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8°Congresso Nazionale di Pediatria On Line
Peschiera del Garda (VR) 15-17 marzo 2012
FONIATRIA E LOGOPEDIA : Discussione con video di casi
interessanti
Teresa Menegus - Foniatra Laura Zuanazzi - Logopedista
Disturbi di linguaggio
Disturbi di articolazione (dislalie)
Balbuzie
Disfonia da sforzo vocale
Disturbi dell’udito
PROBLEMI DI LINGUAGGIO NEL BAMBINO
- costituiscono, in età evolutiva, una delle principali cause di
segnalazione ai Servizi Territoriali
- rappresentano circa il 22,9% delle disabilità codificate
- interessano circa il 3-5% della popolazione infantile con
una chiara predominanza nel sesso maschile (M/F=2/1).
(Croatto et al 2006; Marotta & Vicari, 2008)
I DISTURBI DI LINGUAGGIO
Lo sviluppo del linguaggio è il prodotto dell’interazione tra
variabili individuali ed ambientali per cui, molteplici fattori
biologici ed ambientali a cui un bambino viene esposto
possono costituire l’insieme dei fattori di rischio e/o di
protezione che contribuiscono alla caratterizzazione dei
processi di acquisizione linguistica, in presenza di specifiche
vulnerabilità individuali.
(Capobianco et al 2010)
LO SVILUPPO DEL LINGUAGGIO
Ordine di acquisizione dei fonemi
Vocali
Consonanti: m n p b t d
k g
f v
c g
l ts dz
s r
gl sc
5
L’osservazione clinica e i dati della ricerca evidenziano che
ritardi apparentemente simili nelle prime acquisizioni
verbali (2/3 anni) possono evolvere in modo diverso da
bambino a bambino .
(Capobianco 2010)
I DISTURBI DI LINGUAGGIO
Disturbo transitorio di linguaggio ( Ritardo semplice,” Late Bloomers” o
Late Talkers): il ritardo verbale iniziale viene recuperato entro i 3-4 anni di
età
Disturbo persistente di linguaggio: il ritardo di linguaggio non viene
completamente compensato ed evolve verso una vera e propria difficoltà
di ordine linguistico in età prescolare
(Thal e Tobias 1994; Thal 2000)
I DISTURBI DI LINGUAGGIO
Quando e Come intervenire?
L’esperienza clinica e le ricerche degli ultimi
anni hanno evidenziato l’importanza di una presa
in carico riabilitativa precoce, rivolta a quella
fascia di età, intorno ai 3 anni, in cui la diagnosi
differenziale tra ritardo transitorio e DSL è
problematica
( Cipriani et al 2002)
L’età di 36 mesi si conferma come critica
- per fissare il limite dei ritardi transitori
- per ridefinire la costellazione dei parametri
rilevanti ai fini diagnostici e prognostici.
Controversa è comunque l’opportunità di trattare il ritardo di
linguaggio come un vero e proprio disturbo che necessita di
intervento precoce e trattamento ( molti bambini recuperano
spontaneamente tra 3 e 5 anni). (Cipriani 2002)
Quando e Come intervenire?
Intervento diretto prima dei 36 mesi nei seguenti casi:
- grave ritardo di linguaggio di tipo recettivo - espressivo
- ritardo di linguaggio espressivo in quadro complicato da
disprassia verbale
- severo ritardo di linguaggio in bambini ad alto rischio
genetico per DSL
( Cipriani et al 2002)
Quando e Come intervenire?
Dai risultati di uno studio condotto su un campione di 100 bambini di 2 anni (Buschman e coll. 2008) emerge che il ritardo di linguaggio già a questa età rappresenta un marker sensibile di problemi evolutivi differenti:
• Specifici
• Non specifici
I bambini che presentano un ritardo di linguaggio in età precoce costituiscono una popolazione a rischio non solo per difficoltà del linguaggio, ma anche per disturbi affettivi relazionali e problemi di apprendimento scolastico.
INDICI PREDITTIVI
La predittività varia in funzione dell’età: le diverse misure assumono un peso differente a seconda della fase evolutiva considerata.
