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Eco dei Barnabiti 4/2014 39 DAL MONDO BARNABITICO BIRMANIA I BARNABITI IN BIRMANIA: I SECOLI NON NE HANNO CANCELLATO IL RICORDO... 9 ottobre – Dal Belgio, tramite il p. Gérard Daeren è giunta alla redazio- ne dell’ECO la seguente informazione: «Ecco una piccola notizia che deve rallegrare la nostra Congregazione. Ogni anno, in ottobre, mese delle missioni, si sceglie un paese la cui Chiesa sarà aiutata con i fondi raccol- ti nel Belgio. Quest’anno è stato scel- to il Myanmar, ex-Birmania. E ogni anno, qualcuno del paese è scelto per venire ad animare la campagna per le Missioni. Quest’anno è venuto mons. John Hsabe Hgyi, vescovo di Pathein, nel sud-ovest del Paese. Il direttore dell’organismo Mission che organizza tutte le conferenze e in- contri di questo vescovo che ho inter- pellato per sapere se c’è un mezzo per entrare in contatto con questo vesco- vo mi ha detto: “In quasi tutti i suoi in- contri, mons. Hsabe ha detto che era molto riconoscente alla Congregazio- ne dei Barnabiti per tutto il lavoro che i suoi missionari hanno fatto nel Myan- mar”.  Almeno qualcuno nel Belgio sa ormai che i barnabiti hanno anche lo- ro una storia gloriosa nelle missioni!». Il testo è eloquente e non ha biso- gno di commenti. Sono passati quasi 200 anni da quando nel 1830 il padre generale Carlo Giuseppe Peda rinun- ziava – con somma pena – alle mis- sioni in Birmania, restituendo il man- dato ricevuto dal padre Sigismondo Calchi, nelle mani del pontefice Pio VIII, a causa delle ben conosciute vi- cende storiche che hanno agitato l’Eu- ropa e la Chiesa – e di riflesso la no- stra Congregazione – nel periodo a cavallo dei secoli XVIII- XIX. La nuda statistica ci dice che 34 furono i bar- nabiti che si susseguirono in Birma- nia. A questi si devono aggiungere tre barnabiti birmani: Giuseppe Maung, Andrea Coo, Ignazio de Brito. Sette religiosi divennero vescovi, quattro furono i martiri. Veri apostoli e nello stesso tempo dotti educatori, i barna- biti seppero trasportare nelle missioni questa duplice attitudine come lo ri- velano gli interessi culturali e scienti- fici dei missionari, la preparazione per le scuole, l’interesse per il clero locale, con uno stile che li allontana dai classici missionari armati unica- mente della croce e di tanto coraggio, per farne uomini seriamente preparati che con entusiasmo hanno messo a disposizione della causa del Vangelo la preparazione umanistico-scientifica acquisita, che ha loro permesso di in- tegrarsi con i valori di quelle civiltà. DAL MONDO BARNABITICO esempio dell’ attività culturale svolta dai barnabiti in Birmania p. Paolo Antonio Nerini (1711-1756), vicario apostolico e vescovo martire p. Vincenzo Sangermano (1758-1819), missionario orientalista

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Eco dei Barnabiti 4/2014 39

DAL MONDO BARNABITICO

BIRMANIA

I BARNABITI IN BIRMANIA:I SECOLI NON NE HANNOCANCELLATO IL RICORDO...

9 ottobre – Dal Belgio, tramite ilp. Gérard Daeren è giunta alla redazio-ne dell’ECO la seguente informazione:

«Ecco una piccola notizia che deverallegrare la nostra Congregazione.Ogni anno, in ottobre, mese dellemissioni, si sceglie un paese la cuiChiesa sarà aiutata con i fondi raccol-ti nel Belgio. Quest’anno è stato scel-to il Myanmar, ex-Birmania. E ognianno, qualcuno del paese è sceltoper venire ad animare la campagnaper le Missioni. Quest’anno è venutomons. John Hsabe Hgyi, vescovo diPathein, nel sud-ovest del Paese.

Il direttore dell’organismo Missionche organizza tutte le conferenze e in-contri di questo vescovo che ho inter-pellato per sapere se c’è un mezzo perentrare in contatto con questo vesco-vo mi ha detto: “In quasi tutti i suoi in-contri, mons. Hsabe ha detto che eramolto riconoscente alla Congregazio-ne dei Barnabiti per tutto il lavoro chei suoi missionari hanno fatto nel Myan-mar”.  Almeno qualcuno nel Belgio sa

ormai che i barnabiti hanno anche lo-ro una storia gloriosa nelle missioni!».

