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1 GIORNATA DI SPIRITUALITA’ 2018 Santuario B.V. di S. Luca - Bologna

GIORNATA DI SPIRITUALITA’ 2018 Santuario B.V. di S. Luca - … · 2018-06-20 · 2 Ave Maria Verbum Panis Introduzione: La preghiera che ci accompagnerà nel salire al Santuario

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GIORNATA DI SPIRITUALITA’ 2018

Santuario B.V. di S. Luca - Bologna

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Ave Maria Verbum Panis

Introduzione:

La preghiera che ci accompagnerà nel salire al Santuario della Beata Vergine di San Luca vuole essere una sintesi della contemplazione della Gloria di Dio che si compie in Gesù e in Maria e che si compie anche in modi imprevedibili e misteriosi nella vita dei più poveri. Contempleremo quindi anche la storia di cinque uomini o donne che sono stati, o lo sono tuttora, accompagnati dal Centro di Ascolto Diocesano di Bologna. Dopo la testimonianza inizia o riprende il cammino durante il quale, seguendo il testo del libretto, verranno ricordati i nomi di altre persone, 10 per ogni mistero, per cui pregheremo. Le intercessioni saranno seguite dal ritornello … Ave Maria…., ripetuto tre volte.

Ave Maria, ave Ave Maria, ave. Donna dell'attesa e madre di speranza ora pro nobis Donna del sorriso e madre del silenzio, ora pro nobis Donna di frontiera e madre dell’ardore, ora pro nobis, Donna del riposo e madre del sentiero

Donna del deserto e madre del respiro ora pro nobis donna della sera e madre del ricordo ora pro nobis donna del presente e madre del ritorno ora pro nobis donna della terra e madre dell'amore ora pro nobis Ave Maria, ave Ave Maria, ave.

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MISTERI DELLA GLORIA

I° mistero contempliamo La Risurrezione di Gesù

"Passato il sabato, Maria di Magdala, Maria di Giacomo e Salome, di buon mattino, an-darono al sepolcro. Entrando videro un giovane... Egli disse loro: «Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. è risorto, non è qui»"(Mc 16,5-6).

TESTIMONIANZA Ahmed è un uomo di 61 anni, è un marito, è un padre, è un uomo. Ahmed era il capostipite, era il punto di riferimento per la moglie e i tre figli, si occupava di mantenere la famiglia, e tutti contavano su di lui. Ma nel 2012 Ahmed ha perso il lavoro. Tutto è cambiato, tutto è stato stravolto, devastato. Quell’Ahmed è morto. I suoi occhi sono spenti, tante rughe ricoprono il suo viso, la sua bocca non sorride e le sue spalle si sono rimpicciolite nonostante portino il peso di doversi occupare di una moglie malata di cuore che aspetta il trapianto, e di 3 figli adolescenti. “Ahmed non aver paura” Con grande fatica, e tante lacrime, Ahmed si è reinventato, si è adattato, si è ricollocato. Ogni giorno è una sfida. Affronta le esigenze dei suoi figli con amore e perseveranza, facendo di tutto pur di permettere loro di vivere una vita dignitosa. Accoglie ogni giorno le fragilità e i malesseri di una moglie malata, gestisce la casa e sopravvive. Il suo unico pensiero va alla sua famiglia, e di lui non si cura. Invoca il suo Dio ogni giorno affinché non li abbandoni mai. “Ahmed non aver paura” Avrebbe potuto scappare, lasciare tutto e tutti, sarebbe stato più facile, e invece no, Ahmed è rimasto, è rinato a vita nuova. “Ahmed non aver paura” Vedrà la luce un giorno, Ahmed continua a stare nella sua vita, nella sua delusione, nella sua stanchezza, nella sua vergogna, nell’amore, nella sua famiglia che è la sua vita. “Ahmed non aver paura”.

