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N U M E R O D I C I O T T O - L U G L I O 2 0 1 0 L I N F O R M A Z I O N E F A CENTRO Alla vigilia della stagione estiva non è il caso di appesantire il clima già reso afoso dall’elevato tasso di umidità di questi giorni. Non possiamo però fare a meno di denunciare alcuni passaggi desolanti registrati nello scorso Consiglio Comunale di Villa Sarsina. Su tutti la decisione discutibile dell’amministrazione di centro-destra di votare una mozione di solidarietà ai condannati dalla Corte dei Conti (l’ex Sindaco Candido De Angelis e alcuni assessori della sua ex amministrazione). Nessuno vuole puntare il dito su chi ha commesso un errore (il giustizialismo non appartiene alla nostra cultura), ma è francamente irritante un provvedimento, quello della mozione approvata a maggioranza, che di certo non va a tutelare gli interessi del cittadino comune. Siamo davvero sicuri che in Consiglio Comunale non ci fossero argomenti più interessanti da discutere? E, visto che siamo in argomento di Villa Sarsina, è mai possibile che un Consiglio Comunale debba svolgersi in questa cornice? Un simile gioiello (recuperato con un buon lavoro) non può essere destinato ad ospitare le assemblee comunali, ma dovrebbe diventare la casa dei cittadini di Anzio. Oltretutto le assemblee si svolgono su banchi stile Ikea e, soprattutto, con un’acustica che definire pessima sarebbe un eufemismo. Possiamo garantire che per poter fare un resoconto dettagliato di quanto avviene in Consiglio bisogna dotarsi di un apparecchio acustico dell’ultima generazione. Se questo è il modo abituale per trasmettere i fatti della politica ai cittadini è naturale che si crei un solco tra chi amministra e gli anziati, ormai presi in considerazione solo quando si tratta di entrare in cabina elettorale. Le persone non hanno l’anello al naso e si rendono contro che, oltre la facciata, tutta rose e fiori, si nascondono problemi enormi che stanno scuotendo la vita collettiva della nostra comunità. Per questo motivo è necessario impegnarsi in modo ancor più vigoroso per impedire che la nostra città venga sepolta da altri fiori, che presto potrebbero diventare tonnellate di crisantemi… NON VOGLIAMO I CRISANTEMI! DIETRO IL SIPARIO… 50 cent Marcello Bartoli Andrea Mingiacchi Nell’immaginario collettivo, ogni qualvolta si parli dell’amministrazione di una città, con troppa semplicità si riconoscono i meriti (o i demeriti) solo al politico di turno, le cui scelte vengono esaltate o meno dagli organi di stampa. Ed è così che medaglie o macchie di pomodoro spuntano sul petto dell’eletto, senza la minima considerazione per quanti contribuiscono, con il lavoro quotidiano, alla gestione della cosa pubblica. Fermo restando che le camicie nere di molti politici del teatrino di Anzio hanno ormai cambiato tinta in rosso pomodoro dopo le condanne della Corte dei Conti, dopo un piano regolatore raffazzonato e declassante per il territorio, a causa della trascuratezza delle periferie e dell’immobilismo sulla questione del nuovo porto (oltre un decennio di attesa burocratica per un progetto distante dagli equilibri della città), bisogna riconoscere i meriti di chi, pur non avendo responsabilità politiche, lavora duramente per permettere che il sipario dell’amministrazione quotidiana possa aprirsi o chiudersi ogni giorno, qualcuno che sopravvive al disprezzo dei tornelli di Brunetta e alla durezza dell’ultima manovra del Governo Berlusconi: stiamo parlando dei dipendenti dell’amministrazione comunale. Uscieri, vigili, operai, impiegati, tecnici e dirigenti sono l’anima fondamentale per l’organizzazione della nostra città, persone cui non sono dedicati i titoloni dei giornali, ma che per il loro impegno meritano la nostra attenzione. Alla vigilia della stagione estiva, periodo in cui Anzio raddoppia il numero degli abitanti, e nel quale c’è un aumento di responsabilità e di lavoro per una gran parte dei dipendenti pubblici, che si troveranno ad aprire e chiudere il sipario con maggiore solerzia, la redazione di Anzio-Space augura loro un buon lavoro, e consiglia ai politici di turno di pensare al mondo del pubblico impiego non come ad un limone da spremere, ma come al fulcro vitale per il buon governo della città. !NO ALLA LEGGE-BAVAGLIO!

ANZIO-SPACE, LUGLIO 2010

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Mensile politico-culturale della città di Anzio

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N U M E R O D I C I O T T O - L U G L I O 2 0 1 0

L ’ I N F O R M A Z I O N E F A C E N T R O

Alla vigilia della stagione estiva non è il caso di appesantire il clima già reso afoso dall’elevato tasso di umidità di questi giorni. Non possiamo però fare a meno di denunciare alcuni passaggi desolanti registrati nello scorso Consiglio Comunale di Villa Sarsina. Su tutti la decisione discutibile dell’amministrazione di centro-destra di votare una mozione di solidarietà ai condannati dalla Corte dei Conti (l’ex Sindaco Candido De Angelis e alcuni assessori della sua ex amministrazione). Nessuno vuole puntare il dito su chi ha commesso un errore (il giustizialismo non appartiene alla nostra cultura), ma è francamente irritante un provvedimento, quello della mozione approvata a maggioranza, che di certo non va a tutelare gli interessi del cittadino comune. Siamo davvero sicuri che in Consiglio Comunale non ci fossero argomenti più interessanti da discutere?

E, visto che siamo in argomento di Villa Sarsina, è mai possibile che un Consiglio Comunale debba svolgersi in questa cornice? Un simile gioiello (recuperato con un buon lavoro) non può essere destinato ad ospitare le assemblee comunali, ma dovrebbe diventare la casa dei cittadini di Anzio. Oltretutto le assemblee si svolgono su banchi stile Ikea e, soprattutto, con un’acustica che definire pessima sarebbe un eufemismo. Possiamo garantire che per poter fare un resoconto dettagliato di quanto avviene in Consiglio bisogna dotarsi di un apparecchio acustico dell’ultima generazione. Se questo è il modo abituale per trasmettere i fatti della politica ai cittadini è naturale che si crei un solco tra chi amministra e gli anziati, ormai presi in considerazione solo quando si tratta di entrare in cabina elettorale. Le persone non hanno l’anello al naso e si rendono contro che, oltre la facciata, tutta rose e fiori, si nascondono problemi enormi che stanno scuotendo la vita collettiva della nostra comunità. Per questo motivo è necessario impegnarsi in modo ancor più vigoroso per impedire che la nostra città venga sepolta da altri fiori, che presto potrebbero diventare tonnellate di crisantemi…

NON VOGLIAMO I CRISANTEMI!

DIETRO IL SIPARIO…

50cent

Marcello Bartoli

Andrea Mingiacchi

Nell’immaginario collettivo, ogni qualvolta si parli dell’amministrazione di una città, con troppa semplicità si riconoscono i meriti (o i demeriti) solo al politico di turno, le cui scelte vengono esaltate o meno dagli organi di stampa. Ed è così che medaglie o macchie di pomodoro spuntano sul petto dell’eletto, senza la minima considerazione per quanti contribuiscono, con il lavoro quotidiano, alla gestione della cosa pubblica. Fermo restando che le camicie nere di molti politici del teatrino di Anzio hanno ormai cambiato tinta in rosso pomodoro dopo le condanne della Corte dei Conti, dopo un piano regolatore raffazzonato e declassante per il territorio, a causa della trascuratezza delle periferie e dell’immobilismo sulla questione del nuovo porto (oltre un decennio di attesa burocratica per un progetto distante dagli equilibri della città), bisogna riconoscere i meriti di chi, pur non avendo responsabilità politiche, lavora duramente per permettere che il sipario dell’amministrazione quotidiana possa aprirsi o chiudersi ogni giorno, qualcuno che sopravvive al disprezzo dei tornelli di Brunetta e alla durezza dell’ultima manovra del Governo Berlusconi: stiamo parlando dei dipendenti dell’amministrazione comunale.Uscieri, vigili, operai, impiegati, tecnici e dirigenti sono l’anima fondamentale per l’organizzazione della nostra città, persone cui non sono dedicati i titoloni dei giornali, ma che per il loro impegno meritano la nostra attenzione.Alla vigilia della stagione estiva, periodo in cui Anzio raddoppia il numero degli abitanti, e nel quale c’è un aumento di responsabilità e di lavoro per una gran parte dei dipendenti pubblici, che si troveranno ad aprire e chiudere il sipario con maggiore solerzia, la redazione di Anzio-Space augura loro un buon lavoro, e consiglia ai politici di turno di pensare al mondo del pubblico impiego non come ad un limone da spremere, ma come al fulcro vitale per il buon governo della città.

!NO ALLA LEGGE-BAVAGLIO!

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AlessandroTinarelli

A.Tin.

Mensile di Informazione di Anzio e NettunoAnzio Space

La storia di Cimicetta, ambulante per tradizione

“IL PESCE ANZIATE SBANCA AI CASTELLI”

FRITTURA E TELLINE ALLA STRETTA FINALE

“ I L SEGRETO? PROFESS IONAL ITÀ E GRANDE D ISPONIB I L I TÀ”

REGOLAMENTO UE COMPLICA LA VITA DEI PESCATORI

“La mia sveglia è puntata sempre alle 4,30, e spesso nei mercati il meteo è pessimo, con vento, pioggia, sui castelli a volte è capitato anche di imbattermi in una nevicata. Inoltre siccome la mia attività è a conduzione familiare io e mia moglie lasciamo i bambini in affidamento e la lontananza di entrambi i genitori a volte può creare dei disagi ai piccoli. La qualità della vita è un po’ soffocata”.

Si ritiene soddisfatto?

“Certamente, soprattutto perché riesco a confermare che il pesce di Anzio è un marchio garantito. Tra i miei clienti molti hanno appartamenti sulla nostra costa per passarci le vacanze estive e già conoscoscono i nostri prodotti ittici. La mia presenza nei mercati gli dà sicurezza nel fare la spesa, basti pensare che il nome del negozio furgone Maria Vittoria era una paranza storica di Anzio il cui armatore era proprio mio nonno”.

con altre, tipo quella della rete da posta, oppure ritirare le licenze della rete a strascico pagando all’armatore una somma idonea

affinché abbia la possibilità di cominciare un’altra attività. Per i tellinari, purtroppo, con il nuovo regolamento, si apre la prospettiva del fallimento. L’UE impone di pescare le telline a seicento metri dalla battigia, praticamente dove non esistono, almeno in tutta la parte tirrenica in cui il fondale a seicento metri dalla battigia è superiore a quello in cui si crea l’habitat di questi frutti di mare. La soluzione migliore, anche in questo caso sarebbe quella di attuare un fermo biologico

per due o tre anni, risarcire chi è in possesso di licenza per la pesca di telline e dopo farli tornare a lavorare senza imposizioni su come e dove si pesca.

Il pregiato pesce di Anzio continua a fare eco fuori città grazie al signor Cristiano Di Rosa, 39 anni, detto “cimicetta”. Venditore ambulante, con il suo autonegozio chiamato “Pescheria Maria Vittoria”, rifornisce di pesce anziate gli abitanti dei castelli romani, sempre puntuali nei mercati settimanali dove lo stesso Di Rosa esercita con soddisfazione e orgoglio la sua professione. Cimicetta prosegue una tradizione ormai consolidata nella distribuzione dei nostri prodotti ittici, iniziata dai pionieri D’Andrassi, Costa, Pollastrini e Castaldi, che con le loro famiglie risalivano gli alti colli albani con i mezzi colmi di pesce fresco.

Di Rosa, come conquista i clienti dei castelli?

“Con molto sacrificio e passione per il mio lavoro, avvantaggiato anche dalla qualità del nostro pesce e da un ottimo lavoro svolto da chi, prima di me, andava in quei siti. Soddisfo sempre le richieste di eviscerazione, sfilettatura e spinatura perché, non essendo

Telline e frittura addio? È un rischio concreto. La Commissione Europea ha di recente applicato il “Regolamento Mediterraneo sulla pesca”, al fine di tutelare la fauna marina. La normativa, tra le altre cose, impone ai pescherecci una maglia più larga e di forma quadrata per le reti da pesca, armata sui cavi, in modo che non possa stringersi, e il divieto di pesca a strascico nei fondali bassi. Questo permetterebbe, secondo il desiderio dell’Unione Europea, la fuoriuscita dalle reti di pesci di piccole dimensioni come quelli abitualmente venduti per la frittura, allo scopo di preservarli dal rischio estinzione. La rigorosa applicazione delle regole ha sollevato subito la protesta tra i pescatori e molti chiedono un’ulteriore deroga all’applicazione del regolamento.In realtà la buona volontà dell’UE, tradotta in concreto, non consentirà di eliminare il

una zona di mare, le casalinghe non sempre sanno sezionare un pesce. Faccio anche carpacci e marinature già pronte da servire. Insomma non dico mai di no e propongo ricette alternative con professionalità e

disponibilità. Inoltre cerco di fare sempre un prezzo equo e flessibile, relativo ai costi quotidiani di cooperativa. Se una qualità di pesce un giorno in cooperativa è più cara, per ovvi motivi di mercato non lo compro, aspetto il giorno dopo. Insomma mantengo parametri concorrenziali”.

A che genere di sacrifici si riferisce?

rischio estinzione di alcune specie faunistiche marine. La rete a strascico nei fondali alti, infatti, ara il fondo come nei fondali bassi

e la maggior parte dei pesci piccolini sarà incanalata nella rete e mescolata nonostante le reti a maglie più larghe, frullata, strapazzata e pressata da tutto il resto che viene catturato. Le soluzioni migliori sarebbero quelle di convertire le licenze della pesca a strascico

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AlessandroTinarelli

A.Tin.

Dopo il caso di Ostia i gestori sul piede di guerra: “Osserviamo la legge”

STABILIMENTI BALNEARI IN CRISI: “COLPITI DA UE E GIORNALI”SULLE NOSTRE SP IAGGE PREZZ I STAB I L I : 32 EURO IN MEDIA A FAMIGL IA

rispettare le regole della concorrenza”. Il nostro Paese ha due mesi di tempo per replicare alle osservazioni. In pratica si chiede la messa all’asta delle concessioni demaniali una volta scaduto il termine dei sei anni ed è facile immaginare il panico tra i gestori, di cui molti sono ereditari da generazioni. Il Governo aveva concesso una proroga per gli stabilimenti fino al 2012, ma i gestori chiedono il rinnovo delle licenze per vent’anni in modo da ammortizzare le spese sostenute per allinearsi alle norme UE. La proroga è stata prolungata fino al 2015 grazie al lavoro svolto dai parlamentari PD, in particolare dal senatore Mercatali, tuttavia dal 19 maggio scorso gli imprenditori balneari hanno costituito un presidio fisso presso il Ministero dell’Economia. A questa querelle burocratica si aggiunge l’onda mediatica non certo favorevole ai gestori di stabilimenti, che devono confrontarsi con giornali e tv “spesso ostili, che infilano il coltello rigirandolo più volte nella piaga”.

