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N. 2/2014 Trimestrale anno I Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale D.L.353/03 70% Roma Aut C/RM/10/2014 - ISSN 2284-4333 roma RIVISTA DELL’ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI ROMA In questo numero IL NUOVO PIANO DEL TRAFFICO URBANO: UN’OPPORTUNITÀ DA NON PERDERE daLLe COMMISSIONI: 8 aRTICOLI dI aRea 17 aRTICOLI SPeCIaLISTICI Le COMPeTeNZe PROFeSSIONaLI SUGLI edIFICI VINCOLaTI L’IMPORTaNZa deL bReVeTTO

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3 romaRIVISTADELL’ORDINE DEGLI INGEGNERIDELLA PROVINCIA DI ROMA

In questo numero

IL NUOVO PIANO DEL TRAFFICOURBANO: UN’OPPORTUNITÀ DA NON PERDEREdalle Commissioni:

• 8 artiColi di area• 17 artiColi speCialistiCi

• le Competenze professionali sugli edifiCi vinColati

• l’importanza del brevetto

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roma

In copertina:Maxxi, Museo nazionale delle arti del XXI secoloarchitetto Zaha Hadid

Foto di:Copyright © Moreno Maggi

RIVISTADELL’ORDINE DEGLI INGEGNERIDELLA PROVINCIA DI ROMA

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glI edItorIalI• L’editoriale del Direttore: Il valore delle scelte . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3

di Francesco Marinuzzi• L’angolo del Presidente: l’importanza dell’integrazione tra Ingegneria Civile e Informatica . . . . . . . . . . . . . . . . . 4

di Carla Cappiello• L’angolo del Consigliere: Ingegneria Industriale, l’ingegneria per “antonomasia” a servizio della storia . . . . . . . . 5

di Filippo Cascone

INgegNerIa CIVIle ed aMBIeNtale• Studio delle recenti piogge intense sull’area romana: impatto ed effetti. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6

di E. Romano, A. Zarlenga, M. Rianna, S. Sebastianelli, F.Lombardo

• Scavo di una galleria in formazioni strutturalmente complesse . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10di S. Ruggieri, M.E. D’Effremo

• Il contenzioso tributario catastale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14di E. Ciampi, D. Tufillaro, V. Calderisi

INgegNerIa INdUStrIale• la riqualificazione energetica della centrale termica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18

di G. Motta

INgegNerIa dell’INForMaZIoNe• Il Byod in azienda: opportunità e minacce alla sicurezza dei dati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 22

di F. Vellucci, M. Volpe

• SaPr: Sistemi aeromobili a Pilotaggio remoto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26di S. Coltellacci, E. Bianco, M. Nava

INgegNerIa INterSettorIale• europass, passaporto delle competenze - Supplemento al Certificato europass e Supplemento al diploma . . 30

di L. Rinaldi, M. Della Rocca

• Il secolo del vapore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 36di M. Corsini

glI artIColI oNlINe dalle CoMMISSIoNI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 40

I FoCUS• Il nuovo piano del traffico urbano: un’opportunità da non perdere . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 44

di F. Benvenuti, A. Fuschiotto, S. Giovenali, V. Petrini

• le competenze professionali sugli edifici vincolati. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 54di G. Carluccio

• l’importanza del brevetto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 58di G. Mancurti, G. Priori

aree del SIto weB dell’ordINe . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 64

SOMMARIO n. 2/2014

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n. 2/2014 trimestrale anno i

Direttore responsabileStefano giovenali

Direttore editorialeFrancesco Marinuzzi

Comitato di redazioneSezione ACarla Cappiello Manuel CasalboniFilippo Cascone lucia Coticonialessandro Caffarelli giuseppe CarluccioCarlo Fascinelli Francesco Fulvigioacchino giomi Maurizio lucchinilorenzo Quaresima tullio russo

Sezione Bgiorgio Mancurti

Amministrazione e redazioneVia Vittorio emanuele orlando, 83 - 00185 romatel. 06 4879311 - Fax 06 487931223

Progetto grafico e impaginazioneroberto Santecchia

Assistenza editorialeerika terrasi, Francesca tolozzi

Coordinamento editorialelegislazione tecnica s.r.l.Via dell’architettura, 16 - 00144 roma tel. 06.5921743 - Fax [email protected]

Stampalitograf todi s.r.l. - Zona industriale via Umbria 148, 06059 todi (Pg)

Iscritto al Registro della Stampa del Tribunale di Romail 22/11/2013, n. 262/2013

ordine degli Ingegneri della Provincia di romaVia Vittorio emanuele orlando, 83 - 00185 [email protected]

Finito di stampare: settembre 2014

La Direzione rende noto che i contenuti, i pareri e le opinioni espresse negli articoli pubblicatirappresentano l'esclusivo pensiero degli autori, senza per questo aderire ad esse. La Direzione declina ogni qualsiasi responsabilità derivante dalle affermazioni o dai contenutiforniti dagli autori, presenti nei suddetti articoli.

romaRIVISTA DELL’ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI ROMA

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Care colleghe, cari colleghi,

l’uscita del primo numero ha incontrato il favore e l’apprezzamento di tanti soggetti, iscritti e noniscritti, di realtà private e di realtà pubbliche. la veste grafica, le scelte editoriali, ma soprattuttola qualità dei contenuti frutto della filiera delle commissioni ha permesso di fissare un alto standarddi qualità e di riferimento per i numeri successivi che ora siamo chiamati a confermare.

tutto questo non era scontato. Ha richiesto dedizione, impegno ma soprattutto determinazione,coraggio nelle scelte e chiarezza sugli obiettivi finali.

sono stati ricevuti tanti complimenti che ricambio e condivido con tutti voi perché la rivista è unelemento di orgoglio e di qualificazione di tutto il nostro ordine e delle nostre competenze. sonopervenuti apprezzamenti da realtà esterne anche molto qualificate con proposte concrete per col-laborare, sponsorizzare e/o fare sinergia con il progetto editoriale.

alcuni nostri colleghi sono diventati “autori” scoprendo, grazie a questo progetto, il piacere e ivantaggi della condivisione delle proprie esperienze professionali più qualificanti e significative. moltici hanno chiesto di iscrivere la rivista al catalogo nazionale per poterne citare esternamente gliarticoli. abbiamo subito provveduto e l’issn è 2284-4333.

la qualità dei contributi sta aumentando tant'è che alcuni per la loro corposità non hanno potutotrovare spazio né qui sulla rivista né nel Quaderno che hanno dei comprensibili limiti fisici dispazio. se tali contributi continueranno sarà valutata la possibilità di aprire delle collane editorialidedicate a specifici settori dell’ingegneria e soprattutto ai migliori autori emersi con questo progettoeditoriale.

molti aspetti, comunque, saranno migliorati e perfezionati nel tempo con particolare riguardo allacomunicazione interna nel processo di revisione che ha una indubbia complessità per la numerositàdelle commissioni e dei controlli necessari, da quelli lessicali, sintattici, grammaticali e semantici aquelli relativi ai contenuti ingegneristici e al loro valore aggiunto.

ringraziamo tutti, lo staff editoriale, i membri delle commissioni, gli autori, i revisori per il loroprezioso lavoro senza il quale tutto questo non sarebbe possibile.

francesco marinuzziDirettore editoriale

3ordine degli ingegneridella provinCia di roma

L’EDITORIALE DELDIRETTORE

IL VALORE DELLE SCELTE

IngegnereFrancesco MarinuzziDirettore editoriale

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Il secondo numero della rivista è incentrato sull’importanza dell’integrazione tra ingegneria civilee informatica per la realizzazione di città smart, intelligenti. l’ingegneria è atta a soddisfare ibisogni necessari per lo sviluppo del genere umano e della società. Ha un forte impatto socialee una valenza di pubblico interesse.

potremmo definire la nostra categoria come una riserva preziosa di competenze e progettualità.per poter affrontare le tematiche di digitalizzazione delle aree urbane e di roma nello specifico,sono, infatti, necessarie competenze multidisciplinari, che solo un approccio sistemistico ed inge-gneristico, che copra a 360 gradi gli aspetti tradizionali e quelli innovativi, può fornire.

si è stimato che più della metà della popolazione mondiale, dato destinato sicuramente ad aumentarenel corso del tempo, vive nelle metropoli. Ciò significa che circa quattro quinti dell’energia vieneconsumata nelle città dove vi sono i luoghi di produzione. pertanto, l’affrontare i problemi dell’ur-banizzazione per uno sviluppo sostenibile è un nodo cruciale. smart city è il dotare la città di unlivello “intelligente e spesso digitale”, che si sovrappone in modo quasi invisibile a quello fisico tra-dizionale, per dargli una maggiore efficienza, strutturazione e a volte anche senso.

le città intelligenti si dovrebbero espandere secondo tre direttrici: pianificazione e gestione, infra-strutture, centralità dell’utente. si otterrebbe, così, un ecosistema accogliente per cittadini, imprese,turisti e investitori.

Collaborazione, interconnessione, coordinamento e gestione sono le parole chiave. infatti, ridurreil traffico significa velocizzare il trasporto pubblico ed incentivarne l’utilizzo; disporre di efficientiservizi sociali vuol dire prevenzione; contrastare la criminalità rappresenta lo sviluppo di nuove areedella città; gestire efficacemente acqua ed energia porta a una riduzione della spesa e a qualitàdella vita; gestire le informazioni crea efficaci processi decisionali.

se la comunità locale richiede più servizi non è più possibile rispondere con azioni sporadiche,ma con una visione integrata dei processi. e noi ingegneri siamo pronti a intervenire.

Carla CappielloPresidente Ordine degli Ingegneri

della Provincia di Roma

L’ANGOLO DELPRESIDENTE

4ordine degli ingegneri

della provinCia di roma

L’IMPORTANZA DELL’INTEGRAZIONETRA INGEGNERIA CIVILE E INFORMATICA

Dott. Ing.Carla Cappiello

Presidente

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Da sempre sin dall’antichità l’ingegneria industriale è stata il “metronomo” che ha cadenzatolo sviluppo sociale, scientifico e tecnologico dell’umanità. nel corso dei secoli dalla preistoriaal medioevo, l’ingegnere industriale, sulla scorta dei “desiderata” della società, con le sueprogettazioni e realizzazioni è stato il vero e proprio “motore propulsivo” per i cambiamenti

epocali, che hanno certamente determinato le più significative evoluzioni della nostra storia.se tali affermazioni possono apparire un po’ azzardate è sufficiente ricordare gli impatti generatidalla disponibilità delle prime ruote intorno al 3.500 a.C. oppure delle prime linee di produzioneautomatizzate con sistemi Cam nella seconda metà del XX secolo d.C..la recente storia italiana, dalla seconda metà del secolo XiX ai giorni nostri, ha evidenziato, inmodo davvero entusiasmante, come il connubio tra evoluzione scientifica ed ingegneria industrialeabbia consentito di trasformare le intuizioni e i risultati della ricerca in processi ingegnerizzati edin applicazioni tecnologiche. decisamente affascinanti, a cavallo tra il XiX e XX secolo, la nascitae la crescita di importanti gruppi industriali quali ansaldo, pirelli, pesenti, falk, tosi, breda, marelli,fiat e olivetti; tali gruppi sono stati ambienti di consolidamento e potenziamento del ruolo dell'in-gegneria industriale del paese, rendendola un “fenomeno” da imitare. l’italia, dunque, a pieno titoloè stata annoverata tra i paesi industrializzati. in epoca di ricostruzione, dopo il secondo conflitto mondiale, l’intero pianeta ha parlato del “miracoloeconomico” italiano: il contributo dell’ingegneria industriale italiana è stato pacificamente riconosciutonel dinamismo di interiorizzazione delle conquiste scientifiche rendendole fruibili all’industria, che hacosì raggiunto picchi di qualità e competitività internazionale.la crisi degli ultimi anni esige per la sua risoluzione del ripristino del corretto rapporto tra evoluzionescientifica ed ingegneria industriale. la sfida non è di carattere locale, ma globale. a titolo esemplificativo, il “settore europeo dell’ingegneria” (industria meccanica, elettrotecnica, elet-tronica e della lavorazione dei metalli) risulta costituito da circa 130.000 imprese con un organicodi quasi 10.500.000 addetti di elevata specializzazione e può vantare quote oltre il 30% dell’exportcomplessivo. mette sul mercato una diversificata ed ampia varietà di semilavorati e prodotti finiti,alimenta altri comparti contribuendone al raggiungimento di standard qualitativi e tecnologici e con-corre al miglioramento della società negli ambiti dell’energia, della sanità, dei trasporti, delle comu-nicazioni, etc.. l’europa naturalmente considera il settore uno strumento imprescindibile per il raggiungimento degliambiziosi obiettivi di incremento della produzione industriale e del pil entro il 2020. la sfida imporrànuovi modelli di competitività e di concorrenza internazionale, oltre che tecnologie utili e sostenibili.l’ordine degli ingegneri della provincia di roma, con suoi 23.000 iscritti, è l’ordine degli ingegneripiù grande d’europa. gran parte della professionalità tecnico-manageriale di tipo ingegneristico, cherisiede nel territorio nazionale, è proprio “a portata di mano” nella Capitale e nella sua provincia.il “debere”, pertanto, è quello di proseguire la massimizzare dell’attenzione verso i settori industrialidell’ingegneria, al fine di rafforzarne il durevole impegno a sostenere lo sviluppo del paese.

filippo CasconeConsigliere Segretario

5ordine degli ingegneridella provinCia di roma

L’ANGOLO DELCONSIGLIERE

INGEGNERIA INDUSTRIALE,L’INGEGNERIA PER“ANTONOMASIA” A SERVIZIODELLA STORIA Ingegnere

Filippo CasconeConsigliere Segretario

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INTRODUZIONEEffetti al suolo.

l’evento pluviometrico del 31 gennaio 2014 hagenerato forti disagi in diverse aree di romae provincia (cfr. fig. 1). nei 15 municipi della

Città sono state attivate le unità di crisi a causadegli effetti al suolo del nubifragio. le aree chehanno patito i maggiori disagi risultano quelle diprima porta, piana del sole, ponte galeria, fiu-micino e fregene. nell’area di prima porta l’e-sondazione di un affluente del tevere ha resonecessario l’utilizzo di mezzi anfibi per metterein salvo le persone, poiché l’acqua lungo le stra-de aveva raggiunto il mezzo metro. a piana delsole, ponte galeria e fiumicino (località levignole) si è resa necessaria l’evacuazione dimolte famiglie e, in particolare, nell’area di mac-carese il fiume arrone ha superato i livelli di aller-ta. inoltre tutto il comune di roma ha subitoforti disagi dal punto di vista della viabilità. aseguito degli eventi sono stati disostruiti i canalie i fossi mediante delle ruspe che hanno creatodelle vie di fuga per l’acqua in modo da favorireil deflusso verso il tevere (agi, 2014).giova ricordare che le piogge intense sono soli-tamente caratterizzate da un’estrema variabilità

INGEGNERIACIVILE

E AMBIENTALEa cura di

Ing. F. lombardoIng. M. rianna

Ing. e. romanoIng. S. Sebastianelli

Ing. a. Zarlenga

commissione Costruzioni idrauliche

visto da:Ing. F. Napolitano

6ordine degli ingegneri

della provinCia di roma

STUDIO DELLE RECENTI PIOGGEINTENSE SULL'AREA ROMANA:IMPATTO ED EFFETTILe piogge intensesono spesso causa diforti disagi e pericoliper la popolazione inarea urbana: casostudio a Roma

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spaziale, come riscontrabile da una mappaturadell’evento di studio osservata (a un dato istantetemporale) dal radar meteorologico polar 55Cdell’isaC-Cnr di roma (fig. 2). tutto ciò hacontribuito a determinare una dislocazione delleproblematiche al suolo non omogenea sul ter-ritorio della Capitale.di seguito si espongono in dettaglio sia le carat-teristiche statistiche dell’evento pluviometrico (cfr.par. successivo) di studio sia i suoi effetti neicorsi d’acqua principali dell’area romana (cfr. par.conclusivo), per poi concludere con raccoman-dazioni generali per far fronte ai nubifragi in areaurbana.

ANALISI STATISTICATempo di ritorno dell’evento.

sulla base dei dati forniti dall’ufficio idrograficoe mareografico della regione lazio è stato pos-sibile valutare le caratteristiche statistiche dell’e-vento di pioggia a partire dalle registrazioni deipluviografi prossimi alle zone più colpite, indicatiin fig. 3. un evento di pioggia è descritto dauna relazione altezza-durata ad o intensità-dura-ta id per ogni pluviometro, intendendo per duratala scala di aggregazione temporale dei dati. talerelazione si costruisce individuando, per diversedurate, la massima altezza e quindi la massima

intensità media per l’evento (marker rossi in fig.4). la metodologia per caratterizzare l’evento inquestione, dal punto di vista statistico, utilizzale curve di caso critico ovvero le relazioni ado id dei massimi annuali. a ciascuna curva com-pete una frequenza di non superamento sup-posta costante che consente di ottenere le curveintensità-durata-frequenza idf, o curve di pos-sibilità pluviometrica: il principale strumento nellostudio ingegneristico delle piogge intense.le curve idf possono essere interpretate in ter-mini probabilistici associando ad esse una distri-buzione di probabilità teorica; le leggi piùadottate sono la gumbel, la fréchet e la geva 3 parametri. la idf descrive, per ciascuna

7ordine degli ingegneridella provinCia di roma

CIVILEE AMBIENTALE

Figura 1: Effetti al suolonell’area urbana e nellaprovincia di Roma (fontiimmagini: NuovoPaesesera.it, Romareport.it,Roma.repubblica.it,Romatoday.it).

Figura 2: Campo diprecipitazione osservato dalradar meteorologicodell’ISAC-CNR di Roma(cortesia di Luca Baldini).

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scala di aggregazione dell’evento (durata d), l’in-tensità associata ad una probabilità di supera-mento e quindi ad un tempo di ritorno tr. permaggiori dettagli su tale procedura di analisi sirimanda alla letteratura (Csdu, 2008). il tr asso-ciato ad una intensità i(d) rappresenta il tempomedio intercorrente tra il verificarsi di due eventisuccessivi di entità uguale o superiore al valoredell’assegnata intensità i(d): tr dipende dunquedalla durata ed è un parametro chiave nella pro-gettazione e nella verifica dei sistemi idraulici.l’inferenza statistica delle piogge intense è subor-dinata alla disponibilità di pluviografi registratoriche abbiano funzionato per un numero sufficientedi anni. la regionalizzazione delle piogge intenseconsente di superare questi limiti utilizzandol’informazione disponibile sul territorio per indivi-

duare la distribuzione regionale delle caratteristi-che della precipitazione. la regionalizzazione,inserita nell’ambito del progetto vapi (Calendaet al., 1994), consente di stimare in ogni zonale curve idf che vengono descritte per mezzodi una distribuzione di probabilità tCev.per ciascun pluviografo la curva id dell’eventoè stata confrontata con le curve idf (fig. 4) alfine di determinare per ciascuna aggregazionetemporale il tr. le idf dei pluviografi riportatiin fig. 3 sono state ottenute applicando il meto-do della regionalizzazione. in aggiunta le curveidf dei pluviografi roma macao e ostia, carat-terizzati da un lungo periodo di funzionamento(più di 40 anni), sono state anche stimatemediante l’analisi statistica delle registrazioni(mostrando coerenza con il metodo di regiona-lizzazione).l’analisi è riportata, a titolo di esempio per alcunipluviometri, in fig. 4.

DISCUSSIONE E CONCLUSIONIDistribuzione spaziale degli effetti.

il confronto tra le curve idf, stimate con il metododella regionalizzazione (progetto vapi – tCev)e i dati empirici dell’evento di studio, ha per-messo la determinazione dei tempi di ritornoassociati alle diverse scale di aggregazione tem-porale (durate). i risultati in termini di tr, per lediverse scale di aggregazione, sono riportati intabella 1.l’analisi dei dati di precipitazione relativi ai plu-viometri conferma la significativa variabilità spa-ziale dell’evento in questione, già evidenziata infig. 2. infatti i tempi di ritorno, stimati sui diversipluviometri, mostrano valori più elevati nella zonaoccidentale della Capitale. ad esempio, nella sta-zione di ottavia si notano valori superiori a 50anni per durate oltre le 6 ore, a cui corrispondonovalori di altezza cumulata superiori a 190 mmper la pioggia giornaliera.inoltre, analizzando le diverse scale di aggrega-zione temporale, si sottolinea come alle duratepiù elevate corrispondano i maggiori tempi di

CIVILEE AMBIENTALE

8ordine degli ingegneri

della provinCia di roma

Figura 3: Disposizionegeografica delle stazioni

pluviometriche utilizzate nellostudio rispetto al G.R.A. di

Roma.

Tabella 1: Tempi di ritornostimati in base alle

registrazioni dei pluviometriconsiderati per l’evento del

31 gennaio 2014 (in rosso itempi di ritorno massimi per

le singole durate).

