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1 ALLEGATO I RIASSUNTO DELLE CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO

ALLEGATO I RIASSUNTO DELLE CARATTERISTICHE DEL …ec.europa.eu/health/documents/community-register/2007/... · Le iniezioni vanno praticate negli arti o nella parete addominale anteriore

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ALLEGATO I

RIASSUNTO DELLE CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO

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1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE Retacrit 1000 UI/0,3 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita 2. COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA Una siringa preriempita con 0,3 ml di soluzione iniettabile contiene 1000 unità internazionali (UI) di epoetina zeta* (eritropoietina umana ricombinante). La soluzione contiene 3333 UI di epoetina zeta per ml. *Prodotta con la tecnica del DNA ricombinante in linee cellulari ovariche di criceto cinese (CHO). Eccipienti: Ogni siringa preriempita contiene 0,15 mg di fenilalanina. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1. 3. FORMA FARMACEUTICA Soluzione iniettabile in siringa preriempita. Soluzione limpida e incolore. 4. INFORMAZIONI CLINICHE 4.1 Indicazioni terapeutiche − Trattamento dell’anemia associata ad insufficienza renale cronica in pazienti adulti e pediatrici

in emodialisi e in pazienti adulti in dialisi peritoneale (vedere paragrafo 4.4). − Trattamento dell’anemia grave di origine renale con sintomatologia clinica in pazienti adulti con

insufficienza renale non ancora sottoposti a dialisi (vedere paragrafo 4.4). − Trattamento dell’anemia e riduzione del fabbisogno trasfusionale in pazienti adulti sottoposti a

chemioterapia per tumori solidi, linfoma maligno o mieloma multiplo e a rischio di emotrasfusione come indicato dallo stato generale del paziente (situazione cardiovascolare, anemia preesistente all’inizio della chemioterapia).

− Retacrit può essere usato per incrementare la quantità di sangue autologo in pazienti facenti parte di un programma di predonazione. L’uso in questa indicazione deve essere valutato alla luce dei rischi riferiti di eventi tromboembolici. Il trattamento deve essere riservato solo a pazienti con anemia di grado moderato (emoglobina [Hb] 10-13 g/dl [6,2-8,1 mmol/l], in assenza di sideropenia) se le procedure di emoconservazione non sono disponibili o sono insufficienti quando l’intervento elettivo di chirurgia maggiore previsto richiede un notevole volume di sangue (4 o più unità di sangue per le donne, 5 o più unità per gli uomini).

4.2 Posologia e modo di somministrazione La terapia con Retacrit deve essere avviata con la supervisione di personale medico esperto nella gestione di pazienti con le indicazioni sopra descritte.

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− Pazienti con insufficienza renale cronica Nei pazienti con insufficienza renale cronica Retacrit deve essere somministrato per via endovenosa (vedere paragrafo 4.4). L’obiettivo da raggiungere è una concentrazione di emoglobina compresa fra 10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l), ad eccezione dei pazienti pediatrici, in cui la concentrazione di emoglobina deve essere compresa fra 9,5 e 11 g/dl (5,9-6,8 mmol/l). L’aumento di emoglobina deve essere all’incirca di 1 g/dl (0,62 mmol/l) al mese e non deve superare i 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, per ridurre al minimo i rischi di un aggravamento dell’ipertensione. In pazienti con insufficienza renale cronica ed evidenza clinica di cardiopatia ischemica o insufficienza cardiaca congestizia, la concentrazione emoglobinica di mantenimento non deve superare il limite massimo della concentrazione stabilita come target. Pazienti adulti in emodialisi Il trattamento è diviso in due fasi: 1. Fase di correzione: 50 UI/kg, 3 volte alla settimana per via endovenosa. Se è necessario un

aggiustamento posologico, questo deve avvenire gradualmente, ad intervalli di almeno quattro settimane. A ogni aggiustamento, la dose deve essere aumentata o ridotta di 25 UI/kg 3 volte alla settimana.

2. Fase di mantenimento: Aggiustamento posologico finalizzato al mantenimento del livello desiderato di emoglobina (Hb), tra 10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l). La dose settimanale totale raccomandata va da 75 a 300 UI/kg per via endovenosa.

I dati clinici disponibili indicano che i pazienti con un livello iniziale di emoglobina molto basso (< 6 g/dl o < 3,75 mmol/l) possono richiedere dosi di mantenimento più elevate rispetto a pazienti che presentano inizialmente un’anemia meno grave (emoglobina > 8 g/dl o > 5 mmol/l). Pazienti pediatrici in emodialisi Il trattamento è diviso in due fasi. 1. Fase di correzione 50 UI/kg, 3 volte alla settimana per via endovenosa. Se è necessario un

aggiustamento posologico, questo deve avvenire con incrementi di 25 UI/kg 3 volte alla settimana, a intervalli di almeno 4 settimane, fino a raggiungere l’obiettivo prefissato.

2. Fase di mantenimento Aggiustamento posologico finalizzato al mantenimento del livello desiderato di emoglobina (Hb), tra 9,5 e 11 g/dl (5,9-6,8 mmol/l).

Generalmente i bambini e adolescenti di peso inferiore a 30 kg richiedono dosi di mantenimento superiori rispetto ai bambini di peso superiore a 30 kg e agli adulti. In studi clinici, ad esempio, dopo 6 mesi di trattamento sono state osservate le seguenti dosi di mantenimento:

Dose (UI/kg 3 volte alla settimana)

Peso (kg) Mediana Dose abituale di mantenimento

< 10 100 75-150

10-30 75 60-150

> 30 33 30-100 I dati clinici disponibili indicano che i pazienti con un livello iniziale di emoglobina molto basso (< 6,8 g/dl o < 4,25 mmol/l) possono richiedere dosi di mantenimento più elevate rispetto a pazienti che presentano un livello iniziale di emoglobina più elevato (> 6,8 g/dl o > 4,25 mmol/l).

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Pazienti adulti in dialisi peritoneale Il trattamento è diviso in due fasi. 1. Fase di correzione: La dose iniziale è di 50 UI/kg di peso, 2 volte alla settimana per via

endovenosa . 2. Fase di mantenimento: Aggiustamento posologico finalizzato al mantenimento del livello desiderato

di emoglobina (Hb), (fra 10 e 12 g/dl [6,2-7,5 mmol/l]. La dose di mantenimento è compresa fra 25 e 50 UI/kg 2 volte alla settimana, ripartite in 2 somministrazioni uguali.

− Pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati Il trattamento è diviso in due fasi. 1. Fase di correzione: Una dose iniziale di 50 UI/kg 3 volte alla settimana per via endovenosa ,

seguita se necessario da un aumento a incrementi di 25 UI/kg (3 volte alla settimana) fino a raggiungere l’obiettivo desiderato (l’aumento deve avvenire gradualmente, a intervalli di almeno quattro settimane).

2. Fase di mantenimento: Aggiustamento posologico finalizzato al mantenimento del livello desiderato di emoglobina (Hb), (tra 10 e 12 g/dl [6,2-7,5 mmol/l]. Lla dose di mantenimento è compresa fra 17 e 33 UI/kg 3 volte alla settimana per via endovenosa.

La dose massima non deve superare 200 UI/kg di peso 3 volte alla settimana. − Pazienti oncologici adulti in chemioterapia con anemia sintomatica

Retacrit deve essere somministrato per via sottocutanea. La terapia con Retacrit deve essere somministrata a pazienti affetti da anemia (emoglobina ≤ 11 g/dl [6,8 mmol/l]). La concentrazione emoglobinica da raggiungere è di circa 12 g/dl (7,5 mmol/l). Non si devono superare concentrazioni emoglobiniche di 13 g/dl (8,1 mmol/l) (vedere paragrafo 5.1). La terapia con Retacrit deve essere proseguita per un altro mese dopo la fine della chemioterapia. La dose iniziale è di 150 UI/kg, 3 volte alla settimana per via sottocutanea. In alternativa, Retacrit può essere somministrato per via sottocutanea alla dose iniziale di 450 UI/kg una volta alla settimana. Se dopo 4 settimane di trattamento l’emoglobina è aumentata di almeno 1 g/dl (0,62 mmol/l) o la conta dei reticolociti è aumentata di ≥ 40000 cellule/µl rispetto ai valori basali, la dose deve rimanere di 450 UI/kg una volta alla settimana o 150 UI/kg 3 volte alla settimana. Se l’aumento di emoglobina è < 1 g/dl (< 0,62 mmol/l) e la conta dei reticolociti è aumentata di < 40000 cellule/µl rispetto ai valori basali, la dose va aumentata a 300 UI/kg 3 volte alla settimana. Se dopo altre 4 settimane di terapia a 300 UI/kg 3 volte alla settimana l’emoglobina è aumentata di ≥ 1 g/dl (0,62 mmol/l) o la conta dei reticolociti è aumentata di ≥ 40000 cellule/µl, la dose deve rimanere di 300 UI/kg 3 volte alla settimana. Tuttavia, se l’aumento di emoglobina è < 1 g/dl (< 0,62 mmol/l) e la conta dei reticolociti è aumentata di < 40000 cellule/µl rispetto ai valori basali, è improbabile che si verifichi una risposta e il trattamento deve essere sospeso. Il regime posologico raccomandato è riportato nello schema seguente:

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Aggiustamento posologico Se l’incremento di emoglobina è maggiore di 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, la dose di Retacrit deve essere ridotta di circa il 25-50%. Se il valore di emoglobina supera 13 g/dl (8,1 mmol/l), sospendere la terapia finché non ritorna a 12 g/dl (7,5 mmol/l) e quindi ripristinare la terapia con Retacrit a una dose inferiore del 25% rispetto alla precedente. − Adulti Pazienti candidati a interventi chirurgici facenti parte di programmi di predonazione

autologa Retacrit deve essere somministrato per via endovenosa. Al momento della donazione di sangue, Retacrit deve essere somministrato dopo avere completato la procedura di donazione. I pazienti lievemente anemici (ematocrito 33-39%) che richiedono un predeposito di ≥ 4 unità di sangue devono essere trattati con 600 UI/kg di Retacrit 2 volte alla settimana nelle 3 settimane che precedono l’intervento. Per l’intera durata della terapia con Retacrit, tutti i pazienti devono ricevere un’adeguata integrazione di ferro (ad esempio 200 mg/die di ferro elementare per via orale). La somministrazione di ferro va iniziata appena possibile, anche parecchie settimane prima di eseguire il predeposito autologo, in

Aumento conta reticolocitaria ≥ 40.000/μl oppure aumento Hb ≥ 1 g/dl

150 UI/kg 3x/settimana oppure 450 UI/kg una volta alla settimana

per 4 settimane

Aumento conta reticolocitaria < 40.000/μl e aumento Hb < 1 g/dl

Hb target (appross. 12 g/dl)

300 UI/kg 3x/settimana

per 4 settimane

Aumento conta reticolocitaria ≥ 40.000/μl oppure aumento Hb ≥ 1 g/dl

Aumento conta reticolocitaria < 40.000/μl oppure aumento Hb < 1 g/dl

Interruzione della terapia

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modo da aumentare le riserve di ferro prima dell’inizio della terapia con Retacrit. Modo di somministrazione Iniezione per via endovenosa La somministrazione deve avvenire in almeno 1-5 minuti, a seconda della dose totale. Nei pazienti emodializzati è possibile somministrare la dose in bolo, durante la seduta di dialisi, da un idoneo accesso venoso del circuito di dialisi. In alternativa, la sostanza può essere iniettata al termine della seduta di dialisi attraverso la fistola e seguita da 10 ml of soluzione fisiologica NaCl 9 mg/ml (0,9%) per irrigare il circuito e assicurare un’immissione soddisfacente del prodotto in circolo. Nei pazienti che reagiscono al trattamento con sintomi simil-influenzali è preferibile optare per una somministrazione più lenta. Retacrit non deve essere somministrato per infusione endovenosa. Retacrit non va mischiato con altri farmaci (vedere paragrafo 6.2). Iniezione per via sottocutanea In generale non si deve superare il volume massimo di 1 ml per singola sede d’iniezione. In caso di volumi superiori è necessario scegliere più sedi di somministrazione. Le iniezioni vanno praticate negli arti o nella parete addominale anteriore. Nei pazienti con insufficienza renale cronica Retacrit non deve essere somministrato per via sottocutanea, bensì per via endovenosa (vedere paragrafo 4.4, “Pazienti con insufficienza renale cronica”). 4.3 Controindicazioni − Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. − I pazienti con aplasia specifica delle serie rossa in seguito a trattamento con eritropoietina non

devono essere sottoposti a terapia con Retacrit né con altri tipi di eritropoietina (vedere paragrafo 4.4).

− Ipertensione non controllata. − Nell’indicazione “incremento della quantità di sangue autologo”: infarto miocardico o ictus nel

mese precedente il trattamento, angina pectoris instabile, aumentato rischio di trombosi venosa profonda come anamnesi di malattia venosa tromboembolica.

− Pazienti che per qualunque motivo non possano ricevere un’adeguata profilassi antitrombotica. 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni di impiego Informazioni di carattere generale Come in tutti i pazienti che ricevono eritropoietina, durante la terapia con Retacrit potrebbe verificarsi un aumento della pressione sanguigna. La pressione va monitorata attentamente e adeguatamente controllata prima, all’inizio e nel corso della terapia con Retacrit, sia in tutti i pazienti che si sottopongono per la prima volta a un trattamento con epoetina sia nei pazienti già trattati. Potrebbe essere necessario instaurare o rafforzare un trattamento anti-ipertensivo. Nel caso in cui la pressione non possa essere controllata, il trattamento con Retacrit deve essere sospeso. Retacrit va usato con cautela anche in presenza di epilessia e di insufficienza epatica cronica. Durante il trattamento con eritropoietina si potrebbe verificare un moderato aumento dose-dipendente della conta piastrinica all’interno dell’intervallo di normalità. Questo fenomeno regredisce con il proseguimento della terapia. Si raccomanda di controllare regolarmente la conta piastrinica durante le prime 8 settimane di terapia.

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Tutte le altre cause di anemia (sideropenia, emolisi, perdite ematiche, carenza di vitamina B12 o di folati) devono essere valutate e trattate prima e durante il trattamento con Retacrit. Nella maggior parte dei casi, i valori di ferritina sierica diminuiscono contemporaneamente all’aumento dei valori di ematocrito. Al fine di assicurare una risposta ottimale all’eritropoietina devono essere garantite adeguate riserve di ferro: − nei pazienti con insufficienza renale cronica e livelli di ferritina sierica inferiori a 100 ng/ml si

consiglia integrazione di ferro, ad esempio 200-300 mg/die per via orale (100-200 mg/die nei pazienti pediatrici);

− in tutti i pazienti oncologici con valori di saturazione della transferrina inferiori al 20% si consiglia un’integrazione di ferro per via orale di 200-300 mg/die.

Tutti questi fattori che contribuiscono alla comparsa dell’anemia devono inoltre essere valutati con attenzione prima di decidere di aumentare il dosaggio eritropoietina nei pazienti oncologici. Nel perioperatorio vanno sempre adottate buone pratiche di gestione del sangue. Questo prodotto medicinale contiene fenilalanina, una sostanza che può essere pericolosa per i soggetti affetti da fenilchetonuria. Questo prodotto medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per dose, ovvero è da considerarsi ‘povero di sodio’. Pazienti con insufficienza renale cronica Non sono ancora disponibili dati sufficienti sull’immunogenicità riguardo all’uso di Retacrit per via sottocutanea in pazienti a rischio di aplasia specifica della serie rossa indotta da anticorpi, ovvero pazienti affetti da anemia renale. Nei pazienti affetti da anemia renale, pertanto, questo farmaco deve essere somministrato per via endovenosa. Il livello di emoglobina va rilevato a intervalli regolari fino a quando non raggiunge un valore costante, e successivamente a scadenze periodiche. L’aumento di emoglobina deve essere all’incirca di 1 g/dl (0,62 mmol/l) al mese e non deve superare i 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, per ridurre al minimo il rischio di insorgenza di ipertensione o un suo aggravamento. In pazienti con insufficienza renale cronica ed evidenza clinica di cardiopatia ischemica o insufficienza cardiaca congestizia, la concentrazione emoglobinica di mantenimento non deve superare il limite massimo della concentrazione stabilita come target, secondo quanto raccomandato nel paragrafo 4.2. Una mancanza di risposta alla terapia con eritropoietina deve far subito ricercare i fattori responsabili. Questi includono: carenza di ferro, folati o vitamina B12, intossicazione da alluminio, infezioni intercorrenti, episodi infiammatori o traumatici, perdita di sangue occulto, emolisi, fibrosi del midollo osseo di qualsiasi origine. Sono stati segnalati, molto raramente, casi di aplasia specifica della serie rossa mediata da anticorpi in pazienti con insufficienza renale cronica a cui era stata somministrata eritropoietina per via sottocutanea. Nei pazienti che mostrano un’improvvisa perdita di efficacia devono essere valutate le cause note che impediscono la risposta al trattamento (ad es. carenza di ferro, folati o vitamina B12, intossicazione da alluminio, infezioni o infiammazioni, perdite ematiche, emolisi). Se non viene individuata nessuna causa, deve essere presa in considerazione l’eventualità di eseguire un esame del midollo osseo. In caso di diagnosi di eritroblastopenia, la terapia con Retacrit deve essere immediatamente sospesa e va valutata l'’eventualità di eseguire un test per la presenza di anticorpi anti-eritropoietina. I pazienti non devono essere dirottati verso il trattamento con un altro prodotto medicinale, data la reattività crociata esistente fra anticorpi anti-eritropoietina ed altre eritropoietine. Vanno escluse altre cause di aplasia specifica della serie rossa e deve essere istituita una terapia appropriata.

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Si consiglia il monitoraggio periodico della conta reticolocitaria per rilevare l’eventuale perdita di efficacia terapeutica nei pazienti con insufficienza renale cronica. In casi isolati è stata osservata iperkaliemia. Nei pazienti con insufficienza renale cronica, la correzione dell’anemia può condurre a un aumento dell’appetito e dell’assorbimento di potassio e proteine. I parametri prescritti per la dialisi potrebbero necessitare di un adattamento periodico per mantenere urea, creatinina e potassio entro i valori desiderati. Nei pazienti con insufficienza renale cronica devono essere monitorati gli elettroliti sierici. Qualora si osservino valori elevati (o in aumento) di potassio sierico, allora va considerata la possibilità di sospendere la somministrazione di eritropoietina finché l’iperkaliemia non venga corretta. Un aumento della dose di eparina è spesso richiesto nel corso della terapia con eritropoietina a causa di un incremento del valore di ematocrito. È possibile che si verifichi un’occlusione del sistema dialitico se l’eparinizzazione non è ottimale. In base ai dati finora disponibili, la correzione dell’anemia con eritropoietina in pazienti adulti con insufficienza renale non ancora sottoposti a dialisi non accelera la progressione dell’insufficienza renale. Pazienti oncologici adulti con anemia sintomatica in trattamento chemioterapico Nei pazienti oncologici in trattamento chemioterapico, l’intervallo di 2-3 settimane che intercorre fra la somministrazione e la comparsa di eritrociti indotti dall’eritropoietina va preso in considerazione al momento di valutare l’appropriatezza della terapia con Retacrit (pazienti a rischio di trasfusione). Nei pazienti oncologici in trattamento chemioterapico, se l’emoglobina aumenta più di 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese oppure se il suo livello supera 13 g/dl (8,1 mmol/l), è necessario eseguire scrupolosamente la procedura di aggiustamento posologico indicata nel paragrafo 4.2 al fine di ridurre i potenziali fattori di rischio di eventi trombotici (vedere paragrafo 4.2). Dal momento che si è osservato un aumento dell’incidenza di eventi tromboembolici nei pazienti oncologici sottoposti a trattamento con agenti eritropoietici (vedere paragrafo 4.8), tale rischio deve essere valutato con attenzione alla luce del beneficio derivante dal trattamento (con Retacrit), particolarmente in quei pazienti oncologici che presentano un aumento del rischio tromboembolico, come soggetti obesi o con anamnesi di eventi trombotici e vascolari (trombosi venosa profonda, embolia polmonare). Pazienti adulti candidati a interventi chirurgici facenti parte di un programma di predonazione autologa Devono essere osservate tutte le avvertenze e le precauzioni particolari associate ai programmi di predonazione autologa, in particolar modo ripristinando come da routine il volume di sangue prelevato. Potenziale oncogenico L’eritropoietina è una fattore di crescita che stimola principalmente la produzione di eritrociti. Tuttavia, non è da escludersi l’eventualità che l’eritropoietina possa agire come fattore di crescita di qualsiasi forma tumorale, in particolare nelle neoplasie mieloidi (vedere paragrafo 5.3). Recettori dell’eritropoietina sono stati riscontrati anche sulla superficie di alcune linee cellulari neoplastiche e su campioni bioptici di tumori. Non è noto tuttavia se tali recettori siano o meno funzionali. Due studi clinici controllati in cui è stata somministrata eritropoietina a pazienti affetti da vari tipi di neoplasie, tra cui tumori testa-collo e carcinoma mammario, hanno evidenziato un aumento inspiegato del tasso di mortalità (vedere paragrafo 5.1).

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4.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione Non è dimostrato che il trattamento con eritropoietina alteri il metabolismo di altri prodotti medicinali. Tuttavia, dal momento che la ciclosporina si lega agli eritrociti, potrebbe esistere la possibilità di un’interazione con altri farmaci. Qualora l’eritropoietina venga somministrata in concomitanza con la ciclosporina, i livelli ematici di ciclosporina devono essere monitorati e la dose di questo farmaco va corretta in base all’aumento del valore di ematocrito. Non esistono evidenze che indichino un’interazione tra epoetina alfa e G-CSF o GM-CSF relativamente alla differenziazione o proliferazione ematologica in campioni bioptici tumorali in vitro. 4.6 Gravidanza e allattamento Non vi sono studi adeguati e ben controllati condotti su donne in gravidanza. Gli studi su animali hanno evidenziato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Di conseguenza, in linea generale l’eritropoietina deve essere usata durante la gravidanza e l’allattamento solo se i potenziali benefici superano i potenziali rischi per il feto. 4.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari Retacrit non altera o altera in modo trascurabile la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari. 4.8 Effetti indesiderati Retacrit è un medicinale biologico. I risultati di studi clinici con Retacrit sono in linea con il profilo di sicurezza di altre eritropoietine autorizzate. Sulla base dei risultati degli studi clinici con altre eritropoietine autorizzate, si prevede che circa l’8% dei pazienti trattati con eritropoietina sperimenti reazioni avverse. Effetti indesiderati nel corso del trattamento con eritropoietina si osservano soprattutto in pazienti con insufficienza renale cronica o neoplasie sottostanti e sono rappresentati principalmente da cefalea e da un aumento dose-dipendente della pressione arteriosa. Possono verificarsi crisi ipertensive con sintomi simili a un’encefalopatia. Si deve prestare attenzione a cefalee acute improvvise di tipo simil-emicranico, che possono essere un segnale di allarme. Considerazioni generali In associazione con l’epoetina alfa sono stati descritti rash non specifici. Possono verificarsi sintomi simil-influenzali, come cefalea, dolori articolari, sensazione di debolezza, capogiri e stanchezza, in particolare all’inizio del trattamento. È stata osservata trombocitosi, ma questo evento è molto raro (vedere paragrafo 4.4). In pazienti trattati con agenti eritropoietici, sono stati osservati eventi trombotici/vascolari come ischemia miocardica, infarto miocardico, accidenti cerebrovascolari (emorragia cerebrale e infarto cerebrale), attacchi ischemici transitori, trombosi venosa profonda, trombosi arteriosa, embolia polmonare, aneurisma, trombosi retinica, coagulazione nel rene artificiale. Con l’epoetina alfa sono state raramente osservate reazioni di ipersensibilità, compresi casi isolati di angioedema e reazione anafilattica. È stata osservata aplasia eritroide pura (PRCA) mediata da anticorpi dopo mesi o anni di trattamento con epoetina alfa. Nella maggior parte di questi pazienti sono stati osservati anticorpi diretti contro le eritropoietine (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). Pazienti emodializzati adulti e pediatrici, pazienti adulti sottoposti a dialisi peritoneali e pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati

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La reazione avversa più frequente nell’ambito del trattamento con epoetina alfa è l’aumento dosedipendente della pressione arteriosa o il peggioramento dell’ipertensione preesistente. Tale aumento della pressione arteriosa può essere trattato farmacologicamente. Inoltre, si raccomanda il monitoraggio della pressione arteriosa, in particolare all’inizio della terapia. Le reazioni seguenti si sono verificate anche in casi isolati di pazienti con pressione arteriosa normale o bassa: crisi ipertensive con sintomi simili a un’encefalopatia (cefalea e stato confusionale) e convulsioni tonicocloniche generalizzate, con necessità di intervento medico immediato e trattamento intensivo. Si deve prestare particolare attenzione a cefalee acute improvvise di tipo simil-emicranico, che possono essere un segnale di allarme. Possono verificarsi trombosi dello shunt, particolarmente in pazienti con tendenza all'ipotensione o con complicazioni a livello delle fistole arterovenose (stenosi, aneurismi ecc.). In questi pazienti si raccomandano la revisione precoce dello shunt e una profilassi antitrombotica, ad esempio con acido acetilsalicilico. Pazienti oncologici adulti in chemioterapia con anemia sintomatica Nei pazienti trattati con epoetina alfa può verificarsi ipertensione. Di conseguenza, si deve effettuare uno stretto monitoraggio dell’emoglobina e della pressione arteriosa. Nei pazienti trattati con agenti eritropoietici è stato osservato un aumento dell'incidenza di eventi trombotici vascolari (vedere paragrafo 4.4 e paragrafo 4.8 – Considerazioni generali).

Pazienti candidati a interventi chirurgici facenti parte di programmi di predonazione autologa Indipendentemente dal trattamento con eritropoietina, nei pazienti chirurgici con patologia cardiovascolare sottostante possono verificarsi eventi tromboembolici a seguito di flebotomie ripetute. Pertanto, tali pazienti vanno sottoposti di routine alla sostituzione del volume di sangue prelevato. 4.9 Sovradosaggio La finestra terapeutica dell’eritropoietina è molto ampia. Il sovradosaggio di eritropoietina può produrre effetti che sono estensioni degli effetti farmacologici dell’ormone. Se si manifestano livelli eccessivamente elevati di emoglobina è possibile praticare una flebotomia. Se necessario, vanno fornite ulteriori cure di supporto. 5. PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE 5.1 Proprietà farmacodinamiche Categoria farmacoterapeutica: antianemico, eritropoietina Codice ATC: B03XA01 L’eritropoietina è una glicoproteina che, in quanto fattore stimolante la mitosi e ormone di differenziazione, stimola la produzione di eritrociti dai precursori del compartimento staminale. Il peso molecolare apparente dell’eritropoietina è di 32000-40000 dalton. La frazione proteica della molecola costituisce circa il 58% del suo peso molecolare totale ed è composta da 165 aminoacidi. Le quattro catene di carboidrati sono legate alla proteina da tre legami N-glicosidici e un legame O-glicosidico. Dal punto di vista della sequenza aminoacidica e nella composizione dei carboidrati, l’epoetina zeta è identica all’eritropoietina umana endogena isolata dalle urine di pazienti anemici. L’efficacia biologica dell’eritropoietina è stata dimostrata in vari modelli animali in vivo (ratti normali e anemici, topi policitemici). Dopo somministrazione di eritropoietina la conta eritrocitaria, i valori di emoglobina e la conta reticolocitaria aumentano insieme alla velocità di incorporazione del 59Fe. Nei test in vitro (coltura di cellule spleniche di topo), dopo incubazione con eritropoietina si è osservato un incremento dell’incorporazione di 3H-timidina nelle cellule eritroidi nucleate della milza.

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Tramite colture cellulari di midollo osseo umano si è potuto dimostrare che l’eritropoietina stimola in modo specifico l’eritropoiesi senza alterare la leucopoiesi. Non è stata osservata alcuna attività citotossica dell’eritropoietina sulle cellule di midollo osseo. Analogamente ad altri fattori di crescita ematopoietica, l’eritropoietina ha dimostrato in vitro di possedere proprietà di stimolazione delle cellule endoteliali umane. Tre studi controllati con placebo hanno coinvolto 721 pazienti oncologici in trattamento chemioterapico senza platino, di cui 389 con neoplasie ematologiche (221 con mieloma multiplo, 144 con linfoma non-Hodgkin e 24 con neoplasie ematologiche di altra natura) e 332 con tumori solidi (172 mammario, 64 ginecologico, 23 polmonare, 22 prostatico, 21 gastrointestinale e 30 di altro tipo). Due ampi studi in aperto hanno coinvolto 2697 pazienti oncologici in trattamento chemioterapico senza platino, di cui 1895 con tumori solidi (683 mammario, 260 polmonare, 174 ginecologico, 300 gastrointestinale e 478 di altro tipo) e 802 con neoplasie ematologiche. In uno studio prospettico randomizzato, controllato in doppio cieco con placebo e condotto su 375 pazienti anemici affetti da diverse neoplasie non mieloidi e in trattamento chemioterapico senza platino, è stata evidenziata una significativa riduzione delle sequele associate all’anemia (come affaticamento, astenia e riduzione dell’attività), misurate dai seguenti strumenti di valutazione: la scala di valutazione generale FACT-An (Functional Assessment of Cancer Therapy-Anaemia), la scala di valutazione dell’affaticamento FACT-An e la Cancer Linear Analogue Scale (CLAS). Altri due studi randomizzati e controllati con placebo, condotti su un numero inferiore di pazienti, non sono riusciti a dimostrare un miglioramento significativo nei parametri della qualità di vita valutati rispettivamente con la scala EORTC-QLQ-C30 e con la CLAS.

L’eritropoietina è un fattore di crescita che stimola principalmente la produzione di eritrociti. I recettori per l’eritropoietina possono esprimersi sulla superficie di cellule tumorali di vario tipo. Non sono ancora disponibili informazioni sufficienti per stabilire se l’uso di prodotti a base di eritropoietina produca effetti indesiderati sul tempo di progressione tumorale o sulla sopravvivenza libera da progressione. Due studi hanno indagato l’effetto delle eritropoietine sulla sopravvivenza e/o sulla progressione tumorale in caso di eritropoietina esogena somministrata per raggiungere livelli di emoglobina più elevati.

In uno studio randomizzato e controllato con placebo è stata somministrata epoetina alfa a 939 pazienti con carcinoma mammario metastatico allo scopo di tentare di mantenere livelli di emoglobina compresi fra 12 e 14 g/dl. Dopo quattro mesi, la mortalità attribuita alla progressione della malattia era superiore (6% rispetto a 3%) nelle donne che ricevevano epoetina alfa. La mortalità complessiva era significativamente più elevata nel braccio con epoetina alfa.

In un altro studio controllato con placebo è stata somministrata epoetina beta a 351 pazienti con tumori della regione testa-collo allo scopo di mantenere i livelli di emoglobina a 14 g/dl nelle donne e 15 g/dl negli uomini. La sopravvivenza libera da progressione locoregionale è stata significativamente minore nei pazienti ricevevano epoetina beta.

I risultati di questi studi sono stati inficiati da fattori di confondimento quali gli sbilanciamenti esistenti fra i gruppi di trattamento (punteggio ECOG più elevato, maggiore estensione della malattia al momento dell’arruolamento per lo studio che ha utilizzato epoetina alfa; localizzazione del tumore, condizione di fumatore, eterogeneità della popolazione arruolata per lo studio che ha utilizzato epoetina beta). Inoltre, diversi altri studi hanno evidenziato una tendenza al miglioramento della sopravvivenza, a indicazione che l’eritropoietina non ha effetti negativi sulla progressione del tumore. 5.2 Proprietà farmacocinetiche Via di somministrazione endovenosa La misurazione di eritropoietina dopo ripetute somministrazioni per endovena ha evidenziato un’emivita di circa 4 ore in volontari sani e un’emivita leggermente più lunga in pazienti con insufficienza renale (circa 5 ore). Nei bambini è stata riferita un’emivita di circa 6 ore.

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Via di somministrazione sottocutanea In seguito a iniezione sottocutanea i livelli sierici di eritropoietina risultano molto inferiori rispetto ai livelli raggiunti per via endovenosa, aumentano lentamente e raggiungono un picco nel periodo compreso fra le 12 e le 18 ore successive alla somministrazione. Tale picco è sempre molto al di sotto di quello raggiunto per via endovenosa (circa 1/20). Non si verificano fenomeni di accumulo: le concentrazioni rimangono identiche, siano che vengano rilevate 24 ore dopo la prima iniezione o 24 ore dopo l’ultima iniezione. L’emivita è difficilmente valutabile in caso di somministrazione sottocutanea e viene stimata in circa 24 ore. La biodisponibilità di eritropoietina iniettabile per via sottocutanea è molto inferiore rispetto al prodotto medicinale somministrato per via endovenosa: circa il 20%. 5.3 Dati preclinici di sicurezza In alcuni studi tossicologici preclinici condotti su cani e ratti, ma non su scimmie, la terapia con eritropoietina è stata associata a fibrosi subclinica del midollo osseo (la fibrosi del midollo osseo è una complicanza nota dell’insufficienza renale cronica nell’uomo e può essere correlata a iperparatiroidismo secondario o a fattori ignoti). In uno studio condotto su pazienti emodializzati e trattati con eritropoietina per 3 anni, l’incidenza di fibrosi del midollo osseo non è risultata in aumento rispetto a un gruppo corrispondente di pazienti di controllo dializzati ma non trattati con eritropoietina). Studi condotti su animali hanno dimostrato che l’eritropoietina diminuisce il peso corporeo fetale, ritarda il processo di ossificazione e aumenta la mortalità fetale se somministrata a dosi settimanali pari a circa 20 volte quelle raccomandate per l’uomo. Queste alterazioni sono interpretate come secondarie al ridotto incremento del peso corporeo materno. L’eritropoietina non ha mostrato nessuna attività nei test di mutagenicità su colture batteriche e cellulari di mammifero e in vivo in un test del micronucleo nel topo. Non sono stati condotti studi di carcinogenesi a lungo termine. Esistono dati contrastanti in letteratura riguardo all’eventualità che l’eritropoietina svolga un ruolo di rilievo nella proliferazione di cellule tumorali. Questi dati si basano su risultati ottenuti in vitro da campioni di tessuto tumorale umano; tuttavia, la loro portata in ambito clinico non è chiara. 6. INFORMAZIONI FARMACEUTICHE 6.1 Elenco degli eccipienti Sodio fosfato dibasico diidrato Sodio fosfato monobasico diidrato Sodio cloruro Calcio cloruro diidrato Polisorbato 20 Glicina Leucina Isoleucina Treonina Acido glutammico Fenilalanina Acqua per soluzioni iniettabili Sodio idrossido (per regolare il pH) Acido cloridrico (per regolare il pH)

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6.2 Incompatibilità In assenza di studi di incompatibilità, questo medicinale non deve essere miscelato con altri prodotti. 6.3 Periodo di validità 2 anni 6.4 Precauzioni particolari per la conservazione Conservare in frigorifero (2°C – 8°C). Non congelare. Tenere la siringa preriempita nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce. 6.5 Natura e contenuto del contenitore Siringa preriempita in vetro di tipo I con ago fisso in acciaio e tappo dello stantuffo rivestito in PTFE. Ogni siringa preriempita contiene 0,3 ml di soluzione per iniezione. Una confezione contiene 1 o 6 siringhe preriempite. E’ possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate. 6.6 Precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione Istruzioni per la manipolazione di Retacrit: 1. Dopo avere estratto una siringa dal blister, controllare che la soluzione sia limpida, incolore e

praticamente priva di particelle visibili. 2. Rimuovere il copriago e fare fuoriuscire l’aria da ago e siringa tenendo la siringa in posizione

verticale e spingendo delicatamente lo stantuffo verso l’alto. 3. La siringa è pronta per l’uso. Retacrit non deve essere utilizzato se si verifica una delle seguenti condizioni: • il blister è aperto o comunque danneggiato; • la soluzione non è incolore o contiene particelle visibili in sospensione; • c’è stata una fuoriuscita di liquido dalla siringa preriempita o all’interno del blister ancora

sigillato è visibile della condensa; • il medicinale è stato accidentalmente congelato. Questo medicinale è destinato esclusivamente per un uso singolo. Non agitare. Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente. 7. TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO HOSPIRA Enterprises B.V. Taurusavenue 19-21 NL-2132 LS HOOFDDORP Paesi Bassi 8. NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO

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9. DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL’AUTORIZZAZIONE

{GG/MM/AAAA} 10. DATA DI REVISIONE DEL TESTO

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1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE Retacrit 2000 UI/0,6 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita 2. COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA Una siringa preriempita con 0,6 ml di soluzione iniettabile contiene 2000 unità internazionali (UI) di epoetina zeta* (eritropoietina umana ricombinante). La soluzione contiene 3333 UI di epoetina zeta per ml. *Prodotta con la tecnica del DNA ricombinante in linee cellulari ovariche di criceto cinese (CHO). Eccipienti: Ogni siringa preriempita contiene 0,30 mg di fenilalanina. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1. 3. FORMA FARMACEUTICA Soluzione iniettabile in siringa preriempita. Soluzione limpida e incolore. 4. INFORMAZIONI CLINICHE 4.1 Indicazioni terapeutiche − Trattamento dell’anemia associata ad insufficienza renale cronica in pazienti adulti e pediatrici

in emodialisi e in pazienti adulti in dialisi peritoneale (vedere paragrafo 4.4). − Trattamento dell’anemia grave di origine renale con sintomatologia clinica in pazienti adulti con

insufficienza renale non ancora sottoposti a dialisi (vedere paragrafo 4.4). − Trattamento dell’anemia e riduzione del fabbisogno trasfusionale in pazienti adulti sottoposti a

chemioterapia per tumori solidi, linfoma maligno o mieloma multiplo e a rischio di emotrasfusione come indicato dallo stato generale del paziente (situazione cardiovascolare, anemia preesistente all’inizio della chemioterapia).

− Retacrit può essere usato per incrementare la quantità di sangue autologo in pazienti facenti parte di un programma di predonazione. L’uso in questa indicazione deve essere valutato alla luce dei rischi riferiti di eventi tromboembolici. Il trattamento deve essere riservato solo a pazienti con anemia di grado moderato (emoglobina [Hb] 10-13 g/dl [6,2-8,1 mmol/l], in assenza di sideropenia) se le procedure di emoconservazione non sono disponibili o sono insufficienti quando l’intervento elettivo di chirurgia maggiore previsto richiede un notevole volume di sangue (4 o più unità di sangue per le donne, 5 o più unità per gli uomini).

4.2 Posologia e modo di somministrazione La terapia con Retacrit deve essere avviata con la supervisione di personale medico esperto nella gestione di pazienti con le indicazioni sopra descritte.

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− Pazienti con insufficienza renale cronica Nei pazienti con insufficienza renale cronica Retacrit deve essere somministrato per via endovenosa (vedere paragrafo 4.4). L’obiettivo da raggiungere è una concentrazione di emoglobina compresa fra 10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l), ad eccezione dei pazienti pediatrici, in cui la concentrazione di emoglobina deve essere compresa fra 9,5 e 11 g/dl (5,9-6,8 mmol/l). L’aumento di emoglobina deve essere all’incirca di 1 g/dl (0,62 mmol/l) al mese e non deve superare i 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, per ridurre al minimo i rischi di un aggravamento dell’ipertensione. In pazienti con insufficienza renale cronica ed evidenza clinica di cardiopatia ischemica o insufficienza cardiaca congestizia, la concentrazione emoglobinica di mantenimento non deve superare il limite massimo della concentrazione stabilita come target. Pazienti adulti in emodialisi Il trattamento è diviso in due fasi: 1. Fase di correzione: 50 UI/kg, 3 volte alla settimana per via endovenosa. Se è necessario un

aggiustamento posologico, questo deve avvenire gradualmente, ad intervalli di almeno quattro settimane. A ogni aggiustamento, la dose deve essere aumentata o ridotta di 25 UI/kg 3 volte alla settimana.

2. Fase di mantenimento: Aggiustamento posologico finalizzato al mantenimento del livello desiderato di emoglobina (Hb), tra 10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l). La dose settimanale totale raccomandata va da 75 a 300 UI/kg per via endovenosa.

I dati clinici disponibili indicano che i pazienti con un livello iniziale di emoglobina molto basso (< 6 g/dl o < 3,75 mmol/l) possono richiedere dosi di mantenimento più elevate rispetto a pazienti che presentano inizialmente un’anemia meno grave (emoglobina > 8 g/dl o > 5 mmol/l). Pazienti pediatrici in emodialisi Il trattamento è diviso in due fasi. 1. Fase di correzione 50 UI/kg, 3 volte alla settimana per via endovenosa. Se è necessario un

aggiustamento posologico, questo deve avvenire con incrementi di 25 UI/kg 3 volte alla settimana, a intervalli di almeno 4 settimane, fino a raggiungere l’obiettivo prefissato.

2. Fase di mantenimento Aggiustamento posologico finalizzato al mantenimento del livello desiderato di emoglobina (Hb), tra 9,5 e 11 g/dl (5,9-6,8 mmol/l).

Generalmente i bambini e adolescenti di peso inferiore a 30 kg richiedono dosi di mantenimento superiori rispetto ai bambini di peso superiore a 30 kg e agli adulti. In studi clinici, ad esempio, dopo 6 mesi di trattamento sono state osservate le seguenti dosi di mantenimento:

Dose (UI/kg 3 volte alla settimana)

Peso (kg) Mediana Dose abituale di mantenimento

< 10 100 75-150

10-30 75 60-150

> 30 33 30-100 I dati clinici disponibili indicano che i pazienti con un livello iniziale di emoglobina molto basso (< 6,8 g/dl o < 4,25 mmol/l) possono richiedere dosi di mantenimento più elevate rispetto a pazienti che presentano un livello iniziale di emoglobina più elevato (> 6,8 g/dl o > 4,25 mmol/l).

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Pazienti adulti in dialisi peritoneale Il trattamento è diviso in due fasi. 1. Fase di correzione: La dose iniziale è di 50 UI/kg di peso, 2 volte alla settimana per via

endovenosa . 2. Fase di mantenimento: Aggiustamento posologico finalizzato al mantenimento del livello desiderato

di emoglobina (Hb), (fra 10 e 12 g/dl [6,2-7,5 mmol/l]. La dose di mantenimento è compresa fra 25 e 50 UI/kg 2 volte alla settimana, ripartite in 2 somministrazioni uguali.

− Pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati Il trattamento è diviso in due fasi. 1. Fase di correzione: Una dose iniziale di 50 UI/kg 3 volte alla settimana per via endovenosa ,

seguita se necessario da un aumento a incrementi di 25 UI/kg (3 volte alla settimana) fino a raggiungere l’obiettivo desiderato (l’aumento deve avvenire gradualmente, a intervalli di almeno quattro settimane).

2. Fase di mantenimento: Aggiustamento posologico finalizzato al mantenimento del livello desiderato di emoglobina (Hb), (tra 10 e 12 g/dl [6,2-7,5 mmol/l]. Lla dose di mantenimento è compresa fra 17 e 33 UI/kg 3 volte alla settimana per via endovenosa.

La dose massima non deve superare 200 UI/kg di peso 3 volte alla settimana. − Pazienti oncologici adulti in chemioterapia con anemia sintomatica

Retacrit deve essere somministrato per via sottocutanea. La terapia con Retacrit deve essere somministrata a pazienti affetti da anemia (emoglobina ≤ 11 g/dl [6,8 mmol/l]). La concentrazione emoglobinica da raggiungere è di circa 12 g/dl (7,5 mmol/l). Non si devono superare concentrazioni emoglobiniche di 13 g/dl (8,1 mmol/l) (vedere paragrafo 5.1). La terapia con Retacrit deve essere proseguita per un altro mese dopo la fine della chemioterapia. La dose iniziale è di 150 UI/kg, 3 volte alla settimana per via sottocutanea. In alternativa, Retacrit può essere somministrato per via sottocutanea alla dose iniziale di 450 UI/kg una volta alla settimana. Se dopo 4 settimane di trattamento l’emoglobina è aumentata di almeno 1 g/dl (0,62 mmol/l) o la conta dei reticolociti è aumentata di ≥ 40000 cellule/µl rispetto ai valori basali, la dose deve rimanere di 450 UI/kg una volta alla settimana o 150 UI/kg 3 volte alla settimana. Se l’aumento di emoglobina è < 1 g/dl (< 0,62 mmol/l) e la conta dei reticolociti è aumentata di < 40000 cellule/µl rispetto ai valori basali, la dose va aumentata a 300 UI/kg 3 volte alla settimana. Se dopo altre 4 settimane di terapia a 300 UI/kg 3 volte alla settimana l’emoglobina è aumentata di ≥ 1 g/dl (0,62 mmol/l) o la conta dei reticolociti è aumentata di ≥ 40000 cellule/µl, la dose deve rimanere di 300 UI/kg 3 volte alla settimana. Tuttavia, se l’aumento di emoglobina è < 1 g/dl (< 0,62 mmol/l) e la conta dei reticolociti è aumentata di < 40000 cellule/µl rispetto ai valori basali, è improbabile che si verifichi una risposta e il trattamento deve essere sospeso. Il regime posologico raccomandato è riportato nello schema seguente:

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Aggiustamento posologico Se l’incremento di emoglobina è maggiore di 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, la dose di Retacrit deve essere ridotta di circa il 25-50%. Se il valore di emoglobina supera 13 g/dl (8,1 mmol/l), sospendere la terapia finché non ritorna a 12 g/dl (7,5 mmol/l) e quindi ripristinare la terapia con Retacrit a una dose inferiore del 25% rispetto alla precedente. − Adulti Pazienti candidati a interventi chirurgici facenti parte di programmi di predonazione

autologa Retacrit deve essere somministrato per via endovenosa. Al momento della donazione di sangue, Retacrit deve essere somministrato dopo avere completato la procedura di donazione. I pazienti lievemente anemici (ematocrito 33-39%) che richiedono un predeposito di ≥ 4 unità di sangue devono essere trattati con 600 UI/kg di Retacrit 2 volte alla settimana nelle 3 settimane che precedono l’intervento. Per l’intera durata della terapia con Retacrit, tutti i pazienti devono ricevere un’adeguata integrazione di ferro (ad esempio 200 mg/die di ferro elementare per via orale). La somministrazione di ferro va iniziata appena possibile, anche parecchie settimane prima di eseguire il predeposito autologo, in

Aumento conta reticolocitaria ≥ 40.000/μl oppure aumento Hb ≥ 1 g/dl

150 UI/kg 3x/settimana oppure 450 UI/kg una volta alla settimana

per 4 settimane

Aumento conta reticolocitaria < 40.000/μl e aumento Hb < 1 g/dl

Hb target (appross. 12 g/dl)

300 UI/kg 3x/settimana

per 4 settimane

Aumento conta reticolocitaria ≥ 40.000/μl oppure aumento Hb ≥ 1 g/dl

Aumento conta reticolocitaria < 40.000/μl oppure aumento Hb < 1 g/dl

Interruzione della terapia

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modo da aumentare le riserve di ferro prima dell’inizio della terapia con Retacrit. Modo di somministrazione Iniezione per via endovenosa La somministrazione deve avvenire in almeno 1-5 minuti, a seconda della dose totale. Nei pazienti emodializzati è possibile somministrare la dose in bolo, durante la seduta di dialisi, da un idoneo accesso venoso del circuito di dialisi. In alternativa, la sostanza può essere iniettata al termine della seduta di dialisi attraverso la fistola e seguita da 10 ml of soluzione fisiologica NaCl 9 mg/ml (0,9%) per irrigare il circuito e assicurare un’immissione soddisfacente del prodotto in circolo. Nei pazienti che reagiscono al trattamento con sintomi simil-influenzali è preferibile optare per una somministrazione più lenta. Retacrit non deve essere somministrato per infusione endovenosa. Retacrit non va mischiato con altri farmaci (vedere paragrafo 6.2). Iniezione per via sottocutanea In generale non si deve superare il volume massimo di 1 ml per singola sede d’iniezione. In caso di volumi superiori è necessario scegliere più sedi di somministrazione. Le iniezioni vanno praticate negli arti o nella parete addominale anteriore. Nei pazienti con insufficienza renale cronica Retacrit non deve essere somministrato per via sottocutanea, bensì per via endovenosa (vedere paragrafo 4.4, “Pazienti con insufficienza renale cronica”). 4.3 Controindicazioni − Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. − I pazienti con aplasia specifica delle serie rossa in seguito a trattamento con eritropoietina non

devono essere sottoposti a terapia con Retacrit né con altri tipi di eritropoietina (vedere paragrafo 4.4).

− Ipertensione non controllata. − Nell’indicazione “incremento della quantità di sangue autologo”: infarto miocardico o ictus nel

mese precedente il trattamento, angina pectoris instabile, aumentato rischio di trombosi venosa profonda come anamnesi di malattia venosa tromboembolica.

− Pazienti che per qualunque motivo non possano ricevere un’adeguata profilassi antitrombotica. 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni di impiego Informazioni di carattere generale Come in tutti i pazienti che ricevono eritropoietina, durante la terapia con Retacrit potrebbe verificarsi un aumento della pressione sanguigna. La pressione va monitorata attentamente e adeguatamente controllata prima, all’inizio e nel corso della terapia con Retacrit, sia in tutti i pazienti che si sottopongono per la prima volta a un trattamento con epoetina sia nei pazienti già trattati. Potrebbe essere necessario instaurare o rafforzare un trattamento anti-ipertensivo. Nel caso in cui la pressione non possa essere controllata, il trattamento con Retacrit deve essere sospeso. Retacrit va usato con cautela anche in presenza di epilessia e di insufficienza epatica cronica. Durante il trattamento con eritropoietina si potrebbe verificare un moderato aumento dose-dipendente della conta piastrinica all’interno dell’intervallo di normalità. Questo fenomeno regredisce con il proseguimento della terapia. Si raccomanda di controllare regolarmente la conta piastrinica durante le prime 8 settimane di terapia.

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Tutte le altre cause di anemia (sideropenia, emolisi, perdite ematiche, carenza di vitamina B12 o di folati) devono essere valutate e trattate prima e durante il trattamento con Retacrit. Nella maggior parte dei casi, i valori di ferritina sierica diminuiscono contemporaneamente all’aumento dei valori di ematocrito. Al fine di assicurare una risposta ottimale all’eritropoietina devono essere garantite adeguate riserve di ferro: − nei pazienti con insufficienza renale cronica e livelli di ferritina sierica inferiori a 100 ng/ml si

consiglia integrazione di ferro, ad esempio 200-300 mg/die per via orale (100-200 mg/die nei pazienti pediatrici);

− in tutti i pazienti oncologici con valori di saturazione della transferrina inferiori al 20% si consiglia un’integrazione di ferro per via orale di 200-300 mg/die.

Tutti questi fattori che contribuiscono alla comparsa dell’anemia devono inoltre essere valutati con attenzione prima di decidere di aumentare il dosaggio eritropoietina nei pazienti oncologici. Nel perioperatorio vanno sempre adottate buone pratiche di gestione del sangue. Questo prodotto medicinale contiene fenilalanina, una sostanza che può essere pericolosa per i soggetti affetti da fenilchetonuria. Questo prodotto medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per dose, ovvero è da considerarsi ‘povero di sodio’. Pazienti con insufficienza renale cronica Non sono ancora disponibili dati sufficienti sull’immunogenicità riguardo all’uso di Retacrit per via sottocutanea in pazienti a rischio di aplasia specifica della serie rossa indotta da anticorpi, ovvero pazienti affetti da anemia renale. Nei pazienti affetti da anemia renale, pertanto, questo farmaco deve essere somministrato per via endovenosa. Il livello di emoglobina va rilevato a intervalli regolari fino a quando non raggiunge un valore costante, e successivamente a scadenze periodiche. L’aumento di emoglobina deve essere all’incirca di 1 g/dl (0,62 mmol/l) al mese e non deve superare i 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, per ridurre al minimo il rischio di insorgenza di ipertensione o un suo aggravamento. In pazienti con insufficienza renale cronica ed evidenza clinica di cardiopatia ischemica o insufficienza cardiaca congestizia, la concentrazione emoglobinica di mantenimento non deve superare il limite massimo della concentrazione stabilita come target, secondo quanto raccomandato nel paragrafo 4.2. Una mancanza di risposta alla terapia con eritropoietina deve far subito ricercare i fattori responsabili. Questi includono: carenza di ferro, folati o vitamina B12, intossicazione da alluminio, infezioni intercorrenti, episodi infiammatori o traumatici, perdita di sangue occulto, emolisi, fibrosi del midollo osseo di qualsiasi origine. Sono stati segnalati, molto raramente, casi di aplasia specifica della serie rossa mediata da anticorpi in pazienti con insufficienza renale cronica a cui era stata somministrata eritropoietina per via sottocutanea. Nei pazienti che mostrano un’improvvisa perdita di efficacia devono essere valutate le cause note che impediscono la risposta al trattamento (ad es. carenza di ferro, folati o vitamina B12, intossicazione da alluminio, infezioni o infiammazioni, perdite ematiche, emolisi). Se non viene individuata nessuna causa, deve essere presa in considerazione l’eventualità di eseguire un esame del midollo osseo. In caso di diagnosi di eritroblastopenia, la terapia con Retacrit deve essere immediatamente sospesa e va valutata l'’eventualità di eseguire un test per la presenza di anticorpi anti-eritropoietina. I pazienti non devono essere dirottati verso il trattamento con un altro prodotto medicinale, data la reattività crociata esistente fra anticorpi anti-eritropoietina ed altre eritropoietine. Vanno escluse altre cause di aplasia specifica della serie rossa e deve essere istituita una terapia appropriata.

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Si consiglia il monitoraggio periodico della conta reticolocitaria per rilevare l’eventuale perdita di efficacia terapeutica nei pazienti con insufficienza renale cronica. In casi isolati è stata osservata iperkaliemia. Nei pazienti con insufficienza renale cronica, la correzione dell’anemia può condurre a un aumento dell’appetito e dell’assorbimento di potassio e proteine. I parametri prescritti per la dialisi potrebbero necessitare di un adattamento periodico per mantenere urea, creatinina e potassio entro i valori desiderati. Nei pazienti con insufficienza renale cronica devono essere monitorati gli elettroliti sierici. Qualora si osservino valori elevati (o in aumento) di potassio sierico, allora va considerata la possibilità di sospendere la somministrazione di eritropoietina finché l’iperkaliemia non venga corretta. Un aumento della dose di eparina è spesso richiesto nel corso della terapia con eritropoietina a causa di un incremento del valore di ematocrito. È possibile che si verifichi un’occlusione del sistema dialitico se l’eparinizzazione non è ottimale. In base ai dati finora disponibili, la correzione dell’anemia con eritropoietina in pazienti adulti con insufficienza renale non ancora sottoposti a dialisi non accelera la progressione dell’insufficienza renale. Pazienti oncologici adulti con anemia sintomatica in trattamento chemioterapico Nei pazienti oncologici in trattamento chemioterapico, l’intervallo di 2-3 settimane che intercorre fra la somministrazione e la comparsa di eritrociti indotti dall’eritropoietina va preso in considerazione al momento di valutare l’appropriatezza della terapia con Retacrit (pazienti a rischio di trasfusione). Nei pazienti oncologici in trattamento chemioterapico, se l’emoglobina aumenta più di 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese oppure se il suo livello supera 13 g/dl (8,1 mmol/l), è necessario eseguire scrupolosamente la procedura di aggiustamento posologico indicata nel paragrafo 4.2 al fine di ridurre i potenziali fattori di rischio di eventi trombotici (vedere paragrafo 4.2). Dal momento che si è osservato un aumento dell’incidenza di eventi tromboembolici nei pazienti oncologici sottoposti a trattamento con agenti eritropoietici (vedere paragrafo 4.8), tale rischio deve essere valutato con attenzione alla luce del beneficio derivante dal trattamento (con Retacrit), particolarmente in quei pazienti oncologici che presentano un aumento del rischio tromboembolico, come soggetti obesi o con anamnesi di eventi trombotici e vascolari (trombosi venosa profonda, embolia polmonare). Pazienti adulti candidati a interventi chirurgici facenti parte di un programma di predonazione autologa Devono essere osservate tutte le avvertenze e le precauzioni particolari associate ai programmi di predonazione autologa, in particolar modo ripristinando come da routine il volume di sangue prelevato. Potenziale oncogenico L’eritropoietina è una fattore di crescita che stimola principalmente la produzione di eritrociti. Tuttavia, non è da escludersi l’eventualità che l’eritropoietina possa agire come fattore di crescita di qualsiasi forma tumorale, in particolare nelle neoplasie mieloidi (vedere paragrafo 5.3). Recettori dell’eritropoietina sono stati riscontrati anche sulla superficie di alcune linee cellulari neoplastiche e su campioni bioptici di tumori. Non è noto tuttavia se tali recettori siano o meno funzionali. Due studi clinici controllati in cui è stata somministrata eritropoietina a pazienti affetti da vari tipi di neoplasie, tra cui tumori testa-collo e carcinoma mammario, hanno evidenziato un aumento inspiegato del tasso di mortalità (vedere paragrafo 5.1).

