11
E D I Z I O N I C A P I T O L O V A T I C A N O LA CROCE DI SANT’EUSANIO FORCONESE LE CHIESE AQUILANE E IL CAPITOLO DI SAN PIETRO IN VATICANO * * * L’AQUILA 6 APRILE 2009 - 6 APRILE 2010 STUDI OFFERTI DAL CAPITOLO DI S. PIETRO IN VATICANO

La croce di Sant'Eusanio. La scoperta di un capolavoro poco noto dell'arte orafa abruzzese - The cross of Sant’Eusanio Forconese The discovery of a little-known masterpiece by the

Embed Size (px)

Citation preview

EDIZIONI

CA

P I T O L O V A T I CA

NO

LA CROCE DI SANT’EUSANIO FORCONESE

LE CHIESE AQUILANE E IL CAPITOLO DI SAN PIETRO IN VATICANO* * *

L’AQUILA6 APRILE 2009 - 6 APRILE 2010

STUDI OFFERTI DAL CAPITOLO DI S. PIETRO IN VATICANO

€ 10,00

9 7 8 8 8 6 3 3 9 0 0 9 4

ISBN 978-88-6339-009-4

STUDI E DOCUMENTI SULLA STORIA DEL CAPITOLO VATICANO E DEL SUO CLERO

Collana diretta da Mons. Prof. Dario Rezza, canonico vaticano

ARCHIVUM SANCTI PETRI

2010

Bollettino d’archivio

10

L’AQUILA6 APRILE 2009 – 6 APRILE 2010

STUDI OFFERTI DAL CAPITOLO DI S. PIETRO IN VATICANO

Edizioni Capitolo Vaticano

Si ringrazia del prezioso sostegno peril restauro della Croce di Sant’Eusanio

3

I l terremoto che ha colpito L’Aquila, città e provincia, ha su-scitato tante domande. Conoscenza, tecnica, scienza, organiz-

zazione sociale e politica non potevano evitare questa immane tragedia? Certo non potevano evitare il terremoto, ma di sicuro limitarne le conseguenze. Il nostro mondo è troppo spesso te-atro dell’orgoglio e dell’errore, che producono simili sventure. Quante responsabilità umane ci sono dietro simili disastri? Ma lasciamo ai politici e ai sociologi la risposta.

Domanda più concreta è: cosa possiamo fare ora noi per ve-nir incontro alle popolazioni colpite e recuperare, per quanto è possibile, un patrimonio urbanistico culturale ed artistico di prim’ordine? Il Capitolo canonicale della Basilica Vaticana, ol-tre alle offerte raccolte nella giornata stabilita per questa specia-le colletta, dati i secolari rapporti che lo legano a diverse chiese aquilane, le cui memorie sono custodite nel nostro archivio, si è sentito in dovere di cercare uno sponsor per una determinata opera di restauro. Ci è stata affi data la Croce della ‘basilica’ di Sant’Eusanio Forconese, antica parrocchiale già distrutta da un altro terremoto di metà Quattrocento e poi ricostruita.

Dopo il restauro la Croce è stata esposta nel Museo storico arti-stico del Tesoro della Basilica Vaticana e quindi nei Musei Vati-cani per poi venir custodita presso la curia vescovile di L’Aquila. Ci auguriamo che possa far ritorno presto nella sua originale sede. Purtroppo la chiesa di S. Eusanio ha subito danni notevoli e la ricostruzione del paese stesso resta problematica.

La croce di Cristo, il quale ha sofferto la morte perché noi potes-simo vivere, sia emblema di speranza. Il restauro di questo pre-zioso reperto sia quindi di buon auspicio e che esso resti punto di riferimento di quei valori umani e religiosi propri della popo-lazione abruzzese, che nessun terremoto potrà mai distruggere.

Dario Rezza

Città del Vaticano, 6 aprile 2010

4

Le chiese aquilane e il Capitolo di San Pietro in Vaticano Primi risultati di una ricerca in corso *

di Mirko Stocchi

G.P. Fonticulano, Pianta della città dell’Aquila (1680).

