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Bollettino Salesiano - ottobre 1928biesseonline.sdb.org/1928/192810.pdf · moltiplicano queste anime elette alle quali il Signore fa il massimo onore di chiedere molto. Sono falange

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Anno LII.OTTOBRE 1928Numero 10.

BOLLETTINO SALESIANOMENSILE PER I COOPERATORI

DELLE OPERE E MISSIONI DI DON BOSCO

SOMMARIO : La Pagina d'Oro . - La promessa di una santa . - La benedizione della cripta del "Mar-tyrium,, di S. Stefano in Beitgemal. - In onore di Don Bosco e del suo Sistema Educativo. - Tesoro spi-rituale . - Don Raffaele Crippa . - Visitare i carcerati . - Anime riconoscenti al Veli . Don Bosco. - Dallenostre Missioni : Prime notizie dalle nuove missioni . - Notizie storiche sul Giappone . - Dalla Missione delSiam. - Tra le regioni inesplorate del Matto Grosso . - Culto e grazie di Maria Ausiliatrice : Maria Ausi-liatrice a Pergine. - Dalle nostre Case : Capitolo Generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice - Porto Said- Alessandria d'Egitto - Ismalia - Macao - Fortin Mercedes - Buenos Aires - S. Carlo de Bariloche -

Rawson - Viedma . - Lettera di Don Giulivo ai Giovani . - Cooperatori defunti.

LA PAGINA D'ORO62 . Borsa Cav . Lorenzo Sartorio

offerta dai figli Cav . Giovanni e Carlo .

63 . Borsa Cav. Gioacchino Manfriniistituita dal Sig . D. G. B. M .

64 . Borsa S. Teresa del 13. G. 3a

fondata da un ex allievo, coll'augurio che leborse dedicate alla piccola Santa abbiano amoltiplicarsi .

65. Borsa Card. Cagliero - Genovacostituita da uno zelante Cooperatore dellaLiguria .

66. Borsa Maria Ausiliatrice 4a diMontechiaro d'Asti

donata da una pia cooperatrice .

67. Borsa S. Bambino di Pragaa cura della Pia Casa sordomuti di Napoli-Tarsia.

68 . Borsa D. Giulio Barberisfondata dall'Istitu†o Internazionale Don Bosco(Torino-Crocetta) .

69 . Borsa D. Paolo Alberaa cura dell'Isti†uto D. Bosco di S . Pier d'Arena .

70 . Borsa D. Paolo Albera 2a

per iniziativa del Collegio Salesiano di Maroggia .

71 . Borsa Pier Giorgio Frassatifondata dagli allievi di Caserta .

72 . Borsa Avv. Vincenzo De Simonecostituita dagli ex-allievi di Caserta .

73 . Borsa Maria Ausiliatrice 5 a

per cura di una pia persona della Prov . diPiacenza che ha donato 30 mila lire .

74 . Borsa Bariad iniziativa della Casa Salesiana di Bari .

75 . Borsa Can. Gaetano De Carolifondata dalla Casa e dai Cooperatori di Cavaglià .

76 . Borsa Sacré-Coeur„costituita ad iniziativa della Casa Salesiana diLiegi (Belgio) .

77 . Borsa D. Bosco 4a (completata) .Somma precedente L . 15.385,20 .

Virginia e Delfina Beltrami, 2oo - FelicitaPederzoli, 182 - N . N., 1oo - Coniugi Sigg .Brandes, 33,10 - Mariotti Giuseppe, 125 -Sac. Attilio Della Torre, 3000 - Ponzano Cri-stoforo, 1000 - Totale L . 20 .025,30 .

BORSE INIZIATE E DA COMPLETARE

Borsa Don CerrutiSomma precedente L . 26oo,oo .

Ispettoria Veneta, 1ooo - Ditta G . Sartorioe Figli, 5oo - Varie Pie Persone, 400 -D . A . Lucchelli 1oo . - Totale L. 4600,00

Borsa Santa Teresa del BambinoGesù 2a .

Somma precedente L . 75,00 .F. G. 2oo - D. Dealbera Dir. Sal., 22o -S. S ., 1835-D. G. M ., 1ooo -Anna M .Forni, 5oo -- Fr. Stefano M . Casolari, 400,Cav . Luigi Cesaris, 1ooo - Sac. GuidoAstori, 785 - Trezzi Facconi, 700 - CoronaD. Andrea, 5oo - Rossi Giovanni, 29o - MeriggiEnrico, zoo - Antonio Zammit, 2oo - Sac .Ghione Francesco, 140 - D. Giuseppe Boschey,140 - Teresa Abbate, 132 - D . Calzinari Fede-

rico, 125 - Consolini Giuseppe, 115 - SordiniLorenzo, 113,25 - Genestroni Clara, 11o - Ve-nuti Maria, 11o - Teol . Cavoretto Giuseppe,

1 oo - Emma Minelli,10o-Maria Duliman,100 - Musara Angiolina, 100 - D . CavallettiEmanuele, ioo - D . Aloi Giuseppe, 91 - R .doParroco di Vallongo, 6o - Sac. Raffaele Fa-race, 56 - Finocchiaro Elvira, 5o - N. N . 12,2o .- Totale L. 11 .639,45 .

La vita breve ma feconda della serafinadi Lisieux volgeva al tramonto . Dal lettodel suo dolore aveva pronunciato ungiorno queste profetiche parole : «Nonho mai dato a Dio altro che amore edEgli non mi renderà che amore . Dopo la miamorte farò cadere una pioggia di rose » .

La santa ha dimostrato di mantenerela sua promessa e noi confidiamo cheancor meglio la manterrà in avvenire,perchè ciò che durante la sua vita fu unasemplice aspirazione, ora è diventata verarealtà dacchè il Vicario di G . C . l'ha elettaa Patrona dei missionari e delle missioni .

« Mio unico scopo - scriveva essa alP. Roulland - è salvar anime e sopra-tutto anime di apostoli » .

« Lassù - scriveva al P . Bellieré -molto più che non quaggiù sarò utile alleanime » . E il suo cuore gioiva al pensiero« del bene che avrebbe potuto fare dopomorte, procurando il battesimo ai fan-ciullini, aiutando i Missionari e tutta laChiesa » .È nota la scena - svol†asi chissà quantevolte nel giardino del Carmelo di Lisieux -della passeggiata quotidiana che la Santa

Borsa Mons. FagnanoSomma precedente L . 2ooo.oo

D . M . Borgatello, 1000 . - Totale L . 3000 .

Borsa D. Filippo Rinaldi 2aSomma precedente L . 55o .

Maria Cattozzo, 50 - Sig .a Berry Felicina(Torino), 2ooo . - Totale L. 2.6oo .

La promessa di una santa

faceva per obbedire a un ordine dellaPriora la quale credeva di giovare cosialla scossa salute di lei . Un giorno unaconsorella, vedendola pallida, sfinita, an-sante, le dice con commiserazione : - SuorTeresa, forse farebbe meglio a riposarsi :nelle sue presenti condizioni il passeg-giare non fa che stancarla .- È vero, risponde la Santa, ma sa

ciò che mi dà forza? Cammino per unmissionario. Penso che laggiù, lontanolon†ano, uno di essi è forse oppressodalle sue corse apostoliche, ed è appuntoper diminuire le sue fatiche che io offrole mie .

Il suo amore ai missionari la fa pro-rompere in queste espressioni scritte alP. Roulland : « Vorrei che lei avessesempre le consolazioni ed io le prove :sarà forse egoismo ; ma no, poichè la solamia brama è l'amore unito al dolore . Ecchènon fu forse col dolore e colla morte cheGesù redense il mondo? » .

« Ai missionari le armi apostoliche,scriveva altra volta, a me la preghiera el'amorelo bramerò in Cielo ciò cheho bramato in terra : amar Gesù e farlo

amare . . . Voglio passare il mio Paradiso afar del bene quaggiù sulla terra... » .

V'è in queste parole della Santa unagaranzia dell'assistenza che essa eserci-terà sui missionari, e delle benedizioniche otterrà per tutti coloro che si unisconoa lei nel promuovere le opere missionarie,così care al suo cuore. Eleviamo dunquea lei con fiducia le nostre suppliche inquesto mese e preghiamola perchè facciascendere copiosa la pioggia di rose sullemissioni, sulle nostre famiglie e su tuttala Chiesa .

Pioggia di rose.

Un sacerdote ex-allievo, di cui tac-ciamo il nome, devoto di S . Teresa delB . G . a prova dell'efficace patrocinio dellaSanta di Lisieux, fonda una Borsa Mis-sionaria in onore di Lei e fa voti « che leBorse dedicate alla Piccola Santa abbianoa moltiplicarsi pel bene delle Missionitanto care al suo cuore» .

Il voto dello zelante Sacerdote sia prestoper benigna protezione della Santa, unaconsolante realtà .Sappiamo di altri Sacerdoti che dal

giorno in cui fu bandita la Crociata, va-gheggiano l'idea di costituire una borsamissionaria per propiziare le benedizionidi Dio al loro ministero .

In autunno non si colgono forse ifrut†i maturi? E non matureranno inquesto mese sacro alla Vergine Carmeli-tana i disegni di celesti ottimi e previ-denti amici?

Fratelli carissimi nel Sacerdozio, chenon poche volte correte ai piedi di Gesùa versare le vostre lagrime e la piena delvostro sconforto per l'indifferenza, l'op-posizione, la lotta, le amarezze che in-contrate nel disimpegno del vostro mini-stero, non sgomentatevi . Dio non premiai successi, ma il lavoro .

Uno zelante sacerdote, a rendere fe-condo il campo che gli venne affidato,volle abbracciare nella sua carità anche gliinfedeli e fondò una Borsa Missionaria .Il Signore, premiando la sua fede, gliconcesse di raccogliere presto nella suaParrocchia frutti insperati copiosissimi .Dio non si lascia mai vincere in gene-

rosità . D'altronde ben diceva la nostraSanta : « L'onore massimo che Iddio possa

fare a un'anima non è di darle molto, madi chiederle molto». Fortunatamente simoltiplicano queste anime elette alle qualiil Signore fa il massimo onore di chiederemolto . Sono falange i generosi che con-

sacrano la loro vita, le loro sostanze allosviluppo delle opere missionarie . Dio vo-glia che nessun cristiano vada escluso daques†o onore!

La pioggia di rose, soave, feconda è giàincominciata .

Un pio sacerdote fonda una Borsa inti-tolata a S . Francesco Saverio . Un vene-rando anziano, amico di antica data del-

l'Opera Salesiana, ne fonda un'al†ra perperpetuare il nome del Card . Cagliero .Una signora, profondamente cristiana,per assicurare le benedizioni di M . A .sulla sua famiglia, ne fonda una †erza de-dicata alla Madonna di D . Bosco .

La cupola di Maria Ausiliatrice .

Com'è bello vedere che i discendentidi quelle anime elette, che si trovarono rag-gruppate intorno al Ven . D . Bosco neigiorni in cui egli costruiva il tempio diMaria Ausiliatrice, sono oggi premurosinell'aderire alla nostra Crociata e perpe-tuare i nomi illustri dei loro antichi conl'istituzione di borse missionarie .

Nel Bollettino di Agosto parlavamodel piccolo Emmanuele Fassati a cui toccòl'insigne onore di collocare l'ultimo mat-tone della cupola di Maria Ausiliatrice .Oggi è la volta dei figli di quell'onestoe laborioso Giovanni Sartorio che daD . Bosco ebbe l'incarico di ricoprire dizinco la cupola . I figli Cav . Lorenzo eCarlo coll'istituzione di una borsa ren-dono doveroso omaggio al padre loro,grande amico di D . Bosco e dei suoiSuccessori . Egli che aveva fondato conla sua operosità e rettitudine la ben notaDitta Sartorio, aveva voluto che uno deisuccessori di D . Bosco - il venerandoSig. D . Albera, assistito dal R .mo D . Ri-naldi - benedicesse la prima pietra deigrandiosi stabilimenti sorti in Torino ; evolle pure un sacerdote salesiano a con-fortarlo nel momento della morte, avve-nuta il 13 giugno 1923, dopo dolorosamalattia sopportata con cristiana ras-segnazione .

L'animo si rallegra a questi soavi ri-cordi, che tante memorie risvegliano .

Facciamo voti che su cotesti uominiintegerrimi e fortemente operosi le be-nedizioni di Maria Ausiliatrice scendanosempre copiose e siano di prosperità alleloro famiglie .

Cuori di mammee sorrisi di bimbi.

Le lettere di tante mamme e quelleingenue dei bimbi sono interessantissime,commoventi . Ci piace riprodurne alcunenella loro originaria semplicità .

«Ho letto il Bollettino, scrive una buonamamma, ed ho trovato tutte queste Borse Mis-sionarie e mi è venuto in mente di mandareanch'io qualche cosa ; ma essendo una poveramadre di famiglia non posso fare molto . Pa-zienza! faccio tutto quello che posso. Le mandoqueste dieci lire per la Borsa Don Bosco Edu-catore - sono il risparmio dei miei figli .Intanto raccomando me e la mia famiglia allacarità delle sue preghiere e de' suoi allievi » .

Mamme fortunate che, comprese dellavostra missione educatrice, sentite il bi-sogno d'inspirarvi a D . Bosco Educatoreinvocandone il patrocinio, non dubitate :il grande amico della gioventù continueràa compiere dal Cielo la sua missione . Cre-scete i vostri bimbi nel candore dellavita presso a Gesù Sacramentato e sottoil manto materno della Madonna : ne for-merete così ferventi cristiani e degni cit-tadini .

Udite ora una piccola voce che ha qual-cosa di celeste . Su un foglio sono scrittequeste belle parole :

Sei fratellini offrono il frutto dei loro risparmiper la Borsa Missionaria « D. Giovanni Bosco »invocando da Maria SS . Ausiliatrice e dal Ve-nerabile la grazia di diventare buoni figliuolie ferventi cristiani » .

Sono 220 lire che i cari angioletti sa-crificano per la redenzione di tanti po-veri bimbi pagani . Come devono esserecare a Dio queste azioni, che riempionoal tempo stesso di santo orgoglio e disoavi speranze il cuore dei fortunati ge-nitori! Vorremmo avere i ritratti dei buonibimbi e farli conoscere a tutti gli amicidell'opera di D . Bosco: almeno invitiamotutti a pregare perchè cotesti figliuoli for-mino sempre la gioia dei loro genitori .

Anche dal lontano Brasile i cari fan-ciulli rispondono all'invito per la Crociata .Da Rio Grande do Sul giungeva al Sig .D . Rinaldi questa ingenua letterina :

Reverendo Padre .Ho letto nel Bollettino la Sua lettera sulla

Crociata Missionaria . Vorrei fare molto, masono piccolo; però farò quello che potrò, cosìMaria Ausiliatrice continuerà a benedire e pro-teggere la mia famiglia .

