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Perché l’Unità d’Italia Un evento importante di Franco Tamassia N elle celebrazioni del 150° dell’Unità d’Italia, il dibat- tito si svolge in una singo- lare dialettica tra atteggiamenti a fa- vore e a disfavore del processo uni- tario. Sarebbe viceversa necessaria, per i polemisti sinceri (agli aspiranti oligarchi di un’Italia in frantumi è inutile rivolgersi), una serie di con- siderazioni geopolitiche che faccia- no comprendere perché l’unità di un Paese (nonostante le miserie che possono limitare ogni vicenda uma- na) è sempre un bene e conforme alle esigenze della storia: a. L’Umanità tende, per la natura so- ciale dell’Uomo, all’unità: nel senso di una progressiva integrazione ed assimilazione tra le varie aggrega- zioni umane attraverso lo scambio e l’adozione delle soluzioni più fun- zionali per i problemi dell’esistenza e per la promozione della comune civiltà umana. b. Le differenze fra i diversi aggre- gati umani a cominciare dalle razze, dalle etnie fino agli Stati ed alle Re- gioni, sono dovute soprattutto alle continua a pag. 3 mensile di informazione e cultura a diffusione gratuita - anno IV - n. 3 Marzo 2011 Grottaferrata Pranzi indigesti alla mensa Frascati Ospedale: ricorso al Capo dello Stato Grottaferrata Torna “La fiera de ’na vota” Marino Treni: previsti nuovi tagli Frascati Stazione: nuovo parcheggio Ciampino Parla il Comandante Antonelli CIAMPINO I n vista delle prossime ele- zioni amministrative che si terranno i prossimi 15 e 16 maggio, abbiamo intervistato il candidato sindaco del Partito De- mocratico, Simone Lupi. Attuale assessore alle Risorse e all’Ar- redo Urbano di Ciampino, è sta- to eletto in Consiglio comunale a Ciampino per la prima volta nel 1998, e successivamente nel L a querelle tra Sandro Ca- racci e il Sindaco Paloz- zi con l’amministrazione tutta, sulla legittimità o meno dei Concorsi pubblici effettuati dal Comune di Marino va avanti ormai da mesi. Caracci, anche forte delle sue competenze professionali, ha sempre sostenuto che i concorsi non rispettassero tutte le norme di ‘pubblicità’, perché non pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale, ma solo sul sito del Comune. L’ammini- strazione Palozzi invece sosteneva il contrario, non lesinando anche toni canzonatori nei confronti del Concorsi da annullare Botta e risposta tra Caracci e Palozzi MARINO Continua a pag. 21 A nna Rita Contestabile, avvocato, è la prima donna a candidarsi alla carica di sindaco del comune di Ciampino. Consigliere comuna- le nel 2001 e nel 2006 con Forza Italia, alle ultime elezioni è stata la più votata nelle file dell’oppo- sizione con oltre 500 voti. Sem- pre dal 2006 è capogruppo, prima di Forza Italia e poi del Popolo Continua a pag. 26 Continua a pag. 27 Lupi-Contestabile, via alla sfida Intervista ai due candidati

Il Corriere Tuscolano marzo 2011

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Mensile dei Castelli Romani

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Perché l’Unità d’Italia

Un evento importante

di Franco Tamassia

Nelle celebrazioni del 150° dell’Unità d’Italia, il dibat-tito si svolge in una singo-

lare dialettica tra atteggiamenti a fa-vore e a disfavore del processo uni-tario. Sarebbe viceversa necessaria, per i polemisti sinceri (agli aspiranti oligarchi di un’Italia in frantumi è inutile rivolgersi), una serie di con-siderazioni geopolitiche che faccia-no comprendere perché l’unità di un Paese (nonostante le miserie che possono limitare ogni vicenda uma-na) è sempre un bene e conforme alle esigenze della storia:a. L’Umanità tende, per la natura so-ciale dell’Uomo, all’unità: nel senso di una progressiva integrazione ed assimilazione tra le varie aggrega-zioni umane attraverso lo scambio e l’adozione delle soluzioni più fun-zionali per i problemi dell’esistenza e per la promozione della comune civiltà umana.b. Le differenze fra i diversi aggre-gati umani a cominciare dalle razze, dalle etnie fino agli Stati ed alle Re-gioni, sono dovute soprattutto alle

continua a pag. 3

mensile di informazione e cultura a diffusione gratuita - anno IV - n. 3 Marzo 2011

Grottaferrata

Pranzi indigesti alla mensa

Frascati

Ospedale: ricorso al Capo dello Stato

Grottaferrata

Torna “La fiera de ’na vota”

Marino

Treni: previsti nuovi tagli

Frascati

Stazione: nuovo parcheggio

Ciampino

Parla il Comandante Antonelli

C I AM P I N O

In vista delle prossime ele-zioni amministrative che si terranno i prossimi 15 e 16

maggio, abbiamo intervistato il candidato sindaco del Partito De-mocratico, Simone Lupi. Attuale assessore alle Risorse e all’Ar-redo Urbano di Ciampino, è sta-to eletto in Consiglio comunale a Ciampino per la prima volta nel 1998, e successivamente nel

La querelle tra Sandro Ca-racci e il Sindaco Paloz-zi con l’amministrazione

tutta, sulla legittimità o meno dei Concorsi pubblici effettuati dal Comune di Marino va avanti ormai da mesi. Caracci, anche forte delle sue competenze professionali, ha

sempre sostenuto che i concorsi non rispettassero tutte le norme di ‘pubblicità’, perché non pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale, ma solo sul sito del Comune. L’ammini-strazione Palozzi invece sosteneva il contrario, non lesinando anche toni canzonatori nei confronti del

Concorsi da annullareBotta e risposta tra Caracci e Palozzi

MAR I N O

Continua a pag. 21

Anna Rita Contestabile, avvocato, è la prima donna a candidarsi alla

carica di sindaco del comune di Ciampino. Consigliere comuna-le nel 2001 e nel 2006 con Forza Italia, alle ultime elezioni è stata la più votata nelle file dell’oppo-sizione con oltre 500 voti. Sem-pre dal 2006 è capogruppo, prima di Forza Italia e poi del Popolo

Continua a pag. 26 Continua a pag. 27

Lupi-Contestabile, via alla sfidaIntervista ai due candidati

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marzo 2011ilCorriere Tuscolano CASTELLI ROMANI

Direttore ResponsabileFabio ORFEI

Società EditriceKNW S.r.l.

Hanno collaboratoDebora PIERGALLINIMarco COLUCCINIMaria Grazia COLUCCINIMichela EMILIValerio CIACCIAMarco BRANCACCIAFrancesca ASCOLESEClaudia PROIETTIValentina MICCICHÈCamilla LOMBARDOZZIRaffaele GUARINOEmanuela BIZZARRI

FotografiaMarco BrancacciaValerio Ciaccia

Redazione e pubblicitàKNW [email protected]@ilcorrieretuscolano.ittel./fax 06.9411139

Grafica e S tampaTipografia Giammarioli snc - FrascatiTel. 069420310 - Fax [email protected]

Società distributriceE.M.P. Srl Tel. 335.82.62.883 335.82.62.964Email: [email protected]

Autorizzazione del tribunale di Velletrin° 0108 del 07/01/2008

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

continua da pag. 1 Forum:Nel numero del mese scorso abbiamo invitato i nostri lettori a intervenire sul tema dell’attualità della Chiesa oggi, con queste due domande1) Come realizzare l’incontro della Chiesa con i problemi dei fedeli che vivono le diffi-

coltà della quotidianità?2) Quale modalità deve essere utilizzata nel rapporto di comunione tra il parroco, gli

operatori pastorali e i fedeli laici?Ecco alcune delle risposte che ci sono giunte:

Un uomo politico non appartenente alla maggioranza di governo pronunciò, qualche tempo fa, una frase per me illuminante: Io sono per una Chiesa che accoglie e non giudica. Un altro

spiraglio illuminante mi è giunto dall’immagine che correda l’articolo in questione: “Gesù parla ai discepoli” di Duccio da Boninsegna. Esaminiamo l’atteggiamento del Cristo nel dipinto: Egli è seduto di fronte ai suoi discepoli, anzi quasi circondato da essi, e se osserviamo le aureole degli apostoli vediamo che esse sono allo stesso livello di quella del Cristo. Il pittore sembra volerci dire: il Cristo non guarda i suoi apostoli dall’alto; il Cristo è in mezzo a loro: il Cristo accoglie. L’articolo ci invita a riflettere e ad intervenire sul come realizzare l’incontro della Chiesa con i fedeli e quali modalità applicare perché questo incontro avvenga. L’autrice dell’articolo cerca di analizzare la questione dal suo punto di vista e mette giustamente al centro del problema la persona, sia essa il pastore della diocesi o un parroco o un semplice sacerdote. Secondo la mia opinione l’incontro può avvenire soltanto se facciamo memoria del fatto che la Chiesa è nata come Assemblea, come volontà condivisa di persone legate dal loro rapporto con Cristo. Nel tempo essa ha perso di vista questa sua origine “allargandosi” allo status di Istituzione e “chiudendosi” in una sorta di isolamento. Si è perso il contatto con la gente, con i suoi bisogni, in una società che va sempre più alla deriva per un abbassamento dei valori. Una società che ha sostituito l’essere con l’avere, limitando i suoi orizzonti ad una mescolanza di arroganza e indifferenza, ad una pochezza di mezzi morali. Oggi, più che mai, come dice un mio amico scrittore, abbiamo bisogno di maestri illuminati, di padri autorevoli, di guide competenti. Abbiamo bisogno, più che mai, che si riconse-gnino ai nostri giovani i loro sogni. È necessario che la Chiesa si faccia carico di questi bisogni. È necessario che la Chiesa, come il padre del figliol prodigo, compia gesti amorevoli di accoglienza, esca tra la gente, vada incontro ai suoi figli con generosità e senza pregiudizi. Abbiamo bisogno di tutto questo, ma soprattutto abbiamo bisogno che la Chiesa ricostruisca, con perseveranza e con tenacia, una cultura di solidarietà, di compassione, di condivisione con gli ultimi. Abbiamo bisogno di una Chiesa - esempio, una Chiesa in cui i principi evangelici della misericordia e dell’amore creino comunità e comunione autentiche.

Giuliana Calderino

Ho apprezzato molto l’iniziativa del Corriere Tuscolano di aprire un dibattito con i lettori sul ruolo che la chiesa cattolica può avere nella società odierna, per contribuire al bene comune

e alla pace. A tale scopo invio le seguenti riflessioni. Gli uomini e le donne del nostro tempo, la società intera, chiedono alla Chiesa cattolica, e in particolare alle comunità parrocchiali, precise risposte ai gravi problemi della vita, della pace, dei diritti umani, non tanto in termini dottrinali, quanto con risposte operative piene di umanità. Sicuramente tutto ciò richiede la partecipazione dei sacerdoti alla vita della gente in tutti i suoi momenti. In tal modo le prediche e l’insegnamento del Vangelo saranno concreti ed immediati, ed eviteremo formule astratte e dogmatismo. Sono convinto che la Chiesa cattolica, non solo deve aggiornarsi nel linguaggio e nei metodi, come ogni organizzazione, ma è chiamata a fare una scelta di capo a favore degli ultimi e dei poveri alla maniera di Gesù, contrastando in tal modo e con fermezza i vari potenti e i falsi valori.

Gino Baldi

Non c’è una ricetta per avvicinare i fedeli alla Chiesa. Ogni cristiano è chiamato ad essere Chiesa! Il cristiano è una persona afferrata dall’amore di Gesù che ha la missione di farlo

conoscere attraverso la testimonianza della propria vita. E ciò anche quando il contesto socio-culturale è tutt’altro che favorevole. Anzi è proprio allora che il mandato si fa impegno pressante e la testimonianza diviene più luminosa e credibile.Ma questo richiede consapevolezza e coraggio! Dove trovare questo coraggio?Aumentiamo le catechesi? Ai bambini? Agli adulti? Parole…I libri, i documenti, i ragionamenti non ci potranno mai convincere! Occorre una conversione di cuore! Ciò di cui c’è bisogno non è di ascoltare parole, ma di vedere il volto che si irradia di una luce che risplende, il battito di un cuore che palpita: il dono di un amore che cambia la vita! Ritorniamo al Vangelo. Ma non un Vangelo di duemila anni fa, lontano da noi nel tempo e nello spazio, lontano dalla società attuale, dai nostri problemi. La Chiesa, noi cristiani, abbiamo il dovere di attualizzare il Vangelo, di farlo sperimentare come qualcosa di concreto nella nostra vita quotidiana. Diamo una lettura innovativa, pratica, del Vangelo. Presentiamo un Gesù vivo e presente, attento ai problemi dell’uomo, oggi come allora, e pronto a dare speranza e soluzione di fronte alle sfide del nuovo millennio. Gesù è lo stesso ieri, oggi e sempre! Certo! Richiede il coraggio di credere sul serio, cioè di fidarsi e di contare su di Lui, e non sulle nostre forze. Allora si potrà constatare, come Pietro che “il Signore ha mandato il suo Angelo”, e come Paolo che “Il Signore mi è stato vicino”, non con miracoli strepitosi che hanno cancellato ogni problema sociale, economico…, ma con la forza del suo amore e con il dono della sua pace. Smettiamola di parlare e facciamo sperimentare. Parliamo di fatti accaduti, reali, nel Vangelo e nella nostra vita. Allora vedremo le nostre chiese riempirsi di chi ha già sperimentato e di chi vuole sperimentare ed ha bisogno di sentirsi incoraggiato. Questi sono i fedeli: persone che hanno incontrato Gesù che ha cambiato la loro vita e quelli che ancora attendono, sperano, vogliono questo incontro.

Marilina Menchella

separazioni fra di essi conseguenti, a loro volta, in parte alle differen-ti caratteristiche territoriali (clima, oroidrografia, etc.) ed in parte (ma soprattutto) alle esigenze di potere delle rispettive classi politiche. Men-tre scienza e tecnica emancipano pro-gressivamente le collettività dai con-dizionamenti geofisici del territorio, le classi politiche, essendo interessate a mantenere identità politiche antago-nistiche e pertanto diverse, cercano di mantenere ed accentuare le diversità per giustificare e consolidare il pro-prio potere.c. L’estensione territoriale, più dello sviluppo tecnico-economico e cultu-rale, è, entro certi limiti, direttamen-te proporzionale alla libertà di uno Stato. La storia insegna che soggetti politici, anche evoluti e sviluppati, hanno dovuto soggiacere, fino allo sfruttamento, a soggetti politici anche meno evoluti e sviluppati ma territo-rialmente più estesi. Rivendicazioni di diritti e democrazia sono più con-dizionati (salvo eccezioni) dove le masse sono più ridotte.d. Uno Stato (qualunque Stato) co-mincia, continua e cessa di esistere, se lo vuole la comunità internazionale degli Stati o una parte di essa. Uno Stato nasce se altri Stati hanno inte-resse che nasca per contrastare altri Stati che esercitano su quel territorio la loro influenza, cessa di esistere se altri Stati hanno interesse che cessi

di esistere per dividerselo in zone di influenza.e. La Nazione Italia è risorta come Stato (dopo circa 1500 anni) perché Inghilterra e Francia (e USA) aveva-no interesse ad eliminare l’influenza asburgica sulla penisola. Gli Italiani, gestendo accortamente la situazione, hanno raggiunto la libertà esterna e interna.f. Oggi il sistema pangermanico ten-de a limitare l’Italia come soggetto internazionale e sostiene, nella Peni-sola, i movimenti secessionisti e auto-nomisti fomentando diversificazioni istituzionali e culturali. WikiLeaks ha rivelato i rapporti dei diplomatici sta-tunitensi sulle connessioni fra seces-sionismo italiano e interessi austriaci.g. L’Unità d’Italia, comunque sia sta-ta realizzata, scontando errori ed oc-casioni mancate, conquiste e regressi (veri o presunti) resta un vantaggio per tutti gli Italiani. La loro divisione li renderebbe di nuovo succubi del-la politica di quei popoli che sanno neutralizzare i separatismi e rimanere uniti.h. Mantenere unita l’Italia è un pas-so per salvare ed accrescere l’Unità dell’Europa; dividerla costituisce un passo per il regresso dell’unità euro-pea e dell’Europa stessa. Se gli Ita-liani non parleranno più con una sola voce, non lo potrà fare neppure l’Eu-ropa e gli altri continenti sono pronti ad approfittarne.

dove va la Chiesa Cattolica

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Commercio e manifatturiero in crisiIl turismo contro i prodotti cinesi e i centri commerciali

Il termine commercio è di uso comune nel linguaggio ma è bene richiamare brevemente

cosa si intende con questo termine. Commercio è un’attività consistente nel comprare e vendere prodotti. Vi è quindi quello all'ingrosso, quello tra il produttore e il commerciante, quello al minuto o al dettaglio, tra commerciante e consumatore e tra commercianti. Esiste anche il co-siddetto commercio equo e solidale che vedremo più avanti. Il commer-cio, per sua natura, ha bisogno della distribuzione, ovvero di presentare i prodotti per la vendita. La distri-

buzione è spesso divisa tra grande, ovvero i supermercati e i mercati di grandi dimensioni, media e la pic-cola distribuzione ovvero i negozi al dettaglio. Il commercio soffre di molti problemi ed è spesso riportato da notizie a livello nazionale che la situazione del commercio è general-mente stagnante se non recessiva, certamente non in sviluppo. L’Istat, l’istituto di statistica, per il 2010 par-la chiaramente di situazione stagnan-te. Qual è la situazione nei Castelli Romani? La tabella seguente da uno spaccato della nostra realtà.

Come si può chiaramente osservare la situazione è di recessione con un valore di cessazioni doppio rispetto alle nuove iscrizioni nel trimestre, an-damento confermato nella analisi sul periodo annuale. Purtroppo sia l’Istat che la Camera di Commercio non forniscono dati di dettaglio sulla tipo-logia di commercio e sui vari settori merceologici per cui rimane difficile capire i fattori comuni e non, sarebbe necessario uno studio approfondito da parte di qualche centro di ricerca. Nonostante alcune affermazioni al contrario, la cultura e la conoscenza potrebbero portare soldi se ben usate. Quindi, sebbene il numero di imprese commerciali rimanga elevato, sicura-

mente il comparto è in sofferenza. Ma quali sono le ragioni. Sicuramente la prima causa è la generale recessione dell’Italia con la perdita di migliaia di posti di lavoro, la bassissima cresci-ta interna e le ridotte prospettive per il futuro. La mancanza di prospettive fa si che anche chi potrebbe spendere tende a risparmiare e conservare chec-ché ne dica il Governo. Il commercio ha necessità di un clima di fiducia per prosperare. Nello specifico dei Castel-li Romani occorre tener presente che la situazione è resa ancora più difficile dalla ridotta presenza di aziende e la progressiva riduzione del loro nume-ro. Un quadro piuttosto sconfortante lo si vede dalla tabella seguente.

Situazione al terzo trimestre 2010, fonte Camera di Commercio di Roma

Attività -

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Dove spicca non solo la perdita di aziende per cessazione ma una sostan-ziale assenza di nuove opportunità.Tutto ciò si traduce in perdita di po-sti di lavoro e quindi di ricchezza del territorio.

Ma vi sono anche ragioni endemi-che nella debolezza del commercio medio-piccolo dei Castelli Romani. Tra esse vanno citate: a) È in atto una colossale migrazio-

ne dal commercio di dettaglio al commercio centralizzato come si sviluppa nei centri commerciali. In prossimità dei Castelli Ro-mani vi sono ben 4 grandi centri commerciali. Questa migrazione se da un lato offre una maggio-re visibilità e concentrazione di

prodotti, una loro maggiore va-rietà non è affatto garanzia di migliore qualità o di un miglior rapporto qualità/prezzo. È da te-ner presente che il costo di eser-cizio di un punto vendita in un centro commerciale non è certa-mente più economico di quello di un punto vendita al dettaglio. Ma si va ai centri anche per uscire, per svagarsi, per incontrarsi. E comunque nessuno centro com-merciale pubblica le statistiche tra numero di visitatori e valore economico degli acquisiti. Pro-vate a domandarvi perché.

b) La cultura del supermercato, del centro commerciale tutto-fare e della catena di distribuzione multinazionale favorisce la ricer-

ca del costo/prezzo migliore per il marchio non certo per il consu-matore. È per questo che le asso-ciazioni dei consumatori italiani chiedono ai governi sempre più garanzie per le qualità dei pro-dotti non solo alimentari.

c) È sotto gli occhi di tutti il conti-nuo tentativo di eludere leggi e controlli da parte di importatori e commercianti senza scrupoli. Ovviamente il gioco vale per i grandi non certamente per i pic-coli che rischiano molto.

d) È pressoché assente una filiera corta, come potete notare non si trovano spesso sulla nostra ta-vola prodotti agro-alimentari di provenienza locale. Vi è qualche azienda agricola che distribuisce in proprio ma sono esempi isolati e minori. Ricordo anche che fino a qualche anno fa era possibile acquistare abbigliamento di buo-na qualità presso piccole aziende locali che oggi non esistono più a causa della pressione concorren-ziale dei paesi asiatici.

e) La lunghezza della catena di di-stribuzione che spesso è eccessi-va e si traduce in un aumento dei costi al dettaglio. Tra produttore e consumatore a volte vi sono an-che 8 passaggi intermedi inclusi gli operatori logistici e ovvia-mente vi sono i relativi aggravi dei costi.

f) È molto ridotto l’utilizzo di nuo-vi metodi e nuove tecnologie per raggiungere un più ampio bacino di clienti, come l’e-commerce.

Ma va anche detto chiaramente che è calata l’aspettativa di qualità sui prodotti e sulle produzioni da par-te dei consumatori. Troppo spesso si acquistano prodotti mediocri se non decisamente scadenti cercando la quantità invece che la qualità. In genere la grande distribuzione tende a fare margine su prodotti più com-merciabili e quindi tendenzialmen-te di qualità non eccelsa, mentre il commercio al dettaglio, soprattutto quello di nicchia, tende a privilegia-re il prodotto rispetto al prezzo. Ma più in generale tocca cambiare men-talità e modalità del commercio ed offrire nuove opportunità nei Castel-li Romani altrimenti il declino del commercio, soprattutto quello al mi-nuto, è inarrestabile e rischiamo di trovarci con prodotti “cinesi”, centri commerciali e ipermercati. Occorre-rà pensare al miglioramento di altre attività che possono fare da cinghia di trasmissione per il commercio, ad esempio attraverso il turismo eno-gastronomico o il turismo legato ad eventi e di tipo congressuale. Certa-mente occorre cambiare, siamo se-duti su un passato ormai lontano e siamo fermi da troppo tempo.