Il ricorrere, il prossimo 6 aprile, del primo an-

niversario del drammatico sisma che ha colpi-

to la città dell’Aquila e il suo circondario − con

le ben note, terribili conseguenze sugli uomini

e sul patrimonio monumentale e artistico (1) − ci

offre l’occasione per rammentare, seppur breve-

mente, i duraturi rapporti che unirono in passa-

to il clero di San Pietro in Vaticano a numerosi

istituti ecclesiastici del capoluogo abruzzese e

dei suoi immediati dintorni. Tali legami, instau-

ratisi a pochi decenni di distanza dalla fondazio-

ne stessa della civitas nova aquilana (ca. metà del

XIII secolo), perdurarono continui e vitali per

tutta l’Età moderna, giungendo in taluni casi,

5

come vedremo, fi n oltre l’affermazione dello

Stato unitario italiano.

Si tratta, in realtà, di un aspetto particolare del-

la più generale – e poco nota – rete di relazio-

ni venutasi a creare, sin dai secoli centrali del

Medioevo, tra la basilica romana e numerose

entità ecclesiastiche, di maggiore o minore rile-

vanza (monasteri, chiese parrocchiali, semplici

cappelle rurali, ecc.), poste in prevalenza nei

territori dell’Italia centrale e, più in particolare,

proprio nelle zone in prossimità dei confi ni set-

tentrionali del Regnum. Questo interessante ma

ancora in gran parte inesplorato capitolo della

storia dei rapporti tra il centro della Christianitas (qui rappresentato da una delle sue principali

espressioni istituzionali), e numerose realtà ec-

clesiastiche locali costituirà l’oggetto di uno stu-

dio, a cura dello scrivente, di prossima pubbli-

cazione, corredato dall’edizione di documenti,

alcuni dei quali rimasti fi nora inediti, quando

non addirittura ignoti.

Le seguenti annotazioni sono state concepite

come una sintetica presentazione di una parte

dei risultati cui hanno condotto le ricerche in-

traprese nell’ambito del progetto Archivum Sancti Petri (Edizioni Capitolo Vaticano) relativamente

al tema delle “dipendenze ecclesiastiche” dalla

basilica di S. Pietro in Vaticano (2). La trattazione

procederà prendendo in esame ciascuna fonda-

zione per la quale è documentato il legame stori-

co con la basilica petriana o, per meglio dire, con

quello che è stato per secoli il suo principale re-

ferente istituzionale, vale a dire il Capitolo cano-

nicale della stessa. Al termine di ogni scheda una

breve annotazione in corpo minore informerà il

lettore circa gli edifi ci tuttora esistenti e i danni

a essi inferti dal sisma che ha colpito L’Aquila e i

paesi circonvicini il 6 aprile 2009.

* * *

S. Basilio e S. Lorenzo di Roio. Come detto in prece-

denza, le prime testimonianze dell’insorgere di

un legame tra le chiese dell’Aquila e il Capitolo

dei canonici di San Pietro in Vaticano risalgono

a un periodo di poco posteriore alla fondazione

della città o, per meglio dire, alla sua “rifonda-

zione angioina” (1266), seguita alla completa di-

struzione decretata da Manfredi nel 1259, quale

rappresaglia per le simpatie guelfe dimostrate

dagli aquilani in occasione del confl itto apertosi

tra il re di Sicilia e il pontefi ce Alessandro IV (3).

Tali attestazioni riguardano nella fattispecie due

istituti monastici, San Basilio de Gencha (fi g. 1) e

San Lorenzo de Serra di Roio, che seguirono en-

trambi ai loro esordi la regola benedettina, ma

che passarono in progresso di tempo tra le fi la

degli insediamenti dei monaci Celestini.

Femminile il primo, maschile il secondo, questi

due cenobi videro la luce a pochi mesi di distanza

l’uno dall’altro, tra il giugno e l’ottobre del 1320.