I miei genitori mi danno sovente, quando100 reis, quando 2oo per le piccole ghiottoneriee io volentieri mi privo e metto i soldi in unsalvadanaio destinato alle missioni . - La miasorellina è più piccola di me, ma mi aiuta e

«giuntiamo » quanto più possiamo . - Ne hofatto propaganda e continuerò a farne tra i mieiamici grandi e piccoli e spero d'inviarle unabella sommetta .

Preghi per me e accetti i miei rispettosisaluti .

Suo Luigino Zunino .di anni otto .

Bravo Luigino! Noi pregheremo il Si-gnore perchè conservi e accresca il tuoardore per le Missioni .Non più una mamma o un bimbo, ma

un babbo così scrive al Sig . D . Rinaldi :« I miei tre bambini Aurelia di 5 anni, Tino

di 2, Maria di sei mesi inviano lire cinquantaper concorrere a una Borsa Missionaria e, amezzo dei genitori, coltivano la lieta speranzadi servire in persona la nobile causa . Preghi aquesto fine .

Giuseppe Testuzza .

Benedette le famiglie che coltivanoquesti altissimi sensi cristiani! Concedail Signore a molti e molti genitori l'invi-diabile sorte di annoverare tra i figli qual-che sacerdote, qualche suora, qualchemissionario ; questa schiatta di eletti no-bilita la famiglia e attira su di essa le be-nedizioni di Dio .Aggiungiamo un'altra lettera commo-

vente, scritta dal Dott . D . Guido Bosio :Reverendissimo Sig. D. Rinaldi,

Inviato per salute dal Piano della Mussa comeCappellano di una Colonia Alpina di 25 bam-bine che il Cav. Sigismondi e la sua signoracon squisita carità cristiana hanno raccoltodalle Conferenze di S . Vincenzo de' Paoli, hovoluto che anche nella nostra minuscola Cap-pella di montagna risuonasse l'eco dell'appelloda Lei fatto per le « Borse Missionarie » .

Trovai una corrispondenza veramente com-movente. Le offerte giunsero a L . 115o .

Non posso tacere un piccolo episodio signi-ficativo e commovente. Le Bambine della Co-lonia Alpina Sigismondi la mattina del 15 agostoavevano fatto la Comunione per le MissioniSalesiane dolenti di non poter unire anche illoro obolo . Nella giornata una buona signoraregalò loro L . 1oo . Una parte del denaro, colconsenso unanime delle bambine, fu detrattaper alcune spesuccie di prima necessità in fa-vore di alcune compagne bisognose e che nonavevano un soldo ; l'altra parte fu divisa fra lele 25 bambine. Era l'unica ricchezza di cui po-tevano disporre : ed esse non esitarono sullascelta del modo di spendere il loro piccolotesoro ; corsero da me a fare la loro offerta perle Missioni . Esitai dapprima ad accettare l'obolodi queste poverette bisognose di tutto : le con-sigliai ad usare il loro peculio per comprare i

francobolli per scrivere alla famiglia : ma esseresistettero nel loro generoso divisamento edio commosso dovetti raccogliere dalle loro ma-nine i piccoli gruzzoli, pensando che il Signore,che ispirava quei teneri cuori ad atti sì nobili,avrebbe saputo compensare Lui quelle poverebambine del sacrificio che esse così generosa-mente facevano. Ho raccolto L . 55,55 : piccolacosa ma altamente significativa .

D. Guido Bosio .

Come sono olezzanti le rose della ca-rità, intrecciate ai gigli dell'innocenza!Quante altre belle testimonianze po-

tremmo riferire, sgorgate da cuori umilie generosi che, rispondendo all'invito delSig. D . Rinaldi, rivelano il loro grandeamore alle Missioni e le loro buone dispo-sizioni per cooperare alla salvezza delleanime .

L'omaggio alla Santa .Quando il Bollettino giungerà ai nostri

lettori la festa della Santa sarà già tra-scorsa... Per la prima volta essa è statapubblicamente invocata come Patronadelle Missioni : ed essa che nel suo zelo ab-bracciava il mondo intero, avrà certo im-plorato da Dio una speciale benedizioneper le anime che ardono del suo desiderioe si uniscono a Lei nell'aiutare le Missioni .

Sia nostro impegno, o Benemeriti Coo-peratori, accontentare in questo mese ilsuo cuore assetato di anime col promuo-vere le opere missionarie : essa, fedelealla promessa fatta, accontenterà noi col-l'esaudire le nostre suppliche e col bene-dire le nostre famiglie. Sia sulle nostrelabbra la sua preghiera: « Attiratemi, oGesù, e noi correremo con Voi alla sal-vezza delle anime!» e ci sentiremo spintia far qualche cosa per promuovere il benedelle missioni .Chi non proverà piacere ad offrire a

questa Patrona delle Missioni un omaggiodi speciale divozione per ricevere in cam-bio le grazie della sua potente protezione?Noi da parte nostra pregheremo e fa-

remo pregare anche i nostri giovani, perchèla Santa faccia scendere la pioggia di rosepromessa sulle Missioni, sulla Crociata,sui Cooperatori e Benefattori nostri, sullefamiglie loro e sul loro interessi . E chie-deremo ancora a S . Teresa del B . G. che,oltre alla pace e prosperità sulla terra,ottenga per tutti gli eterni gaudi del cielo,

La Benedizione della Criptadel "Martyrium" di S. Stefano in Beitgemal

Quei nostri confratelli, il 3 agosto u . s . (giornoin cui la Chiesa commemora l'Invenzione dellatomba e delle relique di S . Stefano, Protomar-

tire, per opera del prete di Cafargamala, Lu-ciano, nel 415) ebbero la consolazione di vedercondotta a termine e dedicata al culto la criptadel santuario che doveasi erigere su quella stessatomba, la quale, come sanno i nostri lettori,pochi anni fa tornò nuovamente alla luce in-sieme colle rovine d'un antico « Martyrium » .

Il Rev.mo P. Mauro, Abate dei Benedettinidel Sion in Gerusalemme, per delegazione diS. Ecc. Mons. Luigi Barlassina, Patriarca di Ge-rusalemme, benedisse solennemente il sacro edi-ficio e vi celebrò per primo il S . Sacrifizio allapresenza di tutta la nostra Scuola Agricola e dinumerosi amici e benefattori, convenuti in Beit-gemal per la fausta occasione .

Tra questi ricordiamo con gratitudine e pia-cere, il Rev .mo P . Eutimio Castellani, rappre-sentante della Custodia francescana di Terra

Santa ; il M . Rev . P . Mallon, superiore dei PP .Gesuiti di Gerusalemme, il M . Rev. P . Ibeidated altri archeologi e scrittori di cose palestinesi,che, come furono loro larghi d'incoraggiamenticon la parola e con gli scritti ad intraprenderela costruzione del santuario, così si compiacqueroassai di veder farsi realtà il progettato tempio alProtomartire e tornare in tal modo all'anticavenerazione quella tomba, che giacque dimenti-cata e nascosta agli occhi di tutti per lunghi se-coli .

Ciò che però s'è compiuto finora è poca cosain confronto di quel tanto che resta da farsi ; manel suo piccolo risultò artisticamente bello e,quel che è più, utile, anzi necessario, perchè la

crip†a testè eretta, racchiudendo in sè la s . tom-ba, mentre dà facile e conveniente adito alla suavenerazione, la salva per sempre da ulteriori ro-vine .

Di tutta l'opera architettonica, di stile bizan-tino, com'era l'antica chiesetta o « Martirium »,va data lode e merito al Rev . P . Maurizio Gisler,Benedettino dell'Abbazia del Sion, che ne stesei piani e ne curò l'esecuzione con ogni affetto edisinteresse .

Resta ora a por mano al restante lungo lavoro

esposti all'ammirazione ed allo studio dei visi-tatori in una delle sale dell'Istituto .

Nel dare queste importanti notizie ai lettoridel Bollettino, non possiamo astenerci dal rac-comandare alla loro generosità ed alla loro divo-zione verso S . Stefano, la prosecuzione dei la-vori del santuario, doveroso tributo d'onorealla tomba del Santo, la quale piacque a Dio difar scoprire ed affidare ai Salesiani di Palestina .

Ed è anche da ricordarsi qui che l'erigendosantuario è la sede centrale della Pia Opera del

ed anzitutto al cosidetto « Martyrium », che aldisopra della cripta dovrà sorgere nelle misuree nello stile di quello antico, che eretto da Gio-vanni Patriarca di Gerusalemme, dopo la sco

-

perta del 415, fu abbattuto con tanti altri san-tuari della Palestina, a quanto sembra, dalle ordebarbariche dei Persiani nel 613 .

Di esso non rimasero che pochi ruderi ed i restidi un insigne e ricchissimo mosaico pavimen-†ale, che stanno ad attestare anche ora in qualedivozione e pregio era tenuta la tomba del glo-rioso Protomartire .Quei mosaici, che soffrirono purtroppo del-

l'azione deleteria del tempo, oggi accuratamentestaccati dal suolo e solidamente inquadrati, sono

Perdono Cristiano, che S . S . Pio XI fin dal 1913benedisse di gran cuore ed arricchì di prezioseindulgenze .Questa Pia Opera di cui il Bollettino s'oc-

cupò a suo tempo, conta già la cifra di oltre 6oooassociati, ma si vorrebbe che fosse sviluppataimmensamente di più, tanto ci pare opportunain questi tempi per le condizioni di molti animie tanto cara pensiamo dover essere al S . Proto-martire .

*

Per informazioni ed ascrizioni rivolgersi alladirezione dell'Opera, che risiede nell'IstitutoSalesiano di Beitgemal (Gerusalemme-Palestina) .

In onore di Don Boscoe del suo Sistema Educativo.

A Perugia .Nel grande salone « Penna-Ricci» a Perugia,

il 20 maggio fu solennemente commemoratoDon Bosco, con lo scoprimento di una bellalapide con medaglione in bronzo, presentiS . E . Mons . Rosa, il R . Provveditore agli Studi,il Podestà, il Rappresentante del Prefetto edistinte personalità civili ed ecclesiastiche . Inquella circostanza il comm . Parmeggiani, R . Prov-veditore agli studi, tenne un elevato discorsocommemorativo .

Con parola sobria, chiara e precisa, egli illu-mina la figura del sommo educatore piemontesedicendosi ben lieto di parlarne, sia per l'ufficioche ricopre e sia anche per ragioni personaliche egli spiega ricordando alcuni episodi dellasua prima fanciullezza, quando a Bologna, fre-quentando le scuole salesiane, ne ricevette im-pressioni, donde sorse un vivo sentimento diammirazione non mai in seguito attenuato daglianni . Avverte anzi tutto come Don Bosco fuun educatore, non un pedagogista ; e tutta lavita di lui sta a documentare quanto sia grandel'importanza dell'opera in confronto della teoria .

Qui l'oratore trova un punto di contatto fraDon Bosco e Leone Tolstoi, pur così profon-damente diversi fra loro ; ma mentre questi negail principio educativo, perchè per lui che è infondo un anarcoide, l'educazione sarebbe coer-cizione, Don Bosco invece, anima latina e per-ciò amante della disciplina, porta anche nelcampo spirituale una attività felicemente pra-tica e feconda .

A questo punto si affaccia il problema delmetodo che può essere repressivo e preventivo .Ma se nel campo politico il metodo repressivo,già seguito anche in tempi recenti senza †roppolodevoli risultati, può talvolta essere efficace,nel campo spirituale risulta invece pessimo . L'o-ratore legge a questo proposito una pagina diDon Bosco, donde si rileva come il grande edu-catore assegni all'educazione lo scopo di metteregli allievi nella impossibilità di commetteremancanze ; perchè, ad ogni modo, se pure il si-stema repressivo può evitare il fallo, non haperaltro la virtù di rendere migliori gli alunni .Il difficile sta nell'applicazione pratica del si-stema preventivo, e Don Bosco era profonda-mente convinto di questa grande difficoltà, checonsiste appunto nel preparare il perfetto edu-catore, il quale non dovrebbe mai smarrire ilsereno equilibrio delle proprie facoltà .

Un'altra caratteristica della educazione staper Don Bosco nell'avvivare l'opera educativacon un continuo e soave spirito di amore . Nonbasta che il fanciullo sia amato, ma deve anchesentire di essere amato ; ed ecco perchè quantiescono dalle scuole salesiane, anche quelli chein seguito abbracciano condizioni diverse, sivantano sempre di esservi stati allievi .

Ma la base principale dell'opera educativa èsenza dubbio la conoscenza e la pratica dellareligione ; e anche questo concetto è entrato neinuovi programmi scolastici . Oggi si vuole chel'insegnamento religioso sia posto a base del-l'educazione, perchè questo appunto si ritieneindispensabile al rinnovamento vero ed efficacedell'Italia nostra . Ed ecco appunto la ragione,per cui l'oratore dice di avere vivamente desi-derato, come Provveditore agli Studi, di comme-morare pubblicamente la bella figura del Vene-rabile Don Bosco .

Nel commento ufficiale della riforma Gentileper le Scuole Elementari, il nome del grandeeducatore è citato a proposito del posto cospicuoche viene assegnato al giuoco ed al chiasso deifanciulli . Ed infatti, per educare, occorre anchevalersi della loro tendenza, troppo fin qui tra-scurata, ai vari passatempi, perchè appunto inmezzo ai giuochi è dato all'educatore di studiaree conoscere veramen†e l'anima loro .

Nè con tutto questo, dal programma praticodi Don Bosco va esclusa la istruzione, perchèun giovane così educato è certo anche studioso ;e l'oratore ha potuto constatare personalmentegli ottimi risultati raggiunti nello studio negliIstituti Salesiani della sua circoscrizione cheprimeggiano sugli Istituti Privati e possonoessere di modello anche a qualche ScuolaRegia .

Tale dunque l'opera educativa di Don Bosco,nella quale al sentimento profondamente reli-gioso si associa un fervido amor di Patria, equanti sanno il gran bene che i fedeli seguacidel Sommo Educatore van facendo all'Italia,portando in ogni angolo della terra, insieme conla Croce di Cristo, l'amore per la patria nostra,non possono non essere convinti e fervidi am-miratori di Don Bosco .

Altri discorsi furono detti da Mons . Mignini,per ringraziare le autorità e i benefattori del-l'Istituto Salesiano; e dall'Arcivescovo Mon-signor Rosa come Presidente dell'Opera Penna-Ricci che raccomandò alle autorità cittadine ilbenemerito Istituto,

All'Università Popolarefascista di Foggia

il Prof. Gius. Crucinio ha tenuto una Confe-renza sul Sistema Educativo di D . Bosco .

