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Sapienza Università di Roma Facoltà di Lettere e Filosofia – Dipartimento di Scienze dell'Antichità Corso di laurea di primo livello in scienze archeologiche Corso di Topografia medievale IA (2°anno) e II (3°anno) – 36 ore/6CFU Dott. Carlo Citter https://unisi.academia.edu/CarloCitter [email protected] Lezione 6: l'archeogeografia

Corso di Topografia medievale Ia - Lezione 6: archeogeografia

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Sapienza Università di Roma Facoltà di Lettere e Filosofia – Dipartimento di Scienze dell'Antichità

Corso di laurea di primo livello in scienze archeologiche

Corso di Topografia medievale IA (2°anno) e II (3°anno) – 36 ore/6CFU

Dott. Carlo Citterhttps://unisi.academia.edu/CarloCitter

[email protected]

Lezione 6: l'archeogeografia

Cosa è l'archeogeografia, quando nasce e come si sviluppa

L'archeogeografia è una disciplina che studia lo sviluppo planimetrico dello spazio urbano e rurale delle società passate in tutte le sue dimensioni.

Pertanto rientrano nell'interesse della disciplina lo studio di:

1) parcellizzazioni agrarie e gestione del paesaggio (aree incolte e coltivate)2) viabilità3) regimazione delle acque4) sviluppo delle reti e dei sistemi insediativi

Questa a fianco è la copertina dell'ultimo manuale appena uscito ad opera del padre della disciplina, Gérard Chouquer e della sua allieva Magali Watteaux nel 2013.

Cosa è l'archeogeografia, quando nasce e come si sviluppa

Nei tre volumi curati da Chouquer negli anni '90 del XX secolo dal titolo significativo di “Le forme del paesaggio”, si posero le basi di una disciplina che non ha avuto e non ha ancora uno sviluppo al di fuori della Francia.

Essa infatti si colloca in un'area intersezione fra diverse discipline che in Italia operano con una consolidata tradizione di studi: la topografia antica, l'archeologia classica, l'archeologia medievale, l'archeologia dei paesaggi, la geografia storica.

Vecchi e nuovi strumenti sono utilizzati a questo scopo: dalla cartografia storica al GIS, dalle fonti scritte alla geofisica e con il fondamentale apporto dell'archeologia che mediante lo scavo è di fatto l'unica possibile testimone a favore delle ipotesi formulate su una pianta.

Cosa è l'archeogeografia, quando nasce e come si sviluppa

Un momento di svolta è la concezione di un primo manuale pubblicato sempre da Chouquer nel 2000 nel quale vengono posti i fondamenti epistemologici, ma anche i quesiti centrali della disciplina. Ovvero:

1) rigettare sia i facili entusiasmi sia lo scetticismo a priori sulla possibilità di poter riconoscere e codificare i segni della storia, gli antichi paesaggi, le morfologie, o le planimetrie come le definiscono oggi in una fase più matura della disciplina

2) stabilire una metodologia che prende spunto dalle discipline che già si interessano ai paesaggi storici

Cosa è l'archeogeografia, quando nasce e come si sviluppa

Nell'ultimo decennio abbiamo avuto una serie di ulteriori contributi di riflessione che hanno portato alla definizione completa degli ambiti di studio e degli strumenti che l'archeogeografia utilizza per analizzare, decodificare e interpretare i segni lasciati dall'uomo sul paesaggio rurale e urbano.

Le numerose esperienze di studio delle morfologie del paesaggio hanno avuto in ogni paese d'Europa un percorso in parte simile, in parte diverso, peculiare, radicato, come è naturale, nella tradizione di studi in cui si è sviluppato. Un ruolo importante hanno avuto le diverse declinazioni della geografia storica e della topografia antica.