Ciò è quanto si evince dalle rispettive carte di

fondazione, gli originali delle quali risultano oggi

purtroppo perduti, ma il cui testo ci è noto grazie

1. Fonticulano, Pianta..., particolare (n. 32, San Basilio «Monasterio di donne»).

22

La croce di Sant’Eusanio

La scoperta di un capolavoro poco noto dell’arte orafa abruzzesedi Sante Guido

SOMMARIO

L’analisi della croce di Sant’Eusanio nelle sue diverse componenti e del contesto in cui operava il suo auto-

re, permette di riconoscere in Amico di Antonio di Notar Amico, come riportato in un’iscrizione sul verso

dell’opera: HOC OPUS/FECIT AMICUS AN/TONII NOTARII AMI/CI DE SULMONA, il migliore orafo

sbalzatore della scuola di Sulmona, in centro Italia, offuscato nella fama dalla celebre personalità di Nicola

da Guardiagrele, sommo maestro dell’arte abruzzese, che tuttavia apprese la qualità tecnica dello sbalzo e le

infi nite possibilità compositive, proprio dal magistrale esecutore della croce di Sant’Eusanio. Tale opera, nota

solo agli studiosi della materia, meriterebbe una maggiore considerazione in quanto appare l’esempio più

alto, meglio riuscito e rappresentativo dell’intera produzione orafa tre-quattrocentesca del centro aprutino.

L’eccezionalità della croce di sant’Eusanio, rispetto agli esempi coevi, è dimostrata dalle dimensioni monu-

mentali, dal ricchissimo repertorio decorativo con nuove soluzioni iconografi che e dalla mirabile tecnica

sbalzatoria L’opera è costituita da una struttura lignea a croce latina interamente rivestita da lamine d’argento

dorato, lavorata a sbalzo e decorazioni a smalti policromi, su di un complesso nodo a tre ordini in lamina di

rame traforato e dorato. Per ragioni stilistiche e storiche si propone una datazione ai primissimi anni del XV

secolo, sebbene la tipologia della sigla “SUL” del punzone è databile tra 1406 e 1429.

Le ricerche intraprese nell’ambito del progetto Archivum Sancti Petri (Edizioni Capitolo Vaticano) hanno por-

tato alla luce nuovi e sorprendenti dati circa i rapporti – già parzialmente noti alla storiografi a, ma non ancora

fatti oggetto di una indagine specifi ca – instauratisi a partire dagli anni Venti del Trecento tra il Capitolo dei

canonici di S. Pietro in Vaticano e alcuni istituti ecclesiastici della città dell’Aquila e dei suoi immediati din-

torni. La riscoperta presso l’archivio capitolare vaticano della copia d’importanti documenti ritenuti sinora

perduti ci consente di chiarire meglio i fattori all’origine di tali rapporti, permettendoci al tempo stesso

d’identifi care, anche nel caso aquilano, la presenza di dinamiche istituzionali già attestate negli stessi anni in

altre regioni dell’Italia centrale.

Le chiese aquilane e il Capitolo di San Pietro in Vaticano

Primi risultati di una ricerca in corsodi Mirko Stocchi

23

SUMMARY

An analysis of the cross of Sant’Eusanio in its various components and the context within which its creator worked, allows us to identify in the inscription crediting ‘Amico di Antonio di Notar Amico’: HOC OPUS/FECIT AMICUS AN/TONII NOTARII AMI/CI DE SULMONA, none other than the greatest embossing goldsmith of the school of Sulmona, in central Italy. While his fame was overshadowed by that of the famous Nicola from Guardiagrele, the supreme master of the art in Abruzzo, this latter fi gure arguably learned from the technical quality of the embossing and the infi nite compositional possibilities of the artist behind the cross of Sant’Eusanio. This work, only really known to scholars of the subject, deserves greater consideration as it really is the fi nest, best executed and most representative example of the entire 14th and 15th century output of the goldsmiths of Abruzzo. The uniqueness of the cross of Sant’Eusanio, compared to contemporary examples, is demonstrated by its monumental size, the artist’s rich decorative repertoire, with new iconographic solutions and an extraordinary embossing technique. The work consists of a latin cross made from a wooden structure covered entirely in gold-plated silver, embossed and featuring decorations in polychrome glazes, on a complex three-fold knot made from pierced copper foil, covered in gold. For stylistic and historical reasons, it is dated to around the earliest years of the fi fteenth century, although its stamped mark ‘SUL’ can usually be dated between 1406 and 1429.

