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ADOTTA UN QUARTIERE Un anno di lavoro in Barriera di Milano

ADOTTA UN QUARTIERE Un anno di lavoro in Barriera di Milano · ADOTTA UN QUARTIERE Adotta un Quartiereè un’azione promossa dal Laboratorio Città Sostenibile e dai Centri di Cultura

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ADOTTA UN QUARTIERE

Un anno di lavoro in Barriera di Milano

ADOTTA UN QUARTIERE

Un anno di lavoro in Barriera di Milano

CCiittttàà ddii TToorriinnooIITTEERR -- IIssttiittuuzziioonnee TToorriinneessee ppeerr uunnaa EEdduuccaazziioonnee RReessppoonnssaabbii lleeLLaabboorraattoorriioo CCiittttàà SSoosstteenniibbii llee

Progetto grafico e cura redazionaleCentro Promozione Servizi di ITER

InfoITERLaboratorio Città Sostenibilevia Revello 18, 10139 Torinotelefono 011 [email protected]/iter

© Città di Torino, ITER 2012edizione fuori commercio

IINNDDIICCEE

PRESENTAZIONE 5

MAPPA GENERALE 6

ATTIVITÀ

- PROGETTAZIONE PARTECIPATA 8 Scuola primaria Aristide Gabelli 9Scuola primaria Salvo D’Acquisto - Istituto comprensivo Ilaria Alpi 12Scuola dell’infanzia municipale Principessa di Piemonte 15

- PERCORSI LUDICI 18Scuola dell’infanzia Angelita di Anzio 19Scuola primaria Aristide Gabelli 20Scuola primaria Gian Enrico Pestalozzi 21Scuola primaria Grazia Deledda - Istituto comprensivo Ilaria Alpi 22

- PERCORSI ARTISTICI 23Scuola primaria Aristide Gabelli 24Scuola secondaria di primo grado Norberto Bobbio 28Scuola Primaria Perotti 31

- PERCORSI URBANI 32Percorso blu 33Percorso arancione 36Percorso gialllo 39Percorso verde 42

- COMMUNITY SCHOOL GARDEN 45

EVENTO PUBBLICO 46

CREDITI 47

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PPRREESSEENNTTAAZZIIOONNEE

URBAN BARRIERA DI MILANOLa Città di Torino ha avviato nel 2011 il ProgrammaIntegrato di Sviluppo Urbano URBAN BARRIERADI MILANO. Finanziato dalla Città di Torino, dallaRegione Piemonte e dall’Unione Europea, Urban èun sistema complesso di oltre 30 progetti specifi-ci con l'obiettivo di innescare un processo diriqualificazione del territorio di Barriera di Milanosul piano fisico, economico, sociale e culturale. Dal punto di vista fisico-ambientale, gli interventiprincipali riguardano la riqualificazione dell’ex-Incet, la realizzazione del parco di Spina 4, il rifa-cimento del mercato Foroni, interventi di qualitàurbana diffusa e il potenziamento del sistema delverde. Sul piano economico-occupazionale, i pro-getti agiscono a sostegno delle imprese, della for-mazione professionale, e per l’integrazione nelmercato del lavoro. Parallelamente, si intervieneper il miglioramento della coesione sociale, il raf-forzamento delle attività culturali e la partecipa-zione attiva degli abitanti.

ADOTTA UN QUARTIEREAdotta un Quartiere è un’azione promossa dalLaboratorio Città Sostenibile e dai Centri diCultura di ITER che coinvolge il sistema educativolocale nel programma triennale URBAN BARRIERADI MILANO, con questa iniziativa il sistema dellescuole si trasforma in un “osservatorio urbano”che per tre anni accompagnerà il processo di rige-nerazione del proprio territorio.

Le attività co-progettate con le scuole durante laprima annualità sono state incentrate sulla promo-zione della cultura della partecipazione e della cit-tadinanza attiva: i bambini e le loro famiglie sonostati coinvolti in percorsi di conoscenza, progetta-

zione, realizzazione e cura del bene pubblico.Il Laboratorio Città Sostenibile e i Centri di ITER,a seconda delle peculiarità delle diverse scuolecoinvolte e in accordo con le direzioni didattiche,hanno offerto una serie di laboratori tra loro com-plementari.

Di seguito sono riportate le schede sintetiche deidiversi laboratori proposti nelle classi durante l’an-no scolastico raggruppate in macro-temi di inter-vento:

pprrooggeettttaazziioonnee ppaarrtteecciippaattaa per coinvolgere ibambini nella progettazione dei loro cortili scolastici;

ppeerrccoorrssii lluuddiiccii come veicolo di socializzazioneall’interno dello spazio pubblico;

ppeerrccoorrssii aarrtt iissttiiccii per valorizzare e promuovereil bello all’interno dei cortili scolastici;

ppeerrccoorrssii uurrbbaannii per favorire la conoscenza delquartiere e sviluppare forme di cittadinanza attivaattraverso l’adozione del territorio e delle sue tra-sformazioni;

ccoommmmuunniittyy sscchhooooll ggaarrddeenn per promuovereattraverso la realizzazione di orti scolastici l’educa-zione alimentare, ambientale e il senso di comunità.

La prima annualità di Adotta un Quartiere si è con-clusa il 20 maggio con un evento pubblico, inseri-to nella manifestazione "Torino Porte Aperte" e nelFestival Architettura in Città, che ha rappresentatoil momento in cui le scuole del quartiere si sonoaperte alla città per raccontare il proprio territorioe la sua trasformazione attraverso camminateurbane, iniziative nei cortili scolastici ed eventi dif-fusi nel quartiere.

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AATTTTIIVVIITTÀÀ

PROGETTAZIONE PARTECIPATAIl Laboratorio Città Sostenibile ha coin-volto insegnanti e bambini delle scuoleGabelli, D’Acquisto e Principessa diPiemonte nel percorso di progettazione par-tecipata dei propri cortili scolastici chesaranno oggetto di interventi di riqualificazio-ne all’interno del programma URBAN BARRIERA DI MILANO. A chiusura delle attività con le classi il Laboratorio,in collaborazione con il Servizio Edilizia Scolastica,ha redatto 3 progetti preliminari e sta elaborandoquelli definitivi. In parallelo i Centri di Cultura di ITER (Arte eCreatività, Immagine e Cinema di Animazione,Gioco) hanno attivato laboratori creativi, coordi-nati con i percorsi partecipati, finalizzati a forniresuggestioni progettuali:

• Scuola primaria Gabelli - laboratorio sulla pro-gettazione di giochi a pavimento inseriti nel pro-getto preliminare;• Scuola primaria D’Acquisto - laboratorio sullaprogettazione di una pavimentazione per ester-no inserita nel disegno della piazza d’ingresso;• Scuola dell’infanzia Principessa di Piemonte –laboratorio per l’individuazione di segni artisticicon cui sono state decorate, grazie alla manodo-pera dei genitori, le colonne del cortile interno.

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LLaabboorraattoorriiooProgettiamo il cortile

FFaassii aatttt iivviittàà

MMaappppaa mmeennttaalleeOsservazioni dal punto di vista estetico, sociale eludico del territorio intorno alla scuola. Confrontotra il quartiere e la città. Analisi dell’autonomia edella percezione della sicurezza dei bambini.Disegno libero del cortile - mappa mentale - dalquale si ottengono indicazioni visive ed emotivesullo spazio fisico e sull’elemento gioco.

EEsspplloorraazziioonnee ddeell ccoorrttii lleeI bambini vengono divisi in gruppi: gli architetti, ibotanici e i sociologi. Si osserva l’architettura del-l’edificio, le tracce della sua storia, l’esposizione ela manutenzione. Si rilevano le piante presenti. Sianalizzano le utenze, gli accessi, le uscite di sicu-rezza e si confrontano i dati raccolti. Lo spaziocortile viene diviso in aree omogenee per aspettofisico o per utilizzo: l’area degli alberi, l’area del-l’aiuola e della fontana, l’area del gioco libero.

... l’ho chiamata l’area del nulla perché non c’è niente… è l’area oscura e dell’ombra perché non c’è tanto sole…

AArreeee tteemmaattiicchhee ee uussoo ddeell lloo ssppaazziioo nneellppaassssaattooSi individua di ciascuna area rilevata nell’esplora-zione anche una componente emozionale. Si com-pleta l’analisi fisica e percettiva legata al presentee la si confronta con il passato. Vengono illustrateimmagini della scuola e di attività didattiche svoltenegli anni ‘50. Si incentra l’attenzione sulla fonta-na: memoria storica e oggetto da riqualificare.

l’area dei tigli è un’area fantasiosa perchécon gli alberi ti puoi inventare cose

LLaabboorraattoorrii ddii pprrooggeettttaazziioonnee:: lloo ssppaazziioo aaiiuuoollaaSi progetta il cortile tenendo in considerazionetutti i soggetti coinvolti, le uscite di emergenza e

gli accessi carrabili. Si valorizza lo spazio dell’aiuo-la, come luogo destinato alla sosta e alla socializ-zazione, dotandolo di arredi e valorizzando il suoaspetto naturale con piante ornamentali. Dalleimmagini del passato emergono alcune suggestio-ni per attività didattiche, come l'orto e le lezioniall’ombra del gazebo.

... è l’area dei ricordi è passata perchéc’è la fontana di tanto tempo fa…

CCoonnddiivviissiioonnee ddeell pprrooggeettttoo ee ccoommppoorrttaammeennttiippoossiitt iivv iiI bambini hanno condiviso il loro lavoro con lealtre classi integrando i relativi progetti sul cortile.Il processo di partecipazione si conclude con alcu-ne osservazioni su come il comportamento positi-vo di ciascuno di noi possa contribuire a mantene-re un bene nel tempo.

... non mi sembra vero che siamo stati noia fare un lavoro così bello!

SSccuuoollaa pprriimmaarriiaa AArriissttiiddee GGaabbeell ll ii

classe partecipante: 3a D23 bambini coinvolti di 8 anni

insegnanti referenti della scuolaDaniela Braidotti, Giuseppina Cosentino, Claudia Giraudo

architetto tutorElisabetta Liore - Laboratorio Città Sostenibile

9 incontrinovembre 2011 - febbraio 2012

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LLaabboorraattoorriioo… e ora giochiamo con il cortile!

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MMaappppaa mmeennttaalleeCondivisione in classe dell’immagine della città edel quartiere da parte dei bambini. Analisi sullaloro mobilità ed autonomia. Disegno libero sullospazio cortile al fine di ottenere indicazioniambientali e ludiche non stereotipate.

... nella nostra città non c’è abbastanzanatura e ci vuole più educazione

EEsspplloorraazziioonnee ddeell ccoorrttii lleeI bambini vengono organizzati in gruppi: gli archi-tetti, i botanici, i sociologi. Si analizza lo spazio delcortile, si osserva l’edificio come architettura ecome storia, si comprendono gli usi e i limiti pro-gettuali. Si individuano delle aree: quella alberata,quella dell’aiuola e quella destinata al gioco liberoe agli accessi carrai.

GGiioocchhiiaammoo iinn ccoorrttii lleeI bambini hanno sperimentato diversi modi di gio-care nel proprio cortile: giochi di tradizione, giochidi movimento, giochi di abilità, giochi di squadra. È stata un’esperienza interessante per scoprirenuove potenzialità dello spazio.

LLaabboorraattoorrii ddii pprrooggeettttaazziioonnee:: ii ttaappppeettii ggiiooccooNel laboratorio di progettazione si è tenuto contoche lo spazio deve soddisfare differenti esigenze:accesso carrabile per il furgone della mensa, spa-zio gioco per i bimbi, uscita di emergenza… Perquesto motivo sono stati proposti dei giochi apavimento, che arricchiscono l’area gioco senzamodificarla tridimensionlmente. I giochi sono statidisegnati su carta e collettivamente si sono sele-zionati quelli da realizzare su tappeti colorati comeprototipi.