Cosa è l'archeogeografia, quando nasce e come si sviluppa

archeologia

studio della durata

geografia

Studio delle forme del paesaggio

l'eredità del passato

Un diagramma di sintesi del rapporto fra archeologia, archeologia e archeogeografia

ARCHEOGEOGRAFIA

Gli stumenti dell'archeogeografia

Cartografia storica

Cartografia ufficiale

Foto satellitari

Foto aeree

Cartografia tematica

Produzione di una carta cumulativa dove tutti i dati sono georeferenziati

Gli stumenti dell'archeogeografia

Lo studio delle forme avviene registrando tre livelli informativi:

1) il dato tridimensionale visibile sul campo → un aggere di un fosso

2) il dato tridimensionale prodotto dal record archeologico → una strada antica sepolta

3) il dato bidimensionale leggibile solo sulla cartografia, la foto aerea, o il remote sensing

I primi due livelli sono propri dell'archeologia, il terzo dell'archeogeografia. O potremmo anche dire che in generale in Italia chi si occupa di topografia generalmente ha maggiore sensibilità verso questo terzo livello informativo, mentre chi si occupa di paesaggi tende a concentrarsi sui punti e non sul contenitore e le tracce che contiene.

I risultati dell'archeogeografia

Fra i temi affrontati è lo studio delle reti insediative,

dei cosiddetti corridoi idro-vegetazionali, che funzionano come attrattori per insediamenti e parcellizzazione

Tours. da Noizet 2007

e che talvolta sono corridoi misti, dove l'elemento acqua è sedimentato come traccia.

Châteaugiron © M. Watteaux

Sénonais (Seine-et-Marne). Source : Marchand 2000

Gascogne, Lavigne 2002

Alentejo, Watteaux 2011Le parcellizzazioni agrarie medievali

sono un altro tema forte dell'archeogeografia, che ha avuto il pregio di segnalare questi aspetti al di fuori della tradizione inglese dello studio del field system, ma anche della tradizione del parcellaire. Esistono forme di parcellizzazione agraria regolari anche nel Medioevo.

Entrambe, infatti, erano giunte, pur partendo da posizioni diverse, a classificare le forme del parcellario che se hanno avuto il pregio di costituire per molto tempo l'unico elemento di valutazione del contesto al di fuori del sito archeologico, talvolta hanno prodotto automatismi fra situazioni osservate su cartografie moderne e situazioni antiche.

I risultati dell'archeogeografia

I risultati dell'archeogeografia

Chouquer et Favory 2001

Il punto della ricerca archeogeografica che ha prodotto un acceso dibattito con la scuola di topografia antica è lo studio della centuriazione romana che non viene affatto negata, ma viene

inquadrata in un processo articolato di formazione delle tracce attualmente visibili sulla cartografia o sulla foto aerea. Secondo l'approccio archeogeografico esso non possono essere il frutto di una mera sopravvivenza di un sistema compiuto e mai più modificato, ma piuttosto di un

processo di sedimentazione, asportazione e nuova sedimentazione di tracce.

I risultati dell'archeogeografia

L'archeogeografia non solo non nega l'esistenza della centuriazione, ma per esempio ha permesso di spiegare l'assenza di evidenza del cardo maximus della centuriazione B di

Orange, la quale esiste senza alcun dubbio, ma aveva lasciato scarsissime tracce archeologiche. La presenza di un paleocanale individuato dagli studi morfologici ha

permesso di spiegare la cancellazione delle tracce del cardo maximus.

I risultati dell'archeogeografia

Sempre più numerosi i casi di studio che mostrano come la leggibilità fino ai nostri giorni della centuriazione romana sia stata resa possibile tramite una nuova parcellizzazione

agraria medievale, un sistema di insediamenti e di controllo delle acque che hanno sfruttato le canalizzazioni romane. Qui il caso di Faenza.

I risultati dell'archeogeografia

Qui il caso di Carpi (a sx) e Cittadella (a dx).

I risultati dell'archeogeografia

Uno dei casi di studio più emblematici è stato Pierrelatte nella Francia orientale. Qui lo studio archeogeografico, unito allo scavo archeologico e allo studio geologico dell'ambiente naturale, hanno permesso di ricostruire la permanenza di una confinazione dall'età antica a quella moderna sebbene prima sia un fossato che viene colmato all'inizio del Medioevo.

I risultati dell'archeogeografia

Il concetto di base su cui gli archeogeografi puntano l'accento è la trasformissione, cioè la trasformazione e la trasmissione delle forme in un rapporto che non è mai a senso unico.Ovviamente si trasforma e si trasmette ciò che esiste. E questo vale per la centuriazione

come per le sistemazioni agrarie celtiche o comunque preromane.