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ritorno. Ciò dimostra che l’evento di studionon ha avuto picchi di precipitazione conintensità eccezionale, ma piuttosto intensitàmedie rilevanti su lunghi periodi temporali.Questa evidenza ha influenzato la tipologiadegli effetti al suolo. infatti, i diversi sistemiidraulici esistenti sul territorio sono soggettia criticità derivanti da durate differenti. adesempio i sistemi fognari, caratterizzati dallalimitata estensione dei bacini e dalla rapiditàdi concentrazione dei deflussi, presentanomaggiori criticità con le precipitazioni diintensità molto forte per brevi durate. percontro i corpi idrici naturali (fossi e fiumi)saranno soggetti a criticità derivanti dapiogge prolungate nel tempo.l’evento pluviometrico analizzato ha, dun-que, interessato soprattutto quest’ultimatipologia di sistemi idraulici.dal punto di vista idrometrico si è verificatoun significativo innalzamento dei livelli deicorsi d’acqua soprattutto di media gran-dezza. in particolare nelle aree di romaovest, l’arrone a maccarese ha subito unincremento di 3 metri in 15 ore, passandoda un livello idrometrico pari a 0,3 m adun picco di 3,25 m; mentre il rio galeriaa ponte galeria ha subito un incrementodi 4,1 m in 10 ore. inoltre nelle sezioni deltevere a sud di roma (mezzocammino) edell’aniene a ponte salario si è verificatoun innalzamento del livello oltre 5 m rispettoal livello medio del mese di gennaio.le cause degli allagamenti osservati nellearee urbane del territorio di roma sonoriconducibili presumibilmente ad una con-comitanza di fattori oltre alle citate carat-teristiche (in termini di intensità e durata)dell’evento pluviometrico:

a) assenza di manutenzione dei sistemidi drenaggio urbano naturali e artifi-ciali;

b) insufficienza del reticolo fognario e/odelle sezioni dei fossi di drenaggiosuperficiale;

c) insufficienza e carenze nella realizza-zione e gestione delle stazioni di sol-levamento e degli impianti idrovori. ■

9ordine degli ingegneridella provinCia di roma

CIVILEE AMBIENTALE

Figura 4: Curve di possibilitàpluviometrica (IDF)confrontate con i datidell’evento del 31 gennaio2014.

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TR=50anni

Evento31/01/2014

BIBLIOGRAFIA– AGI, 2014: Il maltempo flagella l’Italia. A Roma allerta per il Tevere, http://www.agi.it/cronaca/

notizie/201402011400-cro-rt10056-il_maltempo_falgella_l_italia_a_roma_allerta_per_il_tevere– CSDU, 2008: Sistemi di Fognatura. Manuale di Progettazione, Hoepli, Milano.– Calenda, G. et al., 1994: Valutazione delle piene nei bacini delle sezioni idrografiche di Roma e Pescara, CNR, Roma.

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INGEGNERIACIVILE E

AMBIENTALEa cura di

Ing. M.e. d’effremoIng. S. ruggieri

commissione geotecnica

visto da:Ing. a. Bozzetti

10ordine degli ingegneri

della provinCia di roma

SCAVO DI UNA GALLERIA INFORMAZIONI STRUTTURALMENTECOMPLESSELa realizzazione di scavi in formazionistrutturalmente complesse, intese comeformazioni difficilmente caratterizzabili attraversoi classici approcci della Meccanica delle Terreo delle Rocce, comporta spesso evidentidifficoltà esecutive che rendono talvoltanecessario varianti in corso d'opera erallentamenti nei lavori.

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PREMESSA

Con la definizione di “formazioni strutturalmentecomplesse” si intendono le formazioni geologichecostituite da un componente lapideo (arenarie,calcari, calcari marnosi) e da un componentelimoso e argilloso consistente, indurito, con tes-situra laminata o scagliosa, in cui i rapporti quan-titativi dei componenti variano da formazione aformazione (esu, 1977). la presenza di formazioni “complesse” si riscon-tra, in italia, soprattutto nei tratti appenninici.spesso è stata osservata un’evidente connes-sione tra la presenza di tali formazioni, per lopiù depositi di flysch e l’esistenza di fenomenifranosi. i depositi flyschoidi sono caratterizzati da rile-vante eterogeneità e l’intensa tettonizzazionecrea una struttura disordinata che ne rende dif-ficile la caratterizzazione e di conseguenza lascelta dei parametri di progetto. tali formazioniinfatti non sono classificabili né come ammassirocciosi, né come veri e propri terreni e, pertanto,la loro caratterizzazione meccanica non puòessere condotta né secondo le procedure e tec-niche standard della meccanica delle rocce né

secondo quelle della meccanica delle terre. lanecessità di dover tenere in considerazione lavariazione dei parametri geomeccanici in relazio-ne alla presenza dei blocchi, porta a delle tec-niche di caratterizzazione e di indagine cheesulano per molti aspetti dalle procedure stan-dard. anche la scala di investigazione non puòlimitarsi a quella dei normali provini di laboratorio:le loro dimensioni limitate, infatti, consentono diprendere in considerazione solo i clasti di piccoledimensioni, che non permettono di valutare, dasoli, la reale influenza dei blocchi sulla resistenzad’ammasso.la difficoltà di caratterizzare tali formazioni, discegliere il tipo di prove geotecniche più idoneea coglierne le caratteristiche e soprattutto di con-durre correttamente le prove (ad esempio nelcaso di prove in sito in questi contesti il prelievodi campioni indisturbati risulta complesso) con-duce spesso all’errore di “risparmiare” sulleprove, con evidenti conseguenze sulla proget-tazione e sui rischi derivanti.

PROBLEMATICHE TECNICHE DI SCAVIIN FORMAZIONI COMPLESSE

la realizzazione di gallerie attraverso formazionicomplesse ha spesso manifestato alcune criticitàdovute appunto all’eterogeneità delle stesse.tra le criticità più frequenti in genere si eviden-ziano:

– instabilità del fronte dovuta all’intensa frat-turazione delle formazioni;

– convergenze elevate;– evidenti fenomeni deformativi in superficie;– criticità sul rivestimento dovute alla presen-

za di azioni considerevoli;– evoluzione di fenomeni di dissesto con dif-

ficoltà nella realizzazione degli imbocchi maanche nella prosecuzione delle fasi discavo;

– innesco di fenomeni franosi.Queste problematiche, incontrate generalmentein quasi tutti gli scavi in formazioni complesserealizzati ad oggi, hanno spesso reso necessarioun arresto dei lavori a cui sono seguite dellefasi di indagini di approfondimento e modifiche

11ordine degli ingegneridella provinCia di roma

CIVILE E AMBIENTALE

LA PRESENZA DI FORMAZIONI“COMPLESSE” SI RISCONTRA, IN ITALIA,SOPRATTUTTO NEI TRATTI APPENNINICI.

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delle sezioni di scavo, con evidenti ripercussionisull’economia dell’opera.al di là di osservare che il risparmio iniziale con-dotto sulle indagini in fase di progetto ha con-dotto generalmente a una lievitazione dei costiche si potrebbe invece evitare investendo ini-zialmente più tempo e denaro nelle indagini, ènecessario sottolineare che anche i rischi con-nessi alle diverse problematiche incontrate in talicontesti, potrebbero essere evitati attraverso unamaggiore consapevolezza e conoscenza inizialedelle formazioni in cui l’opera si inserisce e itempi di realizzazione potrebbero essere certa-mente inferiori.

INDAGINI DI APPROFONDIMENTO

a seguito delle difficoltà incontrate nella realiz-zazione degli scavi all’interno di formazioni strut-turalmente complesse, spesso le indagini diapprofondimento condotte successivamente alverificarsi dei dissesti, permettono di mostrarnele cause, definirne la geometria e la cinematica,ricostruirne correttamente la sequenza stratigra-fica, stabilire con ragionevole certezza l’idraulicadel sottosuolo, caratterizzare il comportamentomeccanico dei terreni in modo meno incerto.attraverso maggiore conoscenza è possibile poirealizzare analisi numeriche più approfondite acui poter dare una valenza maggiore nell’inter-pretazione del fenomeno ottenendo risultati con-frontabili con le evidenze del monitoraggio.le indagini di approfondimento, che possonoessere di diverso tipo a seconda dell’opera edel contesto (sondaggi; prove penetrometriche

dinamiche (spt); dilatometriche e pressiometri-che, nonché prove di permeabilità lefranc elugeon; prove di laboratorio; prove geofisiche)nei diversi casi noti di scavi in formazione com-plesse hanno sempre mostrato che la caratte-rizzazione geotecnica iniziale pur cogliendo, nelcomplesso, le caratteristiche generali degliammassi, non consentiva di tenere conto dellaloro estrema variabilità e delle scadenti caratte-ristiche meccaniche presenti talvolta più in super-ficie talvolta più in profondità, laddove l’indagineiniziale non era arrivata. sin dall’inizio della progettazione si dovrebbeessere a conoscenza della difficoltà di caratte-rizzare tali formazioni e proprio per questo sidovrebbe porre maggiore attenzione nella sceltadell’apparecchiatura di prova e alla scelta di cam-pioni significativi, di dimensioni opportune in fun-zione della struttura del materiale, affiancandosempre l’analisi anche su scala reale, in sito,tenendo così conto dell’influenza delle macro-strutture e degli stati tensionali agenti.

SOLUZIONI TECNICHE ADOTTATE

generalmente nell’intervenire per limitare le cri-ticità sull’opera (instabilità del fronte, convergen-ze elevate, evidenti fenomeni deformativi), nelcaso di scavo realizzato con metodi tradizionali,si procede con:

– riduzione dei campi di scavo e aumentodelle sovrapposizioni utili per i consolida-menti del nucleo-fronte;

– affinamento delle tecniche esecutive deiconsolidamenti;

– esecuzione del getto dell’arco rovescio inprossimità del fronte;

– esecuzione del getto di calotta nei primicampi di scavo;

– razionalizzare le fasi operative di cantiere,al fine di portare la produzione su valorisoddisfacenti.

CIVILE E AMBIENTALE

12ordine degli ingegneri

della provinCia di roma

Depositi flyschoidi presentisoprattutto nei tratti

appenninici.

LA CORRETTA DEFINIZIONE DELMODELLO GEOTECNICO DI RIFERIMENTOÈ UN ELEMENTO ESSENZIALE PERAFFRONTARE IN MANIERA EFFICACE ESICURA GLI SCAVI CONSENTENDOALTRESÌ RIDUZIONI IN TERMINI DI TEMPIE INVESTIMENTI.

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nel caso di scavo con tbm le criticità possonoessere superate agendo sulla diversa conduzionedella macchina. in casi di dissesto invece, l’intervento di stabi-lizzazione si realizza agendo sulle cause del feno-meno naturale mediante interventi opportuni attiad incrementare le forze resistenti, oppure, aridurre le forze motrici del cinematismo di rottura.seguire l’uno o l’altro principio dipende da mol-teplici fattori e circostanze, di ordine tecnico edi natura economica, che vanno valutati casoper caso.l’incremento delle forze resistenti può essereraggiunto aumentando gli sforzi normali lungo lasuperficie di rottura, mediante:

– la riduzione delle pressioni neutre in puntiinterni o lungo il contorno della superficiedi rottura stessa;

– miglioramento della resistenza a taglio delmateriale;

– riprofilatura del pendio, con appesantimen-to del piede del pendio.

la riduzione delle forze applicate, che tendonoa provocare il dissesto, si può realizzare con ildecremento degli sforzi tangenziali lungo lasuperficie di rottura e con il trasferimentodegli sforzi tangenziali ad elementi strutturali fon-dati o ancorati a un ammasso compatto noninteressato dal fenomeno. il monitoraggio in corso d’opera e la scelta deipunti di controllo è inoltre fondamentale per lariuscita dell’opera.

CONCLUSIONI

la corretta definizione del modello geotecnicodi riferimento è un elemento essenziale peraffrontare in maniera efficace e sicura gli scavi

consentendo altresì riduzioni in termini di tempie investimenti.gli studi effettuati ad oggi dimostrano che lacostruzione di un modello geotecnico di riferi-mento, in grado di cogliere gli aspetti essenzialiin una condizione geologica complessa, deveessere affrontato mediante analisi di caratteremultidisciplinare. negli scavi in formazioni complesse la definizionedel modello geotecnico non può in alcun modoprescindere da uno studio geologico dell’area,da un’attenta sperimentazione in sito e in labo-ratorio e da un’ampia attività di monitoraggio.l’esperienza dovrebbe essere da insegnamento,tuttavia ancora oggi la realizzazione di scavi informazioni complesse comporta evidenti criticità,solo in parte giustificate dalle complesse carat-teristiche delle stesse. le criticità non devonoinfatti in nessun modo giustificare le ridotte cam-pagne indagine cui talvolta si assiste in tali con-testi e, essendoci una vasta letteraturasull’argomento a disposizione dei professionisti(nel 1992 è stata pubblicata un’“analisi della let-teratura geotecnica italiana sulle formazioni strut-turalmente complesse” (p. bertuccioli)approfondita negli anni grazie a diversi studi sutali formazioni, questa può essere un utile rife-rimento per tutti i professionisti del settore. sarebbe auspicabile una collana che racchiudale criticità e soluzioni, nonchè le caratteristichepiù specifiche delle diverse formazioni, comestrumento utile per i progettisti. ■

13ordine degli ingegneridella provinCia di roma

CIVILE E AMBIENTALE

BIBLIOGRAFIA

– Bertuccioli P., Cotti I., Pagliara P. (1991) Carat-terizzazione geotecnica delle argille scagliosedi Santa Barbara nell’ambito delle formazionistrutturalmente complesse italiane, Universitàdegli studi di Roma “La Sapienza” Dipartimentodi Ingegneria strutturale e geotecnica.

– Bertuccioli P. (1992) Analisi della letteraturageotecnica italiana sulle formazioni struttural-mente complesse, Università degli studi diRoma “La Sapienza” Dipartimento di Ingegneriastrutturale e geotecnica.

– Esu U F. (1977) Behaviour of slopes in structurallycomplex formations. Proc. Int. Symp. On “theGeotechnics of Structurally Complex Formation”,Capri, 3, 292-304

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In momenti di gravi crisi economica, quale quel-la che stiamo vivendo in questi ultimi anni nelnostro paese (e non solo), in tutti i settori pro-duttivi ed anche nelle attività professionali, l’in-

gegno umano si applica intensamente anche perandare a riscoprire possibili nicchie di sviluppo,in tempi ordinari poco o affatto considerate.per la figura professionale dell’ingegnere una diqueste nicchie produttive riguarda sicuramentel’attività catastale, sia per quanto concerne laproduzione di atti tecnici di aggiornamento dellebanche dati, sia come assistenza e consulenzaper il contribuente in termini di corretta deter-minazione della base imponibili catastali.in particolare, in questi ultimi anni, l’istituto cata-

stale ha acquisito per i proprietari immobiliari unrilevante interesse connesso all’inasprimento delprelievo fiscale sugli immobili con l’introduzionedi varie imposte, oltre che per gli effetti di vastee straordinarie operazioni di revisione degli estimidi singole unità immobiliari urbane, tese all’au-mento della base imponibile principalmente peril finanziamento degli enti locali. Ci si riferisce in particolare alle attività di revisionedelle rendite ai sensi delle disposizioni di cuiall’art. 1 comma 335 e comma 336 della leggen. 311/2004, oltre che dell’art. 3, comma 58,della legge 662/96. si tratta di ambiti di inter-vento finalizzati alla perequazione della baseimponibile catastale per andare a recuperare rile-

INGEGNERIACIVILE E

AMBIENTALEa cura di

Ing. V. CalderisiIng. e. Ciampi

Ing. d. tufillaro

commissione Catasto

visto da:Ing. M. CimaIng. a. Iovine

14ordine degli ingegneri

della provinCia di roma

IL CONTENZIOSOTRIBUTARIO CATASTALE

Tra le competenze dell’ingegnere rientra anchela rappresentanza del ricorrente nei giudizitributari in materia catastale.

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vanti sperequazioni nell’attribuzione della renditaper immobili in determinate zone cittadine, rispet-to ad altre, ovvero per accertare variazioni di

immobili in aumento della rendita non dichiaratein catasto. in questi casi l’accertamento dell’ufficio ha unfine nobile atteso che è ispirato alla attuazionedi una giustizia fiscale, però è sempre opportunaun’attenta verifica della nuova determinazione direndita da parte di un professionista tecnico difiducia del contribuente, considerato che spessogli accertamenti dell’ufficio sono frutto di ope-razioni massive e senza accesso all’immobile.peraltro la verifica della nuova rendita determi-nata dall’ufficio deve essere tempestiva e con-clusa entro 60 giorni dalla ricezione della notifica(data ultima per l’ammissibilità del ricorso tribu-tario).in tale arco temporale può sempre essere tentatodi risolvere eventuali incoerenze dell’accertamen-to attraverso un’istanza di autotutela all’ufficio perla correzione del provvedimento. tuttavia, si ricor-da che l’istanza di autotutela non interrompe iltermine perentorio per la produzione del ricorsopresso la competente Commissione tributariaprovinciale.Ciò premesso si sviluppa una sintetica illustra-zione delle attività sopra descritte con il richiamoalla principale normativa di settore di interesse.l’articolo 2, comma 2, del d. lgs. 31-12-1992n. 546 “disposizioni sul processo tributario”,riprendendo quanto già previsto dal citato d.p.r.26 ottobre 1972, n. 636, stabilisce che appar-tengono alla giurisdizione tributaria le controver-sie promosse dai singoli possessori concernenti:

– l’intestazione, la delimitazione, la figura, l’e-stensione, il classamento dei terreni e laripartizione dell’estimo fra i compossessori

15ordine degli ingegneridella provinCia di roma

CIVILE E AMBIENTALE

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a titolo di promiscuità di una stessa par-ticella;

– le controversie concernenti la consistenza,il classamento delle singole unità immobi-liari urbane e l’attribuzione della renditacatastale.

in sintesi, può affermarsi che possono formareoggetto di contestazione tutti gli atti di naturacatastale emessi dagli uffici Catastali, oggiagenzia delle entrate - uffici provinciali -territorioper i quali la normativa prevede la notifica alla

parte interessata.l’art. 12 del citato d.lgs. prevede che le partidevono essere assistite in giudizio da un difen-sore abilitato. tra i soggetti abilitati a prestareassistenza rientrano, se iscritti nei relativi albi pro-fessionali, gli ingegneri, gli architetti, i geometri,i periti edili, i dottori in agraria, gli agronomi ei periti agrari, per le materie concernenti l’esten-sione, il classamento dei terreni e la ripartizionedell’estimo fra i compossessori a titolo di pro-miscuità di una stessa particella, la consistenza,il classamento delle singole unità immobiliariurbane e l’attribuzione della rendita catastale.per le controversie di valore inferiore a 2582 euro,i ricorsi possono essere proposti direttamentedalle parti interessate che, nei relativi procedi-menti possono stare in giudizio anche senzaassistenza tecnica. la suddetta disposizione non si applica però alcontenzioso catastale, per le quali le controversiesono state qualificate di valore indeterminabileper cui è sempre necessaria l’assistenza del pro-fessionista.inoltre, nell’ambito del giudizio tributario, la figuraprofessionale dell’ingegnere può avere un ruoloanche nella veste di consulente tecnico d’ufficio,qualora ritenuto necessario dal giudice tributario,la cui attività si esplica con un procedimentodel tutto similare a quello previsto dal Codicedi procedura Civile per i processi civili.per la tutela del contraddittorio sulla consulenzatecnica d’ufficio, si apre per l’ingegnere un’ulte-riore nuova opportunità professionale in qualitàdi consulente tecnico di parte, anche quando ilcontribuente sia rappresentato da un legale otributarista. tra le varie materie catastali assume una vestepiù propriamente professionale per l’ingegnere ladeterminazione della rendita delle unità immobi-liari urbane e dei redditi dei terreni, che costi-tuiscono delle operazioni estimali a tutti gli effetti.tra le due attività suddette, in termini di impor-tanza economica e difficoltà operativa assumonoparticolare rilevanza le operazioni estimative del

CIVILE E AMBIENTALE

16ordine degli ingegneri

della provinCia di roma

Importanti centri direzionali

TRA LE VARIE MATERIE CATASTALIASSUME UNA VESTE PIÙ PROPRIAMENTEPROFESSIONALE PER L’INGEGNERE LADETERMINAZIONE DELLA RENDITA DELLEUNITÀ IMMOBILIARI URBANE E DEIREDDITI DEI TERRENI

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catasto edilizio urbano piuttosto che quelle delcatasto dei terreni.di fatto la determinazione della rendita catastaledelle unità immobiliari urbane ha un panoramamolto ampio in quanto investe tutte le tipologieimmobiliari a partire dal piccolo manufatto, dimodesto valore, al grande complesso industriale,commerciale, residenziale e direzionale, di rile-vante interesse economico.particolare complessità riveste la determinazionedella parte impiantistica fissa dei complessi indu-striali che, per previsione normativa, rientra nelladeterminazione della rendita catastale.i requisiti professionali per l’espletamento dellesuddette attività sono insiti nelle conoscenze dot-

trinali ordinarie dell’ingegnere che, come è noto,spaziano nelle sue varie branche di specializza-zione, e che lo rendono idoneo ad ogni tipologiadi valutazione immobiliare e quindi anche di natu-ra catastale.gli aspetti professionali, marginalmente nuovi, daapprofondire concernono concetti di estimocatastale e prassi procedurale in materia di con-tenzioso tributario.di fatto, la stima catastale è una valutazione par-ticolare in quanto ha canoni fissati dalla norma-tiva, quali:

– invarianza del valore nell’arco del periodocensuario;

– riferimento ad un periodo economico;– natura reddituale;– attiene alla sola redditività immobiliare;– non tiene conto di possibili potenzialità

economiche del bene, qualora non postein essere.

di contro, la stima “ordinaria” di un complessoimmobiliare ha i seguenti caratteri:

– dipende dal momento in cui si eseguerispetto al ciclo di vita dell’immobile;

– risente fortemente dell’incidenza dellaobsolescenza e vetustà degli impianti (inparticolare nei fabbricati industriali);

– in caso di azienda è il valore complessivoe non solo della parte immobiliare;

– tiene conto delle possibilità di sviluppoo di riconversione del complesso immo-biliare. ■

17ordine degli ingegneridella provinCia di roma

CIVILE E AMBIENTALE

PRINCIPALE NORMATIVA IN TEMA DICATASTO URBANO

• R.D.L. 13/4/1939, n. 652 conv. nella L. 11/8/1939,n. 1249, come modificato dal D.L.vo 8/4/1948,n. 514

• D.P.R. 1/12/1949, n. 1142• D.L. n. 70 del 14/3/1988, conv nella L. 13/5/1988,

n. 154• Decreto Ministro Finanze 19 aprile 1994 n°

701 • Legge n. 662/96• Decreto del Ministro delle Finanze 2 gennaio

1998 n° 28• D.P.R. 23 marzo 1998 n° 138• Legge n. 311/2004

Un vasto e variegatocomplesso industriale

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Nell’ambito delle politiche comunitarie,basate sui protocolli di Kyoto e “20 2020”, la riqualificazione delle centrali ter-miche è di importanza primaria, tenuto

conto che in italia il solo comparto civile, perriscaldamento, condizionamento e produzione diacqua calda sanitaria, assorbe circa il 22% delfabbisogno energetico nazionale(1).il rendimento medio di produzione delle attualicentrali termiche, può essere valutato tra l’80%ed il 90%.nella gran parte dei condomini non è presenteun sistema di termoregolazione e contabilizza-zione del calore individuale.Questa situazione porta ad un rendimento globalemedio stagionale compreso tra il 55% ed il 60%.