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MARIA SII MADRE DI SPERANZA PER…….. E PREGA PER NOI

(10 volte con 10 nomi)

Ave Maria, ave-Ave Maria ave (3 volte)

II° mistero contempliamo L'Ascensione di Gesù al cielo

"Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu assunto in cielo e sedette alla destra di Dio. Allora essi partirono e predicarono dap-pertutto, mentre il Signore operava insieme con loro e confermava la parola con i prodigi che l'accompagnavano" (Mc 15,19-20). TESTIMONIANZA Ciao a tutti, mi chiamo M. Rosaria e sono nata in un paese in provincia di Salerno. Eravamo mia mamma, una sorella più grande di me, io e una sorella più piccola. Mia mamma doveva lavorare, quindi mise in collegio prima mia sorella più grande e poi anche me. Ma io ero più gracile, ero piccola, avevo 5 anni allora, e mia sorella, che era gelosa, istigava le più grandi a farmi delle angherie e io ero terrorizzata tanto che mi ammalavo sempre e il medico disse che o mi riportavano a casa o sarei morta. E così tornai a casa e mia sorella non me lo ha mai perdonato, ci siamo riavvicinate solo pochi anni fa. Noi eravamo poveri, ma, crescendo, a me piaceva truccarmi, la mamma non voleva, ma io lo facevo di nascosto, e avere vestiti nuovi e ballare; non facevo nulla di male, non mi sono mai drogata, non bevo e non fumo, ma, siccome mi piacevano le minigonne e andare a ballare, la gente del paese mi considerava, solo per questo, una donnaccia, una da usare e basta e i ragazzi non si avvicinavano a me con intenzioni serie. Le loro chiacchiere mi hanno uccisa, ho sofferto tanto, mi sono sentita proprio come quella signora di cui abbiamo parlato al thè, lapidata con le parole… A 17 anni sono rimasta orfana e ho dovuto lasciare la scuola per occuparmi della mia sorellina più piccola. Poi… un giorno, in Caritas, parlando del Natale e della famiglia di Gesù, per cui non c’era un tetto, mi è venuto in mente che anch’io ero per strada quando è nato mio figlio, ed era proprio Dicembre, ero sola, non avevo marito, non avevo nessuno. Le mie sorelle mi avevano girato la faccia. Non avevo neanche da dargli da mangiare. Allora l’ho preso in braccio, l’ho baciato e gli ho detto “Dio t’assista, perdonami” e l’ho lasciato in ospedale. Ma

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l’ho fatto per lui, perché volevo che stesse bene e che avesse il futuro che non potevo avere io…quando il giudice ha saputo che avevo fatto così, mi ha fatto chiamare e mi ha detto “Signorina lei è una brava mamma, stia tranquilla, darò

suo figlio alla migliore famiglia della città”. E’ vero che a volte si incontrano degli angeli: sono quelle persone che ci aiutano, le manda proprio Dio per noi. Quel giudice buono è stato un angelo per me. Vedete questi numeri sul braccio? E’ la data di nascita di mio figlio, e questo è il suo nome, Luca. Questi tatuaggi sono l’unico modo che ho per sentirlo sempre con me. La mia vita è stata come un terreno pieno di spine e di sassi, come nella parabola del Seminatore, e io penso che il contadino dovrebbe togliere spine e sassi, ma in realtà ognuno di noi dovrebbe lavorare per primo la sua terra. La prima contadina di me sono io. Ad es. io non dico mai “Dio fammi questo” o “Dio dammi quello”, io dico “Signore illuminami” oppure “Signore aprimi la

strada che così poi ci cammino”. Nella mia vita – c’ho le prove – Dio esiste, perché quando l’ho invocato così, Lui ha fatto e mi ha anche detto “Visto? Ho

