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Ben tornato Sebastien Frey. Oggi sarà di nuovo fra i pali della porta viola. Per lui un anno velenoso e doloroso. Bloccato dall’in-fortunio, amareggiato per l’arrivo di Boruc con il polacco sempre più stimato, amareg-giato anche per l’arrivo di Neto a dimostra-zione che la Fiorentina stava disegnando il proprio futuro tenendo sì conto del suo nu-mero uno storico, ma anche pensando alla sua defintiva successione. Una brutta stagio-ne per Sebastien, che ha sentito progressi-vamente venir meno la fiducia. Probabilmente se ne andrebbe via volentieri, ma per adesso non ci sono prospettive, per adesso non ci sono proposte. E la cosa francamente un po’ stupisce. E’ vero che Sebastien ha un in-gaggio importante e pesante, ma è anche vero che di portieri come lui mica ce ne sono tanti. Fra i pali, secondo noi, resta fra i migliori in Europa. Forse non

sarà più rapido come qualche anno fa, ma con l’esperienza sa colmare molte distanze. La Fiorentina lo cederebbe volentieri perché così facendo ridurrebbe di circa cinque milio-ni di euro lordi il monte ingaggi complessivo. I viola vorrebbero lanciare Neto e saranno comunque obbligati (a meno che la Roma o qualche altro club non si muova per Seba-stien) a cedere il polacco Boruc. Così, alla fine, Frey resterà al proprio posto e siamo convinti che con il suo orgoglio sarà capace di rimettersi ai blocchi di partenza. Perché la Fiorentina è sempre sua e può ancora inver-tire la situazione. Fare la chioccia a Neto? Ci crediamo poco, è come quando Vieri doveva servire a far crescere Pazzini. Come finì ve lo ricordate tutti. Intanto, applausi al vecchio (che vecchio per la verità non è di certo) nu-mero uno che cercherà di dimostrare a tut-ti che per lui ci potrebbe essere ancora un tassello di futuro. Lo stesso, scommettiamo, tenterà di fare anche Adrian Mutu che pro-babilmente ha più chances di Frey di trovare un ingaggio altrove (il Cesena per esempio non lo molla). Passerella al Franchi pure per quei giocatori che magari sperano di trovare

la grande occasione, primo fra tutti Vargas e con lui Gilardino. E Montolivo? Beh qui siamo al problema dei problemi. Riccardo è stato sollecitato dallo stesso A.d. Sandro Mencucci a dare una risposta in merito alla possibilità di allungarsi il contratto di cinque anni (con ritocco dello stipendio), farà pure la... prova del Franchi per vedere come rea-giranno i tifosi alle voci che prima lo davano in procinto di mettersi la maglia neroazzurra e che adesso, invece, dicono che ci sarebbe la Juve nel futuro del capitano della Fioren-tina. Sarà davvero così? Lui nega deciso e assicura di non aver preso alcuna decisione. Certo che questa gara con il Bologna racco-glie mille temi delicati, mille prospettive diver-se, mille ricordi che potrebbero farsi definitivi. Il campionato non ha niente da raccontare, ma il tempo che verrà inizia proprio da que-sto Fiorentina-Bologna.

domenica 15 maggio 20113

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Non c’è dubbio che avremmo preferito vederlo in campo oggi, anche solo per dieci minuti, ma la gara con il Bologna, scevra da ogni inte-resse di classifica, è giusto che sia soprattutto la passerella di Stevan Jovetic. Il giocatore montenegrino, infatti, è il vero punto fer-mo dal quale ripartire per il prossimo campionato con fiducia ed ottimismo, così come il suo infortunio a Cortina è stato il presagio della stagione nera che abbiamo vissuto. Nelle di-chiarazioni di questi giorni Jovetic, a dispetto dell’ancor gio-vane età, ha parlato da vero e proprio leader, ha diffuso un messaggio di speranza ed ha fatto capire chiaramente che il suo futuro è Firenze, squadra e città della quale può diven-tare il simbolo. In un periodo nel quale si parla soprattutto di partenze, e di dichiarazioni d’amore se ne sentono ben poche da parte di chi è in bilico per la sua permanenza in viola, le parole di Jovetic sono state dolci come miele per i ti-fosi della Fiorentina. Parliamo, infatti, di uno dei talenti più importanti del calcio europeo, unanimemente riconosciuto dopo le sue pre-stazioni in Champions dello scorso anno, e questo anno di forzato stop ce lo restituisce, sempre parole sue, più forte nel carattere e più determinato. Ripartire da lui è quindi un obbligo, visto che nubi sempre più dense or-mai volteggiano sulla testa di chi è in bilico come Gilardino, Mutu, Montolivo e Vargas. Da loro, questo è certo, non abbiamo sentito le stesse parole di Jove-tic, eppure sono come il montenegrino, sotto contratto con la Fiorentina

e quindi non possono, se non con il consenso della società, pensare di emigrare verso altri lidi. Se quella di oggi con il Bologna sarà gara di addii, certamente per Donadel e Santana e molto probabilmente

anche per qualche altro, sarà giusto tributare un applauso meritato per chi alla causa viola ha dato comunque tut-to quello che aveva, e per i due giocatori citati questo è indubbio, e farne uno ancora più forte, di incoraggiamento, a chi la maglia viola l’ha scelta e vuole continuare a vestirla. Per questo a Jovetic abbiamo dedicato la nostra copertina, perché vorremmo che fosse

lui il protagonista di questa partita, anche senza giocarla, e perché trasformare questa gara in un referendum tra i tifosi su chi dovrà restare e chi invece se ne dovrà andare ritengo sia sbagliato. Un’annata come quella che abbiamo appena vissuto dimostra che nomi e monte ingaggi da soli non fanno classifica, e che invece più importanti sono le motivazioni e la credibilità di un progetto che deve essere, prima di tutto, della società. Per questo dalle prossime settimane è giusto attendersi rispo-ste non tanto da Montolivo o Gilardino, ma da una proprietà che deve tracciare una strada sulla quale poi saranno gli altri a

decidere se vogliono o no incamminarsi. Uno intanto, a prescindere, lo ha già detto e allora oggi la grande certezza è Habemus Stevan!

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GRAFICA E IMPAGINAZIONE Chiara Reggiani

[email protected] Grafiche Cappelli - Sesto F.no

HANNO COLLABORATOAlessandro Rialti, Michela Lanza, Luca Capanni,

Francecso Caremani, Dory D’Anzeo, Massimo Gianni, Cristina Botteri, Matteo Dovellini, Ruben Lopes Pegna,

Lorenzo Mossani, Duccio Magnelli, Federico Pettini, Giampiero Tosi, Enrico Zoi

FOTO Poli & Galassi, Alessandro Falsetti


Presentazionedi ruben lopes pegnA

E’ una partita quella odierna che conta solo per il Bologna, che ha biso-gno di due punti per ottenere matematicamente la salvezza. I rossoblù sono in crisi risultati (ma pesano anche i tre punti di penalizzazione per inadempienze economiche) e domenica scorsa con il Parma al Dall’Ara hanno conquistato, tra i fischi del pubblico, un pareggio dopo cinque sconfitte consecutive. Insomma il Bologna sta male sotto tutti i punti di vista, ma lotterà con il coltello tra i denti. E comunque i punti salvezza li potrà sempre ottenere domenica prossima in casa col Bari, ormai retrocesso da tempo. La Fiorentina onorerà certamente la sfi-da per congedarsi dai propri tifosi nel migliore dei modi. Non c’è dubbio, però, che gli stimoli maggiori li abbia la squadra dell’ex tecnico gi-gliato Alberto Malesani che, anche l’anno scorso per iro-nia della sorte, quando era alla guida del Siena, venne al Franchi per l’ultima gara casalinga dei viola (l’incontro finì 1-1 con i bianconeri che, però, erano già retrocessi prima della gara). Sull’impe-gno della Fiorentina, però, non abbiamo alcun dubbio. Anche a San Siro, domenica scorsa con l’Inter, la forma-zione dell’ex Mihajlovic (sot-to le due torri fu chiamato nella stagione 2008/09 per sostituire Arrigoni, ma fu poi esonerato ed al suo posto arrivò Papado-pulo) non ha certo sfigurato. Però, deve essere più cinica sotto rete e non sprecare le tante occasioni che crea. Questo è il limite maggiore della squadra, che si è manifestato nel corso di tutto il campionato. Lo abbiamo evidenziato più volte anche noi. Ma purtroppo i giocatori viola sono stati dei grandi spreconi. E alla fine molto spesso gli sbagli si finisce col pagarli a caro prezzo. Comunque, oggi ci attendiamo dei miglioramenti dalla difesa (che pure è la sesta del torneo insieme a quella del Genoa con quarantuno reti al passivo) che a Milano ha sofferto parecchio. Certo gli attaccanti del Bo-

logna sono nettamente inferiori a quelli dell’Inter. Tuttavia, errori come quelli di San Siro non sono ammissibili contro nessun avversario. Purtroppo la partita del congedo dal proprio pubblico, prima dell’ultima di campionato in programma domenica prossima in notturna a Brescia, la Fiorentina la disputerà in uno stadio abbastanza vuoto. L’orario della gara, poi, non favorisce certo l’affluenza dei tifosi. Comunque, i viola delle tre partite giocate alle 12.30 ne hanno vinte due, al Franchi con il Chievo e a Palermo, ed hanno pareggiato quella casalinga con la Roma, dopo aver colpito due traverse. Insomma, all’ora del brunch i ra-

gazzi di Mihajlovic si com-portano bene. Al Franchi, ad ogni modo, la Fiorenti-na ha ottenuto quest’anno dei buoni risultati. Nelle diciotto gare disputate ha conquistato nove vittorie, a fronte di cinque pareg-gi e quattro sconfitte (con Lazio, Palermo, Inter e Mi-lan) che hanno fruttato 32 dei 49 punti complessivi. Quella di oggi potrebbe essere la partita dell’addio a Firenze per molti gioca-tori, anche per quelli che vanno per la maggiore. Le voci sulle partenze di Mon-tolivo, Gilardino, Vargas, Frey, Mutu, D’Agostino ol-tre a quelle degli svincolati

Santana, Donadel e Comotto si rincorrono da mesi. Non sappiamo chi di questi resterà alla Fiorentina l’anno prossimo. Quello di cui siamo certi è, però, che l’impegno della famiglia Della Valle, mai venuto meno, sarà immutato. E questo ci basta, perché sappiamo quanto sia impor-tante il lavoro della società. Certo, poi, possono essere stati commessi degli errori sulla valutazione di alcuni giocatori. Ma questo ci può stare. Quello che conta, al di là delle cessioni o degli acquisti, è che il progetto Fiorentina vada avanti comunque. Ed è a questo che, nel giorno dell’ultima partita casalinga della stagione, si devono aggrappare i tifosi viola.

