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119 ESERCIZIO bilancio 20 13 e relazioni

119 ESERCIZIO - cr-tuenno.net · Giovanni Gasperetti (**) Sergio Giovannini Roberto Fondriest Silvio Mucchi (*) ... MEMBRI EFFETTIVI Bruno Lucchini Domenico Sanna MEMBRI SUPPLENTI

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119 ESERCIZIOb i l a n c i o 2 0 1 3 e r e l a z i o n i

INDICE

Cariche sociali e Direzione pag. 1

Certificazione di Bilancio pag. 2

Relazione sulla Gestione del Consiglio di Amministrazione sul Bilancio pag. 3

Relazione del Collegio Sindacale pag. 36

Stato Patrimoniale e Conto Economico al 31 dicembre 2013 pag. 38

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONEPRESIDENTE Luigi Cristoforetti (*)

VICEPRESIDENTE Marco Biada (*)

CONSIGLIERI Ermanno Menapace

Marco Pinamonti (***)

Giorgio Pinamonti

Rodolfo Slanzi

Giovanni Gasperetti (**)

Sergio Giovannini

Roberto Fondriest

Silvio Mucchi (*)

Fabrizio de Poda

Enzo Franzoi (*)

Flavio Conter (*)

Sandro Marchesi

COLLEGIO SINDACALEPRESIDENTE Giorgio Barbacovi

SINDACI EFFETTIVI Patrizia Gentil

Cristina Camanini

SINDACI SUPPLENTI Arnaldo Miclet

Marco Bertolas

COLLEGIO DEI PROBIVIRIPRESIDENTE Enzo Morandi (Federazione Trentina della Cooperazione)

MEMBRI EFFETTIVI Bruno Lucchini

Domenico Sanna

MEMBRI SUPPLENTI Bruno Caracristi

Francesco Wegher

DIRIGENTI

DIRETTORE Massimo Pinamonti

* cariche scadute per compiuto mandato** carica scaduta per compiuto mandato e non rieleggibile*** dimissionario

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Relazione sulla gestionedel Consiglio di Amministrazione,sul bilancio chiuso al 31 dicembre 2013 e proposta di riparto dell’utile

LO SCENARIO MACROECONOMICODI RIFERIMENTO

Lo scenario macroeconomicodi riferimento Negli Stati Uniti la crescita del PIL in termini reali ha evi-denziato un’accelerazione nel terzo e quarto trimestre del 2013. L’economia USA è stata alimentata prevalentemen-te dal rafforzamento della spesa per consumi personali e delle esportazioni rispetto al periodo precedente. Sia gli investimenti in edilizia residenziale sia la spesa pubblica hanno subito un calo, dovuto quanto meno nel secondo caso a una flessione della spesa federale che ha più che compensato l’aumento di quella statale e locale. In chiu-sura d’anno, l’inflazione al consumo annua è salita di 0,3 punti percentuali all’1,5%. L’aumento ha rispecchiato so-prattutto il rialzo dei corsi dei beni energetici dopo vari

mesi di calo, mentre la dinamica dei prezzi dei prodotti alimentari e delle altre componenti “core” è rimasta sta-bile. Per quanto riguarda il mercato del lavoro, il tasso di disoccupazione si è abbassato ulteriormente per l’uscita di un maggior numero di individui dalle forze di lavoro ar-rivando al 6,7%.

Nella Zona Euro il prodotto lordo ha segnato nel terzo trimestre del 2013 un lieve rialzo, tuttavia inferiore a quel-lo del periodo precedente. Nel terzo trimestre del 2013 il PIL dell’area è cresciuto dello 0,1 per cento rispetto al secondo, traendo sostegno dall’incremento dei consumi, dall’accumulo delle scorte e dall’aumento degli investi-menti fissi lordi. La dinamica ancora sostenuta delle im-portazioni (1,2%) si è accompagnata a un rallentamento delle esportazioni (0,3%). L’inflazione dell’area, misurata come tasso di variazione annuo dell’indice dei prezzi al consumo, si è collocata allo 0,8% in chiusura d’anno, in calo rispetto alla prima metà dell’anno e significativamen-te al di sotto del livello soglia della BCE.

Signori Soci, la presente relazione è redatta, ai sensi delle vigenti disposizioni,

al fine di illustrare la situazione economica, patrimoniale e finanziariadella nostra Cassa Rurale e di descrivere l’andamento della gestione

nel suo complesso e nei vari settori in cui si è operato nel corso dell’esercizio 2013.In premessa esponiamo le linee evolutive delle più importanti variabili di settore

e di mercato, nonché la situazione economica generalee quella del mercato di riferimento.

Alla luce di queste brevi considerazioni e di queste premesse andiamoa presentare i dati di un bilancio che riteniamo positivo.

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In Italia, la prolungata caduta del PIL in atto dall’estate del 2011 si è arrestata nel terzo trimestre del 2013. Negli ultimi mesi del 2013 sono emersi segnali coerenti di una moderata intensificazione dell’attività economica, confer-mata a dicembre 2013 dalla crescita dello 0,1% su base trimestrale del PIL. Si tratta della prima variazione con segno positivo dopo otto trimestri. Dal lato della domanda nel 2013 si registra una caduta in volume del 2,2% dei consumi finali nazionali e del 4,7% degli investimenti fissi lordi, mentre le esportazioni di beni e servizi hanno segnato un aumento dello 0,1%. Le im-portazioni sono diminuite del 2,8%. A livello settoriale, il valore aggiunto ha registrato un calo in volume in tutti i principali comparti, ad eccezione dell’a-gricoltura, silvicoltura e pesca (+0,3%). Le diminuzioni sono state del 3,2% nell’industria in senso stretto, del 5,9% nelle costruzioni e dello 0,9% nei servizi. La produzione industriale è aumentata nel quarto trime-stre nelle rilevazioni mensili, sospinta soprattutto dalla domanda estera. Nonostante il miglioramento del clima di fiducia delle imprese, sulla ripresa continua a gravare la fragilità del mercato del lavoro. La disoccupazione, che frena l’espansione del reddito disponibile, ha raggiunto il 12,9%. La disoccupazione giovanile ha fatto registrare una crescita esponenziale (42,4%).I dati relativi alle procedure concorsuali e alle liquidazioni indicano che la lunga recessione che ha investito l’eco-nomia ha avuto un impatto durissimo sul sistema delle aziende italiane nel 2013.Il 2013 è stato anche l’anno record delle liquidazioni vo-lontarie: nel 2013 hanno chiuso volontariamente l’attività 94 mila aziende, il 5,6% in più rispetto all’anno preceden-te. Il rapporto debito pubblico su PIL è ulteriormente peg-giorato dal 127% del 2012 al 132,6% del 2013. Il debito pubblico a fine 2013 era pari a 2.068.948 milioni di euro.L’inflazione, misurata dalla variazione annua dell’indice nazionale dei prezzi al consumo, è gradualmente scesa allo 0,7% in dicembre sia per effetto della decelerazione dei prezzi dei prodotti energetici, che di quelli associati alle componenti meno volatili (“core”) mentre sono risul-tati relativamente stabili o in recupero quelli dei generi alimentari.

La politica monetaria della BCE e l’andamento del sistema bancario dell’area EuroIl Consiglio direttivo della BCE ha ridotto i tassi ufficiali a maggio e novembre del 2013, portandoli complessiva-mente allo 0,0 (tasso depositi overnight presso l’Euro-sistema), allo 0,25 (tasso sulle operazioni di rifinanzia-mento principali) e allo 0,75% (tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginale). Le aspettative di un ribasso ulteriore dei tassi hanno spinto i tassi euribor su livelli particolarmente contenuti nel corso del 2013 (quello a tre mesi si è attestato allo 0,22% come valore medio an-nuo ma tornando allo 0,29% come valore puntuale di fine

2013). Il Consiglio Direttivo, nella persona del suo Presi-dente Mario Draghi, ha più volte ricordato che la BCE è pronta a fare tutto il necessario per intervenire in favore della stabilità dei mercati. Rispetto agli anni passati il mer-cato monetario europeo assume minor grado di tensione e di illiquidità.

CENNI SULL’EVOLUZIONE DELL’INTERMEDIAZIONE CREDITIZIA NEL SISTEMA BANCARIO ITALIANONel corso del 2013 nell’industria bancaria italiana ha trovato conferma la progressiva ripresa del trend della raccolta al dettaglio mentre è proseguita la flessione dei prestiti indotta da debolezza della domanda e politiche di offerta ancora restrittive.Sul fronte del funding si è assistito, nel dettaglio, ad una crescita significativa dei depositi da clientela (+5,7% a no-vembre 2013 e +3,4% annuo a dicembre 2013) mentre le emissioni obbligazionarie hanno fatto registrare una con-trazione pari al 9%. La raccolta sull’interbancario, dopo un lungo periodo di sviluppo significativo, ha fatto registrare a partire dall’ini-zio del 2013 una progressiva flessione; a dicembre 2013 l’aggregato presentava una variazione su base d’anno pari a -6,2%.I prestiti hanno continuato a contrarsi (-4,2% annuo a di-cembre); i finanziamenti alle imprese si sono ridotti del 6,3% annuo, quelli alle famiglie consumatrici dell’1,1%. Il costo medio dei nuovi prestiti alle imprese si è ridotto nel corso dell’anno di due decimi di punto (3,47% a fine 2013), riflettendo la diminuzione del tasso applicato sia ai finanziamenti di ammontare inferiore al milione di euro sia a quelli di ammontare superiore (al 4,36% e al 2,82%, rispettivamente). Il costo del credito resta al di sopra di quello medio dell’area dell’euro, anche se il differenziale tra il tasso applicato sui nuovi finanziamenti alle impre-se concessi in Italia e il corrispondente dato per l’area dell’euro è diminuito di 20 punti base.Anche il costo medio dei nuovi mutui alle famiglie è lieve-mente diminuito, al 3,42% dal 3,69% di dodici mesi prima. Il taglio dei tassi ufficiali della BCE all’inizio di novembre ha verosimilmente influenzato la riduzione del costo del credito.Con riguardo alla qualità del credito erogato, nel terzo tri-mestre del 2013 il flusso di nuove sofferenze in rapporto ai prestiti, al netto dei fattori stagionali e in ragione d’an-no, pur restando elevato, ha smesso di crescere per la prima volta dal secondo trimestre del 2011, attestandosi al 2,9%, un decimo di punto in meno rispetto ai tre mesi precedenti. La diminuzione è attribuibile ai prestiti eroga-ti alle società finanziarie e alle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie, a fronte di una sostanziale stabilità dell’indicatore per i prestiti alle famiglie e alle im-prese, pari rispettivamente all’1,3% e al 4,8%.

relazione del consiglio di amministrazione

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L’andamento delle BCC-CR nel contesto del sistema bancarioNell’ultimo anno si è consolidata la ripresa della raccolta da clientela delle BCC-CR già evidenziatasi nell’ultimo scorcio dell’anno precedente e si è ampliata la capillarità della categoria in termini di presenza territoriale. D’altro canto, con l’ulteriore inasprirsi della crisi economica, an-che nei mercati locali la domanda di credito dell’economia si è fortemente ridotta, mentre la necessità di contenere i rischi e preservare la dotazione patrimoniale ha indotto anche le BCC-CR contenere sensibilmente l’erogazione di nuovo credito.

Gli assetti strutturaliNel corso dell’ultimo anno il sistema del Credito Coope-rativo ha sostanzialmente mantenuto la propria copertura territoriale. Tra il settembre 2012 ed il settembre 2013 il numero delle BCC-CR è diminuito (sono 385 nel 2013 contro 394 di fine 2012), gli sportelli sono aumentati di 13 unità (+0,3% a fronte di una diminuzione del 3,8% per cento registrata per il complesso delle banche), fino a raggiungere a settembre 2013 quota 4.455 filiali, pari al 13,9% del sistema bancario. Alla fine del III trimestre dell’anno le BCC-CR risultano presenti in 101 province e in 2.711 comuni. In 573 comuni le BCC-CR rappresenta-no l’unica presenza bancaria, mentre in 549 comuni ope-rano in concorrenza con un solo intermediario. Nel 70,9% dei comuni bancati dalla categoria sono presenti sportelli di una sola BCC. I dipendenti delle BCC-CR sono pari alla fine del III trimestre 2013 a 31.532 unità, in leggera diminuzione rispetto allo stesso periodo dell’anno prece-dente (-0,9%), in linea con quanto rilevato nella media di sistema (-0,8%). I dipendenti complessivi del credito co-operativo, compresi quelli delle Società del sistema, ap-prossimano le 37.000 unità.Il numero totale dei soci è pari a 1.161.346 unità, con un incremento del 3,2% su base d’anno. I soci affidati am-montano a 462.656 (+2,2% annuo).

Lo sviluppo dell’intermediazioneNel quadro congiunturale particolarmente negativo di cui si è detto, nel corso del 2013 anche le BCC-CR hanno fatto registrare una contrazione dei finanziamenti erogati, pur se di intensità inferiore rispetto alla diminuzione regi-strata mediamente nel sistema bancario italiano, mentre, sul fronte del funding, si è registrata per le banche della Categoria una progressiva crescita dei depositi da clien-tela. In considerazione di tali dinamiche la quota delle BCC-CR nel mercato degli impieghi e in quello della rac-colta diretta è cresciuta nel corso del 2013 e si è attestata a fine anno rispettivamente al 7,2% e al 7,7%.

Attività di impiegoA dicembre 2013 gli impieghi a clientela delle BCC-CR ammontano a 136 miliardi di euro, con una contrazione

di circa il 2% su base d’anno (-4,2% nella media dell’in-dustria bancaria). Considerando anche i finanziamenti erogati dalle banche di secondo livello del Credito Co-operativo, l’ammontare degli impieghi della Categoria si attesterebbe a fine 2013 a circa 149 miliardi di euro, per una quota di mercato del 7,9 per cento.Con riguardo alle forme tecniche del credito, gli impieghi delle BCC-CR risultano costituiti per circa il 68% da mu-tui (54% nella media di sistema). I mutui delle BCC-CR superano a fine anno i 91 miliardi di euro, in sostanziale stazionarietà rispetto alla fine del 2012 a fronte di un calo del 2,4% registrato mediamente nel sistema bancario; il 30 per cento sono mutui per acquisto abitazione. La quota BCC-CR nel mercato dei mutui è pari al 9,1%. Tali valori sono significativi circa la capacità del sistema BCC-CR di offrire sostegno stabile e di lungo termine all’economia italiana.Il credito concesso dalle BCC-CR risulta, com’è noto, storicamente accompagnato da un’adeguata richiesta di garanzie che coprono un’ ampia porzione del portafoglio di impieghi. L’incidenza di crediti assistiti da garanzie è significativa-mente più elevata nelle BCC-CR rispetto alla media di sistema, sia con riguardo alle esposizioni in bonis che a quelle deteriorate. La percentuale di esposizioni garantite è mediamente più elevata nelle BCC del Nord.A giugno 2013 oltre il 60% delle esposizioni creditizie per cassa nette delle BCC-CR risulta assistito da garanzie contro il 50% della media di sistema; in particolare, risulta molto elevata la quota di impieghi sostenuta da garan-zia reale. La frammentazione del credito, indice classico di bassa rischiosità bancaria, risulta nel complesso del sistema BCC-CR particolarmente elevata, a ulteriore ga-ranzia della stabilità del Sistema.In relazione ai settori di destinazione del credito, le BCC risultano storicamente caratterizzate, com’è noto, da un’incidenza percentuale degli impieghi a famiglie pro-duttrici e consumatrici significativamente superiore al si-stema bancario. A fine 2013 l’incidenza percentuale dei finanziamenti ai suddetti comparti sul totale degli impieghi è pari al 12% per le BCC-CR e al 5% per il sistema com-plessivo per le famiglie produttrici e al 32% e al 27% per le famiglie consumatrici. Con riguardo alla dinamica di crescita negli ultimi dodi-ci mesi, a novembre 2013 si registra nelle BCC-CR una variazione negativa degli impieghi a residenti in tutti i set-tori di destinazione maggiormente rilevanti, pur se meno pronunciata rispetto al sistema bancario complessivo: famiglie consumatrici (-0,4%, contro il -1,1% medio di si-stema), famiglie produttrici (-2,7% contro il -3,5% medio di sistema), società non finanziarie (-4,4% contro il -6,6% del sistema bancario).Crescono nelle BCC-CR, in controtendenza con il si-stema, gli impieghi alle istituzioni senza scopo di lucro (+1,4% contro il -2,3% della media di sistema).Le quote di mercato delle BCC-CR nei settori d’elezione di destinazione del credito, in crescita nel corso del 2013, risultano a novembre 2013 molto elevate: 17,7% nel cre-

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dito a famiglie produttrici, 8,7% nel credito a società non finanziarie, 8,7% nei finanziamenti a famiglie consumatri-ci. La quota BCC nel mercato dei finanziamenti al settore non profit è pari al 12,7%.

Con specifico riguardo al credito alle imprese, si confer-ma a novembre 2013 il permanere di una concentrazione nel comparto “costruzioni e attività immobiliari” superiore per le BCC-CR rispetto alla media di sistema e di una significativa incidenza dei finanziamenti all’agricoltura.In relazione alla dinamica di crescita, in un contesto di complessiva riduzione dei finanziamenti erogati al settore produttivo (-4,1% per le BCC e -6,3% per il sistema), si rileva un - seppur debole - sviluppo dei finanziamenti al comparto “attività professionali, scientifiche e tecniche” (+0,8% a fronte del -14,0% medio di sistema). Risultano, invece, in contrazione su base d’anno, pur se meno pronunciata rispetto alla media di sistema, i finan-ziamenti a tutti gli altri comparti: al comparto “alloggio e ristorazione” (-0,9% contro -3,7%), al comparto agricolo (-0,5% contro -0,3%), al comparto “attività manifatturiere” (-6,9% contro il -7,8% della media di sistema) e al com-parto “commercio ingrosso e dettaglio“ (-5,9% contro il -6,8% del sistema). I finanziamenti al settore “costruzioni e attività immobiliari” presentano una contrazione analo-ga alla media di sistema (-3,5%).Con riguardo alle quote di mercato, permangono parti-colarmente elevate le quote relative al comparto agricolo (18,2%), alle “attività di servizi di alloggio e ristorazione” (17,9%), al comparto “costruzioni e attività immobiliari” (11,2%) e al “commercio” (10,7%).

Qualità del creditoNel corso del 2013 la qualità del credito erogato dalle banche della Categoria ha subito con maggiore incisività gli effetti della perdurante crisi economica.I crediti in sofferenza delle BCC sono cresciuti a ritmi ele-vati. Il rapporto sofferenze lorde/impieghi ha raggiunto a fine 2013 l’8,6% per cento, dal 6,5% dell’anno preceden-te. Il rapporto sofferenze/impieghi permane, comunque, in-feriore alla media di sistema nei comparti d’elezione del-la categoria: famiglie consumatrici e famiglie produttrici (4,5% contro il 6,3% del sistema per le famiglie consu-matrici e 8,4% contro 13,6% per le famiglie produttrici a novembre 2013). Nel corso dell’anno si è verificata una forte crescita anche degli incagli e degli altri crediti deteriorati. Il rapporto inca-gli lordi/crediti ha raggiunto a fine anno il 6,4%, dal 5,1% di dodici mesi prima (rispettivamente 4,4% a dicembre 2013 e 3,2% a dicembre 2012 nella media di sistema). Nel corso dell’anno le partite incagliate delle BCC-CR hanno registrato una crescita del 23%, inferiore alla me-dia di sistema.

Con specifico riguardo alla clientela “imprese”, il rapporto sofferenze lorde/impieghi ha superato a novembre 2013 il

10%, registrando nel corso dell’anno una crescita signifi-cativa, ma si mantiene inferiore di oltre due punti percen-tuali a quanto rilevato mediamente per il settore bancario complessivo.In particolare, il rapporto sofferenze lorde/impieghi delle BCC-CR risulta a fine 2013 significativamente inferio-re rispetto alla media dell’industria bancaria in tutte le branche di attività economica maggiormente rilevanti: nel comparto “costruzioni e attività immobiliari” (13,5% con-tro 14,9%), nel comparto “attività manifatturiere” (11,7% contro 14,7%) e nel “commercio” (10,4% contro 14,9%).Con riferimento al coverage delle sofferenze, si evidenzia un significativamente aumento del tasso di copertura ef-fettuato dalle BCC-CR che, grazie a prudenti strategie di bilancio, risulta mediamente prossimo al 50%.