CCoonnddiivviissiioonnee ddeell pprrooggeettttoo ff iinnaalleeI bambini hanno potuto sperimentare i giochi atappeto progettati. Hanno condiviso il loro lavorocon le altre classi integrando i relativi progetti sulcortile.

... che bello… sono stati bravi… quello l’ho disegnato io!

SSccuuoollaa pprriimmaarriiaa AArriissttiiddee GGaabbeell ll ii

classe partecipante: 3aA23 bambini coinvolti di 8 anni

insegnanti referenti della scuolaSimona Mazza, Maria Chiara Prato, Amelia Riccelli

architetto tutorElisabetta Liore - Laboratorio Città Sostenibile

insegnanti referenti dei Centri di Cultura di ITERLaura Bonomi, Rosanna Clinco, Luisella Ferraris,

Luisa Dal Molin - Ludoteca Avrah KaDabra

8 incontridicembre 2011 - febbraio 2012

Riqualificazione del cortile scolastico - progetto preliminare Scuola primaria Aristide Gabelli - via Santhià 25

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LLaabboorraattoorriiooProgettiamo il cortile

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MMaappppaa mmeennttaalleeOsservazioni dal punto di vista estetico, sociale eludico del territorio intorno alla scuola. Confrontotra il quartiere e la città. Analisi dell’autonomia edella percezione di sicurezza dei bambini. Dal dise-gno libero del cortile - mappa mentale - si otten-gono indicazioni visive ed emotive sullo spazio fisi-co e sull’elemento gioco.

EEsspplloorraazziioonnee ddeell ccoorrttii lleeI bambini vengono divisi in gruppi: gli architetti, ibotanici e i sociologi. Si osserva l’architettura del-l’edificio, la sua esposizione e il suo stato di manu-tenzione. Si percorre il parco segnalando qualispazi sono utilizzati e quali sono in disuso per pro-blemi di sicurezza. Si segnalano gli accessi pedo-nali e carrai. Rilievo degli elementi arborei rilevan-ti non solo dal punto di vista naturalistico maanche ludico.

con i rami più bassi di questi alberiquando eravamo più piccoli giocavamo alla casa…

AArreeee pprrooggeettttuuaall iiSi individuano due assi progettuali: il primo èincentrato sulle pavimentazioni, il secondo sulparco che circonda la scuola. Non tutta la superfi-cie del cortile è fruibile dai bambini pertanto learee utilizzate durante la ricreazione sono divise

tra le classi per permettere i giochi liberi di ciascu-na. Anche gli spazi terrazzati e i percorsi svolgonoil duplice ruolo di accessi e di spazi gioco.

i maschi giocano con quei due alberi a calcio, noi femminegiochiamo qua a prenderci…

oltre gli alberi è lo spazio dell’altra classe…

LLaabboorraattoorrii ddii pprrooggeettttaazziioonnee:: ppaavviimmeennttaazziioonniiSi progettano i percorsi tenendo in considerazionetutte le utenze coinvolte, le uscite di sicurezza e gliaccessi carrai. Si intende valorizzarli introducendol’elemento colore e dove possibile inserendo dellesuperfici giocabili (dama, tiro al bersaglio…).Sono aree destinate al gioco libero dove le panchevengono usate come base per giochi di ruolo. Sivuole creare un’area destinata alla sosta e allasocializzazione.

la cosa più bella sono le strisce coloratee poi puoi giocare a strega tocca colore…

DDiiaallooggoo ttrraa ii ll ccoorrttii llee ee ii ll tteerrrr iittoorriioocciirrccoossttaanntteeL’elemento naturalistico viene osservato e consi-derato come un elemento gioco (porta da calcio,casa per i giochi di corsa...). I bambini riflettono sucome organizzare lo spazio tramite l’utilizzo dipiante a basso fusto con fioriture differenti. Vieneanalizzato come questo spazio si può mettere incomunicazione con il territorio circostante imple-mentandone le attività.

SSccuuoollaa pprriimmaarriiaa SSaallvvoo DD’’AAccqquuiissttoo IIssttiittuuttoo ccoommpprreennssiivvoo II llaarriiaa AAllppii

classe partecipante: 4a A 20 bambini coinvolti di 9 anni

insegnante referente della scuolaRita Di Croce

architetto tutorElisabetta Liore - Laboratorio Città Sostenibile

8 incontridicembre 2011 - aprile 2012

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LLaabboorraattoorriiooIl disegno del mondo

FFaassii aatttt iivviittàà

SSeennssiibbii ll iizzzzaazziioonnee aall llaa ccuurraa ddeell ll ’’aammbbiieenntteeOsserviamo il giardino per coglierne gli aspetti cri-tici, ipotizzare degli interventi e immaginare azionicreative di riqualificazione. I bambini con la mac-china fotografica hanno documentato le situazionicritiche.

MMeettttiiaammoo aa ffuuooccoo uunn pprroobblleemmaaRaccogliamo le osservazioni dei bambini e decidia-mo di intervenire sulla pavimentazione in cementoesterna alle aule, ormai sbriciolata. Sulle fotocopiedelle fotografie i bambini hanno disegnato nuovepavimentazioni nelle quali inserire giochi, animali,lettere, numeri.

EE aaddeessssoo pprrooggeettttiiaammoo nnooii:: ccaarrttaa,, mmaattiittaa eerriigghheellllooSu una griglia quadrettata i bambini hanno creatocomposizioni geometriche che poi hanno colora-to, scoprendo le possibilità combinatorie delmodulo quadrato e la varietà di forme che nasco-no attraverso operazioni di ribaltamento, di rota-zione, di accostamento.

MMoonnddrriiaann ee llee tteesssseerree L’opera di Piet Mondrian Broadway Boogie-Woogie ci offre un nuovo punto di vista per riela-borare creativamente la nostra pavimentazione.

I bambini definiscono il campo della composizioneprevedendo di inserire negli spazi bianchi disegnicon i giochi della tradizione come La Settimana,Regina Reginella...

AAll LLaabboorraattoorriioo IImmmmaaggiinnee ddii vviiaa MMiilllleelliirree -- IITTEERRGrazie a giochi di animazione proviamo strumentiche ripercorrono la storia del cinema, come iltraumatropio e lo zootropio, e iniziamo a capirecome avviene la produzione di un cartone anima-to. Il tema della riqualificazione del giardino con idisegni della nuova pavimentazione diventa il sog-getto per costruire lo story board.

CCoossttrruuzziioonnee ddeell llaa ssttoorriiaa ee ddeell lloo ssttoorryy bbooaarrddI bambini in gruppo costruiscono le storie e evi-denziano gli elementi più significativi del progettodella pavimentazione. Si selezionano le idee, i sog-getti più interessanti, il filo conduttore per unanuova storia fantastica. Costruire uno story boardè una impresa di gruppo: si suddivide la storia inquadri con poche parole, si disegna e si colora.

AAll llee pprreessee ccoonn vviiddeeooccaammeerraa ee ccoommppuutteerrLa classe si divide in quattro gruppi: due iniziano alavorare in due postazioni per creare le sequenzesotto la videocamera collegata al computer, gli altricompletano i materiali per le scene. Poi ci si scam-bia di posto.

SSccuuoollaa pprriimmaarriiaa SSaallvvoo DD’’AAccqquuiissttoo IIssttiittuuttoo ccoommpprreennssiivvoo II llaarriiaa AAllppii

classe partecipante: 5a A 25 bambini coinvolti di 10-11 anni

insegnanti referenti della scuolaCarmela Direnzo, Franca Portalone

insegnanti referenti dei Centri di Cultura di ITERPiera Carbone - Laboratorio Arti Visive Remida

Maria Giovanna Castrovilli, Silvana Ferrero - Laboratorio Cinemadi Animazione

8 incontri a cadenza settimanalefebbraio 2011 - maggio 2012

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Progetto di riqualificazione del cortile scolasticoScuola primaria Salvo D’Acquisto - Istituto comprensivo Ilaria Alpi - via Tollegno 83

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LLaabboorraattoorriiooProgettiamo il cortile

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IInnccoonnttrr ii ccoonn llee iinnsseeggnnaannttii :: aannaall iissii ddeell ccoorrttii llee ee ssppuunnttii pprrooggeettttuuaall iiLe insegnanti hanno analizzato il cortile dal puntodi vista sia spaziale, mettendone in evidenza le cri-ticità e le potenzialità, sia funzionale, durante ilgioco libero e le attività didattiche all’aperto. Dalladiscussione è emersa l’esigenza di suddividere ilcortile in alcune aree tematiche attrezzate.

EEsspplloorraazziioonnee ddeell ccoorrttii lleeIl cortile è stato suddiviso in aree omogenee. I bam-bini, dopo averle individuate nella mappa, hannoraccolto i materiali significativi, ne hanno fornito unadescrizione sensoriale e ne hanno fatto una restitu-zione grafica. Dall’esplorazione del cortile è emersal’analisi percettiva dello spazio esterno.

mi piace questo albero perché fa l’ombra... è ombrino… e mi piace per cucinare: usiamo le foglie

Brayan

LL’’uussoo ddeell ccoorrttii lleeI bambini hanno analizzato dal punto di vista fun-zionale le diverse aree dello spazio esterno: i gio-chi che attualmente fanno ed i giochi che vorreb-bero fare. Dall’analisi funzionale sono emersi glispunti progettuali per le trasformazioni possibili.

qui, dove per terra c’è il petrolio, si disegna con i pastelli e sifa il gioco della pietra

Alexandra

LLaabboorraattoorrii ddii pprrooggeettttaazziioonnee:: ii ppllaassttiicciiI bambini suddivisi in gruppi tematici, attraversol’utilizzo di materiali di recupero, hanno realizzatoil plastico progettuale relativo alle diverse parti delgiardino.

ho fatto le collinette dove ci si può nascondere, vicino c’è ilmaterasso dove saltare e di là anche gli scalini per i piccoli

Martina

CCoonnddiivviissiioonnee ddeell pprrooggeettttoo ff iinnaalleeI bambini, appartenenti ai diversi gruppi tematici,hanno raccontato ai compagni il loro plastico e glispunti progettuali emersi durante il confronto.L’insieme dei plastici rappresenta il punto di vistadei bambini e le loro esigenze in relazione allo spa-zio esterno della scuola.

questo è il ponticello per passare sopra… sotto passano già le papere

Matteo

SSccuuoollaa ddeell ll ’’ iinnffaannzziiaa mmuunniicciippaalleePPrriinncciippeessssaa ddii PPiieemmoonnttee

classi partecipanti: 4 sezioni24 bambini coinvolti di 5 anni

insegnanti referenti della scuolaAntonella Antonioni, Claudia Bertone, Maurizia Bombardieri,

Rosella Celli, Ida D'Amè, Angela Drago, Enza Forleo, MariaAntonietta Grillo, Marinella Iennaro , Rosanna Ippolito, Anna

Maria Marchisio, Mariangela Massaro, Filomena Mautone,Caterina Mirarchi, Cristiana Pepe, Arianna Piccirillo, Daniela

Rovaretto, Luigina Sgaraglino, Antonella Tonelli

architetti tutorMara Brunetto, Paola Masuelli - Laboratorio Città Sostenibile

10 incontri (6 con i bambini, 4 con le insegnanti)gennaio - marzo 2012

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LLaabboorraattoorriiooSegni Creativi

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II ll ff ii lloo ddeell ll ’’aammiicciizziiaaIl filo che i bambini tendono ai compagni diventala traccia da lasciare sul cartoncino. Si scopronoparticolari segni grafici lasciati da strumenti diver-si su supporti differenti: pennarelli, carboncini,pastelli, tele, carta e cartoncino.