Raffaele Guarino

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Mercato: dopo lo sciopero, la soluzioneDurante la Fiera verrà dislocato tra viale San Nilo, piazza De Gasperi e parte del Corso

Dopo due lunedì di sciopero, lo scorso 28 febbraio e lo scorso 7 marzo che hanno vi-

sto la categoria degli operatori com-merciali su aree pubbliche compatta come non mai, sembra sia stata trova-ta una soluzione. Nella riunione tenu-tasi infatti lo scorso giovedì 10 marzo è stata accetta la proposta originaria già fatta dall’Amministrazione co-munale che prevede la dislocazione del mercato per il periodo della Fiera nelle zone di viale San Nilo, piazza Alcide De Gasperi e la parte finale di corso del Popolo. Questa soluzione, dettata da necessità tecniche, scon-tenta i negozianti della parte bassa del Corso, motivo principale per cui era stata abbandonata. La soluzione giunge dopo tre incontri molto tesi tra gli operatori commer-

ciali e l’amministrazione comunale. Dopo l’incontro infruttuoso tenutosi proprio lunedì 7 marzo e in seguito all’accesa discussione con il segre-

tario comunale, Paolo Caracciolo, diversi operatori commerciali sono saliti sui furgo-ni scatenando il caos per le vie di Grottaferrata, con il traffico im-pazzito su tutte le strade in entrata e in uscita e con il corso comple-

tamente bloccato. Questa soluzione è subordinata alla realizzazione di un progetto che individui un’area definitiva per lo svolgimento del mercato del lunedì, almeno per 11

mesi l’anno e non, come sta acca-dendo in questi ultimi anni, per 3 mesi – quest’anno quattro – in una zona e 9 in un’altra, creando diso-rientamento tra la clientela. Parte degli operatori individuano questa zona nella parte alta del piazzale di San Nilo, nella zona del parcheggio e su viale San Nilo fino all’altez-za dell’incrocio con via Garibaldi, con via del Grottino percorribile a due sensi e senza che vi si possano parcheggiare le vetture ai lati, con l’utilizzo del sottostante parcheggio di 500 posti auto.L’Amministrazione ha dato la pro-pria disponibilità a iniziare a studiare un progetto definitivo a partire dalla riunione già convocata per il prossi-mo martedì 29 marzo, sempre presso l’Aula Consiliare.

Marco Brancaccia

GROTTAFERRATA

I problemi sono dovuti soprattutto al fatto che gli operatori commer-

ciali su aree pubbliche al mercato di Grottaferrata sono molto numerosi e le soluzioni sono di difficile attuazione soprattutto per motivi legati a problemati-che tecnico – amministra-tive. Quello che è certo è che questo non è un problema di oggi, ma viene da lontano e cui bisogna però trovare una soluzione perché tutti dobbiamo

lavorare, noi negozianti e gli operatori. Quello che noi commercianti chiedia-mo è che non vengano messi i banchi davanti ai nostri negozi. Ma la nostra è però solo una richiesta, perché noi come Associa-zione Commercianti siamo a disposizione dell’Ammi-

nistrazione, perché il problema princi-pale è tra questa e gli operatori com-merciale su aree pubbliche.

M.G.C.

Redesindo Della Ceca, dell’Associazione Commercianti

Il problema

Sono ormai diversi anni che il rapporto fra il Comune di Grottaferrata e gli operatori commerciali del mercato settimanale diventano tesi in corrispon-denza dell’installazione dei tendoni della fiera che vanno a sostituirsi alla

normale zona del mercato in Piazzale San Nilo. Gli operatori del mercato lamentano una cattiva disposizione dei banchi, sistemazione che andrebbe a collocare le varie rivendite in locazioni poco commerciali, ma, soprattutto, lamentano la divisione del mercato che vede l’installazione dei banchi di frutta e di verdura – che fungono da traino – in una zona e il settore non alimentare in un’altra.Lo scorso lunedì 28 febbraio, appena proclamato lo sciopero, gli operatori commer-ciali su aree pubbliche, si sono quindi recati in massa presso l’Aula Consiliare, per ottenere una migliore sistemazione. L’assessore alle Attività Produttive Giovanni Guerisoli ha di seguito convocato d’urgenza una riunione per il giorno successivo, martedì 1 marzo. In questo secondo incontro è stata presentata da una proposta nella persona del presidente della Commissione Attività Produttive Stefano Bertuzzi che prevedeva una dislocazione temporanea del mercato settimanale nella parte finale di viale San Nilo e in parte di via Roma all’altezza proprio di viale San Nilo, sia a destra che a sinistra dell’incrocio, proposta però bocciata dall’Ufficio Tecnico. Dopo un secondo lunedì di sciopero e nuovo incontro nell’Aula Consiliare, nella seguente riunione di giovedì 10 marzo è stato finalmente raggiunto l’accordo.

M.B.

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Pranzi indigesti alle mense scolasticheLe denunce di genitori e insegnanti sui disservizi

Cibi avariati, pasta scotta, bam-bini che restano senza un piatto perché è finito. Una si-

tuazione problematica, quella denun-ciata da alcuni genitori e insegnanti nelle mense scolastiche di Grottafer-rata. Piccoli inconvenienti, secondo la ditta che da 4 anni gestisce il servizio e anche secondo il Comune, che dopo una verifica, ha deciso di non appli-care le penali previste dal contratto in caso di disservizi accertati. Una vicenda che è stata sotto i rifletto-ri negli ultimi due mesi e a cui è stata la stessa amministrazione a decidere di dare massima visibilità, pubbli-cando sul proprio sito internet tutti i verbali e i documenti sulle verifiche. Segnalazioni di insegnanti e genitori, risposte della “Innova”, atti ammini-strativi del dirigente del settore, so-pralluoghi della commissione mensa e pareri della Asl.Alla fine l’allarme sembra essere ri-entrato, ma c’è preoccupazione spe-cialmente tra i genitori che chiedono tutele e garanzie sulla qualità dei cibi che mangiano i propri figli.A gestire il servizio negli istituti com-prensivi di Grottaferrata è la società Innova, con sede a Pomezia, che gesti-sce il servizio dal 2007 e lo farà fino al 2012. Il contratto siglato il 20 febbraio del 2007 prevede, tra l’altro, l’appli-cazione di alcune penali economiche in caso di disservizi verificati. Multe che possono arrivare fino a 1.500 euro per ogni caso.La Innova eroga più di 20mila pasti al mese a 4,57 euro l'uno per un totale di incasso dal comune di circa 110.000 euro mese. Ovviamente poi il Comu-ne rientra di buona parte di questi sol-di dalle famiglie.

Le lamentele: pasta scotta, frutta avariata, i pasti non bastano per tuttiSono diversi i campanelli d’allarme giunti all’amministrazione Mori, sui disservizi nelle mense scolastiche

comunali, tra dicembre 2010 e feb-braio 2011. L’11 gennaio la responsa-bile del IV Servizio Settore II Maria Laura Raparelli e la responsabile del procedimento Maristella Comisso, si devono recare urgentemente alla scuola dell’infanzia Bruno Munari di via Guglielmo Quattrucci, a seguito di una telefonata delle insegnanti su pro-blemi riguardanti la mensa. Arrivano all’una meno un quarto e insieme a 4 insegnanti cominciano a ispezionare il refettorio che a quell’ora non era ancora apparecchiato. Problemi che andavano avanti da dicembre. Quel giorno il menù prevede pasta con le lenticchie, hamburger, spinaci al li-mone, pane e yogurt. «La minestra è esageratamente scotta, giacché pronta dalle ore 12 per lo sporzionamento - scrivono le insegnanti nel verba-le finale di sopralluogo - le polpette servite al posto degli hamburger sono molto dure e i fagiolini serviti al posto degli spinaci risultano sufficientemen-te appetibili, ma in un piatto si rileva la presenza di due gambi lunghi e duri di circa 5-10 centimetri. Al posto dello yogurt viene servita una banana. Vie-ne riferito che anche il giorno prima il menù servito non combaciava con quello previsto. Si riscontra inoltre il disservizio dello scuolabus che, dal-le maestre viene allontanato per dare

tempo ai bambini di pranzare. Alle 13,40 termina il sopralluogo con qual-che bambino che sta ancora mangian-do la frutta».Il 18 gennaio la commissione mensa si reca all’istituto comprensivo Gio-vanni Falcone di via Garibaldi, insie-me all’assessore alla Pubblica Istru-zione Maria Giuseppa Elmo. Il giorno prima c’erano stati disservizi, perché la mancanza di personale aveva pro-vocato ritardi sullo sporzionamento e sul servizio al secondo turno, ma quel giorno sembra andare tutto bene. O quasi. «I piatti dei bambini sono già sporzionati e non sono coperti - si leg-ge nel verbale - mentre quello della maestra risulta debitamente coperto. All’interno del locale contenente le celle frigorifere, si rileva la presenza di ragnatele agli angoli del soffitto. Il rappresentante dei genitori evidenzia che il secondo e il contorno vengono serviti nello stesso piatto non tramez-zato, anziché separati come previsto da capitolato d’appalto».Inoltre nel refettorio grande dove stanno mangiando 9 classi, secondo le insegnanti, le porzioni di carne sono troppo misere rispetto ai 60 grammi previsti. Così la cuoca deve spiegare che a volte capita che ai primi serviti vadano porzioni più abbondanti a sca-pito degli ultimi.

Ma sempre lo stesso giorno, il 18 gen-naio, nuove lamentele arrivano dalla Munari e alcune insegnanti scrivono al Comune e al dirigente scolastico dell’istituto comprensivo San Nilo Giuseppe Barbaro. «Sono state som-ministrate banane totalmente acerbe pur avendo la buccia gialla, tipica di un frutto maturo - scrivono - è stato impossibile mangiarle e sono state ri-mandate indietro e sostituite, a pranzo terminato, da mandarini. Inoltre c’è stato di nuovo un ritardo nella sommi-nistrazione».Il 24 gennaio alcune insegnanti scri-vono alla responsabile del settore Istruzione del Comune, Maria Laura Raparelli. I problemi riguardano la mensa dell’istututo Bruno Munari di via Guglielmo Quattrucci. «In data odierna sono stati somministrati man-darini vecchi e guasti - scrivono in una lettera protocollata in Comune il giorno dopo - i bocconcini di petto di pollo sono salati, mentre nella giorna-ta del 21 gennaio la lasagna era scotta e immersa in un sugo abbondante e aspro».Ma durante quella giornata la com-missione mensa si reca all’istituto comprensivo San Nilo, plesso “Isi-doro Croce” di piazza Marconi. Tut-to molto buono e i bambini chiedono pure il bis. Il problema è sempre che i piatti non vengono coperti e non ven-gono usati piazzi tramezzati (o distin-ti) per il secondo e il contorno. Infine emerge che la ditta non ha dato dispo-sizioni al personale su specifici menù per gli allergici.Il 3 febbraio un papà di un bambino che frequenta la scuola dell’infan-zia Giovanni Falcone ha denunciato che il figlio non ha ricevuto il primo piatto in quanto non ce n’era a suffi-cienza, asserendo che non era la pri-ma volta che l’inconveniente si veri-ficava. A riferirlo al genitore è stato un insegnante. La penale prevista dal contratto di servizio per questa carenza, varia tra i 50 e i 1.500 euro.

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marzo 2011ilCorriere Tuscolano GROTTAFERRATA

Per l’amministrazione comunale è tutto a posto: nessuna penale alla ditta InnovaIl comune di Grottaferrata comunque ha chiuso tutta la procedura con una de-terminazione dirigenziale dello scorso 11 febbraio a firma del responsabile dei Servizi Finanziari Ivana Rasi. Nes-sun provvedimento e nessuna penale applicata, perché vengono ritenute va-lide le controdeduzioni presentate dal-la ditta Innova che gestisce il servizio. «La ditta ha tempestivamente adottato le opportune misure laddove necessa-rio - scrive il funzionario comunale - e

le segnalazioni ricevute in alcuni casi erano prive di riscontro oggettivo e quindi di dubbia consistenza».Dopo le segnalazioni, il comune di Grottaferrata ha cominciato una fitta corrispondenza con la Innova. Con una raccomandata dell’11 gennaio si invita a presentare controdeduzio-ni, segnalando che le ipotesi di dis-servizio e mancata applicazione del contratto riguardano: «La violazione dell’articolo 7 del capitolato speciale circa il mancato rispetto della sommi-nistrazione dei pasti negli orari fissati; la violazione dell’articolo 29 del ca-

pitolato speciale circa il mancato im-piego di personale sia per numero che per qualifica sufficiente a garantire in maniera efficace, rapida e funzionale la somministrazione del servizio; il mancato rispetto dei menù».Il 24 gennaio nuova raccomandata con richiesta di chiarimenti che parte dal Comune verso Pomezia, sede della Innova. Alle violazioni precedenti si aggiungono quella articolo 26 - man-cato rispetto della sanificazione del centro cottura - e il mancato rispetto delle grammature previste dal menù. Il 4 febbraio terza lettera, dopo la denun-

cia di un genitore il cui figlio sarebbe rimasto senza primo piatto.Per la ditta Innova tutte le lamentele sono frutto di imprevisti o eventi iso-lati. Mancato scarico delle derrata per i cambi di menù, malattie improvvise dei dipendenti per i ritardi nel servizio. Inoltre in quei giorni vengono effet-tuate delle pulizie straordinarie a mag-gior tutela. Va detto infine che anche il medico scolastico della Asl RmH visita la mensa della scuola Giovanni Falcone di via Garibaldi, valutando positivamente ambiente e cibo.

Marco Brancaccia

«I pasti sono buoni»L’assessore Elmo tranquillizza

La qualità dei cibi non è in discus-sione, semmai ci sono problemi di organizzazione interna. A spiegare

le novità nel settore, seguite alle pole-miche, e i provvedimenti del Comune, è l’assessore alla Pubblica Istruzione Maria Giuseppa Elmo. Assessore, tra dicembre e febbraio sono arrivate alcune segnalazioni in merito a disfunzioni nelle mense scolastiche. Dopo le verifiche il co-mune ha deciso di non sanzionare la società che gestisce il servizio. Come mai? Cosa avete verificato?La storica organizzazione Comunale prevede che abitualmente l’Ufficio del-la Pubblica Istruzione svolga i dovuti controlli presso le mense dei due Istituti

Comprensivi assieme a rappresentan-ti dei genitori. La gestione economica, i rapporti con la Ditta che gestisce il servizio e tutto quanto riguarda il ca-pitolato sono invece svolti dal Servizio Finanziario. Nel merito delle recenti vicende dai verbali della commissione di controllo emerge che le problematiche prevalen-ti non sono risultate tanto quelle della qualità dei cibi quanto piuttosto di orga-nizzazione interna della Ditta che gesti-sce il Servizio, problematiche che hanno comportato disservizi nella distribuzio-ne del pasto prima nella Scuola di Via Quattrucci e poi in quella Falcone con fastidiose ricadute per i bambini e per l’ organizzazione scolastica. Rientrano

nelle competenze ammini-strative e non politiche le decisioni d’intervenire ri-spetto alle eventuali viola-zioni di capitolato. La de-cisione amministrativa del Servizio Finanziario è stata quella di non provvedere a emettere sanzioni nei con-fronti della Ditta, le motivazioni sono desumibili dalla Determina assunta dal-la Responsabile del suddetto Servizio. Quali misure verranno adottate per migliorare il servizio?La mensa deve funzionare come si deve. Serve un grande spirito di collaborazio-ne ed unità d’intenti da parte di tutti. Ho già incontrato personalmente la Responsabile della Ditta Innova chie-dendole di provvedere al superamento delle difficoltà incontrate a costante garanzia del rispetto del capitolato e di una elevata qualità del servizio. È inoltre evidente la necessità di rifor-

mulare la gestione comu-nale del servizio mensa sempre a garanzia di un buon servizio e della piena soddisfazione degli utenti. Con tale volontà program-matoria si è già avuta la settimana scorsa una ri-unione con gli Uffici inte-

ressati proprio finalizzata a superare le difficoltà che i “binari separati” determi-nano. I controlli servono a garantire che il Servizio mantenga quanto concordato al momento del capitolato e se vi sono scostamenti a correggerli; se i controlli si svolgono, come dovuto, essi devono poter essere utili. Cosa si sente di dire a genitori e insegnanti che hanno inoltrato le segnalazioni?Di continuare a svolgere la preziosa azione di collaborazione e di partecipa-zione sinora effettuata

Francesca Ascolese

Maria Giuseppa Elmo

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Tarsu: atto secondoParla Alessio Ferretti, presidente della Commissione Bilancio

Tutelare oggi le imprese da provve-dimenti di accertamento emessi in contrasto o in un contesto di man-

cata applicazione del regolamento comu-nale TARSU, significa porre le basi per tutelare domani i cittadini di Grottaferrata che oggi sono stati chiamati in causa per compilare questionari e potrebbero a bre-ve vedersi recapitare migliaia di avvisi di accertamento. Il principio è:-“ciò che è dovuto deve essere versato con interessi e sanzioni, ma l’importo richiesto con prov-vedimento di accertamento votato a prin-cipi che non hanno tenuto conto dei rego-lamenti comunali e del data base dell’uffi-cio tributi è infondato e non dovuto”. Come accennato in un precedente artico-lo, la So.Ge.T S.p.a. (Concessionario per l’accertamento e la riscossione dei tributi locali per conto del Comune di Grottafer-rata) ha emesso circa 380 provvedimenti

di accertamento ai fini TARSU emessi tra il il 21.12.2010 ed il 31.12.2010 per le annualità di imposta dal 2004 al 2009 ver-so utenze commerciali esercenti nel terri-torio di Grottaferrata. Nel consiglio comunale dell’11.03. 2011 l’unanimità dei consiglieri del Par-tito Democratico, della Federazione di Sinistra, e di Italia dei Valori hanno pre-sentato una raccomandazione al Sindaco ed alla Giunta di emettere con urgenza un atto di richiamo verso la SO.GE.T S.P.A. (condiviso dalla totalità dei consiglieri co-munali dei gruppi di minoranza) dei prov-vedimenti emessi. L’elemento base della raccomandazione esula, da un contenzioso che ordinaria-mente può avviarsi nelle vicende tributa-rie tra contribuente ed accertatore, perché si riferisce ad una condotta legittima ed in buona fede posta in essere dai contri-buenti: - in 26 anni i cittadini di Grottaferrata,

intenzionati ad avviare una attività, si sono consuetudinariamente recati presso gli uffici comunali richieden-do tra i vari atti, il modello di denun-cia TARSU, il rilascio di piantina planimetrica e copia del regolamento comunale, quest’ultimo basilare per comprendere come compilare il mo-dello di denuncia;

- Nella determinazione dell’importo dovuto (composto da: tributo non cor-risposto, interessi e sanzioni) nei pre-

detti provvedimenti di accertamento la SO.GE.T ha chiesto ai contribuenti il versamento della TARSU per aree e locali adibiti a magazzino/deposito/sale di conservazione;

- il regolamento comunale TARSU arti-colo 4 attualmente in vigore prevede la piena esclusione dalla imponibilità per quelle aree adibite ad uso esclusivo magazzino nelle quali non avviene al-cun tipo di lavorazione;

- un regolamento co-munale recepisce la normativa nazionale e fornisce ai cittadini corretta interpretazione della stessa ai fini della compilazione e presen-tazione di apposita de-nuncia TARSU;

L’ente accertatore indi-pendentemente dall’at-tuale orientamento giu-risprudenziale avrebbe potuto emettere questi atti soltanto dopo opportuna modifica del predetto regolamento e per le sole annualità successive alla predetta modi-fica, tanto più che il regolamento è con-forme alla normativa nazionale. L’atto di richiamo chiesto al nostro Sindaco è importante perchè diretto a tutelare il legittimo e pieno diritto dei cittadini che correttamente hanno compilato il mo-dello di denuncia TARSU nel rispetto

del regolamento comunale e si sono vi-sti chiedere il versamento dell’imposta, degli interessi e delle sanzioni per ben sei annualità. Alcuni dei quali hanno già sostenuto il costo per legali e tributari-sti. La raccomandazione è l’espressione dei consiglieri comunali che si calano tra la gente, ascoltandone i problemi, per comprenderne le difficoltà e pro-porre soluzioni concrete. Il momento

economico è complesso, i cittadini, le famiglie e le imprese non possono es-sere lasciati soli. Soprattutto ove hanno adottato una condotta legittima. È og-getto di studio una profonda revisione del regolamento comunale Tarsu che disciplinerà fattispecie di esenzione ed esclusione dal tributo per i cittadini me-ritevoli e per coloro meno abbienti.

Alessio Ferretti

Alessio Ferretti

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marzo 2011ilCorriere Tuscolano GROTTAFERRATA

Fiera Nazionale tra libri e verdeLa 411^ Edizione si svolgerà dal 9 al 17 aprile

Si avvicina la 411^ Edizione della Fiera Nazionale di Grottaferrata che il Sindaco Gabriele Mori e

l’amministrazione comunale di Grot-taferrata hanno voluto rinnovare pro-fondamente nei tempi e nelle modalità espositive. Accanto agli spazi della fiera artigiana-le tradizionale, dal 9 al 17 Aprile 2011 sull’intero spazio del Piazzale San Nilo in Grottaferrata, i visitatori potranno am-mirare le esposizioni dedicate al libro e al verde, elementi portanti e caratteristici della storia e della tradizione di Grotta-ferrata e segno del radicale cambiamento rispetto alle manifestazioni del passato.Salone del libro - Novità assoluta è an-che quella legata alla prima edizione del “Salone dell’editoria dell’impegno”,

che aspira a divenire la più importante e significativa manifestazione nazionale del settore offrendo uno spaccato com-pleto della produzione italiana con rife-rimento ai grandi temi che la modernità fa emergere nel tessuto sociale, politico, religioso, storico e culturale.«L’iniziativa contribuisce a definire l’identità di Grottaferrata come “Città del libro” – ha affermato il Sindaco Ga-briele Mori - e sarà ospitata su 3mila mq di superficie coperta ed adeguatamente allestita cui si affiancherà un’area con-vegni capace di ospitare più di 300 per-sone e in cui verranno organizzati nume-rosi convegni, dibattiti e presentazioni di libri. Al salone hanno aderito più di 100 editori ed assai significativa è la presen-za delle realtà locali castellane: editori,

autori, associazioni culturali, biblioteche. L’evento è promosso da tanti enti pubblici fra i quali vi è il Mini-stero dei Beni Cultu-rali che ha inserito la manifestazione tra gli eventi della Settimana della Cultura e colla-bora attivamente con delle iniziative speci-fiche promosse dal Centro per il Libro e la Letteratura. In collaborazione con l’Università di Tor Vergata verrà allesti-to il corner del libro antico dove tutti co-loro che sono interessati possono trovare personale qualificato che darà risposte ai loro quesiti».Intrigante si presenta il progetto “Mam-ma”, primo esperimento di giornalismo illustrato, di satira, di informazione a fumetti e reality comics attraverso le opere di grandi autori (Ellekappa. Sta-iano, Bucchi, Vincino Makkov, Biani, Marmotti), così come la discussione e l’illustrazione del moderno fenomeno dell’e-book.La Fiera del Libro sarà seguita dalla Rai con 350 spot sulle diverse reti della tele-visione e della radio pubblica. Fiera del verde – “Green City” dà il nome al filone fieristico dedicato al verde che propone attraverso le vaste esposizioni, l’interattività ludica, le ani-mazioni contestualizzate e i laboratori

di promuovere ed illu-strare gli attualissimi temi della bio-archi-tettura, delle energie rinnovabili e del riciclo dei rifiuti. Due le aree interattive, “Il Parco delle Ecotec-nologie”, area allestita con modelli di energia fotovoltaica, e la “Casa della Bioarchitettu-

re”, la struttura ecologica al cui interno vi sarà un percorso educativo con uno sguardo particolare alla sicurezza dei bambini e degli animali domestici.Da menzionare “Piazza Premio”, il luo-go dove trionferanno gli allestimenti flo-reali che parteciperanno al primo Con-corso “Città di Grottaferrata” dedicato all’Unità d’Italia e che prevede un pre-mio di 3.000 € in gettoni d’oro al miglior florovivaista. .«Quattromila mq ospiteranno questo segmento dell’evento che consentirà alle famiglie di gustare la quiete di Grottafer-rata dopo una visita all’intero complesso fieristico che comprende 5 mila mq di esposizione di prodotti artigianali ricer-cati – ha sottolineato il Sindaco di Grot-taferrata - Grottaferrata investe in questa 411ª fiera nazionale la propria volontà di essere un centro di cultura, di aggrega-zione, di proposta, ma anche di essere un paese dove si gusta la voglia di vivere».

