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________________________________________________________________________________ 1 Cavaliere 1ー Livello Equitazione Americana Responsabile Tecnico Forlani Fabio

Cavaliere 1° Livello Equitazione Americana - Valley Ranch CAVALIERE.pdf · ossea tra la parte superiore e posteriore dell ˇavambraccio. Il ginocchio (carpo): Ł l ˇarticolazione

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Cavaliere 1° LivelloEquitazione Americana

Responsabile TecnicoForlani Fabio

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MORFOLOGIA DEL CAVALLO

Il cavallo è un animale erbivoro, quadrupede che si muove sulla punta dell’unghia. Nonavendo particolari organi di difesa verso eventuali predatori il suo unico mezzo di difesa èla corsa. Perciò tutta la sua evoluzione è stata, per necessità di sopravvivenza, orientataverso una specializzazione nella corsa. Tanto è vero che un tempo pentadattile, a seguitodell’evoluzione della specie, ora rimane un unico dito (e solo le vestigia delle altre quattro)sulla punta del quale il cavallo si sposta.L’impalcatura dello scheletro è costituita dalla colonna vertebrale, formata da vertebre chesi articolano tra loro. E su questo vero e proprio asse di sostegno, che vanno ad inserirsitutti e quattro gli arti. Per non dimenticare lo scopo prettamente pratico di questatrattazione, ci occuperemo nel dettaglio solo delle regioni di frequente riscontro clinico.

La punta della spalla: è un angolo osseo che si trova da ogni lato del pettorale e un po’al di sotto della giuntura d’incontro tra l’incollatura e la spalla.

Il garrese: è una protuberanza ossea che forma un prolungamento del dorso.Dal punto più alto del garrese al suolo si misura l’altezza delcavallo.

Il dorso: dal punto di vista anatomico è la parte di colonna vertebrale nellaquale si inseriscono le costole.

Le reni: si trovano fra il dorso, la groppa ed i fianchi. Comprendono quellaparte della colonna vertebrale dove non ci sono più costole e chetocca il limite del bacino superiore.

La groppa: è la parte del corpo tra le reni anteriormente e la codaposteriormente.

La grassella: vero e proprio ginocchio anatomico. La punta della grassella è laparte immediatamente davanti all’articolazione.

Il garretto (tarso): è l’articolazione delle zampe posteriori situata tra la gamba e lostinco.

Il gomito: fa parte dell’avambraccio ed è formato da una grossa prominenzaossea tra la parte superiore e posteriore dell’avambraccio.

Il ginocchio (carpo): è l’articolazione delle zampe anteriori situata tra l’avambraccio e lostinco.

Lo stinco: è l’osso situato tra il ginocchio e il nodello.Il nodello: è l’articolazione formata dalla parte terminale dello stinco, quella

iniziale della prima falange e dalle due ossa grandi sesamoidi. Haun ruolo molto importante nell’ammortizzare la battuta con ilterreno.

Lo zoccolo: nel suo insieme è composto dalla parete o muraglia e dalla suola.E’ una vera e propria scatola cornea, contiene al suo interno unaparte della seconda falange, la terza falange e l’osso navicolare.Nella sua circonferenza lo zoccolo è suddiviso in regione dellapunta, delle mammelle, dei quarti e dei talloni, sopra i quali sitrovano i glomi.

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IL GOVERNO DEL CAVALLO

Per pulire il cavallo bisogna sempre mantenere la distanza di sicurezza mantenendoentrambe le mani a contatto con il cavallo. Si comincia dal suo lato sinistro rivolgendosiverso di lui pulendo la parte anteriore con la mano sinistra e la mano destra in sicurezza acontatto con il suo costato; per passare alla parte posteriore cambiamo la disposizionedelle mani: la destra pulirà il cavallo e la sinistra la stenderemo verso il suo costato insicurezza. Viceversa per il lato destro.Per la coda dobbiamo posizionarci al fianco del posteriore e pulirla tirandola verso di noi.Per gli zoccoli dobbiamo posizionarci al fianco del cavallo con lo sguardo rivolto alposteriore far scorrere la mano sull’arto del cavallo dall’alto verso il basso, alzarlo emantenerlo in posizione comoda per poi pulire.Bisogna assicurarsi della pulizia degli zoccoli prima e dopo essere montato a cavallo.Durante la nettatura è molto importante prestare attenzione allo stato della ferratura,verificando che venga mantenuto l’angolo appropriato dell’unghia. Non bisogna lavareesageratamente lo zoccolo poiché lavaggi frequenti possono seccare la muraglia.