Il testo è eloquente e non ha biso-gno di commenti. Sono passati quasi200 anni da quando nel 1830 il padregenerale Carlo Giuseppe Peda rinun-ziava – con somma pena – alle mis-sioni in Birmania, restituendo il man-dato ricevuto dal padre SigismondoCalchi, nelle mani del pontefice PioVIII, a causa delle ben conosciute vi-cende storiche che hanno agitato l’Eu-ropa e la Chiesa – e di riflesso la no-stra Congregazione – nel periodo acavallo dei secoli XVIII- XIX. La nudastatistica ci dice che 34 furono i bar-nabiti che si susseguirono in Birma-nia. A questi si devono aggiungere trebarnabiti birmani: Giuseppe Maung,Andrea Coo, Ignazio de Brito. Settereligiosi divennero vescovi, quattrofurono i martiri. Veri apostoli e nellostesso tempo dotti educatori, i barna-biti seppero trasportare nelle missioniquesta duplice attitudine come lo ri-velano gli interessi culturali e scienti-fici dei missionari, la preparazioneper le scuole, l’interesse per il clerolocale, con uno stile che li allontanadai classici missionari armati unica-mente della croce e di tanto coraggio,per farne uomini seriamente preparatiche con entusiasmo hanno messo a

disposizione della causa del Vangelola preparazione umanistico-scientificaacquisita, che ha loro permesso di in-tegrarsi con i valori di quelle civiltà.

DAL MONDO BARNABITICO

esempio dell’ attività culturale svolta dai barnabiti in Birmania

p. Paolo Antonio Nerini (1711-1756),vicario apostolico e vescovo martire

p. Vincenzo Sangermano (1758-1819),missionario orientalista

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BRASILE

INIZIO DELLE ATTIVITÀIN COMMEMORAZIONE

DEGLI 80 ANNI DELLA PARROCCHIA BARNABITICA DI SAN RAFAEL

A SÃO PAULO

29 settembre – Una solenne cele-brazione si è svolta nella nostra par-rocchia di San Raffaele, nel quartieredi Mooca a San Paolo. Questa cele-brazione è stata presieduta dal nostroarcivescovo card. Odilo Pedro Sche-rer, e concelebrata dal Padre provin-ciale Paolo di Tarso Rodrigues e altrimembri che compongono questa co-munità barnabita, tra i quali il parro-co p. Wesley Pereira Machado, sa-cerdoti professi e altri ospiti.

In un ambiente molto familiare,don Odilo si è congratulato per leiniziative intraprese dalla comunitàparrocchiale, guidata da religiosi bar-nabiti, e che si concluderanno conuna grande festa a giugno del prossi-mo anno. Facendo il riferimento alvangelo proposto per la liturgia delgiorno, il nostro pastore ha ricordatoal parroco e a tutti i presenti la ne-cessità di rendere la parrocchia diSan Raffaele, sempre più una “scaladi Giacobbe” che porta tutto a Dio.In occasione del restauro e ripristinodelle campane della Chiesa di S. Raf-faele, il vescovo ha sottolineato l’im-portanza delle campane nelle chiese,soprattutto nelle comunità presenti

nei grandi centri, come San Paolo,dicendo «le campane annuncianoche Dio abita questa città».

IL “CIRIO DE NAZARETH” 2014,ALLA SUA 222A EDIZIONE:FEDE E DEVOZIONEPER LE VIE DI BELÉM

12 ottobre – Ieri mattina, a partiredalle 6,30, migliaia di devoti sonogiunti a Belém per accompagnare laStatua Pellegrina della Madonna di

Nazareth nella 222ª edizione della fe-sta del Cirio. La concentrazione dellapiù grande processione cattolica delmondo è iniziata alle ore 5 con laSanta Messa celebrata dal vescovo diBelém mons. Alberto Taveira, di fronteal duomo, nel quartiere della cittàvecchia. Alla celebrazione hanno par-tecipato anche i due vescovi ausiliari:mons. Teodoro Mendes, e mons. Ire-neo Román insieme a numerosi ve-scovi, sacerdoti e diaconi nonché ilpadre generale Francisco Chagas daSilva. Alla fine della messa, c’è stata

