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SPETTACOLO TEATRALE OFFERTO DAGLI ALUNNI DELLA
SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
“G. DI PIETRO”
TOSCOLANO
Il pubblico viene accolto dagli alunni che, “ vivente trincea ”, si chiudono sulle persone accompagnandole in teatro
inizio: musica strumentale (da “Titanic”) poesia “La guerra che verrà”, B. Brecht -1C “ Giornale radio del 1915”-3B canto “Ta-pum” lettera di Pietro Fontana- 2C lettere dal fronte da soldati della nostra riviera- 3C canto: “Quando saremo fora dalla Valsugana” poesie Ungaretti - 3A canto: “Era una notte che pioveva” citazioni e “ Promemoria”, G. Rodari- 2A poesia “Se…”, P. Camesasca - 2C brano musicale ( da “La vita è bella”)
Sulle note del tema “Titanic” le persone si accomodano. Sta per iniziare un viaggio colmo di aspettative… Per molti era la promessa di sogni e speranze … Per alcuni era solo una scelta necessaria…
Per tutti … Sogni spezzati e cambiamenti mai immaginati….
La guerra che verrà non è la prima. Prima ci sono state altre guerre. Alla fine dell’ultima c’erano vincitori e vinti. Fra i vinti la povera gente faceva la fame. Fra i vincitori faceva la fame la povera gente egualmente B. Brecht
Giornale radio : 15 gennaio 1915- Cari radioascoltatori ecco ciò che è avvenuto in parlamento dove interventisti, a favore della guerra , e neutralisti hanno discusso sull’entrata dell’Italia in guerra, ma sentiamo dalle loro vive voci Giolitti: - Io Giolitti, capo del governo, ritengo che non siamo obbligati ad intervenire in questa guerra, in quanto è l'Austria che ha dichiarato guerra e il trattato prevede il nostro intervento solo per difesa. Le aspirazioni italiane si possono raggiungere senza guerra. Ho la convinzione che la guerra sarebbe lunghissima e i due Imperi militarmente possono mettere sotto le armi sino a 20 milioni di uomini e noi non siamo preparati militarmente.
Interventisti: - Invece, secondo noi del movimento a favore della guerra, riteniamo di dover partecipare a fianco delle forze dell’Intesa! Dobbiamo riprendere le “terre irredente” sotto il dominio austriaco!
Cattolici-neutralisti: - Noi cattolici, in base al principio di fratellanza tra uomini e popoli, non vogliamo assolutamente
far parte di questo massacro!
Socialisti riformisti-neutralisti: - Noi socialisti riformisti riteniamo che tutti i proletari-operai di ogni dove, si debbano
unire contro la guerra, perché non porterebbe vantaggio al popolo lavoratore!
Liberali giolittiani-neutralisti: - Noi liberali, siamo a conoscenza delle forze dell’ Intesa e dei problemi socio-
economici che affliggono l’ Italia e la pensiamo come Giolitti.
Socialisti-rivoluzionari: - Ma cosa blaterate! Noi socialisti rivoluzionari vediamo questa guerra come una fantastica
occasione per abbattere il sistema capitalistico!
– Siamo conservatori !!! – Siamo repubblicani !!! - Siamo nazionalisti, e siamo pienamente d’accordo per la guerra , ma per il nostro onore,
per la patria. Viva L'Italia ! Viva L'Italia libera!!!