I risultati dell'archeogeografia

Anche nel Regno Unito la tradizione di studi sui field systems ha prodotto in alcuni casi un

automatismo forma-cronologia che ovviamente non è sostenibile.

Ricerche archeologiche e paleoecologiche accurate hanno mostrato ad esempio che i celtic fields possono essere stati pianificati in piena età moderna, mentre altrove si rinvengono tracce di sistemazioni protostoriche.

I risultati dell'archeogeografia

Le vie di comunicazione, che si tratti della strada consolare basolata romana o del percorso di crinale dell'età del Bronzo, sono poco familiari nelle pubblicazioni degli archeologi, come se non fossero rilevanti ai fini

della ricostruzione storica.

Quindi dobbiamo pensare che gli uomini e le merci si muovessero attraversando boschi e valicando montagne, piuttosto che lungo i tracciati disponibili.

I risultati dell'archeogeografia

Vion 1989

Anche lo studio delle strade è uno dei temi su cui l'archeogeografia ha prodotto risultati molto interessanti. Si parte dalla distinzione fra:

- itinerario (il collegamento in linea retta)- tracciato (la forma concreta del collegamento)- rilievo (cosa si vede sul terreno)

Vendée: Watteaux 2009

Un caso di studio: parcellario e rete viaria della Vandea meridionale (M. Watteaux)

Sono tre i livelli con cui viene analizzato un percorso:

- il flusso: forma fluida nel tempo di collegamento fra due punti

- l'itinerario: è il collegamento più breve fra due punti e presenta lunga durata

- la traccia: è la materializzazione dell'itinerario. Può essere progettata oppure frutto di accorpamenti di segmenti di percorsi diversi. Quindi è dinamica nel tempo.

- il modello: è la vera traccia archeologica anch'essa composita e dinamica, che può essere frutto di una stratificazione di interventi di apporto e asportazione nel tempo

Un caso di studio: parcellario e rete viaria della Vandea meridionale (M. Watteaux)

Le forme vengono studiate attraverso numerosi filtri

1) i centri che attraversano

2) lo stato di conservazione nel paesaggio attuale

3) il rapporto con il parcellario

4) il rapporto con i confini, l'idrografia e la geografia

5) come sono segnate nei catasti storici

6) la bibliografia eventualmente presente

7) le possibili varianti di tracciato

La tesi dottorale di Magali Watteau sulla Vandea meridionale (parte della regione Poitou) nella Francia occidentale, affronta nello specifico le forme della parcellizzazione agraria e lo studio della rete viaria utilizzando tutti gli strumenti dell'archeogeografia.

Un caso di studio: parcellario e rete viaria della Vandea meridionale (M. Watteaux)

Fin dal XVII secolo il Poitou, la regione storica di cui fa parte la Vandea, possiede una cartografia storica di eccezionale valore che permette analisi e osservazioni

difficilmente possibili altrove.

Un caso di studio: parcellario e rete viaria della Vandea meridionale (M. Watteaux)

Fin dal XVII secolo il Poitou, la regione storica di cui fa parte la Vandee, possiede una cartografia storica di eccezionale valore che permette analisi e osservazioni

difficilmente possibili altrove.

Un caso di studio: parcellario e rete viaria della Vandea meridionale (M. Watteaux)

Fino alla mappa di Cassini, una famiglia di cartografi italiani che nel XVIII secolo produsse una carta topografica geodetica di tutta la Francia in scala 1: 86.400, anche se ancora con un

numero limitato di punti misurati. Essa è ricca di informazioni geografiche e toponomastiche, ed è disponibile online al http://www.geoportail.gouv.fr/accueil

Un caso di studio: parcellario e rete viaria della Vandea meridionale (M. Watteaux)

Tuttavia non contiene informazioni sulla parcellizzazione, e la viabilità è schematica.

Altra fonte cartografica rilevante è la carta dello Stato Maggiore dell'Esercito n scala 1: 40.000 promossa da Napoleone I che simula la terza dimensione come le moderne carte topografiche.

Un caso di studio: parcellario e rete viaria della Vandea meridionale (M. Watteaux)

Nello stesso periodo Napoleone e i governanti degli stati soggetti alla Francia produceva il catasto particellare. Questa operazione coinvolse nei decenni a seguire gran parte dell'Europa e ci restituisce una base cartografica sulla parcellizzazione agraria, la rete viaria e idrografica e la maglia degli insediamenti di valore inestimabile.