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Potrebbe essere, anche se non è sicuro che sia. Cosa? Beh, l’ulti-ma gara al Franchi di alcuni giocatori che sono stati determinanti e importanti per un’epoca viola, quella dei primi anni della gestione Della Valle in serie A: Sebastien Frey, Juan Ma-nuel Vargas, Riccardo Montolivo, Adrian Mutu e Alberto Gilardino su tutti, con Mario Alberto Santana e Marco Do-nadel a seguire. C’è chi ha dimostrato maggior continuità e maggior costanza sul terreno di gioco, chi meno, ma sono stati gli artefici di stagioni indimenticabili e pensare che quella di oggi potrebbe esse-re, per alcuni, l’ultima apparizione al Franchi con la maglia viola, un po’ di malinconia la mette. E allora che si congedino con una grande prestazione per essere realmente applauditi. E, per quanto riguarda le due punte, che si congedino tornando al gol

al Franchi: Mutu non segna in casa dal 20 marzo, dalla gara contro la Roma, Gila dal 6 marzo, dal match contro il Catania. Firenze ha voglia

di vedere, anche se fosse per l’ultima volta, la loro intesa, le loro reti, le loro splendide esultanze. Che sia un addio da persone intelligenti, se ad-dio deve essere! Che sia un addio comunque felice. Se la società e i giocatori stessi, ri-tengono che a Firenze si sia chiuso un ciclo, ebbene, si vol-ta pagina come è stato fatto in altre migliaia di occasioni. La

Fiorentina ha saputo rinunciare a Baggio, a Batistuta, a Rui Costa, a Toni e a molti altri campioni veri di epoche più lontane, ma è sempre ripartita con orgoglio e con nuove speranze. E allora, invece di pian-gere per eventuali inevitabili addii, metabolizziamoli, salutiamoli per quello che hanno fatto per Firen-

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niamo pure un nuovo capitano. Non è scritto da nessuna parte che tutti i big gigliati lasceranno Firenze, ma se così fosse ringraziamoli. Come loro, è certo, dovranno ringraziare la Fiorentina, una società che ha dato loro molto visibi-lità, certezze economiche e soddisfazioni. Dispiace, certo che dispiace pensare che da settembre potremmo no n ri-vedere Montolivo, giocatore spesso preso di mira, ma alla fine molto amato e apprezza-to, come fosse uno di noi, uno di famiglia. Dispiacerebbe non rivedere Vargas, inimi-tabile nel suscitare passione agonistica con le sue caval-cate sulla fascia, ma anche nel suscitare rabbia nelle sue giornate più negative. Dispia-cerebbe non rivedere Seba Frey, un uomo più che un por-tiere che è entrato a far parte della famiglia Fiorentina conquistando tutti non solo per la sua classe tra i pali, ma anche per la sua umanità, per la sua simpatia, per la sua chioma eccentrica. Vederlo rientrare dopo un lungo infortunio consapevoli che potrebbe essere l’ultima… beh, fa male. Sì, fa male. Dispiacerebbe anche non rivedere quei due là davanti, così diversi, ma così complementari. Uno, Mutu, apparentemente menefreghista e furbo all’ennesima potenza, cattivo

in campo e vivace fuori dal campo; l’al-tro, Gilardino, educa-to all’eccesso, silenzioso, timido, bomber dell’area di rigore e padre e marito affettuoso fuori dal campo. Due estremi che si attraggono. Mutu & Gila è stata una delle coppie gol più belle degli ultimi anni gigliati, se non la più bella. Se solo avessero avuto più continuità, se solo Adrian non avesse avuto tanti problemi… pensare che, con tutte le assenze del romeno, hanno segnato, in due, in serie A con la maglia della Fiorentina, ben 100 gol in 215 partite (54 reti in 110 gare per Mutu, 46 reti in 105 gare per Gila) e un totale tra campionato e Coppe di 125 gol in 270 presenze (69 gol in 141 gare per Mutu, 56 gol in 129 gare per Gila). Una coppia spaventosa che ha deliziato la platea con gol a raffica, anche se quest’anno, la canna del loro fucile

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Jo-Jo scalpita. Sono passati nove terribili mesi dall’infortunio che ha costretto Stevan Jovetic a stare lontano dalla cosa che ama di più: il cam-po da calcio. “Ho tanta voglia di tornare in cam-po – racconta – ma negli ultimi giorni ho avuto un affaticamento muscolare e col Bologna non ci sarò. Ci tenevo a giocare davanti al pubbli-co di casa, ma spero di poter rientrare almeno per l’ultima col Brescia. Questi mesi sono sta-ti lunghissimi, ma la mia famiglia mi è sempre stata vicino, anche in Germania. Così come la società e i compagni. Non ho mai creduto che la mia carriera potesse essere finita, sono sicuro che tornerò più forte di prima. Questo infortunio mi ha fatto crescere tanto, mi sento più matu-ro. Psicologicamente sto bene, non vedo l’ora di rientrare. Devo ringraziare anche i tifosi per l’affetto che mi hanno sempre dimostrato, de-dicandomi cori e applaudendomi ogni domeni-ca, nonostante questa stagione non abbia mai giocato”. Un’assenza pesantissima per la Fio-rentina: “All’inizio abbiamo avuto difficoltà poi, quando sono rientrati tutti, abbiamo ritrovato il ritmo giusto e anche il gioco. L’anno prossimo sarà tutta un’altra storia. L’obiettivo deve essere l’Europa. Io il simbolo della Fiorentina del futu-ro? Sono orgoglioso di questo, contano molto

su di me e spero di poterli ripagare con assist e gol. Ovviamente è bene non affrettare il rientro, lo stesso Mihajlovic mi ha detto di non rischiare perché si trattava di un brutto infortunio. Io, comun-que, sono felice di far parte del nuovo ciclo. Non abbiamo an-cora parlato di rinnovo, ma non ci sono problemi”. A proposito di rinnovo, sul “caso” Montolivo: “E’ un grande giocatore, deciderà lui cosa fare anche secondo quello che è meglio per lui”. E quella fascia da capitano? “Anche se dovesse andare via ci sono altri giocatori che lo meriterebbero più di me. Sono stato anche capi-tano del Partizan... Certo sareb-be un onore”. Tra i tanti rumors di mercato, anche quello del possibile approdo di Vucinic in viola: “Dovesse venire mi fareb-be sicuramente piacere perché è un giocatore molto forte”. Da talenti affermati a giovani che an-cora devono esplodere: “Ljajic ha qualità davvero impressionanti.

E’ giovane, deve crescere, ma ha tutte le carte in regola per diventare un nuovo Jovetic”.


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“SARA’ UN DERBY TRANQUILLO”In vista del derby dell’Ap-pennino tra Fiorentina e Bologna, noi dei Brivido Sportivo abbiamo inter-vistato Andrea Tarozzi, attuale team manager del Sassuolo che milita in Serie B ed ex difenso-re del Bologna, dal ’91 al ’97, e della Fiorentina dal ’97 al 2002.Che derby dell’Appen-nino si aspetta? “Pre-vedo un derby tranquillo, molto sottotono rispetto a quelli più accesi del passato. La Fiorentina non ha particolari obiettivi, mentre al Bologna servono punti salvezza anche se i rossoblù ri-ceveranno il retrocesso Bari nell’ultima giorna-ta. I viola vorranno salutare con un successo i propri tifosi nell’ultima partita al ‘Franchi’ di que-sta stagione che è stata veramente deludente e altalenante”. Montolivo lo vede lontano da Firenze? “E’ una situazione delicata. Da molte parti, ormai, si dice che Montolivo sia prossimo a passare in una delle due squadre milanesi. Se così fos-se, la società viola dovrà intervenire sul merca-to in maniera consona, perché Montolivo è un giocatore importante ed è il capitano di questa squadra”.Cominciano a uscire i primi nomi sui possi-bili arrivi in casa viola, quale le convince di

più? “In questo momento della stagione si fanno tanti nomi, ma la maggior parte sono solo chiacchiere. Per ora solo il Milan si è mosso veramente acquistando a parametro zero il difenso-re centrale francese della Roma Mexes e il nigeriano Taiwo, terzino sinistro del Marsiglia”.Nella finale di Coppa Ita-lia che si disputerà all’O-limpico di Roma, l’Inter partirà da super favorita