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numerosi parrocchiani hanno assistito all’evento

l’arcivescovo Odilo Pedro Scherertra il p. Provinciale Paolo di TarsoRodrigues (sin.) e il parroco p. WesleyPereira Machado (des.) la folla innumerevole rende omaggio alla Madonna di Nazareth

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la benedizione con l’immagine pelle-grina di Nostra Signora di Nazareth epoi è stata collocata sul carro con cuiè stata portata in processione. Miglia-ia di pellegrini reggevano la famosacorda, uno dei principali simboli del-la festa di Nazareth, con il fine di tra-scinare il veicolo su cui è collocata laMadonna. Per molti, tale gesto è unadelle più grandi manifestazioni di fe-de e di gratitudine per le grazie concui sono stati beneficiati per mezzodell’intercessione di Maria Santissima.

CILE

L’ISTITUZIONE SCIENTIFICA PREMIAIL P. BATTISTA PICETTI

4 novembre – La Serena. L’osserva-torio AURA (Associazione di Univer-sità per le Ricerche in Astronomia),istituzione di università nordamerica-ne delle quali forma parte l’osserva -torio CTIO-TOLOLO, l’OsservatorioGemini sud e il futuro LSST (Large Sy-noptic Survey), tutte istituzioni che la-

vorano e sono ubicate con i loro tele-scopi nella regione dove si trova ilnostro Collegio Seminario Concilia-re), ha creato a partire da quest’anno2014 un premio annuale denominatoPremio Padre Picetti, nel quale, annodopo anno, si premieranno leadersnella formazione scientifica del norddel Cile, per il loro straordinario im-pegno alla comunità e all’insegna-mento della scienza, non solo deigiovani studenti ma anche del pubbli-co in generale, incentivando in que-sto modo generazioni di astronomiprofessionisti scientifici per il Cile.

Naturalmente nella sua prima ver-sione questo premio annuale è statodato a chi ha ispirato all’AURA que-sta iniziativa, il p. Battista Picetti, inmerito alla sua dilatata attività do-cente che esercita in Cile dal 1952.Insieme al riconoscimento, al p. Pi-cetti è stato regalato un telescopionuovo, modello dobsoniano di ottopollici che sarà utilizzato con gli stu-denti del Seminario Conciliare.

La premiazione si è realizzata nel-l’auditorium Gemini il 4 novembre.Alla cerimonia hanno assistito diverseautorità come il presidente dell’AURA,William Smith, il direttore dell’AURAin Cile, Christopher Smith, il rettoredella Fondazione Educativa SeminarioConciliar, p. Elson Rojas Lamas, il di-rettore di NOAO, David Silva, la diret-trice di Gemini Sud, Nancy Levenson,

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DAL MONDO BARNABITICO

la corda, uno dei principali simboli della festa di Nazareth

la piazza antistante il santuario della Madonna di Nazareth

p. Battista Picetti

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l’ex direttore del Cerro Tololo, Mal-colm Smith, il direttore della Forma-zione della NOAO, Steve Pompea,inoltre ex alunni del Padre Picetti iquali hanno offerto testimonianzesull’influsso del p. Picetti nella loro vi-ta e nella loro formazione.

Il p. Picetti ha svolto quasi tutta lasua vita sacerdotale docente scienti-fica nel Collegio Seminario Concilia-re, istituzione scolastica ampiamenteconosciuta, e apprezzata nel suo la-voro pedagogico fra i giovani. Attual-

mente non svolge lavori di aula, manonostante i suoi 87 anni, continuaformando giovani attraverso gruppiscientifici astronomici.

Diceva il p. Picetti nel suo discor-so quando ha ricevuto il premio:«L’obiettivo principale del nostro la-voro educativo nell’aula e soprattut-to fuori dell’aula, è sempre statoquello di aprire il mondo fantasiosoe creativo dei nostri giovani a un dia-logo amoroso e pieno di speranzacon il proprio ambiente terrestre e

cosmico». Nel p. Picetti è evidentel’idea che la scienza è uno strumen-to che deve portare a scoprire Dio ealla sua opera dell’uomo e nel suointorno. Infatti, sulla porta d’ingressoal telescopio del nostro Centro cul-turale ed educativo di astronomia“Cerro Mayu” che si trova a 25 kmda La Serena si legge: «1. Il Tutto ciparla, e noi parliamo al tutto. 2. Ciòche è importante è che l’infinito entriin noi e si faccia parte di noi e tra-sformi il nostro sguardo e ci facciapartecipire e condividere la felicità diDio. 3. Dobbiamo unirci nel silenzioal coro dell’universo... e questo si ar-ricchirà della vera ricchezza che sifarà più umani». E quando qualcunosi chiede perché nel nostro centroscientifico Cerro Mayu sia anche unluogo di incontro spirituale e vi sitrovi un altare, il p. Picetti candida-mente risponde: «per il semplice fat-to che l’uomo e l’universo non pos-sono ridursi a semplici formule mate-matiche».