Attività di fundingNel corso dell’anno si è consolidata, la ripresa della rac-colta da clientela già evidenziatasi nell’ultimo scorcio dell’anno precedente.La raccolta da clientela (comprensiva di obbligazioni), pari a dicembre a 159 miliardi, è cresciuta infatti del 3,8% (-1,3% nel sistema bancario).La variazione annua della raccolta da clientela risulta più rilevante nell’area Centro (+8,4%). La dinamica dell’ag-gregato risulta trainata dalla componente caratterizzata da un rendimento relativamente più significativo: depositi con durata prestabilita e certificati di deposito.Su tale dinamica influisce positivamente l’uscita dei ri-sparmiatori privati dai titoli di Stato italiani (-80 miliardi circa nel biennio 2013-2013): le BCC sono state capaci di intercettare tale liquidità. Le obbligazioni emesse dalle BCC presentano una signi-ficativa contrazione in tutte le aree geografiche, in linea con quanto registrato nella media di sistema. Tale feno-meno è principalmente indotto dalla modifica della nor-mativa fiscale. I primi dati di NSFR e di LCR del sistema BCC, calcolati già ai sensi delle norme di Basilea 3, illustrano comunque un robusto equilibrio nelle scadenze di lungo termine e della liquidità operativa. Il sistema del credito cooperativo rimane storicamente, nel suo complesso, datore di liquidi-tà nel mercato interbancario domestico. La provvista complessiva (raccolta da clientela, obbliga-zioni e raccolta interbancaria) dovrebbe superare a fine 2013 i 191 miliardi di euro.La provvista complessiva delle BCC-CR risulta composta per circa l’83% da raccolta da clientela e obbligazioni e per il 17% da raccolta interbancaria.La composizione risulta ben diversa per la media di siste-ma dove l’incidenza della raccolta da banche è notevol-mente superiore, pari al 30%. All’interno della raccolta da clientela, risulta per le BCC-CR significativamente supe-riore l’incidenza dei conti correnti passivi, dei C.D. e delle obbligazioni. La raccolta indiretta rimane su livelli inferiori al potenziale di sistema.

relazione del consiglio di amministrazione

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L’ECONOMIAPROVINCIALE NEL 2013

La situazione sociale in Trentino

Al 1° gennaio 2013 la popolazione residente in Trentino ammonta a 530.308 abitanti, di cui 258.826 maschi (pari al 48,8%) e 271.482 femmine. Anche nel 2013, come avviene da alcuni anni, il Trentino si conferma una del-le poche realtà regionali a presentare un saldo naturale positivo. Il Trentino, insieme all’Alto Adige, si conferma tra le pochissime realtà nazionali che vedono crescere la propria popolazione anche grazie al saldo naturale e non esclusivamente per effetto del saldo sociale (differenza tra iscrizioni e cancellazioni anagrafiche).Gli stranieri residenti in provincia di Trento al 1° genna-io 2013 sono 48.710 (22.813 maschi e 25.897 femmine) e rappresentano il 9,2% della popolazione residente in Trentino (erano lo 0,6% nel 1992).Le Comunità di valle in cui è maggiore l’incidenza della componente straniera rispetto al totale dei residenti sono la Comunità Rotaliana il Territorio della Val d’Adige e le Comunità della Vallagarina e dell’Alto Garda e Ledro.In costante crescita risulta il numero di famiglie. La popo-lazione trentina è suddivisa in 229.852 famiglie (2.040 in più rispetto all’anno precedente), con un numero medio di componenti per famiglia di 2,3. Continua ad aumenta-re l’incidenza delle persone di 65 anni e oltre. L’indice di vecchiaia (rapporto tra la popolazione di 65 anni e oltre

e quella fino a 14 anni) ha raggiunto il valore di 131,8, e indica che attualmente nella popolazione trentina ci sono circa 132 anziani ogni 100 giovani.

L’istruzione e culturaLa partecipazione all’istruzione post-obbligatoria si con-ferma più elevata della media nazionale. I livelli di scolari-tà in provincia sono costantemente in crescita.Gli studenti trentini iscritti all’università nell’anno accade-mico 2011/2012 ammontano a 13.799, circa 240 in meno rispetto all’anno accademico precedente. Dopo un lungo periodo in cui i trentini iscritti all’università sono cresciu-ti in modo costante, dall’anno accademico 2005/2006 il numero degli iscritti risulta in progressivo contenimento.Gli studenti trentini che studiano fuori provincia sono il 39,7% del totale, in costante crescita rispetto al passato.I laureati nel corso del 2011 sono stati 2.874. Rispetto al 1996, quando i trentini laureati erano stati 920, il numero di coloro che consegue una laurea è più che triplicato.Nel corso del 2012 si registra un consistente calo nel nu-mero dei visitatori dei musei trentini, passati da 857.049 del 2011 a 693.890 (-19%). Continua nelle famiglie trentine il processo di informatiz-zazione.

Posizione patrimonialePer quanto concerne la dotazione patrimoniale, l’aggre-gato “capitale e riserve” delle BCC-CR supera a fine anno i 20 miliardi di euro, un valore di rilievo. Il tier1 ratio ed il coefficiente patrimoniale delle BCC, in leggero incremento rispetto allo stesso periodo del 2012, sono pari a settembre 2013 rispettivamente al 14,3% ed al 15,2%. Il confronto con il restante settore bancario evidenzia il permanere di un ampio divario a favore delle banche della Categoria non solo in termini di quantità di patrimonio, ma anche di qualità di patrimonio.

Aspetti redditualiCon riguardo, infine, agli aspetti reddituali, le informazioni sull’andamento di conto economico indicano alla fine del 2013 una significativa contrazione del contributo dell’in-termediazione creditizia già evidenziata dai dati della se-mestrale. Il margine di interesse delle BCC-CR presenta una contrazione pari a -8,3% (-8,5% medio totale ban-

che), soprattutto a motivo del trasferimento di parte del portafoglio a sofferenza.Calano, in controtendenza rispetto la sistema, le commis-sioni nette (-2% contro il +2,6%).Prosegue per le BCC, l’incremento significativo dell’utile da cessione/riacquisto di crediti e attività e passività fi-nanziarie (+64%) che permette, nonostante il forte calo dei ricavi “da gestione denaro” e “da servizi”, una leggera crescita del margine di intermediazione (+0,5% contro il +0,0% del sistema).Sia le spese per il personale che le altre spese ammi-nistrative crescono, infatti, per le BCC (rispettivamente +0,7% e +0,1%), in controtendenza rispetto alla media del settore bancario (rispettivamente -6,3% e -4,3%).Sulla base del trend registrato nel primo semestre dell’an-no, ed in particolare considerando la forte crescita delle rettifiche su crediti, pari a giugno 2013 ad oltre un miliardo di euro, si stima che l’utile netto delle BCC-CR sia pari alla fine dell’anno ad una cifra compresa tra i 250 e i 300 milioni di euro, in calo rispetto alla fine dell’esercizio 2012.

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L’occupazione Anche in Trentino si manifestano sul mercato del lavoro gli effetti della lunga crisi economica nazionale e inter-nazionale. Nell’ultimo triennio il numero di occupati e di inattivi è piut-tosto costante mentre aumentano gli individui in cerca di occupazione. Questo vuol dire che il mercato del lavoro trentino, nonostante la crisi economica, è risultato dina-mico ma non è riuscito ad assorbire l’aumento di offerta di lavoro.Il tasso di disoccupazione è in aumento ed è pari al 6,6% (6,1% nel 2012). Per genere quello maschile è al 5,4%, rispetto al 5,6% del 2012, e quello femminile è all’8,0% rispetto al 6,8%. Gli occupati alle dipendenze sono 182.400, sostanzial-mente stabili rispetto al 2012; gli indipendenti sono 49.900 e aumentano di circa 1.500 unità, con un incremento di circa tre punti percentuali rispetto al 2012.Le difficoltà presenti sul mercato del lavoro emergono an-che dalla lettura dei dati relativi alla Cassa Integrazione Guadagni: nel 2012 torna a crescere l’utilizzo della Cassa Integrazione Guadagni. Le ore autorizzate sono passate, infatti, da 2.209.977 del 2011 a 2.562.148, con un incre-mento del 15,9% rispetto al 2011.Il settore in cui si è registrato il livello più elevato di ore autorizzate di Cassa Integrazione è stato quello della meccanica che, in complesso, ha assorbito circa il 35% delle ore autorizzate.

Tassi di povertà In provincia, nonostante la grave crisi economica in corso, è rimasta sostanzialmente stabile la percentuale di indivi-dui e famiglie povere (attorno al 10%).Dall’analisi d’impatto (condotta su dati del 2011) che ha misurato l’effetto prodotto dal Reddito di Garanzia all’in-terno della Provincia autonoma di Trento evidenzia un’ef-fettiva riduzione dello stato di deprivazione di coloro che hanno beneficiato della misura, e ciò lascia ipotizzare che tale diminuzione abbia favorito anche il contenimento dei tassi di povertà.I soggetti più esposti al rischio di sperimentare situazioni di difficoltà sono: le famiglie dove il capofamiglia è una donna, va precisato però che queste famiglie sono forma-te prevalentemente da anziane sole, le famiglie in cui vi è un unico percettore di reddito o le famiglie mono genito-riali con figli a carico.

L’andamento economico Nel 2012 il Prodotto Interno Lordo provinciale è risultato pari a 16.296 milioni di euro a prezzi correnti. Dopo la leg-gera ripresa registrata nel 2011, per effetto del perdurare della pesante crisi economica nazionale e internaziona-le, nel 2012 il PIL trentino risulta in contrazione rispetto all’anno precedente del 2,0% in termini reali.Il Prodotto Interno Lordo per abitante è risultato pari a circa 31 mila euro a prezzi correnti, in flessione rispetto al

2011 sia a prezzi correnti che a prezzi costanti. Come per l’Italia nel suo complesso, alla base di questa contrazione vi è un calo significativo della domanda interna. In parti-colare, i consumi interni dei residenti sono diminuiti del 3,0%, mentre gli investimenti sono calati del 8,9%.La forte contrazione della domanda provinciale si è river-berata sulla produzione di tutti i settori, provocando una generalizzata caduta del valore aggiunto (2012) dei com-parti produttivi. Colpite in modo particolare sono state le costruzioni, con un calo reale del 12,9%. Un significativo decremento è stato sperimentato anche dal comparto agricolo (-6,4%).Il rallentamento dei livelli produttivi del 2012 emerge in modo evidente anche dai consumi di energia elettrica. Nel corso del 2012 i consumi di energia elettrica sono risultati pari a 2.968 GWh, in contrazione (-5,4%) rispetto all’anno precedente (consumi domestici -3,8%, consumi dei setto-ri produttivi -5,9%).La fase congiunturale sfavorevole che aveva caratterizza-to il 2012 si è estesa alla prima metà del 2013: i consumi finali delle famiglie erano stimati in contrazione del 1,5% e gli investimenti fissi lordi del 3,5%.Purtuttavia, nel IV trimestre 2013, secondo l’ultima inda-gine della Camera di Commercio, la prolungata fase con-giunturale negativa iniziata negli ultimi mesi del 2011 e proseguita sino alla prima parte del 2013 sembra lasciare spazio a una debole inversione di tendenza in senso po-sitivo: da dati campionari, si registra che il fatturato com-plessivo dei settori realizzato dalle imprese aumenta nel quarto trimestre 2013 del 2,7% rispetto all’analogo perio-do dell’anno precedente. La domanda interna evidenzia finalmente segni di vivacità, con una crescita del 3,8% per quella nazionale e del 3% per la domanda locale.

La dinamica dell’economia trentina nei vari settoriIl quadro congiunturale del comparto manifatturiero nel primo semestre del 2013 è rimasto complessivamente debole, pur in presenza di alcuni segnali di ripresa.Nella prima metà del 2013, l’industria manifatturiera ha risentito della contrazione della domanda interna, però nel secondo e nel terzo trimestre le esportazioni hanno ripreso a crescere.Il risultato è determinato da un deciso aumento della domanda nazionale, mentre sia la domanda locale che le vendite estere sono in diminuzione. Le imprese che evidenziano un andamento decisamente positivo sono quelle che operano nel manifatturiero alimentare mentre registrano un calo del fatturato le industrie operanti nella metallurgia e nella meccanica.Dopo 2 trimestri ancora negativi, nel terzo e quarto trime-stre del 2013 si scorgono i primi segnali positivi: il fattu-rato delle costruzioni aumenta decisamente dell’8,7%, il valore della produzione mostra una crescita altrettanto interessante (+7,3%), il dato sugli ordinativi (+5,0%) ali-menta un certo ottimismo anche per i prossimi mesi.Il buon esisto del comparto è sostenuto dalla domanda

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locale e dalla domanda nazionale; ciò sembra indicare che la manovra pubblica di sostegno messa in atto dalla Provincia nei primi mesi del 2013 e lo sblocco di risor-se pubbliche per gli investimenti in infrastrutture abbiano prodotto i loro effetti. Secondo la Camera di Commercio della provincia di Trento il fatturato del commercio all’ingrosso, che era aumentato del 2,9% nel primo trimestre del 2013, si è contratto dell’1,6% nel secondo ed è di nuovo in calo nel quarto trimestre; tale riduzione appare principalmente le-gata a un calo dei ricavi dell’ingrosso non alimentare.Le vendite complessive delle 76 Famiglie Cooperative trentine e dei punti vendita di Sait nel 2013 sono state pari a 438,5 milioni di euro, sostanzialmente in linea con lo scorso anno (-0,03%). Dal punto di vista territoriale emerge un andamento in calo delle vendite specialmente nella parte centro-meri-dionale dei Trentino e in particolar modo in Alta Valsuga-na (-3,2%), Valsugana, Giudicarie (-1,9%), Val di Cembra, Val d’Adige e Vallagarina (-1,3%). Le zone turistiche evi-denziano invece una tendenza in crescita, in particolare in Primiero (+2,6%), Val di Sole (+2,5%), Val di Fassa e Val di Non (+1,7%). Analizzando le vendite per classe di superficie solo le grandi strutture di vendita con superfici superiori ai 300 m2 mostrano un leggero incremento rispetto al 2012 (+1,05%). Se si aggregano invece per classi di Fatturato, le Famiglie Cooperative che mostrano un trend positivo sono quelle mediamente strutturate (500 mila-3 milioni di euro) (+1,7%) e le grandi (con fatturato netto Iva supe-riore ai 10 milioni di euro). Le cooperative poco dimen-sionate (con fatturato inferiore a 500 mila euro) invece presentano un calo del 1,4% e quelle tra i 3 i 10 milioni di euro dello 0,6%.Le vendite in promozione si sono stabilizzate intorno al 22,6% del totale (-1% la variazione su 2012) ma sono incrementate quelle rivolte esclusivamente ai Soci (attra-verso la Carta in Cooperazione) al fine di fidelizzare la base sociale in questa fase di crisi congiunturale e di au-mento della concorrenza locale.

Andamento demografico delle impreseAnche nel 2013 e per il settimo anno consecutivo, il saldo tra iscrizioni e cancellazioni di imprese è risultato nega-tivo e il totale delle imprese attive a fine anno è sceso a 47.408 unità. Nel 2013 le nuove iscrizioni sono state pari a 3.112, men-tre le cancellazioni, comprese quelle effettuate d’ufficio, ammontano a 3.339, con un saldo negativo di 227 unità.Relativamente alle imprese artigiane, nel 2013 le nuove imprese sono risultate 868, le cancellazioni invece 1.044. Il saldo dei due movimenti (iscrizioni e cancellazioni) risul-ta quindi negativo per 176 unità, portando il numero delle imprese attive a 13.227. Al 30 giugno 2013 gli esercizi commerciali in provincia di Trento sono risultati 8.362, per 868.485 mq di superficie

di vendita. Rispetto a giugno 2012 gli esercizi commerciali della provincia hanno registrato un lieve incremento.Sul fronte dei fallimenti dichiarati ai Tribunali di Trento e Rovereto la situazione si conferma molto difficile (con 76 casi a settembre 2013), oltre il dato registrato a dicembre 2012 (con 69 casi).Per quanto riguarda i settori economici: 29 dichiarazioni di fallimento hanno interessato l’industria, 18 il commercio e 29 le altre attività del settore terziario.

Il turismoNel comparto dei servizi, il turismo rappresenta per l’e-conomia trentina un fenomeno di assoluta rilevanza. Nel 2012-2013 il movimento turistico ha risentito della difficile situazione economica nazionale che ha causato una ridu-zione dei flussi di turisti italiani a cui non è corrisposto un aumento dei turisti stranieri che negli anni passati aveva-no fornito un contributo positivo. Nonostante la contrazio-ne del flusso di turisti italiani, risulta comunque positiva la capacità di attrarre consumi turistici, calcolata attraverso il rapporto tra le presenze annuali e la popolazione resi-dente.La stagione invernale (novembre 2012 - aprile 2013), che si era aperta con una dinamica positiva nel primo bime-stre, ha chiuso in flessione. In Trentino, i pernottamenti si sono contratti dello 0,6%.La stagione estiva 2013 per il complesso delle strutture ricettive fa segnare un incremento rispetto all’estate 2012 in termini di arrivi (+1,2%) e una sostanziale tenuta in ter-mini di presenze (-0,3%). La componente straniera è in buona tenuta e quella italiana in sofferenza.

L’agricoltura

LE MELE L’annata 2013 è stata caratterizzata da forti infezioni di ticchiolatura sul melo in tutte le zone del Trentino, inoltre l’incidenza della grandine in alcune aree del Trentino Alto Adige ha contribuito ad aumentare il quantitativo di mele destinate alla trasformazione industriale. Il volume totale di mele prodotte in Italia nel 2013 si stima in 2.107.166 tonnellate, in crescita dell’8,7% rispetto alla stagione 2012 (1.939.014 t). La qualità organolettica delle mele immagazzinate è definita eccellente ed i frutti sono stati conferiti regolarmente ed in condizioni ottimali per la conservazione, pertanto la stagione commerciale si sta stabilizzando ad un buon livello, in linea con quanto atte-so e si preannuncia ragionevolmente positiva per i frutti di calibro superiore, con qualche tensione maggiore per il mercato delle mele di calibro medio o piccolo.La produzione delle mele 2013 in Trentino è stimata in 446.391 tonnellate, in calo dell’1,9% rispetto all’anno pre-cedente.Per quanto riguarda il Consorzio Melinda, la quanti-tà di prodotto commerciale conferita nell’autunno 2013 (300.877 di tonnellate) risulta in calo, pari a -6,2% cir-

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ca rispetto a quella del 2012 mentre la quantità totale è quasi identica, a causa di un fortissimo incremento del conferimento della merce ad uso industriale (+79% ri-spetto al 2012), in conseguenza della presenza di danni da ticchiolatura, di rugginosità sui frutti e soprattutto di frutti sotto misura. Rispetto al 2012, per quanto riguarda le 3 varietà DOP, Golden evidenzia una considerevole ri-duzione (-14,4%); mentre sia Red (+44,1%) che Renetta (+27,1%) hanno messo a segno incrementi importanti. La produzione di Gala registra una modesta flessione (-4%) rispetto al 2012 mentre per Fuji si osserva un incremento del +8,3%.Nel complesso, la produzione commerciale 2013 è co-munque la quarta più elevata di sempre e risulta di poco inferiore a quella del 2010 e superiore (+11%) a quella media del decennio precedente. I prezzi realizzati nella campagna 2012-2013 risultano in crescita per tutte le varietà• Golden: 0,726 €/Kg (0,521 nel 11-12; 0,647 nel 10-11);• Red: 0,827 €/Kg (0,596 nel 11-12; 0,700 nel 10-11);• Renetta: 0,892 €/Kg (0,680 nel 11-12; 0,671 nel 10-11);• Gala: 0,832 €/Kg (0,615 nel 11-12; 0,712 nel 10-1);• Fuji: 0,890 €/Kg (0,681 nel 11-12; 0,761 nel 10-11).Il fatturato 2013 del consorzio Melinda è pari a 280,5 mi-lioni di euro con una annua crescita del 24,8%, mentre il valore liquidato alle 16 cooperative pari a 201,4 milioni di euro, risulta in crescita del 30% rispetto all’anno pre-cedente.

L’UVANonostante le condizioni climatiche non sono state fa-vorevoli per la vite e abbiano posticipato la vendemmia, da un punto di vista quantitativo si può affermare che la vendemmia 2013 è stata abbondante e le uve conferite hanno presentato una gradazione zuccherina leggermen-te inferiore rispetto alle annate precedenti.I 10.500 ettari di terreno vitato del Trentino hanno pro-dotto nella vendemmia 2013 1.366.000 quintali di uva. L’incremento rispetto al 2012 è stato del 29%. I dati sono stati elaborati dal Consorzio Vini del Trentino che rappre-senta 123 cantine socie, la quasi totalità della produzione viticola della provincia. Decisamente più favorite le varie-tà a bacca bianca (+34%) rispetto a quelle a bacca nera (+15%).I bilanci delle cantine sociali del 2013, relativi alla com-mercializzazione del prodotto 2012, rivelano un rallenta-mento nella crescita del fatturato, pari a +1,7% rispetto +3,5% dell’esercizio precedente. Il fatturato complessivo ammonta a 391 milioni di euro.

Il settore zootecnico e il lattiero-casearioIn Provincia di Trento la superficie agricola disponibile per l’allevamento del bestiame è di circa 63.000 ha di cui 23.500 ha di prati permanenti e arativi (coltivazione mais da foraggio), 39.500 ha di pascoli di alta montagna. Le aziende che allevano bovini sono complessivamente

circa 1.400 delle quali ancora il 45% ha una consistenza inferiore ai 10 capi e solo il 19% superiore ai 50. I capi bovini allevati sono circa 45.500.È in ripresa l’utilizzo delle malghe, anche quelle per vac-che da latte, e questo lascia ben sperare per il mante-nimento paesaggistico e territoriale delle ampie aree a pascolo delle nostre montagne. Relativamente agli anda-menti economici il 2013 è stato un anno sostanzialmente positivo per quanto riguarda le quotazioni di bestiame, lat-te ed un po’ meno per la carne. È invece continuato l’in-cremento dei costi di produzione già registrato nel 2012.Nel dettaglio si registrano quotazioni medie interessanti per le varie attività di commercializzazione del bestiame (animali da riproduzione, i vitelli scolo strati, vacche da macello ed anche vitelloni all’ingrasso) anche se verso l’autunno si è avuta una leggera flessione generalizzata. La carne ha goduto anche della positiva immagine crea-tasi grazie al “progetto di valorizzazione della carne Tren-tina” e della sua promozione attraverso il Punto Vendita gestito a Trento dalla Federazione Allevatori.La produzione di latte in provincia di Trento è realizzata da circa 900 allevatori, si aggira sui 140 milioni di litri ed il 95% viene conferita a 17 caseifici cooperativi che aderi-scono al consorzio Trentingrana CONCAST s.c.a. Circa il 50% del latte trentino è destinato alla produzione di Trentingrana, mentre la restante parte è impiegata per la produzione di latte alimentare, yogurt, mozzarella e altri formaggi locali.Per quanto riguarda il settore lattiero-caseario i bilanci sono stati positivi sia per il comparto del Trentingrana al quale aderiscono i caseifici delle valli di Non, Sole, Fiem-me, Fassa e Primiero, sia per chi ha conferito alla Latte Trento.