Debora Piergallini

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marzo 2011ilCorriere Tuscolano GROTTAFERRATA

La Pro Loco ripropone “La fiera de’ na vota“ Prossimo appuntamento per il week end del 25 marzo

Dopo il successo ottenuto con la rie-vocazione storica svoltasi lo scorso

settembre nel fossato dell’Abbazia di San Nilo “Ce steva ‘na vota”, che ha riunito molti volontari, suscitando un enorme interesse da parte dei numerosi visitatori, la Pro Loco nell’ambito di una serie di progetti rivolti a promuovere la città attraverso le sue radici storiche-vinicole ed enogastronomiche, presenta la “Fiera de ’na vota”.Nelle giornate dal 25 al 27 Marzo, all’in-terno della cantina dell’Abbazia, l’Asso-ciazione “Produttori Uve Frascati”, sarà

presente con i migliori vini delle nostre zone per una degustazione. A questa ini-ziativa è legato il Premio “Vinalia Priora” che verrà assegnato alla cantina produt-trice del vino che risulterà più apprezza-to. La manifestazione proseguirà sabato mattina presso il Teatro Comunale del “Sacro Cuore”, dove ci sarà l’inaugu-razione dei Centri Commerciali Naturali con un convegno e la promozione di prodotti tipici locali.Nella stessa giornata all’interno della sala ex tipografia san Nilo, verrà inau-gurata la mostra “ Grottartigiana” , che

vedrà la presenza di molti artigiani di Grottaferrata che mostreranno ai visi-tatori le tecniche usate per il restauro dei mobili antichi, di divani e dei tappeti antichi, l’arte dello scolpire il marmo, del riparare scarpe, come lavorare a maglia e all’uncinetto.Nel primo pomeriggio dello stesso gior-no verrà quindi allestita lungo Corso del Popolo la “Fiera de ‘na vota”, quella che nel paese chiamano la Fiera vera, con le bancarelle di noccioline, salumi, for-maggi, piante fiorite, il rame, i vimini, i giocattoli e molto altro, che continuerà

la domenica per l’intera giornata. Inoltre, nella serata di sabato 26, nella Sala conferenze dell’Abbazia, verrà pre-sentato in anteprima lo spettacolo tea-trale “ il vino, la nascita”, interpretato da Sista Bramini.A nome della Pro Loco, voglio sin d’ora rin-graziare sia l’Amministrazione, che ancora una volta ci ha dato fiducia, che l’Associa-zione “Produttori Uve Frascati” e i Centri Commerciali Naturali per la collaborazione. Vi aspettiamo numerosi in fiera.

Enrico Nobili(Presidente della Pro Loco)

«Puntare sul territorio e su internet»Le ricette per combattere la crisi di Paola Ceccarelli

La signora Paola Cecca-relli è presidente della società cooperativa

“Antiche Terre Tuscolani” di Frascati, una cooperativa che si occupa della commercializ-zazione di prodotti di qualità dell’area dei Castelli Romani.Signora Ceccarelli, ci può descrivere la cooperativa che lei presiede?“Antiche Terre Tuscolani” na-sce nell’ottobre 2010 con la grande ambizione di dare vi-sibilità a tutto un settore agricolo della zona del Frascati schiacciato dalla globalizzazione e da mancanza di adeguata commercializzazione e co-noscenza. In particolare ci occupiamo di rendere visibili e di commercializzare prodotti tipici quali il vino, l’olio e prodotti a coltivazione biologica. Ci teniamo molto a seguire i ritmi delle stagioni e a dare visibilità alla qualità della produzione.Come e perché è nata questa cooperativa?Tutto è nato all’interno dell’Associazione Produt-tori Uve Frascati, con alcuni produttori stanchi di aspettare una soluzione ai cali dei ricavi nel set-tore agricolo in chimerici accordi di filiera e pro-getti di promozione che solo indirettamente van-no a vantaggio dei più piccoli, abbiamo cercato di creare una struttura al passo con i tempi e pronta ad ambiziosi progetti tutti agricoli, aperta a colo-ro che si dedicano ad attività agricola all’interno dell’area del Frascati Doc. È una cooperativa che nasce, è inutile negarlo, anche dal crollo del prez-zo delle uve piccoli produttori del Frascati Doc che nel 2010 si sono visti offrire in pagamento a un anno, e senza garanzie, un prezzo di 22 euro e 35 euro per i più fortunati.Quanti sono i vostri soci?Attualmente sono 18, ma dietro vi è tutto un mon-do di lavoro che stiamo cercando di valorizzare a vari livelli.Cosa fate e come promuovete i prodotti?Il primo progetto posto in essere è nel campo a noi più vicino con un vino Frascati Doc sotto un

solo marchio, di qualità alta. Il progetto prevede di sud-dividere tra i soci le spese di promozione e confezionamen-to, farci seguire da un enologo - al quale dedico un partico-lare ringraziamento, Lorenzo Costantini - che ha seleziona-to nelle nostre vigne uve per tipologie, età ed esposizione, e ha affittato un silos presso una grande cantina della zona. Economicamente miriamo con quest’operazione a colmare il

gap di reddito che il conferimento alle grandi can-tine non ci garantisce e orgogliosamente proporre un vino Frascati di alta qualità, quasi sconosciuto al grande pubblico o comunque conosciuto solo dagli esperti del settore o da personaggi illustri fin dai tempi più antichi, come Papa Paolo III Farne-se che lo volle nella mensa pontificia. Nel settore vitivinicolo prossimi progetti ambiziosi saranno l’aiutare i soci nella coltivazione e gestione del proprio vigneto, assumendo manodopera dedicata nel settore, e innovare, innovare, stiamo pensando a una graduale riconversione al biologico, mentre già abbiamo proposto al Ministero, in collabora-zione con le università, un progetto per lo studio delle malattie che colpiscono le viti e della loro correlazione con i mutamenti climatici finalizzato ad una riduzione drastica dei trattamenti.Sul piano commerciale cosa fate per commer-cializzare i vostri prodotti?Altro progetto già realizzato è la commercializza-zione di olio, sotto il nostro marchio, di due nostri soci. Nella nostra zona c’è grande tradizione di olio sono ulivi centenari oltre che naturalmente resistente alle malattie. Le caratteristiche clima-tiche ne fanno un prodotto di assoluta eccellenza, ma anche questo prodotto è forse poco conosciu-to. La commercializzazione è la sfida ulteriore, pensiamo di valorizzare il nostro svantaggio ini-ziale, ossia l’essere frammentati: non dico che 18 soci possano diventare 18 punti vendita ma all’incirca è questa l’ambizione, capillarizzare la

vendita, sfruttare le potenzialità dell’e-commerce (commercio elettronico via internet ndr) e infine eventi di degustazioni dedicati.Quindi evitate la grande distribuzione e vi ri-volgete al mercato locale?Certamente al momento non è pensabile di avere una grande dimensione, soprattutto in un periodo di sofferenza sul piano economico come quello attuale. Cerchiamo di avere i piedi per terra e co-struire una rete che soddisfi soprattutto il mercato locale e attraverso internet presentarci al più vasto pubblico senza intermediari e quindi senza costi aggiuntivi. Vogliamo presentare qualità verso il cliente e massimizzare il reddito verso il produt-tore.

Raffaele Guarino

Paola Ceccarelli

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A quando il ritorno del difensore civico?L’istituto è previsto dall’articolo 57 dello statuto comunale

L’Amministrazione di centro sinistra, da ormai quasi un anno al governo di Grotta-

ferrata, ha dimostrato notevole capaci-tà di innovazione, soprattutto sotto lo stimolo di un sindaco proveniente da esperienze politiche esterne che è stato portatore di interessanti iniziative, che vanno dalla “città del libro”, alla nuova fiera e via elencando.È forse giunto il momento di perfezio-nare il processo di innovazione reintro-ducendo la figura del “Difensore civi-co” così come previsto dall’articolo 57 dello Statuto comunale.Tale nomina assume particolare impor-tanza per la città di Grottaferrata an-che per i riflessi che potrà avere sulla valorizzazione di un’amministrazione comunale gestita da una coalizione di centro sinistra: non va infatti dimen-ticato che il cammino compiuto dal Paese nell’ampliamento dei diritti di cittadinanza è merito soprattutto dei governi di centro sinistra con l’ema-nazione del “Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali” di cui al Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267.Bisogna però prendere atto che il ruolo svolto dagli amministratori, dai partiti, dalle associazioni e dai “media” non è stato certo entusiasmante. Basti rileva-re che se domandiamo al nostro vicino

di casa se sa chi è il Difensore civico riceveremo risposte generiche e, nella maggior parte dei casi, avremo dichia-razioni di totale e assoluta ignoranza di che cosa si tratti.Si tratta - è bene ricordarlo – di un istituto di fondamentale importanza rientrante a pieno titolo fra i provvedi-menti di maggior rilevanza inseriti nel processo di trasformazione innescato dalla modifica del titolo quinto del-la Costituzione a cui sono demandati compiti di garanzia dell’imparzialità e del buon andamento della pubblica am-ministrazione comunale con il potere di segnalare, anche di propria iniziativa gli abusi, le disfunzioni, le carenze e i ritardi dell’amministrazione nei con-fronti dei cittadini. È una figura essen-ziale che se ben valorizzata consente di incidere efficacemente sui processi di formazione delle decisioni e sulle pro-

cedure amministrative idonee a erogare servizi ai cittadini idonei a soddisfarne le esigenze Dunque non un semplice difensore dei legittimi interessi del sin-golo cittadino che a lui si rivolge ma un difensore dei diritti legittimi collettivi attraverso lo stimolo ricevuto dall’ini-ziativa del singolo cittadino.Non abbiamo elementi per formulare giudizi sull’esperienza vissuta dalla precedente amministrazione di Grot-taferrata che si è avvalsa del difen-sore civico nominato dalla Comunità montana, della cui presenza, peraltro, non risulta che vi sia stata una idonea diffusione dell’informazione alla cit-tadinanza. Di fatto, nella generalità dei casi nelle diverse realtà del Pae-se, si registra purtroppo una grande difficoltà di radicamento dell’istituto nelle esperienze concrete con scar-sissima risposta ai segnali di disagio sociale esistenti fra i cittadini con il rischio di ridurre la funzione a sempli-ce “sportello dei reclami” senza alcun controllo sull’efficienza della ammi-nistrazione.È comprensibile che, anche a Grotta-ferrata, nascano resistenze a cospetto di una figura che amplia la sfera dei diritti dei cittadini e ne tutela gli inte-ressi. È anche vero che, se si vuole pas-sare dalla fase degli annunci alla con-creta riorganizzazione della macchina

amministrativa, l’istituto del Difensore civico può essere la risposta più idonea ed efficace per dimostrare in concre-to come si passa dalle parole ai fatti. D’altro canto lo Statuto comunale lo impone.

Ugo Surace

Il caos della numerazione

civica I cittadini di Grottaferrata, sia che abitino al

centro sia che abitino in periferia, aspettano da anni il riordino della numerazione civica che è in condizioni indescrivibili e crea, in non pochi casi, disagi notevoli, da sempre denunciati e mai risolti nel silenzio più assoluto degli ammi-nistratori locali che non usano rispondere alle sollecitazioni scritte e verbali dei cittadini.C’è chi ha scritto al Signor Sindaco della prima amministrazione Guelfi ed ha reiterato lo scritto al Sindaco Viticchiè e poi ancora a Ghelfi, poi ai Commissari che si sono intervallati e ora an-che al Sindaco attuale. Mai che vi sia stato uno straccio di risposta. L’Amministrazione comuna-le di Grottaferrata non usa! Per avere un’idea della situazione valga un caso per tutti. Se vi capita di fare una passeggiata per viale Primo Maggio, guardate a destra e a sinistra e verificherete che arrivati al numero 67, troverete subito dopo il numero 25 (Ufficio po-stale) per poi ritrovarvi subito dopo al numero 87 e via procedendo. Pensate a un corriere che imbocca il viale con il furgone e vi deve conse-gnare un oggetto o a un amico che viene a tro-varvi per la prima volta e mettetevi nei loro pan-ni. Dunque è indispensabile per un’amministra-zione che si rispetti procedere al riordino della numerazione civica. E finalmente l’occasione è venuta. L’anno 2011 è l’anno del censimento e la legge istitutiva prescrive che, nei comuni con più di 20.000 abitanti (e Grottaferrata ne conta 20.893), “a supporto del recupero di individui e famiglie abitualmente dimoranti ma non re-gistrati in anagrafe, verrà realizzata alcuni mesi prima della data di riferimento del censimento la “Rilevazione dei Numeri Civici” (Rac) con la quale saranno raccolti dati sulle caratteristiche strutturali di ciascun numero civico (n. scale, n. piani, n. unità immobiliari per tipologia d’uso)”.Immaginiamo che il Comune di Grottaferrata, analogamente a quanto avviene in tutti gli al-tri comuni che hanno esposto i manifesti pre-avvisando i cittadini dell’avvio prossimo della rilevazione, stia già predisponendone l’organiz-zazione. Ci auguriamo che questa finalmente sarà l’occasione buona per mettere ordine in un settore che testimonia, purtroppo, di anni di noncuranza e di sottovalutazione dell’importan-za di disporre di una numerazione civica degna di un paese civile.

U.S.

Si, no, ni. Questa è l’estrema sintesi delle risposte perve-nute alle nostre intervistatrici

che su iniziativa dell’Anteas “I Ca-stelli” e del coordinamento donne della Fnp/Cisl hanno svolto un’in-dagine conoscitiva sulla condizione delle donne, riguardo al nuovo status di essere donna da parte del sociale, sia esso pubblico o privato, nonché sull’opportunità di riaffrontare l’ar-gomento “donna” dopo l’esperienza positiva tenutasi nel 2009, sul tema della violenza alle donne.Il risultato è stato ampiamente a fa-vore dei si, nel tenere alta l’atten-zione sul tema e nel dare una forte spinta nel portare, anzi riportare, nel dibattito quotidiano la capacità di analizzare il significato di “Essere donna nel terzo millennio” poiché solo provocando e approfondendo lo status di donna attraverso i suoi movimenti e l’evoluzione avuta, dalle stesse, negli ultimi anni si può mantenere accesa la luce sull’argo-mento. Diventa quindi importante il coinvolgimento partecipato dalla

donna in questo processo in continuo itinere. Come conseguenza dell’indagine svolta dalle donne della Fnp/Cisl non si poteva non decidere di approfon-dire il fenomeno sull’essere donna non trascurando il rischio di uno stop e magari di una forma involutiva. Per questi motivi abbiamo promosso un convegno sul tema “Essere donna nel terzo millennio” che avrà luogo il prossimo 14 aprile nell’ambito delle iniziative che si terranno durante la Fiera del Libro a Grottaferrata. Alla manifestazione hanno dato adesione rappresentanti del mondo culturale, sociale e politico.Nel preparare il convegno, ovvia-

mente, ci siamo posti alcune doman-de, ma la più ricorrente è stata: ”Qual è il target anagrafico?” c’è stata una risposta omogenea in quanto nel par-lare di donna bisogna seguire un lun-go filo anagrafico in quanto partendo dai palesi valori che propongono alle più giovani modelli fallaci tentando di imporre un’immagine umiliante per poi procedere passo dopo pas-so verso le donne over 60 che oggi svolgono un triplice ruolo di figlia, madre, nonna.Come Presidente dell’Anteas “I Ca-stelli” voglio ringraziare il “Corriere Tuscolani” che mi ha dato la possi-bilità di promuovere il convegno e da queste pagine vorrei lanciare un invito dei lettori del Corriere a parte-cipare non solo con la loro presenza per il prossimo 14 aprile, ma anche nel rimettere pensieri e riflessioni sul tema inviandole al mio indirizzo mail:

[email protected]

Marcello Moretti (Presidente Anteas “I Castelli”)

E ora parliamo di donne

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marzo 2011ilCorriere Tuscolano GROTTAFERRATA

Mezzo secolo di storia dell’abbigliamentoDopo il movimentato periodo nata-

lizio e quello turbolento dei saldi, in un giorno di relativa tranquillità

incontriamo Gianfranco Fusillo, titolare del notissimo negozio d’abbigliamento “Gimino”. Nella sua sede storica di via Garibaldi 11, a Grottaferrata, parliamo con lui dei problemi della categoria ma anche – e soprattutto – del suo punto venndita, da anni punto di riferimento per esercenti e consumatori.Come e quando nasce la vostra impre-sa?Il negozio nasce nel 1962 - il prossimo anno festeggeremo con orgoglio e soddisfazione i cinquant’anni di attività – ad opera di mio padre Gioacchino, per tutti Gimino, come dicono a Vieste, città da cui proveniva. Era arrivato a Grottaferrata ospite della sorella e, trovato lavoro come ambulante nei mer-cati dei dintorni, decise di stabilirsi qui. Conobbe mia madre Marta nel locale di ritrovo per eccellenza dell’epoca, l’osteria, in particolare in quella che mio nonno – come moltissimi, a Grottaferrata – apriva stagionalmente. L’incontro con mia madre fu determinante sia dal punto di vista uma-no, sentimentale, che da quello professio-nale, visto che i locali dei nonni furono in seguito utilizzati per aprire il negozio, che continuò comunque ad affiancare ancora per tre-quattro anni l’attività di ambulante. La mia gestione invece inizia ufficialmente nel 1988, sempre sotto l’attenta e affettuo-

sa sorveglianza di mio padre, purtroppo recentemente venuto a mancare.È stata una scelta obbligata, la sua, come spesso capita a figli ed eredi di attività avviate?Credo non avrei potuto e saputo fare altro, nella vita. Adoro questo mestiere, non po-trei immaginarmi in nessun altro ruolo, con nessun altro incarico o responsabilità.Questo spiega la longevità ed il successo commerciale conseguito negli anni?Il successo – come del resto il fallimento – di un’attività difficilmente è riconducibile ad un unico motivo, più spesso è frutto di una concomitanza di fattori. Per quanto ci riguarda, credo di poter dire che la serie-tà, la qualità del prodotto, l’assortimento e l’ampiezza del campionario, l’attenzione al cliente e – non dimentichiamolo - una certa familiarità e intimità del tutto assente in al-tre realtà come i grandi centri commerciali, hanno tutti insieme contribuito al successo della nostra impresa.Qual è la situazione del commercio in questo momento?Come tutti sanno, la congiuntura è partico-larmente sfavorevole, non solo nel nostro settore ma in tutto il commercio al detta-glio, con costi fissi in forte crescita e molta concorrenza. Noi, comunque, non ne sof-friamo troppo: è proprio in questi momenti che la solidità e la tradizione si dimostrano un valore aggiunto determinante, capace di fare la differenza.

I rapporti con gli altri esercenti del com-mercio cittadino?Abbastanza buoni, soprattutto con i vicini, con i quali spesso si instaura un rapporto di sincera collaborazione. Difficilmente ci si sovrappone dal punto di vista merceolo-gico e questo, oltre ad essere positivo per la clientela, rende le cose più facili anche a noi operatori, evitando gelosie e risenti-menti altrove frequenti.E con l’associazione commercianti locale?In quanto vicepresidente, non posso che parlar bene di un’istituzione che cerca di rappresentare le istanze ed i problemi della categoria presso l’amministrazione comu-nale, con la quale abbiamo peraltro un ot-timo rapporto. Appunto, ci parli dei problemi che in-contrate quotidianamente.Le maggiori criticità a livello locale sono sostanzialmente due, strettamente correla-te: la viabilità (con annessa segnaletica ca-rente) ed il mercato settimanale. Grottafer-rata credo sia l’unico paese dei Castelli a non avere indicazioni chiare per raggiunge-re il centro della città – chi arriva da Roma può essere indotto a credere che il nucleo sia soltanto sulla direttrice Via Santovetti - Poggio Tulliano – Squarciarelli. Inoltre, nei giorni di mercato la chiusura di Viale San Nilo obbliga il flusso di traffico diretto all’Ini a passare per le anguste strade del centro, con evidenti ricadute negative in termini di rumore ed inquinamento. Il mer-

cato, infine, andrebbe meglio controllato, sono molti gli abusivi che danneggiano noi e gli ambulanti stessi - per non parlare poi dei problemi legati al suo spostamento nel periodo della fiera, questione cui peraltro vi siete recentemente interessati.Al termine di questo colloquio, vuol co-gliere l’opportunità offerta dalle colon-ne del nostro giornale per dire qualcosa che le sta particolarmente a cuore? A parte ricordare che stiamo studiando alcune iniziative per celebrare i cinquanta anni di attività, ho un unico grande rim-pianto: che a rispondere alle sue domande non sia più mio padre, il vero protagonista ed artefice di questa avventura.

Marco Coluccini

Il Corriere Tuscolano consiglia...