I. LA STRIGLIA: Utilizzare la striglia spazzolando circolarmente per togliere la sporciziae stimolare la circolazione e la secrezione sebacea.

II. BRUSCA DURA: Utilizzare una brusca dura e spazzolare con piccoli movimentirapidi; questo permette alle setole della spazzola di penetrare il mantello pertogliere lo sporco e la pellicola di forfora e per stimolare la circolazione. Né lastriglia né la brusca dura vanno usate sulle ossa del cavallo testa, garrese e partiinferiori delle gambe per non provocare dei microtraumi.

III. BRUSCA A SETOLE MORBIDE: Si utilizza in lunghi movimenti al fine di togliere losporco superficiale e spargere il sebo naturale su tutto il manto. Si può utilizzareanche sulle gambe, la testa e il garrese.

IV. PETTINE E SPAZZOLA: spazzolare e pettinare la criniera e la coda con un pettine ouna spazzola.

V. SPUGNA: pulire gli occhi e le narici con una spugna umida. Utilizzare una spugnadiversa per la zona dei genitali.

VI. PANNO: Asciugare tutto il manto con l'aiuto di un panno soffice.VII. CURASNETTE O NETTAPIEDI: viene impiegato per togliere lo sporco da sotto lo

zoccolo, partendo dall’attaccatura del fettone e dirigendosi verso l’esterno.VIII. LAMA DA SUDORE: viene impiegata sia nella direzione del pelo che in contropelo

per togliere il sudore o l’acqua in eccesso dopo il lavaggio; non và usata sulle ossadel cavallo (testa, garrese e parti inferiori delle gambe).

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GESTIONE DEL CAVALLO DA TERRA

COME METTERE LA CAPEZZA

Nel momento in cui ci presentiamo davanti al box, i cavalli checonoscono bene i vari procedimenti, si presentano con la testa verso dinoi. Se un cavallo invece si presenta con i posteriori verso di noi e latesta verso la parete opposta all’ingresso prestare particolareattenzione perché potrebbe spaventarsi e calciare. Infatti il campovisivo del cavallo ha due zone cieche: subito di fronte a lui e dietro lasua coda per circa 60° mentre per i rimanenti 120° per parte ha pienavisione (Vedi fig. a lato). Pertanto nell’avvicinarsi a lui dovremoprestare particolare attenzione e non avvicinarlo a sorpresa perspaventarlo. Incoraggiatelo a girarsi agitando la capezza verso la suagroppa con cautela e richiamando la sua attenzione con la voce. Unavolta che si presenta con la testa verso di noi , ci posizioniamo sul latosinistro del cavallo all’altezza della testa, passiamo la longhina sopra ilcollo e la teniamo nel nostro avambraccio destro; con le due maniinseriamo il muso nella giusta sede, facciamo scorrere la capezza versol’alto e, passandola sopra la nuca la allacciamo.Per essere messa correttamente fate sì che la fibbia della museruoladella cavezza sia a circa due dita dalla cresta facciale e che passinodue dita sopra il naso e due sopra la nuca.

COME CONDURRE IL CAVALLO ALLA LONGHINA

Agganciamo la longhina all’anello della capezza.Conduciamo sempre il cavallo stando sul fiancosinistro, tra la spalla e la testa. Impugnamo lalonghina con la mano destra a circa 15 cm dalmoschettone e il resto lo raccogliamoordinatamente nella mano sinistra. (Fig.1)

IMPORTANTE: Non avvolgiamo la longhina attornoalle mani, ai polsi o al corpo.

Per indurre il cavallo ad avanzare utilizziamo lavoce, spingiamo con la mano destra in avanti ecominciamo ad avanzare restando tra la spalla e latesta.

