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Elisa Zara 3°C Soleminis

Elisa Zara Soleminis...Soleminis. Non si può dimenticare ciò che è stato. Non si può dimenticare, non si può cancellare. I volti, i visi, le espressioni rimangono, rimarranno

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  • Elisa Zara3°C

    Soleminis

  • Non si può dimenticare ciò che è stato. Non si può dimenticare, non si può cancellare.

    I volti, i visi, le espressioni rimangono, rimarranno. I cuori e le anime in quei volti.

    Non si può dimenticare. Ma ricordare, quello sì. Raccontare l'irraccontabile.

    Ed è mio, tuo, nostro compito. Nostro dovere. Ricordare la più tragica pagina di

    storia dell'umanità intera.

  • GEOGRAFIA: Israele

    GEOGRAFIA: IsraeleITALIANO:

    L’amico ritrovatoITALIANO: L’amico ritrovato STORIA:

    Lo sterminio degli Ebrei

    STORIA: Lo sterminio degli Ebrei

    SCIENZE: Gli esperimenti sugli Ebrei

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    INGLESE: The Holocaust

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    TECNICA: La microirrigazione

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    FRANCESE: Le journaul d’Anne Frank

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    MUSICA: Francesco Guccini

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    ARTISTICA: L’espressionismo tedesco

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    ed. FISICA: Gal Fridman

    ed. FISICA: Gal Fridman

  • AUTORE: Fred Uhlman

    EDITORE: Feltrinelli

    PROTAGONISTI: Hans, Konradin

    AMBIENTE: Stoccarda

    TEMPO: 1932

    Le Monde di Parigi: “Uno dei testi più densi e più puri sugli anni del nazismo”.

    The Financial Times di Londra: “ Un libro che assilla la memoria…Una gemma!”

  • È la storia della grande amicizia che unisce due adolescenti nella Germania del 1932, quando intolleranza e culto della razza ariana si stanno ormai diffondendo.Hans, figlio di un medico ebreo, ama la lettura, il teatro e vuole diventare poeta. Si sente diverso dai compagni di scuola che hanno altre ambizioni e con i quali non ha nulla da condividere. Ma l’arrivo in classe di Konradin, conte di Hoenfels, la cui eleganza e raffinatezza non derivano dal titolo nobiliare, suscita l’entusiasmo di Hans. La vita di entrambi cambia: nasce un’amicizia pura e disinteressata, forte e sincera, ma che viene spezzata l’anno successivo dall’esilio forzato di Hans.

  • Devo ammettere che l’idea di leggere questo libro non mi entusiasmava, invece mi ha davvero appassionato. Mi ha permesso di comprendere la vita durante il nazismo e di vedere la storia anche attraverso i sentimenti. La spiegazione del titolo si trova nell’ultimo capoverso, quando gli viene recapitata una lettera della sua vecchia scuola dove trova l’elenco dei suoi vecchi compagni, e alla lettera H lesse: “Von Hohenfels Konradin, implicato nel complotto per uccidere Hitler- giustiziato”. Così Hans ritrovò l’amico che aveva lasciato tanto tempo prima. Questo è un libro stupendo, piccolo nella dimensione, ma dalla grandezza di contenuti indiscutibile. Racchiude il vero senso di uno dei valori più importanti della vita: l’amicizia.

  • Con l’avvento del regime della svastica, nel gennaio 1933, si afferma la politica razziale nazista, volta ad affermare il dominio della pura razza ariana a scapito dell’indegno popolo ebraico, costretto a portare, come marchio d’infamia, una stella gialla sul petto.Gli ebrei furono interdetti dagli uffici, dalle libere professioni, dalle scuole ariane, dalle banche; espulsi ed allontanati dalle loro abitazioni, furono rinchiusi in appositi quartieri recintati, i famigerati "ghetti", ove vivevano, praticamente, da reclusi, come appestati, ridotti all’emarginazione, privati di tutti i loro averi( confiscati dall’apparato nazista) e sfruttati come manodopera, dietro salari irrisori, nelle industrie del Reich.Ma se, in questa fase iniziale, il nazismo operò "solamente" una politica di discriminazione verso i cittadini di sangue non ariano, una tragica impennata, verso una vera e propria, sistematica, azione di sterminio, si venne a determinare nel novembre 1938, nella cosiddetta "notte dei cristalli", quando, per vendicare l’uccisione, a Parigi, di un diplomatico tedesco, ad opera di un giovane ebreo, le SS e le SA scatenarono l’inferno: nella notte tra l’8 e il 9 novembre, in una sola notte, furono incendiate le sinagoghe, distrutti i negozi ebrei, arrestate e massacrate, in una drammatica spirale di violenza, centinaia di persone; era ormai ben chiaro che Hitler intendesse andare fino in fondo, verso una politica, non solo di persecuzione, come avvenuto nei primi anni, ma, dopo aver pensato e scartato una deportazione di massa in Madagascar, di vero e proprio annientamento, in una "soluzione finale" del problema ebraico, la cui organizzazione venne affidata al comandante della polizia di sicurezza Heydrich.

