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hanno vissuto con noi dei momenti di crescita nella fede, ai bambini che con la loro freschezza ed ingenuità ci fan- no riscoprire il valore alle cose semplici, non da ultimo grazie anche alle nostre famiglie che condividono con noi questa scelta di servizio verso i più piccoli. Domenica 8 e 29 Maggio siamo tornate nelle nostre case ricompensate delle nostre “fatiche”. Speriamo di aver tra- smesso ai bambini ed anche ai loro genitori che la Dome- nica è il giorno del Signore, che Gesù ha sempre qualco- sa da dirci e che in lui troviamo la guida ai nostri passi. Domenica 8 Maggio a Murlis ha ricevuto l’Eucarestia per la prima volta Alessandro Pighin. Domenica 29 Maggio a Castions hanno ricevuto l’Eucare- stia per la prima volta: Mattia Bellotto, Manuel Benedet, Sara Bertoia, Daria Bore- an, Riccardo Brunetta, Jacopo Burgos di Pomaretto, Alice Cicuto, Enrico Colli, Enrico Cristante, Giulia Cons, Andrea Fabbretto, Lorenzo Favaro, Riccardo Finotto, Giorgia Fur- lanetto, Silvia Gruarin, Aurora Mainolfi, Michelle Marchi, Gaia Pagura, Kimberly Quattrin, Mariateresa Sapone, Ni- cole Sartor, Sara Villalta, Alex Zamuner, Aurora Zamuner, Mirko Zanette, Martina Zulian. BOLLETTINO PARROCCHIALE DI CASTIONS BOLLETTINO PARROCCHIALE - Castions di Zoppola - Dir. resp. Mons. Bruno Cescon - New Print Fossalta di Portogruaro (VE) Sped. in a.p. art. 2 / 20/c legge 662/96 - Udine - Mittente PARROCO 33080 CASTIONS di Z. (PN) - Telef. (0434) 97241 ANNO XXXIX - 1 (131) GIUGNO 2011 VITA NUOVA E PROFEZIA CRISTIANA La nostra avventura inizia il mese di Ottobre, mese che per la nostra comunità è stato ricco di emozioni, salutare Don Pino ed accogliere Don Ugo. Sapevamo che sarebbe stato un anno impegnativo: accompagnare i bambini nel loro primo incontro con Gesù nell’Eucarestia. Tra di noi abbiamo fatto prima di tutto Unità Pastorale: 27 bambini provenienti da quasi tutte le parrocchie del no- stro Comune ed anche da fuori. Abbiamo avuto la grazia di avere ben 2 cerimonie: una a Murlis (8 Maggio) ed una a Castions (29 Maggio). Durante l’anno con la guida paziente di Don Ugo abbiamo proposto eventi significativi sia per i bambini, sia per i genitori. Con questi ultimi abbiamo vissuto tre incontri for- mativi, guidati da Michela, sul tema “Come trasmetter la fede ai figli”. Sono stati ben partecipati sia come numero che come coinvolgimento. Con i bambini abbiamo fatto memoria delle linee guida che ci ha dato Dio, i Comandamenti e poi abbiamo ap- profondito, cercando di capire, i segni e le parole usate durante l’Eucarestia. Sabato 26 Marzo durante la Cena Ebraica abbiamo ricor- dato la vecchia Alleanza fatta da Dio con il suo popolo e la nuova Alleanza che ha portato Gesù. Tutti insieme, genitori e bambi- ni, Domenica 22 Maggio siamo partiti al mattino in bicicletta per Orcenico Inferiore. I genito- ri hanno riflettuto con Don Ugo e noi con i bambini abbiamo fat- to il pane che poi è stato con- sacrato durante l’Eucarestia. La giornata è stata molto bella all’insegna della semplicità e della voglia di stare insieme. Eucarestia è dire grazie a Gesù per tutto quello che abbiamo ri- cevuto e noi di grazie da dire ne abbiamo molti. Innanzitutto a Don Ugo per aver accettato di dare conti- nuità a quanto fatto negli anni scorsi, ai genitori che ci hanno sostenuto ed incoraggiato ed accettando le nostre proposte ANNO DI GRAZIA …E DI GRAZIE

Comunita viva castions_giugno_2011

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hanno vissuto con noi dei momenti di crescita nella fede, ai bambini che con la loro freschezza ed ingenuità ci fan-no riscoprire il valore alle cose semplici, non da ultimo grazie anche alle nostre famiglie che condividono con noi questa scelta di servizio verso i più piccoli. Domenica 8 e 29 Maggio siamo tornate nelle nostre case ricompensate delle nostre “fatiche”. Speriamo di aver tra-smesso ai bambini ed anche ai loro genitori che la Dome-nica è il giorno del Signore, che Gesù ha sempre qualco-sa da dirci e che in lui troviamo la guida ai nostri passi. Domenica 8 Maggio a Murlis ha ricevuto l’Eucarestia per la prima volta Alessandro Pighin.Domenica 29 Maggio a Castions hanno ricevuto l’Eucare-stia per la prima volta:Mattia Bellotto, Manuel Benedet, Sara Bertoia, Daria Bore-an, Riccardo Brunetta, Jacopo Burgos di Pomaretto, Alice Cicuto, Enrico Colli, Enrico Cristante, Giulia Cons, Andrea Fabbretto, Lorenzo Favaro, Riccardo Finotto, Giorgia Fur-lanetto, Silvia Gruarin, Aurora Mainolfi, Michelle Marchi, Gaia Pagura, Kimberly Quattrin, Mariateresa Sapone, Ni-cole Sartor, Sara Villalta, Alex Zamuner, Aurora Zamuner, Mirko Zanette, Martina Zulian.

