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Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa SpA
IL BUSINESS PLAN
“UNO STRUMENTO PER PIANIFICARE LA PROPRIA IDEA IMPRENDITORIALE”
Il Decreto Legislativo n. 185/00 – Titolo II – prevede tre
misure agevolative finalizzate allo sviluppo
dell’autoimpiego:
� Lavoro autonomo
Autoimpiego: le misure agevolative e i territori d’intervento
� Microimpresa
� Franchising
L’ambito di intervento delle misure è dato dall’intero
territorio delle regioni Campania, Puglia, Basilicata,
Calabria, Sicilia e Sardegna, e da circa 3.900 Comuni
del Centro-Nord, il cui elenco completo è disponibile
all’indirizzo www.autoimpiego.invitalia.it nella sezione
“Competitività delle imprese” - “Autoimpiego”
Lavoro Autonomo: i requisiti per l’accesso alle agevolazioni
I destinatari delle agevolazioni sono persone fisiche, che intendono
avviare una ditta individuale, in possesso dei seguenti requisiti:
� maggiore età alla data di presentazione della domanda
� non occupazione alla data di presentazione della domanda� non occupazione alla data di presentazione della domanda
� residenza alla data del 1/1/2000, ovvero nei 6 mesi precedenti la
presentazione della domanda, nei territori di applicazione del
D. Lgs. 185/00
Nei medesimi territori deve essere ubicata anche la sede legale,
amministrativa e operativa delle iniziative
Lavoro Autonomo: le attività ammissibili
Sono ammissibili le iniziative nei settori:
� produzione di beni
� fornitura di servizi alle persone e alle imprese
� commercializzazione di beni
Sono escluse le iniziative che si riferiscono a:
� settori esclusi dal CIPE o da disposizioni comunitarie
Gli investimenti complessivi non possono superare i 25.823 Euro + IVA
Lavoro Autonomo: le agevolazioni finanziarie
Le agevolazioni finanziarie (investimento+gestione) sono concesse
entro il limite del “de minimis”, al lordo di qualsiasi imposta diretta, e
consistono:
� per gli investimenti, in un contributo a fondo perduto e un� per gli investimenti, in un contributo a fondo perduto e un
finanziamento a tasso agevolato (rimborsabile in 5 anni, con un
tasso di interesse pari al 30% di quello di riferimento) che
coprono il 100% degli investimenti ammissibili
� per la gestione, in un contributo a fondo perduto, per un importo
massimo di 5.165 euro, per il rimborso delle spese sostenute nel
1° anno di attività
Attenzione:
il contributo a fondo perduto non può essere superiore al 50% del
totale dei contributi concessi
Microimpresa: i requisiti per l’accesso alle agevolazioni
I destinatari delle agevolazioni sono società di persone in cuialmeno la metà numerica dei soci, che detenga almeno la metà dellequote di partecipazione, sia in possesso dei seguenti requisiti:
� maggiore età alla data di presentazione della domanda� maggiore età alla data di presentazione della domanda
� non occupazione alla data di presentazione della domanda
� residenza alla data del 1/1/2000, ovvero nei 6 mesi precedenti la presentazione della domanda, nei territori di applicazione del D. Lgs. 185/00
Nei medesimi territori deve essere ubicata anche la sede legale,amministrativa e operativa delle iniziative
N.B.: le società devono necessariamente costituirsi prima dellapresentazione della domanda.
Microimpresa: le attività ammissibili
Sono ammissibili le iniziative nei settori:
� produzione di beni
� fornitura di servizi alle persone e alle imprese
Sono escluse le iniziative che si riferiscono a:
� settori esclusi dal CIPE o da disposizioni comunitarie
� commercio
Gli investimenti complessivi non possono superare i 129.114 Euro + IVA
Microimpresa: le agevolazioni finanziarie
Le agevolazioni finanziarie (investimento + gestione) sono concesseentro il limite del “de minimis”, al lordo di qualsiasi imposta diretta, econsistono:
� per gli investimenti, in un contributo a fondo perduto e unfinanziamento a tasso agevolato (rimborsabile in 7 anni, con un finanziamento a tasso agevolato (rimborsabile in 7 anni, con un tasso di interesse pari al 30% di quello di riferimento) che coprono il 100% degli investimenti ammissibili
� per la gestione, in un contributo a fondo perduto per il rimborso delle spese sostenute nel 1° anno di attività.