contro il Palermo? “Ho visto un buon Palermo contro il Milan. L’Inter, però, è una grandissima squadra che, per tanti motivi, ha disputato una stagione al di sotto delle proprie potenzialità. Se fosse stata una finale con andata e ritorno, penso che l’Inter sarebbe stata favorita al 90%. Invece, essendo una finale secca, tutto potrà accadere e perciò dico che i nerazzurri hanno il 51% di possibilità di aggiudicarsi il trofeo”.Chi arriva quarto e chi retrocede? “L’Udine-se è in vantaggio ed ha più possibilità, ma se sbaglia qualcosa la Roma è lì. La Juve, invece, penso che resterà senza Europa, ma anche la Lazio rischia. Comunque, a livello economico, è molto peggio non arrivare quarti che non dispu-tare l’Europa League. Per la retrocessione vedo fondamentale questo derby tra Bari e Lecce, dove i tifosi dei galletti si sono già fatti sentire

perché vogliono che la loro squadra faccia quel-lo che ha fatto il Genoa con la Sampdoria. Infatti il Genoa, giocando in casa contro la Samp, ha beneficiato del proprio pubblico che è stato il dodicesimo uomo in campo”.In Spagna il Barcellona ha vinto il suo 21esimo scudetto, mentre in Inghilterra al Manchester United gli basta un solo pun-to per guadagnarsi il 19esimo successo in Premier League. La finale di Champions League vedrà di fronte le due squadre più forti d’Europa? “Direi proprio di sì. Sono due squadre con due filosofie diverse, ma entram-be votate all’attacco. Il Barcellona fa leva su questa famosa ‘cantera’ da dove nascono qua-si tutti gli assi blaugrana, mentre il Manchester ha trovato in mister Ferguson un punto di riferi-mento per tutti. Il tecnico scozzese è allenato-re dei Red Devils dall’‘86 e perciò, conoscen-do a perfezione tutto ciò che ruota intorno al Manchester, sa gestire con una grande sem-plicità le diverse situazioni. Inoltre, con questo scudetto, il Manchester supererà il Liverpool è diventerà la squadra più titolata d’Inghilterra a livello nazionale. E’ doveroso ricordare che Il Manchester ha vinto, con Ferguson in panchi-na, il primo scudetto al settimo anno e da allo-ra in poi, se vince anche quello di quest’anno, sono ben 12 su 19 totali. In Italia ritengo che una cosa del genere sia impensabile. Mi ha impressionato molto anche Cristiano Ronaldo che ha segnato 36 gol in Liga con la maglia blanca del Real Madrid”.

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ritorna RADIO SENZA FILTROdomenica 15 maggio 2011

15Senza Filtro

di federico pettini

“Pronto, signor Pettini?”“Da quando il “signor”?”“Da quando hai fatto il record di ascolti. Lo sa-pevi? E poi lo sai, mi piace prenderti per il culo”.“Sì lo so. Ma quella del record mi mancava. Mi sta offrendo un nuovo lavoro?”.“No, in realtà ti sto offrendo lo stesso lavoro. Con lo stesso stipendio, la stessa durata e la stessa… proprietà”.“E io che ci guadagno? Così non mi sembra poi una grande novità”.“No, non lo è. Guadagni di nuovo quello che ti è sempre piaciuto fare”.“Mi ha fregato, direttore Calderone”.“Lo so, ti aspetto domani al solito orario”.La moto ruggisce appena, mentre sul parcheg-gio riservato Charlie l’addomestica e la sistema con cura. Casco in mano, entra nella sede del-la radio noncurante di chi intorno lo sta guar-dando. La proprietà è lì, come se aspettasse il suo arrivo. Si guardano, ma nessuno dice nien-te. Charlie passa e per sfida china il capo come in reverenza. Loro guardano e non favellano. Incontro a Charlie, quasi scontrandosi, arriva di fretta Emily. Charlie vede appena gli occhi lucidi della non aggraziata ragazza.“Alla fine, sono riuscito a farti fuori”, le dice tra i denti mentre sono vicini. Lei non risponde e scappa via verso l’uscita.Secondo piano ed ecco lo studio di registrazio-ne. Max è lì, che sta per finire la sua trasmis-sione. Un cenno di saluto tra i due attraverso il vetro.“Allora, hai abbassato i pantaloni o ti hanno fat-to tornare?”.“Sempre il solito. Mi conosci, mi hanno fatto tornare”.“Chi, il direttore?”“Lui”.“Mmm, capisco. Senti, sigaretta stile vecchi tempi?”.“Ovvio”.I due si allontanano un attimo. La trasmissione di Charlie sarebbe iniziata dopo una mezz’ora. Il tempo per una sigaretta c’è tutto. Il bagno in fondo alle scale, poi, è così vicino agli studi di registrazione.Buzz, di soppiatto, entra nel bagno prima dei

due. Ad aspettarlo Monica, speaker e inviata della radio. I vestiti si tolgono senza fretta, l’o-rario lo permette. Ma non tutti, in fondo bisogna pur far finta che non ci sia stato niente ed andar via vestiti prima che qualcuno li possa sentire o peggio vedere. Un bacio e un altro ancora, poi Buzz la gira verso il muro e le alza la gamba. Con una gonna, non è poi così difficile.Charlie e Max intanto iniziano a fumare tran-quillamente, parlando della trasmissione che a breve avrebbe dovuto andare in onda. Un sor-riso tra i due mentre da una di quelle postazioni si sentono gemiti di piacere.Poco dopo, Buzz esce dalla postazione del ba-gno riallacciandosi la cintura. Vede i due che fumano, li saluta, prende spazzole e spazzo-loni e fischiettando continua a fare il suo giro per gli uffici della radio. I ragazzi, nonostante la sigaretta sia già finita, aspettano la persona che deve uscire da quel bagno. Scoprono così che è Monica, che senza neanche guardarli tira su la spallina del vestito e scappa via.- Buongiorno a tutti, bambine e bambini di tutte le età. Sono io, Charlie, appena tornato. Come Amauri dalla Costa Crociere, ma non sono sta-to in villeggiatura. Ho ricevuto tanti messaggi. A chi mi augurava di restarci in quel posticino di 3 metri per 3, mi scuso, ma dovete rinunciare. Siamo arrivati alla fine di una lunga stagione. Abbiamo raccontato di novelle e favole, siamo stati sommersi dalla depressione post Prandelli fino agli euforismi post Palermo. Tutti a incita-re una squadra, quella viola, che comunque vada e comunque sia porteremo sempre con noi. Anche in vacanza, sotto un ombrellone e con una granita in mano. Sperando maga-ri che qualche giornale parli della Fiorentina e non solo perché esiste in Serie A. Il lavoro ora passa a Corvino. Inutile stare a ridire quello che quest’anno poteva essere e non è stato. Scusate, mi interrompo un attimo. Dobbiamo andare in pubblicità.<<Non riuscite a ritrovare la vostra naturale re-golarità? Avete problemi di intestino? Lasciate perdere yogurt ai batteri e lassativi di qualsi-asi tipo. Da oggi entra sul mercato un nuovo e sensazionale prodotto: MIHA-Q. MIHA-Q è una supposta effervescente, che agisce subi-

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È l’allenatore che ha vinto di più con la Fio-rentina dell’era Della Valle. Uno scudetto Allievi nel 2009, una Coppa Italia Prima-vera, una finale del Torneo di Viareggio, i play off del campionato: sono solo alcuni dei successi che il mister della Fiorentina Primavera, Renato Buso, ha raggiunto nei suoi 3 anni di permanenza a Firenze. Adesso, però, il suo futuro è sempre più un punto di domanda. D’altra parte la se-rietà, l’applicazione e le competenze tecni-che hanno fatto si che il giovane allenatore trevigiano attirasse su di sé le attenzioni di squadre di serie B e Lega Pro. Il contratto scadeva già lo scorso giugno, ma gli ven-ne prolungato per un altro anno, e adesso ci siamo. Nonostante il diretto interessato abbia altro a cui pensare, con i suoi ragazzi impegnati nella fase finale del campiona-to, le voci si fanno sempre più insistenti. Di certo a livello di squadra, Buso ha gestito, insieme al suo staff, una stagione fatta di oltre 45 partite stagionali, e l’anno scorso ha dovuto fare a meno di tanti elementi convo-cati nelle rispettive Nazionali. E poi, mantene-re una buona condizione fisica, tenere la men-te degli atleti sempre ben lucida sul prossimo

obiettivo, dare le motivazioni giuste. È norma-le quindi che l’anno prossimo cerchi lui stesso ambizioni in squadre più importanti: le ultime voci di mercato lo vorrebbero al Sassuolo, in serie B. Proprio in questa settimana, da Roma,

sono arrivate addirittura le voci che vorreb-bero l’attuale tecnico degli Allievi Nazionali giallorossi, Andrea Stramaccioni, come nuovo allenatore della Primavera viola. Stramaccioni aspetta ormai da due anni la promozione nella panchina della Roma Pri-mavera, attualmente occupata da De Ros-si senior, ma tutte le promesse sono state disattese. Il club viola avrebbe già fatto la sua offerta, dando per scontata la partenza di Renato Buso. Cosa lascia a Firenze? A livello di singoli, ha modellato la squadra a seconda delle esigenze, facendo scoprire nuove qualità agli stessi ragazzi. Piccini, per esempio, nato centrocampista, è stato arretrato a esterno basso, ed in quel ruolo si è dimostrato il migliore del campionato. I due centrali Masi e Camporese orbitano stabilmente in prima squadra; Agyei piaz-zato davanti alla difesa è diventato metro-nomo; Iemmello e Seferovic, due caratterini niente male, sono stati alternati secondo le esigenze, senza creare polemiche. Renato

potrà andare via da Firenze a testa alta, come uomo e come allenatore, perché ha regalato, insieme ai suoi ragazzi, delle vere soddisfazio-ni al popolo viola. E non è finita qui…