Prima che l'esimio conferenziere svolgesse ilsuo tema, il Can.co Vincenzo Vaglienti decu-rione dei Cooperatori Salesiani offrì all'Uni-versità Popolare un bel ritratto di Don Boscodicendo come il grande educatore fosse bendegno di figurare in un luogo dove si spezza alpopolo il pane della verità . Il preside Dott . Mi-chele Papa ringraziò del magnifico dono conparole altamente lusinghiere : quindi ha pre-sentato l'oratore .

Il prof. Crucinio, dopo un rapido cenno sul-l'opera apostolica dell'umile educatore piemon-tese, attorno a cui si sono stretti i giovani cheegli sapeva attrarre con la sua grande bontà,è entrato subito nel merito del tema illustrandoil sistema educativo del grande educatore DonBosco, basato tutto sul metodo preventivo,l'unico che può dare quei frutti meravigliosiche si perseguono nella pratica educatrice dellascuola . Con facile parola ha dimostrato la grandedifficoltà che si incontra nell'applicazione di talemetodo, che richiede compiuto spirito di sa-crifizio e di abnegazione . Si intrattenne ad il-lustrare i grandi risultati ottenuti a mezzo ditale metodo dall'immortale D. Bosco, il qualevide fiorire di giovani le sue belle istituzioni,risultati che illustrarono la bontà del metodocol quale D . Bosco si ricollega attraverso i se-coli ad un altro immortale educatore - Vitto-rino da Feltre. Bene ha fatto il Ministro dellaPubblica Istruzione ad additare agli insegnantiitaliani la luminosa figura di D . Bosco, la qualenon grandeggia come educatore soltanto, macome conquistatore .

L'oratore, che ha saputo avvincere l'uditoriocon la sua elegante parola, fu assai applaudito .

TESORO SPIRITUALE

PER LA GIORNATA MISSIONARIA .

Ricordiamo e raccomandiamo vivamente ai nostri benemeriti Cooperatorie alle nostre benemerite Cooperatrici la GIORNATA MISSIONARIA del21 ottobre, indetta da S . S . Pio XI, per lo sviluppo dell'Opera Pontificiadella "Propagazione della Fede" .

Siamo sicuri che tutti vi parteciperanno con slancio cristiano, assecon

-

dando il vivo desiderio del Sommo Pontefice di1) vedere tutti inscritti all'Opera

2) e pregare per le vocazioni missionarie3) e cooperare con generose elemosine alla Propagazione della Fede .

L'indulgenza plenaria :

Ogni mese :1) in un giorno scelto ad arbitrio di ciascuno;

2) nel giorno in cui faranno l'esercizio dellaBuona Morte;

3) nel giorno in cui si radunino in conferenza .

Dal 1° Ottobre al 3o Novembrenei seguenti giorni :

7 ottobre La Madonna del Rosario .11 ottobre Maternità di Maria SS .

1 6 ottobre Purità di Maria SS .21 novembre Presentazione al tempio di M. SS .22 novembre Santa Cecilia .

Ricordare anche

che ogni giorno, con la sola condizione d'esserein grazia di Dio, i Cooperatori Salesiani, chedurante il loro lavoro o in mezzo alle loro occu-pazioni uniranno il loro cuore a Dio per mezzod'una breve e pia invocazione, possono acqui-stare :1 . Per una invocazione qualunque a loro scelta,un'indulgenza plenaria .2 . Per tutte le altre, 400 giorni d'indulgenza,ogni volta .

* *NB . - I Cooperatori, impediti per malattia

di portarsi alla chiesa, possono acquistare leindulgenze sopra dette, recitando in casa cinquePater, Ave e Gloria .

Don Raffaele Crippa

Si è spento serenamente a 74 anni, nel laz-zaretto di Caño de Loro . Da 36 anni missio-nario, D . Crippa svolse la sua opera quasiininterrottamente fra gli esseri più dolorantiche esistano al mondo, i lebbrosi .

Egli fu il primo sacerdote salesiano chenel 1892, appena arrivato in America, volòin aiuto del generoso D . Unia che da pochimesi si era volontariamente dedicato al-l'assistenza dei lebbrosi di Agua de Dios ;e, partendo da Bogotà per quel luogo didolore, si era mostrato così sereno e allegrocome se andasse a una festa . E diede a DonUnia un aiuto davvero prezioso ed efficace,se questi potè scrivere in capo a pochi anniche un cambiamento radicale si era prodottoin quell' « inferno di viventi », che alla di-sperazione abituale era seguita la piùconfortante rassegnazione .

L'opera di D. Crippa, insieme allo zelodi D. Unia, aveva compiuto il prodigiodi richiamare a religiosità quegli infelicigalvanizzati dall'indifferenza . Trasformatol'ambiente, D . Crippa trovò, succedendo aD . Unia nel 1895, un terreno pronto ad

accogliere con fervore le opere importantis-sime che la sua mente vagheggiava per darealla vita dei lebbrosi un ritmo più confor-tevole. Le scuole pei bimbi, l'oratorio festivocol teatro e la banda, l'asilo, la fondazionedelle Figlie dei SS . Cuori di Gesù e Maria- religiose lebbrose che avrebbero avutocura dell'asilo e degli ammalati a domicilio- sorsero sotto la sua saggia direzione oebbero il suo appoggio . Provvide i tre ospe-dali di Agua de Dios di altrettante cappelle,ampliò la chiesa parrocchiale con una grandenavata destinata agli uomini e con cappellelaterali ; l'abbellì di una discreta cupola sulpresbitero, e del pavimento . Egli ne fu adun tempo l'architetto e l'impresario, e tra-sformandosi in operaio, costruì in legno dicedro l'altar maggiore, gli altari secondari,il pulpito e i confessionali .Dopo 17 anni di permanenza in Agua

de Dios, nel 1909 Don Crippa passò al laz-zaretto di Contratacion e spiegò il suo zelocome cappellano anche nel villaggio di Gua-dalupe dov'è un fiorente asilo delle Figliedi M . A . frequentato da oltre un centinaiodi bimbi sani di famiglie lebbrose .Nel 1917, riapertosi per le insistenze

del Comitato di Cartagena il lazzaretto diCaño de Loro, D . Crippa ne assunse ladirezione coadiuvato da altri confratelli edalle Figlie di M . A . Colà egli continuò,malgrado l'età, a prodigarsi con zelo pelbene di quei lebbrosi, più bisognosi degli altriper essere discendenti degli antichi schiavinegri, privi del necessario e più degli altridominati dall'ignoranza in materia religiosa .

Primo suo pensiero fu di provvedere allazzaretto una chiesa, e dare ai lebbrosiil conforto della religione ; mentre ne pre-parava il disegno, trasformò in cappellatre delle camere che servivano per sua abi-tazione. Nel settembre 1917 venivano be-nedette le fondamenta del nuovo tempio dicui furono padrini il Governatore del di-partimento e il R . Console d'Italia, e la co-struzione proseguì lentamente fino al 1923,poi si arrestò del tutto per la mancanza dimezzi; ma l'industriosa attività del missio-nario seppe trovar modo di riprendere l'o-pera e completarla . Il sogno suo più bellolo volle realizzare con sollecitudine perchèsentiva approssimarsi la fine della vita . Iltempio materiale era stato anche a Cañode Loro preceduto dal tempio spirituale : ebella soddisfazione fu per lui aver potuto

accrescere sempre il numero delle primecomunioni, fino a oltrepassare il centinaio inquesti ultimi anni e vedere nella schieranon solo i bimbi, ma gli adulti che la suapaziente carità aveva saputo conquistare .

Il R . Governo Italiano, or sono due anni,volle rendere omaggio alla sua sublime ab-negazione, e gli conferì un'onorificenza .Ora al buon missionario è toccato il premiodi Dio, premio degno del sacrifizio da luicompiuto per 36 anni continui con lo slanciopiù sublime e con la gaiezza del suo tem-peramento lombardo .

Nell'albo degli eroici missionari che spe-sero la vita per lenire le sofferenze dei po-veri lebbrosi il nome di Raffele Crippa ri-corderà un uomo di grande virtù, un degnofiglio di Don Bosco .

I nostri Cooperatori, elevando una preceper il buon Salesiano estinto, chiedano alSignore che tante altre anime generose neseguano il fulgido esempio .

R . I . P .

Il "Bollettino Salesiano"

agli Italiani all'Estero .

Una delle più dolci consolazioni che provanogli emigrati all'Estero, è quella di ricevere dailoro paesi d'origine i periodici che recano notiziedella cara Patria lontana e delle opere che in essasi svolgono .

Quanti Italiani all'Estero attendono con ansiae leggono avidamente il nostro « Bollettino »! Ea quando a quando essi ci esprimono la loro pienasoddisfazione di rivivere ancora qualche istantecol pensiero nei dolce paese natio, nelle chiese enelle case salesiane che solevano frequentare spe-cialmente in certe feste solenni, e plaudono allenotizie delle missioni salesiane delle quali già siinteressavano quando erano in Italia .

Gli emigrati poi che furono allievi dei Collegied Oratori Salesiani trovano nel Bollettino unvincolo di unione colle Istituzioni che essi amanopei cari ricordi della loro giovinezza, e risentononella lettura del periodico l'eco di quei principiiche hanno appreso .

Preghiamo pertanto vivamente i lettori di fa-vorirci l'indirizzo dei parenti, amici o conoscentistabiliti all'Estero, con l'indicazione che vengaspedito il Bollettino : noi ci daremo premura diaccontentarli . Sarà questa una fiorita carità perle nostre Opere e Missioni .

Visitare i Carcerati .Uno zelante missionario salesiano, D . Fran-

cesco Mainini, da molti anni è cappellano della«Penitenziaria» di S . Paolo .Di lui e dei suoi amici carcerati ci dava no-

tizie D. Trione, scrivendoci da S . Paolo : « Ilgiorno dell'Epifania, D . Mainini mi invitò afare una breve predica agli 8oo carcerati, suoiamici . Dopo aver parlato loro della festa delgiorno, dissi del B. Cafasso, grande apostolo eprotettore dei carcerati, e come egli affezionassea tale apostolato il Ven . D. Bosco . Poi feci loroosservare come i Salesiani di D . Bosco siano ingenerale benemeriti delle prigioni di tutto ilmondo, in quanto che, dedicandosi a educarecristianamente la gioventù, procurano che nonvada a finire in prigione . Aggiunsi altre oppor-tune esortazioni e li lasciai abbastanza lieti esodisfatti » .

Con piacere segnaliamo l'opera di miseri-cordia che il nostro confratello compie da tantianni verso quei disgraziati . La « Penitenziaria »di S . Paolo, per la modernità della sua costru-zione e per il sapiente ordinamento interno, hafama di essere la migliore dell'America Latinae gareggia con le migliori degli Sta†i Uniti .

Il bravo D. Maininiche visitò molte altreistituzioni del genereall'estero e che si tieneal corrente dello svilup-po carcerario dei paesipiù progrediti, è di que-sto parere. Egli poi la-vora con molta compe-tenza in quell'ambiente,e da zelante apostoloottiene felicissimi ri-sultati .

Non c'è dubbio e datutti si ammette, quantovalga la religione a mi-gliorare i detenuti, perrestituirli meno perico-losi e in molti casi inte-ramente bene rieducatialla società . E il nostrocappellano di S . Paolo èin relazione amichevolecon tutti i detenuti, necoltiva l'istruzione reli-

giosa, la frequenza ai SS . Sacramenti, provvedeallo splendore delle sacre funzioni ed ha orga-nizzato una poderosa scuola di canto, di cui èmaestro, e una buona orchestrina per le mag-giori solennità religiose e pel teatro .

Il giorno di Natale alla messa solenne eranostati ammessi molti invitati e l'orchestrina di-venne allora orchestra per l'intervento di di-stinti artisti esterni . Dopo Messa tutti gli invi-tati visitarono con ammirazione il bellissimopresepio, preparato dagli amici di D . Mainini .

Circa 5oo dei detenuti sono iscritti alla PiaUnione dei Nove Uffici del S . Cuore di Gesù,ne osservano il regolamento e ne portano ildistintivo . Una volta al mese, alternandosi do-menica per domenica, tutti gli Associati si acco-stano alla confessione e comunione, facendo inquesto opera di apostolato coll'attrarre altricompagni : non è quindi da stupire se le comu-nioni nella « Penitenziaria » assommano a oltredodici mila all'anno .

Frequenti sono poi i casi di meraviglioseconversioni, ed è accaduto che alcuni detenutihanno benedetto il Signore per essere stati ivirinchiusi, avendo così potuto imparare a di-

ventare galantuomini ebuoni cristiani .

Un giornale di S . Pao-lo scriveva mesi fa : « Ilcodice, la pandetta, ilcarcere non fanno que-sti miracoli, ma la re-ligione di Cristo e ilNatale del P . Mainini lifanno . Sono vent'anniche questo Salesiano vicompie la sua ardua edelicata missione : e lacompie come un degnofiglio di D . Bosco . . . conzelo, con prudenza, masopratutto con cuore . Icarcerati lo amano, lovenerano; quando lo ve-dono, gli occhi s'apronoa un sorriso di letizia .E la loro « mamma » ;e lui li chiama, uno peruno, figli, i « suoi carifigliuoli » .

Anime riconoscenti al Ven . Don Bosco .Da una lunga relazione riassumiamo la

sostanza di una grazia ottenuta per l'inter-cessione del Ven . D . Bosco, omettendo tuttele circostanze accessorie :

Mi trovavo confinato in un'isola senzaalcuna speranza .

Per poco non fui vittima di un pove-retto, che improvvisamente impazzito, micolpiva per ben tre volte con una forchettairrugginita nell'occhio sinistro . Fui por-tato all'Ospedale di Palermo, e data lagravità del caso, fui visitato dai miglioriprofessori, tra i quali il Prof . Spataro . Eglitre volte mi fece condurre nella sala d'o-perazione per procedere all'estrazione del-l'occhio e disse che solo un miracolo po-teva ridarmi la vista . Un istinto misteriosomi spinse ad arrischiare tutto piuttostoche consentire all'estrazione dell'occhio,pur essendo tanto avanzata la cancrenada intaccare anche il destro .

Grazie al generoso Direttore dell'Ospe-dale ottenni di essere visitato in un'altraclinica dell'On. Deputato Cucco; ma an-che il suo responso, dopo una visita accu-rata di oltre un'ora, fu che la scienza nonmi poteva più ridare la vista ormaiperduta .Quando infine dopo 10 mesi mi si

fece il processo, i giudici rimasero alta-mente sorpresi nel leggere le perizie deidue distinti oculisti, in contrasto con larealtà del mio occhio bello e sereno senzaneppure le traccie dei colpi ricevuti . Vol-lero conoscere com'era andata la cosa . Ela cosa andò così ; che nei 6 mesi della miadisperazione di esser cieco, io non ho ces-sato un giorno di volgere al Ven. D. Bo-sco le mie suppliche e le mie preghiere,finchè un mattino mi svegliai con la vistariacquistata e con l'occhio libero da ognisegno di malattia . Ufficiali del R . Eser-cito, ammalati e miei vicini di letto, fu-rono ad un tempo i testimoni della miafede e della mia prodigiosa guarigione .Graziato dal Duce Benito Mussolini,

ora mi trovo all'Ospedale di S . Vito (To-rino) per curare una frattura complicatadel piede sinistro . Sento il bisogno di glo-rificare la bontà di D . Bosco nell'esaudirmi,

e mi pare così facendo di dar consolazioneall'anima santa di Mons . Luigi Lasagnadi cui sono parente .