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4.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione Non è dimostrato che il trattamento con eritropoietina alteri il metabolismo di altri prodotti medicinali. Tuttavia, dal momento che la ciclosporina si lega agli eritrociti, potrebbe esistere la possibilità di un’interazione con altri farmaci. Qualora l’eritropoietina venga somministrata in concomitanza con la ciclosporina, i livelli ematici di ciclosporina devono essere monitorati e la dose di questo farmaco va corretta in base all’aumento del valore di ematocrito. Non esistono evidenze che indichino un’interazione tra epoetina alfa e G-CSF o GM-CSF relativamente alla differenziazione o proliferazione ematologica in campioni bioptici tumorali in vitro. 4.6 Gravidanza e allattamento Non vi sono studi adeguati e ben controllati condotti su donne in gravidanza. Gli studi su animali hanno evidenziato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Di conseguenza, in linea generale l’eritropoietina deve essere usata durante la gravidanza e l’allattamento solo se i potenziali benefici superano i potenziali rischi per il feto. 4.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari Retacrit non altera o altera in modo trascurabile la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari. 4.8 Effetti indesiderati Retacrit è un medicinale biologico. I risultati di studi clinici con Retacrit sono in linea con il profilo di sicurezza di altre eritropoietine autorizzate. Sulla base dei risultati degli studi clinici con altre eritropoietine autorizzate, si prevede che circa l’8% dei pazienti trattati con eritropoietina sperimenti reazioni avverse. Effetti indesiderati nel corso del trattamento con eritropoietina si osservano soprattutto in pazienti con insufficienza renale cronica o neoplasie sottostanti e sono rappresentati principalmente da cefalea e da un aumento dose-dipendente della pressione arteriosa. Possono verificarsi crisi ipertensive con sintomi simili a un’encefalopatia. Si deve prestare attenzione a cefalee acute improvvise di tipo simil-emicranico, che possono essere un segnale di allarme. Considerazioni generali In associazione con l’epoetina alfa sono stati descritti rash non specifici. Possono verificarsi sintomi simil-influenzali, come cefalea, dolori articolari, sensazione di debolezza, capogiri e stanchezza, in particolare all’inizio del trattamento. È stata osservata trombocitosi, ma questo evento è molto raro (vedere paragrafo 4.4). In pazienti trattati con agenti eritropoietici, sono stati osservati eventi trombotici/vascolari come ischemia miocardica, infarto miocardico, accidenti cerebrovascolari (emorragia cerebrale e infarto cerebrale), attacchi ischemici transitori, trombosi venosa profonda, trombosi arteriosa, embolia polmonare, aneurisma, trombosi retinica, coagulazione nel rene artificiale. Con l’epoetina alfa sono state raramente osservate reazioni di ipersensibilità, compresi casi isolati di angioedema e reazione anafilattica. È stata osservata aplasia eritroide pura (PRCA) mediata da anticorpi dopo mesi o anni di trattamento con epoetina alfa. Nella maggior parte di questi pazienti sono stati osservati anticorpi diretti contro le eritropoietine (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). Pazienti emodializzati adulti e pediatrici, pazienti adulti sottoposti a dialisi peritoneali e pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati

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La reazione avversa più frequente nell’ambito del trattamento con epoetina alfa è l’aumento dosedipendente della pressione arteriosa o il peggioramento dell’ipertensione preesistente. Tale aumento della pressione arteriosa può essere trattato farmacologicamente. Inoltre, si raccomanda il monitoraggio della pressione arteriosa, in particolare all’inizio della terapia. Le reazioni seguenti si sono verificate anche in casi isolati di pazienti con pressione arteriosa normale o bassa: crisi ipertensive con sintomi simili a un’encefalopatia (cefalea e stato confusionale) e convulsioni tonicocloniche generalizzate, con necessità di intervento medico immediato e trattamento intensivo. Si deve prestare particolare attenzione a cefalee acute improvvise di tipo simil-emicranico, che possono essere un segnale di allarme. Possono verificarsi trombosi dello shunt, particolarmente in pazienti con tendenza all'ipotensione o con complicazioni a livello delle fistole arterovenose (stenosi, aneurismi ecc.). In questi pazienti si raccomandano la revisione precoce dello shunt e una profilassi antitrombotica, ad esempio con acido acetilsalicilico. Pazienti oncologici adulti in chemioterapia con anemia sintomatica Nei pazienti trattati con epoetina alfa può verificarsi ipertensione. Di conseguenza, si deve effettuare uno stretto monitoraggio dell’emoglobina e della pressione arteriosa. Nei pazienti trattati con agenti eritropoietici è stato osservato un aumento dell'incidenza di eventi trombotici vascolari (vedere paragrafo 4.4 e paragrafo 4.8 – Considerazioni generali).

Pazienti candidati a interventi chirurgici facenti parte di programmi di predonazione autologa Indipendentemente dal trattamento con eritropoietina, nei pazienti chirurgici con patologia cardiovascolare sottostante possono verificarsi eventi tromboembolici a seguito di flebotomie ripetute. Pertanto, tali pazienti vanno sottoposti di routine alla sostituzione del volume di sangue prelevato. 4.9 Sovradosaggio La finestra terapeutica dell’eritropoietina è molto ampia. Il sovradosaggio di eritropoietina può produrre effetti che sono estensioni degli effetti farmacologici dell’ormone. Se si manifestano livelli eccessivamente elevati di emoglobina è possibile praticare una flebotomia. Se necessario, vanno fornite ulteriori cure di supporto. 5. PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE 5.1 Proprietà farmacodinamiche Categoria farmacoterapeutica: antianemico, eritropoietina Codice ATC: B03XA01 L’eritropoietina è una glicoproteina che, in quanto fattore stimolante la mitosi e ormone di differenziazione, stimola la produzione di eritrociti dai precursori del compartimento staminale. Il peso molecolare apparente dell’eritropoietina è di 32000-40000 dalton. La frazione proteica della molecola costituisce circa il 58% del suo peso molecolare totale ed è composta da 165 aminoacidi. Le quattro catene di carboidrati sono legate alla proteina da tre legami N-glicosidici e un legame O-glicosidico. Dal punto di vista della sequenza aminoacidica e nella composizione dei carboidrati, l’epoetina zeta è identica all’eritropoietina umana endogena isolata dalle urine di pazienti anemici. L’efficacia biologica dell’eritropoietina è stata dimostrata in vari modelli animali in vivo (ratti normali e anemici, topi policitemici). Dopo somministrazione di eritropoietina la conta eritrocitaria, i valori di emoglobina e la conta reticolocitaria aumentano insieme alla velocità di incorporazione del 59Fe. Nei test in vitro (coltura di cellule spleniche di topo), dopo incubazione con eritropoietina si è osservato un incremento dell’incorporazione di 3H-timidina nelle cellule eritroidi nucleate della milza.

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Tramite colture cellulari di midollo osseo umano si è potuto dimostrare che l’eritropoietina stimola in modo specifico l’eritropoiesi senza alterare la leucopoiesi. Non è stata osservata alcuna attività citotossica dell’eritropoietina sulle cellule di midollo osseo. Analogamente ad altri fattori di crescita ematopoietica, l’eritropoietina ha dimostrato in vitro di possedere proprietà di stimolazione delle cellule endoteliali umane. Tre studi controllati con placebo hanno coinvolto 721 pazienti oncologici in trattamento chemioterapico senza platino, di cui 389 con neoplasie ematologiche (221 con mieloma multiplo, 144 con linfoma non-Hodgkin e 24 con neoplasie ematologiche di altra natura) e 332 con tumori solidi (172 mammario, 64 ginecologico, 23 polmonare, 22 prostatico, 21 gastrointestinale e 30 di altro tipo). Due ampi studi in aperto hanno coinvolto 2697 pazienti oncologici in trattamento chemioterapico senza platino, di cui 1895 con tumori solidi (683 mammario, 260 polmonare, 174 ginecologico, 300 gastrointestinale e 478 di altro tipo) e 802 con neoplasie ematologiche. In uno studio prospettico randomizzato, controllato in doppio cieco con placebo e condotto su 375 pazienti anemici affetti da diverse neoplasie non mieloidi e in trattamento chemioterapico senza platino, è stata evidenziata una significativa riduzione delle sequele associate all’anemia (come affaticamento, astenia e riduzione dell’attività), misurate dai seguenti strumenti di valutazione: la scala di valutazione generale FACT-An (Functional Assessment of Cancer Therapy-Anaemia), la scala di valutazione dell’affaticamento FACT-An e la Cancer Linear Analogue Scale (CLAS). Altri due studi randomizzati e controllati con placebo, condotti su un numero inferiore di pazienti, non sono riusciti a dimostrare un miglioramento significativo nei parametri della qualità di vita valutati rispettivamente con la scala EORTC-QLQ-C30 e con la CLAS.

L’eritropoietina è un fattore di crescita che stimola principalmente la produzione di eritrociti. I recettori per l’eritropoietina possono esprimersi sulla superficie di cellule tumorali di vario tipo. Non sono ancora disponibili informazioni sufficienti per stabilire se l’uso di prodotti a base di eritropoietina produca effetti indesiderati sul tempo di progressione tumorale o sulla sopravvivenza libera da progressione. Due studi hanno indagato l’effetto delle eritropoietine sulla sopravvivenza e/o sulla progressione tumorale in caso di eritropoietina esogena somministrata per raggiungere livelli di emoglobina più elevati.

In uno studio randomizzato e controllato con placebo è stata somministrata epoetina alfa a 939 pazienti con carcinoma mammario metastatico allo scopo di tentare di mantenere livelli di emoglobina compresi fra 12 e 14 g/dl. Dopo quattro mesi, la mortalità attribuita alla progressione della malattia era superiore (6% rispetto a 3%) nelle donne che ricevevano epoetina alfa. La mortalità complessiva era significativamente più elevata nel braccio con epoetina alfa.

In un altro studio controllato con placebo è stata somministrata epoetina beta a 351 pazienti con tumori della regione testa-collo allo scopo di mantenere i livelli di emoglobina a 14 g/dl nelle donne e 15 g/dl negli uomini. La sopravvivenza libera da progressione locoregionale è stata significativamente minore nei pazienti ricevevano epoetina beta.

I risultati di questi studi sono stati inficiati da fattori di confondimento quali gli sbilanciamenti esistenti fra i gruppi di trattamento (punteggio ECOG più elevato, maggiore estensione della malattia al momento dell’arruolamento per lo studio che ha utilizzato epoetina alfa; localizzazione del tumore, condizione di fumatore, eterogeneità della popolazione arruolata per lo studio che ha utilizzato epoetina beta). Inoltre, diversi altri studi hanno evidenziato una tendenza al miglioramento della sopravvivenza, a indicazione che l’eritropoietina non ha effetti negativi sulla progressione del tumore. 5.2 Proprietà farmacocinetiche Via di somministrazione endovenosa La misurazione di eritropoietina dopo ripetute somministrazioni per endovena ha evidenziato un’emivita di circa 4 ore in volontari sani e un’emivita leggermente più lunga in pazienti con insufficienza renale (circa 5 ore). Nei bambini è stata riferita un’emivita di circa 6 ore.

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Via di somministrazione sottocutanea In seguito a iniezione sottocutanea i livelli sierici di eritropoietina risultano molto inferiori rispetto ai livelli raggiunti per via endovenosa, aumentano lentamente e raggiungono un picco nel periodo compreso fra le 12 e le 18 ore successive alla somministrazione. Tale picco è sempre molto al di sotto di quello raggiunto per via endovenosa (circa 1/20). Non si verificano fenomeni di accumulo: le concentrazioni rimangono identiche, siano che vengano rilevate 24 ore dopo la prima iniezione o 24 ore dopo l’ultima iniezione. L’emivita è difficilmente valutabile in caso di somministrazione sottocutanea e viene stimata in circa 24 ore. La biodisponibilità di eritropoietina iniettabile per via sottocutanea è molto inferiore rispetto al prodotto medicinale somministrato per via endovenosa: circa il 20%. 5.3 Dati preclinici di sicurezza In alcuni studi tossicologici preclinici condotti su cani e ratti, ma non su scimmie, la terapia con eritropoietina è stata associata a fibrosi subclinica del midollo osseo (la fibrosi del midollo osseo è una complicanza nota dell’insufficienza renale cronica nell’uomo e può essere correlata a iperparatiroidismo secondario o a fattori ignoti). In uno studio condotto su pazienti emodializzati e trattati con eritropoietina per 3 anni, l’incidenza di fibrosi del midollo osseo non è risultata in aumento rispetto a un gruppo corrispondente di pazienti di controllo dializzati ma non trattati con eritropoietina). Studi condotti su animali hanno dimostrato che l’eritropoietina diminuisce il peso corporeo fetale, ritarda il processo di ossificazione e aumenta la mortalità fetale se somministrata a dosi settimanali pari a circa 20 volte quelle raccomandate per l’uomo. Queste alterazioni sono interpretate come secondarie al ridotto incremento del peso corporeo materno. L’eritropoietina non ha mostrato nessuna attività nei test di mutagenicità su colture batteriche e cellulari di mammifero e in vivo in un test del micronucleo nel topo. Non sono stati condotti studi di carcinogenesi a lungo termine. Esistono dati contrastanti in letteratura riguardo all’eventualità che l’eritropoietina svolga un ruolo di rilievo nella proliferazione di cellule tumorali. Questi dati si basano su risultati ottenuti in vitro da campioni di tessuto tumorale umano; tuttavia, la loro portata in ambito clinico non è chiara. 6. INFORMAZIONI FARMACEUTICHE 6.1 Elenco degli eccipienti Sodio fosfato dibasico diidrato Sodio fosfato monobasico diidrato Sodio cloruro Calcio cloruro diidrato Polisorbato 20 Glicina Leucina Isoleucina Treonina Acido glutammico Fenilalanina Acqua per soluzioni iniettabili Sodio idrossido (per regolare il pH) Acido cloridrico (per regolare il pH)

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6.2 Incompatibilità In assenza di studi di incompatibilità, questo medicinale non deve essere miscelato con altri prodotti. 6.3 Periodo di validità 2 anni 6.4 Precauzioni particolari per la conservazione Conservare in frigorifero (2°C – 8°C). Non congelare. Tenere la siringa preriempita nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce. 6.5 Natura e contenuto del contenitore Siringa preriempita in vetro di tipo I con ago fisso in acciaio e tappo dello stantuffo rivestito in PTFE. Ogni siringa preriempita contiene 0,6 ml di soluzione per iniezione. Una confezione contiene 1 o 6 siringhe preriempite. E’ possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate. 6.6 Precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione Istruzioni per la manipolazione di Retacrit: 1. Dopo avere estratto una siringa dal blister, controllare che la soluzione sia limpida, incolore e

praticamente priva di particelle visibili. 2. Rimuovere il copriago e fare fuoriuscire l’aria da ago e siringa tenendo la siringa in posizione

verticale e spingendo delicatamente lo stantuffo verso l’alto. 3. La siringa è pronta per l’uso. Retacrit non deve essere utilizzato se si verifica una delle seguenti condizioni: • il blister è aperto o comunque danneggiato; • la soluzione non è incolore o contiene particelle visibili in sospensione; • c’è stata una fuoriuscita di liquido dalla siringa preriempita o all’interno del blister ancora

sigillato è visibile della condensa; • il medicinale è stato accidentalmente congelato. Questo medicinale è destinato esclusivamente per un uso singolo. Non agitare. Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente. 7. TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO HOSPIRA Enterprises B.V. Taurusavenue 19-21 NL-2132 LS HOOFDDORP Paesi Bassi 8. NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO

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9. DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL’AUTORIZZAZIONE

{GG/MM/AAAA} 10. DATA DI REVISIONE DEL TESTO

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1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE Retacrit 3000 UI/0,9 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita 2. COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA Una siringa preriempita con 0,9 ml di soluzione iniettabile contiene 3000 unità internazionali (UI) di epoetina zeta* (eritropoietina umana ricombinante). La soluzione contiene 3333 UI di epoetina zeta per ml. *Prodotta con la tecnica del DNA ricombinante in linee cellulari ovariche di criceto cinese (CHO). Eccipienti: Ogni siringa preriempita contiene 0,45 mg di fenilalanina. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1. 3. FORMA FARMACEUTICA Soluzione iniettabile in siringa preriempita. Soluzione limpida e incolore. 4. INFORMAZIONI CLINICHE 4.1 Indicazioni terapeutiche − Trattamento dell’anemia associata ad insufficienza renale cronica in pazienti adulti e pediatrici

in emodialisi e in pazienti adulti in dialisi peritoneale (vedere paragrafo 4.4). − Trattamento dell’anemia grave di origine renale con sintomatologia clinica in pazienti adulti con

insufficienza renale non ancora sottoposti a dialisi (vedere paragrafo 4.4). − Trattamento dell’anemia e riduzione del fabbisogno trasfusionale in pazienti adulti sottoposti a

chemioterapia per tumori solidi, linfoma maligno o mieloma multiplo e a rischio di emotrasfusione come indicato dallo stato generale del paziente (situazione cardiovascolare, anemia preesistente all’inizio della chemioterapia).

− Retacrit può essere usato per incrementare la quantità di sangue autologo in pazienti facenti parte di un programma di predonazione. L’uso in questa indicazione deve essere valutato alla luce dei rischi riferiti di eventi tromboembolici. Il trattamento deve essere riservato solo a pazienti con anemia di grado moderato (emoglobina [Hb] 10-13 g/dl [6,2-8,1 mmol/l], in assenza di sideropenia) se le procedure di emoconservazione non sono disponibili o sono insufficienti quando l’intervento elettivo di chirurgia maggiore previsto richiede un notevole volume di sangue (4 o più unità di sangue per le donne, 5 o più unità per gli uomini).

4.2 Posologia e modo di somministrazione La terapia con Retacrit deve essere avviata con la supervisione di personale medico esperto nella gestione di pazienti con le indicazioni sopra descritte.

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− Pazienti con insufficienza renale cronica Nei pazienti con insufficienza renale cronica Retacrit deve essere somministrato per via endovenosa (vedere paragrafo 4.4). L’obiettivo da raggiungere è una concentrazione di emoglobina compresa fra 10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l), ad eccezione dei pazienti pediatrici, in cui la concentrazione di emoglobina deve essere compresa fra 9,5 e 11 g/dl (5,9-6,8 mmol/l). L’aumento di emoglobina deve essere all’incirca di 1 g/dl (0,62 mmol/l) al mese e non deve superare i 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, per ridurre al minimo i rischi di un aggravamento dell’ipertensione. In pazienti con insufficienza renale cronica ed evidenza clinica di cardiopatia ischemica o insufficienza cardiaca congestizia, la concentrazione emoglobinica di mantenimento non deve superare il limite massimo della concentrazione stabilita come target. Pazienti adulti in emodialisi Il trattamento è diviso in due fasi: 1. Fase di correzione: 50 UI/kg, 3 volte alla settimana per via endovenosa. Se è necessario un

aggiustamento posologico, questo deve avvenire gradualmente, ad intervalli di almeno quattro settimane. A ogni aggiustamento, la dose deve essere aumentata o ridotta di 25 UI/kg 3 volte alla settimana.

2. Fase di mantenimento: Aggiustamento posologico finalizzato al mantenimento del livello desiderato di emoglobina (Hb), tra 10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l). La dose settimanale totale raccomandata va da 75 a 300 UI/kg per via endovenosa.

I dati clinici disponibili indicano che i pazienti con un livello iniziale di emoglobina molto basso (< 6 g/dl o < 3,75 mmol/l) possono richiedere dosi di mantenimento più elevate rispetto a pazienti che presentano inizialmente un’anemia meno grave (emoglobina > 8 g/dl o > 5 mmol/l). Pazienti pediatrici in emodialisi Il trattamento è diviso in due fasi. 1. Fase di correzione 50 UI/kg, 3 volte alla settimana per via endovenosa. Se è necessario un

aggiustamento posologico, questo deve avvenire con incrementi di 25 UI/kg 3 volte alla settimana, a intervalli di almeno 4 settimane, fino a raggiungere l’obiettivo prefissato.

2. Fase di mantenimento Aggiustamento posologico finalizzato al mantenimento del livello desiderato di emoglobina (Hb), tra 9,5 e 11 g/dl (5,9-6,8 mmol/l).

Generalmente i bambini e adolescenti di peso inferiore a 30 kg richiedono dosi di mantenimento superiori rispetto ai bambini di peso superiore a 30 kg e agli adulti. In studi clinici, ad esempio, dopo 6 mesi di trattamento sono state osservate le seguenti dosi di mantenimento:

Dose (UI/kg 3 volte alla settimana)

Peso (kg) Mediana Dose abituale di mantenimento

< 10 100 75-150

10-30 75 60-150

> 30 33 30-100 I dati clinici disponibili indicano che i pazienti con un livello iniziale di emoglobina molto basso (< 6,8 g/dl o < 4,25 mmol/l) possono richiedere dosi di mantenimento più elevate rispetto a pazienti che presentano un livello iniziale di emoglobina più elevato (> 6,8 g/dl o > 4,25 mmol/l).

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Pazienti adulti in dialisi peritoneale Il trattamento è diviso in due fasi. 1. Fase di correzione: La dose iniziale è di 50 UI/kg di peso, 2 volte alla settimana per via

endovenosa . 2. Fase di mantenimento: Aggiustamento posologico finalizzato al mantenimento del livello desiderato

di emoglobina (Hb), (fra 10 e 12 g/dl [6,2-7,5 mmol/l]. La dose di mantenimento è compresa fra 25 e 50 UI/kg 2 volte alla settimana, ripartite in 2 somministrazioni uguali.

− Pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati Il trattamento è diviso in due fasi. 1. Fase di correzione: Una dose iniziale di 50 UI/kg 3 volte alla settimana per via endovenosa ,

seguita se necessario da un aumento a incrementi di 25 UI/kg (3 volte alla settimana) fino a raggiungere l’obiettivo desiderato (l’aumento deve avvenire gradualmente, a intervalli di almeno quattro settimane).

2. Fase di mantenimento: Aggiustamento posologico finalizzato al mantenimento del livello desiderato di emoglobina (Hb), (tra 10 e 12 g/dl [6,2-7,5 mmol/l]. Lla dose di mantenimento è compresa fra 17 e 33 UI/kg 3 volte alla settimana per via endovenosa.

La dose massima non deve superare 200 UI/kg di peso 3 volte alla settimana. − Pazienti oncologici adulti in chemioterapia con anemia sintomatica

Retacrit deve essere somministrato per via sottocutanea. La terapia con Retacrit deve essere somministrata a pazienti affetti da anemia (emoglobina ≤ 11 g/dl [6,8 mmol/l]). La concentrazione emoglobinica da raggiungere è di circa 12 g/dl (7,5 mmol/l). Non si devono superare concentrazioni emoglobiniche di 13 g/dl (8,1 mmol/l) (vedere paragrafo 5.1). La terapia con Retacrit deve essere proseguita per un altro mese dopo la fine della chemioterapia. La dose iniziale è di 150 UI/kg, 3 volte alla settimana per via sottocutanea. In alternativa, Retacrit può essere somministrato per via sottocutanea alla dose iniziale di 450 UI/kg una volta alla settimana. Se dopo 4 settimane di trattamento l’emoglobina è aumentata di almeno 1 g/dl (0,62 mmol/l) o la conta dei reticolociti è aumentata di ≥ 40000 cellule/µl rispetto ai valori basali, la dose deve rimanere di 450 UI/kg una volta alla settimana o 150 UI/kg 3 volte alla settimana. Se l’aumento di emoglobina è < 1 g/dl (< 0,62 mmol/l) e la conta dei reticolociti è aumentata di < 40000 cellule/µl rispetto ai valori basali, la dose va aumentata a 300 UI/kg 3 volte alla settimana. Se dopo altre 4 settimane di terapia a 300 UI/kg 3 volte alla settimana l’emoglobina è aumentata di ≥ 1 g/dl (0,62 mmol/l) o la conta dei reticolociti è aumentata di ≥ 40000 cellule/µl, la dose deve rimanere di 300 UI/kg 3 volte alla settimana. Tuttavia, se l’aumento di emoglobina è < 1 g/dl (< 0,62 mmol/l) e la conta dei reticolociti è aumentata di < 40000 cellule/µl rispetto ai valori basali, è improbabile che si verifichi una risposta e il trattamento deve essere sospeso. Il regime posologico raccomandato è riportato nello schema seguente:

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Aggiustamento posologico Se l’incremento di emoglobina è maggiore di 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, la dose di Retacrit deve essere ridotta di circa il 25-50%. Se il valore di emoglobina supera 13 g/dl (8,1 mmol/l), sospendere la terapia finché non ritorna a 12 g/dl (7,5 mmol/l) e quindi ripristinare la terapia con Retacrit a una dose inferiore del 25% rispetto alla precedente. − Adulti Pazienti candidati a interventi chirurgici facenti parte di programmi di predonazione

autologa Retacrit deve essere somministrato per via endovenosa. Al momento della donazione di sangue, Retacrit deve essere somministrato dopo avere completato la procedura di donazione. I pazienti lievemente anemici (ematocrito 33-39%) che richiedono un predeposito di ≥ 4 unità di sangue devono essere trattati con 600 UI/kg di Retacrit 2 volte alla settimana nelle 3 settimane che precedono l’intervento. Per l’intera durata della terapia con Retacrit, tutti i pazienti devono ricevere un’adeguata integrazione di ferro (ad esempio 200 mg/die di ferro elementare per via orale). La somministrazione di ferro va iniziata appena possibile, anche parecchie settimane prima di eseguire il predeposito autologo, in

Aumento conta reticolocitaria ≥ 40.000/μl oppure aumento Hb ≥ 1 g/dl

150 UI/kg 3x/settimana oppure 450 UI/kg una volta alla settimana

per 4 settimane

Aumento conta reticolocitaria < 40.000/μl e aumento Hb < 1 g/dl

Hb target (appross. 12 g/dl)

300 UI/kg 3x/settimana

per 4 settimane

Aumento conta reticolocitaria ≥ 40.000/μl oppure aumento Hb ≥ 1 g/dl

Aumento conta reticolocitaria < 40.000/μl oppure aumento Hb < 1 g/dl

Interruzione della terapia

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modo da aumentare le riserve di ferro prima dell’inizio della terapia con Retacrit. Modo di somministrazione Iniezione per via endovenosa La somministrazione deve avvenire in almeno 1-5 minuti, a seconda della dose totale. Nei pazienti emodializzati è possibile somministrare la dose in bolo, durante la seduta di dialisi, da un idoneo accesso venoso del circuito di dialisi. In alternativa, la sostanza può essere iniettata al termine della seduta di dialisi attraverso la fistola e seguita da 10 ml of soluzione fisiologica NaCl 9 mg/ml (0,9%) per irrigare il circuito e assicurare un’immissione soddisfacente del prodotto in circolo. Nei pazienti che reagiscono al trattamento con sintomi simil-influenzali è preferibile optare per una somministrazione più lenta. Retacrit non deve essere somministrato per infusione endovenosa. Retacrit non va mischiato con altri farmaci (vedere paragrafo 6.2). Iniezione per via sottocutanea In generale non si deve superare il volume massimo di 1 ml per singola sede d’iniezione. In caso di volumi superiori è necessario scegliere più sedi di somministrazione. Le iniezioni vanno praticate negli arti o nella parete addominale anteriore. Nei pazienti con insufficienza renale cronica Retacrit non deve essere somministrato per via sottocutanea, bensì per via endovenosa (vedere paragrafo 4.4, “Pazienti con insufficienza renale cronica”). 4.3 Controindicazioni − Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. − I pazienti con aplasia specifica delle serie rossa in seguito a trattamento con eritropoietina non

devono essere sottoposti a terapia con Retacrit né con altri tipi di eritropoietina (vedere paragrafo 4.4).

− Ipertensione non controllata. − Nell’indicazione “incremento della quantità di sangue autologo”: infarto miocardico o ictus nel

mese precedente il trattamento, angina pectoris instabile, aumentato rischio di trombosi venosa profonda come anamnesi di malattia venosa tromboembolica.

− Pazienti che per qualunque motivo non possano ricevere un’adeguata profilassi antitrombotica. 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni di impiego Informazioni di carattere generale Come in tutti i pazienti che ricevono eritropoietina, durante la terapia con Retacrit potrebbe verificarsi un aumento della pressione sanguigna. La pressione va monitorata attentamente e adeguatamente controllata prima, all’inizio e nel corso della terapia con Retacrit, sia in tutti i pazienti che si sottopongono per la prima volta a un trattamento con epoetina sia nei pazienti già trattati. Potrebbe essere necessario instaurare o rafforzare un trattamento anti-ipertensivo. Nel caso in cui la pressione non possa essere controllata, il trattamento con Retacrit deve essere sospeso. Retacrit va usato con cautela anche in presenza di epilessia e di insufficienza epatica cronica. Durante il trattamento con eritropoietina si potrebbe verificare un moderato aumento dose-dipendente della conta piastrinica all’interno dell’intervallo di normalità. Questo fenomeno regredisce con il proseguimento della terapia. Si raccomanda di controllare regolarmente la conta piastrinica durante le prime 8 settimane di terapia.

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Tutte le altre cause di anemia (sideropenia, emolisi, perdite ematiche, carenza di vitamina B12 o di folati) devono essere valutate e trattate prima e durante il trattamento con Retacrit. Nella maggior parte dei casi, i valori di ferritina sierica diminuiscono contemporaneamente all’aumento dei valori di ematocrito. Al fine di assicurare una risposta ottimale all’eritropoietina devono essere garantite adeguate riserve di ferro: − nei pazienti con insufficienza renale cronica e livelli di ferritina sierica inferiori a 100 ng/ml si

consiglia integrazione di ferro, ad esempio 200-300 mg/die per via orale (100-200 mg/die nei pazienti pediatrici);

− in tutti i pazienti oncologici con valori di saturazione della transferrina inferiori al 20% si consiglia un’integrazione di ferro per via orale di 200-300 mg/die.

Tutti questi fattori che contribuiscono alla comparsa dell’anemia devono inoltre essere valutati con attenzione prima di decidere di aumentare il dosaggio eritropoietina nei pazienti oncologici. Nel perioperatorio vanno sempre adottate buone pratiche di gestione del sangue. Questo prodotto medicinale contiene fenilalanina, una sostanza che può essere pericolosa per i soggetti affetti da fenilchetonuria. Questo prodotto medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per dose, ovvero è da considerarsi ‘povero di sodio’. Pazienti con insufficienza renale cronica Non sono ancora disponibili dati sufficienti sull’immunogenicità riguardo all’uso di Retacrit per via sottocutanea in pazienti a rischio di aplasia specifica della serie rossa indotta da anticorpi, ovvero pazienti affetti da anemia renale. Nei pazienti affetti da anemia renale, pertanto, questo farmaco deve essere somministrato per via endovenosa. Il livello di emoglobina va rilevato a intervalli regolari fino a quando non raggiunge un valore costante, e successivamente a scadenze periodiche. L’aumento di emoglobina deve essere all’incirca di 1 g/dl (0,62 mmol/l) al mese e non deve superare i 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, per ridurre al minimo il rischio di insorgenza di ipertensione o un suo aggravamento. In pazienti con insufficienza renale cronica ed evidenza clinica di cardiopatia ischemica o insufficienza cardiaca congestizia, la concentrazione emoglobinica di mantenimento non deve superare il limite massimo della concentrazione stabilita come target, secondo quanto raccomandato nel paragrafo 4.2. Una mancanza di risposta alla terapia con eritropoietina deve far subito ricercare i fattori responsabili. Questi includono: carenza di ferro, folati o vitamina B12, intossicazione da alluminio, infezioni intercorrenti, episodi infiammatori o traumatici, perdita di sangue occulto, emolisi, fibrosi del midollo osseo di qualsiasi origine. Sono stati segnalati, molto raramente, casi di aplasia specifica della serie rossa mediata da anticorpi in pazienti con insufficienza renale cronica a cui era stata somministrata eritropoietina per via sottocutanea. Nei pazienti che mostrano un’improvvisa perdita di efficacia devono essere valutate le cause note che impediscono la risposta al trattamento (ad es. carenza di ferro, folati o vitamina B12, intossicazione da alluminio, infezioni o infiammazioni, perdite ematiche, emolisi). Se non viene individuata nessuna causa, deve essere presa in considerazione l’eventualità di eseguire un esame del midollo osseo. In caso di diagnosi di eritroblastopenia, la terapia con Retacrit deve essere immediatamente sospesa e va valutata l'’eventualità di eseguire un test per la presenza di anticorpi anti-eritropoietina. I pazienti non devono essere dirottati verso il trattamento con un altro prodotto medicinale, data la reattività crociata esistente fra anticorpi anti-eritropoietina ed altre eritropoietine. Vanno escluse altre cause di aplasia specifica della serie rossa e deve essere istituita una terapia appropriata.

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Si consiglia il monitoraggio periodico della conta reticolocitaria per rilevare l’eventuale perdita di efficacia terapeutica nei pazienti con insufficienza renale cronica. In casi isolati è stata osservata iperkaliemia. Nei pazienti con insufficienza renale cronica, la correzione dell’anemia può condurre a un aumento dell’appetito e dell’assorbimento di potassio e proteine. I parametri prescritti per la dialisi potrebbero necessitare di un adattamento periodico per mantenere urea, creatinina e potassio entro i valori desiderati. Nei pazienti con insufficienza renale cronica devono essere monitorati gli elettroliti sierici. Qualora si osservino valori elevati (o in aumento) di potassio sierico, allora va considerata la possibilità di sospendere la somministrazione di eritropoietina finché l’iperkaliemia non venga corretta. Un aumento della dose di eparina è spesso richiesto nel corso della terapia con eritropoietina a causa di un incremento del valore di ematocrito. È possibile che si verifichi un’occlusione del sistema dialitico se l’eparinizzazione non è ottimale. In base ai dati finora disponibili, la correzione dell’anemia con eritropoietina in pazienti adulti con insufficienza renale non ancora sottoposti a dialisi non accelera la progressione dell’insufficienza renale. Pazienti oncologici adulti con anemia sintomatica in trattamento chemioterapico Nei pazienti oncologici in trattamento chemioterapico, l’intervallo di 2-3 settimane che intercorre fra la somministrazione e la comparsa di eritrociti indotti dall’eritropoietina va preso in considerazione al momento di valutare l’appropriatezza della terapia con Retacrit (pazienti a rischio di trasfusione). Nei pazienti oncologici in trattamento chemioterapico, se l’emoglobina aumenta più di 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese oppure se il suo livello supera 13 g/dl (8,1 mmol/l), è necessario eseguire scrupolosamente la procedura di aggiustamento posologico indicata nel paragrafo 4.2 al fine di ridurre i potenziali fattori di rischio di eventi trombotici (vedere paragrafo 4.2). Dal momento che si è osservato un aumento dell’incidenza di eventi tromboembolici nei pazienti oncologici sottoposti a trattamento con agenti eritropoietici (vedere paragrafo 4.8), tale rischio deve essere valutato con attenzione alla luce del beneficio derivante dal trattamento (con Retacrit), particolarmente in quei pazienti oncologici che presentano un aumento del rischio tromboembolico, come soggetti obesi o con anamnesi di eventi trombotici e vascolari (trombosi venosa profonda, embolia polmonare). Pazienti adulti candidati a interventi chirurgici facenti parte di un programma di predonazione autologa Devono essere osservate tutte le avvertenze e le precauzioni particolari associate ai programmi di predonazione autologa, in particolar modo ripristinando come da routine il volume di sangue prelevato. Potenziale oncogenico L’eritropoietina è una fattore di crescita che stimola principalmente la produzione di eritrociti. Tuttavia, non è da escludersi l’eventualità che l’eritropoietina possa agire come fattore di crescita di qualsiasi forma tumorale, in particolare nelle neoplasie mieloidi (vedere paragrafo 5.3). Recettori dell’eritropoietina sono stati riscontrati anche sulla superficie di alcune linee cellulari neoplastiche e su campioni bioptici di tumori. Non è noto tuttavia se tali recettori siano o meno funzionali. Due studi clinici controllati in cui è stata somministrata eritropoietina a pazienti affetti da vari tipi di neoplasie, tra cui tumori testa-collo e carcinoma mammario, hanno evidenziato un aumento inspiegato del tasso di mortalità (vedere paragrafo 5.1).

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4.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione Non è dimostrato che il trattamento con eritropoietina alteri il metabolismo di altri prodotti medicinali. Tuttavia, dal momento che la ciclosporina si lega agli eritrociti, potrebbe esistere la possibilità di un’interazione con altri farmaci. Qualora l’eritropoietina venga somministrata in concomitanza con la ciclosporina, i livelli ematici di ciclosporina devono essere monitorati e la dose di questo farmaco va corretta in base all’aumento del valore di ematocrito. Non esistono evidenze che indichino un’interazione tra epoetina alfa e G-CSF o GM-CSF relativamente alla differenziazione o proliferazione ematologica in campioni bioptici tumorali in vitro. 4.6 Gravidanza e allattamento Non vi sono studi adeguati e ben controllati condotti su donne in gravidanza. Gli studi su animali hanno evidenziato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Di conseguenza, in linea generale l’eritropoietina deve essere usata durante la gravidanza e l’allattamento solo se i potenziali benefici superano i potenziali rischi per il feto. 4.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari Retacrit non altera o altera in modo trascurabile la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari. 4.8 Effetti indesiderati Retacrit è un medicinale biologico. I risultati di studi clinici con Retacrit sono in linea con il profilo di sicurezza di altre eritropoietine autorizzate. Sulla base dei risultati degli studi clinici con altre eritropoietine autorizzate, si prevede che circa l’8% dei pazienti trattati con eritropoietina sperimenti reazioni avverse. Effetti indesiderati nel corso del trattamento con eritropoietina si osservano soprattutto in pazienti con insufficienza renale cronica o neoplasie sottostanti e sono rappresentati principalmente da cefalea e da un aumento dose-dipendente della pressione arteriosa. Possono verificarsi crisi ipertensive con sintomi simili a un’encefalopatia. Si deve prestare attenzione a cefalee acute improvvise di tipo simil-emicranico, che possono essere un segnale di allarme. Considerazioni generali In associazione con l’epoetina alfa sono stati descritti rash non specifici. Possono verificarsi sintomi simil-influenzali, come cefalea, dolori articolari, sensazione di debolezza, capogiri e stanchezza, in particolare all’inizio del trattamento. È stata osservata trombocitosi, ma questo evento è molto raro (vedere paragrafo 4.4). In pazienti trattati con agenti eritropoietici, sono stati osservati eventi trombotici/vascolari come ischemia miocardica, infarto miocardico, accidenti cerebrovascolari (emorragia cerebrale e infarto cerebrale), attacchi ischemici transitori, trombosi venosa profonda, trombosi arteriosa, embolia polmonare, aneurisma, trombosi retinica, coagulazione nel rene artificiale. Con l’epoetina alfa sono state raramente osservate reazioni di ipersensibilità, compresi casi isolati di angioedema e reazione anafilattica. È stata osservata aplasia eritroide pura (PRCA) mediata da anticorpi dopo mesi o anni di trattamento con epoetina alfa. Nella maggior parte di questi pazienti sono stati osservati anticorpi diretti contro le eritropoietine (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). Pazienti emodializzati adulti e pediatrici, pazienti adulti sottoposti a dialisi peritoneali e pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati

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La reazione avversa più frequente nell’ambito del trattamento con epoetina alfa è l’aumento dosedipendente della pressione arteriosa o il peggioramento dell’ipertensione preesistente. Tale aumento della pressione arteriosa può essere trattato farmacologicamente. Inoltre, si raccomanda il monitoraggio della pressione arteriosa, in particolare all’inizio della terapia. Le reazioni seguenti si sono verificate anche in casi isolati di pazienti con pressione arteriosa normale o bassa: crisi ipertensive con sintomi simili a un’encefalopatia (cefalea e stato confusionale) e convulsioni tonicocloniche generalizzate, con necessità di intervento medico immediato e trattamento intensivo. Si deve prestare particolare attenzione a cefalee acute improvvise di tipo simil-emicranico, che possono essere un segnale di allarme. Possono verificarsi trombosi dello shunt, particolarmente in pazienti con tendenza all'ipotensione o con complicazioni a livello delle fistole arterovenose (stenosi, aneurismi ecc.). In questi pazienti si raccomandano la revisione precoce dello shunt e una profilassi antitrombotica, ad esempio con acido acetilsalicilico. Pazienti oncologici adulti in chemioterapia con anemia sintomatica Nei pazienti trattati con epoetina alfa può verificarsi ipertensione. Di conseguenza, si deve effettuare uno stretto monitoraggio dell’emoglobina e della pressione arteriosa. Nei pazienti trattati con agenti eritropoietici è stato osservato un aumento dell'incidenza di eventi trombotici vascolari (vedere paragrafo 4.4 e paragrafo 4.8 – Considerazioni generali).

Pazienti candidati a interventi chirurgici facenti parte di programmi di predonazione autologa Indipendentemente dal trattamento con eritropoietina, nei pazienti chirurgici con patologia cardiovascolare sottostante possono verificarsi eventi tromboembolici a seguito di flebotomie ripetute. Pertanto, tali pazienti vanno sottoposti di routine alla sostituzione del volume di sangue prelevato. 4.9 Sovradosaggio La finestra terapeutica dell’eritropoietina è molto ampia. Il sovradosaggio di eritropoietina può produrre effetti che sono estensioni degli effetti farmacologici dell’ormone. Se si manifestano livelli eccessivamente elevati di emoglobina è possibile praticare una flebotomia. Se necessario, vanno fornite ulteriori cure di supporto. 5. PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE 5.1 Proprietà farmacodinamiche Categoria farmacoterapeutica: antianemico, eritropoietina Codice ATC: B03XA01 L’eritropoietina è una glicoproteina che, in quanto fattore stimolante la mitosi e ormone di differenziazione, stimola la produzione di eritrociti dai precursori del compartimento staminale. Il peso molecolare apparente dell’eritropoietina è di 32000-40000 dalton. La frazione proteica della molecola costituisce circa il 58% del suo peso molecolare totale ed è composta da 165 aminoacidi. Le quattro catene di carboidrati sono legate alla proteina da tre legami N-glicosidici e un legame O-glicosidico. Dal punto di vista della sequenza aminoacidica e nella composizione dei carboidrati, l’epoetina zeta è identica all’eritropoietina umana endogena isolata dalle urine di pazienti anemici. L’efficacia biologica dell’eritropoietina è stata dimostrata in vari modelli animali in vivo (ratti normali e anemici, topi policitemici). Dopo somministrazione di eritropoietina la conta eritrocitaria, i valori di emoglobina e la conta reticolocitaria aumentano insieme alla velocità di incorporazione del 59Fe. Nei test in vitro (coltura di cellule spleniche di topo), dopo incubazione con eritropoietina si è osservato un incremento dell’incorporazione di 3H-timidina nelle cellule eritroidi nucleate della milza.

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Tramite colture cellulari di midollo osseo umano si è potuto dimostrare che l’eritropoietina stimola in modo specifico l’eritropoiesi senza alterare la leucopoiesi. Non è stata osservata alcuna attività citotossica dell’eritropoietina sulle cellule di midollo osseo. Analogamente ad altri fattori di crescita ematopoietica, l’eritropoietina ha dimostrato in vitro di possedere proprietà di stimolazione delle cellule endoteliali umane. Tre studi controllati con placebo hanno coinvolto 721 pazienti oncologici in trattamento chemioterapico senza platino, di cui 389 con neoplasie ematologiche (221 con mieloma multiplo, 144 con linfoma non-Hodgkin e 24 con neoplasie ematologiche di altra natura) e 332 con tumori solidi (172 mammario, 64 ginecologico, 23 polmonare, 22 prostatico, 21 gastrointestinale e 30 di altro tipo). Due ampi studi in aperto hanno coinvolto 2697 pazienti oncologici in trattamento chemioterapico senza platino, di cui 1895 con tumori solidi (683 mammario, 260 polmonare, 174 ginecologico, 300 gastrointestinale e 478 di altro tipo) e 802 con neoplasie ematologiche. In uno studio prospettico randomizzato, controllato in doppio cieco con placebo e condotto su 375 pazienti anemici affetti da diverse neoplasie non mieloidi e in trattamento chemioterapico senza platino, è stata evidenziata una significativa riduzione delle sequele associate all’anemia (come affaticamento, astenia e riduzione dell’attività), misurate dai seguenti strumenti di valutazione: la scala di valutazione generale FACT-An (Functional Assessment of Cancer Therapy-Anaemia), la scala di valutazione dell’affaticamento FACT-An e la Cancer Linear Analogue Scale (CLAS). Altri due studi randomizzati e controllati con placebo, condotti su un numero inferiore di pazienti, non sono riusciti a dimostrare un miglioramento significativo nei parametri della qualità di vita valutati rispettivamente con la scala EORTC-QLQ-C30 e con la CLAS.

L’eritropoietina è un fattore di crescita che stimola principalmente la produzione di eritrociti. I recettori per l’eritropoietina possono esprimersi sulla superficie di cellule tumorali di vario tipo. Non sono ancora disponibili informazioni sufficienti per stabilire se l’uso di prodotti a base di eritropoietina produca effetti indesiderati sul tempo di progressione tumorale o sulla sopravvivenza libera da progressione. Due studi hanno indagato l’effetto delle eritropoietine sulla sopravvivenza e/o sulla progressione tumorale in caso di eritropoietina esogena somministrata per raggiungere livelli di emoglobina più elevati.

In uno studio randomizzato e controllato con placebo è stata somministrata epoetina alfa a 939 pazienti con carcinoma mammario metastatico allo scopo di tentare di mantenere livelli di emoglobina compresi fra 12 e 14 g/dl. Dopo quattro mesi, la mortalità attribuita alla progressione della malattia era superiore (6% rispetto a 3%) nelle donne che ricevevano epoetina alfa. La mortalità complessiva era significativamente più elevata nel braccio con epoetina alfa.

In un altro studio controllato con placebo è stata somministrata epoetina beta a 351 pazienti con tumori della regione testa-collo allo scopo di mantenere i livelli di emoglobina a 14 g/dl nelle donne e 15 g/dl negli uomini. La sopravvivenza libera da progressione locoregionale è stata significativamente minore nei pazienti ricevevano epoetina beta.

I risultati di questi studi sono stati inficiati da fattori di confondimento quali gli sbilanciamenti esistenti fra i gruppi di trattamento (punteggio ECOG più elevato, maggiore estensione della malattia al momento dell’arruolamento per lo studio che ha utilizzato epoetina alfa; localizzazione del tumore, condizione di fumatore, eterogeneità della popolazione arruolata per lo studio che ha utilizzato epoetina beta). Inoltre, diversi altri studi hanno evidenziato una tendenza al miglioramento della sopravvivenza, a indicazione che l’eritropoietina non ha effetti negativi sulla progressione del tumore. 5.2 Proprietà farmacocinetiche Via di somministrazione endovenosa La misurazione di eritropoietina dopo ripetute somministrazioni per endovena ha evidenziato un’emivita di circa 4 ore in volontari sani e un’emivita leggermente più lunga in pazienti con insufficienza renale (circa 5 ore). Nei bambini è stata riferita un’emivita di circa 6 ore.

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Via di somministrazione sottocutanea In seguito a iniezione sottocutanea i livelli sierici di eritropoietina risultano molto inferiori rispetto ai livelli raggiunti per via endovenosa, aumentano lentamente e raggiungono un picco nel periodo compreso fra le 12 e le 18 ore successive alla somministrazione. Tale picco è sempre molto al di sotto di quello raggiunto per via endovenosa (circa 1/20). Non si verificano fenomeni di accumulo: le concentrazioni rimangono identiche, siano che vengano rilevate 24 ore dopo la prima iniezione o 24 ore dopo l’ultima iniezione. L’emivita è difficilmente valutabile in caso di somministrazione sottocutanea e viene stimata in circa 24 ore. La biodisponibilità di eritropoietina iniettabile per via sottocutanea è molto inferiore rispetto al prodotto medicinale somministrato per via endovenosa: circa il 20%. 5.3 Dati preclinici di sicurezza In alcuni studi tossicologici preclinici condotti su cani e ratti, ma non su scimmie, la terapia con eritropoietina è stata associata a fibrosi subclinica del midollo osseo (la fibrosi del midollo osseo è una complicanza nota dell’insufficienza renale cronica nell’uomo e può essere correlata a iperparatiroidismo secondario o a fattori ignoti). In uno studio condotto su pazienti emodializzati e trattati con eritropoietina per 3 anni, l’incidenza di fibrosi del midollo osseo non è risultata in aumento rispetto a un gruppo corrispondente di pazienti di controllo dializzati ma non trattati con eritropoietina). Studi condotti su animali hanno dimostrato che l’eritropoietina diminuisce il peso corporeo fetale, ritarda il processo di ossificazione e aumenta la mortalità fetale se somministrata a dosi settimanali pari a circa 20 volte quelle raccomandate per l’uomo. Queste alterazioni sono interpretate come secondarie al ridotto incremento del peso corporeo materno. L’eritropoietina non ha mostrato nessuna attività nei test di mutagenicità su colture batteriche e cellulari di mammifero e in vivo in un test del micronucleo nel topo. Non sono stati condotti studi di carcinogenesi a lungo termine. Esistono dati contrastanti in letteratura riguardo all’eventualità che l’eritropoietina svolga un ruolo di rilievo nella proliferazione di cellule tumorali. Questi dati si basano su risultati ottenuti in vitro da campioni di tessuto tumorale umano; tuttavia, la loro portata in ambito clinico non è chiara. 6. INFORMAZIONI FARMACEUTICHE 6.1 Elenco degli eccipienti Sodio fosfato dibasico diidrato Sodio fosfato monobasico diidrato Sodio cloruro Calcio cloruro diidrato Polisorbato 20 Glicina Leucina Isoleucina Treonina Acido glutammico Fenilalanina Acqua per soluzioni iniettabili Sodio idrossido (per regolare il pH) Acido cloridrico (per regolare il pH)

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6.2 Incompatibilità In assenza di studi di incompatibilità, questo medicinale non deve essere miscelato con altri prodotti. 6.3 Periodo di validità 2 anni 6.4 Precauzioni particolari per la conservazione Conservare in frigorifero (2°C – 8°C). Non congelare. Tenere la siringa preriempita nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce. 6.5 Natura e contenuto del contenitore Siringa preriempita in vetro di tipo I con ago fisso in acciaio e tappo dello stantuffo rivestito in PTFE. Ogni siringa preriempita contiene 0,9 ml di soluzione per iniezione. Una confezione contiene 1 o 6 siringhe preriempite. E’ possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate. 6.6 Precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione Istruzioni per la manipolazione di Retacrit: 1. Dopo avere estratto una siringa dal blister, controllare che la soluzione sia limpida, incolore e

praticamente priva di particelle visibili. 2. Rimuovere il copriago e fare fuoriuscire l’aria da ago e siringa tenendo la siringa in posizione

verticale e spingendo delicatamente lo stantuffo verso l’alto. 3. La siringa è pronta per l’uso. Retacrit non deve essere utilizzato se si verifica una delle seguenti condizioni: • il blister è aperto o comunque danneggiato; • la soluzione non è incolore o contiene particelle visibili in sospensione; • c’è stata una fuoriuscita di liquido dalla siringa preriempita o all’interno del blister ancora

sigillato è visibile della condensa; • il medicinale è stato accidentalmente congelato. Questo medicinale è destinato esclusivamente per un uso singolo. Non agitare. Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente. 7. TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO HOSPIRA Enterprises B.V. Taurusavenue 19-21 NL-2132 LS HOOFDDORP Paesi Bassi

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8. NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO 9. DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL’AUTORIZZAZIONE

{GG/MM/AAAA} 10. DATA DI REVISIONE DEL TESTO

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1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE Retacrit 4000 UI/0,4 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita 2. COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA Una siringa preriempita con 0,4 ml di soluzione iniettabile contiene 4000 unità internazionali (UI) di epoetina zeta* (eritropoietina umana ricombinante). La soluzione contiene 10000 UI di epoetina zeta per ml. *Prodotta con la tecnica del DNA ricombinante in linee cellulari ovariche di criceto cinese (CHO). Eccipienti: Ogni siringa preriempita contiene 0,20 mg di fenilalanina. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1. 3. FORMA FARMACEUTICA Soluzione iniettabile in siringa preriempita. Soluzione limpida e incolore. 4. INFORMAZIONI CLINICHE 4.1 Indicazioni terapeutiche − Trattamento dell’anemia associata ad insufficienza renale cronica in pazienti adulti e pediatrici

in emodialisi e in pazienti adulti in dialisi peritoneale (vedere paragrafo 4.4). − Trattamento dell’anemia grave di origine renale con sintomatologia clinica in pazienti adulti con

insufficienza renale non ancora sottoposti a dialisi (vedere paragrafo 4.4). − Trattamento dell’anemia e riduzione del fabbisogno trasfusionale in pazienti adulti sottoposti a

chemioterapia per tumori solidi, linfoma maligno o mieloma multiplo e a rischio di emotrasfusione come indicato dallo stato generale del paziente (situazione cardiovascolare, anemia preesistente all’inizio della chemioterapia).

− Retacrit può essere usato per incrementare la quantità di sangue autologo in pazienti facenti parte di un programma di predonazione. L’uso in questa indicazione deve essere valutato alla luce dei rischi riferiti di eventi tromboembolici. Il trattamento deve essere riservato solo a pazienti con anemia di grado moderato (emoglobina [Hb] 10-13 g/dl [6,2-8,1 mmol/l], in assenza di sideropenia) se le procedure di emoconservazione non sono disponibili o sono insufficienti quando l’intervento elettivo di chirurgia maggiore previsto richiede un notevole volume di sangue (4 o più unità di sangue per le donne, 5 o più unità per gli uomini).

4.2 Posologia e modo di somministrazione La terapia con Retacrit deve essere avviata con la supervisione di personale medico esperto nella gestione di pazienti con le indicazioni sopra descritte.

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− Pazienti con insufficienza renale cronica Nei pazienti con insufficienza renale cronica Retacrit deve essere somministrato per via endovenosa (vedere paragrafo 4.4). L’obiettivo da raggiungere è una concentrazione di emoglobina compresa fra 10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l), ad eccezione dei pazienti pediatrici, in cui la concentrazione di emoglobina deve essere compresa fra 9,5 e 11 g/dl (5,9-6,8 mmol/l). L’aumento di emoglobina deve essere all’incirca di 1 g/dl (0,62 mmol/l) al mese e non deve superare i 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, per ridurre al minimo i rischi di un aggravamento dell’ipertensione. In pazienti con insufficienza renale cronica ed evidenza clinica di cardiopatia ischemica o insufficienza cardiaca congestizia, la concentrazione emoglobinica di mantenimento non deve superare il limite massimo della concentrazione stabilita come target. Pazienti adulti in emodialisi Il trattamento è diviso in due fasi: 1. Fase di correzione: 50 UI/kg, 3 volte alla settimana per via endovenosa. Se è necessario un

aggiustamento posologico, questo deve avvenire gradualmente, ad intervalli di almeno quattro settimane. A ogni aggiustamento, la dose deve essere aumentata o ridotta di 25 UI/kg 3 volte alla settimana.

2. Fase di mantenimento: Aggiustamento posologico finalizzato al mantenimento del livello desiderato di emoglobina (Hb), tra 10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l). La dose settimanale totale raccomandata va da 75 a 300 UI/kg per via endovenosa.

I dati clinici disponibili indicano che i pazienti con un livello iniziale di emoglobina molto basso (< 6 g/dl o < 3,75 mmol/l) possono richiedere dosi di mantenimento più elevate rispetto a pazienti che presentano inizialmente un’anemia meno grave (emoglobina > 8 g/dl o > 5 mmol/l). Pazienti pediatrici in emodialisi Il trattamento è diviso in due fasi. 1. Fase di correzione 50 UI/kg, 3 volte alla settimana per via endovenosa. Se è necessario un

aggiustamento posologico, questo deve avvenire con incrementi di 25 UI/kg 3 volte alla settimana, a intervalli di almeno 4 settimane, fino a raggiungere l’obiettivo prefissato.

2. Fase di mantenimento Aggiustamento posologico finalizzato al mantenimento del livello desiderato di emoglobina (Hb), tra 9,5 e 11 g/dl (5,9-6,8 mmol/l).

Generalmente i bambini e adolescenti di peso inferiore a 30 kg richiedono dosi di mantenimento superiori rispetto ai bambini di peso superiore a 30 kg e agli adulti. In studi clinici, ad esempio, dopo 6 mesi di trattamento sono state osservate le seguenti dosi di mantenimento:

Dose (UI/kg 3 volte alla settimana)

Peso (kg) Mediana Dose abituale di mantenimento

< 10 100 75-150

10-30 75 60-150

> 30 33 30-100 I dati clinici disponibili indicano che i pazienti con un livello iniziale di emoglobina molto basso (< 6,8 g/dl o < 4,25 mmol/l) possono richiedere dosi di mantenimento più elevate rispetto a pazienti che presentano un livello iniziale di emoglobina più elevato (> 6,8 g/dl o > 4,25 mmol/l).

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Pazienti adulti in dialisi peritoneale Il trattamento è diviso in due fasi. 1. Fase di correzione: La dose iniziale è di 50 UI/kg di peso, 2 volte alla settimana per via

endovenosa . 2. Fase di mantenimento: Aggiustamento posologico finalizzato al mantenimento del livello desiderato

di emoglobina (Hb), (fra 10 e 12 g/dl [6,2-7,5 mmol/l]. La dose di mantenimento è compresa fra 25 e 50 UI/kg 2 volte alla settimana, ripartite in 2 somministrazioni uguali.

− Pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati Il trattamento è diviso in due fasi. 1. Fase di correzione: Una dose iniziale di 50 UI/kg 3 volte alla settimana per via endovenosa ,

seguita se necessario da un aumento a incrementi di 25 UI/kg (3 volte alla settimana) fino a raggiungere l’obiettivo desiderato (l’aumento deve avvenire gradualmente, a intervalli di almeno quattro settimane).

2. Fase di mantenimento: Aggiustamento posologico finalizzato al mantenimento del livello desiderato di emoglobina (Hb), (tra 10 e 12 g/dl [6,2-7,5 mmol/l]. Lla dose di mantenimento è compresa fra 17 e 33 UI/kg 3 volte alla settimana per via endovenosa.

