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Elezioni amministrative 5 giugno2016 BRACCIANO Programma elettorale Lista civica: “CITTADINI DI BRACCIANO” CandidatoSindaco TESTINI Luca Candidati Consiglieri CAMPISI Criseide CANNITO Nunzia CHERUBINI Romina CHIANTESE Carmine DI MARSILIO Salvatore DURANTE Francesco LONGHITANO Carmela Marzia LONGOBARDI Anna MELONI Alessio MIGLIORINI Sergio NANI Marianna PIERANGELINI Walter ROMANO Cesare SILLA Sabrina TOBIA Sergio VOLPE Giuseppina 1

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Elezioni amministrative 5 giugno 2016 – BRACCIANO

Programma elettorale

Lista civica: “CITTADINI DI BRACCIANO ”

Candidato Sindaco

TESTINI Luca

Candidati Consiglieri

CAMPISI CriseideCANNITO NunziaCHERUBINI RominaCHIANTESE CarmineDI MARSILIO SalvatoreDURANTE FrancescoLONGHITANO Carmela MarziaLONGOBARDI AnnaMELONI AlessioMIGLIORINI SergioNANI MariannaPIERANGELINI WalterROMANO CesareSILLA SabrinaTOBIA SergioVOLPE Giuseppina

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Sintesi

Il nostro compito come Amministratori della cosa pubblica deve essere, in primo luogo, quello diriportare dignità e decoro alla nostra città, fornendo ai cittadini dei servizi funzionali e diqualità che li agevolino nella vita di tutti i giorni. E’ necessario poi concentrarsi sul futuro diBracciano e quindi su alcuni interventi che stimolino la crescita economica della città, pensandoalle sue potenzialità legate ai settori del turismo, del commercio, della agricoltura nel rispettodel suo ambiente naturale e delle peculiarità storiche e culturali.Esigenza primaria, non più differibile, è quella di lavorare al miglioramento della gestione ordinaria,cioè quella che noi tutti, come cittadini, giustamente pretendiamo sia efficace e commisurata alletasse che paghiamo, con interventi relativi a:

Manutenzione e pulizia delle strade con una soluzione realmente durevole per le buche- stradali.Eliminazione dei rifiuti abbandonati e maggior controllo sulla raccolta differenziata.

- Qualità dell’acqua potabile.- Cura e manutenzione degli spazi verdi e delle attrezzature presenti.- Approccio collaborativo da parte degli uffici comunali che devono agire come supporto a- servizio del cittadino.Maggior tutela della sicurezza pubblica con una presenza costante dei vigili urbani, con

- sistemi di videosorveglianza e stimolando la collaborazione delle altre forze dell’ordine perun controllo puntuale del territorio del comune.Gestione da buon padre di famiglia della cosa pubblica guardando solo agli interessi

- della comunità e non ad interessi privati.Ad una accurata, onesta ed efficace gestione della quotidianità va però abbinata unaprogrammazione riferita al futuro che consenta di promuovere il miglioramento dell’attivitàeconomica della città e di far trovare una Bracciano migliore a coloro che verranno dopo di noi.A tale scopo noi pensiamo alle seguenti iniziative:

Un piano a breve e lungo termine per il rilancio del turismo proveniente dall’Italia e- dall’estero concordato con tutte le associazioni e gli operatori interessati anche attraversouna promozione sul web del territorio di Bracciano e dei suoi prodotti tipici.Un percorso condiviso con l’Università Agraria che permetta una valorizzazione per

- agricoltura biologica dei circa 2000 ettari di terreni di proprietà comune, cosa cheporterebbe un importante incremento di posti di lavoro nel settore dell’agricoltura.Connesso al punto precedente la realizzazione di un centro comune di raccolta e

- commercializzazione di prodotti agricoli a chilometri zero.Costruzione di una scuola elementare a Bracciano Nuova sui 3 ettari di terreno di

- proprietà comunale non solo per affrontare il problema della carenza di edifici e dicapienza delle aule ma anche per risolvere il problema delle ripercussioni sul traffico e laviabilità cittadina dovuto all’attuale dislocazione dei plessi scolastici.Realizzazione di nuovi impianti sportivi sia all’aperto che al chiuso essendo gli

- esistenti non più sufficienti. Si andrebbero così a qualificare spazi idonei all’aggregazionesociale e ludica per i giovani e per gli adulti.

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Premessa

La lista civica “Cittadini di Bracciano ” nasce dall’esigenza di rinnovamento e di autonomia dallapolitica tradizionale, occupandosi solo delle problematiche locali.

Il programma è stato elaborato analizzando sia le tematiche di stretta pertinenza comunale, equindi di diretta realizzazione, sia quelle che rientrano nella sfera di competenza di altreamministrazioni e che, di conseguenza, richiedono decisioni, interventi e tempi di attuazione piùlunghi. Si è ritenuto opportuno, però, esprimere il nostro pensiero sulla soluzione di alcuneproblematiche, anche se non di competenza specifica, perché le decisioni che saranno prese daaltri impattano comunque con il nostro territorio.

In sintesi vengono proposti, in relazione ai vari argomenti:

le potenzialità ambientali del nostro territorio e la sua vocazione turistica quale principale-motore dello sviluppo;la scelta preferenziale dello sviluppo urbanistico e la difesa ambientale;-la valorizzazione dell’agricoltura;-il supporto all’organizzazione commerciale;-la pianificazione dell’ istruzione;-le esigenze dei trasporti;-il piano dei servizi anche in una ottica intercomunale;-un orientamento in materia di rifiuti che valuti le offerte derivanti da un loro eventuale-riutilizzo;il potenziamento delle fonti energetiche alternative;-una collaborazione fattiva con le istituzioni o enti pubblici presenti sul territorio ( Enea,-Scuola Artiglieria, Aeronautica, Università degli Studi) ed azioni sinergiche con i Comunilimitrofi.

Il programma viene esposto, per alcuni argomenti, in sintetiche schede che descrivono le varieproblematiche e le possibili soluzioni pratiche. Per alcune tematiche vengono evidenziate lemotivazioni sociali, storiche ed economiche che hanno generato la situazione attuale al fine didisporre di un quadro più completo di analisi e di valutazione.

