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Corso prevenzione e sicurezza

Corso prevenzione e sicurezza. IL D.Lgs. 81/08 (ex 626/94) Prescrive misure per la tutela della salute e per la sicurezza dei lavoratori, durante il lavoro;

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Corso prevenzione e sicurezza

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IL D.Lgs. 81/08 (ex 626/94)IL D.Lgs. 81/08 (ex 626/94)

Prescrive misure per la tutela della salute e per la sicurezza dei lavoratori, durante il lavoro; si estende in tutti i settori di attività privati o pubblici;

tutela i lavoratori subordinati o ad essi equiparati;

disciplina l’organizzazione della sicurezza nei luoghi di lavoro coinvolgendo datori di lavoro e lavoratori.

Il datore di lavoro (DL) designa, organizza e gestisce la prevenzione attraverso strutture qualificate: Servizio di prevenzione e protezione, Medico competente, Addetti all’emergenza (antincendio, emergenza e pronto soccorso), ecc.. Valuta i rischi per tutte le attività lavorative, adotta i necessari provvedimenti di prevenzione e bonifica, cura l’informazione, la consultazione e la formazione dei lavoratori e dei loro rappresentanti.

I lavoratori da soggetti tutelati divengono partecipi ed autori della sicurezza nei luoghi di lavoro.

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IL D.Lgs. 81/08 (ex 626/94)IL D.Lgs. 81/08 (ex 626/94)

L’art. 15 del D.Lgs. n. 81/08 stabilisce le misure generali per la protezione della salute e per la sicurezza dei lavoratori:

a) valutazione ed eliminazione dei rischi per la salute e la sicurezza;b) programmazione della prevenzione nel “complesso azienda”;c) rispetto dei principi ergonomici nelle attività lavorative;d) Riduzione dei rischi alla fonte;e) la sostituzione di ciò che è pericoloso con ciò che non lo è;f) la limitazione al minimo di lavoratori esposti al rischio;g) l’utilizzo limitato degli agenti chimici, fisici e biologici;h) la priorità delle misure di protezione collettiva;i) il controllo sanitario dei lavoratori;j) l’allontanamento del lavoratore dall’esposizione al rischio per motivi

sanitari inerenti la sua persona e l’adibizione, ove possibile, ad altra mansione;

k) l’informazione e formazione adeguate per i lavoratori;

I PRINCIPI

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IL D.Lgs. 81/08 (ex 626/94)IL D.Lgs. 81/08 (ex 626/94)

l) l’informazione e formazione adeguate per dirigenti e i preposti;m) l’informazione e formazione adeguate per i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza;n) l’istruzioni adeguate ai lavoratori;o) la partecipazione e consultazione dei lavoratori;p) la partecipazione e consultazione dei RLS;q) la programmazione delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza; r) le misure di emergenza da attuare in caso di primo soccorso, di lotta antincendio, di evacuazione dei lavoratori e di pericolo grave e immediato;s) l’ uso di segnali di avvertimento e di sicurezza;t) il regolare manutenzione di ambienti, attrezzature, impianti, con particolare riguardo ai dispositivi di sicurezza in conformità alla indicazione dei fabbricanti.

I PRINCIPI

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IL D.Lgs. 81/08 (ex 626/94)IL D.Lgs. 81/08 (ex 626/94)

LavoratoriLavoratori

Dirigenti e prepostiDirigenti e preposti

Progettisti, fabbricanti,fornitori, installatori

e commercianti

Progettisti, fabbricanti,fornitori, installatori

e commercianti

Datore dilavoro(DL)

Datore dilavoro(DL)

Respons. del Servizio diprevenzione e protezione

(RSPP)

Respons. del Servizio diprevenzione e protezione

(RSPP)

Medico competenteMedico competente

Rappresentante deilavoratori per la sicurezza

(RLS)

Rappresentante deilavoratori per la sicurezza

(RLS)

Strutture pubblicheStrutture pubbliche

Addetti all’emergenzaAddetti all’emergenza

Persone o serviziesterni all’azienda

Persone o serviziesterni all’azienda

Imprese appaltatricie lavoratori autonomi

Imprese appaltatricie lavoratori autonomi

I “soggetti” della prevenzioneI “soggetti” della prevenzione

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Nel “settore privato” (ai sensi dell’art. 2, lett. b, del D.Lgs. n. 81/08, e della consolidata giurisprudenza in materia) il DL è il soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore o, comunque, il soggetto che, secondo il tipo e l’organizzazione dell’impresa, ha la responsabilità dell’impresa stessa, ovvero dell’unità produttiva, ed è in grado (anche se sfornito della legale rappresentanza) di esercitare l’effettivo potere di organizzare l’azienda ed il lavoro dei dipendenti, essendo munito dei “poteri decisionali e di spesa”.