Nazionalisti: - Già! Dobbiamo assolutamente liberare Trento e Trieste da quei maledetti Austriaci! Inoltre anche Benito Mussolini appoggia noi nazionalisti, non è vero? Benito Mussolini: - Certo! Vi dico, che appoggerò sempre con forza l’intervento dell’Italia in questa guerra… Neutralisti, siete dei codardi! D'Annunzio la prego parli anche lei !! G. D'Annunzio: - "Compagni, non è più tempo di parlare ma di fare. Ogni eccesso della forza è lecito, se vale ad impedire che la Patria si perda. Ascoltatemi: Intendetemi. Il tradimento è oggi manifesto. . Udite! Noi siamo sul punto d'esser venduti come una greggia infetta. Su la nostra dignità umana, su la dignità di ognuno, su la fronte di ognuno, su la mia, su la vostra, su quella dei vostri figli, su quella dei non nati, sta la minaccia d'un marchio servile. È necessario che non sia consumato in Roma l'assassinio e la vendita della Patria”
Venti giorni sull’Ortigara
senza il cambio per dismontà;
ta pum ta pum ta pum (due volte)
Quando poi ti discendi al piano
battaglione non hai più soldà;
ta pum ta pum ta pum (due volte)
Quando sei dietro a quel muretto
soldatino non puoi più parlà
ta pum ta pum ta pum (due volte)
Ho lasciato la mamma mia
l'ho lasciata per fare il soldà;
ta pum ta pum ta pum (due volte)
Dietro al ponte c'è un cimitero
cimitero di noi soldà;
ta pum ta pum ta pum (due volte)
Cimitero di noi soldati
forse un giorno ti vengo a trovar;
ta pum ta pum ta pum (due volte) Monumento ai caduti
della Grande Guerra
di Toscolano
Maderno
’11 novembre 1915 dal fronte Cara moglie, ti faccio sapere che la mia salute è buona, così spero di te e famiglia. Tu vuoi sapere come me la passo qui. Non dovrei dirti niente però ti racconto qualche cosa. Il giorno 21 ottobre siamo partiti dal Pra delle rose in avanzata in valle di Ledro in un paese che si chiama Molina. Alla fine di maggio il comandante del presidio di Riva ha fatto evacuare tutta la popolazione; l’hanno inoltrata in Austria e qui non ci sono altro che i gatti. Sulla cima delle montagne vi sono i soldati austriaci, e noi facciamo il servizio di avamposti. Andiamo quasi su sotto le montagne. Vi è un posto dove andiamo su per la corda 80 metri. Ti dico che vi è una gran quantità di frutti: pere, mele, patate, miele, castagne, noci che mangiamo fin che ne vogliamo. C’è tutto il fieno da tagliare. Hanno portato via le campane.
Tu vuoi sapere, le mie miserie e le altre te le racconterò quando ritornerò a casa. Tieniti conto della mucca: falle fare l’operazione dal Roci e tienila al caldo. Fai ancora ciò che serve e guarda di combinarti con un po’ di fieno con qualcheduno perché non tribolerai così, e fa fare i mestieri alla meglio, fa spargere il letame o a cottimo o a giornate, come ti sembra meglio. Hai fatto la provvista di grano? Guarda tu, che sei al corrente, come fare. Fa’ venire bello il maiale e salvami 2 galline che se avrò la grazia di venire a casa voglio mangiarne anch’io. Ciao, ti raccomando di scrivermi subito. E fatti coraggio: nella mia compagnia vi sono soltanto 3 feriti guaribili. Pietro Fontana partecipò nei giorni successivi alle azioni per la presa di Pregasina; ferito in combattimento alla testa tra l’11 e il 20 novembre 1915 (zona di Bezzecca), morì a Salò nell’Ospedale militare di riserva il 6 marzo 1916
23 giugno 1915 Caro padre
Finalmente dopo lunga ansia ricevetti vostre care notizie
che mi tranquillizzarono assai rilevando l’ottima salute che
godette e che d’ingraziando il buon
Dio la godo io pure. Con la vostra cara lettera
ricevetti pure la cara cartolina che mi scrisse
l’affezionatissima sorella. Io spero che avrete ricevuto
pure tutti voi le mie che ogni 4 o 5 giorni ve ne spedisco
una, se qualcuna ritarda un po a giungervi questo io non
lo posso rispettare. (…) Mentre io sto vergando a te umili righe i nostri artiglieri mandano cordiali saluti a
colpi di cannone ai nostri nemici e sanno farci
comprendere quanto sono affettuosi.