  • Il 20 gennaio 1942, a Wannsee, presso Berlino, in una riunione dei vertici del reich, la "soluzione finale" trovò tragica e concreta pianificazione ed approvazione, aprendo le porte al più grande orrore che la storia ricordi: la morte di 6 milioni di persone nei campi di concentramento nazisti.

    Centinaia di migliaia di persone vennero deportate verso i lager, in un viaggio senza ritorno; ammassate come bestie nei cosiddetti treni della morte, costrette a viaggiare in condizioni disumane, al loro arrivo venivano selezionate dai responsabili del campo; i vecchi, le donne e i bambini erano avviati direttamente alle camere a gas e sterminati con il devastante topicida Zyklon B, gli abili al lavoro, dopo essere stati rasati, costretti ad indossare un camice a righe, tatuati con un numero di matricola, che soppiantò il loro nome, ridotti a vere e proprie larve umane; costretti a lavorare non meno di 12 ore al giorno, obbligati, la sera e la mattina, a rimanere immobili per ore, pena pesanti punizioni corporali, durante gli interminabili appelli, si ritrovarono, ben presto, distrutti nel fisico e nel morale, a morire di stenti, al termine di un percorso fatto di malattie, fame e sevizie ad opera dei feroci e sadici reparti SS incaricati di far rispettare e mantenere, la dura legge dei lager.Molti detenuti venivano poi utilizzati come cavie umane dai medici nazisti e sottoposti ad esperimenti agghiaccianti; infine i corpi dei cadaveri finivano nei forni crematori e bruciati a migliaia al giorno, determinando la fuoriuscita, dalle ciminiere dei campi, di orripilanti, oscure, lingue di fuoco, che offuscavano il cielo sovrastante, con la loro grigia cenere.

  • Solo la sconfitta nazista pose fine all’incubo, ad un genocidio, organizzato, freddamente a tavolino, da un’oscura ideologia simbolo di morte e distruzione, che sterminò, senza alcuna pietà ben 6 milioni di persone in nome della svastica e del suo spietato fuhrer, che già nel 1923, durante la composizione del "Mein Kampf" scrisse: " Unwertes leben zu vernichten, bedeuted kein schuldigwerden", " Das schwache muss weggeraeumt werden", "annientare una vita senza valore non comporta alcuna colpa, il debole deve essere distrutto".

  • I bambini gemelli che arrivavano ad Auschwitz da tutta Europa venivano selezionati da Mengele in persona appena scesi dai treni. Mengele si aggirava lungo le fila dei prigionieri gridando "Zwillinge heraus!" ("Fuori i gemelli").

  • A differenza di tutti gli altri prigionieri ai gemelli era consentito di mantenere i capelli lunghi per diversi giorni dopo l'esame. Dopo essere stati selezionati sulla banchina dei treni erano sottoposti ad una doccia per poi essere condotti nell'ambulatorio medico. Per tre settimane venivano sottoposti a duri esami e successivamente i due gemelli venivano uccisi simultaneamente con un'iniezione al cuore; i cadaveri venivano dissezionati e gli organi interni inviati al professor Verschuer all'Istituto di ricerca biologico-razziale di Berlino.

  • Questa orribile trafila rappresentava la norma ma Mengele stava conducendo sui gemelli studi suoi in relazione a progetti condotti da Verschuer e dai suoi collaboratori.

    Uno di questi riguardava le anomalie dell'apparato visivo. A Berlino se ne occupava la dottoressa Karin Magnussen. Mengele si interessava particolarmente alla eterocromia, uno scoloramento dell'iride dell'occhio causato da atrofia del pigmento. Questa patologia presenta e comporta una colorazione dell'iride chiara, blu acqua ad un solo occhio. Mengele si interessava ai casi di eterocromia soprattutto nei gemelli.

