la giustizia amministrativa faccia il suo corso. Comunque anch’io ribadisco: non deve chiudere il Pronto Soccorso di Fra-scati e riaprire quello di Marino, devono semplicemente rimanere aperti tutti e due.

Debora Piergallini

...ma i lavori vanno avanti lo stessoBartoloni e Pisani «Lavoriamo perché restino aperti i PS di Marino e di Frascati»

In attesa che la giustizia amministra-tiva dica l’ultima parola, facciamo il punto della situazione con l’assessore

all’Urbanistica, Gianfranco Bartoloni e l’assessore alla Sanità Remo Pisani.Assessore Bartoloni, a che punto siamo?I lavori procedono perché non c’è mai stato nessun provvedimento contrario. Riguardo al contenzioso con l’amministrazione di Frascati che ha provocato la sospensiva alla riapertura del nostro Pronto Soccorso, vorrei innanzitutto precisare che noi non siamo per la chiusura del Pronto Soccorso di Frascati, piuttosto vorremmo che riman-gano aperti entrambi, ed è in questa dire-zione che stiamo lavorando. Al momento, gli unici punti di primo soccorso aperti del-la zona sono quelli di Albano e Frascati ma è un vero dramma, sono oberati di lavoro. I sanitari fanno il possibile, ma la nostra è una zona in continua espansione e queste

due strutture da sole non sono sufficienti a far fronte a tutte le emergenze. Come procedono i lavori?Il nostro ospedale ormai sia a livello di vo-lumetria che di struttura – possiede 5 sale operatorie – è uno dei migliori del Lazio, l’Asl ha speso tra i 5 e i 6 milioni di euro per questa ristrutturazione. Sicuramente poi ci saranno anche problemi legati alla spesa del personale, ma questo è un proble-ma che riguarda la Asl del Lazio.Quindi riaprirà il Pronto Soccorso del San Giuseppe?L’amministrazione lavora in questo sen-so non solo perché è stato uno dei nostri punti cardini della campagna elettorale ma perché, al di là della politica, è un servizio importante per la popolazione marinese e per quella dei comuni vicini. Serve tutta la zona dell’Appia, oltre a quella di Grotta-ferrata e Rocca di Papa. L’ospedale di Fra-

Adriano Palozzi

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ottobre 2011ilCorriere Tuscolano MARINO

Da più di un anno è sta-to avviato il

progetto di sperimen-tazione “Marino Sicu-ra” a cura della società privata Italpol Srl di Roma. Il Comune di Marino dopo i ripetuti atti di violenza, av-venuti soprattutto nel parco della biblioteca comunale, ha deciso di rivolgersi a questo servizio di sorve-glianza privata per dare più sicurez-za ai propri abitanti e commercianti.A spiegarci come è stato istituita questa collaborazione è stata l’ope-ratrice commerciale dell’Italpol, Tiziana Parroni. “Chiunque voglia rivolgersi a noi per avere un servizio di sicurezza vigilata, può farlo atti-vando una convenzione a 50,00€ al mese che prevede l’installazione di un impianto d’allarme nelle abita-zioni e nei punti commerciali, che è collegato direttamente con la nostra centrale operativa.” Invece all’interno di Villa Desideri? “Qui è stata installata una teleca-mera ed una colonnina SOS trami-te cui chiunque può dare il segnale d’allarme, ad esempio una mamma da sola con il figlio nel parco, una

ragazza che esce dalla biblioteca, insomma chiunque può avvisare che c’è una situazione di pericolo all’in-terno della villa”. Questo servizio ha visto la stretta collaborazione della Polizia locale di Marino, “infatti se l’allarme arriva di giorno sono di-rettamente i vigili di Marino ad in-tervenire, in quanto anche loro sono collegati al nostro sistema, mentre di notte c’è una pattuglia dell’Ital-pol pronta ad attivarsi al segnale di allarme”. Sono stati inviati adesso nel mese di ottobre gli opuscoli in-formativi agli abitanti di Marino, e chiunque voglia attivare questo servizio può rivolgersi alla Signora Parroni e all’Italpol per avere istru-zioni sulle procedure da eseguire (tel. 3334874960 – 3666598242).