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Servizi

L’entità e la qualità dei servizi erogati rappresentano la quotidianità dell’ordinario e sono glielementi che caratterizzano e qualificano una corretta ed efficace gestione comunale.

Scopo e compito di una Amministrazione è quello di rendere più agevole la vita di tutti i giorni,presenti e futuri, dei cittadini. Questo significa semplificar loro la vita rendendo piacevole econfortevole l’utilizzo di servizi efficienti in relazione alle diverse esigenze dei vari soggetti, chevariano anche con l’età.Occorre poi assicurare alla cittadinanza la piena soddisfazione sia dei bisogni ordinari continui chedi quelli straordinari e temporali, nel rispetto delle regole e dell’ambiente.Le ristrettezze di bilancio, però, obbligano l’Amministrazione a fare delle scelte preferenziali ed inquesta selezione la popolazione deve essere parte attiva e propositiva, rendendosi conto chesarebbe auspicabile avere sempre il meglio ma che questo talvolta non è possibile e spesso ciòche per alcuni rappresenta un vantaggio per altri costituisce un onere senza benefici.

Iniziando dalla prima età, oltre alla formazione ed all’istruzione, occorre garantire aibambini/adolescenti il diritto al gioco. Bisogna poi assicurare alle famiglie il sostegno pubblico nelperiodo che precede la frequentazione della scuola dell’obbligo favorendo la presenza di struttureadeguate e di asilo nido confortevoli, incentivando l’iniziativa privata in questo settore. Ibambini/ragazzi vanno accompagnati anche nel periodo di chiusura scolastica estiva conl’organizzazione di soggiorni estivi.Molta attenzione deve essere posta nella gestione dei servizi connessi alla scuola, cioè il trasportoe la mensa scolatici, che devono essere sempre adeguati e funzionali alle reali esigenze.Va seguito attentamente l’evolversi delle tematiche connesse alla scuola secondaria. Attualmentela loro gestione ricade nelle competenze dell’ Area Metropolitana, ma, nel tempo, almeno alcunicompiti dovrebbero passare ai Comuni e quindi bisogna essere preparati ad affrontare nuoviproblemi ma anche nuove opportunità.A proposito di Area Metropolitana di Roma, alla quale sono passate le competenze provinciali inmateria di scuola, viabilità e trasporti, siamo favorevoli ad un approfondimento dell’argomento sullascelta alternativa di adesione o meno all’Area vasta di Viterbo, affrontando anche un referendum,ma solo dopo aver bene illustrato alla cittadinanza le competenze delle nuove strutture, magari conuna scelta non immediata al fine di seguire i prossimi sviluppi legislativi in materia.

Bracciano non appare particolarmente dotata di iniziative che consentano ai giovani di impiegare illoro tempo libero in piacevoli e salutari svaghi. Vanno individuati spazi, sia aperti che chiusi, checonsentano ai giovani momenti di aggregazione sociale, culturale e ludica.Deve porsi molta attenzione alla gestione degli impianti sportivi comunali per una corretta epiacevole fruizione degli stessi da parte di tutti, nel rispetto delle regole.

Va assicurata alla fascia di età intermedia, quella più produttiva, la possibilità di disporre dicollegamenti di trasporto celeri ed un utilizzo di servizi sociali e amministrativi che corrispondanoalle loro aspettative in termini quantitativi, qualitativi e temporali, allargando e potenziando il ricorsoall’informatica.L’utilizzo dei mezzi telematici consente lo svolgimento a distanza di molte pratiche connesse aiservizi della Pubblica Amministrazione e di vari Enti.

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Per lo snellimento dei servizi amministrativi assume un ruolo importante l’utilizzo della “postacertificata” che va quindi diffusa ed incentivata.La posta certificata è un servizio di comunicazione elettronica tra il cittadino e la PubblicaAmministrazione, Comune compreso, che consente, tramite internet, di richiedere e riceveredocumenti, informazioni e comunicazioni. Si evitano così tanti spostamenti e file agli sportelli, conbenefici sia per l’amministrazione che per l’utenza.

Il Comune potrà mettere a disposizione dei cittadini apposito personale con le competenzenecessarie per istruire e supplire così alle carenze dei mancati distaccamenti territoriali di alcuniEnti. Per fare un esempio, a Bracciano, fino a poco tempo fa, era dislocato un ufficio dell’Agenziadelle Entrate che operava un giorno a settimana. La sua presenza era senz’altro utile, soprattuttoper la registrazione degli atti, ma le sue funzioni possono essere svolte per via telematica,assistendo i cittadini inesperti in via continuativa e non solo un giorno a settimana.Devono poi essere rafforzate le sinergie con i Patronati individuando punti di collaborazione.

Vanno resi collaborativi e proficui, non conflittuali, i rapporti tra i cittadini e gli uffici comunali chedevono essere al servizio della popolazione. Ma anche la cittadinanza deve collaborare conl’Amministrazione ottemperando agli impegni ed obblighi specifici come, per esempio, una correttaselezione dei rifiuti della raccolta porta a porta. La pulizia ed il decoro urbano devono essereassicurati dalla collettività tutta, non deve diventare regola il generoso impegno dell’associazione“Salvaguardiamo Bracciano” che in questi anni ha fatto fronte e risolto, volontariamente, tantiproblemi di degrado.

Ma oltre a favorire le persone attive, non bisogna mai tralasciare o trascurare le parti sociali piùdeboli che, invece, devono essere maggiormente protette, soprattutto nei periodi di crisieconomica, assistendo la popolazione più indigente sotto ogni forma possibile. Un tavolopermanente sulle tematiche delle famiglie dovrà assicurare a tutte le categorie sociali lapartecipazione alla definizione dei criteri di selezione ed alla programmazione degli interventi.La cura del malato, ma anche la prevenzione, devono essere assicurati da un servizio sanitarioefficiente , compreso l’ospedale.Come noto, nel 1994, con l’accorpamento delle USL e la loro trasformazione in ASL, fu compiutal’infelice scelta di inserire Bracciano nella ASL “F” di Civitavecchia solo per basse motivazioni dinatura politica. Ora tale scelta va rivista e, pertanto, va promossa ed attuata una azione tesa aridisegnare la configurazione geografica della ASL al fine di renderla più conforme alle esigenzedella popolazione, soprattutto per quanto riguarda la raggiungibilità degli ospedali di riferimentocon mezzi pubblici, ubicati possibilmente lungo la linea ferroviaria.