Attenzione:
▪ il mix delle agevolazioni viene determinato in base alle specificità diciascun progetto
▪ il contributo a fondo perduto non può essere superiore al 50% deltotale del totale dei contributi concessi
Autoimpiego: le spese ammissibili per l’investimento
Sono ammissibili le seguenti spese (al netto dell’IVA):
� attrezzature, macchinari*, impianti e allacciamenti
� beni immateriali a utilità pluriennale
� ristrutturazione di immobili, entro il 10% del valore degli investimenti
ammessiammessi
* le attrezzature e i macchinari possono anche essere usati purché non
siano stati oggetto di precedenti agevolazioni pubbliche e offrano
garanzia di funzionalità
Non sono ammissibili le spese:
� sostenute prima della data di ammissione alle agevolazioni
� per l’acquisto di terreni
� per la costruzione e/o acquisto di immobili
Autoimpiego: le spese ammissibili per la gestione
Sono ammissibili le seguenti spese :
� materiale di consumo, semilavorati e prodotti finiti, nonché altri costi inerenti al processo produttivo (per il franchising con un limite massimo di 25.000 Euro per il rimborso di acquisti di materie prime)
� utenze e canoni di locazione per immobili � utenze e canoni di locazione per immobili
� oneri finanziari
� prestazioni di garanzie assicurative sui beni finanziati
� servizi (solo per Microimpresa e Franchising)
Non sono ammissibili le spese:
� sostenute prima dell’ammissione alle agevolazioni
� per oneri relativi al finanziamento a tasso agevolato
� per tasse e imposte
� per salari e stipendi
Autoimpiego: le agevolazioni reali
Nella fase di realizzazione e di avvio dell'iniziativa sono previsti servizi
totalmente gratuiti di assistenza tecnica e gestionale, erogati
direttamente da Invitalia per un periodo massimo di un anno.
Gli obiettivi di questi servizi sono:
affiancare il beneficiario in tutte le questioni concernenti l’utilizzo � affiancare il beneficiario in tutte le questioni concernenti l’utilizzo
efficace delle misure agevolative, in particolare per velocizzare la
presentazione delle richieste di erogazione
� monitorare il rispetto del piano di realizzazione dell’iniziativa,
con particolare riferimento alla tempistica stabilita nel contratto,
nonché i risultati economico-gestionali relativi al 1° anno di
attività
� rafforzare il profilo del beneficiario, arricchendolo di conoscenze
e competenze su alcune aree tematiche la cui padronanza è
indispensabile per assicurare un corretto percorso di crescita
imprenditoriale e l’acquisizione di capacità gestionali
Autoimpiego: la domanda di agevolazione
Per ottenere le agevolazioni deve essere presentata una domandaon-line (business plan), che è necessario comunque spedire anchein formato cartaceo, insieme agli allegati previsti.
La domanda è disponibile sul sito www.autoimpiego.invitalia.itLa domanda è disponibile sul sito www.autoimpiego.invitalia.it
� Non ci sono scadenze per la presentazione delle domande
� Non esistono graduatorie di merito e punteggi: i progetti sono esaminati in ordine cronologico di arrivo
� Non sono richieste garanzie personali o patrimoniali
Cosa è un business plan?
Il business plan, o “piano d’impresa”, è un’efficace strumento
che consente, di verificare in via preliminare la validità, o
meno, di un progetto/idea imprenditoriale.meno, di un progetto/idea imprenditoriale.
Obiettivo del business plan
L’obiettivo principale di un business plan è convincere i lettori ed
in particolare i finanziatori esterni che l’attività imprenditoriale
proposta:proposta:
� Sia realizzabile
� Consenta di generare reddito
(almeno sufficiente a remunerare gli investimenti effettuati)
1. L’aspirante imprenditore, che vuole capire quante
probabilità di successo avrà la sua idea imprenditoriale.
Destinatari del business plan
probabilità di successo avrà la sua idea imprenditoriale.
2. Gli investitori esterni, che devono decidere se finanziare la
realizzazione dell’idea imprenditoriale.
3. L’imprenditore stesso ed i suoi collaboratori/soci, che
potranno utilizzare il BP come una guida utile per la gestione
dell’impresa.
Caratteristiche principali del business plan
Il business plan deve essere scritto in un linguaggio chiaro e
semplice, perché verrà letto da persone che possono anche
non avere alcuna conoscenza tecnica specifica nel non avere alcuna conoscenza tecnica specifica nel
particolare settore in cui si intende avviare l’iniziativa
imprenditoriale.
Il business plan deve sempre contenere la risposta alla
seguente domanda:
questo progetto di impresa è abbastanza convincente da
indurci a finanziarlo?
Struttura del Business Plan
Le sezioni di un business plan sono:
1. Sintesi della Business idea;
2. Il mercato (domanda/offerta /competitors);
3. Il prodotto/servizio;
4. Il piano di marketing;
5. Il piano organizzativo ed il proponente/i del business;
6. Il piano economico-finanziario.
E’ la sezione più importante del business plan, in quanto è la prima ad
essere letta.