Ciò che è predittivo a 9 mesi non lo è più a 18 mesi.
Esempi: l’ampiezza del vocabolario – varietà del vocabolario
La LME – la morfo-sintassi
E’ necessario un confronto con un modello di sviluppo tipico.
E’ importante rilevare dei comportamenti emergenti e delle funzioni indispensabili per lo sviluppo successivo.
Es. : la griglia «Guida all’osservazione del bambino di 9-12 mesi» (S. Letizia, L. Sabbadini, 2002)
PVB (M.C. Caselli, P. Casadio, 1995)
INDICI PREDITTIVI nel periodo pre-linguistico
Clinici: neuromotori, sensoriali, affettivo- relazionali,
comportamentali…
Comunicativi: - uso e qualità dello sguardo
- uso della comunicazione
- uso e qualità dei gesti
- comprensione (del proprio nome, di richieste
altamente contestualizzate)
- uso e qualità della voce
- uso e varietà dei suoni linguistici
Importante l’integrazione delle osservazioni dei diversi specialisti
e dei genitori.
PROCEDURE PER LA VALUTAZIONE LINGUISTICA
Misure indirette: somministrazione questionari ai
genitori
Misure dirette :
- test di comprensione verbale
- raccolta di campione di linguaggio
spontaneo mediante videoregistrazione di una
seduta di gioco in interazione con i genitori
MacArthur
Uno degli strumenti più diffusi nel
mondo è il MacArthur – Bates
Communicative Development
Inventory (MCDI) (Fenson et al. 1993).
Questo strumento è molto affidabile
nel descrivere lo sviluppo linguistico
dei bambini e la validità delle
osservazioni dei genitori è stata
ampliamente verificata.
Storia del “Primo Vocabolario del
bambino” (PVB).
Questionario per i genitori.
Nasce in parallelo per la lingua italiana e americana(MacArthur-Bates Communicative Development Inventories), grazie ad una collaborazione tra l’Istituto di Psicologia (oggi Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione) del CNR di Roma e il Center for Research in Language dell’Università della California di San Diego.
PRIMO VOCABOLARIO DEL BAMBINO
Forme diverse: prima intervista libera, poi strutturata e
infine come questionario che può essere compilato
autonomamente dai genitori.
È stato adattato in più di 40 lingue diverse, tra cui lo
spagnolo, lo svedese, il giapponese
(www.sc.sdsu.edu).
Il primo manuale è stato pubblicato nel 1995 (Caselli e
Casadio, Franco Angeli).
PRIMO VOCABOLARIO DEL BAMBINO
In Italia “Il Primo Vocabolario del Bambino-PVB” è composto da due schede:
"Gesti e Parole", per bambini tra gli 8
e i 17 mesi, "Parole e Frasi", per quelli tra i 18 e i
30 mesi. E’ stato validato su 700 genitori (Caselli e Casadio, 1995),
anche attraverso il confronto con dati raccolti con altri
strumenti (Modena e Caselli, 1996, Devescovi e Caselli,
2001).
PRIMO VOCABOLARIO DEL BAMBINO
Somministrato da:
Pediatri
Operatori dei servizi materni infantili
Logopedisti
Psicologi
Professionisti della riabilitazione
Compilato da:
Genitori
Comprensione lessicale (8-17 mesi)
PVB - Scheda “Gesti e Parole”
(Caselli e Casadio, 1995)
COME?
Attraverso i grafici
Per capire se un bambino è adeguato
per la sua età cronologica oppure se
presenta un ritardo
COMPRENSIONE DI PAROLE
PRODUZIONE DI PAROLE
AZIONI E GESTI
GIACOMO nato il 09.06.2010
Terzogenito
Anamnesi famigliare positiva per disturbo di linguaggio e di
apprendimento nella sorella (18 anni) e nel fratello (16 anni)
Anamnesi personale: scarso babbling, scarsa modulazione della
voce
Inviato dal pediatra per valutazione foniatrica e logopedica
Prima valutazione a 17 mesi
Seconda valutazione a 21 mesi