Un servizio da rivedere è quello del trasporto interno cittadino che ha costi molto elevati nonrapportati ai benefici che i cittadini ricevono, elaborando anche un nuovo piano di viabilità.

Va pure maggiormente tutelata la sicurezza pubblica individuando nuove forme e mezzi di controlloed ampliando quelli esistenti. Dovrà essere predisposto, inoltre, un piano “antivandalismo” a tuteladei cittadini tutti, al fine di garantire una migliore “tranquillità” di vita per ogni fascia sociale, anchetramite videosorveglianza. Va assicurata, inoltre, una presenza costante e non isolata dei vigiliurbani a presidio delle strade cittadine, ai fini di garantire una maggiore sicurezza, non solo riferitaal traffico.

Bisogna poi attivare tutti quei comportamenti che possano agevolare l’occupazione del tempolibero da parte di chiunque ne abbia disponibilità. Occorre individuare degli spazi pubblici sui quali

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inserire strutture ed attività, comprese iniziative commerciali inerenti, che possono essere allestitee gestite da privati, tipo punti di ristoro/bar. Anche alcune attività, tipo mercato settimanale,potrebbero essere ricondotte in un ambito più centralizzato.

Non bisogna poi pensare solo alla quotidianità ordinaria, ma prevedere eventi e manifestazioniperiodiche che servano a coinvolgere la popolazione residente ed anche ad attirare turisti.Bracciano può vantare già oggi manifestazioni di alto profilo ( la Passione per esempio) alle qualipossono aggiungersene altre che, oltre a rappresentare eventi storici o sociali, possano essereanche una vetrina delle produzioni locali. La riscoperta delle tradizioni locali e della ricchezzasocio-culturale passate devono diventare patrimonio di tutti, promuovendo il senso di appartenenzaalla comunità e individuando, nella eterogeneità del tessuto sociale, i valori comuni da valorizzare.

Pro-Loco, Comitati di quartiere e Associazione commercianti devono essere in prima linea nellagestione di queste manifestazioni, come pure le associazioni sportive per gli eventi del settore.

Va maggiormente coinvolto il Parco Naturale Regionale di Bracciano – Martignano con azionisinergiche volte a rendere fruibile i maggiori spazi possibili nel rispetto ecologico del territorio. Lasua attività non può rimanere circoscritta alla salvaguardia del territorio, ma, attraverso questa,valorizzare alcune specifiche risorse locali.

Il territorio intercomunale del Parco evidenzia che ci sono problematiche che vanno affrontate egestite insieme agli altri Comuni della zona come, per citarne solo alcune, le tematiche relative allasanità, ai trasporti, alla rete idrica, dal momento che molte competenze ricadono sulla Regione e,quindi, vanno presentate proposte unitarie.

Turismo

Si ritiene che il turismo debba essere il settore trainante dello sviluppo del territorio ed in questadirezione dovrà essere concertato, con le associazioni e gli operatori interessati, soprattuttol’Associazione Commercianti, un piano a breve, medio e lungo termine per un suo rilancio.Il turismo viene definito “ l’insieme di attività e di servizi a carattere polivalente che si riferiscono altrasferimento temporaneo dalla località di abituale residenza ad altra località per fini di svago,riposo, cultura, curiosità, cura, sport ecc.”.Il nostro territorio può offrire tutto questo ma il trasferimento auspicato, che può essere giornalieroovvero prolungato con soggiorno, è sì quello che consente al visitatore di ammirare e apprezzarele nostre bellezze, storiche e ambientali, ma deve comportare anche un risvolto economicamentefavorevole per la popolazione, sia in termini commerciali sia di creazione di attività che possanogenerare occupazione.Allo stato attuale rimane difficile immaginare un turismo che possa prevedere soggiorni lunghiperché:

manca un programma intercomunale concordato di visite ai nostri monumenti ( storici enaturali);non è stata disposta la programmazione intercomunale di una serie di eventi coinvolgenti;non esiste, o meglio, non è operativo un punto fisso di informazione a supporto;è molto limitata la capacità ricettiva che, peraltro, viene prevalentemente utilizzata nellastagione estiva (per capacità ricettiva si intendono tutte quelle strutture in grado di ospitare

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i visitatori per la notte, siano essi alberghi, case, agriturismi, campeggi ovvero anche leterme).

Sono altresì angusti anche gli spazi fruibili, con strutture organizzate, in prossimità della riva dellago. In questo settore l’ intervento pubblico è molto limitato perché le strutture richiedonoinvestimenti che sono gestiti dai privati, ma è compito dell’Amministrazione comunale individuareprima dove collocare questi spazi per poi sollecitarne la realizzazione. La zona a ridosso di SantoCelso, per esempio, può essere riqualificata con la creazione di servizi ed aree attrezzate per losport ed il relax. Ma rimane compito del Comune monitorare con maggiore attenzione il percorsoche, dalla Madonna del Riposo, porta al lago curando il verde e ripristinando l’illuminazioneesistente.