Mentre ad Ostia la situazione degli stabilimenti balneari riscalda gli animi, tanto da meritare inchieste da parte di note trasmissioni TV, ad Anzio e Nettuno le cose sono diverse. I prezzi, per esempio, sono stabili da anni e non si riflette l’aumento complessivo dei costi registrato dall’ADOC sul piano regionale. Dopo aver fatto una media tra gli stabilimenti campione, risulta che sulle nostre spiagge la spesa media di una famiglia di quattro persone con un ombrellone, due sdraie e due lettini, ammonta a 32€. Pedalò e cabina non sono stati inseriti nel conteggio in quanto optional non essenziali. Quasi tutti gli stabilimenti ad Anzio e Nettuno praticano sconti di circa il 30% dal primo pomeriggio. Per le persone che vogliono transitare o fare il bagno bisogna fare chiarezza una volta per tutte: non si è obbligati a pagare l’entrata e gli stabilimenti devono garantire per legge un corridoio d’accesso alla battigia. I gestori non possono stendere asciugamani o aprire sdraie nei primi cinque metri dal mare, regole che ad Anzio e Nettuno vengono rispettate:

“In genere - spiega un gestore - sono gli stessi clienti a spostare le sdraie più vicine alla riva, anche se noi avvertiamo tutti della normativa vigente”.

I titolari degli stabilimenti, insomma, non ci stanno a fare la parte dei cattivi, anche perché la loro condizione attraversa un periodo di grande difficoltà. Quest’inverno la Commissione Europea ha infatti aperto una procedura d’infrazione a carico dell’Italia perché “il rinnovo automatico ogni sei anni delle concessioni demaniali è contrario alle regole del mercato unico europeo, che impongono agli Stati membri di

Gli stabilimenti di Anzio e Nettuno, rispetto a quelli di Ostia, sono forse più antiquati e bisognosi di una ristrutturazione, ma il rovescio della medaglia è a favore delle nostre spiagge: il rapporto con clienti e bagnanti è molto più elastico ed accomodante rispetto alla rigidità dei centri balneari ostiensi. Nessuno ha mai pensato di mettere le spiagge a pagamento, ed anzi gli imprenditori del settore locale denunciano il sistema illegale praticato dai colleghi di Ostia, che spesso fanno pagare il solo accesso alla spiaggia, gettando discredito sulla categoria. Leda Di Renzoni, dello stabilimento Rivazzurra, si rifugia in una battuta sarcastica quando dice che “ad Ostia sono signori”. Poi spiega: “Hanno agevolazioni incomprensibili, come il canone ridotto per la concessione, e nessuno gli dice nulla dell’illegale sistema nel far pagare chiunque voglia arrivare sulla battigia”. L’Adoc denuncia un aumento dei prezzi sul litorale del Lazio: “I nostri prezzi giornalieri - risponde la Di Renzoni - sono invariati da dieci anni, con il lettino a 7 euro, l’ombrellone a 8 euro, la sedia a sdraio a 5 euro”. Al centro di Anzio lo storico stabilimento la ‘Dea Fortuna’, la prima settimana di giugno non è ancora entrato nei consueti ritmi estivi, e la direttrice Vincenza Criscuolo accetta di rispondere a qualche nostra domanda sulle spese di gestione: “Su 400 metri di zona demaniale paghiamo ogni anno oltre 27000 euro di concessione, 12000 euro di immondizia, 2000 euro di ICI, perché abbiamo le cabine in muratura, più l’acqua, la corrente, e gli stipendi delle donne delle pulizie e di cinque bagnini”. Sergio Caprari, socio e bagnino dello stesso stabilimento, aggiunge: “Ci

I titolari: “Da noi cortesia e niente illegalità”

sono notevoli costi di manutenzione, compresi quelli dovuti al vandalismo invernale, con attrezzi o cabine incendiate. Il listino giornaliero dei prezzi? Siamo molto elastici con i clienti assidui e con chi viene dopo pranzo, applichiamo sconti rilevanti fino al 30%: lettino 8 euro, sdraio 7, ombrellone 12, pedalò 10 euro.Il gestore della prima spiaggia di Nettuno ai marinaretti “La Quiete” ci tiene a ringraziare la Giunta Comunale per il dimezzamento della TARSU, tassa sull’immondizia, che è stata adeguata a quella anziate: l’anno scorso su una spiaggia di 100 metri pagava 4000 euro e ora ne paga 2200, mentre la concessione gli costa 6000 euro annui, l’acqua 1700. Il vantaggio è che l’attività viene gestita in famiglia. Qui il lettino costa 5 euro, ombrellone 8, sdraio 3 euro.

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Emanuela Moroni

le mie affermazioni sul Corriere della Sera avrà capito che le mie parole erano un chiaro attacco ad un modo antiquato di gestire la cosa pubblica, affidato spesso a clientelismi e favoritismi piuttosto che ad una sana meritocrazia. Si reiterano vecchi meccanismi senza mai di fatto svecchiare la classe dirigente. In Italia a 42 anni si è considerati, lavorativamente parlando, dei giovani mentre in altri paesi come l’America alla stessa età si è già passati dall’altra parte della barricata: si è diventati “anziani e si insegna ai veri giovani. Questo facilita un ricambio continuo di idee ed uno svecchiamento della forza lavoro che qui non esiste. Tutto diventa più agile e snello anche nella Pubblica Amministrazione, vero dinosauro di questa nostra affaticata Nazione”.

Quali sono le sue proposte per la lotta all’evasione fiscale?“In qualità di Presidente dell’AGDP stiamo preparando una serie di proposte ma tutte concretamente ruotano intorno ad un solo concetto: paghiamo tutti le tasse per pagare tutti meno tasse. E quindi in prima battuta, quale strumento di lotta all’evasione fiscale, metto quello che in America chiamano conflitto di interessi. Le faccio un esempio: se un idraulico viene a casa sua per una riparazione lei non richiederà alcuna ricevuta a meno che a fine anno non abbia la possibilità di scaricarla. E qui sorge il conflitto di interessi: se io le do la possibilità di scaricare l’idraulico, il medico, il veterinario, il tappezziere, lei richiederà una fattura. Semplice”.

Altre proposte?“Quante macchine dai 75 ai 100 mila euro sono state comprate quest’anno? E da chi? Ma soprattutto come? Visto che in Italia solo l’uno per cento della popolazione dichiara un reddito compreso fra 100 mila e 200 mila euro l’anno?Cominciamo ad approfondire le piccole cose. Da lì si apriranno le voragini”.

Perché fa tutto questo?“Perché voglio essere fiero dell’Italia che lascerò ai miei figli di 2 e 3 anni. Così come lo fu la generazione dei nostri genitori che traghettò l’Italia nel dopoguerra, rendendola una potenza a livello mondiale”.

Impiegati pubblici nel mirino del Governo: “Pagano i soliti noti”

Pompeo Savarino ha 42 anni e presiede l’Associazione dei Giovani Dirigenti Pubblici, da lui fondata, oltre a ricoprire la carica di Segretario Generale del Comune di Anzio.Lo incontriamo nel suo ufficio nella pausa pranzo. Giovane, affabile, indaffarato ed efficiente. Telefoni che squillano, ANSA che arriva sul PC, le testate più importanti d’Italia sulla scrivania, news in continua. Insomma un uomo che vuole conoscere la realtà che lo circonda senza interpreti.Un curriculum di tutto rispetto il suo, che lo vede a 32 anni Segretario Generale del Comune di Civitavecchia, dopo una gavetta di diversi anni in piccoli comuni. Il suo nome è salito alla ribalta per un’intervista rilasciata al Corriere della Sera circa un mese fa, nella quale critica in modo deciso i tagli previsti ai dipendenti della Pubblica Amministrazione dalla nuova manovra finanziaria del governo Berlusconi. A questo proposito sta preparando un dossier: “Dati sui tagli e proposte alternative”.

Si aspettava tanto clamore dopo le dichiarazioni rilasciate al Corriere della Sera? “Assolutamente no. Credevo di aver detto la cosa più scontata che potesse dirsi all’indomani di ogni finanziaria. E cioè che quando si chiede di stringere la cinghia lo si chiede sempre ai soliti noti: pensionati e dipendenti pubblici. Coloro per i quali la trasparenza è un obbligo visto che le tasse vengono trattenute alla fonte”.

Perché allora secondo lei un’affermazione tanto scontata ha suscitato tanto scalpore? È stato invitato ad “Omnibus”su La7, ad “Annozero” su Rai3. Perché? “Perché forse è stata la prima volta che la rivendicazione di un diritto tanto scontato non è stata fatta da un impiegato con un netto di 1.200 € al mese ma da un dirigente con un netto di 4.000 € al mese. D’altra parte abbiamo inaugurato l’epoca della “trasparenza”e questa è la mia dichiarazione dei redditi: 128.000 € lordi annui. Non mi vergogno di nulla. Sono solo stanco di essere considerato il “bancomat” italiano. Quello da cui i soldi si prelevano presto e con certezza perché decurtati alla fonte. Vorrei, per una volta, veder pagare anche gli altri: tutti quelli che hanno una dichiarazione dei redditi alla soglia della povertà e che poi vedi andare in giro con macchine da 100.000 €, posseggono

“BASTA, NON SIAMO UN BANCOMAT”POMPEO SAVARINO, SEGRETARIO COMUNALE DI ANZIO: “SI COLPISCA L’EVASIONE”

ville da nababbi e passano l’estate in yacht da sogno. Io le garantisco che non avrò mai nulla del genere eppure secondo l’ISTAT appartengo a quella minima percentuale di cosiddetti ricchi”.

Insomma la sua diviene una vera e propria questione di principio…“Esattamente. Pretendo che la nuova finanziaria sia una manovra socialmente etica. Se i tagli ci saranno che ci siano per tutti nessuno escluso. E quindi lotta seria e dura all’evasione fiscale”. Sul sito del Corriere della Sera dove il suo articolo è stato messo online, a seguire ci sono molti commenti dei lettori. Alcuni concordano con lei, altri invece la attaccano duramente ritenendo

inconcepibile che un dipendente pubblico con i suoi introiti abbia il coraggio di dichiarare guerra ai tagli della prossima finanziaria. “Lo so, ho letto tutti i commenti accuratamente e posso dirle che molti degli equivoci sono nati soprattutto a causa del titolo dell’articolo, a mio avviso fuorviante, di cui non ero a conoscenza. Con alcuni dei lettori e commentatori del sito ci siamo anche sentiti per telefono e dopo una lunga conversazione mi hanno dato ragione. Hanno capito che la mia provocazione e la mia rabbia erano dirette a proteggere tutta la categoria pubblica contro un esercito sempre crescente di evasori fiscali contro cui lo Stato non fa e soprattutto non programma di fare nulla”.

Nel complesso ha ricevuto maggiori dimostrazioni di supporto piuttosto che di dissenso?“Mi sento di affermarlo serenamente e senza tema di smentite. Chi ha letto con attenzione

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Dirigente Vetor: “Sfiorate conseguenze pesanti per città”

“Nonostante i problemi legati al fondale del porto, abbiamo ripristinato il servizio per Ponza in soli 3 giorni; questo per evidenziare le efficienti condizioni operative degli aliscafi.Dobbiamo tuttavia considerare la serietà dell’evento dell’11 giugno: abbiamo sfiorato conseguenze pesanti a livello economico e di immagine per l’intera città”. Vincenzo Adriani, dirigente di Vetor Aliscafi, commenta l’insabbiamento dell’aliscafo per Ponza.Adriani, quali sono le condizioni del porto di Anzio?“Le condizioni oggettive del porto vanno migliorate anche a livello di infrastrutture, oltre che naturalmente per l’annosa questione dell’insabbiamento continuo del fondale.Speriamo che un pronto e risolutivo intervento delle autorità competenti eviti il peggioramento della situazione che potrebbe, in futuro, portare disagi e rischi sia per noi operatori che per i passeggeri”.

“Scalo da migliorare o rischi per passeggeri”

Gianni Loperfido e Andrea Mingiacchi

“Il primo incidente all’aliscafo è stata un’ingenuità di valutazione del comandante che è andato a finire su una secca. Il canale di accesso al porto è praticabile, chiaramente sappiamo che la situazione deve essere monitorata ogni momento e non possiamo mai abbassare il livello di attenzione”. Il Comandante della Capitaneria di Porto, Matteo Gragnani, ci riceve nella Sala operativa, una vera finestra sul porto. Da lassù si ha una chiara prospettiva su tutto ciò che avviene nel bacino sottostante, col porto che pullula di tutte le sue attività giornaliere, e con la spiaggia già piena di bagnanti. Se il primo insabbiamento al Vetor non aveva suscitato grande preoccupazione, il secondo, a nemmeno 2 settimane dal primo, ha messo in allarme la Capitaneria con l’immediato avvio di un’inchiesta: “A quanto mi risulta

“Il primo incidente? ingenuita’ del capitano”Il Comandante della Capitaneria Matteo Gragnani: “Avviata inchiesta”

Maurizio D’Eramo

PORTO, INSABBIATI DUE ALISCAFIANCORA PROBLEMI PER I L BACINO PORTUALE

Due aliscafi della Vetor, in servizio da Anzio per le isole pontine, si sono insabbiati all’ingresso del porto anziate nelle ultime due settimane. Nel primo caso nessun danno allo scafo né all’equipaggio che, in quel momento, fortunatamente senza passeggeri, stava effettuando un collaudo di prova. L’incagliamento è avvenuto nei pressi della meda verde in allineamento per l’ingresso al porto, dove staziona un insidioso banco di sabbia nonostante i ripetuti tentativi di escavazione. Grazie all’aiuto delle motovedette della Capitaneria di porto, e trainato dal potente peschereccio anziate Filippo Guidotti, l’aliscafo, dopo un’ora, si è potuto disincagliare e far attracco in banchina. Neppure 15 giorni dopo un secondo incidente, sempre ad un Vetor, a conferma degli ormai tristemente celebri problemi di fruibilità del bacino portuale di Anzio, ridotto in uno stato di quasi abbandono. I passeggeri stavolta erano a bordo, e sono rimasti intrappolati a bordo per ore, con scene di panico

e qualche malore dovuto al colpevole ritardo nei soccorsi. Secondo alcune testimonianze “c’è stato anche il rischio del ribaltamento dell’aliscafo”. La Capitaneria di porto ha subito avviato un’inchiesta, anche se il comandante Matteo Gragnani precisa: “Non ci sono cambiamenti nel canale di accesso del porto, né un maggiore insabbiamento”. Rassicurazioni che non placano le polemiche sulle isole pontine, dove si chiede lo spostamento dalle tratte da e per Anzio. Il Presidente della Regione Renata Polverini annuncia che sono stati attivati i tecnici regionali per assicurare l’agibilità del porto anche attraverso “un’azione straordinaria di escavo”. “C’è un problema strutturale da risolvere - ha argomentato la Polverini - e nell’ambito della prossima programmazione triennale per le coste laziali non mancherà l’intervento per il porto di Anzio”.

- spiega Gragnani - non ci sono cambiamenti nel canale di accesso del porto, né un maggiore insabbiamento visti anche i rilievi batimetrici. Ma è la seconda volta che un aliscafo devia dalla rotta nel canale finendo da un’altra parte. Forse in determinate condizioni meteo marine si creano situazioni tali per cui, anche con la compagnia di navigazione, si deve rivedere la rotta degli aliscafi”. “Come vede fuori l’attività si svolge regolarmente - continua -, le vetturine sono in acqua e il pescaggio del canale è mediamente di 4 metri. Noi effettuiamo dei controlli con le strumentazioni di bordo delle nostre motovedette, ma i controlli ufficiali vengono effettuati da tecnici della Regione, controlli sia batimetrici sulla profondità, che sulla composizione della sabbia, per vedere se è compatibile, come per l’anno scorso, con un’eventuale ipotesi di ripascimento”. Avendo, istituzionalmente, anche il controllo sull’attività ittica, Gragnani spende due parole sull’applicazione delle nuove norme comunitarie sulla limitazione della pesca: “Non sono delle novità - osserva -, era la scadenza di un regolamento comunitario di cui si sapeva non ci sarebbero state ulteriori deroghe. A parte qualche manifestazione di malcontento, che ci poteva stare, abbiamo avuto un riscontro positivo da parte del centro peschereccio locale nell’adeguarsi al cambio delle maglie delle reti”.