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È un Bologna che cerca il punto salvezza quello che scende oggi al Franchi per il der-by dell’Appennino. Una gara che in altri tem-pi valeva traguardi ben più importanti, ma al di là della rivalità e della paura dei felsinei di ritrovarsi invischiati, all’ultima giornata, nella bagarre per non retrocedere, non offre grandi spunti.I numeri fuori casa per la squadra di Malesani sono impietosi: 4 vittorie, 4 pareggi e 10 scon-fitte, con 17 gol fatti e 31 subiti. Di Vaio, a secco da troppo tempo, cercherà di togliersi un po’ di muffa dagli scarpini per rega-lare ai rossoblu la cer-tezza matematica della serie A. Anche perché le ultime sconfitte non fanno onore alla sto-ria e alla tradizione del Bologna e di Bologna, tantomeno al tecnico ex viola, che infatti si è gio-cato la riconferma.I felsinei potrebbero scendere in campo col 4-3-3 con Henry Gime-nez sulla destra, Rami-rez a sinistra e Di Vaio al centro, alla ricerca

del gol numero 20, per confermare che i bom-ber (vedi Signori e Baggio) sotto San Luca si ritrovano sempre.Secondo me è difficile che Malesani rischi tanto in una gara così delicata, dove la Fio-rentina di Mihajlovic tenterà di scrollarsi di dosso un po’ di ruggine, soprattutto quella dei tifosi, in un finale tutto fuorché entusiasman-te. Più facile, quindi, che si presenti con il 4-3-1-2 con Della Rocca sulla trequarti al posto dello squalificato Ekdal e la coppia Ramirez-Di Vaio a fare i guastatori tra le linee della

retroguardia viola.In difesa, sicuri Portanova e Britos con Rubin pronto a riprendersi la maglia da ti-tolare. Resta il dubbio Mo-ras-Casarini sulla destra, ma Malesani potrebbe op-tare anche per il primo in difesa e il secondo esterno di centrocampo.In comune, in questo mo-mento, Fiorentina e Bolo-gna hanno le voci di mer-cato che stanno mandando in confusione i rispettivi ambienti. Da una parte Montolivo, conteso da Juventus e In-

ter (ma che alla fine andrà al Milan?), dall’altra Ramirez, giudicato incedibile, ma se l’offerta fosse di 15 milioni farebbe cadere qualsiasi resistenza. Senza trascurare che, se a Firen-ze stanno confermando Mihajlovic, a Bologna stanno già pensando al dopo Malesani.

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Giornata 22 - 30/01/2011Cagliari – Bari 2 1Lecce – Cesena 1 1Brescia – Chievo 0 3Lazio – Fiorentina 2 0Catania – Milan 0 2Inter – Palermo 3 2Genoa – Parma 3 1Bologna – Roma - -Napoli – Sampdoria 4 0Juventus – Udinese 1 2

Giornata 23 - 02/02/2011Udinese – Bologna 1 1Roma – Brescia 1 1Sampdoria – Cagliari 0 1Cesena – Catania 1 1Fiorentina – Genoa 1 0Bari – Inter 0 3Palermo – Juventus 2 1Milan – Lazio 0 0Parma – Lecce 0 1Chievo – Napoli 2 0

Giornata 24 - 06/02/2011Brescia – Bari 2 0Bologna – Catania 1 0Napoli – Cesena 2 0Lazio – Chievo 1 1Parma – Fiorentina 1 1Cagliari – Juventus 1 3Genoa – Milan 1 1Lecce – Palermo 2 4Inter – Roma 5 3Udinese – Sampdoria 2 0

Giornata 25 - 13/02/2011Sampdoria – Bologna 3 1Cagliari – Chievo 4 1Palermo – Fiorentina 2 4Bari – Genoa 0 0Juventus – Inter 1 0Brescia – Lazio 0 2Catania – Lecce 3 2Roma – Napoli 0 2Milan – Parma 4 0Cesena – Udinese 0 3

Recuperi giornata 17 16/02/2011Fiorentina - Inter 1 2Sampdoria – Genoa 0 1

Giornata 26 - 20/02/2011Lazio – Bari 1 0Udinese – Brescia 0 0Inter – Cagliari 1 0Napoli – Catania 1 0Parma – Cesena 2 2Lecce – Juventus 2 0Chievo – Milan 1 2Bologna – Palermo 1 0Genoa – Roma 4 3Fiorentina – Sampdoria 0 0

Giornata 27 - 27/02/2011Juventus – Bologna 0 2Cesena – Chievo 1 0Bari – Fiorentina 1 1Catania – Genoa 2 1Sampdoria – Inter 0 2Cagliari – Lazio 1 0Brescia – Lecce 2 2Milan – Napoli 3 0Roma – Parma 2 2Palermo – Udinese 0 7

Giornata 28 - 06/03/2011Udinese – Bari 1 0Napoli – Brescia 0 0Bologna – Cagliari 2 2Fiorentina – catania 3 0Sampdoria – Cesena 2 3Inter – Genoa 5 2Juventus – Milan 0 1Lazio – Palermo 2 0Chievo – Parma 0 0Lecce – Roma 1 2

Giornata 29 - 13/03/2011Milan – Bari 1 1Lecce – Bologna 0 1chievo – Fiorentina 0 1Brescia – Inter 1 1Cesena – Juventus 2 2Roma – Lazio 2 0Parma – Napoli 1 3Genoa – Palermo 1 0Catania – Sampdoria 1 0Cagliari – Udinese 0 4

Giornata 30 - 20/03/2011Juventus – Brescia 2 1Napoli – Cagliari 2 1Udinese – Catania 2 0Lazio – Cesena 1 0Bari – Chievo 1 2Bologna – Genoa 1 1Inter – Lecce 1 0Palermo – Milan 1 0Sampdoria – Parma 0 1Fiorentina – Roma 2 2

Giornata 31 - 03/04/2011Parma – Bari 1 2Brescia – Bologna 3 1Genoa – Cagliari 0 1cesena – Fiorentina 2 2Milan – Inter 3 0Roma – Juventus 0 2Napoli – Lazio 4 3Catania – Palermo 4 0Chievo – Sampdoria 0 0Lecce – Udinese 2 0

Giornata 32 - 10/04/2011Cagliari – Brescia 1 1Bari – Catania 1 1Palermo – Cesena 2 2Inter – Chievo 2 0Juventus – Genoa 3 2Sampdoria – Lecce 1 2Fiorentina – Milan 1 2Bologna – Napoli 0 2Lazio – Parma 2 0Udinese – Roma 1 2

Giornata 33 - 17/04/2011Cesena – Bari 1 0Chievo – Bologna 2 0Genoa – Brescia 3 0Lecce – Cagliari 3 3Parma – Inter 2 0Fiorentina – Juventus 0 0Catania – Lazio 1 4Roma – Palermo 2 3Milan – Sampdoria 3 0Napoli – Udinese 1 2

Giornata 34 - 23/04/2011Juventus – Catania 2 2Bologna – Cesena 0 2Roma – Chievo 1 0cagliari – Fiorentina 1 2Inter – Lazio 2 1Genoa – Lecce 4 2Brescia – Milan 0 1Palermo – Napoli 2 1Udinese – Parma 0 2Bari – Sampdoria 0 1

Giornata 35 - 01/05/2011Milan – Bologna 1 0Sampdoria – Brescia 3 3Catania – Cagliari 2 0Napoli – Genoa 1 0Cesena – Inter 1 2Lazio – Juventus 0 1Chievo – Lecce 1 0Parma – Palermo 3 1Bari – Roma 2 3Fiorentina – Udinese 5 2

Giornata 36 - 08/05/2011Palermo – Bari 2 1Brescia – Catania 1 2Cagliari – Cesena 0 2Juventus – Chievo 2 2Inter – Fiorentina 3 1Udinese – Lazio 2 1Roma – Milan 0 0Lecce – Napoli 2 1Bologna – Parma 0 0Genoa – Sampdoria 2 1

Giornata 37 - 15/05/2011Fiorentina – BolognaCesena – BresciaMilan – CagliariLazio – GenoaNapoli – InterParma – JuventusBari – LecceSampdoria – PalermoCatania – RomaChievo – Udinese

Giornata 38 - 22/05/2011Bologna – BariInter – CataniaGenoa – CesenaPalermo – ChievoBrescia – FiorentinaLecce – LazioUdinese – MilanJuventus – NapoliCagliari – ParmaRoma – Sampdoria

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1. Di Natale Antonio Udinese 282. cavani Edinson Napoli 263. Eto’o Samuel Inter 204. Di Vaio Marco Bologna 195. Matri Alessandro Juventus 196. Pazzini Sampdoria 15

7.Ibrahimovic Ac Milan 148. Pato Ac Milan 149. Totti Roma 1410.caracciolo Brescia 1211. Gilardino Fiorentina 1212. Robinho Ac Milan 12