Comunità Vivabollettino parrocchiale di castionsBOLLETTINO PARROCCHIALE - Castions di Zoppola - Dir. resp. Mons. Bruno Cescon - New Print Fossalta di Portogruaro (VE) Sped. in a.p. art. 2 / 20/c legge 662/96 - Udine - Mittente PARROCO 33080 CASTIONS di Z. (PN) - Telef. (0434) 97241

ANNO XXXIX - 1 (131)GIUGNO 2011

vita nuova e profezia cristiana

La nostra avventura inizia il mese di Ottobre, mese che per la nostra comunità è stato ricco di emozioni, salutare Don Pino ed accogliere Don Ugo. Sapevamo che sarebbe stato un anno impegnativo: accompagnare i bambini nel loro primo incontro con Gesù nell’Eucarestia.Tra di noi abbiamo fatto prima di tutto Unità Pastorale: 27 bambini provenienti da quasi tutte le parrocchie del no-stro Comune ed anche da fuori. Abbiamo avuto la grazia di avere ben 2 cerimonie: una a Murlis (8 Maggio) ed una a Castions (29 Maggio).Durante l’anno con la guida paziente di Don Ugo abbiamo proposto eventi significativi sia per i bambini, sia per i genitori. Con questi ultimi abbiamo vissuto tre incontri for-mativi, guidati da Michela, sul tema “Come trasmetter la fede ai figli”. Sono stati ben partecipati sia come numero che come coinvolgimento.Con i bambini abbiamo fatto memoria delle linee guida che ci ha dato Dio, i Comandamenti e poi abbiamo ap-profondito, cercando di capire, i segni e le parole usate durante l’Eucarestia.Sabato 26 Marzo durante la Cena Ebraica abbiamo ricor-dato la vecchia Alleanza fatta da Dio con il suo popolo e la nuova Alleanza che ha portato Gesù. Tutti insieme, genitori e bambi-ni, Domenica 22 Maggio siamo partiti al mattino in bicicletta per Orcenico Inferiore. I genito-ri hanno riflettuto con Don Ugo e noi con i bambini abbiamo fat-to il pane che poi è stato con-sacrato durante l’Eucarestia. La giornata è stata molto bella all’insegna della semplicità e della voglia di stare insieme. Eucarestia è dire grazie a Gesù per tutto quello che abbiamo ri-cevuto e noi di grazie da dire ne abbiamo molti.Innanzitutto a Don Ugo per aver accettato di dare conti-nuità a quanto fatto negli anni scorsi, ai genitori che ci hanno sostenuto ed incoraggiato ed accettando le nostre proposte

ANNO DI GRAZIA …E DI GRAZIE

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BUONA PENTECOSTE A TUTTIMentre scrivo questo articolo siamo nel tempo di Pa-squa (quando “Comunità Viva” entrerà nelle nostre case saremo probabilmente a Pentecoste). Una di queste domeniche nel Vangelo della messa abbiamo incontrato l’apostolo Tommaso. Egli ha dubitato di Gesù, ma poi ha avuto il dono di poterlo incontrare risorto e da quell’in-contro la sua vita è cambiata. Gesù è diventato il suo tutto. “Mio Signore e mio Dio!” .Egli continua ad essere presente, anche se con modalità diverse, nella nostra vita: “Io sono con voi sempre” sono le sue parole.Con l’incontro di Gesù risorto la vita non è più come pri-ma. Non abbiamo posto invano la nostra fiducia in Gesù. Le sue parole si sono mostrate vere: egli ha vinto! Ora il cuore scoppia di gioia: tu sei risorto. Ha vinto la vita, ha vinto l’amore! Grazie Gesù. Ti ameremo per sempre ma soprattutto ameremo tutti; diremo a tutti, costi quel che costi, che tu sei vivo, sei risorto, che abbiamo un motivo grande per vivere, per amare, per sperare. Ora sappiamo veramente che Dio è per noi e con noi. Ora sappiamo che ogni gesto d’amore parte dall’incon-tro con te risorto; che in ogni gesto d’amore che faremo e come se tu risorgessi, e come se tu continuassi a risorgere in noi. Ora sappiamo che in ogni gesto di soli-darietà, di servizio, di condivisione è come vederti vivo e risorto, è come incontrarti e sentirti vicino. Ora che tu Gesù ci hai fatti nuovi ci mandi a far nuove tutte le cose.Ecco il senso della Pentecoste che conclude il tempo di Pasqua.Nei paesi del nord Europa oltre che Buon Natale e Buona Pasqua si usa augurare anche Buona Pentecoste. A Na-tale c’è il panettone, a pasqua la colomba a Pentecoste c’è….? Ma certo c’è…c’è…….Noi abbiamo il pane be-nedetto! Il pane dello Spirito Santo simbolo dell’amore di Dio e simbolo di carità e di fraternità tra noi e con tutti. Allora… auguro a tutti Buona Pentecoste con le parole di Gesù: “Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi”.Buona Pentecoste... Buona Missione.

Don Ugo

CON Il PAPA

Nei giorni di sabato 7 e domenica 8 maggio il papa Be-nedetto XVI ha fatto visita al Friuli e per al Veneto. Io l’ho incontrato nella piana di s. Giuliano, a Mestre, per la s. Messa. C’era molta incertezza su quanti saremmo stati ad accoglierlo. I più ottimisti erano convinti che se fossimo arrivati a 100.000 mila fedeli, il successo sa-rebbe stato garantito. I giornali hanno parlato addirittura di 300.000 persone presenti. Anche se per le cose di Dio il numero conta relativamente, il colpo d’occhio di quel giorno era meraviglioso, mi sembrava di essere im-

merso in un popolo di tanti colori, ben distribuito, di-sciplinato, attento, in pre-ghiera e con tanta gioia nel cuore. Eravamo lì per ascoltare, ma è risultato più comunicativo il silenzio di questo popolo, la sua concentrazione attorno all’altare e alla Parola di