è un filo che ci tiene tutti uniti insieme, il filo degli amiciSokna

abbiamo fatto tutti un filo, ma sonotutti diversi, sono dei segni

Salma il segno è come una riga o di più

Simone

II sseeggnnii ddeeggll ii ssttrruummeennttii :: ppeennnneell ll ii ,, ppeennnneell lleessssee,, tteell iiSi sperimentano altri strumenti per lasciare insie-me tracce su grandi teli.

se il pennello cammina è una rigaFabio

quando l’hai messo piatto hai fatto la stradaRayane lo dice a Younes

II sseeggnnii ddeell ccoorrppoo:: iimmpprroonntteeComposizione libera di segni-impronta su teli nericon sottofondo musicale.

il vasetto è piccolissimo, la mano è grande, grandeSara

adesso le mie dita vanno veloci come pattini a rotelleSalma

II sseeggnnii ddeell ll ’’aarrtt iissttaaPresentazione dell’opera Integrazione di CarlaAccardi. Osservazione di particolari dell’operaattraverso una finestrella-cornice per inquadrare ecolorare i segni scelti. Utilizzo della carta da luci-do per evidenziare i contorni.

come per fare le fotoMatteo

vedo anche dei segni chiusi e pure aperti, vedo le strade chepassano delle macchine

Fabio

II nnoossttrr ii sseeggnnii ee ii sseeggnnii ddeeii mmaatteerriiaall iiRicerca dei segni chiusi sperimentati precedente-mente con trasposizione di questi su una tela tra-sparente. Le forme emergono strofinando i pastel-li a cera sulla carta sotto la quale sono nascosti imateriali.

sono diversi dagli altri e gli altri diversi da meè una magia… ma no forse escono fuori dei segni dal pastello

Otmane ma io sento qualcosa sotto, sentite?

Giulia

II sseeggnnii ddeell nnoossttrroo ggiiaarrddiinnooRicerca dei segni dell’ambiente nel giardino dellascuola e trasposizione su carta e lucido. Giochi diforme con le trasparenze.

i segni dell’albero sono grandi e fannoun disegno di tante forme

Salma

SSccuuoollaa ddeell ll ’’ iinnffaannzziiaa mmuunniicciippaalleePPrriinncciippeessssaa ddii PPiieemmoonnttee

classi partecipanti: 4 sezioni24 bambini coinvolti di 5 anni

insegnanti referenti della scuola Antonella Antonioni, Claudia Bertone,Marinella Iennaro, Filomena Mautone

insegnante referente dei Centri di Cultura di ITERFernanda Salerno - Laboratorio Arti Visive Remida

8 incontri (6 con i bambini e 2 con le insegnanti)gennaio - marzo 2012

Progetto di riqualificazione del cortile scolasticoScuola dell’infanzia municipale Principessa di Piemonte - via Paisiello 1

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PERCORSI LUDICIIn questa sezione sono inseriti i percorsi, curati daiCentri di Cultura per il Gioco - ITER, volti allapromozione del gioco come veicolo di socializza-zione e come elemento progettuale che modificalo spazio del cortile scolastico.

Nella scuola dell’infanzia Angelita di Anzio l’obiet-tivo è stato quello di coinvolgere insegnanti, bam-bini e genitori nella scoperta di diversi modi di gio-care. I genitori quest’anno si sono dedicati allariqualificazione del cortile, ridipingendo le ringhie-re ormai arrugginite. Il prossimo anno si potràpensare di costruire alcuni dei giochi propostidurante il laboratorio per trasformare lo spazioesterno e il suo l’utilizzo.

Nelle scuole primarie Gabelli e Pestalozzi i percor-si sono stati finalizzati alla progettazione e realiz-zazione di sedie-gioco: le sedie di recupero sonostate procurate dalle scuole e dai genitori, che lehanno anche carteggiate e ridipinte. I bambini lehanno completate inserendo i giochi proposti erendendole delle strutture-gioco mobili con cuianimare il cortile scolastico durante l’intervallo.

Alla scuola primaria Deledda l’obiettivo del labora-torio è stato quello di trasformare il cortile scola-stico, asfaltato, piatto e anonimo, in un luogo sud-diviso in diverse aree gioco colorate a pavimento.I bambini sono stati coinvolti nell’analisi e nellaprogettazione, e infine, dipingendo in prima per-sona gli spazi gioco, nella trasformazione del pro-prio cortile.

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LLaabboorraattoorriiooGiochi in cortile

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GGiioocchhii ddii mmoovviimmeennttooL’attività è stata svolta con 2 gruppi di circa 25bambini per volta che si sono alternati nella matti-nata (1°, 2°, 3° incontro). Sono stati propostialcuni giochi della tradizione ludica, in particolaregiochi di presentazione in cerchio, giochi cantati, acomando, di corsa, con la palla.

Faccio io il lupo!

KKeerrmmeessssee ddii ggiioocchhiiAbbiamo proposto nel cortile della scuola giochida fiera costruiti nel punto gioco come ad esem-pio attività ludiche tradizionali riprodotte in legnoo con materiali di recupero urbano (scatole, botti-glie…). I bambini organizzati in piccoli gruppihanno potuto sperimentare le proprie abilità.Il gioco della corona ha coinvolto tutti per cercaredi conquistare il trono attraverso diverse prove edifficoltà incontrate nel percorso di 45 caselle.

Io ho pescato tanti pesci!

GGiioocchhiiaammoo aa ssccuuoollaa ccoonn ii ggeenniittoorrii ..Nella domenica di festa finale sono stati ripropo-sti i giochi che avevano riscontrato un maggiorgradimento da parte dei bambini. A causa del mal-tempo è stato utilizzato un salone interno allascuola, ma ciò non ha impedito a piccoli e grandidi cimentarsi in numerosi giochi divertenti.

Sono divertenti anche per noi questi giochi!un genitore

SSccuuoollaa ddeell ll ’’ iinnffaannzziiaa AAnnggeell iittaa ddii AAnnzziioo

classi partecipanti: gruppi dei 4 anni di 6 sezioni50 bambini coinvolti di 4-5 anni

insegnante referente della scuolaMarisa Calcio

insegnanti referenti dei Centri di Cultura di ITERRosy Cascini, Giuliana Gennero,

Bruna Pangallo - Punto Gioco Cirimela

5 incontri e festa finaleaprile - maggio 2012

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LLaabboorraattoorriiooInsediamenti ludici

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EEsspplloorraazziioonnee ee ccoonnoosscceennzzaaPresentazione ai bambini di alcuni esempi di sediegioco e successiva raccolta di idee e suggestioni,in forma di brain storming, per l’individuazione dielementi utili alla trasformazione delle sedie dellaclasse in oggetti ludici.

EEsspplloorraazziioonnee ddeell llee ddiivveerrssee mmooddaall iittàà ddii ggiiooccooOfferta di molteplici opportunità di gioco a partiredalle scelte fatte dai bambini: giochi di mira, giochidi tavoliere, giochi di percorso, giochi di abilità.

DDaall ll ’’ iiddeeaazziioonnee aall llaa rreeaall iizzzzaazziioonneeUtilizzo di materiali di recupero e strutturati per larealizzazione pratica delle sedie ludiche. Finitura diogni singola sedia con interventi grafici pittoriciper valorizzare anche l’aspetto estetico. Prova delfunzionamento del gioco realizzato.

CCuurraa,, ccoonnsseerrvvaazziioonnee ee ttrraassmmiissssiioonnee ddeellppaattrr iimmoonniioo ccuullttuurraallee lluuddiiccoo aaccqquuiissiittooÈ stato evidenziato il valore del patrimonio ludicoacquisito dalla classe che dovrà conservare concura le sedie realizzate ed essere in grado di farconoscere i giochi ad altri. Le sedie ludiche, oltrea caratterizzare l’evento estemporaneo, divente-ranno così parte integrante della vita scolastica.

SSccuuoollaa pprriimmaarriiaa AArriissttiiddee GGaabbeell ll ii

classe partecipante: 2a D24 bambini coinvolti di 7-8 anni

insegnanti referenti della scuolaCarla Bosio, Annalisa D’Anna, Tiziana Gramuglia

insegnanti referenti dei Centri di Cultura di ITERLaura Bonomi, Rosanna Clinco,

Luisa Dal Molin, Luisella Ferraris - Ludoteca Avrah KaDabra

7 incontrimarzo - aprile 2012

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LLaabboorraattoorriiooInsediamenti ludici

FFaassii aatttt iivviittàà

EEsspplloorraazziioonnee ddeeii ggiioocchhii Presentazione di alcuni giochi da tavolo e della tra-dizione in modo da fornire ai bambini un’ampiapanoramica di proposte tra cui scegliere i giochida costruire sulle sedie. I ragazzi si sono fatti subi-to coinvolgere sia dai giochi proposti sia sugge-rendone altri di loro conoscenza.

sono proprio divertenti questi giochi!

OOrrggaanniizzzzaazziioonnee ddeeii ggrruuppppii ddii llaavvoorrooFormazione di piccoli gruppi e scelta del giocopreferito da costruire sulla propria sedia. Questafase ha comportato contrattazioni e necessariemediazioni sia sulla scelta dei compagni con cuilavorare sia sull’individuazione di giochi non solodivertenti ma anche realizzabili sulle sedie.

noi abbiamo già un’idea!

VVeerrnniicciiaattuurraa ddeell llee sseeddiieeI bambini, scelta la sedia più adatta al gioco pre-scelto, hanno dato una prima mano di temperabianca, successivamente i genitori disponibili e leinsegnanti del centro hanno steso la secondamano di vernice rossa.

che bello pitturare le sedie!

CCoossttrruuzziioonnee ddeeii ggiioocchhiiQuesta è stata la fase più interessante poiché ognigruppo ha lavorato in autonomia per realizzare conmateriali diversi (colori, pittura, cartapesta, plasti-lina, legno…) i giochi di cui aveva progettato larealizzazione.

non è stato facile, ma ci stiamo riuscendo. Come sono cambiate queste sedie!

VVeerrii ff iiccaa ddeeii ggiioocchhii ee ccoonnffrroonnttoo ff iinnaalleeOgni gruppo ha presentato ai compagni la suaopera e l’ha fatta giocare per verificarne la funzio-nalità; successivamente si è svolto un momento diconfronto finale sul lavoro svolto insieme.

siamo molto soddisfatti!

SSccuuoollaa pprriimmaarriiaa GGiiaann EEnnrriiccoo PPeessttaalloozzzzii

classi partecipanti: 3a A e 3a B38 bambini coivolti di 8-9 anni

insegnanti referenti della scuolaMaria Teresa Dolci, Francesca Podavini

insegnanti referenti dei Centri di Cultura di ITERGiuliana Gennero, Bruna Pangallo - Punto Gioco Cirimela

4 incontri per classegennaio - marzo 2012

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LLaabboorraattoorriiooGiochiamo in cortile

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CCoonnoosscceennzzaa ee pprreesseennttaazziioonnee ddeell pprrooggeettttooCi siamo incontrati per familiarizzare e conoscereil progetto attraverso proposte di gioco di gruppo. I bambini raccontano quali giochi fanno in cortilee come vorrebbero modificare e migliorare lo spa-zio esterno. I bambini rappresentano graficamentele idee scaturite dalla discussione.

in cortile c’è l’aria e tanti giochiElif

PPrrooppoossttee ddii ggiioocchhii ddeell llaa ttrraaddiizziioonnee ppooppoollaarreeTenendo conto dello spazio a disposizione abbia-mo valutato di volta in volta in quale modo gioca-re per utilizzare al meglio le risorse dello spazioesterno alla scuola. In questo modo i bambini pos-sono osservare le peculiarità del cortile e sfruttar-le come elemento gioco: un gradino può diventareil gioco del rialzo, una zona circoscritta i 4 canto-ni, un marciapiede si trasformerà in pista per lebiglie…mi piace giocare in cortile con gli amici e non stare sola, io non

ho i videogiochi e mi sento felice con gli amici, rido, gioco…Rawan

IInnddiivviidduuaazziioonnee ddeeii ddiivveerrssii lluuoogghhii pprreesseennttii nneellccoorrttii llee ee sscceellttaa ddeeii ggiioocchhiiAlle differenti zone del cortile, spazi erbosi, asfal-

tati, isolati, con gradini… vengono abbinati i gio-chi considerati più adatti.

finalmente possiamo giocare alla settimanatranquille, senza i maschi!