Foto di Gianni Loperfido

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Nel 2003, per volere dell’amministrazione capeggiata dall’ex Sindaco Candido De Angelis, sono stati avviati i lavori che prevedevano il rifacimento totale di Piazza Pia ad Anzio. La pressione dei commercianti è stata notevole, secondo la visione che una piazza più libera e ariosa avrebbe portato più clienti e rimpinguato le loro casse. A inizio lavori è subito emersa la difficoltà di raccordare la raccolta dei liquami nelle fogne già esistenti, quindi si è proceduto ad una nuova installazione di scarichi che, però, a detta di molti esperti, è stata sottodimensionata. Con il passare del tempo la piazza ha cambiato volto: da un’elegante piazza di un’elegante città marinara si è passati ad una piazza che mal si raccorda con la morfologia preesistente, da sempre elogiata. Tutti i conoscitori di Anzio, da subito e insieme alla maggior parte dei cittadini, hanno rifiutato l’idea di uno stile cosi povero e “abrutito”, ma dovendone subire per forza di cose le imposizioni hanno dovuto farsene un ragione e tenersi la disarmonia di questo circo piazzale che ora ospita bruschette, cioccolate, cocomeri, campi da cross e panzanelle, che nulla hanno a che fare con la storia della perla del tirreno. La sig.ra Eugenia, e non è l’unica, ci comunica che portando il nipotino Davide a prendere un po’ di aria in piazza, molto spesso si è circondati da puzze nauseanti, che provengono sia dalle fogne circostanti sottodimensionate che dalla fontana circolare, molto spesso sporca e priva del decoro che una città come Anzio meriterebbe. I commercianti ora si lamentano dello scarso afflusso nei punti di ristoro e vendita, soprattutto nei mesi invernali. Chissà se gli assessorati competenti e il Sindaco conoscono queste particolarità, e se intendono porvi rimedio, visto l’inizio della stagione estiva…

Su Viale Mencacci s’è fatta finalmente la necessaria manutenzione stradale e lo avranno notato un po’ tutti, se non altro perché è stata praticata alle otto del mattino, arrecando non pochi disagi alla circolazione.È stato rinnovato l’asfalto (a tratti) e sono stati creati nuovi parcheggi su un lato della strada, facendo la felicità dei pendolari che ogni mattina devono correre a prendere il treno.Proprio sul nuovo parcheggio però, casca l’asino: la corsia, ristretta dai nuovi posti auto, non permette il naturale scorrimento del traffico. E l’errore clamoroso salta subito agli occhi di chi, venendo da Viale Severiano, deve prendere il ponte della stazione o semplicemente percorre quel tratto di strada. L’automobilista, che si ferma per svoltare a sinistra, crea un tappo alla circolazione, perché non ha più lo spazio necessario per portarsi al centro dell’incrocio senza finire sulla corsia opposta.Le auto in sosta creano ancora più disagio se si pensa agli innumerevoli incroci che si vengono a creare con le vie che confluiscono su Viale Mencacci, perché azzerano la già scarsa visibilità.Sarebbe stato meno pericoloso realizzare i parcheggi all’altezza dell’altro semaforo, quello che si incontra arrivando da Nettuno, lasciando così libertà e sicurezza di manovra alle auto.Viene da domandarsi infatti se per i nuovi posti auto, non poteva essere utilizzata la zona ubicata subito dopo l’incrocio (direzione Nettuno), da poco bonificata e utilizzata solo come “area camping”, creando magari un collegamento interno con la stazione. Ma soprattutto: come mai sono serviti altri posti auto quando esiste un’area come quella della Piccola?

I posti auto realizzati ostacolano la circolazione e aumentano i pericoli

Roberta Treglia

Publio Razza

C’era una volta la piazza di Anzio…

Viale Mencacci: piu’ caos con nuovi parcheggi

Odori nauseabondi e fontana sporca

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delle auto in quel punto centralissimo del quartiere; ci sono, nel giro di poche decine di metri, una farmacia, una banca, due bar, vari negozi. L’esigenza era semplice. La cosa strana e paradossale è che, essendo la proposta di una rotonda stata presentata da un consigliere dell’opposizione, come tutte le cose, non è mai stata presa in considerazione. Ad Anzio, anche se si capisce che un progetto può giovare alla città, pur di non dar merito ad uno dell’opposizione, non si fa nulla. È il solito atteggiamento arrogante della nostra casta politica”.Dopo di lei, l’anno scorso, il consigliere del PD Ivano Bernardone ha rispolverato il progetto con qualche aggiunta. “Sì, il collega Bernardone ha ripreso il progetto, ampliandolo – dopotutto è il suo mestiere – aggiungendovi anche delle strade ciclabili, che al bisogno potrebbero diventare dei marciapiedi per pedoni… un progetto che, oltre a costare poco, qualora fosse realizzato, darebbe sicuramente lustro al quartiere”.

nel nostro Comune. Sì, sono proprio loro a identificarsi in questa definizione, donatori di voce; infatti la loro opera, rivolta esclusivamente a ciechi, ipovedenti e dislessici, verte nel leggere libri di testo o narrativa e registrali su dei CD, che verranno poi consegnati agli associati che ne hanno fatto richiesta. “Il nostro scopo è quello di dare il diritto allo studio a tutti” ci dice Sandro Vaggi, parafrasando l’idea che fece nascere 27 anni fa l’associazione “Perché queste persone non devono avere gli stessi diritti degli altri, diritti previsti dalla Costituzione?’ Ci sostituiamo ad una mancanza dello Stato. Tanto che lo Stato, con un’apposita Legge, ci ha dispensati dal pagamento della SIAE e dalle spese di spedizione allorché riceviamo o spediamo i plichi con i libri e i CD”. Ci viene logico domandare quanti sono stati i libri letti e come è cambiato il modo di prestare la loro opera. E da Francesca De Francesco, affermato medico dell’ospedale di Anzio, sappiamo che soprattutto negli ultimi anni c’è statA una vera e propria rivoluzione, quando si è passati dalla registrazione su audiocassette a quella su cd. “Quasi tutti i vecchi lettori, non sapendo usare computer e programmi

di registrazione (che vengono forniti dall’associazione stessa) hanno deciso di ritirarsi. Per fortuna non mancano i nuovi volontari che hanno preso i loro posti. Di libri ne leggiamo una media di 3-4 l’anno, il tutto è riportato anche a seconda delle grandezza del testo. Io personalmente

dedico alla registrazione del testo una media di 5/6 ore a settimana”.Un piccolo impegno giornaliero che però ha una grande valenza dal punto di vista sociale, grazie a questi volontari ogni cieco può, parafrasando il motto del Centro “vedere oltre ciò che può sentire”.

7Mensile di Informazione di Anzio e Nettuno Anzio Space

Lavinio-Space

Tutto nacque, quel lontano 1983, dalla volontà di un giovane maestro elementare di rispettare l’articolo 3 della nostra Costituzione, quello che – tra le altre cose – prevede l’eguaglianza dei cittadini anche davanti allo studio. Nella sua classe c’era

un non v e d e n t e e pur di a i u t a r l o n e l l o s t u d i o ,

Gualtiero Munerol decise di leggergli i libri di testo, a casa sua, nel doposcuola. La sua volontà di far sentire quel bambino un ‘non’ diverso dette il via ad una catena di solidarietà che, partendo da un piccolo centro come Feltre, nell’entroterra veneto, è arrivata nell’arco di un lustro ad essere un’associazione a carattere nazionale.Stiamo parlando della vicenda che ha portato alla nascita del ‘Centro Internazionale del Libro Parlato’, un’associazione onlus ben radicata anche nel nostro territorio. Dei circa 20 volontari che svolgono la loro opera di ‘donatori di voce’ a Roma e Provincia, ben 4 (Sandro Vaggi, Francesca De Francesco, Dalila Bottaio e Antonella Pica) sono residenti

M. D’Er.

Maurizio D’Eramo

“A QUANDO LA ROTONDA DI LAVINIO MARE?”

IL ‘LIBRO PARLATO’, DA FELTRE AD ANZIO

COLANTUONO (PRC): “TANTE ROTATORIE REALIZZATE MA NON QUELLA PROPOSTA DALL’OPPOSIZIONE”

L’ONLUS DE I ‘DONATORI D I VOCE’ SBARCA SUL NOSTRO TERR ITORIO

Tante rotonde realizzate a Lavinio, ma guarda caso manca proprio quella proposta dall’opposizione di centrosinistra. Dopo la realizzazione della rotatoria di Lavinio stazione, che non ha del tutto risolto i problemi della viabilità tra la Nettunense e il quartiere periferico, l’unica che ancora manca all’appello è quella proposta a più riprese a Lavinio mare dai consiglieri comunali Beniamino Colantuono e Ivano Bernardone. Ne abbiamo parlato con chi, per primo, ne ha presentato il progetto durante l’amministrazione De Angelis: il consigliere di Rifondazione Comunista Colantuono.“Chi come me vive a Lavinio mare da sempre - spiega l’esponente del PRC - si rende conto della gente che c’è proprio dalla fila del semaforo che sta all’incrocio tra la Litoranea e via alla Marina. Certe volte la coda arriva fino all’Apollo 13 (un bar posto oltre 300-400 metri dal semaforo, n.d.r.), l’esigenza di proporre una nuova rotonda è nata proprio dalla necessità di evitare quella lunga fila, non solo per un fatto di sicurezza, ma anche

di salute pubblica”.Problema, quello della sicurezza stradale, che a Lavinio mare sono in tanti a condividere, con ancora nella memoria le drammatiche immagini dello schianto avvenuto un paio

d’anni fa, in cui perse la vita un ragazzo proprio a causa del semaforo non in funzione.“D’estate, in certe ore del giorno - continua Colantuono -, la fila non finisce mai. A parte la perdita di tempo, bisogna considerare soprattutto il fattore salute. Immaginiamo solo per un attimo quanto monossido di carbonio viene prodotto dai tubi di scappamento

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Lo scorso giovedì 20 Maggio, in mattinata, a Lavinio Stazione Rossano Gualdi, 67 anni di Anzio, è rimasto vittima di un gravissimo incidente stradale. Per cause ancora da accertare, Gualdi è stato investito da un camion che, provenendo dalla Nettunense, si dirigeva verso Anzio Centro.La vittima è stata immediatamente soccorsa e trasportata presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale civile. Qui, vista la gravità della situazione, si è deciso il trasferimento in elicottero al San Camillo di Roma, dove il 67enne è deceduto dopo un’agonia di quasi due giorni.

Aldilà dei futuri sviluppi della vicenda al vaglio delle autorità competenti, il drammatico incidente conferma ancora una volta l’estrema pericolosità delle nostre strade, con un bollettino di decessi e infortuni gravi ampiamente superiore al dato medio nazionale, già di per sé è molto alto. Le nostre strade, insomma, sono ormai famigerate per il numero dei decessi causati dagli incidenti stradali. Le cause? Troppe. La sicurezza stradale è un tema importante che non deve essere sottovalutato. Sarebbe troppo semplice addossare le responsabilità al governante di turno e non porterebbe a nessun risultato, se non quello di scatenare dissidi inutili e soprattutto sterili.Le strade locali sono vecchie, mal tenute, dissestate, il numero dei veicoli che le percorre è sproporzionatamente superiore alla media dei residenti, ed a ciò si aggiunge la totale mancanza di una cultura della sicurezza.Chi prova a dirigersi verso Roma, prendendo la Pontina o la Nettunense negli orari di punta, si accorge subito della gravità della situazione: sorpassi azzardati, conducenti che mandano sms mentre guidano, semafori non rispettati e chi più ne ha più ne metta. Se si aggiunge lo stato delle strade estremamente peggiorato, il fatto che il rapporto tra le macchine in circolazione e la qualità delle vie di comunicazione non sia più sostenibile, si capisce perché le strade del nostro territorio abbiano raggiunto un tale livello di pericolosità.

PS: Rossano era il papà di due cari amici, Angelo ed Andrea, che ora piangono questa atroce ed assurda morte. A loro, alla mamma Rita, a tutti coloro che gli hanno voluto bene, la redazione di ANZIO SPACE porge le più sentite ed affettuose condoglianze.

Viabilità, ancora un incidente mortaleStrade al collasso, decessi e infortuni superiori alla media nazionale

M.M.

Carissimi amici della 00042, da tre anni vivo a Lavinio Stazione dove mi sono trasferito dopo cinquantasette anni passati a Roma. Mi piace molto il vostro mensile d’informazione e di stimolo al miglioramento della vita quotidiana e in quest’ottica vorrei segnalarvi una mia osservazione sulle nuove rotonde realizzate dal Comune di Anzio, ricordando lo spreco di denaro pubblico per creare i giardini davanti allo Zodiaco, poi rimossi per costruire la rotonda. Il progetto della rotonda non ha previsto il passaggio dei pedoni, o meglio, lo ha pure previsto ma in modo molto scomodo per chi si deve recare dalla stazione verso il parcheggio dello Zodiaco. Prima della realizzazione della rotonda, le persone che scendevano dal treno o che venivano da via di valle Schioia, dopo aver percorso tutta la banchina della stazione, potevano attraversare la Nettunense trovando il passaggio pedonale davanti al bar. Oggi invece, solo dopo aver percorso a ritroso il tratto di strada per circa 100 metri trovano il passaggio pedonale, peraltro molto pericoloso, che sarà disciplinato dal semaforo. E’ vero che esiste in alternativa un cavalcavia, ma ci siete mai passati? Io lo faccio spesso. Il degrado è stabile, la sporcizia, resti di bottiglie di vino e birra, escrementi umani, stracci ed altro. Vi stazionano spesso sbandati che personalmente non mi danno fastidio, ma mettevi nei panni di una donna sola che decide di passare da qui: certo non è il top della bellezza e della sicurezza. A tutto questo il nostro Sindaco ha pensato quando ha approvato il progetto della rotonda? Non so se questa rotonda risolverà il problema della sicurezza e del traffico, ma di certo ha creato disagi a pedoni e pendolari.

Lettera di un cittadino che vive nei pressi della stazione

“La rotonda? Problema per i pendolari”

Massimo Casa

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circoscrizioni e denominazioni. Ancor più indicativo sotto questo profilo l’art. 11 della l.n. 142 del 1990 ( la famigerata Legge sugli enti locali), laddove recita: “ ...A norma degli articoli 117 e 133 della Costituzione, le regioni possono modificare le circoscrizioni territoriali dei comuni sentite le popolazioni interessate, nelle forme previste dalla legge regionale. Salvo i casi di fusione tra più comuni, non possono essere istituiti nuovi comuni con popolazione inferiore a 10.000 abitanti o la cui costituzione comporti, come conseguenza, che altri comuni scendano sotto tale limite.” Del resto l’art. 15 del dlgs 267/2000 (Ordinamento sulle autonomie locali, una sorta di aggiornamento della l.n. 142/1990), è sostanzialmente dello stesso tenore. Poiché la legge consente all’iniziativa popolare attraverso l’istituzione di referendum consultivi da sottoporre alla Regione l’istituzione di nuovi comuni, sarebbe davvero interessante sapere cosa ne pensano i cittadini di Lavinio riguardo questa loro possibilità. Visto come stanno le cose noi abbiamo lanciato l’idea, ai cittadini di Lavinio la risposta.