Dio, il suo avvertirsi Chiesa del Signore. Avevo appena terminato di leggere l’ultimo romanzo di Margaret Mazzantini, Nessuno si salva da solo, rimanen-do molto deluso. Vi si narra la storia di una coppia che non sa stare più insieme seppure non sa distaccarsi, un tormentoso dibattito fra la vitalità che proviene dallo stare insieme e le difficoltà insormontabili per garantirsi questa fortuna. Mentre in quel giorno davanti a me si profilava questa immensa folla unita senza fatica, feli-ce senza rumore, che guardava al futuro senza fretta. All’inizio dell’omelia il papa ha salutato questa folla in que-sto modo: “Siamo qui dove di solito ci si ritrova per in-contri culturali e concerti”. Non per contrapporre questo ritrovarsi di Chiesa ad altre manifestazioni che si organiz-zano in quello che è ritenuto il parco più esteso d’Europa. Al contrario, Benedetto XVI voleva dire che qui c’è posto per tutti e tutti possono esprimersi in incontri diversi, un insieme di persone, musica, parole, canti, affetti, pensie-ri, speranze. Anche la Chiesa aveva trovato qui un posto, una pausa per riprendere a svolgere la propria missione, non potendo permettersi di dormirci sopra, perché il Si-gnore ha ancora una parola da dire a tutti, una parola, ha aggiunto il papa, che la Chiesa ha il compito di custodire e che non può tenere nascosta. Egli ci ha aiutato a scorge-re il tanto di Chiesa che è diffuso nelle terre del Triveneto e nel contempo la necessità di ridare al nord-est dell’Ita-lia un volto cristiano e veramente accogliente di Dio e degli altri, di tutti gli altri, ha ribadito, anche di quelli che arrivano qui per trovare lavoro e dignità provenendo da paesi lontani e spesso martoriati da miserie e da guerre. In quella piana di S. Giuliano il Vangelo è tornato a ri-splendere in tutto il suo fulgore, punteggiato dalle testi-monianze di tante persone e di tanti gruppi, in un abbrac-cio intergenerazionale che lascia ben sperare sul futuro della Chiesa nelle nostre terre. Piccoli e grandi, uomini e donne, laici e sacerdoti, gente che sta bene e gente che passa momenti di difficoltà perché la salute cede, i pensieri volano, gli affetti sono spenti, soprattutto fami-glie a lodare insieme il Signore, affidando a lui il nostro domani, quasi a rispondere ad un appello che i vescovi italiani hanno lanciato con gli Orientamento pastorali per il prossimo decennio: Educare alla vita buona del Vange-lo. Ed educare innanzitutto significa fare in modo che i più grandi siano in grado di insegnare ai più piccoli come si vive. I piccoli attendono e attendono non tanto parole quanto gesti di affetto e di comunione, in fondo la forza sprigionata da quel popolo di Dio che a Mestre si è ritro-vato non per caso ma dentro un cammino che Dio conti-nua a fare con la gente, con ognuno di noi, con le nostre parrocchie, con i genitori, i catechisti, i parroci, con i nostri vescovi, con il papa. Si è avvertita la presenza forte ed amorevole di Dio in quel giorno, in quella piana. don Giosuè Tosoni – maggio 2011

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“10.10.10”:lA NOSTRA COMUNITA’ACCOGlIE DON UGO

IL SALUTO DI CASTIONSCaro Don Ugo, la comunità Castionese ti da il benvenu-to.Con la giornata odierna la tua vita di sacerdote e di uomo verrà ad intrecciarsi strettamente con la nostra vita di singoli, di famiglie, di gruppi, di comunità. Entre-rai nella nostra storia, nel vissuto di ogni giorno con le sue gioie ed i suoi dolori.Come già abbiamo detto a Don Giuseppe nel cenno di saluto, tu sarai da oggi uno di noi! Noi saremo la tua famiglia! Entri in una comunità già strutturata, con delle belle re-altà ma anche con i suoi limiti. Avere la presenza di un prete nel paese è una grazia. Non sappiamo se tra qualche anno il nostro territorio comunale potrà contare sul numero attuale di sacer-doti. Consapevoli di questa situazione, sappiamo che un grande spazio dovrà essere occupato dai laici. In questa nuova realtà, dovremo far nostre le paro-le della prima lettera di S. Pietro Apostolo che al ca-pitolo quarto recita: “Ciascuno viva secondo la gra-zia ricevuta, mettendola al servizio degli altri, come buoni amministratori di una multiforme grazia di Dio”. Don Ugo, nel tuo articolo di presentazione del Bollettino Parrocchiale dello scorso ottobre, scrivi di sentire la tre-pidazione, la responsabilità, la delicatezza del compito che ti viene affidato e che confidi in Dio e nella nostra collaborazione. Ci sentiamo di dirti che potrai contare sul nostro aiuto e sul nostro affetto. Daremo quello che è possibile come abbiamo fatto nel passato.Rinnoviamo quindi il benvenuto a te e al “patriarca” Gino, tuo padre. Siamo contenti che ti resti vicino e che sia tra noi. Prendi il tempo che ti serve per conoscere questa nuova realtà, sei uno a cui piace pensare prima di deci-dere, va bene così!Don Giosuè nell’articolo dell’ultimo bollettino afferma che la forza del prete è il suo Signore. Il prete è colui che è chiamato ad essere l’annunciatore del Suo Vange-lo. Ecco, chiediamo al Signore nella preghiera che ti sia vicino e possa darti la gioia della Sua Presenza.Buon cammino a te e alla nostra Comunità.

Per il Consiglio Pastorale ParrocchialeEnzo Barabas

Castions 10 ottobre 2010

IL PRETE: DONO PER LA COMUNITà Domenica 10 ottobre 2010 abbiamo incontrato per la prima volta il novo parroco che è entrato ufficialmente in parrocchia. Una cerimonia che sarà certamente usua-le, ma che ai parrocchiani, normalmente non capita, per fortuna, d’assistere spesso. L’ultimo nostro precedente, ammesso che fossimo presenti, fu antecedente di die-ci anni. Così domenica pomeriggio accompagnato: dai