13. Sánchez Udinese 1214. Hamsik Napoli 1115. Pastore Palermo 1116. Borriello Roma 1017. Floro Flores Genoa 1018. Pellissier chievo 1019. crespo Parma 920. Hernanes Lazio 921.Quagliarella Juventus 9

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FIORENTINA - BOLOGNASi fa vetrina o si fa sul serio? Ecco un dilemma per Mihajlovic, mentre scorrono i titoli di coda sulla stagione. Chi non ha mai seguito una storia di fantasia in cui il protagonista si trova a discutere con l’angelo e col diavolo della propria coscienza? Chi non l’ha mai vissuta sulla propria pelle, almeno una volta nella vita? Ebbene, stavolta tocca a Sinisa, che

su una spalla ha un suggeritore immaginario che gli dice di regalare una passerella d’addio ai probabili partenti, mentre sull’altra spalla si ritrova l’entità opposta, quella cinica, quella che insiste nel dare la pri-orità alla formazione tipo, perché nel mondo pallonaro conta sempre il risultato, anche quando non conta. L’entità cinica ha finora prevalso ed

ha prodotto le vittorie inutili, ma convincenti con Cagliari e Udine-se. Oggi, però, non è escluso che “l’angioletto” della coscienza trovi un po’ di voce in capitolo. Frey, Donadel e Mutu, ad esempio, non erano titolari a San Siro, ma lo sono stati nel primo tempo dell’amichevole infrasettimanale contro lo Scandicci (terminato però con uno sterile 0-0, punteggio finale 4-0). In quell’occasio-ne, tuttavia, erano assenti Gilardino (presentatosi ai campini col ghiaccio sul ginocchio), Boruc (allenatosi a parte) e Behrami (lie-ve fastidio al ginocchio). La formazione gigliata è più che mai un rebus, tutto può succedere anche se niente può cambiare, dal punto di vista della classifica, se non in funzione del microscopi-co obiettivo dell’ottavo posto, che permetterebbe di rientrare fra le teste di serie in Coppa Italia. A proposito di partenze e arrivi: segnatevi il nome-scioglilingua di Balázs Dzsudzsák. È lui la new entry per il dopo-Vargas: classe ’86, esterno ungherese del PSV, 16 gol in 33 presenze nel campionato olandese. Che Dio ce la mandi buona… e senza vento. E il Bologna? Non è ancora salvo, ma sta su un comodo cu-scinetto di cinque punti sopra la terzultima (la Samp). Malesani potrebbe mettere a sedere Ramirez, riportandolo sulla terrafer-ma dopo i voli pindarici di radiomercato (anche a sfondo viola). In questo caso, Mutarelli si insedierebbe sulla fascia sinistra, e Della Rocca (altro nome accostato alla Fiorentina) salirebbe sulla trequarti. Anche qui è tutto in divenire, work in progress nella te-sta del mister rossoblu, uno dei più ambiti dal pubblico di Firenze per sostituire Mihajlovic. Come lo erano (tecnicamente parlando, al di là delle antipatie soggettive) Delio Rossi e Guidolin, reduci entrambi da una bella “rimballata” firmata Sinisa. E se non c’è due senza tre…

FIORENTINA (4-3-3): Frey; De Silvestri, Gamberini, Natali, Pasqual; Behrami, Montolivo, Vargas; Cerci, Gi-lardino, Mutu. All.: Sinisa Mihajlovic.

BOLOGNA (4-3-1-2): Viviano; Moras, Portanova, Bri-tos, Cherubin; Perez, Mudingayi, Mutarelli; Della Roc-ca; Di Vaio, Gimenez. All.: Alberto Malesani.

ARBITRO: Antonio Giannoccaro (sez. di Lecce), assistenti Comito-Giachero, quarto uomo Calvarese.

I 22 in campodi lucA cApAnni

FREY 1

DE SILVESTRI29

GAMBERINI5

NATALI 14

PASQUAL 23

MONTOLIVO18

VARGAS6

BEHRAMI 85

CERCI24

GILARDINO11

MUTU10

GIMENEZ20

CHERUBIN21

BRITOS6

PORTANOVA13

MUTARELLI5

MUDINGAYI26

PEREZ15

MORAS18

DELLA ROCCA7

DI VAIO9

VIVIANO1


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GLI IMMORTALI EROI DI IBROxGiovedì scorso, nella sala stampa del Franchi, il direttore del Museo Fiorentina, Andrea Claudio Galluzzo, e il vicedirettore, David Bini, hanno presentato il volume museale celebrativo della vittoria della Cop-pa delle Coppe conquistata dalla Fiorentina nel lontano 1961. Il li-bro, dal titolo “I Leoni di Ibrox”, è un’opera storica che non può che affascinare gli amanti del calcio e della squadra gigliata. Non dimen-tichiamo che la Fiorentina è stata la prima squadra italiana a vincere un torneo Uefa. All’interno di questo bellissimo libro, sono molte le testi-monianze dei campioni di allora e le foto che ricordano un’epoca e un calcio diversi. Alla p resen taz ione del volume sono intervenuti due dei grandi prota-gonisti di quella esaltante vitto-ria: Kurt Hamrin e Gigi Milan. Quest’ultimo, au-tore di una dop-pietta nella finale di andata a Glasgow e di uno dei due gol nella finale di ritorno a Firen-ze, ricorda con piacere quel trofeo: “Il Rangers non perdeva in casa da cinque anni e vincere 2 a 0 in trasferta, per noi, non era facile. Aver

portato a casa quel risultato significa una cosa: che tutti abbiamo fatto una grande prestazione. Anche al ritorno è stata dura. Il mio primo gol in Scozia me lo ricordo bene: fu Petris a mettere in mezzo una gran

palla che io deviai in rete. A Firenze, invece, segnai di petto”. Anche Uc-cellino Hamrin, il più grande golea-dor della storia viola dopo Batistuta, ricorda la sua Coppa delle Coppe o, con più precisione, il suo gol nella finale di ritorno a Firenze vinta per 2 a 1 dalla Fiorentina: “Superai un paio di avversari, arrivai vicino alla linea di fondo e calciai sotto la tra-versa. Per fortuna la palla entrò in rete sul primo palo”. Ricordi di una Fiorentina vincente che auspichia-

mo possa tornare presto a far gioire il suo popolo. An-che se quella squadra, quel-la che sarà celebrata anche quest’oggi al Franchi prima della gara col Bologna, ave-va un qualcosa di magico. E sarà bello ed emozionante vedere scendere in campo gli eroi di Ibrox con la storica maglia bianca indossata nella finale, ricreata appositamente dal Museo Fiorentina, e veder riconsegnar loro la nostra Cop-pa delle Coppa.

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GLI IMMORTALI EROI DI IBROx

STADIO

calcioExpo 2011speciale Fiorentina - Bologna

26

PIccOLI JOVETIc cREScONO

Firenze, 5 maggio 2011

Il paradiso del pallone dove incontrare i grandi campioni, sperimentare tutte le discipline del calcio partecipando a tornei ed esibizioni di ogni genere, met-tersi alla prova con test per le giovani promesse e conoscere le nuove ten-denze.

Tutto questo e molto di più sarà Cal-cioExpo, il nuovo grande evento na-zionale dedicato al mondo del pallone che trasformerà Firenze nella capitale del calcio italiano e metterà in mostra ogni aspetto di questo straordinario sport – il più diffuso in Italia e nel Mon-do – coinvolgendo tutti i protagonisti e gli appassionati di calcio, calcetto e sport derivati.

Un evento che farà tornare il calcio migliore a Firenze, proprio nella città dov’era nato, ben cinque secoli fa con il Calcio Storico, e dove oggi si trova il Centro Tecnico Federale di Cover-ciano, sede principale della Nazio-nale Italiana e centro di avanguardia nel mondo. Firenze, con CalcioExpo, vuole diventare un punto di incontro fra storia e innovazione, dove conoscere il passato, attraverso mostre storiche e

esposizioni dedicate alle squadre e alla storia del calcio, incontrare il presente e progettare il futuro del sistema calcio, con meeting, incontri, e convegni.

Presso i 65.000 mq di spazi espositivi nella Fortezza da Basso, da giovedì 8 a domenica 11 settembre 2011, si terrà una fiera di taglio innovativo, con spazi e iniziative differenziate per entrare in contatto con tutte le diverse anime del football, con una programmazione ad alta densità di passione e agonismo ma, naturalmente, anche di sano di-vertimento e, sempre, di fair play.

Per l’area espositiva saranno dis-ponibili circa 8.000 mq di idee, no-vità, prodotti e servizi dedicati al cal-cio e allo sport in genere, dai palloni da calcio all’abbigliamento tecnico, dall’alimentazione per lo sport al mer-chandising, sia rivolti al pubblico, sia ai buyer di settore.

Importanti spazi speciali saranno dedi-cati alle squadre e scuole di calcio, associazioni e federazioni, enti di promozione e società sportive e ai professionisti del settore, dai dirigenti agli allenatori, dai calciatori a tutti i livelli agli arbitri, dai gestori di centri

sportivi ai tour operator del calcio, che troveranno una piattaforma comune di incontro e confronto.

Soprattutto, sarà uno spettacolare appuntamento per il pubblico, di cu-riosi, appassionati e professionisti, che avranno l’opportunità di conoscere da vicino tutte le varie discipline del calcio, dal calcio a 2 al Freestyle. Contempo-raneamente potranno partecipare a tor-nei ed iniziative per tutte le età e per tutti i livelli di preparazione, ad allena-menti e stage tecnici, magari sfidandosi anche a calcio da tavolo, calcio balilla o negli ultimissimi videogiochi.