Andamento del credito cooperativo trentino nel 2013A settembre 2013 le banche con sede amministrativa in provincia di Trento erano 46, in calo di 3 unità rispetto all’anno precedente (-2 Casse Rurali incorporate -1 SPA). Il numero degli sportelli bancari ammontava a 537 unità, 8 in meno rispetto a dicembre 2012 ma 14 in meno rispetto a dicembre 2011. I comuni serviti da banche erano 187. Il numero di abitanti per sportello bancario è pari a 988, contro una media italiana che è di 1.869 abitanti per spor-tello. A livello nazionale il numero degli sportelli bancari attivi a settembre 2013 era di 31.942, in calo di 939 unità rispetto a dicembre 2012.Se aggiungiamo anche gli sportelli postali, il numero di abitanti per sportello bancario e postale in Provincia di Trento scende a 690.

La gestione del risparmioIl risparmio complessivamente intermediato dalle Casse Rurali trentine a fine 2013 - secondo i primi dati provvisori – ha raggiunto i 16.602 milioni di euro, di cui 13.145 milioni di raccolta diretta e 3.457 milioni raccolta indiretta al valore di mercato, comprensiva dei titoli in am-

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ministrazione e del risparmio gestito. Nel corso del 2013 la raccolta complessiva a valori di mercato delle Cas-se Rurali trentine ha avuto un trend di crescita positivo, mediamente pari a +1,9%, chiudendo a dicembre 2013 a +2,5%.L’incremento della raccolta complessiva nel 2013 è stato sostenuto dall’andamento positivo della raccolta diretta mentre la raccolta indiretta presenta valori in forte calo specialmente nel primo semestre, in leggero migliora-mento nell’ultimo trimestre fino a tornare in crescita nel mese di dicembre 2013.La raccolta diretta, dopo un trend negativo evidenziato per tutto il 2011 e gran parte del 2012 ha ripreso slancio ed è tornata a crescere ai ritmi di inizio 2010. La crescita della raccolta diretta è da attribuire principalmente ai cer-tificati di deposito (+ 23% la var. annua), i conti e depositi sia a vista (+6,3%) che vincolati (+6%), mentre sono in calo sia i pct (-15,6%) che le obbligazioni (-4,2%). A dicembre 2013 la raccolta diretta era pari a 13.145 milioni di euro, con un flusso positivo rispetto all’anno precedente pari a 356 milioni di euro (+2,8%). Quanto alla composizione della raccolta diretta, aumenta il peso dei conti a vista (dal 42,7% del 2012 all’44,3% del 2013), di quelli vincolati (dal 11,9% del 2012 all’12,4% del 2013) e dei certificati di deposito (dall’3,1% al 3,9%), mentre si riduce il peso delle obbligazioni (dal 41,8% del 2012 al 39% del 2013).La raccolta indiretta a valori di mercato ammonta a di-cembre 2013 a 3.457 milioni di euro in crescita dell’1,5% rispetto al 2012, grazie al buon incremento del risparmio gestito (+13,7%) mentre si riducono i titoli in amministra-zione (-4,6%).Il risparmio gestito a dicembre 2013 ammonta a 1.281 milioni in crescita rispetto a un anno prima del 13,7%: sia i prodotti assicurativi che le gestioni patrimoniali han-no mostrato un forte incremento (complessivamente del 19,4%). I titoli in amministrazione a valori di mercato pari a 2.176 milioni risultano in calo a fine 2013 del 4,6%. Tale trend negativo è da attribuire ad una riduzione con-sistente di Bot, Cct e Azioni rispetto all’anno precedente.La diversa dinamica delle componenti della raccolta com-plessiva ha portato a una leggera riduzione del rapporto indiretta sulla diretta, dal 26,64% del 2012 al 26,3% del 2013.

L’andamento dei creditialla clientelaI crediti per cassa lordi erogati dalle Casse Rurali Tren-tine ammontano a dicembre 2013 a 11.861 milioni di euro, in calo del 2,54% rispetto all’anno precedente, comprendendo anche la quota dei mutui cartolarizzati e le sofferenze lorde. Se aggiungiamo anche quelli erogati da Cassa centrale e da Mediocredito (solo in Trentino), il complesso dei crediti erogati dal credito cooperativo tren-tino sale a 13.072 milioni di euro.Anche nel 2013 è proseguita la diminuzione dello stock dei crediti erogati iniziata a partire dal secondo semestre

2012, in particolar modo verso le imprese, a causa di un minor flusso di erogazioni rispetto ai rimborsi. Le nuove erogazioni di finanziamenti oltre il breve termine hanno infatti segnato un calo annuo dell’11,6%, a fronte di un calo dei rimborsi dell’8,7%. Le nuove erogazioni del 2013 sono state pari a 1,4 miliardi di euro rispetto a 1,6 miliardi di euro erogati nel 2012. Tale andamento riflette soprattut-to il calo delle domande di finanziamento pervenute dalla clientela (-7,3% quelle relative al 2013 sul 2012 e addirit-tura -25,6% rispetto al 2011). Peraltro rimane comunque elevata l’incidenza delle do-mande di finanziamento accolte rispetto a quelle perve-nute da parte della clientela nel corso del 2013, che è stata pari all’87,8% rispetto all’86,7% del 2012.I crediti alle famiglie consumatrici hanno mantenuto un trend negativo per tutto il 2013 (in media annua -0,5%) chiudendo a fine anno con -0,1% rispetto al 2012. I prestiti alle imprese hanno registrato una caduta più marcata (in media -3,3% con -3,9% a fine 2013), sia nei confronti de-gli artigiani (-2,7%) che delle imprese di capitali (-3,7%).Per quanto riguarda le famiglie, queste hanno visto au-mentare gli impieghi a medio/lungo termine (+0,7% fine 2013), mentre quelli a breve sono in calo (-8,5%). Il numero dei clienti affidati dal sistema del credito coope-rativo ammonta a dicembre 2013 a 120.809 unità, in calo di quasi 2.000 unità rispetto al 2012. Le famiglie consu-matrici affidate sono 80.110 mentre le imprese ammon-tano a 39.409. Il buon recupero della raccolta diretta a fronte di una di-namica negativa dei crediti, ha portato ad una riduzione del rapporto crediti su raccolta diretta, che dal 95,2% di fine 2012 è sceso a 90,2% di fine 2013, il valore più basso degli ultimi anni.Il 2013 segna un ulteriore peggioramento del credito de-teriorato: le sofferenze lorde pari a 835 milioni di euro a dicembre 2013 registrano una crescita annua del 50,3% (dopo +33% nel 2012 e +31,6% registrato nel 2011) e sono pari al 7,04% degli impieghi complessivi (contro 4,56% del dicembre 2012). La crescita delle sofferenze rimane sostenuta per le famiglie consumatrici (28,8%) ma in particolar modo per le imprese (+54,4%). Anche l’inci-denza delle sofferenze sul portafoglio crediti è più elevata per le imprese (9,16% di fine 2013, rispetto al 5,7% a fine 2012) rispetto alle famiglie (con 3,43% a fine 2013 contro 2,66% a fine 2012).Le partite incagliate pari a 1,325 miliardi di euro a fine 2013, in crescita del 11,2% rispetto al 2012, costituiscono l’11,32% dei crediti complessivi (9,94% a dicembre 2012).

Quote di mercato in provincia di TrentoI crediti erogati dall’intero sistema bancario alla clientela residente in provincia di Trento a fine 2013 ammontano a 19.052 milioni di euro in calo del 6% rispetto all’anno precedente. Di questi la quota delle Casse Rurali Trentine e Cassa Centrale è stata pari al 54,9%, rispetto al 53,6% dell’anno precedente.

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L’ammontare delle sofferenze relative alla clientela resi-dente in provincia di Trento è pari a fine 2013 a 1.273 milioni di euro (+39,4% rispetto al 2012), con un’inciden-za del 6,7% del portafoglio crediti, rispetto al 4,7% di fine 2012.La raccolta in forma di deposito (conti correnti, depositi a risparmio, certificati di deposito, escluse le obbligazioni e pct) effettuata dall’intero sistema bancario dalla clientela residente in provincia di Trento a fine 2013 ammonta a 11.944 milioni di euro in crescita del 9% rispetto all’anno precedente. Di questi la quota delle Casse Rurali Trentine e Cassa Centrale è stata pari al 59,4%, rispetto al 58,7% dell’anno precedente.

La compagine socialeA fine anno i soci complessivi delle Casse Rurali Trentine risultano 125.148 con una crescita netta di 1.072 unità rispetto al 2012. Di questi il 6,9% sono residenti fuori dal-la provincia di Trento. L’incidenza dei soci sulle famiglie residenti in Trentino (considerando che normalmente è presente un socio per famiglia) è di circa il 51% nel 2013.I crediti erogati a favore dei soci rappresentano il 52,4% del totale di crediti erogati dalle Casse Rurali Trentine, mentre la raccolta diretta da soci costituisce il 41,9% del totale.

I tassi di remunerazione della raccolta e il rendimento dei creditiAnche nel 2013 il tasso ufficiale di riferimento della BCE è stato ritoccato al ribasso per ben due volte: a maggio 2013 è sceso allo 0,5% e a novembre allo 0,25%, livelli mai raggiunti dalla nascita dell’euro.L’analisi dei tassi del mercato bancario evidenzia come l’euribor 3 mesi, ovvero il tasso medio a cui avvengono le transazioni finanziarie in Euro tra le grandi banche eu-ropee abbia mantenuto un livello intorno allo 0,22%. Dal livello minimo pari allo 0,149 di dicembre 2012 è risalito oltre lo 0,20% chiudendo a fine 2013 allo 0,272%.Nel 2013 le tensioni legate alla crisi del debito sovrano italiano sono rientrate, con una forte riduzione dello spre-ad BTP-Bund tedeschi, sceso a fine anno verso i 200 punti base.Il rendimento dei BTP (misurato dall’indice Rendistato) nella media del 2013 è stato pari al 3,35% contro il 4,64% del 2012. A gennaio 2014 il livello del Rendistato si atte-sta al 2,83%, livello più basso dall’inizio della crisi.Nella media del 2013 il tasso sugli impieghi alla clien-tela delle Casse Rurali Trentine è rimasto pressochè invariato rispetto al 2012, intorno al 3,65%.

I tassi passivi sono risultati invece in moderato rialzo. Nella media del 2013 il tasso sulla raccolta è stato pari all’1,61% contro l’1,54% del 2012 (+7 punti base).L’intensità diversa con cui i tassi attivi e passivi sono va-riati, ha portato ad una lieve riduzione della forbice. In ter-mini medi annui lo spread clientela, ovvero la differenza tra tasso sugli impieghi e tasso sulla raccolta, è calato di 6 punti (da 2,10 a 2,04).

La redditività ed il patrimonioIl margine di interesse dell’insieme delle Casse Rurali Trentine nel corso del 2013 ha registrato un calo del 3,6% rispetto all’anno precedente, dovuto ad una riduzione del margine da clientela (-10,6%), mentre il margine da teso-reria segna ancora una crescita (+11%).Il margine da clientela si riduce in seguito al calo dello spread dei tassi, mentre quello da tesoreria beneficia dell’aumento degli interessi attivi da titoli, legati all’ulte-riore aumento del portafoglio di proprietà che nel corso del 2013 è salito da 4,2 miliardi di dicembre 2012 a 5,48 miliardi di dicembre 2013, grazie all’aumento della provvi-sta sia da clientela che da banche e dall’ulteriore calo dei crediti per cassa.L’area servizi registra una riduzione dell’1% delle com-missioni nette.In forte crescita il risultato netto dell’attività finanziaria, passato da 28,6 milioni di euro del 2012 a 72 del 2013.Il margine di intermediazione come sintesi della gestio-ne denaro e della gestione servizi, a fine 2013 è in cresci-ta del 6% rispetto al 2012.I costi operativi complessivamente risultano in crescita dell’1,8%. L’incidenza dei costi operativi sul margine di in-termediazione (cost income) si è ridotta, portandosi dal 60,8% del 2012 al 58,3% nel 2012.In sintesi il risultato lordo di gestione (al lordo delle rettifiche su crediti) delle Casse Rurali Trentine con 209 milioni di euro, mostra a fine 2013 una crescita del 13% rispetto all’anno precedente. Considerando però che le rettifiche sul portafoglio crediti potrebbero attestarsi a fine 2013 a 190 milioni di euro (rispetto ai 141 del 2012), il risultato al netto delle rettifiche potrebbe subire un calo di oltre il 50%.Infine il patrimonio di vigilanza delle Casse Rurali si è attestato a settembre 2013 a 1.802 milioni di euro, con una crescita annua dell’1%. Il coefficiente di solvibilità ovvero il rapporto tra il pa-trimonio di vigilanza e le attività di rischio ponderate a settembre 2013 era pari al 14,39%, in leggera crescita rispetto a quello di dicembre 2012 che si attestava al 14,25%.

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La gestione della Cassa Ruraledi Tuenno-Val di Non

Si premette che il bilancio al 31 dicembre 2013 è redatto in conformità ai criteri di valutazione e di misurazione stabiliti dagli International Financial Reporting Standard (IFRS) e dagli International Accounting Standard (IAS) – emanati dall’Interna-tional Accounting Standard Board (IASB) ed adottati dalla Comunità Europea secondo la procedura di cui all’articolo 6 del Regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 19 luglio 2002 – e secondo le disposizioni della Circolare della Banca d’Italia n. 262 del 22 dicembre 2005 “Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione”.Il Regolamento comunitario ha trovato applicazione in Italia per mezzo del D. Lgs. n. 38 del 28 febbraio 2005, entrato in vigore il 22 marzo 2005, il quale ha – tra l’altro – previsto l’applicazione obbligatoria dei suddetti principi internazionali ai bilanci individuali delle banche a partire dal 2006.Nell’ambito di tale contesto normativo, la Cassa Rurale ha redatto il bilancio al 31 dicembre 2013 in ossequio ai nominati standard internazionali IAS/IFRS e nel rispetto delle citate disposizioni della Banca d’Italia.

Per quanto riguarda i risultati pubblicati nei precedenti resoconti, si precisa che i dati del 2012 sono stati riesposti per tenere conto delle rettifiche dei saldi effettuate dalla Cassa in conformità alle disposizioni dello IAS 8 (Principi contabili, cambiamenti nelle stime contabili ed errori). Per maggiori dettagli si rinvia alla sezione “Informativa sull’applicazione del Principio contabile IAS 8” effettuata nel corso del presente esercizio al fine di rappresentare la modifica dell’algoritmo di calcolo utilizzato per lo scorporo dei derivati impliciti ai finanziamenti concessi alla clientela.

31.12.2012 31.12.2013 Diff. Ass. Diff. %

Raccolta diretta 491.685.507 513.923.543 22.238.036 4,52%Raccolta indiretta 183.714.116 181.127.617 -2.586.499 -1,41%

di cui:Risparmio amministrato 131.866.676 115.293.222 -16.573.454 -12,57%Risparmio gestito 51.847.440 65.834.395 13.986.955 26,98%Totale raccolta 675.399.623 695.051.160 19.651.537 2,91%

La raccolta direttaLa Raccolta Diretta, aggregato formato dai saldi in euro e valuta dei depositi a risparmio, conti correnti, certificati di depo-sito, pronti contro termine e dalle obbligazioni emesse dalla Cassa Rurale, è aumentata del 4,52% attestandosi al valore di 513,923 milioni di euro (+22,238 milioni di euro rispetto all’anno precedente).

GLI AGGREGATI PATRIMONIALILe masse amministrate (raccolta ed impieghi presso la clientela) raggiungono euro 1.109.381.166 con uno scostamento positivo pari al 1,32% corrispondente a 14,409 milioni di euro.

La raccolta totaleLa Raccolta complessiva da clientela (Raccolta Diretta e Raccolta Indiretta) ha raggiunto, a fine esercizio 2013, i 695,051 mln di euro registrando un aumento del 2,91% rispetto all’anno precedente. La crescita è stata di 19,651 mln di euro rispetto al 2012. La raccolta diretta pari a 513,923 milioni di euro è cresciuta del 4,52% pari a 22,238 mln di euro. La raccolta indiretta registra anche nell’anno 2013 un trend negativo pari al -1,41%, attestandosi a 181,127 milioni di euro.

L’andamento del risparmio amministrato è in calo rispetto al 2012 per una percentuale del -12,57% pari a -16,573 mln di euro, il risparmio gestito registra al contrario un forte rialzo attestandosi a fine 2013 a 65,834 mln di euro, con un aumento del 26,98% corrispondente a 13,986 milioni di euro.

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COMPOSIZIONEDELLA RACCOLTA DIRETTA 31.12.2012 31.12.2013 Diff. Ass. Diff. %Conti correnti e depositi 264.675.392 297.929.842 33.254.450 12,56%Pronti contro termine 3.965.825 2.721.255 -1.244.580 -31,38%Obbligazioni e Certificati di Deposito 222.981.087 213.237.254 -9.743.833 -4,37%

di cui:- valutate al far value* 16.165.494 13.539.628 -2.625.866 -16,24%altre forme tecniche 63.192 35.192 -28.000 -44,31%Totale raccolta diretta 491.685.507 513.923.543 22.238.036 4,52%Passività a fronte di attività cedutenon cancellate dal bilancio**

7.274.444 5.654.356 -1.620.088 -22,27%

COMPOSIZIONE PERCENTUALEDELLA RACCOLTA DIRETTA 31.12.2012 % sul totale 31.12.2013 % sul totale VariazioneConti correnti e depositi 53,83% 57,97% 4,14%Pronti contro termine 0,81% 0,53% -0,28%Obbligazioni e Certificati di Deposito 45,35% 41,49% -3,86%altre forme tecniche 0,01% 0,01% 0,00%Totale raccolta diretta 100% 100%Passività a fronte di attività cedutenon cancellate dal bilancio**

1,48% 1,10% -0,80%

* Valori inclusi nel passivo dello stato patrimoniale alla voce “passività finanziarie valutate al fair value”.** L’importo indicato tra le passività a fronte di attività cedute e non cancellate è relativo all’operazione di cartolarizzazione di mutui ipotecari.

Le passività a fronte di attività cedute e non cancellate sono relative alle operazioni di cartolarizzazione effettuate che, come illustrato nella sezione dedicata agli impieghi, è stata oggetto di “ripresa” nel passivo in quanto non soddisfaceva i requisiti dello IAS 39 per procedere alla c.d. “dercognition”.

Si riporta in tabella la suddivisione per totali degli aggregati della raccolta indiretta:

31.12.2012 31.12.2013 Diff. Ass. Diff. %Raccolta amministrata 131.866.676 115.293.222 -16.573.454 -12,57%Fondi comuni di investimento e Sicav 21.131.130 27.055.508 5.924.378 28,04%Gestioni patrimoniali 24.220.356 31.381.673 7.161.317 29,57%Gestito previdenziale 6.495.954 7.397.214 901.260 13,87%Totale raccolta indiretta 183.714.116 181.127.617 -2.586.499 -1,41%

La raccolta indirettaLa Raccolta Indiretta, fa registrare una diminuzione di 2,586 milioni di euro pari al -1,41% rispetto all’esercizio preceden-te, attestandosi a 181,127 milioni di euro. Il dato in calo, come per il passato esercizio, risente della politica aziendale di privilegiare nell’anno l’incremento della raccolta diretta.I titoli in amministrazione hanno fatto registrare nell’anno una diminuzione in termini percentuali del -12,57% portandosi dai 131,866 milioni di euro del 2012 agli attuali 115,293 milioni di euro, per un decremento pari a -16,573 milioni di euro.Il risparmio gestito, composto dai fondi comuni di investimento e dalle gestioni patrimoniali, passa dai 45,351 milioni di euro del 2012 a 58,437 milioni di euro del presente esercizio facendo registrare un aumento del 28,85% pari a 13,085 milioni di euro.Il risparmio previdenziale ammonta a 7,397 milioni di euro in aumento del 13,87% pari a 901 mila euro.

L’incidenza del risparmio amministrato sul totale della raccolta indiretta è pari al 63,65% (71,78% nel 2012, 73,89% nel 2011 e nel 2010 era al 66,81%) mentre l’incidenza del risparmio gestito sempre sul totale della raccolta indiretta è pari al 36,35% (nel 2012 era pari al 24,68%, al 22,96 nel 2011 e nel 2010 era al 33,19%).