parroci della forania, da Mons. Piero Cesco, amico di famiglia e nelle vesti di vicario vescovile, abbiamo ac-colto il nostro nuovo parroco. Ad accompagnare il nipo-te, anche Padre Felice Centis classe 1919, missionario Comboniano in Uganda dal 1967, da dove era appena tornato. Alla parte ufficiale è seguita la concelebrazione della Santa Massa solenne, accompagnata dalle note della corale “Sant’Andrea”.Un tempo, un tale evento, avrebbe avuto sicuramente molte più esteriori espressioni di giubilo.Con il paese tappezzato di manifesti inneggianti a, W DON…. ed il cammino verso la chiesa, sarebbe avvenu-to sicuramente sotto archi fioriti.Oggi c’accontentiamo di molto meno, o forse, siamo talmente abituati a tutto, che anche lo straordinario lo facciamo passare per una normalità.Ad accompagnare il parroco, che da oggi sarà “No-stro”, anche alcuni, che per noi erano foresc (forestieri). Arrivati da Fossalta di Portogruaro e da Maniago Libero rispettivamente sua ultima e penultima destinazione, per testimoniare affetto ad una persona che per anni gli è stata vicino. Come noi in gioventù, salutare alla stazione, un nostro amico partente per l’emigrazione.Quella di un parroco, cambiando comunità all’interno della diocesi, può apparire un’emigrazione da poco. In fondo parliamo la stessa lingua, anche se usiamo dialetti diversi, non dovremmo quindi, avere problemi di comunicazione. Forse è così. Ma se vogliamo dar credito ad un aforisma nostrano, sembrerebbe proprio di no. Recita infatti:“A ogni cambiada ‘na brusada”.Probabilmente, quanto sopra, si riferisce ad un cam-biamento fisico, come ad esempio un trasloco, figu-rarsi quanto è più calzante se applicato ai rapporti che s’instaurano fra le persone. Un paese è l’insie-me della gente che lo compone ed ha: sensibilità, aspettative diverse, derivanti dall’esperienze vissu-te o subite, dall’età dei soggetti, dall’impronta fami-gliare ricevuta, dal fatto che sia città o campagna. L’insieme di queste variabili e molte altre, prese nella loro interezza, ti fanno dire: questa è una comunità chiusa o più aperta, più espansiva, meno disponibile, più tesa al sociale, più individualista, più tollerante, più ridanciana, più musona o con un occhio rivolto più ai diritti che ai doveri o viceversa. In definitiva noi siamo quel che siamo, e c’è lo portiamo dietro come il D.N.A. La modificazione è talmente lenta da non accorgercene, se non nelle rare occasioni in cui, l’avanzare dell’età o qualche altro incidente di percorso, ci obbliga ad una riflessione su: chi siamo, dove stiamo andando, oppure, ad un pensiero ancora più inquietante. Il consuntivo del tempo andato. Don Ugo si troverà di fronte sicuramen-te ad una comunità con alcune caratteristiche, che non saprei come definire, essendo io in essa immerso, e com’è noto, siamo umanamente più portati a vedere la pagliuzza nell’occhio altrui che la trave nel nostro. Cer-tamente diversa, come lo saranno state tutte quelle che il suo cammino di sacerdote, gli avrà fatto vivere. Usan-do una metafora. La primavera di tutti gli umani, imma-gino anche nella sua, è la stagione dell’ottimismo, che fa presagire un’estate meravigliosa e feconda. È la sta-gione in cui sbocciano le rose, che com’è noto, hanno anche le spine, ma in quel tempo sono solo un dettaglio.

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Segue l’estate con le gior-nate calde e non prive di sudore, che sembrano ma-terializzare quanto scritto nella “Genesi”. “Ti guada-gnerai il pane con il sudore della fronte”. Una stagione, luminosa, feconda, attiva, in cui ci si attrezza e fortifica per raccogliere i frutti del generoso autunno, e so-prattutto, prepararsi psico-logicamente a vivere il gri-gio, lento e triste inverno. Nell’ultima stagione, proba-bilmente le spine di quelle rose, sembreranno più forti e acuminate.In una comunità, dato che è formata da indivi-dui in divenire, coesisto-no: primavera, estate, autunno, inverno e per un parroco, andare incontro alle aspettative di queste stagioni è impresa ardua, anche se supportata da quel poco o tanto, che il vo-lontariato parrocchiale può dare. Il nostro augurio è che la strada appena iniziata sia lunga e di reciproca soddisfazione. Il più possibile pianeggiante, e se qual-che ostacolo ci si parasse innanzi, di avere la volontà e la determinazione per superarlo, con la franchezza, che in noi qualche volta, può apparire come ruvidità. Il giardino antistante la canonica si è arricchito di un orto, frutto del lavoro di Gino Gaspardo (novant’anni compiuti il primo gennaio), padre di Don Ugo, che de-dica il proprio tempo, e sarà stato immagino l’hobby di una vita a: piante, fiori, ortaggi. Un bel modo di proce-dere; un tandem dedicato alle cure, chi delle anime, chi della natura. Rinnoviamo l’augurio ed è una speranza, che i nostri campi, spirituali e fisici, possano essere da voi coltivati per moltissimi anni.

Francesco Pagura Brevi note:

- Nasce a Pordenone, Parrocchia di San Giuseppe in Borgomeduna il 17 luglio 1956- Consacrato nella parrocchia di San Giuseppe in Borgo-meduna il 4 settembre ‘82- Prima messa in Borgomeduna il 5 settembre ‘82- Cappellano a Fiume Veneto dal ‘82 al ‘85- Cappellano alla parrocchia di San Giorgio in Pordenone e insegnante al I.T. Kennedy di Pordenone dal ‘85 al ‘88- Animatore in Seminario di 32 ragazzi delle classi medie 2 dei quali seguiranno la via del sacerdozio dal ‘88 al ‘91- Cappellano al duomo di Sant’ Andrea in Portogruaro dal ‘91 al ‘97- Parroco a Maniagolibero dal ‘97 al 2005- Assistente diocesano A.I.M.C.(Associazione Italiana Maestri Cattolici) dal ‘97- Parroco a Fossalta di Portogruaro dal 2005 al 2010- Parroco di Castions e Orcenico Inferiore dal 10 ottobre 2010

Concelebranti la S.S. Massa solenne, per l’insedia-mento del nuovo parroco Don Ugo Gaspardo.Da sinistra: Don Antonio Buso – Don Giovan-ni Cuccarollo – Mons. Piero Cesco – Don Ugo – Don Arturo Rizza – Don Dino Pavan – Padre Felice Centis.