LUIGI LASAGNAScultore in legno .

Un mio fratello, deficiente fin dalla na-scita, soffriva da molti anni attacchi epi-lettici, i quali con l'abuso del mangiaree del bere divenivano sempre più gravie frequenti. Inabile a qualunque lavoroil giovane non pensava che a soddisfarela gola e ogni giorno, con il pretesto diandare in chiesa, girava d i bettola in bet-tola, ritornando poi a casa in uno statodeplorevole . Ciò era causa in famiglia dicontinue apprensioni ; ma guai a contra-stare al poveretto l'uscita . Allora eranogrida e smanie da forsennato .

Soffrivo per questo stato di cose e per-chè non riuscivo a trovare un rimedioefficace . Leggendo le grazie ottenute perl'intercessione del Ven . D . Bosco, pensaidi mettere mio fratello sotto la protezionedi lui ; gli feci mettere al collo una reliquiadel Venerabile e cominciai la novena . Sulprincipio parve che D . Bosco non volesseesaudirmi . perchè il fratello continuandonelle sue abitudini un giorno ebbe unatremenda caduta da dover essere medi-cato; ma proprio da quel giorno non pensòpiù di uscire da solo, ed ora se ne restatranquillo in casa .

In seguito a questa grazia ho fatto aD . Bosco la promessa di un'offerta a bene-fizio delle Missioni Salesiane, perchè lacompleti ottenendomi che il fratello vadaesente dai suoi attacchi . E pare che DonBosco voglia esaudirmi anche in questo,perchè al presente gli attacchi si son fattiassai rari .

Le anime buone ringrazino con me DonBosco e con me lo supplichino perchèprotegga sempre il mio caro fratello .

Una Cooperatrice .

Un mio nipote si trovava in gravissimedifficoltà, che gli ostacolavano ogni via adun assetto definitivo e corrispondente aisacrifizi fino allora sostenuti dalla famiglia .

Disperando dei mezzi umani io lo rac-comandai a Don Bosco, del quale è Ex-Allievo, e a questo fine mi recai a pregaresulla Tomba di Valsalice promettendo, agrazia ricevuta, un'offerta per le OpereSalesiane .

Con gioia di tutta la famiglia i gravissimiostacoli sono caduti in modo straordinario .Mantengo la promessa inviando l'of-

ferta alla « Borsa D . Nassò », che si sta

raccogliendo a Valsalice tra gli Ex-AllieviUniversitari Salesiani, impegnando il Ven .Don Bosco per una grazia spirituale, chedev'essere il compimento della prima .

Torino 29 luglio 1928 .N . N.

Prof. Maria Fabris offre L . 5oo a benefiziodelle Missioni per ringraziamento a Don Boscoche le ha ottenuta la guarigione della mamma .

Gerardi Vito trovandosi in una cattiva situa-zione si raccomandò a Don Bosco per ottenerel'aiuto desiderato, e il giorno dopo ebbe quantodesiderava .

Turri Matilde Ved . Fabris offre L . 300 in se-gno di riconoscenza per l'ottenuta guarigioneinvocando la perenne assis†enza di Don Bosco .

N. N . (Pomaro Monf.) colla promessa di unaofferta ottenne subito da D . Bosco la grazia diesser libera da una grave indisposizione .

Maria Garzia (Reggio Emil .) manifesta la suariconoscenza al Venerabile per due grazie in-signi ottenute .

V. O . S. (Torino) ricorse al Ven . D. Bosconel pericolo di un'operazione ad una sua so-rella ed il pericolo si dileguò immantinente congrande sollievo della famiglia .

M. Teresa Carpineto Maritano invia ricono-scente offerta per aver ottenuto una grazia im-portantissima dal Ven . D . Bosco, mentre altrene implora fiduciosa .

Sr. Ines Bozzo (Livorno) dichiarata affettada appendicite cronica si raccomandò a DonBosco per ottenere che il male si risolvesse senzaintervento chirurgico . Dopo pochi giorni difervorose preghiere il pericolo scomparve e conuna breve convalescenza si trovò risanata .

DALLE NOSTRE MISSIONI

Prime notizie dalle nuove missioni .I .

Da Krishnagar (India) .

Rev .mo Sig. D. Rinaldi,Per la prima volta ho il piacere di in-

viarle nostre notizie da questa nuova mis-sione, in cui ci ha chiamati il Signore .

Prima di noi lavorarono in questa re-gione per molti anni i Padri delle MissioniEstere di Milano, che ora si concen-trano nella diocesi di Dinajpur in cercadi altre anime da redimere : essi hanno quiriportato molti frutti col loro zelo e colloro sacrifizio . Il loro esempio sarà semprea noi di incitamento per conservare concura la preziosa eredità di anime confida-taci e per faticare anche noi instancabil-mente ad ampliare le conquiste .

Per ora siamo solo in tre sacerdoti : DonPiesiur, D . Pisano e il sottoscritto, e alpresente siamo impegnati nello studio dellalingua . Ma già vediamo la necessità di altropersonale per poter svolgere le opere piùimportanti, e creda, amato Padre, se avessealtri 25 sacerdoti missionari da inviarci,troverebbero qui pronto un lavoro intenso .

Per la parte materiale aggiungo che lamissione di Krishnagar è molto povera, percui vorrei chiederle una calda preghieraai nostri Cooperatori e Benefattori affinchèci venissero in aiuto . Ella intanto racco-mandi a Maria Ausiliatrice noi tutti eci ottenga una speciale benedizione al no-stro incipiente lavoro .

D . EMANUELE BARS .

II .Da Porto Velho (Brasile) .

Scrive il Missionario D . Nicoletti al Sig .D . Rinaldi :

« Appena giunto, ebbi una lieve indi-sposizione dalla quale subito mi rimisi

meravigliando la gente quasi fossi refrat-tario alla febbre . Ma ai pruni d'ottobrela febbre venne purtroppo e se ne andòsoltanto a forza di iniezioni : speriamo nonabbia più a ritornare . . .

Il nostro lavoro per ora si svolge neicentri abitati : quando ci saremo affermatiin questi si potrà aprire una o più mis-sioni per gli indi vicinissimi che fannoparte della Prelazia . Presentemente siamosolo tre sacerdoti e tutti e tre colpiti piùo meno dal « paludismo », cioè in conti-nuo pericolo di essere immobilizzati dallafebbre : un po' di pioggia che ci sorprenda,un'imprudenza nel mangiare di certafrutta e nel bere certe acque, può esseresufficiente per farci ricadere .

La popolazione corrisponde molto alnostro lavoro e ci è assai affezionata : essaè poverissima . Quanto bene si potrebbefare se fossimo in più e disponessimo dimezzi! Fidando nella Provvidenza ab-biamo iniziato i lavori della chiesa di PortoVelho, di quella di Jacy Paranà e di S . An-tonio : ma ne occorrerebbe un'altra a Gua-jarà Mirim. Dalla popolazione, special-mente ora che il prezzo della borracha(gomma) è bassissimo, non possiamo spe-rar nulla ; bisognerà perciò che ci pensinoi nostri Superiori e i nostri ottimi Coope-ratori . Poi queste chiesine che andiamocostruendo, dovranno essere corredate diparamenti e di oggetti di culto : e tuttociò non possiamo attenderlo da altri chedai zelantissimi Comitati delle ottime no-stre Cooperatrici . Inoltre è urgente co-struire un ospedale per i poveri : comefanno pena vederli ammalati, coperti dipiaghe, e sopratutto abbandonati!

Le comunico pure altra notizia che lerecherà sorpresa : finora siamo senza casa ;abitiamo una baracca, che serve anche dacappella, nella quale di giorno sentiamotanto caldo come se ci trovassimo in un

forno, e di notte, per l'abbassamento re-pentino della temperatura favorito daltetto di zinco, pungente il freddo . Contutto ciò tiriamo avanti : viaggiamo su egiù per il Madeira infestato di enormicoccodrilli e di voracissimi pesci, inse-gnando a quante più anime si può la viadel cielo . Questa poi è l'opera sopra tutteurgente perchè i protestanti e Pentecoste »sono qui molto attivi ; predicano nellestrade e nei pubblici ritrovi, attaccandosempre la Chiesa. Per buona sorte nonhanno credito : in 2o anni, dacchè per-corrono questa zona priva di sacerdoti,non hanno fatto che conquiste insigni-ficanti; oggi poi ne fanno meno ancoraper la nostra presenza e se fossimo inmaggior numero, sarebbe anche più neu-tralizzata l'opera loro .

Se non posso colorire come vorrei ditinta rosea questo ambiente amazzonico,voglia lei, amatissimo Padre, ottenerci dalSignore tutto il necessario spirito di sa-crificio e inviarci qualche rinforzo di per-sonale. Per conto mio sono deciso di spen-dere tutte le mie forze in questo campoche il Signore mi ha affidato e ringrazieròogni giorno la Provvidenza se mi conser-verà in salute per lavorare a bene di que-ste anime abbandonate .

D . Giov . NICOLETTI .

Notizie storiche sul Giappone .(Relazione di Don Vincenzo Cimatti) .

I .Ho pensato che non riusciranno spiacevoli

ai lettori del Bollettino, nostri amati benefattori,alcune notizie storiche sul Giappone e sullanostra Missione in relazione agli argomenti piùvitali della più grande nazione dell'estremoOriente .

Non cito dati geografici o demografici : qual-

siasi modes†o libro di geografia delle Scuoleitaliane li ha in abbondanza . Può interessareforse questa prima domanda : - Come si èvenuto formando l'impero giapponese ?

Un po' di mitologia .Il popolo giapponese basandosi sulle antiche

sue tradizioni e sui codici sacri della sua anticaletteratura, dichiara di essere il popolo uscitoimmediatamente dalle mani della dea « AMA-

TERASU ». Prima della creazione delle cose ildio « AME NO MINARA NUSHI » era immobile nelcentro cosmico . Alla 16a generazione ordinòad IZANAGI di dare forma al cielo e alla terracolla materia creata dalle precedenti divinità .Avvenne il suo sposalizio con la dea IZANAMI

e dal loro matrimonio ebbero origine le isole

più importanti del Giappone . Sono pure loroproduzione i 6o dèi delle montagne, delle ri-viere, degli alberi, dell'acqua, del tuono, dellapioggia, ecc . e finalmente il dio del fuoco, lacui nascita però causò la morte della madre .IZANAGI nel suo dolore tagliò la testa al fan-ciullo e discese all'inferno per visitare la suasposa . Al suo ritorno, mentre si purificava ad

un fiumicello, dai suoi vestiti e dalle parti pu-rificate del suo corpo ebbero origine altre 26divinità. Le tre ultime furono AMATERASU òMI KAMI, nata dal suo occhio sinistro, cui donòl'impero del cielo ; TSUKI POMI NO KAMI, natodal suo occhio destro, cui donò l'impero dellanotte ; e TAISE HAYA SUSA NO Ó NO MIKOTO, chenacque dal suo naso e a cui diede l'impero delmare .La dea AMATERASU rivolgendosi al suo figlio

OSHI HO MIMI NO MIKOTO disse: « Figlio mio,il paese lussureggiante della pianura coltivataè il paese che †u devi governare ; va, discendivie governalo bene » . OSHI HO MIMI preferì vi an-dasse suo figlio NINIGI, che accompagnato danumerose divinità discese al picco KusHiFuRudella montagna Takachiho nel Hyuga (Miyazaki) .Le divinità che l'accompagnavano erano tutto

il personale necessario per la celebrazione dellefeste religiose (chè nei tempi antichi ogni attodi qualche importanza del governo era semprepreceduto da un sacrificio). In seguito AMA-TERASU prendendo una celeste gemma, unaspada ed uno specchio ne fece dono al suofigliuolo, dicendo : - Questo specchio consi-deralo come la mia anima, veneralo e rendi aquesto un culto come se fosse a me . - Sono ap-punto questi tre oggetti (lo specchio, la spadae la gemma) considerati come emblemi delladignità imperiale, e la cerimonia d'accessioneal trono consiste sostanzialmente nella presadi possesso di questi divini tesori .

NINIGI sposatosi colla figlia del dio dellamontagna, ebbe tre figli, uno dei quali HowoRi,costretto a fare un viaggio al palazzo del redell'Oceano, ne sposò la figlia . Frutto del loromatrimonio fu UGAYA FUKIAEZU NO MIKOTO .(A Sud del dipartimento di Miyazaki nel pic-colo villaggio di Udo sulla riva del mare si am-mira una caverna di 37 metri di lunghezza,larga 19 ed alta 5, dove sarebbe nato FUKIAEZU) .L'ultimo dei suoi quattro figli è conosciutocol nome di GIMMu TENNO che conquistò ilGiappone e fondò la dinastia attualmente re-gnante .

Alcune conclusioni.

Ed ora alcune conclusioni :1) Nei libri delle scuole elementari supe-riori giapponesi dopo aver narrato il dialogodella dea col figlio, si legge : « La parola divina(detta dalla dea Amaterasu a Ninigi) insegnail fondamento sul quale il nostro paese fu co-strutto; stabilisce la distinzione fra il Sovranoe il suddito ; essa ci garantisce la perpetuità delladignità imperiale, che durerà quanto il cielo ela terra» .

Nei libri delle scuole superiori e nelle operetecniche si racconta il fatto senza commenti :è un postulato a cui ogni buon giapponese devecredere .2) Le idee e gli usi religiosi così trasmessiriassumono le tradizioni religiose dell'anticoGiappone (prima dell'introduzione del Bud-dismo), tutte incluse nella parola SHINTO, viadegli dèi. È questa credenza negli dèi indigeni(KAMI) la religione primitiva, vera creazioneoriginale dello spirito popolare giapponese . Glidèi della natura personificano forze e oggettimateriali (luce, fuoco, vento, montagne, fiumi,mari) ; sopra tutti domina la dea del Sole, AMA-

TERASU . Gli dèi degli uomini soro la deifica-zione di uomini celebri, capostipiti delle grandifamiglie ed eroi delle varie epoche . È certo ilpiù importante GIMMU TENNO, fondatore delladinastia imperiale attualmente regnante .

Tali dèi hanno tutti i sentimenti umani ; visono dei buoni e cattivi, come vi sono uominibuoni e cattivi ; viventi in cielo, in terra o negliabissi . Il culto a questi dèi consiste in preghiere,in purificazioni con acqua fatte in templi mo-destissimi, che custodiscono i tre oggetti sacri :la spada, la celebre gemma, lo specchio .