Soggiornando poi i turisti per più giorni, devono essere prevalentemente i singoli gestori ariempire e caratterizzare le loro offerte. Occorre però far trovare un ambiente accogliente epiacevole da usufruire nonché di assistere gli operatori del settore per le varie necessità.Dove, invece, si può fare molto, da subito e senza particolari impegni finanziari, è nell’ambito delturismo giornaliero.Bracciano ha la fortuna di avere già due notevoli poli culturali di attrazione: il castello ed il museo diVigna di Valle. Al momento, spontaneamente e senza alcuna spinta locale, affluisconoannualmente a Bracciano quasi 100.000 persone per visitare queste strutture, con una prevalenzadi visite per Vigna di Valle. Ma i due afflussi marciano separati, si viene cioè a Bracciano pervisitare o l’uno o l’altro, e quindi per restare sul posto solo un paio di ore. E’ un turismo mordi efuggi che non arreca vantaggi alla popolazione e che non porta benefici.Bisogna assolutamente individuare gli operatori che generano questi flussi e coordinarli per farein modo di offrire ai visitatori una giornata intera da trascorrere a Bracciano che preveda anche laconsumazione dei pasti in loco e l’estensione della visita ad altre realtà, come per esempio ilcentro storico.Dovranno inoltre essere messi in cantiere progetti che mirino a prolungare i soggiorni con tempi piùlunghi, con pacchetti di offerte anche settimanali che coinvolgano pure i Comuni limitrofi. Per farquesto occorre rivitalizzare lo stesso centro storico al fine di attrarre i turisti e che consenta loro diusufruire di offerte commerciali specifiche e caratterizzate, in un’isola pedonale libera da vincoli edintralci di traffico, supportata da idoneo parcheggio, divenendo così un centro commercialenaturale.Sinergie vanno stabilite anche tra i Parchi di Bracciano e Monterano per una più integrale fruizionedel territorio, come pure va seguito un maggiore coinvolgimento delle terme.

Le terme di Vicarello sono state per Bracciano, in passato, motivo di orgoglio e fonte di reddito e dioccupazione.Ormai da molti anni le terme non sono più fruibili e, pertanto, i vecchi fabbricati si rendono semprepiù fatiscenti. Il complesso, che oltre ai fabbricati accorpa circa 1.000 ettari di terreno, è statostoricamente di proprietà del Collegio Germanico Ungarico che però lo ha ceduto nel 1983 ed oggiè di proprietà della Vicarello Spa, società collegata ad un gruppo estero di gestione patrimoniale e,teoricamente, con finalità agricole.E’ evidente che un fondo che gestisce risparmi privati, come del resto qualsiasi altra proprietà chedovesse subentrare, non può non mettere a reddito il proprio patrimonio e quindi realizzare suVicarello qualcosa di produttivo. Anche negli ultimi anni sono stati effettuati approcci, da parte digruppi economici esteri interessati, per conoscere le intenzioni degli amministratori comunali inmerito alla possibilità di valorizzazione del complesso termale.

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Va precisato che con la istituzione del Parco naturale di Bracciano, l’area di Vicarello è statainserita in detto parco e quindi è già soggetta a particolare tutela ambientale.L’atteggiamento dell’amministrazione comunale, però, non può consistere in una chiusura totaleverso qualsiasi iniziativa bensì, salvaguardando la tutela ambientale del territorio, aprire a queiprogetti che intendono valorizzare il complesso termale, al fine anche di promuovere flussi turisticied attivare occupazione aggiuntiva sul territorio.

In considerazione della numerosa presenza di varie comunità provenienti da Paesi europei, vannopensate ed organizzate manifestazioni di incontro e di festa riferite ai Paesi di origine.A Bracciano è poi residente una nutrita schiera di personaggi stranieri di rilievo che pocopartecipano alla vita cittadina e quindi vanno individuati e coinvolti per stabilire contatti di scambiculturali ed economici con i loro paesi d’origine.

Va reso funzionante il PIT ( Punto di informazione turistica) già presente in piazza IV Novembre,ma non più operativo da tanto tempo, al fine di offrire ai turisti un valido supporto informativo sullepeculiarità e particolarità del territorio.

Agricoltura

Fino alla prima metà del 1900 era convinzione comune che lo sviluppo di Bracciano dovesseavvenire tramite il sano sfruttamento della terra, adattando alle moderne esigenze la civiltàcontadina del passato. Ma già all’inizio del 1900, in concomitanza anche con il graduale diffondersidi più celeri mezzi di trasporto, cominciava ad essere auspicato da molti un indirizzo di sviluppototalmente incentrato sulla vocazione turistica del territorio, abbandonando di fatto l’agricoltura, siapur in concomitanza con altre cause, senza pensare che le due linee di sviluppo potesserotranquillamente coesistere.Il risultato è stato che l’agricoltura è diventata economicamente marginale e dallo sviluppo turisticonon sono venute quelle soddisfazioni che ci si aspettava.Ma era ovvio che questo avvenisse perché è mancato, e manca tuttora, un piano organico dianalisi prima, e di indirizzo poi, su quelle che possono essere le nostre opportunità.Le produzioni agricole locali sono molto limitate e sono condizionate dalla prevalenza dei paesilimitrofi, Anguillara – Cerveteri – Trevignano, che possono vantare specifiche coltivazioni, sia conmonocolture all’aperto (carciofi, zucchine ecc.), sia con colture frazionate in serra.A Bracciano è più diffusa, invece, la zootecnia, cioè l’allevamento del bestiame, maprevalentemente allo stato brado, forse per l’ampia disponibilità di pascolo sui terreni di proprietàpubblica, o meglio dell’Università Agraria, che possiede oltre 2.000 ettari di terreno. Questo tipo diallevamento, di fatto immutato da secoli, comporta che siano piccoli imprenditori a gestire unnumero limitato di animali con una bassa redditività e mancano, inoltre, le moderne stalle presentiinvece nel circondario.Una valorizzazione dell’agricoltura, pertanto, si rende necessaria anche perché può divenire fontedi occupazione. Tra i provvedimenti governativi emanati nel 2013, sono state introdotte novità eregole per un miglior utilizzo delle terre demaniali e, da studi collegati, si evincono alcuni datisignificativi: la coltivazione dei terreni agricoli determina l’occupazione di un addetto ogni 2 ettari diterreno. Nel nostro caso, pur dimezzando l’entità dei soli terreni di proprietà pubblica effettivamentedestinabili alla coltivazione, si arriverebbe ad una occupazione di oltre 500 persone.