AllE RADICI DEllANOSTRA FEDE

Il 20 marzo scorso una parte dei ragazzi del Gruppo Cresimandi, insieme alle loro famiglie ed ai catechisti, si sono trovati per passare insieme una giornata diversa.La mattina siamo partiti per Concordia Sagittaria, per scoprire le “radici della nostra fede”. Là ad aspettarci abbiamo trovato il Sig. Andrea, che nella mattinata ci ha guidati abilmente per le strade e la storia di Concor-dia, a partire da primi insediamenti, attraverso il periodo dell’impero romano ed i primi cristiani del luogo. Abbia-mo visto i siti archeologici, la strada romana, i mosaici, i resti delle prime chiese, luoghi vicini a noi e di cui igno-ravamo la ricchezza.Abbiamo potuto capire come vengono da lontano la no-stra fede e la nostra comunità cristiana di Castions e le loro radici molto antiche: pensiamo ai martiri di Con-cordia, alle primissime chiese del territorio e alle prime comunità di credenti che uscivano allo scoperto man mano che la libertà di culto diventava possibile. Abbia-mo visto e ascoltato gli sviluppi dalla prima Chiesa (edi-ficio) in memoria dei martiri di Concordia, alla seconda più grande, e poi la terza, attuale; erano ogni volta più grandi perché ogni volta il numero di fedeli cresceva.

Così ogni ragazzo ha potu-to comprendere che la pro-pria fede è arrivata moltipli-candosi, di generazione in generazione.E’ stata importante anche la visita al Battistero, dove abbiamo ammirato la bel-lezza degli affreschi e ri-

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percorso il rito del Battesimo come avveniva per i primi cristiani, quasi percependo l’intensità nell’aria mentre abbiamo pregato lì insieme.Poi ci siamo spostati a Caorle; nella bella chiesetta della Madonna dell’Angelo vicino alla spiaggia abbiamo cele-brato la nostra Messa, a cui hanno partecipato anche diversi passanti che si sono fermati con noi.Un momento conviviale insieme nell’accogliente orato-rio di Caorle e poi, via, a giocare in spiaggia al sole per concludere questa bella giornata.E’ stata una delle proposte di attività per i Cresimandi in quest’anno catechistico, oltre alle domeniche mensili presso il Seminario di Pordenone con i giovani di tutta la diocesi, e la veglia dei giovani, bellissima, sabato 16 aprile a Cordenons.

I catechisti Valentino e Sandra

lIBERAMENTE

Siamo Luana, Martina, Jessica, Vanessa e Fabio, insie-me abbiamo scelto di metterci in gioco proponendo ai ragazzi di Castions di formare un gruppo che si potesse incontrare settimanalmente per crescere insieme. L’idea è nata dalla volontà di creare uno spazio per i giovani adolescenti che fosse aperto a tutti, offrendo l’oppor-tunità di incontrarsi e confrontarsi su temi di attualità e non solo.L’obiettivo che sta alla base di questi incontri è soprattut-to quello di porre i giovani di fronte a loro stessi, dando loro la possibilità di fermarsi a riflettere sui propri atteg-

giamenti e comportamenti, per-mettendo così una crescita di consapevolezza personale.Gli incontri hanno avuto inizio lo scorso febbraio, e con nostra grande sorpresa la partecipa-zione è stata sempre alta e co-stante, ma soprattutto attiva.Nei ragazzi che hanno parteci-pato infatti abbiamo trovato un grande interesse, e nonostante le nostre paure iniziali e la loro volontà di ribellione a tutto e a tutti, l’entusiasmo e la costanza che ci hanno dimostrato ci han-no aiutato a continuare il percor-so iniziato con sempre maggior

dedizione.Il nome che abbiamo scelto per questo gruppo è nato principalmente per abbattere il pregiudizio negativo che molte volte i ragazzi hanno nei confronti di associazioni che si collegano con la parrocchia; da qui il nome Libe-raMente.Le attività che abbiamo presentato sono state diverse, dal giocare insieme al condividere opinioni e pareri su svariati temi come i sogni, le paure, l’amore, le relazioni interpersonali.Molto preziosa è stata anche la testimonianza di figure esterne quali Marino, professore di religione del liceo, e Brigitte, suora laica della nostra famiglia, che hanno collaborato con noi alla realizzazione di alcune serate, arricchendo le nostre attività con la loro esperienza.La possibilità di entrare così strettamente a contatto con questi ragazzi è stato per noi molto motivante, perché abbiamo trovato in loro un forte desiderio di confrontar-si, di essere sollecitati con attività che non li lasciassero indifferenti, ma che li provocassero e facessero riflette-re.Nonostante alle volte i loro atteggiamenti possano na-scondere le loro bellezze, è stato entusiasmante scopri-re la diversità e l’unicità di ognuno, la quale ci ha fatto capire l’importanza di donare loro parte del nostro tem-po e delle nostre energie, impegnandoci per valorizzarli sempre di più.Tutto questo è stato possibile grazie al sostegno e alla presenza costante di don Ugo, che ha appoggiato le nostre iniziative spronando i ragazzi ad una sempre più attiva partecipazione comunitaria, ad esempio contri-buendo alla pulizia del parco Burgos e alla preparazione della via crucis.Abbiamo compreso da questa esperienza quanto sia ne-cessario oggi come oggi offrire un opportunità di incon-tro che dia la possibilità ai giovani di aprirsi al confronto positivo, e li possa stimolare ad una futura crescita. Sia-mo consapevoli che questo è solo l’inizio e che ci vorrà molta costanza, soprattutto da parte nostra, per costru-ire qualcosa di solido e duraturo, ma i piccoli segnali positivi ricevuti ci fanno capire che la nostra proposta è una risposta utile ai bisogni dei ragazzi.

