7
Francesco Zuffetti*, Maria Cristina Rossi*, Elia Cairoli*, Matteo Capelli*, Matteo Deflorian*, Luca Fumagalli*, Fabio Galli*, Andrea Parenti*, Tiziano Testori* La chirurgia orale e i_piantare ·nassociazione all'assunzione i bifosf'onaei:co_plicanze e percentuali di successo bifosfonati sono un gruppo di farmaci amplia- -:nente utilizzati nel trattamento e nella gestione -- patologie legate al metabolismo osseo. Oste- onecrosi dei mascellari (ONj) sono state registra- -e in pazienti in terapia con bifosfonati. ~ caratteristiche intrinseche della molecola e a chirurgia dento-alveolare rappresentano fat- zori di rischio per lo sviluppo di ONj. I pazienti n terapia con bifosfonati ev hanno un rischio sìgruficat ivamerrte maggiore di sviluppare ONj - petto a individui sani. L'incidenza di ONj in oazterrti in terapia con bifosfonati orali è minore e stimata in 0,7 casi ogni 100.000 pazienti. 61pazienti trattati nel reparto di Implantologia e Riabilitazione Orale dell'Ospedale Galeazzi in zerapia con bifosfonati somministrati prevalen- zernente per os ecìurata media della terapia di ~72 anni sono state eseguite 194 avulsioni den- rali e inseriti 109 impianti. il follow-up di 23 mesi ~istra successo impiantare di 100% e nessun caso di ONj. Esistono protocolli che riportano ee guida per prevenire tale complicanza e il oazierrte deve essere informato di questa even- alità oltre a sottoporsi a controlli periodici. role chiave: Bifosfonati, Osteonecrosi, Chirurgia le, Avulsioni dentali, Impianti dentali. INTRODUZIONE I bifosfonati, sintetizzati nella seconda metà degli anni '60, rappresentano i farmaci di elezione per il trattamento di patologie ossee e sono oggi largamente utilizzati. Lapresenzanella loro molecola di un grup- po contenente azoto, direttamente correlato alla potenza anti-riassorbitiva del farmaco, permette una prima distinzione tra aminobi- fosfonati (seconda e terza generazione) e non- aminobifosfonati (prima generazione)'. Una seconda classificazione è corre lata alla via di somministrazione: • via parenterale (endovenosa - ev/im): acido clodronico, acido ibandronico, acido pamidronico, acido zoledronico, acido neridronico; -I< Università degli studi di Milano - Dipartimento di scienze btornediche. chi- rurgiche e odontoiatriche I.R.CC.S. - Istituto Ortopedico Galeazzi Servizio di Odorrtosrornarologia Direttore: Prof. Rl. Weinstein - Reparto di Implantologia e riabilitazione orale Responsabile: Dr. Tiziano Testori. Indirizzo per la corrispondenza: Tiziano Testori Università degli Studi di Milano - IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi Via R. Gateazzi, 4 - 20161 Milano Te!. +39 0250319950 - Fax: +390250319960 a-rna!l: [email protected] ANNO 28 - NUMERO 3 - LUGLIO-SETTEIV\BRE 2072 -143

La chirurgia orale e implantare in associazione all'assunzione di bifosfonati complicanze e percentuali di successo

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FrancescoZuffetti*, Maria Cristina Rossi*, Elia Cairoli*, Matteo Capelli*,

Matteo Deflorian*, Luca Fumagalli*, Fabio Galli*, Andrea Parenti*, Tiziano Testori*

Lachirurgia orale e i_piantare·nassociazione all'assunzione

i bifosf'onaei:co_plicanzee percentuali di successo

bifosfonati sono un gruppo di farmaci amplia-

-:nente utilizzati nel trattamento e nella gestione

-- patologie legate al metabolismo osseo. Oste-

onecrosi dei mascellari (ONj) sono state registra-

-e in pazienti in terapia con bifosfonati.

~ caratteristiche intrinseche della molecola e

a chirurgia dento-alveolare rappresentano fat-

zori di rischio per lo sviluppo di ONj. I pazienti

n terapia con bifosfonati ev hanno un rischio

sìgruficat ivamerrte maggiore di sviluppare ONj

- petto a individui sani. L'incidenza di ONj in

oazterrti in terapia con bifosfonati orali è minore

e stimata in 0,7 casi ogni 100.000 pazienti.