L’aumento è stato registrato esclusivamente nella voce conti correnti e depositi, ed è stato pari a 33,254 milioni di euro. I conti di deposito sono nel corso dell’anno diminuiti attestandosi a circa 26,274 milioni di euro. La voce pronti contro termi-ne, pari a 2,721 milioni di euro, registra una flessione del -31,38% pari a 1,244 milioni di euro e nella voce Obbligazioni e Certificati di deposito, attestatasi a 213,237 milioni di euro, una flessione del -4,37% pari a 9,743 milioni di euro.I certificati di deposito ammontano a 30 mila euro rispetto ai 726 mila euro dell’esercizio precedente.

relazione del consiglio di amministrazione

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31.12.2012 31.12.2013 Diff. Ass. Diff. %Conti correnti 138.017.701 120.985.656 -17.032.045 -12,34%Mutui 245.675.147 255.611.640 9.936.493 4,04%Carte di credito, prestiti personali 36.069 9.943 -26.126 -72,43%Altre operazioni 35.843.453 37.722.767 1.879.314 5,24%Totale (valore di bilancio) 419.572.370 414.330.006 -5.242.364 -1,25%di cui attività deteriorate 58.538.561 59.988.075 1.449.514 2,48%di cui attività cedute non cancellate 7.634.409 6.743.169 -891.240 -11,67%di cui autocartolarizzati 35.822.674 28.695.797 -7.126.877 -19,89%

Gli impieghi con la clientelaGli Impieghi con la clientela, al netto delle rettifiche di valore, registrano nell’anno una leggera flessione passando da 419,572 mln di euro del precedente esercizio a 414,330 milioni di euro del 2013, con un decremento del -1,25% (-5,242 mln), comprendendo anche la quota dei mutui cartolarizzati. Anche nel 2013, in considerazione del particolare contesto economico, si è mantenuto un costante monitoraggio dell’equi-librio della gestione di tesoreria ed una attenta gestione dei flussi di cassa, a presidio del rischio di liquidità.Da registrare anche nel 2013 la crescita della forma tecnica dei mutui che passano dai 245,675 dell’esercizio precedente agli attuali 255,611 milioni di euro pari a +4,04%.Per quanto riguarda gli utilizzi delle linee di credito in conto corrente si conferma il trend in calo registrato anche nel prece-dente esercizio, nel 2013 il calo è stato del -12,34% per -17,032 milioni di euro.L’incidenza degli impieghi a medio-lungo termine sul totale degli impieghi è passata dal 58,55% del 2012 al 61,69% del 2013.

Le attività cedute e non cancellate si riferiscono a mutui ipotecari in bonis ceduti a seguito di operazioni di cartolarizzazione e “ripresi” nell’attivo in quanto non soddisfacevano i requisiti dello IAS 39 per procedere alla c.d. “derecognition”. Conse-guentemente si è proceduto all’iscrizione delle attività cartolarizzate residue, all’impairment collettivo delle suddette attività cedute e allo storno della tranche dei titoli junior sottoscritta per la parte relativa alle attività cedute.L’importo indicato tra le “attività cedute e non cancellate” si riferisce a posizioni relative a mutui cartolarizzati nell’anno 2007.

L’importo indicato nelle operazioni “autocartolarizzati” si riferisce a crediti derivanti da mutui ipotecari e chirografari carto-larizzati nel 2012.

Per quanto riguarda le posizioni di mutuo a tasso variabile a partire dal bilancio 2013 è stata adottata una nuova metodo-logia per lo scorporo dei derivati impliciti nei mutui a tasso variabile erogati alla clientela con opzione tasso floor. Con tale modalità si sono generati degli effetti negli esercizi 2012 e 2011. La Cassa ha utilizzato fino ad oggi un algoritmo di calcolo che scorpora alcuni derivati impliciti nei finanziamenti erogati alla clientela (nel caso specifico delle opzioni floor) che pos-sono non esserlo in base ai dettami dello IAS 39. Appare più aderente alla logica del principio contabile considerare come tasso di mercato non quello riferito al singolo mutuo bensì il tasso mediamente praticato sui finanziamenti della specie erogati in un determinato contesto territoriale in un preciso arco temporale.Con l’individuazione del nuovo strumento denominato “tasso di riferimento, è possibile scorporare quei derivati effettiva-mente con caratteristiche “fuori mercato”, nel momento in cui vengono erogati i finanziamenti che incorporano i suddetti derivati. Ciò è possibile grazie alla costruzione di una matrice dei tassi di riferimento che permette una tempestiva ed efficace individuazione dei soli derivati da scorporare, riducendo la numerosità degli stessi e di conseguenza il fenomeno della volatilità del conto economico.Tale nuova metodologia si basa sul confronto del tasso soglia, garantito dal floor implicito nel finanziamento, con i tassi di riferimento medi, messi a disposizione da Phoenix in conformità alle indicazioni fornite dalla Federazione Trentina della Cooperazione, desumibili per mutui analoghi per rischiosità, durata e garanzie erogati.L’applicazione della nuova metodologia si applica dal bilancio 2013, e comporta come già evidenziato la necessità di riela-borare i dati dei bilanci precedenti in conformità a quanto previsto dallo IAS 8 (nel caso specifico il 2012 e il 2011) come se la nuova metodologia fosse sempre stata applicata dalla Cassa. Non vi è invece nessun impatto per gli esercizi antecedenti al 2011, in quanto il vecchio algoritmo è stato introdotto solo da tale data.Il dato a fine anno riferito al rapporto tra raccolta oltre il breve (obbligazioni e certificati di deposito) e impieghi a medio termine (mutui) è pari al 81,39%.

I prestiti alle imprese nell’anno sono diminuiti del -1,70% sull’anno precedente, mentre i prestiti alle famiglie consumatrici hanno registrato un aumento del 3,93%.L’incidenza sul totale del portafoglio crediti per quanto riguarda i crediti erogati alle imprese è passata dal 74,80% del 2012 al 73,60% del 2013, mentre il peso delle famiglie consumatrici è passato dal 24,10% al 25,10% del corrente anno.

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Si riporta per il raffronto la situazione riferita all’esercizio precedente anno 2012

ANNO 2012 Esposizione lorda Rettifichedi valore specifiche Esposizione netta Composizione %

Sofferenze 22.237.712 8.070.990 14.166.722 3,38%Incagli 47.939.487 5.484.922 42.454.565 10,12%Esposizioni cadute 1.919.714 2.440 1.917.274 0,46%Totale crediti non performing 72.096.913 13.558.352 58.538.561 13,95%Crediti verso Clientela 419.572.370

ANNO 2013 Esposizione lorda Rettifichedi valore specifiche Esposizione netta Composizione %

Sofferenze 24.294.841 11.486.543 12.808.297 3,09%Incagli 48.471.230 8.320.362 40.150.867 9,69%Ristrutturati 6.016.426 469.379 5.547.046 1,34%Esposizioni cadute 1.486.495 4.632 1.481.863 0,36%Totale crediti non performing 80.268.993 20.280.918 59.988.075 14,48%Crediti verso Clientela 414.330.006

In termini di composizione, il settore economico dell’Edilizia e Costruzioni rappresenta la fetta più consistente con una percentuale del 26,80%, seguito dall’Agricoltura che registra un incidenza del 20,30%, dalle Attività immobiliari con un incidenza del 13,40%, del Commercio all’ingrosso e al Dettaglio del 12,10% e dalle Attività manifatturiere del 11,60%.

Il rapporto tra impieghi e raccolta diretta passa dal 85,33% del 2012, al 80,62% di fine 2013.Visto il permanere di una situazione economica incerta a livello globale, con qualche timido segnale di ripresa e in consi-derazione della difficoltà legata in particolare al settore immobiliare e delle costruzioni, si conferma la forte attenzione del Consiglio di Amministrazione verso il comparto degli impieghi della Cassa Rurale, con una attenta politica di valutazione del credito.

Il dato derivante dalle svalutazioni è il frutto di una metodologia di valutazione delle posizioni con un approccio analitico, commisurato all’intensità degli approfondimenti ed alle risultanze che emergono dal continuo processo di monitoraggio.

Si evidenzia che tra le sofferenze sono classificate le esposizioni nei confronti di soggetti in stato di insolvenza o in situa-zioni sostanzialmente equiparabili, le quali vengono continuamente monitorate. Le sofferenze lorde passano da 22,237 milioni di euro del 2012 a 24,294 mln di euro a fine 2013 registrando un aumento del 9,25% pari a 2,057 milioni di euro, le rettifiche di valore riferite alle posizioni in sofferenza sono passate dai 8,070 mln di euro del 2012 a 11,486 milioni di euro dell’esercizio corrente con un aumento del 42,32% per un importo pari a 3,415 milioni di euro. L’esposizione relativa alle sofferenze nette passa pertanto da 14,166 a 12,808 milioni di euro.

Il rapporto tra le rettifiche di valore analitiche e le sofferenze lorde è pari al 47,28% mentre quello tra sofferenze nette e gli impieghi si attesta al 3,09%.

Tra le partite incagliate sono classificate le posizioni in una situazione di temporanea difficoltà che si prevede possa essere rimossa in un congruo periodo di tempo. Le partite incagliate lorde passano da 47,939 milioni di euro del 2012 a 48,471 milioni di euro a fine 2013 registrando un aumento del 1,11% pari a 531 mila di Euro, mentre le rettifiche di valore riferite sempre alle posizioni in incaglio sono passate dai 5,484 milioni di euro del 2012 a 8,320 milioni di euro dell’esercizio corrente con un aumento del 51,70% per un importo pari a 2,835 milioni di euro. L’esposizione netta relativa alle posizioni ad incaglio passa pertanto da 42,454 a 40,150 milioni di euro pari al 9,69% dei crediti complessivi.Le posizioni ristrutturate lorde sono pari a 6,016 milioni di euro, le rettifiche di valore relative alle posizioni ristrutturate sono pari a 469 mila euro. Le posizioni ristrutturate nette risultano pertanto pari a 5,547 milioni di euro.

relazione del consiglio di amministrazione

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L’attività di monitoraggio dei crediti deteriorati viene eseguita in maniera precisa e costante sia dai Consulenti della clientela che dalla strutture organizzative interne preposte allo scopo.

31.12.2012 31.12.2013 Diff. Ass. Diff. %Crediti verso banche 72.209.925 40.914.361 -31.295.564 -43,34%Debiti verso banche 67.167.869 67.198.387 30.518 0,05%Totale posizione interbancaria netta 5.042.056 -26.284.026 -31.326.082 -621,30%

Si riportano nella tabella alcuni indici relativi al credito

31.12.2011 31.12.2012 31.12.2013Crediti deteriorati lordi/crediti lordi 12,34% 16,65% 18,47%Sofferenze lorde/crediti lordi 3,25% 5,13% 5,59%Incagli lordi/crediti lordi 8,70% 11,07% 11,15%Ristrutturati lordi/crediti lordi 1,38%Crediti deteriorati netti/crediti netti 10,61% 13,95% 14,48%

La posizione interbancariaLa composizione della liquidità bancaria a breve termine (esclusi titoli di debito), è riassunta nella tabella che si propone di seguito:

Al 31/12/2013 si registra un debito vs. il settore interbancario pari a 67,198 mln di euro.Nella voce debiti verso banche sono comprese operazioni di finanziamento con la BCE per nominali 50,400 milioni di euro. La voce comprende la partecipazione all’operazione di rifinanziamento (Long Term Refinancing Operation - LTRO) posta in essere dalla Banca Centrale Europea (BCE) il 29 febbraio 2012 nella quale la Banca si è aggiudicata complessivamente 17,4 milioni di euro con durata triennale al tasso dell’1% (alla data della presente relazione 0,25%). Tuttavia, in conside-razione del mutato contesto di mercato determinatosi nella seconda metà del 2013 (riduzione dei rendimenti dei titoli go-vernativi periferici e riattivazione del mercato interbancario dei depositi collateralizzati) la Banca ha richiesto nel corso del 2014 l’annullamento della garanzia dello Stato concessa nel 2012. Tale decisione è supportata da un’analisi in termini di sostenibilità ed equilibrio finanziario anche condotta con opportune simulazioni di impatto sulla situazione di liquidità della Banca. Pertanto, la Banca una volta ottenuto l’annullamento della citata garanzia, provvederà alla sostituzione dei titoli a garanzia dell’operazione di rifinanziamento presso la BCE.

Il rafforzamento degli attivi rispetto a dicembre 2012 è la risultante dei seguenti interventi:- l’aumento dei titoli di proprietà da 148,612 milioni di euro a 209,388 milioni nominali, principalmente a seguito di acquisti

di titoli di Stato.

Le attività finanziarieLe attività finanziarie ammontano complessivamente a 247,573 milioni di euro facendo registrare nell’anno un aumento del 11,28% rispetto al 2012, corrispondente a 25,090 milioni di euro e sono così classificate:

31.12.2012 31.12.2013 Diff. Ass. Diff. %Attività finanziarie detenute per la negoziazione 1.576.024 670.543 -905.481 -57,45%Attività finanziarie valutate al fair value 83.976 79.242 -4.734 -5,64%Attività finanziarie disponibili per la vendita 140.285.915 193.506.013 53.220.098 37,94%Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 4.808.359 11.895.287 7.086.928 147,39%Crediti verso banche 75.728.512 41.422.483 -34.306.029 -45,30%Totale (valore di bilancio) 222.482.786 247.573.568 25.090.782 11,28%

Nella voce attività finanziare disponibili per la vendita sono stati contabilizzati, con riferimento alla proposta concordataria per la posizione Funivie Folgarida Marilleva Spa, 3,439 milioni di euro corrispondenti a 35.242 azioni Funivie Madonna di Campiglio, pari ad euro 97,584 per ogni azione.Così come per il precedente esercizio, l’andamento dei rendimenti dei titoli di stato, ha comportato una attenta attività di ge-stione della liquidità modulando opportunamente le attività verso banche e il portafoglio delle attività finanziarie detenute. Il rischio liquidità è oggetto di una attenta e costante attività di analisi da parte delle strutture preposte all’interno dell’orga-nizzazione della Cassa Rurale.

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Nella tabella che segue è riportata la distribuzione per scadenza dei titoli di stato italiani in portafoglio.

31.12.2013 attività finanziariedetenute per la negoziazione

attività finanziariedisponibili per la vendita totale Incidenza %

Fino a 6 mesi 0 0 0 0,00%da 6 mesi fino a un anno 0 24.913.963 24.913.963 14,04%da un anno fino a 5 anni 0 129.989.9419 129.989.919 73,27%oltre 5 anni 0 22.498.941 22.498.941 12,68%Totale 0 177.402.824 177.402.824 100,00%

Il Portafoglio Titoli di Proprietà ammonta a 209,498 milioni di euro. Le riserve positive nette AFS a fine anno sono pari a 2,505 milioni di euro, contabilizzate nella riserva di patrimonio. Il dato delle riserve AFS risulta migliorato rispetto al valore dell’anno precedente per effetto dell’aumento delle quotazioni dei titoli legate al differenziale dei titoli di stato italiani rispet-to ai benchmark di riferimento (Bund tedeschi).Permane l’impostazione prudente e la natura difensiva del portafoglio, composto per la parte maggiore da titoli di stato.

I derivati Fra le attività finanziarie detenute per la negoziazione e le passività finanziarie di negoziazione è inserita l’operatività in strumenti derivati che ha riguardato la copertura di prestiti obbligazionari emessi a tasso fisso e/o strutturati di propria emissione, mutui e derivati relativi alle opzioni implicite di mutui. Le coperture sono state poste in essere al fine di ridurre l’esposizione a variazioni avverse di fair value dovute al rischio di tasso di interesse. L’importo contabilizzato al fair value dei derivati nel passivo dello stato patrimoniale è pari a -147 mila euro, mentre quello contabilizzato nelle voci dell’attivo è pari a 560 mila euro e comprende anche 61 mila euro relativi allo scorporo dei derivati impliciti riferiti alle operazioni di mutuo.

Come meglio illustrato nel seguito (cfr. capitolo Attività organizzative) In relazione all’operatività in derivati la Banca ha posto in essere i necessari presidi, contrattuali e operativi, funzionali agli adempimenti introdotti dalla nuova regolamenta-zione europea in materia di derivati OTC (c.d. EMIR).

Si evidenziano nella tabella le proprietà ad uso funzionale:

ATTIVITÀ AD USO FUNZIONALE 31.12.2012 31.12.2013di proprietàTerreni 1.222.545 1.222.545Fabbricati 6.070.345 5.868.857Mobili 370.378 356.168Impianti 42.374 42.514Altre 247.123 124.365TOTALE VOCE 7.952.767 7.614.451

Le immobilizzazioni materiali ed immaterialiLe attività materiali di proprietà ad uso funzionale sono pari a 7,614 milioni di euro in diminuzione del -4,25% rispetto all’e-sercizio precedente. Le attività immateriali sono pari a 13 mila euro, in aumento rispetto al 31/12/2012.

I fondi a destinazione specifica: fondi per rischi ed oneriI fondi per rischi ed oneri al 31/12/2013 sono pari a 342 mila euro in aumento rispetto al 2012 del 15,30% e si riferiscono al saldo non utilizzato della beneficenza deliberata dal Consiglio di Amministrazione, al premio di anzianità dei dipendenti e all’accantonamento per futuri esborsi richiesti dal Fondo Nazionale di Garanzia dei depositanti, oltre ad un onere derivante da dubbi rimborsi a crediti verso il Fondo Nazionale di Garanzia dei Depositanti.

relazione del consiglio di amministrazione

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Si ricorda che la voce “Riserve” pari a 75,820 milioni di euro include la riserva di utili pari a 73,326 milioni di euro, le riserve derivanti dallo IAS8 e le riserve positive e negative connesse agli effetti di transazione ai principi contabili internazionali IAS/IFRS e le riserve non rilevate nell’ambito delle “riserve da valutazione”, pari a 1,888 milioni di euro.

Tra le “riserve da valutazione” figurano le riserve relative alle attività finanziarie disponibili per la vendita per un importo positivo pari a 2,505 milioni di euro, nonché le riserve iscritte in applicazione di leggi speciali di rivalutazione pari a +669 mila euro, nonché riserve relative allo IAS 19 pari a -46 mila euro.

Il patrimonio nettoL’adeguatezza patrimoniale attuale e prospettica ha da sempre rappresentato un elemento fondamentale nell’ambito della pianificazione strategica aziendale. Ciò a maggior ragione nel contesto attuale, in virtù dell’importanza crescente che la dotazione di mezzi propri assume per la crescita dimensionale e il rispetto dei requisiti prudenziali.

Il Patrimonio della Cassa Rurale a fine esercizio ammonta a 80,374 mln di euro con un incremento netto di 1,809 milioni di euro, pari al 2,30%. Risulta essere così suddiviso:

31.12.2012 31.12.2013 Diff. Ass. Diff. %Capitale sociale 10.251 10.418 167 1,63%Sovrapprezzi di emissione 258.620 273.743 15.123 5,85%Riserve di valutazione 2.236.956 3.128.468 891.512 39,85%Riserve 74.240.317 75.820.099 1.579.782 2,13%Utile d’Esercizio 1.818.734 1.141.945 -676.789 -37,21%Totale patrimonio netto 78.564.878 80.374.674 1.809.796 2,30%

Il patrimonio di vigilanza, riassunto nella tabella, risulta così composto:

31.12.2012 31.12.2013 Diff. Ass. Diff. %Patrimonio di base 76.118.775 77.110.828 992.053 1,30%Patrimonio supplementare 669.653 669.653 0 0,00%Patrimonio di vigilanza 76.788.428 77.780.481 992.053 1,29%

Con riferimento ai requisiti prudenziali di vigilanza, il coefficiente di capitale complessivo (total capital ratio), si attesta al 17,07% (rispetto al 16,12% del 31.12.2012), mentre il rapporto tra patrimonio di vigilanza di base ed il totale delle attività di rischio ponderate (tier 1 capital ratio), risulta pari al 16,92% (rispetto al 15,97% del 31.12.2012).

Si ricorda che con provvedimento del 18 maggio 2010 e successiva comunicazione del 23 giugno 2010 (“Chiarimenti sulle disposizioni di vigilanza in materia di patrimonio di vigilanza - filtri prudenziali”), la Banca d’Italia ha emanato nuove disposizioni di vigilanza sul trattamento delle riserve da rivalutazione relative ai titoli di debito detenuti nel portafoglio “Attività finanziarie disponibili per la vendita (Available For Sale - AFS)” ai fini del calcolo del patrimonio di vigilanza (filtri prudenziali). In particolare, in alternativa all’approccio “asimmetrico” (integrale deduzione della minusvalenza netta dal Tier 1 e inclusione al 50% della plusvalenza netta nel Tier 2) già previsto dalla normativa italiana, è stata riconosciuta la possibilità di neutralizzare completamente le plusvalenze e le minusvalenze rilevate nelle citate riserve successivamente al 31 dicembre 2009 limitatamente ai soli titoli di debito emessi da Amministrazioni centrali di Paesi appartenenti all’UE (approccio “simmetrico”). La Banca, comunicando la propria scelta alla Banca d’Italia in data 28.06.2010, si è avvalsa della citata facoltà a partire dal calcolo del patrimonio di vigilanza riferito al 30 giugno 2010.

Con riguardo alla determinazione del requisito patrimoniale minimo per il rischio di credito, ai fini della determinazione dei fattori di ponderazione delle esposizioni comprese nel portafoglio “Amministrazioni centrali e banche centrali”, nonché - in-direttamente - di quelle rientranti nei portafogli “Intermediari vigilati”, “Enti del settore pubblico” ed “Enti territoriali, la Banca nell’ambito dell’applicazione della metodologia standardizzata si avvale delle valutazioni del merito creditizio rilasciate dalla ECAI Moody’s, agenzia autorizzata dalla Banca d’Italia.

Il 1° gennaio 2014 è divenuto applicabile il nuovo pacchetto legislativo costituito dal Regolamento 575/2013/UE (CRR) e dalla Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) con il quale, tra l’altro, sono state trasposte nell’ordinamento dell’Unione Europea le raccomandazioni contenute nel nuovo schema di regolamentazione internazionale per il rafforzamento delle banche e dei sistemi bancari definito dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria nel mese di dicembre del 2010 (cosiddetto “Basilea 3”).

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I testi legislativi richiamati sono completati da: - le collegate disposizioni di carattere tecnico-applicativo (“Regulatory Technical Standard” - RTS e “Implementing Techni-

cal Standard” - ITS) definite dall’EBA (“European Banking Authority”) e in via di adozione da parte della CE; - le collegate disposizioni di vigilanza e segnaletiche emanate dalla Banca d’Italia con la circolare n. 285/2013 (“Disposi-

zioni di vigilanza per le banche” con la quale, con particolare riferimento alla disciplina attuativa del CRR, vengono tra l’altro precisate le scelte di competenza dell’Autorità di vigilanza relative al regime transitorio per l’applicazione delle disposizioni in materia di fondi propri.”) e con la circolare n. 286/2013 (“Istruzioni per la compilazione delle segnalazioni prudenziali per le banche e le società di intermediazione mobiliare”);

- la collegata documentazione tecnica Puma2 prodotta dal Gruppo Interbancario per l’applicazione delle suddette disposi-zioni segnaletiche della Banca d’Italia.