fatto come mi hai chiesto!” E poi è vero che vale sempre la pena di seminare, perché le cose cambiano, tutto può cambiare, quindi bisogna avere la forza di aspettare. A me è successo: a un certo punto della mia vita mi sono guardata indietro e ho detto: ma come sono stata fortunata non voler morire anni fa! Perché c’ho pensato sul serio di uccidermi, sapete? Ma guarda che fortuna ho avuto a non averlo fatto! Perché dopo tutto è cambiato e ora vivo serena… secondo me siamo contadini per tutti e tutti ci sono contadini. Quando sono scappata dal mio paese sono andata a Roma, vivevo per strada e spesso mi perdevo, anche con la testa. Poi, un giorno, ho deciso di venire a Bologna e quel giorno non mi sono persa. Anche a Bologna ho vissuto per strada, due anni, la notte dormivo in Stazione e tante volte sono stata importunata. Poi mi hanno consigliato di rivolgermi alla Caritas e lì ho incontrato la buon’anima di Maurizio, un altro angelo, che mi ha aiutata a entrare in dormitorio e ha anche telefonato al giudice per sapere come stava mio figlio. Poi sono entrata nel progetto “Chi è fuori è fuori?”, ho avuto la pensione di invalidità e la casa e un tirocinio continuativo tramite il CSM. E ho incontrato anche il mio Gesù nella persona di mio marito, che era egiziano. A lui ho raccontato tutto di me e mi ha voluto bene per quel che ero. Ora la nostra storia è finita, ma ci vogliamo ancora bene. Lui sì, mi ha saputo leggere l’anima, proprio come Gesù.

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Tutti abbiamo bisogno degli altri perché, io credo, che lo spunto parte da te: tu devi avere la forza di andare, ma poi devi sapere che qualcuno ti aspetta. Io ho toccato il fondo e poi mi sono rialzata. E sapete? Ho conservato una gran voglia di vivere! Proprio ieri ho sentito l’odore d’erba della primavera, come arrivava nel mio paese, al Sud…perché la vita è profumata!

MARIA SII MADRE DEL SENTIERO PER………….E PREGA PER NOI

(10 volte con 10 nomi)

Ave Maria, ave-Ave Maria ave (3 volte)

III° mistero contempliamo La discesa dello Spirito Santo su Maria

e gli Apostoli

"Venne all'improvviso dal cielo un rombo, come di vento che si abbatte ga-gliardo[...]. Apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro; ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue" (Atti 2,1-4). TESTIMONIANZA Fatima è una giovane mamma nata in Marocco, arrivata ancora bambina in Italia. Si sposa e ha due figli, ma ben presto l’azienda dove lavora il marito fallisce, lui perde il lavoro, perdono la casa… iniziano i problemi. “Allah è grande!” mi dice Fatima. Crescono le tensioni con il marito, va e viene dal Marocco. Crescono anche le tensioni in casa con i genitori, il fratello infastidito dalla sua presenza le mette le mani addosso, la buttano fuori casa con i 2 bambini. “Allah è grande!” mi ripete Fatima con gli occhi gonfi. “Basta, vado in Marocco da Rashid... Allah è grande, ci aiuterà” “Sono incinta! … lui mi picchiava … questa volta basta, ci siamo separati e sono tornata in Italia.” Tanta fatica, non ci sono più le forze per sopportare tutto. Ci asciughiamo le lacrime a vicenda e ci scopriamo a pregare Dio, insieme. Allah, Dio, non fa più differenza come lo chiamiamo. Il Signore ha scelto una grande mamma per affidarle Ilias. Deve ancora nascere e i medici ci dicono che ci sono dei problemi gravissimi…

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“Allah è grande! Dio ci vuole bene, ci darà la forza per andare avanti.” dice Fatima piangendo. Finalmente nasce Ilias. Rianimazione, intervento al cuore, niente è normale in lui. Lotta tra la vita e la morte… poi arriva la diagnosi: sindrome del cromosoma 22. Preghiamo insieme, ognuna con il suo libro e sperimentiamo che lo Spirito che riempie i nostri cuori e che ci dà la forza e la speranza ogni giorno è lo stesso. La strada è solo all’inizio. Ora Ilias ha 5 anni, ha 4 fratelli, il papà è tornato a vivere con loro dopo la sua nascita. Ilias è ipovedente, conosce il linguaggio dei segni e gioca a calcio con i suoi fratelli.

“Dio è grande!” dice ora Fatima, sorridendo e ringraziando il Signore!

MARIA SII MADRE DEL RESPIRO PER……. E PREGA PER NOI

(10 volte con 10 nomi)

Ave Maria, ave-Ave Maria ave (3 volte)

IV° mistero contempliamo L'Assunzione di Maria al Cielo

"Cristo è risorto dai morti, primizia di coloro che sono morti. Poiché se a causa di un uomo venne la morte, a causa di un uomo verrà anche la risurrezione dei morti; e come tutti muoiono in Adamo, cos? tutti riceveranno la vita in Cristo". (1 Cor 15,20-22).