Per fermare il cavallo utilizziamo la voce (whoa!) e se non bastasse tiriamo lalonghina verso il suo petto.

E’ sempre opportuno girare il cavallo verso destra per una maggiore sicurezza; pergirare il cavallo verso destra spingiamo con il braccio verso destra facendolo ruotaresulle sue anche.

Per girare a sinistra cambiamo la disposizione delle mani: la mano sinistra guideràla testa del cavallo invitandolo ad avanzare e a girare intorno a noi mentre la manodestra la terremo tesa verso il suo costato per mantenere la distanza di sicurezza.

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Per indietreggiare ci giriamo verso il posteriore del cavallo utilizziamo la voce perincitarlo e contemporaneamente spingiamo con la longhina verso il suo pettocamminando nella sua direzione.

COME LEGARE IL CAVALLO

Quando leghiamo il cavallo dobbiamo assicurarci che ilsupporto sia stabile e sicuro come un anello ben fissato nelmuro e mai a oggetti che si possano spostare o rompere.L’altezza del punto di attacco non deve comunque maiessere al di sotto del suo garrese. La misura della longhinadall’attacco alla cavezza deve essere lunga all’incirca comela lunghezza del suo collo e va utilizzato un nodo disicurezza a scioglimento veloce, sicuro e facile dasciogliere. (Fig. 2)

LE PARTI DELLA SELLA

Bisogna imparare a sellare e dissellare il cavallo correttamente per non provocare paure erifiuti da parte del cavallo. Sbagliando si possono provocare delle fiaccature dolorose alcavallo, piaghe provocate dallo sfregamento ripetuto di alcune parti della sella sulla pelle

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del cavallo, o ferite. Il sottosella dovrà essere sempre pulito e la sella della forma adattaalla schiena del cavallo. E’ importante inoltre la periodica manutenzione dei finimenti congrasso o olio per cuoio per mantenerli morbidi e puliti.

PROCEDURA DI INSELLAGGIO: COME METTERE LA SELLA

Rendiamo il cavallo partecipe dei nostri movimenti intorno a lui in modo da nonspaventarlo.Posizioniamoci sul lato sinistro del cavallo prendiamo il sottosella con due mani efacciamolo annusare al cavallo per rassicurarlo e poi posizioniamolo sulla schiena oltre ilgarrese per poi farlo scivolare indietro fino a metà spalla.Prepariamo la sella in modo che il sottopancia sia sul seggio e bloccato con la staffasinistra infilata nel pomo. Prendiamo la sella e appoggiamola delicatamente sul dorso delcavallo. Controlliamo che non ci siano pieghe nel sottosella e solleviamolo nella gola dellasella in modo che non rimanga a contatto diretto con il garrese per non provocaglifiaccature durante il lavoro.Spostiamoci sul lato destro sganciamo la staffa dal pomo e la cinghia del sottopancia eposizioniamola sul fianco del cavallo.Torniamo sul lato sinistro, agganciamo la staffa sul pomo, srotoliamo la cinghia eagganciamo il sottopancia passando due volte la cinghia del sottopancia nell’anello dellasella e tiriamo quel tanto che basta per tenerla a posto. Facciamo fare al cavallo qualchepasso prima di tirare di nuovo la sella fino ad aver raggiunto la giusta tensione. Dobbiamotirare la cinghia in tre volte prima di salire a cavallo.

PROCEDURA DI DISSELLAGGIO: COME DISSELLARE IL CAVALLO

Allentiamo la cinghia del sottopancia in modo graduale per permettere al cavallo diriprendere fiato dopo lo sforzo espandendo il torace poi facciamolo passeggiare per fartornare la circolazione sanguigna normale nelle aree sottoposte alla pressione della cinghiaaltrimenti potrebbero comparire gli “alzoni”, degli edemi sottocutanei provocatidall’afflusso improvviso di sangue.Leghiamo il cavallo, sleghiamo la cinghia e fissiamola all’anello della sella ordinatamente amodo di cravatta così sarà pronta per la prossima volta.Torniamo sul lato destro agganciamo il sottopancia alla sella, appoggiamolo sul seggio eblocchiamolo con la staffa.Ritorniamo a sinistra del cavallo e togliamo delicatamente sella e sottosella insiemefacendoli scivolare sul fianco del cavallo verso di noi.