Posso correre e urlare…e a casa non posso fare tanto perché c’è poco spazio

Bianca

DDiisseeggnniiaammoo ggll ii ssppaazzii ggiiooccooDefinizione degli spazi a pavimento (settimana,twister, 4 cantoni, gioco tappo, il mondo nel cer-chio…) e a muro (l’orologio di Torino, porta dicalcio, strega toccacolore...) con interventi graficopittorici al fine di individuare le zone gioco adattea divenire spazi gioco permanenti.

il cortile sarà bellissimo per tantissimi motivi… primo perchè avrà tantissimi giochi

Miracle

SSccuuoollaa pprriimmaarriiaa GGrraazziiaa DDeelleeddddaaIIssttiittuuttoo ccoommpprreennssiivvoo II llaarriiaa AAllppii

classi coivolte: 3a A e 3a B23 bambini coivolti di 8-9 anni

insegnanti referenti della scuolaNadia Andretto, Daniela Macagno

insegnanti referenti dei Centri di Cultura di ITERLaura Bonomi, Rosanna Clinco, Luisa Dal Molin,

Luisella Ferraris - Ludoteca Avrah KaDabra

5 incontriaprile - maggio 2012

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PERCORSI ARTISTICIIn questa sezione sono inseriti i percorsi, curati dalCentro di Cultura per l’Arte e la Creatività e dalCentro di Cultura per la Comunicazone e i Mediadi ITER, volti alla promozione dell’arte nelle suediverse forme. Ogni processo è stato pensato percoinvolgere gli allievi nella valorizzazione della bel-lezza: quella esistente intorno a loro, quella realizza-ta con la propria creatività, quella che genera pen-sieri e atteggiamenti positivi, quella che rende pia-cevole e interessante un oggetto utile, quella chetrasforma uno spazio grigio.

Nella scuola primaria Gabelli i percorsi sono statimolteplici. Partendo dalla scoperta e dall’analisidella facciata liberty della scuola i bambini hannoideato una scultura contemporanea che riprendes-se l’iconografia della rosa e potesse essere espo-sta all’ingresso della scuola per invitare i passantia visitare il cortile scolastico in previsione dell’a-pertura al pubblico. Un altro percorso invece è nato dalla considera-zione che il cortile sarà usato come giardino pub-blico oltre l’orario scolastico: i bambini hannoproposto e realizzato un mobile stile Calder conlettere appese, per abbellire il cortile e far ragio-nare i cittadini sul tema dell’amicizia e del rispetto. Lo studio della fontana che caratterizza il giardinoscolastico ha dato il via, infine, a due percorsi distin-ti: il primo volto alla realizzazione di un filmato che

narrasse in modosuggestivo lametamorfosi“dal bruttoal bello”,og gettod e l l ariqualifi-cazione;il secon-do, voltoa stimola-re i bambi-ni sul temadella bellezzae della sua sal-vaguardia, haavuto come risultatola riqualificazione, con l’aiutodei genitori, delle panchine attorno alla fontana chesono state ridipinte e ricoperte di frasi propositivetradotte in più lingue.

I laboratori presso la scuola secondaria di primogrado Bobbio si sono concentrati sul cortile sco-lastico, uno spazio ampio ma grigio e anonimo. Un laboratorio ha lavorato sulla trasformazionedella percezione del luogo attraverso la progetta-zione, la preparazione del fondo e la colorazionedelle diverse campiture di un murale, di circa 80mq di superficie, che colpisce lo sguardo anchedalla strada. Un secondo percorso ha avuto come obiettivo larealizzazione di un elemento di design: uno spa-ventapasseri per l’orto scolastico dalla forma sug-gestiva, realizzato con materiali durevoli, funziona-li e il più possibile di recupero. L’ultimo laboratorio infine si è concentrato sul recu-pero e la riqualificazione delle panchine in disuso,dotando così di nuovi arredi il cortile.

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LLaabboorraattoorriiooI paesaggi del mondo

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TTrraaccccee ddaall ppaassssaattoo:: llaa nnoossttrraa ssccuuoollaa hhaa 110000 aannnniiSi invitano i bambini ad interrogarsi sui segnidecorativi e architettonici che si trovano sulle fac-ciate della scuola. Con carta e matita facciamo unapasseggiata con il naso all’insù per cogliere ele-menti particolari che colpiscono la nostra immagi-nazione. Scopriamo il Liberty e insieme definiamouna scheda dei particolari tracciati durante l’e-splorazione e poi colorati.

II ll LLiibbeerrttyy oo SSttii llee ff lloorreeaalleeil Liberty si chiama così perché gli artisti si sentivano liberi

Wissal, Desy, Claudia

Con i bambini si cerca di individuare gli aspetti checaratterizzano il Liberty. Si colgono le linee curvedei decori, la scelta degli elementi naturali nell’i-spirazione dei motivi e si creano associazioni conforme e cose a loro vicine. Il disegno delle lineeintrecciate fa pensare al decoro di un vestitomarocchino (Tarik, Lamyae), alle onde (Serena),alla chiocciola (Giorgia).La presenza di rose e di iris modellati interroga ibambini e ciascuno dà una sua risposta: le rose miricordano le rose del cortile della casa in Albania(Dorina), forse ad Aristide Gabelli piacevano lerose (Serena), le rose sono come i bambini, hannobisogno di cure per crescere (Nisren, Ifiok).

CCrreeiiaammoo uunnaa ssccuullttuurraa ccoonntteemmppoorraanneeaa ppeerrll ’’ iinnggrreessssoo ddeell llaa ssccuuoollaaProgettiamo di riprodurre le rose e di creare unacomposizione. Partiamo da un materiale poverocome la gommapiuma, ispirandoci ai tappeti-naturadell’artista torinese Piero Gilardi e cercando nelmagazzino Remida i supporti per gli steli troviamorocchetti verdi, cilindrici e conici. Per realizzare il fiore

prepariamo delle strisce sagomate che arrotoliamo. Durante la lavorazione scaturiscono immagini poe-tiche che scriviamo alla lavagna.

rose emozionate, rose eccitate, rose rotanti, rose danzanti connoi festose e sgargianti

LLaa mmiiaa rroossaaLa lettura del Piccolo Principe ci conduce al temadella cura e dell’attenzione a ciò che ci circonda. Ilprotagonista ricorda le cure alla sua rosa lasciatanel pianeta natale prima di partire per il suo lungoviaggio. Le rose modellate vengono infine coloratecon spray fluorescenti e i cilindri, rivestiti di rose,assemblati.non avevo mai visto le rose e gli ornamenti della nostra scuola,ora guardo l’edificio e lo faccio vedere anche alla mia mamma

Abderrazek, Ciprian, Nancy e Dylan

IInnddoossssiiaammoo llee rroosseeSi propone un modello semplice, una sagoma a Tcome il Kimono. Con del pile recuperato si model-lano rose rosse su fondo bianco e bianche sufondo rosso, e infine vengono indossate.

SSccuuoollaa pprriimmaarriiaa AArriissttiiddee GGaabbeell ll ii

classe partecipante: 3a C24 bambini coinvolti di 8-9 anni

insegnanti referenti della scuolaAnnalisa D’Anna, Lorenza Falcone, Patrizia Maestri

insegnante referente dei Centri di Cultura di ITERPiera Carbone - Laboratorio Arti Visive Remida

5 incontri a cadenza settimanalefebbraio - marzo 2012

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LLaabboorraattoorriiooTrasformazioni creative

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QQuuaattttrroo ppaassssii nneell ccoorrttii lleePasseggiamo nel cortile per verificare la conoscenzadello spazio. Al termine i bambini disegnano la partedel cortile preferita e con l’aiuto di una piantina gio-cano a riconoscere le forme degli spazi e degli ele-menti presenti. Infine ridisegnano la loro piantina.

il cortile per me è un posto sicuro! Si va lì quando c’è un incendio.

Matteo

SSccuuoollaa ccoommee……E a scuola come viviamo? Parlare del cortile come diun luogo sicuro all’interno della scuola e della pos-sibilità di aprirlo ai genitori e agli abitanti del quar-tiere ha portato i bambini a pensare all’importanzadi avere un cortile bello e giocoso e alla necessità diinventare giochi adatti a tutti i bambini.

II ll ccoorrppoo ddeell llee lleetttteerreeSi gioca a formare le lettere con il proprio corpo.Ogni bambino diventa la lettera dell’alfabeto chepreferisce, la disegna con il pennarello nero su uncartoncino bianco e, con il filo di ferro, la modella.Si realizzano tanti omini che vengono mossi percreare composizioni.

la mia “a” è diversa dalla tua…insieme abbiamo scritto “io”!

LLee lleetttteerree ssii mmuuoovvoonnoo I bambini compongono la frase: uguali e liberi inamicizia. Le lettere utilizzate vengono rivestite concarta argentata e composte su un foglio di spugnanera. Il messaggio deve poter essere letto da tuttie per questo si pensa di realizzare un mobìle, comele opere di Calder. La composizione, appesa ad unalbero del cortile, creerà curiosità e occasione digioco.

AAllffaabbeettoo iinn ggiiooccooCon materiali semplici come bottoni, tappi, feltri-ni, plastica, conchiglie… i bambini si divertono acomporre un alfabeto materico che sarà poi attac-cato a cilindri di cartone. Ognuno sceglie il mate-riale che preferisce e racconta le sensazioni, iricordi, le impressioni provate. Si realizza, con l’aiu-to del falegname Paolo, una struttura mobile perrendere disponibile il gioco in cortile.

lettera N: ho usato la gomma bianca. è dura e appuntita. Sembra di toccare delle spine che non pungono.

Bouchra

lettera O: feltro nero e liscio.Matteo

lettera A: ho usato la terracotta arancione. è ruvida.Sembrano pezzi di meteorite.

Haitam

lettera V: Ho usato la gomma bianca e nera, appuntita mamorbida. Mi fa pensare ai giocattoli di quando ero piccolo.

Alessio

SSccuuoollaa pprriimmaarriiaa AArriissttiiddee GGaabbeell ll ii

classe partecipante: 2a B22 bambini coinvolti di 7-8 anni

insegnanti referenti della scuolaGiuliana Ceccotti, Domenica Ioghà

insegnanti referenti dei Centri di Cultura di ITERPiera Carbone, Fernanda Salerno - Laboratorio Arti Visive Remida

5 incontri a cadenza settimanaledicembre 2011 - gennaio 2012

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LLaabboorraattoorriiooAnimazioni plastiche: dal disegno al

film animato

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2255 ssccaattttii ppeerr 11 sseeccoonnddooGli insegnanti hanno presentato gli strumentinecessari per i filmati di animazione odierni: mac-china fotografica e computer. Applicando la foto-grafia in stop-motion (tecnica della pixillation) glialunni sono stati coinvolti nella narrazione e nellaregistrazione video di brevi storie.

ho imparato che i cartoni animati sono fatti con tantefotografie, ogni volta che fanno un movimento si fermano e la

persona che deve fare la fotografia la scatta. Paolo

MMaattiittee,, ppeennnneell ll ii ee mmiirreetttteeI disegni di alcuni particolari del cortile e della fon-tana, copiati dal vero dagli alunni, sono statimodello sia per il fondale del film di animazione,dipinto su grandi fogli, sia per realizzare alberi eelementi di arredo, realizzati poi con l’argilla.oggi abbiamo pitturato solo con il nero gli alberi, la fontana, i

cespugli e abbiamo fatto con l’argilla gli alberi,la fontana, i cespugli

Alessia

SSffoonnddii ee nnaarrrraazziioonniiGli alunni leggono le storie sul cortile inventate inclasse per estrarne gli elementi che meglio si pre-stano a costruire una storia animata. A piccoli

gruppi, alcuni colorano il fondale e realizzano gliscatti fotografici al computer, altri modellano ele-menti del cortile o completano le pitture.

oggi ho incominciato con Sara a fare la fontana sull’acetatoKlea

UUnnoo,, dduuee.. .. .. ffeerrmmooAlcuni alunni creano brevi sequenze animate, nar-rando la metamorfosi dal brutto al bello: un tem-porale, un cortile sporco e poco accogliente, l’a-zione riparatrice. Gli alunni si alternano alla mac-china fotografica, al computer e collaborano allarealizzazione delle sequenze narrative.