Debora Piergallini

Progetto sicurezzaVigilanza sorvegliata per sentirsi più sicuri

Settembre si è concluso con gli ultimi saluti agli

alunni delle scuole del territorio marinese, da parte del Primo Citta-dino, Adriano Paloz-zi, e dell’Assessore all’Istruzione, Remo Pisani, che hanno vo-luto dare il loro augurio di inizio anno scola-stico proprio a tutti. Il tour nelle scuole ha voluto dimostra-re che questa nuova amministrazione comunale ha molto a cuore il futuro delle istituzioni scolastiche a Marino.A tal proposito lo scorso 16 settem-bre si è concluso il bando per l’affi-damento della gestione del “Centro Educativo Arcobaleno”, che darà sostegno a 120 bambini tra i due anni e mezzo e i sei anni nelle atti-vità educative e didattiche, fornirà i pasti durante il pranzo e il materiale didattico. Questo centro sarà installato in alcu-

ne scuole materne della periferia ma-rinese, come la “Silvestri” a Castel-luccia, e la “Vivaldi” e “Morosini” a Santa Maria delle Mole.Ancora non si sanno quali saranno le linee guide di questo centro educati-vo e in alcune scuole ancora non si è a conoscenza dell’esistenza di questo gruppo di sostegno ma ad ogni modo le iniziative di questa amministrazio-ne in tema di scuola sembrano molto, anche se alcune di loro sono ancora da mettere in pratica.

D.P.

Centro “arcobaleno”Sostegno nelle scuole periferiche

“An d i a m o a visitare i fratelli….”:

sabato 24 settembre è so-lennemente iniziata la vi-sita pastorale di S.E. il Ve-scovo Marcello Semeraro a Marino con una Veglia di apertura presso la Basilica di Santa Barnaba Aposto-lo, sinceramente parteci-pata da numerosi fedeli provenienti dalle 6 Par-rocchie del territorio ma-rinese. Se nella Veglia la preghiera è stata giustifica-zione e mezzo di comuni-cazione tra l’Uomo e Dio, nell’incontro, presieduto dal Vicario Don Pietro la sera del 28 con tutti i Consigli Pastorali parrocchiali (compresi quelli per gli Affari Economici), il Vescovo ha illustrato nell’essenza la sua visita, il suo perché qui ed oggi a Marino. Con un aggettivo appropriato e solo apparente-mente difficile il Vescovo Marcello ha sottolineato la prospettiva cairologica della sua visita: Kairòs è il nome greco del tempo, non del tempo che scorre se-quenziale, ma del tempo quale momento propizio nel quale qualcosa, di specia-le, succede, è un tempo dell’evento, un tempo “divino” anche per i greci (nel senso di manifestazione). Qui ed oggi a Marino è quindi il momento giusto per tutta l’assemblea dei cristiani per l’in-contro, per la riunione, per il “concilio”, per il discernimento che porta all’unio-ne, ad un’ unione comune e condivisa cioè alla comunione. Il Vescovo ha ben chiarito quindi ai Consigli parrocchiali (quali rappresentanze delle Parrocchie) ed ai presenti, il concetto di comunione come indistinguibile da quello di parte-cipazione. comunione e partecipazione. Partecipazione, ha spiegato il Vescovo, è essere con gli altri, è co-essere, ma è anche prendere parte, ed anche riceve-re e dare, spartire, compartecipare alla vita nella quotidianità; inoltre, la parte-cipazione è l’antidoto al clericalismo:

in un mondo dove “….la qualità della religione non è capace di interpretare il mondo reale e per questo non sa produrre cultura….non nel senso di erudi-zione ma come visione e sentimento del mondo….” (V. Mancuso, Io e Dio, Milano 2011, p.35), qui e oggi a Marino, Monsignor Semeraro ha lanciato un messaggio molto forte: non accusiamo l’assolu-tezza del potere clericale perché esso è proporzio-nale alla mancanza o alla carenza di presenza e di

partecipazione alla vita della Chiesa da parte di tutti i fedeli, sia con parte attiva o meno all’interno di essa. In questa ot-tica, solo una partecipazione attiva nella comunione, di intenti, di sforzi, di impe-gno, di fatica e di dolore, ma anche di gioia, abbatte il clericalismo, che molto spesso ed in modo erroneo è identifi-cato e traslato alla fede religiosa e nel caso specifico alla Chiesa. Il Vescovo, caratterizzando così, in modo incisivo ed attuale il suo “manifesto program-matico” di vista pastorale ai fratelli, ha chiamato i Consigli parrocchiali ad un rinnovato impegno, preciso e concre-to, di partecipazione perché nessuno si senta solo né il Vescovo, né i Sacerdoti, né tutti i singoli fedeli. La vista pasto-rale si concluderà il 19 novembre: viste le premesse, che sia davvero questo il momento cairologico indicato dal Ve-scovo Marcello, propizio per un risve-glio della coscienza e della partecipa-zione cristiane in questo tempo di crisi dove qualcosa di speciale può accadere e deve accadere. Anche perché, se non ora…. Quando? Non ci sono più scuse per non assecondare un messaggio del genere e per questo serve e servirà que-sta visita pastorale. Il tempo giunto e scelto è propizio, perché c’è bisogno di Dio e Dio ha bisogno di noi.