Un passo importante compiuto da questa ricerca è considerare lo studio della morfologia e lo studio del dato archeologico sullo stesso piano, senza gerarchie, né pregiudizi.

Un caso di studio: parcellario e rete viaria della Vandea meridionale (M. Watteaux)

Ad una macroscala la rete degli insediamenti principali, le città, permette di valutare la rete viaria tramandata dalla prima cartografia francese del XVI secolo, un unicum in Europa per l'epoca.

Che viene poi gerarchizzata sulla base del ruolo che ricopre. Quindi viene selezionata un'area campione dove effettuare un'analisi di dettaglio.

Un caso di studio: parcellario e rete viaria della Vandea meridionale (M. Watteaux)

Un caso di studio: parcellario e rete viaria della Vandea meridionale (M. Watteaux)

L'archeologia fornisce una serie nutrita di informazioni sui punti, cioè i siti nelle diverse epoche.

Solo alcuni però sono stati oggetto di scavi.

Qui l'analisi procede su una scala diversa e così fino al collegamento fra due siti rurali. La variazione del fattore di scala consente di valutare la

rete viaria non come qualcosa di statico, ma come sommatoria di tracce sul terreno, sulla cartografia storica, sulle foto aeree e satellitari che deve

essere decodificata e decomposta nel suo divenire storico.

Un caso di studio: parcellario e rete viaria della Vandea meridionale (M. Watteaux)

Un caso di studio: parcellario e rete viaria della Vandea meridionale (M. Watteaux)

È la combinazione dei diversi fattori di scala con le componenti geografiche che permette di fare ipotesi ragionate sulle cronologie. Ovvio che datazioni sicure sulla base della sola analisi morfologica non sono possibili.

E consente anche di comprendere i diversi livelli di comunicazione nel loro divenire storico. Tracciati di lunga percorrenza e collegamenti locali non sono mai alternativi, ma si intrecciano e sovrappongono.

Un caso di studio: parcellario e rete viaria della Vandea meridionale (M. Watteaux)

I sistemi viari radioconcentrici che si diramano dai centri abitati (rosso) in rapporto alla viabilità di livello sovraregionale (nero).

Un caso di studio: parcellario e rete viaria della Vandea meridionale (M. Watteaux)

Procedendo ancora nel dettaglio, l'analisi di un percorso specifico costruito nel XVIII secolo che attraversa l'area indagata consente ulteriori osservazioni sulla stratigrafia delle tracce e in particolare sui percorsi che la via reale del XVIII secolo ha obliterato.

È a questa microscala che interviene l'archeologia con l'osservazione non solo delle evidenze e della loro cronologia, ma anche degli orientamenti.

Lo scavo di un tracciato viario galloromano mostra di essere perfettamente allineato sulla strada reale del XVIII secolo. Esso è solo un limite di parcellario nel catasto napoleonico.

Un caso di studio: parcellario e rete viaria della Vandea meridionale (M. Watteaux)

Cartografia storica e cartografia moderna, foto aeree e satellitari e dati archeologici vengono utilizzati a ciclo continuo su scale diverse e confrontati.

Un caso di studio: parcellario e rete viaria della Vandea meridionale (M. Watteaux)

Ma sono numerosi i casi in cui è possibile rintracciare le vecchie strade fossilizzate sotto altre forme nei catasti storici.

La viabilità è dunque studiata nel suo complesso e non solo a tratti o per periodi storici limitati.

Un caso di studio: parcellario e rete viaria della Vandea meridionale (M. Watteaux)

Lo studio non si limita ai sistemi viari anche se questi sono al centro dell'interesse. L'analisi della parcellizzazione agraria è comunque un elemento rilevante in ogni studio

archeogeografico. Qui la trama visibile da foto aerea.

Un caso di studio: parcellario e rete viaria della Vandea meridionale (M. Watteaux)

Lo studio non si limita ai sistemi viari anche se questi sono al centro dell'interesse. L'analisi della parcellizzazione agraria è comunque un elemento rilevante in ogni studio

archeogeografico. Qui la trama visibile da foto aerea.E qui la trama derivante dall'anaisi cartografica.