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COME METTERE LA TESTIERA E L’IMBOCCATURA

LA BRIGLIA è l’insieme della testiera, l’imboccatura e le redini; la testiera è la parte incuoio montata sulla testa del cavallo che sostiene l’imboccatura e può essere con ilfrontalino o con il passaorecchio.

PROCEDURA: Passiamo la longhina sul collo del cavallo slacciamo la capezza eleghiamola sul collo del cavallo. Facciamo passare il braccio destro sotto la testa e teniamofermo il muso. Teniamo la testiera con la mano destra impugnandola all'altezza delmontante. Con la mano sinistra porgiamo il morso davanti la bocca del cavallo e aiutandocicon il pollice se il cavallo non dovesse aprire la bocca, introduciamo il morso in bocca.Passiamo la testiera dietro le orecchie passando per primo l’orecchio destro e poi il sinistroe aggiustiamola. Controlliamo di avere regolato correttamente la lunghezza del morso,verificando il formarsi di una o due pieghe sulla commessura delle labbra, dopodichèpossiamo sfilare la capezza e la longhina.

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SALITA E DISCESA DA CAVALLO e POSIZIONE IN SELLA

LA SALITA

Come norma generale, useremo il lato sinistro per salire ma potremo farlo anche sul latodestro. Prima di salire, controlliamo che il sottopancia sia tirato e che abbia la giustatensione e che il cavallo sia in equilibrio. Rivolgiamo lo sguardo in direzione della testa delcavallo, che ci presta attenzione.Sistemiamo le redini incrociandole sul collo del cavallo e impugniamole con la manosinistra, posizionandola in modo tale da avere il controllo del cavallo. Con la mano destraimpugniamo il corno della sella e infiliamo il piede sinistro nella staffa mantenendo lenostre spalle parallele a quelle del cavallo. Saliamo senza scavalcare subito con la gambadestra. Quando tutto il peso sarà sulla staffa e il cavallo tranquillo e fermo, potremoscavalcare con la gamba destra e sederci dolcemente sulla sella.

LA DISCESA

Per scendere da cavallo ripetiamo gli stessi movimenti fatti per montare, ma in sensocontrario e accertandoci prima di tutto che il cavallo sia fermo e tranquillo prima discendere.Teniamo le redini con la mano sinistra, mettiamo la mano destra sul corno della sella esfiliamo leggermente il piede dalla staffa sinistra appoggiando la pianta del piede.Togliamo il piede destro dalla staffa e passiamo la gamba sopra la groppa del cavalloavendo cura di non toccarlo con la gamba. Scendiamo fino a toccare il terreno con il piededestro e per ultimo togliamo il piede sinistro dalla staffa.Una volta a terra impugniamo le redini nelle mani e rimaniamo vicino alla testa del cavalloche dovrà stare fermo.

LA POSIZIONE IN SELLA

La posizione è la corretta disposizione delle parti del corpo in sella.Testa, spalle, anche e talloni dovranno essere allineati in modo daformare una linea immaginaria perpendicolare al suolo che liattraversa. (Fig. 3)

La testa deve essere alzata con gli occhi che guardano dirittoin avanti

Le spalle devono cadere in modo naturale all’indietro Il tronco deve essere verticale rispetto alle ossa del bacino, e

parallelo a queste. Le braccia devono pendere liberamente Le mani devono essere chiuse, con i pollici rivolti verso l’alto; devono essere

verticali rispetto al morso o filetto. Il cavaliere ha la scelta, quando tiene le redini ad una mano, di lasciare la mano

libera leggermente flessa all’altezza del corno, oppure di lasciarla pendere inverticale.

Le cosce e i polpacci devono essere pronti a dare l’impulso

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Le staffe devono essere piazzate nel mezzo della pianta dei piedi; le caviglie devonoessere distese e sciolte, in modo che i talloni siano la parte più bassa del cavaliere.