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Poiché se ne parla spesso ma pochi la conoscono veramente, è bene precisare anche la genesie la natura dell’Università Agraria, che conta poco più di 3.000 soci-utenti contro i quasi 15.000aventi diritto, cioè tutti i cittadini residenti che presentano domanda di inserimento.Dopo il 1870, con l’inquadramento giuridico nello Stato italiano, il nostro territorio vide laregolamentazione di alcune agevolazioni che venivano concesse alla popolazione e costituivano ilretaggio di antichi privilegi medioevali. Erano benefici legati all’ambiente agricolo quali la servitù dipascolo, di semina, di tagliare la legna ecc., i cosiddetti “usi civici”, esercitati dalla popolazione suilatifondi ricadenti sui territori dell’ex Stato Pontificio, in particolare in alcuni comuni delle provincedi Roma, Perugia, Ascoli Piceno, Macerata, Ancona, Pesaro e Urbino, Forlì, Ravenna, Bologna eFerrara .Per consentire ai cittadini di poter continuare ad esercitare tali diritti, fu concesso ai vecchilatifondisti di liberare i loro terreni da questi vincoli, cedendo in contropartita parte dei terreni stessialla cittadinanza, che, perciò, avrebbe potuto disporre di una proprietà comune indivisa di talibeni , sui quali avrebbe continuato ad esercitare i privilegi preesistenti.Fu così che venne costituita una proprietà collettiva che diede vita ad associazioni che,riconosciute come persone giuridiche dalla legge n.397 del 4/8/1894, dettero vita alle attualiUniversità Agrarie. Il termine Università era sempre riferito ad una proprietà terriera “universale” enon alla più comune accezione di Università degli studi.Le normative emanate successivamente dettarono le disposizioni affinché i terreni fosserosuddivisi in piccoli appezzamenti, le cosiddette “quote”, da assegnare alle singole famiglie al finedi coltivare e migliorare i terreni. . L’assegnazione doveva essere dapprima provvisoria e,successivamente, il bene sarebbe stato trasferito nella proprietà dei soggetti che avevanorealizzato la miglior coltura, tramite enfiteusi perpetua e correlata affrancazione.Lo scopo delle leggi successive a quella del 1894, quindi, fu quello di assicurare la coltivazione ela valorizzazione dei terreni in precedenza non adeguatamente utilizzati.Con la legge n.1766 del 1927, integrata dal Regio decreto n.332/1928 che ne regolamentaval’attuazione, i terreni di proprietà dell’Università Agraria furono distinti in due categorie:a) - terreni convenientemente utilizzabili come bosco o come pascolo permanente;b) - terreni convenientemente utilizzabili per la coltura agraria.I terreni indicati alla lettera b) furono “ destinati ad essere ripartiti, secondo un piano tecnico disistemazione fondiaria e di avviamento colturale, fra le famiglie dei coltivatori diretti del Comune odella frazione, con preferenza per quelle meno abbienti, purché diano affidamento di trarne lamaggiore utilità”.La stessa legge prevedeva che il “ Ministero dell'economia nazionale (ora Ministero dell'agricolturae foreste), ..di sua iniziativa .. od anche su richiesta della maggioranza degli utenti, potrà procedereallo scioglimento delle associazioni se il patrimonio sia insufficiente ai bisogni degli utenti, o visiano motivi per ritenere inutile o dannosa la esistenza di esse. In tal caso i terreni delleassociazioni saranno trasferiti ai Comuni ..nel cui territorio trovansi compresi, con la destinazionecorrispondente alla categoria cui essi appartengono”.Alcune Università Agrarie della zona ( Anguillara e Trevignano ) applicarono la legge 1766/1927 eprovvidero alla ripartizione dei terreni nonché allo scioglimento delle associazioni, mentre altre (Bracciano, Manziana, Canale Monterano, ecc. ) preferirono mantenere in piedi le associazioni siapur con forme attuative diverse. Manziana e Canale Monterano hanno assegnato i terreniutilizzabili ed ora gestiscono quasi esclusivamente terreni boschivi, quelli che non sono statiprivatizzati perché non migliorabili ai fini della produzione agricola. Bracciano, invece, hamantenuto la proprietà collettiva anche di molti terreni teoricamente suscettibili di miglior coltura e,quindi, potenzialmente assegnabili in singole quote.

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Al momento è prematuro indicare soluzioni o progetti definitivi, che possono essere tanti evariegati, mentre è invece importante iniziare un percorso condiviso per individuare le azioninecessarie per raggiungere l’obiettivo di un utilizzo più produttivo dei terreni.Per la specificità della materia, i problemi giuridici da risolvere sono tanti e richiederanno tempilunghi, per questo è opportuno iniziare almeno il percorso in collaborazione con l’UniversitàAgraria.

Resta primario, al momento, lo smaltimento delle produzioni locali tramite la vendita diretta alpubblico, compreso il ricorso a mezzi meccanici di distribuzione che evitino le classiche confezioni.

Scuola

Il problema principale delle scuole è rappresentato dalla edilizia scolastica che appare pocoadeguata, soprattutto se riferita alla scuola materna ed alla elementare, anche se pure la “media”presenta le sue difficoltà operative da sanare.Non è solo un problema di carenza di edifici o di capienza delle aule, ma anche di funzionalità delladidattica interna, in considerazione dei limiti strutturali, e delle ripercussioni che l’attualedislocazione dei plessi scolastici hanno sulla viabilità e traffico esterni.Rimaniamo convinti che ci sia bisogno di una nuova scuola elementare perché la sede centrale diVia Principe di Napoli presenta problemi strutturali e didattici e i nuovi moduli realizzati a BraccianoNuova sono palliativi momentanei non sufficienti a coprire le esigenze future. E’ prevedibile che intempi non lontani la carenza delle aule possa interessare pure le medie.

Le attuali finanze comunali, certo, non consentono tanti margini di manovra ma, per recuperareliquidità, si può prendere in esame, senza che i cittadini ne abbiano una ripercussione negativa, ilgraduale passaggio allo Stato della attuale scuola materna comunale, i cui costi gravanopesantemente sul bilancio comunale. Non si tratta di ridurre le sezioni, che rimarrebbero lestesse, bensì solo di un accorpamento alle sezioni statali. I risparmi così ottenuti andrebberodestinati al pagamento delle rate di un nuovo mutuo appositamente contratto per la costruzionedella nuova scuola a Bracciano Nuova. Si ridurrebbe così il numero degli alunni che attualmentegravitano sulla Tittoni, snellendo anche il traffico automobilistico collegato all’accompagnamentodei bambini e mettendo a reddito, con un diverso utilizzo, le aule che si libereranno.C’è poi il problema della carenza degli asili nido, ma questo argomento è più un tema di servizisociali piuttosto che di istruzione, anche se alcuni attuali orientamenti governativi tendono adunificare le problematiche asili nido- scuola materna.