Antonella Rotondi

Il Vescovo Semeraro nella Vicaria di Marino

La partecipazione è l’ antidoto al clericalismo

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ilCorriere Tuscolano ottobre 2011MARINO

Sagra dell’Uva 2011Un successo che si rinnova negli anni

Una sagra con un'affluenza come quella di quest'anno non si ve-deva da decenni. Complice il

tempo praticamente estivo, il programma nutrito e di alto livello, gli ospiti da Roma e da ogni dove si sono riversati su Marino sin dal sabato e per 3 giorni hanno lette-ralmente occupato il paese.Già sabato, visto il concerto di Mario Biondi, le strade e le piazze marinesi erano impraticabili: passarci in mezzo era un'impresa. L'unico neo è stata quel-la dell'acustica, per cui già all'inizio del corso il concerto non si riusciva a senti-re bene, per cui a chi non andava di 'fare mucchio' in piazza, assediato dalla folla, è parso meglio rinunciare. Ma questo ha fat-to sì che Marino fosse piena di gente dap-pertutto anche durante il concerto e ciò ha reso non poco felici i tanti commercianti e semplici cittadini che si sono organizza-ti in 'fraschette' per vendere panini e vino. E vino se n'è venduto davvero tanto se già da venerdì si vedevano in giro solo gio-vani ubriachi, con le solite scene pietose. Comunque la festa è stata lunga e piena di eventi, quindi anche le famiglie e chi

non era interessato ad un coma etilico ha potuto godersela appieno. Da segnalare il recital su Gabriella Ferri di sabato sera, di altissimo livello, purtroppo 'boicottato' da un errore di orario sul programma del-la sagra, le commedie messe in scena a Piazza Farini e Piazza San Giovanni, la mostra antologica su Berrettoni all'Ostel-lo di Borgo Garibaldi e l'interessante mo-

stra sul Carretto a Vino organizzata dalla Pro Loco.Il coinvolgimento delle realtà locali, as-sociazioni, comitati, commercianti, arti-sti, ha fatto sì che la Sagra fosse meno dispendiosa (il 30% meno cara di quella dello scorso anno), ma più ricca di pro-poste che davvero ricalcano la tradizione originaria della festa: promozione dei

prodotti locali, folklore e tradizione.La presenza di Max Giusti e Mario Bion-di, poi ha fatto il resto.Anche quest'anno i turisti italiani e stra-nieri hanno apprezzato le fontane canta-te dalla celebre 'Nannì' che danno vino e uva (10.000 litri di vino e 100 quintali di uva distribuiti) e il magnifico corteo storico che ha visto sfilare più di 500 figuranti, con Marcantonio Colonna impersonato da Raimondo Todaro, di-rettamente da Ballando con le Stelle. Anche quest'anno si è rinnovata la tra-dizione dell'elezione di Miss Grappo-lo, accompagnata dallo show dell'at-tore comico Andrea Perroni e l'arrivo di ben 8 pullman dei ragazzi dell'ESN Erasmus grazie a Punto a Capo Onlus. Gli unici nei che si possono rilevare alla festa è stata la dislocazione non segna-lata adeguatamente dei bagni chimici e la mancanza di cestini per la raccol-ta di rifiuti, che ha lasciato Marino si-mile ad una discarica domenica sera. Ma il giorno dopo si ricomincia, si ripu-lisce e si pensa già all'edizione del 2012.