Dallo scorso lunedì 7 marzo, presso il Palazzetto dello Sport di via Quat-trucci, è in funzione una sala di ria-

bilitazione di fisioterapia. Per saperne di più ne parliamo con il responsabile, Luca Adiu-tori, fisioterapista – osteopata - posturologo.Com’è nata questa idea?In questo momento lavoro presso la pale-stra “Armonia 2000” e per vie traverse ho conosciuto sia Andrea Nardone, presiden-te della polisportiva che Alberto Catan-zani, il presidente del “San Nilo Basket”. Questi mi ha suggerito una collaborazione con la polisportiva “Città di Grottaferra-ta” proponendomi di aprire all’interno del Palazzetto dello Sport una sala di riabilita-zione, indirizzata soprattutto agli atleti che frequentano la struttura ma naturalmente anche a chiunque abbia necessità di una riabilitazione fisioterapica. Tale iniziati-va è stata un po’ una evoluzione naturale della mia attività: sin da quando mi sono laureato nel ‘94 ho sempre lavorato nello sport, sia nella pallacanestro - con l’”Al-bano Basket” e altre squadre minori - sia nel calcio. A Villa Stuart, a Roma, ho fatto riabilitazione ai giocatori della Roma ope-rati dal professor Mariani; sono poi stato due anni con la Lazio a Formello, dove seguivo la squadra anche in trasferta. Ho

pensato quindi che fosse giunto il momen-to di far fruttare queste esperienze, viste le mie origini castellane.Che tipo di esperienza ha maturato in questi anni?Ho più di quindici anni di esperienza nella riabilitazione di atleti infortunati. Posso quindi certamente affermare l’importanza di un approccio multidisciplinare nella ri-abilitazione, perché è la stretta collabora-zione tra medico dello sport, ortopedico e fisioterapista/osteopata che garantisce agli atleti/pazienti un rapido e pieno recupero dell’attività sportiva.Per il classico mal di schiena quali tec-niche consiglia?Oggi le linee guida ufficiali elaborate in base alle ricerche di commissioni mul-tidisciplinari negli Usa, Gran Bretagna e Australia raccomandano e sostengono il ricorso a tecniche manuali specifiche sulla colonna vertebrale come avviene nell’osteopatia, nella chiropratica e nella tecnica Maitland – dal nome di un fisio-terapista australiano di cui ho il diploma, avendo vissuto in questi ultimi anni in Au-stralia - cui va aggiunto l’esercizio fisico mirato e guidato inizialmente dal fisiote-rapista. Tale combinazione risulta essere il trattamento più efficace, più rapido e

meno oneroso per il recupero degli atleti/pazienti. E per migliorare sia il benessere in ge-nerale che la performance sportiva an-che a livello dilettantistico?Vorrei porre l’attenzione sulla preven-zione, tanto per gli atleti - che però nello specifico possono avvalersi dei loro pre-paratori per evitare l’emergere di proble-mi – che per coloro che praticano lo sport due o tre volte la settimana. Dai più re-centi studi emerge che la pratica di “pila-tes” - ma ancora di più di “girotonic” e di ginnastica posturale - permette di miglio-rare la propriocezione, cioè il controllo del proprio corpo e della respirazione. Questo fa sì che si possano evitare l’insorgere di algie/contratture causate dalla vita seden-taria e dalle posture incorrette, così come negli atleti permette di evitare traumi e migliorare la performance.Si avvale anche di altri collaboratori?Naturalmente sono in stretto contatto con il medico della Polisportiva Colombo, e poi sto avviando diverse collaborazioni, al mo-mento attuale però ancora da definire.La sua tecnica è essenzialmente manua-le o si aiuta anche con dei macchinari?Usiamo anche gli ultrasuoni e la tecartera-pia. Anche se credo più nella manualità, a

volte le macchine sono necessarie.Organizzate anche iniziative aperte al pubblico?Certamente. La scorsa domenica, ad esempio, abbiamo organizzato una gior-nata “pro bono” per la prevenzione del piede piatto e della scoliosi con i ragazzi e ragazze di una scuola di danza, che a breve ripeteremo in altre strutture. Questo per farci conoscere, e rendere comunque un servizio sul territorio.

Sala riabilitativa sponsorizzata dalla Polisportiva “Città di Grottaferrata”

e da St. George H.C.Si riceve per appuntamento

Dottor Luca Adiutori fisioterapista – osteopata – posturologoTelefono 349 [email protected]

Marco Brancaccia

Fisioterapia al palazzetto

Luca Adiutori

Gianfranco Fusillo

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Con lettera del 9 marzo, gli ultimi 5 membri del Co-mitato hanno presentato

all’Assemblea dimissioni irrevo-cabili dall’incarico determinan-do di fatto, dopo le dimissioni del Cassiere del 27 febbraio, lo scio-glimento dell’intero Comitato e la nomina di un Commissario da parte del Comune.Il giorno 25-02-2011 si è riunita l’Assemblea degli iscritti per l’ap-provazione del consuntivo 2010.Unico documento disponibile lo specchio delle ATTIVITA’ – PASSI-VITA’ sottoscritto unicamente dal Presidente Giuseppe Palumbo che si era rifiutato di rendere disponi-bili ulteriori specifiche delle voci di spesa e soprattutto di poter prendere visione dei giustificativi di spesa.All’Assemblea il sottoscritto ha evi-denziato le seguenti violazione del Regolamento Comunale:: - Il consuntivo non è firmato dai

membri il Comitato ai quali il Presidente non ha consentito di prendere visione della documen-tazione di spesa (art. 5.1.1.)

- il bilancio non è sottoscritto dal Cassiere, …responsabile della veridicità dei dati e della corri-spondenza degli stessi alla situa-zione patrimoniale e contabile. (art. 9)

Il bilancio è quindi da considerarsi NON VALIDO.L’approvazione del consuntivo chie-sta dal Presidente doveva quindi es-sere … un atto di fede.A proposito di fiducia: Nella gita

a Tarquinia del 27-02-2010 il Pre-sidente (sostituendosi al Cassiere pure presente), pagando in contanti il conto al ristorante, invece della ricevuta fiscale chiede al proprieta-rio di indicare la cifra di € 900 su un foglietto. Richiesta accolta dal pro-prietario. Di questo modo di agire se ne faceva vanto con me, e alle mie rimostranze aggiungeva ... Noi due dobbiamo parlare.... Nulla toglie alla gravità di questo comportamento il fatto che poi agli atti risulti la foto-copia di una ricevuta fiscale di € 900 (e l’IVA ?) sulla quale il Presidente ha segnato una spesa totale di € 930 Sempre a proposito di fiducia è da riportare l’affermazione non veri-tiera fatta dal Presidente al Co-mitato Comunale di Controllo dove, a proposito della problematica sollevata dallo scrivente sulla par-tecipazione, senza regole, dei non residenti alle varie gite e soggiorni, faceva riportare a verbale:… “Solo in presenza di posti eccedenti è sta-to dato corso alle richieste dei non residenti”Ancora, nel viaggio a S. Giovan-ni Rotondo del 24-25/09/2010 con pullman a carico della Regione ed il resto a carico dei partecipanti, il Pre-sidente, nelle vesti anche d’accom-pagnatore, riporta un deficit di € 240 circa che pone a carico del Centro senza alcuna motivazione. Nello scorso anno gli iscritti hanno usufruito di una visita medica spe-cialistica dell’udito. Iniziativa pro-mossa direttamente dal Presidente e non sottoposta al Comitato. Nessuna risposta ha voluto fornire il Presi-dente alla richiesta di conoscere i dati dello Studio Medico promotore dell’iniziativa e dello specialista in-tervenuto. VENENDO ALLO SPECIFICO DEL CONSUNTIVO c’è da osser-vare che nel documento proposto ai membri del Comitato nella riunione dell’11 febbraio scorso, il Presidente Palumbo aveva inserito il pagamen-to di € 358 per il pullman utilizzato in una visita a Roma del 4 dicembre. Da notare che questa fattura, come

altri documenti, era già mancante nei giorni precedenti, ma il Presi-dente assicurava che si trattava solo di cercarla meglio o di chiedere un duplicato.Quella fattura non poteva mai essere trovata, cosi come il duplicato non po-teva essere richiesto, per il semplice motivo che il viaggio era stato offerto a titolo gratuito dalla Ditta Autotra-sporti ma questo nessuno lo sapeva e lo si era appreso per caso, parlando con la Ditta per altri problemi.Alle prime contestazioni il Cassiere abbandonava la riunione e dopo 45 minuti di vivace discussione anche il Presidente abbandonava la riunio-ne … per incompatibilità. Nulla è riportato nel verbale in meri-to alla discussione.Pure con quella spesa NON effettua-ta i conti tornavano, con uscite per € 33.227,94 e avanzo d’esercizio di € 8.121,18DOMANDA: Dove erano finiti i 358 euro del viaggio offerto dalla Ditta?? Qualche giorno dopo il Pre-sidente Palumbo espone in bacheca un nuovo consuntivo; sparisce quel-la spesa (mai effettuata); le uscite scendono a € 32.869,94; l’avanzo aumenta e i conti quadrano ancora.DOMANDA: Da dove sono usciti fuori i 358 euro ???Passa qualche altro giorno e compa-re un nuovo consuntivo dove le usci-te sono diminuite a € 31.969,94 e l’avanzo aumenta a 9.372,18E i conti quadrano sempre. A pro-posito: ma dove è questo avanzo d’esercizio. ???Dire che i conti quadrano è un eufe-mismo, considerato che, nello spec-chio delle passività, l’operazione di addizione tra il totale delle spese e l’avanzo di esercizio, è sbagliata.L’Assemblea, in una situazione di generale confusione ha approvato il consuntivo che , come da Regola-mento, deve essere inoltrato al Co-mitato Comunale competente per la ratifica.

Infiniti sono i chiarimenti da chie-dere al Presidente ed a chi ha ap-provato il bilancio (vedasi manifesti murali con la promessa di un pre-mio di 100 euro a chi, avendo vista la contabilità, ne possa garantire la correttezza):Di seguito un primo elenco di do-mande al Presidente Palumbo: Quanti sono i tesserati residenti e non residenti del 2010 che hanno versato la relativa quota?Com’è possibile che il saldo del-la Banca S. Paolo, utilizzata per i soggiorni (a totale carico dei parte-cipanti) sia passato dai 3.237 euro dell’inizio 2010 ad una rimanenza di € 2.704 a fine anno?Come e dove sono contabilizzate le somme risultate come rimanenze nelle varie gite e/o soggiorni?(Una gratuità non utilizzata nel soggiorno a Vasto, altre iniziative come Spole-to, Orvieto, Teatro Parioli, Tarquinia ecc. ecc.)Come si giustifica l’affermazione non veritiera fatta al Comitato Co-munale sulla presunta priorità rico-nosciuta ai residenti nel corso dello scorso anno. Esiste agli atti l’appro-vazione della proposta di uno Studio Medico per la visita specialistica dell’udito dello scorso anno e del Medico intervenuto?Nelle passività è riportata una voce: debiti verso fornitori per € 716. Chi sono questi fornitori che, in piena crisi economica, non si preoccupano di chiedere quanto di spettanza?.A cosa sono riferite le maggiori spese di € 240, nel viaggio a S. Gio-vanni Rotondo del 24-25 settembre 2010 poste a carico del Centro. Dove è riportata la somma in con-tanti di € 232,86 presente nella “cas-settina” del Centro alla data del 25 gennaio 2011, che costituiva il saldo liquido al 31 dicembre 2010? In attesa di risposte…..

Renato Dente(membro dimissionario Comitato di Gestione)

Commissario al Centro anziani di GrottaferrataL’intervento di Renato Dente, membro dimissionario del comitato di gestione

Renato Dente

Il Centro anziani di Grottaferrata

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marzo 2011ilCorriere Tuscolano FRASCATI

Finalmente arriva il multipiano alla stazioneSiglato il protocollo d’intesa con le Ferrovie. Parcheggio da 600 posti

Nuovo look per il parcheggio del-la stazione di Frascati. Entro i primi mesi del 2013 inizieranno

i lavori che cambieranno radicalmen-te l’attuale volto della zona. È questo l’impegno stabilito dal Protocollo d’In-tesa, firmato nel pomeriggio di lunedì 14 febbraio, fra il Comune di Frascati e il Gruppo Fs, che avvia una nuova im-portante sinergia tra l’Amministrazione Comunale e FS Sistemi Urbani e Metro-park società del Gruppo Fs. Il Protocol-lo, sottoscritto dal Sindaco di Frascati Stefano Di Tommaso, dall’Amministra-tore Delegato di Fs Sistemi Urbani Carlo De Vito e dall’Amministratore Delegato di Metroparpk Sara Venturoni, prevede la realizzazione, nel cuore del centro cittadino di Frascati, di un parcheggio multipiano, utilizzando l’area di quello già esistente. La nuova struttura si svi-lupperà su una superficie di oltre 10 mila metri quadrati, passando dagli attua-li 217 a circa 600 posti auto totali, tri-plicando di fatto l’attuale offerta di parcheggi. Sono anche previsti circa 80 box per sosta di privati e strutture polivalenti. Il nuovo parcheggio mul-tipiano, oltre ad essere custodito, sarà dotato di sistemi di video sorveglianza e ascensori, compreso un impianto di risalita che faciliterà il collegamen-to fra la stazione e il centro della città. «L’importante intesa con FS cambierà in meglio la vita dei cittadini che potran-no contare su un’area di sosta moderna

e adeguata alle necessità - ha dichiarato il Sindaco di Frascati Stefano Di Tom-maso -. Avere un parcheggio in stazione direttamente collegato con il centro mi-gliorerà la vita anche dei pendolari e dei tanti turisti, che ogni giorno visitano la nostra storica Città delle Ville, del Vino e della Scienza». Ha espresso soddisfazione per la firma del Protocollo di Intesa fra il Comune di Frascati e il Gruppo Ferrovie dello Sta-to, anche l’assessore ai Lavori Pubblici Romualdo Paoletti: «Un progetto nel quale ho sempre creduto – ha dichiara-to l’assessore - che porterà alla realiz-zazione del Parcheggio Multipiano alla Stazione con uscita a livello Passeggiata e per il quale, come Assessore ai Lavori Pubblici, mi sono impegnato sin dalla precedente amministrazione, convinto che fosse uno dei principali obiettivi per rendere Frascati una città moderna, vi-

vibile e a misura d’uomo. Tengo a dire che questo protocollo è un successo di tutta l’amministrazione Di Tommaso, che ha condi-viso e sottoscritto un pro-gramma che faceva di que-sta grande opera uno dei suoi punti principali. Così come lo è il sottopasso di via Tuscolana, di fronte alle chiesa di Vermicino la cui redazione del progetto è di prossima elaborazione

a cura della Provincia».«La firma di questo accordo è un’altra occasione per dimostrare come il Grup-

po FS, in sinergia con le Istituzioni Lo-cali, è da sempre attento a contribuire al miglioramento del tessuto urbano e alla riqualificazione e valorizzazione delle aree ferroviarie» ha dichiarato Carlo De Vito, Ad di Fs Sistemi Urbani. Infine, ha concluso Sara Venturoni, A di Metropark: «Le aree di sosta delle stazioni rappresentano per il Gruppo Fs un importante asset da valorizzare, grazie alla loro collocazione strategi-ca e centrale all’interno del contesto urbano. I parcheggi contribuiscono a realizzare una mobilità sostenibile, in una logica di integrazione con il traspor-to su ferro».

Francesca Ascolese

Con il Federalismo si rischia l’aumento delle tasse

Raddoppio dell’addizionale Irpef, Tassa sui rifiuti +18%

Bisognerà attendere il via libera del Go-verno al Federalismo fiscale prima del passaggio in consiglio comunale del

Bilancio di previsione 2011. Senza i decreti attuativi, infatti, sono ancora diversi i nodi da sciogliere per gli enti locali che stanno ritardan-do apposta l’approvazione dei propri strumen-ti finanziari. Una cosa è sicura: tasse e tributi locali aumenteranno. Almeno a Frascati queste sono le previsioni della vigilia. La bozza che circola a Palazzo Marconi prevede il raddoppio dell’addizionale Irpef e l’aumento del 18 per cento della Tarsu, la tassa sui rifiuti, con pun-te del 25 per cento per i negozi. Va detto che l’amministrazione sta provando fino all’ultimo a sforbiciare consulenze e sprechi per evitalri. Ma veniamo ai fatti. Si comincia dalla fine del 2010 con i tagli operati dal governo agli enti locali, con una sforbiciata, tra l'altro, alle spe-se su consulenze e manifestazioni effimere. Poi arriva il federalismo municipale, voluto dalla Lega, con il voto contrario del centrosinistra na-zionale. Tra i suoi contenuti c'è la possibilità per i Comuni di aumentare l'addizionale comunale all'Irpef. L'aliquota di Frascati è attualmente dello 0,2%. Negli ultimi anni il governo aveva bloccato la possibilità per i Comuni di aumen-tarla. Con il federalismo municipale è stato rimosso questo blocco. Ed ecco che il comune di Frascati per il 2011 potrebbe raddoppiare

l'aliquota portandola allo 0,4%. Attualmente il Comune incassa circa 520.000 euro di addizio-nale. Con l'aumento ne incasserà altri 520.000. A quanto corrisponde l'aumento per le fami-glie? Poiché a Frascati ci sono circa 7.000 fami-glie, l'aumento graverà, mediamente, per circa 75 euro a famiglia. Alcuni esempi di addizionale comunale Irpef con le nuove aliquote. Una fa-miglia monoreddito con uno stipendio netto di 1.300 euro al mese pagherà circa 85 euro. Una coppia di pensionati con un reddito netto di 600 euro per ogni coniuge pagherà circa 75 euro. La famiglia monoreddito di un cassintegrato che è passato da uno stipendio netto di 1.100 euro al mese ad un'indennità di cassintegrazione di 800 euro al mese pagherà circa 50 euro. Eppure il comune di Frascati è considerato un Comune molto “ricco” perchè incassa circa 6 milioni di euro di Ici, di cui 2 milioni e mezzo dalla Banca d'Italia. Altro fronte caldo la Tassa sui rifiuti (Tarsu). Lo spettacolo di una città spor-ca, di cassonetti traboccanti di immondizia che nessuno svuota è quotidianamente sotto gli oc-chi di tutti. La raccolta differenziata nel centro storico è ridotta ai minimi termini. L'estensione nel resto della città, finanziato dalla Provincia con un contributo di 670.000 euro, non parte. Eppure a breve potrebbe esserci un aumento del 18%.

M.G.C.

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marzo 2011ilCorriere Tuscolano FRASCATI

Il Partito Democratico contro i personalismiPubblichiamo la riflessione sull’attuale situazione politica

Il Partito Democratico di Frascati, come ha sempre fatto nelle sedi op-portune, manifesta anche a mezzo

stampa, il proprio sostegno al Sindaco Stefano Di Tommaso e alla coalizione tutta, di cui rappresentiamo il maggior partito.Proprio per questo motivo, perché sia-mo il maggiore dei partiti del centrosi-nistra, abbiamo ritenuto di dover agire sempre con particolare responsabilità, facendo, quando è stato necessario, dei passi indietro per non intaccare deli-cati equilibri di coalizione. Rammen-tiamo però di aver preso oltre la metà dei voti che hanno consentito l’elezione dell’attuale sindaco e il fatto che a tanti voti non corrispondono in proporzione altrettanti incarichi (come invece acca-de, in maniera inversa, per altre forze di maggioranza) è indice del profondo senso di responsabilità dei nostri ammi-nistratori e del partito tutto. Rispettiamo le decisioni del sindaco e i ruoli delle altre forze di maggioranza, ma al con-tempo chiediamo lo stesso rispetto.Questo ci consente di ribadire con mag-giore forza la nostra fiducia e il nostro sostegno ai tre assessori che ci rappre-sentano in giunta, convinti che anche il sindaco, al quale è stato consegnato un documento da parte del direttivo oltre un mese fa, condivida la nostra analisi, dal momento che mai ha mosso riserve, né privatamente né pubblicamente, nei confronti di Romualdo Paoletti, Danda Tavani ed Ercole Zangrilli.Siamo altresì convinti che, qualora la verifica, per motivazioni a noi scono-sciute, dovesse riguardare uno dei no-stri assessori, il sindaco riporterebbe la questione all’interno del direttivo, co-stituitosi con regolare congresso a no-vembre del 2010, in coerenza con quan-to stabilito all’inizio del suo mandato, ovvero che gli assessori sarebbero stati designati di concerto con i partiti che lo hanno sostenuto. Diversamente sarebbe incomprensibile la “diminutio” e l’umi-liazione che il sindaco riserverebbe al maggior partito della coalizione che lo ha sostenuto e del quale egli stesso è au-torevole esponente. In relazione a dinamiche interne che stanno tenendo banco in quest’ultimo periodo sulla scena frascatana, il Par-tito Democratico tiene a sottolineare la propria unità, scaturita da un difficile percorso congressuale che ha portato alla realizzazione di una lista unitaria a sostegno del segretario Alessio Ducci. Tale percorso non è stato condiviso da alcuni iscritti che hanno manifestato il loro dissenso attraverso una lettera in-viata il giorno del congresso nella quale gli stessi dichiaravano di non ricono-scere il costituendo direttivo, accusan-do il partito di “colpevole assenza nella città, della quale si avverte la deriva

nell’azione amministrativa locale” e denunciando “il sentore di una Ammi-nistrazione ripiegata su se stessa e sulla quale il Partito non riesce ad incidere nelle sue iniziative”. Mancato ricono-scimento e accuse nei confronti del par-tito e dell’amministrazione Di Tomma-so, che evitiamo di riportare per intero, pervenuti per iscritto e, dunque, senza la possibilità di un costruttivo confron-to, sulla base dei valori di unità e condi-visione che da sempre caratterizzano il nostro partito e che continuano a carat-terizzarlo per precisa e doverosa volon-tà dei suoi dirigenti.Il fatto che, poi, gli stessi firmatari del documento, rinominati “dissidenti” dal-la stampa, abbiano fondato l’associa-zione Alfabeti del Futuro costituisce per noi un fortuito caso, dal momento che non riteniamo, né crediamo di doverlo fare, tale associazione in contrapposi-zione né tanto meno in competizione con il Partito Democratico. Accogliamo sempre con favore qualsiasi iniziativa possa alimentare il dibattito culturale nella nostra città e nell’alveo delle as-sociazioni culturali siamo convinti che la neonata Alfabeti del futuro saprà essere un valore aggiunto, vista anche l’esperienza delle persone che la costi-tuiscono. Suscita però sorpresa e anche un certo imbarazzo da parte del Partito Demo-cratico la totale mancanza di conside-razione che tale associazione riserva al maggior partito della città. Nel conve-gno del 24 febbraio u.s., al quale erano stati chiamati come relatori importan-ti esponenti del Partito Democratico come l’europarlamentare Silvia Costa, il consigliere regionale Claudio Manci-ni e il presidente della Comunità Mon-tana dei Castelli Romani Giuseppe De Righi, e al quale altresì erano stati invi-tati personalmente anche consiglieri di maggioranza e di opposizione del Co-mune di Frascati, nessun invito da parte dell’Associazione Alfabeti del Futuro è mai pervenuto ai dirigenti del Partito Democratico, al segretario, ai consi-glieri, né tanto meno all’assessore Dan-da Tavani che, tra le deleghe, ha anche quella al Turismo, argomento del con-vegno organizzato. Presentare un par-terre di relatori del Partito Democratico e non invitare nessun esponente del Pd cittadino (a fronte di inviti ad altre for-ze politiche della città) può sicuramente far pensare a una deliberata volontà in linea con il mancato riconoscimento del partito locale, ma noi vogliamo pensare si tratti di una superficiale dimenticanza da parte degli organizzatori.Leggiamo, infine, con piacere le di-chiarazioni di Franco Posa circa la sua appartenenza al Partito Democratico, mai messa in dubbio dal partito stesso, ma sicuramente messa a dura prova da

atteggiamenti poco chiari degli ultimi tempi.Al di là del mancato riconoscimento del direttivo locale, avvenuto al termine di lunghe consultazioni che hanno porta-to alla scelta di confermare il segreta-rio uscente, non gradito a Franco Posa, assistiamo a una costante assenza del capogruppo dalla vita di gruppo e dal confronto con il partito stesso. Invitato in direttivo più volte, insieme agli altri consiglieri, per un confronto sul docu-mento inviato dal sindaco e sulla conse-guente risposta del partito, il capogrup-po non ha mai risposto agli inviti. Non si è neanche mai pronunciato, a diffe-renza di 5 consiglieri del Pd, sul do-cumento che il partito ha sottoposto al sindaco. Dobbiamo pensare che questa sia un’implicita sfiducia nei confronti degli assessori del suo partito? Inspie-gabile, per il suo ruolo che ha sempre portato avanti con passione e compe-tenza, è anche la sua assenza e il suo svuotamento del ruolo di capogruppo che si traduce in mancate convocazioni del gruppo, in assenze in consiglio co-munale, in decisioni prese e non comu-nicate ai suoi consiglieri. Avvertiamo che questa guerra silenziosa che Fran-

co Posa continua a negare alla stampa ma a perpetrare nei fatti nei confronti del suo partito nuoce profondamente all’immagine del Partito Democratico e di conseguenza della maggioranza inte-ra. Invitiamo pertanto pubblicamente il capogruppo Posa a relazionarsi di per-sona, e non attraverso dichiarazioni a mezzo stampa, con il partito al quale ha dichiarato di appartenere.Non ci stancheremo mai di ripetere che i personalismi sono il male della politica e che le persone prima o poi passeranno, ma le idee e i partiti no, e che pertanto, soprattutto da parte dei dirigenti che affer-mano di essere parte integrante del parti-to, sarebbe auspicabile un gesto di lealtà e di umiltà che restituisca la centralità alla politica e non ai soliti giochi di potere.