La dose massima non deve superare 200 UI/kg di peso 3 volte alla settimana. − Pazienti oncologici adulti in chemioterapia con anemia sintomatica

Retacrit deve essere somministrato per via sottocutanea. La terapia con Retacrit deve essere somministrata a pazienti affetti da anemia (emoglobina ≤ 11 g/dl [6,8 mmol/l]). La concentrazione emoglobinica da raggiungere è di circa 12 g/dl (7,5 mmol/l). Non si devono superare concentrazioni emoglobiniche di 13 g/dl (8,1 mmol/l) (vedere paragrafo 5.1). La terapia con Retacrit deve essere proseguita per un altro mese dopo la fine della chemioterapia. La dose iniziale è di 150 UI/kg, 3 volte alla settimana per via sottocutanea. In alternativa, Retacrit può essere somministrato per via sottocutanea alla dose iniziale di 450 UI/kg una volta alla settimana. Se dopo 4 settimane di trattamento l’emoglobina è aumentata di almeno 1 g/dl (0,62 mmol/l) o la conta dei reticolociti è aumentata di ≥ 40000 cellule/µl rispetto ai valori basali, la dose deve rimanere di 450 UI/kg una volta alla settimana o 150 UI/kg 3 volte alla settimana. Se l’aumento di emoglobina è < 1 g/dl (< 0,62 mmol/l) e la conta dei reticolociti è aumentata di < 40000 cellule/µl rispetto ai valori basali, la dose va aumentata a 300 UI/kg 3 volte alla settimana. Se dopo altre 4 settimane di terapia a 300 UI/kg 3 volte alla settimana l’emoglobina è aumentata di ≥ 1 g/dl (0,62 mmol/l) o la conta dei reticolociti è aumentata di ≥ 40000 cellule/µl, la dose deve rimanere di 300 UI/kg 3 volte alla settimana. Tuttavia, se l’aumento di emoglobina è < 1 g/dl (< 0,62 mmol/l) e la conta dei reticolociti è aumentata di < 40000 cellule/µl rispetto ai valori basali, è improbabile che si verifichi una risposta e il trattamento deve essere sospeso. Il regime posologico raccomandato è riportato nello schema seguente:

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Aggiustamento posologico Se l’incremento di emoglobina è maggiore di 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, la dose di Retacrit deve essere ridotta di circa il 25-50%. Se il valore di emoglobina supera 13 g/dl (8,1 mmol/l), sospendere la terapia finché non ritorna a 12 g/dl (7,5 mmol/l) e quindi ripristinare la terapia con Retacrit a una dose inferiore del 25% rispetto alla precedente. − Adulti Pazienti candidati a interventi chirurgici facenti parte di programmi di predonazione

autologa Retacrit deve essere somministrato per via endovenosa. Al momento della donazione di sangue, Retacrit deve essere somministrato dopo avere completato la procedura di donazione. I pazienti lievemente anemici (ematocrito 33-39%) che richiedono un predeposito di ≥ 4 unità di sangue devono essere trattati con 600 UI/kg di Retacrit 2 volte alla settimana nelle 3 settimane che precedono l’intervento. Per l’intera durata della terapia con Retacrit, tutti i pazienti devono ricevere un’adeguata integrazione di ferro (ad esempio 200 mg/die di ferro elementare per via orale). La somministrazione di ferro va iniziata appena possibile, anche parecchie settimane prima di eseguire il predeposito autologo, in

Aumento conta reticolocitaria ≥ 40.000/μl oppure aumento Hb ≥ 1 g/dl

150 UI/kg 3x/settimana oppure 450 UI/kg una volta alla settimana

per 4 settimane

Aumento conta reticolocitaria < 40.000/μl e aumento Hb < 1 g/dl

Hb target (appross. 12 g/dl)

300 UI/kg 3x/settimana

per 4 settimane

Aumento conta reticolocitaria ≥ 40.000/μl oppure aumento Hb ≥ 1 g/dl

Aumento conta reticolocitaria < 40.000/μl oppure aumento Hb < 1 g/dl

Interruzione della terapia

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modo da aumentare le riserve di ferro prima dell’inizio della terapia con Retacrit. Modo di somministrazione Iniezione per via endovenosa La somministrazione deve avvenire in almeno 1-5 minuti, a seconda della dose totale. Nei pazienti emodializzati è possibile somministrare la dose in bolo, durante la seduta di dialisi, da un idoneo accesso venoso del circuito di dialisi. In alternativa, la sostanza può essere iniettata al termine della seduta di dialisi attraverso la fistola e seguita da 10 ml of soluzione fisiologica NaCl 9 mg/ml (0,9%) per irrigare il circuito e assicurare un’immissione soddisfacente del prodotto in circolo. Nei pazienti che reagiscono al trattamento con sintomi simil-influenzali è preferibile optare per una somministrazione più lenta. Retacrit non deve essere somministrato per infusione endovenosa. Retacrit non va mischiato con altri farmaci (vedere paragrafo 6.2). Iniezione per via sottocutanea In generale non si deve superare il volume massimo di 1 ml per singola sede d’iniezione. In caso di volumi superiori è necessario scegliere più sedi di somministrazione. Le iniezioni vanno praticate negli arti o nella parete addominale anteriore. Nei pazienti con insufficienza renale cronica Retacrit non deve essere somministrato per via sottocutanea, bensì per via endovenosa (vedere paragrafo 4.4, “Pazienti con insufficienza renale cronica”). 4.3 Controindicazioni − Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. − I pazienti con aplasia specifica delle serie rossa in seguito a trattamento con eritropoietina non

devono essere sottoposti a terapia con Retacrit né con altri tipi di eritropoietina (vedere paragrafo 4.4).

− Ipertensione non controllata. − Nell’indicazione “incremento della quantità di sangue autologo”: infarto miocardico o ictus nel

mese precedente il trattamento, angina pectoris instabile, aumentato rischio di trombosi venosa profonda come anamnesi di malattia venosa tromboembolica.

− Pazienti che per qualunque motivo non possano ricevere un’adeguata profilassi antitrombotica. 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni di impiego Informazioni di carattere generale Come in tutti i pazienti che ricevono eritropoietina, durante la terapia con Retacrit potrebbe verificarsi un aumento della pressione sanguigna. La pressione va monitorata attentamente e adeguatamente controllata prima, all’inizio e nel corso della terapia con Retacrit, sia in tutti i pazienti che si sottopongono per la prima volta a un trattamento con epoetina sia nei pazienti già trattati. Potrebbe essere necessario instaurare o rafforzare un trattamento anti-ipertensivo. Nel caso in cui la pressione non possa essere controllata, il trattamento con Retacrit deve essere sospeso. Retacrit va usato con cautela anche in presenza di epilessia e di insufficienza epatica cronica. Durante il trattamento con eritropoietina si potrebbe verificare un moderato aumento dose-dipendente della conta piastrinica all’interno dell’intervallo di normalità. Questo fenomeno regredisce con il proseguimento della terapia. Si raccomanda di controllare regolarmente la conta piastrinica durante le prime 8 settimane di terapia.

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Tutte le altre cause di anemia (sideropenia, emolisi, perdite ematiche, carenza di vitamina B12 o di folati) devono essere valutate e trattate prima e durante il trattamento con Retacrit. Nella maggior parte dei casi, i valori di ferritina sierica diminuiscono contemporaneamente all’aumento dei valori di ematocrito. Al fine di assicurare una risposta ottimale all’eritropoietina devono essere garantite adeguate riserve di ferro: − nei pazienti con insufficienza renale cronica e livelli di ferritina sierica inferiori a 100 ng/ml si

consiglia integrazione di ferro, ad esempio 200-300 mg/die per via orale (100-200 mg/die nei pazienti pediatrici);

− in tutti i pazienti oncologici con valori di saturazione della transferrina inferiori al 20% si consiglia un’integrazione di ferro per via orale di 200-300 mg/die.

Tutti questi fattori che contribuiscono alla comparsa dell’anemia devono inoltre essere valutati con attenzione prima di decidere di aumentare il dosaggio eritropoietina nei pazienti oncologici. Nel perioperatorio vanno sempre adottate buone pratiche di gestione del sangue. Questo prodotto medicinale contiene fenilalanina, una sostanza che può essere pericolosa per i soggetti affetti da fenilchetonuria. Questo prodotto medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per dose, ovvero è da considerarsi ‘povero di sodio’. Pazienti con insufficienza renale cronica Non sono ancora disponibili dati sufficienti sull’immunogenicità riguardo all’uso di Retacrit per via sottocutanea in pazienti a rischio di aplasia specifica della serie rossa indotta da anticorpi, ovvero pazienti affetti da anemia renale. Nei pazienti affetti da anemia renale, pertanto, questo farmaco deve essere somministrato per via endovenosa. Il livello di emoglobina va rilevato a intervalli regolari fino a quando non raggiunge un valore costante, e successivamente a scadenze periodiche. L’aumento di emoglobina deve essere all’incirca di 1 g/dl (0,62 mmol/l) al mese e non deve superare i 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, per ridurre al minimo il rischio di insorgenza di ipertensione o un suo aggravamento. In pazienti con insufficienza renale cronica ed evidenza clinica di cardiopatia ischemica o insufficienza cardiaca congestizia, la concentrazione emoglobinica di mantenimento non deve superare il limite massimo della concentrazione stabilita come target, secondo quanto raccomandato nel paragrafo 4.2. Una mancanza di risposta alla terapia con eritropoietina deve far subito ricercare i fattori responsabili. Questi includono: carenza di ferro, folati o vitamina B12, intossicazione da alluminio, infezioni intercorrenti, episodi infiammatori o traumatici, perdita di sangue occulto, emolisi, fibrosi del midollo osseo di qualsiasi origine. Sono stati segnalati, molto raramente, casi di aplasia specifica della serie rossa mediata da anticorpi in pazienti con insufficienza renale cronica a cui era stata somministrata eritropoietina per via sottocutanea. Nei pazienti che mostrano un’improvvisa perdita di efficacia devono essere valutate le cause note che impediscono la risposta al trattamento (ad es. carenza di ferro, folati o vitamina B12, intossicazione da alluminio, infezioni o infiammazioni, perdite ematiche, emolisi). Se non viene individuata nessuna causa, deve essere presa in considerazione l’eventualità di eseguire un esame del midollo osseo. In caso di diagnosi di eritroblastopenia, la terapia con Retacrit deve essere immediatamente sospesa e va valutata l'’eventualità di eseguire un test per la presenza di anticorpi anti-eritropoietina. I pazienti non devono essere dirottati verso il trattamento con un altro prodotto medicinale, data la reattività crociata esistente fra anticorpi anti-eritropoietina ed altre eritropoietine. Vanno escluse altre cause di aplasia specifica della serie rossa e deve essere istituita una terapia appropriata.

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Si consiglia il monitoraggio periodico della conta reticolocitaria per rilevare l’eventuale perdita di efficacia terapeutica nei pazienti con insufficienza renale cronica. In casi isolati è stata osservata iperkaliemia. Nei pazienti con insufficienza renale cronica, la correzione dell’anemia può condurre a un aumento dell’appetito e dell’assorbimento di potassio e proteine. I parametri prescritti per la dialisi potrebbero necessitare di un adattamento periodico per mantenere urea, creatinina e potassio entro i valori desiderati. Nei pazienti con insufficienza renale cronica devono essere monitorati gli elettroliti sierici. Qualora si osservino valori elevati (o in aumento) di potassio sierico, allora va considerata la possibilità di sospendere la somministrazione di eritropoietina finché l’iperkaliemia non venga corretta. Un aumento della dose di eparina è spesso richiesto nel corso della terapia con eritropoietina a causa di un incremento del valore di ematocrito. È possibile che si verifichi un’occlusione del sistema dialitico se l’eparinizzazione non è ottimale. In base ai dati finora disponibili, la correzione dell’anemia con eritropoietina in pazienti adulti con insufficienza renale non ancora sottoposti a dialisi non accelera la progressione dell’insufficienza renale. Pazienti oncologici adulti con anemia sintomatica in trattamento chemioterapico Nei pazienti oncologici in trattamento chemioterapico, l’intervallo di 2-3 settimane che intercorre fra la somministrazione e la comparsa di eritrociti indotti dall’eritropoietina va preso in considerazione al momento di valutare l’appropriatezza della terapia con Retacrit (pazienti a rischio di trasfusione). Nei pazienti oncologici in trattamento chemioterapico, se l’emoglobina aumenta più di 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese oppure se il suo livello supera 13 g/dl (8,1 mmol/l), è necessario eseguire scrupolosamente la procedura di aggiustamento posologico indicata nel paragrafo 4.2 al fine di ridurre i potenziali fattori di rischio di eventi trombotici (vedere paragrafo 4.2). Dal momento che si è osservato un aumento dell’incidenza di eventi tromboembolici nei pazienti oncologici sottoposti a trattamento con agenti eritropoietici (vedere paragrafo 4.8), tale rischio deve essere valutato con attenzione alla luce del beneficio derivante dal trattamento (con Retacrit), particolarmente in quei pazienti oncologici che presentano un aumento del rischio tromboembolico, come soggetti obesi o con anamnesi di eventi trombotici e vascolari (trombosi venosa profonda, embolia polmonare). Pazienti adulti candidati a interventi chirurgici facenti parte di un programma di predonazione autologa Devono essere osservate tutte le avvertenze e le precauzioni particolari associate ai programmi di predonazione autologa, in particolar modo ripristinando come da routine il volume di sangue prelevato. Potenziale oncogenico L’eritropoietina è una fattore di crescita che stimola principalmente la produzione di eritrociti. Tuttavia, non è da escludersi l’eventualità che l’eritropoietina possa agire come fattore di crescita di qualsiasi forma tumorale, in particolare nelle neoplasie mieloidi (vedere paragrafo 5.3). Recettori dell’eritropoietina sono stati riscontrati anche sulla superficie di alcune linee cellulari neoplastiche e su campioni bioptici di tumori. Non è noto tuttavia se tali recettori siano o meno funzionali. Due studi clinici controllati in cui è stata somministrata eritropoietina a pazienti affetti da vari tipi di neoplasie, tra cui tumori testa-collo e carcinoma mammario, hanno evidenziato un aumento inspiegato del tasso di mortalità (vedere paragrafo 5.1).

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4.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione Non è dimostrato che il trattamento con eritropoietina alteri il metabolismo di altri prodotti medicinali. Tuttavia, dal momento che la ciclosporina si lega agli eritrociti, potrebbe esistere la possibilità di un’interazione con altri farmaci. Qualora l’eritropoietina venga somministrata in concomitanza con la ciclosporina, i livelli ematici di ciclosporina devono essere monitorati e la dose di questo farmaco va corretta in base all’aumento del valore di ematocrito. Non esistono evidenze che indichino un’interazione tra epoetina alfa e G-CSF o GM-CSF relativamente alla differenziazione o proliferazione ematologica in campioni bioptici tumorali in vitro. 4.6 Gravidanza e allattamento Non vi sono studi adeguati e ben controllati condotti su donne in gravidanza. Gli studi su animali hanno evidenziato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Di conseguenza, in linea generale l’eritropoietina deve essere usata durante la gravidanza e l’allattamento solo se i potenziali benefici superano i potenziali rischi per il feto. 4.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari Retacrit non altera o altera in modo trascurabile la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari. 4.8 Effetti indesiderati Retacrit è un medicinale biologico. I risultati di studi clinici con Retacrit sono in linea con il profilo di sicurezza di altre eritropoietine autorizzate. Sulla base dei risultati degli studi clinici con altre eritropoietine autorizzate, si prevede che circa l’8% dei pazienti trattati con eritropoietina sperimenti reazioni avverse. Effetti indesiderati nel corso del trattamento con eritropoietina si osservano soprattutto in pazienti con insufficienza renale cronica o neoplasie sottostanti e sono rappresentati principalmente da cefalea e da un aumento dose-dipendente della pressione arteriosa. Possono verificarsi crisi ipertensive con sintomi simili a un’encefalopatia. Si deve prestare attenzione a cefalee acute improvvise di tipo simil-emicranico, che possono essere un segnale di allarme. Considerazioni generali In associazione con l’epoetina alfa sono stati descritti rash non specifici. Possono verificarsi sintomi simil-influenzali, come cefalea, dolori articolari, sensazione di debolezza, capogiri e stanchezza, in particolare all’inizio del trattamento. È stata osservata trombocitosi, ma questo evento è molto raro (vedere paragrafo 4.4). In pazienti trattati con agenti eritropoietici, sono stati osservati eventi trombotici/vascolari come ischemia miocardica, infarto miocardico, accidenti cerebrovascolari (emorragia cerebrale e infarto cerebrale), attacchi ischemici transitori, trombosi venosa profonda, trombosi arteriosa, embolia polmonare, aneurisma, trombosi retinica, coagulazione nel rene artificiale. Con l’epoetina alfa sono state raramente osservate reazioni di ipersensibilità, compresi casi isolati di angioedema e reazione anafilattica. È stata osservata aplasia eritroide pura (PRCA) mediata da anticorpi dopo mesi o anni di trattamento con epoetina alfa. Nella maggior parte di questi pazienti sono stati osservati anticorpi diretti contro le eritropoietine (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). Pazienti emodializzati adulti e pediatrici, pazienti adulti sottoposti a dialisi peritoneali e pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati

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La reazione avversa più frequente nell’ambito del trattamento con epoetina alfa è l’aumento dosedipendente della pressione arteriosa o il peggioramento dell’ipertensione preesistente. Tale aumento della pressione arteriosa può essere trattato farmacologicamente. Inoltre, si raccomanda il monitoraggio della pressione arteriosa, in particolare all’inizio della terapia. Le reazioni seguenti si sono verificate anche in casi isolati di pazienti con pressione arteriosa normale o bassa: crisi ipertensive con sintomi simili a un’encefalopatia (cefalea e stato confusionale) e convulsioni tonicocloniche generalizzate, con necessità di intervento medico immediato e trattamento intensivo. Si deve prestare particolare attenzione a cefalee acute improvvise di tipo simil-emicranico, che possono essere un segnale di allarme. Possono verificarsi trombosi dello shunt, particolarmente in pazienti con tendenza all'ipotensione o con complicazioni a livello delle fistole arterovenose (stenosi, aneurismi ecc.). In questi pazienti si raccomandano la revisione precoce dello shunt e una profilassi antitrombotica, ad esempio con acido acetilsalicilico. Pazienti oncologici adulti in chemioterapia con anemia sintomatica Nei pazienti trattati con epoetina alfa può verificarsi ipertensione. Di conseguenza, si deve effettuare uno stretto monitoraggio dell’emoglobina e della pressione arteriosa. Nei pazienti trattati con agenti eritropoietici è stato osservato un aumento dell'incidenza di eventi trombotici vascolari (vedere paragrafo 4.4 e paragrafo 4.8 – Considerazioni generali).

Pazienti candidati a interventi chirurgici facenti parte di programmi di predonazione autologa Indipendentemente dal trattamento con eritropoietina, nei pazienti chirurgici con patologia cardiovascolare sottostante possono verificarsi eventi tromboembolici a seguito di flebotomie ripetute. Pertanto, tali pazienti vanno sottoposti di routine alla sostituzione del volume di sangue prelevato. 4.9 Sovradosaggio La finestra terapeutica dell’eritropoietina è molto ampia. Il sovradosaggio di eritropoietina può produrre effetti che sono estensioni degli effetti farmacologici dell’ormone. Se si manifestano livelli eccessivamente elevati di emoglobina è possibile praticare una flebotomia. Se necessario, vanno fornite ulteriori cure di supporto. 5. PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE 5.1 Proprietà farmacodinamiche Categoria farmacoterapeutica: antianemico, eritropoietina Codice ATC: B03XA01 L’eritropoietina è una glicoproteina che, in quanto fattore stimolante la mitosi e ormone di differenziazione, stimola la produzione di eritrociti dai precursori del compartimento staminale. Il peso molecolare apparente dell’eritropoietina è di 32000-40000 dalton. La frazione proteica della molecola costituisce circa il 58% del suo peso molecolare totale ed è composta da 165 aminoacidi. Le quattro catene di carboidrati sono legate alla proteina da tre legami N-glicosidici e un legame O-glicosidico. Dal punto di vista della sequenza aminoacidica e nella composizione dei carboidrati, l’epoetina zeta è identica all’eritropoietina umana endogena isolata dalle urine di pazienti anemici. L’efficacia biologica dell’eritropoietina è stata dimostrata in vari modelli animali in vivo (ratti normali e anemici, topi policitemici). Dopo somministrazione di eritropoietina la conta eritrocitaria, i valori di emoglobina e la conta reticolocitaria aumentano insieme alla velocità di incorporazione del 59Fe. Nei test in vitro (coltura di cellule spleniche di topo), dopo incubazione con eritropoietina si è osservato un incremento dell’incorporazione di 3H-timidina nelle cellule eritroidi nucleate della milza.

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Tramite colture cellulari di midollo osseo umano si è potuto dimostrare che l’eritropoietina stimola in modo specifico l’eritropoiesi senza alterare la leucopoiesi. Non è stata osservata alcuna attività citotossica dell’eritropoietina sulle cellule di midollo osseo. Analogamente ad altri fattori di crescita ematopoietica, l’eritropoietina ha dimostrato in vitro di possedere proprietà di stimolazione delle cellule endoteliali umane. Tre studi controllati con placebo hanno coinvolto 721 pazienti oncologici in trattamento chemioterapico senza platino, di cui 389 con neoplasie ematologiche (221 con mieloma multiplo, 144 con linfoma non-Hodgkin e 24 con neoplasie ematologiche di altra natura) e 332 con tumori solidi (172 mammario, 64 ginecologico, 23 polmonare, 22 prostatico, 21 gastrointestinale e 30 di altro tipo). Due ampi studi in aperto hanno coinvolto 2697 pazienti oncologici in trattamento chemioterapico senza platino, di cui 1895 con tumori solidi (683 mammario, 260 polmonare, 174 ginecologico, 300 gastrointestinale e 478 di altro tipo) e 802 con neoplasie ematologiche. In uno studio prospettico randomizzato, controllato in doppio cieco con placebo e condotto su 375 pazienti anemici affetti da diverse neoplasie non mieloidi e in trattamento chemioterapico senza platino, è stata evidenziata una significativa riduzione delle sequele associate all’anemia (come affaticamento, astenia e riduzione dell’attività), misurate dai seguenti strumenti di valutazione: la scala di valutazione generale FACT-An (Functional Assessment of Cancer Therapy-Anaemia), la scala di valutazione dell’affaticamento FACT-An e la Cancer Linear Analogue Scale (CLAS). Altri due studi randomizzati e controllati con placebo, condotti su un numero inferiore di pazienti, non sono riusciti a dimostrare un miglioramento significativo nei parametri della qualità di vita valutati rispettivamente con la scala EORTC-QLQ-C30 e con la CLAS.

L’eritropoietina è un fattore di crescita che stimola principalmente la produzione di eritrociti. I recettori per l’eritropoietina possono esprimersi sulla superficie di cellule tumorali di vario tipo. Non sono ancora disponibili informazioni sufficienti per stabilire se l’uso di prodotti a base di eritropoietina produca effetti indesiderati sul tempo di progressione tumorale o sulla sopravvivenza libera da progressione. Due studi hanno indagato l’effetto delle eritropoietine sulla sopravvivenza e/o sulla progressione tumorale in caso di eritropoietina esogena somministrata per raggiungere livelli di emoglobina più elevati.

In uno studio randomizzato e controllato con placebo è stata somministrata epoetina alfa a 939 pazienti con carcinoma mammario metastatico allo scopo di tentare di mantenere livelli di emoglobina compresi fra 12 e 14 g/dl. Dopo quattro mesi, la mortalità attribuita alla progressione della malattia era superiore (6% rispetto a 3%) nelle donne che ricevevano epoetina alfa. La mortalità complessiva era significativamente più elevata nel braccio con epoetina alfa.

In un altro studio controllato con placebo è stata somministrata epoetina beta a 351 pazienti con tumori della regione testa-collo allo scopo di mantenere i livelli di emoglobina a 14 g/dl nelle donne e 15 g/dl negli uomini. La sopravvivenza libera da progressione locoregionale è stata significativamente minore nei pazienti ricevevano epoetina beta.

I risultati di questi studi sono stati inficiati da fattori di confondimento quali gli sbilanciamenti esistenti fra i gruppi di trattamento (punteggio ECOG più elevato, maggiore estensione della malattia al momento dell’arruolamento per lo studio che ha utilizzato epoetina alfa; localizzazione del tumore, condizione di fumatore, eterogeneità della popolazione arruolata per lo studio che ha utilizzato epoetina beta). Inoltre, diversi altri studi hanno evidenziato una tendenza al miglioramento della sopravvivenza, a indicazione che l’eritropoietina non ha effetti negativi sulla progressione del tumore. 5.2 Proprietà farmacocinetiche Via di somministrazione endovenosa La misurazione di eritropoietina dopo ripetute somministrazioni per endovena ha evidenziato un’emivita di circa 4 ore in volontari sani e un’emivita leggermente più lunga in pazienti con insufficienza renale (circa 5 ore). Nei bambini è stata riferita un’emivita di circa 6 ore.

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Via di somministrazione sottocutanea In seguito a iniezione sottocutanea i livelli sierici di eritropoietina risultano molto inferiori rispetto ai livelli raggiunti per via endovenosa, aumentano lentamente e raggiungono un picco nel periodo compreso fra le 12 e le 18 ore successive alla somministrazione. Tale picco è sempre molto al di sotto di quello raggiunto per via endovenosa (circa 1/20). Non si verificano fenomeni di accumulo: le concentrazioni rimangono identiche, siano che vengano rilevate 24 ore dopo la prima iniezione o 24 ore dopo l’ultima iniezione. L’emivita è difficilmente valutabile in caso di somministrazione sottocutanea e viene stimata in circa 24 ore. La biodisponibilità di eritropoietina iniettabile per via sottocutanea è molto inferiore rispetto al prodotto medicinale somministrato per via endovenosa: circa il 20%. 5.3 Dati preclinici di sicurezza In alcuni studi tossicologici preclinici condotti su cani e ratti, ma non su scimmie, la terapia con eritropoietina è stata associata a fibrosi subclinica del midollo osseo (la fibrosi del midollo osseo è una complicanza nota dell’insufficienza renale cronica nell’uomo e può essere correlata a iperparatiroidismo secondario o a fattori ignoti). In uno studio condotto su pazienti emodializzati e trattati con eritropoietina per 3 anni, l’incidenza di fibrosi del midollo osseo non è risultata in aumento rispetto a un gruppo corrispondente di pazienti di controllo dializzati ma non trattati con eritropoietina). Studi condotti su animali hanno dimostrato che l’eritropoietina diminuisce il peso corporeo fetale, ritarda il processo di ossificazione e aumenta la mortalità fetale se somministrata a dosi settimanali pari a circa 20 volte quelle raccomandate per l’uomo. Queste alterazioni sono interpretate come secondarie al ridotto incremento del peso corporeo materno. L’eritropoietina non ha mostrato nessuna attività nei test di mutagenicità su colture batteriche e cellulari di mammifero e in vivo in un test del micronucleo nel topo. Non sono stati condotti studi di carcinogenesi a lungo termine. Esistono dati contrastanti in letteratura riguardo all’eventualità che l’eritropoietina svolga un ruolo di rilievo nella proliferazione di cellule tumorali. Questi dati si basano su risultati ottenuti in vitro da campioni di tessuto tumorale umano; tuttavia, la loro portata in ambito clinico non è chiara. 6. INFORMAZIONI FARMACEUTICHE 6.1 Elenco degli eccipienti Sodio fosfato dibasico diidrato Sodio fosfato monobasico diidrato Sodio cloruro Calcio cloruro diidrato Polisorbato 20 Glicina Leucina Isoleucina Treonina Acido glutammico Fenilalanina Acqua per soluzioni iniettabili Sodio idrossido (per regolare il pH) Acido cloridrico (per regolare il pH)

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6.2 Incompatibilità In assenza di studi di incompatibilità, questo medicinale non deve essere miscelato con altri prodotti. 6.3 Periodo di validità 18 mesi 6.4 Precauzioni particolari per la conservazione Conservare in frigorifero (2°C – 8°C). Non congelare. Tenere la siringa preriempita nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce. 6.5 Natura e contenuto del contenitore Siringa preriempita in vetro di tipo I con ago fisso in acciaio e tappo dello stantuffo rivestito in PTFE. Ogni siringa preriempita contiene 0,4 ml di soluzione per iniezione. Una confezione contiene 1 o 6 siringhe preriempite. E’ possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate. 6.6 Precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione Istruzioni per la manipolazione di Retacrit: 1. Dopo avere estratto una siringa dal blister, controllare che la soluzione sia limpida, incolore e

praticamente priva di particelle visibili. 2. Rimuovere il copriago e fare fuoriuscire l’aria da ago e siringa tenendo la siringa in posizione

verticale e spingendo delicatamente lo stantuffo verso l’alto. 3. La siringa è pronta per l’uso. Retacrit non deve essere utilizzato se si verifica una delle seguenti condizioni: • il blister è aperto o comunque danneggiato; • la soluzione non è incolore o contiene particelle visibili in sospensione; • c’è stata una fuoriuscita di liquido dalla siringa preriempita o all’interno del blister ancora

sigillato è visibile della condensa; • il medicinale è stato accidentalmente congelato. Questo medicinale è destinato esclusivamente per un uso singolo. Non agitare. Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente. 7. TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO HOSPIRA Enterprises B.V. Taurusavenue 19-21 NL-2132 LS HOOFDDORP Paesi Bassi 8. NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO

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9. DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL’AUTORIZZAZIONE

{GG/MM/AAAA} 10. DATA DI REVISIONE DEL TESTO

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1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE Retacrit 5000 UI/0,5 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita 2. COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA Una siringa preriempita con 0,5 ml di soluzione iniettabile contiene 5000 unità internazionali (UI) di epoetina zeta* (eritropoietina umana ricombinante). La soluzione contiene 10000 UI di epoetina zeta per ml. *Prodotta con la tecnica del DNA ricombinante in linee cellulari ovariche di criceto cinese (CHO). Eccipienti: Ogni siringa preriempita contiene 0,25 mg di fenilalanina. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1. 3. FORMA FARMACEUTICA Soluzione iniettabile in siringa preriempita. Soluzione limpida e incolore. 4. INFORMAZIONI CLINICHE 4.1 Indicazioni terapeutiche − Trattamento dell’anemia associata ad insufficienza renale cronica in pazienti adulti e pediatrici

in emodialisi e in pazienti adulti in dialisi peritoneale (vedere paragrafo 4.4). − Trattamento dell’anemia grave di origine renale con sintomatologia clinica in pazienti adulti con

insufficienza renale non ancora sottoposti a dialisi (vedere paragrafo 4.4). − Trattamento dell’anemia e riduzione del fabbisogno trasfusionale in pazienti adulti sottoposti a

chemioterapia per tumori solidi, linfoma maligno o mieloma multiplo e a rischio di emotrasfusione come indicato dallo stato generale del paziente (situazione cardiovascolare, anemia preesistente all’inizio della chemioterapia).

− Retacrit può essere usato per incrementare la quantità di sangue autologo in pazienti facenti parte di un programma di predonazione. L’uso in questa indicazione deve essere valutato alla luce dei rischi riferiti di eventi tromboembolici. Il trattamento deve essere riservato solo a pazienti con anemia di grado moderato (emoglobina [Hb] 10-13 g/dl [6,2-8,1 mmol/l], in assenza di sideropenia) se le procedure di emoconservazione non sono disponibili o sono insufficienti quando l’intervento elettivo di chirurgia maggiore previsto richiede un notevole volume di sangue (4 o più unità di sangue per le donne, 5 o più unità per gli uomini).

4.2 Posologia e modo di somministrazione La terapia con Retacrit deve essere avviata con la supervisione di personale medico esperto nella gestione di pazienti con le indicazioni sopra descritte.

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− Pazienti con insufficienza renale cronica Nei pazienti con insufficienza renale cronica Retacrit deve essere somministrato per via endovenosa (vedere paragrafo 4.4). L’obiettivo da raggiungere è una concentrazione di emoglobina compresa fra 10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l), ad eccezione dei pazienti pediatrici, in cui la concentrazione di emoglobina deve essere compresa fra 9,5 e 11 g/dl (5,9-6,8 mmol/l). L’aumento di emoglobina deve essere all’incirca di 1 g/dl (0,62 mmol/l) al mese e non deve superare i 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, per ridurre al minimo i rischi di un aggravamento dell’ipertensione. In pazienti con insufficienza renale cronica ed evidenza clinica di cardiopatia ischemica o insufficienza cardiaca congestizia, la concentrazione emoglobinica di mantenimento non deve superare il limite massimo della concentrazione stabilita come target. Pazienti adulti in emodialisi Il trattamento è diviso in due fasi: 1. Fase di correzione: 50 UI/kg, 3 volte alla settimana per via endovenosa. Se è necessario un

aggiustamento posologico, questo deve avvenire gradualmente, ad intervalli di almeno quattro settimane. A ogni aggiustamento, la dose deve essere aumentata o ridotta di 25 UI/kg 3 volte alla settimana.

2. Fase di mantenimento: Aggiustamento posologico finalizzato al mantenimento del livello desiderato di emoglobina (Hb), tra 10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l). La dose settimanale totale raccomandata va da 75 a 300 UI/kg per via endovenosa.

I dati clinici disponibili indicano che i pazienti con un livello iniziale di emoglobina molto basso (< 6 g/dl o < 3,75 mmol/l) possono richiedere dosi di mantenimento più elevate rispetto a pazienti che presentano inizialmente un’anemia meno grave (emoglobina > 8 g/dl o > 5 mmol/l). Pazienti pediatrici in emodialisi Il trattamento è diviso in due fasi. 1. Fase di correzione 50 UI/kg, 3 volte alla settimana per via endovenosa. Se è necessario un

aggiustamento posologico, questo deve avvenire con incrementi di 25 UI/kg 3 volte alla settimana, a intervalli di almeno 4 settimane, fino a raggiungere l’obiettivo prefissato.

2. Fase di mantenimento Aggiustamento posologico finalizzato al mantenimento del livello desiderato di emoglobina (Hb), tra 9,5 e 11 g/dl (5,9-6,8 mmol/l).

Generalmente i bambini e adolescenti di peso inferiore a 30 kg richiedono dosi di mantenimento superiori rispetto ai bambini di peso superiore a 30 kg e agli adulti. In studi clinici, ad esempio, dopo 6 mesi di trattamento sono state osservate le seguenti dosi di mantenimento:

Dose (UI/kg 3 volte alla settimana)

Peso (kg) Mediana Dose abituale di mantenimento

< 10 100 75-150

10-30 75 60-150

> 30 33 30-100 I dati clinici disponibili indicano che i pazienti con un livello iniziale di emoglobina molto basso (< 6,8 g/dl o < 4,25 mmol/l) possono richiedere dosi di mantenimento più elevate rispetto a pazienti che presentano un livello iniziale di emoglobina più elevato (> 6,8 g/dl o > 4,25 mmol/l).

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Pazienti adulti in dialisi peritoneale Il trattamento è diviso in due fasi. 1. Fase di correzione: La dose iniziale è di 50 UI/kg di peso, 2 volte alla settimana per via

endovenosa . 2. Fase di mantenimento: Aggiustamento posologico finalizzato al mantenimento del livello desiderato

di emoglobina (Hb), (fra 10 e 12 g/dl [6,2-7,5 mmol/l]. La dose di mantenimento è compresa fra 25 e 50 UI/kg 2 volte alla settimana, ripartite in 2 somministrazioni uguali.

− Pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati Il trattamento è diviso in due fasi. 1. Fase di correzione: Una dose iniziale di 50 UI/kg 3 volte alla settimana per via endovenosa ,

seguita se necessario da un aumento a incrementi di 25 UI/kg (3 volte alla settimana) fino a raggiungere l’obiettivo desiderato (l’aumento deve avvenire gradualmente, a intervalli di almeno quattro settimane).

2. Fase di mantenimento: Aggiustamento posologico finalizzato al mantenimento del livello desiderato di emoglobina (Hb), (tra 10 e 12 g/dl [6,2-7,5 mmol/l]. Lla dose di mantenimento è compresa fra 17 e 33 UI/kg 3 volte alla settimana per via endovenosa.

La dose massima non deve superare 200 UI/kg di peso 3 volte alla settimana. − Pazienti oncologici adulti in chemioterapia con anemia sintomatica

Retacrit deve essere somministrato per via sottocutanea. La terapia con Retacrit deve essere somministrata a pazienti affetti da anemia (emoglobina ≤ 11 g/dl [6,8 mmol/l]). La concentrazione emoglobinica da raggiungere è di circa 12 g/dl (7,5 mmol/l). Non si devono superare concentrazioni emoglobiniche di 13 g/dl (8,1 mmol/l) (vedere paragrafo 5.1). La terapia con Retacrit deve essere proseguita per un altro mese dopo la fine della chemioterapia. La dose iniziale è di 150 UI/kg, 3 volte alla settimana per via sottocutanea. In alternativa, Retacrit può essere somministrato per via sottocutanea alla dose iniziale di 450 UI/kg una volta alla settimana. Se dopo 4 settimane di trattamento l’emoglobina è aumentata di almeno 1 g/dl (0,62 mmol/l) o la conta dei reticolociti è aumentata di ≥ 40000 cellule/µl rispetto ai valori basali, la dose deve rimanere di 450 UI/kg una volta alla settimana o 150 UI/kg 3 volte alla settimana. Se l’aumento di emoglobina è < 1 g/dl (< 0,62 mmol/l) e la conta dei reticolociti è aumentata di < 40000 cellule/µl rispetto ai valori basali, la dose va aumentata a 300 UI/kg 3 volte alla settimana. Se dopo altre 4 settimane di terapia a 300 UI/kg 3 volte alla settimana l’emoglobina è aumentata di ≥ 1 g/dl (0,62 mmol/l) o la conta dei reticolociti è aumentata di ≥ 40000 cellule/µl, la dose deve rimanere di 300 UI/kg 3 volte alla settimana. Tuttavia, se l’aumento di emoglobina è < 1 g/dl (< 0,62 mmol/l) e la conta dei reticolociti è aumentata di < 40000 cellule/µl rispetto ai valori basali, è improbabile che si verifichi una risposta e il trattamento deve essere sospeso. Il regime posologico raccomandato è riportato nello schema seguente:

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Aggiustamento posologico Se l’incremento di emoglobina è maggiore di 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, la dose di Retacrit deve essere ridotta di circa il 25-50%. Se il valore di emoglobina supera 13 g/dl (8,1 mmol/l), sospendere la terapia finché non ritorna a 12 g/dl (7,5 mmol/l) e quindi ripristinare la terapia con Retacrit a una dose inferiore del 25% rispetto alla precedente. − Adulti Pazienti candidati a interventi chirurgici facenti parte di programmi di predonazione

autologa Retacrit deve essere somministrato per via endovenosa. Al momento della donazione di sangue, Retacrit deve essere somministrato dopo avere completato la procedura di donazione. I pazienti lievemente anemici (ematocrito 33-39%) che richiedono un predeposito di ≥ 4 unità di sangue devono essere trattati con 600 UI/kg di Retacrit 2 volte alla settimana nelle 3 settimane che precedono l’intervento. Per l’intera durata della terapia con Retacrit, tutti i pazienti devono ricevere un’adeguata integrazione di ferro (ad esempio 200 mg/die di ferro elementare per via orale). La somministrazione di ferro va iniziata appena possibile, anche parecchie settimane prima di eseguire il predeposito autologo, in

Aumento conta reticolocitaria ≥ 40.000/μl oppure aumento Hb ≥ 1 g/dl

150 UI/kg 3x/settimana oppure 450 UI/kg una volta alla settimana

per 4 settimane

Aumento conta reticolocitaria < 40.000/μl e aumento Hb < 1 g/dl

Hb target (appross. 12 g/dl)

300 UI/kg 3x/settimana

per 4 settimane

Aumento conta reticolocitaria ≥ 40.000/μl oppure aumento Hb ≥ 1 g/dl

Aumento conta reticolocitaria < 40.000/μl oppure aumento Hb < 1 g/dl

Interruzione della terapia

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modo da aumentare le riserve di ferro prima dell’inizio della terapia con Retacrit. Modo di somministrazione Iniezione per via endovenosa La somministrazione deve avvenire in almeno 1-5 minuti, a seconda della dose totale. Nei pazienti emodializzati è possibile somministrare la dose in bolo, durante la seduta di dialisi, da un idoneo accesso venoso del circuito di dialisi. In alternativa, la sostanza può essere iniettata al termine della seduta di dialisi attraverso la fistola e seguita da 10 ml of soluzione fisiologica NaCl 9 mg/ml (0,9%) per irrigare il circuito e assicurare un’immissione soddisfacente del prodotto in circolo. Nei pazienti che reagiscono al trattamento con sintomi simil-influenzali è preferibile optare per una somministrazione più lenta. Retacrit non deve essere somministrato per infusione endovenosa. Retacrit non va mischiato con altri farmaci (vedere paragrafo 6.2). Iniezione per via sottocutanea In generale non si deve superare il volume massimo di 1 ml per singola sede d’iniezione. In caso di volumi superiori è necessario scegliere più sedi di somministrazione. Le iniezioni vanno praticate negli arti o nella parete addominale anteriore. Nei pazienti con insufficienza renale cronica Retacrit non deve essere somministrato per via sottocutanea, bensì per via endovenosa (vedere paragrafo 4.4, “Pazienti con insufficienza renale cronica”). 4.3 Controindicazioni − Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. − I pazienti con aplasia specifica delle serie rossa in seguito a trattamento con eritropoietina non

devono essere sottoposti a terapia con Retacrit né con altri tipi di eritropoietina (vedere paragrafo 4.4).

− Ipertensione non controllata. − Nell’indicazione “incremento della quantità di sangue autologo”: infarto miocardico o ictus nel

mese precedente il trattamento, angina pectoris instabile, aumentato rischio di trombosi venosa profonda come anamnesi di malattia venosa tromboembolica.

− Pazienti che per qualunque motivo non possano ricevere un’adeguata profilassi antitrombotica. 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni di impiego Informazioni di carattere generale Come in tutti i pazienti che ricevono eritropoietina, durante la terapia con Retacrit potrebbe verificarsi un aumento della pressione sanguigna. La pressione va monitorata attentamente e adeguatamente controllata prima, all’inizio e nel corso della terapia con Retacrit, sia in tutti i pazienti che si sottopongono per la prima volta a un trattamento con epoetina sia nei pazienti già trattati. Potrebbe essere necessario instaurare o rafforzare un trattamento anti-ipertensivo. Nel caso in cui la pressione non possa essere controllata, il trattamento con Retacrit deve essere sospeso. Retacrit va usato con cautela anche in presenza di epilessia e di insufficienza epatica cronica. Durante il trattamento con eritropoietina si potrebbe verificare un moderato aumento dose-dipendente della conta piastrinica all’interno dell’intervallo di normalità. Questo fenomeno regredisce con il proseguimento della terapia. Si raccomanda di controllare regolarmente la conta piastrinica durante le prime 8 settimane di terapia.

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Tutte le altre cause di anemia (sideropenia, emolisi, perdite ematiche, carenza di vitamina B12 o di folati) devono essere valutate e trattate prima e durante il trattamento con Retacrit. Nella maggior parte dei casi, i valori di ferritina sierica diminuiscono contemporaneamente all’aumento dei valori di ematocrito. Al fine di assicurare una risposta ottimale all’eritropoietina devono essere garantite adeguate riserve di ferro: − nei pazienti con insufficienza renale cronica e livelli di ferritina sierica inferiori a 100 ng/ml si

consiglia integrazione di ferro, ad esempio 200-300 mg/die per via orale (100-200 mg/die nei pazienti pediatrici);

− in tutti i pazienti oncologici con valori di saturazione della transferrina inferiori al 20% si consiglia un’integrazione di ferro per via orale di 200-300 mg/die.

Tutti questi fattori che contribuiscono alla comparsa dell’anemia devono inoltre essere valutati con attenzione prima di decidere di aumentare il dosaggio eritropoietina nei pazienti oncologici. Nel perioperatorio vanno sempre adottate buone pratiche di gestione del sangue. Questo prodotto medicinale contiene fenilalanina, una sostanza che può essere pericolosa per i soggetti affetti da fenilchetonuria. Questo prodotto medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per dose, ovvero è da considerarsi ‘povero di sodio’. Pazienti con insufficienza renale cronica Non sono ancora disponibili dati sufficienti sull’immunogenicità riguardo all’uso di Retacrit per via sottocutanea in pazienti a rischio di aplasia specifica della serie rossa indotta da anticorpi, ovvero pazienti affetti da anemia renale. Nei pazienti affetti da anemia renale, pertanto, questo farmaco deve essere somministrato per via endovenosa. Il livello di emoglobina va rilevato a intervalli regolari fino a quando non raggiunge un valore costante, e successivamente a scadenze periodiche. L’aumento di emoglobina deve essere all’incirca di 1 g/dl (0,62 mmol/l) al mese e non deve superare i 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, per ridurre al minimo il rischio di insorgenza di ipertensione o un suo aggravamento. In pazienti con insufficienza renale cronica ed evidenza clinica di cardiopatia ischemica o insufficienza cardiaca congestizia, la concentrazione emoglobinica di mantenimento non deve superare il limite massimo della concentrazione stabilita come target, secondo quanto raccomandato nel paragrafo 4.2. Una mancanza di risposta alla terapia con eritropoietina deve far subito ricercare i fattori responsabili. Questi includono: carenza di ferro, folati o vitamina B12, intossicazione da alluminio, infezioni intercorrenti, episodi infiammatori o traumatici, perdita di sangue occulto, emolisi, fibrosi del midollo osseo di qualsiasi origine. Sono stati segnalati, molto raramente, casi di aplasia specifica della serie rossa mediata da anticorpi in pazienti con insufficienza renale cronica a cui era stata somministrata eritropoietina per via sottocutanea. Nei pazienti che mostrano un’improvvisa perdita di efficacia devono essere valutate le cause note che impediscono la risposta al trattamento (ad es. carenza di ferro, folati o vitamina B12, intossicazione da alluminio, infezioni o infiammazioni, perdite ematiche, emolisi). Se non viene individuata nessuna causa, deve essere presa in considerazione l’eventualità di eseguire un esame del midollo osseo. In caso di diagnosi di eritroblastopenia, la terapia con Retacrit deve essere immediatamente sospesa e va valutata l'’eventualità di eseguire un test per la presenza di anticorpi anti-eritropoietina. I pazienti non devono essere dirottati verso il trattamento con un altro prodotto medicinale, data la reattività crociata esistente fra anticorpi anti-eritropoietina ed altre eritropoietine. Vanno escluse altre cause di aplasia specifica della serie rossa e deve essere istituita una terapia appropriata.

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Si consiglia il monitoraggio periodico della conta reticolocitaria per rilevare l’eventuale perdita di efficacia terapeutica nei pazienti con insufficienza renale cronica. In casi isolati è stata osservata iperkaliemia. Nei pazienti con insufficienza renale cronica, la correzione dell’anemia può condurre a un aumento dell’appetito e dell’assorbimento di potassio e proteine. I parametri prescritti per la dialisi potrebbero necessitare di un adattamento periodico per mantenere urea, creatinina e potassio entro i valori desiderati. Nei pazienti con insufficienza renale cronica devono essere monitorati gli elettroliti sierici. Qualora si osservino valori elevati (o in aumento) di potassio sierico, allora va considerata la possibilità di sospendere la somministrazione di eritropoietina finché l’iperkaliemia non venga corretta. Un aumento della dose di eparina è spesso richiesto nel corso della terapia con eritropoietina a causa di un incremento del valore di ematocrito. È possibile che si verifichi un’occlusione del sistema dialitico se l’eparinizzazione non è ottimale. In base ai dati finora disponibili, la correzione dell’anemia con eritropoietina in pazienti adulti con insufficienza renale non ancora sottoposti a dialisi non accelera la progressione dell’insufficienza renale. Pazienti oncologici adulti con anemia sintomatica in trattamento chemioterapico Nei pazienti oncologici in trattamento chemioterapico, l’intervallo di 2-3 settimane che intercorre fra la somministrazione e la comparsa di eritrociti indotti dall’eritropoietina va preso in considerazione al momento di valutare l’appropriatezza della terapia con Retacrit (pazienti a rischio di trasfusione). Nei pazienti oncologici in trattamento chemioterapico, se l’emoglobina aumenta più di 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese oppure se il suo livello supera 13 g/dl (8,1 mmol/l), è necessario eseguire scrupolosamente la procedura di aggiustamento posologico indicata nel paragrafo 4.2 al fine di ridurre i potenziali fattori di rischio di eventi trombotici (vedere paragrafo 4.2). Dal momento che si è osservato un aumento dell’incidenza di eventi tromboembolici nei pazienti oncologici sottoposti a trattamento con agenti eritropoietici (vedere paragrafo 4.8), tale rischio deve essere valutato con attenzione alla luce del beneficio derivante dal trattamento (con Retacrit), particolarmente in quei pazienti oncologici che presentano un aumento del rischio tromboembolico, come soggetti obesi o con anamnesi di eventi trombotici e vascolari (trombosi venosa profonda, embolia polmonare). Pazienti adulti candidati a interventi chirurgici facenti parte di un programma di predonazione autologa Devono essere osservate tutte le avvertenze e le precauzioni particolari associate ai programmi di predonazione autologa, in particolar modo ripristinando come da routine il volume di sangue prelevato. Potenziale oncogenico L’eritropoietina è una fattore di crescita che stimola principalmente la produzione di eritrociti. Tuttavia, non è da escludersi l’eventualità che l’eritropoietina possa agire come fattore di crescita di qualsiasi forma tumorale, in particolare nelle neoplasie mieloidi (vedere paragrafo 5.3). Recettori dell’eritropoietina sono stati riscontrati anche sulla superficie di alcune linee cellulari neoplastiche e su campioni bioptici di tumori. Non è noto tuttavia se tali recettori siano o meno funzionali. Due studi clinici controllati in cui è stata somministrata eritropoietina a pazienti affetti da vari tipi di neoplasie, tra cui tumori testa-collo e carcinoma mammario, hanno evidenziato un aumento inspiegato del tasso di mortalità (vedere paragrafo 5.1).

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4.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione Non è dimostrato che il trattamento con eritropoietina alteri il metabolismo di altri prodotti medicinali. Tuttavia, dal momento che la ciclosporina si lega agli eritrociti, potrebbe esistere la possibilità di un’interazione con altri farmaci. Qualora l’eritropoietina venga somministrata in concomitanza con la ciclosporina, i livelli ematici di ciclosporina devono essere monitorati e la dose di questo farmaco va corretta in base all’aumento del valore di ematocrito. Non esistono evidenze che indichino un’interazione tra epoetina alfa e G-CSF o GM-CSF relativamente alla differenziazione o proliferazione ematologica in campioni bioptici tumorali in vitro. 4.6 Gravidanza e allattamento Non vi sono studi adeguati e ben controllati condotti su donne in gravidanza. Gli studi su animali hanno evidenziato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Di conseguenza, in linea generale l’eritropoietina deve essere usata durante la gravidanza e l’allattamento solo se i potenziali benefici superano i potenziali rischi per il feto. 4.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari Retacrit non altera o altera in modo trascurabile la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari. 4.8 Effetti indesiderati Retacrit è un medicinale biologico. I risultati di studi clinici con Retacrit sono in linea con il profilo di sicurezza di altre eritropoietine autorizzate. Sulla base dei risultati degli studi clinici con altre eritropoietine autorizzate, si prevede che circa l’8% dei pazienti trattati con eritropoietina sperimenti reazioni avverse. Effetti indesiderati nel corso del trattamento con eritropoietina si osservano soprattutto in pazienti con insufficienza renale cronica o neoplasie sottostanti e sono rappresentati principalmente da cefalea e da un aumento dose-dipendente della pressione arteriosa. Possono verificarsi crisi ipertensive con sintomi simili a un’encefalopatia. Si deve prestare attenzione a cefalee acute improvvise di tipo simil-emicranico, che possono essere un segnale di allarme. Considerazioni generali In associazione con l’epoetina alfa sono stati descritti rash non specifici. Possono verificarsi sintomi simil-influenzali, come cefalea, dolori articolari, sensazione di debolezza, capogiri e stanchezza, in particolare all’inizio del trattamento. È stata osservata trombocitosi, ma questo evento è molto raro (vedere paragrafo 4.4). In pazienti trattati con agenti eritropoietici, sono stati osservati eventi trombotici/vascolari come ischemia miocardica, infarto miocardico, accidenti cerebrovascolari (emorragia cerebrale e infarto cerebrale), attacchi ischemici transitori, trombosi venosa profonda, trombosi arteriosa, embolia polmonare, aneurisma, trombosi retinica, coagulazione nel rene artificiale. Con l’epoetina alfa sono state raramente osservate reazioni di ipersensibilità, compresi casi isolati di angioedema e reazione anafilattica. È stata osservata aplasia eritroide pura (PRCA) mediata da anticorpi dopo mesi o anni di trattamento con epoetina alfa. Nella maggior parte di questi pazienti sono stati osservati anticorpi diretti contro le eritropoietine (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). Pazienti emodializzati adulti e pediatrici, pazienti adulti sottoposti a dialisi peritoneali e pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati

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La reazione avversa più frequente nell’ambito del trattamento con epoetina alfa è l’aumento dosedipendente della pressione arteriosa o il peggioramento dell’ipertensione preesistente. Tale aumento della pressione arteriosa può essere trattato farmacologicamente. Inoltre, si raccomanda il monitoraggio della pressione arteriosa, in particolare all’inizio della terapia. Le reazioni seguenti si sono verificate anche in casi isolati di pazienti con pressione arteriosa normale o bassa: crisi ipertensive con sintomi simili a un’encefalopatia (cefalea e stato confusionale) e convulsioni tonicocloniche generalizzate, con necessità di intervento medico immediato e trattamento intensivo. Si deve prestare particolare attenzione a cefalee acute improvvise di tipo simil-emicranico, che possono essere un segnale di allarme. Possono verificarsi trombosi dello shunt, particolarmente in pazienti con tendenza all'ipotensione o con complicazioni a livello delle fistole arterovenose (stenosi, aneurismi ecc.). In questi pazienti si raccomandano la revisione precoce dello shunt e una profilassi antitrombotica, ad esempio con acido acetilsalicilico. Pazienti oncologici adulti in chemioterapia con anemia sintomatica Nei pazienti trattati con epoetina alfa può verificarsi ipertensione. Di conseguenza, si deve effettuare uno stretto monitoraggio dell’emoglobina e della pressione arteriosa. Nei pazienti trattati con agenti eritropoietici è stato osservato un aumento dell'incidenza di eventi trombotici vascolari (vedere paragrafo 4.4 e paragrafo 4.8 – Considerazioni generali).

Pazienti candidati a interventi chirurgici facenti parte di programmi di predonazione autologa Indipendentemente dal trattamento con eritropoietina, nei pazienti chirurgici con patologia cardiovascolare sottostante possono verificarsi eventi tromboembolici a seguito di flebotomie ripetute. Pertanto, tali pazienti vanno sottoposti di routine alla sostituzione del volume di sangue prelevato. 4.9 Sovradosaggio La finestra terapeutica dell’eritropoietina è molto ampia. Il sovradosaggio di eritropoietina può produrre effetti che sono estensioni degli effetti farmacologici dell’ormone. Se si manifestano livelli eccessivamente elevati di emoglobina è possibile praticare una flebotomia. Se necessario, vanno fornite ulteriori cure di supporto. 5. PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE 5.1 Proprietà farmacodinamiche Categoria farmacoterapeutica: antianemico, eritropoietina Codice ATC: B03XA01 L’eritropoietina è una glicoproteina che, in quanto fattore stimolante la mitosi e ormone di differenziazione, stimola la produzione di eritrociti dai precursori del compartimento staminale. Il peso molecolare apparente dell’eritropoietina è di 32000-40000 dalton. La frazione proteica della molecola costituisce circa il 58% del suo peso molecolare totale ed è composta da 165 aminoacidi. Le quattro catene di carboidrati sono legate alla proteina da tre legami N-glicosidici e un legame O-glicosidico. Dal punto di vista della sequenza aminoacidica e nella composizione dei carboidrati, l’epoetina zeta è identica all’eritropoietina umana endogena isolata dalle urine di pazienti anemici. L’efficacia biologica dell’eritropoietina è stata dimostrata in vari modelli animali in vivo (ratti normali e anemici, topi policitemici). Dopo somministrazione di eritropoietina la conta eritrocitaria, i valori di emoglobina e la conta reticolocitaria aumentano insieme alla velocità di incorporazione del 59Fe. Nei test in vitro (coltura di cellule spleniche di topo), dopo incubazione con eritropoietina si è osservato un incremento dell’incorporazione di 3H-timidina nelle cellule eritroidi nucleate della milza.