CalcioExpo sarà il luogo ideale per mettere in mostra le giovani promesse del calcio con test e provini, per incon-trare specialisti e professionisti e per andare a caccia di autografi dei grandi campioni.

Ufficio Stampa CalcioExpo

per maggiori informazioni:Studio A&C Comunicazione

[email protected], tel. 328-1050923 - 055 4564711

Nasce a Firenze il nuovo grande evento nazionale dedicato al mondo del calcio

L’ARTISTA Considerato da critici e collezionisti

“caposcuola del lastrismo”Enzo Pazzagli nasce a Pietraviva, un piccolo paese nel-la campagna toscana fra Arezzo e Siena; trascorre lì l’in-fanzia e l’adolescenza imparando dal padre fabbro fer-raio l’arte di lavorare il ferro, prende dimestichezza fi n da bambino con questo materiale che lo affascina ancora oggi per la sua “ostentata ritrosità’’. La carriera creativa di Enzo Pazzagli comincia prima ancora di avvicinarsi all’ar-te con la realizzazione di alcuni brevetti, nel ‘55 bre-vetta una struttura portastoffe innovativa che interessa il settore tessili sia produttivo che commerciale di tutta Eu-ropa. Negli anni 60 si avvicina all’arte e, dopo varie ope-re di piccole dimensioni in legno e ferro realizza la prima scultura su lastra di acciaio tagliata con la lancia termica: “I tre arlecchini”, datata 1966; si tratta di tre sagome di due metri e mezzo di altezza nelle quali la ricerca del movimento sfi da la staticità della materia. Nel ‘74 raggiun-ge il suo primo traguardo con la personale alla Galleria Santa Croce di Firenze suscitando l’interesse di alcuni cri-tici importanti come Tommaso Paloscia, Marcello Venturoli, Giuseppe Marchiori, Raffaele De Grada, Antonio Gervasio, Paolo Levi. Dal ‘75 all’‘80 è titolare di tre gallerie: la Galleria Senato a Milano, la Galleria Masaccio a Firenze, la Galleria 19 a Punta Ala, questa esperienza gli consente di entrare in contatto più diretto con gli artisti e inserirsi in un ambiente stimolante per la sua carriera artistica. Il suo pri-mo riconoscimento importante in Italia è il premio “Le Muse” per l’arte, che riceve in Palazzo Vecchio a Firenze, insieme a Zichichi per la scienza eMario Luzi per la poesia. Nell’anno 83’ il suo Pegaso in acciaio (simbolo della re-gione Toscana) viene collocato nei giardini del Palazzo della Regione a Firenze. Nel 1999 l’idea di creare un parco d’arte era nella mente di Enzo Pazzagli, ma solo nel 2001 ha trovato a Rovezzano (FI) un terreno (mq. 23900) veramen-te ideale per il suo progetto, dove le opere di Pazzagli sono tuttora visibili visitando il parco. In tre anni e mezzo ha trasformato un campo incolto in un immenso pra-to, nel quale ha piantato 300 cipressi, che formano una scultura vivente visibile dall’alto. In occasioni speciali una mongolfi era è a disposizione dei visitatori per permet-tere una visuale privilegiata. Vi sono collocate 150 opere di varie dimensioni visibili anche di notte grazie ad un accurato sistema di illuminazione; periodicamente vengono allestite mostre temporanee di artisti internazionali e una varietà di manifestazioni non solo legate strettamente al mondo dell’arte ma anche allo sport, alla cultura, alla botani-ca. La Regione Toscana gli dedica nel 2005 una personale nel Palazzo Panciatichi a Firenze.

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Per l’ultimo appuntamento di questa stagione con la nostra rubrica, ci interessiamo di un giocatore che ricopre un ruolo del quale non c’eravamo mai occupati prima d’ora.Il soggetto in questione è Emiliano Viviano, estremo difensore del Bologna, che col pas-sare del tempo è diventato uno dei più talen-tuosi portieri sulla piazza italiana, arrivando perfino negli ultimi tempi a vestire la maglia della Nazionale. Il ragazzo, classe 85, nato a Fiesole e, come molti sapranno, è tifoso sfe-gatato della Fiorentina, nella quale ha militato nelle giovanili dal 1999 al 2002. Nel 2002, poi, si è trasferito al Brescia, dove ha avuto modo di diventare piano, piano titolare mettendo in evidenza tutte le sue qualità fra i pali ed en-trando così nel giro della Nazionale Under 21. Con le Rondinelle disputa ben 4 stagioni in Serie B, per poi trasferirsi nell’estate del 2009 al Bologna. Con gli emiliani esordisce nella massima serie proprio contro la sua squadra del cuore, nella partita al Dall’Ara tra i padroni di casa e la Fiorentina, disputando una bella prestazione. Ma è nella gara del girone di ri-torno di quel campionato, giocata all’Artemio Franchi e vinta dal Bologna per 1 a 2, che il portiere rossoblu mette nettamente in risalto le sue capacità davanti al pubblico fiorentino,

facendosi trovare prontissimo su ogni tentati-vo di andare a rete da parte dei giocatori gi-gliati, neutralizzandoli in maniera impeccabile.

Successivamente ha modo di mettersi in luce in altri importanti match con i suoi grandi inter-venti in porta, conquistando così la stima del C.T. Cesare Prandelli, che lo fa esordire con la maglia azzurra da titolare guarda caso a Fi-renze, nella partita contro le Isole Far Oer del 7 settembre 2010, valida per la qualificazione agli Europei del 2012 e vinta 5 a 0 dall’Italia.Ed oggi Emiliano torna qua, nella sua città, alla quale è legatissimo come del resto lo è alla squadra viola. Lo ha ribadito lui stesso nella lettera scritta qualche giorno fa ai tifosi rossoblu, tranquillizzandoli sul fatto di essere un professionista e darà il massimo sempre e contro chiunque. Stavolta il suo compito tra i pali è ancora più importante, dato che la squadra emiliana vuole tentare di centrare a Firenze la mate-matica salvezza. Nonostante per noi supporters gigliati, questa non sia una partita determinante, lo sarà per lui, in veste di tifoso avversario. “Sarà un affa-re di cuore”, come ha riferito sul suo sito, per chi come lui è fiorentino nell’anima, tanto da commuoversi a ripensare a quell’ormai stori-co gol vittoria di Osvaldo alla Juventus e da chiamare la sua prima bambina con un nome stupendo: VIOLA.

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BOLOGNA E’ GIANNI MORANDI! Inni d’Italiadi MAtteo dovellini

Salve a tutti e ben ritrovati alla rubrica mu-sicale del Brivido Sportivo Stadio, Inni d’Ita-lia. Che poi, come sapete, oltre che trattare dell’inno della squadra ospite, ci interessiamo soprattutto degli artisti più caratteristici del-la città avversaria. Oggi arriva al “Franchi” il Bologna di Alberto Malesani. E chi meglio di

Gianni Morandi potevamo scegliere oggi? Nessun altro, appunto! E allo-ra parliamo (pardon, scriviamo), proprio del Gianni nazionale. Na-sce nel 1944 a Mon-ghidoro e a soli 17 anni

vince il Festival di Bellaria, venendo

di seguito “ar-ruolato” nella Casa Disco-

g r a f i c a R C A

Italia-na.

Si fidanza con Ivana Borgia e lancia il suo primo singolo, “Andavo a cento all’ora”, col quale si fa conoscere un po’ ovunque grazie al circuito del Juke Box. Ma dal ’64 arriva il suo grande successo grazie ai singoli “Fatti mandare dalla mamma a prendere il latte”, “In ginocchio da te”, “Non son degno da te” e “La fisarmonica”, tutti brani che venderanno migliaia di copie con addirittura il primo che venderà un milione di copie in un anno, as-surdo! Nel ’66, poi, arriva un nuovo successo con “C’era un ragazzo che come me amava i Beatles ed i Rolling Stones”, che all’inizio non otterrà quel successo strabiliante che arriverà qualche anno più tardi. Ma adesso per Moran-di si apre un momento di crisi, sotto tutti i punti di vista. A causa del servizio militare, in quello stesso anno, non apparirà per molto tempo sul-le scene musicali, lasciando spazio soltanto a qualche interpretazione tv in programmi o pel-licole, che comunque non riusciranno a cattu-rare l’attenzione dell’opinione pubblica. Anche in questo caso, però, non mancano i successi che poi verranno rivalutati successivamente, come la sigla della trasmissione “Giovani”, dal titolo “Un mondo d’amore” (tutt’ora una delle più apprezzate dai suoi fans). Nel ’69 parteci-pa a Canzonissima con “Scende la pioggia”, risollevandosi un po’, ma non del tutto. Infatti nel ’70 verrà addirittura etichettato come “tra-dizionalista e commerciale” e verrà fischiato in alcune delle sue esibizioni. La crisi si estende anche in famiglia, con la rottura del rapporto tra Gianni e la ragazza Efrikian, con la quale

ha messo al mondo Serena (morta poche ore dopo la nascita), Marianna e Marco. Torna al vero successo, dopo anni di crisi netta, col brano “Canzoni Stonate”, scritto da Mogol e Donati. Da qui in poi il suo cammino sarà inar-restabile! Interpreta “Grazie perché” ed “Uno su mille”, vince il Festival di Sanremo nel ’87 insieme ad Enrico Ruggeri ed Umberto Tozzi col famoso brano “Si può dare di più”. Nel 2002 pubblica l’album “L’amore ci cambia la Vita” e nel 2004 esce il suo nuovo singolo “A chi si ama veramente”. E’ un Morandi Doc, che stu-pisce tutti con le sue trasmissioni con record di ascolti! Ed è il Morandi del Tour in tutta Italia nei palazzetti che torna a raccogliere migliaia di fans, stupendo tutti, critica compresa! Il re-cente passato, poi, è noto a tutti, compresa la sua ottima conduzione del Festival di Sanremo di questo anno. Ma Morandi non è solo musica e film, ha anche altri numerosi interessi: insie-me a Mogol ha fondato la Nazionale Italiana Cantanti nel 1975, distinguendosi per solida-rietà e simpatia. Inoltre ha partecipato anche a 10 delle maratone più famose del Mondo e, per chi non lo sapesse, è vegetariano. L’altra sua grandissima passione è il calcio, tanto che da dicembre dell’anno scorso è il Presidente Ono-rario del Bologna! Il prossimo anno, inoltre, fe-steggerà i suoi 50 anni di carriera, con la pub-blicazione, ad oggi, di ben 34 album! Insomma, un vero e proprio mostro sacro della musica italiana, oggi ospite della nostra rubrica!L’inno del Bologna è “Cuore Rossoblù”, di Andrea Mingardi.