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Lavinio-Space

Di questi tempi parlare di istituzione di nuovi Comuni potrebbe essere fuori luogo o quantomeno non in linea con la politica (richiesta a livello europeo) di tagli strutturali per rinsavire le casse pubbliche.Moltissime realtà locali nel nostro Paese non sono particolarmente rappresentate nella loro territorialità, ed il ruolo di frazioni - termine che tecnicamente vuol dire molto poco (nell’ambito del diritto pubblico ed amministrativo hanno molta più importanza le famigerate circoscrizioni) - le va molto stretto.Anche sul nostro territorio troviamo una di queste realtà: Lavinio.Da decenni si sente parlare –sempre ufficiosamente – della volontà da parte delle autorità di istituire il Comune di Lavinio.Lavinio ha una realtà territoriale molto estesa, se si considera che come mera frazione a sua volta è suddivisa in successive due localizzazione: Lavinio-Mare e Lavinio Stazione.Senza contare poi la zona di piazza del Consorzio, che funge da anello di congiunzione tra le due sopracitate zone.Ha una popolazione molto vasta, si considera all’incirca 10mila abitanti: negli ultimi decenni è stata oggetto di un profondo processo di

M.M.

Enea

estremamente importanti per ciò che riguarda la percezione della sicurezza. Per esempio, sarà capitato a chiunque di percorrere a piedi, da soli e di notte una strada ben illuminata e poi percorrerne un’altra completamente buia.

La sensazione in termini di “tranquillità” percepita sarà stata diversa. In questo caso l’immigrato, lo zingaro o chi per lui non può davvero essere chiamato in causa. Il concetto che si vuole evidenziare è che la percezione della sicurezza può essere “manipolata” anche attraverso degli interventi urbani quali una adeguata

illuminazione e un decoroso arredo urbano. Per una amministrazione attenta ai bisogni dei propri cittadini intervenire in tal senso è un obbligo. Ci si potrebbe adoperare per ridurre le zone dove il degrado urbano

è particolarmente evidente oppure il Comune potrebbe riappropriarsi degli spazi pubblici abbandonati o intervenire in tutte quelle situazioni di palese degrado come, ad esempio, le stazioni che insistono nella periferia di Anzio. Non sarebbe una cattiva idea se ogni tanto qualche nostro amministratore comunale facesse l’esperienza di prendere il treno Roma-Nettuno e scendere alla stazione di Lavinio verso le 21 o le 22. Sarebbe interessante poi che il nostro ipotetico amministratore comunale

fosse insieme alla propria famiglia e avesse lasciato parcheggiata la macchina sotto il cavalcavia della medesima stazione. Chissà quale sarebbe la sensazione di sicurezza percepita.

Sulla differenza tra sicurezza percepita e sicurezza reale si è scritto molto ma se da un lato i dati sulla sicurezza reale sono sempre ottimistici, non altrettanto si può dire per la sicurezza percepita, che fa registrare valori sempre più critici, ponendosi ai primissimi posti tra le preoccupazioni dei cittadini. L’Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia, dati gli eventi di cronaca degli ultimi tempi, ha ritenuto opportuno eseguire uno studio sulla percezione della criminalità urbana, realizzando una ricerca sulla percezione della sicurezza. É stato chiesto ai cittadini quali fossero le figure che ritenevano maggiormente pericolose, e le percentuali di riposte sono state le seguenti: i nomadi per l’83%, per il 65% gli immigrati e i vandali, ed infine circa il 58% temono i tossicodipendenti. La questione della sicurezza pare esaurirsi con l’identificazione dello straniero come origine di un sensazione di sicurezza ridotta. In altre parole, straniero uguale delinquenza uguale meno senso di sicurezza. Ma è davvero così? Ci sono dei fattori che possono essere

COMUNE DI LAVINIO, SI PUO’ FARE

SICUREZZA E DECORO, CONCETTI INDISSOLUBILI

LA REGIONE, DIETRO INIZIATIVA POPOLARE, PUÒ ISTITUIRE NUOVE CIRCOSCRIZIONI

BASTA POCO PER FAR SENT IRE I C ITTADINI PROTETT I

trasformazione sociale, molti residenti di Anzio centro e dintorni si sono spostati e la medesima frazione è stata presa di mira da romani che per diverse e molteplici ragioni si sono trasferiti al mare, per cercare una realtà a dimensione d’uomo.Dal racconto di molte persone, si desume che la gente di Lavinio comincia a sentirsi sempre di più un corpo estraneo rispetto alla città madre; i servizi sono inesistenti, i collegamenti – tranne il treno che porta a Roma, sulla cui efficienza ed ospitalità rimandiamo a tutti gli articoli della stampa locale – assolutamente carenti.Le politiche di sviluppo e di sostegno per la comunità assolutamente inesistenti.Ma cominciamo a vedere innanzitutto cosa occorre nel nostro stato per poter immaginare l’istituzione di un nuovo comune.L’art. 133 della Costituzione recita: “Il mutamento delle circoscrizioni provinciali e la istituzione di nuove Province nell’ambito d’una Regione sono stabiliti con leggi della Repubblica, su iniziativa dei Comuni, sentita la stessa Regione”.La Regione, sentite le popolazioni interessate, può con sue leggi istituire nel proprio territorio nuovi Comuni e modificare le loro

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Varie le interrogazioni presentate dall’opposizione nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale a Villa Sarsina. Tra esse quelle dei consiglieri del Pd Massimo Creo e Ivano Bernardone. Il primo si è concentrato sulla donazione fatta dai signori Spigarelli Paolo, Congedo Caterina e Congedo Lucia, recepita con delibera del 12/03/2009 dal Comune di Anzio, “di un’area sita in via degli Oleandri da destinare alla realizzazione di un parco pubblico attrezzato per bambini da intitolare al Sig. Ortenzio Spigarelli”.Considerato che nel programma di questa amministrazione è stata più volte dichiarata la volontà di “mettere mano a tutte la aree verdi esistenti e soprattutto crearne delle nuove, puntando alla realizzazione di un parco per ogni quartiere - spiega Creo - e preso atto che, nonostante il sollecito verbale fatto dal sottoscritto nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale, nel quale denunciavo lo stato di completo abbandono dell’area, nulla è stato fatto per bonificare il lotto e renderlo in tempi brevi fruibile, ritengo che, anche per delicatezza e rispetto nei confronti della famiglia che ha donato il terreno, vada urgentemente predisposto un intervento, confidando che già nel corso dell’estate l’area sia resa accessibile”. Creo riporta infine “quello che alcuni residenti mi hanno raccontato”, e cioè che “il Sindaco, passando qualche settimana fa da quelle parti per controllare i lavori fatti su quel tratto di strada, sia rimasto scandalizzato e sorpreso dall’incuria in cui versava il lotto medesimo, non potendo fare a meno di chiedere ai presenti chi ne fosse il proprietario tanto negligente”. Il Pd Bernardone, nella stessa seduta consiliare, ha posto l’accento sulla rotatoria di via Nettunense nei pressi di Lavinio Stazione, in via di ultimazione. Per l’esponente del Partito democratico “resta drammaticamente aperta la questione della necessità di realizzare uno snodo viario che consenta la messa in sicurezza del passaggio pedonale, come dimostra il recente incidente mortale proprio nei pressi della rotonda”. Bernardone chiede quindi al Sindaco “quali correttivi l’amministrazione intende proporre per migliorare le caratteristiche funzionali e di sicurezza dell’intersezione viaria” e quali soluzioni si prevedono “per potenziare l’accesso e l’uscita dal centro di Lavinio”.

Il Partito Democratico di Anzio riparte da tre reggenti. In una fase transitoria per il centro-sinistra neroniano, i militanti della sezione hanno votato all’unanimità l’elezione di questo triumvirato, che dovrebbe traghettare il partito fino al congresso del prossimo ottobre. I tre sono Maria Cupelli, che nel 2008 tentò la scalata alla candidatura a Sindaco (superata nelle primarie da Paride Tulli), Sergio Mangili, ex Ds, che nel ’94 sfiorò la carica di Primo cittadino con il sostegno di una lista civica, Lina Giannino, area ex Margherita. Nella loro presentazione alla stampa (presso la sede del partito di via Aldobrandini), i tre esponenti del Pd hanno ribadito il massimo impegno nel varare un nuovo programma per il partito. Tra i punti cardine va rimarcata la parte programmatica, rivolta ai problemi concreti della città e al recupero dei militanti, in particolare dei giovani. È stato inoltre ribadito il ruolo netto che deve avere l’opposizione in Consiglio comunale, che dovrà essere più incisiva, e l’impegno per valorizzare i servizi essenziali al cittadino. Un programma ben definito quindi, che ha posto l’accento anche sulla questione morale della politica, e che è stato ideato al fine di restituire nuova linfa ad un partito in fase di stallo. Diverse le proposte a breve termine pensate dai nuovi coordinatori: tra esse la volontà di essere presenti in tutti i quartieri ponendo all’attenzione generale alcuni problemi reali sottovalutati dall’amministrazione e dalla stampa. Si va intanto profilando il programma per la Festa dell’Unità (nome che potrebbe essere modificato), che si terrà alla fine di luglio presso il centro sportivo del Falasche Calcio. Il Pd di Anzio cerca dunque il rilancio, proiettandosi in una nuova fase della vita politica, in attesa di compattare tutto il gruppo dirigente. L’unico neo nella presentazione dei tre reggenti è stata l’assenza dei consiglieri comunali del Pd e di larga parte dei militanti storici. Per ridare credibilità al partito occorre un lavoro di squadra, che isoli i battitori liberi e dia vita ad un’opposizione concreta e realmente alternativa al centrodestra.

Creo (pd): “Bonificare lotto via degli Oleandri”

PD, si riparte dal triumvirato

E Bernardone interroga Sindaco su rotonda di Lavinio Stazione

Cupelli, Giannino e Mangili, nuova fase in attesa del congresso

Red

Marcello Bartoli

Space-Politica

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“Per me è una novità, non mi risulta sia un obbligo”. Così il Sindaco Luciano Bruschini ha risposto all’interrogazione del consigliere del Partito Democratico Aurelio Lo Fazio, che chiedeva lumi sulla presentazione delle dichiarazioni dei redditi dei singoli consiglieri al Segretario Comunale. E, come se non bastasse, il Primo cittadino ha aggiunto: “Intanto consegnatele voi, io sarò l’ultimo a presentare la dichiarazione dei redditi”. Un bell’esempio di trasparenza, non c’è che dire, e pensare che solo il mese scorso l’assemblea ha approvato il Codice degli Eletti del Pdl Zucchini. Sempre nel Consiglio Comunale dello scorso 10 giugno il Sindaco ha poi consegnato una seconda perla di saggezza amministrativa nelle mani del consigliere Gianni De Micheli (PD), che ha interrogato Bruschini sui risultati raggiunti dalla Commissione sulle energie rinnovabili. Identico il tono sarcastico di Bruschini: “Sono contento che la commissione non abbia prodotto nulla”. Insomma, della trasparenza e delle energie rinnovabili questa amministrazione non ha proprio bisogno.

EVVIVA LA TRASPARENZA!!

Red

archeologica - afferma Toselli -. È inutile che il senatore De Angelis si vanti di aver ottenuto un ulteriore finanziamento per migliorare l’area. Soldi inutili in quanto il progetto Vallo Volsco era già completato. Quando mi sono prodigato nel denunciare lo stato di incuria della zona l’amministrazione ha pensato bene di effettuare una pulizia a 360 gradi. Operazione che ha portato alla luce la distruzione di questo patrimonio perché, tranne i lecci presenti, il resto è tutto perso grazie all’incuria dei nostri amministratori”. Infine sul futuro del Partito democratico: “Con la scelta dei tre traghettatori il partito si avvia ad una nuova fase migliorativa. Bisogna lavorare per un’opposizione ancora più incisiva e creare un amalgama tra gruppo consiliare e militanti. Stiamo lavorando alacremente, resto fiducioso, con la convinzione che in questo triennio di preparazione alle elezioni - conclude Toselli - possiamo plasmare un’alternativa concreta al centro-destra, grazie anche al sostegno delle altre forze di sinistra”.

Marcello Bartoli

Marcello Bartoli

“Con 3 coordinatori Partito democratico avvia fase nuova”

“SVELATO SISTEMA CLIENTELARE”ENZO TOSELLI (PD): “SU VICENDA AFFITTI DESTRA AUTOREFERENZIALE”

Nome: Enzo. Cognome: Toselli. Anni: 60. Professione: Architetto. In realtà politico a tempo pieno da sempre, con una passione smodata per il nostro territorio. Esperienza da vendere al servizio dei cittadini, con un passato illustre come consigliere nel Partito Comunista dei primi anni ‘70. Toselli sente molto a cuore in particolare, la questione del piano regolatore. “Il piano voluto dal centro-destra ha devastato il nostro territorio con gravi ripercussioni sull’ambiente - osserva -. Se domani il Pd si trovasse alla guida della città non potrebbe più intervenire in modo radicale, ma potrebbe solo apportare alcuni correttivi. Sarebbe indispensabile una moratoria, con la definizione dei piani attuativi e una riqualificazione dei servizi. L’attuale piano regolatore ha ignorato anche i principi cardine della bioedilizia e, tanto per rendere l’idea dell’approssimazione con cui si è lavorato, basti pensare alla mancanza di un ufficio di piano nella sede comunale (prioritario)”. Di recente l’amministrazione comunale ha votato una mozione di solidarietà nei

confronti dei condannati dalla Corte dei Conti. “A tal proposito il Pd sta preparando alcuni manifesti per protestare contro l’ennesimo atto autoreferenziale del centro-destra.

La vicenda- affitti (che ha riguardato l’ex sindaco De Angelis e diversi assessori ndr) non mi meraviglia, fa parte del sistema clientelare tipico della maggioranza di questa città”. Il consigliere democratico non risparmia una frecciata nei riguardi della vicenda Vallo Volsco. “Trovo ridicolo quanto accaduto in merito a questa preziosa area

sinistra, battuto nella votazione, ha espresso forte sdegno per la mozione, rimarcato dalle parole di Ivano Bernardone (PD), che ha posto l’accento sulla questione morale, che “sembra ormai non interessare minimamente la maggioranza”.