61pazienti trattati nel reparto di Implantologia

e Riabilitazione Orale dell'Ospedale Galeazzi in

zerapia con bifosfonati somministrati prevalen-

zernente per os ecìurata media della terapia di

~ 72 anni sono state eseguite 194 avulsioni den-

rali e inseriti 109 impianti. il follow-up di 23 mesi

~istra successo impiantare di 100% e nessun

caso di ONj. Esistono protocolli che riportano

ee guida per prevenire tale complicanza e il

oazierrte deve essere informato di questa even-

alità oltre a sottoporsi a controlli periodici.

role chiave: Bifosfonati, Osteonecrosi, Chirurgiale, Avulsioni dentali, Impianti dentali.

INTRODUZIONE

I bifosfonati, sintetizzati nella seconda

metà degli anni '60, rappresentano i farmaci

di elezione per il trattamento di patologie

ossee e sono oggi largamente utilizzati.

Lapresenza nella loro molecola di un grup-

po contenente azoto, direttamente correlato

alla potenza anti-riassorbitiva del farmaco,

permette una prima distinzione tra aminobi-

fosfonati (seconda e terza generazione) e non-

aminobifosfonati (prima generazione)'.

Una seconda classificazione è corre lata

alla via di somministrazione:

• via parenterale (endovenosa - ev/im):

acido clodronico, acido ibandronico,

acido pamidronico, acido zoledronico,

acido neridronico;

-I< Università degli studi di Milano - Dipartimento di scienze btornediche. chi-

rurgiche e odontoiatriche I.R.CC.S. - Istituto Ortopedico Galeazzi Servizio di

Odorrtosrornarologia Direttore: Prof. Rl. Weinstein - Reparto di Implantologia

e riabilitazione orale Responsabile: Dr. Tiziano Testori.

Indirizzo per la corrispondenza:

Tiziano Testori

Università degli Studi di Milano - IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi

Via R. Gateazzi, 4 - 20161 Milano

Te!. +39 0250319950 - Fax: +390250319960

a-rna!l: [email protected]

ANNO 28 - NUMERO 3 - LUGLIO-SETTEIV\BRE 2072O·-143

(?

CHIRURGIA

(ev),ma nella maggior parte dei case reports

non è possibile effettuare una stima precisa.

La percentuale varia da 2,1 a 13,5% per

somministrazione parenterale rispetto a

0,09-0,34% in pazienti in terapia sommini-

strata per via enterale".

Nel 2008 i casi di ONj riportati dalla FDA

americana hanno interessato più di 4.000

pazienti in terapia con bifosfonati. Tale in-

cidenza è ritenuta bassa considerando l'ele-

vato numero di prescrizioni annuali negli

USA stimata intorno a 30 milioni.

L'ONj viene classificata in 3 gradì":

• Grado l: esposizione ossea asintomatica.

• Grado Il: esposizione ossea associata a

dolore e infezione.

• Grado 111: esposizione ossea in presenza

di infezione, fistole extraorali, fratture

patologiche e segni di osteolisi estesi al-

la corticale ossea.

La mandibola rappresenta la sede più

frequente di insorgenza della patologia

nelle porzioni linguali latero-posteriori con

un'incidenza del 65% per il ridotto spessore

della mucosa in questa sede, il mascellare

superiore è interessato nel 25-30% dei casi,

entrambe le arcate nel 5-10%'.

Tale patologia presenta il seguente

quadro clinico: infiammazione, ulcera-

zione, edema dei tessuti molli contigui,

perdita di elementi dentali. Il paziente

riferisce dolore localizzato nell'80% dei

casi, alitosi, disestesia, parestesia, sintomo

di Vincent (ipoestesia e/o anestesia del

labbro inferiore).