E un complesso quindi di divinità grossola-namente materializzate ; è un culto semplicis-

simo verso gli dèi della natura ; culto verso glispiriti degli eroi e dei sapienti .

3) Non entro nelle discussioni degli stu-diosi desunte dall'antropologia e dalla lingui-stica per determinare l'origine di questo popolo .Da quanto ho detto, il fatto certo è che antichiGiapponesi (difficile assai determinare le date)cominciarono una regolare invasione di con-quista dall'isola del Kyusku . Il centro inizialedi questo movimento di conquista, come puredi tutto il complesso sistema delle idee religioseprimitive del popolo giapponese, è propriola provincia di Miyazaki, centro attuale dellanostra missione . Di qui a poco a poco, con bat-taglie ininterrotte, GIMMu TENNO spinse a nordla razza aborigena (AINO), e fondò nel centro

dell'isola grande il regno di Vamato . Questaè il punto di partenza della storia giapponese,

Come S. PaoloMentre leggevo qua e là queste belle notizie

che ho poveramente riassunto, mi sembravadi vedere l'apostolo Paolo ad Atene in mezzaall'Areopago quando istruiva quei pagani ri-chiamandoli francamente dalla superstizione edall'ignoranza sul culto delle divinità, al cultodel vero Dio creatore .

Certo che se fosse ora missionario in Giap-pone, potrebbe con la foga ardente del suo dire

rettificare le credenze dei Giapponesi al riguardoe gridare loro come agli Ateniesi : « O animebuone, in Dio viviamo, ci moviamo e siamo,come appunto disse qualcuno dei vostri poeti :Poichè siamo sua generazione sua stirpe . Es-sendo dunque stirpe di Dio, non dobbiamo sti-mare che il Divino sia simile all'oro, all'argentoo alla pietra scolpita dall'arte e dal pensierodell'uomo. E Dio disprezzando i tempi di que-sta ignoranza ora annunzia agli uomini, affinchètutti dovunque facciano penitenza » . Questonoi pure ci sforziamo di predicare a queste careanime, che se comprenderanno la verità dellaloro origine e ad essa conformeranno le loroazioni certo avranno fatto un buon passo nel-l'apprendimento della nostra santa religione .

(Continua) .

Amatissimo Padre,Mentre le scrivo, la nostra casa risuona

di gioconde grida giovanili, con quantagioia dell'anima nostra, Lei può imma-ginare. Si giuoca sfidando il caldo, dopoaver pazientemente lavorato a spianare ilcortile .

Ai giovani si sono aggiunti anche alcunipadri di famiglia : li ho visti parteciparecon rinnovata giovinezza ai divertimenticomuni e ho notato in essi un senso digrande soddisfazione nel contemplare iloro figli trastullarsi in luogo sicuro, sottolo sguardo vigile dell'assistente salesiano .

È un piccolo oratorio incipiente . Ricordodi aver letto con piacere che gli oratorifurono chiamati i « veri sanatorii dellasocietà » : speriamo che lo siano anche perquesta gente siamese . Questa la speranzache ci sprona ad aprirne quanti più pos-siamo .

Prime comunioni .

Un buon numero di giovanetti hannofatto la prima comunione solenne .

Fu uno spettacolo bellissimo . Allineatinel centro della chiesa, i ragazzi tutti ingiubbetta bianca, le ragazze avvolte in velia svariati colori ; tutti tenevano in manouna candela ornata di fiori e avevano die-tro i loro genitori e parenti .

A funzione finita i neo-comunicati siaccostarono nuovamente due per due allabalaustra, si avvicinarono piamente a untavolo sul quale erano tra candele acceseil Crocifisso e il Vangelo, per giurare so-lennemente fedeltà a Cristo Re. Tutti,compresi di riverenza e commozione, sen-tirono la solennità di quell'istante .

Un lebbroso.

Abbiamo anche avuto la fortuna dimandare in Paradiso un lebbroso. Era unpovero cinese, venuto alla nostra residenzacon altri due compagni su una miserabarca per chiederci l'elemosina . Il leb-broso era in condizioni pietosissime e par-lava stentatamente un dialetto che io non

Dalla Missione del Siam .

comprendevo : per buona sorte mi vennein aiuto il sacerdote siamese, P. Nicola,che sapeva un po' di « ok-lo » . Si potépreparare al S . Battesimo, che gli ammi-nistrai sotto il tetto di bambù che rico-priva la barca .

Pochi giorni dopo il suo corpo era de-posto nel camposanto cristiano, colla be-nedizione del ministro di Dio, tra le pre-ghiere dei fratelli di fede .

Il dì delle ceneri .

Va ricordato per un'usanza speciale .Dopo la funzione tutti i cristiani si recanoal cimitero per pregare la pace eterna aidefunti . Quanta gente vi ho vista radu-nata . Questi cristiani, discendenti da Ci-nesi, conservano la solennità tradizionaledel loro paese per i morti; e anche i tiepidiin quella circostanza intervengono perdare il tributo di venerazione alla memo-ria dei loro cari .

La cerimonia ha qui un risalto magni-fico, tanto più che gli siamesi usano bru-ciare i cadaveri dei loro morti nei fornicrematori che sorgono accanto a tutte lepagode .

A Bangkok vi è nel cimitero una tombamolto cara : è di un ex allievo di Torino,Alberto Nazzari, alunno del M . Dogliani .La visitammo in compagnia del Sig . DonRicaldone e udimmo con soddisfazionequanto fosse stimato nella capitale dov'eramaestro di musica e come avesse fattouna santa morte. Sentendo parlare di luiprovavamo l'impressione che si trattassedi uno della nostra famiglia, e ci apparte-nesse ancora benchè ci avesse lasciati .- È dei nostri - mi disse il Sig. Don

Ricaldone -; recitiamo un De profundis!

Uno sguardo alla nostra Missione . ,

Il Sig. D. Ricaldone, di ritorno dal-l'Estremo Oriente, ha consacrato, in nomesuo, la Missione al S . Cuore di Gesù ea Maria Ausiliatrice : speriamo che il Sa-cro Cuore e la Madonna ci aiuteranno aestendere il regno di Dio in questa terra .

Delle cinque provincie che ci sono affi-date, una sola ha già un bel numero dicristiani ; alle altre non è ancora giuntolo zelo dei missionari, ma nutriamo fiduciache vi giungerà un giorno . Il lavoro sipresenta assai arduo, e occorreranno sa-crifizi per aprire nuovi centri, erigerenuove cappelle e scuole : ma siamo dispostia tutto pur di iniziare quest'opera che asuo tempo darà frutti di nuove conquistedi anime all'amore di Dio .

Se avessimo un canotto .

La regione in cui ci troviamo è tuttaintersecata di fiumi e canali, scavati ascopo di irrigazione . Quando si è chiamatipel ministero, è d'uopo affidarsi ad unabarchetta, remare a tutta forza con la pro-spettiva alle volte di arrivare troppo tardi .Se avessimo un canotto automobile, ca-pace di quattro persone, quanto ci sarebbefacile visitare le casette lungo i canali enelle piantagioni di cocco . Chi vorrà faregenerosamente questo dono alla Missionedel Siam?

Sac . GAETANO PASOTTI .

Tra le regioni inesplorate del Matto Grosso.(Relazione di D. Antonio Colbacchini) .

Il missionario che ci ha precedentemente raccon-tate le difficoltà della sua marcia tra fitte boscagliee zone paludose infestate da coccodrilli, ha dovutopurtroppo lottare ancora per vari giorni contro osta-coli gravissimi . Stralciamo dalla sua relazione :

Appena giorno ricominciarono i nostri tenta-tivi per attraversare la foresta, che si poteva direemergesse da una immensa palude. A mezzo-giorno incontrammo una mandra di porci sel-vatici che dovemmo fugare a fucilate: uno diloro cadde a pochi passi da noi, e ci servì pelpranzo e per la cena .

Verso sera, stanchi, sfiniti, disanimati, ci spin-gemmo verso un punto dove la foresta ci appa -riva meno spessa nella speranza di trovarvi unaradura . Tra rami e foglie, distinguemmo peròuna larga distesa di acque . Dopo pochi passiio ed il mio compagno Luigi ci siamo guardatiin faccia quasi per dirci: Ed ora? . . . Ma in quelmomento un cupo urlo, un muggito spaventosodi furioso toro echeggiò per quella forestapareva che la terra tremasse sotto i nostri piedi .Instintivamente abbiamo dato un balzo indietro .- Che è? esclamai . - Andiamo via di qui, disseLuigi, se non è la tigre che ha sorpreso i nostri,è un enorme sucury, che deve star qui presso ;questi animali quando sono disturbati nella loroquiete, muggiscono così spaventosamente .

Ritornammo sui nostri passi . La comitiva eralà incolume. I nostri compagni avevano ancoressi udito il terribile urlo e temuto per noi ; maal vederci ritornò la calma sui loro volti .

Cambiamento di rotta .

Eravamo alla vigilia della festa di Maria SS .Assunta, la bella e cara festa per tutti, ma par-ticolarmente per noi Salesiani . Mi sentivo soloin quella immensa solitudine ; non avevo percompagno un confratello salesiano, e mi oppri

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meva la tristezza per non poter celebrare laSanta Messa, avendo dovuto lasciar a Monsi-gnore l'altare portatile . Feci volentieri il sacri-ficio ; ma ne sentii il peso per tutto il viaggio .

Ai primi di settembre dovevo trovarmi allaColonia, che distava da quel luogo più di6oo chilometri . Mi trovavo quindi nell'impossi-bilità di proseguire nella direzione propostamiE-W fino al Rio das Mortes ; dovevo dunquecambiar rotta e risolvetti di dirigermi invecea SW fino ad incontrare, in qualche punto, lalinea telegrafica che da Registro va a Cuyabà .Più o meno speravo che in una quindicina di

giorni avrei potuto superare i seicento chilo-metri che su per giù dovevo percorrere .

Lasciato quel lago che in ricordo del nostroVenerabile Padre chiamai col nome « D . Bo-sco », ci dirigemmo al Sud . Non mi fermo adescrivere, amato Superiore, le peripezie e lesofferenze di quest'altra parte del mio viaggio .Il buon Dio volle provarmi con un po' di tutto .Alla sera di quel 25 agosto si scatenò sopra

di noi un furioso temporale. Ebbimo appenatempo di stendere la tenda ; ma il vento era cosìforte che ce la voleva addirittura strappare . Lapioggia torrenziale non lasciò di bagnarci tuttiancorchè fossimo sotto la tenda . Poco dopol'acqua cominciò a scorrere sotto i nostri piedi :tra l'infuriare degli elementi, dovemmo star-cene bene raggruppati aspettando che passassequel finimondo . Durò circa due ore la tem-pesta e per quella notte dovemmo rassegnarcia dormire così come eravamo, cioè tutti bagnati .

Il tormento della sete .

Ma la privazione maggiore che incontrai inquelle lunghe giornate di faticoso viaggio fu lamancanza di acqua . Nel tempo delle pioggiela zona doveva essere un mare, mentre ora eraun arido deserto . . . Scorgendo di lontano qual-che macchia verde : - Là, si diceva subito,forse troveremo acqua . . . . e si andava da quellaparte cercando se mai fra le piante, sotto lefoglie marcie si trovasse una qualche pozzan-ghera che ce ne desse un poco . Molte voltefurono vane le nostre ricerche e anche trovan-dola, era così sucida e limacciosa e coperta divermi, che era impossibile accostarvi le labbra .Un giorno; dopo aver bevuto di buon mattino,prima di metterci in viaggio, un poco di caffèpreparato con dell'acqua putrida, andammo findopo il mezzogiorno, sotto la canicola ardentedi questi tropici, senza poterne trovare del-l'altra, fosse pure una goccia . Eravamo stanchi,sfiniti, la sete ci divorava, gli animali non pote-vano più resistere al viaggio. Giungemmo inuna verde macchia di fronzuti alberi . Su-bito ci sorrise la speranza che lì ne avremmotrovata. Triste illusione fu la nostra : trovammotutto secco . Il terreno, solo in qualche avvalla-mento si mostrava un poco umido . Scaviamocolla zappa una piccola pozza fonda più o menoun metro, ma non ne zampilla . Vediamo tra-sudare la terra e ci sdraiamo aspettando . Dopouna mezz'ora, in fondo a quel buco ve n'eraforse due litri . . . ma che acqua! Pareva ed eraautentico fango . Tutti ne abbiamo bevuto e il

pranzo di quel giorno si ridusse a quel pocod'acqua melmosa .

Fino a notte oscura non ci fu dato trovarnealtra per dissetarci . Mi sentivo venir meno . Ilsole cocente di tutta quella giornata passatasenza cibo e con quel poco di acqua sporca,mi aveva esaurito ed un sudore freddo mi scor-reva per la fronte . . . mi si annebbiava la vista . . .Scesi da cavallo e mi abbandonai ai piedi di uncespuglio .

Il fido compagno Luigi che sempre mi stavavicino, balzò egli pure da cavallo : - Si sentemale, Padre? - Un poco, risposi, sono stanco . . .fermiamoci qui .

male; ma come fare, bisognava ad ogni costoandare avanti . . .

Il Signore fu buono con noi . Poco dopo in-contrammo l'acqua che per noi fu proprio lavita. Non era molto buona . .. ma era acqua .Ci fermammo . Prendemmo una tazza di caffècaldo con qualche altra cosetta il che ci rianimòun poco e via di nuovo . . . Una immensa paludeo laguna si parò dinanzi a noi : non se ne vedevala fine ; solo una successione continua di fittecolonne diritte sormontate di onusta chioma .Fra una vera selva di palme . Alte erbe copri-vano l'acqua qua e là . Si dovette camminaretutto il giorno per fare il giro e raggiungere

Arrivata la comitiva si preparò alla megliol'accampamento . Stesa la mia coperta per terra,gettai la sella del mulo per guanciale e mi buttaisu, abbandonandomi nelle braccia della DivinaProvvidenza .

Tale è la vita del Missionario in questi de-serti : stenti, fatiche, privazioni e sofferenze diogni genere. Può immaginare, amatissimo Pa-dre, come abbiam passato quella notte!

La Provvidenza .