ADOLESCENTI

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ACR: CON GESU’DA PROTAGONISTI

La nostra parrocchia offre ai bambini e ai ragazzi di Ca-stions di età compresa tra i 6 e i 14 anni l’opportunità di partecipare alle attività dell’Azione Cattolica. L’Azione Cattolica dei ragazzi si impegna da sempre nell’ambito della formazione e della crescita umana e cristiana dei ragazzi per i quali propone attività educative di vario tipo che si svolgono all’interno di un gruppo di coeta-nei e sono pensate dagli educatori  per far sperimen-tare ai ragazzi l’accoglienza, la ricchezza e talvolta la fatica di interagire con gli altri, l’importanza di vivere da protagonisti le proprie esperienze e l’incontro con Gesù. La proposta ACR non è da considerarsi un’alter-nativa al catechismo bensì un’occasione in più che viene offerta ai ragazzi per crescere e partecipare alla vita della chiesa oltre che per stare insieme e conoscersi meglio. Se il sabato pomeriggio passa-te dalle parti dell’oratorio di Ca-stions vedrete un gruppetto di bambini e ragazzi più scatenati che mai che corrono e saltano da tutte le parti e sentirete un gran vociare e risate che espri-mono gioia e divertimento. Alle 15.30 inizia l’attività dell’acr che è stata pensata per l’incontro: una volta si disegna e si colora, un’altra si costruisce qualcosa, un’altra ancora c’è una festa e i giochi non mancano mai! Alle 17.00 arriva l’ora di fare merenda che viene preparata o dai genitori o dalle educatrici… per-ché dopo essersi impegnati nelle attività e aver consu-mato energie per divertirsi i ragazzi sono affamatissimi! Quest’anno, purtroppo per carenza di educatori e bam-bini, non si è potuto svolgere l’attività all’interno della parrocchia ma ci si è affidati alla collaborazione con la parrocchia di Cusano-Poincicco, speriamo però che nei prossimi anni riusciremo a portare ancora entusiasmo e gioia all’interno della parrocchia. Profittiamo quindi di questa opportunità per invitare tutti gli interessati e per ringraziare tutte le persone che finora ci hanno aiutato.

Le educatrici Giulia, Letizia e Sara.

ELEZIONE DEL NUOVO CONSIGLIO DI AC Nel gennaio 2011 sono avvenute le elezioni per le nuo-

ve cariche dell’Azione Cattolica, sono stati eletti nei seguenti ruoli: Luana Pagura come presidente parroc-chiale, Valeriano Galvanin come responsabile adulti, Martina Colautti come responsabile giovani e Giulia Cavalsi come responsabile ragazzi.

GITA DEI CHIERICHETTIDa inizio aprile di quest’anno, Laura ed io (Giada), con l’appoggio e l’aiuto di Don Ugo, ci stiamo impegnando a seguire il nuovo “gruppo chierichetti” (per il quale cer-cheremo assieme ai chierichetti stessi anche un nome identificativo). Abbiamo voluto creare tale gruppo per far crescere nei ragazzi e nelle ragazze, la coscienza che essere chierichetti non significa semplicemente indossare la veste, stare sull’altare e ricevere ogni tanto  da par-te del Don un piccolo riconoscimento   ma significa bensì rendere un servizio presso l’altare di Dio (il si-nonimo di “chierichetto” infatti è “ministrante” = co-lui che è “ministro”, cioè in questo caso servitore all’altare assieme al parroco durante la S. Messa). Oltre a contenuti quindi di carattere spirituale e prove pratiche per rendere migliore tale servizio, non manca-no e non mancheranno momenti di gioco e di svago (come ad esempio gite ecc.). Invitiamo tutti i bambini/e ragazzi/e che sono interessati/e a diventare chierichetti ad unirsi al nostro gruppo! Vi aspettiamo numerosi!

UN ANNO (QUASI)DI ATTIVITA’ CON I RAGAZZISiamo ormai giunti in prossimità dell’estate e ci sem-brava giusto fare un po’ il riepilogo delle attività svolte quest’anno, oltre che annunciare ufficialmente i pro-grammi per quella che sarà un’estate veramente densa di attività per i ragazzi di tutte le età!!Il nostro riepilogo inizia da ottobre dell’anno scorso, con l’ormai tradizionale cena post-campeggio assieme ai ra-gazzi che vi avevano partecipato durante l’estate ed i rispettivi genitori; è stata una serata molto divertente, ricca di giochi, ricordi e risate accompagnati dal filmato che raccoglieva le foto dei momenti salienti del cam-peggio, oltre che una bella occasione per conoscere e farci conoscere dal nostro nuovo parroco, Don Ugo.L’incontro successivo è stato a Natale, in occasione del quale abbiamo animato la celebrazione della Veglia e

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della S.S. Messa con canti e riflessioni personali sull’ar-gomento dell’attesa rendendo così, con le meravigliose voci dei nostri ragazzi e grazie alla bravura dei nostri strumentisti, ancora più magica la notte della nascita di Gesù!Nel periodo di Carnevale abbiamo invece proposto due diverse attività a seconda dell’età dei nostri ragazzi. I più piccini si sono divertiti a sfilare lungo le strade del nostro paese tutti mascherati oltre che a giocare con corian-doli, palloncini, panna montata e moltissime altre cose. Giornata splendida è stata anche quella svoltasi a Claut dedicata ai ragazzi delle medie e di prima superiore: S.S. Messa a Castions e poi via in montagna a giocare con la neve e a pattinare; immancabile al ritorno una

buona cioccolata calda a Maniago per chiudere in bel-lezza la giornata!Infine la Via Crucis giovanile: un grazie ai cresiman-di, al neonato gruppo giovani che si ritrova il lunedì sera e a tutti coloro che hanno collaborato nel ren-derla così suggestiva e ricca di spunti di riflessione. Ed ora passiamo ai programmi per quest’estate. Le pro-poste principali sono due:Il campeggio estivo, che si svolgerà nella settimana che va dall’1 al 7 Agosto, per i ragazzi dalla quarta elementare alla seconda media. La riunione con i ge-nitori si svolgerà prossimamente: mi raccomando, partecipate numerosi, perché ci sarà da divertirsi! La seconda proposta è il punto di partenza per un fu-turo GREST. Per quest’anno abbiamo pensato di riem-pire i vostri mercoledì con varie attività che spazieran-no da tornei, giochi, giochi notturni, gite e quant’altro. Siete curiosi vero?! Beh ci vedremo quest’estate allora! Vi forniremo maggiori informazioni tramite manifesti af-fissi per il paese, fuori dalla chiesa, fuori del Centro e ovviamente tramite il bollettino domenicale. A presto!