LE POMPE DI CALORE

per ragioni normative ed economiche, nellariqualificazione delle centrali termiche si utiliz-

INGEGNERIAINDUSTRIALE

a cura diIng. g. Motta

commissione Sistemi termotecnici

visto da:Ing. g. de Simone

Ing. e. trionfera

18ordine degli ingegneri

della provinCia di roma

LA RIQUALIFICAZIONE ENERGETICADELLA CENTRALE TERMICAL’impiego di pompe dicalore adassorbimento a gasper la riqualificazionedella centrale termicadi un condominio

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zano generatori alimentati a metano o elettrici:caldaie e pompe di calore.tralasciando di trattare delle caldaie, la cui tec-nologia è nota, ci si soffermerà sulle pompe dicalore (pdC).la pdC è una macchina che trasferisce il caloreda un fluido a temperatura più bassa ad unoa temperatura più alta, invertendone il flussonaturale.le pdC più utilizzate sono di due tipi: quelleelettriche e quelle ad assorbimento a gas, fun-zionanti rispettivamente per mezzo di un com-pressore e di un bruciatore alimentato a gas.

Pompa di calore elettrica

la pdC elettrica, più nota e diffusa, sfrutta le fasidel ciclo frigorifero (Ciclo di Carnot) ed è compostada quattro elementi principali (figura 1):

• Compressore• Condensatore• valvola di laminazione o espansione• evaporatore

il ciclo comporta quindi uno scambio di energia

tra due sorgenti:• sorgente calda• sorgente fredda

in un impianto di riscaldamento, la sorgentecalda è il fluido termovettore, mentre la sorgentefredda può essere l’aria (esterna), un pozzo,oppure il terreno. la pdC, per trasferire energiadalla sorgente fredda a quella calda, utilizza altraenergia (compressore), minore del calore utilereso.il rapporto tra l’energia termica resa e quella elet-trica consumata viene definito Cop.il Cop, in determinate condizioni di temperaturadelle sorgenti, può raggiungere e superare il valo-re di 4, anche se per gli impieghi più comunisi attesta intorno a 3.il Cop diminuisce con la temperatura della sor-gente fredda ed all’aumentare di quella della sor-gente calda.per realizzare il ciclo frigorifero viene utilizzatoun fluido frigorigeno (r407, r410, ecc.), conte-nuto all’interno di un circuito ermetico.

Pompa di calore ad assorbimento a gas

la pdC ad assorbimento a gas (gaHp) èun‘apparecchiatura termodinamica analoga allapdC elettrica.rispetto al ciclo frigorifero delle pdC elettriche,derivato dal ciclo teorico di Carnot, quello dellegaHp differisce per l’introduzione delle fasi digenerazione ed assorbimento, in luogo dellacompressione (figura 1). a valle della genera-zione seguono una condensazione ed un’eva-

19ordine degli ingegneridella provinCia di roma

INDUSTRIALE

Nella gran parte deicondomini non è presente unsistema di termoregolazione econtabilizzazione del caloreindividuale.

(1) ENEA, Quaderno“L’efficienza energetica nelsettore civile”, Luglio 2011 –a cura di G. Fasano

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porazione, al cui termine si aggiunge l’assorbi-mento del fluido refrigerante (nH3) nel fluidoassorbente (acqua) con forte sviluppo di calore.la fase di generazione è costituita dalla sepa-razione per evaporazione dell’nH3 dall’acquamediante l’apporto termico di una fiamma ed èpreceduta da una serie di scambi termici di pre-riscaldo della soluzione in ingresso al generatore.la fase d’assorbimento è costituita da una rea-zione chimica esotermica, dovuta alle caratteri-stiche chimico fisiche dei due composti utilizzatie dalle proprietà del processo che governa laloro miscela.

l’intero ciclo avviene all’interno della macchina inun circuito ermetico, quindi il fluido refrigerante nonè presente all’interno del circuito utilizzatore.

Confronto tra diversi tipi di generatore

a titolo esemplificativo, nella tabella 1 si riportanoi rendimenti di produzione medi per le diversetecnologie, a seconda del tipo di terminali di ero-gazione dell’impianto.negli impianti centralizzati residenziali, in cuiusualmente sono installati radiatori, con tempe-rature dell’acqua tra 60°C e 70°C, le pdC elet-triche solitamente non vengono impiegate, inquanto difficilmente raggiungono tali temperaturecon livelli di Cop elevati, richiedendo inoltre ungrande impegno di potenza.normalmente si utilizzeranno quindi caldaie acondensazione e gaHp.per la gaHp aerotermiche, la differenza di ren-dimento rispetto ad una caldaia tradizionale o acondensazione è rispettivamente del 42% e del39%, anche se uno studio condotto dall’eneanel 2006(2) dimostra come le gaHp consentanoun risparmio energetico del 50-60% rispetto allecaldaie tradizionali ad alto rendimento e del 40%rispetto a quelle a condensazione.nella scelta della soluzione da adottare va tenutoconto, oltre che dei rendimenti, dei costi di eser-cizio, anche dell’investimento iniziale e deglieventuali incentivi (Conto termico o detrazionefiscale).

UN ESEMPIO DI APPLICAZIONE DELLE GAHP

il seguente è un esempio di riqualificazione diuna centrale termica, realizzata mediante l’utilizzodi gaHp, effettuata in un Condominio di romanel 2009.l’impianto di riscaldamento era dotato di unacaldaia a gasolio da 140 kW di potenza al foco-lare, installata nello scantinato dell’edificio, l’im-pianto di distribuzione era a vaso aperto.Come spesso accade nei condomini, si riscon-travano i seguenti problemi:

• elevati costi di esercizio• insufficiente riscaldamento ai piani alti• surriscaldamento ai piani intermedi• elevati costi di manutenzione

l’intervento di riqualificazione è stato studiatocon l’obiettivo di ridurre notevolmente i costi diesercizio, garantendo un maggior comfort abi-tativo ed una più equa ripartizione delle spese.È stata sostituita la centrale termica e sono state

INDUSTRIALE

20ordine degli ingegneri

della provinCia di roma

Figura 1 - Confronto PdCelettrica / GAHP

Tabella 1 - Confronto tra irendimenti di vari generatori

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installate valvole termostatiche sui radiatori,il tutto senza opere edili, quindi con il mini-mo disagio ai condomini.il dimensionamento della nuova centrale ter-mica è stato effettuato in base al consumodi gasolio degli ultimi 3 anni, pari a circa15.000 litri/anno.dato il p.c.i. del gasolio ed il rendimentodella caldaia (≤85%), è stata calcolata l’e-nergia ceduta annualmente al fluido termo-vettore (126.225 kWh).per ottimizzare il rapporto benefici/costi èstata adottata una soluzione mista gaHp+ condensazione (figura 2) che, pur garan-tendo un rendimento molto elevato (125%),consentisse di contenere l’investimento. la portata termica media (55,55 kW) ègarantita da 2 gaHp, con cui si copre il93% del fabbisogno energetico, mentre ipicchi di potenza, richiesti solo per pochigiorni all’anno e per poche ore, sono garan-titi da 2 unità a condensazione.il nuovo generatore è stato posizionato sullaterrazza condominiale; sia le gaHp che imoduli a condensazione sono infatti costrui-ti per il funzionamento all’aperto.l’impianto è stato poi dotato di un sistemadi contabilizzazione del calore e termore-golazione individuali.Con l’installazione delle valvole termostati-che l’impianto è diventato a portata varia-bile, quindi le pompe di circolazione,originariamente a portata fissa, sono statesostituite con pompe a portata variabile acontrollo elettronico.

RISULTATI

dopo 4 stagioni di riscaldamento con lanuova centrale termica, i risultati ottenutisono stati molto positivi e migliori del pre-visto; i costi di esercizio si sono infatti ridottidi circa il 60%, nonostante il generatore siadi tipo misto.Ciò si spiega perché, oltre al nuovo gene-ratore di calore, molto più efficiente dellavecchia caldaia a gasolio, la termoregola-zione, mediante valvole crono termostatiche,ha contribuito ad una ulteriore riduzione deiconsumi, stimabile in circa il 10%.nel caso specifico, alle economie dovuteal minor consumo, si è aggiunto il beneficiodella detrazione fiscale del 55%, previstaper gli interventi di riqualificazione energe-tica degli edifici.

il grafico di figura 3, riportata le curva di spesaenergetica con la vecchia centrale a gasolio(attualizzata), la nuova ed il risparmio cumulato.

CONCLUSIONI

l’intervento di riqualificazione energetica, realiz-zato con l’utilizzo combinato di gaHp e modulia condensazione, è risultato molto efficace intermini di riduzione dei costi di esercizio ecomfort abitativo.la soluzione adottata è stata frutto di un attentostudio della situazione preesistente, senza ilquale non è possibile, a priori, definirne la validità. occorre infatti, caso per caso, valutare la fatti-bilità tecnico-economica dell’intervento, in modotale da garantire il miglior rapporto benefici/costi,non trascurando gli aspetti legati al comfort abi-tativo, in assenza del quale ogni intervento risultainefficace. ■

21ordine degli ingegneridella provinCia di roma

INDUSTRIALE

Figura 2 - Nuova centraletermica mista

Figura 3 - Confronto tra icosti di esercizio prima edopo l'intervento

(2) ENEA, “Prove diCaratterizzazione Invernale delSistema ROBUR Costituito dauna Pompa di Calore adAssorbimento Serie GAHPmod. “A” e due Caldaie diIntegrazione mod. “AY” conAlimentazione a GasMetano”, Giugno 2006 – acura di G. Corallo, R. Latini, A.Franchi, L. Cipolletta, F.Sacco

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INGEGNERIADELLA

INFORMAZIONEa cura di

Ing. F. VellucciIng. M. Volpe

commissione Sicurezza informatica

visto da:Ing. g. d’agnese

Ing. P. rocco

22ordine degli ingegneri

della provinCia di roma

IL BYOD IN AZIENDA:OPPORTUNITÀ E MINACCE ALLASICUREZZA DEI DATICome beneficiare delle opportunità del BYODgestendo nel contempo l'impatto sui modelli disicurezza aziendali.

Immagine di F. Vellucci

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quale spesso si scaricano nuove applicazioni pergestire gli appuntamenti, il budget familiare, lapresentazione in ufficio. in italia l’utilizzo del dispositivo personale anchesul lavoro è in forte evoluzione e l’attuale dispo-nibilità di strumenti innovativi sta portando leaziende a considerare l’introduzione dei dispo-sitivi mobili in azienda in modo sempre più deci-so. se implementato nel modo giusto, il modellobYod può davvero apportare un enorme valorealle aziende, dall’aumento della produttività deidipendenti alla riduzione dei costi hardware. fon-damentale è il ruolo del security manager chedeve analizzare la problematica e proporre lesoluzioni di sicurezza più adeguate per mitigarei rischi.per gestire la complessità in cui le organizzazionisi trovano ad operare sono state proposte, assie-me al paradigma del bYod in cui si può usareil proprio dispositivo, ulteriori strategie, tra cui il

23ordine degli ingegneridella provinCia di roma

DELLAINFORMAZIONE

L’INTRODUZIONE DELLA MODALITÀ BYOD(BRING YOUR OWN DEVICE) PONEL’AZIENDA NELLA NECESSITÀ DIRICONOSCERE E GESTIRE DIVERSI TIPI DIRISCHI, PROVENIENTI DAI DISPOSITIVIMOBILI CHE I DIPENDENTI UTILIZZANOPER L’ACCESSO AI SERVIZI E ALLEAPPLICAZIONI AZIENDALI. L’ARTICOLOESAMINA LE DIVERSE MODALITÀOPERATIVE IN CUI L’APPROCCIO BYOD SICONCRETIZZA E LE SOLUZIONIINDIVIDUATE DALL’INDUSTRIA PERGESTIRE I RELATIVI LIVELLI DI RISCHIO;IN PARTICOLARE, SI ESAMINANO LEARCHITETTURE DI “MOBILE DEVICEMANAGEMENT” E “MOBILE APPLICATIONMANAGEMENT”, METTENDONE INEVIDENZA AMBITI DI IMPIEGO,VANTAGGI/SVANTAGGI PER L’AZIENDA EIL DIPENDENTE E RELATIVI VINCOLI.

L’international data Corporation (idC) haindicato che nel primo trimestre del 2013le vendite nel mondo degli smartphonehanno superato notevolmente quelle dei

telefoni cellullari tradizionali. oggi, quindi, è assaicomune che un dipendente o un collaboratoredi un’organizzazione possieda un dispositivoevoluto e che lo utilizzi per motivi sia personaliche lavorativi. la separazione fra personale elavorativo si sta assottigliando e la comodità diavere tutto a portata di un click sta diventandosempre più indispensabile.l’acronimo BYOD - Bring Your Own Device -tradotto letteralmente in italiano significa “portacon te il tuo dispositivo”. non è importante iltipo di strumento, smartphone, tablet o palmare,ma che sia l’oggetto al quale ognuno è abituato,che si sa usare ormai bene, dal quale non cisi separa praticamente mai perché contienemolte delle informazioni utili e riservate. e nel

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CYOD (Choose Your Own Device), ovvero “scegliil dispositivo da acquistare da una lista di modelliindicata dall’organizzazione”, dotati di funzionalitàdi sicurezza avanzate, come ad esempio la sepa-razione tra ambiente aziendale e ambiente per-sonale.oltre al bYod e al CYod esistono altri approcci,come il “classico” COPE (Corporate Owned Per-sonally Enabled), in cui i dipendenti hanno undispositivo aziendale ma possono utilizzarloanche per scopi personali.Qualsiasi approccio deve tuttavia fare i conti conun problema di fondo di sicurezza: ogni giornovengono scoperte nuove vulnerabilità dei dispo-sitivi e di conseguenza vengono sviluppate daivendor delle patch che le risolvono. Questo

accade quotidianamente nella gestione di un’in-frastruttura informatica aziendale. più il device ègovernato e gestito dall’organizzazione, più èpossibile contenere ed evitare rischi di sicurezzao porvi rapidamente rimedio, viceversa più è inmano al singolo utente la gestione del device,più apriamo la nostra organizzazione a rischi disicurezza. diversamente che in passato, oggi tutti coloroche usano un dispositivo informatico in rete pos-sono essere oggetto di attacchi malevoli. tuttiabbiamo dati personali, più o meno riservati, chepossono rivelare, anche inconsapevolmente, inostri comportamenti, gli stili di vita o la loca-lizzazione. Queste informazioni sono moltoimportanti per gli studi e per le analisi di mercato.anche il cosiddetto “social engineering”, ovverolo studio del comportamento di un individuo alfine di sottrargli informazioni personali, è tecnicadi hacking ormai largamente diffusa anche suidispositivi mobili, a causa della bassa dotazionedi misure di sicurezza e della modalità di usorapida e pervasiva, che riduce il livello di atten-zione dell’utente alle configurazioni attive e allaconcessione di permessi per le applicazioni sca-ricate.per contrastare questa possibilità, soprattutto neidispositivi personali o aziendali connessi alle retied ai sistemi dell’organizzazione, sono stati svi-luppati i cosiddetti sistemi MDM, “Mobile DeviceManagement”, che consentono di gestire i dispo-sitivi mobili e di segnalarne anomalie, criticità einfrazioni di sicurezza. l’adozione di sistemi mdmconsente quindi di verificare la compliance deidispositivi con le policy aziendali, in particolarecon la gestione dei dati; ciò si ottiene mediantel’enforcement di specifiche configurazioni difirewall, antivirus, abilitazione/disabilitazione selet-tiva di porte logiche, device lock-time, lunghezzae struttura del pin, ecc. l’approccio mdm di“policy enforcement” consente, quindi, un certo

DELLAINFORMAZIONE

24ordine degli ingegneri

della provinCia di roma

Fig. 1 Il BYOD: la nuovastrategia per le aziende

Fig. 2 Mobile DeviceManagement

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grado di controllo su possibili fenomeni di dataloss, imponendo alcune restrizioni all’operativitàdel device. d’altra parte questo ne costituisceanche il maggiore ostacolo o resistenza all’ado-zione nel caso di dispositivi di proprietà dell’u-tente (come nel caso bYod), considerando ildispositivo come un tutt’uno e non distinguendoquindi l’area aziendale dall’area personale delcliente.proprio per indirizzare le esigenze aziendali disoluzioni bYod, è emersa la possibilità di adot-tare sistemi MAM (Mobile Application Manage-ment), mediante i quali l’azienda ha la possibilitàdi svolgere azioni di verifica e gestione remotaa livello delle singole applicazioni aziendali instal-late sul dispositivo. le soluzioni mam consentono di definire e impor-re delle “application policy” per le applicazioniaziendali utilizzate dal dipendente sul propriodispositivo. tipicamente queste applicazioni sonosviluppate ad hoc, caratterizzate da funzionalitàavanzate di analisi e reporting di utilizzo e resedisponibili da un app store aziendale.le soluzioni mdm sono preferite negli ambientidove gli aspetti di sicurezza e di controllo del dispo-sitivo assumono rilievo esclusivo; sempre, quandoi dispositivi sono di proprietà dell’azienda.i due approcci mdm e mam possono anchecoesistere, quali approcci complementari nelleaziende in cui i dispositivi dei dipendenti devonoassicurare elevati requisiti di sicurezza e garantirel’esecuzione delle applicazioni aziendali di altovalore strategico.

CONCLUSIONI

l’implementazione delle soluzioni ovviamentevaria da organizzazione ad organizzazione inquanto è diversa l’infrastruttura disponibile, sonodiverse le policy presenti, gli accordi sindacali,la propensione al rischio. Come conclusione pos-siamo comunque provare a fornire un elencodelle misure utili da considerare. alcune regoleda utilizzare sui dispositivi aziendali opersonali/aziendali quando utilizzati in un’aziendapossono essere le seguenti:

1. Configurare lo screen-saver/blocco tastie-ra con un tempo di mancato utilizzo dipochi secondi e protetto da passwordalfanumerica di almeno 8 caratteri, da pinnumerico o informazione biometrica;

2. non scaricare applicazioni da siti pocoaffidabili e/o sconosciuti;

3. non connettersi a reti Wi-fi aperte e disa-bilitare l’interfaccia Wi-fi quando non uti-lizzata;

4. disabilitare la connessione automatica adispositivi bluetooth precedentementeassociati;

5. installare e/o configurare una funzionalitàdi protezione remota, ad es.: locking,remote wiping, ecc, al fine di prevenirel’accesso non autorizzato ai dati in casodi perdita per smarrimento o furto;

6. abilitare il blocco pin della scheda sim;7. installare un antivirus/antispam;8. disabilitare l’opzione “Hot spot persona-

le” quando non necessaria;9. Cancellare i dati personali e sensibili (sia

aziendali che personali) dal dispositivomobile e dai supporti di memorizzazionequando non più necessari;

10. disabilitare “ricorda password”;11. non eseguire il rooting del dispositivo,

ovvero non alterarne il sistema operativo;12. rimuovere le applicazioni non più in

uso. ■

25ordine degli ingegneridella provinCia di roma

DELLAINFORMAZIONE

Fig 3 Security Policy daimplementare in azienda

LA CONSAPEVOLEZZA COMESTRATEGIA DI PROTEZIONE

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Un evento catastrofico, quale può essereun terremoto o un incidente in un impian-to industriale ad elevato rischio di inqui-namento ambientale, deve essere

affrontato con un’ottica radicalmente diversa poi-ché il moltiplicarsi dei fronti di intervento, unitaalla vastità dei danni alle linee logistiche, rischie-rebbero di fare saltare consolidate procedure di

INGEGNERIADELLA

INFORMAZIONEa cura di

Ing. e Bianco, Ing. S. Coltellacci,

Ing. M. Nava

commissione Ingegneria dei sistemi

complessi

visto da:Ing. g. d’agnese

26ordine degli ingegneri

della provinCia di roma

SAPR: SISTEMI AEROMOBILI APILOTAGGIO REMOTONuovi orizzonti nel contesto della gestione diemergenza di Protezione Civile, ispezioni eaerofotogrammetria in supporto allacantieristica civile, rilievi e scavi archeologici.