Nell’immediato riteniamo che sia fondamentale rafforzare, tramite i dati rilevabili dall’anagrafecittadina, il monitoraggio dei flussi delle future richieste di iscrizione in un’ottica pluriennale, ciòsoprattutto al fine di pianificare tempestivamente le esigenze legate alle varie strutture scolastiche.

Ma oltre a programmare il futuro, occorre gestire bene anche il presente, sia adeguando gli edificialle norme di sicurezza previste dalle leggi vigenti, sia supportando la didattica con idoneestrutture.Un costante coinvolgimento delle famiglie è senz’altro utile per far emergere le problematiche, pertentare una condivisione delle soluzioni e per razionalizzare il più possibile i costi legati ai serviziindividuali ( trasporto alunni e mense scolastiche).

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Trasporti

La ferrovia è l’ asse portante su cui ruota la rete dei trasporti e costituisce per Bracciano ilprincipale mezzo di trasporto collettivo per i movimenti degli abitanti all’esterno del comune.

Il tracciato della ferrovia Roma – Viterbo, però, è stato concepito nella seconda metà del 1800 ( èoperativa dal 1894 ) non per gli spostamenti delle persone, al tempo del tutto assenti, ma per leesigenze agricolo-commerciali legate al trasporto dei prodotti della campagna e dei boschi. Ora leesigenze sono cambiate radicalmente e sono tutte rivolte al trasporto delle persone, con evidentidiverse necessità.Si rende inevitabile, pertanto, un intenso dialogo con le Ferrovie e con la Regione per illustrare efar capire a fondo le vere esigenze del nostro territorio, tanto più che rientra già nei progetti diquesti Enti un potenziamento della linea.La prima nostra necessità è il raddoppio dei binari. Dobbiamo proseguire un percorso che ciponga in condizione di ottenere dalle Ferrovie la soddisfazione delle nostre esigenze che sono:

prolungare il doppio binario fino a Bracciano;-prevedere come stazione principale di smistamento Vigna di Valle, dotata di ampio-parcheggio per servire l’utenza della periferia e dei centri limitrofi;prevedere l’interramento della stazione di Bracciano con conseguente eliminazione del-passaggio a livello e recupero del suolo sovrastante finalizzato ai parcheggi.

Occorre anche convincere gli organi preposti che la linea non può continuare ad essere concepitacome tratta Roma-Viterbo, bensì come servizio all’area metropolitana di Roma. Il collegamentoprincipale di Viterbo con Roma dovrà essere incanalato su Orte, mentre la tratta Bracciano-Viterbodeve servire principalmente per collegare questi due centri e concentrare quindi il servizio nellefasce orarie di maggior utilizzo, diradando gli orari nelle fasce centrali. Per sopperire alle necessitàdi Manziana e Oriolo, alcuni collegamenti previsti fino a Bracciano possono essere prolungati fino aquesti due centri.

Bisogna porre molta attenzione al servizio dei trasporti interni che sono di competenza comunale eche assorbono significative finanze, sia pur con trasferimenti regionali. I Comitati di quartieredevono assumere un ruolo attivo rappresentando le esigenze e prospettando le soluzioni pratiche.

Urbanistica

Bracciano, negli ultimi 20 anni, ha pressoché raddoppiato la sua popolazione. Ciò si è verificato aseguito della forte migrazione da Roma dovuta alla convenienza economica del costo delleabitazioni. I nuovi insediamenti sono stati individualistici, cioè non utilizzati da omogenei gruppi dipersone. Gli insediamenti precedenti, prevalentemente riferiti ai militari che si fermavano anchedopo il servizio, o connessi agli impianti del Centro Enea della Casaccia, non avevano creatoproblemi o reso necessario l’incremento di servizi sociali aggiuntivi perché si trattava di personeche avevano già un lavoro sul posto e non avevano particolari esigenze perché ben organizzatiall’interno delle loro strutture. Si è assistito anche ad una rapida e positiva integrazione con iltessuto sociale esistente perché la maggior disponibilità di tempo non occupato dagli spostamentiha consentito loro di vivere la quotidianità cittadina in modo più coinvolgente.Oggi, invece, la maggior parte di coloro che vengono ad abitare a Bracciano lavorano a Roma esono costretti a spostarsi quotidianamente utilizzando le proprie dimore praticamente solo perdormire, almeno durante la settimana. Essendo inoltre, per lo più, persone giovani e con figli piccoli

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, necessitano anche di particolari attenzioni. Bisogna quindi assicurare loro tutti i servizi necessariper rendere dignitosa, e possibilmente gioiosa, la permanenza a Bracciano, dall’assistenzascolastica al trasporto dei pendolari. A questi nuovi cittadini si aggiungono poi i numerosi stranieriche, per la grande maggioranza, abitano a Bracciano non come scelta finalizzata a stabilirvisidefinitivamente, ma solo in via momentanea, sempre per ragioni economiche connesse al minorcosto degli affitti rispetto a Roma dove, di norma, lavorano. Di conseguenza anche per questiultimi, che sono portatori di esigenze diverse e circoscritte nel tempo, occorrono attenzioni diversee più specifiche per una loro eventuale integrazione futura duratura.

Il rapido incremento demografico collegato al boom edilizio degli ultimi anni ha creato alcuniproblemi, soprattutto nell’ambito della prima assistenza sociale e scolastica, mentre ha arrecatopochi vantaggi all’economia e all’artigianato locali perché i grossi complessi sono stati realizzati daaziende esterne. L’artigianato edile locale ha beneficiato solo in minima parte dei vantaggieconomici connessi alle costruzioni realizzate.Ora però le strutture ed i servizi pubblici non possono più permettersi incrementi significativi e,pertanto, la crescita demografica va frenata, principalmente attraverso lo strumento urbanistico e,finché i servizi non saranno adeguati alle attuali esigenze, non si ravvisa altresì l’ opportunità difavorire ulteriormente l’espansione dell’edilizia convenzionata, assicurando nel contempo il buonfine delle iniziative già avviate o programmate, da incanalare su direttrici certe e con regoleprecise. .