FFiinnaallmmeennttee ii ll vviiddeeooCompletiamo le riprese e assembliamo tutto. Lafusione di differenti tecniche (fotografia, pittura,disegno, manipolazione, animazione) con i mate-riali (carta, argilla) e gli strumenti (computer emacchina fotografica accanto a matite, pennelli,forbici, mirette…) ha per risultato un video sem-plice ma di grande effetto.in questo percorso abbiamo imparato a fare pixillation e che ci

vuole fatica, abbiamo imparato ad animare qualcosa. Valerio

SSccuuoollaa pprriimmaarriiaa AArriissttiiddee GGaabbeell ll ii

classe partecipante: 3a D22 bambini coinvolti di 8-9 anni

insegnanti referenti della scuolaDaniela Braidotti, Giuseppina Cosentino, Claudia Giraudo

insegnanti referenti dei Centri di Cultura di ITERPiera Carbone - Laboratorio Arti Visive Remida

Carlo De Mauro - Laboratorio Media Education

5 incontri a cadenza settimanalefebbraio - marzo 2012

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LLaabboorraattoorriiooTrasformazioni creative

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PPaasssseeggggiiaattaa nneell ccoorrttii lleeCon i bambini andiamo in cortile per scoprire comevivono gli spazi, quelli dedicati al gioco, al riposo e lospazio della fontana con il pergolato. Osserviamo lapiantina del cortile e la coloriamo. Ci piacerebbemodernizzare la fontana e avere il cortile più pulito.Le panchine attraggono la nostra attenzione.

le panchine sono attaccate al terreno cosìil vento non le porta via.

Siwar

RRii ff lleessssiioonniiCon i bambini riflettiamo sull’importanza che lospazio del gioco sia bello, protetto, pulito.Emergono dall’esplorazione guidata alcune parolechiave: osservazione, cura, curiosità, protezione,crescita, calore, bellezza, comunicare, chiacchiera-re, immaginare, apertura, scambiare, terra, verde,spazio, riposare.

la bellezza è un sentimento e ci fa stare beneAyman

RRee--iinnvveennttiiaammooccii llaa ffoonnttaannaaRealizziamo il modellino della fontana esistentecon materiale di recupero che diviene preziosomateriale edile. I bambini propongono di realizza-re la loro fontana, fantasiosa o realistica, una fon-

tana con i pesci… Numerosi sono i modelli realiz-zati, dando così nuovo significato agli oggetti direcupero: coni e cilindri di plastica, supporti inplastica di vario tipo…

Che differenza c’è tra progetto e modello?il progetto si disegna, il modello si costruisce con i materiali

Vladi

LLee ppaarroollee ddeell ddiiaallooggooDiamo forma e materia alle parole emerse durantei nostri incontri modellando del filo di ferro e rive-stendolo con carta e colla. Le lettere cicciottesono state poi colorate. Si ritagliano striscioline digommapiuma colorata che vengono attaccate allabase dei modelli.

II ccoolloorrii ddeell llee ppaarroolleeLe lettere vengono composte per formare le paro-le, ad ognuna delle quali viene associato un colo-re. Alla parola comunità i bambini abbinano i colo-ri dell’arcobaleno perchè così è la comunità: uninsieme di persone varie. Le parole diventano glizampilli delle fontane.

FUCSIAva bene per l’immaginazione e la fantasia

Julius

GIALLO sta con osservare: è il sole, è il colore della luce

Nicola

ARCOBALENO-COMUNITàqualcosa in comune, un posto che è di tutti, persone, bambini

che stanno insiemeAhalam, Elena

SSccuuoollaa pprriimmaarriiaa AArriissttiiddee GGaabbeell ll ii

classe partecipante: 2a C21 bambini coinvolti di 7-8 anni

insegnanti referenti della scuolaAntonella Caccamo, Anna Maria Gualtieri

insegnanti referenti dei Centri di Cultura di ITERPiera Carbone, Fernanda Salerno - Laboratorio Arti Visive Remida

5 incontri a cadenza settimanaledicembre 2011 - gennaio 2012

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LLaabboorraattoorriiooOmaggio a Luigi Nervo

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EEsspplloorraazziioonnee Presentazione del programma Urban Barriera esensibilizzazione dei ragazzi rispetto al concetto diriqualificazione. Analisi delle risorse presenti nellascuola. Visualizzazione dell’opera di Luigi Nervopresente nel cortile. La riqualificazione parte dallascultura lignea del cammello che richiama i coloridel deserto. A partire dalla scultura di Nervo sirichiede una progettazione grafica individuale daconsiderare per una pittura murale.

LLaa sscceellttaaSi visionano i progetti realizzati dai ragazzi e conuna votazione si sceglie quello che più efficace-mente riproduce l’obiettivo iniziale di rappresenta-re in modo sintetico i colori dell’africa.

AAll ccoommppuutteerrIl progetto grafico viene elaborato al computer peradattarlo allo sviluppo orizzontale del muro, che sipresenta in riquadri da 2,15 x 1,97 metri, separa-ti da pilastri. Il progetto assume così un effetto dimaggior dinamicità, che ben si adatta alla tipolo-gia del dipinto.

PPrreeppaarraazziioonnee ddeell ffoonnddooI ragazzi, guidati dagli insegnanti, si cimentanonella preparazione del fondo, già trattato con unabase di fissativo. Utilizzando rulli e colore comin-ciano a conoscere la superficie da dipingere e iprimi problemi tecnici.

TTrraassppoossiizziioonnee ddeell pprrooggeettttoo ssuull mmuurrooSi riporta il disegno suddiviso secondo dieci pas-saggi, corrispondenti allo stesso numero di super-fici murarie. Si ingrandisce l’immagine moltiplicandole quote per dieci. I ragazzi cominciano a toccarecon mano le difficoltà, ma collaborano volentieri.

SSccuuoollaa sseeccoonnddaarriiaa ddii II GGrraaddoo NNoorrbbeerrttoo BBoobbbbiioo

classi partecipanti: 3a G e alcuni allievi dei corsi E - F - G del tempo prolungato

40 ragazzi coinvolti di 12-14 anni

insegnante referente della scuolaAnna Kratter

insegnanti referenti dei Centri di Cultura di ITERFrancesca Ronco, Maria Luisa Sanfile - Laboratorio Arti Visive Remida

12 incontrifebbraio - maggio 2012

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LLaabboorraattoorriiooBello come uno spaventapasseri!

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PPrrooggeettttaazziioonnee La classe si occupa dell’orto scolastico e perciò haproposto di realizzare una scultura che avesse lafunzione di spaventapasseri in modo da protegge-re le coltivazioni dalle incursioni degli uccellini.L’opera resterà all’aperto e quindi deve essere rea-lizzata con materiali durevoli, ma anche di facilereperimento. Si è perciò convenuto di utilizzare inmassima parte rete zincata e plastica colorata direcupero. I ragazzi hanno disegnato le loro propo-ste e poi le hanno presentate ai compagni. Il pro-getto definitivo è il risultato di un insieme di ideela cui attuabilità è stata determinante nella scelta.Non abbiamo escluso la possibilità di fare dellemodifiche durante la realizzazione come in ogniwork in progress che si rispetti!

RReeppeerriimmeennttoo ee pprreeppaarraazziioonnee ddeeii mmaatteerriiaall iiI ragazzi hanno raccolto alcuni materiali di recupe-ro necessari al progetto (vecchi CD, bottiglie etappi di plastica), altri materiali sono stati fornitida Remida ed alcuni infine acquistati.Si è proceduto al taglio della rete, alla foratura deitappi ed alla preparazione dei moduli in plastica,ricavati dalle bottiglie, che sono poi stati stirati acaldo e forati.

CCoossttrruuzziioonnee ee rr iivveessttiimmeennttoo ddeell llaa ssttrruuttttuurraa ppoorrttaannttee La struttura portante è stata costruita con i sup-porti solitamente usati per reggere i sacchi deirifiuti, rivestita con l’alluminio e consolidata conun primo strato di rete. Inoltre è stato predispostoun palo con una base che è stato interrato nell’or-to e che funge da ulteriore sostegno alla scultura.

MMoonnttaaggggiiooI ragazzi hanno iniziato a rivestire le fasce di retecon i moduli colorati e gli altri materiali luccicanti.Le fasce così rivestite sono poi collocate sullastruttura. Lo spaventapasseri è pronto per esserecollocato nell’orto!

SSccuuoollaa sseeccoonnddaarriiaa ddii II GGrraaddoo NNoorrbbeerrttoo BBoobbbbiioo

classe partecipante: 1a E24 ragazzi coinvolti di 11-12 anni

insegnante referente della scuolaAnna Kratter

insegnanti referenti dei Centri di Cultura di ITERMimma Cardone, Manuela Rizzo - Laboratorio Design

con la collaborazione di Carmen Giovine

6-7 incontrimarzo - maggio 2012

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LLaabboorraattoorriiooSeduti si chiacchiera meglio

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PPrrooggeettttaazziioonnee I ragazzi hanno elaborato in piccoli gruppi un pro-getto di recupero e di trasformazione di due pan-che scolastiche in disuso in panche da giardino el’hanno presentato ai compagni. Insieme hannodefinito un nuovo progetto che prevede l’inseri-mento di elementi scelti tra i vari progetti. Su pro-posta di Davide della 1a G sono stati inseriti ele-menti quali note musicali, chiavi di violino… cheevidenziano il particolare indirizzo musicale dellascuola.

PPrreeppaarraazziioonnee ddeell llee ppaanncchheeAbbiamo stuccato, carteggiato e ricoperto con lacementite le panche del giardino che erano moltorovinate.

PPrreeppaarraazziioonnee ddeeggll ii ssppaazzii ee ssuucccceessssiivvaaccoolloorraazziioonneeI ragazzi hanno delimitato gli spazi da colorare conil nastro adesivo di carta, secondo il progetto. Si èscelto di utilizzare oltre ai pennelli anche dei tam-poni di spugna, precedentemente preparati dairagazzi, in modo da rendere più omogenea la colo-razione.

UUlltt iimmii rr iittoocccchhii ee rr ii ff iinniittuurraaVengono aggiunti gli ultimi particolari e la vernicedi protezione del legno. Le panche sono finalmen-te pronte!

SSccuuoollaa sseeccoonnddaarriiaa ddii II GGrraaddoo NNoorrbbeerrttoo BBoobbbbiioo

classi partecipanti: 1a F e 1a G46 ragazzi coinvolti di 11-12 anni

insegnante referente della scuolaAnna Kratter

insegnanti referenti dei Centri di Cultura di ITERMimma Cardone, Manuela Rizzo - Laboratorio Design

con la collaborazione di Carmen Giovine

6-7 incontri per ogni classe marzo - maggio 2012

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Garden in the city

PPrrooggeettttoo aa ccuurraa ddiiAnna Pironti e Paola Zanini - DipartimentoEducazione Castello di Rivoli Museo d’ArteContemporanea in partnership con ITER, nell’am-bito della Convenzione siglata nel 2012

DDeessttiinnaattaarr iiInsegnanti, allievi e famiglie della Scuola PrimariaPerotti di Torino ma anche bambini, ragazzi, fami-glie, nonni, cittadini del quartiere Barriera diMilano

LLuuooggooGiardino della Scuola Primaria Perotti Torino.

AAtttt iivv iittààRealizzazione wall painting collettivo.

AArrtt iiccoollaazziioonneeAttività con la III E: percorso di visita e laboratorioNatura e artificio a Palazzo Barolo.