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Tramite colture cellulari di midollo osseo umano si è potuto dimostrare che l’eritropoietina stimola in modo specifico l’eritropoiesi senza alterare la leucopoiesi. Non è stata osservata alcuna attività citotossica dell’eritropoietina sulle cellule di midollo osseo. Analogamente ad altri fattori di crescita ematopoietica, l’eritropoietina ha dimostrato in vitro di possedere proprietà di stimolazione delle cellule endoteliali umane. Tre studi controllati con placebo hanno coinvolto 721 pazienti oncologici in trattamento chemioterapico senza platino, di cui 389 con neoplasie ematologiche (221 con mieloma multiplo, 144 con linfoma non-Hodgkin e 24 con neoplasie ematologiche di altra natura) e 332 con tumori solidi (172 mammario, 64 ginecologico, 23 polmonare, 22 prostatico, 21 gastrointestinale e 30 di altro tipo). Due ampi studi in aperto hanno coinvolto 2697 pazienti oncologici in trattamento chemioterapico senza platino, di cui 1895 con tumori solidi (683 mammario, 260 polmonare, 174 ginecologico, 300 gastrointestinale e 478 di altro tipo) e 802 con neoplasie ematologiche. In uno studio prospettico randomizzato, controllato in doppio cieco con placebo e condotto su 375 pazienti anemici affetti da diverse neoplasie non mieloidi e in trattamento chemioterapico senza platino, è stata evidenziata una significativa riduzione delle sequele associate all’anemia (come affaticamento, astenia e riduzione dell’attività), misurate dai seguenti strumenti di valutazione: la scala di valutazione generale FACT-An (Functional Assessment of Cancer Therapy-Anaemia), la scala di valutazione dell’affaticamento FACT-An e la Cancer Linear Analogue Scale (CLAS). Altri due studi randomizzati e controllati con placebo, condotti su un numero inferiore di pazienti, non sono riusciti a dimostrare un miglioramento significativo nei parametri della qualità di vita valutati rispettivamente con la scala EORTC-QLQ-C30 e con la CLAS.

L’eritropoietina è un fattore di crescita che stimola principalmente la produzione di eritrociti. I recettori per l’eritropoietina possono esprimersi sulla superficie di cellule tumorali di vario tipo. Non sono ancora disponibili informazioni sufficienti per stabilire se l’uso di prodotti a base di eritropoietina produca effetti indesiderati sul tempo di progressione tumorale o sulla sopravvivenza libera da progressione. Due studi hanno indagato l’effetto delle eritropoietine sulla sopravvivenza e/o sulla progressione tumorale in caso di eritropoietina esogena somministrata per raggiungere livelli di emoglobina più elevati.

In uno studio randomizzato e controllato con placebo è stata somministrata epoetina alfa a 939 pazienti con carcinoma mammario metastatico allo scopo di tentare di mantenere livelli di emoglobina compresi fra 12 e 14 g/dl. Dopo quattro mesi, la mortalità attribuita alla progressione della malattia era superiore (6% rispetto a 3%) nelle donne che ricevevano epoetina alfa. La mortalità complessiva era significativamente più elevata nel braccio con epoetina alfa.

In un altro studio controllato con placebo è stata somministrata epoetina beta a 351 pazienti con tumori della regione testa-collo allo scopo di mantenere i livelli di emoglobina a 14 g/dl nelle donne e 15 g/dl negli uomini. La sopravvivenza libera da progressione locoregionale è stata significativamente minore nei pazienti ricevevano epoetina beta.

I risultati di questi studi sono stati inficiati da fattori di confondimento quali gli sbilanciamenti esistenti fra i gruppi di trattamento (punteggio ECOG più elevato, maggiore estensione della malattia al momento dell’arruolamento per lo studio che ha utilizzato epoetina alfa; localizzazione del tumore, condizione di fumatore, eterogeneità della popolazione arruolata per lo studio che ha utilizzato epoetina beta). Inoltre, diversi altri studi hanno evidenziato una tendenza al miglioramento della sopravvivenza, a indicazione che l’eritropoietina non ha effetti negativi sulla progressione del tumore. 5.2 Proprietà farmacocinetiche Via di somministrazione endovenosa La misurazione di eritropoietina dopo ripetute somministrazioni per endovena ha evidenziato un’emivita di circa 4 ore in volontari sani e un’emivita leggermente più lunga in pazienti con insufficienza renale (circa 5 ore). Nei bambini è stata riferita un’emivita di circa 6 ore.

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Via di somministrazione sottocutanea In seguito a iniezione sottocutanea i livelli sierici di eritropoietina risultano molto inferiori rispetto ai livelli raggiunti per via endovenosa, aumentano lentamente e raggiungono un picco nel periodo compreso fra le 12 e le 18 ore successive alla somministrazione. Tale picco è sempre molto al di sotto di quello raggiunto per via endovenosa (circa 1/20). Non si verificano fenomeni di accumulo: le concentrazioni rimangono identiche, siano che vengano rilevate 24 ore dopo la prima iniezione o 24 ore dopo l’ultima iniezione. L’emivita è difficilmente valutabile in caso di somministrazione sottocutanea e viene stimata in circa 24 ore. La biodisponibilità di eritropoietina iniettabile per via sottocutanea è molto inferiore rispetto al prodotto medicinale somministrato per via endovenosa: circa il 20%. 5.3 Dati preclinici di sicurezza In alcuni studi tossicologici preclinici condotti su cani e ratti, ma non su scimmie, la terapia con eritropoietina è stata associata a fibrosi subclinica del midollo osseo (la fibrosi del midollo osseo è una complicanza nota dell’insufficienza renale cronica nell’uomo e può essere correlata a iperparatiroidismo secondario o a fattori ignoti). In uno studio condotto su pazienti emodializzati e trattati con eritropoietina per 3 anni, l’incidenza di fibrosi del midollo osseo non è risultata in aumento rispetto a un gruppo corrispondente di pazienti di controllo dializzati ma non trattati con eritropoietina). Studi condotti su animali hanno dimostrato che l’eritropoietina diminuisce il peso corporeo fetale, ritarda il processo di ossificazione e aumenta la mortalità fetale se somministrata a dosi settimanali pari a circa 20 volte quelle raccomandate per l’uomo. Queste alterazioni sono interpretate come secondarie al ridotto incremento del peso corporeo materno. L’eritropoietina non ha mostrato nessuna attività nei test di mutagenicità su colture batteriche e cellulari di mammifero e in vivo in un test del micronucleo nel topo. Non sono stati condotti studi di carcinogenesi a lungo termine. Esistono dati contrastanti in letteratura riguardo all’eventualità che l’eritropoietina svolga un ruolo di rilievo nella proliferazione di cellule tumorali. Questi dati si basano su risultati ottenuti in vitro da campioni di tessuto tumorale umano; tuttavia, la loro portata in ambito clinico non è chiara. 6. INFORMAZIONI FARMACEUTICHE 6.1 Elenco degli eccipienti Sodio fosfato dibasico diidrato Sodio fosfato monobasico diidrato Sodio cloruro Calcio cloruro diidrato Polisorbato 20 Glicina Leucina Isoleucina Treonina Acido glutammico Fenilalanina Acqua per soluzioni iniettabili Sodio idrossido (per regolare il pH) Acido cloridrico (per regolare il pH)

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6.2 Incompatibilità In assenza di studi di incompatibilità, questo medicinale non deve essere miscelato con altri prodotti. 6.3 Periodo di validità 18 mesi 6.4 Precauzioni particolari per la conservazione Conservare in frigorifero (2°C – 8°C). Non congelare. Tenere la siringa preriempita nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce. 6.5 Natura e contenuto del contenitore Siringa preriempita in vetro di tipo I con ago fisso in acciaio e tappo dello stantuffo rivestito in PTFE. Ogni siringa preriempita contiene 0,5 ml di soluzione per iniezione. Una confezione contiene 1 o 6 siringhe preriempite. E’ possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate. 6.6 Precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione Istruzioni per la manipolazione di Retacrit: 1. Dopo avere estratto una siringa dal blister, controllare che la soluzione sia limpida, incolore e

praticamente priva di particelle visibili. 2. Rimuovere il copriago e fare fuoriuscire l’aria da ago e siringa tenendo la siringa in posizione

verticale e spingendo delicatamente lo stantuffo verso l’alto. 3. La siringa è pronta per l’uso. Retacrit non deve essere utilizzato se si verifica una delle seguenti condizioni: • il blister è aperto o comunque danneggiato; • la soluzione non è incolore o contiene particelle visibili in sospensione; • c’è stata una fuoriuscita di liquido dalla siringa preriempita o all’interno del blister ancora

sigillato è visibile della condensa; • il medicinale è stato accidentalmente congelato. Questo medicinale è destinato esclusivamente per un uso singolo. Non agitare. Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente. 7. TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO HOSPIRA Enterprises B.V. Taurusavenue 19-21 NL-2132 LS HOOFDDORP Paesi Bassi

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8. NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO 9. DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL’AUTORIZZAZIONE

{GG/MM/AAAA} 10. DATA DI REVISIONE DEL TESTO

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1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE Retacrit 6000 UI/0,6 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita 2. COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA Una siringa preriempita con 0,6 ml di soluzione iniettabile contiene 6000 unità internazionali (UI) di epoetina zeta* (eritropoietina umana ricombinante). La soluzione contiene 10000 UI di epoetina zeta per ml. *Prodotta con la tecnica del DNA ricombinante in linee cellulari ovariche di criceto cinese (CHO). Eccipienti: Ogni siringa preriempita contiene 0,30 mg di fenilalanina. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1. 3. FORMA FARMACEUTICA Soluzione iniettabile in siringa preriempita. Soluzione limpida e incolore. 4. INFORMAZIONI CLINICHE 4.1 Indicazioni terapeutiche − Trattamento dell’anemia associata ad insufficienza renale cronica in pazienti adulti e pediatrici

in emodialisi e in pazienti adulti in dialisi peritoneale (vedere paragrafo 4.4). − Trattamento dell’anemia grave di origine renale con sintomatologia clinica in pazienti adulti con

insufficienza renale non ancora sottoposti a dialisi (vedere paragrafo 4.4). − Trattamento dell’anemia e riduzione del fabbisogno trasfusionale in pazienti adulti sottoposti a

chemioterapia per tumori solidi, linfoma maligno o mieloma multiplo e a rischio di emotrasfusione come indicato dallo stato generale del paziente (situazione cardiovascolare, anemia preesistente all’inizio della chemioterapia).

− Retacrit può essere usato per incrementare la quantità di sangue autologo in pazienti facenti parte di un programma di predonazione. L’uso in questa indicazione deve essere valutato alla luce dei rischi riferiti di eventi tromboembolici. Il trattamento deve essere riservato solo a pazienti con anemia di grado moderato (emoglobina [Hb] 10-13 g/dl [6,2-8,1 mmol/l], in assenza di sideropenia) se le procedure di emoconservazione non sono disponibili o sono insufficienti quando l’intervento elettivo di chirurgia maggiore previsto richiede un notevole volume di sangue (4 o più unità di sangue per le donne, 5 o più unità per gli uomini).

4.2 Posologia e modo di somministrazione La terapia con Retacrit deve essere avviata con la supervisione di personale medico esperto nella gestione di pazienti con le indicazioni sopra descritte.

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− Pazienti con insufficienza renale cronica Nei pazienti con insufficienza renale cronica Retacrit deve essere somministrato per via endovenosa (vedere paragrafo 4.4). L’obiettivo da raggiungere è una concentrazione di emoglobina compresa fra 10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l), ad eccezione dei pazienti pediatrici, in cui la concentrazione di emoglobina deve essere compresa fra 9,5 e 11 g/dl (5,9-6,8 mmol/l). L’aumento di emoglobina deve essere all’incirca di 1 g/dl (0,62 mmol/l) al mese e non deve superare i 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, per ridurre al minimo i rischi di un aggravamento dell’ipertensione. In pazienti con insufficienza renale cronica ed evidenza clinica di cardiopatia ischemica o insufficienza cardiaca congestizia, la concentrazione emoglobinica di mantenimento non deve superare il limite massimo della concentrazione stabilita come target. Pazienti adulti in emodialisi Il trattamento è diviso in due fasi: 1. Fase di correzione: 50 UI/kg, 3 volte alla settimana per via endovenosa. Se è necessario un

aggiustamento posologico, questo deve avvenire gradualmente, ad intervalli di almeno quattro settimane. A ogni aggiustamento, la dose deve essere aumentata o ridotta di 25 UI/kg 3 volte alla settimana.

2. Fase di mantenimento: Aggiustamento posologico finalizzato al mantenimento del livello desiderato di emoglobina (Hb), tra 10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l). La dose settimanale totale raccomandata va da 75 a 300 UI/kg per via endovenosa.

I dati clinici disponibili indicano che i pazienti con un livello iniziale di emoglobina molto basso (< 6 g/dl o < 3,75 mmol/l) possono richiedere dosi di mantenimento più elevate rispetto a pazienti che presentano inizialmente un’anemia meno grave (emoglobina > 8 g/dl o > 5 mmol/l). Pazienti pediatrici in emodialisi Il trattamento è diviso in due fasi. 1. Fase di correzione 50 UI/kg, 3 volte alla settimana per via endovenosa. Se è necessario un

aggiustamento posologico, questo deve avvenire con incrementi di 25 UI/kg 3 volte alla settimana, a intervalli di almeno 4 settimane, fino a raggiungere l’obiettivo prefissato.

2. Fase di mantenimento Aggiustamento posologico finalizzato al mantenimento del livello desiderato di emoglobina (Hb), tra 9,5 e 11 g/dl (5,9-6,8 mmol/l).

Generalmente i bambini e adolescenti di peso inferiore a 30 kg richiedono dosi di mantenimento superiori rispetto ai bambini di peso superiore a 30 kg e agli adulti. In studi clinici, ad esempio, dopo 6 mesi di trattamento sono state osservate le seguenti dosi di mantenimento:

Dose (UI/kg 3 volte alla settimana)

Peso (kg) Mediana Dose abituale di mantenimento

< 10 100 75-150

10-30 75 60-150

> 30 33 30-100 I dati clinici disponibili indicano che i pazienti con un livello iniziale di emoglobina molto basso (< 6,8 g/dl o < 4,25 mmol/l) possono richiedere dosi di mantenimento più elevate rispetto a pazienti che presentano un livello iniziale di emoglobina più elevato (> 6,8 g/dl o > 4,25 mmol/l).

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Pazienti adulti in dialisi peritoneale Il trattamento è diviso in due fasi. 1. Fase di correzione: La dose iniziale è di 50 UI/kg di peso, 2 volte alla settimana per via

endovenosa . 2. Fase di mantenimento: Aggiustamento posologico finalizzato al mantenimento del livello desiderato

di emoglobina (Hb), (fra 10 e 12 g/dl [6,2-7,5 mmol/l]. La dose di mantenimento è compresa fra 25 e 50 UI/kg 2 volte alla settimana, ripartite in 2 somministrazioni uguali.

− Pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati Il trattamento è diviso in due fasi. 1. Fase di correzione: Una dose iniziale di 50 UI/kg 3 volte alla settimana per via endovenosa ,

seguita se necessario da un aumento a incrementi di 25 UI/kg (3 volte alla settimana) fino a raggiungere l’obiettivo desiderato (l’aumento deve avvenire gradualmente, a intervalli di almeno quattro settimane).

2. Fase di mantenimento: Aggiustamento posologico finalizzato al mantenimento del livello desiderato di emoglobina (Hb), (tra 10 e 12 g/dl [6,2-7,5 mmol/l]. Lla dose di mantenimento è compresa fra 17 e 33 UI/kg 3 volte alla settimana per via endovenosa.

La dose massima non deve superare 200 UI/kg di peso 3 volte alla settimana. − Pazienti oncologici adulti in chemioterapia con anemia sintomatica

Retacrit deve essere somministrato per via sottocutanea. La terapia con Retacrit deve essere somministrata a pazienti affetti da anemia (emoglobina ≤ 11 g/dl [6,8 mmol/l]). La concentrazione emoglobinica da raggiungere è di circa 12 g/dl (7,5 mmol/l). Non si devono superare concentrazioni emoglobiniche di 13 g/dl (8,1 mmol/l) (vedere paragrafo 5.1). La terapia con Retacrit deve essere proseguita per un altro mese dopo la fine della chemioterapia. La dose iniziale è di 150 UI/kg, 3 volte alla settimana per via sottocutanea. In alternativa, Retacrit può essere somministrato per via sottocutanea alla dose iniziale di 450 UI/kg una volta alla settimana. Se dopo 4 settimane di trattamento l’emoglobina è aumentata di almeno 1 g/dl (0,62 mmol/l) o la conta dei reticolociti è aumentata di ≥ 40000 cellule/µl rispetto ai valori basali, la dose deve rimanere di 450 UI/kg una volta alla settimana o 150 UI/kg 3 volte alla settimana. Se l’aumento di emoglobina è < 1 g/dl (< 0,62 mmol/l) e la conta dei reticolociti è aumentata di < 40000 cellule/µl rispetto ai valori basali, la dose va aumentata a 300 UI/kg 3 volte alla settimana. Se dopo altre 4 settimane di terapia a 300 UI/kg 3 volte alla settimana l’emoglobina è aumentata di ≥ 1 g/dl (0,62 mmol/l) o la conta dei reticolociti è aumentata di ≥ 40000 cellule/µl, la dose deve rimanere di 300 UI/kg 3 volte alla settimana. Tuttavia, se l’aumento di emoglobina è < 1 g/dl (< 0,62 mmol/l) e la conta dei reticolociti è aumentata di < 40000 cellule/µl rispetto ai valori basali, è improbabile che si verifichi una risposta e il trattamento deve essere sospeso. Il regime posologico raccomandato è riportato nello schema seguente:

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Aggiustamento posologico Se l’incremento di emoglobina è maggiore di 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, la dose di Retacrit deve essere ridotta di circa il 25-50%. Se il valore di emoglobina supera 13 g/dl (8,1 mmol/l), sospendere la terapia finché non ritorna a 12 g/dl (7,5 mmol/l) e quindi ripristinare la terapia con Retacrit a una dose inferiore del 25% rispetto alla precedente. − Adulti Pazienti candidati a interventi chirurgici facenti parte di programmi di predonazione

autologa Retacrit deve essere somministrato per via endovenosa. Al momento della donazione di sangue, Retacrit deve essere somministrato dopo avere completato la procedura di donazione. I pazienti lievemente anemici (ematocrito 33-39%) che richiedono un predeposito di ≥ 4 unità di sangue devono essere trattati con 600 UI/kg di Retacrit 2 volte alla settimana nelle 3 settimane che precedono l’intervento. Per l’intera durata della terapia con Retacrit, tutti i pazienti devono ricevere un’adeguata integrazione di ferro (ad esempio 200 mg/die di ferro elementare per via orale). La somministrazione di ferro va iniziata appena possibile, anche parecchie settimane prima di eseguire il predeposito autologo, in

Aumento conta reticolocitaria ≥ 40.000/μl oppure aumento Hb ≥ 1 g/dl

150 UI/kg 3x/settimana oppure 450 UI/kg una volta alla settimana

per 4 settimane

Aumento conta reticolocitaria < 40.000/μl e aumento Hb < 1 g/dl

Hb target (appross. 12 g/dl)

300 UI/kg 3x/settimana

per 4 settimane

Aumento conta reticolocitaria ≥ 40.000/μl oppure aumento Hb ≥ 1 g/dl

Aumento conta reticolocitaria < 40.000/μl oppure aumento Hb < 1 g/dl

Interruzione della terapia

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modo da aumentare le riserve di ferro prima dell’inizio della terapia con Retacrit. Modo di somministrazione Iniezione per via endovenosa La somministrazione deve avvenire in almeno 1-5 minuti, a seconda della dose totale. Nei pazienti emodializzati è possibile somministrare la dose in bolo, durante la seduta di dialisi, da un idoneo accesso venoso del circuito di dialisi. In alternativa, la sostanza può essere iniettata al termine della seduta di dialisi attraverso la fistola e seguita da 10 ml of soluzione fisiologica NaCl 9 mg/ml (0,9%) per irrigare il circuito e assicurare un’immissione soddisfacente del prodotto in circolo. Nei pazienti che reagiscono al trattamento con sintomi simil-influenzali è preferibile optare per una somministrazione più lenta. Retacrit non deve essere somministrato per infusione endovenosa. Retacrit non va mischiato con altri farmaci (vedere paragrafo 6.2). Iniezione per via sottocutanea In generale non si deve superare il volume massimo di 1 ml per singola sede d’iniezione. In caso di volumi superiori è necessario scegliere più sedi di somministrazione. Le iniezioni vanno praticate negli arti o nella parete addominale anteriore. Nei pazienti con insufficienza renale cronica Retacrit non deve essere somministrato per via sottocutanea, bensì per via endovenosa (vedere paragrafo 4.4, “Pazienti con insufficienza renale cronica”). 4.3 Controindicazioni − Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. − I pazienti con aplasia specifica delle serie rossa in seguito a trattamento con eritropoietina non

devono essere sottoposti a terapia con Retacrit né con altri tipi di eritropoietina (vedere paragrafo 4.4).

− Ipertensione non controllata. − Nell’indicazione “incremento della quantità di sangue autologo”: infarto miocardico o ictus nel

mese precedente il trattamento, angina pectoris instabile, aumentato rischio di trombosi venosa profonda come anamnesi di malattia venosa tromboembolica.

− Pazienti che per qualunque motivo non possano ricevere un’adeguata profilassi antitrombotica. 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni di impiego Informazioni di carattere generale Come in tutti i pazienti che ricevono eritropoietina, durante la terapia con Retacrit potrebbe verificarsi un aumento della pressione sanguigna. La pressione va monitorata attentamente e adeguatamente controllata prima, all’inizio e nel corso della terapia con Retacrit, sia in tutti i pazienti che si sottopongono per la prima volta a un trattamento con epoetina sia nei pazienti già trattati. Potrebbe essere necessario instaurare o rafforzare un trattamento anti-ipertensivo. Nel caso in cui la pressione non possa essere controllata, il trattamento con Retacrit deve essere sospeso. Retacrit va usato con cautela anche in presenza di epilessia e di insufficienza epatica cronica. Durante il trattamento con eritropoietina si potrebbe verificare un moderato aumento dose-dipendente della conta piastrinica all’interno dell’intervallo di normalità. Questo fenomeno regredisce con il proseguimento della terapia. Si raccomanda di controllare regolarmente la conta piastrinica durante le prime 8 settimane di terapia.

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Tutte le altre cause di anemia (sideropenia, emolisi, perdite ematiche, carenza di vitamina B12 o di folati) devono essere valutate e trattate prima e durante il trattamento con Retacrit. Nella maggior parte dei casi, i valori di ferritina sierica diminuiscono contemporaneamente all’aumento dei valori di ematocrito. Al fine di assicurare una risposta ottimale all’eritropoietina devono essere garantite adeguate riserve di ferro: − nei pazienti con insufficienza renale cronica e livelli di ferritina sierica inferiori a 100 ng/ml si

consiglia integrazione di ferro, ad esempio 200-300 mg/die per via orale (100-200 mg/die nei pazienti pediatrici);

− in tutti i pazienti oncologici con valori di saturazione della transferrina inferiori al 20% si consiglia un’integrazione di ferro per via orale di 200-300 mg/die.

Tutti questi fattori che contribuiscono alla comparsa dell’anemia devono inoltre essere valutati con attenzione prima di decidere di aumentare il dosaggio eritropoietina nei pazienti oncologici. Nel perioperatorio vanno sempre adottate buone pratiche di gestione del sangue. Questo prodotto medicinale contiene fenilalanina, una sostanza che può essere pericolosa per i soggetti affetti da fenilchetonuria. Questo prodotto medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per dose, ovvero è da considerarsi ‘povero di sodio’. Pazienti con insufficienza renale cronica Non sono ancora disponibili dati sufficienti sull’immunogenicità riguardo all’uso di Retacrit per via sottocutanea in pazienti a rischio di aplasia specifica della serie rossa indotta da anticorpi, ovvero pazienti affetti da anemia renale. Nei pazienti affetti da anemia renale, pertanto, questo farmaco deve essere somministrato per via endovenosa. Il livello di emoglobina va rilevato a intervalli regolari fino a quando non raggiunge un valore costante, e successivamente a scadenze periodiche. L’aumento di emoglobina deve essere all’incirca di 1 g/dl (0,62 mmol/l) al mese e non deve superare i 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, per ridurre al minimo il rischio di insorgenza di ipertensione o un suo aggravamento. In pazienti con insufficienza renale cronica ed evidenza clinica di cardiopatia ischemica o insufficienza cardiaca congestizia, la concentrazione emoglobinica di mantenimento non deve superare il limite massimo della concentrazione stabilita come target, secondo quanto raccomandato nel paragrafo 4.2. Una mancanza di risposta alla terapia con eritropoietina deve far subito ricercare i fattori responsabili. Questi includono: carenza di ferro, folati o vitamina B12, intossicazione da alluminio, infezioni intercorrenti, episodi infiammatori o traumatici, perdita di sangue occulto, emolisi, fibrosi del midollo osseo di qualsiasi origine. Sono stati segnalati, molto raramente, casi di aplasia specifica della serie rossa mediata da anticorpi in pazienti con insufficienza renale cronica a cui era stata somministrata eritropoietina per via sottocutanea. Nei pazienti che mostrano un’improvvisa perdita di efficacia devono essere valutate le cause note che impediscono la risposta al trattamento (ad es. carenza di ferro, folati o vitamina B12, intossicazione da alluminio, infezioni o infiammazioni, perdite ematiche, emolisi). Se non viene individuata nessuna causa, deve essere presa in considerazione l’eventualità di eseguire un esame del midollo osseo. In caso di diagnosi di eritroblastopenia, la terapia con Retacrit deve essere immediatamente sospesa e va valutata l'’eventualità di eseguire un test per la presenza di anticorpi anti-eritropoietina. I pazienti non devono essere dirottati verso il trattamento con un altro prodotto medicinale, data la reattività crociata esistente fra anticorpi anti-eritropoietina ed altre eritropoietine. Vanno escluse altre cause di aplasia specifica della serie rossa e deve essere istituita una terapia appropriata.

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Si consiglia il monitoraggio periodico della conta reticolocitaria per rilevare l’eventuale perdita di efficacia terapeutica nei pazienti con insufficienza renale cronica. In casi isolati è stata osservata iperkaliemia. Nei pazienti con insufficienza renale cronica, la correzione dell’anemia può condurre a un aumento dell’appetito e dell’assorbimento di potassio e proteine. I parametri prescritti per la dialisi potrebbero necessitare di un adattamento periodico per mantenere urea, creatinina e potassio entro i valori desiderati. Nei pazienti con insufficienza renale cronica devono essere monitorati gli elettroliti sierici. Qualora si osservino valori elevati (o in aumento) di potassio sierico, allora va considerata la possibilità di sospendere la somministrazione di eritropoietina finché l’iperkaliemia non venga corretta. Un aumento della dose di eparina è spesso richiesto nel corso della terapia con eritropoietina a causa di un incremento del valore di ematocrito. È possibile che si verifichi un’occlusione del sistema dialitico se l’eparinizzazione non è ottimale. In base ai dati finora disponibili, la correzione dell’anemia con eritropoietina in pazienti adulti con insufficienza renale non ancora sottoposti a dialisi non accelera la progressione dell’insufficienza renale. Pazienti oncologici adulti con anemia sintomatica in trattamento chemioterapico Nei pazienti oncologici in trattamento chemioterapico, l’intervallo di 2-3 settimane che intercorre fra la somministrazione e la comparsa di eritrociti indotti dall’eritropoietina va preso in considerazione al momento di valutare l’appropriatezza della terapia con Retacrit (pazienti a rischio di trasfusione). Nei pazienti oncologici in trattamento chemioterapico, se l’emoglobina aumenta più di 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese oppure se il suo livello supera 13 g/dl (8,1 mmol/l), è necessario eseguire scrupolosamente la procedura di aggiustamento posologico indicata nel paragrafo 4.2 al fine di ridurre i potenziali fattori di rischio di eventi trombotici (vedere paragrafo 4.2). Dal momento che si è osservato un aumento dell’incidenza di eventi tromboembolici nei pazienti oncologici sottoposti a trattamento con agenti eritropoietici (vedere paragrafo 4.8), tale rischio deve essere valutato con attenzione alla luce del beneficio derivante dal trattamento (con Retacrit), particolarmente in quei pazienti oncologici che presentano un aumento del rischio tromboembolico, come soggetti obesi o con anamnesi di eventi trombotici e vascolari (trombosi venosa profonda, embolia polmonare). Pazienti adulti candidati a interventi chirurgici facenti parte di un programma di predonazione autologa Devono essere osservate tutte le avvertenze e le precauzioni particolari associate ai programmi di predonazione autologa, in particolar modo ripristinando come da routine il volume di sangue prelevato. Potenziale oncogenico L’eritropoietina è una fattore di crescita che stimola principalmente la produzione di eritrociti. Tuttavia, non è da escludersi l’eventualità che l’eritropoietina possa agire come fattore di crescita di qualsiasi forma tumorale, in particolare nelle neoplasie mieloidi (vedere paragrafo 5.3). Recettori dell’eritropoietina sono stati riscontrati anche sulla superficie di alcune linee cellulari neoplastiche e su campioni bioptici di tumori. Non è noto tuttavia se tali recettori siano o meno funzionali. Due studi clinici controllati in cui è stata somministrata eritropoietina a pazienti affetti da vari tipi di neoplasie, tra cui tumori testa-collo e carcinoma mammario, hanno evidenziato un aumento inspiegato del tasso di mortalità (vedere paragrafo 5.1).

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4.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione Non è dimostrato che il trattamento con eritropoietina alteri il metabolismo di altri prodotti medicinali. Tuttavia, dal momento che la ciclosporina si lega agli eritrociti, potrebbe esistere la possibilità di un’interazione con altri farmaci. Qualora l’eritropoietina venga somministrata in concomitanza con la ciclosporina, i livelli ematici di ciclosporina devono essere monitorati e la dose di questo farmaco va corretta in base all’aumento del valore di ematocrito. Non esistono evidenze che indichino un’interazione tra epoetina alfa e G-CSF o GM-CSF relativamente alla differenziazione o proliferazione ematologica in campioni bioptici tumorali in vitro. 4.6 Gravidanza e allattamento Non vi sono studi adeguati e ben controllati condotti su donne in gravidanza. Gli studi su animali hanno evidenziato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Di conseguenza, in linea generale l’eritropoietina deve essere usata durante la gravidanza e l’allattamento solo se i potenziali benefici superano i potenziali rischi per il feto. 4.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari Retacrit non altera o altera in modo trascurabile la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari. 4.8 Effetti indesiderati Retacrit è un medicinale biologico. I risultati di studi clinici con Retacrit sono in linea con il profilo di sicurezza di altre eritropoietine autorizzate. Sulla base dei risultati degli studi clinici con altre eritropoietine autorizzate, si prevede che circa l’8% dei pazienti trattati con eritropoietina sperimenti reazioni avverse. Effetti indesiderati nel corso del trattamento con eritropoietina si osservano soprattutto in pazienti con insufficienza renale cronica o neoplasie sottostanti e sono rappresentati principalmente da cefalea e da un aumento dose-dipendente della pressione arteriosa. Possono verificarsi crisi ipertensive con sintomi simili a un’encefalopatia. Si deve prestare attenzione a cefalee acute improvvise di tipo simil-emicranico, che possono essere un segnale di allarme. Considerazioni generali In associazione con l’epoetina alfa sono stati descritti rash non specifici. Possono verificarsi sintomi simil-influenzali, come cefalea, dolori articolari, sensazione di debolezza, capogiri e stanchezza, in particolare all’inizio del trattamento. È stata osservata trombocitosi, ma questo evento è molto raro (vedere paragrafo 4.4). In pazienti trattati con agenti eritropoietici, sono stati osservati eventi trombotici/vascolari come ischemia miocardica, infarto miocardico, accidenti cerebrovascolari (emorragia cerebrale e infarto cerebrale), attacchi ischemici transitori, trombosi venosa profonda, trombosi arteriosa, embolia polmonare, aneurisma, trombosi retinica, coagulazione nel rene artificiale. Con l’epoetina alfa sono state raramente osservate reazioni di ipersensibilità, compresi casi isolati di angioedema e reazione anafilattica. È stata osservata aplasia eritroide pura (PRCA) mediata da anticorpi dopo mesi o anni di trattamento con epoetina alfa. Nella maggior parte di questi pazienti sono stati osservati anticorpi diretti contro le eritropoietine (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). Pazienti emodializzati adulti e pediatrici, pazienti adulti sottoposti a dialisi peritoneali e pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati

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La reazione avversa più frequente nell’ambito del trattamento con epoetina alfa è l’aumento dosedipendente della pressione arteriosa o il peggioramento dell’ipertensione preesistente. Tale aumento della pressione arteriosa può essere trattato farmacologicamente. Inoltre, si raccomanda il monitoraggio della pressione arteriosa, in particolare all’inizio della terapia. Le reazioni seguenti si sono verificate anche in casi isolati di pazienti con pressione arteriosa normale o bassa: crisi ipertensive con sintomi simili a un’encefalopatia (cefalea e stato confusionale) e convulsioni tonicocloniche generalizzate, con necessità di intervento medico immediato e trattamento intensivo. Si deve prestare particolare attenzione a cefalee acute improvvise di tipo simil-emicranico, che possono essere un segnale di allarme. Possono verificarsi trombosi dello shunt, particolarmente in pazienti con tendenza all'ipotensione o con complicazioni a livello delle fistole arterovenose (stenosi, aneurismi ecc.). In questi pazienti si raccomandano la revisione precoce dello shunt e una profilassi antitrombotica, ad esempio con acido acetilsalicilico. Pazienti oncologici adulti in chemioterapia con anemia sintomatica Nei pazienti trattati con epoetina alfa può verificarsi ipertensione. Di conseguenza, si deve effettuare uno stretto monitoraggio dell’emoglobina e della pressione arteriosa. Nei pazienti trattati con agenti eritropoietici è stato osservato un aumento dell'incidenza di eventi trombotici vascolari (vedere paragrafo 4.4 e paragrafo 4.8 – Considerazioni generali).

Pazienti candidati a interventi chirurgici facenti parte di programmi di predonazione autologa Indipendentemente dal trattamento con eritropoietina, nei pazienti chirurgici con patologia cardiovascolare sottostante possono verificarsi eventi tromboembolici a seguito di flebotomie ripetute. Pertanto, tali pazienti vanno sottoposti di routine alla sostituzione del volume di sangue prelevato. 4.9 Sovradosaggio La finestra terapeutica dell’eritropoietina è molto ampia. Il sovradosaggio di eritropoietina può produrre effetti che sono estensioni degli effetti farmacologici dell’ormone. Se si manifestano livelli eccessivamente elevati di emoglobina è possibile praticare una flebotomia. Se necessario, vanno fornite ulteriori cure di supporto. 5. PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE 5.1 Proprietà farmacodinamiche Categoria farmacoterapeutica: antianemico, eritropoietina Codice ATC: B03XA01 L’eritropoietina è una glicoproteina che, in quanto fattore stimolante la mitosi e ormone di differenziazione, stimola la produzione di eritrociti dai precursori del compartimento staminale. Il peso molecolare apparente dell’eritropoietina è di 32000-40000 dalton. La frazione proteica della molecola costituisce circa il 58% del suo peso molecolare totale ed è composta da 165 aminoacidi. Le quattro catene di carboidrati sono legate alla proteina da tre legami N-glicosidici e un legame O-glicosidico. Dal punto di vista della sequenza aminoacidica e nella composizione dei carboidrati, l’epoetina zeta è identica all’eritropoietina umana endogena isolata dalle urine di pazienti anemici. L’efficacia biologica dell’eritropoietina è stata dimostrata in vari modelli animali in vivo (ratti normali e anemici, topi policitemici). Dopo somministrazione di eritropoietina la conta eritrocitaria, i valori di emoglobina e la conta reticolocitaria aumentano insieme alla velocità di incorporazione del 59Fe. Nei test in vitro (coltura di cellule spleniche di topo), dopo incubazione con eritropoietina si è osservato un incremento dell’incorporazione di 3H-timidina nelle cellule eritroidi nucleate della milza.

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Tramite colture cellulari di midollo osseo umano si è potuto dimostrare che l’eritropoietina stimola in modo specifico l’eritropoiesi senza alterare la leucopoiesi. Non è stata osservata alcuna attività citotossica dell’eritropoietina sulle cellule di midollo osseo. Analogamente ad altri fattori di crescita ematopoietica, l’eritropoietina ha dimostrato in vitro di possedere proprietà di stimolazione delle cellule endoteliali umane. Tre studi controllati con placebo hanno coinvolto 721 pazienti oncologici in trattamento chemioterapico senza platino, di cui 389 con neoplasie ematologiche (221 con mieloma multiplo, 144 con linfoma non-Hodgkin e 24 con neoplasie ematologiche di altra natura) e 332 con tumori solidi (172 mammario, 64 ginecologico, 23 polmonare, 22 prostatico, 21 gastrointestinale e 30 di altro tipo). Due ampi studi in aperto hanno coinvolto 2697 pazienti oncologici in trattamento chemioterapico senza platino, di cui 1895 con tumori solidi (683 mammario, 260 polmonare, 174 ginecologico, 300 gastrointestinale e 478 di altro tipo) e 802 con neoplasie ematologiche. In uno studio prospettico randomizzato, controllato in doppio cieco con placebo e condotto su 375 pazienti anemici affetti da diverse neoplasie non mieloidi e in trattamento chemioterapico senza platino, è stata evidenziata una significativa riduzione delle sequele associate all’anemia (come affaticamento, astenia e riduzione dell’attività), misurate dai seguenti strumenti di valutazione: la scala di valutazione generale FACT-An (Functional Assessment of Cancer Therapy-Anaemia), la scala di valutazione dell’affaticamento FACT-An e la Cancer Linear Analogue Scale (CLAS). Altri due studi randomizzati e controllati con placebo, condotti su un numero inferiore di pazienti, non sono riusciti a dimostrare un miglioramento significativo nei parametri della qualità di vita valutati rispettivamente con la scala EORTC-QLQ-C30 e con la CLAS.

L’eritropoietina è un fattore di crescita che stimola principalmente la produzione di eritrociti. I recettori per l’eritropoietina possono esprimersi sulla superficie di cellule tumorali di vario tipo. Non sono ancora disponibili informazioni sufficienti per stabilire se l’uso di prodotti a base di eritropoietina produca effetti indesiderati sul tempo di progressione tumorale o sulla sopravvivenza libera da progressione. Due studi hanno indagato l’effetto delle eritropoietine sulla sopravvivenza e/o sulla progressione tumorale in caso di eritropoietina esogena somministrata per raggiungere livelli di emoglobina più elevati.

In uno studio randomizzato e controllato con placebo è stata somministrata epoetina alfa a 939 pazienti con carcinoma mammario metastatico allo scopo di tentare di mantenere livelli di emoglobina compresi fra 12 e 14 g/dl. Dopo quattro mesi, la mortalità attribuita alla progressione della malattia era superiore (6% rispetto a 3%) nelle donne che ricevevano epoetina alfa. La mortalità complessiva era significativamente più elevata nel braccio con epoetina alfa.

In un altro studio controllato con placebo è stata somministrata epoetina beta a 351 pazienti con tumori della regione testa-collo allo scopo di mantenere i livelli di emoglobina a 14 g/dl nelle donne e 15 g/dl negli uomini. La sopravvivenza libera da progressione locoregionale è stata significativamente minore nei pazienti ricevevano epoetina beta.

I risultati di questi studi sono stati inficiati da fattori di confondimento quali gli sbilanciamenti esistenti fra i gruppi di trattamento (punteggio ECOG più elevato, maggiore estensione della malattia al momento dell’arruolamento per lo studio che ha utilizzato epoetina alfa; localizzazione del tumore, condizione di fumatore, eterogeneità della popolazione arruolata per lo studio che ha utilizzato epoetina beta). Inoltre, diversi altri studi hanno evidenziato una tendenza al miglioramento della sopravvivenza, a indicazione che l’eritropoietina non ha effetti negativi sulla progressione del tumore. 5.2 Proprietà farmacocinetiche Via di somministrazione endovenosa La misurazione di eritropoietina dopo ripetute somministrazioni per endovena ha evidenziato un’emivita di circa 4 ore in volontari sani e un’emivita leggermente più lunga in pazienti con insufficienza renale (circa 5 ore). Nei bambini è stata riferita un’emivita di circa 6 ore.

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Via di somministrazione sottocutanea In seguito a iniezione sottocutanea i livelli sierici di eritropoietina risultano molto inferiori rispetto ai livelli raggiunti per via endovenosa, aumentano lentamente e raggiungono un picco nel periodo compreso fra le 12 e le 18 ore successive alla somministrazione. Tale picco è sempre molto al di sotto di quello raggiunto per via endovenosa (circa 1/20). Non si verificano fenomeni di accumulo: le concentrazioni rimangono identiche, siano che vengano rilevate 24 ore dopo la prima iniezione o 24 ore dopo l’ultima iniezione. L’emivita è difficilmente valutabile in caso di somministrazione sottocutanea e viene stimata in circa 24 ore. La biodisponibilità di eritropoietina iniettabile per via sottocutanea è molto inferiore rispetto al prodotto medicinale somministrato per via endovenosa: circa il 20%. 5.3 Dati preclinici di sicurezza In alcuni studi tossicologici preclinici condotti su cani e ratti, ma non su scimmie, la terapia con eritropoietina è stata associata a fibrosi subclinica del midollo osseo (la fibrosi del midollo osseo è una complicanza nota dell’insufficienza renale cronica nell’uomo e può essere correlata a iperparatiroidismo secondario o a fattori ignoti). In uno studio condotto su pazienti emodializzati e trattati con eritropoietina per 3 anni, l’incidenza di fibrosi del midollo osseo non è risultata in aumento rispetto a un gruppo corrispondente di pazienti di controllo dializzati ma non trattati con eritropoietina). Studi condotti su animali hanno dimostrato che l’eritropoietina diminuisce il peso corporeo fetale, ritarda il processo di ossificazione e aumenta la mortalità fetale se somministrata a dosi settimanali pari a circa 20 volte quelle raccomandate per l’uomo. Queste alterazioni sono interpretate come secondarie al ridotto incremento del peso corporeo materno. L’eritropoietina non ha mostrato nessuna attività nei test di mutagenicità su colture batteriche e cellulari di mammifero e in vivo in un test del micronucleo nel topo. Non sono stati condotti studi di carcinogenesi a lungo termine. Esistono dati contrastanti in letteratura riguardo all’eventualità che l’eritropoietina svolga un ruolo di rilievo nella proliferazione di cellule tumorali. Questi dati si basano su risultati ottenuti in vitro da campioni di tessuto tumorale umano; tuttavia, la loro portata in ambito clinico non è chiara. 6. INFORMAZIONI FARMACEUTICHE 6.1 Elenco degli eccipienti Sodio fosfato dibasico diidrato Sodio fosfato monobasico diidrato Sodio cloruro Calcio cloruro diidrato Polisorbato 20 Glicina Leucina Isoleucina Treonina Acido glutammico Fenilalanina Acqua per soluzioni iniettabili Sodio idrossido (per regolare il pH) Acido cloridrico (per regolare il pH)

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6.2 Incompatibilità In assenza di studi di incompatibilità, questo medicinale non deve essere miscelato con altri prodotti. 6.3 Periodo di validità 18 mesi 6.4 Precauzioni particolari per la conservazione Conservare in frigorifero (2°C – 8°C). Non congelare. Tenere la siringa preriempita nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce. 6.5 Natura e contenuto del contenitore Siringa preriempita in vetro di tipo I con ago fisso in acciaio e tappo dello stantuffo rivestito in PTFE. Ogni siringa preriempita contiene 0,6 ml di soluzione per iniezione. Una confezione contiene 1 o 6 siringhe preriempite. E’ possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate. 6.6 Precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione Istruzioni per la manipolazione di Retacrit: 1. Dopo avere estratto una siringa dal blister, controllare che la soluzione sia limpida, incolore e

praticamente priva di particelle visibili. 2. Rimuovere il copriago e fare fuoriuscire l’aria da ago e siringa tenendo la siringa in posizione

verticale e spingendo delicatamente lo stantuffo verso l’alto. 3. La siringa è pronta per l’uso. Retacrit non deve essere utilizzato se si verifica una delle seguenti condizioni: • il blister è aperto o comunque danneggiato; • la soluzione non è incolore o contiene particelle visibili in sospensione; • c’è stata una fuoriuscita di liquido dalla siringa preriempita o all’interno del blister ancora

sigillato è visibile della condensa; • il medicinale è stato accidentalmente congelato. Questo medicinale è destinato esclusivamente per un uso singolo. Non agitare. Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente. 7. TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO HOSPIRA Enterprises B.V. Taurusavenue 19-21 NL-2132 LS HOOFDDORP Paesi Bassi 8. NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO

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9. DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL’AUTORIZZAZIONE

{GG/MM/AAAA} 10. DATA DI REVISIONE DEL TESTO

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1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE Retacrit 8000 UI/0,8 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita 2. COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA Una siringa preriempita con 0,8 ml di soluzione iniettabile contiene 8000 unità internazionali (UI) di epoetina zeta* (eritropoietina umana ricombinante). La soluzione contiene 10000 UI di epoetina zeta per ml. *Prodotta con la tecnica del DNA ricombinante in linee cellulari ovariche di criceto cinese (CHO). Eccipienti: Ogni siringa preriempita contiene 0,40 mg di fenilalanina. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1. 3. FORMA FARMACEUTICA Soluzione iniettabile in siringa preriempita. Soluzione limpida e incolore. 4. INFORMAZIONI CLINICHE 4.1 Indicazioni terapeutiche − Trattamento dell’anemia associata ad insufficienza renale cronica in pazienti adulti e pediatrici

in emodialisi e in pazienti adulti in dialisi peritoneale (vedere paragrafo 4.4). − Trattamento dell’anemia grave di origine renale con sintomatologia clinica in pazienti adulti con

insufficienza renale non ancora sottoposti a dialisi (vedere paragrafo 4.4). − Trattamento dell’anemia e riduzione del fabbisogno trasfusionale in pazienti adulti sottoposti a

chemioterapia per tumori solidi, linfoma maligno o mieloma multiplo e a rischio di emotrasfusione come indicato dallo stato generale del paziente (situazione cardiovascolare, anemia preesistente all’inizio della chemioterapia).

− Retacrit può essere usato per incrementare la quantità di sangue autologo in pazienti facenti parte di un programma di predonazione. L’uso in questa indicazione deve essere valutato alla luce dei rischi riferiti di eventi tromboembolici. Il trattamento deve essere riservato solo a pazienti con anemia di grado moderato (emoglobina [Hb] 10-13 g/dl [6,2-8,1 mmol/l], in assenza di sideropenia) se le procedure di emoconservazione non sono disponibili o sono insufficienti quando l’intervento elettivo di chirurgia maggiore previsto richiede un notevole volume di sangue (4 o più unità di sangue per le donne, 5 o più unità per gli uomini).

4.2 Posologia e modo di somministrazione La terapia con Retacrit deve essere avviata con la supervisione di personale medico esperto nella gestione di pazienti con le indicazioni sopra descritte.

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− Pazienti con insufficienza renale cronica Nei pazienti con insufficienza renale cronica Retacrit deve essere somministrato per via endovenosa (vedere paragrafo 4.4). L’obiettivo da raggiungere è una concentrazione di emoglobina compresa fra 10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l), ad eccezione dei pazienti pediatrici, in cui la concentrazione di emoglobina deve essere compresa fra 9,5 e 11 g/dl (5,9-6,8 mmol/l). L’aumento di emoglobina deve essere all’incirca di 1 g/dl (0,62 mmol/l) al mese e non deve superare i 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, per ridurre al minimo i rischi di un aggravamento dell’ipertensione. In pazienti con insufficienza renale cronica ed evidenza clinica di cardiopatia ischemica o insufficienza cardiaca congestizia, la concentrazione emoglobinica di mantenimento non deve superare il limite massimo della concentrazione stabilita come target. Pazienti adulti in emodialisi Il trattamento è diviso in due fasi: 1. Fase di correzione: 50 UI/kg, 3 volte alla settimana per via endovenosa. Se è necessario un

aggiustamento posologico, questo deve avvenire gradualmente, ad intervalli di almeno quattro settimane. A ogni aggiustamento, la dose deve essere aumentata o ridotta di 25 UI/kg 3 volte alla settimana.

2. Fase di mantenimento: Aggiustamento posologico finalizzato al mantenimento del livello desiderato di emoglobina (Hb), tra 10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l). La dose settimanale totale raccomandata va da 75 a 300 UI/kg per via endovenosa.

I dati clinici disponibili indicano che i pazienti con un livello iniziale di emoglobina molto basso (< 6 g/dl o < 3,75 mmol/l) possono richiedere dosi di mantenimento più elevate rispetto a pazienti che presentano inizialmente un’anemia meno grave (emoglobina > 8 g/dl o > 5 mmol/l). Pazienti pediatrici in emodialisi Il trattamento è diviso in due fasi. 1. Fase di correzione 50 UI/kg, 3 volte alla settimana per via endovenosa. Se è necessario un

aggiustamento posologico, questo deve avvenire con incrementi di 25 UI/kg 3 volte alla settimana, a intervalli di almeno 4 settimane, fino a raggiungere l’obiettivo prefissato.

2. Fase di mantenimento Aggiustamento posologico finalizzato al mantenimento del livello desiderato di emoglobina (Hb), tra 9,5 e 11 g/dl (5,9-6,8 mmol/l).

Generalmente i bambini e adolescenti di peso inferiore a 30 kg richiedono dosi di mantenimento superiori rispetto ai bambini di peso superiore a 30 kg e agli adulti. In studi clinici, ad esempio, dopo 6 mesi di trattamento sono state osservate le seguenti dosi di mantenimento:

Dose (UI/kg 3 volte alla settimana)

Peso (kg) Mediana Dose abituale di mantenimento

< 10 100 75-150

10-30 75 60-150

> 30 33 30-100 I dati clinici disponibili indicano che i pazienti con un livello iniziale di emoglobina molto basso (< 6,8 g/dl o < 4,25 mmol/l) possono richiedere dosi di mantenimento più elevate rispetto a pazienti che presentano un livello iniziale di emoglobina più elevato (> 6,8 g/dl o > 4,25 mmol/l).

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Pazienti adulti in dialisi peritoneale Il trattamento è diviso in due fasi. 1. Fase di correzione: La dose iniziale è di 50 UI/kg di peso, 2 volte alla settimana per via

endovenosa . 2. Fase di mantenimento: Aggiustamento posologico finalizzato al mantenimento del livello desiderato

di emoglobina (Hb), (fra 10 e 12 g/dl [6,2-7,5 mmol/l]. La dose di mantenimento è compresa fra 25 e 50 UI/kg 2 volte alla settimana, ripartite in 2 somministrazioni uguali.

− Pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati Il trattamento è diviso in due fasi. 1. Fase di correzione: Una dose iniziale di 50 UI/kg 3 volte alla settimana per via endovenosa ,

seguita se necessario da un aumento a incrementi di 25 UI/kg (3 volte alla settimana) fino a raggiungere l’obiettivo desiderato (l’aumento deve avvenire gradualmente, a intervalli di almeno quattro settimane).

2. Fase di mantenimento: Aggiustamento posologico finalizzato al mantenimento del livello desiderato di emoglobina (Hb), (tra 10 e 12 g/dl [6,2-7,5 mmol/l]. Lla dose di mantenimento è compresa fra 17 e 33 UI/kg 3 volte alla settimana per via endovenosa.

La dose massima non deve superare 200 UI/kg di peso 3 volte alla settimana. − Pazienti oncologici adulti in chemioterapia con anemia sintomatica

Retacrit deve essere somministrato per via sottocutanea. La terapia con Retacrit deve essere somministrata a pazienti affetti da anemia (emoglobina ≤ 11 g/dl [6,8 mmol/l]). La concentrazione emoglobinica da raggiungere è di circa 12 g/dl (7,5 mmol/l). Non si devono superare concentrazioni emoglobiniche di 13 g/dl (8,1 mmol/l) (vedere paragrafo 5.1). La terapia con Retacrit deve essere proseguita per un altro mese dopo la fine della chemioterapia. La dose iniziale è di 150 UI/kg, 3 volte alla settimana per via sottocutanea. In alternativa, Retacrit può essere somministrato per via sottocutanea alla dose iniziale di 450 UI/kg una volta alla settimana. Se dopo 4 settimane di trattamento l’emoglobina è aumentata di almeno 1 g/dl (0,62 mmol/l) o la conta dei reticolociti è aumentata di ≥ 40000 cellule/µl rispetto ai valori basali, la dose deve rimanere di 450 UI/kg una volta alla settimana o 150 UI/kg 3 volte alla settimana. Se l’aumento di emoglobina è < 1 g/dl (< 0,62 mmol/l) e la conta dei reticolociti è aumentata di < 40000 cellule/µl rispetto ai valori basali, la dose va aumentata a 300 UI/kg 3 volte alla settimana. Se dopo altre 4 settimane di terapia a 300 UI/kg 3 volte alla settimana l’emoglobina è aumentata di ≥ 1 g/dl (0,62 mmol/l) o la conta dei reticolociti è aumentata di ≥ 40000 cellule/µl, la dose deve rimanere di 300 UI/kg 3 volte alla settimana. Tuttavia, se l’aumento di emoglobina è < 1 g/dl (< 0,62 mmol/l) e la conta dei reticolociti è aumentata di < 40000 cellule/µl rispetto ai valori basali, è improbabile che si verifichi una risposta e il trattamento deve essere sospeso. Il regime posologico raccomandato è riportato nello schema seguente:

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Aggiustamento posologico Se l’incremento di emoglobina è maggiore di 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, la dose di Retacrit deve essere ridotta di circa il 25-50%. Se il valore di emoglobina supera 13 g/dl (8,1 mmol/l), sospendere la terapia finché non ritorna a 12 g/dl (7,5 mmol/l) e quindi ripristinare la terapia con Retacrit a una dose inferiore del 25% rispetto alla precedente. − Adulti Pazienti candidati a interventi chirurgici facenti parte di programmi di predonazione

autologa Retacrit deve essere somministrato per via endovenosa. Al momento della donazione di sangue, Retacrit deve essere somministrato dopo avere completato la procedura di donazione. I pazienti lievemente anemici (ematocrito 33-39%) che richiedono un predeposito di ≥ 4 unità di sangue devono essere trattati con 600 UI/kg di Retacrit 2 volte alla settimana nelle 3 settimane che precedono l’intervento. Per l’intera durata della terapia con Retacrit, tutti i pazienti devono ricevere un’adeguata integrazione di ferro (ad esempio 200 mg/die di ferro elementare per via orale). La somministrazione di ferro va iniziata appena possibile, anche parecchie settimane prima di eseguire il predeposito autologo, in

Aumento conta reticolocitaria ≥ 40.000/μl oppure aumento Hb ≥ 1 g/dl

150 UI/kg 3x/settimana oppure 450 UI/kg una volta alla settimana

per 4 settimane

Aumento conta reticolocitaria < 40.000/μl e aumento Hb < 1 g/dl

Hb target (appross. 12 g/dl)

300 UI/kg 3x/settimana

per 4 settimane

Aumento conta reticolocitaria ≥ 40.000/μl oppure aumento Hb ≥ 1 g/dl

Aumento conta reticolocitaria < 40.000/μl oppure aumento Hb < 1 g/dl

Interruzione della terapia

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modo da aumentare le riserve di ferro prima dell’inizio della terapia con Retacrit. Modo di somministrazione Iniezione per via endovenosa La somministrazione deve avvenire in almeno 1-5 minuti, a seconda della dose totale. Nei pazienti emodializzati è possibile somministrare la dose in bolo, durante la seduta di dialisi, da un idoneo accesso venoso del circuito di dialisi. In alternativa, la sostanza può essere iniettata al termine della seduta di dialisi attraverso la fistola e seguita da 10 ml of soluzione fisiologica NaCl 9 mg/ml (0,9%) per irrigare il circuito e assicurare un’immissione soddisfacente del prodotto in circolo. Nei pazienti che reagiscono al trattamento con sintomi simil-influenzali è preferibile optare per una somministrazione più lenta. Retacrit non deve essere somministrato per infusione endovenosa. Retacrit non va mischiato con altri farmaci (vedere paragrafo 6.2). Iniezione per via sottocutanea In generale non si deve superare il volume massimo di 1 ml per singola sede d’iniezione. In caso di volumi superiori è necessario scegliere più sedi di somministrazione. Le iniezioni vanno praticate negli arti o nella parete addominale anteriore. Nei pazienti con insufficienza renale cronica Retacrit non deve essere somministrato per via sottocutanea, bensì per via endovenosa (vedere paragrafo 4.4, “Pazienti con insufficienza renale cronica”). 4.3 Controindicazioni − Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. − I pazienti con aplasia specifica delle serie rossa in seguito a trattamento con eritropoietina non

devono essere sottoposti a terapia con Retacrit né con altri tipi di eritropoietina (vedere paragrafo 4.4).

− Ipertensione non controllata. − Nell’indicazione “incremento della quantità di sangue autologo”: infarto miocardico o ictus nel

mese precedente il trattamento, angina pectoris instabile, aumentato rischio di trombosi venosa profonda come anamnesi di malattia venosa tromboembolica.

− Pazienti che per qualunque motivo non possano ricevere un’adeguata profilassi antitrombotica. 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni di impiego Informazioni di carattere generale Come in tutti i pazienti che ricevono eritropoietina, durante la terapia con Retacrit potrebbe verificarsi un aumento della pressione sanguigna. La pressione va monitorata attentamente e adeguatamente controllata prima, all’inizio e nel corso della terapia con Retacrit, sia in tutti i pazienti che si sottopongono per la prima volta a un trattamento con epoetina sia nei pazienti già trattati. Potrebbe essere necessario instaurare o rafforzare un trattamento anti-ipertensivo. Nel caso in cui la pressione non possa essere controllata, il trattamento con Retacrit deve essere sospeso. Retacrit va usato con cautela anche in presenza di epilessia e di insufficienza epatica cronica. Durante il trattamento con eritropoietina si potrebbe verificare un moderato aumento dose-dipendente della conta piastrinica all’interno dell’intervallo di normalità. Questo fenomeno regredisce con il proseguimento della terapia. Si raccomanda di controllare regolarmente la conta piastrinica durante le prime 8 settimane di terapia.