Comunicato stampa Pd

Punto vendita di Frascati MAE BOX OFFICELargo A. Panizza, 8 - Tel. 06.941.95.51

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marzo 2011ilCorriere Tuscolano FRASCATI

Padre Secondino Zelli Il ricordo a un anno dalla scomparsa

Domenica 20 febbraio nella chiesa delle Scuole Pie, a Frascati, durante la celebra-

zione dell’Eucaristia, è stata fatta la memoria del Padre Secondino Zelli a un anno dalla sua morte. Coloro che hanno partecipato al rito, hanno potuto leggere il seguente pro memo-ria curato dal Padre Rettore e dalla Comunità dei Padri delle Scuole Pie.Ricordare Padre Secondino Zelli nel 1° anniversario della sua morte raf-forza quei sentimenti di venerazione e di stima che tutti, e per tanti motivi, abbiamo vissuto direttamente con lui da vicino fino ad un anno fa. Da allora, e per sempre, P. Zelli è rimasto con noi nella di-mensione più vicina e più vera: quella dell’affetto e della fede. Niente e nessuno potrà mai impedirci di cercarlo, parlargli e … rimanere in ascolto con lui, così come è detto nelle Scritture: “Ripenso ai giorni passati, ricor-do gli anni lontani. / Un canto nella notte mi ritorna nel cuore: / rifletto e il mio spirito si va interrogando” (Salmo 76, 6-7).A nome della Comunità dei Padri Scolopi di Frascati ringrazio ancora tutti per l’intensa partecipazione alle solenni esequie, e particolarmente coloro che durante quest’anno in vari modi hanno pubblicamente espresso oppure hanno fatto pervenire testimonianze di affetto e di riconoscenza. Considerata la valenza riconosciuta alla personalità ed all’operosità di Padre Zelli tanto dai singoli ex alunni, dai fedeli della chiesa delle Scuole Pie e dalla stessa Amministrazione Comunale che lo riconobbe e onorò come “Civis Tusculanus”, mi chiedo se tutto quello che sentiamo nel cuore oggi e quei gesti concretizzati nel piccolo saranno sufficienti a perpetuare nel tempo la me-

moria di Padre Zelli. La vita ci offre di volta in volta testimoni saggi ed esemplari, ma se intanto la loro espe-rienza e la loro figura non si fissano in un segno, la morte e il tempo possono stendere su di essi la coltre dell’oblio. In tempi di emergenza educativa ab-biamo l’obbligo di “non dimenticare” i maestri: impoveriremmo la storia e le future generazioni di una memoria che, di fatto, ha costituito un pilone sul quale si è edificata e sviluppata buona parte della nostra cittadinanza.

“Accanto ad una civiltà tecnica, altamente pratica e uti-litaristica, si pone la cultura dello spirito, che è un campo predestinato per coltivare i valori inutili, più esattamente gratuiti, fino al momento dell’ultimo superamento verso l’unico non utile ma necessario, secondo la parola del Vangelo” (Pàvel N. Evdokimov).Vi invito a prendere in considerazione il progetto (già presentato pubblicamente nella chiesa delle Scuole Pie il giorno 4 giugno 2010, 90° genetliaco del Padre Secondi-no), di un rilevante altorilievo marmoreo commemorati-vo: P. Zelli pianta la croce lì dove sorgeranno la nuova chiesa e l’Istituto delle Scuole Pie.L’autore, il Professor Fulvio Merolli, frascatano ed ex alunno di Padre Zelli, non poteva scegliere tema più ap-propriato per evidenziare la presenza e l’operosità del suo Maestro a Frascati: la ricostruzione del Santuario della Madonna delle Scuole Pie e dell’annesso Istituto delle scuole per continuare la stessa missione iniziata da San Giuseppe Calasanzio nel lontano settembre del 1616. La speranza e la tenacia di Padre Zelli sono diven-tati nel tempo la realtà del tempio e della scuola che oggi sostengono il nostro spirito e preparano al futuro nuove generazioni.

Sintetizzare ed evidenziare tutto questo in un monu-mento significa dare la possibilità alle future generazioni di interrogarsi, di ricordare ed essere emuli dei testimoni che le hanno precedute.

P. Martino Gaudiuso s.p.

Per gentile concessione dell’autore, Signor Romano Carletti, è riportata di seguito la sua composizione poetica dedicata a Padre Zelli

PADRE ZELLI

Padre Zelli … un maestro,prima ancora un prete,prima che prete … un grande amico,prima dell’amico … l’uomoche non si volta dall’altra parte,e prima dell’uomo … un dono del Signore.Luce che guida, cuore che accoglie,abbraccio che consola.Ci mancherà il tuo salutoi tuoi sorrisi,il tuo sguardo che scruta l’anima, il tuo coraggio che trascina,la tua parola che esortala tua bacchetta sulle dita …sì, la tua bacchetta di legno:“ogni bacchettata un impegno”.Ci lasci la tua storia di vitavissuta per gli altri, esempio e stimoloper intere generazioni di frascatani,che oggi sono quie ti dicono in dialetto:“Grazie Padre Zzè! Sii benedettope’ tuttu quello che si saputu fa e dine.E mo che stai lassune e te godi u premio che t’aspetta‘gni tantu allunga u sguardu, tecce d’occhiu,perché l’omo è fraggile … è ‘po’ ‘na marionettacerte voti fa der male perché non ci ha capitu ‘cacchiue magara si’ ce serve …’na botta de bacchetta!”

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Tra le tante attività commerciali storiche frascatane, c’è il nego-zio di calzature “Anna Shoes”,

situato in via Principe Amedeo 33. Ce ne racconta la storia, l’attuale titolare dell’attività Gaetano Bernaschi, coa-diuvato nella gestione del negozio dalla nipote Eleonora Pangallo.Quando e come nasce il negozio di calzature “Anna Shoes”?L’attività in questo locale esiste dal 1963 - tra due anni festeggeremo il cin-quantenario - anche se in realtà i miei genitori gestivano già da qualche anno un altro punto vendita sempre di calza-ture situato dove ora c’è il “Bar degli amici” insieme ad altri soci, che poi hanno liquidato per aprire qui dove sia-mo adesso. Un’attività a carattere familiare. Ci può raccontare com’è iniziata?L’impronta fondamentale l’ha data mia madre, Anna Troiani. Quando c’era lei venivano le mamme e adesso che ci sono io vengono le figlie delle clienti di mia madre, è un seguire la tradizio-ne. Mia madre è una persona molto so-cievole, era molto portata per la vendi-ta, quindi le clienti venivano qui, face-vano una “chiacchieratina”, che a volte poteva durare anche mezza giornata e potevano acquistare o meno qualcosa, però uscivamo comunque soddisfatte. Anche mio padre, Livio Berneschi, la-

vorava qui e si occupava oltre che della parte amministrativa anche della “bel-lezza” delle vetrine. Era molto bravo, riusciva a dare un tocco particolare che colpiva l’occhio immediatamente. Per molti anni sono stati aiutati dalle mie sorelle Ivana e Marzia, che per qualche anno hanno aiutato anche me. Adesso con mia nipote Eleonora, figlia di Mar-zia siamo ormai alla terza generazione.Lei quando è subentrato?Nel 1990, appena finite la scuola supe-riore.Ha sempre pensato di fare questo me-stiere?In realtà, all’inizio, avendo preso il di-ploma da ragioniere, pensavo a tutt’al-tro. Poi però una volta entrato nell’atti-vità, i miei mi hanno dato subito la pos-sibilità di sviluppare il negozio come ri-tenevo più opportuno e di conseguenza sono arrivati immediati l’entusiasmo e la voglia di buttarmi in questa esperien-za lavorativa. Se non avessi fatto que-sto, adesso starei dietro una scrivania e non riesco proprio a immaginarmici. Che marchi proponete?Soprattutto calzature italiane, come Valleverde, Melluso, Starlet, Mephi-sto – che però è francese – l’Artigia-na Viareggina. Puntiamo molto sulla comodità, sull’estetica ma soprattutto sulla qualità quindi tutti prodotti sicuri, assolutamente non contraffatti. L’Arti-

Il Corriere Tuscolano consiglia...

Anna ShoesDa tre generazioni il regno della calzatura italiana

giana Viareggina ad esempio, fa ancora le scarpe a mano.Come combattete la concorrenza dei grandi centri commerciali?Oltre alla qualità, cerchiamo di offrire un servizio migliore, fatto soprattutto di gentilezza e pazienza. Inoltre siamo avvantaggiati dal conoscere bene, come dicevamo prima, le nostre clienti. Spes-so vengono da noi senza un’idea pre-cisa, ma semplicemente ci descrivono l’esigenza che hanno o l’occasione cui devono partecipare e si affidano a noi per la scelta della scarpa. Da noi non c’è la frenesia del grande commerciale, quindi abbiamo tutto il tempo di ascol-tare bene e soddisfare tutte le esigenze che ci vengono formulate: il bello di avere un’attività in un paese è anche, anzi soprattutto questo.Eleonora: Non essendo in un punto di passaggio, cerchiamo sempre di dare il meglio. E poi si sente che abbiamo alle spalle quasi cinquant’anni di atti-vità. È vero che si aprono molti centri commerciali con attività di calzature,

come è vero che in sei mesi poi chiu-dono: la professionalità ci deve essere sempre e non si può improvvisare, in nessun campo. Oltre la qualità quindi ci guidano la passione e l’esperienza: quando entro nel negozio rivedo i miei nonni e mia madre, una scuola insupe-rabile.La vostra clientela di dov’è?Molte clienti sono di Frascati, ma molte vengono anche dagli altri Castelli e di-verse da Roma. Inoltre l’estate ci sono anche molti turisti, anche stranieri, che si ritrovano a comprare le nostre scarpe, per camminare meglio sui sampietrini di Frascati: il “made in Italy” colpisce sempre.

Francesca Ascolese

Eleonora Pangallo e Gaetano Bernaschi

Una nuova atti-vità apre i bat-tenti a Frascati

e questo, in un periodo di crisi come quello attuale, rappresenta si-curamente una nota po-sitiva. Stiamo parlando dell’Autofficina “F. R. Services” di Roberto Angelantoni e Fran-co Caponera, aperta da qualche mese ma già ben avviata. Per conoscerla meglio, incontriamo uno dei titolari, Roberto An-gelantoni.Cosa ci vuole dire riguardo alla sua at-tività?Prima di tutto vorrei ringraziarvi per l’op-portunità che ci date e per l’attenzione che mostrate verso chi intraprende a Frascati e nei Castelli in generale. Il vostro giorna-le mette in luce tante attività che cercano faticosamente di avviare il proprio lavoro. Decidere di aprire un’attività in questo momento particolare rappresenta una vera sfida, per farlo bisogna avere una buona dose di coraggio.Da quanto esercita la professione di meccanico?Ho iniziato da bambino, avevo dieci anni e nel periodo estivo, mentre i miei com-pagni giocavano o andavano in vacanza, mi recavo presso l’officina di un amico di mio padre. Ero affascinato dai motori, mi piaceva l’odore della benzina, quindi ap-pena ho terminato la scuola dell’obbligo,

mi sono messo subito al lavoro. Oggi, dei miei 47 anni, ben 37 li ho trascorsi in officina.Cosa offrite in particola-re alla vostra clientela?Mettiamo a disposizione la nostra conoscenza nel

campo meccanico, elettrico ed elettronico. Oggi le vetture sono equi-paggiate con decine di centraline: questo comporta ricerca ed un continuo aggiorna-mento professionale che siamo in grado di offrire frequentando corsi ad hoc. Inoltre cerchiamo di dare al cliente la possibilità di effettuare presso la nostra autofficina tutto ciò che occorre alla propria auto, occupan-docene come se fosse la nostra e ponendo una particolare attenzione al rapporto qua-lità prezzo, l’unico modo per far sì che le piccole attività possano competere con le grandi aziende che viaggiano su fasce di prezzi molto più alti.Allora, diamo appuntamento a quanti vorranno diventare vostri clienti?Vi aspettiamo a Vermicino, in via Luzi n.° 8, dal lunedì al sabato. I nostri clienti avranno poi a disposizione anche il nostro numero privato di cellulare per eventuali emergenze dovessero verificarsi anche di domenica, e questo per non lasciarli mai soli nel momen-to in cui la loro auto fa i capricci.F. R. Services via Luzi 8, VermicinoTelefono 06 9464295

FA.

Autofficina “F. R. Services”Sempre al fianco degli automobilisti

Roberto Angelantoni

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A distanza di cin-que anni si raf-forza il gemel-

laggio tra la scuola ele-mentare di Villa Sciarra di Frascati e la scuola inglese Bisham presso Windsor-Maidenhead in Inghilterra, nell'ambito del progetto Twinship coordinato dall'in-segnante Daniela Calisti in collaborazio-ne con le colleghe delle ultime classi del ciclo primario e del dirigente Dottoressa Paola Felicetti.Gli alunni di quinta ele-mentare sono impegnati già dallo scorso anno in un progetto che, all’interno del curricolo didattico, prevede approfondi-menti relativi alla conoscenza della lingua straniera ma anche degli aspetti culturali

e tradizionali del Paese che andranno a visita-re . Lo scorso mese di maggio i “ragazzi euro-pei “ si sono incontrati a Frascati e hanno avvia-to un'intesa immediata grazie allo scambio di piccoli doni e di occa-

sioni di condivisione legate a momenti scolastici trascorsi insieme, a visite sul territorio e alla rappresentazione di danze e canti tradizionali. Intesa che si intende consolidare con lo scambio della visi-ta nella quale sono coinvolti circa trenta alunni frascatani in attesa della partenza per prevista il prossimo aprile e ai quali auguriamo buon viaggio!

Francesca Ascolese

Villa Sciarra - BishanProsegue il gemellaggio tra le due scuole

Lo scorso lunedì 28 febbraio Rober-ta Scardella ha aperto il nuovo sa-lone per acconciature “Hair Stylist

Roberta” in via Giacomo Matteotti 42, a Frascati. Nel suo locale moderno ma al tempo stesso dal sapore antico, con muri in pietra, arcate in mattoni rossi a vista e pavimento in cotto e sampietri-ni, si respira un’atmosfera calda e ac-cogliente, ideale per la cura dei capelli e del corpo. Infatti, oltre a proporre ac-conciature fresche e giovanili, nonché tutti i trattamenti offerti dalle più mo-

derne tecniche tricologiche, “Hair Styli-st Roberta” è anche salone estetico.

Hair Stylist RobertaVia Matteotti, 42 – 340 3584376

Hair Stylist Roberta

In seguito all’avvicinarsi del previsto trasferimento dei reparti di emergenza –

compreso il Pronto Soccorso – da Frascati al “San Giuseppe” di Marino, lo scorso 24 febbra-io il sindaco di Frascati Stefano Di Tommaso ha presentato un ricorso straordinario al Presi-dente della Repubblica contro il Piano di riordino della rete ospedaliera regionale disposto dalla Presidente, Renata Polverini.Questo è solo l’ultimo atto compiuto dal sindaco Di Tommaso per la salva-guardia dell’ospedale di Frascati visto che fin dall’inizio del suo insediamen-to si è speso in ogni maniera per di-fenderlo e qualificarlo ulteriormente, mettendo in atto qualsiasi istanza pos-sibile.Come è stato puntualmente ricostruito dallo stesso Di Tommaso nel Consi-glio Comunale del 2 dicembre 2010, i 4 milioni e 906mila euro di fondi previsti dall’articolo 20 L. 68/88 non sono stati persi a causa della gestio-ne della presidenza Marrazzo ma non sono stati utilizzati dalla Asl durante la presidenza Storace alla Regione negli anni 2000-2005, venendo addi-rittura defininanziati dallo stesso Sto-race diventato nel 2006 Ministro della Salute con una comunicazione alla Regione Lazio del 18 gennaio 2006. Sono stati infatti i tre direttori generali

da lui nominati a gestire e a perdere i finanziamenti ex articolo 20 L. 68/88: il 10.02.2000 viene dato incarico al progettista che il 19.12.03 presenta il progetto che a sua volta viene tra-smesso in Regione il 30.01.04; vie-ne quindi esaminato dal Nucleo di Valutazione Regionale che l’8.06.04 pone delle osservazioni e il 7.09.04 viene dato parere dal Nvr parere fa-vorevole all’approvazione. La Regio-ne il 19.04.05 autorizza l’Asl Rmh a procedere, ma nel frattempo la giunta Storace perde le elezioni e il progetto, come già accennato viene addirittura de finanziato dallo stesso Storace, di-ventato Ministro della Salute. Di con-tro è possibile rilevare come la giunta Marrazzo di centro sinistra poco più un anno fa, abbia speso circa un mi-lione di euro per la ristrutturazione dell’ospedale perché rappresenta un bene prezioso per tutta la città.

Marco Brancaccia

Ospedale San SebastianoPromosso il ricorso al Presidente della Repubblica

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Consigliere Comunale. In una missiva giunta a febbraio al consigliere d’oppo-sizione da parte del Dipartimento della Funzione Pubblica, l’organo preposto a fare chiarezza sulla questione, dà ragione a Caracci e addirittura richia-ma l’amministrazione sugli articoli di legge relativi alla vicenda. Caracci, nel dare la notizia alla stampa, non rispar-mia il sarcasmo verso Palozzi: «Avevo chiesto l’intervento del Dipartimento della Funzione Pubblica della Presiden-za del Consiglio dei Ministri, unico e autorevole soggetto abilitato a dirimere la questione, un parere sulla querelle relativa alla mancata pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dei Concorsi “poco pubblici” indetti dall’Ammini-strazione comunale di Marino e difesi a spada tratta dai fidi consiglieri giu-ridici di Palozzi, direttamente interes-sati all’argomento in quanto vincitori degli stessi. Ora la Funzione Pubblica così ritiene nella sua risposta: “infon-date le argomentazioni rappresentate dal Comune di Marino a giustificazio-ne della mancata pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana delle procedure concorsuali”. Non solo. Ricorda anche al Primo Cit-tadino che: «questa forma di pubblicità valida su tutto il territorio della Repub-blica agevola la conoscenza dei ban-

di indetti dalle varie amministrazioni (anche da quelle dotate di autonomia costituzionalmente garantita), favoren-do al contempo la massima partecipa-zione e quindi un’effettiva possibilità di selezionare i migliori in attuazione dell’articolo 97 della Costituzione». Palozzi ha risposto che la lettera è un parere e non inficia i concorsi già fat-ti e ha difeso i dirigenti comunali che sarebbero i diretti interessati dagli atti messi in discussione. Ma Caracci non ci sta e non vuole neppure che quella che chiama “ennesima polemica pree-lettorale” nasconda il fulcro della situa-zione: «A Palozzi vorrei ricordare che è soltanto il Sindaco di Marino, uno dei tanti Comuni d’Italia la cui legislazione è uguale da Pantelleria a Brunico, e non dell’antica Repubblica a ridosso della riviera romagnola in cui vige tutt’altra Costituzione. Sulla questione dei con-corsi indetti in questi anni dal Comune di Marino è stato reso, finalmente, non il parere dell’ultimo azzeccagarbugli di paese, ma quello della massima auto-rità in materia, il Dottor Antonio Nad-deo, Capo Dipartimento della Funzione Pubblica, nonché Commissario straor-dinario dell’Aran». Un’altra cosa ha dato fastidio a Caracci, il fatto che Pa-lozzi abbia “messo in mezzo” i dirigen-ti comunali: «Trovo scorretta l’azione di Palozzi quando tenta di screditarmi

agli occhi di quanti oggi occupano posti al Comune di Marino in virtù di tali concorsi. Non è contro di loro che è rivolta questa mia battaglia, ma nei con-fronti di chi lede i diritti dei tantissimi che aspirano ad una analoga occupa-zione nel settore pubblico. Il Sindaco Palozzi più che arrampicarsi sugli spec-chi, giocando a fare il giureconsulto, dovrebbe semplicemente spiegare ai tanti laureati disoccupati, magari con master, per quale fortuita coincidenza i Concorsi da Dirigente al Comune di Marino li hanno vinti gli stessi da lui chiamati precedentemente a ricoprirli con rapporto fiduciario. Tutto il resto, come al solito, è fuffa».Lo scontro è terminato, almeno per il momento, con un rifiuto, da parte del-la maggioranza che appoggia Palozzi, di far passare una mozione presenta-ta da Caracci proprio per istituire una Commissione di “controllo, garanzia e trasparenza” che già aveva avuto pare-re favorevole dai tecnici comunali. Ca-racci come è suo solito, con fare sera-fico, ha commentato il voto contrario: «Questo incredibile rifiuto costituisce uno stimolo in più per me per esercitare, sino all’ultimo giorno della consiliatura, il diritto-dovere di controllo dell’attività messa in campo dall’Amministrazione

Palozzi affinché Palazzo Colonna sia davvero una casa di vetro trasparente».

Francesca Marrucci

Concorsi pubblici da annullareIl botta e risposta tra Caracci e Palozzi

continua da pag. 1

Apre il Mercato delle Erbe

Dal mese di Marzo, dal lunedì al sa-bato a Largo Oberdan, a ridosso

del Comune, saranno allestiti gli stand del mercato delle erbe. Sei operatori ortofrutticoli metteranno a disposizioni i prodotti delle loro terre per i cittadini marinesi. L’Assessore alle attività pro-duttive, ha dichiarato che questo pro-getto oltre a mirare alla valorizzazione del territorio, sarà anche un modo per proporre attività interattive, con mer-catini di artigianato e degustazioni.

Debora Piergallini

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marzo 2011ilCorriere Tuscolano MARINO

La replica dell’opposizione

Il centrosinistra marinese reagisce alle accuse dell’Assessore Guerra nei confronti del Direttore Genera-

le della Asl Rmh, Alessandro Cipolla, accusando l’assessore e l’amministra-zione Palozzi di voler mistificare i fatti riguardanti l’ospedale.

«Come coalizione che agisce nell’in-teresse della salute collettiva – ha spie-gato Ugo Onora-ti – abbiamo solo reso noto come gli accordi proclamati

incautamente qualche mese fa dalla Polverini, da Gramazio e da Palozzi, in merito alla riapertura del pronto soc-corso, non siano stati rispettati. Palozzi e i suoi come al solito promettono cose che poi non mantengono e scaricano su altri responsabilità che sono solo loro. Ricordo infatti che chi ha con-sentito la chiusura del pronto soccorso dell’ospedale di Marino è stato proprio Palozzi e il suo assessore Guerra, che in sede di conferenza dei sindaci dell’Asl RmH si sono astenuti, anziché opporsi con tutte le forze». E ancora: «È penoso assistere ad affermazioni, come quelle di Palozzi e della destra marinese, che danno la colpa della loro inettitudine al direttore generale Alessandro Cipolla, persona stimata e competente, al quale invece va tutta la nostra solidarietà».