TESTIMONIANZA Sono nato Gabriele, ma sono sempre stata Lela, fin da quando da piccola soffrivo dentro gli abiti da maschietto che mi prendeva mia mamma, e da adolescente spiavo mia sorella e pregavo Dio di darmi un corpo nuovo. Tutti a casa hanno sempre saputo e puntualmente hanno sempre taciuto e fatto finta di non sapere. Ho lavorato tanti anni come commesso in un negozio di scarpe e quando ho deciso che non volevo più travestirmi da commesso e da fratello e da figlio ma volevo essere la commessa, la sorella e la figlia…. non ho più avuto un lavoro, non ho più avuto una sorella,

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non ho più avuto una madre, non ho più avuto una casa, né più una residenza, né più una telefonata, né più un natale a tavola con la famiglia… non li odio, non li ho mai odiati, ho capito le loro motivazioni e ho accettato di vivere da solo la mia esistenza liberata, con la faccia coperta di fondotinta per vincere la ricrescita della barba, con le notti in strada perché non avevo un posto dove andare, con un amore nato in strada che ha creduto in me e chiedeva l’elemosina perché io potessi riuscire a pagarmi la psicoterapia, fondamentale per ottenere il nulla osta per l’intervento del cambio sesso e la sentenza del tribunale per il cambio nome. Ho sperato che saremmo arrivati all’altare, che il mio amore mi avrebbe sposato, che quando finalmente sarei stata una donna anche per la biologia e anche per la burocrazia, sarei stata una moglie per lui. E invece il mio amore mi ha lasciata quando finalmente il mio calvario era giunto al termine. La mia resurrezione è stata di nuovo da sola, senza il mio amore, ma non lo odio, non l’ho mai odiato, ho capito la sua paura, ho accettato il suo silenzio. Io adesso sono Lela, ho una carta di identità che non mi vergogno più a mostrare al mondo, ho una casa del Comune dove ho cominciato la mia vita finalmente, ho un lavoro in un negozio di mobili usati e faccio di nuovo la commessa, anzi no mi correggo faccio finalmente la commessa.

MARIA SII MADRE DEL RITORNO PER…………. E PREGA PER NOI

(10 volte con 10 nomi)

Ave Maria, ave-Ave Maria ave (3 volte)

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V° mistero contempliamo L'Incoronazione di Maria Regina del cielo e

della terra

"Nel cielo apparve poi un segno gran-dioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle. [...] Essa partorì un figlio maschio, destinato a governare tutte le nazioni" (Ap 12,1-5).

TESTIMONIANZA Sono Amal… Il mio nome significa speranza e nella mia cultura il nome ha un valore enorme perché rappresenta una missione e una modalità di affrontare la vita. Sono Speranza… e mai come in questo momento capisco il vero significato del mio nome, lo percepisco, lo metto in discussione in preda a tante incertezze su cosa succederà ora… Ora che sono una speranza dilaniata e stropicciata… Una speranza incastrata in un vortice da cui non sembra esserci uscita… Sono una speranza giovane, di soli 27 anni, ma mi sembra di averne vissuti già 100… Sono una speranza messa alla prova e che fa fatica a ritrovare la sua essenza… Una speranza a metà… Vedova… Una speranza che cerca di coltivare i frutti di un amore che ora non c'è più. Una speranza con il cuore e la testa ancora ricolmi di questo amore… Sono una speranza che tenta di sopravvivere alle domande incessanti sui motivi per cui il mio amore ha scelto di smettere di vivere in un modo violento, nel luogo della nostra intimità e dei nostri affetti... Una speranza che tenta di sopravvivere ai sensi di colpa per non essere riuscita a donare la speranza proprio al mio amore… Sono speranza e cerco di convincermi che purtroppo il mio amore aveva avuto una vita troppo dura e raggiungere i 32 anni è stata per lui una lotta affrontata con tutte le forze che gli erano rimaste dopo una serie di abbandoni. Sono speranza e tutti i giorni guardo i miei tre figli negli occhi e mi rigenero e ritrovo la mia potenza, che mi permette di combattere come una leonessa contro chi mi dice che da sola non ce la farò... che devo rientrare in Marocco perché qua la vita è difficile e non ho affetti. Sono una speranza esclusa anche dalla mia comunità perché ormai "troppo lontana dalle mie tradizioni"…