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Fiorentina-Bologna è, dal 1928, il ‘derby dell’Appennino’. La parola ‘derby’, usata anche nell’ippica, indica in realtà la sfida stracittadina. I veri derby italiani sono fra Genoa e Sampdoria, Torino e Juventus, Milan e Inter, Roma e Lazio. Però sfide e rivalità possono superare le mura urbane, in questo caso pure le montagne. È così che, con l’aiuto del buon sensazionalismo dei giornalisti, anche il match tra viola e rossoblu diventa un derby.Il termine, spiega Bruno Migliorini nella sua novecentesca “Storia della lingua italiana”, nel capitolo intitolato ‘Mezzo secolo di unità nazionale’, al paragrafo sugli ‘altri forestierismi’, giunge in Italia nel secondo ‘800, insieme a molti anglismi, numerosi dei quali provenienti dal lessico sportivo: raid, performance, record, criterium, football, goal, skating,

sprinter e naturalmente derby.L’etimologia del vocabolo è dibattuta. Qualcuno la fa discendere dalla competizione tradizionale tra le due squadre della città di Ashbourne nel Derbyshire, in Inghilterra. Altri sostengono che l’origine della parola debba essere rintracciata nella corsa equestre, sempre inglese, denominata The Derby, ideata da Edward Stanley, dodicesimo conte di Derby, il 4 maggio 1780, all’ippodromo di Epsom.Che dire? A tutti noi, etimologia a parte, del derby piace soprattutto il pathos. E anche se siamo all’ultima partita del torneo, se l’estate è in tutti i sensi alle porte, se la testa è già al prossimo campionato, perdere, in particolare perdere un derby, non piace a nessuno. Quindi, ancora una volta alè Fiorentina: prendiamoci il derby dell’Appennino!

La partita? è una PAROLAdi enrico zoi

Uno dei giocatori più bravi dell’immediato dopo guerra, la Fiorentina lo aveva acquistato dal Bologna. Dalla città delle due torri, infatti, era arrivato nell’estate del 1947 il venticinquenne centravanti umbro (era nato a Todi) Alberto Galassi. La sua carriera, come quella di tanti altri giocatori della sua età, era stata frenata dal conflitto mondiale. Così, dopo gli inizi con il Perugia (nel 1940) e con il Palermo (nel gen-naio 1946), era approdato nel capoluogo emi-liano all’inizio della stagione 1946/47, quando aveva ventiquattro anni. Debuttò in serie A con la maglia rossoblu il 29 settembre 1946, nel match vinto dai felsinei a Vicenza per 3-0. In quel campionato disputò undici partite, re-alizzando cinque reti. I dirigenti della Fiorenti-na rimasero comunque favorevolmente colpiti dalle prestazioni di Galassi (una punta molto rapida, avendo praticato da ragazzo l’atletica leggera) e, al termine del torneo, decisero di acquistarlo. L’attaccante umbro rimase a Firen-ze per cinque stagioni, fino al giugno del 1952. Mise a segno sessantatré reti in centotrenta-cinque gare di campionato e risulta ancora il

miglior goleador italiano in gare di serie A della storia viola. Un piccolo record davvero. E’ co-munque il quarto miglior cannoniere in assoluto (per quanto riguarda gli incontri di campionato) della Fiorentina dopo Gabriel Batistuta, Kurt Hamrin e Miguel Montuori. Inoltre nelle sue prime tre stagioni in riva all’Arno è risultato il miglior goleador della squadra. Il centravanti umbro sbarcò a Firenze e si mise subito in evidenza. Nel suo primo torneo fu il miglior bomber gigliato, realizzando quindici reti. La prima la mise a segno a Modena, alla seconda giornata. E quel gol consentì ai viola di pareggiare 1-1. Il primo centro al Comunale, al quinto turno, regalò il successo sul Napoli (1-0). E alla penultima di campionato, ancora davanti ai propri tifosi, siglò in un quarto d’ora una tripletta al Genoa nell’incontro vinto dalla Fiorentina per 4-0. Galassi si confermò miglior goleador gigliato anche nella stagione 1948/49 con quattordici reti. Segnò tra l’altro una triplet-ta alla Lazio nella partita vinta dai viola a Firen-ze per 4-0 e una doppietta che consentì alla Fiorentina di imporsi a Palermo per 2-0. Quella

successiva, 1949/50, è sta-ta la sua miglior stagione in riva all’Arno. Realizzò ben ventiquattro reti, risultan-do naturalmente il miglior goleador della squadra gigliata, arrivata quinta in campionato. Siglò, tra l’al-tro, una tripletta al Comunale alla Roma, nel match vinto dai gigliati per 4-1, e un gol al Bologna (l’unico realizzato ai rossoblu con la casacca gigliata) nella partita in cui la Fioren-tina si impose per 3-0. Dopo quella stagione iniziò la decadenza di Galassi. Nel campiona-to 1950/51 siglò sei reti (quarto goleador della squadra) e in quello successivo, l’ultimo gioca-to a Firenze, appena quattro (sesto goleador). Nell’estate del 1952 fu ceduto alla Sampdoria, con la quale realizzò sei reti in ventisei partite. Fu quello l’ultimo torneo di serie A. Al termine della sua carriera rimase a vivere in riva all’Ar-no, dove è morto nel maggio di nove anni fa. Aveva lasciato il calcio e si era dedicato all’at-tività dentistica.

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L’Auditorium della Banca CR Firenze (viale Gui-doni 178) ospiterà il 23 maggio il 21° congresso nazionale dell’Associazione Italiana Preparatori Atletici del Calcio. Tema del congresso 2011: “Dal preparatore atletico all’allenatore fisico. Nell’al-ta prestazione, nei giovani calciatori, nello sport science, nella riatletizzazione”. Nella sessione “I giovani calciatori”, coordinata da Alessandro Ru-spantini (responsabile preparazione atletica setto-re giovanile Atletico Roma) saranno analizzate le esperienze del Milan Lab e dei settori giovanili di Fiorentina e Lecce. Sintesi finale a cura di Andrea

Cristi, allenatore del settore giovanile del Bologna. Il ruolo del preparatore atletico e le varie metodolo-gie di allenamento saranno gli argomenti della ses-sione relativa all’“Alta prestazione”, coordinata da Italo Sannicandro (Università di Foggia), con opi-nione finale a cura dell’ex tecnico della Roma Clau-dio Ranieri. Prima delle due sessioni pomeridiane, saranno assegnati il “Cronometro d’oro” al miglior preparatore atletico di serie A, B e Lega Pro, e il premio alla carriera a Carlo Vittori, già allenatore di Pietro Mennea e preparatore atletico della Fio-rentina. L’esperienza del nuoto sarà al centro della

sessione “Sport science”, coordinata dal prepara-tore atletico del Manchester United Marcello Isaia, con interventi di Paolo Magrini (laurea specialistica in scienza e tecnica dello sport) e Franco Ferrari (docente di tecnica e tattica ai corsi per allenatori professionisti Figc-Uefa). Stefano Fiorini, respon-sabile tecnico Prosperius e già preparatore atletico di Fiorentina e Cagliari, ha coordinato il gruppo di lavoro sulla “Riatletizzazione” con esperienze sul ruolo del preparatore atletico nel recupero di capa-cità e funzioni post infortuni. Opinione finale a cura di Michele Gemignani, medico sportivo.