O…se vi trovaste qua vedreste quanto è bello l’udir l’eco dei nostri potenti cannoni e noi col soave grido di Savoia sappiamo farle
cedere il terreno che già da tempo ciaspetta. Altro non mi
resta che da salutare e baccio con infinito trasporto voi la cara mamma sorelle e
fratello. Salutandovi vi abbraccia il vostro
affezionatissimo figlio.
GIACOMO COLOSIO di Maderno morto il 25 luglio 1915
30 maggio 1916
Cara moglie
Spero che avrai ricevuto le mie lettere e anche le mie cartoline e spero anche che ancora sarai di ottima salute come, grazie a Dio, al presente posso dirti il simile di me. Purtroppo mia cara anche per ora si è cambiata la vita e ancora una volta
dobbiamo essere riconoscenti alla Divina Provvidenza che ameno fino ad oggi sono stato fortunato mentre invece tanti miei compagni in più di un anno di guerra non hanno mai avuto
un giorno di quiete. Non lamentarti dunque mia cara se questa volta sono anch’io nel pericolo, ma tu che tanto coraggio hai
sempre dimostrato fino a qui, raddoppialo adesso e sappi ricevere tutto ciò che Dio dispone con santa rassegnazione. Non pensare mai male, fino a che non hai prove sufficienti.
Sta sicura che io pensando sempre a te non mancherò di darti mie nuove più di frequente che posso, e tu nell’intimità del tuo cuore
innalza a Dio fervide preci acciochè mediante la sua divina protezione
torni presto il giorno in cui io possa abbracciarti e vivere felici insieme.
Coraggio dunque mia Elisa, la speranza non ti abbandoni un momento,
la fede accresca sempre il tuo coraggio,perché tu possa vincere il dolore che ti ha colpito. Sì mia cara pensa che non sei sola in questo dolore, ma a centinaia ve ne sono
e chi sa quanti in condizioni peggiori delle nostre. Su dunque mia cara, non disperare, ma prega e spera. Prega perché colla sola preghiera si può ottenere quella forsa e quella rassegnazione tanto necessaria nel dolore. (…) Termino scriverti anche per oggi, colla penna ma non col cuore, perché il
mio cuore che sai quanto ti ama vorrebbe esserti anche in questo momento vicino per dirti tante altre cose.
Ma Iddio vuole così, e così sia.
Salutami e bacia per me tutti i nostri cari di casa e raccomandandoti ancora una volta di farti coraggio e di mai dimenticarti di me unito alla nostra cara bimba ricevi tanti e tanti affettuosi baci dal tuo sempre affezionatissimo sposo .
GIUSEPPE PEDERCINI di Tremosine
morto il 30 giugno 1916
Quando anderemo fora, fora de la Valsugana. Quando anderemo fora, fora de la Valsugana. E a ritrovar la mama, a veder come la sta. E a ritrovar la mama, a veder, come, come la sta. La mama la sta bene, il papà l'è ammalato. La mama la sta bene, il papà l'è ammalato. Il mio bel partì soldato, chi sa quando tornerà. Il mio bel partì soldato, chi sa quando mai ritornerà. Tuti i me dis che lu 'l s'è zercà zà n'altra morosa. Tuti i me dis che lu 'l s'è zercà zà n'altra morosa. L'è 'na storia dolorosa che mi credere non so. L'è 'na storia dolorosa che mi cre, mi credere non so. Mi no la credo, ma se 'l fussa propi, propi vera. Mi no la credo, ma se 'l fussa propi, propi vera, biondo o moro ancor stasera 'n altro merlo troverò. Biondo o moro ancor stasera 'n altro merlo, mi me troverò!