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Tutte le altre cause di anemia (sideropenia, emolisi, perdite ematiche, carenza di vitamina B12 o di folati) devono essere valutate e trattate prima e durante il trattamento con Retacrit. Nella maggior parte dei casi, i valori di ferritina sierica diminuiscono contemporaneamente all’aumento dei valori di ematocrito. Al fine di assicurare una risposta ottimale all’eritropoietina devono essere garantite adeguate riserve di ferro: − nei pazienti con insufficienza renale cronica e livelli di ferritina sierica inferiori a 100 ng/ml si

consiglia integrazione di ferro, ad esempio 200-300 mg/die per via orale (100-200 mg/die nei pazienti pediatrici);

− in tutti i pazienti oncologici con valori di saturazione della transferrina inferiori al 20% si consiglia un’integrazione di ferro per via orale di 200-300 mg/die.

Tutti questi fattori che contribuiscono alla comparsa dell’anemia devono inoltre essere valutati con attenzione prima di decidere di aumentare il dosaggio eritropoietina nei pazienti oncologici. Nel perioperatorio vanno sempre adottate buone pratiche di gestione del sangue. Questo prodotto medicinale contiene fenilalanina, una sostanza che può essere pericolosa per i soggetti affetti da fenilchetonuria. Questo prodotto medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per dose, ovvero è da considerarsi ‘povero di sodio’. Pazienti con insufficienza renale cronica Non sono ancora disponibili dati sufficienti sull’immunogenicità riguardo all’uso di Retacrit per via sottocutanea in pazienti a rischio di aplasia specifica della serie rossa indotta da anticorpi, ovvero pazienti affetti da anemia renale. Nei pazienti affetti da anemia renale, pertanto, questo farmaco deve essere somministrato per via endovenosa. Il livello di emoglobina va rilevato a intervalli regolari fino a quando non raggiunge un valore costante, e successivamente a scadenze periodiche. L’aumento di emoglobina deve essere all’incirca di 1 g/dl (0,62 mmol/l) al mese e non deve superare i 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, per ridurre al minimo il rischio di insorgenza di ipertensione o un suo aggravamento. In pazienti con insufficienza renale cronica ed evidenza clinica di cardiopatia ischemica o insufficienza cardiaca congestizia, la concentrazione emoglobinica di mantenimento non deve superare il limite massimo della concentrazione stabilita come target, secondo quanto raccomandato nel paragrafo 4.2. Una mancanza di risposta alla terapia con eritropoietina deve far subito ricercare i fattori responsabili. Questi includono: carenza di ferro, folati o vitamina B12, intossicazione da alluminio, infezioni intercorrenti, episodi infiammatori o traumatici, perdita di sangue occulto, emolisi, fibrosi del midollo osseo di qualsiasi origine. Sono stati segnalati, molto raramente, casi di aplasia specifica della serie rossa mediata da anticorpi in pazienti con insufficienza renale cronica a cui era stata somministrata eritropoietina per via sottocutanea. Nei pazienti che mostrano un’improvvisa perdita di efficacia devono essere valutate le cause note che impediscono la risposta al trattamento (ad es. carenza di ferro, folati o vitamina B12, intossicazione da alluminio, infezioni o infiammazioni, perdite ematiche, emolisi). Se non viene individuata nessuna causa, deve essere presa in considerazione l’eventualità di eseguire un esame del midollo osseo. In caso di diagnosi di eritroblastopenia, la terapia con Retacrit deve essere immediatamente sospesa e va valutata l'’eventualità di eseguire un test per la presenza di anticorpi anti-eritropoietina. I pazienti non devono essere dirottati verso il trattamento con un altro prodotto medicinale, data la reattività crociata esistente fra anticorpi anti-eritropoietina ed altre eritropoietine. Vanno escluse altre cause di aplasia specifica della serie rossa e deve essere istituita una terapia appropriata.

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Si consiglia il monitoraggio periodico della conta reticolocitaria per rilevare l’eventuale perdita di efficacia terapeutica nei pazienti con insufficienza renale cronica. In casi isolati è stata osservata iperkaliemia. Nei pazienti con insufficienza renale cronica, la correzione dell’anemia può condurre a un aumento dell’appetito e dell’assorbimento di potassio e proteine. I parametri prescritti per la dialisi potrebbero necessitare di un adattamento periodico per mantenere urea, creatinina e potassio entro i valori desiderati. Nei pazienti con insufficienza renale cronica devono essere monitorati gli elettroliti sierici. Qualora si osservino valori elevati (o in aumento) di potassio sierico, allora va considerata la possibilità di sospendere la somministrazione di eritropoietina finché l’iperkaliemia non venga corretta. Un aumento della dose di eparina è spesso richiesto nel corso della terapia con eritropoietina a causa di un incremento del valore di ematocrito. È possibile che si verifichi un’occlusione del sistema dialitico se l’eparinizzazione non è ottimale. In base ai dati finora disponibili, la correzione dell’anemia con eritropoietina in pazienti adulti con insufficienza renale non ancora sottoposti a dialisi non accelera la progressione dell’insufficienza renale. Pazienti oncologici adulti con anemia sintomatica in trattamento chemioterapico Nei pazienti oncologici in trattamento chemioterapico, l’intervallo di 2-3 settimane che intercorre fra la somministrazione e la comparsa di eritrociti indotti dall’eritropoietina va preso in considerazione al momento di valutare l’appropriatezza della terapia con Retacrit (pazienti a rischio di trasfusione). Nei pazienti oncologici in trattamento chemioterapico, se l’emoglobina aumenta più di 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese oppure se il suo livello supera 13 g/dl (8,1 mmol/l), è necessario eseguire scrupolosamente la procedura di aggiustamento posologico indicata nel paragrafo 4.2 al fine di ridurre i potenziali fattori di rischio di eventi trombotici (vedere paragrafo 4.2). Dal momento che si è osservato un aumento dell’incidenza di eventi tromboembolici nei pazienti oncologici sottoposti a trattamento con agenti eritropoietici (vedere paragrafo 4.8), tale rischio deve essere valutato con attenzione alla luce del beneficio derivante dal trattamento (con Retacrit), particolarmente in quei pazienti oncologici che presentano un aumento del rischio tromboembolico, come soggetti obesi o con anamnesi di eventi trombotici e vascolari (trombosi venosa profonda, embolia polmonare). Pazienti adulti candidati a interventi chirurgici facenti parte di un programma di predonazione autologa Devono essere osservate tutte le avvertenze e le precauzioni particolari associate ai programmi di predonazione autologa, in particolar modo ripristinando come da routine il volume di sangue prelevato. Potenziale oncogenico L’eritropoietina è una fattore di crescita che stimola principalmente la produzione di eritrociti. Tuttavia, non è da escludersi l’eventualità che l’eritropoietina possa agire come fattore di crescita di qualsiasi forma tumorale, in particolare nelle neoplasie mieloidi (vedere paragrafo 5.3). Recettori dell’eritropoietina sono stati riscontrati anche sulla superficie di alcune linee cellulari neoplastiche e su campioni bioptici di tumori. Non è noto tuttavia se tali recettori siano o meno funzionali. Due studi clinici controllati in cui è stata somministrata eritropoietina a pazienti affetti da vari tipi di neoplasie, tra cui tumori testa-collo e carcinoma mammario, hanno evidenziato un aumento inspiegato del tasso di mortalità (vedere paragrafo 5.1).

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4.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione Non è dimostrato che il trattamento con eritropoietina alteri il metabolismo di altri prodotti medicinali. Tuttavia, dal momento che la ciclosporina si lega agli eritrociti, potrebbe esistere la possibilità di un’interazione con altri farmaci. Qualora l’eritropoietina venga somministrata in concomitanza con la ciclosporina, i livelli ematici di ciclosporina devono essere monitorati e la dose di questo farmaco va corretta in base all’aumento del valore di ematocrito. Non esistono evidenze che indichino un’interazione tra epoetina alfa e G-CSF o GM-CSF relativamente alla differenziazione o proliferazione ematologica in campioni bioptici tumorali in vitro. 4.6 Gravidanza e allattamento Non vi sono studi adeguati e ben controllati condotti su donne in gravidanza. Gli studi su animali hanno evidenziato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Di conseguenza, in linea generale l’eritropoietina deve essere usata durante la gravidanza e l’allattamento solo se i potenziali benefici superano i potenziali rischi per il feto. 4.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari Retacrit non altera o altera in modo trascurabile la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari. 4.8 Effetti indesiderati Retacrit è un medicinale biologico. I risultati di studi clinici con Retacrit sono in linea con il profilo di sicurezza di altre eritropoietine autorizzate. Sulla base dei risultati degli studi clinici con altre eritropoietine autorizzate, si prevede che circa l’8% dei pazienti trattati con eritropoietina sperimenti reazioni avverse. Effetti indesiderati nel corso del trattamento con eritropoietina si osservano soprattutto in pazienti con insufficienza renale cronica o neoplasie sottostanti e sono rappresentati principalmente da cefalea e da un aumento dose-dipendente della pressione arteriosa. Possono verificarsi crisi ipertensive con sintomi simili a un’encefalopatia. Si deve prestare attenzione a cefalee acute improvvise di tipo simil-emicranico, che possono essere un segnale di allarme. Considerazioni generali In associazione con l’epoetina alfa sono stati descritti rash non specifici. Possono verificarsi sintomi simil-influenzali, come cefalea, dolori articolari, sensazione di debolezza, capogiri e stanchezza, in particolare all’inizio del trattamento. È stata osservata trombocitosi, ma questo evento è molto raro (vedere paragrafo 4.4). In pazienti trattati con agenti eritropoietici, sono stati osservati eventi trombotici/vascolari come ischemia miocardica, infarto miocardico, accidenti cerebrovascolari (emorragia cerebrale e infarto cerebrale), attacchi ischemici transitori, trombosi venosa profonda, trombosi arteriosa, embolia polmonare, aneurisma, trombosi retinica, coagulazione nel rene artificiale. Con l’epoetina alfa sono state raramente osservate reazioni di ipersensibilità, compresi casi isolati di angioedema e reazione anafilattica. È stata osservata aplasia eritroide pura (PRCA) mediata da anticorpi dopo mesi o anni di trattamento con epoetina alfa. Nella maggior parte di questi pazienti sono stati osservati anticorpi diretti contro le eritropoietine (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). Pazienti emodializzati adulti e pediatrici, pazienti adulti sottoposti a dialisi peritoneali e pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati

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La reazione avversa più frequente nell’ambito del trattamento con epoetina alfa è l’aumento dosedipendente della pressione arteriosa o il peggioramento dell’ipertensione preesistente. Tale aumento della pressione arteriosa può essere trattato farmacologicamente. Inoltre, si raccomanda il monitoraggio della pressione arteriosa, in particolare all’inizio della terapia. Le reazioni seguenti si sono verificate anche in casi isolati di pazienti con pressione arteriosa normale o bassa: crisi ipertensive con sintomi simili a un’encefalopatia (cefalea e stato confusionale) e convulsioni tonicocloniche generalizzate, con necessità di intervento medico immediato e trattamento intensivo. Si deve prestare particolare attenzione a cefalee acute improvvise di tipo simil-emicranico, che possono essere un segnale di allarme. Possono verificarsi trombosi dello shunt, particolarmente in pazienti con tendenza all'ipotensione o con complicazioni a livello delle fistole arterovenose (stenosi, aneurismi ecc.). In questi pazienti si raccomandano la revisione precoce dello shunt e una profilassi antitrombotica, ad esempio con acido acetilsalicilico. Pazienti oncologici adulti in chemioterapia con anemia sintomatica Nei pazienti trattati con epoetina alfa può verificarsi ipertensione. Di conseguenza, si deve effettuare uno stretto monitoraggio dell’emoglobina e della pressione arteriosa. Nei pazienti trattati con agenti eritropoietici è stato osservato un aumento dell'incidenza di eventi trombotici vascolari (vedere paragrafo 4.4 e paragrafo 4.8 – Considerazioni generali).

Pazienti candidati a interventi chirurgici facenti parte di programmi di predonazione autologa Indipendentemente dal trattamento con eritropoietina, nei pazienti chirurgici con patologia cardiovascolare sottostante possono verificarsi eventi tromboembolici a seguito di flebotomie ripetute. Pertanto, tali pazienti vanno sottoposti di routine alla sostituzione del volume di sangue prelevato. 4.9 Sovradosaggio La finestra terapeutica dell’eritropoietina è molto ampia. Il sovradosaggio di eritropoietina può produrre effetti che sono estensioni degli effetti farmacologici dell’ormone. Se si manifestano livelli eccessivamente elevati di emoglobina è possibile praticare una flebotomia. Se necessario, vanno fornite ulteriori cure di supporto. 5. PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE 5.1 Proprietà farmacodinamiche Categoria farmacoterapeutica: antianemico, eritropoietina Codice ATC: B03XA01 L’eritropoietina è una glicoproteina che, in quanto fattore stimolante la mitosi e ormone di differenziazione, stimola la produzione di eritrociti dai precursori del compartimento staminale. Il peso molecolare apparente dell’eritropoietina è di 32000-40000 dalton. La frazione proteica della molecola costituisce circa il 58% del suo peso molecolare totale ed è composta da 165 aminoacidi. Le quattro catene di carboidrati sono legate alla proteina da tre legami N-glicosidici e un legame O-glicosidico. Dal punto di vista della sequenza aminoacidica e nella composizione dei carboidrati, l’epoetina zeta è identica all’eritropoietina umana endogena isolata dalle urine di pazienti anemici. L’efficacia biologica dell’eritropoietina è stata dimostrata in vari modelli animali in vivo (ratti normali e anemici, topi policitemici). Dopo somministrazione di eritropoietina la conta eritrocitaria, i valori di emoglobina e la conta reticolocitaria aumentano insieme alla velocità di incorporazione del 59Fe. Nei test in vitro (coltura di cellule spleniche di topo), dopo incubazione con eritropoietina si è osservato un incremento dell’incorporazione di 3H-timidina nelle cellule eritroidi nucleate della milza.

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Tramite colture cellulari di midollo osseo umano si è potuto dimostrare che l’eritropoietina stimola in modo specifico l’eritropoiesi senza alterare la leucopoiesi. Non è stata osservata alcuna attività citotossica dell’eritropoietina sulle cellule di midollo osseo. Analogamente ad altri fattori di crescita ematopoietica, l’eritropoietina ha dimostrato in vitro di possedere proprietà di stimolazione delle cellule endoteliali umane. Tre studi controllati con placebo hanno coinvolto 721 pazienti oncologici in trattamento chemioterapico senza platino, di cui 389 con neoplasie ematologiche (221 con mieloma multiplo, 144 con linfoma non-Hodgkin e 24 con neoplasie ematologiche di altra natura) e 332 con tumori solidi (172 mammario, 64 ginecologico, 23 polmonare, 22 prostatico, 21 gastrointestinale e 30 di altro tipo). Due ampi studi in aperto hanno coinvolto 2697 pazienti oncologici in trattamento chemioterapico senza platino, di cui 1895 con tumori solidi (683 mammario, 260 polmonare, 174 ginecologico, 300 gastrointestinale e 478 di altro tipo) e 802 con neoplasie ematologiche. In uno studio prospettico randomizzato, controllato in doppio cieco con placebo e condotto su 375 pazienti anemici affetti da diverse neoplasie non mieloidi e in trattamento chemioterapico senza platino, è stata evidenziata una significativa riduzione delle sequele associate all’anemia (come affaticamento, astenia e riduzione dell’attività), misurate dai seguenti strumenti di valutazione: la scala di valutazione generale FACT-An (Functional Assessment of Cancer Therapy-Anaemia), la scala di valutazione dell’affaticamento FACT-An e la Cancer Linear Analogue Scale (CLAS). Altri due studi randomizzati e controllati con placebo, condotti su un numero inferiore di pazienti, non sono riusciti a dimostrare un miglioramento significativo nei parametri della qualità di vita valutati rispettivamente con la scala EORTC-QLQ-C30 e con la CLAS.

L’eritropoietina è un fattore di crescita che stimola principalmente la produzione di eritrociti. I recettori per l’eritropoietina possono esprimersi sulla superficie di cellule tumorali di vario tipo. Non sono ancora disponibili informazioni sufficienti per stabilire se l’uso di prodotti a base di eritropoietina produca effetti indesiderati sul tempo di progressione tumorale o sulla sopravvivenza libera da progressione. Due studi hanno indagato l’effetto delle eritropoietine sulla sopravvivenza e/o sulla progressione tumorale in caso di eritropoietina esogena somministrata per raggiungere livelli di emoglobina più elevati.

In uno studio randomizzato e controllato con placebo è stata somministrata epoetina alfa a 939 pazienti con carcinoma mammario metastatico allo scopo di tentare di mantenere livelli di emoglobina compresi fra 12 e 14 g/dl. Dopo quattro mesi, la mortalità attribuita alla progressione della malattia era superiore (6% rispetto a 3%) nelle donne che ricevevano epoetina alfa. La mortalità complessiva era significativamente più elevata nel braccio con epoetina alfa.

In un altro studio controllato con placebo è stata somministrata epoetina beta a 351 pazienti con tumori della regione testa-collo allo scopo di mantenere i livelli di emoglobina a 14 g/dl nelle donne e 15 g/dl negli uomini. La sopravvivenza libera da progressione locoregionale è stata significativamente minore nei pazienti ricevevano epoetina beta.

I risultati di questi studi sono stati inficiati da fattori di confondimento quali gli sbilanciamenti esistenti fra i gruppi di trattamento (punteggio ECOG più elevato, maggiore estensione della malattia al momento dell’arruolamento per lo studio che ha utilizzato epoetina alfa; localizzazione del tumore, condizione di fumatore, eterogeneità della popolazione arruolata per lo studio che ha utilizzato epoetina beta). Inoltre, diversi altri studi hanno evidenziato una tendenza al miglioramento della sopravvivenza, a indicazione che l’eritropoietina non ha effetti negativi sulla progressione del tumore. 5.2 Proprietà farmacocinetiche Via di somministrazione endovenosa La misurazione di eritropoietina dopo ripetute somministrazioni per endovena ha evidenziato un’emivita di circa 4 ore in volontari sani e un’emivita leggermente più lunga in pazienti con insufficienza renale (circa 5 ore). Nei bambini è stata riferita un’emivita di circa 6 ore.

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Via di somministrazione sottocutanea In seguito a iniezione sottocutanea i livelli sierici di eritropoietina risultano molto inferiori rispetto ai livelli raggiunti per via endovenosa, aumentano lentamente e raggiungono un picco nel periodo compreso fra le 12 e le 18 ore successive alla somministrazione. Tale picco è sempre molto al di sotto di quello raggiunto per via endovenosa (circa 1/20). Non si verificano fenomeni di accumulo: le concentrazioni rimangono identiche, siano che vengano rilevate 24 ore dopo la prima iniezione o 24 ore dopo l’ultima iniezione. L’emivita è difficilmente valutabile in caso di somministrazione sottocutanea e viene stimata in circa 24 ore. La biodisponibilità di eritropoietina iniettabile per via sottocutanea è molto inferiore rispetto al prodotto medicinale somministrato per via endovenosa: circa il 20%. 5.3 Dati preclinici di sicurezza In alcuni studi tossicologici preclinici condotti su cani e ratti, ma non su scimmie, la terapia con eritropoietina è stata associata a fibrosi subclinica del midollo osseo (la fibrosi del midollo osseo è una complicanza nota dell’insufficienza renale cronica nell’uomo e può essere correlata a iperparatiroidismo secondario o a fattori ignoti). In uno studio condotto su pazienti emodializzati e trattati con eritropoietina per 3 anni, l’incidenza di fibrosi del midollo osseo non è risultata in aumento rispetto a un gruppo corrispondente di pazienti di controllo dializzati ma non trattati con eritropoietina). Studi condotti su animali hanno dimostrato che l’eritropoietina diminuisce il peso corporeo fetale, ritarda il processo di ossificazione e aumenta la mortalità fetale se somministrata a dosi settimanali pari a circa 20 volte quelle raccomandate per l’uomo. Queste alterazioni sono interpretate come secondarie al ridotto incremento del peso corporeo materno. L’eritropoietina non ha mostrato nessuna attività nei test di mutagenicità su colture batteriche e cellulari di mammifero e in vivo in un test del micronucleo nel topo. Non sono stati condotti studi di carcinogenesi a lungo termine. Esistono dati contrastanti in letteratura riguardo all’eventualità che l’eritropoietina svolga un ruolo di rilievo nella proliferazione di cellule tumorali. Questi dati si basano su risultati ottenuti in vitro da campioni di tessuto tumorale umano; tuttavia, la loro portata in ambito clinico non è chiara. 6. INFORMAZIONI FARMACEUTICHE 6.1 Elenco degli eccipienti Sodio fosfato dibasico diidrato Sodio fosfato monobasico diidrato Sodio cloruro Calcio cloruro diidrato Polisorbato 20 Glicina Leucina Isoleucina Treonina Acido glutammico Fenilalanina Acqua per soluzioni iniettabili Sodio idrossido (per regolare il pH) Acido cloridrico (per regolare il pH)

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6.2 Incompatibilità In assenza di studi di incompatibilità, questo medicinale non deve essere miscelato con altri prodotti. 6.3 Periodo di validità 18 mesi 6.4 Precauzioni particolari per la conservazione Conservare in frigorifero (2°C – 8°C). Non congelare. Tenere la siringa preriempita nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce. 6.5 Natura e contenuto del contenitore Siringa preriempita in vetro di tipo I con ago fisso in acciaio e tappo dello stantuffo rivestito in PTFE. Ogni siringa preriempita contiene 0,8 ml di soluzione per iniezione. Una confezione contiene 1 o 6 siringhe preriempite. E’ possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate. 6.6 Precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione Istruzioni per la manipolazione di Retacrit: 1. Dopo avere estratto una siringa dal blister, controllare che la soluzione sia limpida, incolore e

praticamente priva di particelle visibili. 2. Rimuovere il copriago e fare fuoriuscire l’aria da ago e siringa tenendo la siringa in posizione

verticale e spingendo delicatamente lo stantuffo verso l’alto. 3. La siringa è pronta per l’uso. Retacrit non deve essere utilizzato se si verifica una delle seguenti condizioni: • il blister è aperto o comunque danneggiato; • la soluzione non è incolore o contiene particelle visibili in sospensione; • c’è stata una fuoriuscita di liquido dalla siringa preriempita o all’interno del blister ancora

sigillato è visibile della condensa; • il medicinale è stato accidentalmente congelato. Questo medicinale è destinato esclusivamente per un uso singolo. Non agitare. Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente. 7. TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO HOSPIRA Enterprises B.V. Taurusavenue 19-21 NL-2132 LS HOOFDDORP Paesi Bassi

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8. NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO 9. DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL’AUTORIZZAZIONE

{GG/MM/AAAA} 10. DATA DI REVISIONE DEL TESTO

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1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE Retacrit 10000 UI/1,0 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita 2. COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA Una siringa preriempita con 1,0 ml di soluzione iniettabile contiene 10000 unità internazionali (UI) di epoetina zeta* (eritropoietina umana ricombinante). La soluzione contiene 10000 UI di epoetina zeta per ml. *Prodotta con la tecnica del DNA ricombinante in linee cellulari ovariche di criceto cinese (CHO). Eccipienti: Ogni siringa preriempita contiene 0,50 mg di fenilalanina. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1. 3. FORMA FARMACEUTICA Soluzione iniettabile in siringa preriempita. Soluzione limpida e incolore. 4. INFORMAZIONI CLINICHE 4.1 Indicazioni terapeutiche − Trattamento dell’anemia associata ad insufficienza renale cronica in pazienti adulti e pediatrici

in emodialisi e in pazienti adulti in dialisi peritoneale (vedere paragrafo 4.4). − Trattamento dell’anemia grave di origine renale con sintomatologia clinica in pazienti adulti con

insufficienza renale non ancora sottoposti a dialisi (vedere paragrafo 4.4). − Trattamento dell’anemia e riduzione del fabbisogno trasfusionale in pazienti adulti sottoposti a

chemioterapia per tumori solidi, linfoma maligno o mieloma multiplo e a rischio di emotrasfusione come indicato dallo stato generale del paziente (situazione cardiovascolare, anemia preesistente all’inizio della chemioterapia).

− Retacrit può essere usato per incrementare la quantità di sangue autologo in pazienti facenti parte di un programma di predonazione. L’uso in questa indicazione deve essere valutato alla luce dei rischi riferiti di eventi tromboembolici. Il trattamento deve essere riservato solo a pazienti con anemia di grado moderato (emoglobina [Hb] 10-13 g/dl [6,2-8,1 mmol/l], in assenza di sideropenia) se le procedure di emoconservazione non sono disponibili o sono insufficienti quando l’intervento elettivo di chirurgia maggiore previsto richiede un notevole volume di sangue (4 o più unità di sangue per le donne, 5 o più unità per gli uomini).

4.2 Posologia e modo di somministrazione La terapia con Retacrit deve essere avviata con la supervisione di personale medico esperto nella gestione di pazienti con le indicazioni sopra descritte.

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− Pazienti con insufficienza renale cronica Nei pazienti con insufficienza renale cronica Retacrit deve essere somministrato per via endovenosa (vedere paragrafo 4.4). L’obiettivo da raggiungere è una concentrazione di emoglobina compresa fra 10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l), ad eccezione dei pazienti pediatrici, in cui la concentrazione di emoglobina deve essere compresa fra 9,5 e 11 g/dl (5,9-6,8 mmol/l). L’aumento di emoglobina deve essere all’incirca di 1 g/dl (0,62 mmol/l) al mese e non deve superare i 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, per ridurre al minimo i rischi di un aggravamento dell’ipertensione. In pazienti con insufficienza renale cronica ed evidenza clinica di cardiopatia ischemica o insufficienza cardiaca congestizia, la concentrazione emoglobinica di mantenimento non deve superare il limite massimo della concentrazione stabilita come target. Pazienti adulti in emodialisi Il trattamento è diviso in due fasi: 1. Fase di correzione: 50 UI/kg, 3 volte alla settimana per via endovenosa. Se è necessario un

aggiustamento posologico, questo deve avvenire gradualmente, ad intervalli di almeno quattro settimane. A ogni aggiustamento, la dose deve essere aumentata o ridotta di 25 UI/kg 3 volte alla settimana.

2. Fase di mantenimento: Aggiustamento posologico finalizzato al mantenimento del livello desiderato di emoglobina (Hb), tra 10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l). La dose settimanale totale raccomandata va da 75 a 300 UI/kg per via endovenosa.

I dati clinici disponibili indicano che i pazienti con un livello iniziale di emoglobina molto basso (< 6 g/dl o < 3,75 mmol/l) possono richiedere dosi di mantenimento più elevate rispetto a pazienti che presentano inizialmente un’anemia meno grave (emoglobina > 8 g/dl o > 5 mmol/l). Pazienti pediatrici in emodialisi Il trattamento è diviso in due fasi. 1. Fase di correzione 50 UI/kg, 3 volte alla settimana per via endovenosa. Se è necessario un

aggiustamento posologico, questo deve avvenire con incrementi di 25 UI/kg 3 volte alla settimana, a intervalli di almeno 4 settimane, fino a raggiungere l’obiettivo prefissato.

2. Fase di mantenimento Aggiustamento posologico finalizzato al mantenimento del livello desiderato di emoglobina (Hb), tra 9,5 e 11 g/dl (5,9-6,8 mmol/l).

Generalmente i bambini e adolescenti di peso inferiore a 30 kg richiedono dosi di mantenimento superiori rispetto ai bambini di peso superiore a 30 kg e agli adulti. In studi clinici, ad esempio, dopo 6 mesi di trattamento sono state osservate le seguenti dosi di mantenimento:

Dose (UI/kg 3 volte alla settimana)

Peso (kg) Mediana Dose abituale di mantenimento

< 10 100 75-150

10-30 75 60-150

> 30 33 30-100 I dati clinici disponibili indicano che i pazienti con un livello iniziale di emoglobina molto basso (< 6,8 g/dl o < 4,25 mmol/l) possono richiedere dosi di mantenimento più elevate rispetto a pazienti che presentano un livello iniziale di emoglobina più elevato (> 6,8 g/dl o > 4,25 mmol/l).

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Pazienti adulti in dialisi peritoneale Il trattamento è diviso in due fasi. 1. Fase di correzione: La dose iniziale è di 50 UI/kg di peso, 2 volte alla settimana per via

endovenosa . 2. Fase di mantenimento: Aggiustamento posologico finalizzato al mantenimento del livello desiderato

di emoglobina (Hb), (fra 10 e 12 g/dl [6,2-7,5 mmol/l]. La dose di mantenimento è compresa fra 25 e 50 UI/kg 2 volte alla settimana, ripartite in 2 somministrazioni uguali.

− Pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati Il trattamento è diviso in due fasi. 1. Fase di correzione: Una dose iniziale di 50 UI/kg 3 volte alla settimana per via endovenosa ,

seguita se necessario da un aumento a incrementi di 25 UI/kg (3 volte alla settimana) fino a raggiungere l’obiettivo desiderato (l’aumento deve avvenire gradualmente, a intervalli di almeno quattro settimane).

2. Fase di mantenimento: Aggiustamento posologico finalizzato al mantenimento del livello desiderato di emoglobina (Hb), (tra 10 e 12 g/dl [6,2-7,5 mmol/l]. Lla dose di mantenimento è compresa fra 17 e 33 UI/kg 3 volte alla settimana per via endovenosa.

La dose massima non deve superare 200 UI/kg di peso 3 volte alla settimana. − Pazienti oncologici adulti in chemioterapia con anemia sintomatica

Retacrit deve essere somministrato per via sottocutanea. La terapia con Retacrit deve essere somministrata a pazienti affetti da anemia (emoglobina ≤ 11 g/dl [6,8 mmol/l]). La concentrazione emoglobinica da raggiungere è di circa 12 g/dl (7,5 mmol/l). Non si devono superare concentrazioni emoglobiniche di 13 g/dl (8,1 mmol/l) (vedere paragrafo 5.1). La terapia con Retacrit deve essere proseguita per un altro mese dopo la fine della chemioterapia. La dose iniziale è di 150 UI/kg, 3 volte alla settimana per via sottocutanea. In alternativa, Retacrit può essere somministrato per via sottocutanea alla dose iniziale di 450 UI/kg una volta alla settimana. Se dopo 4 settimane di trattamento l’emoglobina è aumentata di almeno 1 g/dl (0,62 mmol/l) o la conta dei reticolociti è aumentata di ≥ 40000 cellule/µl rispetto ai valori basali, la dose deve rimanere di 450 UI/kg una volta alla settimana o 150 UI/kg 3 volte alla settimana. Se l’aumento di emoglobina è < 1 g/dl (< 0,62 mmol/l) e la conta dei reticolociti è aumentata di < 40000 cellule/µl rispetto ai valori basali, la dose va aumentata a 300 UI/kg 3 volte alla settimana. Se dopo altre 4 settimane di terapia a 300 UI/kg 3 volte alla settimana l’emoglobina è aumentata di ≥ 1 g/dl (0,62 mmol/l) o la conta dei reticolociti è aumentata di ≥ 40000 cellule/µl, la dose deve rimanere di 300 UI/kg 3 volte alla settimana. Tuttavia, se l’aumento di emoglobina è < 1 g/dl (< 0,62 mmol/l) e la conta dei reticolociti è aumentata di < 40000 cellule/µl rispetto ai valori basali, è improbabile che si verifichi una risposta e il trattamento deve essere sospeso. Il regime posologico raccomandato è riportato nello schema seguente:

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Aggiustamento posologico Se l’incremento di emoglobina è maggiore di 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, la dose di Retacrit deve essere ridotta di circa il 25-50%. Se il valore di emoglobina supera 13 g/dl (8,1 mmol/l), sospendere la terapia finché non ritorna a 12 g/dl (7,5 mmol/l) e quindi ripristinare la terapia con Retacrit a una dose inferiore del 25% rispetto alla precedente. − Adulti Pazienti candidati a interventi chirurgici facenti parte di programmi di predonazione

autologa Retacrit deve essere somministrato per via endovenosa. Al momento della donazione di sangue, Retacrit deve essere somministrato dopo avere completato la procedura di donazione. I pazienti lievemente anemici (ematocrito 33-39%) che richiedono un predeposito di ≥ 4 unità di sangue devono essere trattati con 600 UI/kg di Retacrit 2 volte alla settimana nelle 3 settimane che precedono l’intervento. Per l’intera durata della terapia con Retacrit, tutti i pazienti devono ricevere un’adeguata integrazione di ferro (ad esempio 200 mg/die di ferro elementare per via orale). La somministrazione di ferro va iniziata appena possibile, anche parecchie settimane prima di eseguire il predeposito autologo, in

Aumento conta reticolocitaria ≥ 40.000/μl oppure aumento Hb ≥ 1 g/dl

150 UI/kg 3x/settimana oppure 450 UI/kg una volta alla settimana

per 4 settimane

Aumento conta reticolocitaria < 40.000/μl e aumento Hb < 1 g/dl

Hb target (appross. 12 g/dl)

300 UI/kg 3x/settimana

per 4 settimane

Aumento conta reticolocitaria ≥ 40.000/μl oppure aumento Hb ≥ 1 g/dl

Aumento conta reticolocitaria < 40.000/μl oppure aumento Hb < 1 g/dl

Interruzione della terapia

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modo da aumentare le riserve di ferro prima dell’inizio della terapia con Retacrit. Modo di somministrazione Iniezione per via endovenosa La somministrazione deve avvenire in almeno 1-5 minuti, a seconda della dose totale. Nei pazienti emodializzati è possibile somministrare la dose in bolo, durante la seduta di dialisi, da un idoneo accesso venoso del circuito di dialisi. In alternativa, la sostanza può essere iniettata al termine della seduta di dialisi attraverso la fistola e seguita da 10 ml of soluzione fisiologica NaCl 9 mg/ml (0,9%) per irrigare il circuito e assicurare un’immissione soddisfacente del prodotto in circolo. Nei pazienti che reagiscono al trattamento con sintomi simil-influenzali è preferibile optare per una somministrazione più lenta. Retacrit non deve essere somministrato per infusione endovenosa. Retacrit non va mischiato con altri farmaci (vedere paragrafo 6.2). Iniezione per via sottocutanea In generale non si deve superare il volume massimo di 1 ml per singola sede d’iniezione. In caso di volumi superiori è necessario scegliere più sedi di somministrazione. Le iniezioni vanno praticate negli arti o nella parete addominale anteriore. Nei pazienti con insufficienza renale cronica Retacrit non deve essere somministrato per via sottocutanea, bensì per via endovenosa (vedere paragrafo 4.4, “Pazienti con insufficienza renale cronica”). 4.3 Controindicazioni − Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. − I pazienti con aplasia specifica delle serie rossa in seguito a trattamento con eritropoietina non

devono essere sottoposti a terapia con Retacrit né con altri tipi di eritropoietina (vedere paragrafo 4.4).

− Ipertensione non controllata. − Nell’indicazione “incremento della quantità di sangue autologo”: infarto miocardico o ictus nel

mese precedente il trattamento, angina pectoris instabile, aumentato rischio di trombosi venosa profonda come anamnesi di malattia venosa tromboembolica.

− Pazienti che per qualunque motivo non possano ricevere un’adeguata profilassi antitrombotica. 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni di impiego Informazioni di carattere generale Come in tutti i pazienti che ricevono eritropoietina, durante la terapia con Retacrit potrebbe verificarsi un aumento della pressione sanguigna. La pressione va monitorata attentamente e adeguatamente controllata prima, all’inizio e nel corso della terapia con Retacrit, sia in tutti i pazienti che si sottopongono per la prima volta a un trattamento con epoetina sia nei pazienti già trattati. Potrebbe essere necessario instaurare o rafforzare un trattamento anti-ipertensivo. Nel caso in cui la pressione non possa essere controllata, il trattamento con Retacrit deve essere sospeso. Retacrit va usato con cautela anche in presenza di epilessia e di insufficienza epatica cronica. Durante il trattamento con eritropoietina si potrebbe verificare un moderato aumento dose-dipendente della conta piastrinica all’interno dell’intervallo di normalità. Questo fenomeno regredisce con il proseguimento della terapia. Si raccomanda di controllare regolarmente la conta piastrinica durante le prime 8 settimane di terapia.

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Tutte le altre cause di anemia (sideropenia, emolisi, perdite ematiche, carenza di vitamina B12 o di folati) devono essere valutate e trattate prima e durante il trattamento con Retacrit. Nella maggior parte dei casi, i valori di ferritina sierica diminuiscono contemporaneamente all’aumento dei valori di ematocrito. Al fine di assicurare una risposta ottimale all’eritropoietina devono essere garantite adeguate riserve di ferro: − nei pazienti con insufficienza renale cronica e livelli di ferritina sierica inferiori a 100 ng/ml si

consiglia integrazione di ferro, ad esempio 200-300 mg/die per via orale (100-200 mg/die nei pazienti pediatrici);

− in tutti i pazienti oncologici con valori di saturazione della transferrina inferiori al 20% si consiglia un’integrazione di ferro per via orale di 200-300 mg/die.

Tutti questi fattori che contribuiscono alla comparsa dell’anemia devono inoltre essere valutati con attenzione prima di decidere di aumentare il dosaggio eritropoietina nei pazienti oncologici. Nel perioperatorio vanno sempre adottate buone pratiche di gestione del sangue. Questo prodotto medicinale contiene fenilalanina, una sostanza che può essere pericolosa per i soggetti affetti da fenilchetonuria. Questo prodotto medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per dose, ovvero è da considerarsi ‘povero di sodio’. Pazienti con insufficienza renale cronica Non sono ancora disponibili dati sufficienti sull’immunogenicità riguardo all’uso di Retacrit per via sottocutanea in pazienti a rischio di aplasia specifica della serie rossa indotta da anticorpi, ovvero pazienti affetti da anemia renale. Nei pazienti affetti da anemia renale, pertanto, questo farmaco deve essere somministrato per via endovenosa. Il livello di emoglobina va rilevato a intervalli regolari fino a quando non raggiunge un valore costante, e successivamente a scadenze periodiche. L’aumento di emoglobina deve essere all’incirca di 1 g/dl (0,62 mmol/l) al mese e non deve superare i 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, per ridurre al minimo il rischio di insorgenza di ipertensione o un suo aggravamento. In pazienti con insufficienza renale cronica ed evidenza clinica di cardiopatia ischemica o insufficienza cardiaca congestizia, la concentrazione emoglobinica di mantenimento non deve superare il limite massimo della concentrazione stabilita come target, secondo quanto raccomandato nel paragrafo 4.2. Una mancanza di risposta alla terapia con eritropoietina deve far subito ricercare i fattori responsabili. Questi includono: carenza di ferro, folati o vitamina B12, intossicazione da alluminio, infezioni intercorrenti, episodi infiammatori o traumatici, perdita di sangue occulto, emolisi, fibrosi del midollo osseo di qualsiasi origine. Sono stati segnalati, molto raramente, casi di aplasia specifica della serie rossa mediata da anticorpi in pazienti con insufficienza renale cronica a cui era stata somministrata eritropoietina per via sottocutanea. Nei pazienti che mostrano un’improvvisa perdita di efficacia devono essere valutate le cause note che impediscono la risposta al trattamento (ad es. carenza di ferro, folati o vitamina B12, intossicazione da alluminio, infezioni o infiammazioni, perdite ematiche, emolisi). Se non viene individuata nessuna causa, deve essere presa in considerazione l’eventualità di eseguire un esame del midollo osseo. In caso di diagnosi di eritroblastopenia, la terapia con Retacrit deve essere immediatamente sospesa e va valutata l'’eventualità di eseguire un test per la presenza di anticorpi anti-eritropoietina. I pazienti non devono essere dirottati verso il trattamento con un altro prodotto medicinale, data la reattività crociata esistente fra anticorpi anti-eritropoietina ed altre eritropoietine. Vanno escluse altre cause di aplasia specifica della serie rossa e deve essere istituita una terapia appropriata.

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Si consiglia il monitoraggio periodico della conta reticolocitaria per rilevare l’eventuale perdita di efficacia terapeutica nei pazienti con insufficienza renale cronica. In casi isolati è stata osservata iperkaliemia. Nei pazienti con insufficienza renale cronica, la correzione dell’anemia può condurre a un aumento dell’appetito e dell’assorbimento di potassio e proteine. I parametri prescritti per la dialisi potrebbero necessitare di un adattamento periodico per mantenere urea, creatinina e potassio entro i valori desiderati. Nei pazienti con insufficienza renale cronica devono essere monitorati gli elettroliti sierici. Qualora si osservino valori elevati (o in aumento) di potassio sierico, allora va considerata la possibilità di sospendere la somministrazione di eritropoietina finché l’iperkaliemia non venga corretta. Un aumento della dose di eparina è spesso richiesto nel corso della terapia con eritropoietina a causa di un incremento del valore di ematocrito. È possibile che si verifichi un’occlusione del sistema dialitico se l’eparinizzazione non è ottimale. In base ai dati finora disponibili, la correzione dell’anemia con eritropoietina in pazienti adulti con insufficienza renale non ancora sottoposti a dialisi non accelera la progressione dell’insufficienza renale. Pazienti oncologici adulti con anemia sintomatica in trattamento chemioterapico Nei pazienti oncologici in trattamento chemioterapico, l’intervallo di 2-3 settimane che intercorre fra la somministrazione e la comparsa di eritrociti indotti dall’eritropoietina va preso in considerazione al momento di valutare l’appropriatezza della terapia con Retacrit (pazienti a rischio di trasfusione). Nei pazienti oncologici in trattamento chemioterapico, se l’emoglobina aumenta più di 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese oppure se il suo livello supera 13 g/dl (8,1 mmol/l), è necessario eseguire scrupolosamente la procedura di aggiustamento posologico indicata nel paragrafo 4.2 al fine di ridurre i potenziali fattori di rischio di eventi trombotici (vedere paragrafo 4.2). Dal momento che si è osservato un aumento dell’incidenza di eventi tromboembolici nei pazienti oncologici sottoposti a trattamento con agenti eritropoietici (vedere paragrafo 4.8), tale rischio deve essere valutato con attenzione alla luce del beneficio derivante dal trattamento (con Retacrit), particolarmente in quei pazienti oncologici che presentano un aumento del rischio tromboembolico, come soggetti obesi o con anamnesi di eventi trombotici e vascolari (trombosi venosa profonda, embolia polmonare). Pazienti adulti candidati a interventi chirurgici facenti parte di un programma di predonazione autologa Devono essere osservate tutte le avvertenze e le precauzioni particolari associate ai programmi di predonazione autologa, in particolar modo ripristinando come da routine il volume di sangue prelevato. Potenziale oncogenico L’eritropoietina è una fattore di crescita che stimola principalmente la produzione di eritrociti. Tuttavia, non è da escludersi l’eventualità che l’eritropoietina possa agire come fattore di crescita di qualsiasi forma tumorale, in particolare nelle neoplasie mieloidi (vedere paragrafo 5.3). Recettori dell’eritropoietina sono stati riscontrati anche sulla superficie di alcune linee cellulari neoplastiche e su campioni bioptici di tumori. Non è noto tuttavia se tali recettori siano o meno funzionali. Due studi clinici controllati in cui è stata somministrata eritropoietina a pazienti affetti da vari tipi di neoplasie, tra cui tumori testa-collo e carcinoma mammario, hanno evidenziato un aumento inspiegato del tasso di mortalità (vedere paragrafo 5.1).

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4.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione Non è dimostrato che il trattamento con eritropoietina alteri il metabolismo di altri prodotti medicinali. Tuttavia, dal momento che la ciclosporina si lega agli eritrociti, potrebbe esistere la possibilità di un’interazione con altri farmaci. Qualora l’eritropoietina venga somministrata in concomitanza con la ciclosporina, i livelli ematici di ciclosporina devono essere monitorati e la dose di questo farmaco va corretta in base all’aumento del valore di ematocrito. Non esistono evidenze che indichino un’interazione tra epoetina alfa e G-CSF o GM-CSF relativamente alla differenziazione o proliferazione ematologica in campioni bioptici tumorali in vitro. 4.6 Gravidanza e allattamento Non vi sono studi adeguati e ben controllati condotti su donne in gravidanza. Gli studi su animali hanno evidenziato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Di conseguenza, in linea generale l’eritropoietina deve essere usata durante la gravidanza e l’allattamento solo se i potenziali benefici superano i potenziali rischi per il feto. 4.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari Retacrit non altera o altera in modo trascurabile la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari. 4.8 Effetti indesiderati Retacrit è un medicinale biologico. I risultati di studi clinici con Retacrit sono in linea con il profilo di sicurezza di altre eritropoietine autorizzate. Sulla base dei risultati degli studi clinici con altre eritropoietine autorizzate, si prevede che circa l’8% dei pazienti trattati con eritropoietina sperimenti reazioni avverse. Effetti indesiderati nel corso del trattamento con eritropoietina si osservano soprattutto in pazienti con insufficienza renale cronica o neoplasie sottostanti e sono rappresentati principalmente da cefalea e da un aumento dose-dipendente della pressione arteriosa. Possono verificarsi crisi ipertensive con sintomi simili a un’encefalopatia. Si deve prestare attenzione a cefalee acute improvvise di tipo simil-emicranico, che possono essere un segnale di allarme. Considerazioni generali In associazione con l’epoetina alfa sono stati descritti rash non specifici. Possono verificarsi sintomi simil-influenzali, come cefalea, dolori articolari, sensazione di debolezza, capogiri e stanchezza, in particolare all’inizio del trattamento. È stata osservata trombocitosi, ma questo evento è molto raro (vedere paragrafo 4.4). In pazienti trattati con agenti eritropoietici, sono stati osservati eventi trombotici/vascolari come ischemia miocardica, infarto miocardico, accidenti cerebrovascolari (emorragia cerebrale e infarto cerebrale), attacchi ischemici transitori, trombosi venosa profonda, trombosi arteriosa, embolia polmonare, aneurisma, trombosi retinica, coagulazione nel rene artificiale. Con l’epoetina alfa sono state raramente osservate reazioni di ipersensibilità, compresi casi isolati di angioedema e reazione anafilattica. È stata osservata aplasia eritroide pura (PRCA) mediata da anticorpi dopo mesi o anni di trattamento con epoetina alfa. Nella maggior parte di questi pazienti sono stati osservati anticorpi diretti contro le eritropoietine (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). Pazienti emodializzati adulti e pediatrici, pazienti adulti sottoposti a dialisi peritoneali e pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati

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La reazione avversa più frequente nell’ambito del trattamento con epoetina alfa è l’aumento dosedipendente della pressione arteriosa o il peggioramento dell’ipertensione preesistente. Tale aumento della pressione arteriosa può essere trattato farmacologicamente. Inoltre, si raccomanda il monitoraggio della pressione arteriosa, in particolare all’inizio della terapia. Le reazioni seguenti si sono verificate anche in casi isolati di pazienti con pressione arteriosa normale o bassa: crisi ipertensive con sintomi simili a un’encefalopatia (cefalea e stato confusionale) e convulsioni tonicocloniche generalizzate, con necessità di intervento medico immediato e trattamento intensivo. Si deve prestare particolare attenzione a cefalee acute improvvise di tipo simil-emicranico, che possono essere un segnale di allarme. Possono verificarsi trombosi dello shunt, particolarmente in pazienti con tendenza all'ipotensione o con complicazioni a livello delle fistole arterovenose (stenosi, aneurismi ecc.). In questi pazienti si raccomandano la revisione precoce dello shunt e una profilassi antitrombotica, ad esempio con acido acetilsalicilico. Pazienti oncologici adulti in chemioterapia con anemia sintomatica Nei pazienti trattati con epoetina alfa può verificarsi ipertensione. Di conseguenza, si deve effettuare uno stretto monitoraggio dell’emoglobina e della pressione arteriosa. Nei pazienti trattati con agenti eritropoietici è stato osservato un aumento dell'incidenza di eventi trombotici vascolari (vedere paragrafo 4.4 e paragrafo 4.8 – Considerazioni generali).

Pazienti candidati a interventi chirurgici facenti parte di programmi di predonazione autologa Indipendentemente dal trattamento con eritropoietina, nei pazienti chirurgici con patologia cardiovascolare sottostante possono verificarsi eventi tromboembolici a seguito di flebotomie ripetute. Pertanto, tali pazienti vanno sottoposti di routine alla sostituzione del volume di sangue prelevato. 4.9 Sovradosaggio La finestra terapeutica dell’eritropoietina è molto ampia. Il sovradosaggio di eritropoietina può produrre effetti che sono estensioni degli effetti farmacologici dell’ormone. Se si manifestano livelli eccessivamente elevati di emoglobina è possibile praticare una flebotomia. Se necessario, vanno fornite ulteriori cure di supporto. 5. PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE 5.1 Proprietà farmacodinamiche Categoria farmacoterapeutica: antianemico, eritropoietina Codice ATC: B03XA01 L’eritropoietina è una glicoproteina che, in quanto fattore stimolante la mitosi e ormone di differenziazione, stimola la produzione di eritrociti dai precursori del compartimento staminale. Il peso molecolare apparente dell’eritropoietina è di 32000-40000 dalton. La frazione proteica della molecola costituisce circa il 58% del suo peso molecolare totale ed è composta da 165 aminoacidi. Le quattro catene di carboidrati sono legate alla proteina da tre legami N-glicosidici e un legame O-glicosidico. Dal punto di vista della sequenza aminoacidica e nella composizione dei carboidrati, l’epoetina zeta è identica all’eritropoietina umana endogena isolata dalle urine di pazienti anemici. L’efficacia biologica dell’eritropoietina è stata dimostrata in vari modelli animali in vivo (ratti normali e anemici, topi policitemici). Dopo somministrazione di eritropoietina la conta eritrocitaria, i valori di emoglobina e la conta reticolocitaria aumentano insieme alla velocità di incorporazione del 59Fe. Nei test in vitro (coltura di cellule spleniche di topo), dopo incubazione con eritropoietina si è osservato un incremento dell’incorporazione di 3H-timidina nelle cellule eritroidi nucleate della milza.

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Tramite colture cellulari di midollo osseo umano si è potuto dimostrare che l’eritropoietina stimola in modo specifico l’eritropoiesi senza alterare la leucopoiesi. Non è stata osservata alcuna attività citotossica dell’eritropoietina sulle cellule di midollo osseo. Analogamente ad altri fattori di crescita ematopoietica, l’eritropoietina ha dimostrato in vitro di possedere proprietà di stimolazione delle cellule endoteliali umane. Tre studi controllati con placebo hanno coinvolto 721 pazienti oncologici in trattamento chemioterapico senza platino, di cui 389 con neoplasie ematologiche (221 con mieloma multiplo, 144 con linfoma non-Hodgkin e 24 con neoplasie ematologiche di altra natura) e 332 con tumori solidi (172 mammario, 64 ginecologico, 23 polmonare, 22 prostatico, 21 gastrointestinale e 30 di altro tipo). Due ampi studi in aperto hanno coinvolto 2697 pazienti oncologici in trattamento chemioterapico senza platino, di cui 1895 con tumori solidi (683 mammario, 260 polmonare, 174 ginecologico, 300 gastrointestinale e 478 di altro tipo) e 802 con neoplasie ematologiche. In uno studio prospettico randomizzato, controllato in doppio cieco con placebo e condotto su 375 pazienti anemici affetti da diverse neoplasie non mieloidi e in trattamento chemioterapico senza platino, è stata evidenziata una significativa riduzione delle sequele associate all’anemia (come affaticamento, astenia e riduzione dell’attività), misurate dai seguenti strumenti di valutazione: la scala di valutazione generale FACT-An (Functional Assessment of Cancer Therapy-Anaemia), la scala di valutazione dell’affaticamento FACT-An e la Cancer Linear Analogue Scale (CLAS). Altri due studi randomizzati e controllati con placebo, condotti su un numero inferiore di pazienti, non sono riusciti a dimostrare un miglioramento significativo nei parametri della qualità di vita valutati rispettivamente con la scala EORTC-QLQ-C30 e con la CLAS.

L’eritropoietina è un fattore di crescita che stimola principalmente la produzione di eritrociti. I recettori per l’eritropoietina possono esprimersi sulla superficie di cellule tumorali di vario tipo. Non sono ancora disponibili informazioni sufficienti per stabilire se l’uso di prodotti a base di eritropoietina produca effetti indesiderati sul tempo di progressione tumorale o sulla sopravvivenza libera da progressione. Due studi hanno indagato l’effetto delle eritropoietine sulla sopravvivenza e/o sulla progressione tumorale in caso di eritropoietina esogena somministrata per raggiungere livelli di emoglobina più elevati.

In uno studio randomizzato e controllato con placebo è stata somministrata epoetina alfa a 939 pazienti con carcinoma mammario metastatico allo scopo di tentare di mantenere livelli di emoglobina compresi fra 12 e 14 g/dl. Dopo quattro mesi, la mortalità attribuita alla progressione della malattia era superiore (6% rispetto a 3%) nelle donne che ricevevano epoetina alfa. La mortalità complessiva era significativamente più elevata nel braccio con epoetina alfa.

In un altro studio controllato con placebo è stata somministrata epoetina beta a 351 pazienti con tumori della regione testa-collo allo scopo di mantenere i livelli di emoglobina a 14 g/dl nelle donne e 15 g/dl negli uomini. La sopravvivenza libera da progressione locoregionale è stata significativamente minore nei pazienti ricevevano epoetina beta.

I risultati di questi studi sono stati inficiati da fattori di confondimento quali gli sbilanciamenti esistenti fra i gruppi di trattamento (punteggio ECOG più elevato, maggiore estensione della malattia al momento dell’arruolamento per lo studio che ha utilizzato epoetina alfa; localizzazione del tumore, condizione di fumatore, eterogeneità della popolazione arruolata per lo studio che ha utilizzato epoetina beta). Inoltre, diversi altri studi hanno evidenziato una tendenza al miglioramento della sopravvivenza, a indicazione che l’eritropoietina non ha effetti negativi sulla progressione del tumore. 5.2 Proprietà farmacocinetiche Via di somministrazione endovenosa La misurazione di eritropoietina dopo ripetute somministrazioni per endovena ha evidenziato un’emivita di circa 4 ore in volontari sani e un’emivita leggermente più lunga in pazienti con insufficienza renale (circa 5 ore). Nei bambini è stata riferita un’emivita di circa 6 ore.

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Via di somministrazione sottocutanea In seguito a iniezione sottocutanea i livelli sierici di eritropoietina risultano molto inferiori rispetto ai livelli raggiunti per via endovenosa, aumentano lentamente e raggiungono un picco nel periodo compreso fra le 12 e le 18 ore successive alla somministrazione. Tale picco è sempre molto al di sotto di quello raggiunto per via endovenosa (circa 1/20). Non si verificano fenomeni di accumulo: le concentrazioni rimangono identiche, siano che vengano rilevate 24 ore dopo la prima iniezione o 24 ore dopo l’ultima iniezione. L’emivita è difficilmente valutabile in caso di somministrazione sottocutanea e viene stimata in circa 24 ore. La biodisponibilità di eritropoietina iniettabile per via sottocutanea è molto inferiore rispetto al prodotto medicinale somministrato per via endovenosa: circa il 20%. 5.3 Dati preclinici di sicurezza In alcuni studi tossicologici preclinici condotti su cani e ratti, ma non su scimmie, la terapia con eritropoietina è stata associata a fibrosi subclinica del midollo osseo (la fibrosi del midollo osseo è una complicanza nota dell’insufficienza renale cronica nell’uomo e può essere correlata a iperparatiroidismo secondario o a fattori ignoti). In uno studio condotto su pazienti emodializzati e trattati con eritropoietina per 3 anni, l’incidenza di fibrosi del midollo osseo non è risultata in aumento rispetto a un gruppo corrispondente di pazienti di controllo dializzati ma non trattati con eritropoietina). Studi condotti su animali hanno dimostrato che l’eritropoietina diminuisce il peso corporeo fetale, ritarda il processo di ossificazione e aumenta la mortalità fetale se somministrata a dosi settimanali pari a circa 20 volte quelle raccomandate per l’uomo. Queste alterazioni sono interpretate come secondarie al ridotto incremento del peso corporeo materno. L’eritropoietina non ha mostrato nessuna attività nei test di mutagenicità su colture batteriche e cellulari di mammifero e in vivo in un test del micronucleo nel topo. Non sono stati condotti studi di carcinogenesi a lungo termine. Esistono dati contrastanti in letteratura riguardo all’eventualità che l’eritropoietina svolga un ruolo di rilievo nella proliferazione di cellule tumorali. Questi dati si basano su risultati ottenuti in vitro da campioni di tessuto tumorale umano; tuttavia, la loro portata in ambito clinico non è chiara. 6. INFORMAZIONI FARMACEUTICHE 6.1 Elenco degli eccipienti Sodio fosfato dibasico diidrato Sodio fosfato monobasico diidrato Sodio cloruro Calcio cloruro diidrato Polisorbato 20 Glicina Leucina Isoleucina Treonina Acido glutammico Fenilalanina Acqua per soluzioni iniettabili Sodio idrossido (per regolare il pH) Acido cloridrico (per regolare il pH)

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6.2 Incompatibilità In assenza di studi di incompatibilità, questo medicinale non deve essere miscelato con altri prodotti. 6.3 Periodo di validità 18 mesi 6.4 Precauzioni particolari per la conservazione Conservare in frigorifero (2°C – 8°C). Non congelare. Tenere la siringa preriempita nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce. 6.5 Natura e contenuto del contenitore Siringa preriempita in vetro di tipo I con ago fisso in acciaio e tappo dello stantuffo rivestito in PTFE. Ogni siringa preriempita contiene 1,0 ml di soluzione per iniezione. Una confezione contiene 1 o 6 siringhe preriempite. E’ possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate. 6.6 Precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione Istruzioni per la manipolazione di Retacrit: 1. Dopo avere estratto una siringa dal blister, controllare che la soluzione sia limpida, incolore e

praticamente priva di particelle visibili. 2. Rimuovere il copriago e fare fuoriuscire l’aria da ago e siringa tenendo la siringa in posizione

verticale e spingendo delicatamente lo stantuffo verso l’alto. 3. La siringa è pronta per l’uso. Retacrit non deve essere utilizzato se si verifica una delle seguenti condizioni: • il blister è aperto o comunque danneggiato; • la soluzione non è incolore o contiene particelle visibili in sospensione; • c’è stata una fuoriuscita di liquido dalla siringa preriempita o all’interno del blister ancora

sigillato è visibile della condensa; • il medicinale è stato accidentalmente congelato. Questo medicinale è destinato esclusivamente per un uso singolo. Non agitare. Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente. 7. TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO HOSPIRA Enterprises B.V. Taurusavenue 19-21 NL-2132 LS HOOFDDORP Paesi Bassi 8. NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO

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9. DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL’AUTORIZZAZIONE

{GG/MM/AAAA} 10. DATA DI REVISIONE DEL TESTO

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1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE Retacrit 20000 UI/0,5 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita 2. COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA Una siringa preriempita con 0,5 ml di soluzione iniettabile contiene 20000 unità internazionali (UI) di epoetina zeta* (eritropoietina umana ricombinante). La soluzione contiene 40000 UI di epoetina zeta per ml. *Prodotta con la tecnica del DNA ricombinante in linee cellulari ovariche di criceto cinese (CHO). Eccipienti: Ogni siringa preriempita contiene 0,25 mg di fenilalanina. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1. 3. FORMA FARMACEUTICA Soluzione iniettabile in siringa preriempita. Soluzione limpida e incolore. 4. INFORMAZIONI CLINICHE 4.1 Indicazioni terapeutiche − Trattamento dell’anemia associata ad insufficienza renale cronica in pazienti adulti e pediatrici

in emodialisi e in pazienti adulti in dialisi peritoneale (vedere paragrafo 4.4). − Trattamento dell’anemia grave di origine renale con sintomatologia clinica in pazienti adulti con

insufficienza renale non ancora sottoposti a dialisi (vedere paragrafo 4.4). − Trattamento dell’anemia e riduzione del fabbisogno trasfusionale in pazienti adulti sottoposti a

chemioterapia per tumori solidi, linfoma maligno o mieloma multiplo e a rischio di emotrasfusione come indicato dallo stato generale del paziente (situazione cardiovascolare, anemia preesistente all’inizio della chemioterapia).