Il CARDINAlECElSO COSTANTINISEMPRE PIÙ VIVOIN MEZZO A NOI“Il Friuli ringrazia e non dimentica”. Questa fra-se campeggiava nella nostra regione dopo il ter-remoto del 1976, in segno di riconoscenza per chi si era reso benemerito della ricostruzione. Si può dire pure che “Castions ringrazia e non dimenti-ca il Cardinale Celso Costantini”, il suo figlio più illustre, un protagonista sulla scena mondiale, ma che sempre

mantenne legami stretti con la sua terra d’origine e in essa volle il riposo delle sue spoglie mortali.Far parte dell’Associazione “Amici del Cardinale Celso Costantini” sembra il modo migliore oggi per tenere viva la sua figura.Il sodalizio, costituito sei mesi fa nel Seminario in Pordenone, conta attual-mente duecento soci, tra i quali alcuni Cinesi. Tuttavia dovrebbe almeno rad-doppiarsi nel numero per disporre di una base solida, capace di iniziative importanti.Molti parrocchiani di Castions vi han-no già aderito; altri sono invitati a farlo

versando la quota annuale di € 20 per i soci ordinari, e poco più per chi vuole diventare socio sostenitore o benemerito.Cosa si propone l’Associazione “Amici del Cardinale Cel-so Costantini”? Il primo punto in programma è la realizzazione di una mostra permanente con le opere insigni che egli ci ha lasciato e con altre su di lui. Costantini ha creato lui stesso delle sculture di notevole valore, molte delle qua-li in possesso dei suoi familiari. Ha portato dalla Cina un patrimonio artistico impressionante, destinandolo al Comune di Pordenone, che però, per ristrettezza di spazi, finora non ha messo a disposizione del pub-blico. Infine ha donato oggetti preziosi a diversi enti. Raccogliendo tutte queste opere si potranno esporre numerose sue sculture nella sua casa natale a Castions, meritoriamente sistemata allo scopo dal Comune di Zoppola, ma soprattutto si potrà godere di un’esposizio-

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ne permanente a lui intitolata in Seminario a Pordenone, in grado di illustrare i vari aspetti della sua figura e le sue celebri imprese, soprattutto in Cina e a Roma, dove fu uno dei più fidati collaboratori del Papa.Questa operazione o si fa oggi o non si farà mai più, perché il materiale in questione rischia la rovina e la dispersione irreparabile. Abbiamo tutti una grande responsabilità di fronte alle generazioni future, per-ché dipende da noi se esse potranno attingere i messaggi universali e imperituri di Celso Costantini. La nuova Associazione sostiene anche la pubblicazione del prezioso Epistolario del Cardinale nato a Castions. Si tratta di diecimila lettere, tra le quali saranno scelte le seicento più interessanti, che offriranno di lui un ritratto finora sconosciuto, di altissimo livello. Il volume verrà alla luce nel 2012, contemporaneamente all’edizione in lingua inglese, a Toronto e a Montreal, del suo Diario inedito “Ai margini della guerra (1938-1947)”, libro già premiato dal Presidente della Repubblica on. Giorgio Na-politano e fortemente elogiato da Papa Benedetto XVI.Il ponte ideale creato da Costantini tra Italia e Cina viene utilizzato anche dalla neonata Associazione che porta il suo nome. Infatti, alla fine del prossimo mese di giugno, avremo ospiti l’attuale Superiore Generale della Congre-gazione dei Discepoli del Signore (CDD), fondata dal nostro Porporato tra gli eredi del Celeste Impero. E chi di noi fosse interessato potrà partecipare, nel mese di agosto 2012, a un viaggio in Cina sulle orme del Beato Odorico da Pordenone e soprattutto dell’indimenticabile Celso Costantini, che in Estremo Oriente ha lasciato le sue impronte indelebili.

Bruno Fabio Pighin Direttore dell’Associazione

“Amici del Cardinale Celso Costantini”

Il CANTO è UN’AlTRO MODO DI PREGARE…

Un esperimento veramente riuscito quello ideato dall’Unità Pastorale di Zoppola e realizzato da don Ugo in chiesa a Castions (senza nulla togliere alle celebrazio-ni per il 150° dell’Unità d’Italia) nella serata del 17 Marzo scorso: ‘Lettura continuata del Vangelo secondo Mat-teo’, eseguita in maniera eccellente da diversi lettori ed

intervallata dai canti (da parte del Coro S.Andrea) inseriti perfettamente ‘a tema’ da don Ugo, il nostro parroco. Dopo l’introduzione con la lettura di un salmo, la melo-dia rinascimentale dell’ “O bone Jesu” , del genio della musica corale antica Giovanni Pierluigi da Palestrina, ha predisposto all’ascolto del Sacro Testo con uno stato d’animo “celestiale”; il successivo “Coral de jentrade”, antico canto friulano di penitenza e richiesta di clemen-za, si è ben inserito tra i passi che documentano le re-missioni dei peccati e le guarigioni miracolose fatte da Gesù; cascava poi a pennello il mottetto “Ecce panis angelorum”, subito dopo il passo che narra la moltipli-cazione dei pani e dei pesci…A introduzione della Passione è stato eseguito “Gerusa-lemme”, un canto che, seppur profano, si fa sacro per la drammaticità del grido di dolore e di rabbia espresso da Bepi de Marzi, che vi richiama fortemente gli uomini, e non solo, alla responsabilità e all’incoerenza delle loro azioni, con l’ultimo pensiero a Maria, ai piedi della croce. Quale modo migliore quindi di chiudere la serata se non con un “Ave Maria” (di Iannone)!?Si è creata in chiesa, fin dall’inizio, un’atmosfera attenta e concentrata, quasi mistica; gli “attori” sono riusciti a rendere la lettura talmente partecipata da risultare quasi “viva”, in questo clima si è inserito il coro, che sembra aver colto e corrisposto pienamente questi sentimenti, a detta di molti presenti una serata veramente particola-re, da far dire a don Ugo, ringraziando tutti i partecipan-ti, “come è apparso evidente, la lettura aiuta il canto ed il canto completa la lettura” … anche in ordine inverso … è tutto vero!