VEGLIA Un'intera nottata buttato vicino a un compagno massacrato con la sua bocca digrignata volta al plenilunio con la congestione delle sue mani nel mio silenzio ho scritto lettere piene d'amore Non sono mai stato tanto attaccato alla vita
FRATELLI Di che reggimento siete fratelli? Parola tremante nella notte Foglia appena nata Nell'aria spasimante involontaria rivolta dell'uomo presente alla sua fragilità Fratelli
G. Ungaretti:
Alessandria d'Egitto, 8 febbraio 1888 –
Milano, 1º giugno 1970
Era una notte che pioveva
e che tirava un forte vento
immaginatevi che grande tormento
per un alpino che stava a vegliar! A mezzanotte arriva il cambio accompagnato dal capoposto - O sentinella ritorna al tuo posto sotto la tenda a riposar.
Quando fui stato sotto la tenda
sentii un rumore giù per la valle
sentivo l'acqua giù per le spalle
sentivo i sassi a rotolar. Mentre dormivo sotto la tenda sognavo d'esser con la mia bella invece ero di sentinella fare la guardia allo stranier!
“La pace non può regnare fra gli uomini
se prima non regna nel cuore di ciascuno di loro”.
(Karol Woitila) “La pace non può essere mantenuta con la forza, può essere raggiunta solo con la comprensione (A. Einstein) “Non c’è strada che porti alla pace che non sia la pace, l’intelligenza e la verità”. “La non violenza è la più forte arma inventata dall’uomo” (Gandhi)
“Tutti parlano di pace, ma non si può realizzare la pace se si coltivano nel proprio animo la collera e l’odio.”
(Dalai Lama) “Nessuno è nato schiavo, né signore,né per vivere in miseria, ma tutti siamo nati per essere fratelli” (N. Mandela) “Abbiamo imparato a volare come gli uccelli, a nuotare come I pesci, ma non abbiamo imparato a vivere come fratelli” (M. L. King)
“Promemoria”
Ci sono cose da fare ogni giorno:
lavarsi, studiare, giocare, preparare la tavola, a mezzogiorno. Ci sono cose da far di notte:
chiudere gli occhi, dormire, avere sogni da sognare, orecchie per non sentire
Ci sono cose da non fare mai, né di giorno né di notte, né per mare né per terra:
per esempio, LA GUERRA.
“ Promemoria”, G. Rodari-
Se hai cibo, puoi sfamare.
Se hai acqua , puoi dissetare.
Se hai cuore puoi amare
Se hai generosità puoi donare.
Se hai dignità puoi educare
Se hai pazienza puoi sopportare.
Se hai comprensione puoi tollerare.
Se hai indulgenza puoi perdonare.
E se sfami, disseti, ami, doni, educhi, sopporti, tolleri e
perdoni,
PUOI COSTRUIRE LA PACE
“Se…”, P. Camesasca
e sulle note di speranza di “La vita è bella” lasciamo che il ricordo di quanti hanno sacrificato la vita in questa e in
tutte le guerre sia testimonianza e monito per farci crescere
“operatori di pace”
Alunni classe 1A e 2C – Prof.ssa Liliana Crescini
Alunni classe 1B e 2B – Prof.ssa Paola Pellegrini
Alunni classe 1C - Prof.ssa Antonella Nocivelli
Alunni classe 2A - Prof.ssa Silvia Pezzola
Alunni classe 2D e 3C – Prof.ssa Paola Turla
Alunni classe 3A - Prof.ssa Stefania Granito
Alunni classe 3B – Prof.ssa Giovanna Ongaro
Direzione canti Prof. Maurizio Righetti
Dirigente Scolastico IC Gargnano, Dott.ssa Marialuisa Orlandi
Tutti gli insegnanti in servizio nella nostra scuola per la disponibilità
Personale ATA per la cura degli ambienti utilizzati
Amministrazione Comunale del Comune di Toscolano Maderno
Assessore alla Cultura e all’Istruzione, Sig.ra Mariagrazia Boschetti
Il regista Manuel Renga, che ci ha dato valido supporto con luci, impianto audio e indicazioni tecniche
I genitori per gli oggetti di scena