La giurisprudenza ammette la “delega” specialmente quando il ricorso ad essa è giustificato dalla complessità dell’attività dell’impresa che non consentirebbe al suo titolare di attendere personalmente alla costante e puntuale applicazione delle norme di sicurezza del lavoro.

IL DATORE DI LAVOROIL DATORE DI LAVORO

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IL D.Lgs. 81/08 (ex 626/94)IL D.Lgs. 81/08 (ex 626/94)

Nel “settore pubblico” (di cui all’art. 1, comma 2, del D.Lgs. n. 165 del 30/03/2001) Il DL è il dirigente al quale spettano i poteri di gestione, ovvero il funzionario non avente qualifica dirigenziale preposto ad ufficio avente autonomia gestionale (con autonomi poteri di spesa).

Per gli Enti strumentali, le Aziende USL e le Scuole, soggetti pubblici con autonomia organizzativa, finanziaria e contabile, il DL è il rispettivo organo di vertice: il Presidente per gli Enti strutturati su base rappresentativa (come ad esempio gli Enti Universitari per il diritto allo studio), il Direttore Generale per le Aziende USL e le Aziende regionali e municipalizzate.

IL DATORE DI LAVORO

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DATORE DI LAVORO DIRIGENTIPREPOSTI

R.S.P.P.Medico Competente

LAVORATORIR.L.S.

L’ORGANIZZAZIONE DELLA L’ORGANIZZAZIONE DELLA PREVENZIONE E I SOGGETTI PREVENZIONE E I SOGGETTI

COINVOLTICOINVOLTI

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ATTORI ESTERNI

Organi di vigilanzaOrgani di vigilanza:SPISAL per le ASLIspettorato del lavoro Vigili del fuoco

Organismo pariteticoOrganismo paritetico:Organizzazioni

sindacaliOrganizzazioni

datoriali

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LAVORATORI INCARICATI DI LAVORATORI INCARICATI DI ATTUARE LE MISURE DI ATTUARE LE MISURE DI EMERGENZAEMERGENZA

Primo soccorso

Evacuazione dei lavoratori Prevenzione e lotta

antincendio Gestione dell’emergenza

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Alcune definizioni:Alcune definizioni:

Pericolo: proprietà intrinseca di un fattore (attrezzature, sostanze, pratiche di lavoro ecc.) di poter causare danni

Rischio: probabilità che un pericolo determini eventi dannosi

Valutazione del rischio: tentativo di prevedere il danno che può essere provocato da un determinato pericoloDipende da: Probabilità che il pericolo scateni

l’evento dannoso Entità del danno Quantità di persone esposte

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Diritti dei lavoratoriDiritti dei lavoratori…alla salute e alla sicurezza nei luoghi di lavoro…ad essere informato e formato…alla tutela (ovvero il lavoratore non è sanzionabile): Se si allontana in caso di pericolo

grave Se assume iniziative in caso di

pericolo grave poiché impossibilitato ad avvisare un superiore

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IL D.Lgs. 81/08 (ex 626/94)IL D.Lgs. 81/08 (ex 626/94)

I LAVORATORI -DIRITTI-Sono diritti dei lavoratori(ai sensi dell’art. 20 e altri del D.Lgs. n. 81/08):

1. Ogni lavoratore deve prendersi cura della propria salute e sicurezza e di quella delle altre persone presenti sul luogo di lavoro, su cui ricadono gli effetti delle sue azioni o omissioni, conformemente alla sua formazione, alle istruzioni e ai mezzi forniti dal datore di lavoro.

2. I lavoratori devono in particolare:a) contribuire, insieme al datore di lavoro, ai dirigenti e ai preposti,

all’adempimento degli obblighi previsti a tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro;

b) osservare le disposizioni e le istruzioni impartite dal datore di lavoro, dai dirigenti e dai preposti, ai fini della protezione collettiva ed individuale;

c) utilizzare correttamente le attrezzature di lavoro, le sostanze e i preparati pericolosi, i mezzi di trasporto e, nonché i dispositivi di sicurezza;

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IL D.Lgs. 81/08 (ex 626/94)IL D.Lgs. 81/08 (ex 626/94)

I LAVORATORI -DIRITTI-

d) utilizzare in modo appropriato i dispositivi di protezione messi a loro disposizione;

e) segnalare immediatamente al datore di lavoro, al dirigente o al preposto le deficienze dei mezzi e dei dispositivi di cui alle lettere c) e d),

f) non rimuovere o modificare senza autorizzazione i dispositivi di sicurezza o di segnalazione o di controllo;

g) non compiere di propria iniziativa operazioni o manovre che non sono di loro competenza ovvero che possono compromettere la sicurezza propria o di altri lavoratori;

h) partecipare ai programmi di formazione e di addestramento organizzati dal datore di lavoro;

i) sottoporsi ai controlli sanitari previsti dal presente decreto legislativo o comunque disposti dal medico competente.