    Il suo obiettivo era trovare il modo di influire sul colore degli occhi trasformandoli da scuri ad azzurri. Per far questo iniettava nell'iride metilene blu. Il risultato erano atroci sofferenze, cecità e nessun cambiamento.

    È interessante notare che questi esperimenti non avevano alcuna base scientifica.

    Dopo l'eliminazione dei gemelli i loro occhi venivano espiantati e inviati a Berlino alla dottoressa Magnussen.

  • A Berlino Verschuer ed il suo assistente, il biochimico Gunther Hillmann, si interessavano allo studio delle proteine del sangue e inseguivano il sogno di riuscire a trovare una differenza sostanziale tra il sangue degli ebrei e quello degli ariani. Per questo Mengele si impegnava nell'operare prelievi di sangue da inviare a Berlino. Spesso il prelievo di sangue era totale e terminava soltanto con la morte del bambino.

  • Superficie: 21 060 kmqPopolazione: 7 100 000 ab.Densità: 324 ab\kmq PIL procapite: 30 464 $ (44°)ISU: 0,932 (23°)Governo: democrazia parlamentareCapitale: GerusalemmeLingua ufficiale: ebraico, arabo

  • Israele si trova nell'Asia sud-occidentale, sulla costa orientale del Mar Mediterraneo. Ha una superficie di 21.060 km². Israele confina a nord con il Libano, a nord-est con la Siria, a est con la Giordania, a sud-ovest con l'Egitto e a ovest con il Mar Mediterraneo. La punta più meridionale di Israele raggiunge il Golfo di Aqaba, un'insenatura del Mar Rosso. Ha un clima subtropicale.

  • Israele è l’unico Stato non islamico del Medio Oriente, ha un territorio dai confini contorti, formato da:

    • Una striscia costiera pianeggiante;

    • Un altopiano interno arido;

    • La valle alla destra del Giordano con il Lago di Tiberiade e la riva occidentale del Mar Morto;

    • Un deserto a sud, il Negev.

  • Il fiume principale di Israele è il Giordano, che nasce dal Monte Hermon, sul confine libano-siriano, raggiunge il Lago di Tiberiade, a 209 m circa sotto il livello del mare, e sfocia nel Mar Morto, a 397 m circa sotto il livello del mare.

  • Nonostante le scarse risorse idriche, grazie all'uso di tecnologie moderne ("microirrigazione") riescono a coltivare arance, pompelmi, meloni, pomodori e altri ortaggi, fiori e frutta.

  • Israele è considerato uno dei Paesi più avanzati del Medio Oriente per quanto riguarda il progresso economico ed industriale. Malgrado la limitatezza delle risorse naturali, lo sviluppo dei settori industriale ed agricolo, protrattosi per decenni, ha reso Israele ampiamente autosufficiente per la produzione alimentare, eccetto per le granaglie e per le carni. Israele è un grande importatore di idrocarburi, materie prime, equipaggiamenti militari. Per l'export, si distingue per frutta, verdura, farmaceutici, software, chimici, tecnologia militare, diamanti. È un leader mondiale per la conservazione dell'acqua e per l'energia geotermica. Fin dagli anni '70, Israele riceve aiuto economico dagli Stati Uniti d'America, in particolare per sostenere l'aspetto del debito pubblico. Si prevede che tali sovvenzionamenti cessino nel 2008.

    è molto sviluppato il turismo religioso, grazie all'importanza di siti archeologici esistenti.

  • La questione palestinese che indica l’irrisolta controversia che si aprì in Palestina all’indomani della seconda guerra mondiale, con la mancata costituzione dello stato palestinese e la successiva occupazione da parte dello stato d’Israele (proclamato nel 1948) dei territori a esso destinati secondo il piano delle Nazioni Unite del 1947.

    Per molti anni celata nelle pieghe del più generale conflitto arabo-israeliano (e in quelle delle complesse relazioni tra paesi arabi), la “questione palestinese” diventò un problema politico di livello internazionale (e il principale focolaio di tensioni nel Medio Oriente) negli anni Sessanta, quando tra i palestinesi dei cosiddetti “territori occupati” e quelli della diaspora si affermò l’Organizzazione per la liberazione della Palestina (OLP), un movimento nazionalista che, rivendicando il diritto a istituire un proprio stato in Palestina, diede avvio alla lotta armata contro Israele.