− Retacrit può essere usato per incrementare la quantità di sangue autologo in pazienti facenti parte di un programma di predonazione. L’uso in questa indicazione deve essere valutato alla luce dei rischi riferiti di eventi tromboembolici. Il trattamento deve essere riservato solo a pazienti con anemia di grado moderato (emoglobina [Hb] 10-13 g/dl [6,2-8,1 mmol/l], in assenza di sideropenia) se le procedure di emoconservazione non sono disponibili o sono insufficienti quando l’intervento elettivo di chirurgia maggiore previsto richiede un notevole volume di sangue (4 o più unità di sangue per le donne, 5 o più unità per gli uomini).

4.2 Posologia e modo di somministrazione La terapia con Retacrit deve essere avviata con la supervisione di personale medico esperto nella gestione di pazienti con le indicazioni sopra descritte.

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− Pazienti con insufficienza renale cronica Nei pazienti con insufficienza renale cronica Retacrit deve essere somministrato per via endovenosa (vedere paragrafo 4.4). L’obiettivo da raggiungere è una concentrazione di emoglobina compresa fra 10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l), ad eccezione dei pazienti pediatrici, in cui la concentrazione di emoglobina deve essere compresa fra 9,5 e 11 g/dl (5,9-6,8 mmol/l). L’aumento di emoglobina deve essere all’incirca di 1 g/dl (0,62 mmol/l) al mese e non deve superare i 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, per ridurre al minimo i rischi di un aggravamento dell’ipertensione. In pazienti con insufficienza renale cronica ed evidenza clinica di cardiopatia ischemica o insufficienza cardiaca congestizia, la concentrazione emoglobinica di mantenimento non deve superare il limite massimo della concentrazione stabilita come target. Pazienti adulti in emodialisi Il trattamento è diviso in due fasi: 1. Fase di correzione: 50 UI/kg, 3 volte alla settimana per via endovenosa. Se è necessario un

aggiustamento posologico, questo deve avvenire gradualmente, ad intervalli di almeno quattro settimane. A ogni aggiustamento, la dose deve essere aumentata o ridotta di 25 UI/kg 3 volte alla settimana.

2. Fase di mantenimento: Aggiustamento posologico finalizzato al mantenimento del livello desiderato di emoglobina (Hb), tra 10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l). La dose settimanale totale raccomandata va da 75 a 300 UI/kg per via endovenosa.

I dati clinici disponibili indicano che i pazienti con un livello iniziale di emoglobina molto basso (< 6 g/dl o < 3,75 mmol/l) possono richiedere dosi di mantenimento più elevate rispetto a pazienti che presentano inizialmente un’anemia meno grave (emoglobina > 8 g/dl o > 5 mmol/l). Pazienti pediatrici in emodialisi Il trattamento è diviso in due fasi. 1. Fase di correzione 50 UI/kg, 3 volte alla settimana per via endovenosa. Se è necessario un

aggiustamento posologico, questo deve avvenire con incrementi di 25 UI/kg 3 volte alla settimana, a intervalli di almeno 4 settimane, fino a raggiungere l’obiettivo prefissato.

2. Fase di mantenimento Aggiustamento posologico finalizzato al mantenimento del livello desiderato di emoglobina (Hb), tra 9,5 e 11 g/dl (5,9-6,8 mmol/l).

Generalmente i bambini e adolescenti di peso inferiore a 30 kg richiedono dosi di mantenimento superiori rispetto ai bambini di peso superiore a 30 kg e agli adulti. In studi clinici, ad esempio, dopo 6 mesi di trattamento sono state osservate le seguenti dosi di mantenimento:

Dose (UI/kg 3 volte alla settimana)

Peso (kg) Mediana Dose abituale di mantenimento

< 10 100 75-150

10-30 75 60-150

> 30 33 30-100 I dati clinici disponibili indicano che i pazienti con un livello iniziale di emoglobina molto basso (< 6,8 g/dl o < 4,25 mmol/l) possono richiedere dosi di mantenimento più elevate rispetto a pazienti che presentano un livello iniziale di emoglobina più elevato (> 6,8 g/dl o > 4,25 mmol/l).

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Pazienti adulti in dialisi peritoneale Il trattamento è diviso in due fasi. 1. Fase di correzione: La dose iniziale è di 50 UI/kg di peso, 2 volte alla settimana per via

endovenosa . 2. Fase di mantenimento: Aggiustamento posologico finalizzato al mantenimento del livello desiderato

di emoglobina (Hb), (fra 10 e 12 g/dl [6,2-7,5 mmol/l]. La dose di mantenimento è compresa fra 25 e 50 UI/kg 2 volte alla settimana, ripartite in 2 somministrazioni uguali.

− Pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati Il trattamento è diviso in due fasi. 1. Fase di correzione: Una dose iniziale di 50 UI/kg 3 volte alla settimana per via endovenosa ,

seguita se necessario da un aumento a incrementi di 25 UI/kg (3 volte alla settimana) fino a raggiungere l’obiettivo desiderato (l’aumento deve avvenire gradualmente, a intervalli di almeno quattro settimane).

2. Fase di mantenimento: Aggiustamento posologico finalizzato al mantenimento del livello desiderato di emoglobina (Hb), (tra 10 e 12 g/dl [6,2-7,5 mmol/l]. Lla dose di mantenimento è compresa fra 17 e 33 UI/kg 3 volte alla settimana per via endovenosa.

La dose massima non deve superare 200 UI/kg di peso 3 volte alla settimana. − Pazienti oncologici adulti in chemioterapia con anemia sintomatica

Retacrit deve essere somministrato per via sottocutanea. La terapia con Retacrit deve essere somministrata a pazienti affetti da anemia (emoglobina ≤ 11 g/dl [6,8 mmol/l]). La concentrazione emoglobinica da raggiungere è di circa 12 g/dl (7,5 mmol/l). Non si devono superare concentrazioni emoglobiniche di 13 g/dl (8,1 mmol/l) (vedere paragrafo 5.1). La terapia con Retacrit deve essere proseguita per un altro mese dopo la fine della chemioterapia. La dose iniziale è di 150 UI/kg, 3 volte alla settimana per via sottocutanea. In alternativa, Retacrit può essere somministrato per via sottocutanea alla dose iniziale di 450 UI/kg una volta alla settimana. Se dopo 4 settimane di trattamento l’emoglobina è aumentata di almeno 1 g/dl (0,62 mmol/l) o la conta dei reticolociti è aumentata di ≥ 40000 cellule/µl rispetto ai valori basali, la dose deve rimanere di 450 UI/kg una volta alla settimana o 150 UI/kg 3 volte alla settimana. Se l’aumento di emoglobina è < 1 g/dl (< 0,62 mmol/l) e la conta dei reticolociti è aumentata di < 40000 cellule/µl rispetto ai valori basali, la dose va aumentata a 300 UI/kg 3 volte alla settimana. Se dopo altre 4 settimane di terapia a 300 UI/kg 3 volte alla settimana l’emoglobina è aumentata di ≥ 1 g/dl (0,62 mmol/l) o la conta dei reticolociti è aumentata di ≥ 40000 cellule/µl, la dose deve rimanere di 300 UI/kg 3 volte alla settimana. Tuttavia, se l’aumento di emoglobina è < 1 g/dl (< 0,62 mmol/l) e la conta dei reticolociti è aumentata di < 40000 cellule/µl rispetto ai valori basali, è improbabile che si verifichi una risposta e il trattamento deve essere sospeso. Il regime posologico raccomandato è riportato nello schema seguente:

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Aggiustamento posologico Se l’incremento di emoglobina è maggiore di 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, la dose di Retacrit deve essere ridotta di circa il 25-50%. Se il valore di emoglobina supera 13 g/dl (8,1 mmol/l), sospendere la terapia finché non ritorna a 12 g/dl (7,5 mmol/l) e quindi ripristinare la terapia con Retacrit a una dose inferiore del 25% rispetto alla precedente. − Adulti Pazienti candidati a interventi chirurgici facenti parte di programmi di predonazione

autologa Retacrit deve essere somministrato per via endovenosa. Al momento della donazione di sangue, Retacrit deve essere somministrato dopo avere completato la procedura di donazione. I pazienti lievemente anemici (ematocrito 33-39%) che richiedono un predeposito di ≥ 4 unità di sangue devono essere trattati con 600 UI/kg di Retacrit 2 volte alla settimana nelle 3 settimane che precedono l’intervento. Per l’intera durata della terapia con Retacrit, tutti i pazienti devono ricevere un’adeguata integrazione di ferro (ad esempio 200 mg/die di ferro elementare per via orale). La somministrazione di ferro va iniziata appena possibile, anche parecchie settimane prima di eseguire il predeposito autologo, in

Aumento conta reticolocitaria ≥ 40.000/μl oppure aumento Hb ≥ 1 g/dl

150 UI/kg 3x/settimana oppure 450 UI/kg una volta alla settimana

per 4 settimane

Aumento conta reticolocitaria < 40.000/μl e aumento Hb < 1 g/dl

Hb target (appross. 12 g/dl)

300 UI/kg 3x/settimana

per 4 settimane

Aumento conta reticolocitaria ≥ 40.000/μl oppure aumento Hb ≥ 1 g/dl

Aumento conta reticolocitaria < 40.000/μl oppure aumento Hb < 1 g/dl

Interruzione della terapia

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modo da aumentare le riserve di ferro prima dell’inizio della terapia con Retacrit. Modo di somministrazione Iniezione per via endovenosa La somministrazione deve avvenire in almeno 1-5 minuti, a seconda della dose totale. Nei pazienti emodializzati è possibile somministrare la dose in bolo, durante la seduta di dialisi, da un idoneo accesso venoso del circuito di dialisi. In alternativa, la sostanza può essere iniettata al termine della seduta di dialisi attraverso la fistola e seguita da 10 ml of soluzione fisiologica NaCl 9 mg/ml (0,9%) per irrigare il circuito e assicurare un’immissione soddisfacente del prodotto in circolo. Nei pazienti che reagiscono al trattamento con sintomi simil-influenzali è preferibile optare per una somministrazione più lenta. Retacrit non deve essere somministrato per infusione endovenosa. Retacrit non va mischiato con altri farmaci (vedere paragrafo 6.2). Iniezione per via sottocutanea In generale non si deve superare il volume massimo di 1 ml per singola sede d’iniezione. In caso di volumi superiori è necessario scegliere più sedi di somministrazione. Le iniezioni vanno praticate negli arti o nella parete addominale anteriore. Nei pazienti con insufficienza renale cronica Retacrit non deve essere somministrato per via sottocutanea, bensì per via endovenosa (vedere paragrafo 4.4, “Pazienti con insufficienza renale cronica”). 4.3 Controindicazioni − Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. − I pazienti con aplasia specifica delle serie rossa in seguito a trattamento con eritropoietina non

devono essere sottoposti a terapia con Retacrit né con altri tipi di eritropoietina (vedere paragrafo 4.4).

− Ipertensione non controllata. − Nell’indicazione “incremento della quantità di sangue autologo”: infarto miocardico o ictus nel

mese precedente il trattamento, angina pectoris instabile, aumentato rischio di trombosi venosa profonda come anamnesi di malattia venosa tromboembolica.

− Pazienti che per qualunque motivo non possano ricevere un’adeguata profilassi antitrombotica. 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni di impiego Informazioni di carattere generale Come in tutti i pazienti che ricevono eritropoietina, durante la terapia con Retacrit potrebbe verificarsi un aumento della pressione sanguigna. La pressione va monitorata attentamente e adeguatamente controllata prima, all’inizio e nel corso della terapia con Retacrit, sia in tutti i pazienti che si sottopongono per la prima volta a un trattamento con epoetina sia nei pazienti già trattati. Potrebbe essere necessario instaurare o rafforzare un trattamento anti-ipertensivo. Nel caso in cui la pressione non possa essere controllata, il trattamento con Retacrit deve essere sospeso. Retacrit va usato con cautela anche in presenza di epilessia e di insufficienza epatica cronica. Durante il trattamento con eritropoietina si potrebbe verificare un moderato aumento dose-dipendente della conta piastrinica all’interno dell’intervallo di normalità. Questo fenomeno regredisce con il proseguimento della terapia. Si raccomanda di controllare regolarmente la conta piastrinica durante le prime 8 settimane di terapia.

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Tutte le altre cause di anemia (sideropenia, emolisi, perdite ematiche, carenza di vitamina B12 o di folati) devono essere valutate e trattate prima e durante il trattamento con Retacrit. Nella maggior parte dei casi, i valori di ferritina sierica diminuiscono contemporaneamente all’aumento dei valori di ematocrito. Al fine di assicurare una risposta ottimale all’eritropoietina devono essere garantite adeguate riserve di ferro: − nei pazienti con insufficienza renale cronica e livelli di ferritina sierica inferiori a 100 ng/ml si

consiglia integrazione di ferro, ad esempio 200-300 mg/die per via orale (100-200 mg/die nei pazienti pediatrici);

− in tutti i pazienti oncologici con valori di saturazione della transferrina inferiori al 20% si consiglia un’integrazione di ferro per via orale di 200-300 mg/die.

Tutti questi fattori che contribuiscono alla comparsa dell’anemia devono inoltre essere valutati con attenzione prima di decidere di aumentare il dosaggio eritropoietina nei pazienti oncologici. Nel perioperatorio vanno sempre adottate buone pratiche di gestione del sangue. Questo prodotto medicinale contiene fenilalanina, una sostanza che può essere pericolosa per i soggetti affetti da fenilchetonuria. Questo prodotto medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per dose, ovvero è da considerarsi ‘povero di sodio’. Pazienti con insufficienza renale cronica Non sono ancora disponibili dati sufficienti sull’immunogenicità riguardo all’uso di Retacrit per via sottocutanea in pazienti a rischio di aplasia specifica della serie rossa indotta da anticorpi, ovvero pazienti affetti da anemia renale. Nei pazienti affetti da anemia renale, pertanto, questo farmaco deve essere somministrato per via endovenosa. Il livello di emoglobina va rilevato a intervalli regolari fino a quando non raggiunge un valore costante, e successivamente a scadenze periodiche. L’aumento di emoglobina deve essere all’incirca di 1 g/dl (0,62 mmol/l) al mese e non deve superare i 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, per ridurre al minimo il rischio di insorgenza di ipertensione o un suo aggravamento. In pazienti con insufficienza renale cronica ed evidenza clinica di cardiopatia ischemica o insufficienza cardiaca congestizia, la concentrazione emoglobinica di mantenimento non deve superare il limite massimo della concentrazione stabilita come target, secondo quanto raccomandato nel paragrafo 4.2. Una mancanza di risposta alla terapia con eritropoietina deve far subito ricercare i fattori responsabili. Questi includono: carenza di ferro, folati o vitamina B12, intossicazione da alluminio, infezioni intercorrenti, episodi infiammatori o traumatici, perdita di sangue occulto, emolisi, fibrosi del midollo osseo di qualsiasi origine. Sono stati segnalati, molto raramente, casi di aplasia specifica della serie rossa mediata da anticorpi in pazienti con insufficienza renale cronica a cui era stata somministrata eritropoietina per via sottocutanea. Nei pazienti che mostrano un’improvvisa perdita di efficacia devono essere valutate le cause note che impediscono la risposta al trattamento (ad es. carenza di ferro, folati o vitamina B12, intossicazione da alluminio, infezioni o infiammazioni, perdite ematiche, emolisi). Se non viene individuata nessuna causa, deve essere presa in considerazione l’eventualità di eseguire un esame del midollo osseo. In caso di diagnosi di eritroblastopenia, la terapia con Retacrit deve essere immediatamente sospesa e va valutata l'’eventualità di eseguire un test per la presenza di anticorpi anti-eritropoietina. I pazienti non devono essere dirottati verso il trattamento con un altro prodotto medicinale, data la reattività crociata esistente fra anticorpi anti-eritropoietina ed altre eritropoietine. Vanno escluse altre cause di aplasia specifica della serie rossa e deve essere istituita una terapia appropriata.

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Si consiglia il monitoraggio periodico della conta reticolocitaria per rilevare l’eventuale perdita di efficacia terapeutica nei pazienti con insufficienza renale cronica. In casi isolati è stata osservata iperkaliemia. Nei pazienti con insufficienza renale cronica, la correzione dell’anemia può condurre a un aumento dell’appetito e dell’assorbimento di potassio e proteine. I parametri prescritti per la dialisi potrebbero necessitare di un adattamento periodico per mantenere urea, creatinina e potassio entro i valori desiderati. Nei pazienti con insufficienza renale cronica devono essere monitorati gli elettroliti sierici. Qualora si osservino valori elevati (o in aumento) di potassio sierico, allora va considerata la possibilità di sospendere la somministrazione di eritropoietina finché l’iperkaliemia non venga corretta. Un aumento della dose di eparina è spesso richiesto nel corso della terapia con eritropoietina a causa di un incremento del valore di ematocrito. È possibile che si verifichi un’occlusione del sistema dialitico se l’eparinizzazione non è ottimale. In base ai dati finora disponibili, la correzione dell’anemia con eritropoietina in pazienti adulti con insufficienza renale non ancora sottoposti a dialisi non accelera la progressione dell’insufficienza renale. Pazienti oncologici adulti con anemia sintomatica in trattamento chemioterapico Nei pazienti oncologici in trattamento chemioterapico, l’intervallo di 2-3 settimane che intercorre fra la somministrazione e la comparsa di eritrociti indotti dall’eritropoietina va preso in considerazione al momento di valutare l’appropriatezza della terapia con Retacrit (pazienti a rischio di trasfusione). Nei pazienti oncologici in trattamento chemioterapico, se l’emoglobina aumenta più di 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese oppure se il suo livello supera 13 g/dl (8,1 mmol/l), è necessario eseguire scrupolosamente la procedura di aggiustamento posologico indicata nel paragrafo 4.2 al fine di ridurre i potenziali fattori di rischio di eventi trombotici (vedere paragrafo 4.2). Dal momento che si è osservato un aumento dell’incidenza di eventi tromboembolici nei pazienti oncologici sottoposti a trattamento con agenti eritropoietici (vedere paragrafo 4.8), tale rischio deve essere valutato con attenzione alla luce del beneficio derivante dal trattamento (con Retacrit), particolarmente in quei pazienti oncologici che presentano un aumento del rischio tromboembolico, come soggetti obesi o con anamnesi di eventi trombotici e vascolari (trombosi venosa profonda, embolia polmonare). Pazienti adulti candidati a interventi chirurgici facenti parte di un programma di predonazione autologa Devono essere osservate tutte le avvertenze e le precauzioni particolari associate ai programmi di predonazione autologa, in particolar modo ripristinando come da routine il volume di sangue prelevato. Potenziale oncogenico L’eritropoietina è una fattore di crescita che stimola principalmente la produzione di eritrociti. Tuttavia, non è da escludersi l’eventualità che l’eritropoietina possa agire come fattore di crescita di qualsiasi forma tumorale, in particolare nelle neoplasie mieloidi (vedere paragrafo 5.3). Recettori dell’eritropoietina sono stati riscontrati anche sulla superficie di alcune linee cellulari neoplastiche e su campioni bioptici di tumori. Non è noto tuttavia se tali recettori siano o meno funzionali. Due studi clinici controllati in cui è stata somministrata eritropoietina a pazienti affetti da vari tipi di neoplasie, tra cui tumori testa-collo e carcinoma mammario, hanno evidenziato un aumento inspiegato del tasso di mortalità (vedere paragrafo 5.1).

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4.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione Non è dimostrato che il trattamento con eritropoietina alteri il metabolismo di altri prodotti medicinali. Tuttavia, dal momento che la ciclosporina si lega agli eritrociti, potrebbe esistere la possibilità di un’interazione con altri farmaci. Qualora l’eritropoietina venga somministrata in concomitanza con la ciclosporina, i livelli ematici di ciclosporina devono essere monitorati e la dose di questo farmaco va corretta in base all’aumento del valore di ematocrito. Non esistono evidenze che indichino un’interazione tra epoetina alfa e G-CSF o GM-CSF relativamente alla differenziazione o proliferazione ematologica in campioni bioptici tumorali in vitro. 4.6 Gravidanza e allattamento Non vi sono studi adeguati e ben controllati condotti su donne in gravidanza. Gli studi su animali hanno evidenziato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Di conseguenza, in linea generale l’eritropoietina deve essere usata durante la gravidanza e l’allattamento solo se i potenziali benefici superano i potenziali rischi per il feto. 4.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari Retacrit non altera o altera in modo trascurabile la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari. 4.8 Effetti indesiderati Retacrit è un medicinale biologico. I risultati di studi clinici con Retacrit sono in linea con il profilo di sicurezza di altre eritropoietine autorizzate. Sulla base dei risultati degli studi clinici con altre eritropoietine autorizzate, si prevede che circa l’8% dei pazienti trattati con eritropoietina sperimenti reazioni avverse. Effetti indesiderati nel corso del trattamento con eritropoietina si osservano soprattutto in pazienti con insufficienza renale cronica o neoplasie sottostanti e sono rappresentati principalmente da cefalea e da un aumento dose-dipendente della pressione arteriosa. Possono verificarsi crisi ipertensive con sintomi simili a un’encefalopatia. Si deve prestare attenzione a cefalee acute improvvise di tipo simil-emicranico, che possono essere un segnale di allarme. Considerazioni generali In associazione con l’epoetina alfa sono stati descritti rash non specifici. Possono verificarsi sintomi simil-influenzali, come cefalea, dolori articolari, sensazione di debolezza, capogiri e stanchezza, in particolare all’inizio del trattamento. È stata osservata trombocitosi, ma questo evento è molto raro (vedere paragrafo 4.4). In pazienti trattati con agenti eritropoietici, sono stati osservati eventi trombotici/vascolari come ischemia miocardica, infarto miocardico, accidenti cerebrovascolari (emorragia cerebrale e infarto cerebrale), attacchi ischemici transitori, trombosi venosa profonda, trombosi arteriosa, embolia polmonare, aneurisma, trombosi retinica, coagulazione nel rene artificiale. Con l’epoetina alfa sono state raramente osservate reazioni di ipersensibilità, compresi casi isolati di angioedema e reazione anafilattica. È stata osservata aplasia eritroide pura (PRCA) mediata da anticorpi dopo mesi o anni di trattamento con epoetina alfa. Nella maggior parte di questi pazienti sono stati osservati anticorpi diretti contro le eritropoietine (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). Pazienti emodializzati adulti e pediatrici, pazienti adulti sottoposti a dialisi peritoneali e pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati

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La reazione avversa più frequente nell’ambito del trattamento con epoetina alfa è l’aumento dosedipendente della pressione arteriosa o il peggioramento dell’ipertensione preesistente. Tale aumento della pressione arteriosa può essere trattato farmacologicamente. Inoltre, si raccomanda il monitoraggio della pressione arteriosa, in particolare all’inizio della terapia. Le reazioni seguenti si sono verificate anche in casi isolati di pazienti con pressione arteriosa normale o bassa: crisi ipertensive con sintomi simili a un’encefalopatia (cefalea e stato confusionale) e convulsioni tonicocloniche generalizzate, con necessità di intervento medico immediato e trattamento intensivo. Si deve prestare particolare attenzione a cefalee acute improvvise di tipo simil-emicranico, che possono essere un segnale di allarme. Possono verificarsi trombosi dello shunt, particolarmente in pazienti con tendenza all'ipotensione o con complicazioni a livello delle fistole arterovenose (stenosi, aneurismi ecc.). In questi pazienti si raccomandano la revisione precoce dello shunt e una profilassi antitrombotica, ad esempio con acido acetilsalicilico. Pazienti oncologici adulti in chemioterapia con anemia sintomatica Nei pazienti trattati con epoetina alfa può verificarsi ipertensione. Di conseguenza, si deve effettuare uno stretto monitoraggio dell’emoglobina e della pressione arteriosa. Nei pazienti trattati con agenti eritropoietici è stato osservato un aumento dell'incidenza di eventi trombotici vascolari (vedere paragrafo 4.4 e paragrafo 4.8 – Considerazioni generali).

Pazienti candidati a interventi chirurgici facenti parte di programmi di predonazione autologa Indipendentemente dal trattamento con eritropoietina, nei pazienti chirurgici con patologia cardiovascolare sottostante possono verificarsi eventi tromboembolici a seguito di flebotomie ripetute. Pertanto, tali pazienti vanno sottoposti di routine alla sostituzione del volume di sangue prelevato. 4.9 Sovradosaggio La finestra terapeutica dell’eritropoietina è molto ampia. Il sovradosaggio di eritropoietina può produrre effetti che sono estensioni degli effetti farmacologici dell’ormone. Se si manifestano livelli eccessivamente elevati di emoglobina è possibile praticare una flebotomia. Se necessario, vanno fornite ulteriori cure di supporto. 5. PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE 5.1 Proprietà farmacodinamiche Categoria farmacoterapeutica: antianemico, eritropoietina Codice ATC: B03XA01 L’eritropoietina è una glicoproteina che, in quanto fattore stimolante la mitosi e ormone di differenziazione, stimola la produzione di eritrociti dai precursori del compartimento staminale. Il peso molecolare apparente dell’eritropoietina è di 32000-40000 dalton. La frazione proteica della molecola costituisce circa il 58% del suo peso molecolare totale ed è composta da 165 aminoacidi. Le quattro catene di carboidrati sono legate alla proteina da tre legami N-glicosidici e un legame O-glicosidico. Dal punto di vista della sequenza aminoacidica e nella composizione dei carboidrati, l’epoetina zeta è identica all’eritropoietina umana endogena isolata dalle urine di pazienti anemici. L’efficacia biologica dell’eritropoietina è stata dimostrata in vari modelli animali in vivo (ratti normali e anemici, topi policitemici). Dopo somministrazione di eritropoietina la conta eritrocitaria, i valori di emoglobina e la conta reticolocitaria aumentano insieme alla velocità di incorporazione del 59Fe. Nei test in vitro (coltura di cellule spleniche di topo), dopo incubazione con eritropoietina si è osservato un incremento dell’incorporazione di 3H-timidina nelle cellule eritroidi nucleate della milza.

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Tramite colture cellulari di midollo osseo umano si è potuto dimostrare che l’eritropoietina stimola in modo specifico l’eritropoiesi senza alterare la leucopoiesi. Non è stata osservata alcuna attività citotossica dell’eritropoietina sulle cellule di midollo osseo. Analogamente ad altri fattori di crescita ematopoietica, l’eritropoietina ha dimostrato in vitro di possedere proprietà di stimolazione delle cellule endoteliali umane. Tre studi controllati con placebo hanno coinvolto 721 pazienti oncologici in trattamento chemioterapico senza platino, di cui 389 con neoplasie ematologiche (221 con mieloma multiplo, 144 con linfoma non-Hodgkin e 24 con neoplasie ematologiche di altra natura) e 332 con tumori solidi (172 mammario, 64 ginecologico, 23 polmonare, 22 prostatico, 21 gastrointestinale e 30 di altro tipo). Due ampi studi in aperto hanno coinvolto 2697 pazienti oncologici in trattamento chemioterapico senza platino, di cui 1895 con tumori solidi (683 mammario, 260 polmonare, 174 ginecologico, 300 gastrointestinale e 478 di altro tipo) e 802 con neoplasie ematologiche. In uno studio prospettico randomizzato, controllato in doppio cieco con placebo e condotto su 375 pazienti anemici affetti da diverse neoplasie non mieloidi e in trattamento chemioterapico senza platino, è stata evidenziata una significativa riduzione delle sequele associate all’anemia (come affaticamento, astenia e riduzione dell’attività), misurate dai seguenti strumenti di valutazione: la scala di valutazione generale FACT-An (Functional Assessment of Cancer Therapy-Anaemia), la scala di valutazione dell’affaticamento FACT-An e la Cancer Linear Analogue Scale (CLAS). Altri due studi randomizzati e controllati con placebo, condotti su un numero inferiore di pazienti, non sono riusciti a dimostrare un miglioramento significativo nei parametri della qualità di vita valutati rispettivamente con la scala EORTC-QLQ-C30 e con la CLAS.

L’eritropoietina è un fattore di crescita che stimola principalmente la produzione di eritrociti. I recettori per l’eritropoietina possono esprimersi sulla superficie di cellule tumorali di vario tipo. Non sono ancora disponibili informazioni sufficienti per stabilire se l’uso di prodotti a base di eritropoietina produca effetti indesiderati sul tempo di progressione tumorale o sulla sopravvivenza libera da progressione. Due studi hanno indagato l’effetto delle eritropoietine sulla sopravvivenza e/o sulla progressione tumorale in caso di eritropoietina esogena somministrata per raggiungere livelli di emoglobina più elevati.

In uno studio randomizzato e controllato con placebo è stata somministrata epoetina alfa a 939 pazienti con carcinoma mammario metastatico allo scopo di tentare di mantenere livelli di emoglobina compresi fra 12 e 14 g/dl. Dopo quattro mesi, la mortalità attribuita alla progressione della malattia era superiore (6% rispetto a 3%) nelle donne che ricevevano epoetina alfa. La mortalità complessiva era significativamente più elevata nel braccio con epoetina alfa.

In un altro studio controllato con placebo è stata somministrata epoetina beta a 351 pazienti con tumori della regione testa-collo allo scopo di mantenere i livelli di emoglobina a 14 g/dl nelle donne e 15 g/dl negli uomini. La sopravvivenza libera da progressione locoregionale è stata significativamente minore nei pazienti ricevevano epoetina beta.

I risultati di questi studi sono stati inficiati da fattori di confondimento quali gli sbilanciamenti esistenti fra i gruppi di trattamento (punteggio ECOG più elevato, maggiore estensione della malattia al momento dell’arruolamento per lo studio che ha utilizzato epoetina alfa; localizzazione del tumore, condizione di fumatore, eterogeneità della popolazione arruolata per lo studio che ha utilizzato epoetina beta). Inoltre, diversi altri studi hanno evidenziato una tendenza al miglioramento della sopravvivenza, a indicazione che l’eritropoietina non ha effetti negativi sulla progressione del tumore. 5.2 Proprietà farmacocinetiche Via di somministrazione endovenosa La misurazione di eritropoietina dopo ripetute somministrazioni per endovena ha evidenziato un’emivita di circa 4 ore in volontari sani e un’emivita leggermente più lunga in pazienti con insufficienza renale (circa 5 ore). Nei bambini è stata riferita un’emivita di circa 6 ore.

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Via di somministrazione sottocutanea In seguito a iniezione sottocutanea i livelli sierici di eritropoietina risultano molto inferiori rispetto ai livelli raggiunti per via endovenosa, aumentano lentamente e raggiungono un picco nel periodo compreso fra le 12 e le 18 ore successive alla somministrazione. Tale picco è sempre molto al di sotto di quello raggiunto per via endovenosa (circa 1/20). Non si verificano fenomeni di accumulo: le concentrazioni rimangono identiche, siano che vengano rilevate 24 ore dopo la prima iniezione o 24 ore dopo l’ultima iniezione. L’emivita è difficilmente valutabile in caso di somministrazione sottocutanea e viene stimata in circa 24 ore. La biodisponibilità di eritropoietina iniettabile per via sottocutanea è molto inferiore rispetto al prodotto medicinale somministrato per via endovenosa: circa il 20%. 5.3 Dati preclinici di sicurezza In alcuni studi tossicologici preclinici condotti su cani e ratti, ma non su scimmie, la terapia con eritropoietina è stata associata a fibrosi subclinica del midollo osseo (la fibrosi del midollo osseo è una complicanza nota dell’insufficienza renale cronica nell’uomo e può essere correlata a iperparatiroidismo secondario o a fattori ignoti). In uno studio condotto su pazienti emodializzati e trattati con eritropoietina per 3 anni, l’incidenza di fibrosi del midollo osseo non è risultata in aumento rispetto a un gruppo corrispondente di pazienti di controllo dializzati ma non trattati con eritropoietina). Studi condotti su animali hanno dimostrato che l’eritropoietina diminuisce il peso corporeo fetale, ritarda il processo di ossificazione e aumenta la mortalità fetale se somministrata a dosi settimanali pari a circa 20 volte quelle raccomandate per l’uomo. Queste alterazioni sono interpretate come secondarie al ridotto incremento del peso corporeo materno. L’eritropoietina non ha mostrato nessuna attività nei test di mutagenicità su colture batteriche e cellulari di mammifero e in vivo in un test del micronucleo nel topo. Non sono stati condotti studi di carcinogenesi a lungo termine. Esistono dati contrastanti in letteratura riguardo all’eventualità che l’eritropoietina svolga un ruolo di rilievo nella proliferazione di cellule tumorali. Questi dati si basano su risultati ottenuti in vitro da campioni di tessuto tumorale umano; tuttavia, la loro portata in ambito clinico non è chiara. 6. INFORMAZIONI FARMACEUTICHE 6.1 Elenco degli eccipienti Sodio fosfato dibasico diidrato Sodio fosfato monobasico diidrato Sodio cloruro Calcio cloruro diidrato Polisorbato 20 Glicina Leucina Isoleucina Treonina Acido glutammico Fenilalanina Acqua per soluzioni iniettabili Sodio idrossido (per regolare il pH) Acido cloridrico (per regolare il pH)

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6.2 Incompatibilità In assenza di studi di incompatibilità, questo medicinale non deve essere miscelato con altri prodotti. 6.3 Periodo di validità 18 mesi 6.4 Precauzioni particolari per la conservazione Conservare in frigorifero (2°C – 8°C). Non congelare. Tenere la siringa preriempita nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce. 6.5 Natura e contenuto del contenitore Siringa preriempita in vetro di tipo I con ago fisso in acciaio e tappo dello stantuffo rivestito in PTFE. Ogni siringa preriempita contiene 0,5 ml di soluzione per iniezione. Una confezione contiene 1 o 6 siringhe preriempite. E’ possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate. 6.6 Precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione Istruzioni per la manipolazione di Retacrit: 1. Dopo avere estratto una siringa dal blister, controllare che la soluzione sia limpida, incolore e

praticamente priva di particelle visibili. 2. Rimuovere il copriago e fare fuoriuscire l’aria da ago e siringa tenendo la siringa in posizione

verticale e spingendo delicatamente lo stantuffo verso l’alto. 3. La siringa è pronta per l’uso. Retacrit non deve essere utilizzato se si verifica una delle seguenti condizioni: • il blister è aperto o comunque danneggiato; • la soluzione non è incolore o contiene particelle visibili in sospensione; • c’è stata una fuoriuscita di liquido dalla siringa preriempita o all’interno del blister ancora

sigillato è visibile della condensa; • il medicinale è stato accidentalmente congelato. Questo medicinale è destinato esclusivamente per un uso singolo. Non agitare. Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente. 7. TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO HOSPIRA Enterprises B.V. Taurusavenue 19-21 NL-2132 LS HOOFDDORP Paesi Bassi

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8. NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO 9. DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL’AUTORIZZAZIONE

{GG/MM/AAAA} 10. DATA DI REVISIONE DEL TESTO

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1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE Retacrit 30000 UI/0,75 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita 2. COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA Una siringa preriempita con 0,75 ml di soluzione iniettabile contiene 30000 unità internazionali (UI) di epoetina zeta* (eritropoietina umana ricombinante). La soluzione contiene 40000 UI di epoetina zeta per ml. *Prodotta con la tecnica del DNA ricombinante in linee cellulari ovariche di criceto cinese (CHO). Eccipienti: Ogni siringa preriempita contiene 0,38 mg di fenilalanina. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1. 3. FORMA FARMACEUTICA Soluzione iniettabile in siringa preriempita. Soluzione limpida e incolore. 4. INFORMAZIONI CLINICHE 4.1 Indicazioni terapeutiche − Trattamento dell’anemia associata ad insufficienza renale cronica in pazienti adulti e pediatrici

in emodialisi e in pazienti adulti in dialisi peritoneale (vedere paragrafo 4.4). − Trattamento dell’anemia grave di origine renale con sintomatologia clinica in pazienti adulti con

insufficienza renale non ancora sottoposti a dialisi (vedere paragrafo 4.4). − Trattamento dell’anemia e riduzione del fabbisogno trasfusionale in pazienti adulti sottoposti a

chemioterapia per tumori solidi, linfoma maligno o mieloma multiplo e a rischio di emotrasfusione come indicato dallo stato generale del paziente (situazione cardiovascolare, anemia preesistente all’inizio della chemioterapia).

− Retacrit può essere usato per incrementare la quantità di sangue autologo in pazienti facenti parte di un programma di predonazione. L’uso in questa indicazione deve essere valutato alla luce dei rischi riferiti di eventi tromboembolici. Il trattamento deve essere riservato solo a pazienti con anemia di grado moderato (emoglobina [Hb] 10-13 g/dl [6,2-8,1 mmol/l], in assenza di sideropenia) se le procedure di emoconservazione non sono disponibili o sono insufficienti quando l’intervento elettivo di chirurgia maggiore previsto richiede un notevole volume di sangue (4 o più unità di sangue per le donne, 5 o più unità per gli uomini).

4.2 Posologia e modo di somministrazione La terapia con Retacrit deve essere avviata con la supervisione di personale medico esperto nella gestione di pazienti con le indicazioni sopra descritte.

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− Pazienti con insufficienza renale cronica Nei pazienti con insufficienza renale cronica Retacrit deve essere somministrato per via endovenosa (vedere paragrafo 4.4). L’obiettivo da raggiungere è una concentrazione di emoglobina compresa fra 10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l), ad eccezione dei pazienti pediatrici, in cui la concentrazione di emoglobina deve essere compresa fra 9,5 e 11 g/dl (5,9-6,8 mmol/l). L’aumento di emoglobina deve essere all’incirca di 1 g/dl (0,62 mmol/l) al mese e non deve superare i 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, per ridurre al minimo i rischi di un aggravamento dell’ipertensione. In pazienti con insufficienza renale cronica ed evidenza clinica di cardiopatia ischemica o insufficienza cardiaca congestizia, la concentrazione emoglobinica di mantenimento non deve superare il limite massimo della concentrazione stabilita come target. Pazienti adulti in emodialisi Il trattamento è diviso in due fasi: 1. Fase di correzione: 50 UI/kg, 3 volte alla settimana per via endovenosa. Se è necessario un

aggiustamento posologico, questo deve avvenire gradualmente, ad intervalli di almeno quattro settimane. A ogni aggiustamento, la dose deve essere aumentata o ridotta di 25 UI/kg 3 volte alla settimana.

2. Fase di mantenimento: Aggiustamento posologico finalizzato al mantenimento del livello desiderato di emoglobina (Hb), tra 10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l). La dose settimanale totale raccomandata va da 75 a 300 UI/kg per via endovenosa.

I dati clinici disponibili indicano che i pazienti con un livello iniziale di emoglobina molto basso (< 6 g/dl o < 3,75 mmol/l) possono richiedere dosi di mantenimento più elevate rispetto a pazienti che presentano inizialmente un’anemia meno grave (emoglobina > 8 g/dl o > 5 mmol/l). Pazienti pediatrici in emodialisi Il trattamento è diviso in due fasi. 1. Fase di correzione 50 UI/kg, 3 volte alla settimana per via endovenosa. Se è necessario un

aggiustamento posologico, questo deve avvenire con incrementi di 25 UI/kg 3 volte alla settimana, a intervalli di almeno 4 settimane, fino a raggiungere l’obiettivo prefissato.

2. Fase di mantenimento Aggiustamento posologico finalizzato al mantenimento del livello desiderato di emoglobina (Hb), tra 9,5 e 11 g/dl (5,9-6,8 mmol/l).

Generalmente i bambini e adolescenti di peso inferiore a 30 kg richiedono dosi di mantenimento superiori rispetto ai bambini di peso superiore a 30 kg e agli adulti. In studi clinici, ad esempio, dopo 6 mesi di trattamento sono state osservate le seguenti dosi di mantenimento:

Dose (UI/kg 3 volte alla settimana)

Peso (kg) Mediana Dose abituale di mantenimento

< 10 100 75-150

10-30 75 60-150

> 30 33 30-100 I dati clinici disponibili indicano che i pazienti con un livello iniziale di emoglobina molto basso (< 6,8 g/dl o < 4,25 mmol/l) possono richiedere dosi di mantenimento più elevate rispetto a pazienti che presentano un livello iniziale di emoglobina più elevato (> 6,8 g/dl o > 4,25 mmol/l).

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Pazienti adulti in dialisi peritoneale Il trattamento è diviso in due fasi. 1. Fase di correzione: La dose iniziale è di 50 UI/kg di peso, 2 volte alla settimana per via

endovenosa . 2. Fase di mantenimento: Aggiustamento posologico finalizzato al mantenimento del livello desiderato

di emoglobina (Hb), (fra 10 e 12 g/dl [6,2-7,5 mmol/l]. La dose di mantenimento è compresa fra 25 e 50 UI/kg 2 volte alla settimana, ripartite in 2 somministrazioni uguali.

− Pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati Il trattamento è diviso in due fasi. 1. Fase di correzione: Una dose iniziale di 50 UI/kg 3 volte alla settimana per via endovenosa ,

seguita se necessario da un aumento a incrementi di 25 UI/kg (3 volte alla settimana) fino a raggiungere l’obiettivo desiderato (l’aumento deve avvenire gradualmente, a intervalli di almeno quattro settimane).

2. Fase di mantenimento: Aggiustamento posologico finalizzato al mantenimento del livello desiderato di emoglobina (Hb), (tra 10 e 12 g/dl [6,2-7,5 mmol/l]. Lla dose di mantenimento è compresa fra 17 e 33 UI/kg 3 volte alla settimana per via endovenosa.

La dose massima non deve superare 200 UI/kg di peso 3 volte alla settimana. − Pazienti oncologici adulti in chemioterapia con anemia sintomatica

Retacrit deve essere somministrato per via sottocutanea. La terapia con Retacrit deve essere somministrata a pazienti affetti da anemia (emoglobina ≤ 11 g/dl [6,8 mmol/l]). La concentrazione emoglobinica da raggiungere è di circa 12 g/dl (7,5 mmol/l). Non si devono superare concentrazioni emoglobiniche di 13 g/dl (8,1 mmol/l) (vedere paragrafo 5.1). La terapia con Retacrit deve essere proseguita per un altro mese dopo la fine della chemioterapia. La dose iniziale è di 150 UI/kg, 3 volte alla settimana per via sottocutanea. In alternativa, Retacrit può essere somministrato per via sottocutanea alla dose iniziale di 450 UI/kg una volta alla settimana. Se dopo 4 settimane di trattamento l’emoglobina è aumentata di almeno 1 g/dl (0,62 mmol/l) o la conta dei reticolociti è aumentata di ≥ 40000 cellule/µl rispetto ai valori basali, la dose deve rimanere di 450 UI/kg una volta alla settimana o 150 UI/kg 3 volte alla settimana. Se l’aumento di emoglobina è < 1 g/dl (< 0,62 mmol/l) e la conta dei reticolociti è aumentata di < 40000 cellule/µl rispetto ai valori basali, la dose va aumentata a 300 UI/kg 3 volte alla settimana. Se dopo altre 4 settimane di terapia a 300 UI/kg 3 volte alla settimana l’emoglobina è aumentata di ≥ 1 g/dl (0,62 mmol/l) o la conta dei reticolociti è aumentata di ≥ 40000 cellule/µl, la dose deve rimanere di 300 UI/kg 3 volte alla settimana. Tuttavia, se l’aumento di emoglobina è < 1 g/dl (< 0,62 mmol/l) e la conta dei reticolociti è aumentata di < 40000 cellule/µl rispetto ai valori basali, è improbabile che si verifichi una risposta e il trattamento deve essere sospeso. Il regime posologico raccomandato è riportato nello schema seguente:

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Aggiustamento posologico Se l’incremento di emoglobina è maggiore di 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, la dose di Retacrit deve essere ridotta di circa il 25-50%. Se il valore di emoglobina supera 13 g/dl (8,1 mmol/l), sospendere la terapia finché non ritorna a 12 g/dl (7,5 mmol/l) e quindi ripristinare la terapia con Retacrit a una dose inferiore del 25% rispetto alla precedente. − Adulti Pazienti candidati a interventi chirurgici facenti parte di programmi di predonazione

autologa Retacrit deve essere somministrato per via endovenosa. Al momento della donazione di sangue, Retacrit deve essere somministrato dopo avere completato la procedura di donazione. I pazienti lievemente anemici (ematocrito 33-39%) che richiedono un predeposito di ≥ 4 unità di sangue devono essere trattati con 600 UI/kg di Retacrit 2 volte alla settimana nelle 3 settimane che precedono l’intervento. Per l’intera durata della terapia con Retacrit, tutti i pazienti devono ricevere un’adeguata integrazione di ferro (ad esempio 200 mg/die di ferro elementare per via orale). La somministrazione di ferro va iniziata appena possibile, anche parecchie settimane prima di eseguire il predeposito autologo, in

Aumento conta reticolocitaria ≥ 40.000/μl oppure aumento Hb ≥ 1 g/dl

150 UI/kg 3x/settimana oppure 450 UI/kg una volta alla settimana

per 4 settimane

Aumento conta reticolocitaria < 40.000/μl e aumento Hb < 1 g/dl

Hb target (appross. 12 g/dl)

300 UI/kg 3x/settimana

per 4 settimane

Aumento conta reticolocitaria ≥ 40.000/μl oppure aumento Hb ≥ 1 g/dl

Aumento conta reticolocitaria < 40.000/μl oppure aumento Hb < 1 g/dl

Interruzione della terapia

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modo da aumentare le riserve di ferro prima dell’inizio della terapia con Retacrit. Modo di somministrazione Iniezione per via endovenosa La somministrazione deve avvenire in almeno 1-5 minuti, a seconda della dose totale. Nei pazienti emodializzati è possibile somministrare la dose in bolo, durante la seduta di dialisi, da un idoneo accesso venoso del circuito di dialisi. In alternativa, la sostanza può essere iniettata al termine della seduta di dialisi attraverso la fistola e seguita da 10 ml of soluzione fisiologica NaCl 9 mg/ml (0,9%) per irrigare il circuito e assicurare un’immissione soddisfacente del prodotto in circolo. Nei pazienti che reagiscono al trattamento con sintomi simil-influenzali è preferibile optare per una somministrazione più lenta. Retacrit non deve essere somministrato per infusione endovenosa. Retacrit non va mischiato con altri farmaci (vedere paragrafo 6.2). Iniezione per via sottocutanea In generale non si deve superare il volume massimo di 1 ml per singola sede d’iniezione. In caso di volumi superiori è necessario scegliere più sedi di somministrazione. Le iniezioni vanno praticate negli arti o nella parete addominale anteriore. Nei pazienti con insufficienza renale cronica Retacrit non deve essere somministrato per via sottocutanea, bensì per via endovenosa (vedere paragrafo 4.4, “Pazienti con insufficienza renale cronica”). 4.3 Controindicazioni − Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. − I pazienti con aplasia specifica delle serie rossa in seguito a trattamento con eritropoietina non

devono essere sottoposti a terapia con Retacrit né con altri tipi di eritropoietina (vedere paragrafo 4.4).

− Ipertensione non controllata. − Nell’indicazione “incremento della quantità di sangue autologo”: infarto miocardico o ictus nel

mese precedente il trattamento, angina pectoris instabile, aumentato rischio di trombosi venosa profonda come anamnesi di malattia venosa tromboembolica.

− Pazienti che per qualunque motivo non possano ricevere un’adeguata profilassi antitrombotica. 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni di impiego Informazioni di carattere generale Come in tutti i pazienti che ricevono eritropoietina, durante la terapia con Retacrit potrebbe verificarsi un aumento della pressione sanguigna. La pressione va monitorata attentamente e adeguatamente controllata prima, all’inizio e nel corso della terapia con Retacrit, sia in tutti i pazienti che si sottopongono per la prima volta a un trattamento con epoetina sia nei pazienti già trattati. Potrebbe essere necessario instaurare o rafforzare un trattamento anti-ipertensivo. Nel caso in cui la pressione non possa essere controllata, il trattamento con Retacrit deve essere sospeso. Retacrit va usato con cautela anche in presenza di epilessia e di insufficienza epatica cronica. Durante il trattamento con eritropoietina si potrebbe verificare un moderato aumento dose-dipendente della conta piastrinica all’interno dell’intervallo di normalità. Questo fenomeno regredisce con il proseguimento della terapia. Si raccomanda di controllare regolarmente la conta piastrinica durante le prime 8 settimane di terapia.

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Tutte le altre cause di anemia (sideropenia, emolisi, perdite ematiche, carenza di vitamina B12 o di folati) devono essere valutate e trattate prima e durante il trattamento con Retacrit. Nella maggior parte dei casi, i valori di ferritina sierica diminuiscono contemporaneamente all’aumento dei valori di ematocrito. Al fine di assicurare una risposta ottimale all’eritropoietina devono essere garantite adeguate riserve di ferro: − nei pazienti con insufficienza renale cronica e livelli di ferritina sierica inferiori a 100 ng/ml si

consiglia integrazione di ferro, ad esempio 200-300 mg/die per via orale (100-200 mg/die nei pazienti pediatrici);

− in tutti i pazienti oncologici con valori di saturazione della transferrina inferiori al 20% si consiglia un’integrazione di ferro per via orale di 200-300 mg/die.

Tutti questi fattori che contribuiscono alla comparsa dell’anemia devono inoltre essere valutati con attenzione prima di decidere di aumentare il dosaggio eritropoietina nei pazienti oncologici. Nel perioperatorio vanno sempre adottate buone pratiche di gestione del sangue. Questo prodotto medicinale contiene fenilalanina, una sostanza che può essere pericolosa per i soggetti affetti da fenilchetonuria. Questo prodotto medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per dose, ovvero è da considerarsi ‘povero di sodio’. Pazienti con insufficienza renale cronica Non sono ancora disponibili dati sufficienti sull’immunogenicità riguardo all’uso di Retacrit per via sottocutanea in pazienti a rischio di aplasia specifica della serie rossa indotta da anticorpi, ovvero pazienti affetti da anemia renale. Nei pazienti affetti da anemia renale, pertanto, questo farmaco deve essere somministrato per via endovenosa. Il livello di emoglobina va rilevato a intervalli regolari fino a quando non raggiunge un valore costante, e successivamente a scadenze periodiche. L’aumento di emoglobina deve essere all’incirca di 1 g/dl (0,62 mmol/l) al mese e non deve superare i 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, per ridurre al minimo il rischio di insorgenza di ipertensione o un suo aggravamento. In pazienti con insufficienza renale cronica ed evidenza clinica di cardiopatia ischemica o insufficienza cardiaca congestizia, la concentrazione emoglobinica di mantenimento non deve superare il limite massimo della concentrazione stabilita come target, secondo quanto raccomandato nel paragrafo 4.2. Una mancanza di risposta alla terapia con eritropoietina deve far subito ricercare i fattori responsabili. Questi includono: carenza di ferro, folati o vitamina B12, intossicazione da alluminio, infezioni intercorrenti, episodi infiammatori o traumatici, perdita di sangue occulto, emolisi, fibrosi del midollo osseo di qualsiasi origine. Sono stati segnalati, molto raramente, casi di aplasia specifica della serie rossa mediata da anticorpi in pazienti con insufficienza renale cronica a cui era stata somministrata eritropoietina per via sottocutanea. Nei pazienti che mostrano un’improvvisa perdita di efficacia devono essere valutate le cause note che impediscono la risposta al trattamento (ad es. carenza di ferro, folati o vitamina B12, intossicazione da alluminio, infezioni o infiammazioni, perdite ematiche, emolisi). Se non viene individuata nessuna causa, deve essere presa in considerazione l’eventualità di eseguire un esame del midollo osseo. In caso di diagnosi di eritroblastopenia, la terapia con Retacrit deve essere immediatamente sospesa e va valutata l'’eventualità di eseguire un test per la presenza di anticorpi anti-eritropoietina. I pazienti non devono essere dirottati verso il trattamento con un altro prodotto medicinale, data la reattività crociata esistente fra anticorpi anti-eritropoietina ed altre eritropoietine. Vanno escluse altre cause di aplasia specifica della serie rossa e deve essere istituita una terapia appropriata.

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Si consiglia il monitoraggio periodico della conta reticolocitaria per rilevare l’eventuale perdita di efficacia terapeutica nei pazienti con insufficienza renale cronica. In casi isolati è stata osservata iperkaliemia. Nei pazienti con insufficienza renale cronica, la correzione dell’anemia può condurre a un aumento dell’appetito e dell’assorbimento di potassio e proteine. I parametri prescritti per la dialisi potrebbero necessitare di un adattamento periodico per mantenere urea, creatinina e potassio entro i valori desiderati. Nei pazienti con insufficienza renale cronica devono essere monitorati gli elettroliti sierici. Qualora si osservino valori elevati (o in aumento) di potassio sierico, allora va considerata la possibilità di sospendere la somministrazione di eritropoietina finché l’iperkaliemia non venga corretta. Un aumento della dose di eparina è spesso richiesto nel corso della terapia con eritropoietina a causa di un incremento del valore di ematocrito. È possibile che si verifichi un’occlusione del sistema dialitico se l’eparinizzazione non è ottimale. In base ai dati finora disponibili, la correzione dell’anemia con eritropoietina in pazienti adulti con insufficienza renale non ancora sottoposti a dialisi non accelera la progressione dell’insufficienza renale. Pazienti oncologici adulti con anemia sintomatica in trattamento chemioterapico Nei pazienti oncologici in trattamento chemioterapico, l’intervallo di 2-3 settimane che intercorre fra la somministrazione e la comparsa di eritrociti indotti dall’eritropoietina va preso in considerazione al momento di valutare l’appropriatezza della terapia con Retacrit (pazienti a rischio di trasfusione). Nei pazienti oncologici in trattamento chemioterapico, se l’emoglobina aumenta più di 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese oppure se il suo livello supera 13 g/dl (8,1 mmol/l), è necessario eseguire scrupolosamente la procedura di aggiustamento posologico indicata nel paragrafo 4.2 al fine di ridurre i potenziali fattori di rischio di eventi trombotici (vedere paragrafo 4.2). Dal momento che si è osservato un aumento dell’incidenza di eventi tromboembolici nei pazienti oncologici sottoposti a trattamento con agenti eritropoietici (vedere paragrafo 4.8), tale rischio deve essere valutato con attenzione alla luce del beneficio derivante dal trattamento (con Retacrit), particolarmente in quei pazienti oncologici che presentano un aumento del rischio tromboembolico, come soggetti obesi o con anamnesi di eventi trombotici e vascolari (trombosi venosa profonda, embolia polmonare). Pazienti adulti candidati a interventi chirurgici facenti parte di un programma di predonazione autologa Devono essere osservate tutte le avvertenze e le precauzioni particolari associate ai programmi di predonazione autologa, in particolar modo ripristinando come da routine il volume di sangue prelevato. Potenziale oncogenico L’eritropoietina è una fattore di crescita che stimola principalmente la produzione di eritrociti. Tuttavia, non è da escludersi l’eventualità che l’eritropoietina possa agire come fattore di crescita di qualsiasi forma tumorale, in particolare nelle neoplasie mieloidi (vedere paragrafo 5.3). Recettori dell’eritropoietina sono stati riscontrati anche sulla superficie di alcune linee cellulari neoplastiche e su campioni bioptici di tumori. Non è noto tuttavia se tali recettori siano o meno funzionali. Due studi clinici controllati in cui è stata somministrata eritropoietina a pazienti affetti da vari tipi di neoplasie, tra cui tumori testa-collo e carcinoma mammario, hanno evidenziato un aumento inspiegato del tasso di mortalità (vedere paragrafo 5.1).