General Atomics ALTUS è unveicolo aereo, realizzato perricerche scientifiche, costruito

dalla General AtomicsAeronautical Systems.

(Immagine dal sito web NASA)

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emergenza utilizzate a fronte di una singola tipo-logia di evento catastrofico (figura 1).È importante far notare che la presenza di edificipericolanti e/o la presenza di inquinanti letali perla salute umana rendono l’utilizzo di sistemiaeromobili a pilotaggio remoto (sapr), o altrotipo di droni, un requisito imprescindibile, poichéa rischio potrebbero essere anche le squadredi primo intervento per riparazione danni e ricercae soccorso che si potrebbero trovare in situazionitroppo rischiose per la loro salute oppure nonin grado di adempiere al loro ruolo.in un tale contesto un produttivo e a volte essen-ziale utilizzo di sistemi aeromobili a pilotaggioremoto può essere definito e scalabile secondoi requisiti richiesti.un tipico intervento dei sapr, subito a valledell’evento catastrofico, come un terremoto o unincidente in un sito industriale dovrebbe confi-gurarsi con l’utilizzo di sapr ad ala fissa che,affidandosi naturalmente alla loro grande auto-

nomia di volo e versatilità (sono in grado di atter-rare e decollare da strisce di terra semipreparateo addirittura lanciate da un singolo individuo)potrebbero compiere una ricognizione del sitoeffettuando una prima mappatura e tematizza-zione dell’ intera area interessata mediante unasuite di sensori imbarcati capaci di rilevare inqui-nanti chimici, radioattività e naturalmente cameread alta definizione multi spettrali. Questa primamissione sarebbe volta a fornire gli elementi deci-sionali al centro di gestione di crisi per meglioscegliere i passi successivi. in caso di azionein zone remote o nel caso di compromissionedei consueti canali di comunicazione, un termi-

27ordine degli ingegneridella provinCia di roma

DELLAINFORMAZIONE

Figure 1 e 2

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nale per il collegamento satellitare può trasmet-tere in tempo reale le informazioni raccolte dalsapr (figura 2).in seguito, una volta individuate le possibili areedi intervento con la prima missione, sapr adecollo verticale ad ala rotante (tipicamente qua-dricotteri o esacotteri) con camere ad alta defi-nizione e a infrarossi potrebbero intervenire inzone di ridotta estensione dove effettuare ricer-che di personale ferito o valutazione danni alfine di un utilizzo più efficace, sicuro e miratodelle squadre per soccorso e interventi di ripa-

razione. anche in questo caso le informazioniraccolte possono essere facilmente inviate alcentro di gestione crisi mediante terminale peril collegamento satellitare.la praticità di utilizzo e le ridotte dimensioni diun sapr possono portare alla creazione di unitàdi intervento menzionate ad esempio “squadre”dedicate all’utilizzo e gestione di apr composteda due/tre persone con un mezzo fuoristradaattrezzato per data link satellitare; queste squa-dre potrebbero gestire varie tipologie di apr(aeromobili a pilotaggio remoto) da utilizzare aseconda della missione richiesta; (i sapr sonooltre che di ridotte dimensioni anche facilmentesmontabili e rimontabili a seconda delle esigenzeoperative). l’autonomia di simili squadre potreb-be essere notevolmente estesa se pensata inun contesto di utilizzo di protezione Civile nazio-nale, dove simili mezzi con le relative squadredi personale, potrebbero essere dislocati in ogniparte del globo fidando sulle capacità di traspor-to della ffaa, il tutto nell’ottica di una missionedi cooperazione internazionale a seguito di eventicatastrofici di eccezionale importanza.tuttavia la versatilità e la praticità dei sistemiaeromobili a pilotaggio remoto li potrebbero ren-dere protagonisti in contesti professionali diversidalle emergenze.tralasciando, in questo articolo, gli aspetti nor-mativi enaC, che ne regolamentano l’utilizzo, imicrodroni dotati di telecamera possono averelarga diffusione nei cantieri con lo scopo di moni-torare la corretta esecuzione dei lavori nelle zonemeno visibili e più difficili da raggiungere, o con-trollare il montaggio di pannelli fotovoltaici.infatti le applicazioni che trovano gli a.p.r. inte-grati con videocamera, nella fase ispettiva neces-saria per la pianificazione degli interventi civili eedili, sono ormai realtà. difatti sebbene il d.lgs81/08 garantisca la tutela dei lavoratori, impo-nendo la predisposizione del p.d.s.C ( pianodi sicurezza e coordinamento) e del p.o.s. (piano

DELLAINFORMAZIONE

28ordine degli ingegneri

della provinCia di roma

Figura 3

Figura 4

(Immagine dal sito web NASA)

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operativo di sicurezza), questa non è garantitadurante la fase conoscitiva necessaria per laredazione dei predetti documenti. in tale contestogli a.p.r. rappresentano l’unica soluzione atta agarantire la sicurezza dei lavoratori, eseguendoloro stessi la fase ricognitiva, necessaria per l’or-ganizzazione a posteriori della sicurezza. unesempio palliativo è la ristrutturazione di unacopertura, il rifacimento del prospetto di un cam-panile, interventi in galleria, tutti gli ambienti doveil lavoratore è soggetto al rischio di caduta dal-l’alto e ambienti confinati.la possibilità di integrare i sapr con ulteriorisistemi di rilevamento tra cui le termo camere,il laser scanner e le videocamere, permettonoulteriori applicazioni professionali legati all’inge-gneria civile (figura 3).i recenti sviluppi nell’ambito della miniaturizza-zione dei componenti hanno favorito la realizza-zione di sistemi integrati apr – termocamereche consentono di effettuare una mappatura ter-mica completa dell’oggetto da investigare. talisistemi trovano applicazione sia nella gestionedell’emergenze sia nel campo ingegneristico inriferimento al monitoraggio degli impianti elettrici,idraulici ed energetici, trascendendo dalla collo-cazione della struttura e garantendo un moni-toraggio preciso, economico e rivoluzionario.difatti si possono effettuare riprese da angola-zioni uniche, in quanto può compiere i movimentipiù dinamici senza i limiti fisici legati alla struttura(figura 4).

gli apr con laser scanner integrato garanti-scono un elevato campo di rilevazione nel densotessuto urbano, trovando applicazione in ambitosia architettonico sia strutturale. È da considerareche, sebbene vi sia un margine di errore legatoal volo in hovering, questo può essere marginalea fronte dell’impossibilità di effettuare il rilievo conaltri mezzi. tale sistema troverebbe la sua mas-sima utilità nel monitoraggio strutturale degli edi-fici e nei rilievi topografici, grazie anche al sistemaintegrato “apr – stazione totale”.un ulteriore sorprendente sviluppo legato al bino-mio apr/sensore ir (o meglio flir) è quellodel monitoraggio del funzionamento nominale digrandi campi solari, infatti con un semplice sor-volo e grazie a video ad alta definizione si potreb-bero individuare celle difettose su singoli pannellipianificando velocemente, con poca spesa edin modo ottimale una serie di interventi di ripa-razione già di per se molto onerosi per gli impiantiin questione (figure 5).infine come tralasciare un aspetto che costi-tuisce uno dei più ricchi filoni di possibile svi-luppo del nostro paese ovvero la tutela e lavalorizzazione del patrimonio archeologico,infatti è consolidata la pratica di eseguire aerofo-togrammetrie stereoscopiche di zone di inda-gine archeologica, ma gli alti costi di personale,costo per ora di volo del velivolo (che per dipiù deve effettuare un trasferimento dalla aero-superficie più vicina) rendono questa praticamolto dispendiosa; un sapr potrebbe decollaredirettamente dal sito archeologico, effettuare piùpassaggi su varie angolazioni al fine ottenereuna immagine tridimensionale per di più ad altis-sima definizione non essendo vincolato a rima-nere al di sopra di una determinata quota divolo, elemento imprescindibile per un aeromo-bile pilotato (figura 6). ■

29ordine degli ingegneridella provinCia di roma

DELLAINFORMAZIONE

GLI APR CON LASER SCANNERINTEGRATO GARANTISCONO UN ELEVATOCAMPO DI RILEVAZIONE NEL DENSOTESSUTO URBANO, TROVANDOAPPLICAZIONE IN AMBITO SIAARCHITETTONICO SIA STRUTTURALE.

Figura 5

Figura 6

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INGEGNERIAINTERSETTORIALE

a cura diIng. l. rinaldi

Ing. M. della rocca

commissione relazioni con l’Unione

europea

visto da:Ing. V. lombardi

Ing. a. Scorza

30ordine degli ingegneri

della provinCia di roma

EUROPASS, PASSAPORTO DELLECOMPETENZE - SUPPLEMENTO ALCERTIFICATO EUROPASS ESUPPLEMENTO AL DIPLOMA

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COS’È IL SUPPLEMENTO ALCERTIFICATO

il supplemento al Certificato europass (europassCertificate supplement o eCs) è un documentoche accompagna i titoli e le qualifiche profes-sionali acquisite, allo scopo di renderle più facil-mente comprensibili anche a datori di lavoro oenti stranieri. in particolare l’eCs, anche se nonsostitusce il certificato originale nè garantisce il

riconoscimento automatico dei titoli acquisiti inaltra nazione, ha comunque la specifica funzionedi rendere visibili e comprensibili nei confini euro-pei le conoscenze acquisite da coloro che hannoconseguito una qualifica professionale su terri-torio nazionale, fornendo informazioni di dettagliotra cui le abilità e le competenze specifiche (pro-file of skills and competences), il tipo di attivitàprofessionale cui è possibile accedere (range ofoccupations accessibile to the holder of the cer-tificate), nonché sul livello del certificato nell’am-bito della classificazione nazionale (official basisof the certificate).all’interno del supplemento al Certificato euro-pass sono presenti le seguenti informazioni:

1. denominazione del certificato in linguanazionale (title of the certificate)

2. denominazione tradotta del certificato(translated title of the certificate)

3. profilo delle abilità e competenze (profileof skills and competences)

4. insieme delle attività professionali e/o tipo-logie di lavoro cui il titolare del certificatopuò accedere (range of occupations acces-sibile to the holder of the certificate)

5. base legale del certificato (official basis ofthe certificate)5.1 denominazione e status dell’ente che

rilascia il certificato (name and statusof the body awarding the certificate)

5.2 denominazione e status dell’autoritànazionale/regionale che accredita/rico-nosce il certificato (name and statusof the national/regional authority pro-viding accreditation/recognition of thecertificate)

5.3 livello del certificato nel paese che lo

31ordine degli ingegneridella provinCia di roma

INTERSETTORIALE

L’ECS, HA LA SPECIFICA FUNZIONE DIRENDERE VISIBILI E COMPRENSIBILI NEICONFINI EUROPEI LE CONOSCENZEACQUISITE DA COLORO CHE HANNOCONSEGUITO UNA QUALIFICAPROFESSIONALE SU TERRITORIONAZIONALE.

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rilascia (level of the certificate (nationalor international))

5.4 sistema di votazione/requisiti per ilconseguimento (grading scale/passrequirements)

5.5 accesso al successivo livello di inse-gnamento/formazione (access to nextlevel of education/training)

5.6 accordi internazionali (internationalagreements)

5.7 base giuridica (legal basis)6. iter ufficialmente riconosciuti per il con-

seguimento del certificato (officially reco-gnised ways of acquiring the certificate).descrizione del percorso basato su scuo-la/centro di formazione, luogo di lavoro,riconoscimento di crediti formativi, requi-siti di accesso al corso, annotazioni inte-grative.

in primo luogo va chiarito che per Certificato siintende l’attestazione formale circa il consegui-mento da parte del titolare di un titolo di studioo di una certificazione formativa. Questa atte-stazione formale è elaborata secondo le normevigenti nei singoli stati che ne definiscono ancheil valore ovvero la sua spendibilità.Ciò fa emergere la duplice necessità che giu-stifica l’elaborazione di un supplemento a taledocumento.

TRASPARENZA

la trasparenza è definita come veicolo attraversocui il patrimonio cognitivo posseduto dal singoloè reso riconoscibile, valutabile, certificabile, incontesti nazionali ed internazionali, per l’ingressoin nuovi percorsi formativi, per l’accesso nelmondo del lavoro e per un processo di auto-valutazione. la necessità di esprimere in modotrasparente quanto acquisito dal titolare deldocumento, ha richiesto nella prospettiva emer-

gente dalle raccomandazioni europee in materiadi competenze chiave di cittadinanza e del Qua-dro europeo delle Qualifiche (european Qualifi-cations framework o eQf), recepite da tutti glistati membri compresa l’italia di riportare lecompetenze, articolandole in conoscenze ed abi-lità. in particolare nella formulazione del eCs, siindicano le competenze conseguite con il livelloeQf corrispondente precisando anche il gradodi padronanza (basilare, intermedio, elevato); inol-tre si mettono in luce le “evidenze” di tali com-petenze, ovvero i compiti-problema che il titolareha saputo portare a termine positivamente cosìda giustificare quanto dichiarato. si precisa l’im-portanza del rimando alle rubriche delle Com-petenze, una metodologia condivisa da tutte leistituzioni che adottano il sistema europass,e che fissa in modo univoco il rapporto tra com-petenze ed evidenze necessarie e sufficienti perattestarne la padronanza.

VALORE

C’è la necessità di chiarire il valore del certificato,ovvero di precisare, sulla base delle disposizionipreviste dall’autorità nazionale o regionale, la suaspendibilità in termini di continuità formativa edi inserimento lavorativo. Circa la continuità, soli-tamente, tale valore è visto sotto il profilo legalepoiché l’iscrizione ad un percorso di studi richie-de il possesso di un certificato, ma vi è ancheun profilo sociale o meglio convenzionale per ciòche concerne il riconoscimento dei crediti for-mativi che corrispondono in linea di massima aspezzoni del percorso formativo che possonoessere “accreditati” al titolare se questi dimostradi averli acquisiti anche secondo modalità infor-mali e non formali. Circa l’inserimento lavorativo,prevale il profilo sociale/convenzionale che indica,secondo le classificazioni in uso nel paese, lacorrispondenza tra il certificato, e quindi le com-

INTERSETTORIALE

32ordine degli ingegneri

della provinCia di roma

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petenze necessarie, ed uno specifico profilo diingresso nel mercato del lavoro, tuttavia anchein questo caso emerge un profilo legale quandosi tratti di professioni normate per legge per lequali è previsto solitamente un albo il cui accessoè possibile sulla base di condizioni relative alpercorso.

CHI LO RILASCIA

le autorità competenti al rilascio dell’europassCertificate supplement sono le stesse che rila-sciano i titoli originali e, in particolare in italia,potrebbero essere:

• le regioni e le provincie autonome per lequalifiche di formazione professionale e ipercorsi realizzati nell’istruzione e forma-zione tecnica superiore (ifts). in alcunicasi, previo accordo con le autorità regio-nali, i supplementi al certificato possonoessere rilasciati direttamente dalle agenzieformative.

• gli istituti scolastici, per i percorsi dell’i-struzione professionale.

COS’È IL SUPPLEMENTO AL DIPLOMA

lo scopo del supplemento è di fornire dati indi-pendenti atti a migliorare la trasparenza interna-zionale dei titoli (diplomi, lauree, certificati ecc.)e a consentirne un equo riconoscimento acca-demico e professionale. È stato progettato inmodo da fornire una descrizione della natura,del livello, del contesto, del contenuto e dellostatus degli studi effettuati e completati dallo stu-dente identificato nel titolo originale al quale que-sto supplemento è allegato. esso esclude ognivalutazione discrezionale, dichiarazione di equi-valenza o suggerimenti relativi al riconoscimento.le informazioni sono fornite in otto sezioni. Qua-

lora non sia possibile fornire alcune informazioni,ne sarà data la spiegazione.si riportano qui di seguito in sintesi i focus prin-cipali del supplemento al diploma:

• È una certificazione integrativa del titoloufficiale conseguito al termine di un corsodi studi (lauree di 1° e di 2° livello, corsidi specializzazione e dottorati) effettuati inun’università o in un istituto di istruzionesuperiore;

• Contiene un’ampia descrizione della natu-ra, del livello e del contenuto degli studiintrapresi, limitandosi esclusivamente a for-

33ordine degli ingegneridella provinCia di roma

INTERSETTORIALE

LO SCOPO DEL SUPPLEMENTO ALDIPLOMA È DI FORNIRE DATIINDIPENDENTI ATTI A MIGLIORARE LATRASPARENZA INTERNAZIONALE DEITITOLI E A CONSENTIRNE UN EQUORICONOSCIMENTO ACCADEMICO EPROFESSIONALE.

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nire dati ufficiali sulla carriera dello studen-te, evitando informazioni di caratterediscrezionale;

• rilasciato automaticamente dalle segreteriedegli studenti delle università che rispet-tano le precondizioni richieste dal dettamenormativo (non tutte sul territorio nazionaleitaliano);

• redatto secondo un formato standard:suddiviso in 8 sezioni, da redigere in duelingue (una è, generalmente, l’inglese), frale quali solamente la prima riguarda i datianagrafici della persona, mentre le restantiparti (dalla sez. 2 alla sezione 8) sono inte-ramente dedicate al corso di studi: il livellodella qualificazione ottenute, le attività for-

INTERSETTORIALE

34ordine degli ingegneri

della provinCia di roma

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VALORE D’USO DEL SUPPLEMENTO AL DIPLOMA

Strumento fondamentale per i laureati interessati arecarsi all’estero per proseguire gli studi e per fruiredi un’offerta non disponibile nel Paese d’origine

Interesse crescente mostrato per questo strumentoda parte di Paesi di altri continenti, quali adesempio l’Australia, il Canada e più in generale iPaesi associati nella ‘Brisbane Communiqué Region’(regione Asia-Pacifico)

Ai fini del rilascio au-tomatico e ottimale deldocumento è neces-saria una gestione ef-ficace ed efficientedelle informazioni (in-tegrazione di banchedati diverse, create perscopi diversi, da attoridiversi)

• Valore aggiunto per lacompetitività del siste-ma formativo;

• Fattore di ricchezza eco-nomica del Paese

Descrizione dei titoli otte-nuti in termini di “risultatidi apprendimento” (lear-ning outcomes):

• Conoscenze teorichee pratiche (knowled-ge);

• Abilità cognitive epratiche (skills);

• Competenze (compe-tences) descritte intermini di responsa-bilità e autonomiaconnesse alla quali-ficazioni;

ed in conformità a quantoprescritto dal quadro eu-ropeo delle qualificazioni(EQF – European Qualifi-cation Framework)

Strumento per l’inte-grazione di personestraniere, provenientida Paesi comunitari oextracomunitari, graziead un congruo inseri-mento lavorativo e so-ciale

Concreto antidoto agli elevati livelli di “di-spersione” e di insuccessi; strumento perperseguire l’aumento del grado di istruzionesuperiore nel Paese

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mative svolte, con l’indicazione della vota-zione finale conseguita, il sistema di vota-zione con la distribuzione dei voti, nonchéi requisiti per il conseguimento del titolo.a tale riguardo si segnala presso il sitodel miur una sezione contenente tutte leinformazioni di dettaglio utili alla compila-zione del documento.(1)

LE RAGIONI DI UN SUPPLEMENTO ALDIPLOMA

la crescente mobilità di studenti, di laureati, diprofessionisti, di cittadini che si spostano fra ivari paesi per completare o arricchire la propriaformazione, per trovare lavoro o cambiare la pro-pria posizione professionale, ha richiesto, a livelloeuropeo, uno sforzo per elaborare degli strumentiche consentissero di leggere le qualifiche con-seguite al fine di ottenere il riconoscimento delleesperienze formative già maturate, con partico-lare riferimento ai titoli e alle competenze valore d’uso del supplemento al diploma.