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OBBLIGHI DEI LAVORATORI (Art. 20)

Devono prendersi cura della propria sicurezza e della propria salute e di

quella delle altre persone presenti sul luogo di lavoro (azioni - omissioni)

Devono prendersi cura della propria sicurezza e della propria salute e di

quella delle altre persone presenti sul luogo di lavoro (azioni - omissioni)

Utilizzano correttamente macchine, apparecch, utensili, dispositivi di

sicurezza e di protezione

Utilizzano correttamente macchine, apparecch, utensili, dispositivi di

sicurezza e di protezione

Segnalano immediatamente al DDL, dirigenti, preposti le deficienze delle

macchine, impianti, dispositivi

Segnalano immediatamente al DDL, dirigenti, preposti le deficienze delle

macchine, impianti, dispositivi

Osservano le disposizioni e le istruzioni impartite dal DDL, dirigenti, preposti

Osservano le disposizioni e le istruzioni impartite dal DDL, dirigenti, preposti

Non manomettono dispositivi di sicurezza, segnalaz., ecc.

Non manomettono dispositivi di sicurezza, segnalaz., ecc.

Non compiono di propria iniziativa operazioni non di loro competenza

Non compiono di propria iniziativa operazioni non di loro competenza

Si sottopongono ai controlli sanitari previsti

Si sottopongono ai controlli sanitari previsti

Contribuiscono all’adempimento degli obblighi imposti dall’autorità

competente

Contribuiscono all’adempimento degli obblighi imposti dall’autorità

competente

I LAVORATORII LAVORATORI

USL R.E.

SMPIL

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Il datore di lavoro

Chi è?Chi è?

Il soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore o, comunque il soggetto che ha la responsabilità dell’impresa ovvero dell’unità produttiva, in quanto titolare dei poteri decisionali e di spesa

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Il datore di lavoro Cosa deve fare? Cosa deve fare?

1) La valutazione dei rischi e la conseguente individuazione delle misure di prevenzione e protezione

2) Il programma di attuazione delle misure di prevenzione e protezione

3) Designare: il RSPP il medico competente gli addetti alle

emergenze

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Il datore di lavoro4) Indice la “riunione periodica”5) Forma e informa i lavoratori6) Consulta il RLS 7) Fa rispettare le norme di sicurezza

(“culpa in eligendo, culpa in vigilando”)8) Consegna al lavoratore copia della

cartella sanitaria e di rischio al momento della risoluzione del rapporto di lavoro

9) Fornisce i DPI

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OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO,DEL DIRIGENTE, DEL PREPOSTO (Art. 17-18)

DATORE DI LAVORODATORE DI LAVORO

Designa Responsabile e Addetti(anche con esterni) del S.P.P.

DIRIGENTEDIRIGENTE PREPOSTOPREPOSTO

Adottano e aggiornano le misure di prevenzione necessarie

Resp. S.P.P.

Med. Comp.

Rappr. Sicur.(consultaz.)

Nomina, nei casi previsti, il Medico Competente

Per az. famil. e fino a 10 dip. autocertificazione su valutaz. e misure

Elabora, custodisce e aggiorna il Documento contenente : - Valutazione dei rischi- Misure di prevenzione- Programma di attuazione

Responsabilità di valutazione eattuazione continuativa

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Il R.S.P.P.Il R.S.P.P.

Chi è?Chi è?

“Persona designata dal datore di lavoro in possesso di attitudini e capacità adeguate”, a capo del servizio di prevenzione e protezione

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Il RSPP: 3 tipologieIl RSPP: 3 tipologie

In base alle caratteristiche e dimensioni

aziendali:

1 o più persone interne all’azienda cioè dipendenti

esterni

datore di lavoro = RSPP

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IL D.Lgs. 81/08 (ex 626/94)IL D.Lgs. 81/08 (ex 626/94)

Il requisito dell’effettivo potere del delegato è strettamente correlato alla consistenza dei fondi posti a sua disposizione (Vedi Cassazione 27 giugno 1975, n. 1062, in Giur. It., 1977, II, 173, e Cassazione penale sez. IV, 19/4/1989, n. 5962).