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Sono speranza e scelgo di continuare a mettere radici e crescere in questa Bologna dove sono nati i miei figli, e lo scelgo perché questo è il loro bene.. nonostante la mia solitudine, i giudizi e i tentativi di infangarmi e di spegnermi… Sono speranza e scelgo di non avere paura, perché “credo che Dio mi voglia bene e mi guarderà sempre”. Sono speranza e so che per me e la mia famiglia nel futuro ci sarà qualcosa di buono… Sono speranza e scelgo di continuare a credere… Scelgo ogni giorno di avere fede perché so che questo muro che sto scalando prima o poi si trasformerà in un mare tiepido e accogliente che mi cullerà… Sono Amal e ho deciso di raccogliere la missione che mi è stata affidata attraverso questo importante nome e questo ingarbugliato destino.

MARIA SII MADRE DELL’ AMORE PER…………. E PREGA PER NOI

(10 volte con 10 nomi)

Ave Maria, ave-Ave Maria ave (3 volte)

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CELEBRAZIONE EUCARISTICA

Canto d’ingresso: Ave Maria (Verbum Panis) pag. 2

Prima Lettura

Dal primo libro dei Re cap. 18, 20-39 In quei giorni, [il re] Acab convocò tutti gli Israeliti e radunò i profeti [di Baal] sul monte Carmelo. Elìa si accostò a tutto il popolo e disse: «Fino a quando salterete da una parte all'altra? Se il Signore è Dio, seguitelo! Se invece lo è Baal, seguite lui!». Il popolo non gli rispose nulla. Elìa disse ancora al popolo: «Io sono rimasto solo, come profeta del Signore, mentre i profeti di Baal sono quattrocentocinquanta. Ci vengano dati due giovenchi; essi se ne scelgano uno, lo squartino e lo pongano sulla legna senza appiccarvi il fuoco. Io preparerò l'altro giovenco e lo porrò sulla legna senza appiccarvi il fuoco. Invocherete il nome del vostro dio e io invocherò il nome del Signore. Il dio che risponderà col fuoco è Dio!». Tutto il popolo rispose: «La proposta è buona!». Elìa disse ai profeti di Baal: «Sceglietevi il giovenco e fate voi per primi, perché voi siete più numerosi. Invocate il nome del vostro dio, ma senza appiccare il fuoco». Quelli presero il giovenco che spettava loro, lo prepararono e invocarono il nome di Baal dal mattino fino a mezzogiorno, gridando: «Baal, rispondici!». Ma non vi fu voce, né chi rispondesse. Quelli continuavano a saltellare da una parte all'altra intorno all'altare che avevano eretto. Venuto mezzogiorno, Elìa cominciò a beffarsi di loro dicendo: «Gridate a gran voce, perché è un dio! È occupato, è in affari o è in viaggio; forse dorme, ma si sveglierà». Gridarono a gran voce e si fecero incisioni, secondo il loro costume, con spade e lance, fino a bagnarsi tutti di sangue. Passato il mezzogiorno, quelli ancora agirono da profeti fino al momento dell'offerta del sacrificio, ma non vi fu né voce né risposta né un segno d'attenzione. Elìa disse a tutto il popolo: «Avvicinatevi a me!». Tutto il popolo si avvicinò a lui e riparò l'altare del Signore che era stato demolito. Elìa prese dodici pietre, secondo il numero delle tribù dei figli di Giacobbe, al quale era stata rivolta questa parola del Signore: «Israele sarà il tuo nome». Con le pietre eresse un altare nel nome del Signore; scavò intorno all'altare un canaletto, della capacità di circa due sea di seme. Dispose la legna, squartò il giovenco e lo pose sulla