Con riferimento ai fondi propri, la nuova disciplina tende ad accrescere sia la qualità sia il livello minimo regolamentare del patrimonio di vigilanza nell’ambito di un quadro complessivo di maggiore armonizzazione delle regole inerenti gli aggregati patrimoniali.

Nel più ampio contesto della revisione del framework prudenziale e, in tale ambito, della nuova definizione dei Fondi Propri, il CRR introduce una modifica di estremo rilievo rispetto alle strategie di classificazione in bilancio degli strumenti finanziari. Viene infatti introdotto il divieto di applicare le rettifiche di valore (cd. filtri prudenziali) volte a eliminare, totalmente o parzial-mente, i profitti o le perdite non realizzati/e sulle attività o passività valutate al fair value in bilancio. Pertanto, relativamente alle attività classificate in bilancio alla voce 40 - Attività finanziarie disponibili per la vendita (Available for sale – AFS), il CRR prevede l’eliminazione dei corrispondenti filtri prudenziali (simmetrici o asimmetrici, a seconda dei casi).

Tenuto anche conto del processo di radicale revisione dell’attuale principio di riferimento in materia di strumenti finanziari, lo IAS 39, è stata prevista la possibilità di neutralizzare gli impatti sui Fondi Propri delle variazioni di fair value degli stru-menti finanziari classificati in AFS, qualora tali strumenti siano rappresentativi di esposizioni verso amministrazioni centrali dell’Unione Europea. La citata deroga rientra nella discrezionalità delle autorità di vigilanza nazionali e può essere applicata sino all’adozione da parte della Commissione di un regolamento che omologhi l’IFRS 9, il principio internazionale d’informativa finanziaria che sostituirà lo IAS 39. Tra le tante disposizioni attuative di rilievo, nella Circolare viene previsto il mantenimento in vigore del filtro prudenziale su utili e perdite non realizzati relativi a esposizioni verso Amministrazioni centrali dell’Unione Europea classificate nel portafoglio AFS.

Nelle more dell’adozione del principio in argomento e della conseguente rivisitazione delle scelte di classificazione degli strumenti finanziari, la Banca, avvalendosi della facoltà introdotta nel CRR e accolta dalla Banca d’Italia, ha deliberato di adottare - in continuità con la scelta a suo tempo operata - l’impostazione che permette di continuare a neutralizzare le plus-minus rilevate a partire dal 1° gennaio 2010.

La Banca monitora con estrema attenzione le dinamiche dei differenziali valutativi dei titoli in argomento anche in ordine alla prevista abrogazione dei filtri prudenziali in argomento a valle dell’adozione del nuovo IFRS 9.

Per quanto riguarda gli adempimenti previsti dalla disciplina del Terzo Pilastro, il documento di informativa al pubblico è pubblicato sul sito Internet della Cassa all’indirizzo www.cr-tuenno.net.

relazione del consiglio di amministrazione

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RISULTATI ECONOMICI DEL PERIODOIl Conto Economico dell’esercizio viene esposto in forma scalare in conformità ai nuovi principi contabili IAS. Sono evi-denziati il Margine d’Interesse, la composizione del Margine di Intermediazione, il Risultato Netto della Gestione Finanzia-ria, i Costi Operativi, il Carico Fiscale sull’operatività corrente e quindi l’Utile Netto.

31.12.2012 31.12.2013 Diff. Ass. Diff. %Interessi attivi e proventi assimilati 19.803.536 22.225.645 2.422.109 12,23%Interessi passivi ed oneri assimilati -7.026.468 -8.771.967 -1.745.499 24,84%Margine di interesse 12.777.068 13.453.677 676.610 5,30%

Il margine di intermediazioneIl Margine di Intermediazione di 18,774 milioni di euro registra un aumento del 13,41% rispetto al dato dell’anno prece-dente con uno scostamento di 2,219 mln di euro. Il saldo della voce commissioni nette pari a 3,034 mln di euro è aumentato del 4,10% rispetto al 2012, pari a euro 119 mila. La voce commissioni passive, in aumento rispetto all’esercizio precedente del 13,22%, risente della commissione riconosciuta alla BIT pari all’1% sul prestito obbligazionario emesso a fronte dell’o-perazione di finanziamento BCE. La voce dividendi registra una flessione del -5,27% pari a -11 mila euro; il risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value riporta un saldo positivo pari a 69 mila euro, rispetto al saldo di 137 mila euro del 2012, per effetto della valutazione al valore corrente delle nostre obbligazioni e dei derivati di copertura.Da evidenziare l’utile derivante dalla negoziazione di attività finanziarie disponibili per la vendita pari 1,933 mln di euro che registra un aumento rispetto al passato esercizio di 1,478 milioni di euro.Il Rapporto margine di interesse su margine di intermediazione è passato dal 77,18% del 2012 al 71,66% del 2013.

31.12.2012 31.12.2013 Diff. Ass. Diff. %Margine di interesse 12.777.068 13.453.678 676.609 5,30%Commissioni attive 3.475.254 3.668.761 193.507 5,57%Commissioni passive -560.360 -634.416 -74.056 13,22%Commissioni nette 2.914.893 3.034.345 119.451 4,10%Dividendi e proventi simili 222.408 210.691 -11.717 -5,27%Risultato netto dell’attività di negoziazione 26.965 62.269 35.303 130,93%Risultato netto dell’attivtà di copertura 32.557 -9.080 -41.636 -127,89%Utili (perdite) da cessione 443.162 1.953.088 1.509.926 340,72%riacquisto di- crediti 1.100 0 1.100 -100,00%- attività finanziarie disponibili per la vendita 454.881 1.933.445 1.478.564 325,04%- passività finanziarie -10.619 19.643 30.261 -284,99%Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value

137.987 69.919 -68.068 -49,33%

Margine di intermediazione 16.555.042 18.774.910 2.219.868 13,41%

I tassi di interesseNel 2013 il tasso medio sugli impieghi alla clientela è risultato in leggero aumento, portandosi al 3,75% contro il 3,42% del 2012. Anche i tassi passivi si sono adeguati al rialzo dei tassi di mercato. Nella media dell’anno il tasso sulla raccolta è stato pari al 1,59% contro il tasso del 1,40% riferito al 2012. L’intensità diversa con cui sono variati i tassi attivi e passivi con clientela ha portato ad un aumento della forbice. In termini medi annui lo spread attivo-passivo è cresciuto di 0,14 punti percentuali (da 2,02 p.p. a 2,16 p.p.).

Il margine di interesseIl Margine di Interesse pari a 13,453 milioni di euro è aumentato del 5,30% rispetto al 2012. Gli interessi attivi comples-sivi sono pari 22,225 mln di euro, rispetto a 19,803 mln di euro del 2012, con un incremento di 2,422 mln di euro pari al +12,23%. Il costo complessivo per interessi passivi sulla raccolta onerosa è di 8,771 milioni di euro, rispetto a 7,026 milioni di euro dell’esercizio precedente, con un aumento di 1,745 milioni di euro sul 2012 pari a +24,84%.

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31.12.2012 31.12.2013 Diff. Ass. Diff. %Margine di intermediazione 16.555.042 18.774.910 2.219.868 13,41%Rettifiche/riprese di valore per deterioramento di: -5.129.680 -8.364.610 -3.234.929 63,06%- crediti -5.129.680 -8.364.610 -3.234.929 63,06%- attività finanziarie disponibili per la vendita 0 0 0 0,00%- attività finanziarie detenute sino alla scadenza 0 0 0 0,00%- altre operazioni finanziarie 0 0 0 0,00%Risultato netto della gestione finanziaria 11.425.362 10.410.300 -1.015,061 -8,88%

31.12.2012 31.12.2013 Diff. Ass. Diff. %Spese amministrative -9.413.924 -9.592.952 -179.028 1,90%- spese per il personale -5.495.623 -5.501.832 -6.209 0,11%- altre spese amministrative -3.918.301 -4.091.120 -172.818 4,41%Accantonamenti netti ai fondi rischi ed oneri -26.976 -58.296 -31.319 116,10%Rettifiche/riprese di valore su attività materiali -469.788 -409.088 60.699 -12,92%Rettifiche/riprese di valore su attività immateriali -1.979 -2.501 -522 26,38%Altri oneri/proventi di gestione 830.584 1.121.116 290.530 34,98%Costi operativi -9.082.083 -8.941.721 140.360 -1,55%

Il risultato netto della gestione finanziariaIl risultato netto della gestione finanziaria è pari a 10,410 milioni di euro (-8,88% rispetto al 2012).

Le rettifiche di valore dei crediti sono pari a 8,364 milioni di euro +3,234 milioni di euro rispetto al 2012. La politica del consiglio in materia di rettifiche di valore tiene anche conto dei suggerimenti della Banca d’Italia volti a rafforzare i presidi a fronte del deterioramento della qualità delle attività detenute.

I costi operativiI Costi operativi complessivamente pari a 8,941 milioni di euro, registrano una leggera flessione pari al -1,55% rispetto al dato di bilancio del 2012, corrispondente a 140 mila euro. Le Spese Amministrative risultano pari a 9,592 milioni di euro con un aumento del 1,90% rispetto all’anno precedente pari a 179 mila euro.Per quanto riguarda il costo del personale si evidenzia una sostanziale stabilità rispetto al dato del 2012, la spesa registrata è stata pari a 5,501 milioni di euro +0,11% rispetto al passato esercizio.Si evidenzia che la Cassa Rurale nel corso del 2013 per effetto di interventi di cui all’art. 34 del Fondo di garanzia dei De-positanti, a sostegno di BCC in difficoltà, ha sostenuto oneri per oltre 86 mila euro, dei quali 21 mila sono stati imputati alla voce 160 “accantonamenti netti ai fondi rischi ed oneri e oltre 65 mila euro alla voce 190 “altri oneri/proventi di gestione”.

La valutazione attuariale del TFR e del Premio di anzianità del personale dipendente è effettuata come di consueto da un attuario indipendente.

Si evidenziano i seguenti indici gestionali: Cassa Rurale di Tuenno-Val di Non Casse Rurali TrentineCosti operativi/Margine di Interesse 66,46% 86,79%Costi Operativi/Margine di Intermediazione 47,63% 58,29%

L’utile di periodoL’ utile dell’operatività corrente al lordo delle imposte si è attestato a 1,468 milioni di euro contro i 2,343 milioni di euro dell’esercizio precedente, in diminuzione del -37,21% corrispondente a 874 mila euro. L’utile netto finale si è quindi attestato a 1,141 mln di euro in calo del -37,21% rispetto all’anno precedente con una diminuzione pari a 676 mila euro. Le imposte sono pari a 327 mila euro.

31.12.2012 31.12.2013 Diff. Ass. Diff. %Utile al lordo delle imposte 2.343.419 1.468.947 -874.472 -37,32%Imposte sul reddito dell’esercizio -524.684 -327.002 197.682 -37,68%Utile netto d’esercizio 1.818.735 1.141.945 -676.790 -37,21%

relazione del consiglio di amministrazione

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2012 2013

INDICI DI BILANCIO (%)

Impieghi Clientela / Totale Attivo 63,86% 60,96%

Raccolta Diretta Clientela / Totale Attivo 74,84% 75,61%

Impieghi Clientela / Raccolta Diretta Clientela 85,33% 80,62%

Raccolta Gestita / Raccolta Indiretta 28,22% 36,35%

Raccolta Amministrata / Raccolta Indiretta 71,78% 63,65%

Titoli di proprietà / Totale attivo 22,69% 30,82%

2012 2013

INDICI DI REDDITIVITÀ (%)

Utile Netto / Patrimonio Vigilanza 2,37% 1,47%

Utile Netto / Totale Attivo 0,28% 0,17%

Costi Operativi / Margine Intermediazione 54,86% 47,63%

Margine Interesse / Margine Intermediazione 77,18% 71,66%

Commissioni Nette / Margine Intermediazione 17,61% 16,16%

Margine di Intermediazione / Totale attivo 2,52% 2,76%

Margine di Interesse / Totale attivo 1,94% 1,98%

INDICI DI STRUTTURA (%) 2012 2013

Patrimonio Netto / Totale attivo 11,96% 11,21%

INDICI DI RISCHIOSITÀ (%) 2012 2013

Sofferenze Nette / Crediti Clientela Netti 3,38% 3,09%

Sofferenze Nette / Patrimonio Netto 18,03% 15,94%

INDICI DI EFFICIENZA (%) 2012 2013

Spese Amministrative / Margine d’Intermediazione 56,86% 51,09%

Costi / Ricavi (Cost/income) 56,86% 50,28%

INDICI DI PATRIMONIALIZZAZIONE 2012 2013

Patrimonio / Raccolta Diretta 15,98% 15,64%

Patrimonio / Impieghi 18,72% 19,40%

Sofferenze Lorde / Patrimonio 28,30% 30,23%

INDICI DI PRODUTTIVITÀ (migliaia di euro) 2012 2013

Raccolta diretta per Dipendente 6.644 7.040

Impieghi Clientela per Dipendente 5.669 5.675

Margine Intermediazione per Dipendente 224 257

Costo Medio per Dipendente 72 73

Si riportano di seguito i principali indicatori economici, finanziari e di produttività

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Dirigenti nr. 01 1,37% sul totaleQuadri direttivi nr. 23 31,51% sul totaleAree professionali nr. 49 67,12% sul totaleTotale nr. 73

LA STRUTTURA OPERATIVA

La rete territorialeNon si registrano variazioni per quanto riguarda gli sportelli della Cassa. Sul territorio di competenza permangono 13 Spor-telli distribuiti nei vari comuni, che consentono di presidiare e mantenere il servizio su tutto il territorio periferico e di offrire il proprio servizio alla comunità. Sul territorio sono presenti 12 Sportelli bancomat (ATM), nonché 260 apparecchi POS in altrettanti esercizi commerciali. Allo scopo di facilitare e qualificare la relazione con la Clientela, la Cassa Rurale si avvale inoltre di altri canali distributivi, anche di tipo telematico. In particolare, la Clientela abilitata ad utilizzare il servizio Info-banking, al fine di ricevere in via telematica gli estratti conto e altra documentazione bancaria, raggiunge, al 31.12.2013, i 4.254 utenti. Sono 4.318 i rapporti intestati a soci e clienti abilitati al servizio di Remote Banking “Inbank”, “Inbank Gold” e “Onbank”, con la possibilità di gestire i propri rapporti direttamente da casa e/o dall’ufficio.

Le risorse umaneIn un contesto difficile e in continua evoluzione come l’attuale è importane un approccio nella gestione del personale che miri alla massima flessibilità, affidabilità, competenza, innovazione, efficienza e precisione.L’attenzione è stata costante sul controllo e contenimento dei costi, alla razionalizzazione dei processi operativi, cercando di liberare risorse per l’attività commerciale.Particolare attenzione viene sempre rivolta alle risorse umane. I risultati, sopra commentati, sono stati conseguiti anche grazie alla professionalità delle persone che lavorano nella nostra Cassa Rurale, per questo si continua a dedicare grande attenzione alla valorizzazione delle competenze ed alla crescita professionale.Alla fine del 2012 risultano in forza alla Cassa Rurale 74 dipendenti. Nel corso del 2013 la nostra Cassa Rurale è stata colpita da due gravi lutti, sono infatti improvvisamente mancati i colleghi Davide Campagnolo e Marina Franzoi.Nel corso dell’anno sono da registrare:- il rientro dalla maternità di tre dipendenti; - l’assenza temporanea di una dipendente per maternità;- l’assunzione di una nuova risorsa con contratto a tempo determinato.Al 31.12.2013 i dipendenti sono pertanto 73 dei quali uno con contratto a tempo determinato, così suddivisi: 27 donne e 46 uomini. Significativo è stato anche nel corso del corrente esercizio l’utilizzo del contratto Part-Time con la conferma di 8 posizioni nelle diverse tipologie (orizzontale - misto) a tempo determinato, il 10,95% del totale dipendenti, testimonianza dello sforzo della Cassa nel conciliare le esigenze di vita privata e lavoro dei collaboratori. Anche nel corso del 2013, come avvenuto nell’esercizio precedente, si è posta particolare attenzione all’ottimizzazione delle risorse impiegate nei diversi ruoli dell’assetto organizzativo aziendale al fine di continuare a garantire il giusto presidio sia delle attività di consulenza che delle funzioni di governo, di controllo e di presidio della rete commerciale. I piani di rotazione ed avvicendamenti nei diversi ruoli nel corso dell’anno interessato 16 collaboratori.Il 50,68% del personale è dislocato al front office. A fine esercizio si registra un lieve aumento a livello aziendale dei residui ferie e banca ore (l’accantonamento dei giorni ferie e della banca, maturate e non godute, incide sul conto economico) ed una contrazione del -32,80%, delle ore di lavoro straordinario prestato, al lordo delle ore recuperate.Si rilevano complessivamente nr. 447 giornate di assenze dal servizio per malattie, nr. 542 giornate per congedi di ma-ternità, inoltre il personale ha usufruito in generale di nr. 85 giorni di permessi retribuiti riferibili a diverse casistiche, le più rilevanti: 49 giornate per visite mediche. Nel corso del 2013 sono stati attivati 5 tirocini/stage formativi e di orientamento rivolti a studenti.

La composizione del personale per qualifica al 31/12/2013 è la seguente:

Nella politica della Cassa Rurale la formazione rimane uno strumento fondamentale ed irrinunciabile per lo sviluppo profes-sionale delle competenze dei collaboratori, prosegue quindi il percorso di valorizzazione delle persone. La struttura è stata costantemente impegnata con la pianificazione di attività di affiancamento, con la programmazione di corsi esterni ed in-terni in collaborazione con Formazione - Lavoro e gli Enti Centrali e con l’organizzazione di incontri di aggiornamento vari.Particolare attenzione è stata riservata all’aggiornamento in campo finanziario e/o assicurativo e normativo (antiriciclaggio - trasparenza) con interventi rivolti all’intera struttura. Il costo a bilancio, contabilizzato tra le spese del personale, riferito alla formazione è stato complessivamente nel 2013 pari a 28 mila euro.

relazione del consiglio di amministrazione

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Attività organizzativeSul piano organizzativo, nel corso dell’anno si sono realizzati molteplici interventi di ridefinizione dell’assetto organizzativo, emersi sia da attività pianificate ed articolate nei piani operativi di ciascuna Area o Servizio di cui si compone la struttura organizzativa della Cassa Rurale, che sulla scorta delle esigenze contingenti ed imprevedibili che hanno caratterizzato lo scorso anno.Si ricorda che le linee guida delle strategie riguardanti l’assetto organizzativo aziendale sono ampliamente definite nel piano strategico triennale 2012-2014, approvato dal Consiglio di Amministrazione il 30 gennaio 2012 ed in considerazione delle priorità indicate dalla Direzione Generale.Per quanto riguarda l’assetto organizzativo, nel corso del 2013 il Consiglio di Amministrazione, su proposta del Direttore Generale, ha conferito i seguenti incarichi al interno della struttura organizzativa della Cassa Rurale:• nomina del nuovo responsabile della Area Commerciale;• nomina del nuovo responsabile del servizio Sistemi di Pagamento;• nomina del responsabile dell’Unità Centro Direzionale di Cles;• nomina del responsabile unico delle filiali di Varollo di Livo e Marcena di Rumo.

Nel corso dell’anno si sono realizzate le seguenti revisioni delle Aree e dei Servizi della Cassa Rurale:• revisione organizzativa delle risorse impiegate nell’Unità Centro Direzionale di Cles;• avvicendamento dei collaboratori in forza all’ufficio Sistemi di Pagamento con contestuale annessione del servizio di

Cassa Centralizzata e definizione dei nuovi incarichi assegnati agli operatori.• definizione del nuovo servizio di Antiriciclaggio e Consulenza Interna nell’ambito dei ruoli in staff alla Direzione Generale.• turnover dei collaboratori presenti nell’Area Controlli Interni;• potenziamento delle rete commerciale con l’assunzione di una nuova risorsa.

Alcuni interventi organizzativi hanno riesaminato l’assetto delle risorse occupate nella rete commerciale, determinando, degli avvicendamenti del personale in carico alle Filiali di:• Tuenno;• Cles Centro Direzionale;• Flavon;• Cunevo;• Campodenno;• Varollo di Livo;• Cis;• Bresimo;• Mocenigo di Rumo.Nel corso dell’anno si sono realizzate le seguenti revisioni dei regolamenti interni:• sistema delle deleghe del Credito – deleghe concesse dal Consiglio di Amministrazione;• procedure deliberative in tema di attività di Rischio e Conflitti di Interesse nei confronti di soggetti collegati;• deleghe concesse dal Consiglio di Amministrazione per l’utilizzo della “Firma Sociale” e dei poteri di “Rappresentanza”;• sistema delle deleghe in materia di Condizioni, Tassi e deleghe Operative;• regolamento dell’Information Technology;• regolamento operatività in proprio e condizioni riservate ai dipendenti della Cassa Rurale;• regolamento interno - Trasparenza delle operazioni e dei servizi Bancari e Finanziari.

In riferimento alla Struttura Tecnologia Informatica, la Cassa Rurale ha esternalizzato il sistema informativo tramite la so-luzione del servizio PHS di Phoenix Informatica Bancaria che garantisce la riduzione della complessità delle infrastrutture I.C.T. (Information and Communications Technology) e dei corrispondenti costi di gestione, l’implementazione del livello di sicurezza e della continuità operativa e la riduzione dei costi di assistenza tecnico-sistemistica.