Risulta necessario l'utilizzo di indagini ra-

diologiche: OPT, TC/CBCT per la diagnosi

differenziale con altre patologie quali lesio-

ni endodontiche periapicali parodontopa-

tie, sinusiti, nevralgia indotta da osteone-

crosi (NICO), osteomieliti infettive, osteo-

radionecrosi, neoplasie e metastasi ossee".1 fattori di rischio possono essere sud-

divisi in:

• fattori farmaco-dipendenti: potenza del

farmaco e durata del trattamento";

• fattori locali:

- chirurgia odontolatrlca",

• via enterale (orale - os): acido etidroni-

co, acido tiludronico, acido risedronico,

acido alendronico, acido ibandronico.

Clinicamente il primo gruppo è utilizzato

per il trattamento di osteoporosi, ipercal-

cemia, malattia di Paget, metastasi ossee,

mieloma multiplo e osteogenesi imper-

fetta; il secondo gruppo presenta un uso

limitato quasi esclusivamente alla gestione

dell'osteoporosi e della malattia di Paget2

L'azione terapeutica dei bifosfonati è in

funzione della potente inibizione del mec-

canismo di riassorbimento osseo legato agli

osreoclasrt-, Tale azione è mediata dal forte

legame del farmaco ai cristalli di idrossiapa-

tite presenti sulla superficie ossea con suc-

cessiva inibizione della loro dlssoluztone'',

Il trattamento con bifosfonati ha come

obiettivo principale un miglioramento nella

qualità di vita del paziente con riduzione

della sintomatologia algica, diminuzione

di fratture patologiche e inibizione della

formazione di nuove lesioni osteolitiche in

patologie maligne>,

Dal 2003 sono stati pubblicati case re-

ports e case series che associano l'assun-

zione dei bifosfonati con l'insorgenza di

patologia chiamata osteonecrosi dei ma-

scellari (ONj)5.6.

L'AAoMS (American Association of Oral

and Maxillofacial Surgeons Position papers

2009) identifica l'osteonecrosi dei mascel-

lari con tre caratteristiche:

1. Esposizione ossea nella regione maxillo-

facciale oltre le otto settimane, in assen-

za di segni di guarigione.

2. Trattamento in corso o pregresso con

bifosfonati.

3. Assenza di terapia radiante dei mascellari

in corso o pregressa.

Pazienti in terapia con bifosfonati sot-

toposti a chirurgia orale hanno incidenza

di ONj di circa 10 volte maggiore rispetto a

soggetti in trattamento farmacologico non

sottoposti a chirurgia orale?".L'incidenza di ONj nei pazienti che as-

sumono bifosfonati varia secondo la via di

somministrazione orale (os) o parenterale

l.

I

!.'Ilr

QiL 44 ANNO 28 - NUI'v\ERc>:3 - LUGLlO-SETTEIV1.BRE 2012

CHIRURGIA

• < IO • u-so • >30.No

Fumo

• -Acido ZoltidronicoAcido Clodronico

Fig. 1 Distribuzione e frequenza dei pazienti fumatori.

• Acido Alendronico• Acido Neridrcnicc

BifosfonatiFig. l Distribuzione dei bifosfonati somministratinel campione di pazienti.

Tabella 1 Utilizzo di bifosfonati nel campione del presente studio

Aéido c1odronico 100 mg +3,3 mi / 7 giorni

(C'iodi. Dif61fo;al. Clasto'tl, 24 (39;34) " 100 mg + 3,3 mi / 15 giorni

Clodron, Niklod, Clodronato) 100 mg + 3,3 mi / mese

Acido neridronico (Nerixia)25 mg/giorno x 4 giorni ogni 3 mesi (irn)

3 (4,92%) I im - ev100 mg / mese (ev)

Acido alendronico 70-75 mg / 7 gìernl(Fosamax, Fosavance, 24 (39,34%) 70-75 mg / 15 giorni I , OSAlendros, I;:>rQnal,Genalen,Alendronato)«, 70-75 mg / -mese

Acido risedronico (Actonel) 8 (13,11%) 30 mg / 7 giorni I os

Acido Jbandronico:3(4,92%) . 150 mg / mese I 05

(Bonviva)

Acido zoledronicoI I2 (3,28%) 4 mg / mese I ev

(Zometa)

• 0$ •••• im

\

46 ANNO 28 • NUf\..I\ERO:3 •. LUGLIO-SETTEIV\BRE 2012

• Impiantare Exodontica • Elettivo

ro 2. 30 '0

Somministrazione

Fig. J Modalità di somministrazione dei bifosfonati.