Francesca Marrucci

L’attore e presentatore Max Giusti tra il sindaco Palozzi e l’assessore Bocci

in punta di Penna

Marino, che dire ? Sempre più mi stupisce, ci vivo oramai da più di trent’an-

ni e ogni volta è una sorpresa. Parlo di Marino centro. Qualsiasi studio statistico, qualunque analisi socio-logica, qualsiasi previsione econo-mica si infrangono contro una re-altà che è sempre e costantemente controcorrente. È una cittadina tal-mente difettosa che diventa alla fine simpatica e finisce per farsi amare.La sua Sagra dell’Uva, per esempio, è una festa strapaesana, palesemen-te grottesca forzata nella sua rico-struzione che in nulla richiama la vera storia di Marino. EppurePiace, anzi piace moltissimo. E piace anche a me. Quest’anno ho avuto degli ospiti che venivano da Firenze, non da Sesto Sesto Gio-vanni, da Firenze dove cortei storici e sbandieratori sono di casa e anche il Vino è molto celebrato. Eppure sono rimasti entusiasti della festa, della gente, dell’atmosfera della Sa-gra. Non hanno smesso di scattare foto. L’urbanistica, ad esempio, ai Ca-stelli Romani è fonte di forti con-trasti tra le forze politiche, che non vengono risolti nemmeno dalle pro-poste, dai piani e dai progetti più so-

fisticati. Invece Marino ha inventato l’urbanistica della semplicità e cioè si costruisce dappertutto. E sapete una curiosità? Ai miei ospiti di Fi-renze piace più Marino che Grotta-ferrata.In tutto il mondo c’è la crisi econo-mica, le famiglie cominciano a sen-tirla sulla loro pelle. A Marino no. O almeno non se parla. Forse perché il marinese tipico o c’è la crisi o non c’è la crisi vive sempre allo stesso modo. I depositi bancari di Mari-no centro sono di poco inferiori a quelli di Velletri, che è tre volte più grande. I negozi chiudono o soffro-no ma che importa tanto, quelli che chiudono, non sono marinesi. Gli affitti calano, non fa niente, tanto il marinese i soldi dell’affitto del ne-gozio non li tocca. In tutti i paesi dei Castelli c’è di-battito politico, a Marino non più. Adriano Palozzi ha messo d’accor-do tutti. In tutto il mondo i cinesi sono in espansione. Ebbene c’è chi giura che i cinesi di Corso Vittoria Colonna e di Corso Trieste stiano per andarsene e questo potrebbe essere uno spunto importante per il prossimo libro di Federico Rampini sull’impero di Cindia.

Francesco Intreccialagli

L’impero di Cindiasconfitto a Marino? All’indomani del-

la conclusione dell’87ma Sagra

dell’Uva, abbiamo inter-vistato Otello Bocci, as-sessore alla Cultura che, insieme all’ assessore alle Attività produttive Peppe Bartolozzi, è il responsabile dell’orga-nizzazione dell’evento della Sagra.Qual è il bilancio di questa 87ma Sa-gra dell’Uva? Per certi aspetti possiamo dire che la or-mai Sagra va avanti per conto proprio nell’organizzazione, però posso dire che è stata una delle manifestazioni più riuscite, abbiamo avuto una risponden-za molto positiva da parte della gente. E dico questo non per fare il primo della classe o per dire che chi mi ha prece-duto non ha saputo fare bene, ma è per sottolineare che siamo riusciti a con-tenere alcuni dei problemi che si sono presentati in maniera continuativa nelle manifestazioni degli ultimi anni.Quali in particolare?La maggior parte dei problemi della Sa-gra nascono dalla massa delinquenzia-le, proveniente soprattutto dall’esterno, che ogni anno si intrufola insieme ai normali visitatori. Quest’anno abbiamo cercato di ovviare a questa invadenza scegliendo in maniera più accurata gli ospiti da invitare, cercando di miglio-rare culturalmente gli eventi e mi sem-

bra che ci siamo riusciti, perché la gente come ci incontra si complimen-ta come non mai. Max Giusti, Mario Biondi e Peroni hanno ottenuto un notevole e meritatissimo successo. Però noi non ci accontentiamo perché la Sagra va rivista e cor-retta.Quali sono i migliora-

menti da apportare secondo lei?Troppa porchetta e troppo, troppo vino cattivo, venduto sfuso e non control-lato, soprattutto da chi viene da fuori. Speriamo che non ci mettono niente e che lo allunghino solo con l’acqua. In questo senso con il Sindaco con l’As-sessore Bartolozzi stiamo già studian-do una strategia per reprimere questa commercializzazione libera, arbitraria e andare a privilegiare i rivenditori e il prodotto marinese. Anche se riuscita, avete mai pensato di cambiare la formula della Sagra?No, perché la sagra è il top delle mani-festazioni di Marino, ha una sua impor-tanza, una sua motivazione. È nata da un’idea di Leone Ciprelli per commercia-lizzare il vino riguardo alla parte “profa-na” per così dire, mentre per la parte reli-giosa è la Festa della Madonna del Santis-simo Rosario. Queste caratteristiche non si possono perdere e non possono essere mescolate con altre questioni.