Nell’ultimo Consiglio ancora problemi di acustica a Villa Sarsina

COMUNE: SOLIDARIETA’ A CONDANNATI DALLA CORTEOK A MOZIONE IN DIFESA EX GIUNTA DE ANGELIS, PROTESTA L’OPPOSIZIONE

Un Consiglio comunale dai toni bassi, quello tenuto lo scorso 10 giugno a Villa Sarsina, in primis a causa di un’amplificazione della voce in aula decisamente scadente. La nuova sede conferma i noti problemi di acustica, perciò alcuni giornalisti della stampa locale si stanno mobilitando per presentare una petizione scritta, sottolineando il grave danno arrecato al proprio lavoro. Peraltro i nuovi microfoni, recentemente installati, non agevolano gli stessi consiglieri comunali, che confessano di far fatica a comprendere gli interventi dei loro colleghi.Detto questo, nel corso del dibattito si è reiterata la prevedibile divisione tra gli schieramenti politici sulla vicenda della Corte dei Conti, che ha condannato il senatore ed ex Sindaco Candido De Angelis, insieme ad altri esponenti della ex amministrazione di centro-destra (fine anni’90), a rifondere economicamente il Comune per la nota vicenda-affitti. Dai banchi del centro-sinistra è stato posto l’accento sulla delicata questione, in particolare con l’invettiva del capogruppo Pd Paride Tulli. Ma al termine del dibattito,

la maggioranza del Sindaco Bruschini ha fatto quadrato sulla ex Giunta De Angelis, pensando bene di votare una mozione di solidarietà verso gli amministratori condannati dalla Corte, riconoscendo loro la massima buona fede ed escludendo qualsiasi dolo nell’esercizio delle loro funzioni. Inutile dire che il centro-

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DIRITTO DI REPLICAIn merito all’articolo IL PARTITO DEMO… pubblicato da Anzio Space nel numero di giugnoAugurandomi che l’onestà intellettuale vantata dall’amico Marcello Bartoli sia sincera e totale, da “vecchio volto” della politica (ma c’è qualcuno ancora più vecchio) desidero dare qualche consiglio a questi giovani “pronti a sovvertire le regole del gioco” e un domani a sostituirci quale nuova classe dirigente del PD . E ve lo dice uno che non è figlio d’arte, cioè non ha ereditato potentati nè voti da nessuno. Anni di gavetta ad imparare “le regole del gioco” e non a sovvertirle, da mostri sacri della politica locale di cui il PSDI non era secondo a nessuno, oggi un terzo dei consiglieri e assessori proviene da quel partito. Gavetta comprensiva anche di un paio di trombature alle elezioni, 1975 e 1980 e all’opposizione dal 1990, salvo brevi parentesi. Prima considerazione: il fondo di prima pagina, ve lo dico questo da giornalista più anziano sulla piazza, rappresenta la linea editoriale della testata come ben sapete, e allora se il lettore la prima cosa che legge è un regolamento di conti all’interno del nostro partito, Anzio-Space si riduce ad un giornaletto correntizio tipo Anzio-Città anni ‘70, stesso calibro stesso mandante. Credo invece siate convinti che l’avversario del PD e di questa città sia il PDL e chi lo rappresenta. E allora il commento politico va fatto sulla notizia del giorno ovvero la condanna della giunta De Angelis da parte della Corte dei Conti e non tanto per l’entità del danno erariale, ma perchè smaschera un falso perbenismo amministrativo dove tutto funzionava, dove loro erano il bene e noi il male, dove il Sindaco vantava la sua infallibilità nelle scelte e nei metodi della conduzione della cosa pubblica. Notizie da voi relegate in decima pagina in cinque righe. Il “rancio fellone” invece vi ha dedicato la copertina e due pagine intere. Allora? Il riportare le opinioni solo e sempre degli stessi consiglieri vi relega a ruolo di portavoce di una mozione cosa alla quale non credo voi aspiriate come futura classe dirigente di un partito che alle comunali rappresenta un terzo degli abitanti di questa città. Secondo suggerimento: scontata sempre la vostra “onestà intellettuale”, un po’ più di cultura amministrativa vi aiuterebbe a capire che oggi il Consiglio Comunale non ha più il ruolo di sancta santorum dove tutto veniva deciso, ma ancor peggio la destra lo ha trasformato in un votificio dove vengono ratificate decisioni prese da altri e dove l’opposizione fa il massimo consentito. E allora dove il PD ha sbagliato? Nel mancare l’appuntamento con la storia di questa città, quando la destra presentando il suo progetto del nuovo PRG e del porto nè l’allora Margherita nè i DS furono in grado di presentarne uno alternativo. Tornando al gruppo consiliare va pure detto che quattro su otto consiglieri sono stati eletti per la prima volta nel 2008 e quindi non sono certo “vecchi volti della politica”; per gli altri quattro vale il consenso degli elettori che se dura da anni qualche merito in fondo ce l’avranno, compreso quello del sottoscritto che si guadagnò la candidatura a Sindaco vincendo con ampio vantaggio le primarie del 2008.Infine basta martellate sugli zebedei, siamo tutti nella stessa barca o nello stesso “demo” come voi dite, sfruttate la nostra esperienza per non commettere gli stessi errori. Noi siamo a disposizione, non bruciate la vostra carica passionale per battaglie di parte, altrimenti questo partito non avrà più futuro e ci costringerete sulla scena per altri vent’anni.

Paride Tulli, capogruppo Pd in Consiglio comunale

All’amico Tulli che, da “giornalista più anziano sulla piazza”, ci consiglia cosa pubblicare e a cosa dedicare l’editoriale di prima pagina, rispondiamo che Anzio Space è il giornale dell’Associazione 00042, un insieme di liberi cittadini che lavorano perché la nostra città cambi finalmente marcia, mettendo in campo una serie di progetti concreti per accrescere la qualità della vita e per costruire un’alternativa all’appiattimento sociale, culturale e politico che si respira nella nostra comunità, in un clima di profonda rassegnazione. Caro Paride, vorremmo chiarire che l’essere un giornale ‘di opposizione’ e ‘di proposta’ non significa necessariamente essere un giornale ‘di partito’, quindi del Partito Democratico, o tanto meno di una sua corrente. Anzio Space ha dato sempre spazio alle idee, a prescindere dal colore politico di chi le incarnava, e poco importa se ad esprimerle siano stati di volta in volta i Pdl Zucchini, Cafà, Succi, o i Pd Bernardone e Creo. In merito all’editoriale contestato a firma di Marcello Bartoli, ribadiamo che l’articolo vuole squarciare il velo su un problema reale: troppo spesso le sedute del Consiglio Comunale sono disertate dai consiglieri del Partito Democratico. Non ha importanza, e non può essere una giustificazione, il fatto che l’amministrazione comunale abbia trasformato il Consiglio in un ‘votificio’, perché esso resta sempre il luogo in cui i consiglieri eletti debbono rappresentare gli elettori e condurre le battaglie politiche nell’interesse collettivo. Non è una critica al capogruppo Tulli, che anzi risulta uno dei pochissimi sempre presenti, ma crediamo che il PD, se davvero ambisce a guidare il processo di costruzione di una credibile alternativa di governo alla destra di Bruschini e De Angelis, debba fare molto, molto di più.

All’amico Tulli…

La redazione di Anzio Space

Qui Radio Nerone DAI TRIUMVIRI ALL’IMPERATORE…Confermo tutto, non ha più senso nascondersi dietro la lira. Sono in pole position per assumere la carica di segretario cittadino del Partito Democratico. Proprio io, il vostro incorreggibile Nerone. Com’è possibile? Semplice. Il PD, partito da una condizione di anarchia diffusa, ha finalmente deciso di mettere un po’ d’ordine, eleggendo un triumvirato nelle persone dei prodi Cupelli, Giannino e Magili. La loro prima uscita ufficiale ha suscitato però qualche perplessità, tanto che si pensa ormai alla costituzione di un consolato, dove la beata solitudine dei triumviri sarà sostituita dalla provata esperienza dei consoli (si parla di Tulli e Cappuccia). Ma alla fine della trasmissione i grandi capi saranno costretti a mettersi nelle mani (era ora) di un giovane, offrendomi l’incarico ad libitum di imperatore del PD, ehm.., scusate, di segretario cittadino. Vi chiederete allora quale sarà il primo atto politico degno di nota: è ovvio, farò sbranare i cristiani del partito nell’arena del porto. Non basta? Non posso mica bruciare Anzio per ristabilire gli equilibri devastati dal PRG!!

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Space -Cultura

14 di Cristiano De Andrè, il 17 agosto di Gigi D’Alessio; mentre il 19 agosto verrà portata in scena la Divina Commedia. Ma AnzioEstateBlu 2010 regala anche appuntamenti gratuiti nelle piazze: così, oltre al concerto degli Zero Assoluto, ci sarà sempre in piazza Garibaldi il Sonic Waft Festival (6-7 agosto) e la comicità di Rodolfo Laganà che animerà la serata di ferragosto. Per finire l’estate anziate sarà anche sinonimo di cultura con la rassegna di musica jazz e quella letteraria “Anzio Derive”, che vedrà noti scrittori, giornalisti e letterati salire sul palco allestito nei giardini di Villa Sarsina. Il Parco archeologico di Nerone accoglierà, invece, la nuova edizione di “Anzio nel cinema” (il programma è ancora da definire) e la rassegna teatrale dedicata ai capolavori greci.

letterarie. Uno spazio importante viene dato alla cultura che funge da collante tra i vari spettacoli”.

Tra i cantanti ci sarà Crisiano De Andrè, figlio del celebre Fabrizio. Anche Anzio vuole rendere omaggio a De Andrè?“Sì, il concerto del 14 agosto sarà un modo per ricordare il grande cantautore a dieci anni dalla sua scomparsa. Si tratta di un appuntamento atteso da molte persone, ma non dimentichiamo che a Villa Adele si esibiranno altri grandi nomi come Giovanni Allevi, Nazzareno Antinori, Vinicio Capossella... Ci saranno poi concerti gratuiti come quello degli Zero Assoluto, le band locali, gli spettacoli delle scuole di danza, il Sonic Waft Festival e tanto altro ancora”.

Come descriverebbe AnzioEstateBlu?“Come un gioiello, un elemento importante del nostro municipio. Abbiamo una città splendida con delle location suggestive che costituiscono il punto di forza di Anzio”.

Luisa Calderaro

Al via la stagione estiva tra musica, teatro e cinema all’aperto

“ANZIOESTATEBLU: UN GIOIELLO PER LA CITTA’”L’ASSESSORE AL TURISMO UMBERTO SUCCI: “AD AGOSTO CRISTIANO DE ANDRÈ IN CONCERTO”

La stagione estiva di Anzio prende il via tra concerti, teatro, cinema sotto le stelle. L’assessore al turismo Umberto Succi ci svela retroscena e curiosità del programma di quest’anno.

Assessore, come nasce AnzioEstateBlu?“AnzioEstateBlu nasce grazie ai fondi che il Comune stanzia per le attività culturali. Essendo un’amministrazione con un bilancio in attivo, possiamo pensare a spese di questo genere organizzando una pluralità di eventi che spaziano dalla musica al cabaret, dal teatro al cinema. Nasce così un programma di spessore che valorizza il ricco patrimonio storico-archeologico-culturale della nostra città”.

Villa Adele, il parco di Nerone, le piazze del centro… Quanto sono importanti le location?“Importantissime. Abbiamo una città dotata di spazi unici dove si possono organizzare eventi per tutte le fasce di età. Spesso queste aree vengono sottovalutate e considerate dei

semplici contorni. In realtà sono fondamentali perché interagiscono con il contenuto e con il pubblico. Ad esempio la Villa di Nerone rende suggestive le rappresentazioni in prosa. Da quest’anno, inoltre, alle location classiche si

aggiunge Villa Sarsina. La villa settecentesca, inaugurata nei mesi scorsi dopo anni di restauro, ospiterà per la prima volta i concerti jazz e la rassegna letteraria Anzio Derive”.

Quale criterio si segue per la scelta dei nomi del calendario estivo?“Si valutano le proposte che ci vengono fatte, si richiedono i preventivi e alla fine si decide su quali artisti puntare. Chiaramente nella realizzazione del calendario si fa sempre riferimento agli eventi che colgono l’attenzione del pubblico come: la lirica, la musica leggera, il cabaret, le rassegne

LC

Nel programma anche Gigi D’Alessio, Vinicio Capossela e il tenore AntinoriPer la città di Anzio è in arrivo un’ondata fresca e spumeggiante di eventi estivi dedicati alla musica e al divertimento. Cristiano De Andrè, Gigi D’Alessio, Giovanni Allevi, Vinicio Capossela, Maurizio Battista sono solo alcuni dei tanti nomi che animeranno il ricco calendario di AnzioEstateBlu 2010. La caccia al biglietto è dunque aperta. Ad aprire la stagione estiva saranno il 27 giugno gli Zero Assoluto con un concerto gratuito in piazza Garibaldi in occasione dei festeggiamenti in onore di Sant’Antonio da Padova. Sul palco di Villa Adele si esibiranno, invece, Vinicio Capossela (15/07), gli artisti della Regata del Cuore (23/07), il comico Maurizio Battista (06/08), il pianista Giovanni Allevi (09/08). Per la lirica ci sarà invece il tenore anziate Nazzareno Antinori con la “Notte Mediterranea”. Il 13 agosto sarà la volta del rapper J Ax, il

La manifestazione benefica ideata da Antonella Laganà e Giuseppe Barone, coordinata dal Circolo della Vela di Roma e dal Comune di Anzio, avrà luogo il 23 luglio. Interverranno all’iniziativa vari personaggi dello spettacolo, con la sola finalità di fare del bene. La serata si concluderà con musica e solidarietà sul palco di Villa Adele e l’incasso sarà interamente devoluto alle associazioni del territorio che si occupano di bambini diversamente abili.

Elisabetta Civitan

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12 Space-Politica14 Space - Cultura

Il Santo Patrono di Anzio, S. Antonio, è da sempre il protettore dei pescatori che si affidano al suo soccorso e alla sua protezione durante la navigazione. La spiritualità e la devozione dei cittadini di Anzio è mantenuta viva grazie all’impegno della Confraternita di S. Antonio, antica associazione ecclesiale che riprese vigore nel 1982, riproponendo alcune tradizioni del passato, tra cui la Vestizione dei nuovi Confratelli impegnati ad assolvere i propri incarichi verso l’Associazione, verso il Santo Patrono e verso la città. Essa partecipa alle celebrazioni religiose, prima fra tutte la processione patronale di fine giugno in cui l’effige del Santo è portata in spalla per le vie della città fino al porto, dove è issata su una paranza per l’emozionante “Processione a mare”. Qui riceve l’omaggio floreale del comandante, mentre tutte le imbarcazioni all’ancora conferiscono un atto di venerazione con il suono delle sirene. A metà darsena, tra il porto commerciale e quello turistico, le imbarcazioni si fermano per ricevere la benedizione del parroco. Ogni anno l’evento è seguito da numerosi visitatori e da tutti i fedeli della città, orgogliosi e fieri di questa festa religiosa che è tramandata da generazioni, in onore del Veneratissimo S. Antonio.

La tradizione della festa è legata alla costruzione del Molo Innocenziano, voluto dal Card. Antonio Pignatelli, (papa Innocenzo XII), ed edificato nel 1698. Lo stesso Papa nel 1701 fece erigere l’originaria chiesetta di Porto d’Anzio dedicata a Sant’Antonio, per devozione sua e del popolo verso il Santo. Con Papa Benedetto XIV, la cappella divenne in seguito Parrocchia (1746) e con Pio VII, nel 1821, ottenne la concessione del “Fonte Battesimale” con la facoltà di amministrarvi i Sacramenti. Nel 1847, nella sua prima visita ad Anzio, Papa Pio IX ordinò e sovvenzionò la costruzione di una nuova chiesa parrocchiale per accogliere l’accresciuta popolazione anziate. Demolita la chiesetta del porto, provvisoriamente si celebrò il culto divino in un edificio detto “Arsenale”. Nel 1851 fu posta la prima pietra, benedetta dal Papa stesso e a lui dedicata insieme al nome di Antonio, consacrata dal Card. Raffaele Monaco La Valletta nel 1885. La chiesa rappresenta il monumento più importante della città. Ancora oggi il 13 di giugno, festa di S. Antonio, si organizza un piccolo corteo che parte dal luogo dove era situata l’antica cappella al porto fino alla chiesa dei SS. Pio e Antonio.

S. Antonio da PadovaStoria e tradizione della festa patronale

Elisabetta Civitan

Da Giovedì 17 giugno, per tutto il mese di luglio, presso il Caffè Grande Italia - Artexhibit in piazza Pia 2 ad Anzio, dalle ore 18 alle ore 19.30, mostra collettiva di pittura dal titolo “Emozioni riflesse”.Le Associazioni “00042” ed “Euterpe” si sono proposte di sviluppare insieme un progetto sinergico con l’arte e per l’arte tramite un alternarsi di incontri artistici presso “il Caffè Grande Italia” di Anzio.Gli artisti che espongono in questa prima mostra pittorica provengono da Anzio-Nettuno e Roma e sono: Giuseppe Fucsia, Massimo Papi, Quirino Pollastrini, Rina Perticaro e Yvonne M.T. Gandini.