Chirurgia

Qi

Fig. 4 Distribuzione degli interventi chirurgici.

IlI

CHIRURGIA

p

Q1

, Linee Guida AAoMS - Pazienti in terapia con bifosfonati - Position papers2009- - -~~ ~ ,- -- -- - - ~- - - - --

. D~orat~:?ellaterapia P~?spettico(P}/p~ienti (%) ~ ~._.

< 3 anni " Trattamento chirurgico

< 3 anni + corticosteroidi Trattamento chirurgico dopo 3 mesidi sospensione

> 3 anni del bifosfonato

Linee Guida SISBO ..Pazienti In terapia con bifosfonatì - OOOE in press2011

-Antibiotico: Am·-oxic-il-il'·ila··-(2g-r.)+'cMetì'OlÌidazolo'C-lgf)/gio-rno-'=4-giorni p-rima. d-eU"i-nte-rve'-nt9ti-'no·-a10,;:' " i!l. ~. '" ~ .cic~gi~[ni~~PPQ , '!! ...@Il •

.~ .Sciacqui con bicarbonato =..1 mese"

Vit E in gel e CHX in gel da applicaresulla zona interessata= 1 mese

VitE 1000 UI/di~, Vit D 5000 Ul/die~Suture riassorbibili

Controlli ogni 15 glornl x :2mesi con lavaggi di soluzìone fisiologica- - ~ - "" .~. --'''''" "'"" - .. -. .,.--

Interruzione di alcool e fumo

:;a; Possil>ilitàdi sostituzionedel amtnobìfosfonato con un non-aminobHosfonato-'" .~ ...•. ~

Tabella 3 Linee guida AAoMS

Durata della t,

Tabella 4 Linee guida SISBO

Antibiot A llina (2gr.)+ 'Metì'olÌidazolo'(1/1:f)/

In Letteratura la maggioranza dei casi di

ONJ interessa pazienti in terapia ev per il

trattamento di patologie neoplastiche. La

terapia in questo gruppo di pazienti rap-

presenta una controindicazione assoluta al

posizionamento impiantare.

Nei pazienti in trattamento con bifo-sfonati assunti per os esistono linee guide

definite di alcune importanti società scien-

tifiche (Tab. 4).In una revisione sistematica della Let-

reratura" valutano le indicazioni al tratta-

mento impiantare e rischio di ONJ in pa-

zienti sottoposti a terapia farmacologica

con bifosfonati per oso In particolare lo

studio analizza l'osteointegrazione impian-

tare in pazienti sottoposti a terapia con

bifosfonati.

La ricerca elettronica su EMBASE e Co-

chrane ha fornito un solo studio prospetti-

co e 3 studi retrospettivi.

L'analisi dei dati provenienti da questi

studi definisce il posizionamento impianta-

re un trattamento riabilitativo predici bile in

pazienti sottoposti a terapia con bìfosfona-

48

ttico (P)/ ti (%)

4 dell'int 10to ti

ti per os nel breve periodo «5 anni). La per-

centuale di successo impiantare nei primi 4anni dal posizionamento non sembra essere

influenzata dalla terapia farmaco logica.

Studi inclusi nella revisione simili a que-

sto sono riassunti nella tabella 2.

In Letteratura si riportano studi relativi

a complicanze implantari. Starck e CoIL18

descrivono la perdita di 5 impianti in zo-

na interforaminale in una paziente di ses-

so femminile e di 75 anni in terapia con

acido etidronico (Didronel). il fallimento

impiantare potrebbe però essere riferibile

all'aumento del carico e non all'assunzione

farmacologica di bifosfonati. Non esistono

altri case reports che riportino osteonecro-si da non-arrunoblfosfonat!",

Wang e CoIL20 riferiscono un case report

di una paziente di 65 anni in terapia setti-

manale da 10 anni con alendronato per os

che presenta segni e sintomi di processo

infettivo successivo ad inserimento impian-

tare nei settori latero-posteriori inferiori.