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4.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione Non è dimostrato che il trattamento con eritropoietina alteri il metabolismo di altri prodotti medicinali. Tuttavia, dal momento che la ciclosporina si lega agli eritrociti, potrebbe esistere la possibilità di un’interazione con altri farmaci. Qualora l’eritropoietina venga somministrata in concomitanza con la ciclosporina, i livelli ematici di ciclosporina devono essere monitorati e la dose di questo farmaco va corretta in base all’aumento del valore di ematocrito. Non esistono evidenze che indichino un’interazione tra epoetina alfa e G-CSF o GM-CSF relativamente alla differenziazione o proliferazione ematologica in campioni bioptici tumorali in vitro. 4.6 Gravidanza e allattamento Non vi sono studi adeguati e ben controllati condotti su donne in gravidanza. Gli studi su animali hanno evidenziato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Di conseguenza, in linea generale l’eritropoietina deve essere usata durante la gravidanza e l’allattamento solo se i potenziali benefici superano i potenziali rischi per il feto. 4.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari Retacrit non altera o altera in modo trascurabile la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari. 4.8 Effetti indesiderati Retacrit è un medicinale biologico. I risultati di studi clinici con Retacrit sono in linea con il profilo di sicurezza di altre eritropoietine autorizzate. Sulla base dei risultati degli studi clinici con altre eritropoietine autorizzate, si prevede che circa l’8% dei pazienti trattati con eritropoietina sperimenti reazioni avverse. Effetti indesiderati nel corso del trattamento con eritropoietina si osservano soprattutto in pazienti con insufficienza renale cronica o neoplasie sottostanti e sono rappresentati principalmente da cefalea e da un aumento dose-dipendente della pressione arteriosa. Possono verificarsi crisi ipertensive con sintomi simili a un’encefalopatia. Si deve prestare attenzione a cefalee acute improvvise di tipo simil-emicranico, che possono essere un segnale di allarme. Considerazioni generali In associazione con l’epoetina alfa sono stati descritti rash non specifici. Possono verificarsi sintomi simil-influenzali, come cefalea, dolori articolari, sensazione di debolezza, capogiri e stanchezza, in particolare all’inizio del trattamento. È stata osservata trombocitosi, ma questo evento è molto raro (vedere paragrafo 4.4). In pazienti trattati con agenti eritropoietici, sono stati osservati eventi trombotici/vascolari come ischemia miocardica, infarto miocardico, accidenti cerebrovascolari (emorragia cerebrale e infarto cerebrale), attacchi ischemici transitori, trombosi venosa profonda, trombosi arteriosa, embolia polmonare, aneurisma, trombosi retinica, coagulazione nel rene artificiale. Con l’epoetina alfa sono state raramente osservate reazioni di ipersensibilità, compresi casi isolati di angioedema e reazione anafilattica. È stata osservata aplasia eritroide pura (PRCA) mediata da anticorpi dopo mesi o anni di trattamento con epoetina alfa. Nella maggior parte di questi pazienti sono stati osservati anticorpi diretti contro le eritropoietine (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). Pazienti emodializzati adulti e pediatrici, pazienti adulti sottoposti a dialisi peritoneali e pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati

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La reazione avversa più frequente nell’ambito del trattamento con epoetina alfa è l’aumento dosedipendente della pressione arteriosa o il peggioramento dell’ipertensione preesistente. Tale aumento della pressione arteriosa può essere trattato farmacologicamente. Inoltre, si raccomanda il monitoraggio della pressione arteriosa, in particolare all’inizio della terapia. Le reazioni seguenti si sono verificate anche in casi isolati di pazienti con pressione arteriosa normale o bassa: crisi ipertensive con sintomi simili a un’encefalopatia (cefalea e stato confusionale) e convulsioni tonicocloniche generalizzate, con necessità di intervento medico immediato e trattamento intensivo. Si deve prestare particolare attenzione a cefalee acute improvvise di tipo simil-emicranico, che possono essere un segnale di allarme. Possono verificarsi trombosi dello shunt, particolarmente in pazienti con tendenza all'ipotensione o con complicazioni a livello delle fistole arterovenose (stenosi, aneurismi ecc.). In questi pazienti si raccomandano la revisione precoce dello shunt e una profilassi antitrombotica, ad esempio con acido acetilsalicilico. Pazienti oncologici adulti in chemioterapia con anemia sintomatica Nei pazienti trattati con epoetina alfa può verificarsi ipertensione. Di conseguenza, si deve effettuare uno stretto monitoraggio dell’emoglobina e della pressione arteriosa. Nei pazienti trattati con agenti eritropoietici è stato osservato un aumento dell'incidenza di eventi trombotici vascolari (vedere paragrafo 4.4 e paragrafo 4.8 – Considerazioni generali).

Pazienti candidati a interventi chirurgici facenti parte di programmi di predonazione autologa Indipendentemente dal trattamento con eritropoietina, nei pazienti chirurgici con patologia cardiovascolare sottostante possono verificarsi eventi tromboembolici a seguito di flebotomie ripetute. Pertanto, tali pazienti vanno sottoposti di routine alla sostituzione del volume di sangue prelevato. 4.9 Sovradosaggio La finestra terapeutica dell’eritropoietina è molto ampia. Il sovradosaggio di eritropoietina può produrre effetti che sono estensioni degli effetti farmacologici dell’ormone. Se si manifestano livelli eccessivamente elevati di emoglobina è possibile praticare una flebotomia. Se necessario, vanno fornite ulteriori cure di supporto. 5. PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE 5.1 Proprietà farmacodinamiche Categoria farmacoterapeutica: antianemico, eritropoietina Codice ATC: B03XA01 L’eritropoietina è una glicoproteina che, in quanto fattore stimolante la mitosi e ormone di differenziazione, stimola la produzione di eritrociti dai precursori del compartimento staminale. Il peso molecolare apparente dell’eritropoietina è di 32000-40000 dalton. La frazione proteica della molecola costituisce circa il 58% del suo peso molecolare totale ed è composta da 165 aminoacidi. Le quattro catene di carboidrati sono legate alla proteina da tre legami N-glicosidici e un legame O-glicosidico. Dal punto di vista della sequenza aminoacidica e nella composizione dei carboidrati, l’epoetina zeta è identica all’eritropoietina umana endogena isolata dalle urine di pazienti anemici. L’efficacia biologica dell’eritropoietina è stata dimostrata in vari modelli animali in vivo (ratti normali e anemici, topi policitemici). Dopo somministrazione di eritropoietina la conta eritrocitaria, i valori di emoglobina e la conta reticolocitaria aumentano insieme alla velocità di incorporazione del 59Fe. Nei test in vitro (coltura di cellule spleniche di topo), dopo incubazione con eritropoietina si è osservato un incremento dell’incorporazione di 3H-timidina nelle cellule eritroidi nucleate della milza.

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Tramite colture cellulari di midollo osseo umano si è potuto dimostrare che l’eritropoietina stimola in modo specifico l’eritropoiesi senza alterare la leucopoiesi. Non è stata osservata alcuna attività citotossica dell’eritropoietina sulle cellule di midollo osseo. Analogamente ad altri fattori di crescita ematopoietica, l’eritropoietina ha dimostrato in vitro di possedere proprietà di stimolazione delle cellule endoteliali umane. Tre studi controllati con placebo hanno coinvolto 721 pazienti oncologici in trattamento chemioterapico senza platino, di cui 389 con neoplasie ematologiche (221 con mieloma multiplo, 144 con linfoma non-Hodgkin e 24 con neoplasie ematologiche di altra natura) e 332 con tumori solidi (172 mammario, 64 ginecologico, 23 polmonare, 22 prostatico, 21 gastrointestinale e 30 di altro tipo). Due ampi studi in aperto hanno coinvolto 2697 pazienti oncologici in trattamento chemioterapico senza platino, di cui 1895 con tumori solidi (683 mammario, 260 polmonare, 174 ginecologico, 300 gastrointestinale e 478 di altro tipo) e 802 con neoplasie ematologiche. In uno studio prospettico randomizzato, controllato in doppio cieco con placebo e condotto su 375 pazienti anemici affetti da diverse neoplasie non mieloidi e in trattamento chemioterapico senza platino, è stata evidenziata una significativa riduzione delle sequele associate all’anemia (come affaticamento, astenia e riduzione dell’attività), misurate dai seguenti strumenti di valutazione: la scala di valutazione generale FACT-An (Functional Assessment of Cancer Therapy-Anaemia), la scala di valutazione dell’affaticamento FACT-An e la Cancer Linear Analogue Scale (CLAS). Altri due studi randomizzati e controllati con placebo, condotti su un numero inferiore di pazienti, non sono riusciti a dimostrare un miglioramento significativo nei parametri della qualità di vita valutati rispettivamente con la scala EORTC-QLQ-C30 e con la CLAS.

L’eritropoietina è un fattore di crescita che stimola principalmente la produzione di eritrociti. I recettori per l’eritropoietina possono esprimersi sulla superficie di cellule tumorali di vario tipo. Non sono ancora disponibili informazioni sufficienti per stabilire se l’uso di prodotti a base di eritropoietina produca effetti indesiderati sul tempo di progressione tumorale o sulla sopravvivenza libera da progressione. Due studi hanno indagato l’effetto delle eritropoietine sulla sopravvivenza e/o sulla progressione tumorale in caso di eritropoietina esogena somministrata per raggiungere livelli di emoglobina più elevati.

In uno studio randomizzato e controllato con placebo è stata somministrata epoetina alfa a 939 pazienti con carcinoma mammario metastatico allo scopo di tentare di mantenere livelli di emoglobina compresi fra 12 e 14 g/dl. Dopo quattro mesi, la mortalità attribuita alla progressione della malattia era superiore (6% rispetto a 3%) nelle donne che ricevevano epoetina alfa. La mortalità complessiva era significativamente più elevata nel braccio con epoetina alfa.

In un altro studio controllato con placebo è stata somministrata epoetina beta a 351 pazienti con tumori della regione testa-collo allo scopo di mantenere i livelli di emoglobina a 14 g/dl nelle donne e 15 g/dl negli uomini. La sopravvivenza libera da progressione locoregionale è stata significativamente minore nei pazienti ricevevano epoetina beta.

I risultati di questi studi sono stati inficiati da fattori di confondimento quali gli sbilanciamenti esistenti fra i gruppi di trattamento (punteggio ECOG più elevato, maggiore estensione della malattia al momento dell’arruolamento per lo studio che ha utilizzato epoetina alfa; localizzazione del tumore, condizione di fumatore, eterogeneità della popolazione arruolata per lo studio che ha utilizzato epoetina beta). Inoltre, diversi altri studi hanno evidenziato una tendenza al miglioramento della sopravvivenza, a indicazione che l’eritropoietina non ha effetti negativi sulla progressione del tumore. 5.2 Proprietà farmacocinetiche Via di somministrazione endovenosa La misurazione di eritropoietina dopo ripetute somministrazioni per endovena ha evidenziato un’emivita di circa 4 ore in volontari sani e un’emivita leggermente più lunga in pazienti con insufficienza renale (circa 5 ore). Nei bambini è stata riferita un’emivita di circa 6 ore.

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Via di somministrazione sottocutanea In seguito a iniezione sottocutanea i livelli sierici di eritropoietina risultano molto inferiori rispetto ai livelli raggiunti per via endovenosa, aumentano lentamente e raggiungono un picco nel periodo compreso fra le 12 e le 18 ore successive alla somministrazione. Tale picco è sempre molto al di sotto di quello raggiunto per via endovenosa (circa 1/20). Non si verificano fenomeni di accumulo: le concentrazioni rimangono identiche, siano che vengano rilevate 24 ore dopo la prima iniezione o 24 ore dopo l’ultima iniezione. L’emivita è difficilmente valutabile in caso di somministrazione sottocutanea e viene stimata in circa 24 ore. La biodisponibilità di eritropoietina iniettabile per via sottocutanea è molto inferiore rispetto al prodotto medicinale somministrato per via endovenosa: circa il 20%. 5.3 Dati preclinici di sicurezza In alcuni studi tossicologici preclinici condotti su cani e ratti, ma non su scimmie, la terapia con eritropoietina è stata associata a fibrosi subclinica del midollo osseo (la fibrosi del midollo osseo è una complicanza nota dell’insufficienza renale cronica nell’uomo e può essere correlata a iperparatiroidismo secondario o a fattori ignoti). In uno studio condotto su pazienti emodializzati e trattati con eritropoietina per 3 anni, l’incidenza di fibrosi del midollo osseo non è risultata in aumento rispetto a un gruppo corrispondente di pazienti di controllo dializzati ma non trattati con eritropoietina). Studi condotti su animali hanno dimostrato che l’eritropoietina diminuisce il peso corporeo fetale, ritarda il processo di ossificazione e aumenta la mortalità fetale se somministrata a dosi settimanali pari a circa 20 volte quelle raccomandate per l’uomo. Queste alterazioni sono interpretate come secondarie al ridotto incremento del peso corporeo materno. L’eritropoietina non ha mostrato nessuna attività nei test di mutagenicità su colture batteriche e cellulari di mammifero e in vivo in un test del micronucleo nel topo. Non sono stati condotti studi di carcinogenesi a lungo termine. Esistono dati contrastanti in letteratura riguardo all’eventualità che l’eritropoietina svolga un ruolo di rilievo nella proliferazione di cellule tumorali. Questi dati si basano su risultati ottenuti in vitro da campioni di tessuto tumorale umano; tuttavia, la loro portata in ambito clinico non è chiara. 6. INFORMAZIONI FARMACEUTICHE 6.1 Elenco degli eccipienti Sodio fosfato dibasico diidrato Sodio fosfato monobasico diidrato Sodio cloruro Calcio cloruro diidrato Polisorbato 20 Glicina Leucina Isoleucina Treonina Acido glutammico Fenilalanina Acqua per soluzioni iniettabili Sodio idrossido (per regolare il pH) Acido cloridrico (per regolare il pH) 6.2 Incompatibilità

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In assenza di studi di incompatibilità, questo medicinale non deve essere miscelato con altri prodotti. 6.3 Periodo di validità 18 mesi 6.4 Precauzioni particolari per la conservazione Conservare in frigorifero (2°C – 8°C). Non congelare. Tenere la siringa preriempita nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce. 6.5 Natura e contenuto del contenitore Siringa preriempita in vetro di tipo I con ago fisso in acciaio e tappo dello stantuffo rivestito in PTFE. Ogni siringa preriempita contiene 0,75 ml di soluzione per iniezione. Una confezione contiene 1 o 6 siringhe preriempite. E’ possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate. 6.6 Precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione Istruzioni per la manipolazione di Retacrit: 1. Dopo avere estratto una siringa dal blister, controllare che la soluzione sia limpida, incolore e

praticamente priva di particelle visibili. 2. Rimuovere il copriago e fare fuoriuscire l’aria da ago e siringa tenendo la siringa in posizione

verticale e spingendo delicatamente lo stantuffo verso l’alto. 3. La siringa è pronta per l’uso. Retacrit non deve essere utilizzato se si verifica una delle seguenti condizioni: • il blister è aperto o comunque danneggiato; • la soluzione non è incolore o contiene particelle visibili in sospensione; • c’è stata una fuoriuscita di liquido dalla siringa preriempita o all’interno del blister ancora

sigillato è visibile della condensa; • il medicinale è stato accidentalmente congelato. Questo medicinale è destinato esclusivamente per un uso singolo. Non agitare. Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente. 7. TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO HOSPIRA Enterprises B.V. Taurusavenue 19-21 NL-2132 LS HOOFDDORP Paesi Bassi 8. NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO

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9. DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL’AUTORIZZAZIONE

{GG/MM/AAAA} 10. DATA DI REVISIONE DEL TESTO

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1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE Retacrit 40000 UI/1,0 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita 2. COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA Una siringa preriempita con 1,0 ml di soluzione iniettabile contiene 40000 unità internazionali (UI) di epoetina zeta* (eritropoietina umana ricombinante). La soluzione contiene 40000 UI di epoetina zeta per ml. *Prodotta con la tecnica del DNA ricombinante in linee cellulari ovariche di criceto cinese (CHO). Eccipienti: Ogni siringa preriempita contiene 0,50 mg di fenilalanina. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1. 3. FORMA FARMACEUTICA Soluzione iniettabile in siringa preriempita. Soluzione limpida e incolore. 4. INFORMAZIONI CLINICHE 4.1 Indicazioni terapeutiche − Trattamento dell’anemia associata ad insufficienza renale cronica in pazienti adulti e pediatrici

in emodialisi e in pazienti adulti in dialisi peritoneale (vedere paragrafo 4.4). − Trattamento dell’anemia grave di origine renale con sintomatologia clinica in pazienti adulti con

insufficienza renale non ancora sottoposti a dialisi (vedere paragrafo 4.4). − Trattamento dell’anemia e riduzione del fabbisogno trasfusionale in pazienti adulti sottoposti a

chemioterapia per tumori solidi, linfoma maligno o mieloma multiplo e a rischio di emotrasfusione come indicato dallo stato generale del paziente (situazione cardiovascolare, anemia preesistente all’inizio della chemioterapia).

− Retacrit può essere usato per incrementare la quantità di sangue autologo in pazienti facenti parte di un programma di predonazione. L’uso in questa indicazione deve essere valutato alla luce dei rischi riferiti di eventi tromboembolici. Il trattamento deve essere riservato solo a pazienti con anemia di grado moderato (emoglobina [Hb] 10-13 g/dl [6,2-8,1 mmol/l], in assenza di sideropenia) se le procedure di emoconservazione non sono disponibili o sono insufficienti quando l’intervento elettivo di chirurgia maggiore previsto richiede un notevole volume di sangue (4 o più unità di sangue per le donne, 5 o più unità per gli uomini).

4.2 Posologia e modo di somministrazione La terapia con Retacrit deve essere avviata con la supervisione di personale medico esperto nella gestione di pazienti con le indicazioni sopra descritte.

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− Pazienti con insufficienza renale cronica Nei pazienti con insufficienza renale cronica Retacrit deve essere somministrato per via endovenosa (vedere paragrafo 4.4). L’obiettivo da raggiungere è una concentrazione di emoglobina compresa fra 10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l), ad eccezione dei pazienti pediatrici, in cui la concentrazione di emoglobina deve essere compresa fra 9,5 e 11 g/dl (5,9-6,8 mmol/l). L’aumento di emoglobina deve essere all’incirca di 1 g/dl (0,62 mmol/l) al mese e non deve superare i 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, per ridurre al minimo i rischi di un aggravamento dell’ipertensione. In pazienti con insufficienza renale cronica ed evidenza clinica di cardiopatia ischemica o insufficienza cardiaca congestizia, la concentrazione emoglobinica di mantenimento non deve superare il limite massimo della concentrazione stabilita come target. Pazienti adulti in emodialisi Il trattamento è diviso in due fasi: 1. Fase di correzione: 50 UI/kg, 3 volte alla settimana per via endovenosa. Se è necessario un

aggiustamento posologico, questo deve avvenire gradualmente, ad intervalli di almeno quattro settimane. A ogni aggiustamento, la dose deve essere aumentata o ridotta di 25 UI/kg 3 volte alla settimana.

2. Fase di mantenimento: Aggiustamento posologico finalizzato al mantenimento del livello desiderato di emoglobina (Hb), tra 10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l). La dose settimanale totale raccomandata va da 75 a 300 UI/kg per via endovenosa.

I dati clinici disponibili indicano che i pazienti con un livello iniziale di emoglobina molto basso (< 6 g/dl o < 3,75 mmol/l) possono richiedere dosi di mantenimento più elevate rispetto a pazienti che presentano inizialmente un’anemia meno grave (emoglobina > 8 g/dl o > 5 mmol/l). Pazienti pediatrici in emodialisi Il trattamento è diviso in due fasi. 1. Fase di correzione 50 UI/kg, 3 volte alla settimana per via endovenosa. Se è necessario un

aggiustamento posologico, questo deve avvenire con incrementi di 25 UI/kg 3 volte alla settimana, a intervalli di almeno 4 settimane, fino a raggiungere l’obiettivo prefissato.

2. Fase di mantenimento Aggiustamento posologico finalizzato al mantenimento del livello desiderato di emoglobina (Hb), tra 9,5 e 11 g/dl (5,9-6,8 mmol/l).

Generalmente i bambini e adolescenti di peso inferiore a 30 kg richiedono dosi di mantenimento superiori rispetto ai bambini di peso superiore a 30 kg e agli adulti. In studi clinici, ad esempio, dopo 6 mesi di trattamento sono state osservate le seguenti dosi di mantenimento:

Dose (UI/kg 3 volte alla settimana)

Peso (kg) Mediana Dose abituale di mantenimento

< 10 100 75-150

10-30 75 60-150

> 30 33 30-100 I dati clinici disponibili indicano che i pazienti con un livello iniziale di emoglobina molto basso (< 6,8 g/dl o < 4,25 mmol/l) possono richiedere dosi di mantenimento più elevate rispetto a pazienti che presentano un livello iniziale di emoglobina più elevato (> 6,8 g/dl o > 4,25 mmol/l).

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Pazienti adulti in dialisi peritoneale Il trattamento è diviso in due fasi. 1. Fase di correzione: La dose iniziale è di 50 UI/kg di peso, 2 volte alla settimana per via

endovenosa . 2. Fase di mantenimento: Aggiustamento posologico finalizzato al mantenimento del livello desiderato

di emoglobina (Hb), (fra 10 e 12 g/dl [6,2-7,5 mmol/l]. La dose di mantenimento è compresa fra 25 e 50 UI/kg 2 volte alla settimana, ripartite in 2 somministrazioni uguali.

− Pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati Il trattamento è diviso in due fasi. 1. Fase di correzione: Una dose iniziale di 50 UI/kg 3 volte alla settimana per via endovenosa ,

seguita se necessario da un aumento a incrementi di 25 UI/kg (3 volte alla settimana) fino a raggiungere l’obiettivo desiderato (l’aumento deve avvenire gradualmente, a intervalli di almeno quattro settimane).

2. Fase di mantenimento: Aggiustamento posologico finalizzato al mantenimento del livello desiderato di emoglobina (Hb), (tra 10 e 12 g/dl [6,2-7,5 mmol/l]. Lla dose di mantenimento è compresa fra 17 e 33 UI/kg 3 volte alla settimana per via endovenosa.

La dose massima non deve superare 200 UI/kg di peso 3 volte alla settimana. − Pazienti oncologici adulti in chemioterapia con anemia sintomatica

Retacrit deve essere somministrato per via sottocutanea. La terapia con Retacrit deve essere somministrata a pazienti affetti da anemia (emoglobina ≤ 11 g/dl [6,8 mmol/l]). La concentrazione emoglobinica da raggiungere è di circa 12 g/dl (7,5 mmol/l). Non si devono superare concentrazioni emoglobiniche di 13 g/dl (8,1 mmol/l) (vedere paragrafo 5.1). La terapia con Retacrit deve essere proseguita per un altro mese dopo la fine della chemioterapia. La dose iniziale è di 150 UI/kg, 3 volte alla settimana per via sottocutanea. In alternativa, Retacrit può essere somministrato per via sottocutanea alla dose iniziale di 450 UI/kg una volta alla settimana. Se dopo 4 settimane di trattamento l’emoglobina è aumentata di almeno 1 g/dl (0,62 mmol/l) o la conta dei reticolociti è aumentata di ≥ 40000 cellule/µl rispetto ai valori basali, la dose deve rimanere di 450 UI/kg una volta alla settimana o 150 UI/kg 3 volte alla settimana. Se l’aumento di emoglobina è < 1 g/dl (< 0,62 mmol/l) e la conta dei reticolociti è aumentata di < 40000 cellule/µl rispetto ai valori basali, la dose va aumentata a 300 UI/kg 3 volte alla settimana. Se dopo altre 4 settimane di terapia a 300 UI/kg 3 volte alla settimana l’emoglobina è aumentata di ≥ 1 g/dl (0,62 mmol/l) o la conta dei reticolociti è aumentata di ≥ 40000 cellule/µl, la dose deve rimanere di 300 UI/kg 3 volte alla settimana. Tuttavia, se l’aumento di emoglobina è < 1 g/dl (< 0,62 mmol/l) e la conta dei reticolociti è aumentata di < 40000 cellule/µl rispetto ai valori basali, è improbabile che si verifichi una risposta e il trattamento deve essere sospeso. Il regime posologico raccomandato è riportato nello schema seguente:

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Aggiustamento posologico Se l’incremento di emoglobina è maggiore di 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, la dose di Retacrit deve essere ridotta di circa il 25-50%. Se il valore di emoglobina supera 13 g/dl (8,1 mmol/l), sospendere la terapia finché non ritorna a 12 g/dl (7,5 mmol/l) e quindi ripristinare la terapia con Retacrit a una dose inferiore del 25% rispetto alla precedente. − Adulti Pazienti candidati a interventi chirurgici facenti parte di programmi di predonazione

autologa Retacrit deve essere somministrato per via endovenosa. Al momento della donazione di sangue, Retacrit deve essere somministrato dopo avere completato la procedura di donazione. I pazienti lievemente anemici (ematocrito 33-39%) che richiedono un predeposito di ≥ 4 unità di sangue devono essere trattati con 600 UI/kg di Retacrit 2 volte alla settimana nelle 3 settimane che precedono l’intervento. Per l’intera durata della terapia con Retacrit, tutti i pazienti devono ricevere un’adeguata integrazione di ferro (ad esempio 200 mg/die di ferro elementare per via orale). La somministrazione di ferro va iniziata appena possibile, anche parecchie settimane prima di eseguire il predeposito autologo, in

Aumento conta reticolocitaria ≥ 40.000/μl oppure aumento Hb ≥ 1 g/dl

150 UI/kg 3x/settimana oppure 450 UI/kg una volta alla settimana

per 4 settimane

Aumento conta reticolocitaria < 40.000/μl e aumento Hb < 1 g/dl

Hb target (appross. 12 g/dl)

300 UI/kg 3x/settimana

per 4 settimane

Aumento conta reticolocitaria ≥ 40.000/μl oppure aumento Hb ≥ 1 g/dl

Aumento conta reticolocitaria < 40.000/μl oppure aumento Hb < 1 g/dl

Interruzione della terapia

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modo da aumentare le riserve di ferro prima dell’inizio della terapia con Retacrit. Modo di somministrazione Iniezione per via endovenosa La somministrazione deve avvenire in almeno 1-5 minuti, a seconda della dose totale. Nei pazienti emodializzati è possibile somministrare la dose in bolo, durante la seduta di dialisi, da un idoneo accesso venoso del circuito di dialisi. In alternativa, la sostanza può essere iniettata al termine della seduta di dialisi attraverso la fistola e seguita da 10 ml of soluzione fisiologica NaCl 9 mg/ml (0,9%) per irrigare il circuito e assicurare un’immissione soddisfacente del prodotto in circolo. Nei pazienti che reagiscono al trattamento con sintomi simil-influenzali è preferibile optare per una somministrazione più lenta. Retacrit non deve essere somministrato per infusione endovenosa. Retacrit non va mischiato con altri farmaci (vedere paragrafo 6.2). Iniezione per via sottocutanea In generale non si deve superare il volume massimo di 1 ml per singola sede d’iniezione. In caso di volumi superiori è necessario scegliere più sedi di somministrazione. Le iniezioni vanno praticate negli arti o nella parete addominale anteriore. Nei pazienti con insufficienza renale cronica Retacrit non deve essere somministrato per via sottocutanea, bensì per via endovenosa (vedere paragrafo 4.4, “Pazienti con insufficienza renale cronica”). 4.3 Controindicazioni − Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. − I pazienti con aplasia specifica delle serie rossa in seguito a trattamento con eritropoietina non

devono essere sottoposti a terapia con Retacrit né con altri tipi di eritropoietina (vedere paragrafo 4.4).

− Ipertensione non controllata. − Nell’indicazione “incremento della quantità di sangue autologo”: infarto miocardico o ictus nel

mese precedente il trattamento, angina pectoris instabile, aumentato rischio di trombosi venosa profonda come anamnesi di malattia venosa tromboembolica.

− Pazienti che per qualunque motivo non possano ricevere un’adeguata profilassi antitrombotica. 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni di impiego Informazioni di carattere generale Come in tutti i pazienti che ricevono eritropoietina, durante la terapia con Retacrit potrebbe verificarsi un aumento della pressione sanguigna. La pressione va monitorata attentamente e adeguatamente controllata prima, all’inizio e nel corso della terapia con Retacrit, sia in tutti i pazienti che si sottopongono per la prima volta a un trattamento con epoetina sia nei pazienti già trattati. Potrebbe essere necessario instaurare o rafforzare un trattamento anti-ipertensivo. Nel caso in cui la pressione non possa essere controllata, il trattamento con Retacrit deve essere sospeso. Retacrit va usato con cautela anche in presenza di epilessia e di insufficienza epatica cronica. Durante il trattamento con eritropoietina si potrebbe verificare un moderato aumento dose-dipendente della conta piastrinica all’interno dell’intervallo di normalità. Questo fenomeno regredisce con il proseguimento della terapia. Si raccomanda di controllare regolarmente la conta piastrinica durante le prime 8 settimane di terapia.

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Tutte le altre cause di anemia (sideropenia, emolisi, perdite ematiche, carenza di vitamina B12 o di folati) devono essere valutate e trattate prima e durante il trattamento con Retacrit. Nella maggior parte dei casi, i valori di ferritina sierica diminuiscono contemporaneamente all’aumento dei valori di ematocrito. Al fine di assicurare una risposta ottimale all’eritropoietina devono essere garantite adeguate riserve di ferro: − nei pazienti con insufficienza renale cronica e livelli di ferritina sierica inferiori a 100 ng/ml si

consiglia integrazione di ferro, ad esempio 200-300 mg/die per via orale (100-200 mg/die nei pazienti pediatrici);

− in tutti i pazienti oncologici con valori di saturazione della transferrina inferiori al 20% si consiglia un’integrazione di ferro per via orale di 200-300 mg/die.

Tutti questi fattori che contribuiscono alla comparsa dell’anemia devono inoltre essere valutati con attenzione prima di decidere di aumentare il dosaggio eritropoietina nei pazienti oncologici. Nel perioperatorio vanno sempre adottate buone pratiche di gestione del sangue. Questo prodotto medicinale contiene fenilalanina, una sostanza che può essere pericolosa per i soggetti affetti da fenilchetonuria. Questo prodotto medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per dose, ovvero è da considerarsi ‘povero di sodio’. Pazienti con insufficienza renale cronica Non sono ancora disponibili dati sufficienti sull’immunogenicità riguardo all’uso di Retacrit per via sottocutanea in pazienti a rischio di aplasia specifica della serie rossa indotta da anticorpi, ovvero pazienti affetti da anemia renale. Nei pazienti affetti da anemia renale, pertanto, questo farmaco deve essere somministrato per via endovenosa. Il livello di emoglobina va rilevato a intervalli regolari fino a quando non raggiunge un valore costante, e successivamente a scadenze periodiche. L’aumento di emoglobina deve essere all’incirca di 1 g/dl (0,62 mmol/l) al mese e non deve superare i 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, per ridurre al minimo il rischio di insorgenza di ipertensione o un suo aggravamento. In pazienti con insufficienza renale cronica ed evidenza clinica di cardiopatia ischemica o insufficienza cardiaca congestizia, la concentrazione emoglobinica di mantenimento non deve superare il limite massimo della concentrazione stabilita come target, secondo quanto raccomandato nel paragrafo 4.2. Una mancanza di risposta alla terapia con eritropoietina deve far subito ricercare i fattori responsabili. Questi includono: carenza di ferro, folati o vitamina B12, intossicazione da alluminio, infezioni intercorrenti, episodi infiammatori o traumatici, perdita di sangue occulto, emolisi, fibrosi del midollo osseo di qualsiasi origine. Sono stati segnalati, molto raramente, casi di aplasia specifica della serie rossa mediata da anticorpi in pazienti con insufficienza renale cronica a cui era stata somministrata eritropoietina per via sottocutanea. Nei pazienti che mostrano un’improvvisa perdita di efficacia devono essere valutate le cause note che impediscono la risposta al trattamento (ad es. carenza di ferro, folati o vitamina B12, intossicazione da alluminio, infezioni o infiammazioni, perdite ematiche, emolisi). Se non viene individuata nessuna causa, deve essere presa in considerazione l’eventualità di eseguire un esame del midollo osseo. In caso di diagnosi di eritroblastopenia, la terapia con Retacrit deve essere immediatamente sospesa e va valutata l'’eventualità di eseguire un test per la presenza di anticorpi anti-eritropoietina. I pazienti non devono essere dirottati verso il trattamento con un altro prodotto medicinale, data la reattività crociata esistente fra anticorpi anti-eritropoietina ed altre eritropoietine. Vanno escluse altre cause di aplasia specifica della serie rossa e deve essere istituita una terapia appropriata.

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Si consiglia il monitoraggio periodico della conta reticolocitaria per rilevare l’eventuale perdita di efficacia terapeutica nei pazienti con insufficienza renale cronica. In casi isolati è stata osservata iperkaliemia. Nei pazienti con insufficienza renale cronica, la correzione dell’anemia può condurre a un aumento dell’appetito e dell’assorbimento di potassio e proteine. I parametri prescritti per la dialisi potrebbero necessitare di un adattamento periodico per mantenere urea, creatinina e potassio entro i valori desiderati. Nei pazienti con insufficienza renale cronica devono essere monitorati gli elettroliti sierici. Qualora si osservino valori elevati (o in aumento) di potassio sierico, allora va considerata la possibilità di sospendere la somministrazione di eritropoietina finché l’iperkaliemia non venga corretta. Un aumento della dose di eparina è spesso richiesto nel corso della terapia con eritropoietina a causa di un incremento del valore di ematocrito. È possibile che si verifichi un’occlusione del sistema dialitico se l’eparinizzazione non è ottimale. In base ai dati finora disponibili, la correzione dell’anemia con eritropoietina in pazienti adulti con insufficienza renale non ancora sottoposti a dialisi non accelera la progressione dell’insufficienza renale. Pazienti oncologici adulti con anemia sintomatica in trattamento chemioterapico Nei pazienti oncologici in trattamento chemioterapico, l’intervallo di 2-3 settimane che intercorre fra la somministrazione e la comparsa di eritrociti indotti dall’eritropoietina va preso in considerazione al momento di valutare l’appropriatezza della terapia con Retacrit (pazienti a rischio di trasfusione). Nei pazienti oncologici in trattamento chemioterapico, se l’emoglobina aumenta più di 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese oppure se il suo livello supera 13 g/dl (8,1 mmol/l), è necessario eseguire scrupolosamente la procedura di aggiustamento posologico indicata nel paragrafo 4.2 al fine di ridurre i potenziali fattori di rischio di eventi trombotici (vedere paragrafo 4.2). Dal momento che si è osservato un aumento dell’incidenza di eventi tromboembolici nei pazienti oncologici sottoposti a trattamento con agenti eritropoietici (vedere paragrafo 4.8), tale rischio deve essere valutato con attenzione alla luce del beneficio derivante dal trattamento (con Retacrit), particolarmente in quei pazienti oncologici che presentano un aumento del rischio tromboembolico, come soggetti obesi o con anamnesi di eventi trombotici e vascolari (trombosi venosa profonda, embolia polmonare). Pazienti adulti candidati a interventi chirurgici facenti parte di un programma di predonazione autologa Devono essere osservate tutte le avvertenze e le precauzioni particolari associate ai programmi di predonazione autologa, in particolar modo ripristinando come da routine il volume di sangue prelevato. Potenziale oncogenico L’eritropoietina è una fattore di crescita che stimola principalmente la produzione di eritrociti. Tuttavia, non è da escludersi l’eventualità che l’eritropoietina possa agire come fattore di crescita di qualsiasi forma tumorale, in particolare nelle neoplasie mieloidi (vedere paragrafo 5.3). Recettori dell’eritropoietina sono stati riscontrati anche sulla superficie di alcune linee cellulari neoplastiche e su campioni bioptici di tumori. Non è noto tuttavia se tali recettori siano o meno funzionali. Due studi clinici controllati in cui è stata somministrata eritropoietina a pazienti affetti da vari tipi di neoplasie, tra cui tumori testa-collo e carcinoma mammario, hanno evidenziato un aumento inspiegato del tasso di mortalità (vedere paragrafo 5.1).

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4.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione Non è dimostrato che il trattamento con eritropoietina alteri il metabolismo di altri prodotti medicinali. Tuttavia, dal momento che la ciclosporina si lega agli eritrociti, potrebbe esistere la possibilità di un’interazione con altri farmaci. Qualora l’eritropoietina venga somministrata in concomitanza con la ciclosporina, i livelli ematici di ciclosporina devono essere monitorati e la dose di questo farmaco va corretta in base all’aumento del valore di ematocrito. Non esistono evidenze che indichino un’interazione tra epoetina alfa e G-CSF o GM-CSF relativamente alla differenziazione o proliferazione ematologica in campioni bioptici tumorali in vitro. 4.6 Gravidanza e allattamento Non vi sono studi adeguati e ben controllati condotti su donne in gravidanza. Gli studi su animali hanno evidenziato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Di conseguenza, in linea generale l’eritropoietina deve essere usata durante la gravidanza e l’allattamento solo se i potenziali benefici superano i potenziali rischi per il feto. 4.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari Retacrit non altera o altera in modo trascurabile la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari. 4.8 Effetti indesiderati Retacrit è un medicinale biologico. I risultati di studi clinici con Retacrit sono in linea con il profilo di sicurezza di altre eritropoietine autorizzate. Sulla base dei risultati degli studi clinici con altre eritropoietine autorizzate, si prevede che circa l’8% dei pazienti trattati con eritropoietina sperimenti reazioni avverse. Effetti indesiderati nel corso del trattamento con eritropoietina si osservano soprattutto in pazienti con insufficienza renale cronica o neoplasie sottostanti e sono rappresentati principalmente da cefalea e da un aumento dose-dipendente della pressione arteriosa. Possono verificarsi crisi ipertensive con sintomi simili a un’encefalopatia. Si deve prestare attenzione a cefalee acute improvvise di tipo simil-emicranico, che possono essere un segnale di allarme. Considerazioni generali In associazione con l’epoetina alfa sono stati descritti rash non specifici. Possono verificarsi sintomi simil-influenzali, come cefalea, dolori articolari, sensazione di debolezza, capogiri e stanchezza, in particolare all’inizio del trattamento. È stata osservata trombocitosi, ma questo evento è molto raro (vedere paragrafo 4.4). In pazienti trattati con agenti eritropoietici, sono stati osservati eventi trombotici/vascolari come ischemia miocardica, infarto miocardico, accidenti cerebrovascolari (emorragia cerebrale e infarto cerebrale), attacchi ischemici transitori, trombosi venosa profonda, trombosi arteriosa, embolia polmonare, aneurisma, trombosi retinica, coagulazione nel rene artificiale. Con l’epoetina alfa sono state raramente osservate reazioni di ipersensibilità, compresi casi isolati di angioedema e reazione anafilattica. È stata osservata aplasia eritroide pura (PRCA) mediata da anticorpi dopo mesi o anni di trattamento con epoetina alfa. Nella maggior parte di questi pazienti sono stati osservati anticorpi diretti contro le eritropoietine (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). Pazienti emodializzati adulti e pediatrici, pazienti adulti sottoposti a dialisi peritoneali e pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati

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La reazione avversa più frequente nell’ambito del trattamento con epoetina alfa è l’aumento dosedipendente della pressione arteriosa o il peggioramento dell’ipertensione preesistente. Tale aumento della pressione arteriosa può essere trattato farmacologicamente. Inoltre, si raccomanda il monitoraggio della pressione arteriosa, in particolare all’inizio della terapia. Le reazioni seguenti si sono verificate anche in casi isolati di pazienti con pressione arteriosa normale o bassa: crisi ipertensive con sintomi simili a un’encefalopatia (cefalea e stato confusionale) e convulsioni tonicocloniche generalizzate, con necessità di intervento medico immediato e trattamento intensivo. Si deve prestare particolare attenzione a cefalee acute improvvise di tipo simil-emicranico, che possono essere un segnale di allarme. Possono verificarsi trombosi dello shunt, particolarmente in pazienti con tendenza all'ipotensione o con complicazioni a livello delle fistole arterovenose (stenosi, aneurismi ecc.). In questi pazienti si raccomandano la revisione precoce dello shunt e una profilassi antitrombotica, ad esempio con acido acetilsalicilico. Pazienti oncologici adulti in chemioterapia con anemia sintomatica Nei pazienti trattati con epoetina alfa può verificarsi ipertensione. Di conseguenza, si deve effettuare uno stretto monitoraggio dell’emoglobina e della pressione arteriosa. Nei pazienti trattati con agenti eritropoietici è stato osservato un aumento dell'incidenza di eventi trombotici vascolari (vedere paragrafo 4.4 e paragrafo 4.8 – Considerazioni generali).

Pazienti candidati a interventi chirurgici facenti parte di programmi di predonazione autologa Indipendentemente dal trattamento con eritropoietina, nei pazienti chirurgici con patologia cardiovascolare sottostante possono verificarsi eventi tromboembolici a seguito di flebotomie ripetute. Pertanto, tali pazienti vanno sottoposti di routine alla sostituzione del volume di sangue prelevato. 4.9 Sovradosaggio La finestra terapeutica dell’eritropoietina è molto ampia. Il sovradosaggio di eritropoietina può produrre effetti che sono estensioni degli effetti farmacologici dell’ormone. Se si manifestano livelli eccessivamente elevati di emoglobina è possibile praticare una flebotomia. Se necessario, vanno fornite ulteriori cure di supporto. 5. PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE 5.1 Proprietà farmacodinamiche Categoria farmacoterapeutica: antianemico, eritropoietina Codice ATC: B03XA01 L’eritropoietina è una glicoproteina che, in quanto fattore stimolante la mitosi e ormone di differenziazione, stimola la produzione di eritrociti dai precursori del compartimento staminale. Il peso molecolare apparente dell’eritropoietina è di 32000-40000 dalton. La frazione proteica della molecola costituisce circa il 58% del suo peso molecolare totale ed è composta da 165 aminoacidi. Le quattro catene di carboidrati sono legate alla proteina da tre legami N-glicosidici e un legame O-glicosidico. Dal punto di vista della sequenza aminoacidica e nella composizione dei carboidrati, l’epoetina zeta è identica all’eritropoietina umana endogena isolata dalle urine di pazienti anemici. L’efficacia biologica dell’eritropoietina è stata dimostrata in vari modelli animali in vivo (ratti normali e anemici, topi policitemici). Dopo somministrazione di eritropoietina la conta eritrocitaria, i valori di emoglobina e la conta reticolocitaria aumentano insieme alla velocità di incorporazione del 59Fe. Nei test in vitro (coltura di cellule spleniche di topo), dopo incubazione con eritropoietina si è osservato un incremento dell’incorporazione di 3H-timidina nelle cellule eritroidi nucleate della milza.

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Tramite colture cellulari di midollo osseo umano si è potuto dimostrare che l’eritropoietina stimola in modo specifico l’eritropoiesi senza alterare la leucopoiesi. Non è stata osservata alcuna attività citotossica dell’eritropoietina sulle cellule di midollo osseo. Analogamente ad altri fattori di crescita ematopoietica, l’eritropoietina ha dimostrato in vitro di possedere proprietà di stimolazione delle cellule endoteliali umane. Tre studi controllati con placebo hanno coinvolto 721 pazienti oncologici in trattamento chemioterapico senza platino, di cui 389 con neoplasie ematologiche (221 con mieloma multiplo, 144 con linfoma non-Hodgkin e 24 con neoplasie ematologiche di altra natura) e 332 con tumori solidi (172 mammario, 64 ginecologico, 23 polmonare, 22 prostatico, 21 gastrointestinale e 30 di altro tipo). Due ampi studi in aperto hanno coinvolto 2697 pazienti oncologici in trattamento chemioterapico senza platino, di cui 1895 con tumori solidi (683 mammario, 260 polmonare, 174 ginecologico, 300 gastrointestinale e 478 di altro tipo) e 802 con neoplasie ematologiche. In uno studio prospettico randomizzato, controllato in doppio cieco con placebo e condotto su 375 pazienti anemici affetti da diverse neoplasie non mieloidi e in trattamento chemioterapico senza platino, è stata evidenziata una significativa riduzione delle sequele associate all’anemia (come affaticamento, astenia e riduzione dell’attività), misurate dai seguenti strumenti di valutazione: la scala di valutazione generale FACT-An (Functional Assessment of Cancer Therapy-Anaemia), la scala di valutazione dell’affaticamento FACT-An e la Cancer Linear Analogue Scale (CLAS). Altri due studi randomizzati e controllati con placebo, condotti su un numero inferiore di pazienti, non sono riusciti a dimostrare un miglioramento significativo nei parametri della qualità di vita valutati rispettivamente con la scala EORTC-QLQ-C30 e con la CLAS.

L’eritropoietina è un fattore di crescita che stimola principalmente la produzione di eritrociti. I recettori per l’eritropoietina possono esprimersi sulla superficie di cellule tumorali di vario tipo. Non sono ancora disponibili informazioni sufficienti per stabilire se l’uso di prodotti a base di eritropoietina produca effetti indesiderati sul tempo di progressione tumorale o sulla sopravvivenza libera da progressione. Due studi hanno indagato l’effetto delle eritropoietine sulla sopravvivenza e/o sulla progressione tumorale in caso di eritropoietina esogena somministrata per raggiungere livelli di emoglobina più elevati.

In uno studio randomizzato e controllato con placebo è stata somministrata epoetina alfa a 939 pazienti con carcinoma mammario metastatico allo scopo di tentare di mantenere livelli di emoglobina compresi fra 12 e 14 g/dl. Dopo quattro mesi, la mortalità attribuita alla progressione della malattia era superiore (6% rispetto a 3%) nelle donne che ricevevano epoetina alfa. La mortalità complessiva era significativamente più elevata nel braccio con epoetina alfa.

In un altro studio controllato con placebo è stata somministrata epoetina beta a 351 pazienti con tumori della regione testa-collo allo scopo di mantenere i livelli di emoglobina a 14 g/dl nelle donne e 15 g/dl negli uomini. La sopravvivenza libera da progressione locoregionale è stata significativamente minore nei pazienti ricevevano epoetina beta.

I risultati di questi studi sono stati inficiati da fattori di confondimento quali gli sbilanciamenti esistenti fra i gruppi di trattamento (punteggio ECOG più elevato, maggiore estensione della malattia al momento dell’arruolamento per lo studio che ha utilizzato epoetina alfa; localizzazione del tumore, condizione di fumatore, eterogeneità della popolazione arruolata per lo studio che ha utilizzato epoetina beta). Inoltre, diversi altri studi hanno evidenziato una tendenza al miglioramento della sopravvivenza, a indicazione che l’eritropoietina non ha effetti negativi sulla progressione del tumore. 5.2 Proprietà farmacocinetiche Via di somministrazione endovenosa La misurazione di eritropoietina dopo ripetute somministrazioni per endovena ha evidenziato un’emivita di circa 4 ore in volontari sani e un’emivita leggermente più lunga in pazienti con insufficienza renale (circa 5 ore). Nei bambini è stata riferita un’emivita di circa 6 ore.

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Via di somministrazione sottocutanea In seguito a iniezione sottocutanea i livelli sierici di eritropoietina risultano molto inferiori rispetto ai livelli raggiunti per via endovenosa, aumentano lentamente e raggiungono un picco nel periodo compreso fra le 12 e le 18 ore successive alla somministrazione. Tale picco è sempre molto al di sotto di quello raggiunto per via endovenosa (circa 1/20). Non si verificano fenomeni di accumulo: le concentrazioni rimangono identiche, siano che vengano rilevate 24 ore dopo la prima iniezione o 24 ore dopo l’ultima iniezione. L’emivita è difficilmente valutabile in caso di somministrazione sottocutanea e viene stimata in circa 24 ore. La biodisponibilità di eritropoietina iniettabile per via sottocutanea è molto inferiore rispetto al prodotto medicinale somministrato per via endovenosa: circa il 20%. 5.3 Dati preclinici di sicurezza In alcuni studi tossicologici preclinici condotti su cani e ratti, ma non su scimmie, la terapia con eritropoietina è stata associata a fibrosi subclinica del midollo osseo (la fibrosi del midollo osseo è una complicanza nota dell’insufficienza renale cronica nell’uomo e può essere correlata a iperparatiroidismo secondario o a fattori ignoti). In uno studio condotto su pazienti emodializzati e trattati con eritropoietina per 3 anni, l’incidenza di fibrosi del midollo osseo non è risultata in aumento rispetto a un gruppo corrispondente di pazienti di controllo dializzati ma non trattati con eritropoietina). Studi condotti su animali hanno dimostrato che l’eritropoietina diminuisce il peso corporeo fetale, ritarda il processo di ossificazione e aumenta la mortalità fetale se somministrata a dosi settimanali pari a circa 20 volte quelle raccomandate per l’uomo. Queste alterazioni sono interpretate come secondarie al ridotto incremento del peso corporeo materno. L’eritropoietina non ha mostrato nessuna attività nei test di mutagenicità su colture batteriche e cellulari di mammifero e in vivo in un test del micronucleo nel topo. Non sono stati condotti studi di carcinogenesi a lungo termine. Esistono dati contrastanti in letteratura riguardo all’eventualità che l’eritropoietina svolga un ruolo di rilievo nella proliferazione di cellule tumorali. Questi dati si basano su risultati ottenuti in vitro da campioni di tessuto tumorale umano; tuttavia, la loro portata in ambito clinico non è chiara. 6. INFORMAZIONI FARMACEUTICHE 6.1 Elenco degli eccipienti Sodio fosfato dibasico diidrato Sodio fosfato monobasico diidrato Sodio cloruro Calcio cloruro diidrato Polisorbato 20 Glicina Leucina Isoleucina Treonina Acido glutammico Fenilalanina Acqua per soluzioni iniettabili Sodio idrossido (per regolare il pH) Acido cloridrico (per regolare il pH)

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6.2 Incompatibilità In assenza di studi di incompatibilità, questo medicinale non deve essere miscelato con altri prodotti. 6.3 Periodo di validità 18 mesi 6.4 Precauzioni particolari per la conservazione Conservare in frigorifero (2°C – 8°C). Non congelare. Tenere la siringa preriempita nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce. 6.5 Natura e contenuto del contenitore Siringa preriempita in vetro di tipo I con ago fisso in acciaio e tappo dello stantuffo rivestito in PTFE. Ogni siringa preriempita contiene 1,0 ml di soluzione per iniezione. Una confezione contiene 1 o 6 siringhe preriempite. E’ possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate. 6.6 Precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione Istruzioni per la manipolazione di Retacrit: 1. Dopo avere estratto una siringa dal blister, controllare che la soluzione sia limpida, incolore e

praticamente priva di particelle visibili. 2. Rimuovere il copriago e fare fuoriuscire l’aria da ago e siringa tenendo la siringa in posizione

verticale e spingendo delicatamente lo stantuffo verso l’alto. 3. La siringa è pronta per l’uso. Retacrit non deve essere utilizzato se si verifica una delle seguenti condizioni: • il blister è aperto o comunque danneggiato; • la soluzione non è incolore o contiene particelle visibili in sospensione; • c’è stata una fuoriuscita di liquido dalla siringa preriempita o all’interno del blister ancora

sigillato è visibile della condensa; • il medicinale è stato accidentalmente congelato. Questo medicinale è destinato esclusivamente per un uso singolo. Non agitare. Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente. 7. TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO HOSPIRA Enterprises B.V. Taurusavenue 19-21 NL-2132 LS HOOFDDORP Paesi Bassi 8. NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO

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9. DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL’AUTORIZZAZIONE

{GG/MM/AAAA} 10. DATA DI REVISIONE DEL TESTO

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ALLEGATO II

A. PRODUTTORE DEL PRINCIPIO ATTIVO BIOLOGICO E TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALLA PRODUZIONE RESPONSABILE DEL RILASCIO DEI LOTTI

B. CONDIZIONI DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE

IN COMMERCIO

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A. PRODUTTORE DEL PRINCIPIO ATTIVO BIOLOGICO E TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALLA PRODUZIONE RESPONSABILE DEL RILASCIO DEI LOTTI

Nome ed indirizzo del produttore del principio attivo biologico Norbitec GmbH Pinnauallee 4 D-25436 Uetersen Germania Nome ed indirizzo del produttore responsabile del rilascio dei lotti STADA Arzneimittel AG Stadastrasse 2-18 D-61118 Bad Vilbel Germania B. CONDIZIONI DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO • CONDIZIONI O LIMITAZIONI DI FORNITURA E DI UTILIZZAZIONE IMPOSTE

AL TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO Medicinale soggetto a prescrizione medica limitativa (vedere Allegato I: Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto, paragrafo 4.2.). • CONDIZIONI O RESTRIZIONI PER QUANTO RIGUARDA L’USO SICURO ED

EFFICACE DEL MEDICINALE Prima dell’immissione in commercio e come concordato con le autorità competenti negli Stati membri, il titolare dell’autorizzazione è tenuto a far pervenire agli operatori sanitari dei centri di dialisi e alle farmacie i seguenti documenti:

• Foglio informativo • Riassunto delle caratteristiche del prodotto (RCP), foglio illustrativo ed etichettatura

Il foglio informativo deve contenere le seguenti informazioni chiave:

• L’uso di prodotti a base di epoetina alfa può causare immunogenicità che, raramente, può indurre aplasia eritroide pura (PRCA)

• Con l’uso di altri prodotti a base di epoetina, il rischio di immunogenicità nelle malattie renali croniche (CKD) aumenta con la somministrazione per via sottocutanea (s.c.)

• Esistono solo dati insufficienti su Retacrit riguardo all’entità dell’aumento del rischio di immunogenicità con l’uso sottocutaneo

• Pertanto, la via sottocutanea non è consigliata nei pazienti con CKD • È opportuno effettuare indagini sulla perdita di efficacia o su altri sintomi legati allo sviluppo

di immunogenicità • Qualsiasi caso con sospetta aplasia eritroide pura o sospetto sviluppo di immunogenicità deve

essere segnalato al titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

• ALTRE CONDIZIONI Sistema di farmacovigilanza Il titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio deve garantire la presenza e il funzionamento del sistema di farmacovigilanza prima che il prodotto sia immesso in commercio e per l'intero periodo di impiego del prodotto immesso in commercio, come riportato nella versione 4.1 presentata nel modulo 1.8.1. della domanda di autorizzazione all’immissione in commercio. Come stabilito dalla linea guida CHMP sui sistemi di gestione del rischio nei medicinali per uso

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umano, il piano di gestione del rischio aggiornato deve essere presentato contemporaneamente al successivo rapporto periodico di aggiornamento sulla sicurezza (PSUR). Inoltre, un RMP aggiornato deve essere presentato:

• in presenza di nuove informazioni che possano avere ripercussioni sulle attuali specifiche di sicurezza, sul piano di farmacovigilanza o sulle misure finalizzate alla minimizzazione del rischio

• entro 60 giorni dal raggiungimento di un traguardo di rilievo (per la farmacovigilanza o la minimizzazione del rischio)

• su richiesta dell’EMEA

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ALLEGATO III

ETICHETTATURA E FOGLIO ILLUSTRATIVO

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A. ETICHETTATURA

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INFORMAZIONI DA APPORRE SUL CONFEZIONAMENTO ESTERNO CARTONE ESTERNO 1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE Retacrit 1000 UI/0,3 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita Epoetina zeta 2. COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA IN TERMINI DI PRINCIPIO

ATTIVO 1 siringa preriempita contiene 1000 UI di epoetina zeta. 3. ELENCO DEGLI ECCIPIENTI Sodio fosfato dibasico diidrato, sodio fosfato monobasico diidrato, sodio cloruro, calcio cloruro diidrato, polisorbato 20, glicina, leucina, isoleucina, treonina, acido glutammico, fenilalanina e acqua per preparazioni iniettabili, sodio idrossido (per regolare il pH), acido cloridrico (per regolare il pH). Contiene fenilalanina; per ulteriori informazioni consultare il foglio illustrativo. 4. FORMA FARMACEUTICA E CONTENUTO 1 siringa preriempita con 0,3 ml di soluzione per iniezione 6 siringhe preriempite con 0,3 ml di soluzione per iniezione 5. MODO E VIA(E) DI SOMMINISTRAZIONE Uso sottocutanea o endovenoso. Leggere il foglio illustrativo prima dell’uso. Non agitare. 6. AVVERTENZA PARTICOLARE CHE PRESCRIVA DI TENERE IL MEDICINALE

FUORI DALLA PORTATA E DALLA VISTA DEI BAMBINI Tenere fuori dalla portata e dalla vista dei bambini. 7. ALTRA(E) AVVERTENZA(E) PARTICOLARE(I), SE NECESSARIO 8. DATA DI SCADENZA Scad.