CCoonntteennuuttii Percorso volto a coniugare l’esperienza dell’artecontemporanea con la riqualificazione dei muri diconfine del giardino della scuola primaria Perotticon l’obiettivo di favorire il senso di appartenenzae di ri-appropriazione degli spazi scolastici attra-

verso un’azione creativa e collettiva, di promuove-re l’accrescimento culturale delle giovani genera-zioni anche attraverso il coinvolgimento delle lorofamiglie e di sostenere l’idea dell’arte come lin-guaggio e forma di comunicazione trasversale,intergenerazionale ed interculturale.Garden in the city è il titolo del wall drawing che èstato realizzato: un vero e proprio giardino in città,che ha preso vita dai pennelli mossi dalle mani dibambini ragazzi e famiglie sul muro del cortile dellascuola. Grandi campiture cromatiche originanouna sorta di quinta naturale/artificiale, una siepepolicroma fiorita di elementi grafici.

PPaarroollee cchhiiaavveeNaturale, artificiale, accoglienza, armonia, equili-brio, spazio, tempo.

AArrttiissttii ddii rr ii ffeerriimmeennttooLothar Baumgarten, Pierpaolo Calzolari, TeresitaFernandez, Richard Long, Giuseppe Penone,Mario Merz.

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PERCORSI URBANI

Il Laboratorio Città Sostenibile ha sviluppato conalcune classi delle scuole secondarie di primogrado Viotti di via Scarlatti e di via Tollegno labo-ratori volti ad approfondire la conoscenza delquartiere secondo una visione che raccogliesseinsieme il passato, la memoria, il presente, i luoghidella socializzazione e della vita del quartiere, ilfuturo e infine le trasformazioni in atto con l’avviodei cantieri di Urban Barriera.

Il risultato è stato la definizione di quattro percor-si urbani, blu, giallo, verde e arancione, su cui iragazzi hanno lavorato per raccogliere materialidescrittivi e per strutturare quattro pieghevoli, unoper ogni itinerario, utili quale guida alla visita.L’attività si è conclusa con la sperimentazione degliitinerari con alcune classi della scuola Gabelli: unmomento di condivisione e di confronto tra ragaz-zi e bambini.

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1 - PIAZZETTA CERIGNOLA - PIAZZA FORONI � �

2 - VIA MALONE � �

3 - CORSO PALERMO � �

4 - CASE GRASSI �

5 - EDIFICIO LIBERTY �

6 - VIA FAVRIA �

7 - EDIFICI LIBERTY �

8 - CORSO NOVARA �

9 - CASE GRASSI �

10 - BAGNI PUBBLICI DI VIA AGLIÈ �

11 - CHIESA MADONNA DELLA PACE �

12 - CASA LIBERTY �

13 - CASCINA PANE E VIN �

14 - VIA CERVINO � �

15 - EX INCET � �

16 - SCUOLA PRIMARIA PESTALOZZI � �

PERCORSO BLU

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percorso storico �

percorso trasformazioni urbane �

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1 - PIAZZETTA CERIGNOLA - PIAZZA FORONI � �

AArreeaa mmeerrccaattaallee: zonacon una forte valenzastorica e sociale. 1983:parte della piazza Foroniviene intitolata a Ceri-gnola, in onore dellacomunità pugliese inse-diata in Borgata Monte-

rosa. 1949: viene inaugurata la nicchia con un’iconadella Madonna di Ripalta che diventa da allora pro-tettrice del mercato.

PPeeddoonnaalliizzzzaazziioonnee ddeellll’’aarreeaa: l’idea nasce dallavolontà di creare uno spazio per la socializzazioneaumentando la capacità attrattiva dell’area anchenelle ore pomeridiane quando non c’è il mercato.Verrà riqualificato lo spazio tramite nuova pavimenta-zione, illuminazione e dotazione di luce e acqua per ibanchi mercatali. Saranno incentivate le attività condehors di servizio alla piazza e verrà valorizzato lospazio pubblico con nuovi arredi.

2 - VIA MALONE � �

Via a senso unico caratte-rizzata da un traffico vei-colare ridotto e da case didue piani fuori terra risa-lenti al 1910, successiva-mente molto rimaneggia-te. La mobilità pedonale eciclabile sarà agevolata

attraverso piccoli interventi sulla viabiltà per privile-giare gli spostamenti lungo l’asse est-ovest.

3 - CORSO PALERMO � �

Asse viario in originealberato che ha subitouna modifica del suo trac-ciato. Un tempo infatti erauno dei cinque viali chepartivano dal ponte delleBenne sulla Dora Riparia.Ogni viale era intitolato

ad un’arte, corso Palermo era dedicato alla mate-matica.

4 - CASE GRASSI �

1907: insieme di caseeconomiche costruitedall’impresa Grassi perdare un’abitazione allaclasse meno abbiente. Ilcosto di queste costru-zioni è più contenuto inquanto vengono utilizzate

tecniche e materiali innovativi per l’epoca, ad esem-pio le travi in cemento armato prefabbricato. Tra l’i-nizio del secolo e gli anni ’30 il Grassi costruì in Bar-riera di Milano quasi 1300 alloggi che venivano ven-duti o tenuti a reddito.

5 - EDIFICIO LIBERTY �

Edificio dei primi annidel ‘900. Da notare laricerca stilistica Art-Nouveau negli elementidecorativi delle cornicidelle finestre, delle rin-ghiere e dei cornicionimarcapiano.

6 - VIA FAVRIA �

É una delle vie più anti-che della zona, oggi èancora visibile il ciottola-to originale. Il tracciatoattuale deriva dalla pree-sistenza delle CascineMangiarda e La Mangiar-dina, di proprietà del

Conte Mangiardi, abbattute per costruire il prolun-gamento di corso Palermo.

7 - EDIFICI LIBERTY �

1905: gruppo di diecicase a schiera costruitesu progetto dell’ing. Vit-torio Morando. Abitazio-ni unifamiliari con giardi-no destinate al cetoimpiegatizio. Hanno par-ticolari interni di pregio

come il palchetto, la tappezzeria alle pareti e i serviziigienici, ciascuna è caratterizzata in facciata da unapropria decorazione a motivo floreale.

8 - CORSO NOVARA �

Nel 1853 viene edificata, sull’asse dell’attuale corsoNovara, la barriera daziaria: un muro alto tre metri dilaterizio pieno. Esso era interrotto da numerose bar-riere, quella di Milano, all’altezza di piazza Crispi,ospitava gli edifici per la riscossione del dazio. Lebarriere minori erano caratterizzate da baracche inlegno per il controllo. Vi era una strada di circonval-lazione esterna che delimitava le mura e una di Rondainterna.

9 - CASE GRASSI �

1903-04: case a redditorealizzate dall’impresaGrassi su progetto degliingegneri Antonio Bar-beris, Giuseppe Dusio eCorrado Gay.

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10 - BAGNI PUBBLICI DI VIA AGLIÈ �

Servizio pubblico moltousato nel quartiere, verràriqualificato dal punto divista energetico.È un luogo di forte aggre-gazione sociale e ospitamostre, laboratori di sar-toria e manifestazioni. Il

primo lavatoio su una bialera (antico canale agrico-lo) si trovava proprio in via Agliè.

11 - CHIESA MADONNA DELLA PACE �

La chiesa originaria è ilprimo edificio religiosodella borgata. Intorno al1912, accanto alla chiesa,è stato eretto il santuarioin stile composito bizanti-no la cui pianta è a crocegreca. Il campanile è

ottogonale con 20 campane.

12 - CASA LIBERTY �

Casa dei primi del ‘900con dettagli decorativi instile Liberty.

13 - CASCINA PANE E VIN �

All’angolo con via Pisu sitrova la vecchia cascinaPane e Vin lungo la stradache porta alla cascinaFossata.

14 - VIA CERVINO � �

Via inserita nel sistema dicollegamento est-ovest(via Sesia, via Malone, viaBaltea e via Elvo) checonnette l’area di Spina 4con la Borgata MonteBianco. Sono previstiinterventi sulla viabilità

per incentivare la mobilità pedonale e ciclabile. La viaè caratterizzata da edifici Liberty dei primi del ‘900 edalla presenza della scuola dell’infanzia Tommaso diSavoia, eretta nel 1890 per volontà di filantropi, peroffrire un servizio alle comunità operaie della zona.

15 - EX INCET � �

L’Industria Nazionale CaviElettrici Torino, fondatanel marzo del 1888 adopera della famigliaTedeschi, cambiò ilnome a causa delle leggirazziali nel 1938, conti-nuò a produrre cavi elet-

trici e affini fino agli anni ’50 e venne poi assorbi-ta dalla Pirelli. Lo stabilimento venne dismesso nel1968, si sta ora lavorando per rifunzionalizzare l’a-rea, inserendo una scuola per l’infanzia, la casermadei Carabinieri e un centro polifunzionale per ilquartiere.

16 - SCUOLA PRIMARIA PESTALOZZI � �

Prima scuola in Barrieradi Milano, edificata tra il1904 e il 1906. L’edifi-cio originario aveva unvasto cortile e appezza-menti di terra destinatiad orti. Ospitò ancheuna scuola operaia fem-

minile e una biblioteca municipale.

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LEGENDApercorso storico � - percorso trasformazioni urbane �

1 - PIAZZETTA CERIGNOLA - PIAZZA FORONI � �

2 - VIA BALTEA �

3 - CASE GRASSI �

4 - CASE DI RINGHIERA �

5 - SPAZIO RESIDUALE �

6 - CORSO PALERMO � �

7 - SPAZIO RESIDUALE �

8 - EDIFICIO LIBERTY �

9 - EDIFICIO LIBERTY �

10 - EDIFICI RAZIONALISTI �

11 - GIARDINI SPONTINI �

12 - SCUOLA PRIMARIA GABELLI � �

PERCORSO ARANCIONE

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percorso storico �

percorso trasformazioni urbane �

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1 - PIAZZETTA CERIGNOLA - PIAZZA FORONI � �

AArreeaa mmeerrccaattaallee: zonacon una forte valenzastorica e sociale. 1983:parte della piazza Foroniviene intitolata a Ceri-gnola, in onore dellacomunità pugliese inse-diata in Borgata Monte-

rosa. 1949: viene inaugurata la nicchia con un’iconadella Madonna di Ripalta che diventa da allora pro-tettrice del mercato.

PPeeddoonnaalliizzzzaazziioonnee ddeellll’’aarreeaa: l’idea nasce dallavolontà di creare uno spazio per la socializzazioneaumentando la capacità attrattiva dell’area anchenelle ore pomeridiane quando non c’è il mercato.Verrà riqualificato lo spazio tramite nuova pavimenta-zione, illuminazione e dotazione di luce e acqua per ibanchi mercatali. Saranno incentivate le attività condehors di servizio alla piazza e verrà valorizzato lospazio pubblico con nuovi arredi.

2 - VIA BALTEA �

Via inserita nel sistema dicollegamento est-ovest(via Sesia, via Malone, viaCervino e via Elvo) checonnette l’area di Spina 4con la Borgata MonteBianco. Sono previstiinterventi sulla viabilità

per incentivare la mobilità pedonale e ciclabile.

3 - CASE GRASSI �

1920-1921: case costrui-te dall’impresa Grassi nelprimo dopoguerra.Queste case sono desti-nate ad edilizia popolaree costruite con elementiprefabbricati per abbat-tere i costi e velocizzarei tempi di costruzione.

4 - CASE DI RINGHIERA �

Case di ringhiera in cui iballatoi collegano piùunità abitative e spessoospitano i servizi esterni.Via Montanaro è unadelle strade più antiche,conduceva alle Boscaglie(ora Basse di Stura).

È ancora presente una cascina, l’Avocata, inclusanell’isolato via Montanaro angolo via Scarlatti.

5 - SPAZIO RESIDUALE �

Intervento di riqualifica-zione dello spazio pubbli-co: pedonalizzazione divia Montanaro e posa didissuasori del traffico invia Sesia, creazione diun’area dotata di arredidestinati alla sosta e alla

socializzazione e di un punto book-crossing.

6 - CORSO PALERMO � �

Asse viario in originealberato che ha subitouna modifica del suotracciato. Un tempoinfatti era uno dei cinqueviali che partivano dalponte delle Benne sullaDora Riparia. Ogni viale

era intitolato ad un’arte, corso Palermo era dedicatoalla matematica. All’altezza della Chiesa della Paceverrà ripristinato l’originale filare di alberi.