In seguito a sospensione dell'alendronato

e assunzione di Teriparatide si esegue in-

ANNO 28 - NUMERO:3 - LUGLIO-SETTEI'\,I\BRE 2012

Riabilitazione impiantare in zone estetiche: case report

Fig. 6 Casoclinico.Visioneocclusalepreoperatoria.

tervento di rigenerzione guidata tissutale,

finalizzando il caso con successo. Tuttavia

gli Autori suggeriscono cautela nel tratta-

mento di pazienti in terapia con bifosfonati

per lungo periodo.

Un recente studio retrospettivo analizza

un numero elevato di pazienti in terapia

con bifosfonati orali-', Sono riportati 589

pazienti sottoposti a trattamento chirur-

gico impiantare in un intervallo di tempo

compreso tra il 1994 e il 2008. Fallimen-

ti implantari sono registrati in 16 pazienti

femmine, di età media 70,2 ± 7,6 anni, in te-

rapia farmacologica con acido alendronico

(10mg/die). La durata media della terapia

è 38 mesi. In questi pazienti sono falliti 26

impianti su 44, 14 nell'arcata superiore e

12 nella mandibola. Il fallimento impian-

tare precoce interessa 8 impianti, quello

tardivo 18 impianti. Nei pazienti in terapia

con bifosfonato per un tempo inferiore a

3 anni sono falliti 7 impianti, nei pazienti

con terapia superiore a 3 anni sono falliti

19. Gli Autori indicano una modesta per-

centuale di fallimenti implantari in pazienti

in terapia con bifosfonati per osoSono ne-

cessari ulteriori studi riguardo l'esposizio-

ne prolungata al farmaco e la percentuale

di fallimento impiantare, confrontando il

gruppo test in terapia con bifosfonati con

un gruppo controllo.

I bifosfonati, con particolare riferimen-

to ai non-amino-bifosfonati, sono indicati

non solo per prevenire il riassorbimento

osseo mediato da osteoclasti, ma anche

Fig. 7 Ortopantomografia preoperatoria.

per stimolare la neoformazione ossea, se

utilizzati locatrnenrev-", In uno studio con-

trollato doppio cieco randomizzato Jeffco-

at24 valuta l'effetto dell'acido alendronico

per os somministrato settimanalmente

sulla perdita ossea alveolare in pazienti af-

fetti da parodontopatia. L'Autore indica un

significativo effetto positivo del farmaco

con diminuzione di perdita ossea alveolare

a 2 anni in pazienti con bassa densità mine-

rale ossea (BMD) a inizio terapia.

Sono inoltre presenti in Letteratura case

reports che non indicano l'assenza di effetti

negativi sull'osteointegrazione e sulla fun-

zionalità impiantare in pazienti in terapia

con blfosfonatt>.Per diminuire il rischio di insuccesso in

chirurgia orale e impiantare è stata pro-

posta la sospensione dei bifosfonati prima

dell'intervento, da protrarsi in base al giudi-

zio del clinico (Tab. 3).

Il razionale della sospensione del bìfosfo-

nato non è legato all'azione farmacologica, in

quanto i bifosfonati permangono nel tessuto

osseo per decenni, ma all'aumento dell'atti-

vità angiogenetica e delle capacità rigenera-

tive dei cheratinociti a livello di deiscenze

rnucose=. L'AaoMS indica, dopo sospensione

del farmaco, benefici a lungo termine qua-

li diminuzione della sintomatologia clinica,

stabilizzazione della patologia e diminuito

rischio di sviluppo di nuovi siti di necrosi os-

sea (AAoMS Update Position Papers 2009).

Una soluzione alternativa suggerita da al-

cuni Autori è la somministrazione contem-

O. I-149ANNO 28 - NUtv\ERC>:3 - LUGLlO-SETTEIv\BRE 2072

CHIRURGIA

II

Figg.8a-c Fasidella chirurgia impIantare:split-crest e contestuale inserimento.

Fig. 9 Guargionedei tessuti molli 10 giorni post-chirurgia.

poranea di non-amino bifosfonato per dimi-

nuire gli effetti infiammatori degli arnino-bi-

fosfonati o la sostituzione di quest'ultimo".