LE BASI NORMATIVE

– 1986: il Comitato regionale intergovernativoeuropeo dell’unesco avvia il progetto per pro-muovere uno strumento in grado di migliorareil riconoscimento internazionale dei titoli acca-demici;

– 1996: Commissione europea, Consiglio d’eu-ropa e unesco/Cepes istituiscono un gruppodi lavoro sul supplemento al diploma;

– 1997: la Convenzione di lisbona sanciscel’importanza del supplemento al diploma,diventato oggetto di impegni specifici da partedei governi e delle istituzioni dei paesi mem-bri;

– 1999: nell’ambito del processo di bologna iministri europei dell’istruzione superiore, inrapporto all’adozione di un sistema comunedi titoli, indicano il supplemento al diploma

quale strumento cardine per favorirne la leg-gibilità e la comparabilità.

– l’italia ha adottato il supplemento al diplomaper via legislativa, contestualmente alla defi-nizione della riforma universitaria del 1999.

– l’esempio italiano è ora indicato dalla Com-missione europea come “buona pratica” peri paesi che intendano seguire l’opzione delrilascio obbligatorio per legge del documento“supplemento al diploma”. ■

35ordine degli ingegneridella provinCia di roma

INTERSETTORIALE

Gli schemi esemplificativi del Supplemento al CertificatoEuropass e del Supplemento al Diploma Europas sono presentisul sito agli indirizzi:http://rivista.ording.roma.it/allegato-01_europass-passaporto-delle-competenze/http://rivista.ording.roma.it/allegato-02_europass-passaporto-delle-competenze/

LINK UTILI• https://europass.cedefop.europa.eu/it/home

• https://europass.cedefop.europa.eu/it/documents/european-skills-passport/certificate-supplement

• https://europass.cedefop.europa.eu/it/documents/european-skills-passport/diploma-supplement

• http://hubmiur.pubblica.istruzione.it/web/universita/diploma-supplement

• http://www.miur.it/0002Univer/0023Studen/0831Diplom/index_cf2.htm

(1) vedi link nella riquadro “Link utili”

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Duecento anni fa, la notte tra il 28 e il 29novembre del 1814, le rotative del thetimes si misero in moto come tutte lenotti nella londra fumiginosa del XiX

secolo. ma una traccia straordinaria del progres-so avrebbe segnato per sempre quella magicanotte con il suono sferragliante del moto di quelle

INGEGNERIAINTERSETTORIALE

a cura diIng. M. Corsini

commissione attività culturali

visto da:Ing. l. Micheli

Ing. N. rempiccia

36ordine degli ingegneri

della provinCia di roma

IL SECOLO DEL VAPOREDue secoli fa l’iniziodella prima rivoluzioneindustriale.

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macchine. per la prima volta le muoveva il vapo-re, spingendo la produzione oltre le 1100 paginel’ora, decuplicando la tiratura. lo stesso annogeorge stephenson aveva progettato la suaprima locomotiva a vapore, destinata a muoversisu una magica rotaia verso un lento, sferraglianteed entusiasmante successo. napoli fu tra le prime grandi capitali d’europaa cogliere quello straordinario vagito di progres-so. re ferdinando ii, patrocinatore di una forte

industrializzazione del regno, nell’ottobre del1839, poté così assistere all’inaugurazione delprimo tratto napoli-portici della linea napoli-Castellamare-nocera, prima linea ferroviaria atti-vata tra gli stati della penisola. sempre dal portodi napoli era partita nel settembre 1818 la primagoletta a vapore, costruita nel cantiere napole-tano di vigliena. prima nel mediterraneo e primanave a vapore a solcare il mare e non solo acqueinterne.era l’inizio dell’era del vapore, che avrebbesegnato l’umanità dell’800 e l’intera sua storiafutura, destinata a tracciarne non solo la via tec-nologica, ma anche quella politica, filosofica eartistica, accelerando significativamente lo svi-luppo della modernità e rappresentando un fati-dico quanto ineluttabile passaggio senza ritorno,attraverso il quale verranno trasformati metodidi vita e distribuzione della ricchezza, spezzateabitudini radicate e create di nuove. l’avvento della macchina a vapore sosterrà lanascita e lo sviluppo della cosiddetta prima eraindustriale. Questa si svilupperà e perfezioneràrimanendo sempre al passo con l’uso delle risor-se energetiche: carbone, gasolio pesante, gaso-lio leggero e rappresentando per tutto il XiX, ilprincipale potenziale di crescita sia per la ricercae l’innovazione, sia per le infrastrutture ed i tra-sporti, oltre che per le nuove opportunità dioccupazione. proprio l’ambito ferroviario e navalecomporteranno, tramite l’impiego del vapore, unodei maggiori e straordinari impulsi di trasforma-zione della società mai avvenuti nella storia. iltrasporto mediante le nuove locomotive richieseenormi sforzi per sviluppare reti ferroviarie e benpresto la fame di ferro sconvolse i mercati d’eu-ropa e d’oltreoceano. l’impiego della macchinaalternativa a vapore prima, e della turbina assialea vapore poi, permise di equipaggiare le navicon sempre maggiori potenze, per consentirel’installazione delle quali si resero necessari gran-di scafi in acciaio. l’enorme richiesta di minerali di ferro per lecostruzioni ferroviarie crebbe insieme al grandeimpulso dato ai settori estrattivo e siderurgico.oltre ai giacimenti minerari dei minerali ferrosi,anche quelli carboniferi diverranno altrettantostrategici. regno unito, belgio, francia e ger-

37ordine degli ingegneridella provinCia di roma

INTERSETTORIALE

L’ERA DEL VAPORE, AVREBBE SEGNATOL’UMANITÀ DELL’800 E L’INTERA SUASTORIA FUTURA.

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mania vedranno in breve una rapida crescitaindustriale insieme ad un intensivo sfruttamentodei loro giacimenti carboniferi in prossimità deibacini del reno, loira e rodano, tamigi. lanuova economia, sempre più avida di ferro ecarbone provocherà la necessità di ricercarenuovi giacimenti oltre i confini nazionali, oltrequelli europei, nelle nuove colonie o nelle terreancora da colonizzare, condizionando e, a voltecompromettendo, la storia dell’umanità di questoXiX secolo e del successivo.le grandi e straordinarie prospettive offerte dalnuovo scenario di cambiamento, richiese enormisforzi ingegneristici per affrontare le nuovi incal-zanti esigenze di progettazione di linee ferroviarie,nuovi sistemi di scavo per gallerie, costruzionedi ponti, nuove e più efficienti caldaie e con-densatori ed accessori di impianti propulsivi perle sempre più efficienti locomotive. in camponavale la macchina alternativa a vapore accop-piata ad un propulsore a ruota a pale, di mode-stissima efficienza, richiese l’investimento di

notevoli risorse e sperimentazioni, che riversa-rono i loro benefici nello sviluppo di efficienti eli-che, che presto sostituirono le pale; la stessamacchina alternativa fu sostituita dalle prime tur-bine assiali studiate da Charles a. parson e poidi george Westinghouse. l’evoluzione stessa deigeneratori di vapore, pur lontani dalla straordi-naria efficienza offerta dai modelli della societàdi ingegneria americana foster Wheeler, chesaranno disponibili solo nel secolo successivo,sarà segnata da continui progressi, soprattuttoverso la seconda metà del secolo, quando gliingegneri babcock e Wilcox concepirono i fascitubieri a circolazione d’acqua anziché a circo-lazione di fumi di combustione, riducendo sia leperdite di carico che il rendimento di scambiotermico e permettendo il diretto irraggiamentodei fasci tubieri. sempre in ambito navale, peri nuovi impianti di propulsione funzionanti secon-do il ciclo concepito da William J.m. rankine avapore surriscaldato, fu necessario accelerarestudi e ricerche connesse con l’utilizzo di acquedemineralizzate e degasate nonché le tecnicheper il trattamento delle acque per caldaie; furononecessari anche aggiornamenti e nuovi studi diingegneria navale per consentire la realizzazionedi navi sempre più veloci e di sempre maggiordislocamento. di fondamentale importanza furo-no gli studi e sperimentazioni eseguiti dagli inglesiWilliam froude e osborne reynolds sul com-portamento idrodinamico delle carene, ma furononecessari anche studi per l’ottimizzazione dellefasi di tracciatura, taglio e chiodatura delle lamie-re, nuovi studi per il calcolo ed il dimensiona-mento delle strutture stesse e del fasciame.ingegnere navale di maggior prestigio nell’europadel XiX secolo fu il torinese vittorio Cuniberti,ufficiale del genio navale della regia marina. l’800 fu un secolo avviato irrevocabilmente versola modernità. e della modernità, fatta di sugge-stioni di sferragliamenti di treni a vapore, palloniaerostatici e dirigibili, di rapide e spavalde sciedi eliche, quel secolo ne farà un puro canoneanche etico ed estetico. il suo fascino vibreràsulle tele di Claude monet (gare di saint-lazare– 1877), nelle composizioni di giacomo puccini,e ne saranno, ammaliati o sbigottiti, coinvolti tutti

INTERSETTORIALE

38ordine degli ingegneri

della provinCia di roma

Oltre ai giacimenti mineraridei minerali ferrosi, anche

quelli carboniferi diverrannoaltrettanto strategici

La Great Western costruita inlegno dall'Ingegnere Inglese

Brunel. Effettuò la primatraversata atlantica.

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gli artisti di quel secolo.e allora proviamo ad immaginarci anche noi ilfascino di quel secolo straordinario che tracceràun solco incancellabile tra il passato ed un futuroin continua evoluzione. Quel secolo del vaporeche si annuncia con il lungo fischio di un trenoe che sbuffa rilasciando nel cielo bianche nuvoledi rinnovate speranze ed eccitate aspettative.immaginiamo anche noi una stazione in una mat-tina d’autunno, come quella della poesia di gio-suè Carducci… Quel treno che corre lungotorre del lago a viareggio…

ALLA STAZIONE IN UNA MATTINA D’AUTUNNOOh quei fanali come s’inseguonoaccidiosi là dietro gli alberi,tra i rami stillanti di pioggiasbadigliando la luce su ‘l fango!Flebile, acuta, stridula fischiala vaporiera da presso. Plumbeoil cielo e il mattino d’autunnocome un grande fantasma n’è intorno.Dove e a che move questa, che affrettasia’ carri foschi, ravvolta e tacitagente? a che ignoti dolorio tormenti di speme lontana?Tu pur pensosa, Lidia, la tesseraal secco taglio dài de la guardia,e al tempo incalzante i begli anni

dài, gl’istanti gioiti e i ricordi.Van lungo il nero convoglio e vengonoincappucciati di nero i vigilicom’ombre; una fioca lanternahanno, e mazze di ferro: ed i ferreifreni tentati rendono un lugubrerintocco lungo: di fondo a l’animaun’eco di tedio rispondedoloroso, che spasimo pare.E gli sportelli sbattuti al chiuderepaion oltraggi: scherno par l’ultimoappello che rapido suona:grossa scroscia su’ vetri la pioggia.Già il mostro, conscio di sua metallicaanima, sbuffa, crolla, ansa, i fiammeiocchi sbarra; immane pe ‘l buiogitta il fischio che sfida lo spazio.Va l’empio mostro; con traino orribilesbattendo l’ale gli amor miei portasi.Ahi, la bianca faccia e ‘l bel velosalutando scompar ne la tenebraGiosuè Carducci

Questo progresso, che é un treno mostruosoche sconvolge e ferisce la terra, non incrina ilvalore spirituale del viaggio verso le nostre aspi-razioni, verso la ricerca, l’avventura. il progressopuò quindi allo stesso tempo significare distacco,separazione, nostalgia. Come la terra che vienemodificata, alle volte sconvolta per necessità dicostruire. ■

39ordine degli ingegneridella provinCia di roma

INTERSETTORIALE

DI FONDAMENTALE IMPORTANZAFURONO GLI STUDI E SPERIMENTAZIONIESEGUITI DAGLI INGLESI WILLIAMFROUDE E OSBORNE REYNOLDS SULCOMPORTAMENTO IDRODINAMICO DELLECARENE.

Trattore a vapore. Museo delPiave - Tezze di Vazzola.

LONTANANZEPadre mio, cercavi pianure larghee oro di acque tranquille.Il viaggio freddo nell’ondulato alto blu,e la stamberga e la setee la tristezza larga, larga che spezza.E una dimora bianca nell’ombra verde, verde,e acque bianche, bianche di neve canterina.Per entrare nel giardino spezzatodell’abisso triste, triste del cuore diviso.

Francesca Lo BueDa “Non te ne sei mai andato (Nada se ha ido)”

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ARTICOLIONLINE

Area civile ambientale

LE CAMERE RIVERBERANTI E LE VERIFICHEACUSTICHE IN CAMPO AERAULICOAutori: Ing. d. giordano, Ing. l. QuarantaCommissione: acusticaVisto da: Ing. g. Fascinelli, Ing. M. Pasca

La progettazione degli impianti di condizionamentodell’aria implica l’impiego dei principi di fisica

tecnica, delle caratteristiche delle proprietà dell’aria edelle caratteristiche fisiche ed acustiche degli impiantitecnici da istallare. la branca dell’ingegneria che tieneconto in maniera sinergica di tali nozioni è l’aeraulica(parola greca che deriva da aer = aria, e aulos = tubo).In tale disciplina si tiene conto dei metodi percanalizzare e diffondere l’aria negli ambienti daclimatizzare per mezzo di una serie di trattamenti, conuna bassa emissione di rumore.Per l’individuazione delle caratteristiche acustiche dellevarie parti costituenti un impianto di aria condizionata, ven-gono effettuate delle verifiche sperimentali, secondo normeUNI-eN-ISo ed ashrae Standard, per la caratterizzazionedelle prestazioni di lancio e di rumore, che dovranno poiessere riportate nelle schede tecniche descrittive di talicomponenti. al fine di poter eseguire tali…

TECNICHE “ESTENSIVE” PER IL TRATTAMENTO DIACQUE REFLUE: LA FITODEPURAZIONE. ACCENNIDI TEORIA E APPLICAZIONI IN ITALIA EALL’ESTEROAutore (*): Ing. g. CigariniCommissione: Sistemi idraulici complessiVisto da: Ing. F. Napolitano

La “fitodepurazione” costituisce una valida alternativa“naturale” ai sistemi convenzionali di trattamento

delle acque reflue civili ed industriali. Fino a pochidecenni fa i sistemi di fitodepurazione erano considerati

fattibili per sole piccole Comunità o case isolate a ridottao comunque sia limitata efficacia. oggi questi sistemihanno acquisito una robusta base scientifica e possonosostituire completamente un trattamento convenzionaleper comunità fino a 30,000 abitanti ovvero per trattarereflui caratterizzati da un alto carico organico quali adesempio quelli prodotti dalle industrie agroalimentari;senza trascurare le molteplici applicazioni dei sisteminaturali come trattamento terziario di affinamento, per ilmiglioramento della qualità delle acque di sfioratorifognari di rete mista o di reti meteoriche, fino alladisidratazione e stabilizzazione dei fanghi didepurazione...

L’UTILIZZO DELLE TECNOLOGIE NO-DIG NELLERETI DI SERVIZI INTERRATEAutore: Ing. C. Catinari Commissione: Sistemi idraulici complessiVisto da: Ing. g. Cigarini, Ing. F. Napolitano

La continua urbanizzazione che riguarda una partesempre più crescente del territorio e la conseguente

esigenza di aumentare l’accessibilità ai servizi di ognigenere da parte di un maggior numero di utenti possibili,rende particolarmente importante la collocazione delle retidi servizi in un territorio già sfruttato da opere civili. Nellospecifico le reti di servizi che riguardano diversi settoristrategici (il trasporto e la distribuzione dell’acqua, iltrasporto e la distribuzione di gas e combustibili, il sistemafognario, il sistema elettrico, la telecomunicazione viacavo, il teleriscaldamento, ecc.) interessanoprincipalmente il sottosuolo e talvolta devono anchesuperare degli ostacoli naturali quali fiumi e pendii. Sianelle città sia nelle aree non urbanizzate, la posa e gliinterventi sulle reti tecnologiche realizzate attraverso scavia cielo aperto, comportano la presenza di pesanti disagi einterferenze in superficie, in particolare con la viabilità. alfine di minimizzare tali interferenze, negli…

40ordine degli ingegneri

della provinCia di roma

GLI ARTICOLI ONLINE DALLECOMMISSIONI

COME LEGGERE GLI ARTICOLIGli articoli qui riportati solo nell’incipit sonofruibili per intero nelle rispettive areetematiche del portale della rivista agli indirizziInternet:rivista.ording.roma.it/civilerivista.ording.roma.it/industrialerivista.ording.roma.it/informazionerivista.ording.roma.it/intersettorialea cui è possibile accedere anche attraverso iQR code di area.

(*) “Si ringrazia per lacollaborazione il collega Ing. Riccardo Bresciani

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ARTICOLIONLINE

SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: IL PERCORSOVERSO LA CULTURA DELLA PREVENZIONEL’ANDAMENTO DELLA CERTIFICAZIONE OHSAS Autore: Ing. M. tancioniCommissione: l’ingegneria nei sistemi di gestione integratiVisto da: Ing. e. amodeo, Ing. M. Cerri

Nella situazione attuale di crisi che il mondoimprenditoriale sta vivendo, il rilancio della

competitività delle imprese non può non fare leva sugliaspetti relativi alla salute e sicurezza sui luoghi di lavoro(SSl). Secondo la banca dati accredia a gennaio 2014 leaziende pubbliche e private in possesso di un sistema digestione per la salute e sicurezza sul lavoro (SgSl)certificato conforme alla norma oHSaS 18001 sono11.516 (+53% rispetto a marzo 2012). In particolarepreme evidenziare che tale trend positivo ha interessatospecialmente le aziende localizzate nelle regionilombardia, Veneto, emilia romagna e Piemonte ed isettori IaF 31a (logistica: trasporti, magazzinaggio espedizioni) e 28 (costruzioni). tale incremento, rilevante,ma non certo esaustivo del sistema impresa, evidenziacome la diffusione della cultura della sicurezza, al fine dipromuovere l’innovazione e di generare una veratrasformazione del mondo del lavoro, è ormai al centrodella sensibilità e dell’attenzione di tutte le partiinteressate. la diffusione dei SgSl può ricondursi a dueaspetti principali: l’efficacia di tali modelli nellaprevenzione degli infortuni e…

CENTRI STORICI ANTISISMICI. UNA STRATEGIAPOSSIBILEAutori: Ing. g. Monti, Ing. g. ScaloraCommissione: Interventi sulle costruzioni esistentiVisto da: Ing. a. Bozzetti

C’è urgente necessità di sviluppare un itinerariometodologico e operativo per intervenire con

adeguata consapevolezza nei nostri centri storici perproteggerli da futuri eventi sismici che potrebberoletteralmente trasformarli in città fantasma, comepurtroppo in molti casi, anche in tempi recenti, abbiamoosservato con tristezza mista a rassegnazione. l’idea è di proporre un approccio conoscitivo integrato(e ripercorribile da tutti) che permetta al progettista, dilà dagli approcci puramente tecnico-scientifici, di rico-noscere i valori storici, culturali, morfologici ed esteticidel centro storico in cui si trova ad operare e che alcontempo si configuri come strumento progettuale pergli interventi di conservazione e restauro degli edifici eper lo sviluppo di politiche di riqualificazione urbana. ogni professionista, ad esempio, dovrebbe interrogarsisul ruolo che il “suo” singolo edificio (o aggregato diedifici) ha nell’ambito complessivo del contesto circo-stante, così come anche il…

LA VALUTAZIONE DELLA SICUREZZA SISMICADELLE COSTRUZIONI ESISTENTIAutore: Ing. g. Monti Commissione: Interventi sulle costruzioni esistentiVisto da: Ing. a. Bozzetti

L’ingegnere che deve eseguire la valutazionedell’adeguatezza sismica di una costruzione esistente

organizzerà la propria attività in tre fasi, cheriguarderanno: la valutazione della sicurezza corrente, laconcezione e progettazione dell’eventuale intervento dimiglioramento o adeguamento sismico e infine laverifica dell’efficacia di tale intervento. ogni fase sarànel seguito esaminata criticamente, evidenziando alcunecriticità che è bene aver presenti per affrontareadeguatamente il proprio percorso e giungere allosviluppo di un progetto che risulti corretto nella forma edefficace nella sostanza.Quando si opera sulle costruzioni, incluse pertanto quelleesistenti, è bene che il progettista sia consapevole chenon esiste una definizione assoluta di sicurezza sismica...