GLI AIUTI NATURALI E ARTIFICIALI E UTILIZZO

GLI AIUTI NATURALI:

LE MANI A) Impugnatura a due mani con rediniseparate (Fig. 4):

Saranno posizionate sullo stesso livello davanti al pomodella sella, leggermente inclinate verso l’interno e con ipollici chiusi. Le dita si chiudono sulle redini senza crearerigidità nella presa. Le redini sono incrociatesull’incollatura e le due estremità pendono lungo le spalledel cavallo.

B) Impugnatura a due mani conredini a ponte (Fig. 5):

C) Impugnatura a una mano:

La mano del cavaliere è posizionata davanti al pomo. Le estremità delle redini escono dallamano vicino al mignolo, e pendono dal medesimo lato della mano che viene utilizzata (puòessere utilizzata sia la mano dx che la sx). Un solo dito del cavaliere può essere infilato frale redini (solitamente il dito indice).

LE GAMBE Devono essere a contatto con il cavallo ma completamente rilassate e scese, inmodo che quando devono intervenire lo facciano con prontezza e in modo fluido edecontratto poiché esse seguono e completano quello che facciamo le mani;

LA VOCE La voce è un aiuto molto efficace per comunicare con il cavallo. Tramite essapossiamo completare una richiesta ma anche stimolarlo, calmarlo e gratificarlo utilizzandoun tono chiaro e rilassato.

L’ASSETTO Assetto è la capacità di adeguare la nostra posizione al movimento del cavallo,in modo che sia in costante equilibrio. Deve essere profondo, mobile e ricettivo. L'assettoè l'insieme complesso della posizione "spalle scese, ombelico verso le orecchie del cavallo,

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i glutei non arretrati rispetto alla verticale delle spalle, cosce scese e rilassate, polpacci aleggero contatto". Non è sufficiente che un assetto sia elegante, deve essere efficace.

LO SGUARDO Dobbiamo innanzi tutto avere chiara la nostra direzione ed avere unosguardo periferico che inglobi più spazio possibile nel campo visivo. E’ importante rivolgeresempre lo sguardo in avanti e non guardare la testa o le orecchie del cavallo.

IL PESO DEL CORPO Tramite le variazioni minime del peso del nostro corpo in sellapossiamo completare o rinforzare delle richieste. Ma per fare questo dovremo avere unbuon assetto e una buona dimestichezza in sella.

GLI AIUTI ARTIFICIALI:

Si intendono come tali le attrezzature che vanno ad integrare e supportare gli aiutinaturali:

FRUSTINO serve per rinforzare una richiesta.SPERONI devono essere usati solo da cavalieri esperti che ne sanno fare uso.

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LE ANDATURE

1. PASSO Il passo è una andatura basculante a 4 tempi in cui l'incollatura funge dabilanciere, basculando.

2. TROTTO Il trotto è una andatura a due tempi saltata. Il cavallo muove insiemealternandoli i 2i bipedi diagonali (Diagonale Dx= Ant. Dx insieme Post. Sx)(Diagonale Sx= Ant. Sx insieme Post. Dx)Si può eseguire il trotto seduto, in cui l'andatura è normalmente più lenta, oppure iltrotto battuto, dove il cavaliere trotterà sulla diagonale destra se la seduta avvienenel momento in cui il cavallo appoggia l’anteriore destro, viceversa per il trotto sulladiagonale sinistra. Per il cambio di diagonale, il cavaliere deve rimanere seduto perdue tempi di trotto.Nel lavoro in rettangolo di regola si esegue il trotto battuto sempre sulla diagonaleesterna.

3. GALOPPO LENTO O CANTER E’ un’andatura a tre tempi con un tempo disospensione, asimmetrica e basculata. Si può galoppare di piede sinistro o di destroa seconda delle richieste. Per richiedere la partenza al galoppo destro ad esempio sieseguirà una pressione con la nostra gamba sinistra circa 30 cm dietro ilsottopancia per richiedere l’impegno del posteriore esterno (1° tempo del galoppo).Viceversa per il galoppo sinistro.