Allo spuntare del giorno ci siamo rimessi inviaggio confidando che la Divina Provvidenzaci facesse trovare quel poco d'acqua tanto so-spirata. La febbre mi aveva tormentato tuttala notte ; la mia testa bruciava come fuoco, letempia mi dolevano terribilmente ; la linguagrossa, la bocca amara, le labbra secche, riarsedal sole e dalla sete . . . mi sentivo veramente

la parte opposta di quell'immenso stagno . Sullesue sponde passammo la notte . Intorno al no-stro accampamento il lupo di quando in quando,fece sentire i suoi cupi ululati e, più lontano,la tigre il suo tetro ruggito .Il grande fuoco notturno gettava i suoi ros-sastri bagliori . Intorno era tutto silenzio . Se-duto per terra presso la tenda contemplavo quelmagnifico quadro che a poco a poco si illumi-nava al pallido raggio della luna che sorgevaall'orizzonte . Mai potrò descrivere la bellezzamalinconica di quel paesaggio così deserto egrandioso. Le acque col loro pallido riflesso,le palme che rispecchiavano capovolte le lorochiome in quella tersa distesa, l'oscuro orlodella negra foresta che si stendeva ad arco da-vanti a me, tutto rivestivasi di bellezza e diincanti in quella notte serena alla scialba lucelunare . . .

Al mattino, ai primi albori, uno stormo in-

numerevole di cicogne venne a posarsi su quelleacque che per una grande estensione preserol'aspetto di un immenso tappeto bianco . Quantavita, quanti scherzi e quanti contrasti nellanatura!

Dirigendoci sempre verso sud-ovest, per-correndo giornalmente più o meno sessantachilometri siamo arrivati alla linea telegrafica .Trovandomi in prossimità di Registro pensaifare una visita a quei cari confratelli e ritornarepoi sui miei passi . Nell'ultimo giorno di agosto,arrivai alla Colonia Sacro Cuore, accolto fe-stosamente dai Confratelli e dai Bororos chemi aspettavano con ansietà .

Il ricordo di un amico .

Al mio arrivo però ebbi una triste e dolo-rosa notizia: un telegramma che mi annun-ziava la morte del carissimo Don Balzola . Fuquesta notizia una spina ben acuta a me parti-colarmente che succedetti a questo santo ederoico Missionario nella direzione della Colonia ;a me che per tanti titoli ero a lui legato dallapiù stretta amicizia, dal sentimento della piùprofonda gratitudine e venerazione .

Venni in questa Colonia con lui nel 1905,tre anni dopo che egli l'aveva fondata . Condi-visi con lui le fatiche, le privazioni, i pericolidi quei primi tempi della nostra Missionetra i Bororos . Egli fu il mio maestro, la miaguida .

Le parole che mi disse nel momento in cui,io nuovo ed inesperto Missionario, dovevo rac-cogliere la sua eredità furono parole che miimpressionarono altamente e mi rimasero im-presse . . . Ricordati, mi diceva, devi vedere sem-pre e in tutto le anime redente dal Sangue Pre-ziosissimo di Gesù Cristo . . . e null'altro . Amaleperchè sono di Dio e a Dio le devi condurre ;amale perchè il Signore le ha affidate a te, e date, e per te Lui le vuole . Vedi sempre in questepovere anime l'immagine viva di Gesù che vienea te, che parla con te, che vive con te. . . Ricordache tutto passa in questo mondo ; passa la tri-stezza, passa la gioia e passa la vita ; unica cosache non passa è ciò che facciamo e soffriamopel Signore . . .

Sotto la dolorosa impressione della morte delcaro Don Balzola, mi pareva di sentire ancora

l'accento commosso di queste sue parole e divedere gli occhi del buon Missionario imper-lati di lagrime . . . E da quel giorno passaronoesattamente venti anni! . . .

Col mesto ricordo di chi fondò questa Colo-nia nel momento più critico della violenta esanguinosa reazione dei Bororos contro i civi-lizzati, chiudo, Reverendissimo Padre, la re-lazione di questo viaggio di penetrazione inquesto immenso territorio ancora avvolto nelletenebre dell'ignoto .

Prego il buon Dio che voglia benedire que-ste mie righe e far sentire la sua voce a tantigiovani generosi, dai quali il Cuore Santissimodi Gesù aspetta di essere fatto conoscere edamare dalle anime!

Riassumendo, il risultato del mio viaggio fuquesto :

Dal luogo chiamato Dumbà, sulla riva si-nistra dell'Araguaya, a circa 30o km. a nord diRegistro, fu esplorato l'interno in direzioneest-ovest per circa 100 km . Da questo puntoin direzione sud-ovest per circa 30o km. Intutto questo percorso, fatta eccezione dellapiccola elevazione a circa 20 km. ad ovest diDumbà, si incontrò terreno basso e paludoso .Nel tempo delle pioggie è intransitabile per leacque ed i pantani; nel tempo di secca per lagrande difficoltà e per mancanza d'acqua . Idue laghi incontrati, per il movimento co-stante delle loro acque in direzione sud-nord,devono essere due fiumi che portano le loroacque o all'Araguaya, o al Rio das Mortes,e sospetto anche che formino il R . Cristallino .La loro apparenza di acqua stagnante è dovutaalla quasi assoluta mancanza di dislivello inquesta zona perfettamente piana . .

Nessun indizio nè antico, nè recente abbiamoincontrato di selvaggi ; e questo prova come lazona sia inabitabile, specie nel tempo dellepioggie .Nel nome di Maria SS . Ausiliatrice e del

nostro Ven . Padre D. Bosco, voglia benedirequesta nostra Missione, e questi suoi figli cheda tanti anni con zelo e sacrificio lavorano inquesto spinoso campo che la Divina Provvi-denza volle affidare alla nostra amata Congre-gazione .

P . ANTONIO COLBACCHINI,Missionario Salesiano .

CULTO E GRAZIEDI MARIA AUSILIATRICE

Maria Ausiliatrice a Pergine .Rev .mo Sig. Don Rinaldi,

Nel dicembre 1927 anche in questa mia Par-rocchia ho introdotta l'Associazione dei Devotidi Maria SS . Ausiliatrice e fu accolta la propostacon molta devozione e slancio tanto che ancoranelle prime settimane gli ascritti raggiunsero lacifra di 12oo . Tutti i 24 del mese viene espostal'immagine che resta illuminata tutto il giorno eviene molto visitata e pregata . Ieri poi 24 maggios'ebbe un accorrere di devoti del tutto particolare .Furono celebrate in onore di M . Ausiliatrice quat-tro Ss . Messe due delle quali cantate e in sulla seras'ebbero preci, canti e un breve discorso d'occasione .

Mi riprometto che la divozione si diffonderàancor più e m'auguro che con questa devozionel'opera stessa di Don Bosco sia sempre più cono-sciuta ed apprezzata .

I devoti offrono per le Missioni Salesiane L . 2ooche le accludo in assegno bancario .

Preghi per noi tutti .Pergine, 25 maggio 1928 .

Mons . GIACOMO REGENSBURGER,arc. decano .

Mi ridona la vita.

Dal luglio 1927 rimasi del tutto priva dellavista per cateratta bioculare . Subita l'operazioneall'occhio sinistro, per causa non ben preci-sata si produsse un 'infezione nell'occhio e dopoaver molto sofferto dovetti rassegnarmi a farloestirpare . Rimaneva la speranza per l'occhiodestro, ma, dopo l'esperienza fatta sul sinistro,grande era la mia trepidazione nel subire unsecondo atto operatorio . Anche l'oculista eraperplesso quanto mai sull'esito dell'operazionedata la spiccata emofilia da cui ero affetta .

Pregai con fiducia Maria Ausiliatrice secondola novena consigliata dal mio santo compaesanoDon Bosco e promisi un'offerta per le OpereSalesiane qualora la Madonna, aiutando l'operadei medici, mi ridonasse la vista . Subii l'ope-razione e, con meraviglia del medico, in menodi 15 giorni mi sono trovata del tutto guarita,felice di rivedere la luce dopo nove mesi di cecità .

Ringrazio pertanto Maria Ausiliatrice e DonBosco della speciale protezione accordatami eadempio la promessa .

Castelnuovo d'Asti .SERRA MADDAL . n . NATTA .

Guarisce mio marito .

Mio marito fu ridotto in fin di vita da unabronco-polmonite e i dottori curanti non na-scosero il pericolo di un'imminente catastrofe .Avendo sperimentato la bontà e potenza diMaria Ausiliatrice mi rivolsi a Lei con fiduciae, prima che la novena fosse terminata, miomarito cominciò ad avviarsi verso un rapidomiglioramento ed oggi è completamente guarito .

Chieri .ANNA M. PERSICO .

Da morte a vita .

Una malattia mortale aveva colpito mia mo-glie e ridotta agli estremi : non udiva, non par-lava più . Il medico aveva dichiarato apertamenteche non vi era più da sperare . Per consiglio delParroco ricorsi a Maria Ausiliatrice promet-tendo un'offerta per le opere di D . Bosco . Perqualche ora l'inferma peggiorò ancora mentreil pianto di 10 bambini rompeva sinistramenteil silenzio notturno; poi quasi istantaneamentecominciò a migliorare e, continuando con me-raviglia di tutti, ritornò alla primiera salute .

Belprato .GABRIELI GIOVANNI .

Ausiliatrice potente .

Un telegramma che ci annunziava la gravitàdella sorella Suora delle Ancelle Adoratrici diMantova, ci mise tutti in costernazione . Il mioprimo pensiero fu alla potente Ausiliatrice e,raccomandando l'inferma alla sua bontà, le pro-misi un'offerta per le Opere Salesiane se mel'avesse salvata . Poi volammo al suo capezzale :la trovammo in uno stato veramente grave .Trovandosi in chiesa e sentendosi male erauscita per prendere un po' d'aria : alla sorellache si offerse per aiuto aveva detto che con duepassi all'aperto si sarebbe rinfrancata : appena

fu in giardino s'appoggiò a un muricciuolo esvenne. Nel cadere a terra battè il capo sullospigolo d'un gradino . Accorse le sorelle la tro-varono che perdeva sangue dal naso, dalla boccae dalle orecchie . Il medico sentenziò che il casoera disperato trattandosi di emoraggia internacon pericolo di commozione cerebrale .

La trovammo in quello stato quando fummopresso di lei, non dava segno di vita, nè potevaarticolare parola . Ma coll'aiuto di Maria Ausi-liatrice dopo due giorni riprese la parola e laconoscenza, e cominciò a migliorare rapida-mente. Sia benedetta la buona Madonna di DonBosco .

Volpino .PAOLO MARTINELLI .

Mi libera dal male .

Ammalata da diversi anni, vivevo rassegnataai voleri di Dio, ma nella sua recrudescenza ilmale complicandosi e non potendolo più oltresopportare, mi raccomandai a Maria Ausilia-trice, cominciando una novena di preghiere edottenni la grazia desiderata appena terminata lanovena .

Castello di Alfiano Natta, 21-5-1928 .

VOGLIAZZO CLEMENTINA Ved . RozzANO .

Preserva mio figlio dalla cecità .

Il 5 maggio mio figlio Pietro, per lo scoppioimprovviso di polvere, corse rischio di diven-tare cieco . Cominciai tosto una novena a MariaAusiliatrice perchè volesse preservare da tantasciagura il mio figliuolo e il giorno stesso in cuiterminava la novena, il figlio usciva dall'Ospe-dale con la vista illesa . Ringrazio di cuore l'Au-siliatrice di tanto favore .

Corteno .BIANCHI CATERINA .

Mi ha salvato la figlia .

Nel 1919 e '2o la mia figliuola Gilbertina siammalò gravemente: dopo il tifo che le duròper circa tre mesi, quando stava per entrare inconvalescenza le sopragiunse la scarlattina se-guita da bronco polmonite doppia . Dato lostato di indebolimento generale della fanciullache contava appena 8 anni, i medici mi disseroche non vi era purtroppo speranza di salvezza .Per tre giorni specialmente fui in continuo ti-more di perderla, ma pregai allora fervorosa-mente la Vergine Ausiliatrice promettendoleun'offerta e la pubblicazione della grazia se miavesse risanato la figlia . La Vergine esaudì lamia preghiera e con grande stupore dei medicila figliuola cominciò a migliorare fino a guari-gione completa .

Per molte ragioni non ho potuto prima d'oggimantenere la mia promessa : ora però con vivosentimento di gratitudine invio 25o lire di of-ferta, pregando ancora la Vergine di Don Boscodi proteggere la mia famiglia .

Chiarano .ZACCARIN GIOVANNI .

Taormina Maria (Partanna) riconoscente rin-grazia la Madonna di averle risanata la mammada una dolorosa infermità,

Rovatti Elvira ascrive alla bontà di MariaAusiliatrice il miglioramento e il pericolo ormaisuperato del proprio nipote giacente da 14 mesiin un sanatorio .Antonia Toneguzzo (Columbus, Ohio) per la

protezione di M. A . vide salva la propria bimbadi 5 anni, travolta per parecchi metri sotto unaautomobile .P . S. degente in un ospedale militare per

gravissima emorragia interna di origine trau-matica, ricorse a M . A . e ottenne di vederlacessata e scongiurato così un pericolo letale .

Sorelle Bergoglio Margh . e Anton . (Fonta-netto Po) piene di fiducia ricorsero a M . A .perchè liberasse da grave angustia una sorellae furono esaudite .

Massini, da due anni colpita da un male allagola, mentre i medici temevano avesse a perderecompletamente la voce, ricorse all'aiuto di Ma-ria e dopo una novena si trovò risanata .

Ottennero pure grazie da Maria SS . Ausiliatricee alcuni pieni di riconoscenza inviarono offerte perla celebrazione di Ss . Messe di ringraziamento, perle Missioni Salesiane, o per altre opere di DonBosco, i seguenti :

A) - A. B . Francesca di Caluso, AgnelliEva, Agosti Angela, Alessi Carlo, Allegri sac .Guido, Amici Francesco, Amoretti Caterina,Andreoli Maria, Arcobelli Maria, Auregli Elio .

B) - Baccichetti Rosa, Badano Teresa, BaffoEulalia, Baiardi Adele, Ballario Maria, BaraldiTeresa, Barbera Cristina, Barralis Angiolina,Bartocci Rossi Maria, Basso Teresa, Bechis Ines,Belacchio Enrichetta, Benassi Irma, Berti Luigia,Bessone Antonietta, Bettoni Teresa, BianchiDehora, Binello Maria, Bistani Ermella, Boccisac. Filippo, Boero Peyretti Albertina, BoettoNina, Boggio Lucinda, Bonachello Vincenzo,Bonanni Giulia, Bonardi Maria, Sonetti Caro-lina, Bongino Domenico, Borello Dina, BorgeseFelicia, Borio Luigia, Boschetto Roselina, Bot-tino Maria, B . R . di Oltresarca, Bruno Agostina,Burlacchi Teresa, Busello Carolina, Busin Vit-toria, Busso Maria .