LA QUALIFICAZIONE DELLE IMPRESE E DEILAVORATORI AUTONOMIAutori: Ing. S. Barbanera, Ing a. Coppola, Ing. M. di Pasquale Commissione: Sicurezza nei cantieri temporanei e mobiliVisto da: Ing. M. l. Innocenti, Ing. M. Cerri

L’esigenza di introdurre criteri finalizzati allavalutazione del grado di affidabilità delle imprese e

dei lavoratori autonomi, in ordine alla tutela della salutee sicurezza sul lavoro, tema peraltro di considerevolerilevanza economica e sociale, trova specifica attuazionecon l’entrata in vigore del testo Unico per la Sicurezza(d.lgs. 81 del 09/04/2008) nella cui originale stesura, diseguito riportata, l’argomento è disciplinato dall’art. 6,comma 8, lettera g), con il quale il legislatore demandaalla Commissione consultiva permanente per la salute esicurezza sul lavoro il compito di definire un siffattosistema di qualificazione, da rendere effettivo condecreto del Presidente della repubblica; mentre conl’art. 27 ne delinea sommariamente contenuti e ambiti diapplicazione.art. 6 – Commissione consultiva permanente per la salu-te e sicurezza sul lavoro.8. la Commissione consultiva permanente per la salutee sicurezza sul lavoro ha il compito di:

(…)g) definire criteri finalizzati alla definizione del sistema

di qualificazione delle imprese e dei lavoratori auto-nomi di cui all’articolo 27. Il sistema di qualifica-zione delle imprese è disciplinato con decreto delPresidente della repubblica, acquisito il parere dellaConferenza…

41ordine degli ingegneridella provinCia di roma

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ARTICOLIONLINE

LA FORMAZIONE DEI LAVORATORI E LA“COLLABORAZIONE” CON GLI ORGANISMIPARITETICI E GLI ENTI BILATERALIAutori: Ing. g. degl’Innocenti, Ing. M. di PasqualeIng. e. grimaldi Commissione: Sicurezza nei cantieri temporanei e mobiliVisto da: Ing. M. l. Innocenti, Ing. M. Cerri

L’articolo 2 del d.lgs. n.81/08 e s.m.i. definisce gliorganismi Paritetici come organismi “costituiti a

iniziativa di una o più associazioni dei datori e deiprestatori di lavoro comparativamente piùrappresentative sul piano nazionale, quali sediprivilegiate per: la programmazione di attività formativee l’elaborazione e la raccolta di buone prassi a finiprevenzionistici; lo sviluppo di azioni inerenti alla salutee alla sicurezza sul lavoro; l’assistenza alle impresefinalizzata all’attuazione degli adempimenti in materia;ogni altra attività o funzione assegnata loro dalla legge odai contratti collettivi di riferimento”...

D. LGS. N. 35/2011: NUOVI CRITERI E PROCEDUREDA ADOTTARE PER OTTENERE INFRASTRUTTUREPIU’ SICUREAutori: Ing. a. griffa, Ing. g. MalgeriCommissione: Infrastrutture stradaliVisto da: Ing. a. Fuschiotto

La sicurezza rappresenta da sempre l’obiettivo a cuitende la progettazione e l’esercizio delle infrastrutture

stradali; nonostante negli ultimi decenni i veicoli si sianoequipaggiati dei migliori sistemi di sicurezza di guida ilfenomeno dell’incidentalità stradale non riesce adarrestarsi, tant’è che alcuni studi hanno pronosticatopurtroppo che nel 2020 “la strada” potrebbe occupare ilterzo posto tra tutte le cause di morte, comprese quellelegate alle malattie...

PERDITE REALI NELLE RETI ACQUEDOTTISTICHE ENEI GASDOTTIAutori: Ing. P. realeCommissione: Sistemi idraulici complessiVisto da: Ing. g. Cigarini, Ing. F. Napolitano

Nel campo della gestione dei servizi di acqua e gasriveste particolare importanza il tema che riguarda le

perdite. Come è noto, dentro il termine più generale diperdite dei sistemi vi sono comprese le perdite reali chegeneralmente nelle reti idriche costituiscono unanotevole componente.le perdite reali, siano esse su reti idriche o su reti gas,causano un danno economico in termini di:

• maggiori costi di produzione o di acquisto dellarisorsa;

• spreco di risorsa;• disservizi alle utenze...

ASILI NIDO:STRUTTURE DEDICATE ALLO SVILUPPOPSICO-FISICO DEI BAMBINI DA 0 A 3 ANNIAutori: Ing. M. BergaminiCommissione: antincendio edilizia civile aree a rischioVisto da: Ing. M. Babudri, Ing. l. liolli

Con l’emanazione del decreto del Presidente dellarepubblica 1° agosto 2011, n. 151, gli asili nido

entrano a far parte delle attività soggette agliadempimenti di prevenzione incendi cosi come indicatonell’allegato I, trovando collocazione al punto 67 “scuoledi ogni ordine, grado,e tipo, collegi, accademie con oltre100 persone presenti. Asili nido con oltre 30 personepresenti”ed in classe B, segno evidente che il legislatoreha ritenuto l’attività in oggetto come mediamentecomplessa i cui rischi vanno dunque valutati attraversoun progetto condiviso tra professionista e pubblicaamministrazione...

Area industriale

CONTROLLO VOCALE E DISABILITÀ:UN’APPLICAZIONE CONCRETAAutore: Ing. l. distefano Commissione: Ingegneria biomedicaVisto da: Ing. S. Silvestri, Ing. S. Sciuto

La domotica è la disciplina progettuale che si occupadi studiare le tecnologie destinate a migliorare la

qualità della vita degli ambienti abitativi.grazie all’integrazione di elettronica e informatica, la domo-tica introduce nuovi sistemi per l’automazione, l’illumina-zione, la climatizzazione degli ambienti e la safety andsecurity. le sue finalità risiedono quindi nel miglioramentodel benessere percepito, grazie all’alleggerimento di molteoperazioni quotidiane, insieme al risparmio energetico eal miglioramento della sicurezza degli impianti...

INDAGINE SULL’UTILIZZO DEGLI STRUMENTIFINANZIARI NELL’AREA NORDICA DELCONTINENTE AFRICANOAutori: Ing. d. Morea, Ing. a. PironeIng. e. Farinelli, Ing. M. Salerni Commissione: Project FinancingVisto da: Ing. g. Boschi

Ipaesi del Nord africa, rientranti nell’area denominataMeNa (Middle east and North africa), fanno ormai,

42ordine degli ingegneri

della provinCia di roma

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ARTICOLIONLINE

parte integrante ed attiva del mondo globalizzato, nonsoltanto alla luce delle connessioni energetiche,finanziarie e comunicative (e, purtroppo, anche deiconflitti armati), ma altresì per quanto riguarda i processidi sviluppo economico. Quanto predetto è divergenterispetto alle posizioni che rilevano l’incompatibilitàteorica e di struttura tra Islam (religione prevalente) ecapitalismo di libero mercato…

UN’APPLICAZIONE DELLE TECNICHE DI PROJECTMANAGEMENT ALLO SVILUPPO PRODOTTONELL’AUTOMOTIVE Autori: Ing. a. Calisti Commissione: Project Management IndustrialeVisto da: Ing. w. reali, Ing. g. Boschi

Quando si parla di Project Management, si pensageneralmente alle grandi infrastrutture o ai grandi

impianti, come ad esempio:• ponti, strade, linee ferroviarie;• aeroporti, porti;• grandi impianti industriali (del settore chimico oppu-

re oil & gas);• sistemi di telecomunicazione.

tuttavia le metodologie e le tecniche del Project Mana-gement possono essere utilizzate anche per la gestionedi progetti riguardanti prodotti e sistemi apparentementemeno complessi, che hanno però contenuti ad alto valoretecnologico e coinvolgono aspetti relativi allo sviluppodi prodotto e di processo. Parliamo ad esempio del cosid-detto “materiale rotabile” per l’industria ferroviaria (i treniper capirci) oppure, considerando un bene di consumoormai presente nella vita di tutti noi, degli autoveicolie delle relative componenti meccaniche, quale è adesempio il motore...

SISTEMI DI ACCUMULO E FOTOVOLTAICO: ANALISICOSTI-BENEFICIAutori: Ing. M. M. d’erme, Ing. a. r. giancipoliIng. r. Undi Commissione: FotovoltaicoVisto da: Ing. a. Pignatelli, Ing. g. de Simone

La forte crescita della produzione di energia elettricada fonti rinnovabili, considerata la sua natura di non

prevedibilità, causa squilibri e complessità per il sistemaelettrico nazionale, realizzato con le caratteristiche di unmodello a generazione centralizzata.l’evoluzione del sistema elettrico, che integri la produ-zione distribuita e non pianificabile, è diventata la prioritàdi sviluppo della rete elettrica, al fine di permettere lafruizione dell’energia elettrica in modo efficiente, soste-nibile e sicuro...

Area dell’informazione

CLOUD COMPUTING, SICUREZZA NELLEAPPLICAZIONI E PROBLEMATICHE CONTRATTUALIAutori: Ing. l. Prinzi, Ing. F. arcieriCommissione: egovernmentVisto da: Ing. C. Fanigliulo, Ing. g. d’agnese

Il Cloud Computing, caratteristico oggi del mondo delleimprese, é , dal punto di vista tecnologico, l’evoluzione

di concetti e tecnologie sviluppati in progetti diaggregazione di centri di supercalcolo con accessotramite tecnologie web ed uso di tecniche divirtualizzazione (modello grid Computing) e, dal punto divista dell’accessibilità per gli utilizzatori alle risorse dicalcolo e di memoria, è il modello di business cherisponde alle loro istanze rendendo disponibili detterisorse informatiche in modo distribuito comecommodities, alla stregua delle Utilities telefonica,elettrica e così via (modello detto Utility Computing)...

RETI WI-FI MESHAutori: Ing. a. Furlan, Ing. M. Castelli, Ing. g. MassimiCommissione: Sistemi di telecomunicazioniVisto da: Ing. d.F. Principe, Ing. g. d’agnese

Il mondo e la società sono in continua evoluzione edemergono nuovi bisogni, un tempo non esistenti o non

ritenuti fondamentali. Il fulcro di tale cambiamento sifonda su due “driver”: la connettività in continuadiffusione e pervasiva ed un forte incremento del mixsocio demografico mondiale.la connettività sempre più diffusa ed onnipresente stafacendo evolvere le modalità di relazione e socialità(effetto ‘community’) ed un cambiamento della rilevanzadelle distanze fisiche e temporali. I nuovi bisogni sonoquindi legati ai concetti di:

• Crescente urbanizzazione;• longevità;• Crescente scarsità delle risorse naturali;• accelerazione e crescente complessità della

società e dell’economia;• Mobilità.

lo spazio metropolitano è l’ambiente che per primosfrutta le nuove opportunità tecnologiche e l’innovazionetecnologica è un elemento abilitante per lo sviluppo ela crescita delle città... ■

43ordine degli ingegneridella provinCia di roma

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44ordine degli ingegneri

della provinCia di roma

FOCUS

a cura diIng. F. Benvenuti

Ing. a. FuschiottoIng. S. giovenali

Arch. V. Petrini

L’art. 36 del Codice della Strada prevede, pertutti i centri abitati con popolazione superiore ai30.000 abitanti, l’obbligo della redazione delcosiddetto Piano Urbano del Traffico (PUT).

IL NUOVO PIANO DEL TRAFFICO URBANO: UN’OPPORTUNITÀ DA NON PERDERE

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IL PERCORSO PER LAPIANIFICAZIONE DELLA MOBILITA’ URBANA

l’art. 36 del Codice della stradaprevede, per tutti i centri abitaticon popolazione superiore ai30.000 abitanti, l’obbligo della

redazione del cosiddetto pianourbano del traffico (put).il piano urbano del traffico (put)è uno strumento tecnico – am-ministrativo costituito da un in-sieme coordinato di attività ri-guardanti l’acquisizione di dati,studi e progettazioni funzionali

alla razionalizzazione dell’uso,nel breve periodo, delle risorsedisponibili in termini di sistemi emezzi di trasporto ed è finalizzatoa conseguire il miglioramentodelle condizioni della circolazione,della sicurezza stradale, la ridu-zione dell’inquinamento acusticoed atmosferico e il contenimentodei consumi energetici nel rispettodi valori ambientali.i contenuti e le modalità di elabo-razione del put sono definite nelledirettive per la “redazione, ado-zione ed attuazione dei piani urbanidel traffico” emanate dal ministerodei lavori pubblici il 24.06.95, cheindividuano nei piani attuativi gli

45ordine degli ingegneridella provinCia di roma

FOCUS

“AFFRONTARE I PROBLEMIDI MOBILITÀ URBANARAPPRESENTA OGGI UNADELLE MAGGIORI SFIDEDEL SETTORE DEITRASPORTI. SI PUÒESSERE PIÙ EFFICACISOLO CON UN’AZIONECOORDINATA. IL POTEREDECISIONALE ÈPRINCIPALMENTE NELLEMANI DELLE AUTORITÀLOCALI, CHE GODONO DIUNA POSIZIONEPRIVILEGIATA PERADOTTARE MISUREIMPORTANTI A LIVELLOLOCALE, CON IL DOVUTOSOSTEGNO A LIVELLONAZIONALE E DELL’UE”.Siim Kallas - Vicepresidente dellaCommissione europea e Commissario per la Mobilità e i trasporti

Foto © Roberto Mattia

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strumenti per la pianificazione e laprogettazione degli interventi fina-lizzati a raggiungere gli obiettividefiniti dal pgtu.il put si articola su tre livelli pro-gettuali - procedurali progressivi:

1. il piano generale del trafficourbano (pgtu) è il primo li-vello di progettazione, cioèil progetto preliminare o pia-no quadro del put relativoall’intero centro abitato edefinisce le scelte strategichesulla regolazione della mo-bilità attraverso la redazionedi piani specifici relativi allesingole componenti del traf-fico (pedoni, veicoli, sosta);

2. i piani particolareggiati, che,per le singole zone in cuiviene suddiviso il territoriodel centro abitato, sviluppa-no nel dettaglio tutte le indi-cazioni definite nel pgtu ri-guardo la mobilità pedonale,veicolare e per la sosta, de-finendo le priorità di inter-vento ed i relativi costi direalizzazione che potrannoessere inseriti nei piani diinvestimento dell’ammini-strazione;

3. i piani esecutivi traducono ipiani particolareggiati in pro-getti esecutivi che possonocosì essere oggetto di rea-lizzazione.

in sintesi, il pgtu è uno stru-mento di programmazione dimedio periodo finalizzato alla ra-zionalizzazione dei sistemi e deiservizi di mobilità esistenti e allaregolazione della domanda dispostamenti.È la premessa strategica al pum(piano urbano della mobilità),che definisce e programma lenuove infrastrutture al serviziodella mobilità.

NUOVO PIANOGENERALE DELTRAFFICO DI ROMA

sono passati ormai 15 anni, era

46ordine degli ingegneri

della provinCia di roma

FOCUS

LE CRITICITÀ IN CIFRE

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giugno del 1999, da che romasi è dotata di uno strumento diprogrammazione della mobilitàcittadina, il piano generale deltraffico urbano, che ha indottocambiamenti radicali nelle abi-tudini dei romani e effetti impor-tanti direttamente conseguentio connessi con gli indirizzi trac-ciati. gli elementi introdotti dal pgtudel ’99 (che riguardava la solaarea interna al grande raccordoanulare) costituirono effettiva-mente delle grandi innovazioniper la città, almeno in termini dinuove “regole”:

• il territorio fu suddiviso inquattro zone concentriche,ciascuna caratterizzata dauna diversa valenza urbana,e per ciascuna fu individuatouno specifico “ruolo” rispettoal sistema della mobilità;

• venne introdotto il sistemadella tariffazione della sostasu strada, come strumentodi gestione della domandadi spostamento verso lezone centrali e semicentrali,a favore del trasporto pub-blico;

• fu concepito un sistema digestione della domanda ditrasporto attraverso un si-stema unitario di zone atraffico limitato e sosta tarif-fata;

• fu potenziato il sistema deltpl e furono realizzati nuoviparcheggi di scambio;

• furono introdotte nuove tec-nologie per la gestione deisistemi di controllo (sostatariffata; controllo dei varchidi accesso nelle nuove ztl;ecc…).

molti degli obiettivi che il vecchiopiano si era prefissato sono statiraggiunti e hanno accompagnato,in questi 15 anni, un profondocambiamento del contesto di ri-ferimento in termini di assettodel territorio, di distribuzione dellapopolazione, di tutela ambientaledelle aree più centrali.alcune misure non hanno portatoi benefici attesi e hanno invecedeterminato nuove criticità, comela diffusione incontrollata di mo-tocicli e ciclomotori (ad oggi sonocirca 700.000), un tasso di mo-torizzazione molto alto, un uso

del trasporto pubblico ancorainsufficiente (fermo al 28% nell’oradi punta) e, più in generale, unascarsa “vivibilità” urbana dovutasia al livello dei servizi offerti siaalla non-gestione degli spazi.

DALLE “REGOLE” AI“SISTEMI”: UNA NUOVAVISIONE DI CITTÀ

Con il nuovo piano generale,approvato dalla giunta Capitolinalo scorso 28 marzo, roma hadeciso di aggiornare il suo stru-mento di programmazione dellamobilità in relazione alle criticitàemerse (cfr. par “criticità in cifre”)e alle trasformazioni avvenute inquesti anni. l’amministrazioneCapitolina ha deciso di favorirelo sviluppo di una nuova “cultura”della mobilità cittadina facendotesoro delle “regole” sperimentate

47ordine degli ingegneridella provinCia di roma

FOCUS

L’AMMINISTRAZIONECAPITOLINA HA DECISO DIFAVORIRE LO SVILUPPO DIUNA NUOVA “CULTURA”DELLA MOBILITÀCITTADINA FACENDOTESORO DELLE “REGOLE”SPERIMENTATE IN QUESTIULTIMI ANNI.

Foto © Roberto Mattia

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in questi ultimi anni, in linea ge-nerale apprezzate, promuovendoun più efficace “rigore” per il ri-spetto di tali regole. d’altra parte i principi fondamen-tali della “green economy” e delle“smart cities” –partecipazione econdivisione, riduzione del con-sumo delle risorse naturali, rige-nerazione e riuso, accessibilitàe tecnologie di informazione,open data e servizi convergenti-orientano sempre più verso unavisione sistemica di governancedella città.per questo il nuovo pgtu af-fronta la gestione della mobilitàin un quadro di sistema garan-tendo un equilibrio tra le esigenzedelle diverse componenti e fa-vorendo al massimo l’integrazionetra i diversi modi di trasporto;l’obiettivo è quello di assicurarea roma un modello di accessi-

bilità coerente con la sua voca-zione storico-artistica e con leesigenze di sviluppo del territoriopiù esterno.le linee guida del piano dovrannotendere alla massima accessibi-lità; vivibilità, inclusione sociale;competitività, condivisione, so-stenibilità ambientale, equità: unacittà ricca di opportunità con untrasporto pubblico efficiente epiù competitivo rispetto alle autoprivate, dove spostarsi a piedied in bicicletta sia sicuro, facilee conveniente, prima di tutto peri bambini e per gli anziani; unamobilità multimodale e a bassoimpatto, facilmente accessibilee aperta all’innovazione tecno-logica.in particolare, il tema/strumentochiave del nuovo pgtu è la con-divisione: significa sostituire leregole attuali, orientate priorita-

riamente alla gestione e al con-trollo dell’occupazione degli spazi,con misure di condivisione spa-ziale e temporale della città. tuttele azioni del pgtu richiamano alconcetto di condivisione: bonusdi mobilità, car e bike sharing,mobility management, trasportopubblico, open data, sosta tarif-fata, isole ambientali, smart card.da un altro punto di vista si trattadi passare da una logica di con-trollo e repressione a quello dipremialità dei comportamenti vir-tuosi.tali obiettivi generali sono statideclinati in precisi obiettivi quan-titativi e posti alla base del nuovopgtu:

• sulla ciclabilità arrivare al 2%d’uso sistematico entro 2anni (oggi 0,6), ed al 4% subase cittadina e al 10% nelcentro storico entro 5 anni;

48ordine degli ingegneri

della provinCia di roma

FOCUS

Elenco degli obiettivi delPiano Generale del Traffico

Urbano (PGTU)

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• aumentare del 20% la velo-cità commerciale del serviziodi tp sugli assi portanti at-traverso l’incremento dellecorsie preferenziali e l’attua-zione di itinerari a prioritàsemaforica;

• aumentare del 20% gli utentidel tp;

• rispettare l’impegno con laue di dimezzare nel 2020 imorti sulle strade del 2011;

• realizzare almeno un’isolaambientale in ogni municipionei prossimi due anni;

• organizzare integralmente ilCentro storico per isole am-bientali progressivamenteestese alle aree esterne per-mettendo la circolazione aisoli mezzi a basse emissioni.

in una visione di “sistema” glistrumenti e le azioni proposteper raggiungere gli obiettivi fissatisono articolati e i temi connessitra loro. per mettere in pratica gli indirizziche il nuovo pgtu ha tracciato,svolgeranno un ruolo fondamen-tale i piani particolareggiati ditraffico, lo strumento attuativoche già in questi ultimi 12 anniha consentito di progettare aroma circa 150 nuovi ambiti ditraffico e la messa in sicurezzadi oltre 300 intersezioni, e di rea-lizzare un complesso di opereche vale oltre 25 milioni di euro. ai piani particolareggiati andràassociata la redazione di specificipiani di settore (piano di riorga-nizzazione della rete del tp disuperficie; piano per il coordina-mento degli impianti semaforici;piano di fluidificazione della reteportante; piano Quadro della Ci-clabilità; piano delle merci e dellalogistica urbana; piano della so-sta; piano parcheggi; piano co-munale della sicurezza stradale;piano dei bus turistici) e di pianidi traffico “trasversali”, che af-fronteranno cioè dei temi specificiriguardanti l’intera area urbana(es.: piano per l’accessibilità allestazioni; piano per la messa in

sicurezza delle fermate del tpl;pedonalizzazioni; ecc…).