Nel corso dell’anno 2013 sono state sviluppate continue implementazioni ed aggiornamenti di versione del programma gestionale Sib2000 di Phoenix Informatica Bancaria, sistema informativo per l’Organizzazione SIO, che dei programmi applicativi.

Da evidenziare le nuove disposizioni normative che hanno trovato applicazione nel corso del 2013:

Sepa End Date - In base a quanto stabilito dal Regolamento UE n.260/2012 e dal Provvedimento di Banca d’Italia recante istruzioni applicative dello stesso, dal 1° febbraio 2014 i servizi di bonifico e di addebito diretto nazionali sono stati sostituiti con gli analoghi servizi attivi in ambito europeo - rispettivamente SCT e SDD - creati per la realizzazione dell’area unica

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dei pagamenti in Euro, la Single Euro Payments Area - SEPA. Al fine di minimizzare i possibili rischi di interruzione dei pagamenti per i consumatori e le imprese, il 9 gennaio scorso la Commissione Europea ha pubblicato una proposta di modifica del Regolamento (UE) 260/2012 che prevede l’introduzione di un periodo transitorio di sei mesi, avallato dalla BCE, durante il quale possono essere accettate le operazioni di bonifico e di addebito diretto disposte nei formati nazionali. Il Parlamento e il Consiglio europei hanno approvato, rispettivamente il 4 e il 18 febbraio 2014, la modifica proposta, con validità retroattiva a partire dal 1° febbraio 2014. La modifica introdotta non ha comportato una variazione del termine per la migrazione alla SEPA, fermo al 1° febbraio 2014, ma la previsione di un “grace period” finalizzato alla migliore gestione di casi eccezionali o di emergenza. L’adeguamento ai requisiti generali imposti dal Regolamento citato ha determinato impatti significativi su i processi di trattamento/elaborazione delle operazioni, le infrastrutture preposte, gli strumenti di conferimen-to degli ordini e di relativa rendicontazione a disposizione della clientela sui diversi canali. La Banca, per garantire il corretto e completo processo di adeguamento alla SEPA, in ottemperanza a quanto richiesto dall’art. 9 del Provvedimento attuativo citato, ha predisposto e adottato, con delibera del 26 agosto 2013, un piano di migrazione delle operazioni di bonifico e di addebito diretto. In tale ambito, la Banca ha individuato gli interventi necessari sui profili organizzativi e procedurali interni alla definizione delle conseguenti modifiche ai regolamenti e alle disposizioni attuative attinenti, nonché all’implementazio-ne dei connessi presidi di controllo.

Regolamento EMIR - Il 16 agosto 2012 è entrato in vigore il “Regolamento (UE) N. 648/2012 sugli strumenti derivati OTC, le controparti centrali e i repertori di dati sulle negoziazioni” (di seguito EMIR). L’EMIR dà seguito alle comunicazioni adottate dalla Commissione Europea e agli impegni assunti dai leader del G-20, nel 2009 e nel 2010, con riferimento all’adozione di misure volte ad accrescere la trasparenza e la vigilanza regolamentare, ridurre il rischio di controparte e il rischio operativo, rafforzare l’integrità del mercato con riferimento alle negoziazioni dei derivati OTC. In particolare, l’EMIR introduce l’obbligo, per le controparti finanziarie e non finanziarie, di: - ricorrere a “controparti centrali” (c.d. CCPs) per la compensazione dei derivati OTC; - adottare tecniche di mitigazione del rischio per i derivati OTC non oggetto di compensazione; - segnalare ai “repertori di dati” (c.d. Trade Repositories) le informazioni relative ad ogni contratto derivato stipulato e ogni

modifica o cessazione dello stesso. Nel corso del 2013 sono entrati in vigore gli standard tecnici regolamentari e di implementazione emanati dalle competenti Autorità Europee di Vigilanza ai fini dell’applicazione degli obblighi previsti, ad eccezione di quelli relativi alla compensa-zione presso una CCP. La Banca, in qualità di controparte finanziaria soggetta agli obblighi dell’EMIR, ha adottato/sta adottando gli opportuni presidi per le segnalazioni ai “repertori di dati” e l’applicazione delle tecniche di mitigazione del rischio previste dalla normativa.Accordi in relazione alla moratoria debiti PMI – Per far fronte alla situazione generale di crisi e promuovere la ripresa e lo sviluppo delle attività, dopo le proroghe dei termini di validità dell’intesa “Nuove misure per il credito alle Pmi” fir-mata il 28 febbraio 2012 e da ultimo prorogata fino al 30 settembre 2013, l’ABI e le Associazioni di rappresentanza delle imprese in data 1° luglio 2013 hanno siglato un nuovo “Accordo per il credito 2013”, che propone misure di sospensione e allungamento dei finanziamenti in favore delle piccole e medie imprese, sostanzialmente analoghe a quelle messe in campo precedentemente, nonché la concessione di specifici finanziamenti connessi ad aumenti dei mezzi propri effettuati dalle PMI.

Il Consiglio di Amministrazione, su proposta del Direttore Generale, in seguito alla valutazione positiva della procedura iMeetingRoom, ha deliberato l’adozione della soluzione software e l’acquisto di 20 tablet Apple iPad. A partire dal mese di agosto 2013 la soluzione innovativa per la gestione delle sedute del Consiglio di Amministrazione “iMeetingRoom” viene regolarmente utilizzata con evidente riduzione dei tempi e dei costi necessari alla presentazione della documentazione di competenza.

L’ufficio dei Sistemi Informatici della Cassa Rurale garantisce la continua manutenzione e sostituzione dell’infrastruttura tecnologica hardware (Personal Computer, Stampanti e Lettori scanner per lo sportello bancario), per assicurare l’efficien-za del sistema informatico.

Anche per l’anno 2013 il Consiglio di Amministrazione ha provveduto ad approvare il regolamento interno definito Piano operativo della Sicurezza dove sono esposti i principi di riferimento e le impostazioni generali a cui devono conformarsi tutte le attività di formulazione della regolamentazione operativa necessarie per garantire la gestione del processo dell’In-formation Technology.

relazione del consiglio di amministrazione

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PRINCIPALI DATI SULL’OPERATIVITÀPer quanto riguarda l’evoluzione dell’operatività della Cassa Rurale sui principali prodotti e servizi, si riassumono nella tabella che segue i dati principali sull’operatività:

PRODOTTO/SERVIZIO 2012 2013 Var. %

Clienti e Rapporti di Conto

Numero Clienti Persone Fisiche 12.622 12.869 1,96%

Numero Clienti Totali 13.957 14.205 1,78%

Numero Conti in essere 11.023 11.421 3,61%

Numero operazioni su C/Correnti e D/R 1.935.190 2.050.251 5,95%

Numero Depositi a Risparmio 4.570 4.223 -7,59%

Carte di pagamento

Numero Carte Bancomat 8.943 9.306 4,06%

Importo operazioni Bancomat/Pagobancomat 56.511.450 58.589.497 3,68%

Numero operazioni Bancomat/Pagobancomat 625.743 658.186 5,18%

Numero Carte di Credito 1.785 1.853 3,81%

Importo utilizzi con Carte di Credito 5.841.769 6.367.626 9,00%

Numero addebiti utilizzi Carte di Credito 11.458 12.655 10,45%

Banca elettronica

Numero Apparecchi POS 254 260 2,40%

Importo operazioni su nostri POS 39.446.955 42.941.190 8,86%

Numero operazioni su nostri POS 549.905 606.460 10,28%

Numero postazioni Inbank/Onbank 3.101 3.445 11,09%

Numero prelievi su nostri ATM 189.135 190.374 0,66%

Importo prelievi su nostri ATM 26.986.470 27.533.610 2,03%

Numero C/Correnti con Infobanking 3.726 4.254 14,17%

Numero Clienti con servizio InfoSMS 3.361 3.615 7,56%

Numero Clienti con Pacchetto Sicurezza 1.868 2.091 11,94%

Numero Clienti con servizio Pagolight 3.244 3.645 12,36%

Rapporti di finanziamento

Numero Mutui 2.340 2.398 2,48%

Numero aperture di Credito in C/Corrente 2.537 2.500 -1,46%

Pagamenti

Numero Bonifici da nostri Clienti a Banche 118.566 126.087 6,34%

Importo Bonifici da nostri Clienti a Banche 553.261.789 626.663.314 13,27%

Numero Bonifici da nostri Clienti su nostri Clienti 75.009 76.564 2,07%

Importo Bonifici da nostri Clienti su nostri Clienti 385.344.377 440.709.232 14,37%

Numero Bonifici da Banche a nostri Clienti 159.781 165.742 3,73%

Importo Bonifici da Banche a nostri Clienti 665.692.399 741.573.686 11,40%

Numero Assegni tratti sulla Cassa Rurale 27.513 26.227 -4,67%

Numero carnet Assegni consegnati 3.206 3.084 -3,81%

Numero Pagamenti RID 175.552 182.457 3,93%

Importo Pagamenti RID 85.678.386 85.144.113 -0,62%

Numero Pagamenti effetti 60.723 60.515 -0,34%

Importo Pagamenti effetti 138.864.657 152.215.114 9,61%

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SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI E GESTIONE DEI RISCHI

Il sistema dei controlli interniCon riferimento al sistema dei controlli interni della Banca, si rinvia a quanto riportato nella parte E della nota integrativa.

La Cassa Rurale dedica particolare attenzione al governo ed alla gestione dei rischi e nell’assicurare la costante evoluzio-ne dei propri presidi di carattere organizzativo/procedurale e delle soluzioni metodologiche e strumenti a supporto di un efficace ed efficiente governo e controllo dei rischi, anche in risposta alle modifiche del contesto operativo e regolamentare di riferimento. Da questo punto di vista rilevano:• le importanti innovazioni in materia derivanti dalla nuova regolamentazione prudenziale internazionale, cd. Basilea 3,

che definisce regole più stringenti per i livelli di adeguatezza patrimoniale delle banche e introduce per la prima volta limiti in termini di liquidità e di leva finanziaria.

Secondo il dettato di Basilea 3 le nuove regole verranno attuate gradualmente, per consentire al sistema bancario di soddisfare i nuovi requisiti e ridurre l’impatto sull’economia reale. Gli accordi di Basilea 3 sono stati tradotti in legge in Europa attraverso due strumenti legislativi separati: una Direttiva (CRD IV) e un Regolamento (CRR); quest’ultimo inclu-de la maggior parte delle disposizioni relative ai requisiti patrimoniali e di liquidità, che saranno direttamente vincolanti e applicabili all’interno di ciascuno stato membro dell’Unione Europea. Il 27 giugno 2013 la versione finale del pacchetto legislativo della CRDIV/CRR è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea ed è entrata il vigore a partire dall’1 gennaio 2014. CRR e CRD IV sono integrati da norme tecniche di regolamentazione o di attuazione ap-provate dalla Commissione europea su proposta delle autorità europee di supervisione (“ESA”) che danno attuazione alla normativa primaria. Lo scorso 17 dicembre la Banca d’Italia ha emanato la Circolare n.285 - Fascicolo “Disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche” (nel seguito anche, per brevità “la Circolare”) con la quale vengono recepite le norme della CRD IV e indicate le modalità attuative della disciplina contenuta nel CRR, delineando un quadro normativo in materia di vigilanza prudenziale integrato con le disposizioni comunitarie di diretta applicazione;

• il nuovo quadro regolamentare introdotto da Banca d’Italia nel luglio 2013, attraverso la pubblicazione delle nuove dispo-sizioni di vigilanza prudenziale in materia di Sistema dei controlli interni, sistema informativo e continuità operativa (15° aggiornamento della Circolare n. 263 del 27 dicembre 2006 “Nuove disposizioni di vigilanza prudenziali per le banche”). Tale aggiornamento ha abrogato norme di primario rilievo, quali in particolare le istruzioni di vigilanza del 1999 su “Siste-ma dei controlli interni, compiti del collegio sindacale” (Circolare n. 229/99), il capitolo della Circolare n. 263/06 inerente “La gestione e il controllo dei rischi. Ruolo degli organi aziendali”, nonché le disposizioni sulla “Funzione di conformità alle norme (compliance)” di cui alla Comunicazione del luglio 2007.

L’aggiornamento normativo definisce un impianto organico di principi e regole cui deve essere ispirato il sistema dei controlli interni, inserendosi in un quadro di governo, gestione e controllo dei rischi implementato presso le Casse Rurali negli anni scorsi sulla base delle disposizioni previgenti, che risponde già ad alcuni dei presupposti fondamentali delle rinnovate disposizioni. Il testo conferma buona parte dell’impianto organizzativo e di controllo attualmente in essere nel nostro modello, apportando alcuni elementi di novità: in particolare enfatizza con riferimento all’esercizio del ruolo degli organi aziendali l’obbligatorietà di un’adeguata strutturazione e formalizzazione dei processi decisionali, accentua la necessità di una preventiva definizione di una cornice di riferimento per l’attività bancaria in termini di propensione al rischio (RAF), sottopone determinate tipologie di operazioni (le cd. OMR) a un particolare regime di gestione e ap-provazione, integra le disposizioni sulla gestione dei rischi richiedendo tra l’altro la formalizzazione di appositi criteri di classificazione, valutazione e gestione delle esposizioni deteriorate, rivisita la disciplina, il posizionamento organizzativo e le linee di riporto delle funzioni aziendali di controllo (internal audit, compliance e risk management) ed istituisce infine una disciplina organica in materia di esternalizzazione. Il capitolo 8 disciplina il sistema informativo, rivedendone la nor-mativa anche per recepire le principali evoluzioni emerse nel panorama internazionale, mentre il capitolo 9 è dedicato alla materia della continuità operativa, riorganizzando le disposizioni precedentemente contenute in diverse fonti.

La Cassa Rurale deve conformarsi al nuovo quadro regolamentare entro il 1° luglio 2014, fatte salve alcuni disposizioni per le quali sono previsti differenti e meno stringenti termini per l’adeguamento. Come richiesto dalla normativa, la Cassa Rurale ha già inviato lo scorso gennaio 2014 una relazione recante l’autovalutazione della propria situazione aziendale rispetto alle previsioni delle nuova normativa (gap analysis), le misure da adottare e la relativa scansione temporale per assicurare il pieno rispetto di tali disposizioni. A partire dai gap individuati, nel corso dei prossimi mesi si susseguiranno altri adempimenti per la progressiva attuazione delle misure necessarie ad adeguarsi alle nuove disposizioni, secondo le tempistiche dettate dalla Vigilanza.

In linea con le disposizioni emanate da Banca d’Italia il modello adottato dalla Cassa Rurale delinea le principali respon-sabilità in capo agli organi di governo e controllo al fine di garantire la complessiva efficacia ed efficienza del sistema dei controlli interni.Esaminando congiuntamente la normativa di vigilanza e lo statuto della Cassa Rurale si evince che la funzione di supervi-sione strategica e la funzione di gestione sono incardinate entro l’azione organica e integrata del Consiglio di Amministra-

relazione del consiglio di amministrazione

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zione. Alla funzione di gestione partecipa il Direttore Generale in quanto vertice della struttura interna.La funzione di supervisione strategica si esplica nell’indirizzo della gestione di impresa attraverso la predisposizione del piano strategico, all’interno del quale innestare il sistema di obiettivi di rischio (RAF), e attraverso l’approvazione dell’I-CAAP e del budget, assicurandone la coerenza reciproca e con il sistema dei controlli interni e l’organizzazione; tutto questo nell’alveo del “modello di business” del credito cooperativo.La funzione di gestione, da intendere come l’insieme delle decisioni che un organo aziendale assume per “l’attuazione degli indirizzi deliberati nell’esercizio della funzione di supervisione strategica”, è in capo al Consiglio di Amministrazione con l’apporto tecnico del Direttore Generale, che partecipa alle riunioni del Consiglio di Amministrazione in qualità di propo-nente, con parere consultivo e senza potere di voto ed è inoltre destinatario di deleghe consigliari. Tale funzione si esplica, dunque, secondo tre modalità tipiche: -deliberazioni assunte dal Consiglio di Amministrazione, anche su proposta della Direzione, nel rispetto delle previsioni statutarie (art. 35 per le materie di esclusiva competenza del Cda e art. 46 per i compiti e le attribuzioni del direttore); -(eventuale) deliberazioni del Comitato esecutivo, di norma su proposta della Direzione, negli ambiti delegati; -decisioni della Direzione e della struttura negli ambiti delegati.

Il Direttore è responsabile poi - ai sensi dello statuto - dell’esecuzione delle delibere del Consiglio di Amministrazione e del Comitato e ha il compito di sovrintendere al funzionamento organizzativo, allo svolgimento delle operazioni e al funziona-mento dei servizi, assicurando conduzione unitaria alla Cassa Rurale.Il Direttore, in quanto capo del personale, garantisce una costante attenzione alla dimensione formativa dei dipendenti, anche come leva di diffusione della cultura e delle tecniche di gestione e controllo dei rischi. Coinvolge l’organo di governo per l’approvazione dei piani formativi e lo supporta anche nell’individuazione di modalità e contenuti formativi tempo per tempo utili all’apprendimento degli amministratori stessi.

Il Collegio Sindacale, rappresenta per le Casse Rurali l’organo con funzione di controllo e in quanto vertice del controllo aziendale vigila sulla corretta applicazione della legge e dello statuto e, in via specifica, sull’adeguatezza del sistema dei controlli interni e sull’efficacia delle funzioni aziendali di controllo, anche avvalendosi dei flussi informativi che queste rea-lizzano.

Le nuove disposizioni in materia di Sistema dei controlli interni, sistema informativo e continuità operativa accentuano la necessità di una preventiva definizione del quadro di riferimento per l’attività bancaria in termini di propensione al rischio, impostando una cornice di riferimenti che le banche devono applicare coerentemente ai contesti operativi, alle dimensioni e al grado di complessità.Tale quadro di riferimento è definito con l’acronimo “RAF” (risk appetite framework, tradotto come sistema degli obiettivi di rischio) e si declina con la fissazione ex-ante degli obiettivi di rischio/rendimento che la Cassa Rurale intende raggiungereLa finalità principale del RAF è assicurare che l’attività dell’intermediario si sviluppi entro i limiti di propensione al rischio fissati dagli organi aziendali.

Il RAF costituisce un riferimento obbligato per realizzare, entro il piano strategico, un ragionamento che conduca a stabilire la propensione al rischio della Cassa Rurale e che si traduca in politiche di governo dei rischi, espresse tramite la defini-zione di parametri quantitativi e indicazioni di carattere qualitativo ad essa coerenti

Tale quadro di riferimento dovrà pertanto essere definito in stretta interazione con la pianificazione strategica, il budget e l’ICAAP; la Banca ha intrapreso un percorso per la definizione del RAF con l’obiettivo di portarlo a regime nel 2015.

Il sistema degli obiettivi di rischio (RAF) e le correlate politiche di governo dei rischi, compendiati nel piano strategico, de-vono trovare coerente attuazione nella gestione dei rischi che - nelle Casse Rurali - si concretizza in una modalità attuativa che vede l’integrazione di fasi di impostazione (compendiate nel cd. “processo di gestione dei rischi”) e di fasi di operatività per l’esecuzione di quanto impostato. Essa coinvolge sia il consiglio di amministrazione (per le deliberazioni di sua competenza), sia la direzione che - anche con il supporto dei responsabili delle funzioni operative di volta in volta interessate e dei responsabili delle funzioni di controllo di II livello per le attribuzioni loro riservate - mette a punto le proposte da sottoporre al Cda, elabora proprie disposizioni e presidia organicamente le attività operative di gestione dei rischi.

La gestione dei rischi - conseguentemente - è articolata nell’insieme di limiti, deleghe, regole, procedure, risorse e controlli - di linea, di secondo e di terzo livello -, nonché di attività operative attraverso cui attuare le politiche di governo dei rischi.

La normativa di vigilanza impone alle banche di dotarsi di adeguati sistemi di rilevazione, misurazione e controllo dei rischi, ovvero di un adeguato sistema dei controlli interni.

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Tale sistema è costituito dall’insieme delle regole, delle funzioni, delle strutture, delle risorse, dei processi e delle procedure che mirano ad assicurare, nel rispetto della sana e prudente gestione, il conseguimento delle seguenti finalità: - verifica dell’attuazione delle strategie e delle politiche aziendali; - contenimento del rischio entro i limiti indicati nel quadro di riferimento per la determinazione della propensione al rischio

della banca (Risk Appetite Framework - “RAF”); - salvaguardia del valore delle attività e protezione dalle perdite; - efficacia ed efficienza dei processi aziendali; - affidabilità e sicurezza delle informazioni aziendali e delle procedure informatiche; - prevenzione del rischio che la banca sia coinvolta, anche involontariamente, in attività illecite; - conformità delle operazioni con la legge e la normativa di vigilanza, nonché con le politiche, i regolamenti e le procedure

interne.

I controlli coinvolgono tutta la struttura a partire dagli organi sociali e dalla direzione per poi articolarsi in: - controlli di linea, il cui obiettivo principale è la verifica della correttezza dell’operatività rispetto a norme di etero/auto

regolamentazione;- verifiche di secondo livello, volte ad attuare controlli sulla gestione dei rischi (in capo alla funzione di controllo dei rischi

– Risk management) e sulla corretta applicazione della normativa (in capo al responsabile della compliance); con rife-rimento alla gestione del rischio di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo, in ossequio alla disciplina di riferimento e a seguito di un’accurata analisi organizzativa che ha tenuto conto delle dimensioni aziendali, della complessiva ope-ratività e dei profili professionali in organico, la Cassa Rurale ha provveduto ad istituire una specifica Funzione Antirici-claggio;

- controlli di terzo livello (attribuiti alla funzione di Internal Auditing), volti a individuare andamenti anomali delle procedure e della regolamentazione nonché a valutare la funzionalità del complessivo sistema dei controlli interni.