4. GALOPPO VELOCE E’ un’andatura a 4 tempi

LA RETROMARCIA O BACK

Il back è una andatura a due tempi in diagonale dove il cavallo sposta il suo peso suiposteriori per procedere in retromarcia. Progressione: anteriore sinistro insieme alposteriore destro e anteriore destro insieme al posteriore sinistro.

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GLI EFFETTI DELLE REDINI

REDINE DIRETTA REDINE D’APERTURA REDINE D’APPOGGIO REDINE CONTRARIA D’OPPOSIZIONE

REDINE DIRETTA

Si ottengono prendendo un leggero contatto con la bocca del cavallo, verso le anche delcavaliere. Esse si utilizzano insieme agli altri aiuti per rallentare il cavallo nelle diverseandature, eseguire le transizioni discendenti, per fare uno stop, per eseguire il back, perrichiedere un abbassamento della testa o la riunione del cavallo.Le redini dirette si possono usare anche una alla volta o in aiuto ad altre correzioni.

REDINE D’APERTURA

Con la redine d'apertura indirizziamo il naso del cavallo nella direzione voluta permettendoil cambio di direzione, aprendo l’avambraccio e prendendo contatto con la redine. Ilgomito deve rimanere vicino al corpo e la mano destra deve cedere leggermente per darela possibilità al cavallo di flettere l’incollatura.

REDINE D’APPOGGIO

Serve per ottenere un cambiamento di direzione del cavallo tramite la pressione dellaredine opposta alla direzione in cui si vuole girare sul collo del cavallo. La mano checontrolla la redine d’appoggio non deve superare la criniera per non creare disturbo alcavallo sull’imboccatura.

REDINE CONTRARIA D’OPPOSIZIONE

La redine contraria d'opposizione si oppone alla spalla del cavallo. Può servire a bloccare,sostenere, spostare lateralmente le spalle del cavallo. Deve essere sempre accompagnatada una "redine regolatrice" che determina l'angolo di curvatura del collo del cavallo.

LE REGOLE NEL RETTANGOLO

Quando si lavora nel rettangolo insieme ad altri cavalieri bisogna rispettare alcune regole:1. Prima di entrare e aprire il cancello bisogna chiedere il permesso ed una volta

ottenuto bisogna recarsi verso il centro con il cavallo alla mano. Lo stesso prima diuscire dal rettangolo a lavoro finito.

2. Non salire o scendere dal cavallo vicino al recinto e il cancello o lungo le traiettoriedi chi sta lavorando.

3. Incrociando altri cavalli bisogna tenere la destra.4. Rispettare la distanza di sicurezza di 3 metri dal cavallo che ci precede o ci affianca.5. Se vogliamo fermarci per riposare non bisogna farlo sulla pista ma al centro del

rettangolo o del cerchio.6. Eseguire i cerchi a mano destra nella parte destra del rettangolo e viceversa.

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LA FORMA FISICA DEL CAVALIERE

1. Dovete essere in buona salute ed essere stati sottoposti recentemente ad un esamemedico.

2. Dovete conoscere la funzione di ogni gruppo muscolare nella pratica dell'equitazione.

3. I tipi anatomici e il loro sviluppo muscolare sono elementi molto importanti poichébisogna evitare uno sviluppo eccessivo di certi muscoli.

Molti cavalieri ignorano l'importanza di una buona condizione fisica, credono che unabuona forma fisica non serva per stare seduti su un cavallo.I problemi che impediscono ai cavalieri di riuscire bene sono: Mancanza di agilità,mancanza di forza e di resistenza, mancanza di fiato e il sovrappeso.

ESERCIZI PER RINFORZARE I MUSCOLI DELLE GAMBE

Stando seduti su di uno sgabello si stringe una pallatra i piedi o tra le ginocchia facendo lavorare in questomodo gli adduttori. Aumentare progressivamente iltempo di trattenimento.