Giovanni Maiorana di Militello, Malerba San-dra, Malugani Romilda, Mandrini Rosa, Mar-chesini Laura, Marcialis Laodice, MarcialisLaura, Marini Lina, Marini Luigina, MartinVittoria, Martinengo Concetta, Martini Cle-mentina, Matons-Rossi Iole, Masserano Cecilia,Massidi Filomena, Mattai-Fam .a, Marza Fan-tini Luigia, Melloni Maria, Merlo Rag. Gio-vanni, Merlo Lucia, Merlo Liberina, MessinaCalendoli Maria Teresa, Miai Grazia, MilitelloSalvatore, Miniatelli Maria, Miola Domenico,Monti Enrichetta, Monticone Ernesta, MorittaPietruccia, Mortellaro Petronilla fu Epifanio,Mottura Clotilde, Morzato Michele, Mura Cav .Raffaele, Muratore Annetta di Colombo, Mu-ratore Teresa .N) - Negri Maria, Negri Teresa, Negrini

Agata, Nicola Giuseppina, N . N ., di Conzano,di Intra, e di Nus .O) - Odorizzi Adolfo, Olivero Francesco,Ottani avv . Raffaele .P) - Pagano Teresa, Passalacqua Angelofu Antonio, Pastore Giovannina, Pecei Quinti-lia, Padroncini Maria, Pellegrini Filomena, Per-fumo Andrea, Persico Lodovica, Piacentino Mar-tino, Piattelli Adelaide, Pignatelii Teresa Feli-cita, Pilia Teodora, Pirrello Armida, PizzorniLuigia, Poggi Camilla, Poli Pierina, PradettiBarbara, Prati Pietro, Priasco Giacomo .Q) - Quey Maria .R) - Rapetti Carissima, Ravaglia Maria,

Ravizza sac. Angelo, Regundi Eleonora, ReinaAlfio, Renier Rina, Resta Gina, Ribero Anna,Riccardi Emilia, Riccitiello Agnese, R. M ., Ro-bazza Angela, Robino Elvira, Romeo Nicolina,Rosati Francesca, Rovellotti Angiolina .S) - Saba Francesca, Sabidussi Maria, Sal-zani Stella, Sampietro Giuseppina, SargentiArmando, Sartoris Maria, Serilli Maria, SerraGiovanni, Serra Giuseppina, Sfondrini Dante,Sigismondi Maria, Sinagra Adele, Sogno Gio-vanni e consorte, S . P. di Lomello, SpadaciniMargherita, Spiganti Anna,T) - Tagliarol Natale, Tamborini Anna,

Tartaglia Giuseppina, Terenziani sac . Antonio,Tevella Celestina, Tita Elisa, Tomaselli Bat-tista, Tonti Luigi, Tosi Teresa, Traversone Ma

-

riani Ida, Triacca Filippo, Tucci Maria .u) - Uran Mariannina, Usai Anna .v) - Valenti Costi Barbara, Valentini Ma-

ria, Vanni Suor Emilia, Vaschetti Maria, VechiesAntonietta, Vergari Giuseppina, Vicarelli Bianca,Vico Fortunata, Vigano Paolina, Vismara Au-relia, Vitale Scur, Vitrano Rosaria .

z) - Zacconi Giuseppina, Zambinelli Fi-lomena, Zambotto Coniugi, Zamperoni Cele-stina, Zanaroli Irene, Zanbedeschi Dosolina,Zattarin Maria, Zerboni Giuseppina, Zorzi Clo-rinda, Zuccheri Maria

c) - Caffiero Nina, Cahias-Fam .a, Callega-ri di Colavegna, Calvi Pasqualina, Calzino Ber-nardo, Calzino Gaudenzio, Calzino Giuseppe,Calzino-Sorelle, Camerini Vorzi Cesare, Canta-rello Rosina, Cannonero Giovanni, CapoariAdele, Caraudo Rina, Carissio Maria, CarpaniFrancesco, Casale Nicola, Casolari Francesca,Casolo Clotilde, Castellana Barbera Concettina,Cavalletti Armida, Cavazza Agnese, CenuzzaFrancesco, Cerrati Anna, Cerutti Marietta, Cesa-rotti di San Marino, Chemin Elisa, Chiesa Luisa,Chiodi Rosa, Ciancia Carlet Faustina, CianoCesare, Cicero Teresa, C . L. di Intra, ClericiAnna, C . O . di Genova, Cola Onesta, ColognatoRoma, Colombo Cristoforo, Colombo L ., Co-lombo Re Maria, Comitini Vinventi Marian-nina, Cooperatrice di Lu Monferrato, CorsoPompeo, Corti Martina, Covatti Virginia, CretazBarbara, Cristofoli Maria, Currado Luigi .D) - Dabene Giovanna, Davià Abramo,

De Antonis Amelia, Decaroli Lucia, De Fidiodi Foggia, Del Boca Vittorio, Del Favero Matteo,De Marchi Suor Carmela, De Marchi Maria,Dernartin Rosa, D . M . di Casorate Superiore,Deola Giovanna, De Rosa Giuseppina, DessiGiuseppina, Diana Antonia, Dolce fole, Dolza-delli Virginia, Donato Emilia, Dotto Anna .

E) - Enoc Teresa, Espa Giovannangela,Ex-allieva di Villanova d'Asti .

e) - Fabbri Nella, Falzoni Antonietta, Fa-malini Luigia, Fangazio Fosetta, Favero Luigia,Felappi Rina, Ferrari Truffi Carla, Ferrari Pie-rina, Ferraris Gira, Ferrero Benedetta, FerreroCarlo Luigi, Fillippa Anna, Finocchiaro Giu-seppina, Fiera Giuseppina ved . Billia, FogliatiGiuseppe, Fontana Carlo, Fornari Maria, Four-nier Luigi, Fracchia - Coniugi, FranceschiniGina, Franceschini Maddalena, Franchini Anna,Francia Giuseppina, Frate Pietro fu Giovanni,Fumagalli Teresa, Fusi Francesca .

G) - Gagliano Giuseppe, Gandolfo-Fam .a,Gandolfo Nina, Gasperini Delfina, GaviglioGiacomina, Gemelli Adelaide, Ghidotti Luigi,Giambusso Giuseppina, Gianelli Giuseppe,Giansiracusa Jole, Gilardoni Giuseppina, GilettiBianca M ., Giordano Caterina, Girolla Emilia,Glarey Angela, G . M . di Castelnuovo d'Asti,Golzio Anna, Governa Ernesto, Gracieto Avv .Aristide, Grancini Maria, Graviotto Geronima,Groppi Centurio, Guerini Caterina, GuerraGiuseppe .I) - Iemina-Sorelle, Imarisio Marina eGina, Incutti Cecilia, Isaberti Giuseppa .

K) - Keller Costanza .L) - Lagna Teresa, Lanata Virginia, LandiFrancesco, Laterza Angelina fu Vincenzo, Lo-catelli Francesco, Longo Carmelina, LovetinRosa, Luciardi Maria, Lupi Maria, LusignoniMarianna .M) - Maffi Carolina, Magnetti Giovanni,

DALLE NOSTRE CASE

Capitolo Generaledelle Figlie di Maria Ausiliatrice

Il 1° Settembre nella Casa Madre delleFiglie di M . A. in Nizza Monferrato, si èraccolto il Capitolo Generale per procedereall'elezione del Consiglio Generalizio e alladiscussione d'importanti argomenti riguar-danti la vita del benemerito Istituto .

Con splendida votazione il Capitolo Ge-nerale rielesse :a SUPERIORA GENERALE :

Sr. Luisa Vaschetti;a CONSIGLIERE :

Sr . Sorbone EnrichettaSr . Lucotti ErmelindaSr . Bosco EulaliaSr. Pentore Teresa;

a SEGRETARIA GENERALESr. Genghini Clelia ;

a ECONOMA :Sr. Arrighi Caterina .Le ispiri Maria Ausiliatrice a svolgere con

serena costanza il bel programma di azionetracciato loro da D . Bosco a bene delle anime .

PORTO SAID - Conferenza su Don Bo-sco . - Ai Salesiani furono affidate quattro annifa la Regie Scuole Italiane Maschili di PortoSaid, comprendenti il Corso Elementare e l' I-stituto Tecnico . Il numero degli alunni è oradi 25o .

Per far conoscere Don Bosco a quei giovinettied alle loro famiglie, il 1° giugno fu tenuta dalRev . Direttore D. Salvatore Puddu una bellaed interessante conferenza nella quale fu trac-ciata la vita e l'opera del Venerabile Fondatoredei Salesiani - dall'inizio fino al grandiososviluppo attuale, - L'oratore parlò in due ri-prese, seguito con molta attenzione per la no-vità e l'interesse del soggetto dai 6oo e più ascol-tatori . La conferenza tenuta nel cortile dellascuola, allietata da cori finamente preparati, ri-uscì un inno sciolto a Maria Ausiliatrice, nellaCasa Salesiana di Porto Said, nell'anno giubi-lare della incoronazione ; tanto bene fu fatto

rilevare dall'oratore la parte conducente cheebbe Maria Ausiliatrice nella vita e l'opera diDon Bosco .

ALESSANDRIA D'EGITTO. - L'IstitutoDon Bosco ha la bella tradizione di celebrareogni anno la Festa del Papa con una solenneAccademia. Quest'anno riuscì oltremodo splen-dida per le distinte personalità che vi interven-nero, tra le quali ci piace ricordare S . E . Mons .Igino Noti, Vicario Apostolico d'Egitto e il R .Console Generale d'Italia . Dopo il discorso dicircostanza detto da D . Paolo Villa, si svolseun brillante trattenimento alternato con esecu-zioni musicali e con esercizi ginnastici, perfet-tamente eseguiti. Chiuse il trattenimento Mon-signor Noti, che ringraziò con paterna parolail Direttore e i Salesiani tutti a nome suo e delPapa e gl'intervenuti, primo fra i quali il R .Console Generale d'Italia, invitandoli ad amaree a pregare sempre pel Papa e impartendo la suabenedizione .

Esposizione . - Gran folla di visitatori furichiamata all'Istituto D . Bosco dall'annualeesposizione didattico-professionale . La genialeopera dei 3oo giovinetti, educati nell'Istituto, fuammiratissima: i visitatori osservarono con spe-ciale simpatia i fac-simili dei volumi rilegati perS . M. il Re Fuad e per S . A . il Principe Tossum .

Distribuzione di premi. - Assunse in que-st'anno la forma di grande festa per l'interventodi S . E . il Ministro d'Italia, Marchese Paternòdi Manchi, di distinte personalità e rappresen-tanze delle Istituzioni religiose e civili dellacittà . Il R. Ministro, a nome del Re Fuad, di-stribuì i due splendidi orologi d'oro - donoregale pei due alunni (studente e artigiano)primi assoluti per la buona condotta . Altricospicui doni furono offerti dal R . GovernoItaliano, da Associazioni e da privati .

ISMALIA .- Alla Scuola Coloniale Italianala distribuzione dei premi fu presieduta dal R .Agente Consolare Cap . Giovannini . La ceri-monia fu tutta una vibrante manifestazione diamore alla Patria, che i figli di D . Bosco si in-dustriano di ravvivare nei loro alunni .

MACAO (Cina)- Orfanotrofio Salesiano .- La divozione a Maria Ausiliatrice che i Sa-lesiani propagarono in città, 21 anno or sono,ha dimostrato quest'anno quanto sviluppo essaabbia raggiunto presso la popolazione di quellacolonia portoghese. Alle funzioni della sera in-tervenne S . E . il Governatore di Macao colla

sua nobile signora, che assistette all'accademiae alla processione, facendogli corona le più di-stinte personalità .Il 26 maggio S . E. il Governatore ritornò

all'Orfanotrofio per assistere a una rappresen-tazione drammatica (La battaglia di Legnanodell'Ellero) e partendo ringraziò cordialmenteil Direttore di avergli dato occasione di assisterea un trattenimento così interessante .

FORTIN MERCEDES (Patagonia) - Pre-ziosa visita fu quella che S . E . il Governatoredel Territorio del Rio Negro, tenente colonnello

D. León Quaglia, ha fatto il 3 luglio al nostroIstituto di Fortin Mercedes, sulle rive del Colo-rado. Accolto dai superiori ed alunni con moltoentusiasmo, fu salutato con belle parole dalR.mo Sig. Ispettore D . Manachino, cui seguìil saluto di una giovinetta del Collegio delleFiglie di M . A. Rispose con un nobile discorsoil segretario privato del Governatore . Poi l'il-lustre ospite visitò col suo seguito i locali eammirò con special compiacenza il ricco museopatagonico, elogiando la passione scientifica deinostri confratelli . Alla sera vi fu una cordialeaccademia in onore del Governatore, che ripar-tendo l'indomani per Viedma manifestava coneffusione le impressioni riportate per la cordialeaccoglienza .

BUENOS AIRES. - La Festa del Papa.Togliamo dalla bella rivista Exalumnos de DonBosco, organo degli ex allievi dell'Argentina,

questa simpatica notizia . Il 29 giugno gli exalunni del Collegio Pio IX, per la festa delPapa idearono una splendida sfilata su automo-bili di tutte le forme per le principali vie dellacittà : sul primo autobus precedeva la banda delCollegio Leone XIII e dietro una lunga teoriadi auto, ornate di bandiere argentine e papali,gremite di baldi giovani . Rumorosamente siavviarono al palazzo della Nunziatura. Colàl'imponente massa di centinaia di giovani elevòall'unisono il poderoso saluto : Viva Pio XI!Viva il Nunzio, Mons . Cortesi .Parlò con entusiasmo il Dr . Facorro, inneg-

giando al Papa, e con più entusiasmo i giovaniapplaudirono le belle parole di Mons . Cortesi ..Dovendo egli recarsi per la Messa solenne incattedrale, gli ex allievi l'accompagnarono so-lennemente, seguendo la sua automobile : da-vanti la cattedrale l'imponente massa degli esplo-ratori di D. Bosco era schierata per rendere glionori al Nunzio, al suo ingresso nel tempio .Per la storia notiamo, che il «giorno del Papa»nella Repubblica Argentina si deve all'iniziativaprivata di un sacerdote salesiano, D . SerafinoSantolini, Direttore del Collegio Leone XIII,il quale il 29 giugno 1918, presenti il NunzioMons. Vassallo di Torregrossa, Mons. Albertie Mons . D'Andrea, ideò nel collegio la primafesta in onore del Papa . Il 7 settembre succes-sivo in occasione del 4° anniversario dell'incoro-nazione di S . S . Benedetto XV, l'iniziativa fuadottata ufficialmente dai Circoli Operai, conl'approvazione dello stesso Nunzio .

S . CARLOS DE BARILOCHE (Argentina) .- Ospedale. -- Da circa 4 anni i Salesiani chelavorano in quell'estremo punto della regioneandina, per la deficienza di mezzi materiali fu-rono costretti a chiudere l'Ospedale . Gli incon-venienti della chiusura si possono ben immagi-nare; e la buona popolazione sopportò quellaiattura con rassegnazione e unì le sue preghierea quelle dei nostri missionari, perchè Dio su-scitasse qualche anima generosa che volesseprovvedere almeno a parte delle spese, per lasovvenzione del medico e del farmacista, peiviveri agli ammalati, ecc . I Salesiani avrebberopensato al resto .