Oltre al candidato a sindaco di cen-trosinistra, anche Marco Comandini, coordinatore della coalizione rincara la dose: «I reali protagonisti della mancata riapertura di febbraio sono il Presidente della Regione Lazio e com-missario straordinario della Sanità, Renata Polverini, e il Primo cittadino di Marino, nonché primo difensore della salute cittadina, Adriano Palozzi, che evidentemente non hanno vigilato come dovrebbero e non si sono ado-perati in pieno per far sì che il “San Giuseppe” rivedesse la luce già a fine febbraio. Mi sembra evidente che il rabbioso scaricabarile di responsabi-lità di Palozzi sull’ospedale nasconda una sola triste verità: nonostante gli impegni solenni dell’amica Polverini, Palozzi non ce la fa a riaprire il pron-to soccorso in tempi utili prima della campagna elettorale per le ammini-strative marinesi. Al massimo, temo, Palozzi/ Polverini, tanto per salvare la faccia con la gente, inaugureranno un punto di primo soccorso che non sarà utile a nessuno e che potrebbe chiu-dere subito dopo le elezioni. Ma l’im-portante, si sa è tagliare nastri prima delle elezioni».

Francesca Marrucci

Solidarietà al direttore generale dell’Asl RmH Alessandro Cipolla

Frazione Due Santi. Il Centro di Neuropsichiatria infantile ri-schia di chiudere. Un centro

importante, dove ogni giorno famiglie, bambini e genitori trovano un punto d'appoggio e di riferimento, si trova ora senza logopedisti e senza neurop-sichiatri. I perché di queste mancanze sono da cercare non tanto in questioni burocratiche, quanto politiche. Questa è l'opinione di Salvatore Guerra, assesso-re alla Salute e alle Politiche Sociali del Comune di Marino, che, senza troppi peli sulla lingua, fa nomi e cognomi di quelli che sono, secondo lui, i respon-

sabili della situazione: la Asl Rm H e in particolare il suo direttore Alessandro Cipolla. E da Due Santi alla questione ospedale e Pronto Soccorso il passo è breve...Assessore, perché lei accusa il Diret-tore Generale?Perché mi baso sui fatti, non sulle chiacchiere. La Asl non risponde né alle nostre sollecitazioni né alle richieste d'intervento della Direzione Sanitaria, non nomina nuovi logopedisti né invia un nuovo neuropsichiatra, dato che la dottoressa in carica è malata. Dice che non ha fondi, però poi inaugura un re-parto di Ginecologia a Genzano, e allo-ra il dubbio mi viene: ci sono Comuni di serie A e di serie B a seconda delle amministrazioni che li governano?Quindi Lei crede che si facciano favo-ritismi alle strutture in ospedali am-ministrati dal centrosinistra?

Ripeto, non è una questione di parte, le mie deduzioni partono dai fatti. I contrat-ti dei logopedisti sono scaduti a dicem-bre e non sono ancora stati rinnovati. La Direzione Sanitaria si lamenta che non ha 'rimpiazzi' e la Asl non li nomina per-ché dice che è colpa della Regione. Ora mi domando, come si fa a dire che è col-pa della Regione se questa ha rinnovato i contratti dei precari fino a maggio? A me sembra invece che si voglia fare a scari-ca barile in una Asl che obiettivamente ha problemi da tutte le parti e che agisce con un preciso schema politico e que-sto schema non prevede Marino, le sue strutture ed il suo ospedale.Insomma, anche l'ospedale sarebbe a rischio? Eppure in questi mesi ci sono state rassicurazioni in proposito...Sull'ospedale non possiamo ancora dare date certe, anche se a giorni inizieran-no i lavori. La squadra della Polverini è venuta a fare tutti i sopralluoghi ed ha preso in mano la situazione. Il problema anche qui deriva dalla Asl che sembra aver abbandonato l'ex articolo 21, cioè i fondi di ristrutturazione e di messa a norma della struttura, e dei 6 milioni in-vestiti negli ultimi 5 anni, ancora il 20% dei lavori sono da finire. Siamo con gi-necologia incompiuta, sale parto da fini-re, insomma tutto il terzo piano da finire e con partorienti, pazienti e medici ospi-tati precariamente da altri reparti. Però ogni giorno leggo di nuove aperture ed inaugurazioni in Comuni di sinistra...Allora niente Pronto Soccorso? Ha vinto Frascati?La questione Pronto Soccorso è diversa ed è sicura. Ma stiamo parlando di un Pronto Soccorso con una struttura seria e concreta alle spalle, emanazione di un ospedale di emergenza di primo livello, con un'unità coronarica, con la cardio-logia, l'osservazione breve, l'ortopedia e la traumatologia. Già l'ospedale ha un reparto di diagnostica e radiologia di eccellenza, insomma, stiamo cercando

di fare le cose con criterio. Non stiamo lì a pensare al colore politico, pensiamo al bene della gente. Così però non sem-brano pensarla tutti. Non vogliamo fare la guerra a Frascati, come ha detto qual-cuno, è solo che bisogna comprendere che un territorio come Marino necessita di un Pronto Soccorso, lo richiede la popolazione e anche la conformazione geografica. Come amministrazione ci stiamo impegnando e ci siamo impe-gnati tantissimo. Quando sarà finita la tangenziale di Via Sant'Anna dall'Appia all'ospedale di Marino ci vorranno 10 minuti, così risponderemo anche alle esigenze delle frazioni. Come Comune possiamo raddoppiare il parcheggio esi-stente e adibire un'area ora abbandonata di fianco al nosocomio per l'atterraggio dell'elicottero per le emergenze. Credo che già questo faccia capire quanto que-sta situazione ci stia a cuore.Allora il problema è solo la Asl?Il problema sono i Direttori Generali politicizzati. Queste persone dovrebbe-ro essere professionisti del settore, che conoscono l'ambiente, sanno gestire le persone, i mezzi e i materiali e non per-sone al soldo del politico di turno, per-ché alla gente interessa il servizio. Per quanto mi riguarda, mi batterò in tutte le sedi e contro ogni forma di ostruzio-nismo politico, per fare in modo che il reparto di neuropsichiatria di Due Santi non chiuda e così l'ospedale. Ma lo sa che il nostro ospedale ha una linea di-retta preferenziale con l'Umberto I per i casi gravissimi? O che il nostro reparto di pediatria è nuovisisimo e l'hanno de-corato i volontari e i genitori dei bam-bini, rendendolo un posto davvero ac-cogliente per i piccoli pazienti? L'ospe-dale è anche questo, è fatto di gente che soffre e cerca una speranza. Invece, per certa gente è solo un problema di collo-cazione politica. Questo, mi spiace, ma per me è inaccettabile.

Francesca Marrucci

Neuropsichiatria a rischio chiusuraIntervista all’assessore Salvatore Guerra sull’Asl

Salvatore Guerra

Centrosinistra, sul “San Giuseppe” «rabbioso scaricabarile di responsabilità»

Nuova iniziativa proposta dall’as-sessore Giuseppe

Bartolozzi, che ha incari-cato i cittadini di segna-lare i sotterranei fino ad ora nascosti del centro storico della cittadina. Insieme agli speleologi dell’associazione “Roma Sotterranea” coadiuvata dal Dot-tore in civiltà romana e latina, Roberto Libera, i tecnici del Comune di Marino stanno passando al setaccio qualsiasi ritrovamento di strutture nel sottosuolo marinese, come cantine, gallerie e pozzi, per approfondire la conoscenza storica del territorio. L’Assessore Bartolozzi

ha affiancato il progetto “Marino Sotterranea” con quello del Centro Com-merciale Naturale, per ac-costare la valenza storica ed artistica del comune con la cultura commer-ciale di Marino. Infatti

queste scoperte non si preannunciano del tutto difficile in una paese come Marino famoso per la sua storica produzione di vino, e quindi pieno di antiche cantine in cui veniva fornito del vino. Per eventuali segnalazioni rivolgersi a: [email protected]

www.comune.marino.rm.itDebora Piergallini

Alla ricerca dei sotterranei perduti…

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marzo 2011ilCorriere Tuscolano MARINO

Non c'è che dire: a Marino con l'avvicinarsi della data delle elezioni, lo scenario politico

si fa più turbolento e non mancano movimenti dall'uno all'altro schiera-mento. E' il caso dell'Api di Rutelli che a Marino è schierata stabilmente con il centrodestra di Palozzi.In poco più di una settimana dall'Api è uscito uno dei suoi fondatori e ha acquistato una new entry niente di meno che dal Pd.Ad uscire è stato il Consigliere Co-munale Mario Fanasca, di origine repubblicana, perché non si trovava d'accordo con la svolta destrorsa del nuovo partito fondato con altri due ex di centrosinistra: Gianfranco Bartolo-ni (ex Margherita) e Oriano De Luca (ex Ds). A prendere subito al balzo la situazio-ne è stato Ugo Onorati che si è offerto di accogliere, anzi ri-accogliere Fana-sca nella coalizione del centrosinistra e questa disponibilità non è piaciuta all'Api, che in una nota stampa così afferma: "Il consigliere Fanasca, che ringraziamo per il contributo dato nei vari Consigli comunali e al direttivo provinciale API, è stato fin dal primo momento a conoscenza del progetto politico marinese e dell’intenzione del nostro partito di costruire una coalizione non di destra, come scor-rettamente ama definirla, ma dei mo-derati. Fanasca rivendica le sue idee di sinistra come se queste fossero sinonimo di onestà e serietà mentre

altre posizioni lascerebbero pensare a chissà quali scenari subdoli, dichia-rando inoltre di essere dalla parte di chiunque si contrapponga a Palozzi ma non mettendo mai in evidenza le divergenze con il programma del centrosinistra che avevamo insieme evidenziato. Riconosciamo e com-prendiamo le perplessità, relative soprattutto agli ultimi accadimenti, a livello nazionale, dove è bene ricor-dare siamo all’opposizione, solleva-te da Fanasca, che precedentemente aveva però espresso la sua decisione, sia a livello locale che provinciale, di non lasciare l’Api. Accettiamo la sua scelta con rispetto". Sullo spo-stamento a destra di quello che era nato come ‘polo dei moderati’, l’Api non ammette le critiche di Onorati, gli risponde senza peli sulla lingua e ci tiene a precisare: “La nostra scelta di appoggiare la Coalizione dei mode-rati con candidato a sindaco Adriano Palozzi è stata fatta con determina-zione e alla luce del sole insieme agli amici di Fli e dell’Udc e delle altre forze politiche civiche e partitiche, con le quali intendiamo dare stabilità, governabilità e continuità per la solu-zione dei problemi ancora da risolve-re che affliggono la nostra città e che non potranno essere risolti da coali-zioni di ‘cartello’ che non riusciranno a governare.Il passato ne è testimone. Riguardo la coerenza e la ‘contraddizione po-litica’ di cui parla lo stesso Onorati, vorremmo riportargli alla memo-ria: la sua elezione alla provincia di Roma nelle liste dell’Idv, subito dopo abbandonata; il suo mancato schie-ramento a sostegno del candidato sindaco Alessandro Coloni nel ballot-taggio del 2006, con la concomitante “coincidenza” dell’elezione a pre-sidente della 3a circoscrizione di un suo candidato grazie ai voti del cen-trodestra; la presenza di opinioni for-temente contrastanti nel programma elettorale della sua coalizione riguar-do la questione del Divino Amore. Su

questo siamo in accordo con Onorati: tali fatti non passeranno inosservati ai cittadini di Marino. Noi dell’API di Marino abbiamo fatto le nostre scel-te con coraggio, assumendocene ogni responsabilità, con la convinzione che i cittadini sono e saranno i soli a poterci giudicare.”Non si è ancora placata la polemica che arriva un altro annuncio: Alfre-do Bennato, importante esponente del Pd delle frazioni ed ex-assessore dell’amministrazione Onorati, lascia il Partito Democratico proprio perché non d’accordo con la scelta di Ugo Onorati come candidato a sindaco. “Da un lungo periodo introspettivo, in cui ho verificato profondamente i miei sentimenti, gli indirizzi politici e le aspirazioni, che mi collocano in un profilo ideale più moderato, cat-tolico e quindi più centrista, avverto anche il bisogno, in linea con la leal-tà con cui mi sono sempre posto nei confronti di questo partito, di rappre-sentare in difesa della mia dignità, le ragioni dei miei risentimenti e quindi la mia grande difficoltà e l’imbarazzo derivante da passate controversie, pur tuttavia lontane, nel condividere la scelta, sebbene democratica, di soste-nere quel ‘candidato sindaco’, com’è scaturito dalla consultazione popo-lare delle “primarie”. Queste ragioni mi pongono automaticamente fuori dalla linea politica e quindi dall’ap-partenenza, non solo locale di questo Partito Democratico, da cui mi allon-tano, rimettendone idealmente l’unita tessera”. Il fatto che il comunicato di abbando-no del Pd da parte di Bennato sia stato lanciato proprio dall’API, preceduto da un cappello che recita: “Di seguito riportiamo il contenuto della lettera nella quale Bennato lascia intendere a chiare note la sua volontà di prende-re parte a un nuovo soggetto politico moderato, centrista e cattolico”, la-scia intendere che l’Api abbia appena fatto un nuovo acquisto.Alle elezioni mancano ancora 2

mesi. Marino, sicuramente, riser-verà altre sorprese e cambi di ca-sacca interessanti, stando alle voci che girano…

Francesca Marrucci

L’Api vira a destra e perde pezziEsce Fanasca ma c’è un nuovo ingresso dal Pd

Mario FanascaNuovo palinsesto

per Radio Web Marino

Anche Radio Web Marino ha fatto un bilancio del suo andamento dalla sua inaugurazione ad ottobre fino a marzo e i risultati non sembrano affatto malvagi, infatti mensilmente sono stati registrati una media di 53 minuti di ascolto, per un totale di 62.482 minuti. Inoltre aldilà degli ascoltatori di Marino e dell’Italia in generale, sono stati annotati anche spettatori dagli Stati Uniti, dal Giappone e dall’Europa, soprattutto da Spagna (3%), Francia (1,4%) e Regno Unito (1,2%).Inoltre si è arricchito il palinsesto con una rassegna stampa locale, con notizie fornite dall’ufficio stampa di Marino, e una nazionale che và in onda quotidianamente dal lunedì al venerdì alle 13.00, alle 15.30 e alle 19.30. Nello specifico ogni lunedì, il conduttore del programma Fabio Clavari in collegamento con il Sindaco Palozzi commententano le notizie più importanti del Comune di Marino e anche quelle nazionali.Sono state aggiunte rubriche di Cinema e Tv, notizie meteo e oroscopo, e per di più, tra le novità più eclatanti c’è uno Speciale Sport in cui verrà commentato l’incontro calcistico della squadra di calcio di Marino.

Debora Piergallini

PER LA TUA PUBBLICITÀ SU “il corriere tuscolano” [email protected]. 06.94.111.39 - 335.83.69.627

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marzo 2011ilCorriere Tuscolano MARINO

Ad aprire gli occhi sul destino dei pendolari nei prossimi due anni è stato il Presidente di Legam-

biente Lazio, Lorenzo Parlati, il quale recentemente ha pubblicato con la sua associazione il rapporto “Pendolaria”, sulla situazione del trasporto su ferro e gomma nel Lazio. I dati sono sconcer-tanti e riguardano da vicino anche le sta-zioni dei Castelli Romani, prima fra tutte lo snodo della stazione di Ciampino.Quali sono i dati più drammatici rile-vati dalla vostra indagine?Sono stati decisi tagli enormi, per il La-zio una riduzione da 163 a 91,4 milioni dei trasferimenti dallo Stato per i con-tratti di servizio del trasporto pubbli-co su ferro e gomma (ossia meno 71,6 milioni di Euro, il 43,9%). Per il 2011 i pendolari sono salvi grazie ad un rin-vio dell'applicazione del taglio, ma il

2012 rischia di essere l’anno nero del trasporto nel Lazio. Nell’ultimo anno nemmeno un Euro è stato investito per acquistare nuovi treni. Con il nostro “Trofeo Caronte”, abbiamo monitorato i viaggi infernali dei cittadini: prima fra tutte spicca la linea FR8 Nettuno-Roma, con un ritardo cronico di 15 minuti e la squallida qualità di convogli e bagni. Il nostro “premio” non è stato aggiudicato a nessuna delle linee dei Castelli Romani ma dalle lamentele che si sentono, anche in questa zona i pendolari non vivono una situazione serena. Soprattutto negli orari di punta, dove Ciampino viene in-vasa da persone che devono prendere il treno per recarsi a Roma e si creano ri-tardi su ritardi.Siamo nel 2011 e ancora sulle linee dei Castelli Romani si vivono situazioni troppo precarie: ritardi, poco igiene, servizi inadeguati, manutenzione ine-sistente, frequenze troppo basse, mas-se di pendolari in piedi. Non pensa che i pendolari siano stanchi di essere pre-si in giro?Negli ultimi dieci anni è raddoppiato il numero dei passeggeri, siamo passa-ti da 187mila a 350mila nel Lazio, ma le infrastrutture sono rimaste pressoché le stesse, con il 39% della rete ancora a binario unico. Questa è una delle moti-vazioni principali per cui spesso i treni si fermano alle stazioni, come avviene a Marino, oppure a Ciampino dove bi-

sogna attendere la coincidenza del treno in arrivo dal senso opposto. Per risolvere questo problema servono investimenti e invece arrivano tagli, addirittura la Re-gione Lazio sta decidendo di eliminare 200 milioni di fondi europei per i tra-sporti pubblici, per destinarli alle impre-se. Sono queste scelte assurde a compro-mettere il servizio.Recentemente a Marino è stato fatto un convegno "Il trasporto ferrovia-rio ai Castelli Romani", e tra le cause della tragica situazione del trasporto locale è stata citata la crisi economi-ca delle agenzie di trasporto romane. È una scusa sufficiente secondo lei?Le uniche risposte che vengono conside-rate sembrano essere quelle del taglio del servizio o dell'aumento delle tariffe. E' assurdo, bisogna invece migliorare l'ef-ficienza eliminando gli sprechi e investi-re per migliorare il servizio in modo da renderlo più remunerativo. Non è quello che è successo per l'alta velocità? Oggi il servizio in quel caso è molto migliore e viene scelto da più persone producen-do così utili. In quel caso i soldi si sono sempre trovati, ora bisogna convincersi che la grande opera del secolo sono le infrastrutture su ferro nelle aree metro-politane dove abitano milioni di persone.Ci sa dare qualche informazione ri-guardo il probabile nodo di scambio “Villa Senni” che dovrebbe essere reso funzionante a Grottaferrata?

Abbiamo visto il progetto presentato che è sicuramente interessante, speriamo che sia realizzato visti i tagli che la Regione sta operando: solo nelle ultime settima-ne sono stati definanziati tre importanti parcheggi di scambio, quello della sta-zione di Ciampino e quelli di Lunghezza e Zagarolo.Spesso vengono fatte raccolte firme sui treni da presentare ai dirigenti per reclamare il forte disagio dei pendola-ri. In questo senso, Legambiente non potrebbe farsi bandiera della lotta dei pendolari per un servizio migliore che gli spetta di diritto?Legambiente con diverse campagne è al fianco dei pendolari, ma certamente si dovrebbe cercare di essere più uniti per ottenere più risultati. Stiamo provando a farlo con l'osservatorio trasporti regiona-le che tiene insieme le associazioni dei consumatori e i comitati dei pendolari, speriamo sia la via giusta.Lo slogan potrebbe essere: più treni e meno auto in circolazione!È un ottimo slogan, oggi il traffico im-pazzito e lo smog rendono la nostra vita difficile e mettono la nostra salute a ri-schio. Eppure molte città europee han-no trovato la via del trasporto pubblico e della mobilità sostenibile. Roma deve scegliere questa direzione e percorrerla con decisione, investendo i pochi soldi disponibili su questo.

Debora Piergallini

Treni: in arrivo tagli e riduzioniEcco il futuro dei prossimi due anni del trasporto su ferro del Lazio

Lorenzo Parlati

TeatroPER L’EUROPA DEI COMUNI A TEATRO CON:

“LA SIGNORA…PINA”

Il sipario dell’Auditorium, Monsignor Grassi di Marino, sito in Via Giusep-pe Garibaldi, si aprirà il 2 e il 3 di

aprile p.v., alle ore 20.30 il Sabato e alle ore 18.30 la Domenica, per la messa in scena della commedia “La Signora … Pina” di Michele Goderecci, organizzata dall’Associazione Culturale “Per l’Euro-pa dei Comuni” di Marino, con il Patro-cinio dell’Amministrazione Comunale, in occasione della 4a Rassegna Teatrale. Il nuovo spettacolo, interpretato dalla Compagnia teatrale “Poveri ma Belli” e diretta dal regista Mario D’Ottavi, punta a ripetere il medesimo successo ottenu-to con i lavori precedenti e si cimenterà questa volta in un’esilarante commedia

nella quale Giuseppe, il protagonista, ha alle spalle una storia di rinunce, fatiche, abbandoni e vicissitudini familiari, ma con una voglia di riscatto mai venuta meno. La vita pare averlo condotto, ini-zialmente, ad una felice esistenza assie-me alla moglie Serena e al figlio Luca, il quale, tuttavia, disdegna ogni tipo di attività lavorativa. La moglie in seguito lo abbandonerà, lasciandolo solo ad affrontare i problemi della quotidianità tra stenti, malanni e.... un ipotetico arruolamento militare (sic!).Lo spettacolo, con in scena le peripezie di questo signore – anche bene o male consigliato dall’amico Giovanni – si pre-senta con un insieme di tematiche senti-mentali sospeso mirabilmente tra il serio ed il faceto. È, questa, una divertente commedia che si sviluppa in un contesto di esilaranti e paradossali situazioni ed un meccanismo accattivante che trasci-na il pubblico in un vortice di risate.

PER INFORMAZIONI: [email protected]

340/3928656 – 338/5049720

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marzo 2011ilCorriere Tuscolano CIAMPINO

I Sindaci di Ciampino, Walter Enrico Perandini, e di Marino, Adriano Palozzi, hanno inviato

al Ministro della Salute, al Ministro delle Infrastrutture e Trasporti ed all'Ente Nazionale per l'Aviazione Civile una richiesta di emettere un provvedimento urgente di interru-zione del danno accertato alla salute delle due cittadinanze, con diffida di rivolgersi alle competenti autori-tà giudiziarie in caso di silenzio e/o rifiuto entro venti giorni.L'atto dei Sindaci si è reso necessario dopo l'inerzia delle istituzioni compe-tenti a seguito della diffusione dei dati del monitoraggio sugli effetti della salute nei comuni limitrofi al secondo scalo di Roma, effettuato dal servizio epidemiologico della Asl Regionale, che ha accertato danni alla salute di oltre 14.000 cittadini dei due comu-ni correlando la causa alla eccessiva attività aeroportuale. I dati epidemio-logici sono stati diffusi nel dicembre 2009 e già nei primi mesi del 2010, a seguito del mancato intervento del Go-verno e di Enac, i due Sindaci furono costretti a denunciare gli organi di go-verno competenti (le cui indagini sono ancora in corso) ottenendo, seppure con un anno di ritardo, la Conferenza dei Servizi presso la Regione Lazio per approvare la zonizzazione acustica dello scalo.