Stando in piedi con le gambe ben divaricate e le braccia protese in avanti, si piega lentamente lagamba sinistra spostando su di essa tutto il peso del corpo; quando è completamente piegata la sidistenderà altrettanto lentamente sino a tornare alla primitiva posizione eretta. Si ripeterà quindi lostesso esercizio sulla gamba destra. Ripetere 5 volte per gamba.

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ESERCIZI PER RINFORZARE GLI ADDOMINALI

Stesi sul dorso con le gambe piegate, tenendo le mani dietro la nuca, salite con il busto sino atoccare le ginocchia con la fronte tornando quindi a distendervi. Ripetere 15 volte.

Stessa posizione ma con le gambe stese, sollevate il busto con le braccia tese in avanti cercando diarrivare a toccare le punte dei piedi. Per fare questi esercizi può essere necessario far passare i piedisotto una cinghia fissata al piano su cui si sta stesi per evitare che essi tendano a sollevarsi.Ripetere 15 volte.

Seduti su di uno sgabello tenendo le maniappoggiate su di esso ai lati del corpo, sollevate legambe cercando di tenerle in questa posizione ilpiù a lungo possibile. Ripetere 5 volte.

ESERCIZI PER RINFORZARE I LOMBARI

Stando sulle mani e sulle ginocchia si procede ad incurvare e successivamente ad inarcare laschiena, inspirando nella prima fase ed espirando nella seconda, molto lentamente e il piùprofondamente possibile. Ripetere 20 volte.

Distesi a pancia sotto si cerca di sollevare verso l’alto prima le gambe e quindi le braccia in modoalterno inarcando la schiena. Ripetere 10 volte.

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I COLORI DEL MANTELLO

MORELLO: Peli neri su mantello, arti, criniera e coda.

SAURO: Peli e crini rossi con diverse gradazioni: chiaro, paglierino, dorato, scuro,

bruciato, ciliegio, bronzino.

BAIO: Peli rosso-marrone con criniera coda e arti scuri.

GRIGIO: Pelle nera con peli bianchi e neri.

BIANCO (ALBINO): Pelle rosa peli bianchi e occhi chiari.

BUCKSKIN O ISABELLA: Peli caffelatte e crini neri.

PALOMINO: Mantello biondo dorato, criniera e coda bianche.

SORCINO: Peli grigi e crini neri.

ROANO: Corpo nero o bruno con peli bianchi oppure corpo baio o bruno con peli bianchi.

PEZZATO, PAINT, PINTO: Ci sono due tipi di colorazione:

OVERO: Il colore di base del mantello presenta macchie bianche larghe e irregolari.

TOBIANO: Il colore di base è bianco con macchie di colore larghe e irregolari.

APPALOOSA: il mantello è maculato con le varianti: coperta, leopard, brina, fiocco di

neve o marmorino.

Sul mantello possiamo trovare una linea di peli più scuri che va dalla testa alla codaseguendo la colonna vertebrale, si chiama RIGA O LINEA MULINA.

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SEGNI PARTICOLARI SULLA TESTA E SUGLI ARTI

Sulla testa si possono trovare delle macchie bianche più o meno grandi. A seconda dellacollocazione e dell’estensione assumono un nome diverso:

Sugli arti si possono trovare le BALZANE, macchie bianche di diversa estensione, oppurezebrature:

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CENNI DI ETOLOGIA

Il cavallo in natura è una preda e quindi un animale da fuga, ciò significa che la sua armaprincipale di difesa contro i predatori è la fuga. Infatti quando un cavallo si spaventa perprima cosa si allontana dalla sua preoccupazione e solo quando è a sufficiente distanza siferma ad osservare la fonte della sua paura. E’ in grado di anticipare le mosse deipredatori in quanto ipersensibile ai cambiamenti e alle novità. E’ un animale che vive inbranco e questa caratteristica permette rapporti con l’uomo e può considerarlo un suosimile o addirittura il suo stallone “Alpha” e quindi il suo capobranco.