IL DATORE DI LAVORO -DELEGA-

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SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE

Cos’è?Cos’è?E’ l’insieme delle persone, sistemi

e mezzi esterni o interni all’azienda, finalizzati all’attività di prevenzione e protezione dai rischi professionali in azienda, ovvero unità produttiva.

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SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE

COMPITI: 1) Individua e valuta i fattori di rischio 2) Individua le misure per la sicurezza e la salubrità degli ambienti 3) Elaborare le misure di prevenzione e protezione e ne verifica l’efficacia

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SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE

4) Elabora le procedure di sicurezza per le varie attività aziendali 5) Propone i programmi di formazione e informazione 6) Partecipa alla riunione periodica 7) Informa i lavoratori sui rischi, sulle misure di prevenzione e sicurezza

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LUOGHI DI LAVORO (Art. 62 - 68)

ADEGUAMENTO DI:

ADEGUAMENTO DI:

TENER CONTO DI LAVORATORI PORTATORI DI HANDICAP

(Non per i luoghi di lavoro già utilizzati prima del 1.1.93)

SCADENZA 1 . 3 . 95

SCADENZA 1 . 3 . 95

Per i luoghi di lavoro costruiti o utilizzati prima del 27.11.94:

adeguamento entro il 1.1.97

Per i luoghi di lavoro costruiti o utilizzati prima del 27.11.94:

adeguamento entro il 1.1.97

VIE E USCITE DI EMERGENZA

VIE DI CIRCOLAZ., PAVIM., ECC.

PORTE E PORTONI

PAVIM., MURI, SOFFITTI, FINESTRE

ILLUM. NATURALE E ARTIFICIALE

TEMPERATURA DEI LOCALI

AERAZ. DI LUOGHI DI LAVORO CHIUSI

POSTI DI LAV., DI PASS. ED ESTERNI

DOCCE E LAVABI

SPOGLIATOI E ARMADI

LOCALI DI RIPOSO

USL R.E.

SMPIL

Se esistono vincoli urbanistici, misure alternative autorizzate da USL

Se occorrono concessioni o autorizzazioniprocedere alle rispettive richieste immediatam.

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Il medico competenteIl medico competente Chi è?Chi è?

1) dipendente di una struttura pubblica (se non esplica attività di vigilanza)

2) libero professionista

3) dipendente del datore di lavoro

…E’ specializzato in medicina del lavoro..o altre specializz.ni

…E’ autorizzato dalla regione (almeno 4 anni di attività)

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Il medico competenteIl medico competente Svolge la sorveglianza sanitaria, obbligatoria per i lavoratori:

esposti a piombo, amianto, rumore addetti alla movimentazione manuale dei carichi che utilizzano videoterminali che utilizzano agenti cancerogeni o biologici

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Il medico competenteIl medico competente

Collabora col datore di lavoroe con il RSPP: Alla valutazione dei

rischi Al programma di attuazione delle misure di tutela All’organizzazione del servizio di pronto soccorso Alla formazione e informazione dei lavoratori

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Il medico competenteIl medico competente Deve istituire e aggiornare per ogni lavoratore sottoposto a sorveglianza una cartella sanitaria e di rischio da custodire in azienda Deve comunicare in riunione periodica i risultati anonimi collettivi Deve effettuare visite mediche ulteriori, su richiesta del lavoratore, se correlate ai rischi professionali Deve visitare gli ambienti di lavoro almeno 2 volte l’anno

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Implicazioni per il Implicazioni per il lavoratore non più lavoratore non più idoneoidoneo

Il DLGS. 81/08 stabilisce l’obbligo di assegnare il lavoratore, in quanto possibile, ad altro posto di lavoro nella stessa azienda, conservando la retribuzione precedente e la qualifica originaria qualora sia adibito a mansioni inferiori.Contro il giudizio di inidoneità è ammesso ricorso all’ASL entro 30 giorni dalla comunicazione

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Il RLS = Rappresentante dei Il RLS = Rappresentante dei lavoratori per la sicurezzalavoratori per la sicurezza