Lo scorso 1 luglio la Conferenza ap-provò a larga maggioranza la zoniz-zazione proposta da Arpa Lazio e dai comuni di Ciampino, Marino e Roma che stabilì, dopo anni di discussioni con posizioni contrastanti tra enti lo-cali e istituzioni aeroportuali, la ne-cessità di ridurre sensibilmente il ru-more prodotto dall'eccessiva attività aeroportuale (peraltro operativa senza il rispetto delle normative italiane ed europee che imponevano una Valuta-zione di Impatto Ambientale mai ef-fettuata).A seguito dell'approvazione della zo-nizzazione, i due Sindaci hanno invi-tato Enac e Governo ad attuare i prov-vedimenti di riduzione del rumore con effetto immediato, e non nei 3+5 anni previsti da alcuni decreti in materia,

in modo tale da interrompere il danno alla salute in corso, a norma di quan-to dettato dall'articolo 32 della Costi-tuzione. Invito non raccolto, ed anzi contraddetto dal fatto che a partire dal 1 gennaio 2011 è scaduta l'ordinanza dell'Ex Ministro Bianchi di riduzione a 100 del limite massimo di voli low-cost giornalieri.«Ancora una volta - affermano Peran-dini e Palozzi - siamo costretti a fare ciò che non avremmo voluto, ovve-ro diffidare due Ministri. In qualità di Sindaci siamo i responsabili della salute dei cittadini, e non possiamo permettere che migliaia di essi paghi-no con malattie cardiovascolari e con

l'aumento della pressione arteriosa, con tutto ciò che ne consegue, gli sba-gli di chi non ha saputo gestire l'aero-porto nell'ultimo decennio».«Confidiamo nel Ministro della Salute - concludono i Sindaci - affinché pren-da coscienza del problema e metta fine a questa emergenza, e ribadiamo che a nostro giudizio la salute dei cittadini debba essere sempre anteposta ad ogni interesse economico. Una soluzione immediata esiste, e l'abbiamo sempre palesata, smontando anche tutte le obiezioni che sono pervenute: spostare da subito i voli in eccesso da Ciampino a Fiumicino».

Valerio Carbone

Aeroporto e inquinamento, appello al GovernoI Sindaci di Ciampino e Marino diffidano i ministri della salute e dei trasporti

IniziativeRaccolta firme alla stazione

Parla l’organizzatore Marco Altieri

Nel mese di Febbraio sono state raccolte alla stazione di Ciampino le firme dei pendolari per presentare mozioni valide per migliorare la situazione dei treni ai Castelli. Uno dei principali organizzatori, Marco Altieri, ci ha informato che sono state raccolte più

di 1.000 firme con un grande interesse da parte dei pendolari, precisando che «il raddoppio va completato con infrastrutture come parcheggi e nodi di scambio, come il collegamento che abbiamo proposto tra la stazione di Capannelle e il campus di Tor Vergata. Questo permetterebbe agli studenti dei Castelli di lasciare la macchina a casa e prendere il treno. Abbiamo l’appoggio del Sindaco di Albano, a Velletri verrà discussa la nostra proposta in consiglio comunale e siamo a favore dell’eliminazione delle barriere architettoniche dalle stazioni della nostra zona».

Debora Piergallini

Sede: Boville Ernica (Fr) - Tel. 339.2305156 - 347.3271090 - Fax 0775.357026 E-mail: [email protected]

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marzo 2011ilCorriere Tuscolano CIAMPINO

2001; prima a sostegno della Giunta del Sindaco Antonio Rugghia - oggi deputato al Parlamento - e poi a sostegno del Sin-daco in carica Walter Enrico Perandini. Ci può raccontare il suo percorso po-litico?Il mio interesse per la politica nasce con il lavoro portato avanti per la Sinistra Giovanile di Ciampino, di cui sono sta-to Coordinatore dal 1998 al 2001 rico-prendo molteplici incarichi di dirigente della Federazione dei Castelli romani e Regionale del Partito dei Democratici di Sinistra, che si consolida con l’assidua presenza in Consiglio Comunale e an-dando a ricoprire dal 2001 al 2002 l’in-carico di Consigliere Comunale Delegato allo Sport fino ad arrivare ad assumere il ruolo dal 2002 al Aprile del 2006 di Capo Gruppo Consigliare dei “Democra-tici di Sinistra”. In questi anni sono stato impegnato nei lavori della Commissione Tecnico Urbanistica e della Commis-sione Economico Finanziaria dove con costanza ho partecipato alla Piano Re-golatore, all’Approvazione dei Piani di zona ex legge 167, nonché anche con un mio modesto contributo ho collaborato in commissione ad un miglioramento e ad una migliore razionalizzazione delle risorse economiche del Comune, intro-ducendo elementi di novità in merito ai finanziamenti delle Opere Pubbliche. Dal 2006, con la seconda Giunta Perandini, sono entrato a fare parte della Giunta.

Ad oggi ricopro la carica di Assessore alle risorse economiche, program-ma, partecipazione, controllo delle società partecipate e consorzi. Per conto dell’Ammi-nistrazione Comunale di Ciampino sono stato eletto nella Commis-sione Nazionale per le Politiche Giovanili dell’Anci e nella Direzione Regiona-le e componente Presidenza della Lega dell’Autonomie del Lazio.Nel mese di dicembre 2010, raccoglien-do l’invito di molti che ringrazio, mi sono candidato a Sindaco di Ciampino, dando la mia disponibilità a partecipa-re alle elezioni primarie del centrosini-stra, che ho vinto lo scorso 16 genna-io e che hanno visto una straordinaria partecipazione popolare con 3.000 citta-dine e cittadini al voto.Cosa risponde alle critiche dell’opposi-zione riguardo al bilancio comunale e alla situazione dell’Asp?Che la demagogia politica non può giu-stificare il mettere paura alle 275 famiglie di dipendenti di quella che è un’Azienda leader nel panorama regionale. L’Asp è un’azienda sana, con 20 milioni di euro di fatturato, 275 dipendenti, che eroga servizi di alta qualità nel campo del-le mense scolastiche, asili nido, scuo-labus, pulizie, gestione di farmacie e

assistenza agli alunni disabili nelle scuole a Ciampino e in altri sette comuni della Provincia di Roma. Una vera e pro-pria risorsa per la Città di Ciampino.Una società che vive le difficoltà di tutte le aziende pubbliche so-prattutto in questo mo-mento di crisi a livello

nazionale.Quali sono le maggiori opere realizzate secondo lei dalla Giunta Perandini?Ne potrei citare molte, ma credo che l’aver risolto dopo decenni l’emergenza idrica sia il successo maggiore. Chi vive a Ciam-pino almeno dal 2001 o prima si ricorderà che ogni estate l’acqua entrava nelle case solo grazie alle autobotti dell’Aeronauti-ca Militare, e la qualità era quella che era.Oggi tutte le case di Ciampino hanno 365 giorni all’anno acqua potabile di ottima qualità. Tra i tanti altri successi che potrei citare, voglio “sfruttare” l’at-tualità per ricordare come in un periodo storico in cui sempre più città italiane sono piene di immondizia per strada, a Ciampino vi è il servizio di raccolta dif-ferenziata porta a porta che permette di differenziare il 65% dei rifiuti, percen-tuale assolutamente leader nel Lazio. Poi la realizzazione del sottopasso dell’Ac-qua Acetosa, oltre alla garanzia di tanti servizi scolastici e socio assistenziali. Quali sono i punti di forza della vostra coalizione?L’aver ben governato Ciampino dal 1994 ad oggi, trasformando un quartiere dormi-torio di Roma in uno dei comuni più pre-stigiosi della Provincia di Roma, puntan-do su valori e progetti portati avanti da una coalizione eterogenea che va dall’Udc a Sel passando per il Pd ed i socialisti.

Tra le varie problematiche di Ciam-pino quali il traffico, il campo nomadi della Barbuta, la questione dell’aero-porto e l’urbanistica qual è secondo lei la più urgente e come pensate di risol-verla?Tutte e quattro le questioni sono urgen-ti, e per nessuna delle quattro abbiamo la bacchetta magica, ne vogliamo pro-mettere miracoli. Sono tutte questio-ni che non riguardano solo Ciampino: il campo nomadi è nel territorio del comune di Roma, altrimenti avrem-mo già fermato la costruzione di quel maxi-ghetto ove si stanno spendendo 7 milioni di euro per far vivere 700 rom in una zona insalubre e insicura; anche l’aeroporto è per i 2/3 nel comune di Roma, e non dipende certo da noi il vo-ler mettere fine all’emergenza in corso dovuta all’eccesso di voli, ma al Go-verno italiano e a Enac, che se ne la-vano le mani. I quattro temi che lei mi cita sono l’esempio concreto di come i comuni della fascia metropolitana di Roma non potranno essere efficaci se non attraverso la nascita dell’Area Metropolitana di Roma Capitale, che riduca il numero di enti nella Provincia (che verrebbe superata così come il co-mune di Roma) e che permetta a tutti i territori di affrontare le questioni crucia-li del futuro insieme. Per fare un esem-pio concreto di ciò che dico, è sbagliato che Roma finanzi opere per la viabilità e per i trasporti dentro al Raccordo Anula-re: se si vuole snellire il traffico è neces-sario investire in parcheggi di scambio e metropolitana leggera che allontani le automobili da Roma, e che rendano efficace ed efficiente il collegamento su mezzi di trasporto dai comuni della Pro-vincia fino ai luoghi di studio e di lavoro dentro Roma.

Marco Brancaccia

Il centrosinistra punta su un giovaneSimone Lupi del Pd, scelto con le primarie

Continua da pag. 1

I candidati alla carica di sindaco per il comune di Ciampino attualmente sono Simone Lupi

con una coalizione composta da Pd, Psi, Sel e parte dell’Udc, Anna Rita Contestabile del Pdl, Elio Santoro dell’Idv e Massimo Zito di Fli e Ales-sandro Porchetta di Prc, che hanno ufficializzato la propria candidatura rispettivamente lo scorso martedì 9 marzo e venerdì 11 marzo.

Nel numero scorso è stata pubblicata per er-rore al foto del Consigliere Comunale del

Pdl Alfredo Ferretti al posto di quella del Consi-gliere Comunale Elio Addessi dell’Udc che ripor-tiamo accanto.Ce ne scusiamo con gli interessati e con i lettori.

La redazione

Simone Lupi

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marzo 2011ilCorriere Tuscolano CIAMPINO

Il centrodestra candida una donnaIntervista all’esponente Pdl Anna Rita Contestabile

della Libertà. Dallo scorso 18 febbraio è la candidata ufficiale del Pdl alla pros-sima competizione elettorale del 15 e 16 maggio.Come si è arrivati alla sua candidatura?È scaturita dopo un democratico confron-to all’interno del direttivo e tra i Consi-glieri comunali. Certamente molti erano coloro che, per pregressa attività politica e\o per capacità personali, avrebbero po-tuto ambire alla carica di candidato sin-daco avendone tutti i requisiti. Il gruppo direttivo locale, che si è confrontato sulla scelta del nome, ha indicato quello della sottoscritta che è stato proposto ai vertici del partito provinciale e regionale. Dai coordinamenti, infine, è arrivata la con-ferma della mia candidatura nel mese di dicembre. È sufficiente rammentare che nella storia del centrodestra ciampinese una tale operazione tramite processo de-mocratico non si è mai verificata con così ampio anticipo.Nel suo caso essere donna è stato un vantaggio?È evidente che la realtà politica femmi-nile, per tutta una serie di problematiche ben note, incontri molteplici ostacoli, come è altrettanto palese che la compo-nente “donne” rappresenti un valore ag-giunto per la rappresentazione delle pro-blematiche sociali - amministrative. Le donne devono costantemente dimostrare di saper fare in un mondo “maschile” e per emergere devono dare ampia prova di

competenza ed efficien-za. Sono, quindi, con-vinta che la candidatura di una donna nel pano-rama dei più grandi Co-muni dei Castelli roma-ni, possa rappresentare uno stimolo ed un nuovo slancio per una politica ricca di contenuti, prag-maticità e volontà di cambiamento.Quali sono i punti principali del vo-stro programma?È nostra intenzione procedere con un programma snello e concreto, senza pro-poste faraoniche ma con obiettivi ben definiti e realizzabili. Proprio per questo motivo ci siamo concentrati su alcuni punti programmatici che possano con-sentire alla nostra città di uscire dal buio che anni di amministrazione di centro-sinistraci hanno lasciato. Tra i punti sa-lienti posso citare: l’annoso e complesso problema della viabilità, dove sono state investite svariate risorse per dotare la ns. città di un “Piano Urbano del Traffi-co – Put” - ma non è mai stato applicato per la sua interezza a causa di ostacoli delle varie lobby locali. Comunque, in tal senso, occorrerà un po’ di buon senso e, dopo aver aggiornato il Put ormai su-perato, procedere nella riconfigurazione della viabilità stradale, rivedendo alcuni sensi unici, realizzando “isole” di scam-bio per gli autoveicoli in sosta tempora-

nea (presso le stazioni ferroviarie del treno e per l’aeroporto), fissare orari per il carico e lo scarico delle merci com-patibili con la vita della città, facendo applicare i regolamenti comunali nella loro interezza. In-centivare la costruzione di garage.Le opere pubbliche, che

procedono con una lentezza inaudita. Basti pensare che il sottopasso dell'Ac-qua Acetosa, tanto pubblicizzato, è stato realizzato dopo ben 17 anni e dopo solo un mese di utilizzo l'asfalto è già dete-riorato. Inoltre è stato pensato senza una pista ciclabile, laddove vi era ampia possibilità. Questo basta per comprende-re che non vi è una supervisione politica delle opere realizzate. L'arredo urbano che a parte qualche panchina che viene sistemata di tanto in tanto e solo in centro, l'unico arredo omogeneo esistente a Ciampino è quello dei cassonetti dell'immondizia sparsi in tutto il territorio. Occorre un'opera ca-pillare di progettazione e rivisitazione dell’intera città, ad iniziare da Piazza della Pace completamente abbandonata, alle strade limitrofe in cui i marciapiedi sono ancora un sogno e dove le persone continuano a cadere a causa delle pes-sime condizioni dell'asfalto, per arrivare alle zone meno centrali ma ancora più

degradate perché non d’immediato inte-resse delle lobby.Rispetto alla sanità avete un program-ma ben definito?Abbiamo intenzione di aprire di con-certo con la Regione – in questo senso la presidente Renata Polverini si è già impegnata personalmente all’apertura della campagna elettorale lo scorso 18 febbraio – un presidio medico sanitario, un punto di primo soccorso - con tutta l’attenzione che deve essere data a que-sta parola, nel senso che non è e non po-trà essere un “pronto soccorso”. Sarà, invece, un presidio medico, inizialmente aperto 12 ore - poi speriamo 24 ore su 24 - in cui sarà possibile ricevere tutte le prestazioni ambulatoriali, di diagnostica e piccola chirurgia . Ciò dovrebbe dimi-nuire gli accessi impropri al pronto soc-corso, creando anche un risparmio eco-nomico. In questo senso, siamo contenti che la Presidente Polverini, di concerto con il sindaco Palozzi, stia riaprendo il pronto soccorso del San Giuseppe di Marino a noi vicinissimo, praticamente senza soluzione di continuità. Non cre-do, come asserisce il sindaco Perandini, che i nostri cittadini ormai si rechino solo a Tor Vergata: per noi Marino ri-mane un grande punto di riferimento. Abbiamo avuto l’impegno, sempre da parte della Regione, del miglioramento e potenziamento del servizio 118.

Maria Grazia Coluccini

Continua da pag. 1

Anna Rita Contestabile

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marzo 2011ilCorriere Tuscolano CIAMPINO

«Favorevole all’Udc in coalizione»Intervista a Odetta Fuiano, Consigliere comunale di “Sinistra Ecologia Libertà”

privilegiato un tipo di trasporto ad alta velocità piuttosto che l’intensificazione dei treni pendolari, dunque un sistema ferroviario più centrale. Io credo che la soluzione starebbe nel rendere pedonale il centro storico della città, magari cre-ando dei parcheggi nelle zone immedia-tamente limitrofe. Ancora per quanto riguarda la mobilità, tanto per fare un esempio, c’era un progetto che richie-

deva l’installazione di parcheggi sotter-ranei sotto l’area della stazione, anche questo non andato in porto. In ogni caso già il sottopassaggio di via dell’Acqua Acetosa ha molto migliorato la situa-zione. Il problema principale per qual-siasi iniziativa, anche qui, rimane quel-lo della mancanza di finanziamenti da parte della Regione.

Valerio Carbone

Candidandosi a sindaco del cen-trosinistra nelle elezioni prima-rie che hanno visto l’investi-

tura di Simone Lupi (Pd), ha suscitato non pochi mal di pancia all’interno del suo partito: Sinistra Ecologia e Liber-ta’ (Sel). Odetta Fuiano, attuale consi-gliere comunale, è convinta di stare nel giusto e seguire le direttive di Vendola. Ora rilancia il programma di attività di governo.Consigliere, come risponde alle po-lemiche sulla sua candidatura alle primarie a cui ha partecipato anche l’Udc?L’impostazione di un partito come il nostro è quella che rivendica la mas-sima libertà di pensiero. Il mio inten-to, l’intento costitutivo di Sel, è infatti quello di rifondare il centro-sinistra. Come ha pure ripetuto il Segretario nazionale Nichi Vendola “È finito il tempo delle anime belle”. Ciò significa che bisogna abbandonare qualsiasi pro-spettiva ideologica, che mette in campo soltanto progetti utopistici. La politica ha a che fare con il realismo, e proprio in virtù di questo che nella mia coalizio-ne vi erano alcuni esponenti dell’Udc. Naturalmente le loro linee guida e i valori che contraddistinguono il loro progetto politico, sono totalmente di-versi rispetto ai miei. Ma il punto è un altro: a livello locale non si può pensare di fare politica come a livello regionale, o nazionale. La particolarità del loca-lismo richiama un confronto concreto sulle questioni. Gli esponenti dell’Udc,

le singole persone, che mi hanno ac-compagnata erano vicini al mio modo di vedere: ad esempio, avevano votato a favore del testamento biologico e osteg-giato la legge Tarsia sui consultori. Na-turalmente ci sarà collaborazione con loro soltanto nella misura in cui questi discorsi saranno validi.Io credo che le primarie, oggi, siano fondamentali, poiché sono un metodo davvero democratico, un metodo che potrebbe lenire quella disaffezione alla politica di cui siamo un po’ tutti colpe-voli. A che punto sta la battaglia sulla chiusura dell’aeroporto Pastine?Io rivendico con orgoglio il fatto d’es-sere stata uno dei promotori del metodo Cristal, un’importante sistema di rive-lazione e rielaborazione dei dati sull’in-quinamento acustico dei traffici aerei. Oggi, non possiamo che constatare come vi sia un tentativo dalla Regione di vanificare tutto il lavoro svolto sin qui. Esistono leggi che stabiliscono dei limiti rispetto all’inquinamento acusti-co, ma dai piani alti dell’aeroporto non sembrano tenerne conto. Per quanto ri-guarda il comitato “NO Fly”, si rifanno a questioni che concernono le patologie respiratorie, ma dimenticano anche qui tutto il lavoro svolto: abbiamo anche ri-cevuto la disponibilità della ASL ma la verità è che mancano i fondi. Il discorso della Sanità è un discorso da affronta-re a livello regionale, poiché sono anni che non s’investe più su questo settore. Sono inutili, a riguardo, le parole della Polverini che ha dichiarato che l’unica soluzione sarebbe quella di chiudere l’aeroporto; sarei anche d’accordo ma mi verrebbe da chiederle: “Quando”?Cosa propone per migliorare la mo-bilità in città?A Ciampino sono stati commessi gravi errori fin principio. C’e’ un vecchio pro-getto di spostare il nodo ferroviario più a valle, ma non è mai stato realizzato per motivi soltanto in parte logistici, le-gati ad esempio ai ritrovamenti archeo-logici. Una delle verità su questo punto è che anche le Ferrovie hanno sempre

Odetta Fuiano Mostre

Domenica 30 gennaio 2011 ha chiuso i battenti la mostra “Ciampino archeologica: L’Apol-

lo Pizio ed i reperti dalla contrada Mar-candreola”, allestita presso la sala consi-liare di via 4 novembre.Inaugurata alla presenza del Presidente della Provincia Nicola Zingaretti, l’espo-sizione è stata visitata da oltre quattro-mila persone che hanno avuto parole di plauso nei confronti dell’Amministra-zione comunale per l’organizzazione di questo grande evento. Numerosa e attenta anche la partecipa-zione di centinaia di studenti degli istituti scolastici di Ciampino e dei Castelli Ro-mani, sapientemente guidati nelle visite dagli archeologi Silvia Aglietti e Dario Rose che, insieme ad Agnese Fischetti, hanno curato la mostra. Dai commenti lasciati sul libro delle pre-senze dagli affascinati visitatori, (alcuni dei quali riportati alla fine dell’articolo) è evidente la loro meraviglia nello scoprire come il territorio di Ciampino racchiuda una storia millenaria, fatta di genti e po-poli che frequentavano questi luoghi già dal X - XI secolo a.C.; una storia che la cittadinanza, forse per la prima volta, ha sentito come propria, al punto da render-la orgogliosa e fiera di appartenervi. Il Sindaco Walter Enrico Perandini, nel ringraziare quanti si sono adoperati per la riuscita di un evento unico nel panora-ma del Comune di Ciampino, tra i quali la Dottoressa Marina Sapelli Ragni, So-printendente per i Beni archeologici del Lazio, ha già formalizzato la richiesta

al Presidente della Provincia di Roma e alla Soprintendenza speciale per i Beni archeologici di Roma, per concretizzare il progetto teso al ritorno della statua dell’Apollo Pizio nella terra in cui fu rin-venuta. Riuscirà il Comune di Ciampino nel suo intento? L’auspicio, come scrisse nei suoi appunti il 25 novembre 1884 il topo-grafo Rodolfo Lanciani durante gli scavi archeologici eseguiti alla Marcandreola, è che la “leggenda di Pollione” questa volta sia “restituita”, veramente, ai ciampinesi.

Flavio CarliniAlcuni dei commenti alla mostra lasciati dai visitatori:

È con enorme piacere che da ex ciampi-nese ho visitato questa mostra allestita con grande professionalità, degna di mostre internazionali. Pensare di essere nata e cresciuta su dei siti archeologici è affascinante. Complimenti!!

A.L.

Evviva, finalmente anche Ciampino “scava” nel proprio passato e scopre meraviglie che ne fanno una città con connotazioni non strettamente legate ad una attualità non sempre rispondente al suo reale “essere”.

D.N.

Al di fuori di ogni retorica! Una mostra bella, accurata e, direi, commovente. Complimenti a tutti ed un plauso agli allestitori e produttori del filmato. Grazie

L. W. B.

Dopo aver visto l’Apollo Pizio a Palazzo Valentini, rivederlo qui è emozionante come lo è vedere qui esposta una par-te importante della storia di Ciampino. Complimenti agli organizzatori che ci hanno consentito tutto questo.

Attenzione e bellezza, tutto questo si tro-va nella mostra archeologica di Ciampino che è stata molto interessante e curata.