The churches of L’Aquila and the Chapter of St. Peter in the Vatican

Initial results from the ongoing researchby Mirko Stocchi

The cross of Sant’Eusanio Forconese

The discovery of a little-known masterpiece by the goldsmiths of Abruzzo by Sante Guido

The research undertaken as part of the project Archivum Sancti Petri (Edizioni Capitolo Vaticano) has revealed new and surprising information about the relationship - already partially known to historians, but not yet made the subject of a specifi c investigation – established in the 1320s between the Chapter of Canons of St. Peter in the Vatican and a number of ecclesiastical institutions in the city of L’Aquila and its immediate surroundings. The rediscovery of copies of important documents, hitherto believed to be lost, in the archives of the Vatican Chapter, allows us to better understand the factors at the root of those relationships, while allowing us to identify, in the case of L’Aquila, the presence of institutional dynamics similar to those already found in the same period in other regions of central Italy.

Sono rigorosamente vietati la riproduzione, la traduzione, l’adattamento anche parziale o per estratti, per qualsiasi uso e con qualsiasi mezzo effettuati, compresi la copia fotostatica, il microfi lm, la memorizzazione elettronica, ecc. senza la previa autorizzazione delle ECV®.Ogni abuso sarà perseguito a norma di legge.

Proprietà riservata · All rights reserved

©2010 - Edizioni Capitolo Vaticano

L’Aquila. 6 aprile 2009 - 6 aprile 2010.Studi offerti dal Capitolo di S. Pietro in Vaticano

Direttore di collana:Mons. Prof. Dario Rezza

Responsabile editoriale:Mons. Giuseppe Bordin

Testi di:Mirko Stocchi, Le chiese aquilane e il Capitolo di San Pietro in VaticanoSante Guido, La croce di Sant’Eusanio

Traduzione in lingua inglese:Isobel Lee

Realizzazione editoriale:ATS Italia Editrice- Brenda Maroni (impaginazione e grafi ca)- Leandro Ricci (scansioni e correzioni cromatiche)- Flavio Zancla (coordinamento tecnico)

Coordinamento fotografi coAngela Giommi (ATS Italia Editrice)

Documentazione fotografi caMallio Falcioni (ATS Italia Editrice)

ISBN 9788863390009-4

Stampa:Papergraf - Padova

Si ringrazia:il dott. Giovanni Tavano, Amministratore e Direttore creativo della casa editrice Carsa (Pe), per la gentile concessione delle immagini cartografi che (pp. 4 - 9).

Il restauro della Croce di Sant’Eusanio è stato eseguito da:Sante Guido, Giuseppe Mantella e Alessandra di Natale

€ 10,00

€ 10,00

€ 10,00

€ 20,00

€ 20,00

€ 10,00

€ 10,00

Bollettino d’archivio

Restauro e conservazione digitale dell’archivio del Capitolo di San Pietro in Vaticano,a cura di Mirko Stocchi.

I Santi Apostoli Pietro e Paolo. Museo Storico Artistico del Tesoro di San Pietro,testi di Alessandro Tomei, Mirko Stocchi, Lorenza D’Alessandro.ISBN 9788863390032

Ubi Petrus ibi Paulus. Itinerario paolino nella Basilica Vaticana,di Pietro Zander.ISBN 9788863390049

La Crux Vaticana o Croce di Giustino II. Museo Storico Artistico del Tesoro di San Pietro,testi di Valentino Pace, Sante Guido, Paolo Radiciotti.ISBN 9788863390056

Monumento di Sisto IV. Museo Storico Artistico del Tesoro di San Pietro,testi di Aldo Galli, Nazzareno Gabrielli, Sante Guido, Giuseppe Mantella.ISBN 9788863390063

Le mani e il volto di Pietro nella pittura di Antonio Cavallucci. Museo Storico Artistico del Tesoro di San Pietro,testi di Luca Filippone, Stefano Ridolfi , Ilaria Carocci.ISBN 9788863390070

Tabernacolo di Donatello. Museo Storico Artistico del Tesoro di San Pietro,testi di Carlo La Bella, Stefano Ridolfi , Ilaria Carocci.ISBN 9788863390087

1.

2.

3

4-5.

6-7.

8.

9.

Distribuzione:

Libreria già Nardecchia s.r.l.Via Pasquale Revoltella, 105/107 - 00152 Roma (Italy)Tel. (+39) 06.5373.901 / Fax (+39) [email protected][email protected]