E’ eletto dai lavoratori al loro interno

E’ designato all’interno delle rappresentanze sindacali (RSU)

oppure

1 RLS fino a 200 dipendenti

3 RLS da 200 a 1000 dipendenti

6 RLS oltre 1000 dipendenti

N° RLS

Il numero, le modalità di elezione, i permessi

retribuiti, la formazione e gli strumenti per lo

svolgimento delle funzioni sono stabiliti nella contrattazione

collettiva

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IL D.Lgs. 81/08 (ex 626/94)IL D.Lgs. 81/08 (ex 626/94)

IL RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA- Formazione:a) programma minimo di 32 ore di cui 12 rischi specifici in azienda;

b) aggiornamento periodico di durata 4 – 8 ore per imprese da 15 a 50 dipendenti o oltre

La formazione dei lavoratori e quella dei loro rappresentanti deve avvenire, in collaborazione con gli organismi paritetici di cui all'art. 51 del D.Lgs. n. 81/08 del 1994, durante l'orario di lavoro (non pare tuttavia

che sia vietata durante ore di lavoro straordinario come tali debitamente retribuite) e non può comportare oneri

economici a carico dei lavoratori.

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Il RLSIl RLS ha diritto:

Di fare di propria iniziativa in merito a: Verificare l’applicazione delle misure

di sicurezza Proporre attività di prevenzione e

formazione Avvertire il responsabile aziendale

dei rischi individuati Ricorrere alle autorità competenti se

ritiene che le misure di prevenz. e protez. non siano idonei

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Formazione e Formazione e InformazioneInformazione

L’obbligo di formazione è stato introdotto dal D.Lgs.626. Educare l’uomo nella sua globalità: mente, cuore, mano.

Obbligo già presente nella legislazione precedente. Fornire notizie (a livello verbale o scritto).

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InformazioneInformazione Il datore di lavoro deve assicurare a ciascun lavoratore (anche ai lavoratori a domicilio) informazione adeguata e specifica su: I rischi “ambientali”, legati all’intero

processo produttivo; I rischi legati alla mansione specifica

(vd. normativa e disposizioni aziendali); Sulle misure di prevenzione e

protezione adottate.

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InformazioneInformazione Inoltre su: I pericoli relativi all’uso di sostanze e

preparati pericolosi Le procedure di 1) Pronto soccorso

2) Lotta antincendio 3) Evacuazione

Il RSPP e il medico competente I nominativi degli addetti alle emergenze

P.S. Il compito di fornire informazioni ai lavoratori spetta al RSPP sebbene le sanzioni per la violazione dell’obbligo sono a carico del datore di lavoro.

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Formazione e Formazione e Informazione QUANDO?Informazione QUANDO?

Al momento dell’assunzione Al momento del trasferimento o cambiamento di mansione In occasione di cambiamenti dell’organizzazione aziendale: 1) Nuove attrezzature 2) Nuove tecnologie 3) Nuove sostanze o preparati

pericolosi

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Formazione Formazione A CHI?A CHI?

AI LAVORATORI: avviene durante l’orario di lavoro; senza oneri a carico dei lavoratori. AGLI ADDETTI ALLE SITUAZIONI DI EMERGENZA: sulla base dei rischi specifici dell’azienda o unità produttiva; formazione organizzata previa consultazione RLS. AL RLS

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INFORMAZIONE E FORMAZIONE DEI LAVORATORI (Art. 36 - 37)

IL DATORE DI LAVORO DEVE

INFORMARE CIASCUN

LAVORATORE SU :

IL DATORE DI LAVORO DEVE

INFORMARE CIASCUN

LAVORATORE SU :

Rischi per la sicurezza e la salute connessi con l’attività

Misure e attività di protezione e prevenzione

Rischi specifici, norme e disposizioni aziendali

Sostanze pericolose

Antincendio, evacuazione, pronto soccorso

Responsabile SPP e medico competente

Lavoratori incaricati delle procedure di emergenza

Durante orario di lavoro

- All’assunzione- Cambio mansione- Cambio attrezz., tecnol., sostanze

In modo periodico

In modo particolare per il Rappr. per la Sicur.

In modo mirato gli addetti all’antincendio, ecc.

USL R.E.