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9. PRECAUZIONI PARTICOLARI PER LA CONSERVAZIONE Conservare in frigorifero (2°C – 8°C). Non congelare. Tenere la siringa preriempita nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce. 10. PRECAUZIONI PARTICOLARI PER LO SMALTIMENTO DEL MEDICINALE NON

UTILIZZATO O DEI RIFIUTI DERIVATI DA TALE MEDICINALE, SE NECESSARIO

11. NOME E INDIRIZZO DEL TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE

ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO HOSPIRA Enterprises B.V. Taurusavenue 19-21 NL-2132 LS HOOFDDORP Paesi Bassi 12. NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO EU/0/00/000/000 13. NUMERO DI LOTTO Lot 14. CONDIZIONE GENERALE DI FORNITURA Medicinale soggetto a prescrizione medica. 15. ISTRUZIONI PER L’USO 16. INFORMAZIONI IN BRAILLE Retacrit 1000 UI

152

INFORMAZIONI MINIME DA APPORRE SUI CONFEZIONAMENTI PRIMARI DI PICCOLE DIMENSIONI ETICHETTE DELLA SIRINGA 1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE E VIA(E) DI SOMMINISTRAZIONE Retacrit iniettabile 1000 UI Epoetina zeta Uso e.v. e s.c. 2. MODO DI SOMMINISTRAZIONE 3. DATA DI SCADENZA EXP 4. NUMERO DI LOTTO Lot 5. CONTENUTO IN PESO, VOLUME O UNITÀ 1000 UI/0,3 ml 6. ALTRO

153

INFORMAZIONI DA APPORRE SUL CONFEZIONAMENTO ESTERNO CARTONE ESTERNO 1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE Retacrit 2000 UI/0,6 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita Epoetina zeta 2. COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA IN TERMINI DI PRINCIPIO

ATTIVO 1 siringa preriempita contiene 2000 UI di epoetina zeta. 3. ELENCO DEGLI ECCIPIENTI Sodio fosfato dibasico diidrato, sodio fosfato monobasico diidrato, sodio cloruro, calcio cloruro diidrato, polisorbato 20, glicina, leucina, isoleucina, treonina, acido glutammico, fenilalanina e acqua per preparazioni iniettabili, sodio idrossido (per regolare il pH), acido cloridrico (per regolare il pH). Contiene fenilalanina; per ulteriori informazioni consultare il foglio illustrativo. 4. FORMA FARMACEUTICA E CONTENUTO 1 siringa preriempita con 0,6 ml di soluzione per iniezione 6 siringhe preriempite con 0,6 ml di soluzione per iniezione 5. MODO E VIA(E) DI SOMMINISTRAZIONE Uso sottocutanea o endovenoso. Leggere il foglio illustrativo prima dell’uso. Non agitare. 6. AVVERTENZA PARTICOLARE CHE PRESCRIVA DI TENERE IL MEDICINALE

FUORI DALLA PORTATA E DALLA VISTA DEI BAMBINI Tenere fuori dalla portata e dalla vista dei bambini. 7. ALTRA(E) AVVERTENZA(E) PARTICOLARE(I), SE NECESSARIO 8. DATA DI SCADENZA Scad.

154

9. PRECAUZIONI PARTICOLARI PER LA CONSERVAZIONE Conservare in frigorifero (2°C – 8°C). Non congelare. Tenere la siringa preriempita nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce. 10. PRECAUZIONI PARTICOLARI PER LO SMALTIMENTO DEL MEDICINALE NON

UTILIZZATO O DEI RIFIUTI DERIVATI DA TALE MEDICINALE, SE NECESSARIO

11. NOME E INDIRIZZO DEL TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE

ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO HOSPIRA Enterprises B.V. Taurusavenue 19-21 NL-2132 LS HOOFDDORP Paesi Bassi 12. NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO EU/0/00/000/000 13. NUMERO DI LOTTO Lot 14. CONDIZIONE GENERALE DI FORNITURA Medicinale soggetto a prescrizione medica. 15. ISTRUZIONI PER L’USO 16. INFORMAZIONI IN BRAILLE Retacrit 2000 UI

155

INFORMAZIONI MINIME DA APPORRE SUI CONFEZIONAMENTI PRIMARI DI PICCOLE DIMENSIONI ETICHETTE DELLA SIRINGA 1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE E VIA(E) DI SOMMINISTRAZIONE Retacrit iniettabile 2000 UI Epoetina zeta Uso e.v. e s.c. 2. MODO DI SOMMINISTRAZIONE 3. DATA DI SCADENZA EXP 4. NUMERO DI LOTTO Lot 5. CONTENUTO IN PESO, VOLUME O UNITÀ 2000 UI/0,6 ml 6. ALTRO

156

INFORMAZIONI DA APPORRE SUL CONFEZIONAMENTO ESTERNO CARTONE ESTERNO 1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE Retacrit 3000 UI/0,9 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita Epoetina zeta 2. COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA IN TERMINI DI PRINCIPIO

ATTIVO 1 siringa preriempita contiene 3000 UI di epoetina zeta. 3. ELENCO DEGLI ECCIPIENTI Sodio fosfato dibasico diidrato, sodio fosfato monobasico diidrato, sodio cloruro, calcio cloruro diidrato, polisorbato 20, glicina, leucina, isoleucina, treonina, acido glutammico, fenilalanina e acqua per preparazioni iniettabili, sodio idrossido (per regolare il pH), acido cloridrico (per regolare il pH). Contiene fenilalanina; per ulteriori informazioni consultare il foglio illustrativo. 4. FORMA FARMACEUTICA E CONTENUTO 1 siringa preriempita con 0,9 ml di soluzione per iniezione 6 siringhe preriempite con 0,9 ml di soluzione per iniezione 5. MODO E VIA(E) DI SOMMINISTRAZIONE Uso sottocutanea o endovenoso. Leggere il foglio illustrativo prima dell’uso. Non agitare. 6. AVVERTENZA PARTICOLARE CHE PRESCRIVA DI TENERE IL MEDICINALE

FUORI DALLA PORTATA E DALLA VISTA DEI BAMBINI Tenere fuori dalla portata e dalla vista dei bambini. 7. ALTRA(E) AVVERTENZA(E) PARTICOLARE(I), SE NECESSARIO 8. DATA DI SCADENZA Scad.

157

9. PRECAUZIONI PARTICOLARI PER LA CONSERVAZIONE Conservare in frigorifero (2°C – 8°C). Non congelare. Tenere la siringa preriempita nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce. 10. PRECAUZIONI PARTICOLARI PER LO SMALTIMENTO DEL MEDICINALE NON

UTILIZZATO O DEI RIFIUTI DERIVATI DA TALE MEDICINALE, SE NECESSARIO

11. NOME E INDIRIZZO DEL TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE

ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO HOSPIRA Enterprises B.V. Taurusavenue 19-21 NL-2132 LS HOOFDDORP Paesi Bassi 12. NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO EU/0/00/000/000 13. NUMERO DI LOTTO Lot 14. CONDIZIONE GENERALE DI FORNITURA Medicinale soggetto a prescrizione medica. 15. ISTRUZIONI PER L’USO 16. INFORMAZIONI IN BRAILLE Retacrit 3000 UI

158

INFORMAZIONI MINIME DA APPORRE SUI CONFEZIONAMENTI PRIMARI DI PICCOLE DIMENSIONI ETICHETTE DELLA SIRINGA 1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE E VIA(E) DI SOMMINISTRAZIONE Retacrit iniettabile 3000 UI Epoetina zeta Uso e.v. e s.c. 2. MODO DI SOMMINISTRAZIONE 3. DATA DI SCADENZA EXP 4. NUMERO DI LOTTO Lot 5. CONTENUTO IN PESO, VOLUME O UNITÀ 3000 UI/0,9 ml 6. ALTRO

159

INFORMAZIONI DA APPORRE SUL CONFEZIONAMENTO ESTERNO CARTONE ESTERNO 1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE Retacrit 4000 UI/0,4 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita Epoetina zeta 2. COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA IN TERMINI DI PRINCIPIO

ATTIVO 1 siringa preriempita contiene 4000 UI di epoetina zeta. 3. ELENCO DEGLI ECCIPIENTI Sodio fosfato dibasico diidrato, sodio fosfato monobasico diidrato, sodio cloruro, calcio cloruro diidrato, polisorbato 20, glicina, leucina, isoleucina, treonina, acido glutammico, fenilalanina e acqua per preparazioni iniettabili, sodio idrossido (per regolare il pH), acido cloridrico (per regolare il pH). Contiene fenilalanina; per ulteriori informazioni consultare il foglio illustrativo. 4. FORMA FARMACEUTICA E CONTENUTO 1 siringa preriempita con 0,4 ml di soluzione per iniezione 6 siringhe preriempite con 0,4 ml di soluzione per iniezione 5. MODO E VIA(E) DI SOMMINISTRAZIONE Uso sottocutanea o endovenoso. Leggere il foglio illustrativo prima dell’uso. Non agitare. 6. AVVERTENZA PARTICOLARE CHE PRESCRIVA DI TENERE IL MEDICINALE

FUORI DALLA PORTATA E DALLA VISTA DEI BAMBINI Tenere fuori dalla portata e dalla vista dei bambini. 7. ALTRA(E) AVVERTENZA(E) PARTICOLARE(I), SE NECESSARIO 8. DATA DI SCADENZA Scad.

160

9. PRECAUZIONI PARTICOLARI PER LA CONSERVAZIONE Conservare in frigorifero (2°C – 8°C). Non congelare. Tenere la siringa preriempita nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce. 10. PRECAUZIONI PARTICOLARI PER LO SMALTIMENTO DEL MEDICINALE NON

UTILIZZATO O DEI RIFIUTI DERIVATI DA TALE MEDICINALE, SE NECESSARIO

11. NOME E INDIRIZZO DEL TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE

ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO HOSPIRA Enterprises B.V. Taurusavenue 19-21 NL-2132 LS HOOFDDORP Paesi Bassi 12. NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO EU/0/00/000/000 13. NUMERO DI LOTTO Lot 14. CONDIZIONE GENERALE DI FORNITURA Medicinale soggetto a prescrizione medica. 15. ISTRUZIONI PER L’USO 16. INFORMAZIONI IN BRAILLE Retacrit 4000 UI

161

INFORMAZIONI MINIME DA APPORRE SUI CONFEZIONAMENTI PRIMARI DI PICCOLE DIMENSIONI ETICHETTE DELLA SIRINGA 1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE E VIA(E) DI SOMMINISTRAZIONE Retacrit iniettabile 4000 UI Epoetina zeta Uso e.v. e s.c. 2. MODO DI SOMMINISTRAZIONE 3. DATA DI SCADENZA EXP 4. NUMERO DI LOTTO Lot 5. CONTENUTO IN PESO, VOLUME O UNITÀ 4000 UI/0,4 ml 6. ALTRO

162

INFORMAZIONI DA APPORRE SUL CONFEZIONAMENTO ESTERNO CARTONE ESTERNO 1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE Retacrit 5000 UI/0,5 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita Epoetina zeta 2. COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA IN TERMINI DI PRINCIPIO

ATTIVO 1 siringa preriempita contiene 5000 UI di epoetina zeta. 3. ELENCO DEGLI ECCIPIENTI Sodio fosfato dibasico diidrato, sodio fosfato monobasico diidrato, sodio cloruro, calcio cloruro diidrato, polisorbato 20, glicina, leucina, isoleucina, treonina, acido glutammico, fenilalanina e acqua per preparazioni iniettabili, sodio idrossido (per regolare il pH), acido cloridrico (per regolare il pH). Contiene fenilalanina; per ulteriori informazioni consultare il foglio illustrativo. 4. FORMA FARMACEUTICA E CONTENUTO 1 siringa preriempita con 0,5 ml di soluzione per iniezione 6 siringhe preriempite con 0,5 ml di soluzione per iniezione 5. MODO E VIA(E) DI SOMMINISTRAZIONE Uso sottocutanea o endovenoso. Leggere il foglio illustrativo prima dell’uso. Non agitare. 6. AVVERTENZA PARTICOLARE CHE PRESCRIVA DI TENERE IL MEDICINALE

FUORI DALLA PORTATA E DALLA VISTA DEI BAMBINI Tenere fuori dalla portata e dalla vista dei bambini. 7. ALTRA(E) AVVERTENZA(E) PARTICOLARE(I), SE NECESSARIO 8. DATA DI SCADENZA Scad.

163

9. PRECAUZIONI PARTICOLARI PER LA CONSERVAZIONE Conservare in frigorifero (2°C – 8°C). Non congelare. Tenere la siringa preriempita nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce. 10. PRECAUZIONI PARTICOLARI PER LO SMALTIMENTO DEL MEDICINALE NON

UTILIZZATO O DEI RIFIUTI DERIVATI DA TALE MEDICINALE, SE NECESSARIO

11. NOME E INDIRIZZO DEL TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE

ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO HOSPIRA Enterprises B.V. Taurusavenue 19-21 NL-2132 LS HOOFDDORP Paesi Bassi 12. NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO EU/0/00/000/000 13. NUMERO DI LOTTO Lot 14. CONDIZIONE GENERALE DI FORNITURA Medicinale soggetto a prescrizione medica. 15. ISTRUZIONI PER L’USO 16. INFORMAZIONI IN BRAILLE Retacrit 5000 UI

164

INFORMAZIONI MINIME DA APPORRE SUI CONFEZIONAMENTI PRIMARI DI PICCOLE DIMENSIONI ETICHETTE DELLA SIRINGA 1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE E VIA(E) DI SOMMINISTRAZIONE Retacrit iniettabile 5000 UI Epoetina zeta Uso e.v. e s.c. 2. MODO DI SOMMINISTRAZIONE 3. DATA DI SCADENZA EXP 4. NUMERO DI LOTTO Lot 5. CONTENUTO IN PESO, VOLUME O UNITÀ 5000 UI/0,5 ml 6. ALTRO

165

INFORMAZIONI DA APPORRE SUL CONFEZIONAMENTO ESTERNO CARTONE ESTERNO 1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE Retacrit 6000 UI/0,6 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita Epoetina zeta 2. COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA IN TERMINI DI PRINCIPIO

ATTIVO 1 siringa preriempita contiene 6000 UI di epoetina zeta. 3. ELENCO DEGLI ECCIPIENTI Sodio fosfato dibasico diidrato, sodio fosfato monobasico diidrato, sodio cloruro, calcio cloruro diidrato, polisorbato 20, glicina, leucina, isoleucina, treonina, acido glutammico, fenilalanina e acqua per preparazioni iniettabili, sodio idrossido (per regolare il pH), acido cloridrico (per regolare il pH). Contiene fenilalanina; per ulteriori informazioni consultare il foglio illustrativo. 4. FORMA FARMACEUTICA E CONTENUTO 1 siringa preriempita con 0,6 ml di soluzione per iniezione 6 siringhe preriempite con 0,6 ml di soluzione per iniezione 5. MODO E VIA(E) DI SOMMINISTRAZIONE Uso sottocutanea o endovenoso. Leggere il foglio illustrativo prima dell’uso. Non agitare. 6. AVVERTENZA PARTICOLARE CHE PRESCRIVA DI TENERE IL MEDICINALE

FUORI DALLA PORTATA E DALLA VISTA DEI BAMBINI Tenere fuori dalla portata e dalla vista dei bambini. 7. ALTRA(E) AVVERTENZA(E) PARTICOLARE(I), SE NECESSARIO 8. DATA DI SCADENZA Scad.

166

9. PRECAUZIONI PARTICOLARI PER LA CONSERVAZIONE Conservare in frigorifero (2°C – 8°C). Non congelare. Tenere la siringa preriempita nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce. 10. PRECAUZIONI PARTICOLARI PER LO SMALTIMENTO DEL MEDICINALE NON

UTILIZZATO O DEI RIFIUTI DERIVATI DA TALE MEDICINALE, SE NECESSARIO

11. NOME E INDIRIZZO DEL TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE

ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO HOSPIRA Enterprises B.V. Taurusavenue 19-21 NL-2132 LS HOOFDDORP Paesi Bassi 12. NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO EU/0/00/000/000 13. NUMERO DI LOTTO Lot 14. CONDIZIONE GENERALE DI FORNITURA Medicinale soggetto a prescrizione medica. 15. ISTRUZIONI PER L’USO 16. INFORMAZIONI IN BRAILLE Retacrit 6000 UI

167

INFORMAZIONI MINIME DA APPORRE SUI CONFEZIONAMENTI PRIMARI DI PICCOLE DIMENSIONI ETICHETTE DELLA SIRINGA 1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE E VIA(E) DI SOMMINISTRAZIONE Retacrit iniettabile 6000 UI Epoetina zeta Uso e.v. e s.c. 2. MODO DI SOMMINISTRAZIONE 3. DATA DI SCADENZA EXP 4. NUMERO DI LOTTO Lot 5. CONTENUTO IN PESO, VOLUME O UNITÀ 6000 UI/0,6 ml 6. ALTRO

168

INFORMAZIONI DA APPORRE SUL CONFEZIONAMENTO ESTERNO CARTONE ESTERNO 1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE Retacrit 8000 UI/0,8 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita Epoetina zeta 2. COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA IN TERMINI DI PRINCIPIO

ATTIVO 1 siringa preriempita contiene 8000 UI di epoetina zeta. 3. ELENCO DEGLI ECCIPIENTI Sodio fosfato dibasico diidrato, sodio fosfato monobasico diidrato, sodio cloruro, calcio cloruro diidrato, polisorbato 20, glicina, leucina, isoleucina, treonina, acido glutammico, fenilalanina e acqua per preparazioni iniettabili, sodio idrossido (per regolare il pH), acido cloridrico (per regolare il pH). Contiene fenilalanina; per ulteriori informazioni consultare il foglio illustrativo. 4. FORMA FARMACEUTICA E CONTENUTO 1 siringa preriempita con 0,8 ml di soluzione per iniezione 6 siringhe preriempite con 0,8 ml di soluzione per iniezione 5. MODO E VIA(E) DI SOMMINISTRAZIONE Uso sottocutanea o endovenoso. Leggere il foglio illustrativo prima dell’uso. Non agitare. 6. AVVERTENZA PARTICOLARE CHE PRESCRIVA DI TENERE IL MEDICINALE

FUORI DALLA PORTATA E DALLA VISTA DEI BAMBINI Tenere fuori dalla portata e dalla vista dei bambini. 7. ALTRA(E) AVVERTENZA(E) PARTICOLARE(I), SE NECESSARIO 8. DATA DI SCADENZA Scad.

169

9. PRECAUZIONI PARTICOLARI PER LA CONSERVAZIONE Conservare in frigorifero (2°C – 8°C). Non congelare. Tenere la siringa preriempita nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce. 10. PRECAUZIONI PARTICOLARI PER LO SMALTIMENTO DEL MEDICINALE NON

UTILIZZATO O DEI RIFIUTI DERIVATI DA TALE MEDICINALE, SE NECESSARIO

11. NOME E INDIRIZZO DEL TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE

ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO HOSPIRA Enterprises B.V. Taurusavenue 19-21 NL-2132 LS HOOFDDORP Paesi Bassi 12. NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO EU/0/00/000/000 13. NUMERO DI LOTTO Lot 14. CONDIZIONE GENERALE DI FORNITURA Medicinale soggetto a prescrizione medica. 15. ISTRUZIONI PER L’USO 16. INFORMAZIONI IN BRAILLE Retacrit 8000 UI

170

INFORMAZIONI MINIME DA APPORRE SUI CONFEZIONAMENTI PRIMARI DI PICCOLE DIMENSIONI ETICHETTE DELLA SIRINGA 1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE E VIA(E) DI SOMMINISTRAZIONE Retacrit iniettabile 8000 UI Epoetina zeta Uso e.v. e s.c. 2. MODO DI SOMMINISTRAZIONE 3. DATA DI SCADENZA EXP 4. NUMERO DI LOTTO Lot 5. CONTENUTO IN PESO, VOLUME O UNITÀ 8000 UI/0,8 ml 6. ALTRO

171

INFORMAZIONI DA APPORRE SUL CONFEZIONAMENTO ESTERNO CARTONE ESTERNO 1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE Retacrit 10000 UI/1,0 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita Epoetina zeta 2. COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA IN TERMINI DI PRINCIPIO

ATTIVO 1 siringa preriempita contiene 10000 UI di epoetina zeta. 3. ELENCO DEGLI ECCIPIENTI Sodio fosfato dibasico diidrato, sodio fosfato monobasico diidrato, sodio cloruro, calcio cloruro diidrato, polisorbato 20, glicina, leucina, isoleucina, treonina, acido glutammico, fenilalanina e acqua per preparazioni iniettabili, sodio idrossido (per regolare il pH), acido cloridrico (per regolare il pH). Contiene fenilalanina; per ulteriori informazioni consultare il foglio illustrativo. 4. FORMA FARMACEUTICA E CONTENUTO 1 siringa preriempita con 1,0 ml di soluzione per iniezione 6 siringhe preriempite con 1,0 ml di soluzione per iniezione 5. MODO E VIA(E) DI SOMMINISTRAZIONE Uso sottocutanea o endovenoso. Leggere il foglio illustrativo prima dell’uso. Non agitare. 6. AVVERTENZA PARTICOLARE CHE PRESCRIVA DI TENERE IL MEDICINALE

FUORI DALLA PORTATA E DALLA VISTA DEI BAMBINI Tenere fuori dalla portata e dalla vista dei bambini. 7. ALTRA(E) AVVERTENZA(E) PARTICOLARE(I), SE NECESSARIO 8. DATA DI SCADENZA Scad.

172

9. PRECAUZIONI PARTICOLARI PER LA CONSERVAZIONE Conservare in frigorifero (2°C – 8°C). Non congelare. Tenere la siringa preriempita nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce. 10. PRECAUZIONI PARTICOLARI PER LO SMALTIMENTO DEL MEDICINALE NON

UTILIZZATO O DEI RIFIUTI DERIVATI DA TALE MEDICINALE, SE NECESSARIO

11. NOME E INDIRIZZO DEL TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE

ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO HOSPIRA Enterprises B.V. Taurusavenue 19-21 NL-2132 LS HOOFDDORP Paesi Bassi 12. NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO EU/0/00/000/000 13. NUMERO DI LOTTO Lot 14. CONDIZIONE GENERALE DI FORNITURA Medicinale soggetto a prescrizione medica. 15. ISTRUZIONI PER L’USO 16. INFORMAZIONI IN BRAILLE Retacrit 10000 UI

173

INFORMAZIONI MINIME DA APPORRE SUI CONFEZIONAMENTI PRIMARI DI PICCOLE DIMENSIONI ETICHETTE DELLA SIRINGA 1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE E VIA(E) DI SOMMINISTRAZIONE Retacrit iniettabile 10000 UI Epoetina zeta Uso e.v. e s.c. 2. MODO DI SOMMINISTRAZIONE 3. DATA DI SCADENZA EXP 4. NUMERO DI LOTTO Lot 5. CONTENUTO IN PESO, VOLUME O UNITÀ 10000 UI/1,0 ml 6. ALTRO

174

INFORMAZIONI DA APPORRE SUL CONFEZIONAMENTO ESTERNO CARTONE ESTERNO 1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE Retacrit 20000 UI/0,5 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita Epoetina zeta 2. COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA IN TERMINI DI PRINCIPIO

ATTIVO 1 siringa preriempita contiene 20000 UI di epoetina zeta. 3. ELENCO DEGLI ECCIPIENTI Sodio fosfato dibasico diidrato, sodio fosfato monobasico diidrato, sodio cloruro, calcio cloruro diidrato, polisorbato 20, glicina, leucina, isoleucina, treonina, acido glutammico, fenilalanina e acqua per preparazioni iniettabili, sodio idrossido (per regolare il pH), acido cloridrico (per regolare il pH). Contiene fenilalanina; per ulteriori informazioni consultare il foglio illustrativo. 4. FORMA FARMACEUTICA E CONTENUTO 1 siringa preriempita con 0,5 ml di soluzione per iniezione 5. MODO E VIA(E) DI SOMMINISTRAZIONE Uso sottocutanea o endovenoso. Leggere il foglio illustrativo prima dell’uso. Non agitare. 6. AVVERTENZA PARTICOLARE CHE PRESCRIVA DI TENERE IL MEDICINALE

FUORI DALLA PORTATA E DALLA VISTA DEI BAMBINI Tenere fuori dalla portata e dalla vista dei bambini. 7. ALTRA(E) AVVERTENZA(E) PARTICOLARE(I), SE NECESSARIO 8. DATA DI SCADENZA Scad.

175

9. PRECAUZIONI PARTICOLARI PER LA CONSERVAZIONE Conservare in frigorifero (2°C – 8°C). Non congelare. Tenere la siringa preriempita nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce. 10. PRECAUZIONI PARTICOLARI PER LO SMALTIMENTO DEL MEDICINALE NON

UTILIZZATO O DEI RIFIUTI DERIVATI DA TALE MEDICINALE, SE NECESSARIO

11. NOME E INDIRIZZO DEL TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE

ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO HOSPIRA Enterprises B.V. Taurusavenue 19-21 NL-2132 LS HOOFDDORP Paesi Bassi 12. NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO EU/0/00/000/000 13. NUMERO DI LOTTO Lot 14. CONDIZIONE GENERALE DI FORNITURA Medicinale soggetto a prescrizione medica. 15. ISTRUZIONI PER L’USO 16. INFORMAZIONI IN BRAILLE Retacrit 20000 UI

176

INFORMAZIONI MINIME DA APPORRE SUI CONFEZIONAMENTI PRIMARI DI PICCOLE DIMENSIONI ETICHETTE DELLA SIRINGA 1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE E VIA(E) DI SOMMINISTRAZIONE Retacrit iniettabile 20000 UI Epoetina zeta Uso e.v. e s.c. 2. MODO DI SOMMINISTRAZIONE 3. DATA DI SCADENZA EXP 4. NUMERO DI LOTTO Lot 5. CONTENUTO IN PESO, VOLUME O UNITÀ 20000 UI/0,5 ml 6. ALTRO

177

INFORMAZIONI DA APPORRE SUL CONFEZIONAMENTO ESTERNO CARTONE ESTERNO 1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE Retacrit 30000 UI/0,75 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita Epoetina zeta 2. COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA IN TERMINI DI PRINCIPIO

ATTIVO 1 siringa preriempita contiene 30000 UI di epoetina zeta. 3. ELENCO DEGLI ECCIPIENTI Sodio fosfato dibasico diidrato, sodio fosfato monobasico diidrato, sodio cloruro, calcio cloruro diidrato, polisorbato 20, glicina, leucina, isoleucina, treonina, acido glutammico, fenilalanina e acqua per preparazioni iniettabili, sodio idrossido (per regolare il pH), acido cloridrico (per regolare il pH). Contiene fenilalanina; per ulteriori informazioni consultare il foglio illustrativo. 4. FORMA FARMACEUTICA E CONTENUTO 1 siringa preriempita con 0,75 ml di soluzione per iniezione 5. MODO E VIA(E) DI SOMMINISTRAZIONE Uso sottocutanea o endovenoso. Leggere il foglio illustrativo prima dell’uso. Non agitare. 6. AVVERTENZA PARTICOLARE CHE PRESCRIVA DI TENERE IL MEDICINALE

FUORI DALLA PORTATA E DALLA VISTA DEI BAMBINI Tenere fuori dalla portata e dalla vista dei bambini. 7. ALTRA(E) AVVERTENZA(E) PARTICOLARE(I), SE NECESSARIO 8. DATA DI SCADENZA Scad.

178

9. PRECAUZIONI PARTICOLARI PER LA CONSERVAZIONE Conservare in frigorifero (2°C – 8°C). Non congelare. Tenere la siringa preriempita nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce. 10. PRECAUZIONI PARTICOLARI PER LO SMALTIMENTO DEL MEDICINALE NON

UTILIZZATO O DEI RIFIUTI DERIVATI DA TALE MEDICINALE, SE NECESSARIO

11. NOME E INDIRIZZO DEL TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE

ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO HOSPIRA Enterprises B.V. Taurusavenue 19-21 NL-2132 LS HOOFDDORP Paesi Bassi 12. NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO EU/0/00/000/000 13. NUMERO DI LOTTO Lot 14. CONDIZIONE GENERALE DI FORNITURA Medicinale soggetto a prescrizione medica. 15. ISTRUZIONI PER L’USO 16. INFORMAZIONI IN BRAILLE Retacrit 30000 UI

179

INFORMAZIONI MINIME DA APPORRE SUI CONFEZIONAMENTI PRIMARI DI PICCOLE DIMENSIONI ETICHETTE DELLA SIRINGA 1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE E VIA(E) DI SOMMINISTRAZIONE Retacrit iniettabile 30000 UI Epoetina zeta Uso e.v. e s.c. 2. MODO DI SOMMINISTRAZIONE 3. DATA DI SCADENZA EXP 4. NUMERO DI LOTTO Lot 5. CONTENUTO IN PESO, VOLUME O UNITÀ 30000 UI/0,75 ml 6. ALTRO

180

INFORMAZIONI DA APPORRE SUL CONFEZIONAMENTO ESTERNO CARTONE ESTERNO 1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE Retacrit 40000 UI/1,0 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita Epoetina zeta 2. COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA IN TERMINI DI PRINCIPIO

ATTIVO 1 siringa preriempita contiene 40000 UI di epoetina zeta. 3. ELENCO DEGLI ECCIPIENTI Sodio fosfato dibasico diidrato, sodio fosfato monobasico diidrato, sodio cloruro, calcio cloruro diidrato, polisorbato 20, glicina, leucina, isoleucina, treonina, acido glutammico, fenilalanina e acqua per preparazioni iniettabili, sodio idrossido (per regolare il pH), acido cloridrico (per regolare il pH). Contiene fenilalanina; per ulteriori informazioni consultare il foglio illustrativo. 4. FORMA FARMACEUTICA E CONTENUTO 1 siringa preriempita con 1,0 ml di soluzione per iniezione 5. MODO E VIA(E) DI SOMMINISTRAZIONE Uso sottocutanea o endovenoso. Leggere il foglio illustrativo prima dell’uso. Non agitare. 6. AVVERTENZA PARTICOLARE CHE PRESCRIVA DI TENERE IL MEDICINALE

FUORI DALLA PORTATA E DALLA VISTA DEI BAMBINI Tenere fuori dalla portata e dalla vista dei bambini. 7. ALTRA(E) AVVERTENZA(E) PARTICOLARE(I), SE NECESSARIO 8. DATA DI SCADENZA Scad.

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9. PRECAUZIONI PARTICOLARI PER LA CONSERVAZIONE Conservare in frigorifero (2°C – 8°C). Non congelare. Tenere la siringa preriempita nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce. 10. PRECAUZIONI PARTICOLARI PER LO SMALTIMENTO DEL MEDICINALE NON

UTILIZZATO O DEI RIFIUTI DERIVATI DA TALE MEDICINALE, SE NECESSARIO

11. NOME E INDIRIZZO DEL TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE

ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO HOSPIRA Enterprises B.V. Taurusavenue 19-21 NL-2132 LS HOOFDDORP Paesi Bassi 12. NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO EU/0/00/000/000 13. NUMERO DI LOTTO Lot 14. CONDIZIONE GENERALE DI FORNITURA Medicinale soggetto a prescrizione medica. 15. ISTRUZIONI PER L’USO 16. INFORMAZIONI IN BRAILLE Retacrit 40000 UI

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INFORMAZIONI MINIME DA APPORRE SUI CONFEZIONAMENTI PRIMARI DI PICCOLE DIMENSIONI ETICHETTE DELLA SIRINGA 1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE E VIA(E) DI SOMMINISTRAZIONE Retacrit iniettabile 40000 UI Epoetina zeta Uso e.v. e s.c. 2. MODO DI SOMMINISTRAZIONE 3. DATA DI SCADENZA EXP 4. NUMERO DI LOTTO Lot 5. CONTENUTO IN PESO, VOLUME O UNITÀ 40000 UI/1,0 ml 6. ALTRO

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B. FOGLIO ILLUSTRATIVO

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FOGLIO ILLUSTRATIVO: INFORMAZIONI PER L’UTILIZZATORE

Retacrit 1000 UI/0,3 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita Retacrit 2000 UI/0,6 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita Retacrit 3000 UI/0,9 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita Retacrit 4000 UI/0,4 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita Retacrit 5000 UI/0,5 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita Retacrit 6000 UI/0,6 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita Retacrit 8000 UI/0,8 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita Retacrit 10000 UI/1,0 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita Retacrit 20000 UI/0,5 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita Retacrit 30000 UI/0,75 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita Retacrit 40000 UI/1,0 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita

Epoetina zeta

Legga attentamente questo foglio prima di usare questo medicinale. − Conservi questo foglio. Potrebbe aver bisogno di leggerlo di nuovo. − Se ha qualsiasi dubbio, si rivolga al medico o al farmacista. − Questo medicinale è stato prescritto per lei personalmente. Non lo dia mai ad altri. Infatti, per

altri individui questo medicinale potrebbe essere pericoloso, anche se i loro sintomi sono uguali ai suoi.

− Se uno qualsiasi degli effetti indesiderati si aggrava, o se nota la comparsa di un qualsiasi effetto indesiderato non elencato in questo foglio, informi il medico o il farmacista.

Contenuto di questo foglio: 1. Che cos’è Retacrit e a che cosa serve 2. Prima di usare Retacrit 3. Come usare Retacrit 4. Possibili effetti indesiderati 5. Come conservare Retacrit 6. Altre informazioni 1. CHE COS’È RETACRIT E A CHE COSA SERVE Retacrit è un medicinale che stimola il midollo osseo a produrre una maggiore quantità di globuli rossi. Retacrit viene usato: − nei pazienti adulti, pediatrici e adolescenti sottoposti a emodialisi, per il trattamento dell’anemia

associata a insufficienza renale cronica (malattia renale); − nei pazienti adulti sottoposti a dialisi peritoneale, per il trattamento dell’anemia associata a

insufficienza renale cronica (malattia renale); − nei pazienti adulti con insufficienza renale non ancora sottoposti a dialisi, per il trattamento

dell’anemia grave associata a malattia renale accompagnata da sintomi clinici; − nei pazienti adulti in caso di chemioterapia per tumori solidi, linfoma maligno (tumore del

sistema linfatico) o mieloma multiplo (tumore del midollo osseo) per il trattamento dell’anemia e la riduzione della necessità di sottoporsi a trasfusioni di sangue, se il medico stabilisce l’esistenza di un rischio elevato di bisogno di trasfusioni;

− nei pazienti con anemia moderata candidati a interventi chirurgici per la donazione di sangue prima dell’intervento, in modo che possano ricevere il proprio sangue durante o dopo l’intervento (predonazione autologa).

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2. PRIMA DI USARE RETACRIT Non usi Retacrit: − se è allergico (ipersensibile) alle eritropoietine o a uno qualsiasi degli eccipienti di Retacrit; − se ha sviluppato una malattia chiamata “aplasia specifica della serie rossa” (assenza di globuli

rossi molto giovani) in seguito al trattamento con un qualsiasi tipo di eritropoietina; − se soffre di ipertensione non controllabile in modo adeguato con medicinali specifici per

abbassare la pressione; − se non può assumere medicine per fluidificare il sangue; − se dona sangue prima di un intervento chirurgico e:

• ha avuto un attacco cardiaco o un ictus cerebrale nel mese che precede il trattamento; • soffre di angina pectoris instabile (dolore al petto recente o in aumento); • è a rischio di formazione di coaguli di sangue nelle vene (trombosi venosa profonda); ad

esempio, se ha già sofferto di trombosi in precedenza. Faccia particolare attenzione con Retacrit Informi il medico se lei sa di avere sofferto o di soffrire di una delle malattie seguenti: − crisi epilettiche − malattie al fegato − tumori − anemia dovuta ad altre cause − malattie cardiache (come l’angina pectoris) − disturbi della circolazione sanguigna che le causano sensazioni di formicolio alle estremità,

mani o piedi freddi, oppure crampi muscolari alle gambe − trombosi o malattie della coagulazione − fenilchetonuria (deficit enzimatico di origine genetica che causa un aumento dell’eliminazione

di fenilchetoni nelle urine e può causare provocare patologie a carico del sistema nervoso). − malattie ai reni. Informazioni di carattere generale Durante l’utilizzo di Retacrit il medico le controllerà regolarmente la pressione. Se dovesse accusare mal di testa, in particolare emicranie improvvise e lancinanti, o se cominciasse a sentirsi confuso o avesse delle convulsioni, informi immediatamente il medico o il personale infermieristico. Tali sintomi potrebbero infatti essere i segnali di allarme di un improvviso aumento della pressione, una situazione che richiederebbe un intervento terapeutico di emergenza. Durante il trattamento con questa medicina potrebbe verificarsi un aumento del livello di piastrine (ovvero delle cellule che contribuiscono alla coagulazione del sangue). Questo fenomeno dovrebbe migliorare nel corso del trattamento. Le raccomandiamo di controllare regolarmente il numero delle piastrine durante le prime 8 settimane di terapia. Se si sottopone a una visita medica in ospedale o presso un ambulatorio privato, oppure ad esami di sangue, si ricordi di informare il medico della terapia di Retacrit che sta seguendo, in quanto questo medicinale può alterare le sue condizioni e i risultati delle analisi. Pazienti con malattie renali Non esistono dati sull’esperienza di Retacrit somministrato per via sottocutanea (iniezione sotto pelle) a pazienti affetti da patologie renali. Pertanto, se lei è attualmente in trattamento per anemia associata a patologia renale, Retacrit dovrà esserle somministrato tramite un’iniezione in vena (per via endovenosa). Sono stati segnalati rari casi di aplasia specifica della serie rossa (Pure Red Cell Aplasia, PRCA) dopo trattamenti di mesi o anni con altri prodotti medicinali contenenti eritropoietine; questa evenienza non può essere esclusa con Retacrit. L’aplasia specifica della serie rossa comporta l’incapacità da parte del

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midollo osseo di produrre un numero sufficiente di globuli rossi. In questo caso può verificarsi un grave stato di anemia, i cui sintomi sono: stanchezza insolita, capogiri o mancanza di respiro. L’aplasia delle cellule della serie rossa può essere causata dalla produzione di anticorpi diretti contro l’eritropoietina iniettata e, in un secondo tempo, contro l’eritropoietina prodotta dallo stesso organismo. Parli di queste informazioni con il medico. Se questa aplasia, malattia comunque rara, dovesse manifestarsi, la terapia con Retacrit sarà sospesa e il medico stabilirà il da farsi per curare l’anemia nel modo più efficace. Deve sapere che, qualora questa complicanza, per quanto rara, dovesse manifestarsi, lei dovrà sospendere la terapia con Retacrit e dovrà sottoporsi regolarmente, e possibilmente per tutta la vita, a trasfusioni di sangue per il trattamento dell’anemia. Informi immediatamente il medico se all’improvviso comincia ad accusare un senso di grave spossatezza o le manca il respiro. Sarà il medico a stabilire la reale efficacia di Retacrit nel suo caso e a interrompere il trattamento, se necessario. I pazienti con insufficienza renale cronica in trattamento con eritropoietina devono sottoporsi a intervalli regolari a degli esami per misurare il livello di emoglobina (quella parte dei globuli rossi che trasporta l’ossigeno) fino a quando non viene raggiunto un livello costante, e successivamente a scadenze periodiche, per ridurre al minimo il rischio di un aumento della pressione sanguigna. In casi isolati è stato osservato un aumento dei livelli di potassio nel sangue. Nei pazienti con insufficienza renale cronica, la correzione dell’anemia può condurre a un aumento dell’appetito e dell’assorbimento di potassio e proteine. Se al momento di iniziare la terapia con Retacrit lei si sta sottoponendo a un trattamento di dialisi, potrebbe essere necessario correggere i parametri della dialisi per mantenere i livelli di urea, creatinina e potassio entro i valori desiderati. Sarà il medico a decidere in merito. Nei pazienti con insufficienza renale cronica devono essere monitorati gli elettroliti sierici (sostanze presenti nel sangue). Se i valori sierici di potassio risultano alti (o in aumento), allora va considerata la possibilità di interrompere la somministrazione di Retacrit finché questi valori non saranno corretti. Nel corso della terapia con Retacrit è spesso necessario durante l’emodialisi aumentare la dose di eparina, una particolare sostanza che fluidifica il sangue, allo scopo di ridurre al minimo il rischio di coaguli. Se questa dose di eparina non è ottimale, è possibile che si verifichi un’occlusione nel dializzatore. Pazienti affetti da tumore I pazienti affetti da tumore hanno maggiori probabilità di trombosi se stanno assumendo farmaci simili all’eritropoietina come Retacrit (vedere paragrafo 4). È necessario quindi parlare con il medico dei benefici di Retacrit, particolarmente se lei è obeso o ha già sofferto di problemi di trombosi o di malattie di coagulazione del sangue. I pazienti affetti da tumore in trattamento con eritropoietina devono sottoporsi a esami di laboratorio a intervalli regolari per misurare il livello di emoglobina (quella parte dei globuli rossi che trasporta l’ossigeno) fino a quando non viene raggiunto un livello costante, e successivamente con scadenze periodiche. Se lei ha un tumore deve sapere che le eritropoietine come Retacrit possono avere un effetto sul tumore. Ne parli con il medico.

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Assunzione di Retacrit con altri medicinali Informi il medico o il farmacista se sta assumendo o ha recentemente assunto qualsiasi altro medicinale, anche quelli senza prescrizione medica. In particolare, se sta assumendo una medicina chiamata ciclosporina per inibire il sistema immunitario dopo un trapianto di rene, il medico potrebbe prescriverle delle analisi specifiche per misurare la concentrazione di ciclosporina nel sangue durante la terapia con Retacrit. L’assunzione di integratori di ferro e altre sostanze stimolanti del sangue potrebbe aumentare l’efficacia di Retacrit. Sarà il medico a stabilire se sia o meno opportuno che lei continui ad assumere queste sostanze. Gravidanza e allattamento Informi il medico se lei sa o ritiene di essere incinta, oppure se sta allattando. In caso di gravidanza o di allattamento Retacrit deve essere utilizzato solo se i potenziali benefici superano i potenziali rischi per il bambino. Chieda consiglio al medico prima di prendere qualsiasi medicinale. Guida di veicoli e utilizzo di macchinari Retacrit non altera o altera pochissimo la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari. Informazioni importanti su alcuni eccipienti di Retacrit Questo medicinale contiene fenilalanina, una sostanza che può essere pericolosa per i soggetti affetti da fenilchetonuria. Questo medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per dose, ovvero è da considerarsi ‘povero di sodio’. 3. COME USARE RETACRIT La terapia con Retacrit viene di solito iniziata sotto controllo medico. Le iniezioni di Retacrit possono essere praticate da un medico, un infermiere professionale o da altri professionisti sanitari. Nel caso in cui Retacrit venga iniettato sotto pelle (per via sottocutanea), dopo che avrà visto come fare, potrà anche iniettarsi la soluzione da solo. Usi sempre Retacrit seguendo esattamente le istruzioni del medico. Informazioni sul dosaggio Il dosaggio si basa sul suo peso corporeo in chilogrammi. Il medico le prescriverà delle analisi, per esempio degli esami di sangue, in modo da stabilire se sia necessario che lei segua una terapia con Retacrit e valuterà la dose esatta di Retacrit per lei, per quanto tempo dovrà sottoporsi il trattamento e come le sarà somministrato il medicinale. Queste decisioni dipenderanno dalla causa della sua anemia. Uso di Retacrit in pazienti adulti in trattamento con emodialisi Retacrit può essere somministrato durante la seduta di dialisi o una volta terminata la seduta. Il dosaggio iniziale consueto è di 50 UI/kg (Unità Internazionali per chilogrammo), da somministrare

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3 volte alla settimana tramite iniezione in vena (per via endovenosa e per una durata di 1-2 minuti). In base a come l’anemia risponde al trattamento, questo dosaggio può essere aggiustato più o meno ogni 4 settimane fino a quando la situazione non è sotto controllo. La dose non deve di norma superare 200 UI/kg 3 volte alla settimana e va assunta per iniezione in vena o tramite un catetere inserito in vena. Il medico le prescriverà degli esami del sangue da eseguire periodicamente in modo da assicurarsi che il medicinale continui ad avere l’effetto desiderato. Una volta che la situazione sarà sotto controllo, lei continuerà ad assumere Retacrit a dosaggi regolari 2 o 3 volte alla settimana. Questi dosaggi potrebbero non essere così elevati come quelli ricevuti inizialmente. Uso di Retacrit in bambini e adolescenti (≤18 anni) in trattamento con emodialisi Retacrit deve essere somministrato al paziente alla fine della seduta di dialisi. Il dosaggio pediatrico e per adolescenti si basa sul peso corporeo in chilogrammi. Il dosaggio iniziale consueto è di 50 UI/kg, da somministrare 3 volte alla settimana tramite iniezione in vena (per una durata di 1-2 minuti). In base a come l’anemia risponde al trattamento, questo dosaggio può essere aggiustato più o meno ogni 4 settimane fino a quando la situazione non è sotto controllo. Il medico prescriverà degli esami del sangue da eseguire periodicamente in modo da assicurarsi che questo accada. Uso di Retacrit in pazienti adulti sottoposti a dialisi peritoneale Il dosaggio iniziale consueto è di 50 UI/kg, da somministrare 2 volte alla settimana tramite iniezione o catetere in vena. In base a come l’anemia risponde al trattamento, questo dosaggio può essere aggiustato più o meno ogni 4 settimane fino a quando la situazione non è sotto controllo. La dose settimanale complessiva non deve di norma superare 200 UI/kg e va assunta per iniezione in vena o tramite un catetere inserito in vena. Il medico le prescriverà degli esami del sangue da eseguire periodicamente in modo da assicurarsi che il medicinale continui ad avere l’effetto desiderato. Uso di Retacrit in pazienti adulti affetti da malattie renali ma non sottoposti a dialisi Il dosaggio iniziale consueto è di 50 UI/kg, da somministrare 3 volte alla settimana tramite iniezione o catetere in vena. Questo dosaggio iniziale può essere aggiustato dal medico fino a quando la situazione non è sotto controllo. Una volta che la situazione sarà sotto controllo, lei continuerà ad assumere Retacrit a dosaggi regolari 3 volte alla settimana. La dose non deve di norma superare 200 UI/kg 3 volte alla settimana e va assunta per iniezione in vena o tramite un catetere inserito in vena. Il medico le prescriverà degli esami del sangue da eseguire periodicamente in modo da assicurarsi che il medicinale continui ad avere l’effetto desiderato. Uso di Retacrit in pazienti adulti in trattamento con chemioterapia Il dosaggio iniziale consueto è di 150 UI/kg, da somministrare 3 volte alla settimana tramite iniezione sottocutanea. In alternativa, il dottore potrebbe consigliare una dose iniziale di 450 UI/kg 1 volta la settimana. Il dottore potrà aggiustare il dosaggio iniziale in base alla risposta dell’anemia al trattamento; lei continuerà ad assumere Retacrit per 1 mese dopo la fine della chemioterapia. Uso in pazienti adulti facenti parte di un programma di predonazione autologa Il dosaggio iniziale consueto è di 600 UI/kg, da somministrare 2 volte alla settimana tramite iniezione in vena. Retacrit le verrà somministrato nelle 3 settimane che precedono l’intervento chirurgico. Prima e durante il trattamento con Retacrit, inoltre, prenderà anche degli integratori di ferro in modo da

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aumentare l’efficacia di questo medicinale. Informazioni sulla somministrazione La siringa preriempita di Retacrit è pronta per l’uso. Ogni siringa deve essere utilizzata esclusivamente per una sola iniezione. La soluzione iniettabile di Retacrit non va agitata né mischiata con altre soluzioni. Se Retacrit viene iniettato sotto pelle in caso di anemia non associata a malattie renali, la quantità iniettata in una singola sede non deve superare 1 ml. Nell’usare Retacrit, segua sempre queste istruzioni: 1. Prenda il blister sigillato che contiene la siringa e lasci che raggiunga la temperatura ambiente

prima di utilizzarlo. Per questo ci vorranno dai 15 ai 30 minuti. 2. Estragga la siringa dal blister e controlli che la soluzione sia limpida, incolore e praticamente

priva di particelle visibili. 3. Tolga il copriago e faccia fuoriuscire l’aria da ago e siringa tenendo la siringa in posizione

verticale e spingendo delicatamente lo stantuffo verso l’alto. 4. Si inietti la soluzione secondo le istruzioni che le ha dato il medico. Se qualcosa non le è chiaro,

si rivolga al medico o al farmacista. Non usi Retacrit se: • il blister è aperto o comunque danneggiato; • la soluzione non è incolore o contiene particelle visibili in sospensione; • c’è stata una fuoriuscita di liquido dalla siringa preriempita o all’interno del blister ancora

sigillato è visibile della condensa; • lei sa che il medicinale è stato accidentalmente congelato o ritiene che ciò possa essere

accaduto. Passaggio da una somministrazione per via endovenosa a una per via sottocutanea Una volta che la sua situazione è sotto controllo, lei continuerà ad assumere Retacrit a dosaggi regolari. Se l’anemia di cui soffre non è associata a malattie renali, il medico potrebbe decidere che sia meglio per lei assumere Retacrit tramite un’iniezione sotto pelle (per via sottocutanea) piuttosto che in vena (per via endovenosa). In questo passaggio da un modo di somministrazione all’altro, il dosaggio non va modificato. Successivamente, il medico potrà prescriverle degli esami di sangue per verificare la necessità o meno di un aggiustamento della dose. Praticarsi da soli un’iniezione di Retacrit sottocute in caso di anemia non associata a malattia renale All’inizio della terapia Retacrit potrà esserle iniettato da un medico o da un infermiere. Il medico potrebbe però decidere che sia meglio per lei imparare come eseguire da solo un’iniezione sotto pelle (sottocutanea). A questo scopo riceverà delle istruzioni adeguate. Non provi in nessun caso a iniettarsi da solo il medicinale se non ha ricevuto istruzioni al riguardo. Se usa più Retacrit di quanto deve Retacrit ha un ampio margine di sicurezza ed è improbabile che si manifestino effetti indesiderati dovuti a un sovradosaggio di questo medicinale. Informi immediatamente il medico o l’infermiere se ritiene che la quantità di Retacrit iniettata sia stata eccessiva.

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Se dimentica di usare Retacrit Non usi una dose doppia per compensare la dimenticanza della dose precedente. Se interrompe il trattamento con Retacrit Non sospenda il trattamento senza prima avere consultato il suo medico. Se ha qualsiasi dubbio sull’uso di Retacrit, si rivolga al medico. 4. POSSIBILI EFFETTI INDESIDERATI Come tutti i medicinali, Retacrit può causare effetti indesiderati sebbene non tutte le persone li manifestino. Informi immediatamente il medico se soffre di mal di testa, in particolare se si tratta di mal di testa improvviso, acuto, simile all’emicrania, se si sente confuso o se ha convulsioni. Tali sintomi possono essere segnali d’allarme di un aumento improvviso della pressione arteriosa, che richiede un trattamento d’urgenza. Altri effetti indesiderati Generali - Eruzione cutanea - Sintomi simil-influenzali, come mal di testa, dolori e acciacchi alle articolazioni, sensazione di debolezza, stanchezza, capogiro. Tali sintomi possono essere più frequenti all’inizio del trattamento. - Può verificarsi un aumento del numero di piastrine (trombociti), che normalmente sono coinvolte nella formazione dei coaguli. Il medico controllerà il numero di piastrine. - Nei pazienti trattati con eritropoietina sono stati osservati eventi trombotici (coagulazione del sangue) nei vasi sanguigni, come alterazioni del flusso di sangue nel cuore, infarto cardiaco, emorragie cerebrali, ictus, alterazioni temporanee del flusso di sangue nel cervello, trombosi venosa profonda, trombosi arteriosa, embolia polmonare, dilatazione della parete di un vaso sanguigno (aneurisma), trombosi retinica e coaguli nel rene artificiale. - Raramente sono state osservate reazioni di ipersensibilità, comprendenti gonfiore, soprattutto a livello delle palpebre e delle labbra (edema di Quincke) e reazioni allergiche simili allo shock, con sintomi quali formicolio, arrossamento, prurito, vampate di calore e accelerazione del polso. - Molto raramente è stata osservata aplasia eritroide pura (PRCA) dopo mesi o anni di trattamento con eritropoietina per via sottocutanea (iniezione sotto la pelle). PRCA significa incapacità a produrre abbastanza globuli rossi nell’osso (vedere paragrafo “Faccia attenzione con Retacrit soprattutto”).

Pazienti con malattie renali - Aumento della pressione arteriosa, che può richiedere un trattamento farmacologico o un aggiustamento del dosaggio dei medicinali che sta già assumendo contro la pressione alta. Il medico potrà misurare regolarmente la pressione arteriosa finché usa Retacrit, in particolare all’inizio della terapia. - Un’occlusione della connessione tra arteria e vena (trombosi dello shunt) può verificarsi in particolare se ha una pressione arteriosa bassa o se ha complicazioni della fistola arterovenosa. Il medico potrà controllare lo shunt e prescrivere un medicinale per prevenire la trombosi.

Pazienti con tumori maligni - Coagulazione del sangue (eventi trombotici vascolari) (vedere paragrafo “Faccia attenzione con Retacrit soprattutto”). - Aumento della pressione arteriosa. Per questo motivo devono essere controllati i livelli di emoglobina e la pressione arteriosa.

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Se uno qualsiasi degli effetti indesiderati peggiora, o se nota la comparsa di un qualsiasi effetto indesiderato non elencato in questo foglio illustrativo, informi il medico o il farmacista. 5. COME CONSERVARE RETACRIT Tenere Retacrit fuori dalla portata e dalla vista dei bambini. Non usi Retacrit dopo la data di scadenza che è riportata sull’etichetta e sul cartone(“Scad.”/”EXP”). La data di scadenza si riferisce all’ultimo giorno del mese. Conservare in frigorifero (2°C – 8°C). Non congelare. Tenere la siringa preriempita nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce. I medicinali non devono essere gettati nell’acqua di scarico e nei rifiuti domestici. Chieda al farmacista come eliminare i medicinali che non utilizza più. Questo aiuterà a proteggere l’ambiente. 6. ALTRE INFORMAZIONI Cosa contiene Retacrit – Il principio attivo è l’epoetina zeta (prodotta con la tecnica del DNA ricombinante in linee

cellulari ovariche di criceto cinese). Retacrit 1000 UI/0,3 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita 1 siringa preriempita con 0,3 ml di soluzione iniettabile contiene 1000 unità internazionali (UI) di epoetina zeta (eritropoietina umana ricombinante). La soluzione contiene 3333 UI di epoetina zeta per ml. Retacrit 2000 UI/0,6 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita 1 siringa preriempita con 0,6 ml di soluzione iniettabile contiene 2000 unità internazionali (UI) di epoetina zeta (eritropoietina umana ricombinante). La soluzione contiene 3333 UI di epoetina zeta per ml. Retacrit 3000 UI/0,9 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita 1 siringa preriempita con 0,9 ml di soluzione iniettabile contiene 3000 unità internazionali (UI) di epoetina zeta (eritropoietina umana ricombinante). La soluzione contiene 3333 UI di epoetina zeta per ml. Retacrit 4000 UI/0,4 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita 1 siringa preriempita con 0,4 ml di soluzione iniettabile contiene 4000 unità internazionali (UI) di epoetina zeta (eritropoietina umana ricombinante). La soluzione contiene 10000 UI di epoetina zeta per ml. Retacrit 5000 UI/0,5 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita 1 siringa preriempita con 0,5 ml di soluzione iniettabile contiene 5000 unità internazionali (UI) di epoetina zeta (eritropoietina umana ricombinante). La soluzione contiene 10000 UI di epoetina zeta per ml. Retacrit 6000 UI/0,6 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita 1 siringa preriempita con 0,6 ml di soluzione iniettabile contiene 6000 unità internazionali (UI) di epoetina zeta (eritropoietina umana ricombinante). La soluzione contiene 10000 UI di epoetina zeta per ml.

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Retacrit 8000 UI/0,8 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita 1 siringa preriempita con 0,8 ml di soluzione iniettabile contiene 8000 unità internazionali (UI) di epoetina zeta (eritropoietina umana ricombinante). La soluzione contiene 10000 UI di epoetina zeta per ml. Retacrit 10000 UI/1,0 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita 1 siringa preriempita con 1,0 ml di soluzione iniettabile contiene 10000 unità internazionali (UI) di epoetina zeta (eritropoietina umana ricombinante). La soluzione contiene 10000 UI di epoetina zeta per ml. Retacrit 20000 UI/0,5 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita 1 siringa preriempita con 0,5 ml di soluzione iniettabile contiene 20000 unità internazionali (UI) di epoetina zeta (eritropoietina umana ricombinante). La soluzione contiene 40000 UI di epoetina zeta per ml. Retacrit 30000 UI/0,75 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita 1 siringa preriempita con 0,75 ml di soluzione iniettabile contiene 30000 unità internazionali (UI) di epoetina zeta (eritropoietina umana ricombinante). La soluzione contiene 40000 UI di epoetina zeta per ml. Retacrit 40000 UI/1,0 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita 1 siringa preriempita con 1,0 ml di soluzione iniettabile contiene 40000 unità internazionali (UI) di epoetina zeta (eritropoietina umana ricombinante). La soluzione contiene 40000 UI di epoetina zeta per ml.

Gli eccipienti sono sodio fosfato dibasico diidrato, sodio fosfato monobasico diidrato, sodio cloruro, calcio cloruro diidrato, polisorbato 20, glicina, leucina, isoleucina, treonina, acido glutammico, fenilalanina e acqua per preparazioni iniettabili, sodio idrossido (per regolare il pH), acido cloridrico (per regolare il pH). Descrizione dell’aspetto di Retacrit e contenuto della confezione Retacrit è una soluzione iniettabile limpida e incolore, contenuta in siringhe di vetro incolore trasparente con ago fisso. Le siringhe preriempite contengono da 0,3 ml a 1,0 ml di soluzione, a seconda del contenuto di epoetina zeta (vedere sezione “Cosa contiene Retacrit”). Una confezione contiene 1 o 6 siringhe preriempite. Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio HOSPIRA Enterprises B.V. Taurusavenue 19-21 NL-2132 LS HOOFDDORP Paesi Bassi Produttore STADA Arzneimittel AG Stadastrasse 2-18 D-61118 Bad Vilbel Germania Questo foglio illustrativo è stato approvato l’ultima volta il {MM/AAAA}.

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Informazioni più dettagliate su questo medicinale sono disponibili sul sito web della Agenzia Europea dei Medicinali (EMEA): http://www.emea.europa.eu/.