7 - SPAZIO RESIDUALE �

Intervento di riqualifica-zione dello spazio pubbli-co: inserimento di ele-menti di arredo che favo-riscano la sosta e lasocializzazione e di pavi-mentazioni colorate chesegnino i percorsi di collegamento.

8 - EDIFICIO LIBERTY �

Edificio dei primi anni del‘900 di ispirazioneLiberty. Le foto storichedi questa zona racconta-no una viabilità differen-te: corso Giulio Cesarenon era l’asse viario prin-cipale e largo Sonzini era

la sede del mercato di quartiere, trasferito poi inpiazza Foroni.

9 - EDIFICIO LIBERTY �

Palazzina residenziale conparticolari che richiama-no lo stile Liberty, la fac-ciata in laterizio, cornicio-ni marcapiano e grecheintorno alla finestre.

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10 - EDIFICI RAZIONALISTI �

Edifici anni ‘30, caratteriz-zati dall’assenza di deco-razioni e dalla composi-zione geometrica di fac-ciata molto squadrata.

11 - GIARDINI SPONTINI �

Intervento di riqualifica-zione dello spazio pub-blico: rimozione dell’a-rea del distributore dibenzina e inserimento dielementi di arredo chefavoriscano la socializza-zione e la sosta: un

palco o un’area per il gioco libero e dei tavoli ping-pong, delle sedute lungo il muro di cinta e attornoagli alberi.

12 - SCUOLA PRIMARIA GABELLI � �

L’edificio fu costruito tra il1914 e il 1915 su proget-to dell’ingegnere CamilloDolza in seguito allo svi-luppo del sobborgo diBarriera di Milano e fuampliato nel 1925. Idecori che caratterizzano

la fascia marcapiano e le cornici delle finestre sono instile Liberty. Durante la seconda guerra mondiale neisotterranei dell’edificio viene ricavato un rifugioantiaereo, e la scuola viene destinata a sede provvi-soria degli uffici FIAT e successivamente a caserma.

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LEGENDApercorso storico � - percorso trasformazioni urbane �

1 - PIAZZETT1 - PIAZZETTA CERIGNOLA - PIAZZA FA CERIGNOLA - PIAZZA FORORONIONI � �

2 - CASE GR2 - CASE GRASSIASSI �

3 - CASE GR3 - CASE GRASSIASSI �

4 - SCUOLA PRIMARIA G4 - SCUOLA PRIMARIA GABELLIABELLI � �

5 - EDIFICI R5 - EDIFICI RAZIONALISAZIONALISTITI �

6 - BOR6 - BORGGAATTA MONTERA MONTEROSOSAA �

7 - 7 - SCUOLA SECONDSCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRARIA DI PRIMO GRADO BOBBIOADO BOBBIO �

8 - CASE GR8 - CASE GRASSIASSI �

9 - SCUOLA PRIMARIA PER9 - SCUOLA PRIMARIA PEROOTTITTI �

110 - PIAZZA RESPIGHI0 - PIAZZA RESPIGHI �

111 - OR1 - ORAATTORIO MICHELE RORIO MICHELE RUUAA �

112 - PIAZZA A2 - PIAZZA AUGUSUGUSTTO RO ROSOSTTAAGNIGNI �

113 - PIS3 - PISTTA CICLABILEA CICLABILE � �

114 - PIAZZA A4 - PIAZZA AOSOSTTAA �

115 - BOSCHETT5 - BOSCHETTOO �

116 - SCUOLA DELL6 - SCUOLA DELL’INF’INFANZIA ANGELITANZIA ANGELITA DI ANZIOA DI ANZIO �

PERCORSO GIALLO

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percorso trasformazioni urbane �

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1 - PIAZZETT1 - PIAZZETTA CERIGNOLA - PIAZZA FA CERIGNOLA - PIAZZA FORORONIONI � �

AArreeaa mmeerrccaattaallee: zonacon una forte valenzastorica e sociale. 1983:parte della piazza Foroniviene intitolata a Ceri-gnola, in onore dellacomunità pugliese inse-diata in Borgata Monte-

rosa. 1949: viene inaugurata la nicchia con un’iconadella Madonna di Ripalta che diventa da allora pro-tettrice del mercato.

PPeeddoonnaalliizzzzaazziioonnee ddeellll’’aarreeaa: l’idea nasce dallavolontà di creare uno spazio per la socializzazioneaumentando la capacità attrattiva dell’area anchenelle ore pomeridiane quando non c’è il mercato.Verrà riqualificato lo spazio tramite nuova pavimenta-zione, illuminazione e dotazione di luce e acqua per ibanchi mercatali. Saranno incentivate le attività condehors di servizio alla piazza e verrà valorizzato lospazio pubblico con nuovi arredi.

2 - CASE GR2 - CASE GRASSI ASSI �

Case edificate tra il 1925e il 1926 ad opera di LuigiGrassi. Chiamate di rin-ghiera per i balconi-balla-toi sul lato cortile, comu-ni a due unità abitative eservizi igienici esterni.Abitazioni destinate al

ceto impiegatizio. A pian terreno era l’Osteria deiPesci Vivi che deve il nome ai banchi di pesce deiComacchiesi insediatisi in zona dagli anni ’40.

3 - CASE GR3 - CASE GRASSI ASSI �

1912: case popolari suprogetto dell’impresaGrassi, costruite con ele-menti prefabbricati perabbattere i costi e velo-cizzare i tempi di costru-zione. Anche i particolariarchitettonici degli edifici

sono realizzati con materiali innovativi per l’epoca, adesempio i balconi con elementi di litocemento.

4 - SCUOLA PRIMARIA G4 - SCUOLA PRIMARIA GABELLI ABELLI � �

Edificata tra il 1914 e il1915 su progetto dell’ing.Camillo Dolza diventaScuola Borgata Monterosa,ampliata nel 1920. Idecori sulla fascia marca-piano e alle cornici dellefinestre sono un esempio

di stile liberty. Durante la seconda guerra mondiale viviene ricavato un rifugio antiaereo, sarà poi sedeprovvisoria degli uffici FIAT e infine di una caserma.

5 - EDIFICI R5 - EDIFICI RAZIONALISAZIONALISTI TI �

Sono case degli anni ’30costruite dai coniugiDorado. Le case, risalential primo dopoguerra,presentano elementidecorativi piu’ geometricie riconducibili al raziona-lismo.

6 - BOR6 - BORGGAATTA MONTERA MONTEROSOSA A �

Le costruzioni in BorgataMonterosa, situate adestra di corso Palermo,sono case piccole con ungiardino adiacente che,non chiudendo l’isolato,permette espansionifuture. In Borgata Monte-

bianco, a sinistra di corso Vercelli, i giardini delle abi-tazioni invece chiudevano l’isolato.

7 - SCUOLA SECOND7 - SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRARIA DI PRIMO GRADOADO

BOBBIO BOBBIO �

Il cortile verrà riqualifica-to attraverso la progetta-zione di un murales, idea-to e realizzato dai ragazzi,il restauro dell’opera Ilcammello dello scultoreLuigi Nervo, in collabora-zione con la Fondazione

Luigi Nervo e la valorizzazione dell’orto scolastico.

8 - CASE GR8 - CASE GRASSI ASSI �

1937-38: case costruitedall’impresa Grassi dota-te di un rifugio antiaereo.Dall’inizio del secolo finoagli anni ’30 il commen-datore Luigi Grassicostruirà in Barriera diMilano quasi 1300 allog-

gi. Recentemente la piazza Marcello è stata intitolataa Peppino Impastato, giornalista ucciso a Cinisi(Palermo) nel 1978 per aver denunciato la mafia.

9 - SCUOLA PRIMARIA PER9 - SCUOLA PRIMARIA PEROOTTI TTI �

Il cortile verrà riqualificato attraverso la progettazio-ne di un wall-drawing, ideato e realizzato da bambinie genitori in collaborazione con il Castello di Rivoli, ela valorizzazione dell’orto scolastico.

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110 - PIAZZA RESPIGHI 0 - PIAZZA RESPIGHI �

La piazza è un importantesnodo viario, sede dinumerose attività com-merciali. Viene descrittadal sig. Adriano Pegolocome una zona un tempocaratterizzata da insedia-menti rurali con attività

commerciali oggi scomparse: “… c’era un negozioche vendeva candele per i candelabri del ‘700, unfalegname intagliatore che lastronava i mobili perStupinigi, un burattinaio…” La Cascina Campagnet-te insisteva sull’omonima strada che conduceva allaStura, era chiamata così perché le proprietà eranodiverse e tutte di piccole dimensioni.

111 - OR1 - ORAATTORIO MICHELE RORIO MICHELE RUUA A �

La Chiesa e il nucleo ori-ginario dell’oratorio sonostati edificati tra il 1921 e1922 su progetto dell’ar-chitetto salesiano GiulioValotti, sui terreni dellaCascina del Conte d’Ales.Il complesso ospita oltre

all’oratorio una scuola, campi sportivi e l’unica salacinematografica della zona. Dall’altra parte della stra-da si trova l’asilo dedicato a Mamma Margherita cheoperava insieme al figlio, Don Bosco. Proprio aMamma Margherita è stato intitolato il primo nucleodell’Istituto Salesiano in zona.

112 - PIAZZA A2 - PIAZZA AUGUSUGUSTTO RO ROSOSTTAAGNI GNI �

Area verde che presentaelementi gioco e area disocializzazione.

113 - PIS3 - PISTTA CICLABILE A CICLABILE � �

Asse alberato, pedonale eciclabile, arricchito conaree verdi attrezzate. Via Aosta era una stradaromana, diventò suc-cessivamente Stradadelle Maddalene perchècosteggia il Convento

delle Maddalene (via Aosta angolo via Lodi). La strada si divideva in via delle Maddalene, assecentrale della Borgata Regio Parco e strada dell’Arri-vore (via Cruto), il cui nome, ad rivum (presso ilfiume), stava ad indicare che percorrendola si arriva-va al traghetto che conduceva a Pavia, costeggiandoAbbadia di Stura.

114 - PIAZZA A4 - PIAZZA AOSOSTTA A �

Riqualificazione dellospazio pubblico connuova pavimentazione eilluminazione per creareun ambiente tranquillo sucui si affacciano gli edificiprivati.

115 - BOSCHETT5 - BOSCHETTO O �

Intervento di riqualifica-zione dello spazio verdeattualmente in stato diabbandono.Si conserverà l’aspettonaturalistico creandoun’area a bosco conspecie caratterizzate da

chiome e fioriture differenti, inoltre si creerà un’a-rea dedicata alla rappresentazione di spettacoliall’aperto attrezzata con arredi realizzati con mate-riali naturali.

116 - 6 - SCUOLA DELLSCUOLA DELL’INF’INFANZIA ANGELITANZIA ANGELITA DI ANZIOA DI ANZIO �

Il percorso di progetta-zione con i bambini e leinsegnanti della scuola éstato finalizzato alla sco-perta dei giochi a pavi-mento, da realizzare suc-cessivamente con l’aiutodei genitori. La scuola ha

contribuito con una proposta studiata dalle inse-gnanti alla progettazione del boschetto adiacente,inteso come aula didattica all’aperto.

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LEGENDApercorso storico � - percorso trasformazioni urbane �

1 - PIAZZETTA CERIGNOLA - PIAZZA FORONI � �

2 - CASE GRASSI �

3 - CASA GRASSI �

4 - SCUOLA DELL’INFANZIA PRINCIPESSA DI PIEMONTE � �

5 - PIAZZA BOTTESINI �

6 - AREA EX-CEAT � �

7 - ORATORIO E CHIESA GESU’ OPERAIO � �

8 - SCUOLA PRIMARIA DELEDDA � �

9 - AREA PEDONALE EINSTEIN � �

10 - PERCORSO PEDONALE � �

11 - PISTA CICLABILE � �

12 - AREA VERDE PADRE PIO � �

13 - ISTITUTO ZOOPROFILATTICO � �

14 - QUARTIERE M1 � �

15 - SCUOLA PRIMARIA D’ACQUISTO � �

PERCORSO VERDE

LLEEGGEENNDDAA

percorso storico �

percorso trasformazioni urbane �

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1 - PIAZZETTA CERIGNOLA - PIAZZA FORONI � �

AArreeaa mmeerrccaattaallee: zonacon una forte valenzastorica e sociale. 1983:parte della piazza Foroniviene intitolata a Ceri-gnola, in onore dellacomunità pugliese inse-diata in Borgata Monte-

rosa. 1949: viene inaugurata la nicchia con un’iconadella Madonna di Ripalta che diventa da allora pro-tettrice del mercato.