Può ancora apparire interessante , invece, puntare a favorire, compatibilmente con la salvaguardiadel territorio, l’insediamento di singoli, piccoli nuclei qualificati e ramificati. Vanno inoltre esaminateattentamente situazioni pregresse di contenzioso al fine di addivenire ad una soluzione ( vedilottizzazioni Montebello e La Lobbra).

Appare inoltre determinante, per una concreta fruizione del centro storico da parte dei turisti,individuare una vasta area di parcheggio a supporto del centro stesso, con la possibilità di poterutilizzare una rete viaria autonoma o, almeno, privilegiata, svincolata dal traffico cittadinoordinario.

Discarica

Da qualche anno la parola “Cupinoro”, vecchio toponimo già presente nelle carte geografiche del1600, evoca una montagna di rifiuti che pone molti interrogativi a tutti ma che trova risposte esoluzioni diverse nonché atteggiamenti contrastanti.Il vero problema, però, non è rappresentato dalle azioni future da attuare, tutte comunque tese allasalvaguardia del territorio ed alla tutela della salute dei cittadini, bensì è connesso aicomportamenti passati.E’ opportuno pertanto, prima di analizzare le soluzioni proposte, ripercorre sinteticamente ilpregresso.

Precedentemente alla realizzazione della discarica, la zona, con un terreno a forte prevalenza dipozzolana, era conosciuta e utilizzata come cava. La natura del terreno e gli incavi chepresentava, a seguito delle escavazioni, avevano contribuito a farne una piccola discarica a cieloaperto, abusiva, fin dagli anni 1980, alimentata per lo più da privati. Il Comune di Bracciano, inquel periodo, conferiva i rifiuti nelle discariche di Caserta e Malagrotta.

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E’ solo a partire dal 1990 ( ordinanza del Presidente della Giunta Regionale del 24/7/1990) che aCupinoro viene autorizzata una discarica regolare ed affidata in gestione a dei privati ( il“Consorzio Silef” poi trasformato in “Servizi Ecologici Ambientali” , nonché la “Servizi EcologiciLaziali”, facenti comunque parte tutti dello stesso gruppo industriale Brignoli di Bergamo ). Comenoto , l’individuazione dei siti dove sverzare i rifiuti e l’assegnazione della loro gestione era, ed è,di esclusiva competenza regionale.Nella discarica, nel tempo, hanno conferito, oltre a Bracciano, altri 24 Comuni del circondario e piùprecisamente: Anguillara, Campagnano, Canale Monterano, Cerveteri, Castelnuovo di Porto,Capena, Magliano, Fiano, Formello, Civitella S.Paolo, Ladispoli, Manziana, Mazzano, Nazzano,Morlupo, Ponzano Romano, Riano, Rignano, Sacrofano, Santa Marinella, Sant’Oreste, TorritaTiberina, Trevignano e Filacciano.

Le cronache di quel periodo evidenziano già comportamenti non troppo lineari: nell’ottobre 1993vengono arrestati contemporaneamente 9 consiglieri comunali di Bracciano con l’accusa di averincassato tangenti per favorire la gestione della discarica. A questi fatti si aggiunge una gestionenon troppo trasparente, con indiscrezioni sulla qualità dei rifiuti e dubbi anche sulla loro effettivaprovenienza.Per il bilancio comunale, inoltre, la discarica era prodiga di positivi ritorni economici: affluivanoannualmente e direttamente, nelle proprie casse, centinaia di milioni ( lire) posti a carico degli altriComuni in base ai quantitativi conferiti ( lire 10 a Kg.). Nel prezzo che i Comuni conferentipagavano alla discarica per il servizio, era compresa anche una quota percentuale, versata inanticipo ed accantonata su un apposito conto, che doveva servire per la bonifica dei terreni dalpercolato sia nel presente che nel futuro.

Con la gestione privata si va avanti per 14 anni e si arriva così al 2004 quando insorgono graviproblematiche connesse all’emergenza ambientale. Nel frattempo le autorizzazioni regionalihanno consentito di abbancare all’interno della discarica un ammontare di rifiuti paricomplessivamente a circa 2.000.000 metri cubi. In seguito verranno autorizzati ulteriori 800.000metri cubi.A causa dei reiterati inadempimenti del gestore privato, il Comune di Bracciano, in presenza di unaemergenza ambientale derivante dalla fuoriuscita del percolato nelle aree adiacenti e disignificative anomalie riscontrate nei valori dei prelievi effettuati, nell’aprile del 2004 subentra nellagestione della discarica e dispone l’immediata esecuzione di opere per far fronte ai rischi di naturaambientale. Veniva pure riscontrato che mancavano le fideiussioni a garanzia della gestione “postmortem” , come previsto dalla normativa, cioè l’obbligo del gestore di far fronte a tutte le operenecessarie al ripristino dell’ambiente anche negli anni successivi alla chiusura della discarica. Talifideiussioni dovevano essere rilasciate a favore della Regione, su sua richiesta, ma non lo furonomai, ed ora non è più possibile alcuna azione di rivalsa, e nulla è recuperabile, perché le società“Servizi Ecologici Ambientali” e “Servizi Ecologici Laziali” sono state dichiarate fallite nel 2006.In data 1 luglio 2004, viene costituita la “Bracciano Ambiente Spa”, socio unico il Comune diBracciano, alla quale viene assegnata la gestione della discarica stessa. In questo passaggio,purtroppo, non vengono ufficializzati chiaramente alcuni aspetti come la responsabilità dellaRegione per la gestione pregressa, sia in termini di sicurezza che di impegni finanziari, ovvero leincombenze del Comune riferite alla vecchia gestione.