Marco Coluccini

Sagra: prospettiva 2012Parla l’Assessore Otello Bocci

Otello Bocci

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ilCorriere Tuscolano ottobre 2011MARINO

Gli Ortacci, un quartiere dimenticatoA pochi metri da piazza Matteotti, non lo conosce nemmeno Google

Se li cercate su Google Maps non esistono. A Marino centro ve li saprà indicare qualche ma-rinese doc, ma i più vi guarderanno con aria

strana: gli “Ortacci”, in pratica, per la maggior parte dei marinesi non esistono, mai sentiti nominare. Ep-pure questo quartiere è al centro storico di Marino, a pochi metri da Piazza Matteotti, se vi affacciate

dalla curva panoramica e getta-te uno sguardo sotto, potete ve-derne una parte. E' parte delle cosiddette “Coste alte”, l'antico borgo medievale dei Frangipane, ma è invisibile, soprattutto per le amministrazioni che si sono avvicendate in questi decenni. Chiuso alle automobili, si sno-da lungo due arterie principali che sono solo dei vicoli, prose-cuzione ideale di Via delle Valli e Via Posta Vecchia. Arrocca-ti sulla collina che sorregge il centro storico, si estendono fin quasi alla ferrovia sottostante e sono stati la vittima dell'incendio scoppiato lo scorso settembre. Il problema di un quartiere da sempre dimentica-to è che ogni problema rimane irrisolto. La pulizia, ad esempio. Qui i cittadini o provvedono da soli o

possono anche trasformarsi in discarica a cielo aperto. E poi i crolli del muraglione che regge Via Posta Vecchia: da più di 2 anni sono state messe solo due transenne dal Comune, ma non è stato fatto alcun lavoro per met-tere in sicurezza il muro e pietra continuano a cadere, soprattutto con le forti piogge o le gelate. Gli abitanti degli Ortacci sono an-che stufi di lamentarsi dopo anni di proteste ignorate: «Siamo figli di nessuno!» dice Maria facendo un gesto esasperato e mostran-doci una canala di scolo che si è staccata durante l'ultimo crollo. Le erbacce se le tagliano da soli,

meno che in prossimità del muro pericolante: «Io lì non mi ci metto a togliere le erbacce dice Alberto. Ogni tanto vengono giù pezzi grossi come sanpietrini, se mi prende in pieno il fornetto me lo paga il Comune?" La parte degli Ortacci che oggi non ospita più gli orti, ma è lasciata incolta e dà sulla stazione, però è il pro-blema più grande: sta diventando una vera e propria discarica e qui la colpa è di molti degli stessi abitan-ti che vi buttano di tutto e la usano come deposito all'aria aperta. Basti ricordare che i soccorsi, durante l'incendio, non potevano procedere perché la collina era piena di bombole del gas che scoppiavano con il calore. E ancora reti, vasche da bagno, sedie, in poche decine di metri di terra incolta ci si può trovare di tutto. I cittadini dicono che è colpa delle amministrazio-ni che non sono mai andate lì a pulire, ed in parte è vero, ma è indubbio che parte della colpa sia an-che di chi, pur vivendoci, vi getta qualsiasi cosa. Gli Ortacci potrebbero essere un piccolo gioielli-no di verde e storia, lontano dal traffico, dove an-che cani e gatti convivono in armonia e dove molte vecchie baracche sono state acquistate e ristrutturate in abitazioni di gusto, ma per i nuovi arrivati il pe-ricolo di crolli ed ora anche incendi è una spada di Damocle. Non è facile educare gente che da anni vive in un quartiere nato dalle baracche degli orti che c'erano una volta, ma ora le baracche non ci sono più e forse se il quartiere sapesse autodetermi-narsi in modo più civile, tanto da diventare un'attra-zione del centro storico, invece che un punto 'fuori mappa', anche le amministrazioni presterebbero a questo fazzoletto di paese la giusta attenzione. Altrimenti, come spesso succede, si aspetterà la tra-gedia e tutti faranno a gara per scaricare le proprie responsabilità e per altri anni gli 'Ortacci' rimarranno relegati nel dimenticatoio.

Francesca Marrucci

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