PPeeddoonnaalliizzzzaazziioonnee ddeellll’’aarreeaa: l’idea nasce dallavolontà di creare uno spazio per la socializzazioneaumentando la capacità attrattiva dell’area anchenelle ore pomeridiane quando non c’è il mercato.Verrà riqualificato lo spazio tramite nuova pavimenta-zione, illuminazione e dotazione di luce e acqua per ibanchi mercatali. Saranno incentivate le attività condehors di servizio alla piazza e verrà valorizzato lospazio pubblico con nuovi arredi.

2 - CASE GRASSI �

1912: case economicherealizzate dall’impresaGrassi con l’intento didare un’abitazione allaclasse meno abbiente. Ilcosto di queste costru-zioni è più contenuto inquanto vengono utilizzate

tecniche e materiali innovativi per l’epoca, ad esem-pio le travi in cemento armato prefabbricato e i bal-coni con elementi di litocemento. Sono case econo-miche di edilizia popolare chiamate anche di ringhie-ra per la presenza di balconi-ballatoi, sul lato interno,di servizio a più unità abitative e con i servizi esterni.

3 - CASA GRASSI �

1925-26: costruita dal-l’impresa Grassi sull’areadell’ex-tettoia costruitanel 1913, trasformata inricreatorio intitolato nel1918 a Mamma Margheri-ta, educatrice insieme aDon Bosco. Nasce qui la

comunità salesiana del Michele Rua. Tra l’inizio delsecolo e gli anni ’30 l’impresa Grassi costruì in Bar-riera di Milano quasi 1300 alloggi che venivano ven-duti o tenuti a reddito.

4 - SCUOLA DELL’INFANZIA PRINCIPESSA DI

PIEMONTE � �

Architettura tipica deglianni’30, dalla facciatascandita da un rigidorigore geometrico, privadi decorazioni, riconduci-bile al razionalismo. Ilprogetto della futurasistemazione del cortile è

stato realizzato con la partecipazione dei bambini,che hanno anche lavorato all’ideazione dei segni dariprodurre sugli arredi. Per rendere più sicuro l’acces-so alla scuola l’ingresso viene spostato su via Merca-dante, strada con un solo senso di marcia e senza ilpassaggio dei mezzi pubblici. Tutte le perpendicolari a questa via, ad esempio viaCandia, sono strade soggette ad interventi di mitiga-zione del traffico per incentivare gli spostamentipedonali e ciclabili lungo l’asse est-ovest.

5 - PIAZZA BOTTESINI �

La riqualificazione dellospazio pubblico preve-de: la sistemazione del-l’area parcheggio, laschermatura del distri-butore di benzina conuna siepe bianca di fioredell’angelo, la piantu-

mazione di tigli e la dotazione di servizi igieniciper l’area mercatale.

6 - AREA EX-CEAT � �

Industria dei primi del‘900 attualmente ospitala Biblioteca Municipale,l’Anagrafe e il Corpo diPolizia Municipale. L’am-pio spazio delimitato daquesti corpi di fabbricadiventerà un’area verde

destinata alla socializzazione e attrezzata di arredi, diaree gioco e di postazioni per il fitness.

7 - ORATORIO E CHIESA GESU’ OPERAIO � �

La Parrocchia Gesù Ope-raio è stata fondata nel1950 da Don NataleFisanotti. La prima chiesaconsisteva in un semplicesalone, ora adibito adattività oratoriale. Lachiesa attuale è stata

progettata da Felice Bardelli tra il 1963 e il 1967. L’o-ratorio e i suoi campi sportivi sono spazi molto fre-quentati.

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8 - SCUOLA PRIMARIA DELEDDA � �

Il cortile verrà trasfor-mato con murales e gio-chi a pavimento, pro-gettati dai bambini apartire dai giochi dellatradizione, e attraversola valorizzazione dell’or-to scolastico come spa-

zio per attività ricreative e didattiche.

9 - AREA PEDONALE EINSTEIN � �

L’area adiacente al LiceoEinstein verrà valorizzatacome spazio di aggrega-zione. Sarà dotata diarredi e sedute e di unazona con accesso wirefire pubblico.

10 - PERCORSO PEDONALE � �

Questa era in origine unazona di cascine: la Vali-notta, la Datis e la Croci-fisso sono state in attivitàfino agli anni ’60. Vi era lacascina Nigra allineataalla cascina Verdina sucorso Regio Parco, unite

da un asse agrario. Negli anni ’80 con la realizzazio-ne del quartiere E8 l’area da rurale diventa urbaniz-zata, con l’inserimento della scuola SalvoD’Acquisto.

11 - PISTA CICLABILE � �

Asse ciclabile che mette incomunicazione piazzaBottesini e l’area mercata-le di piazza Foroni con ilsistema di aree verdi. Sivuole creare una pistaalberata con peri corvini,dai fiori bianchi in prima-

vera e dalle foglie rosse in autunno.

12 - AREA VERDE PADRE PIO � �

In questa area verde cheospita la statua di PadrePio verrà predisposta unapiccola piazzetta per ifedeli. Lo spazio risultanteverrà organizzato conpercorsi ciclabili per bam-bini, differenziati per età.

13 - ISTITUTO ZOOPROFILATTICO � �

1913: l’Istituto fu proget-tato da Pietro Baraldi instile eclettico. Con la suaricercatezza formale edecorativa testimonia gliinvestimenti che furonodecentrati agli inizi delprimo ‘900 per realizzare

edifici di servizio pubblico.

14 - QUARTIERE M1 � �

1921: si tratta di unnucleo di case economi-che municipali. La caser-ma dei carabinieri oradata ai profughi delSudan era il locale deibagni pubblici di servizioal quartiere.

15 - SCUOLA ELEMENTARE D’ACQUISTO � �

Il percorso di proget-tazione partecipataha portato all ’ idea-zione di una piazzettaper la socializzazionecon pavimentazioniutilizzabili come ele-mento gioco ispirate

all’opera del pittore Piet Mondrian.

COMMUNITY SCHOOL GARDEN

Il progetto, promosso dalla Città di Torino e daSlow Food Italia, nasce dall’idea che la coltivazionedegli orti nei cortili scolastici possa essere unostrumento per far diventare il piccolo consumato-re un coproduttore, cioè un cittadino consapevoledel fatto che le sue scelte d’acquisto hanno delleripercussioni sul mondo che lo circonda.Un’attività pensata non solo per coinvolgere bam-bini e ragazzi, ma rivolta anche alla comunità diappartenenza: le famiglie e gli insegnanti, i cittadi-ni interessati ad aiutare nella cura dell’orto, il quar-tiere, gli operatori del settore che insieme posso-no favorire l’apertura dell’orto a possibili scambicon il mondo esterno alla scuola. Un’intera comu-nità che insieme ai bambini può imparare, a parti-re dal semplice gesto di realizzare un orto, a con-sumare in modo più consapevole e attento all’am-biente.

Con queste premesse si è scelto, inaccordo e con la collaborazionedi Urban Barriera, di inserire ilprogetto all’interno del pro-gramma di Adotta un quar-tiere e di sviluppare nellaprima annualità alcune azionifinalizzate alla formazionedella comunità adulta:

• un corso di aggiornamen-to per insegnanti curatodai formatori di SlowFood in collaborazionecon la Condotta locale,con gli Insegnanti cheoperano presso il Centrodi Cultura “CascinaFalchera” e con gli architettidel Laboratorio CittàSostenibile che si concluderànel mese di settembre;• un corso di avvi-cinamento all'or-ticoltura ecolo-gica sul balco-ne o in ortorivolto agliabitanti delquartiere,curato daiformatori

di Slow Food e organizzato da Urban Barriera.Il corso ha avuto luogo presso i Bagni Pubblicidi via Agliè nel mese di giugno.

Nelle prossime annualità il progetto prevede:• il coinvolgimento diretto di alcune classi nellaprogettazione dell’orto, attività inserita nel per-corso più ampio di riqualificazione e uso didat-tico e sociale del cortile scolastico;• la sperimentazione di attività orticole edambientali presso La Cascina Falchera; • alcuni percorsi di formazione rivolti ai genitorie alla comunità del quartiere.

COMMUNITY SCHOOL GARDEN è un progetto coordinatodal Laboratorio Città Sostenibile di ITER che coinvolge il Centrodi Cultura per l’Educazione all’Ambiente e all’Agricolutura -Cascina Falchera di ITER, il Settore Ristorazione Scolastica dellaDivisione Servizi Educativi, l’Ufficio Educazione Ambientale delSettore Verde Gestione in collaborazione con la Condotta SlowFood Torino Città.

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EVENTO PUBBLICO

Il 20 maggio 2012 nel territorio di Barriera diMilano ha avuto luogo l’evento pubblico di chiusu-ra della prima annualità di Adotta un quartiere, lagiornata è stata organizzata secondo un program-ma fitto di appuntamenti che si è articolato indiverse tipologie di attività:

• tutte le scuole coinvolte nel progetto hannoospitato momenti di animazione, laboratoricreativi, spettacoli ed esposizioni per racconta-re le attività svolte durante l’anno e i percorsi diprogettazione partecipata;

• la palestra della scuola Gabelli è stata allestitacon gli inSEDIAmenti ludici, 100 sedie rosserealizzate dai ragazzi del quartiere, e animata daperformances e iniziative ludiche;

• presso la scuola Gabelli i ragazzi della scuolasecondaria di primo grado Giovanni BattistaViotti, che hanno curato la costruzione degli iti-nerari di visita del quartiere, hanno incontrato iprogettisti della Città, autori dei progetti diUrban Barriera, per approfondire la conoscenzadei luoghi della trasformazione.

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CREDITI

a cura diCittà di Torino

ITER - Istituzione Torinese per una Educazione ResponsabileLaboratorio Città Sostenibile

Centro di Cultura per l’Arte e la CreativitàCentro di Cultura per la Comunicazione e i Media

Centro di Cultura per l’Immagine e il Cinema di AnimazioneCentri di Cultura per il Gioco

Centro di Cultura per l’Educazione all’Ambiente e all’Agricoltura - Cascina Falchera

con la partecipazione diCircoscrizione 6

Comitato Urban Barriera di Milano

Scuole dell’infanziaAngelita di Anzio, Principessa di Piemonte

Scuole primarieSalvo D’Acquisto, Grazia Deledda, Aristide Gabelli,

Giuseppe Perotti, Gian Enrico Pestalozzi

Scuole secondarie di primo gradoNorberto Bobbio, Giovanni Battista Viotti - succursale via Scarlatti,

Giovanni Battista Viotti - succursale via Tollegno

con la collaborazione diAssociazione Luigi NervoBagni pubblici di via Agliè

Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli - Museo d’Arte ContemporaneaFondazione ContradaTorino ONLUS

IED TorinoProgetto LIBERinbarriera

Progetto Mus-e

sponsor tecnicoSikkens di Akznobel

iniziativa inserita inTorino Porte Aperte

Festival Architettura in Città 2012

finito di stamparenel mese di ottobre 2012

Adotta un Quartiere è un’azionepromossa dal Laboratorio CittàSostenibile e dai Centri di Cultura diITER che coinvolge il sistemaeducativo locale nel programmatriennale URBAN BARRIERA DIMILANO. Con questa iniziativa ilsistema delle scuole si trasforma in un“osservatorio urbano” che per tre anniaccompagnerà il processo dirigenerazione del proprio territorio.