SMPIL

Formazione sufficiente e adeguata in materia di sicurezza e salute con particolare riferim. al proprio posto di lavoro e alle proprie mansioni

IL DDL DEVE FORMARE CIASCUN

LAVORATORE :(Possibilità di delega)

IL DDL DEVE FORMARE CIASCUN

LAVORATORE :(Possibilità di delega)

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IL D.Lgs. 81/08 (ex 626/94)IL D.Lgs. 81/08 (ex 626/94)

GLI ADDETTI ALLA GEST. DELLE EMERGENZEGLI ADDETTI ALLA GEST. DELLE EMERGENZE

Il DL adotta le misure di gestione dell’emergenza (ai sensi degli artt. 43-46

del D.Lgs. n. 81/08), ed in particolare:

• designa preventivamene i lavoratori incaricati dell’attuazione delle misure di prevenzione incendi e lotta antincendio, di evacuazione dei lavoratori in caso di pericolo grave e immediato, di salvataggio, di pronto soccorso e, comunque, di gestione dell’emergenza, tenendo conto delle dimensioni dell’azienda ovvero dei rischi specifici;

• adotta le misure per il controllo delle situazioni di rischio in caso di emergenza ed impartisce le istruzioni affinché i lavoratori, in caso di pericolo grave, immediato ed inevitabile, siano informati ed abbandonino il posto di lavoro o la zona pericolosa;

continua

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• si astiene, salvo eccezioni debitamente motivate, dal richiedere ai lavoratori di riprendere la loro attività in una situazione di lavoro in cui persiste un pericolo grave ed immediato;

• organizza i necessari rapporti con i servizi pubblici competenti in materia di pronto soccorso e con gli organismi della protezione civile competenti in tema di salvataggio, lotta antincendio e gestione emergenze;

• sentito il Medico competente, predispone (ai sensi degli artt. 27-31 del

D.P.R. n. 303/56) dei pacchetti di medicazione, delle cassette di pronto soccorso (di cui al D.M. 02/07/58) o delle camere di medicazione, a seconda del numero dei lavoratori e dell’ubicazione e tipologia rischi;

• organizza gli addetti all’emergenza prevedendo turni e sostituzioni per ferie, malattie ed altro.

GLI ADDETTI ALLA GESTIONE DELLE EMERGENZE E DEL PRIMO SOCCORSO

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GLI ADDETTI ALLA GESTIONE DELLE EMERGENZE E DEL PRIMO SOCCORSO

I lavoratori incaricati di attuare le misure di gestione dell’emergenza non possono rifiutare la designazione se non per giustificato motivo (ai sensi dell’art. 43, c. 3, del D.Lgs. n. 81/08) . Essi, inoltre,

devono essere formati (vedi D.M. 10 marzo 1988), essere in numero sufficiente e disporre di attrezzature adeguate, tenendo conto delle dimensioni ovvero dei rischi specifici dell’azienda ovvero dell’unità

produttiva.

I lavoratori incaricati di attuare le misure di gestione dell’emergenza non possono rifiutare la designazione se non per giustificato motivo (ai sensi dell’art. 43, c. 3, del D.Lgs. n. 81/08) . Essi, inoltre,

devono essere formati (vedi D.M. 10 marzo 1988), essere in numero sufficiente e disporre di attrezzature adeguate, tenendo conto delle dimensioni ovvero dei rischi specifici dell’azienda ovvero dell’unità

produttiva.

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FORMAZIONE PRIMO SOCCORSO (D.M. 388/2003)1. Gli addetti al pronto soccorso, designati ai sensi dell’art.18,

comma 1, lettera b), del decreto legislativo 81/08, sono formati con istruzione teorica e pratica per l’attuazione delle misure di primo intervento interno….

2. Per le aziende o unità riproduttive di gruppo A (aziende con più di 5 addetti e con grado di inabilità INAIL superiore a 4, riconducibili al tariffario INAIL) il corso di formazione deve avere la durata di 16 ore.

3. Per le aziende appartenenti ai gruppi B e C il corso deve avere la durata di 12 ore.

4. La formazione dei lavoratori designati andrà ripetuta con cadenza triennale almeno per quanto attiene alla capacità di intervento pratico (art.3, comma 5, D.M. 388/2003).

FORMAZIONEFORMAZIONE

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FORMAZIONE ANTINCENDIO – EMERGENZE (D.M. 10.3.98)

1. Il DL deve eseguire una valutazione del rischio di incendio all’interno della propria attività.

2. All’esito della valutazione dei rischi di incendio, il DL deve: - fornire ai lavoratori una adeguata informazione e formazione sui rischi di

incendio - designare uno o più lavoratori incaricati dell’attuazione delle misure di

prevenzione incendi, lotta antincendio e gestione delle emergenze. - fornire agli addetti antincendio la strumentazione necessaria per gli

interventi antincendio e di protezione personale. - garantire l’efficienza dei sistemi di protezione antincendio.3. La durata del corso per addetti antincendio deve essere di 8 ore, nel caso in

cui dalla valutazione del rischio scaturisca il rischio medio, in caso di rischio elevato la durata del corso deve essere di 16 ore.