IV C Elementare “G. Rodari”

Ciampino archeologica

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marzo 2011ilCorriere Tuscolano CIAMPINO

Roberto Antonelli è il comandante del corpo della Polizia Locale di Ciampino. Nell’organico dell’am-

ministrazione dal 1994, è stato responsabile del coordinamento generale del Comune, occupandosi in particolare di strategia e pianificazione. Grazie a questa esperien-za, nel 2006 è stato chiamato direttamente dal sindaco Perandini a ricoprire il ruolo di comandante dei vigili e dallo scorso anno, tramite un concorso, è diventato dirigente responsabile a tempo indeterminato. Quanto conta la passione nella sua professione?Molto. La mia, ad esempio, viene da lontano, avendo pre-stato servizio nell’Arma dei Carabinieri. Quando il sindaco mi ha chiesto di svolgere questo ruolo, ho accettato volen-tieri, con tutto quello che ciò comporta: fare il comandante della polizia locale in una realtà come la nostra significa svolgere il nostro lavoro non solo con professionalità ma anche con molta passione. Sono qui dalla mattina alla sera tutti i giorni, sottraendo tanto tempo alla famiglia, però ot-

tenendo anche molti risultati, speriamo ap-prezzati da tutti.Quali sono secondo lei i suoi punti di for-za?Oltre a essere avvocato e ad avere l’abilita-zione professionale, sono un profondo co-noscitore del territorio ciampinese.Cosa significa essere il comandante dei vigili urbani di un’ormai grande città Ciampino?La nostra è una realtà importante, dalle

molte sfaccettature, che cambia volto anche durante il corso della stessa giornata. La città ha un elevato traffico di attraversamento la mattina presto e la sera tardi che ci impegna molto. Fortunatamente, dal 2006 c’è una collaborazione continua ed efficace con le altre forze del territorio, Polizia e Carabinieri, uno sforzo congiunto deter-minante che si estende anche nell’area della sicurezza, e su questo i dati ormai parlano chiaro: rispetto a ciò che accade in altri comuni dell’hinterland romano la nostra è una realtà che si evidenza per sicurezza e tranquillità, soprattutto se

consideriamo i grandi cambiamenti cui la nostra città è stata sottoposta. Quali sono i maggiori interventi che effettuate?In questo ci differenziamo molto rispetto agli altri Comandi dei Castelli, perché facciamo una serie di interventi a 360 gradi che vanno comunque a favore della cittadinanza. A parte i normali compiti di istituto, siamo molto impegnati nella tutela della salute dei consumatori, anche questo di concerto con altre forze di polizia, come la Capitaneria di Porto di Roma, controllando le rivendite del pesce distribu-ito presso i ristoranti e gli esercizi commerciali. Lavoriamo molto sul fronte dell’immissione in commercio di prodotti non legali di fabbricazione cinese di carattere alimentare, di gioco e di abbigliamento, effettuando dei sequestri quanti-tativamente importanti. Altri rilevanti interventi riguardano i disabili, sia nell’individuazione di contrassegni falsi, ma soprattutto riguardo alla sosta selvaggia sui scivoli o posti riservati ai portatori di handicap, con in media 5 - 6 rimozio-ni al giorno. Infine ci sono gli interventi notturni, soprattutto nel fine settimana, spesso - come dicevamo - effettuati di concerto con Carabinieri e Polizia tramite etilometro. Quali sono le maggiori infrazioni rilevate?Molte riguardano l’eccesso di velocità, che raggiunge valori quasi da circuito di Formula1 soprattutto in via Kennedy, via Appia e via dei Laghi, con oltre 3000 sanzioni rilevate. Nel centro abitato invece le infrazioni più frequenti riguar-dano la sosta in doppia fila e i parcheggi a ridosso degli in-croci, oltre alle infrazioni di carattere penale, come la guida in stato di ebbrezza e sotto effetto di sostanze stupefacenti, purtroppo con numeri importanti. Nella maggior parte dei casi si tratta comunque di non residenti, ma che transitano per Ciampino per recarsi nelle discoteche e nei locali del nostro comune.L’organico di cui dispone è sufficiente?Purtroppo no, anche se l’amministrazione in questi cinque anni ha fatto sforzi enormi: quanto realizzato è stato solo grazie alla reciproca collaborazione, perché a causa dei li-miti imposti dalle leggi finanziarie, il problema del persona-le rimane. Attualmente operiamo con circa 12 unità in meno rispetto a dieci anni fa, tra l’altro con un’età media abba-stanza avanzata. La maggior parte dell’organico ha infatti intorno ai cinquant’anni e ci sono dei giorni, come il sabato, in cui il turno del mattino termina alle 14 o anche alle 15 per riprendere alle 21 della stessa sera, per poi proseguire fino alle 8 della mattina seguente. Con nuove assunzioni po-tremmo essere più presenti e quindi risolvere più problemi, senza contare che potremmo svolgere il servizio notturno tutti i giorni.Com’è il rapporto tra Ciampino e le comunità straniere?Le comunità più numerose sono quelle rumene e albane-si che, seppure abbastanza integrate, faticano ad adeguarsi alla nostra normativa. Ad esempio, il fatto che ci siano delle auto senza assicurazione per loro sembra di poca importan-za, spesso ci rispondono che appena possibile provvederan-no a mettersi in regola con il pagamento: spiegare loro che non funziona così, soprattutto all’inizio, ci ha fatto faticare molto. Abbiamo quindi usato una tecnica, soprattutto con la comunità rumena, che è quella del “tam tam”: attraverso dei referenti, spieghiamo loro come e perché adeguarsi alle normative, cercando così di fare attività di prevenzione più che di repressione. Altra comunità importante è quella dei cinesi. Anche con loro abbiamo faticato abbastanza per far capire il rispetto delle regole, in particolar modo in ambito amministrativo e commerciale.

Marco Brancaccia

Roberto Antonelli

Tremila multe per alta velocità Parla il comandante Roberto Antonelli

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marzo 2011ilCorriere Tuscolano CIAMPINO

Alla Barbuta continuano gli incendi Il Comune risponde alle accuse di Roma dopo la morte dei 4 bimbi rom

Il sindaco di Roma Alemanno, in occa-sione del rogo al campo nomadi sulla via Appia Nuova il 7 febbraio, dove

hanno perso la vita quattro bambini rom, ha lanciato pesanti accuse al Comune di Ciampino a causa del ricorso al Tar mosso contro l’ampliamento del campo La Bar-buta. Il ricorso, e le riserve avanzate dalla soprintendenza per la presenza di reperti archeologici vennero sono stati definiti “impedimenti burocratici che ci rallenta-no nella costruzione di campi regolari”. Il Comune di Ciampino risponde alle accuse sostenendo che il Piano Nomadi (che avrebbe dovuto chiudere 100 cam-pi abusivi e creare 13 villaggi di soli-darietà entro pochi mesi) è fallito, e il sindaco Alemanno accusa di questo la burocrazia. Il Comune di Ciampino - ha

spiegato nei giorni scorsi l’amministra-zione - ha l’unica colpa di aver chiesto l’accesso agli atti amministrativi, sia del piano sia degli interventi annunciati per il raddoppio del più abusivo di tutti i campi rom, ovvero quello de La Barbu-ta posto all’ingresso della città. Non si

deve strumentalizzare la morte di quattro bambini per giustificare ritardi ed errori nella concezione del piano nomadi, piut-tosto è auspicabile la ricerca dell’inte-grazione dei rom che non significa chiu-derli in lager ai margini della capitale. La situazione è peggiorata con l’incendio che si è sviluppato sempre al campo del-la Barbuta nella mattinata dello scorso 9 marzo. Ancora una volta infatti una densa colonna di fumo si è alzata in piena rotta di decollo dei voli del confinante aero-porto, intralciando anche l’intenso traffi-co del lungo il tratto limitrofo sul Grande Raccordo Anulare. «Quello che è acca-duto è la conferma di quello che ormai diciamo da sempre – ha affermato il sin-daco di Ciampino Perandini. Gli incendi al campo nomadi continuano a essere all’ordine del giorno e invece di smantel-lato è in corso il raddoppio con le ruspe che lavorano ininterrottamente, spenden-do oltre 7 milioni di euro dei contribuenti per la costruzione di questo nuovo maxi ghetto. Così facendo, questa politica del-la giunta capitolina continua a mettere a rischio sia l’incolumità dei circa 300 no-madi attualmente presenti al campo no-madi La Barbuta, che la salute di tutti». Immediata la replica dell’assessore alle Politiche Sociali di Roma Capitale, Sve-

va Belviso: «Non comprendo proprio le parole del sindaco di Ciampino che non perde occasione di attaccare l’Ammini-strazione capitolina impegnata da due anni e mezzo nello sforzo di dare un nuo-vo volto alla gestione, per anni fallimen-tare, dei nomadi presenti sul territorio. Al di là della questione della competenza territoriale del campo La Barbuta, che fa capo a Roma Capitale e non la comune di Ciampino, vorrei specificare che episodi come l’incendio di copertoni avvenuti l’altra mattina sono dovuti proprio alla natura abusiva e dunque alla mancanza di controllo del campo i questione sul quale stiamo intervenendo per garantire quella legalità e quel decoro a oggi carenti. Un intervento che gioverà quindi, non solo al territorio romano ma anche a quello di Ciampino». Quello che è certo non può esserci inte-grazione nel costringere i rom ad abita-re un’area di fronte la pista di decollo e atterraggio dell’Aeroporto e sopra una falda acquifera. Il campo abusivo La Bar-buta deve essere immediatamente chiuso e i 350 rom devono essere trasferiti in un’area in cui sia veramente possibile l’integrazione, prima che si verifichino altre tragedie.

Flavio Carlini

La storia

Un campo nomadi, quello de “La Bar-buta”, nato come provvisorio ma che invece appare definitivo. Lavori

effettuati che però non risultano da nessuna parte, requisiti minimi di sicurezza e igiene totalmente assenti, un insediamento umano non accettabile nel cono di volo di un aero-porto e su un terreno per di più vincolato archeologicamente. Nonostante tutto ciò, esiste. Questa, in definitiva è la situazione che da quindici anni occupa e preoccupa l’amministrazione di Ciampino e che coin-volge il territorio proprio all’ingresso della cittadina, dove risiedono circa 500 nomadi di etnia italiana e bosniaca.La storia di questo insediamento ha origine nel 1994, quando l’allora sindaco di Roma, Francesco Rutelli, vi insediò un campo no-madi che sarebbe dovuto essere “tempo-raneo”. Il sindaco di Ciampino dell’epoca, Antonio Rugghia, esponente di centro sini-stra, in primis si mostrò in contrario a tale decisione scontrandosi con la volontà di un suo leader nazionale e per questo la vicen-da ebbe una forte eco politica all’epoca. La presa di posizione di Rugghia nasceva dalla considerazione che quella località alle por-te di Ciampino, nonostante faccia parte del Comune di Roma, presentava (e presenta) tutta una serie di difficoltà. Già nel 1995, il Comune di Ciampino si disse assolutamente contrario a qualsiasi forma di insediamento, soprattutto abitativo, in quella zona e nel 2004 il Tar gli diede ragione, dichiarando il-legittima la delibera di insediamento di quel campo riconosciuto come abusivo. Nel 2007 il sindaco Alemanno dichiara di voler varare un Piano Nomadi che prevedeva lo sgombe-ro degli insediamenti abusivi e la messa a punto di campi regolarizzati, a norma, con le telecamere e tutti i requisiti strutturali e funzionali necessari, dichiarazione che però non ha avuto alcun seguito Nello stesso anno il ministro dell’Interno Ma-

roni nomina Giuseppe Pecoraro Commissario straordinario per l’emergenza nomadi nel Lazio conferendo a lui il compito di indivi-duare e definire le aree adatte alla stabiliz-zazione dei nomadi e il 3 agosto dello scorso anno, sul sito del Comune di Roma, si legge dell’approvazione del Piano Nomadi presen-tata dal Ministro Maroni, dal Commissario straordinario Pecoraro e dal sindaco Ale-manno. Il piano prevedeva la chiusura di un centinaio di campi nomadi abusivi (compresi quelli “tollerati” e i villaggi attrezzati) e il tra-sferimento degli occupanti presso 13 campi definitivi e al tredicesimo posto c’era quella de “La Barbuta”: una doccia fredda per il co-mune. Viene quindi proposto un altro ricorso al Tar per sollecitare una risposta da parte del Prefetto che dichiara di non aver ema-nato nessun atto propedeutico che regola l’ampliamento del campo de “La Barbuta”, questione dalla quale il Comune capitolino si è tirato fuori avendo demandato questo tipo di decisioni alla figura del Commissario straordinario. Qualche giorno fa sull’home-page del Ministero degli Interni è comparsa la notizia che il ministro dell’Interno Maroni ha firmato il decreto di ripartizione dei fon-di per l’emergenza Sicurezza e degli svariati milioni di euro stanziati – circa 100 milioni – per i vari interventi, ben 17 risultano de-stinati alla messa a norma e alla ristruttu-razione di una serie di aree dove andranno poi collocati stabilmente i campi nomadi; tra queste è menzionato il campo nomade autorizzato “La Barbuta”. Il Comune di Ciampino a questo punto effettua un enne-simo ricorso al Tar, depositato il 21 gennaio e, nell’attesa di visionare gli atti che hanno autorizzato i lavori in quell’area, si chiede di visionare anche gli atti che autorizzano un campo nomadi che, da quindici anni a questa parte, è sempre risultato abusivo e illegittimo.

F.C.

Il campo nomadi de “La Barbuta”

Enrico e Ada augurano tanti auguri al loro figlio Marco che compie 18 anni.

Auguri a...

Ciampino World FestMusica e tradizioni etniche e popolari Sabato 19 ore 20.30 - Auditorium del Liceo VolterraWorldream: l’etnojazz incontra la tradizione Indiana paesaggi sonori dalle ciaramelle Lucane alle tabla della tradizione orientale.

Sabato 19 ore 21.30 - Auditorium del Liceo Volterra (ingresso interi 10 euro ridotti 7 euro)Giovanni Baglioni in concerto (new-age music)

Domenica 20 ore 18.00-21.00 - Sala Convegni (ingresso gratuito)stage di danze popolari del sud Italia condotto da Roberta Parravano (etno-popolare) – Lezione di prova di pizzica & taranta.

Sabato 26 ore 20.30 - Sala Convegni di Ciampino - ingresso interi 10 euro (ri-dotti 7 euro) Easy Roots Ska, Raggamuffin, New Roots. Gli Easy Roots nascono nel 2005 come gruppo reggae raggamuffin dei Castelli romani.

Giovedi 24 ore 21.00 - CineAtro Il Piccolissimo (ingresso 5 euro)Afro&Reggae con Natty & Peace (voci e chitarre)

Sabato 26 ore 20.30 - Sala Convegni di Ciampino (ingresso interi 10 euro – ridotti 7 euro)Easy Roots Ska, Raggamuffin, New Roots.

Giovedì 31 ore 21.00 - CineAtro Il Piccolissimo (ingresso 5 euro) “Bizantine, il poeta della chitarra”: sonorità mediterranee con Riccardo Ascani chitarra classica e Gabriele Gagliarini percussioni.

Valerio Carbone

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ACiampino zona Morena è nato un “nido” per il benessere interiore e fisico; si chiama PHYSICAL

GLOBAL RIABILITATION. Ispirato al ti-tolo di una celebre canzone degli anni ’80, il suo nome vuole simboleggiare come pri-ma cosa l’allenamento fisico, ma anche il concetto “globale” di forma fisica nella sua massima espressione di Benessere. L’atti-vità fisica, agonistica o semplicemente amatoriale, deve sempre essere interpreta-ta da chi la pratica come una “coccola” che ognuno di noi fa al proprio corpo. Il primo risultato deve essere il benessere, l’equili-brio della mente con il corpo e il piacere di praticarlo. Per comprendere meglio questo nuovo modo di interpretate l’allenamento globale e benefico che il centro offre, ab-biamo intervistato l’ideatrice, non che di-rettrice del centro, Alessandra Testa.Salve Alessandra. La ringrazio di aver-ci ospitato nel suo centro. Le va di il-lustrarci come è arrivata a costruire il suo “metodo” di pensiero e di approccio all’attività fisica?Certamente. Questo mio “metodo”, come lo chiama lei, si fonda sul modo di pensare che deriva prima di tutto dal mio stile di vita e dalle mie origini. Grazie alla pas-sione di mio padre per l’attività sportiva, presto ho cominciato a pensare che non è importante fare competizioni, “doparsi”, seguire diete troppo rigide o fare dei sacri-fici insostenibili per il fisico e per la mente; l’importante è ricevere dall’attività fisica il benessere necessario per il nostro ottimo funzionamento psicofisico. Lo riassumerei con la frase “non serve avere “la tartaru-ga” se questa deriva da uno continuo stress psicofisico eccessivo oppure il tuo fisico non ti risponde adeguatamente durante una corsa all’aria aperta”. Ho cominciato a praticare ogni genere di sport, sempre tenendo bene a mente che per prima cosa una persona, alla fine di una sessione di allenamento, si deve sentire stanca, ma Bene. Ho cominciato a studiare per fare si che l’attività sportiva diventasse anche la mia professione e dal 2003 cominciai a conseguire uno dopo l’altra le principali abilitazioni per poter insegnare nelle pa-lestre e nei centri sportivi: dallo step alla tonificazione, dallo spinning allo yoga, ampliando le mie conoscenze in materia

con vari master sulla postu-rologia, riflessologia plantare, ginnastica della terza età, gin-nastica preparto e riguardanti le patologie scheletriche più comuni. Nel 2004 conseguo l’abilitazione ulteriore di personal trainer nazionale e intanto mi vengono affidati sempre più frequentemente vari corsi e attività, facendo-mi conoscere per la mia buo-na preparazione. Nel 2005, mentre studiavo alla facoltà di biologia umana, presso l’università di Tor Vergata, avviene la mia svolta pro-fessionale. Avevo sentito molto parlare di questa nuova tecnica di riabilitazione, che è molto in voga in America, denominata “pilates”. Mi iscrivo al corso di prepara-zione e conseguo la prima abilitazione all’insegnamento del Metodo matwork presso la Polestar di Serafino Ambrosio a Roma. Da quel momento continuo il mio processo di specializzazione nel campo della “riabilitazione”, tramite il metodo di Joseph H. Pilates e i diretti insegnamenti di Serafino Ambrosio, scoprendo un modo più completo di curare il mio corpo e, di

conseguenza, quello dei miei allievi. Mi vengono affidati diversi corsi di pilates in varie palestre della capitale, ai quali parte-cipano molte persone, conseguendo negli anni sempre migliori risultati. Dal 2009 al 2010, dopo aver concluso le 100 ore di tirocinio richiestomi, conseguo l’abilita-zione all’insegnamento del Metodo Pilates Polestar tramite l’ausilio delle macchine e comincio a tenere le prime classi. Contem-poraneamente comincio il mio percorso di preparazione per diventare terapista postu-rologa tramite il Metodo Pancafit presso la Postural Med di Milano, e nel novembre del 2010 ottengo anche questa credenzia-le, attribuendo ancora più lustro alla mia professione e al servizio che voglio offrire a chi si rivolge a me. Settembre 2010 è la data di nascita del mio “sogno”, concre-tizzato in questo centro che vede intorno a se: una struttura raccolta e familiare, che trasmette affidabilità e tranquillità, dove chiunque può trovare aiuto e sostegno nel suo percorso di riabilitazione o nella ricer-ca del semplice Benessere Globale.

Insomma, seppur giovane il suo percor-so di preparazione e specializzazione è sicuramente dei migliori. Quindi il suo metodo di “Benessere Globale” si espri-

me come un equilibrato connubio tra lavoro fisico, come la maggior parte di noi lo conosciamo, e l’ausilio di tecniche atte alla riabilitazione, come il pilates o la pancafit, giusto?Si, ma il mio non è un centro di sola ria-bilitazione. Negli anni si sono rivolti a me persone che presentavano sia gravi patolo-gie posturali, sia chi semplicemente voleva

migliorare la propria postura ed elasticità corporea, per puro senso di maggior be-nessere, per il piacere di vedersi sempre più sciolti o più eleganti nella postura e nei movimenti. C’è anche chi integra il proprio allenamento con qualche seduta di pancafit o sessioni di personal trainer all’aria aperta. Tutto ciò sempre per avvicinarsi di più al mio concetto di “Benessere Globale”, non necessariamente dovuto ad un trauma o ad un problema iniziale. L’utente che si rivol-ge a me può scegliere se seguire un corso collettivo oppure orientarsi su delle sessio-ni private di una tale disciplina ed insieme con lui concerteremo la dinamica migliore per il suo trattamento. Per offrire un miglior servizio, mi avvalgo in alcune occasioni della collaborazione di un fisioterapista e di un nutrizionista in sede, che lavorano con me per far raggiungere ottimamente gli obbiettivi di ogni singolo allievo/paziente.Potrebbe descriverci le attività che si svolgono nel suo centro?Il cavallo di battaglia è ovviamente la tecnica pilates nelle sue due forme: matwork e “Stu-dio”. Questa tecnica consiste in una ginnasti-ca di allungamento: tramite l’allungamento costante e agli esercizi “isometri-ci” si vanno a lavo-rare tutti i muscoli, a partire dalle fibre più profonde, e si ottengono risultati ottimi nel migliora-mento della postu-

ra, nell’allungamento dei gruppi muscolari e si migliora l’armonia complessiva del corpo. La stessa tecnica può essere adattata al pa-ziente nei casi in cui si richiede un processo di riabilitazione. La tecnica pilates svolta con l’aiuto dei macchinari conferisce un in-cremento del lavoro muscolare e di allunga-mento, oltre ad un maggiore divertimento, a mio parere, quando si cominciano a trattare esercizi più avanzati. Altro nostro punto forte è il metodo Pancafit. Questa è più da vedersi come una tecnica riabilitativa fine a se stessa, oppure come un completamento dell’attivi-tà fisica svolta, per un maggiore benessere fisico e una migliore presa di coscienza del proprio corpo. Gli esercizi si svolgono su di una panca dove si mette in atto un Allun-gamento Globale Decompensato, il quale permette di “scaricare” le tensioni presenti nel nostro corpo e che protratte negli anni hanno portato ad una postura viziata. Per esempio, capitano dei pazienti scoprano che il loro dolore al tratto lombare, per il quale si rivolgono a me, è conseguenza dei “compen-si” che il loro corpo ha attuato silentemente nell’arco della loro vita, per sopperire al do-lore di una distorsione alla caviglia avvenuta decenni prima! Oltre a queste attività, nel nostro centro sono presenti anche le attivi-tà più “familiari” agli utenti comuni delle palestra, ovvero posturale, ginnastica dolce, stretching e anche danza orientale, perché l’armonia del corpo si esprime anche con la danza, la quale è espressione dell’anima. Il centro è stato strutturato per essere accessi-bile a tutti: raggiungibile in automobile, in treno o tramite i mezzi pubblici, offre anche un servizio navetta. Ogni attività del nostro centro è indiriz-zata verso una comune direzione: affina-re la capacità di ascoltare sempre meglio il nostro corpo e conoscerlo fino alla sua più piccola cellula. E giungere così all’espressione massima di “Benessere Globale”.

Physical Global Riabilitation La ginnastica al servizio del benessere globale

Alessandra Testa

Physical Global RiabilitationCiampino (Morena) Via E. Gragnani, 8 (fianco Chiesa Gesù Divino Operaio)

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