25 giugno. L’Associazione Anzio Futura, in collaborazione con il Comune di Anzio e la Provincia di Roma, è lieta di invitarvi il 25 giugno presso la veranda del Garda sul Molo Innocenziano, alla mostra “EGIDIO GARZIA: IL RICORDO CHE VI LASCIO”. Verranno esposti documenti, giornali e foto raccolti nel corso della vita dall’indimenticato Amministratore Comunale, Commendatore della Repubblica, cultore della memoria e della storia di Anzio. La mostra riguarderà il periodo 1950-1970 e traccerà la figura dell’uomo e la storia della sua vita pubblica. La mostra proseguirà sino al 4 di luglio.

Sabato 31 Luglio scade il termine per aderire al bando di Shingle22j, Biennale d’Arte Contemporanea di Anzio e Nettuno organizzata dall’Associazione 00042. Collaboreranno alla realizzazione di quest’evento: Chiara Ciappelloni (critica d’arte), Bruno Di Marino (critico di video-arte), il prof. Dario Evola (docente di Estetica presso l’Accademia delle Belle Arti di Roma), e Leonardo Carrano (artista di video animazione). Info www.shingle22j.com

Appuntamenti consigliati da 00042

Vogliamo contribuire a rendere Anzio una città che sia:• vivibile e interessante per i giovani• viva culturalmente• all’avanguardia nell’ecologia e la preservazione del territorio• arricchita dalla diversità etnica che la contraddistingueNon siamo convinti di avere la risposta a tutte le domande o di essere i migliori, siamo semplicemente un gruppo di persone giovani (chi di corpo, chi di spirito) che vogliono darsi da fare per migliorare il territorio in cui vivono.Al momento abbiamo tre iniziative:• Anzio Space, che puoi scaricare su www.anziospace.com• Shingle22J, Biennale d’Arte Contemporanea di Anzio e di Nettuno, info su www.shingle22j.com• Il Centro Polivalente per i Giovani e la Cultura, che vorremmo costruire.

UNISCITI A NOI!Tieniti aggiornato sulle nostre iniziative:

www.anziospace.comwww.myspace.com/anziospace

www.shingle22j.comwww.myspace.com/shingle22j

http://centropolifunzionaledeigiovani.blogspot.com/iscriviti al gruppo di FACEBOOK “00042”

Contatti ANZIOSPACE: 3286868362 - 3474012468Contatti NETTUNOSPACE: 3477089615

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Space /Associazioni 15Space -Rubriche

SMS - SpaceAnzio-Space apre uno spazio ai lettori Scriveteci un sms al: 3463859599

“La sapete l’ultima? Ad Anzio è stata riassegnata la Bandiera Blu…ah ah, questa è proprio da ridere!!!“ Paolo

“Ho potuto constatare che la vostra rivista, aspettando il treno delle 10.10 è stata distribuita per tutta la stazione di Lavinio, ma è passata la signorina delle pulizie appena 5 minuti dopo e le riviste erano nel secchio…soldi buttati, informazioni inutili o cosa?”.

“Lavinio è una trappola, ma chi progetta queste rotonde?”.

“L’amministrazione di Nettuno continua a vessare i poveri cittadini con multe per divieto di sosta, che diventa una nuova tassa”.

“Si parla tanto di porto e non si fa mai nulla. Sono un pescatore e vado spesso al molo portuale a pescare. Qui non esistono pattumiere nell’area di 800 metri, tanto che mi porto sempre una bustina di plastica per l’immondizia!”.

“Abito a Lavinio mare da otto anni e sono otto anni che in estate, non avendo garage, quando torno da Roma dopo il lavoro devo cercarmi un parcheggio a quasi 1 km di lontananza!...speriamo passi presto anche questa stagione! ”.

DETTI PORTODANZESIDevo annà ar mercato e me sò appuntato quello che me manca e devo comprà: le briccocole (albicocche), le cerase (ciliege), i portogalli (arance), le persiche (pesche), le perazzaccole (pere selvatiche), le melelle (tipo di mela piccola), le mela (mele), le pera (pere), le brugne (prugne), i carciofoli (carciofi), i meregnani o melegnani (melanzane), i pummadori o prumidori (pomodori), i piperoni (peperoni), cucuzze e cucuzzelle (zucchine), ‘n pò de sellero (sedano), erbetta (prezzemolo) e regano fresco (origano), er citriolo (cetriolo), e le sciuscelle (bacche), i zebibbi (passerina), i pignoli (pinoli), le cozziche (cozze), ‘na mappata (una quantità) de capatella e ci devo stà attenta che er pesce nu’ è fracico, le sarde che le devo scapoccià ‘na saraga (un sarago), er porpo (polipo), le trije (triglie), ‘na brancata d’alici salate dentro ar cugnetto (una maneggiata di alici salate dal contenitore) così ci faccio ‘n acqua pazza (brodaglia saporita) e ci metto le rampadelle, le sparnocchie e me ce finisco stò quartino, perché chi se beve la scolatura è il più bello de natura.Me devo da ricordà de du’ ova pe’ falle ar tigamino, ‘n affettina de proscutto, la capomilla (camomilla) pe’ digerì, e le nicolizie (liquirizie) pe’ rischiaramme la voce. E ricordateve che chi magna da solo se strozza e chi nu magna in compagnia o è un ladro o è na spia. Se vedemio !!!

Dal gruppo facebook:”Detti popolari portodanzesi”.amministrato da Tinarelli Alessandro e Salustri Pina

Sport e ambiente

Cari lettori, oggi iniziamo la descrizione delle località che come Associazione frequentiamo da anni per avvicinare i nostri soci alle attività di canyoning, speleologia e trekking.Il paesino di Roccantica si trova nella Sabina a pochi passi da Poggio Mirteto ed è una piccola perla appena fuori le porte di Roma. Sita sulle pendici del Monte Pizzuto ad un’altezza di 454 mt. Roccantica è frequentata prevalentemente per il Canyoning o Torrentismo e per l’Arrampicata Sportiva. Qui si trova il Fosso di Costa Ariola l’Associazione utilizza per l’avvicinamento alla pratica del Canyoning. Si tratta di una forra asciutta alle spalle del paese immersa in uno scenario naturale poco antropizzato, che rende il luogo molto suggestivo. È una gola breve e tecnicamente facile che si presta all’uso di palestra naturale per le prime manovre di Torrentismo.Per gli amanti dell’arrampicata segnaliamo anche le bellissime pareti di calcare compatto con placche e leggeri strapiombi con tacche molto affilate, alle spalle del paese, sulla stessa montagna della gola.Roccantica è interessante anche dal punto di vista storico-architettonico e consigliamo la visita della Torre, delle chiese di S. Valentino, di S. Maria Assunta in Cielo e di S. Caterina d’Alessandria, nonché il Castello – Monastero delle Clarisse Chiesa di S. Chiara.Per gli amanti della natura è assolutamente bello il percorso di trekking che porta all’Eremo di S. Leonardo, grotta naturale immersa nella natura selvaggia.Nel periodo di ferragosto si svolge la tradizionale festa in costume “Medioevo in Festa” che riporta il paese al medioevo con rievocazioni storiche, cortei e spettacoli di balestrieri, spadaccini e falconieri.Manrico Martini, Associazione Sport, Ambiente e Natura “Su e Giù”

Roccantica (RI), a pochi passi da Roma…

Da circa una ventina di giorni un terreno pubblico, situato tra via Spagna e Corso Italia, presso il quartiere Europa, sta cambiando aspetto. Questo terreno, dopo anni di abbandono, è stato finalmente illuminato, sono stati piantati alberi, posizionate le panchine: uno sforzo importante per restituire qualità al quartiere a vantaggio di chi ci vive, e una risposta dell’amministrazione alle continue lamentele dei residenti, di cui Anzio-Space si è fatto portavoce nelle edizioni passate. Da domani, quando i lavori saranno ultimati, i cittadini potranno disporre della comodità di questo luogo. Naturalmente l’augurio è che venga praticata la giusta manutenzione della zona, onde evitare sprechi di energie e di risorse pubbliche.

A.M.

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LA RICETTA DEL MESE

PARMIGIANA DI VERDURE MISTECon questa ricetta vivace e freschissima voglio dare il benvenuto all’estate.

Ingredienti:• 4 zucchine• 2 melanzane rotonde• 6 cipollotti• 12 peperoni friatelli • 400 g di pomodorini perini• 4 pomodori tondi rossi• 250 g di mozzarella• 40 g di parmigiano reggiano grattugiato• Farina , olio per friggere e sale.

Lavate e asciugate tutte le verdure.Eliminate il picciolo e i semini dai friatelli e tagliateli in 4-5 falde. Spuntate le melanzane e le zucchine, tagliate a fette le prime spesse mezzo cm e le seconde per la lunghezza.Pulite i cipollotti e divideteli in 4 parti nel senso della lunghezza.Infarinate i peperoni e friggeteli per 2-3 minuti (olio caldissimo) e così per tutte le verdure tenendole separate. Salate alla fine.Affettate la mozzarella e i pomodori e asciugateli su carta da cucina.Alternate in una pirofila grande strati di verdura, mozzarella, parmigiano e fette di pomodori perini.Distribuire le fette di pomodoro (tondi) sull’ultimo strato e cuocere la parmigiana in forno preriscaldato a 200° circa per 15 minuti.Tiepida o fredda, i commensali si leccheranno i baffi!!!!

Il consiglio di Cesare Del Gatto:La difficoltà nell’abbinare il vino alle verdure è ormai nota a tutti, ma si può provare comunque un rosato o un bianco di buona intensità e persistenza, che derivi per tipicità d’abbinamento dalla Campania, aglianico rosato, o dalla Sicilia, grillo. Fra i molti produttori Il Grillo del giovane ma non omologato Antonino Barraco offre sentori di cedro e albicocca surmatura; in bocca le note sapido-minerali sono le più evidenti. Buon appetito!!!!

Roberta Treglia

Care Lettrici, Il 31 maggio 2010 è stata, come ogni anno, la Giornata Mondiale senza Tabacco voluta dall’ Organizzazione Mondiale della Sanità ( OMS).Non so se dobbiamo esserne orgogliose, ma il tema scelto quest’anno riguarda le

“strategie di marketing dell’industria del tabacco rivolta alle donne”.Già, perché il fumo è sempre più tinto di rosa. Le fumatrici, specialmente nei paesi sviluppati, sono in continuo aumento e le italiane non sono da meno (dal 17,9% al 22,3% - dati OXA 2009), sorpassando gli uomini sia per quanto riguarda il consumo sia per quanto riguarda l’età della prima sigaretta, che arriva ad essere intorno ai 12 anni.Qual è il motivo di tale fenomeno? La sigaretta come raggiungimento di parità di potere, come emancipazione o più semplicemente come momento da dedicare a sé stesse e chiudere la porta al mondo esterno.Le grandi holding del tabacco puntano proprio su questo, far credere che la sigaretta sia la soluzione a tutti i problemi che le donne vivono quotidianamente.

Ma è ciò che non dicono che dovrebbe far riflettere: il fumo aumenta fino a 10 volte il rischio di infarto e di ictus celebrale, aumenta il rischio del tumore all’utero e anticipa la menopausa.Il fumo poi è nemico della bellezza.Spendiamo soldi e soldi tra palestre e centri estetici senza fermarci a riflettere che siamo proprio noi che causiamo il decadimento del nostro corpo.La pelle delle fumatrici, soprattutto quella del viso, perde più rapidamente la capacità di rigenerarsi, diventando secca e irritabile.Tutta colpa della nicotina, del monossido di carbonio e di altre sostanze che non permettono alla nostra epidermide di irrorarsi, agevolando il lavoro dei radicali liberi.Smettere di fumare anche per salvaguardare chi ti sta intorno;

prendiamo una madre che fuma in macchina e insieme a lei ci sono i suoi bambini, oltre ad essere assolutamente pericoloso e poco femminile, anche i pargoli respireranno né più né meno le stesse sostanze che respirerà la mamma.Insomma un disastro.

Roberta Treglia

Per ogni suggerimento, idea, iniziativa per noi donne scrivetemi a: [email protected]

GIORNALE MENSILE

DI ANZIO E NETTUNO

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13Mensile di Informazione di Anzio e Nettuno Anzio Space

Space /Associazioni 17Space-Donna

(C)ARTE (S)TRACCE, opera prima della CherubiniSabato 5 giugno presso il Forte Sangallo si è tenuta la presentazione dell’opera di esordio della poetessa anziate Giulia Cherubini: (C)ARTE (S)TRACCE. Un’opera che compendia la sua natura, quella C e quella S chiuse nella parentesi, creano un gioco di parole che partendo da quelle carte stracce fatte di scontrini del bar e da ritagli di giornali, dove la giovane poetessa ha raccolto i versi diventati poesie, cerca di lasciare con queste una traccia nell’arte poetica.Altra particolarità della raccolta poetica è la sua suddivisione in

varie ‘stanze’ chiamate come le carte da poker (5 di cuori, jolly, ecc.), tutte precedute da alcuni versi di canzoni, quelle che lei –secondo una propria ammissione – ama cantare sotto la doccia.Una raccolta che, s e m a n t i c a m e n t e , è tutto un gioco di parole, di anafore, di assonanze; una c o m p o s i z i o n e dove mancano -volutamente- virgole e maiuscole e in molti casi gli stessi titoli delle liriche. Il tutto è segnato da spazi e

rientri di riga, quasi a voler riportare le poesie all’originaria stesura, i frammenti delle carte stracce, dando al tutto un significato da puzzle o da “collage tenuto unito dall’animo della poetessa e dal suo stile antiretorico”. In questo libro ci sono tante cose, tante emozioni, tanti disagi interiori, forse più del corpo che dell’anima. Un disagio che esce prepotentemente in alcuni versi: “Siamo persone che vivono sull’orlo di una bilancia/ appese a un numero che non sazia mai”Ma compare anche la voglia di uscirne fuori, di dare al proprio essere, alla propria esistenza una “seconda possibilità”.E per concludere non va dimenticata la sua accusa alla violenza della guerra, quella guerra che molte volte è scritta dai vincitori con la prosopopea degli eroi, dell’impresa ‘giusta’, ma per dirla con i versi della Cherubini: “dove il premio è un rettangolo di sabbia/donato a ciò che resta degli eroi/dimmi se hai mai visto ossa/gioire per un sepolcro d’oro”.