FORMAZIONEFORMAZIONE

Per la presenza contemporanea di oltre 300 persone, il personale

addetto deve conseguire l’Attestato di idoneità tecnica, rilasciato dal

Comando dei VV.F. (D.L. 1° ottobre 1996 convertito dalla L. 18 novembre 1996, n. 609)

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INFORTUNIOEvento avvenuto nell’organismo per causa violenta

in occasione dello svolgimento di attività da cui derivi inabilità (totale o parziale, temporanea o permanente) o morte del prestatore d'opera.

va messo in relazione alla effettiva capacità dell'agente lesivo di produrre il danno, che deve pertanto essere direttamente ricollegabile alla violenza subita dal prestatore, indipendentemente dalla valutazione quantitativa dell'agente (anche un piccolo graffio sopracutaneo se può servire all'ingresso di virus o malattie in caso di contatto diretto per lavoro).

Tale violenza è normalmente, ma non necessariamente, esterna e deve agire rapidamente sulla persona interessata provocando comunque una lesione.

Questa lesione, poi, deve essere a sua volta la causa dell'inabilità o del decesso del prestatore di lavoro e deve avvenire comunque sempre in occasione del lavoro stesso.

INFORTUNI E MALATTIE PROFESSIONALIINFORTUNI E MALATTIE PROFESSIONALI

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MALATTIA PROFESSIONALE

La malattia professionale, o tecnopatia, è un evento dannoso di tipo lesivo che provoca lo stesso effetto

dell'infortunio, cioè l'inabilità lavorativa, ma in tempi e modi diversi, non esistendo la necessarietà del fatto

violento ed immediato.

La causa deve risiedere nella esposizione per lo meno normale ed essenziale,

sebbene non quotidiana, ad ambienti od agenti chimici, fisici biologici o tecnici

che siano necessari all'espletamento del lavoro svolto ed ai quali si possa

ragionevolmente far risalire la causa dell'insorgenza della malattia.

INFORTUNI E MALATTIE PROFESSIONALIINFORTUNI E MALATTIE PROFESSIONALI

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PERICOLO  Una proprietà o qualità intrinseca di un determinato fattore (materiali di lavoro, materie prime o intermedie, metodi di lavoro, macchine e strumenti) in grado di causare danni alle persone o all’ambiente. 

RISCHIO  Indica la concreta probabilità che, nelle condizioni di impiego o di esposizione, sia raggiunto il livello potenziale di danno e le dimensioni possibili del danno eventuale. 

DANNO  Lesione fisica o alterazione dello stato di salute (infortunio sul lavoro, malattia professionale, eventi con ripercussioni sulla popolazione e l’ambiente esterno) causata da un pericolo. 

INFORTUNIO SUL LAVORO  Evento lesivo da causa violenta durante il lavoro. 

MALATTIA PROFESSIONALE  Processo morboso per esposizione prolungata ad agenti nocivi durante il lavoro. 

PREVENZIONE  Il complesso delle disposizioni o misure adottate o previste in tutte le fasi dell'attività lavorativa per evitare o diminuire i rischi professionali nel rispetto della salute della popolazione e dell’integrità dell'ambiente esterno.

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LA VALUTAZIONE DEI RISCHI

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ORIENTAMENTI CEE RIGUARDO LA VALUTAZIONE ORIENTAMENTI CEE RIGUARDO LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO SUL LAVORODEL RISCHIO SUL LAVORO

DEFINIZIONI

PERICOLO

RISCHIO

VALUTAZIONE DEL RISCHIO

PROPRIETA’ O QUALITA’ INTRINSECA DI UN DETERMINATO FATTORE ( PER ES.: MATERIALI O

ATTREZZATURE DI LAVORO, METODI O PRATICHE DI LAVORO, ECC. ) AVENTE IL POTENZIALE DI CAUSARE

DANNI

PROBABILITA’ CHE SIA RAGGIUNTO IL LIMITE POTENZIALE DI DANNO NELLE CONDIZIONI DI IMPIEGO,

OVVERODI ESPOSIZIONE, DI UN DETERMINATO FATTORE

PROCEDIMENTO DI VALUTAZIONE DELLA POSSIBILE ENTITA’ DEL DANNO, QUALE CONSEGUENZA DEL

RISCHIO PER LA SALUTE E LA SICUREZZA DEI LAVORATORI NELL’ESPLETAMENTO DELLE LORO

MANSIONI, DERIVANTE DAL VERIFICARSI DI UN PERICOLO SU DI UN LUOGO DI LAVORO

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CONCETTI GENERALI DEFINIZIONICONCETTI GENERALI DEFINIZIONI

PERICOLO

FONTE DI POSSIBILI LESIONI O DANNI ALLA SALUTE

(da UNI EN 292-1)