Il Direttore rivolse un pubblico appello atutte le Estancias, Hótels, signori della regionee dell'Argentina, invitandoli a contribuire al-l'opera buona per sollevare specialmente le mi-serie dei poveri .Il 20 aprile il Gen . Justo, Ministro della

guerra, visitando S . Carlos volle essere il primoa contribuire e assicurò il Direttore di prenderea suo carico le cose più necessarie e fu col mis-sionario di una cortesia squisita .

RAWSON (Chubut)-L'autocappellaFiat,che tanti visitarono all'Esposizione MissionariaSalesiana del 1926, ha compiuto il suo primogiro nel deserto Patagone lasciando nel missio-nario D. Muzio la soddisfazione più viva, mal-grado i pronostici fossero avversi a un trionfo ;perchè, dicevano tutti, la Fiat era pesante piùdi 6 mila chili . . . e i luoghi erano molto pericolosie difficili . Il missionario è invece entusiasta dellasua macchina ed ha ringraziato calorosamentele Dame Cooperatrici di Buenos Aires chegliel'hanno fornita . Rapida, comoda e di unapotenza formidabile : ecco il suo giudizio dopola prova di oltre 500 leghe . Per colline pietrose,per asprezze di catene millenarie e per pianuresteppose, la Fiat guidata da abile mano per-corse senza incidenti località diverse, permet-tendo al missionario un fruttuoso apostolato inun tempo assai breve . L'esperimento è riuscitooltre ogni aspettativa .VIEDMA, - Venticinquesimo di vita glo-

riosa e feconda ha celebrato il 17 maggio il pe

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riodico patagone Flores del Campo . Umile fogliodi propaganda religiosa in principio, servì egre-giamente per avvicinare il parroco ai colonidispersi nella vallata del Rio Negro, e a com-battere i pregiudizi contro la religione . Coltempo si trasformò in settimanale arricchendole sue colonne delle notizie telegrafiche che potèricevere con l'impianto della fitta rete di comu-nicazioni nella regione . Tra le congratulazioniricevute, merita d'essere segnalata una bellalettera del Governatore del Territorio di RioNegro, Sig. León D . Quaglia, che rivolge uncaldo elogio a †utti i direttori, dal MissionarioD . Vacchina fino all'attuale, e rende omaggio

specialmente al programma a cui il periodico fusempre fedele, di «far conoscere la verità, in-culcare la morale e combattere il vizio . . . » . Trecose che contribuirono potentemente alla piùampia civilizzazione cristiana della zona, alloraassai poco promettente .

Lettera di D. Giulivo ai Giovani.Carissimi,

Un Missionario di più! Ecco l'augurio che vifaccio, cioè che con le preghiere e con le offertepossa ognun di voi concorrere a regalare allaChiesa un missionario di più .

Il celebre e dotto cardinale Pie, arcivescovo diPoitiers (Francia), parlando un giorno a un gruppodi signore sulle vocazioni ecclesiastiche, diceva :« Signore, io conobbi molto bene un povero bimboche aveva un ardente desiderio di essere sacerdote ;ma era poverissimo e ben presto anche orfano .

Un giorno, era l'Epifania, entrò nella catte-drale di Poitiers e si empi la fantasia e il cuoredella magnificenza delle sacre funzioni . Un desi-derio cocente, uno struggimento di ansia gli strin-sero il cuore, gli salì alla gola un groppo di piantoed usci con gli occhi gonfi .

Sulla piazza lo vide una povera donnetta, unavenditrice di fiori e :- Perchè piangi, piccolo?- Vorrei essere sacerdote, ma sono povero!- Ti aiuterò io .La povera donna si strappava il sonno dagli

occhi, passava parecchie ore della notte a cucireper mantenere nel seminario il suo chierichino . . .

Signore, conchiudeva con le lacrime il cardinalePie, la povera donna, la damigella Marietta, èmorta; quel bimbo fu sacerdote, fu vescovo, fucardinale ; sono io che vi parlo, il vostro cardinale .» .

Chi sa mai ciò che frutteranno, o cari giovani,le vostre preghiere, le vostre offerte, le vostre pro-pagande per la Crociata Missionaria Salesiana?

Frattanto non è vero forse, che dal giorno cheincominciaste a zelare per le Missioni, voi vi sen-tite migliori? Siete più facili alla preghiera ; piùferventi e assidui alle altre pratiche di pietà especialmente alla Mensa Eucaristica ; più esem-plari in tutti i vostri doveri, con gioia dei vostrisuperiori e con plauso delle vostre famiglie . Deh!offrite anche tutto questo per ottenere da Dio unmissionario di più, e ne sarete largamente bene-detti e protetti per tutta la vita e ricompensatieternamente in Paradiso .

Coraggio, amici miei, continuate con instanca-bile zelo in questa santa impresa .

Se vi occorrono nuovi salvadanai e blocchi perle offerte pro Crociata Missionaria e altro, scri-vetemene, e vi risponderò prontamente .

AffezionatissimoDon GIULIVO .

NECROLOGIO

Rosina TurcoInsegnante elementare dell'Unione D . Bosco.

È stata rapita da crudo morbo nel fiore dellavita, a 21 anno, quando la sua carriera dava giàcopiosi frutti dello spirito educativo che attinse,negli anni della sua formazione magistrale, appièdella nostra Ausiliatrice, nella luce degli inse-gnamenti e degli esempi del Ven . Don Bosco .

Con il rimpianto della sua perdita, lascia die-tro di sè la memoria imperitura di maestraesperta, amata, che s'immolò tutta, fino all'ul-timo, per il bene dei suoi allievi .

Gli esempi delle più belle virtù, che praticòcon delicatezza angelica in tutta la sua vita,culminarono negli eroismi della sua malattia,compiuti senza appariscenza esteriore, ma congenerosità paragonabile solo al lento martirioche in due mesi le aperse il Paradiso, il 16 agosto,in Castelnuovo d'Asti .

Madre Maria di Sant'Agostino di GesùFernandez Concha

Visitatrice delle Suore del Buon Pastore in America .

Lasciava a 93 anni questa terra di esilio perunirsi a Colui che aveva tanto amato .

La compianta Madre fu in carica di Supe-riora per ben 63 anni : fu provinciale dellaCongregazione per 31 anni, e per gli altri 23visitatrice delle Case del Buon Pastore nell'Ar-gentina, Chilì, Uruguay, Brasile e Paraguay .

Fede viva, pietà ardente, maturo giudizio,resero l'opera sua feconda di bene .

Ella fondò 35 Case del Buon Pastore in Ame-rica . Fu l'apostola del Chilì e si adoperò perchéi Figli di Don Bosco potessero entrare in quellaregione . Passando per Torino, andò a visitareDon Bosco e lo pregò di voler fondare una CasaSalesiana a Concezione e gliene offrì i mezzi .Il Ven. Servo di Dio accettò, ma commosso alpensiero di dover mandare così lontano coloroche tanto amava, esclamò con tenerezza paterna :« Poveri i miei Figli che andranno tanto lon-tano dal loro Padre! » - e volgendosi alla buonaMadre Maria di S. Agostino : «Voi sarete laMadre dei miei Figli! » . Ella accettò ; e madrefu veramente ai nuovi Missionari che assistette,sostenne, incoraggiò e protesse per tutto il re-stante della sua vita, procurando che l'OperaSalesiana s'estendesse sempre più e producessefrutti abbondanti,

Pallottini Ilario.

Moriva in seguito ad infortunio tranviario percui subì con cristiana rassegnazione due opera-zioni dolorose e l'amputazione di una gamba .Divotissimo della Madonna, cristiano praticante,fu presidente zelantissimo dell'AssociazioneCostantiniana e Prefetto tra gli uomini cattolici .Soccorse sempre volentieri le opere di D . Boscoche profondamente amava .

Fanny-Natta-Soleri ved. Geva.

Pia, dedita al bene della famiglia, moriva nelfiore dell'età, a 28 anni, dopo una vita di inde-fesso lavoro e di luminosi esempi di virtù cri-stiane . Fervente divota di Maria, attinse dallesue grazie la forza per compiere con merito isuoi sacrifici, che il Signore avrà ora già pre-miato in Cielo .

Marchese Pompeo Sertorio.

Provato da una lunga infermità sopportatacon ammirabile rassegnazione e rara pazienza,spirava in Genova il 1° marzo . Divotissimo diMaria Ausiliatrice, amò pure con speciale af-fetto le opere del Ven . D. Bosco, specialmentele Missioni .

Teresa Marchese Rossi .

Nata a Morialdo di Castelnuovo, moriva aCocconato d'Asti la sera del 28 maggio in etàdi 71 anni . Conterranea del Ven . D . Bosco,amico d'infanzia del padre suo Carlo Rossi, erauna fervente divota dell'Ausiliatrice e si com-piaceva di infonderne il culto nei numerosifigli e nipoti da lei tanto amati . Lasciò impa-reggiabili esempi in ogni virtù cristiana, ed edi-ficò tutti anche nel momento della morte, in-vocando tra le grandi sofferenze la MadonnaAusiliatrice e lodando con chiara parola il Si-gnore .

Mons. Vincenzo PonzoniCameriere segreto di S . S . - Can. nella Catt. di Lodi.

Spirava santamente in Lodi il 9 agosto dopouna vita spesa tutta a gloria di Dio . Zelantenei doveri del ministero e di preclare virtù sa-cerdotali con la sua vita offrì di continuo quelbuon esempio che irradiano le anime ripienedello spirito di Dio . La sua carità lo portò conslancio di generosità ad aiutare ogni opera dibene, rendendo benedetto nel ricordo di tuttiil nome di lui .

Mons. Angelo TonuttiCancelliere arcivescovile di Udine .

Spirava improvvisamente in Roma il 17 ago-sto, reduce dalla propaganda di Azione Catto-lica in Sardegna . Pio, intelligente, attivissimo,chiuse a 47 anni la sua feconda vita . Direttoredei Cooperatori Salesiani, animato da un vivoaffetto per l'Opera di D . Bosco, si era moltoadoperato per trapiantarla prossimamente nellasua Udine .

Ai fratelli e alle sorelle del compiantoamico tornino di conforto le nostre preghieree le cordiali condoglianze .

Comm. Avv. Gio. Batt. Piuli-BonPatrizio veneto - Cav. dei SS . Maurizio e Lazzaro .

Di illustre famiglia, dedicò la sua vita al bene .Nelle pubbliche cariche lo distinsero il rettosentire, l'indomita tempra di cittadino devotodelle patrie istituzioni . Fu fervido cooperatoresalesiano, ammiratore entusiasta di D . Bosco,e insigne benefattore delle Missioni nostre . DonBosco e Maria Ausiliatrice gli ottengano dalSignore il premio della sua generosa attivitàa alla desolata consorte il conforto della cri-stiana rassegnazione .

Can. D. Pietro Saverio Vallazza .

Spirava santamente in Borgomanero il 9 lu-glio u . s . in età di 77 anni . Fu segretario del-l'illustre vescovo di Novara Mons . . Gentile ; poidirettore dei seminari dell'Isola di S . Giulio edi Arona . Con amore promosse in Borgomanerol'opera dei Salesiani, di cui, sino alla morte, fuil consigliere illuminato e d sapiente direttorespirituale .

Il suo nome resta in benedizione .

Trione PaolinaZelatrice salesiana.

Sorella dilettissima dei nostri ConfratelliD. Stefano e D . Giovanni Trione, spirava san-tamente in Cuorgnè il 31 Agosto a 65 anni dopouna vita tutta consacrata all'amore verso Dioe verso il prossimo . Ebbe sempre per pro-gramma le belle parole di S . Paolo «farsi tuttaa tutti per guadagnare tutti a Cristo » e dal suonegozio non lasciò allontanarsi nessuno, senzaavergli comunicato un buon consiglio, dettauna buona parola . L'instancabile apostolatodi virtù trovava alimento nel fervore di pietà,nella frequenza ai SS . Sacramenti e alla pre-ghiera .

Preghiamo anche per :

ALBERTONI Conte Muzio Luigi, † Milano .ARCHIERI Felicina ved . CHIARLE, † Torino .BEDESCHI Antonietta, † Granarolo (Ravenna) .BONANOMI Luigi, † Pontida (Bergamo) .BRIGENTI Don Giov. Maria, † S . Giovanni

Bianco .BRUNO Don Giuseppe, † Mondovì-Pascomonti .BUTTO D . Angelo, † Gonars (Udine) .COLOMIATTI Can. Teol . Emanuele, † Torino .CORA BIANCO Isabella, † Torino .CORNABUCCI-GROSSO Maria, † Mascali (Catania) .COSTA Teol . D . Giuseppe, † Savigliano (Cuneo) .CASTROVINCI Serafina, † Frazzanò (Messina) .Cucci Avv. Battista, † Spezzano Albanese .FERRANDO Maria, † Certosa Ligure .FILIPPI Giuseppe, † Carrù (Cuneo) .FRANCHIN Elisa, † Agugliaro (Vicenza) .GASCO Giovanni, † Rifreddo (Cuneo) .GASPARINI Chiara, † Nove (Vicenza) .GIORGELLi Antonietta, † Torino .GRILLO Isabella Ved . COMAITA, † Torino .MARTINOTTI Alberto, † Cantavenna .MASSA Prof. Comm . Giacomo, † Chiavari .MAZZOLi Dorotea Ved. BAZZI, † Casale .MILANI Fiorina, † Ierago (Milano) .NATTA SOLERI Fanny in GEVA, † Bussana .PAGLIERO Francesco, † Torino .PAROLINI Angelina, † Albino (Bergamo) .PERINI FERRARI Teresa, † Poiano (Verona) .PERSI I erene, † Acqui (Alessandria) .POIANA Don Giuseppe, † Collalto (Udine) .PONZONI Mons . Vincenzo, † Lodi (Milano) .PIAZZA Faustina, † Vigevano (Pavia) .PISCITELLO Marianna, † Frazzanò (Messina) .RAGNI D . Vittorio, † Agrate Conturbia .RAPAZZINI Angela, † Luino (Como) .RICCIARDI Michele, † S . Angelo d'Alife .RONDOLINI Catterina, † Pallanzeno (Novara) .Rossi Nella, † Capannori (Lucca) .SARTORELLO Luigia, + Palse Udine .SCHIAPPARELLI Antonio † Biella Vercelli .TALLONE Angela † Ville S . Sebastiano ImperiaTALLONE Not . Bartolomeo † Oneglia ImperiaVARALDA Francesca Ved . GILA † Tricerro .VAJR Claudina † Novalesa Torino .ZAZZI Cristoforo † S. Martino Valmozzola .

R . I . P .

Presentiamo vivissime condoglianze alle fa-miglie raccomandando ai suffragi dei nostri

Cooperatori gli amici defunti .