La funzione di Internal Audit, che presidia il terzo livello di controllo, svolge la “verifica degli altri sistemi di controllo”, atti-vando periodiche sessioni finalizzate al monitoraggio delle variabili di rischio.Per quanto concerne quest’ultimo livello di controlli, la normativa secondaria prevede che tale attività debba essere svolta da una struttura indipendente da quelle produttive con caratteristiche qualitative e quantitative adeguate alla complessità aziendale e che tale funzione, nelle banche di ridotte dimensioni, possa essere affidata a soggetti terzi.

Tale funzione è assegnata in outsourcing al servizio di Internal Audit prestato dalla Federazione Trentina della Cooperazio-ne, il quale - anche sulla base di un più generale progetto nazionale di categoria - periodicamente esamina la funzionalità del sistema dei controlli nell’ambito dei vari processi aziendali: - governo, credito, finanza e risparmio, incassi/pagamenti e normative, IT (anche presso gli outsourcer informatici).

Nell’esercizio in esame il Servizio Internal Audit ha sviluppato il piano dei controlli tenendo conto delle risultanze dei pre-cedenti interventi e delle indicazioni fornite dalla direzione generale in fase di avvio di intervento.

Gli interventi di audit, nel corso del 2013, hanno riguardato i seguenti processi aziendali:- Processo Information Technology;- Processo di Governo;- Processo Incassi/pagamenti e Normative.

La gestione dei rischiLa Cassa Rurale nell’espletamento delle proprie attività si trova ad essere esposta a diverse tipologie di rischio.Sulla base di quanto previsto dalle vigenti disposizioni in materia, specifiche informazioni di carattere qualitativo e quanti-tativo sui rischi, sono fornite nell’ambito della “Parte E” della Nota integrativa, dedicata alle “informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura” e alla quale si rimanda per una più compiuta trattazione.

La Cassa Rurale, in ossequio alle disposizioni normative vigenti, ha definito un processo di valutazione interna dell’ade-guatezza della dotazione patrimoniale (Internal Capital Adeguacy Assesement Process - ICAAP). Tale processo persegue la finalità di determinare, in ottica sia attuale sia prospettica, il capitale complessivo necessario a fronteggiare tutti i rischi rilevanti cui la Banca è esposta. Con riguardo ai rischi difficilmente quantificabili, nell’ambito del processo viene valutata l’esposizione agli stessi, sulla base di un’analisi che tiene conto dei presidi esistenti, e sono predisposti/aggiornati i sistemi di controllo e di attenuazione ritenuti adeguati in funzione della propensione al rischio definita. La Cassa Rurale determina il capitale interno complessivo mediante un approccio basato sull’utilizzo di metodologie sem-plificate per la misurazione dei rischi quantificabili e si avvale di linee guida per la gestione ed il monitoraggio degli altri rischi non quantificabili.

relazione del consiglio di amministrazione

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I rischi identificati dalla normativa sono, dunque, classificati in due tipologie:- rischi quantificabili, in relazione ai quali la Banca si avvale di apposite metodologie di determinazione del capitale

interno: rischio di credito e controparte, rischio di mercato, rischio operativo, rischio di concentrazione e rischio di tasso di interesse del portafoglio bancario;

- rischi non quantificabili, per i quali, non essendosi ancora affermate metodologie robuste e condivise di determina-zione del relativo capitale interno, non viene determinato un assorbimento patrimoniale, bensì vengono predisposti adeguati sistemi di controllo ed attenuazione: rischio di liquidità, rischio residuo, rischio derivante da cartolarizzazioni, rischio strategico, rischio di reputazione.

Ai fini della determinazione del capitale interno a fronte dei rischi quantificabili, la Cassa Rurale utilizza le metodologie di calcolo dei requisiti patrimoniali regolamentari per i rischi compresi nel I Pilastro (di credito, controparte, di mercato e operativo) e gli algoritmi semplificati indicati dalla normativa per i rischi quantificabili rilevanti e diversi dai precedenti (con-centrazione e tasso di interesse del portafoglio bancario). Per quanto riguarda invece i rischi non quantificabili, come già detto, coerentemente con le indicazioni fornite dalla Banca d’Italia nella citata normativa, la Cassa Rurale ha predisposto adeguati presidi interni di controllo e attenuazione. Nell’ambi-to delle attività di misurazione, sono altresì definite ed eseguite prove di stress in termini di analisi semplificate di sensibilità riguardo ai principali rischi assunti. La Cassa Rurale effettua analisi semplificate di sensibilità relativamente al rischio di credito, al rischio di concentrazione sul portafoglio crediti ed al rischio di tasso di interesse sul portafoglio bancario, sulla base delle indicazioni fornite nella stessa normativa e mediante l’utilizzo delle suddette metodologie semplificate di misu-razione dei rispettivi rischi. I relativi risultati, opportunamente analizzati, conducono ad una miglior valutazione dell’esposi-zione ai rischi stessi e conseguente determinazione del capitale interno, nonché del grado di vulnerabilità dell’azienda al verificarsi di eventi eccezionali ma plausibili. Nel caso in cui l’analisi dei risultati degli stress test evidenzi l’inadeguatezza dei presidi interni posti in essere, viene valutata l’opportunità di adottare appropriate misure di integrazione, anche in ter-mini di stanziamento di specifici buffer addizionali di capitale.

Informazioni sulla continuità aziendale, sui rischi finanziari, sulle verifiche per riduzione di valore delle attività e sulle incertezze nell’utilizzo di stime.

Con riferimento al documento Banca d’Italia, Consob e Isvap n.2 del 6 febbraio 2009, relativo alle informazioni da fornire nelle relazioni finanziarie sulle prospettive aziendali, con particolare riferimento alla continuità aziendale, ai rischi finanziari, alle verifiche per riduzione di valore delle attività (impairment test) e alle incertezze nell’utilizzo delle stime, il Consiglio di Amministrazione conferma di avere la ragionevole aspettativa che la banca possa continuare la propria operatività in un futuro prevedibile e attesta pertanto che il bilancio dell’esercizio è stato predisposto in tale prospettiva di continuità. Nella struttura patrimoniale e finanziaria della Banca e nell’andamento operativo non sussistono elementi o segnali che possano indurre incertezze sul punto della continuità aziendale.Per l’informativa relativa ai rischi finanziari, alle verifiche per riduzione di valore delle attività e alle incertezze nell’utilizzo di stime si rinvia alle informazioni fornite nella presente relazione, a commento degli andamenti gestionali, e/o nelle spe-cifiche sezioni della Nota Integrativa.

LE ALTRE INFORMAZIONICriteri seguiti nella gestione sociale per il conseguimento dello scopo mutualistico della società cooperativa ai sensi dell’art. 2 L. 59/92 e dell’art. 2545 c.c.

Ai sensi dell’art. 2 primo comma della legge 31 gennaio 1992 n. 59, il Consiglio di Amministrazione indica in modo riassun-tivo i criteri seguiti nella gestione sociale per il conseguimento degli scopi statutari in conformità al carattere cooperativo della società, a tal fine precisa quanto segue: • la Cassa Rurale pone da sempre al centro della propria operatività quanto previsto nell’art. 18 dello Statuto Sociale;• la presenza delle Filiali, nei vari comuni di operatività della Cassa Rurale, è un importante segno di vicinanza al territorio

e quindi a Soci e Clienti, e favorisce l’accesso ai servizi bancari in generale;• nel 2013 al fine di mantenere informata l’intera compagine sociale sulle varie iniziative intraprese dalla Cassa sul ter-

ritorio, oltre alla pubblicazione della rivista aziendale “La Cassa” e l’aggiornamento del sito Internet, è stato messo a disposizione di tutti i Soci il Bilancio Sociale, documento specifico che attesta il rispetto dei valori distintivi e dei principi cooperativi ai quali si ispira l’attività della Cassa Rurale.

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• Sono proseguiti anche nel 2013 gli importanti accordi di collaborazione con:- le ACLI trentine per i servizi di patronato ed assistenza fiscale presso gli sportelli di Tuenno e di Rumo;- l’accordo di collaborazione per il servizio di consulenza notarile gratuita presso la sede di Tuenno;- il servizio di consulenza di prima indicazione tecnica e di indirizzo operativo in collaborazione con il Collegio Geometri

della provincia di Trento. Gli accordi hanno riscontrato particolare interesse nei soci e clienti vedendo nel tempo un numero di adesioni in costante crescita: • prosegue la partecipazione diretta della Cassa Rurale nel gruppo di lavoro “associazioni insieme”, coordinato dall’As-

sessore di competenza della Comunità di Valle, nel corso del 2013 sono stati attivati 2 moduli formativi destinati al mondo del no profit in generale.

• è continuata l’attività formativa del personale per accrescere, congiuntamente le competenze professionali, la cultura della disponibilità al servizio, della trasparenza e dell’ascolto delle esigenze di tutta la clientela e dei Soci in particolare, nella convinzione che la centralità della persona è un aspetto prioritario dell’operare quotidiano e un vero e proprio van-taggio distintivo e competitivo;

• nell’autunno sono stati realizzati due appuntamenti formativi sul tema dell’educazione, rivolti a genitori, famiglie ed educatori della nostra comunità, coinvolgendo quali relatori: LUCIA RIZZI conosciuta come TATA LUCIA, esperta in psicologia infantile e LUCA STANCHIERI, psicologo e consulente aziendale, esperto di psicologia dell’adolescenza;

• presso il Centro Direzionale è stata ospitata la mostra fotografica “FotoCoop – la cooperazione in uno scatto” realizzata da un gruppo di appassionati fotografi con il supporto dell’Ufficio Studi della Federazione Trentina della Cooperazione.

Anche per l’anno 2013 sono stati confermati i vari appuntamenti a favore delle scuole:• è proseguita la disponibilità di due dipendenti ad incontrare gli studenti delle scuole superiori, presentando il progetto

proposto dal Formazione-Lavoro di Trento, denominato “Nuovi occhi per la TV”; • è stata riconfermata l’iniziativa “Ragazzi dell’Europa” per gli studenti delle Scuole Medie e Superiori e “Ragazzi dell’Eu-

ropa - Progetto Erasmus” a sostegno di viaggi di studio all’estero per l’apprendimento delle lingue straniere. Per gli stu-denti universitari è stata affiancata un’ulteriore iniziativa, denominata “Campus JobTrainer”, progetto rivolto a laureandi o neo laureati che consiste in un Campus di alta formazione della durata di tre giorni. Nell’anno 2013 le iniziative in genere hanno coinvolto complessivamente 56 studenti;

• prosegue con ottimi risultati, con il supporto dell’Ufficio Educazione Cooperativa della Federazione Trentina della Coo-perazione, il rapporto di collaborazione con le Scuole presenti sul del territorio, che si concretizza con l’organizzazione di percorsi formativi sul tema dell’educazione cooperativa e del risparmio e con visite guidate presso il Centro Direzio-nale della Cassa Rurale;

• prosegue la fattiva collaborazione con l’Università della Terza Età e del Tempo Disponibile, sia in fase di raccolta delle iscrizioni, sia con lezioni in aula sul tema del risparmio.

Si sono inoltre confermate le seguenti iniziative:• è proseguita l’offerta dell’assicurazione gratuita automatica su tutti gli affidamenti, contro gli infortuni mortali o che cau-

sano l’invalidità permanente;• è stato rinnovato l’apprezzato intervento economico della Cassa sulla sottoscrizione dell’abbonamento ai quotidiani lo-

cali a favore dei pensionati, che appoggiano la pensione presso i nostri sportelli, per diffondere l’informazione e favorire la crescita culturale dei nostri Soci e clienti;

• sono state messe a disposizione delle varie associazioni e della comunità in genere, a titolo gratuito, le sale polivalenti della Cassa Rurale presso la sede di Tuenno, la filiale di Campodenno, la filiale di Livo e presso il Centro Direzionale di Cles. Rimangono inoltre a disposizione delle associazioni presenti nel Comune di Tuenno, i locali al terzo piano della Sede e a disposizione della Pro Loco di Marcena, per l’attività a favore della comunità di Rumo, i locali non utilizzati presso la Filiale.

Collegamento con la base sociale e con i membri delle comunità localiA favore dei soci sono state mantenute le agevolazioni nell’attività di raccolta del risparmio e di espletamento dei servizi bancari. Il Bilancio Sociale 2013 sarà messo a disposizione di tutti i Soci nel corso del primo semestre 2014, al territorio nel suo complesso sono stati destinati 853 euro mila, così suddivisi:• interventi alle istituzioni locali sia sotto forma di imposte pagate alle amministrazioni comunali che per costi sostenuti per

la gestione esterna dei servizi di tesoreria per conto degli enti territoriali per complessivi euro 182 mila;• stanziamenti di beneficenza e sponsorizzazione sociale in favore delle molteplici associazioni culturali, sportive e di

volontariato operanti sul Territorio per complessivi 296 euro mila;• interventi in favore dei giovani, degli anziani, del mondo scolastico, dei Soci e della clientela per complessivi 374 euro mila.

relazione del consiglio di amministrazione

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Le tesorerie gestite dalla Cassa Rurale nell’anno 2013 sono complessivamente 43. Sono infatti 21 i comuni ed enti colle-gati, 18 consorzi irrigui e di miglioramento fondiario, 3 enti scolastici e la Comunità della Val di Non.

Sviluppo sull’idea cooperativa e collegamento con le altre componenti del movimento.La Cassa Rurale è costantemente impegnata nel sostegno delle varie iniziative promosse sul Territorio di competenza, nel rispetto del proprio ruolo sociale ed istituzionale, continuo è inoltre il finanziamento delle numerose richieste del mondo dell’associazionismo in generale.

I vertici aziendali partecipano al Comitato di Coordinamento delle Casse Rurali della Val di Non, allargato in particolari occasioni anche alle Casse Rurali del Comprensorio della Valle di Sole. Il Comitato coordina le iniziative di gruppo e talvolta si rivolge agli organismi centrali o ad altri organismi di zona. Il Comitato si riunisce periodicamente anche allo scopo di va-lutare interventi economici e/o iniziative a favore del Territorio, quali sponsorizzazioni di importanti eventi sportivi, culturali e formativi per i soci. I nostri esponenti aziendali sono presenti a vari livelli nelle istituzioni regionali e nazionali. Numerosi nostri collaboratori partecipano inoltre ai gruppi di lavoro istituiti presso la Federazione Trentina della Cooperazione, presso Phoenix Informatica Bancaria S.p.a. e presso Cassa Centrale Banca.

È proseguita la collaborazione con l’istituto di ricerca sull’impresa cooperativa e sociale denominato “EURICSE – Europe-an Institute on Cooperatives and Social Enterprises- Istituto europeo sull’impresa cooperativa e sociale”.

Progetto “Distretto Famiglia”.Prosegue la partecipazione della Cassa Rurale al gruppo di lavoro “Distretto famiglia nel Comune di Cles e nella Val di Non” nato nel corso del 2010 e coordinato a partire dal 2012 dalla Comunità della Val di Non. Nel 2013 è da sottolineare l’adesione al progetto da parte di numerosi nuovi enti pubblici e società. Scopo del distretto è quello di individuare di un modello di responsabilità territoriale coerente con le indicazioni della politica europea e nazionale e al contempo capace di dare valore e significato ai punti di forza del sistema Trentino al fine di offrire servizi ed opportunità rispondenti alle aspet-tative delle famiglie residenti.

Progetto “Family Audit”.È stato avviato, nel coso del secondo semestre 2012, sulla base delle linee guida deliberate con delibera numero 1364 del 11/06/2010 dalla Provincia autonoma di Treno, il processo Family Audit – conciliazione famiglia. Il Family Audit è un processo di analisi sistematica che consente all’organizzazione di compiere un’indagine ampia e par-tecipata al proprio interno, con l’obiettivo di individuare iniziative, volte alla valorizzazione delle risorse umane non solo attraverso la garanzia di un migliore impiego dei collaboratori nel ciclo produttivo, ma anche cercando di andare incontro a quei bisogni di conciliazione delle persone. Nel mese di marzo 2014 è stato consegnato, dalla Provincia Autonoma di Trento, alla nostra Cassa Rurale il certificato base.

Sostegno alle imprese ed alle famiglie.Da segnalare l’adesione con i CONFIDI e l’intervento della Provincia Autonoma di Trento alla convenzione per la l’attivazio-ne di finanziamenti a breve termine a sostegno di investimenti delle piccole e medie imprese trentine.Adesione al nuovo accordo con Confidimpresa e Trentino SC e Gruppo Terziario Donna a sostegno dell’imprenditoria femminile del terziario. Sottoscrizione di una nuova convenzione con la Federazione Provinciale Scuole Materne destinata sostenere gli investimenti per la parte della spesa non coperta da contributi provinciali.Stipula nuova convenzione con COOPERFIDI e CoopCASA al fine di regolamentare l’operatività nella promozione e rea-lizzazione di abitazioni ad uso civile a prezzo agevolato.Sottoscrizione della convenzione per l’attivazione di finanziamenti a favore delle imprese a provvista “mista”, per favorire l’accesso al credito, a valere sul Fondo di Rotazione Provinciale ex art. 34 ter 1 LP. 6/99.

INFORMAZIONI SULLE RAGIONI DELLE DETERMINAZIONI ASSUNTE CON RIGUARDO ALL’AMMISSIONE DEI NUO-VI SOCI AI SENSI DELL’ART. 2528 DEL C.C.I soci al 31/12/2013 sono 4038 (erano 3973 alla 31/12/2012) così ripartiti:nr. 136 persone giuridiche;nr. 3902 persone fisiche, di cui 1132 femmine e 2770 maschi.Complessivamente nel corso del 2013 la nostra compagine sociale è cresciuta di 65 Soci (+ 1,64% rispetto al 31.12.2012) per effetto di 113 entrati e di 48 usciti (di cui 46 per decesso).L’incidenza dei Soci nella fascia fino a 30 anni al 31.12.2013 è del 5,2%, pari a 203 Soci.

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INFORMAZIONI SULLA AVVENUTA COMPILAZIONE O AGGIORNAMENTO DEL DOCUMENTO PROGRAMMATICO SULLA SICUREZZA AI SENSI DEL D. LGS. N. 196 DEL 30 GIUGNO 2003, ALL. B PUNTO 19Il Consiglio di Amministrazione ha provveduto ad approvare il regolamento interno definito Piano operativo della Sicurezza dove sono esposti i principi di riferimento e le impostazioni generali a cui devono conformarsi tutte le attività di formulazio-ne della regolamentazione operativa necessarie per garantire la gestione del processo dell’Information Technology. Tale documento contiene, tra l’altro, l’analisi dei rischi, le disposizioni, sulla sicurezza dei dati e sulla distribuzione dei compiti e delle responsabilità nell’ambito delle strutture preposte al trattamento dei dati stessi. FATTI DI RILIEVO INTERVENUTI DOPO LA CHIUSURA DELL’ESERCIZIONel corso del 2014, dopo la chiusura dell’esercizio, non si rilevano fatti di rilievo che non abbiano avuto evidenza nel bilan-cio stesso e che abbiano potuto modificare le risultanze patrimoniali ed economiche.Evidenziamo che:• la nostra Cassa Rurale ha aderito alla proposta di intervento di sistema a favore della Cassa Rurale di Folgaria sotto-

scrivendo Euro 30.000,00 di obbligazioni dello strumento non innovativo di capitale;• la nostra Cassa Rurale ha deliberato di partecipare con una quota pari a 100.000,00 euro al “Fondo Housing Sociale

Trentino”, veicolo destinato agli investimenti in housing sociale, che permetterà di rendere disponibili circa 500 alloggi sociali in tutto il territorio provinciale, attraverso la realizzazione e il recupero immobiliare;

• a seguito dell’autorizzazione alla pubblicazione del Prospetto Informativo rilasciata in data 12 marzo 2014 da parte di Consob, è stata avviata, lo scorso 17 marzo 2014, l’offerta in opzione relativa all’aumento di capitale sociale deliberato in data 28 dicembre 2012 dal Consiglio di Amministrazione di Funivie Folgarida Marilleva S.p.a per quanto riguarda la Cassa Rurale di Tuenno-Val di Non il residuo credito ammonta a 3.146.381,28 euro; tale credito sarà soddisfatto attra-verso l’attribuzione di azioni Funivie Folgarida Marilleva per il 50% ordinarie e per il 50% privilegiate.

INFORMATIVA SULLE OPERAZIONI CON PARTI CORRELATELe informazioni sui rapporti con parti correlate sono riportate nella parte H “operazioni con parti correlate” della nota inte-grativa, cui si fa rinvio.In aggiunta al contenuto della Nota Integrativa di bilancio, fornito tenendo conto di quanto previsto dallo IAS 24, a seguito del 9° aggiornamento della Circolare 263/06 (disciplina prudenziale in materia di attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti di soggetti collegati), è necessario fornire un’ulteriore informativa all’Assemblea con riferimento alle operazioni di maggiore rilevanza sulle quali la Commissione degli Amministratori Indipendenti e/o il Collegio Sindacale abbiano reso parere negativo o formulato rilievi.Allo scopo si evidenzia che non sono state compiute operazioni della specie.

Si comunica inoltre che, la banca ha interpretato le Politiche in materia di controlli sulle attività di rischio e sui conflitti di interesse nei confronti dei soggetti collegati, esplicitamente previste dalle disposizioni di Vigilanza, come l’insieme delle Delibere, dei Regolamenti e delle Deleghe già presenti in banca. Si informa all’Assemblea che detti documenti sono stati opportunamente integrati ove necessario per renderli conformi alla novellata normativa.

EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONELa crisi economica che stiamo vivendo impone una diversa capacità di reazione rispetto agli eventi, richiede una attenta programmazione e pianificazione delle azioni ed allo stesso tempo grande flessibilità sia dal punto di vista organizzativo che delle strategie.Per quanto riguarda gli impieghi si intende prioritario rivolgere un sostegno ai settori produttivi più sani del territorio e alle esigenze di finanziamento delle famiglie, accentuando il presidio del rischio. La crescita degli impieghi dovrà essere ac-compagnata da una sempre maggiore attenzione rispetto al rapporto rischio/rendimento.

Anche nel 2014 il Consiglio sarà chiamato a proseguire nella politica prudenziale di valutazione dei crediti in essere, in particolare per quanto riguarda quei settori più colpiti dalla crisi, intervenendo ove necessario con adeguate politiche di rettifiche di valore.

Si ritiene importante agire sulla composizione delle forme di raccolta nel Risparmio Gestito, al fine di migliorare i flussi di redditività favorendo allo stesso tempo una mirata ricomposizione dei portafogli dei clienti, nel rispetto della propensione al rischio degli stessi.

Particolare attenzione sarà anche rivolta all’implementazione dei servizi a favore delle imprese che operano con l’estero.

Uno sforzo particolare sarà richiesto a tutta la struttura al fine di ricercare anche nel 2014 una politica tendente al conte-nimento dei costi in genere.

relazione del consiglio di amministrazione

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PROGETTO DI DESTINAZIONE DEGLI UTILI DI ESERCIZIO

L’Utile di esercizio ammonta a 1.141.945 euro

Si propone all’assemblea di procedere alla seguente ripartizione: 1. Alla Riserva legale 957.686 euro2. Ai fondi mutualistici per la promozione e lo sviluppo della cooperazione (pari al 3% degli utili netti annuali) 34.258 euro3. Ai fini di beneficenza e mutualità 150.000 euro

A conclusione di un difficile e intenso anno di lavoro, il Consiglio di Amministrazione intende rivolgere un doveroso pensiero di gratitudine a quanti hanno contribuito al raggiungimento dei positivi risultati conseguiti:• a tutti Voi Soci ed alla Clientela per la preferenza e la fedeltà riservateci;• al Collegio Sindacale per la scrupolosità ed il senso di equilibrio con i quali ha svolto il suo importante ruolo istituzionale

nell’interesse della Cassa Rurale;• alla Direzione ed a tutto il personale per l’impegno, la professionalità e la responsabilità profusi nella conduzione tecnica

della società e nelle quotidiane relazioni con i Soci ed i Clienti;• alla Federazione Trentina della Cooperazione, alla Cassa Centrale Banca - Credito Cooperativo del Nord Est, a Nord

Est Fund, a Phoenix Informatica Bancaria, in particolare alle strutture di Certificazione e Revisione, di Internal Audit, al Reparto Casse Rurali della Federazione, per il prezioso supporto consulenziale, operativo e tecnico;

• alla Banca d’Italia per l’attenzione e la considerazione manifestataci in ogni occasione.

Ciò premesso proponiamo al Vostro esame ed alla Vostra approvazione il bilancio dell’esercizio 2013 come esposto nella documentazione di “stato patrimoniale” e di “conto economico”, nonché nella “nota integrativa”.

Cles, 31 marzo 2014 IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Il Presidente - Luigi Cristoforetti

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Bilancio al 31 dicembre 2013RELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE

Signori Soci,ai sensi dell’art. 2429, 2° comma, del Codice Civile vi relazio-niamo circa l’attività da noi svolta durante l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2013.Come noto, l’attività di revisione legale dei conti è demanda-ta alla Federazione Trentina della Cooperazione per quanto disposto dalla L.R. 9 luglio 2008 n. 5 e dal D.Lgs. 27 gennaio 2010 n. 39.Il Collegio sindacale ha concentrato la propria attività, anche per l’esercizio 2013, sugli altri compiti di controllo previsti dalla legge, dallo statuto e dalle vigenti istruzioni di vigilanza.In generale, l’attività del Collegio sindacale si è svolta attra-verso:- n. 12 verifiche, anche individuali, presso la sede sociale

o presso le filiali, nel corso delle quali hanno avuto luogo anche incontri e scambi di informazioni con i revisori della Federazione Trentina della Cooperazione, incaricata della revisione legale dei conti, e con i responsabili delle altre strutture organizzative che assolvono funzioni di controllo (internal audit, compliance e controllo dei rischi), a seguito dei quali sono state regolarmente acquisite e visionate le rispettive relazioni, rilevando la sostanziale adeguatezza ed efficienza del sistema dei controlli interni della Cassa Rurale, la puntualità dell’attività ispettiva, e la ragionevo-lezza e pertinenza degli interventi proposti;

- n. 24 partecipazioni alle riunioni del Consiglio di ammi-nistrazione, nel corso delle quali abbiamo acquisito in-formazioni sull’attività svolta dalla Cassa Rurale e sulle operazioni di maggiore rilievo patrimoniale, finanziario, economico e organizzativo. Abbiamo anche ottenuto infor-mazioni, laddove necessario, sulle operazioni svolte con parti correlate, secondo quanto disposto dalla normativa di riferimento. In base alle informazioni ottenute, il Colle-gio sindacale ha potuto verificare che le azioni deliberate e poste in essere sono conformi alla legge e allo Statuto sociale e che non appaiono manifestatamente imprudenti, azzardate, in potenziale conflitto di interessi o in contrasto con le deliberazioni assunte dall’Assemblea o tali da com-promettere l’integrità del patrimonio.

Tutta l’attività di cui sopra è documentata analiticamente nei verbali delle riunioni del Collegio sindacale, conservati agli atti della società.Particolare attenzione è stata riservata alla verifica del rispetto della legge e dello statuto sociale.Al riguardo, si comunica che, nel corso dell’esercizio non sono pervenute al Collegio denunce di fatti censurabili ai sen-si dell’art. 2408 del Codice Civile, né sono emerse irregolarità nella gestione o violazioni delle norme disciplinanti l’attività bancaria tali da richiedere la segnalazione alla Banca d’Italia ai sensi dell’art. 52 del D. Lgs. 1 settembre 1993, n. 385.Sotto il profilo della gestione dei rapporti con la Clientela, il

Collegio ha verificato che i reclami pervenuti all’apposito uffi-cio interno della Cassa Rurale hanno ricevuto regolare riscon-tro nei termini previsti.Per quanto concerne i reclami della Clientela attinenti alla prestazione dei servizi di investimento, il Collegio sindacale ha preso atto dalla relazione della funzione di Compliance, presentata agli organi aziendali ai sensi dell’art. 16 del Rego-lamento congiunto Banca d’Italia - Consob, della situazione complessiva dei reclami ricevuti, ed attesta che la Cassa Ru-rale non ha ricevuto reclami nel corso del 2013.Non risultano pendenti denunce o esposti innanzi alle compe-tenti autorità di vigilanza.Inoltre, il Collegio ha vigilato sull’osservanza delle norme in materia di antiriciclaggio, non rilevando violazioni da segnala-re ai sensi dell’art. 52 del D. Lgs. 231/2007.Le osservazioni del Collegio ai responsabili delle funzioni inte-ressate hanno trovato, di regola, pronto accoglimento.Per quanto riguarda il rispetto dei principi di corretta ammi-nistrazione, la partecipazione alle riunioni degli organi am-ministrativi ha permesso di accertare che gli atti deliberativi e programmatici erano conformi alla legge e allo statuto, in sintonia con i principi di sana e prudente gestione e di tutela dell’integrità del patrimonio della Cassa, e con le scelte stra-tegiche adottate .Non sono emerse anomalie sintomatiche di disfunzioni nell’amministrazione o nella direzione della società. In tema di controllo sull’adeguatezza dell’assetto organizza-tivo, amministrativo e contabile adottato dalla società, sono stati oggetto di verifica - anche attraverso la costante collabo-razione con le altre funzioni di controllo - il regolare funziona-mento delle principali aree organizzative (Processo Incassi/Pagamenti e Normative, Processo Information Technology, Processo di Governo), e l’efficienza dei vari processi, con-statando l’impegno della Cassa nel perseguire la razionale gestione delle risorse umane e il costante affinamento delle procedure.Si è potuto constatare, in particolare, che il sistema dei con-trolli interni risulta efficiente e adeguato, tenendo conto delle dimensioni e della complessità della Cassa, e che lo stesso si avvale anche di idonee procedure informatiche. Nel valutare il sistema dei controlli interni, è stata posta attenzione all’attività di analisi sulle diverse tipologie di rischio e sulle modalità per il loro governo, con specifica attenzione al processo interno di determinazione dell’adeguatezza patrimoniale (ICAAP).Il sistema informativo, inoltre, garantisce un elevato standard di sicurezza, anche sotto il profilo della protezione dei dati per-sonali trattati, anche ai sensi del Disciplinare Tecnico - Allega-to “B” al codice della privacy (D. Lgs. 30 giugno 2003, n. 196).In conclusione, non è emersa l’esigenza di apportare modifi-che sostanziali all’assetto dei sistemi e dei processi sottoposti a verifica.

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Il Collegio sindacale, in ottemperanza alle disposizioni di cui all’art. 2 della L. 59/92 e art. 2545 del Codice Civile, condivide i criteri seguiti dal Consiglio di amministrazione nella gestione sociale per il conseguimento degli scopi mutualistici in confor-mità col carattere cooperativo della società, criteri illustrati in dettaglio nella relazione sulla gestione presentata dagli stessi amministratori.Ai sensi del disposto dell’articolo 19 del D.Lgs. 27 gennaio 2010, n. 39, il Collegio Sindacale, nell’esplicazione della fun-zione di “Comitato per il controllo interno” attesta che la con-tabilità sociale è stata sottoposta alle verifiche e ai controlli previsti dalla citata legge, demandati ad oggi alla Federazione Trentina della Cooperazione. Nella propria attività di vigilanza, il Collegio sindacale prende atto dell’attività da questa svolta e delle conclusioni raggiunte. Per quanto attiene nello specifico alla vigilanza di cui al punto d) del comma 1 del citato articolo, in materia di indipendenza del revisore legale con specifico riferimento alle prestazioni di servizi non di revisione svolte dalla Federazione Trentina della Cooperazione a favore della Cassa Rurale si rimanda a quanto disposto dalla L.R. 9 luglio 2008 n. 5 e successivo Regolamento di attuazione.Per quanto riguarda il bilancio di esercizio, copia dei docu-menti contabili (stato patrimoniale, conto economico, prospet-to delle variazioni di patrimonio netto, rendiconto finanziario, prospetto della redditività complessiva e nota integrativa) e della relazione sulla gestione è stata messa a disposizione del Collegio sindacale dagli amministratori nei termini di legge.Non essendo a noi demandato il controllo contabile di merito sul contenuto del bilancio, abbiamo vigilato sull’impostazione generale data allo stesso e sulla sua conformità alla legge per quanto riguarda la sua formazione e struttura.Il bilancio di esercizio è stato redatto in applicazione dei princi-

pi contabili internazionali IAS/IFRS emanati dallo IASB, omo-logati dalla Commissione Europea ai sensi del regolamento comunitario n. 1606/2002, e recepiti nell’ordinamento italiano con il D. Lgs. 28 febbraio 2005, n. 38, nonché in conformità alle istruzioni per la redazione del bilancio delle banche di cui al provvedimento del Direttore Generale della Banca d’Italia del 22 dicembre 2005 – e successivi aggiornamenti.Abbiamo verificato la rispondenza del bilancio ai fatti e alle informazioni di cui abbiamo conoscenza a seguito dell’esple-tamento dei nostri doveri, e non abbiamo osservazioni al ri-guardo.La nota integrativa e la relazione sulla gestione contengono tutte le informazioni richieste dalle disposizioni in materia, con particolare riguardo ad una dettagliata informativa circa l’an-damento del conto economico, e all’illustrazione delle singole voci dello stato patrimoniale e dei relativi criteri di valutazione.Ne risulta un’esposizione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria della Cassa Rurale, e del risultato economico dell’esercizio.Unitamente al bilancio 2013 sono riportati i dati patrimoniali e di conto economico al 31 dicembre 2012, determinati ap-plicando i medesimi principi contabili internazionali IAS/IFRS.Sul bilancio nel suo complesso è stato rilasciato un giudizio senza rilievi dalla Federazione, incaricata della revisione le-gale dei conti, che ha emesso, ai sensi degli artt. 14 e 16 del D. Lgs. n. 39/2010, una relazione in data 11 aprile 2014 per la funzione di revisione legale dei conti. Nel corso delle verifiche eseguite il Collegio sindacale ha pro-ceduto anche ad incontri periodici con il revisore della Federa-zione, prendendo così atto del lavoro svolto dalla medesima e procedendo allo scambio reciproco di informazioni nel rispet-to dell’art. 2409-septies del cod. civ.

STATO PATRIMONIALE

Attivo 679.709.624Passivo e Patrimonio netto 678.567.679Utile dell’esercizio 1.141.945

CONTO ECONOMICO

Utile dell’operatività corrente al lordo delle imposte 1.468.947Imposte sul reddito dell’esercizio 327.002Utile dell’esercizio 1.141.945

Le risultanze del bilancio si possono sintetizzare nei seguenti termini:

Il Collegio sindacale ha verificato l’osservanza da parte degli Amministratori delle norme procedurali inerenti alla formazione e al deposito e pubblicazione del bilancio, così come richiesto anche dai principi di comportamento emanato dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili. In considerazione di quanto sopra, il Collegio esprime parere favorevole all’approvazione del bilancio dell’esercizio e concorda con la proposta di destinazione del risultato di esercizio formulata dal Consiglio di Amministrazione.

Cles, 12 aprile 2013Il Collegio Sindacale

dott. Giorgio Barbacovi dott.ssa Patrizia Gentil

dott.ssa Cristina Camanini

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STATO PATRIMONIALEScostamento 2012/2013

Voci dell’attivo dicembre 2013 dicembre 2012 Valore assoluto

Valore percentuale

10. Cassa e disponibilità liquide 2.414.379 2.454.888 -40.509 -1,65%

20. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 670.544 1.416.542 -745.998 -52,66%

30. Attività finanziarie valutate al fair value 79.242 83.976 -4.734 -5,64%

40. Attività finanziarie disponibili per la vendita 193.506.014 140.285.915 53.220.099 37,94%

50. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 11.895.288 4.808.359 7.086.929 147,39%

60. Crediti verso banche 41.422.484 75.728.513 -34.306.029 -45,30%

70. Crediti verso clientela 414.330.006 419.572.371 -5.242.365 -1,25%

80. Derivati di copertura 295.471 389.870 -94.399 -24,21%

90. Adeguamento di valore delle attivitàfinanziarie oggetto di copertura generica (+/-) - - - nc

100. Partecipazioni - - - nc

110. Attività materiali 7.614.452 7.952.768 -338.316 -4,25%

120. Attività immateriali 13.173 2.541 10.632 418,42%

di cui:

- avviamento - - - nc

130. Attività fiscali 4.113.436 2.063.184 2.050.252 99,37%

a) correnti 349.735 245.388 104.347 42,52%

b) anticipate 3.763.701 1.817.796 1.945.905 107,05%

- di cui alla L. 214/2011 3.626.423 1.540.359 2.086.064 135,43%

140. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - - - nc

150. Altre attività 3.355.135 2.095.766 1.259.369 60,09%

Totale dell’attivo 679.709.624 656.854.691 22.854.933 3,48%

I saldi dell’esercizio precedente, rispetto a quelli pubblicati, riflettono le variazioni illustrate nella sezione “IAS 8 - Scorporo dei derivati impliciti”, della parte A della Nota Integrativa alle quali si rimanda.

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STATO PATRIMONIALE Scostamento 2012/2013

Voci del passivo e del patrimonio netto dicembre 2013 dicembre 2012 Valore assolutoValore

percentuale

10. Debiti verso banche 67.198.387 67.167.869 30.518 0,05%

20. Debiti verso clientela 306.340.646 275.978.864 30.361.782 11,00%

30. Titoli in circolazione 199.697.625 206.815.593 -7.117.968 -3,44%

40. Passività finanziarie di negoziazione 147.072 203.740 -56.668 -27,81%

50. Passività finanziarie valutate al fair value 13.539.629 16.165.494 -2.625.865 -16,24%

60. Derivati di copertura - - - nc

70.Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-)

- - - nc

80. Passività fiscali 1.283.753 2.187.028 -903.275 -41,30%

a) correnti 36.355 1.212.848 1.176.493 -97,00%

b) differite 1.247.398 974.180 273.218 28,05%

90. Passività associate ad attività in via di dismissione - - - nc

100. Altre passività 10.183.260 8.793.103 1.390.157 15,81%

110. Trattamento di fine rapporto del personale 601.667 711.232 -109.565 -15,40%

120. Fondi per rischi e oneri 342.910 297.412 45.498 15,30%

a) quiescenza e obblighi simili - - - nc

b) altri fondi 342.910 297.412 45.498 15,30%

130. Riserve da valutazione 3.128.469 2.236.956 891.513 39,85%

140. Azioni rimborsabili - - - nc

150. Strumenti di capitale - - - nc

160. Riserve 75.820.099 74.209.795 1.610.304 2,17%

165. Acconti su dividendi (-) - - - nc

170. Sovrapprezzi di emissione 273.743 258.620 15.123 5,85%

180. Capitale 10.418 10.250 168 1,64%

190. Azioni proprie (-) - - - nc

200. Utile (Perdita) d’esercizio (+/-) 1.141.945 1.818.735 -676.790 -37,21%

Totale del passivo e del patrimonio netto 679.709.623 656.854.691 22.854.932 3,48%

I saldi dell’esercizio precedente, rispetto a quelli pubblicati, riflettono le variazioni illustrate nella sezione “IAS 8 - Scorporo dei derivati impliciti”, della parte A della Nota Integrativa alle quali si rimanda.

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CONTO ECONOMICO Scostamento 2012/2013

Voci di conto economico dicembre 2013

dicembre 2012

Valoreassoluto

Valorepercentuale

10. Interessi attivi e proventi assimilati 22.225.645 19.803.536 2.422.109 12,23%

20. Interessi passivi e oneri assimilati (-8.771.967) (7.026.468) (1.745.499) 24,84%

30. Margine di interesse 13.453.678 12.777.068 676.610 5,30%

40. Commissioni attive 3.668.761 3.475.254 193.507 5,57%

50. Commissioni passive (634.416) (560.360) (74.056) 13,22%

60. Commissioni nette 3.034.345 2.914.894 119.451 4,10%

70. Dividendi e proventi simili 210.691 222.408 (11.717) -5,27%

80. Risultato netto dell’attività di negoziazione 62.269 26.965 35.304 130,93%

90. Risultato netto dell’attività di copertura (9.080) 32.557 (41.637) -127,89%

100.

Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: a) crediti b) attività finanziarie disponibili per la vendita c) attività finanziarie detenute sino alla scadenza d) passività finanziarie

1.953.088-

1.933.445-

19.643

443.162(1.100)

454.881-

(10.619)

1.509.9261.100

1.478.564-

30.262

340,72%-100,00%325,04%

nc-284,98%

110.Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value

69.919 137.988 (68.069) -49,33%

120. Margine di intermediazione 18.774.910 16.555.042 2.219.868 13,41%

130.

Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di: a) crediti b) attività finanziarie disponibili per la vendita c) attività finanziarie detenute sino alla scadenza d) altre operazioni finanziarie

(8.364.610)(8.364.610)

---

(5.129.680)(5.129.680)

---

(3.234.930)(3.234.930)

---

63,06%63,06%

ncncnc

140. Risultato netto della gestione finanziaria 10.410.300 11.425.362 (1.015.062) -8,88%

150.Spese amministrative: a) spese per il personale b) altre spese amministrative

(9.592.952)(5.501.832)(4.091.120)

(9.413.924)(5.495.623)(3.918.301)

(179.028)(6.209)

(172.819)

1,90%0,11%4,41%

160. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (58.296) (26.976) (31.320) 116,10%

170. Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali (409.088) (469.788) 60.700 -12,92%

180. Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali (2.501) (1.979) (522) 26,38%

190. Altri oneri/proventi di gestione 1.121.116 830.584 290.532 34,98%

200. Costi operativi (8.941.721) (9.082.083) 140.362 -1,55%

210. Utili (Perdite) delle partecipazioni - - - nc

220.Risultato netto della valutazione al fair valuedelle attività materiali e immateriali

- - - nc

230. Rettifiche di valore dell’avviamento - - - nc

240. Utili (Perdite) da cessione di investimenti 368 140 228 162,86%

250. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 1.468.947 2.343.419 (874.472) -37,32%

260. Imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente (327.002) (524.684) 197.682 -37,68%

270. Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte 1.141.945 1.818.735 (676.790) -37,21%

280.Utile (Perdita) dei gruppi di attività in viadi dismissione al netto delle imposte

- - - nc

290. Utile (Perdita) d’esercizio 1.141.945 1.818.735 (676.790) -37,21%

Il dato comparativo 2012 di cui alla voce 80 “Risultato netto dell’attività di negoziazione “ è stato rettificato secondo quanto disposto dallo IAS 8 § 42, come illustrato nella sezione “”IAS 8 – Scorporo dei derivati impliciti”, della parte A della Nota Integrativa alle quali si rimanda. A seguito della rettifica della voce sopra evidenziata è stato necessario modificare, per come è strutturato lo schema di conto economico, anche le voci 120 “Margine di intermediazione”, 140 “Risultato netto della gestione finanziaria”, 250 “Utile della operatività corrente al lordo delle imposte”, 270 “ Utile dell’operatività corrente al netto delle impo-ste” ed infine la voce 290 “Utile d’esercizio”.

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