  • Uno degli obiettivi più attuali nella tecnica irrigua consiste nel mantenere un contenuto di umidità nel terreno tale da favorire l'assorbimento dell'acqua in modo continuativo da parte delle radici. L'apparato radicale non deve così sopportare situazioni di scarsità alternate a eccessi idrici.A questo fine si ispira la microirrigazione, detta anche a goccia o a infiltrazione localizzata in pressione: si tratta di un sistema per far sì che l'acqua, somministrata a piccoli volumi, bagni a intervalli di tempo ravvicinati soltanto la porzione di terreno vicino alle radici.L'irrigazione a goccia è localizzata vicino alle piante.

  • Il risparmio del sistema a goccia è evidente: a piccoli volumi corrispondono modeste portate e pressioni d'esercizio ridotte, il che significa poca acqua e poca energia.

    Con questo sistema il fabbisogno idrico della coltura, ovvero il volume stagionale d'acqua richiesto per potersi sviluppare nelle migliori condizioni, resta pienamente soddisfatto, ma senza sprechi.

    La microirrigazione viene normalmente adottata per frutteti e vigneti e colture ortive. Permette di sfruttare anche acque salmastre, che, se a contatto diretto con le foglie delle piante, procurerebbero bruciature.

    Grazie ai volumi d'acqua richiesti piuttosto contenuti, questo sistema consente di sfruttare anche semplici pozzi. Permette inoltre d'irrigare in presenza di vento, caratteristica di non trascurabile importanza in particolari condizioni climatiche.

  • Le tubazioni di piccolo calibro e gli erogatori utilizzati con questo sistema possono facilmente intasarsi e richiedono perciò apparati di filtraggio.

    In base al tipo di terreno, se più argilloso o più sabbioso, occorre studiare per la singola situazione la posizione ed il numero più adatto di erogatori.

    Anche la qualità dell'acqua può essere limitante per l'adozione di questo sistema, specie se contiene delle particelle solide sospese che oltrepassano i filtri o sostanze disciolte corrosive nei confronti delle varie parti dell'impianto.

    Il metodo microirriguo esclude inoltre la possibilità di distribuire antiparassitari sulla parte aerea delle colture o di ricorrere all'irrigazione antigelo o climatizzante.

  • Francesco Guccini (Modena, 14 giugno 1940) è un artista italiano, fra i più importanti e noti cantautori. Il suo debutto ufficiale risale al 1967 con l'LP Folk beat n. 1 (ma già nel 1960 aveva scritto L'antisociale); in una carriera ultraquarantennale ha pubblicato oltre venti album di canzoni. È anche scrittore e sporadicamente attore, autore di colonne sonore e di fumetti. Si occupa inoltre di lessicologia, lessicografia, glottologia, etimologia, dialettologia, traduzione, teatro ed è autore di canzoni per altri interpreti.Guccini viene ritenuto, insieme a Fabrizio De André, uno degli esponenti di spicco della scuola dei cantautori italiani in quanto racchiude in sé stesso le principali peculiarità presenti in questo movimento. I testi dei suoi brani vengono spesso assimilati a componimenti poetici, denotando una familiarità con l'uso del verso tale da costituire materia di insegnamento nelle scuole come esempio di poeta contemporaneo. Oltre all'apprezzamento della critica, Guccini riscontra un vasto seguito popolare, venendo considerato da alcuni il cantautore "simbolo", a cavallo di tre generazioni.Fino alla metà degli anni ottanta ha insegnato lingua italiana al Dickinson College, scuola off-campus, a Bologna, dell'Università della Pennsylvania. Ha anche lavorato come docente presso la sede bolognese della Johns Hopkins University (Washington, DC, USA).Guccini suona la chitarra acustica, e la maggior parte delle musiche da lui composte ha come base questo strumento.

  • Son morto che ero bambinoson morto con altri centopassato per il caminoed ora sono nel vento.Ad Auschwitz c'era la nevee il fumo saliva lentonel freddo giorno d'invernoe adesso sono nel vento.Ad Auschwitz tante personema un solo grande silenzioè strano non ho imparatoa sorridere qui nel vento.Io chiedo come può un uomouccidere un suo fratelloeppure siamo a milioniin polvere qui nel vento.Ma ancora tuona il cannoneancora non è contentadi sangue la belva umanae ancora ci porta il vento.Io chiedo quando saràche l'uomo potrà impararea vivere senza ammazzaree il vento mai si poserà.Ancora tuona il cannoneancora non è contentosaremo sempre a milioniin polvere qui nel vento.