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legna. Quindi disse: «Riempite quattro anfore d'acqua e versatele sull'olocausto e sulla legna!». Ed essi lo fecero. Egli disse: «Fatelo di nuovo!». Ed essi ripeterono il gesto. Disse ancora: «Fatelo per la terza volta!». Lo fecero per la terza volta. L'acqua scorreva intorno all'altare; anche il canaletto si riempì d'acqua. Al momento dell'offerta del sacrificio si avvicinò il profeta Elìa e disse: «Signore, Dio di Abramo, di Isacco e d'Israele, oggi si sappia che tu sei Dio in Israele e che io sono tuo servo e che ho fatto tutte queste cose sulla tua parola. Rispondimi, Signore, rispondimi, e questo popolo sappia che tu, o Signore, sei Dio e che converti il loro cuore!». Cadde il fuoco del Signore e consumò l'olocausto, la legna, le pietre e la cenere, prosciugando l'acqua del canaletto. A tal vista, tutto il popolo cadde con la faccia a terra e disse: «Il Signore è Dio! Il Signore è Dio!».

C: Parola di Dio

A: Rendiamo grazie a Dio

Salmo Responsoriale Salmo 15

RIT: Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.

Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio. Ho detto al Signore: «Il mio Signore sei tu, solo in te è il mio bene». Moltiplicano le loro pene quelli che corrono dietro a un dio straniero. Io non spanderò le loro libagioni di sangue, né pronuncerò con le mie labbra i loro nomi. Il Signore è mia parte di eredità e mio calice: nelle tue mani è la mia vita. Io pongo sempre davanti a me il Signore, sta alla mia destra, non potrò vacillare. Mi indicherai il sentiero della vita, gioia piena alla tua presenza, dolcezza senza fine alla tua destra.

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Canto al Vangelo

Alleluia, Alleluia. Insegnami, mio Dio, i tuoi sentieri, guidami nella tua fedeltà e istruiscimi. Alleluia

Vangelo

Dal Vangelo secondo Matteo cap. 5, 17-19

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli». C: Parola del Signore

A: Lode a Te o Cristo

Canto di Offertorio: Ecco quel che abbiamo

Rit. Ecco quel che abbiamo, nulla ci appartiene ormai, ecco i frutti della terra che Tu moltiplicherai. Ecco queste mani, puoi usarle se lo vuoi, per dividere nel mondo il pane che tu hai dato a noi.

Solo una goccia ha messo fra le mani mie,

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solo una goccia che tu ora chiedi a me… Una goccia che in mano a Te una pioggia diventerà, e la terra feconderà. Rit.

Le nostre gocce: pioggia fra le mani Tue, saranno linfa di una nuova civiltà… E la terra preparerà la festa del pane che ogni uomo condividerà. Rit.

Sulle strade il vento da lontano porterà il profumo del frumento che tutti avvolgerá. E sarà l'amore che il raccolto spartirà, e il miracolo del pane in terra si ripeterà. (2 volte) Canto di Comunione: Vieni e seguimi

Lascia che il mondo vada per la sua strada, lascia che l'uomo ritorni alla sua casa; lascia che la gente accumuli la sua fortuna: ma tu vieni e seguimi, tu, vieni e seguimi. Lascia che la barca in mare spieghi la vela, lascia che trovi affetto chi segue il cuore; lascia che dall'albero cadano i frutti maturi: ma tu vieni e seguimi, tu, vieni e seguimi. E sarai luce per gli uomini e sarai sale della terra; e nel mondo deserto aprirai una strada nuova (2 v). E per questa strada va', va', e non voltarti indietro, va' e non voltarti indietro.

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Canto finale: Salve Regina

Salve Regina, Madre di misericordia

vita dolcezza speranza nostra salve Salve Regina. (bis) A te ricorriamo esuli figli di Eva a te sospiriamo piangenti in questa valle di lacrime. Avvocata nostra volgi a noi gli occhi tuoi mostraci dopo questo esilio il frutto del tuo seno Gesù Salve Regina, Madre di Misericordia o Clemente, o Pia, o dolce Vergine Maria. Salve Regina. Salve Regina. Salve. Salve.

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