Il direttore di AURA in Cile Chri-stopher Smith nella cerimonia di pre-miazione ha sottolineato: «...nel suolavoro nella Fondazione educativaSeminario Conciliare, come nella suavita, il p. Picetti ha ispirato e formatovarie generazione di nuovi professio-nisti scientifici e tecnici, e ha condivi-so le meraviglie dell’universo conmolti altri. È stato una colonna fonda-mentale nella formazione di nume -rose generazioni di giovani che oggilavorano nell’area scientifica e realiz-zano grandi progetti in quest’ambitoin Cile».

In un’intervista al Diario El Díapubblicata il 16 novembre 2014, sichiedeva al p. Picetti quando fossenato quell’interesse per il tema dellascienza sempre più avuto curiosità eil padre ha risposto che «in seminarioleggevo molte cose relative a ciò eassistevo a incontri su questi temi percomplementare i miei studi di teolo-gia e il suo avvicinamento all’astrono-mia. Ma è stato soprattutto a partiredal 1969 quando abbiamo avutol’idea di formare un gruppo di astro-nomia. In quel gruppo, si sono for-mate una considerevole quantità dipersone. Al primo telescopio che ab-biamo avuto gli abbiamo dato il no-me di Tololito (replica educativadell’osservatorio professionale Tolo-lo). E poi è venuto l’osservatorio delCerro Mayu, con l’appoggio genero-

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DAL MONDO BARNABITICO

...nel suo ambiente scientifico

...nel suo spazio pastorale

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so di amici ed exalunni del SeminarioConciliar...».

Il p. Picetti ha svolto il suo lavoropedagogico mettendone l’accentospecialmente nella parte pratica,sperimentale, che l’alunno può ve-dere e toccare e di cui può essereprotagonista. Semplici e concreti so-no gli strumenti di sua creazioneche aiutano a comprendere le veritàdella scienza e che utilizza insiemead altri strumenti che si conservanonel laboratorio di fisica del nostrocollegio, uno dei più avanzati dellazona. Però, nel p. Picetti come benha messo in evidenza un suo exalunno: «non c’è solo l’interessescientifico. Come uomo di fede, cre-de in una logica intelligente che stadietro a tutti i fenomeni dell’univer-so. Per lui, la cosa più importante èche l’infinito tra in noi, si faccia par-te del nostro essere, trasformi il no-stro sguardo e ci faccia condividerela felicità di Dio. Il p. Picetti ha aper-to una finestra sul cosmo a centinaiadi giovani e nel farlo, in certo qualmodo, ha mostrato loro il camminoverso Dio». E un altro aggiunge:«non ho mai dimenticato quella spi-ritualità con chi ci insegnava l’astro-nomia questo grande uomo di Dioche ha saputo condividere con isuoi discepoli il proprio carisma e lapropria sapienza». E ciò lo dimostra-no i professionisti che si dedicanoalle scienze esatte e da lui sono statiformati.

Il lavoro del p. Picetti nel campodell’astronomia era già stato ricono-sciuto e premiato nel 2007 da partedella Pontificia Università Cattolicadel Cile con il premio annuale Mi-chael Faraday all’eccellenza docentedi fisica, attribuitogli «per la sua este-sa traiettoria nell’ambito dell’insegna-mento, il suo grande interesse per co-noscere la fisica e trasmetterla conpassione a generazioni di studenti».