RISCHIO

COMBINAZIONE DI PROBABILITà E GRAVITà DI POSSIBILI LESIONI O DANNI ALLA SALUTE

IN SITUAZIONI PERICOLOSE

(da UNI EN 292-1)

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FATTORI DI RISCHIO OCCUPAZIONALEFATTORI DI RISCHIO OCCUPAZIONALE

RISCHIO

INFORTUNI

RISCHIO FISICO

RISCHIO CHIMICO

RISCHIO legato a

ORGANIZZAZIONE

DEL LAVORO

RISCHIO

BIOLOGICO

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FATTORI CHE CARATTERIZZANO IL RISCHIOFATTORI CHE CARATTERIZZANO IL RISCHIO

RISCHIO

IMPIANTI E LORO

UTILIZZO

AMBIENTE

UOMO

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DANNOLesione fisica o alterazione dello

stato di salute

INFORTUNIO

Incidente determinato da una causa violenta in occasione di

lavoro dal quale derivi la morte o l’invalidità permanente o

l’inabilità temporanea

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Principi generali di PREVENZIONEPrincipi generali di PREVENZIONE

•Eliminazione del rischio

•Riduzione del rischio alla fonte

•Prevenzione integrata (misure tecniche, produttive e organizzative)

•Sostituzione del pericoloso con il meno o il non pericoloso

•Rispetto dei principi ergonomici

•Priorità delle misure di protezione collettiva

•Limitazione al minimo del numero degli esposti

•Uso limitato di agenti chimici, fisici e biologici

•Controllo sanitario dei lavoratori in funzione dei ricci, ecc.

Art. 15 D.Lgs. 81/08

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Tabella Scala delle probabilità (P)

Valore Livello Definizioni / Criteri

4 Altamente probabile

Esiste una correlazione diretta fra la mancanza rilevata e il verificarsi del danno ipotizzato per i lavoratori.

Si sono già verificati danni per la stessa mancanza rilevata nella stessa azienda o in azienda simile o in situazioni operative simili (consultare le fonti di dati su infortuni e malattie professionali, dell’azienda, dell’USSL, dell’ISPESI, etc….).

Il verificarsi del danno conseguente la mancanza rilevata non susciterebbe alcuno stupore in azienda.

3 Probabile

la mancanza rilevata può provocare un danno, anche se non in modo automatico e diretto.

E’ noto qualche episodio in cui alla mancanza ha fatto seguito un danno.

Il verificarsi del danno ipotizzato, susciterebbe una moderata sorpresa in azienda.

2 Poco probabile

La mancanza rilevata può provocare un danno, solo in circostanze sfortunate di eventi.

Sono noti solo pochissimi episodi già verificatesi.

Il verificarsi del danno ipotizzato susciterebbe grande sorpresa

1 Improbabile La mancanza rilevata può provocare un danno, solo in circostanze sfortunate di eventi poco probabili, indipendenti.

Non sono noti episodi già verificatisi.

Il verificarsi del danno susciterebbe incredulità.

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Tabella Scala dell’ entità del danno (D)

Valore Livello Definizioni / Criteri

4 Gravissimo Infortunio o episodio di esposizione acuta con effetti letali o di invalidità totale.

Esposizione cronica con effetti letali e/o totalmente invalidanti.

3 Grave Infortunio o episodio di esposizione acuta con effetti di invalidità parziale.

Esposizione cronica con effetti irreversibili e/o parzialmente invalidanti.

2 Medio Infortunio o episodio di esposizione acuta con inabilità reversibile.

Esposizione cronica con effetti reversibili.

1 Lieve Infortunio o episodio di esposizione acuta con inabilità rapidamente reversibile.

esposizione cronica con effetti rapidamente reversibili.

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Matrice di valutazione del Rischio: R = P x D

P

D

4 8 12 16

3 6 9 12

2 4 6 8

1 2 3 4

4

3

2

1

1 2 3

4 R > 8 Azioni correttive indilazionabili

4 <= R <= 8

Azioni correttive necessarie da programmare con urgenza

2 <= R <= 3

Azioni correttive e/o migliorative da programmare nel breve-medio termine

R = 1 Azioni migliorative da valutare in fase di programmazione

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Schema di Metodologia

per la Valutazione dei Rischi