Maurizio D’Eramo

La nuova procedura di richiesta di riconoscimento dell’invalidità civile ha compiuto quasi sei mesi e la disinformazione ed il disservizio regnano sovrani. Il mese scorso ad un bimbo residente nel comune di Anzio viene diagnosticato un Linfoma di Hodgkin. Non ci soffermeremo sulla sofferenza della famiglia, non per insensibilità, tutt’altro: chiunque, abbia un figlio o meno, si potrà immaginare la tempesta di sentimenti e paure dei genitori, ma percorreremo per punti l’iter farraginoso occorrente a questi disperati genitori per stare vicino al figlio con l’aiuto di qualche beneficio di legge: indennità di accompagno per il minore e congedi retribuiti per il genitore lavoratore dipendente. Per ottenere ciò il bimbo dovrà essere sottoposto a visita medico legale per il riconoscimento di un certo grado di invalidità e la gravità dell’handicap, e l’iter dei genitori diventa complicatissimo.La pediatra infatti non è “medico certificatore”, rilascia un normale quanto inutile certificato cartaceo senza nulla spiegare alla madre, la quale lascia tutto ad una cara amica che si è offerta di aiutarla e torna a Roma dal figlio.Recatasi presso un patronato nel centro di Anzio l’amica scopre che solo medici certificatori possono inoltrare telematicamente il certificato, quello del patronato viene una volta al mese, si prende la pratica e la riporta la volta successiva (servizio che costa circa 25/30 euro). Troppo lungo per una pratica che a norma di legge dovrebbe essere conclusa nel giro di 15 gg.: al patronato sfugge di dare la notizia che sul sito INPS esiste un elenco di medici certificatori e ne consiglia uno di fiducia con studio a Nettuno, ma l’amica non lo trova.Tornata a casa affranta per la perdita di tempo (siamo al venerdì sera e non risolvendo in giornata si perderanno tre giorni!) l’amica della madre cerca notizie tramite il numero verde INPS che non ha operatori liberi mentre ne visita il sito dove scopre l’elenco dei medici certificatori, ne trova diversi in zona tra cui il medico di base della famiglia del bimbo, lo chiama, gli spiega la situazione ed il medico la tranquillizza chiedendo di far andare in studio la nonna con la documentazione necessaria. La nonna del bimbo si reca il lunedì di buon’ora presso lo studio del medico di famiglia, che in quello studio non ha il pc e allora il certificato lo invierà nel pomeriggio. La nonna lo ritirerà martedì e saprà che il certificato costa 60 euro(sic). Mercoledì la nonna consegna il certificato all’amica che si accorge che il certificato è incompleto e chiama il medico il quale lo rifarà.Il giovedì il patronato è chiuso. È venerdì e finalmente le due amiche si recano presso il patronato e riescono a completare l’invio della pratica! Conclusioni: otto giorni per aprire la pratica, pagando un certificatore anche se di famiglia ed ha solo copiato un referto stilato da un altro medico, che con la vecchia procedura si faceva con un giorno gratuitamente.

Leucemia, tra disperazione e disserviziLa storia di un bimbo cui è stato diagnosticato un Linfoma di Hodgkin

Daniela Migliaccio

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12 Space-Politica18 Space - Donna

È stata una conversazione simpatica ed illuminante quella fatta qualche giorno fa con Maria, proprietaria del bar Piccadilly di Anzio, che accanto ad un buon caffè ci ha raccontato i retroscena e la storia di un angolo di via XX Settembre noto da sempre per la qualità dei suoi dolciumi.Maria, nativa di Napoli, racconta di aver conosciuto il marito Luigi nel lontano ‘67: solo dopo anni di lavoro come barista decide, insieme a lui, di mettersi in proprio. Nasce così, nel 1975, il Bar Piccadilly, che si distingue oggi per la vendita di caramelle e cioccolate di sopraffina qualità. E proprio la signora Maria confessa che questa iniziativa commerciale nasce anche da un desiderio rimasto insoddisfatto di quando era bambina, quando cioè, durante la guerra, i dolciumi erano un miraggio. Così, da un desiderio dell’infanzia, è nato il lavoro di Maria. Il Piccadilly vende caramelle particolari provenienti dall’Inghilterra, dalla Svizzera e da ogni parte d’Italia, e soprattutto da Torino, dove Maria ha svolto un grosso lavoro con la cioccolata Baratti, della quale fu la prima importatrice nel Paese.Ed a proposito di dolci e leccornie, chi non ha incontrato, passeggiando dopo il 6 di gennaio, una befana di stoffa che offre caramelline seduta fuori il bar Piccadilly? Anche questa è una tradizione che la signora riporta dalla sua infanzia a Napoli, quando, nel periodo dell’Epifania, era usanza mettere delle vecchiette di pezza che offrivano caramelle ai passanti nei quartieri.Oggi il bar viene gestito assieme alle energie dei figli Pino e Graziella. Luigi non c’è più, ma la signora delle caramelle continua a lavorare con lo stesso spirito su quel sogno realizzato insieme.

Maria, “la signora delle caramelle”Al bar Piccadilly di via XX Settembre dolciumi da tutta Europa

Andrea Mingiacchi

Il modo di scrivere di Isabelle è fluido e coinvolgente. La sua perfezione nel raccontare particolari fa immedesimare nelle protagoniste del romanzo. Con lei si riesce ad arrivare fino al fragile confine tra ciò che veramente è reale e ciò che invece è inventato, in una dimensione fatta di personaggi incredibili e storie al limite della fantasia, che fanno sognare la mente e lo spirito.La casa de los espíritus (La casa degli spiriti) è il primo romanzo che Isabel Allende scrive nel 1982. È la storia di una grande famiglia dell’America Latina i cui personaggi incarnano alla perfezione le incomprensioni e le tensioni sociali e spirituali di un’epoca che va dai primi anni del Novecento fino alla dittatura di Pinochet. Le donne sono le vere protagoniste di questo romanzo. Sono donne forti, passionali e coraggiose. Quattro le generazioni a confronto: la capostipite Nivea, devota al marito e punto di riferimento delle figlie, delle quali solo Clara è al centro del racconto. Anima la casa e la vita dei suoi familiari: è lei, infatti, che parla con gli spiriti e che predice il futuro; sposa Esteban Trueba, uomo conservatore, ambizioso, violento e crudo. Sarà per lui uno spirito guida fino alla fine dei suoi giorni, nonostante l’immensa diversità che li separa. La terza generazione è rappresentata dalla ribelle Blanca. Figlia di Esteban e Clara, Blanca è personalizzata da una forte passione per la giustizia. Lotta contro tutto e tutti per seguire l’amore verso un uomo di umili origini. Dalla loro passione nasce Alba, che dovrà affrontare le torture militari a causa del suo legame con un giovane sovversivo.E’ un romanzo d’importante peso politico, che merita di essere letto e apprezzato, che per fascino ed emozione può ricordare, nell’ambito della narrativa sudamericana, “Cent’anni di solitudine” di García Márquez. Chi ha avuto modo di vedere il film tratto da questo romanzo, ha potuto notare la mancanza di tanti personaggi così splendidamente tracciati nel libro. È d’altra parte impossibile realizzare sullo schermo la sensibilità e la pienezza di tutte le vicende raccontate con quella ricchezza e passione di cui l’Allende è capace.

Isabelle Allende: la casa degli spiriti

Elisabetta Civitan

....guarda un poco ad Anzio come si reggono i cestini!!...con il nastro da pacchi!!

In… dignato speciale

Pietro Frisina

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Space /Associazioni 19Space-Sport

Marcello Bartoli

M. Bart.

Successo figlio di una programmazione vincente

ANZIOLAVINIO IN paraDiso!!!

CAPITANO O MIO CAPITANO!

DOPO 4 ANNI S I TORNA IN SER IE D

IL LEADER MARIO GUIDA: “MANCATO SOSTEGNO POLIT ICA LOCALE”

Antonelli e del talentuoso Giuffrida (sua la rete-promozione). Altrettanto prezioso è stato il contributo offerto da Guida, sempre nel cuore del gioco, e da Piccheri, un motorino inesauribile sulla fascia sinistra e spesso decisivo sotto porta. Infine una nota di merito anche a Gamboni e Panella, protagonisti di una stagione da incorniciare, senza dimenticare i diversi gregari, che hanno meriti doppi per aver saputo accettare con umiltà le decisioni del tecnico (da Cardinale a Del Grosso, passando per Fratticci, Morini e Guidi). L’applauso più grande va alla tifoseria anziate, autentico dodicesimo uomo in campo, capace anche in Abruzzo, nel match decisivo, di esportare una fetta di Anzio, quella più genuina e passionale. A loro dedichiamo la promozione dell’Anziolavinio, perché di loro non si ricorda mai nessuno, se non per metterli in prima pagina o per condannarli a priori. Grazie ragazzi della Vecchia Guardia, questo successo è tutto vostro!

salvezza, per poi ambire ogni anno a scalare un gradino”. Domandiamo come sia possibile che una società come l’Anziolavinio non possa ambire anche ad un sostegno economico da parte della classe politica locale e la risposta del Capitano non si fa attendere: “Dispiace non poter contare su un aiuto da parte dei politici, ma la realtà è questa e bisogna prenderne atto. Troppo facile salire sul carro dei vincitori, la verità è che il presidente Rizzaro si è svenato per allestire una grande squadra e in quel momento i politici latitavano…”Gli ultimi pensieri del Capitano sono riferiti al dirigente Roberto Vichi, giudicato come una figura di grande spessore e al tecnico Paolo D’Este, artefice numero uno della splendida stagione anziate. In merito a D’Este, Mario Guida auspica la sua conferma sulla panchina biancoceleste, non mancando di bacchettare tutta quella stampa locale che ha già dato per fatto il suo addio alla società neroniana. Ora tocca a noi, Capitano, e vorremmo ringraziarti per le splendide emozioni che ci hai (e ci avete) fatto vivere. Vorremmo idealmente salire su un banco e gridare (come nel film L’Attimo Fuggente) Capitano o mio Capitano!

Trionfo biancoceleste. Dopo quattro anni di astinenza l’Anziolavinio torna in serie D. Un’impresa memorabile della squadra che ha dominato per lungo tempo il campionato, frenando nel finale e tornando alla grande negli spareggi. Un gruppo con meno carattere sarebbe crollato dopo aver dilapidato il vantaggio in classifica, mentre i nostri ragazzi hanno reagito in modo veemente, superando il temibile Mosciano nel doppio confronto decisivo. La differenza tra l’Anziolavinio e la concorrenza l’ha fatta la coesione e il forte senso di identità dello spogliatoio biancoceleste. Bisogna sottolineare gli enormi sacrifici compiuti dalla proprietà, incarnata in modo viscerale dal presidente Franco Rizzaro, calabrese di origine ma ormai anziate a tutti gli effetti. Il numero uno neroniano ha creato una struttura snella ed efficiente, nella quale spicca il lavoro svolto dal dirigente Roberto Vichi (uomo di grande esperienza). Per quanto attiene alla sfera tecnica decisivo è stato l’apporto di mister D’Este, che dopo un lungo girovagare tra le panchine del calcio dilettantistico,

Mario Guida. Una vita nell’Anziolavinio. Classe 1979, 31 anni di cui 11 nelle file biancocelesti. Il Capitano con la C maiuscola, che i galloni di condottiero se li è conquistati lottando sul campo.

Mario Guida, il combattente col volto da eroe popolare. Il giocatore che ti assomiglia, che puoi toccare con mano, non il divo snob da copertina patinata. Te ne accorgi anche e soprattutto quando dedica la promozione del suo Anziolavinio ad una persona che non c’è più.“La dedica per questa impresa va a Franco Cocco - dice -, un dirigente storico della nostra società che due anni fa ci ha lasciato e che avrebbe pagato di tasca sua per assistere a questo campionato. Subito dopo il pensiero va al gruppo composto da ragazzi

è approdato nella sua Anzio rivelandosi un autentico profeta in patria. Gioia doppia per il tecnico tirrenico, che insieme al capitano Mario Guida ha trasmesso al resto del gruppo il senso di appartenenza alla

causa anziate. Solo chi ha nel cuore questi colori e chi vive con passione le proprie origini può comprenderne il significato. Ovviamente in campo ci vanno i giocatori e allora non possiamo esimerci dal rimarcare il contributo fondamentale di alcuni di loro. Partendo dalla premessa doverosa che il gruppo ha fatto la differenza, rimarchiamo l’apporto decisivo di bomber Stefano

straordinari, in particolare coloro che hanno avuto poche possibilità di scendere in campo. Infine non posso non elogiare lo splendido apporto fornito dalla nostra tifoseria”. Parole da vero Capitano quelle di Mario Guida, che

per la seconda volta assapora il gusto della promozione in serie D. “Questa volta è stato ancor più bello rispetto a quattro anni fa - confessa Guida -. Perché la promozione è stata più sofferta e ottenuta duellando con avversari molto più blasonati. Il momento decisivo? In realtà non va dimenticato che siamo stati i dominatori della stagione per

larghi tratti, quindi è difficile individuare la partita-chiave. Va rimarcato che all’inizio degli spareggi, la squadra ha ritrovato una compattezza invidiabile”. Ora si attende il grande salto, con l’Anziolavinio pronto a confrontarsi con club di primo ordine e con tutte le speranze e i dubbi di chi si appresta a vivere una grande avventura. “Siamo consapevoli delle insidie che ci attendono - continua Guida- , ma a mio avviso la società, forte dell’esperienza di quattro anni orsono, non lascerà nulla di intentato. Il primo obiettivo deve essere il conseguimento della

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Quando i giovani partono...Stiamo assistendo a un’involuzione del mondo giovanile, sia a livello lavorativo sia a livello sociale. Lei è A.V. un ragazzo che ha vissuto per molto tempo ad Anzio: quali caratteristiche e quali problemi (lavorativi e sociali) l’hanno spinta ad andare via dalla città neroniana? Si è accorto che qualcosa stava cambiando? O è stata l’inattività di questa città a spingerla a partire?

La partenza è stata un po’ una decisione fondamentale, volevo dare una svolta allo stantio di questa zona, ho provato a trovare una sistemazione a Roma, ma i prezzi mi hanno impedito di trasferirmi. Poi i viaggi in treno (basti pensare al premio Caronte) non sono facilissimi e comodi, anzi devo dire che sono disastrosi e alquanto difficili. Ho provato anche a cercare un lavoro che mi permettesse di portare avanti gli studi, ma non ho trovato quello che cercavo, il tempo da dedicare allo studio mi veniva sottratto dal lavoro, così sono partito.

Cambiando paese ha risolto i suoi problemi?Il mondo del lavoro oramai è uno scrigno difficile da aprire, mentre riguardo allo studio trasferendomi a Pescara ho notato che molte cose andavano meglio.

Quali?Per esempio la logistica molto più efficiente, o i prezzi delle case molto più accessibili ad uno studente. Inoltre ho notato come la gioventù sia più organizzata rispetto ad Anzio, ci sono molti più svaghi e non si è costretti a prendere la macchina per andare a riunirsi in qualche locale.

Lei che ha vissuto in un’altra realtà cittadina, saprebbe regalarci qualche consiglio per risolvere suddetti problemi? Pensa che ci siano probabilità per una svolta del mondo giovanile in questa città?I consigli sono duri da dare, penso solamente che ci vorrebbe una politica diversa, magari far partecipare i giovani alla vita della città e consentendo loro un punto di riunione.

Ringraziandola immensamente per il tempo che ci ha donato e per la facilità di conversazione le propongo l’ultima domanda. Finito di studiare pensa di tornare ad Anzio o restare nella città che le ha permesso di terminare i suoi studi? Il futuro è molto incerto, adesso che sto per laurearmi sto pensando di intraprendere un iter all’estero, magari scoprendo altre informazioni e altre storie, così da poter dare consigli più mirati e un impegno scientifico ma soprattutto programmatico per di risolvere le innate problematiche di questa città.

Federico Arancio

Pagina di ANZIO-SPACEgestita dai giovani de “Il Giovanotto”.