Angelo Leita

FILIPPINE

FESTA PARROCCHIALE E VISITAPASTORALE NELLA PARROCCHIABARNABITICA AL NORD DEL PAESE

Il 28 settembre è stato una grandegiornata per i parrocchiani dellaparrocchia barnabitica Santo Do-mingo Ybanez situata al nord delleFilippine, giunta al suo secondo an-no. Il giorno 27 la comunità parroc-chiale ha accolto l’arcivescovo diLingayen-Dagupan mons. SocratesVillegas per una giornata di visitapastorale. Il benvenuto è stato datodal parroco, p. Michael Sandalo.Dopo la visita di rigore alla parroc-chia e alla sue dipendenze, l’arcive-scovo ha incontrato un folto gruppodi parrocchiani con cui ha intratte-nuto un fraterno dialogo. Nel pome-riggio, è stata la volta della visita aimalati, l’incontro di preghiera conbambini e giovani. La santa Messasolenne concelebrata con il padreprovinciale della Pro-Provincia filip-pina p. Richard Genetiano e il par-roco p. Michael Sandalo, assistitianche dai diaconi filippini BenedictInsigne, John Paul Osip e Mark An-thony Pondoc, ha posto termine alla visita pastorale, insieme con un gruppo di seminaristi dal Mary Help of Christians College Seminary,il seminario arcidiocesano dove il p. Sandalo insegna.

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DAL MONDO BARNABITICO

...nel momento della meritata premiazione

(da sinistra): p. Richard Genetiano provinciale della Pro-Provincia filippina,John Paul Osip, Mark Anthony Pondoc, mons. Socrates Villegas, BenedictInsigne, p. Michael Sandalo

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La mattina del 28 settembre, solen-nità del patrono della parrocchia, ilparroco p. Michael Sandalo ha cele-brato la Messa solenne con il padreprovinciale, assistiti dai tre diaconi fi-lippini. Massiva è stata la partecipazio-ne dei parrocchiani, convenuti dai no-ve villaggi che conformano il paese.Non sono mancati i battesimi a bambi-

ni e adulti e programmi culturali di fe-steggiamenti nella piazza del piccolovillaggio dove si trova la parrocchia.Due bande musicali hanno dato un to-no di festosa partecipazione alla pro-cessione in onore del santo patrono lacui statua è stata accompagnata da nu-merosissimi fedeli insieme al sindacodel paese e alcuni politici della zona.

ITALIA

NAPOLI: INIZIO DELL‘ANNODI NOVIZIATO

ALL’ISTITUTO BIANCHI

Martedì 7 ottobre 2014,alle ore 19 nella sala ca-pitolare dell‘Istituto Bian-chi ha avuto inizio, con ilsuggestivo rito della cro-ce, l‘anno di noviziatoper due postulanti dellaProvincia Italiana Cen-tro-Sud: don KreshnikIvani, albanese e Vincen-zo Sportelli italiano diSanteramo in Colle.

Ha presieduto il rito ilProvinciale p. PasqualeRiillo, assistito dal Supe-riore, p. Giovanni Scale-

se e il Maestro, p. Mauro Espen.Hanno fatto corona i confratelli delBianchi, i padri Carlo Giove, MicheleMorgillo, Emiddio Sansone e Ferruc-cio Trufi, i confratelli del Denza,Giuseppe Montesano jr. e Jazek Sam-

bak e i confratelli di San Felice aCancello, p. Aldo Tell e don AntonioBongallino assieme al postulante Al-tìn Doka. Erano presenti alla celebra-zione anche due laici provenienti daSan Felice a Cancello e tre padri Vin-cenziani albanesi. Al rito è seguitoun breve momento conviviale.

Mauro Espen

CONVEGNO DI STUDI SU:SANT’ALESSANDRO SAULI

(1534-1592)BARNABITA E VESCOVO.

LE ORIGINI GENOVESI DI UNAPREZIOSA EREDITÀSTORICO-SPIRITUALE

11 ottobre – si è svolto nella cittàdi Genova, nella Biblioteca Franzo-niana, un Convegno per ricordare lafigura di Sant’Alessandro Sauli (1534-1592), Barnabita e Vescovo di Aleriae Pavia e le sue origini genovesi. In-sieme alla Biblioteca Franzoniana, or-ganizzatori di questo Convegno sono

Eco dei Barnabiti 4/201444

DAL MONDO BARNABITICO

Santo Domingo Ybañez a Bayambang (Filippine) - solenne eucaristia presiedutadall’Arcivescovo nella Festa della parrocchia barnabitica

don Vincenzo Sportelli (sin.) e donKreshnik Ivani (des.) con il p. maestroMauro Espen

il suggestivo rito della croce. Accompagnano idue novizi (da sin.) il p. Giovanni Scalese, ilp. provinciale Pasquale Riillo e il p. Mauro Espen