GLI OBIETTIVI DEL PGTU

il nuovo pgtu propone specifi-che azioni per ciascun tema, af-frontato secondo un modello dicittà suddiviso in 6 ambiti: oltrealle quattro zone già definite nel1999 (il Centro storico, il cuiconfine è stato ampliato fino allemura aureliane, la seconda coin-cidente con la Città Compattadelimitata dall’anello ferroviario,la terza coincidente con la fasciaverde e la quarta che comprendel’area periferica delimitata dalgra), sono state individuate ul-teriori due aree corrispondential territorio urbanizzato con con-tinuità all’esterno del gra. la

nuova zonizzazione prevede unaquinta zona, che racchiude laporzione di territorio in cui rica-dono i centri abitati esterni algra e contigui ad esso (l’areadi fatto interessa la porzione diterritorio compresa tra il gra eil confine dei Castelli, e le partiurbanizzate lungo le consolari) euna sesta zona, anch’essa ester-na al gra, che riguarda specifi-catamente l’area urbanizzata trail gra e il mare, comprendentele aree di ostia e acilia.

LE SEI ZONE PGTU

pur se il pgtu è uno strumentodi programmazione di medio pe-riodo finalizzato essenzialmentealla razionalizzazione deisistemi/servizi di mobilità esistenti

49ordine degli ingegneridella provinCia di roma

FOCUS

Nella pianta sottostante sonorappresentate tutte e sei lezone del PGTU.

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e alla regolazione della domandadi spostamento, tuttavia è ne-cessario impostare fin d’ora unariflessione sullo scenario che at-tende la città nei prossimi 10-15anni alla luce dello stato di at-tuazione del piano regolatoregenerale vigente.Questo scenario dovrà essereaffrontato prioritariamente nel-l’ambito di un piano urbano dellamobilità tenendo conto della pia-nificazione di area vasta risultantedal redigendo piano regionaledei trasporti nonché delle politi-che che la regione lazio sarà ingrado di porre in essere al finedi incrementare l’offerta di servizi,soprattutto su ferro, a infrastrut-ture esistenti.

I BENEFICI ATTESIDALL’ATTUAZIONE DELPIANO

attraverso l’impiego di modellidi simulazione di traffico1 è statacondotta una valutazione deglieffetti trasportistici, ambientali edei conseguenti benefici econo-mici possibili con la realizzazionedelle misure di regolazione indi-cate dal nuovo pgtu. lo sce-nario simulato prevede, in parti-colare:

• il potenziamento/razionaliz-

zazione della rete di trasportopubblico di superficie (velo-cizzazione dei servizi sullarete portante; ottimizzazionedei servizi con l’entrata inesercizio delle linee C e b1a Jonio della metropolitana;miglioramento dell’accessi-bilità alle stazioni ferroviariee della rete delle metropoli-tane; interventi per la fluidi-ficazione della rete portantedel tpl);

• l’attuazione del sistema diregolazione del traffico pri-vato sull’anello ferroviario(introduzione di un sistemadi accesso attraverso bonusdi mobilità entro la secondazona pgtu per tutti i veicoliad eccezione di quelli elettricio ibridi; sostituzione dei prov-vedimenti emergenziali);

• la prima fase di attuazionedegli interventi sulla ciclabilità(sviluppo intermodalità tp-bicicletta; nuovo sistema dibike-sharing; realizzazionedella rete di ciclabili previstaper l’anno 2015);

• la revisione dell’attuale si-stema di sosta tariffata (ri-modulazione delle tariffe; ta-riffazione integrale entro laprima zona pgtu; elimina-zione delle forme di abbo-namento; limite orario o ta-

riffazione “senza deroghe”per i residenti su alcuni assicommerciali).

Complessivamente i risparmi con-seguibili dall’adozione del pianosono quantificabili in circa 605mil. di €/anno, gran parte deiquali costituiti dal valore del tem-po risparmiato sulla rete (quasi i2/3 del totale), un 20% associatoal miglioramento delle condizionidi sicurezza sulle strade (riduzionedegli incidenti e delle conseguentiesternalità negative), un ulteriore15% alla somma dei risparmi ot-tenuti per miglioramento dellecondizioni d’uso della rete (ridu-zione dei costi di esercizio deiveicoli) e per riduzione degli onerisociali connessi all’inquinamento. il grafico della pagina in bassosintetizza l’incidenza, sui beneficiattesi, di ciascuna delle compo-nenti considerate.si calcola ad esempio che ladiversione modale sulla com-ponente pubblica e il contestualealleggerimento della rete ancheper effetto dell’introduzione dinuove regole (la regolazione de-gli accessi all’interno dell’anelloferroviario) consente di ridurregli incidenti per complessive1400 unità, di ridurre i decessidi 14 unità e i feriti di 1800unità, per un risparmio, in terminidi minori oneri sociali di 114milioni di euro circa.i benefici economici derivantidalla riduzione delle emissioni in-quinanti in atmosfera sono stativalutati sulla base di una mone-tizzazione dei danni indotti sullasalute umana: l’attuazione delnuovo piano determina una ri-duzione dei costi sociali di pocomeno di 28,8 milioni di euro perquel che riguarda l’emissionedegli agenti inquinanti Co noxvoC e pm10, e di 17,6 milionidi euro per quel che riguarda laCo2, agente considerato climal-terante, per un totale di quasi46,4 mil. di euro di risparmi inoneri sociali dovuti all’inquina-mento.

50ordine degli ingegneri

della provinCia di roma

FOCUS

(1) Partendo dalle verifichetrasportistiche, è stato

calcolato il valore economicodella variazione dei tempi dispostamento, dei livelli di

inquinamento,dell’incidentalità, dei costi di

esercizio dei veicoli circolanti.

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la riduzione dei tempi di per-correnza dovuti a una maggiorefluidità della rete si traduce an-ch’essa in un beneficio econo-mico stimato in circa 400 milionidi euro/anno.il 28 marzo 2014 la giunta Ca-pitolina, con del. n. 70, ha adot-tato il nuovo piano generale deltraffico (pgtu) relativo al territoriourbanizzato del Comune diroma. successivamente, il 5aprile, i documenti del nuovopiano sono stati pubblicati suisiti istituzionali per la consulta-zione e le osservazioni da partedei Cittadini, pervenute entro i30 giorni previsti.ad oggi l’amministrazione con ilsupporto tecnico dell’agenziaroma servizi per la mobilità staprovvedendo alla verifica e all’e-ventuale recepimento delle os-servazioni e all’integrazione tec-nica dei documenti che com-pongono il piano (relazione ge-nerale; perimetrazione dei centriabitati; regolamento viario eClassifica funzionale delle stradeurbane; masterplan delle tecno-logie). il documento definitivo del pianodovrà infine essere approvatodalla giunta e, come ultimo atto,dall’assemblea Capitolina.

IL PARERE DEI CITTADINI

l’agenzia roma servizi per lamobilità, in collaborazione conisfort, ha condotto nel mesedi marzo 2014 un’indagine pres-so un campione rappresentativodi 1500 Cittadini con l’obiettivodi esplicitare le preferenze deiromani in relazione agli obiettivigenerali e specifici delle politichedi mobilità sostenibile a scalaurbana e, in particolare, di valutaresensibilità e attese riguardo i temiaffrontati dal nuovo piano ge-nerale del traffico urbano.specifici tavoli di valutazione par-tecipata (composti da un panelselezionato di stakeholder) hanno

messo a punto la lista degli obiet-tivi specifici delle politiche deitrasporti a roma, per supportarel’amministrazione nella selezionedelle priorità strategiche del nuovopgtu.i risultati del confronto con i Cit-tadini indicano l’assoluta neces-sità di dare priorità alle misurevolte alla riduzione degli incidentistradali e all’innalzamento deglistandard di sicurezza stradale edi migliorare le condizioni di spo-stamento degli utenti deboli.assolutamente prioritario anchel’aumento di efficienza del tra-sporto pubblico e l’adozione dipolitiche e misure che favoriscanoal massimo l’utilizzo del tpl eriducano l’uso del mezzo priva-to.a seguire, i temi economici e ilturismo, il tema ambientale,comfort e sicurezza sui mezzipubblici, la mobilità pedonale esostenibile anche come riqualifi-cazione degli spazi urbani, la ci-clabilità.relativamente meno sentiti comeinterventi urgenti, quelli legati alladistribuzione delle merci, alla re-golazione della sosta e all’inqui-

namento acustico.“utili, ma non urgenti a roma”sono stati considerati gli interventiper promuovere sistemi di mo-bilità alternativa, come il bike-sharing o il car-sharing, il carpooling, o servizi di infomobilità.

LE ISOLE AMBIENTALI:AMBITI LOCALI AMISURA DI PEDONE

il piano prevede la realizzazionedelle c.d. isole ambientali “at-trezzate” (zone urbane interessatedalla sola viabilità locale, all’internodi una maglia di viabilità principale)nell’intera prima zona pgtu. l’o-biettivo è quello di sviluppare epromuovere una mobilità “dolce”,per garantire più alti standard divivibilità urbana e di sicurezzastradale, garantire una maggiorequalità del contesto urbano, ridurregli impatti sull’ambiente, ridurre iltraffico veicolare privato a seguitodel potenziamento del trasportopubblico collettivo, incentivare glispostamenti a piedi, anche si-stematici, e incoraggiare la mobilitàattiva anche per la sua valenza

51ordine degli ingegneridella provinCia di roma

FOCUS

Assolutamente prioritariol’aumento di efficienza deltrasporto pubblico el’adozione di politiche emisure che favoriscano almassimo l’utilizzo del TPL eriducano l’uso del mezzoprivato.Foto © Roberto Mattia

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sociale e per il miglioramentodella salute del Cittadino.l’istituzione zone 30 o a velocitàlimitata, la realizzazione di schemidi circolazione che impediscanol’accesso al traffico veicolare diattraversamento, l’inserimento dielementi di moderazione del traf-fico e la realizzazione di aree pe-donali o a traffico pedonale pri-vilegiato anche al fine di favorirele possibilità di aggregazione so-ciale, sono alcuni dei provvedi-menti tipici per l’attrezzaggiodelle isole ambientali.

LA “SOSTENIBILITA’”DEGLI INTERVENTIURBANISTICI

la pianificazione del territorio,delle infrastrutture e dei servizidi trasporto è una prerogativa

specifica dell’amministrazioneche per definizione opera con lafinalità di massimizzare il beneficiocollettivo.già nelle norme tecniche di at-tuazione del nuovo piano re-golatore generale è previsto cheper l’attuazione di nuovi interventi(art. 15 comma 10b) venga ve-rificata la sostenibilità urbanisticacon particolare riferimento al rap-porto con le infrastrutture di mo-bilità, ivi compresi i servizi di tra-sporto pubblico.la verifica di sostenibilità deveassumere, oltre agli obiettivi spe-cifici, quelli generali del pgtu se-condo il modello di città a 6 zone.gli indirizzi indicati dovranno es-sere successivamente recepitinelle “linee guida per la redazionedegli studi di impatto sulla mo-bilità” che costituiscono lo stru-mento di riferimento per la defi-

nizione di criteri, procedure emetodologia con cui valutare lasostenibilità degli interventi ur-banistici proposti.le valutazioni trasportistiche sa-ranno a carico dell’amministra-zione, e ogni quota di edificabilitàprivata sarà subordinata alla pre-ventiva o contestuale realizza-zione delle infrastrutture di mo-bilità e dei servizi pubblici chene assicurino l’accessibilità. Qualsiasi azione progettuale, inol-tre, dovrà considerare la classi-ficazione funzionale delle stradecome elemento di definizioneprescrittivo.

LA CICLABILITÀ:OBIETTIVO 10%

Con lo sviluppo della ciclabilità ilnuovo pgtu intende perseguire

52ordine degli ingegneri

della provinCia di roma

FOCUS

Le preferenze dei romani inrelazione agli obiettivi generalie specifici delle politiche di

mobilità sostenibile.

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gli obiettivi di una maggiore equitànell’accesso dei Cittadini alle ri-sorse del territorio, di una ricon-versione degli spazi di “sposta-mento” in spazi di “relazione”, diriduzione dei costi e delle ester-nalità e di promozione di modellidi “mobilità attiva” per il miglio-ramento della salute.attraverso un programma di at-tuazione pluriennale e a partiredal piano Quadro della Ciclabilitàapprovato nel 2012, il nuovo pia-no vuole favorire l’utilizzo dellabicicletta come modo strutturaleper gli spostamenti sistematicidi breve distanza (5 Km) attra-verso lo sviluppo dell’intermo-dalità, la realizzazione di par-cheggi per biciclette nei nodi di

scambio, lo sviluppo del sistemabike sharing, l’ampliamento dellepossibilità di trasporto delle bici-clette a bordo dei mezzi pubblici(metropolitane, ferrovie concessee rete periferica).l’obiettivo quantitativo è quellodi passare, in 5 anni, dall’attuale0,6% degli spostamenti effettuatiquotidianamente in bicicletta auno share modale del 4%, fino araggiungere il 10% nel Centrostorico.

IL TRASPORTOPUBBLICO:RAZIONALIZZAZIONE,MAGGIORE AFFIDABILITÀE FRUIBILITÀ

la rete di superficie di roma,composta complessivamenteda più di 3500 km di linee ecirca 2300 bus, è una delle piùestese d’europa, ed è una gran-de risorsa che può essere va-lorizzata.studi e monitoraggi recenti ef-fettuati dall’amministrazione in-dicano che quasi un terzo dellaproduzione impiegata per le lineedel trasporto pubblico di super-ficie presenta bassi livelli di utilizzoda parte dell’utenza, indice delfatto che i servizi erogati noncorrispondono alle esigenze dimobilità della città odierna.il nuovo pgtu prevede un mas-siccio intervento di riorganizza-zione dei servizi tpl attraversouna contrazione delle vetture*kmimpiegate ma con un aumentodella produttività, dell’efficaciae con una diversa organizza-zione del programma di eserciziogiornaliero, favorendo l’aumentodelle corse in corrispondenzadei picchi di domanda, accom-pagnata da un incremento piùche proporzionale della rete suferro.il progetto di razionalizzazionedella rete verrà attuato progres-sivamente su tutta la città apartire dai primi mesi del 2014,con i seguenti obiettivi per ilbreve periodo:

• individuare le aree di miglio-ramento del sistema attualeriprogrammando i servizi ditutte le linee sulla base del-l’utenza reale;

• razionalizzare la rete in rela-zione alle modifiche attesesull’assetto infrastrutturalein particolare con l’aperturadella linea C a lodi della b1a Jonio;

• potenziare il servizio laddovesi presentano elevati livellid’uso;

• definire una rete “portante”del tpl e attuare specificiinterventi per la velocizza-zione dei percorsi strategiciper la città. ■

53ordine degli ingegneridella provinCia di roma

FOCUS

ZTL “ANELLO FERROVIARIO”: TUTELARE L’AMBIENTE E ILPATRIMONIO STORICO/ARCHITETTONICO

A partire dal 1 gennaio 2017, verrà avviatala sperimentazione del nuovo dispositivodi accesso all’intero Anello ferroviario, re-golato da bonus di mobilità per tutti iveicoli ad eccezione di quelli elettrici edibridi.Il miglioramento della qualità della vita èstrettamente connesso alla qualità dell’ariae quindi al livello di emissioni prodotte inatmosfera dal funzionamento stesso dellacittà, prevalentemente dagli spostamenti delle persone con modalitàprivata (traffico veicolare) e dagli impianti di riscaldamento civile.A tale scopo il nuovo PGTU prevede in prospettiva l’attuazione di unregime di rafforzamento crescente delle misure di regolamentazioneper i veicoli più inquinanti fino a raggiungere progressivamente unsistema di accesso attraverso bonus di mobilità nella seconda zonaPGTU identificata dall’attuale ZTL Anello Ferroviario.Tale misura dovrà essere contestuale all’attuazione di specificheazioni di razionalizzazione e potenziamento del TPL sulle direttriciportanti e alla disponibilità diffusa di sistemi di mobilità alternativaquali il bike ed il car sharing.Il sistema di bonus di accesso: sarà attivo nei soli giorni feriali, nelle fasce orarie prestabiliteprevede 120 ingressi annui a veicolo per i residentiprevede 60 extra-bonus per alcune categorie (artigiani; medici; strutturericettive; ecc.).L’accesso nelle fasce orarie di punta comporterà l’utilizzo di 2 bonus;negli altri orari occorrerà 1 solo bonus. Terminati i bonus, l’ingressosarà comunque garantito ai soli veicoli che rispondono ai requisitiemissivi consentiti per la ZTL.L’80% degli introiti sarà destinato al finanziamento di servizi e opereper il potenziamento del trasporto pubblico e per i sistemi di mobilitàalternativa.

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54ordine degli ingegneri

della provinCia di roma

FOCUS

a cura diIng. g. Carluccio

LE COMPETENZE PROFESSIONALISUGLI EDIFICI VINCOLATIIl Consiglio di Stato confermerebbe, per gliingegneri, l’esclusione dalle competenzeprofessionali in materia di interventi sui beni vincolati.

Palazzo del Quirinale,residenza ufficiale del

Presidente della RepubblicaItaliana ed uno dei simboli

dello Stato italiano.

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La recente sentenza delConsiglio di stato n. 21del 9 gennaio 2014costituisce un ulteriore

nuovo pronunciamento negati-vo per gli ingegneri, che con-fermerebbe la loro esclusionedalle competenze professionaliin materia degli interventi subeni vincolati.tale sentenza segue quella invecein parte favorevole della Corte digiustizia dell’unione europea del21 febbraio 2013, emessa su ri-chiesta di pronuncia in via stra-

giudiziale dal Consiglio di stato,nell’ambito di una controversiainsorta, sempre sull’argomento,tra ministero per i beni e le attivitàculturali, diversi ordini degli in-gegneri e degli architetti e relativiConsigli nazionali, e altri.l’argomento come si vede èmolto dibattuto e affonda radiciremote: in particolare quelle del-l’art. 52 del regio decreto n.2537 del 1925, “Regolamentoper le professioni di Ingegnere eArchitetto”, che recita “Formanooggetto tanto della professione

di ingegnere quanto di quella diarchitetto le opere di edilizia civile,nonché i rilievi geometrici e leoperazioni di estimo ad esse re-lative. Tuttavia le opere di ediliziacivile che presentano rilevantecarattere artistico ed il restauroe il ripristino degli edifici con-templati dalla legge 20 giugno1909, n. 364, per l’antichità e lebelle arti, sono di spettanza dellaprofessione di architetto; ma laparte tecnica ne può esserecompiuta tanto dall’architettoquanto dall’ingegnere.”nel recente passato numerosiordini professionali e lo stessoCni si sono costituiti ad adiuvan-dum per sostenere nostri colleghinei giudizi promossi da una delleparti. gli esiti dei giudizi, spessobasati su sfaccettature differentidel problema, sono risultati alternie, talvolta, contraddittori.l’ordine degli ingegneri dellaprovincia di roma, molto sensi-bile a tale problematica, già nella

55ordine degli ingegneridella provinCia di roma

FOCUS

LE OPERE DI EDILIZIACIVILE CHE PRESENTANORILEVANTE CARATTEREARTISTICO ED ILRESTAURO E ILRIPRISTINO DEGLI EDIFICICONTEMPLATI DALLALEGGE 20 GIUGNO 1909,N. 364, PER L’ANTICHITÀ ELE BELLE ARTI, SONO DISPETTANZA DELLAPROFESSIONE DIARCHITETTO; MA LAPARTE TECNICA NE PUÒESSERE COMPIUTA TANTODALL’ARCHITETTOQUANTO DALL’INGEGNERE.