Come tante volte si è ripetuto, noi giovani siamo il futuro della società, lascito delle vecchie generazioni e punto di partenza per le prossime che ancora devono venire. Da noi dipende l’esito e l’inizio di molte cose.Sottolineando quest’ultimo passaggio, per rendere una persona capace di decidere il giusto, di decidere il vantaggioso, serve una preparazione di base storico-culturale che non può mancare.Perché in una situazione di crisi si sceglie di tagliare fondi che servono a costruire queste fondamenta? Ciò non è anche una sorta di rinuncia al futuro e alla valorizzazione del presente?Durante gli anni trenta, il presidente americano Roosvelt per risollevare gli Stati Uniti caduti nella più grande depressione economica moderna, attuò una riforma (New Deal) nella quale si aumentò la spesa pubblica per assumere i disoccupati delle aziende private e ancora più importante, si incrementò l’investimento sulla ricerca e sullo sviluppo: questa scelta, il prediligere dunque la risorsa umana a quella economica (che è un metodo di scambio piuttosto che una risorsa), fu dettata dalla convinzione che il futuro della nazione non risiedesse nel denaro e nella carta, piuttosto nel sapere e nella conoscenza del proprio popolo; dalla convinzione che la vera ricchezza non fosse materiale ma invisibile agli occhi, cioè il valore delle idee che ogni persona possiede grazie alla cultura.Invece purtroppo in Italia si continua a tagliare sulla scuola (nel decreto legislativo del 2008 è previsto un taglio dei docenti pari a circa 80 mila unità), togliendo i fondi ad esempio nei licei per fare i corsi di recupero, azzerando le ore di supplenza ai professori, diminuendo in alcuni casi, come nelle scuole di Anzio e Nettuno dove tutto questo accade, il numero dei corsi extra-scolastici.Non solo: in Italia il 42% degli edifici scolastici secondo Legambiente mancherebbero del certificato di agibilità. Il Liceo Scientifico Innocenzo XII nella sede di via Ardeatina, in ognuna delle sue anguste aule il prossimo anno dovrà contenere almeno 25 studenti del triennio! Tutta questa situazione è insostenibile, specialmente per gli studenti e per i professori che sono impotenti di fronte a tali situazioni; la scuola italiana da modello per tutti gli altri Paesi del mondo sta diventando un parcheggio per ragazzi.La ricerca e la formazione di noi giovani è essenziale e non la si può preferire a manovre finanziarie attuate per il salvataggio del presente, ove non si pensa al futuro.

Tagli alla scuola… e al futuro

Fabio Ferrandes

iL GIoVanOtto

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Carissimi,purtroppo, a causa di concomitanti impegni istituzionali, non posso essere presente a questa settima edizione di “A.N.D.R.E.A. nello Sport”, una bellissima manifestazione che la Provincia di Roma sostiene convintamente da tanti anni per i risultati organizzativi ma soprattutto per i valori di solidarietà che trasmette. Una manifestazione completa, capace di unire un momento di festa a una dimensione didattica e formativa.Questo è uno stralcio della lettera che il Presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, ha indirizzato ai partecipanti delle manifestazioni finali del progetto scolastico in rete Anzio-Nettuno “A.N.D.R.E.A. nello Sport” e che è stata letta sabato 29 maggio u.s. in durante la seconda ed ultima giornata dell’edizione 2010. “Parole di circostanza, potrebbe dire qualcuno, … forse … o forse è vero il contrario. L’on. Zingaretti intervenendo alla manifestazione del 2009 è rimasto al Campo Sportivo Bruschini di Anzio per un lasso di tempo tale da consentirgli di percepire l’atmosfera che si respira in quelle giornate. Anche quest’anno il copione è rimasto invariato: un tripudio di colori, suoni, grida festose delle migliaia di bambini in gara. In effetti le gare sportive sono solo alcune delle attrattive offerte ai bambini che hanno la possibilità di trascorrere una giornata all’aria aperta insieme ai compagni sotto lo sguardo vigile, ma rilassato dei docenti consapevoli del fatto che il rischio maggiore per gli alunni è una sbucciatura ad un ginocchio. Al Campo Sportivo non ci sono banchi e sedie, non c’è lo spauracchio delle interrogazioni e dei compiti, tutti pensano solo a divertirsi: bambini e docenti, grazie al rapporto informale che si crea in quei momenti, giocano insieme come se fossero coetanei. L’arrivo dei personaggi di Walt Disney e i palloncini colorati che sono stati distribuiti hanno incrementato la gioia dei bambini presenti.Per le bizzarrie del tempo la manifestazione del 15 maggio è stata rinviata al 29, ma ciò non ha limitato la partecipazione: i bambini hanno costretto i genitori ad annullare qualsiasi impegno pur di essere presenti ad un appuntamento tanto atteso. I bambini vogliono esserci perché sono un gruppo, sanno che ognuno di essi è un tassello importante e vogliono impegnarsi per poter arrivare a “stringere tra le mani quella coppa un po’ più grande” come alcuni hanno scritto in una poesia. Se la vittoria non arriva non si scoraggiano, la bella giornata trascorsa insieme li appaga e questo è il premio più ambito da tutti coloro che si sono prodigati per la riuscita delle manifestazioni.GRAZIE A TUTTI E ARRIVEDERCI ALL’EDIZIONE 2011!

È incredibile come alcuni posti caratteristici della nostra città siano lasciati in balia di se stessi. Uno di questi è “il parcheggione” situato dietro al porto di Anzio il quale dovrebbe fungere da prosecuzione della passeggiata panoramica della riviera di ponente, cosa che invece rimane impossibile visto lo stato di degrado. Passeggiando si possono trovare rifiuti di tutti i generi fino ad arrivare al culmine dei rifiuti tossici, ovvero vere e proprie lastre di amianto. Inoltre è evidente la mancanza di cassonetti, che non solo dovrebbero essere presenti ma secondo il buon costume dovrebbero essere differenziati. Tra gli scogli caratteristici oltre a varie immondizie c’è la presenza di topi che guizzano a proprio agio nell’ambiente creato dal degrado. Questo è uno dei posti più frequentati dai ragazzi e viene come al solito lasciato in condizioni pietose dimostrando così anche il rispetto che si ha per loro. Dato che noi siamo giovanotti volevamo in qualche modo far sentire la nostra voce consigliando a chi di dovere di prendere seri provvedimenti per la messa a nuovo di questa zona, magari arricchendola di qualche intrattenimento o struttura così da poter essere sfruttata nel migliore dei modi.

Noi ragazzi della 00042 ci rincontreremo di nuovo a luglio in piazza Pia ad Anzio per raccogliere ancora firme per il progetto del Centro Polifunzionale. Siamo fiduciosi di raggiungere, entro settembre-ottobre, la quota richiesta per presentare il progetto in Consiglio Comunale. Abbiamo anche deciso di aderire alla Consulta Giovanile del Comune di Anzio, così da far sentire la nostra voce, la nostra giovane voce, con la speranza e la voglia di creare il meglio per la nostra città.

A.N.D.R.E.A. nello sport

“Parcheggione” in balia del degrado

R i t o r n i amo i n p i azza pe r i l Cen t r o Po l i f unz i ona l e !

Settimo anno senza crisi

I giovani della “trezeriquarantadue” continuano la raccolta delle firme

Federico Arancio

21iL GIoVanOtto

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12 Space-Politica22 Nettuno-Space

Simone Selva

comuni con il solo obiettivo della copertura dei costi. Ciò non contrasta con l’ultimo Decreto Ronchi, diventato legge dello stato lo scorso novembre, che privatizza il servizio idrico e per il quale oltre il 50% delle aziende attualmente operanti cesserà, per legge, di esistere al 31 dicembre 2011, salvo non venda almeno il 40% ad un privato?Esiste una certa autonomia decisionale in capo agli Enti Locali sulla gestione dei servizi pubblici. Poi, a livello nazionale, il Forum dei Movimenti per l’Acqua sta procedendo alla raccolta firme per un referendum abrogativo con tre quesiti proprio per annullare gli effetti di leggi come questa. Si chiederà l’abrogazione dell’art.23 bis della legge 133/2008 sui servizi pubblici locali a rilevanza economica e l’abrogazione degli artt. 150 e 154 del Decreto 152/2006, rispettivamente sulla possibilità di ricorso a capitali privati per la gestione del servizio idrico e sull’abrogazione delle parole”

remunerazione del capitale investito”. In sostanza si vuole eliminare ogni riferimento alla possibilità di fare profitti sulla gestione dell’acqua pubblica. Il percorso è sicuramente lungo ma la strada del referendum ci permetterà di velocizzare i tempi.

Entrando a pieno titolo come l’elemento più essenziale per la sopravvivenza umana, per molti dovrebbe essere un diritto tutelato e garantito dallo Stato come lo è per la Salute P u b b l i c a . Il Forum Nazionale dei M o v i m e n t i per l’Acqua, L e g ambi e nte , le Acli e molte altre sigle hanno manifestato a Roma lo scorso marzo per ribadire che l’acqua è un bene comune e che non può essere assoggettata alle logiche del libero mercato. A livello normativo, la materia è complessa e regolata da leggi e decreti che, ad oggi, hanno portato la gestione del servizio idrico in mano a società private. Il primo grande cambiamento è avvenuto con la legge 36 del 1994, conosciuta come Legge Galli. Se da un lato sanciva la proprietà pubblica della acque superficiali e sotterranee, dall’altro creava una dimensione imprenditoriale della gestione dell’acqua pubblica, con l’individuazione degli Ambiti Territoriali Ottimali (A.T.O.) tali da consentire al gestore del servizio la possibilità di sfruttare economie di scala per la remunerazione del capitale investito. Successivamente il Decreto Ronchi impose l’obbligo per gli stessi Enti di espletare la gara per l’affidamento del servizio idrico stabilendo inoltre la graduale riduzione della quota di partecipazione pubblica fino alla soglia minima del 30% entro il 2013.Dal punto di vista dello Stato, la privatizzazione sembra l’unica soluzione per ottenere una gestione efficiente del servizio idrico locale e togliere dai bilanci dei Comuni i costi di investimento degli impianti. Secondo le principali associazioni dei consumatori, al contrario, il privato non è garanzia di investimento ma soltanto di aumento delle tariffe. Su questi argomenti abbiamo interpellato Marco Bordacconi

PUBBLICO VS PRIVATOÈ GIUSTO FARE PROFITTO SULL’ACQUA?

e Fiorenzo Testa del Comitato Acqua Pubblica del litorale Sud, i quali, da poco, hanno presentato in Comune una raccolta

firme per la modifica di un articolo del R e g o l a m e nt o c o m u n a l e relativo alla gestione idrica.

Quale iter seguirà dopo la presentazione delle firme?L ’ a r t . 3 4 dello Statuto

Comunale prevede la possibilità di presentare un’istanza pubblica con almeno seicento firme, ed il 20 maggio abbiamo consegnato al Presidente del Consiglio comunale Burrini la proposta con la quale chiediamo di inserire nello Statuto un articolo ulteriore che riconosca il diritto umano all’acqua, il principio della proprietà e della gestione pubblica del servizio idrico, eliminando il riferimento alla remunerazione e c o n o m i c a del capitale i n v e s t i t o . Secondo il R e g o l a m e n t o del Consiglio comunale entro 30 giorni dal r i c e v i m e n t o della proposta deve essere comunicata una risposta agli interessati. In questo arco di tempo il Consiglio si deve riunire e deliberare sulla proposta presentata. Qualora venisse accettata, sarebbe un primo passo verso il riconoscimento ufficiale che la gestione dell’acqua nella nostra città non potrà, a norma di Statuto, essere affidata in mano ai privati ma dovrà essere gestita esclusivamente dal Comune o da consorzi di

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Massimo Garbini

Una pubblicazione

Anzio-Space - Mensile di cultura e politicaRegistrazione presso il Tribunale Civile di Velletri, n. 7 del 12-03-2009

Direttore responsabile: Sebastiano Maddanu ([email protected])Presidente associazione “00042”: Andrea Mingiacchi

Capo redattore: Marcello Bartoli ([email protected])Garante del lettore: Avv. Mario Marcellini ([email protected])

Editore: Associazione Culturale 00042 Via della pineta 10a 00042 Anzio (Roma)Segretaria di redazione: Roberta Treglia

Direttore IT: Enrico MingiacchiProgetto e grafica: Domenico Condello

Composing e grafica: Bruno PepeFoto a cura di Piero Frisina

Coordinatore di redazione: Silvia ArenaRedazione: Stefano Chiappini, Simone Selva, Diego Tortis, Emanuela Moroni, Roberta Treglia, Gianfranco Aghedu, Maurizio D’Eramo, Silvia Arena, Federico Arancio Flavia

Fontana, Luisa Calderaro, Elisabetta Civitan, Federico Arancio, Massimo Garbino, Luca Petrolati, Fabio Ferrandes, Gabriele Arancio.

Stampa: Tipografia Capriotti, via Pordenone 19 Pomezia (Roma)Tieniti aggiornato sulle nostre iniziative:

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A Nettuno in via Genova ci sono dei particolari inquietanti. In questa strada che collega via Giacomo Matteotti a via Ennio Visca esistono dei cartelli “fantasma”. Tali segnalazioni, ovvero divieti di accesso ai non residenti posizionati da ambo le parti, non vengono assolutamente rispettati. Il problema è che via Genova è una strada altamente pericolosa e nessuno lo sa. Costruita sopra un fiume, che è lo stesso del quartiere Loricina, è formata da pochi centimetri di crosta in cemento armato, corrosa dal tempo e dalla pioggia in maniera evidente e dannosa. Lo dimostrano le varie fratture in cui si può notare la profondità. Il passaggio delle vetture è pericoloso perché con un eccessivo peso o vibrazioni anche di media intensità la struttura potrebbe cedere. Inoltre questo fiume sotterraneo finisce nello stabilimento balneare “Le Sirene” e anche se il corso d’acqua è connesso ad un depuratore situato al quartiere Loricina, le numerose fenditure del manto stradale lasciano passare infiltrazioni che inquinano continuamente il fiume, contaminando a sua volta il tratto di mare in cui esso sfocia. Il cedimento del manto stradale ha provocato anche distaccamenti sui muri e sulle colonne delle abitazioni della zona interessata e, se queste fratture peggiorassero, potrebbero provocare ingenti danni alle palazzine e ai loro abitanti. Si consiglia quindi di prendere provvedimenti, magari chiudendo la strada con delle transenne e proponendo un controllo accurato dei Vigili del Fuoco per testare l’agibilità degli edifici circostanti.

5 giugno 2010. Nella sezione “Ultime Notizie” del sito del comune di Nettuno, viene riportata la notizia della stipula di una convenzione tra l’Amministrazione e l’Ufficio Tecnico Territoriale Armamenti Terrestri (U.t.t.a.t) riguardante l’area di Torre Astura. A breve, si legge nel comunicato, l’area tornerà ad essere fruibile per la cittadinanza e per i turisti. L’annuncio viene direttamente dall’Assessore all’Ambiente Flavio Biondi, che ha rappresentato il Comune di Nettuno nei colloqui che hanno portato alla definizione del documento di convenzione tra il Comune, l’Uttat e l’Ufficio Ambiente della Regione Lazio. “La zona di Torre Astura rappresenta un enorme valore sia sotto il profilo naturalistico, conservando intatta una delle ultime aree di macchia mediterranea, sia sotto il profilo archeologico, in quanto oggetto di studi e ricerche di università europee e luogo del ritrovamento dello scheletro del guerriero preistorico “Nello”. Il nuovo documento, al quale mancano soltanto gli ultimi passaggi burocratici per essere formalizzato, va ben oltre gli accordi messi in atto negli anni precedenti, infatti l’area oggetto della convenzione è molto più estesa e permetterà di fruire di un’importante zona di grande interesse naturalistico e archeologico.

La strada sopra il fiume

NEWS DAL COMUNE

Via Genova costruita sull’acqua

GIORNALE MENSILE

DI ANZIO E NETTUNO

Chiuso domenica 20 giugno 2010

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