Si tratta di una versione sintetica dell’intero business plan e non di una
semplice introduzione, pertanto deve essere scritta per ultima.
1. Sintesi
La sintesi deve racchiudere le seguenti informazioni:
� prodotto o servizio
� elementi di novità (differenziazione)
� potenziali clienti
� contesto competitivo
In molti casi la sintesi serve al lettore per capire in breve tempo
se l’idea proposta è interessante
Alla base di ogni nuova impresa c’è un’esigenza espressa da un
gruppo di potenziali clienti che non viene soddisfatta attualmente
dalle imprese che operano nel mercato, o che potrebbe essere
2. Mercato
soddisfatta in maniera migliore (ad es. ad un prezzo più basso, un
servizio superiore)
Il compito dell’analisi di mercato, è quindi di individuare le
opportunità di business per l’idea imprenditoriale, attraverso la
raccolta, l’analisi e l’elaborazione di dati ed informazioni.
Una valida analisi di mercato si articola sui seguenti elementi:
Individuazione della potenziale clientela
Partendo dalla definizione di cosa facciamo (prodotto/servizio)
Focalizzazione geografica
ClassificazioneClassificazione
(età, stato sociale, comportamenti d’acquisto, ecc.)
Quantificazione
Individuazione della concorrenza
Classificazione
(caratteristiche di prodotto/servizio offerto,
tipologie di clientela raggiunte, ecc..)
Quantificazione
3. Il prodotto/servizio
La descrizione della natura del prodotto/servizio offerto dall’impresa
segue di solito questo schema:
� descrizione tecnica del prodotto/servizio che si vuole
commercializzare;
� novità/diversificazione rispetto a quelli dei concorrenti
(vantaggio competitivo);
� eventuali servizi aggiuntivi offerti, come ad es. la consulenza, le
garanzie, l’assistenza post vendita, la possibilità di finanziare
l’acquisto, ecc.
4. Il piano di marketing
Il marketing è uno degli elementi fondamentali per il successo di
un’impresa.
Il marketing fa leva sulle seguenti variabili (Marketing Mix):
4.1 Prezzo
A volte si parte dal costo per fissare il prezzo, ma non sempre
questo è l’approccio giusto, perché si rischia di vendere a basso
prezzo qualcosa che per il cliente ha un grande valore.
Se possibile è meglio partire da ciò che avviene nel segmento di
mercato individuato, ed analizzare quanto il cliente è attualmente
disposto a pagare per prodotti/servizi similari.
Solo successivamente si verificherà se quel prezzo consente di
coprire i costi.
4.2 Promozione
Consiste nel farsi conoscere dai possibili clienti e catturarne l’attenzione
per convincerli ad acquistare il prodotto/servizio.
4.3 Distribuzione
Descrive come far giungere il prodotto/servizio presso i potenziali clienti, Descrive come far giungere il prodotto/servizio presso i potenziali clienti,
scegliendo i canali distributivi più adatti. Alcuni esempi di strategie di
distribuzione:
� utilizzo di una rete di vendita propria (agenti pagati a provvigione,
personale commerciale dipendente);
� accordo con una rete di vendita già esistente che vende anche altri
prodotti;
� accordo in esclusiva con una grossa impresa;
� vendita via Internet.
5. Il piano organizzativo
Un’impresa, anche piccola, è un’organizzazione che per funzionare richiede
variegate competenze (per esempio: tecniche, commerciali, di gestione
aziendale, ecc.).aziendale, ecc.).
Elementi fondamentali per la realizzazione di un buon piano organizzativo:
a. la forma giuridica e la struttura societaria (la compagine sociale);
b. le risorse umane a disposizione;
c. le competenze mancanti e come intendiamo procurarcele;
d. la tecnologia che si intende usare e come si produce il
prodotto/servizio;
e. gli approvvigionamenti;
f. impatto ambientale.
6. Il piano economico-finanziario
La parte economico-finanziaria del Business Plan, consente:
� al finanziatore, di valutare la capacità dell’impresa di rimborsare i prestiti;
� all’imprenditore ed ai soci, verificare l’economicità dell’iniziativa intrapresa.
Questi sono i punti che vengono affrontati nel piano economico-finanziario:
1. Previsione dei ricavi
Basata sulle dimensioni del mercato, sulla quantificazione della potenziale
clientela e sulla corretta definizione dei prezzi.
2. Previsione dei costi
Suddivisi nelle varie categorie di spesa (generali e amministrativi, di
produzione e di vendita).
3. Previsione delle esigenze finanziarie e delle fonti di copertura
Capitale proprio, finanziamenti esterni.
4. Bilancio previsionale
Formato dal conto economico e dallo stato patrimoniale.