Per fornire un possibile calcolo di rischio

è stato proposto di dosare in questi pazien-

ti il telopeptide C-terminale (CTX).

Il CTX è un test serico/urinario che mi-

sura un marker di turnover osseo. Il suo

impiego in odontoiatria è stato introdotto

da Marx e Coll.?". Gli Autori riportano un

basso rischio di ONJ in soggetti con valori

superiori a 150 pg/ml, ma studi recenti ri-

portano casi di osteonecrosi in pazienti con

livelli del CTX superiori a questo valore?", La

sospensione della terapia con bifosfonati

determina un aumento mensile medio di

circa 30 pg/mI28•3o• Un valore superiore a

200 pg/ml può essere considerato sicuro

per le manovre chirurgiche odontoiatriche.

La Società Italiana Studio Bifosfonati in

Odontoiatria (SISBO) consiglia di esegui-

re questo test solo in pazienti a elevato

rischio di sviluppare ONJ in associazione

Qi so ANNO 28 • NUMERO.3 - LUGLIQ-SETTEfV'\BRE 2012

Fig. 10 Visionemicro frontale della riabilitazioneToronto definitiva.

a NTX urinario, check-up emocoagulativo

(PT, INR, PTT), conta piastrinica, dosaggio

della vitamina K, calcemia, dosaggio della

vitamina D e PTH. Molti pazienti con ONJ

sono soggetti ad alterazioni della coagula-

zione (per esempio ipofibrinolisi) o deficit

vitaminici (vitamina D3) e di calcio.

In odontoiatria l'approccio terapeutico

deve tener conto della via di somministra-

zione del farmaco. Nei pazienti in terapia

con bifosfonati per os è fondamentale ef-

fettuare un'accurata anamnesi e un esame

obiettivo dettagliato del cavo orale. In que-

sta categoria di pazienti la chirurgia orale e

impiantare non è controindicata mentre i

pazienti oncologici che assumono bìfosfo-

nati per ev sono ad alto rischio di ONj. La

bonifica di elementi dentali compromes-

si e un'accurata igene orale sono sempre

indicate prima dell'inizio della terapia con

bifosfonati.

Studi prospettici controllati e rando-

mizzati con un campione numericamente

Riabilitazione impiantare in zone estetiche: case report

più ampio di soggetti sono necessari per

valutare il successo a lungo termine di ria-

bilitazioni implanto-protesiche in pazienti

in terapia cronica con bifosfonati.

CONCLUSIONI

L'analisi non riporta casi di osteonecrosi

dei mascellari (ONJ) in pazienti sottoposti a

chirurgia orale e impIantare in terapia pre-

gressa o in corso con bifosfonati per os o

im. La somministrazione farmacologica di

bifosfonati per un periodo compreso fra l

e 4 anni non sembra rappresentare un fat-

tore di rischio per l'insorgenza di ONJ nel

campione dei pazienti esaminati. In questo

studio non si sono registrati casi di oste 0-

necrosi.

La terapia con bifosfonati assunti per via

orale o intramuscolare non sembra influen-

zare l'osteointegrazione e la percentuale

di successo impiantare nel breve periodo.

Un'accurata prevenzione, l'utilizzo di pro-

tocolli predefiniti, una tecnica chirurgica

minimamente invasiva sono considerate

fondamentali per il raggiungimento di ri-

sultati positivi.

Un approccio preventivo deve essere

assunto in pazienti che dovranno effettua-

re terapia endovenosa con i bifosfonati in

quanto ad elevato rischio di ONj. Oltre ad

un'igiene orale rigorosa si dovrà effettuare

la bonifica degli elementi compromessi e

le cure del caso prima di procedere con la

terapia.

Il clinico deve valutare per ogni pazien-

te e per ogni singolo intervento chirurgico

rischi e benefici della terapia, aspettative

del paziente e predicibilità del trattamen-

to mediante un'accurata anamnesi e uti-

lizzando protocolli farmacologici disponi-

bili. In futuro la collaborazione tra diversi

specialisti come ortopedici, medici di base

e odontoiatri potrà ulteriormente ridurre

l'incidenza di ONJ.

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