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seduta di Consiglio del 4 no-vembre 2013 ha costituito ungruppo di studio per definire leiniziative da intraprendere per ladifesa delle competenze profes-sionali dell’ingegnere nel campodei beni vincolati ai sensi dellal. 42/2004, composto dal pre-sidente C. Cappiello, dai Consi-glieri g. Carluccio e t. russo,dai colleghi a. bozzetti e f. russo,referenti rispettivamente delleCommissioni strutture e Contrattipubblici, da m. ambrosini, pre-sidente commissione Contrattipubblici, da C. Cecere professoredella università la sapienza edall’avvocato a. Cancrini per lenecessarie competenze della for-mazione universitaria e legali.le controversie più importanti de-rivano in sostanza dalla esclusionedi ingegneri italiani dal conferi-mento in italia di incarichi di dire-zione lavori da eseguirsi su im-mobili di interesse storico-artistico.in particolare i colleghi ingegnerisostengono che tale esclusione

sia illegittima in quanto in contrastocon la direttiva del Consiglio dellaComunità europea n. 384 del 10giugno 1985 (a cui l’italia ha datoesecuzione con il d.lgs. 27 gen-naio 1992 n. 129), direttiva cheha sostanzialmente parificato ititoli di laurea in ingegneria civileed in architettura, qualora ricorrano

alcune condizioni minime in rela-zione ai corsi di laurea frequentatie comunque, a titolo transitorio,per i diplomi rilasciati fino ad unacerta data dalle istituzioni europeedi formazione tassativamente in-dicate.si potrebbe quindi configurareun problema di discriminazionealla rovescia in danno dei soli in-gegneri italiani, esclusi in italiada attività riguardanti i beni vin-colati, nel momento in cui invecealle stesse attività potrebberoavere accesso i professionisti mi-granti da altri stati membri, invirtù proprio delle disposizionidella citata direttiva. Ciò sem-brerebbe confermato dalla sen-tenza della Corte di giustizia del-l’unione europea del 21 febbraio2013, che al punto 51 riporta:“l’accesso alle attività previste al-l’articolo 52, secondo comma,del regio decreto n. 2537/25,vale a dire alle attività riguardantiimmobili di interesse artistico,non può essere negato alle per-sone in possesso di un diplomadi ingegnere civile o di un titoloanalogo rilasciato in uno Statomembro diverso dalla RepubblicaItaliana, qualora tale titolo siamenzionato nell’elenco redattoai sensi dell’articolo 7 della direttiva85/384 o in quello di cui all’articolo11 di detta direttiva.” su questo elemento di conte-stazione di base si sono susse-guite diverse sentenze di primoe di secondo grado di giudizio,alcune favorevoli agli ingegneri,altre meno, con diversi elementidi riflessione.nella sentenza del Consiglio distato n. 5239 del 2006 per esem-pio si riconosce esplicitamentel’anacronismo di quanto dispostodall’art. 52 del n. 2537 del 1925laddove si riporta “la ripartizionedelle competenze professionalitra architetto e ingegnere, comedelineata nel citato art. 52, R.D.n. 2537/1925, non è venutameno per effetto della normativasuccessiva che ha innovato la

56ordine degli ingegneri

della provinCia di roma

FOCUS

Palazzo del Laterano, è statoSede Papale e residenzaufficiale dei Romani Ponteficiper più di mille anni.

LE CONTROVERSIE PIÙIMPORTANTI DERIVANO INSOSTANZA DALLAESCLUSIONE DIINGEGNERI ITALIANI DALCONFERIMENTO IN ITALIADI INCARICHI DIDIREZIONE LAVORI DAESEGUIRSI SU IMMOBILIDI INTERESSE STORICO-ARTISTICO.

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disciplina per il conseguimentodel titolo di architetto e di inge-gnere. E’ bensì vero infatti che nel 1925per conseguire tali titoli era suffi-ciente il semplice diploma diistruzione secondaria (e non giàil diploma di laurea), e che nel-l’attuale ordinamento universitarioil laureato in ingegneria civiledeve aver acquisito una specificapreparazione anche nel campodell’architettura, talché potrebberitenersi ormai anacronistica lalimitazione posta dal citato art.52 alla competenza professionaledell’odierno laureato in ingegneria,e in ogni caso meritevole di es-sere adeguata alla mutata disci-plina delle professioni di architettoe di ingegnere civile. Nondimeno la norma in questio-ne, nella misura in cui vuole ga-rantire che a progettare interventiedilizi su immobili di interessestorico-artistico siano professio-nisti forniti di una specifica pre-parazione nel campo delle arti,e segnatamente di una adeguataformazione umanistica, deve ri-tenersi tuttora vigente. Fermo restando che, alla streguadella anzidetta disposizione, nonla totalità degli interventi con-cernenti gli immobili di interessestorico e artistico deve essereaffidata alla specifica professio-nalità dell’architetto, ma solo «leparti di intervento di edilizia civileche riguardino scelte culturaliconnesse alla maggiore prepa-razione accademica conseguitadagli architetti nell’ambito del re-stauro e risanamento degli im-mobili di interesse storico e arti-stico»; restando invece di com-petenza dell’ingegnere civile lacd. parte tecnica, cioè «le attivitàprogettuali e di direzione deilavori che riguardano l’ediliziacivile vera e propria …» (in questitermini Cons. St. II, n. 2038/2002del 24 novembre 2004)”.del resto già la legge 7 dicembre1961, n. 1264 “Riordinamentodell’Amministrazione centrale e

di uffici dipendenti dal Ministerodella pubblica istruzione e revi-sione dei ruoli organici”, nell’art.15, 3° comma, prevede comerequisito per ricoprire il ruolo diarchitetto presso le soprinten-denze il possesso della laurea inarchitettura o ingegneria civile.ma oggi si arriva addirittura al-l’assurdo: un giovane laureatoin ingegneria edile - architetturaue può occuparsi di beni vincolatisolo se iscritto all’ordine degliarchitetti (possibilità che vieneconsentita), mentre non può oc-cuparsene se iscritto all’ordinedegli ingegneri. oppure, altrocaso assurdo, un collega inge-gnere Civile, iscritto all’ordinedegli ingegneri, che ha frequen-tato con successo master dispecializzazione in restauro, oaddirittura la scuola post-laureabiennale di specializzazione inrestauro della sapienza, nonpotrebbe occuparsi di interventisu edifici vincolati.risulta oggi assolutamente ne-cessario pertanto promuovereiniziative che tendano a definire

in modo preciso le competenzedegli ingegneri civili e degli ar-chitetti nel campo dei beni vin-colati. È noto a tutti infatti comein molti interventi le competenzedi carattere strutturale (pensiamoagli interventi su immobili colpitidal sisma) e impiantistiche (pen-siamo agli interventi di efficien-tamento energetico) siano parti-colarmente complesse sia in fasedi progettazione che di realizza-zione, e richiedano particolari especifiche competenze tecnicheproprie dei corsi di laurea in in-gegneria più che di quelli in ar-chitettura.l’ordine degli ingegneri dellaprovincia di roma conferma l’im-pegno del gruppo di studio giàcostituito per la individuazionedelle iniziative possibili nel so-stenere la tutela dei professionistiingegneri nel campo dei benivincolati, non esclusa se neces-sario l’impugnazione dinanzi altar per chiedere l’applicazionedella già citata sentenza dellaCorte di giustizia ue del 21 feb-braio 2013. ■

57ordine degli ingegneridella provinCia di roma

FOCUS

Palazzo di Giustizia(Palazzaccio) nel rione Prati.

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La scarsa informazione eformazione verso poten-ziali inventori (ingegneri,architetti, medici ecc.) ha

fatto sì che soprattutto in italia,come evidenziato dai dati epo(european patent office) che civedono al decimo posto nella

classifica europea del depositodi brevetti, si venisse a creareuna sorta di diffidenza versoquesto mondo, che ha come

58ordine degli ingegneri

della provinCia di roma

FOCUS

a cura diIng. g. Mancurti

Dott. ssa g. Priori

L’IMPORTANZA DEL BREVETTOUno strumento non solo per tutelare, maanche per dare forza alle idee.

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caratteristica principale quelladi tutelare le idee e non di“appropriarsene”. un brevetto è un titolo giuridicocon il quale al titolare viene con-ferito un diritto esclusivo di sfrut-tamento dell’invenzione; il trovatodeve mantenere le seguenti ca-ratteristiche:

• novità, • producibilità in serie, • non-intuitività,• rivendicabilità.

dal momento in cui l’invenzioneesprime questi indispensabili re-

quisiti, essa può essere brevet-tata, garantendo sia la tuteladella stessa (che risulterà “firmata”a nostro nome a livello nazionaleuibm europeo epo e mondialepCt in base al tipo di depositoche abbiamo conferito al nostrobrevetto) che la proprietà indu-striale. proprio questo è il doverefondamentale che si ha sulle no-stre idee, siano esse scaturitedal lavoro di un’azienda o dall’e-stro di un singolo individuo: nonesiste altro mezzo che il brevettoper garantirne l’unicità e per far

sì che ne venga riconosciuto ilmerito. oggi il valore di molte aziende ècostituito al 90% dai cosiddettiintangible assets, costituiti inmaggior parte da diritti di pro-prietà industriale. Con la prote-zione brevettuale è possibile im-pedire ad altri di brevettare in-venzioni identiche o simili e anchedi violare i diritti d’uso (produzionee commercializzazione) oggettodel brevetto.possedere un brevetto “forte”fornisce concrete possibilità diottenere successo nelle azionilegali contro coloro che copianol’invenzione protetta.un buon portafoglio brevetti puòessere percepito dai partner com-merciali, dagli investitori, dagliazionisti e dai clienti come unadimostrazione dell’alto livello diqualità, specializzazione e capa-cità tecnologica dell’azienda, ele-vandone l’immagine positiva.utilizzando il brevetto non soloper disporre di un diritto esclusivosul mercato, ma anche comeuna normale proprietà o bene, èpossibile ottenere vantaggi eco-nomici e competitivi: in praticaun brevetto determina un con-creto arricchimento di un’azienda,oltre ad accrescerne la posizionedi forza sul mercato.non esistono rischi, il depositodeve essere qualitativamente“forte”.in italia si ragiona in termini diquantità di domande depositate,

59ordine degli ingegneridella provinCia di roma

FOCUS

UN BREVETTO È UNTITOLO GIURIDICO CON ILQUALE AL TITOLARE VIENECONFERITO UN DIRITTOESCLUSIVO DISFRUTTAMENTODELL’INVENZIONE

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mentre dobbiamo puntare allaqualità dei depositi per riavviareil settore industriale.oggi un cittadino italiano chevoglia brevettare o registrare l’o-pera del suo ingegno pressol’ufficio italiano brevetti e marchi(direzione generale per la lottaalla Contraffazione del ministerodello sviluppo economico) puòfarlo nei seguenti modi:

– depositare una domanda egli allegati presso una delleattuali 104 Camere di Com-mercio industria artigianatoagricoltura (C.C.i.a.a.);

– utilizzare il deposito telema-tico (che passa sempre at-traverso le C.C.i.a.a.);

– fare un deposito postale in-

viando la domanda con rac-comandata all’u.i.b.m. chela rimanda alla C.C.i.a.a. diroma per assegnare un nu-mero di domanda.

la legge italiana (Codice dellaproprietà industriale) permette aicittadini comunitari di depositareuna domanda di brevetto o diregistrazione di invenzione, mar-chio e disegno. l’utente può an-che farsi rappresentare da unconsulente o rappresentante(iscritto all’albo dei consulenti diproprietà industriale), ma non èobbligatorio. inoltre la recenteintroduzione del rapporto di ri-cerca europeo per le domandedi brevetto italiane e della pro-cedura di opposizione per le do-

mande di marchio italiani contri-buisce a rendere più forti i brevettied i marchi italiani, dando unostrumento in più a chi desideraestendere il brevetto e la prote-zione all’estero.l’utente deve sostenere i costidei diritti del deposito della do-manda di brevetto o di registra-zione, dei diritti di segreteria delleC.C.i.a.a., del mantenimento invita del titolo di proprietà indu-striale e dell’eventuale consulenzadi un rappresentante o consu-lente iscritto all’albo.depositare direttamente in eu-ropa ad oggi non conviene, dalmomento che il rapporto di ri-cerca è “gratuito”, lo paga lostato italiano; un esempio deicosti “indicativo” è il seguente:

– deposito domanda brevettoper invenzione industriale:tra 120 e 400 euro per de-posito cartaceo; 50 euro perdeposito telematico;

– diritti di segreteria dellaC.C.i.a.a.: 40 euro circa;

– diritti e tasse di manteni-mento del titolo di privativa:variabili nel tempo in baseal tipo di tutela (brevetto in-venzione, marchio, disegno,ecc..), tra 60 e 800 euro;

– tariffa dell’eventuale consu-lente: 2.000 – 2.500 europer la redazione e il deposito

60ordine degli ingegneri

della provinCia di roma

FOCUS

LA LEGGE ITALIANAPERMETTE AI CITTADINICOMUNITARI DIDEPOSITARE UNADOMANDA DI BREVETTO ODI REGISTRAZIONE DIINVENZIONE, MARCHIO EDISEGNO.

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della domanda (tele-matica), più ulterioricosti aggiuntivi perrispondere a comu-nicazioni inviatedall’ufficio brevetti,compreso il rap-porto di ricerca re-datto dall’ufficioeuropeo dei bre-vetti;

– tariffa dell’eventualeconsulente per esten-sione all’estero (adesempio brevetto euro-peo): circa 6.000,00 euro;

– tariffa dell’eventuale consu-lente per seguire il manteni-mento del titolo: diverse cen-tinaia di euro.

la Commissione europea haespresso la sua soddisfazioneper la pubblicazione di uno studiosui diritti di proprietà industrialecondotto congiuntamente dal-l’ufficio europeo dei brevetti edall’ufficio per l’armonizzazionenel mercato interno. lo studio,intitolato “intellectual propertyrights intensive industries: con-tribution to economic performan-ce and employment in europe”(settembre 2013), misura l’im-portanza dei diritti di proprietàindustriale per l’economia euro-pea. i suoi principali risultati in-dicano che circa il 39% dell’attivitàeconomica complessiva dell’u-nione europea (pari indicativa-mente a 4.700 miliardi di euroall’anno) ruota attorno ad industrieampiamente basate sui diritti diproprietà intellettuale, le quali ge-

nerano direttamente circa il 26%di tutti i posti di lavoro nell’ue(56 milioni) a cui si somma unaltro 9% derivante dall’indotto.(fonte: european Commission -ip/13/889 - 30/09/2013).in italia le domande depositate,di brevetto per invenzione indu-striale, sono circa 9.500/anno,in francia 20.000/anno e circa35.000/anno in germania, di cuisembra il 38% utilizzati.le differenze non sono solo nelnumero di domande depositate,ma il divario tra i paesi citati au-menta nella fase di riconosci-mento del trovato e diventa an-cora più evidente nella messa inproduzione del brevetto.il problema dello scarso numerodi brevetti italiani in passato èstato affrontato sia con finanzia-menti a pioggia agli utenti, checon l’abolizione (dal 2006 al

2007) delle tasse deibrevetti, ma nonsembrano aver ot-tenuto il risultatovoluto: solo sem-bra ci sia stato unaumento del nu-mero di brevetti“fittizi” e nel se-condo caso anche

un problema di so-stenibilità economica

generale.il nostro paese non ha

ancora intuito che il con-cetto principale del brevetto

non si riscontra con i numeri,ma con la qualità dei depositi.possiamo brevettare centinaia diinvenzioni, ma se nel processoindustriale se ne avviano circa il20-30%, i restanti brevetti, perla società ed il progresso tecno-logico, non producono effetti in-novativi e vanificano risorse econtributi messi a disposizionedallo stato.per quanto riguarda il concettodi “novità” dell’idea esistono di-versi strumenti di verifica per unaprima ricerca di anteriorità:

– banche dati dell’uibm;http://www.uibm.gov.it/uibm/dati/

– espacenet.org; http://www.epo.org/searching/free/espa-cenet.html

– Centri patlib; http://www.uibm.gov.it/index.php/ban-di-e-gare/257-uibm/specia-li/partner/558-patlib

– google brevetti. https://www.google.it/?tbm=pts&gws_rd=ssl

in sintesi, dall’analisi presentatae curata anche grazie all’ingegnerfrancesca tolozzi, possiamo direche il percorso che porta alla re-dazione di una buona domandadi brevetto è molto più semplicedi quanto non si immagini; è suf-ficiente avere le informazioni giustein grado di indicare con chiarezzala strada da percorrere per far sìche chiunque sia in grado di darevalore alle proprie idee. ■

61ordine degli ingegneridella provinCia di roma

FOCUS

(1) la cui società si occupaprevalentemente diprogettazione impiantistica, dirisparmio energetico e diconsulenza ingegneristica nelcampo della ricercaindustriale.

BREVECTED

UN CASO PRATICO

Gli Ingegneri Emanuele Gigli, Giuseppe Orsini, Matteo Rosa e l’architettoMichela de Licio(1), hanno ideato un pontile per ormeggio con unaforma ed una struttura tali da consentire una posa in opera e smantel-lamento agevoli e che implementasse diverse soluzioni di sfruttamentodi energie rinnovabili, che ha suscitato molto interesse.Grazie all’Associazione “Il Valore delle Idee”, che ha come presidentel’architetto Paolo Anzuini, sono riusciti a depositare autonomamentela richiesta di brevetto, evidenziando le caratteristiche innovativerispetto a soluzioni simili già esistenti e rivendicandone le estensionidell’invenzione proposta. Sono in attesa dell’esito della ricerca di an-teriorità a livello Europeo.

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62ordine degli ingegneri

della provinCia di roma

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Per la pubblicazione del primo numero della vostra rivista, mi era stato proposto di metterea disposizione alcune immagini del mio archivio di architettura per illustrare degli articoli eper la copertina. Quando mi è stato proposto di rinnovare la collaborazione anche per ilsecondo numero, accettai senza indugio.

mi sembra doveroso quindi riproporvi brevemente il mio lavoro.Come fotografo di architettura e interni da più di venticinque anni, collaboro con alcuni dei piùnoti studi di architettura e interni: massimiliano fuksas, renzo piano, zaha Hadid, studio abdr,paolo portoghesi - per citarne solo alcuni - fotografando i loro progetti costruiti in italia e all’estero.la mia avventura con la fotografia di architettura inizia a new York, dove ho vissuto e lavoratoper circa 10 anni iniziando come assistente per grandi fotografi di architettura come paul Warchol,elliot fine and James, d’addio. nel 1995 il ritorno in italia e la scelta di roma come base mantenendo comunque studio e contattianche a new York. da allora, oltre alle collaborazioni di cui sopra, le mie immagini sono statepubblicate sulle più note riviste di architettura: Casabella, domus, area, d’architettura, the planin italia, architectural record in usa, taschen e architektural and bau forum, in germania e austriae molti altri anche in asia. oltre ad essere regolarmente pubblicate sui più diffusi portali web diarchitettura tra cui europaconcorsi e archilovers. sovente vengo invitato da università italiane edestere a disquisire su architettura e fotografia o sui nuovi linguaggi che la tecnologia digitale oggiconsente.inoltre seguo spesso le fasi di cantiere. Ho seguito tra gli altri la costruzione dell’auditorium diroma e del vulcano buono di nola per lo studio piano, della stazione tiburtina di roma, del-l’auditorium di firenze e delle stazioni della metropolitana b1 di roma per lo studio abdr. perlo studio fuksas – oltre a vari cantieri all’estero – sto seguendo la costruzione del nuovo CentroCongressi “la nuvola’’ all’eur. ribadisco quindi che – più di tutto – possano essere state queste immagini che abbiano convintoche il mio lavoro ben si presti ad illustrare i vs. articoli mostrando fasi in cui “l’ingegneria’’ èancora visibile e appare in tutta la sua forza strutturale e dinamica nel progetto. per un fotografo,documentare anche questo aspetto rappresenta un grande stimolo e una grande opportunità: comememoria storica per chi dovrà poi studiarli per magari affinare la sua tecnica e come documentoper divulgare adeguatamente la vostra professione. mi auguro vivamente che questa occasionenon rimanga isolata, ma segni l’inizio di un processo di revisione critica – già iniziato in architettura– che serva a sensibilizzare gli iscritti al vostro ordine sulle potenzialità offerte dalla fotografia comeunico mezzo per divulgare, sensibilizzare e - più di tutto - fare sì che il vostro contributo siaapprezzato e ricordato.il nostro studio di roma è a vs. disposizione per tutte le vostre necessità. non esitate a contattarci.vi invitiamo inoltre a visitare il nostro nuovo web-site per maggiori informazioni.

moreno maggi

63ordine degli ingegneridella provinCia di roma

STUDIO MORENO MAGGI PHOTOGRAPHER

Architettural and Fine-art Photography

Roma: Via Francesco Milizia, 1 - 00196 Tel./Fax 06.32.33.099 Port. 347.81.55.451

New York: 100 Hudson Street Suite n° 7/A N.Y. 10013 Tel./Fax 212.96.68.612

e-mail: [email protected] www.morenomaggi.comProfessionista operante in attività non soggetta a registrazione a ordini o collegi ai sensi della legge 4/2013

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aree del sito Webdell’ordine

L’Homepagewww.ording.roma.it

La Ricerca dei Professionistihttp://www.ording.roma.it/albo/ricerca.aspx

L’Albo degli iscrittihttp://www.ording.roma.it/albo

L’Area degli Iscritti http://www.ording.roma.it/area_iscritti

Gli eventi http://www.ording.roma.it/iniziative

La Formazione http://www.ording.roma.it/formazione

I seminari http://www.ording.roma.it/formazione/seminari.aspx

Sito della rivista http://rivista.ording.roma.it

roma

ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI ROMAvia vittorio emanuele orlando, 83 - 00185 romatel.:06.487.9311 - fax:06.487.931.223

Cod.fisc. 80201950583

Orari di apertura al pubblico degli uffici

lun 09:30 - 12:30 14:30 - 17:30mar 09:30 - 12:30 14:30 - 17:30mer 09:30 - 12:30 14:30 - 17:30gio 09:30 - 12:30 14:30 - 17:30ven 09:30 - 12:30 Chiusosab Chiuso

la segreteria dell'ordine chiude alle ore 16.00

64ordine degli ingegneri

della provinCia di roma

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È possibile scaricare il numero in formato pdf all’indirizzo Internet

rivista.ording.roma.it

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Ordine degli Ingegneri della Provincia di RomaVia Vittorio Emanuele Orlando, 83 - 00185 Roma

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