IL LINGUAGGIO DEL CORPO DEL CAVALLO:

Il cavallo comunica con i suoi simili attraverso il linguaggio del corpo. Per riuscire acomunicare con lui quindi dovremo usare questo linguaggio ed imparare a capire i segnaliche ci trasmette ogni giorno per formare un vero binomio. I nostri messaggi dovrannoessere chiari ed efficaci e non confusi e contradditori per non creare confusione.Le orecchie, le labbra e la coda sono strumenti di comunicazione importanti. Osservando ivari movimenti di questi possiamo capire i diversi stati d’animo del cavallo:

Le ORECCHIE:

1. piegate e schiacciate all’indietro: sono indice di grande aggressività e nervosismo.2. protese in avanti: atteggiamento rilassato e amichevole.3. protese in direzioni opposte: la sua attenzione è centrata su due stimoli diversi e

indipendenti.

Le LABBRA:

1. quando il labbro inferiore pende il cavallo è rilassato o addormentato.2. quando il labbro superiore è alzato e si vedono denti e gengiva il cavallo odora e

percepisce qualcosa di nuovo. Quando lo fa uno stallone significa che sta fiutandouna femmina in estro.

3. quando il labbro superiore è molto mobile significa che sta investigando e lo fannoi puledri e i cavalli quando trovano qualcosa di nuovo che li incuriosisce.

4. quando si leccano le labbra o masticano significa che hanno accettato un nuovoconcetto o situazione.

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La CODA:

1. gioca, è in fuga, eccitazione alta, si pavoneggia e fa la corte, vuole sfidare un altromaschio.

2. eccitazione più lieve, saluto, sta curiosando, sta defecando, minaccia un altrocavallo se lo fa una femmina si propone a un maschio.

3. si muove, sta urinando, allerta generale.4. rilassato, addormentato, ha dolore, malattia.5. Sottomesso, impaurito, attacca per difendersi e potrebbe calciare.

LA TENUTA DEL CAVALIERE

CAPPELLO: in feltro o in paglia, ma non di cuoio. Evitare di portare un cappello piegato,deformato, sporco o di forma eccentrica.

CAMICIA: devono essere a maniche lunghe e con i polsini allacciati. Frange e ornamentisono proibite.

STIVALI: il davanti deve essere rotondo o a punta; la punta mozzata non è accettata ingara.

JEANS: i blue jeans sono accettati in certe gare. Questi indumenti sono riservatisoprattutto al lavoro e all'addestramento. Solo i jeans taglio boot-cut sono riconosciutinelle competizioni western.

CHAPS: se si portano in gara devono essere della giusta misura e adatti.

GILETS e GIACCHE: possono essere di stili diversi.

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PROVE D’ESAME per ottenere il titolo di Cavaliere 1° Livello ACSI - SEA:

1. PROVA TEORICA SCRITTA - almeno il 60% del contenuto della dispensa di 1°Livello.

2. PROVA PRATICA - almeno il 60% dei seguenti compiti:

Mettere la capezza e legare il cavallo con il nodo di sicurezza. Pulire il cavallo Conduzione a mano su percorso (Vedi percorso di Showmanship) Mettere e togliere correttamente la sella e la briglia Salire e scendere da cavallo correttamente Uso delle redini dirette e di apertura Mantenere una corretta posizione in sella durante le andature su percorso

(Vedi percorso di Horsemanship)

Responsabile TecnicoForlani Fabio

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PERCORSO PRATICO D’ESAMECavaliere 1° Livello ACSI - SEA

Conduzione a mano (SHOWMANSHIP)

1. Trotto fino ad A2. Giro 360° a destra3. Passo fino a B4. Giro 90° a destra5. Passo fino al GIUDICE6. Allinearsi per l’ispezione7. Back (3m)8. Giro 90° a destra9. Trotto fino allo START10.Giro 180° a sinistra11.Back (3m)

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PERCORSO PRATICO D’ESAMECavaliere 1° Livello ACSI - SEA

Dimostrazione in sella (HORSEMANSHIP)

1. Passo fino ad A2. Cerchio a mano DX al passo (4m)3. Cerchio a mano SX al passo (4m)4. Trotto seduto fino a B5. Cerchio a mano DX al trotto seduto (8m)6. Cerchio a mano SX al trotto seduto (8m)7. Galoppo fino a D (spazio consentito per la partenza tra B e C)8. Stop e back