L’allarme è scattato. La scorsa settimana, Fiorentinanews.com ha intervista-to Amauri, centravanti che è stato spesso accostato alla Fiorentina, anche in seguito ai continui attestati di stima che Corvino non ha mai nascosto nei suoi confronti. Nell’intervista rilasciata in esclusiva a Fiorentinanews.com e ripresa da altre testate giornalistiche locali e nazionali, il giocatore juventino, oggi in prestito al Parma, ha dichiarato che per venire a Firenze sarebbe disposto a mettersi a sedere per discutere della eventuale decurtazione del suo oneroso ingaggio. Sappiamo che ormai è tardi e che i dirigenti della società viola potreb-bero già aver letto l’articolo. E sappiamo anche che ad argomenti del genere − leggi cali di stipendio e abbassamenti del monte ingaggi − i padroni del vapore viola sono particolarmente sensibili. Ma Amauri, anche se decidesse di venire per 1500 euro al mese di stipendio, esclusi i premi che però ultimamente a Fi-renze si sono visti poco, lasciamolo a Torino o a Parma. Non è cattiveria, la no-stra. Ma solo amore per la Fiorentina. Magari il brasilo-italiano (non sapremmo come chiamarlo altrimenti) potrebbe presentarsi in ritiro sano come un pesce. Il punto, però, è che da molto tempo trascorre le sue domeniche calcistiche tra panchina e tribuna. Qualcuno potrà obiettare che a Parma ha ricominciato

a segnare (ben 7 gol in 11 presenze). Forse perché è meno stanco degli altri, avendo giocato pochissimo in questa stagione. Se proprio dobbiamo ven-dere Gilardino − e per l’aria che tira a Firenze pare un’ipotesi molto proba-bile, anzi quasi certa − e se proprio il Gila, come sembra, è stato promesso ai bianconeri, proponiamo lo scambio con Matri (consapevoli che l’attuale juventino costa 18 milioni di euro) oppure, se proprio non si può, facciamoci dare tanti soldi e andiamo in giro per il mondo a cercare un nuovo centravanti, anche se chi arriva da lontano, lo sappiamo, ha bisogno di un periodo a volte breve, ma a volte lungo, di ambientamento. Ma Corvino & Co. non si facciano incantare. Si incatenino all’albero di prua, come fece un certo Ulisse un bel po’ di tempo fa, e cerchino assolutamente di resi-stere al canto delle sirene del monte ingaggi che si abbassa. Perché, una volta riempito il buco di bilancio, chi lo ricoprirà quello in mezzo all’area di rigore?

L’eventodi gherArdo dArdAnelli

Fuorigiocodi duccio MAgnelli

A FIRENZE IL cONGRESSO DEI PREPARATORI

ALLARME… AMAURI

36

Tutto lo sta� de

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Promettiamo che l’anno prossimo ci impegneremo ANCORA DI PIÙ!

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I Giovanissimi B vincono lo spareggio salvezza

LOTTINI SALVA IL FIRENZE OVEST


Il campionato dei Giovanissimi B (1997) è finito. E il Firenze Ovest, a seguito di una lunga e tribolata stagione, riesce ad arrivare ad una sofferta quanto meritata salvezza. Dopo la partita di sabato scorso sul campo di Bagno a Ripoli, che ha deciso proprio le sorti del campionato per il Firenze Ovest e la Sales, sono stato a parlare con Mister Lottini. Il direttore sportivo del Firenze Ovest è subentrato a stagione in cor-so dopo le dimissioni di Lotti ed è riuscito a risollevare e rimotivare la squadra, concludendo poi la stagione con la partita infinita di sabato 7 maggio: uno spareggio salvezza con la Sales fino alla lotteria dei rigori.Allora Mister, l’ultima fatica della stagione.“Davvero. La partita di sabato era iniziata molto male. Dopo appena venti minuti eravamo già sotto di due reti e ai miei ragazzi cominciava-no a tremare le gambe”.Poi però c’è stata la reazione. “Si, per fortuna. Siamo riusciti ad ac-corciare le distanze con Francalanza già nel primo tempo, con un bel tiro dai 25 metri. Nel secondo tempo, poi, siamo cresciuti e già dopo dieci minuti Aprea è riuscito a pareggiare”.Un finale poi da… brivido. “E’ stata dura. L’arbitraggio non ci ha certo favoriti. In fondo era una partita di Giovanissimi e non una da Eccellen-za. Così, ecco che siamo rimasti in dieci, complice anche un’ammoni-zione per simulazione su cui proprio si poteva lasciar correre. I ragazzi sentivano molto la partita, anche per riscattare una stagione deludente, ed erano nervosi e contratti. Altro non si poteva fare che cercare di

arrivare ai calci di rigore”.(I calci di rigore decidono la salvezza del Firenze Ovest: ad andare a segno sono Francalanza, Saverini e Dell’Innocenti. Per la Sales c’è la retrocessione).Chi bisogna ringraziare, Mister? “Voglio dire bravi a tutti i ragazzi, perché nei mo-menti più delicati hanno saputo tirar fuori una maturità importante tipica dei ragazzi più grandi e il sottoscritto è molto soddisfatto di questo gruppo che in due mesi ha fatto dei progressi sopra alla media. In particolar modo Tommaso Milani, che ha rinunciato ai Campionati Regionali di Atletica per partecipare a questa gara; il bomber Vincenzo Aprea, il quale è stato impiegato in più ruoli dal sottoscritto; il nostro portierone Cosimo Capecchi, che ha fatto veramente la differenza in questa decisiva par-tita. E tutti gli altri che hanno dato il loro grande contributo: Barbarino, Beni, Bergantini, Camarlinghi, Catarzi, Dell’Innocenti, Fabbian, Franca-lanza, Mariani, Migliorucci, Nacci, Pierini, il capitano Saverini, Triscritti, Verdi, Zoppitelli e tre ragazzi del ‘98 che ci hanno dato una mano: Masi, Fallani e Nardini. E poi grazie a tutti i dirigenti che mi hanno aiutato, grazie veramente con sincerità. È un orgoglio aver portato in salvo que-sta nave meravigliosa”.

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Domenica pome-riggio alle ore 15 si disputa il posticipo di serie B tra Gros-

seto e Reggina. I toscani sono salvi e non hanno particolari stimoli, la Reggina è saldamente in zona play off. L’impressione è che non si faranno del male visto che il pareggio accontenterebbe entrambe le formazioni. Il segno X viene offerto a 1,75. Bari-Lecce è un derby molto acceso. Non facciamoci ingannare dal fatto che il Bari sia già retrocesso. I tifosi biancorossi, in settimana, hanno chiesto ai giocatori tutto l’impegno possibile per battere i leccesi che lottano per non retro-cedere. In campo sarà battaglia, ma a noi piace l’opzione Under che è strapagato a 2,00. Anche a Genova sarà battaglia vera tra Sampdoria e Palermo. Il capitano dei rosanero Miccoli, leccese doc, ha chiesto alla sua squadra di lottare ed onorare l’impegno. Potrebbe finire con un discreto numero di gol e quindi puntiamo con fiducia al segno Over. All’ora del tè, in Inghilterra, si gioca Liverpool-Tottenham. Gli Spurs,

dopo aver perso il treno Champions, sono depressi e rischiano di perdere anche l’Europa League. Segno 1 bancato a 1,75. In coda, match decisivo tra Wigan e West Ham. Una cosa è certa: sarà una partita giocata a viso aperto. Puntiamo quindi sul Gol (quota 1,60). Napoli-Inter si giocherà per onor di firma dal momento che ai parte-nopei basta un solo punto per la matematica certezza del terzo posto in classifica. L’Inter, seconda, non ha più nulla da chiedere. Optiamo per l’Under che è ben pagato a 2,15. Chiudiamo con la Liga spagnola. L’Atletico Madrid al Calderon avrà vita facile contro un Hercules ormai retrocesso. Segno 1 a quota bassa (1,22), ma abbastanza sicuro. La nostra multipla offre una quota totale di 41,13 e puntandoci 10 euro si ottiene una bolletta da 489,84 bonus compresi.

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GALANTE – Il Molin Nuovo di Pieve a Nievole ha tesserato per le due gare di play-out del cam-pionato di Promozione il difensore Fabio Galan-te che, dall’inizio della stagione, si allena con il gruppo della società della Valdinievole.MERCATO DI PRIMA E SECONDA DIVISIONE – Lo Spezia è sulle tracce di Stefano Sottili, il tecnico di Figline Valdarno che, alla sua prima esperienza nei professionisti, ha portato il Carpi in Prima Divisione. Sottili è stato uno dei gio-catori più apprezzati dalla tifoseria ligure, nelle stagioni giocate con la maglia bianconera. Ma il Carpi non molla la presa e gli ha proposto il rinnovo del contratto. Sottili ci sta pensando.MERCATO D – Lo Scandicci, ottenuta per la

quarta stagione consecutiva la salvezza, è in-tenzionato a confermare il tecnico Gutili in ram-pa di lancio visto che ha ricevuto delle offerte dalla Seconda Divisione. In questi giorni è pre-visto il colloquio definitivo. Lo Sporting Terni ha rinnovato per un’altra stagione con l’allenatore Ezio Brevi e con il d.s. Degli Esposti. Brunel-lo Cucinelli, patron del Castel Rigone, è stato chiaro: “Nofri – ha affermato – va via solo per una panchina importante di Seconda Divisione”. Congelate, con queste parole, le voci che da-vano per probabile l’arrivo sulla panchina degli umbri di Mezzanotti, uno dei protagonisti della scintillante stagione del Sansepolcro. Il tecnico dei biturgensi sfoglia la margherita visto che è

stato sondato in questi giorni anche dal Rimini. L’attaccante del Borgo a Buggiano, Pulina, auto-re di 20 reti che hanno trascinato la formazione della Valdinievole in Seconda Divisione, è nel mirino di Torres, la società della sua città, Te-ramo e Sambenedettese. Difficile che rimanga alla corte del presidente Paganelli che, dopo aver confermato il direttore sportivo, Maurizio Tanfani, cerca di trattenere anche il tecnico, Guido Pagliuca. Innocenti e De Martino, due tra i giocatori in rampa di lancio della Sarzanese, sono nel mirino del Carpi, abboccati dal loro ex tecnico Stefano Sottili, mentre potrebbero la-sciare la Liguria anche Baudinelli e Spinaci, che hanno alcune richieste, anche dai professionisti.

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