  • Gli artisti dell’espressionismo tedesco vogliono esprimere i sentimenti che possono nascere dall’inquietudine e dall’angoscia di ciascuno, dal trasporto religioso e dalla protesta contro una società ingiusta.La pittura espressionista è più passionale e febbrile di quella fauve. Non soltanto altera la forme e forza il colore, ma si serve anche del gesto, rapido e concitato per esprimere con maggiore intensità le emozioni e la partecipazione dell’artista.

  • Ispiratore del gruppo tedesco fu Edvard Munch (1863-1944) un pittore norvegese che aveva maturato la sua esperienza artistica a Parigi. Il pittore cercò di esprimere in forma spesso simbolica l'angoscia esistenziale nei riguardi della vita. L'opera più nota di Munch è Il Grido, in cui è abbandonato ogni richiamo alla pittura tradizionale: niente disegno, niente chiaroscuro, nessuna ricerca descrittiva, ma solo la rappresentazione di un sentimento di angoscia. Il personaggio ha il corpo semplificato in modo innaturale, le mani senate contro la testa, il volto scheletrico e la bocca spalancata. Il colore è violento, dato per mezzo di segni e linee articolate e ondeggianti. L'opera costituisce quasi il simbolo della solitudine dell'uomo e delle angosce più profonde dell'artista.

  • The Holocaust is the term generally used to describe the killing of approximately 6 million European Jews during World War II. Jews from all over Europe were takaen to concentration camps where they were forced to work as slaves or killed in gas chambers. Auschwitz was one of the worst camps where 3 to 4 million people were murdered from 19 to 1945. The word Shoah meaning “calamity” in Hebrew, is the standard Hebrew term for the Holocaust. 27th January was chosen as the “International Day of Commemoration in Memory of the victims of the Holocaust” because it represents the day Auschwitz was liberated in 1945.

  • L'histoire commence le 12 Juin 1942, le jour de l'anniversaire d'Anne, à laquelle un journal est donnè comme cadeau. Anne est una fille de 13 ans, d'origine juive. C'est une famille aissè: son père est banquier. Cette famille est obligèe à se transfèrer à Amsterdam, pour èviter les persècution allemandes (nazies). Anne et sa famille s'installent dans une maison secrète, avec la famille Van Daan et le Docteur Dussel. Ce n'est pas une vie très heureuse, parce qu'ils doivent vivre dans des locaux humides, petits et très froids. C'est une expèrience très dure, surtout pour: Anne, sa soeur Margot et Peter, le fils des Van Daan. Pendant les deux annèes de sègrègation, anne ècrit un journal personnel, où elle raconte ses joies, ses douleurs, ses espèrances.

  • Gal Fridman (Hadera, Israele, 16 settembre 1975) è stato il primo campione olimpico israeliano nella storia delle Olimpiadi estive. Lo è diventato vincendo la medaglia d'oro nella classe Mistral (windsurf) alle Olimpiadi di Atene 2004.Fridman aveva già ottenuto una medaglia olimpica (un bronzo) ad Atlanta 1996 nella stessa specialità, e quell’anno fu premiato in patria con il riconoscimento di Sportivo dell'anno. Nel 1998 fu inserito nella Hall of Fame degli sportivi ebrei.Dopo aver fallito la qualificazione per Sydney 2000, Fridman abbandonò le gare di windsurf per due anni e si dedicò ad altri sport. Al rientro nel 2002 vinse il campionato del mondo.L'atleta ha dedicato la vittoria olimpica di Atene alla memoria dei connazionali uccisi nel massacro di Monaco, alle Olimpiadi del 1972.Fridman è stato avviato al windsurf dal padre, grande appassionato del mare e dell'acqua, al punto da chiamare i figli Gal (che significa onda), Maayan (fonte) e Yuval (torrente).La storica medaglia gli è però stata rubata il 7 giugno 2005, da ladri che hanno messo a segno un furto nella casa dei suoi genitori, dove il trofeo era conservato.

  • SE QUESTO È UN UOMOVoi che vivete sicuriNelle vostre tiepide case,Voi che trovate tornando a sera Il cibo caldo e visi amici:Considerate se questo è un uomo Che lavora nel fangoChe non conosce pace Che lotta per mezzo paneChe muore per un sì o per un no .Considerate se questa è una donna, Senza capelli e senza nomeSenza più forza di ricordareVuoti gli occhi e freddo il gremboCome una rana d’inverno.Meditate che questo è stato:Vi comando questa parole.Scolpitele nel vostro cuore Stando in casa, andando per via,Coricandovi alzandovi,Ripetetele ai vostri figli.

    Primo Levi

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