Per far fronte ai problemi connessi alle manchevolezze del passato, non imputabili alla BraccianoAmbiente, e superare l’emergenza ambientale, ingenti risorse finanziarie, quantificate dalla stessasocietà nell’aprile 2014 in oltre 20 milioni di euro derivanti dagli introiti della nuova gestione,

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vengono utilizzate, negli anni, per far fronte alle inadempienze del precedente gestore privato,facendo anche ricorso anticipatamente al fondo “post mortem” e creando, nel tempo, una pesantesituazione finanziaria nonostante il positivo andamento industriale della gestione.La Bracciano Ambiente, invece, ha rilasciato alla Regione regolare fideiussione, per l’importo dieuro 8.000.000, per le attività del “post mortem” riferito al periodo della gestione di suacompetenza .Da alcuni anni non viene nemmeno più versato alla Regione, ma riportato in bilancio tra i debitiverso l’erario, l’importo, attualmente circa 10 milioni di euro, della cosiddetta “ecotassa”, cioè latassa annuale che il gestore di una discarica deve versare alla Regione in relazione al quantitativodei rifiuti conferito.Per quantificare in numeri la problematica si precisa che, a fronte di una volumetria totaleautorizzata di circa 2.800.000 metri cubi, 2 milioni circa sono stati abbancati dal gestore privato nelperiodo dal 1990 al 30/6/ 2004, mentre a partire dal 1/7/2004, e fino al gennaio 2014 ( data dicessazione del conferimento anche per esaurimento delle disponibilità volumetriche), sono statidepositati rifiuti per circa 850.000 metri cubi. In sostanza, la società ha garantito la gestione delladiscarica sostenendone tutte le spese per l’intero abbancamento ma, di fatto, ha potuto utilizzaresolo le risorse introitate a partire dal 2004 . Nel 2012 è stato richiesto un nuovo ampliamento di450.000 metri cubi ma l’iter autorizzativo è stato interrotto e, pertanto, decaduto.

L’attività di ricezione dei rifiuti in discarica è cessata a partire dal 31/1/2014 perché, oltreall’esaurimento dei volumi autorizzati, non è più possibile conferire il cosiddetto “tal quale”, cioè laparte dei rifiuti non differenziata, dal momento che lo vietano le disposizioni nazionali cherecepiscono una sollecitazione comunitaria del 2012. Per poter essere conferito in discarica ilrifiuto indifferenziato deve essere prima trattato, selezionato e solo dopo può essere utilizzato invari modi, compresi il deposito in discarica o l’incenerimento nei termovalorizzatori.

La chiusura della discarica ha determinato l’ assenza di qualunque introito finanziario a favore dellaBracciano Ambiente e, quindi, sono più di 2 anni che la società deve assicurare comunque leopere di risanamento, soprattutto il prelievo e lo smaltimento del percolato, sostenendo costielevati a fronte di ricavi praticamente a zero per la specifica attività.E’ opportuno precisare che bisogna tener separati, da un punto di vista industriale, le attività dellaBracciano Ambiente che consistono, prevalentemente, nella gestione della discarica e nellaraccolta dei rifiuti, attività complementari ma separate. I ricavi annuali connessi alla raccolta deirifiuti sono ben poca cosa, nemmeno 3 milioni di euro, rispetto a quelli delle gestione storica delladiscarica, circa 10 milioni di euro all’anno.L’attuale crisi finanziaria e la carenza di liquidità, quindi, non sono collegate alla raccolta, che vieneremunerata dal Comune, bensì ai costi sostenuti per la bonifica della discarica in assenza diintroiti.Le difficoltà finanziarie determinate dalla cessazione del conferimento e, quindi, della mancanza diintroiti, hanno portato alla richiesta di fallimento della società perché non più in grado di far fronte aipropri debiti in assenza di introiti. L’accoglimento o meno della richiesta viene trattato dal Tribunaledi Civitavecchia.

Questa la situazione ad oggi che viene così riassunta in relazione alla documentazione ufficiale:la discarica è stata chiusa per quanto riguarda l’immissione di nuovi rifiuti e non vi verrà-conferito più nulla;la Regione ha approvato di massima il piano di copertura dei rifiuti ( il cosiddetto capping )-al fine di assicurare la tutela ambientale e non far correre più rischi per nuovi sversamenti;

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sempre la Regione ha autorizzato la installazione in loco di due impianti industriali i cui-ricavi consentiranno la prosecuzione della messa in sicurezza della vecchia discarica ed ilmantenimento dei livelli occupazionali ma sembra, stando alle ultime notizie, che laRegione stia per proporre diverse soluzioni e prendere altre decisioni.

I due impianti attualmente proposti, stando al bando di gara, sarebbero funzionali agli obiettivi diriciclo, recupero e valorizzazione, a freddo, senza combustione dei rifiuti, e consistono in:

un impianto di recupero spinto delle frazioni riciclabili e delle frazioni da raccolta1.differenziata non biodegradabile senza produzione di combustibile (potenzialità massimaannuale 135.000 t): la parte non selezionabile verrà trasportata al di fuori di Cupinoro inaltra discarica;un impianto di compostaggio e digestione anaerobica della frazione organica ( il cosiddetto2.umido) proveniente dalla raccolta dei rifiuti urbani (potenzialità massima annuale 30.000 t).

Dopo la sommaria ricostruzione delle vicende che hanno portato all’attuale situazione, precisiamola nostra opinione sull’argomento:

obiettivo primario è, ovviamente, la tutela dell’ambiente assicurando la salute dei cittadini,dovrà essere sempre più incrementata e selezionata la raccolta porta a porta,in discarica non si dovrà conferire più nulla, essendo stata dichiarata ufficialmente chiusa,dovrà essere dato incarico ad un organismo scientifico (Enea per esempio), scelto inaccordo con le Associazioni, di verificare e confermare quanto affermato dai Responsabilipreposti in merito all’assenza di pericoli di inquinamento connessi soprattutto al vecchioinvaso,far valutare, da parte di un organismo tecnico di prestigio, l’impatto ambientale derivantedal funzionamento degli eventuali impianti che venissero proposti e, quindi, esprimersi diconseguenza,far pressione sulla Regione per privilegiare, nel caso, la gestione pubblica (quindicomunale o intercomunale) rispetto a quella privata, al fine di poter esercitare un maggiorcontrollo sull’operato.

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