Laura M.

Il FAVETTI IN GITA UNA SPlENDIDA GIORNATAAl CASTEllOQuale meta migliore per una gita se non un castello?Considerato, poi, che i nostri bimbi per tutto l’anno han-no seguito un progetto che li ha portati a conoscere e a rivivere il misterioso e fantastico mondo del Medioevo attraverso varie attività: dalla realizzazione del vestito da cavaliere con tanto di spada e scudo, alla costruzione di un vero e proprio castello di cartone (utilizzato come sfondo alla festa di Natale e come scenografia per la recita del Comitato Genitori), alla sfida in torneo, alla co-noscenza delle erbe utilizzate in cucina, guidati dalle fan-tastiche gesta di Re Artu e i cavalieri della tavola rotonda la proposta delle insegnanti a gennaio di visitare Castel Brando di Cison di Valmarino non poteva che trovare ap-provazione da parte di tutti i genitori. E così e’ stato! Siamo partiti alle 8.00 con ben 2 pulmann colmi e per tutto il viaggio abbiamo immaginato il castello con mer-lature e ponti levatoi.Dobbiamo dire che anche il tempo era “medioeva-le”: una pioggerellina sottile sottile e un venticello umido ci hanno accompagnato per l’intera giornata. Una volta scesi dal pulmann abbiamo raggiunto il ca-stello risalendo il ripido promontorio dal quale il castello

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domina la Val Mareno tramite la funicolare panoramica.Dopo l’immancabile merenda alcune guide ci hanno in-trodotto nei misteri del castello.I bambini, insieme alle insegnanti di sezione, hanno sco-perto che... “ nel castello viveva un drago che aveva imprigionato nella torre il re, la regina, la principessa Fiore e il principe Brandolino. Aveva anche nascosto due spade ma sia i Bruchi e che le Mele le hanno tro-vate! Il drago per fortuna no! Non si e’ fatto vedere!!” Tutto questo veniva loro raccontato mentre passavano nelle ampie sale con “candelabri e lampadari, sedie e anche un trono”. Il bello e’ che se chiedete a loro.... ogni bambino vi aggiungerà qualche particolare impresso nel-la loro mente... “le spade, le armature, le lunghe scale...”Nel mentre, il gruppo dei genitori seguiva a ruota lo stes-so percorso ma con racconti meno fantastici e piu storici! Beh, purtroppo, dell’antico castello medioevale rimane ben poco. L’attuale struttura e’ comunque un bellis-simo castello-palazzo di proprietà privata che oltre ai percorsi storici, offre servizio di ristorante, bar, al-bergo, beauty-center. Il percorso adulti e’ terminato con un filmato tramite il quale sono stati simpatica-mente presentati da un attore teatrale della zona tutti i personaggi che nel corso dei 2000 anni di storia del castello hanno attraversato i suoi corridoi: da Claudio Augusto (imperatore di Roma) ai Conti Brandolino (che lo hanno abitato per oltre 500 anni!) passando per il Gattamelata, i Signori Da Camino, i Conti di Porcia, Lorenzo da Ponte e Antonio Canova e... molti altri. Dopo il pranzo al sacco i bambini sono stati impegnati in un laboratorio durante il quale hanno realizzato uno stupendo scudo da cavaliere mentre i genitori passeg-giavano nel bellissimo bosco adiacente al castello o.... bevevano il caffè.Verso le 15.00 il rientro: discesona con la funicolare (o a piedi) e ritorno a Castions, stanchi ma carichi per affron-tare il prossimo salto nella storia: la Cena Medioevale, appuntamento di fine anno scolastico! Due genitori del Favetti

ATTIVITA’ IN CASA DI RIPOSOPrEPArAtIVI PEr LA PASqUA 2011 Con il mese di marzo sono iniziati i preparativi per la Santa Pasqua: sono state celebrate le Via crucis nei venerdì pomeriggio. In particolare venerdì 18 marzo don Ugo ci ha offerto alle ore 15.00 la celebrazione della Via crucis, animata con tanto amore dai ragazzi della seconda me-dia della scuola di Castions. Per noi anziani è stato un momento forte di preghiera, è stata ben spiegata la Via della nostra salvezza, la generosità e la disponibilità a

seguire gli insegnamenti e l’esempio di Gesù, per la no-stra gioia e speranza; e che l’amore di Gesù ci raggiunga tutti. Inoltre durante la Settimana santa è stata celebrata la Santa messa del mercoledì 20 con a seguire la con-fessione, venerdì 22 la Via crucis con a seguire l’Ado-razione e il bacio del Crocifisso e la Santa comunione. Alla domenica di Pasqua la messa è stata celebrata alle 9.30 con la partecipazione di molti anziani, parenti e vo-lontari. Ringraziamo vivamente don Ugo e padre Pietro

FEStA DI PrImAVErA Lunedì 21 marzo i volontari dell’associazione ANLA di Pordenone ci hanno offerto un concerto ben riuscito: con canti, musiche e balli un sollievo e un incoraggiamento a “tenere alte” le poche forze rima-

ste. Questo non e’ solo bello ma anche utile e valevole per tutti, anziani, assistenti e volontari. Con viva riconoscenza,

LAbOrAtOrIO DELLE PIANtINE Per abbellire la Casa di riposo, ogni anno gli ospiti assieme a dei vo-lontari, ai bambini delle scuole e ai ragazzi di Poincicco, seminano e piantano molte piantine di fiori e verdure ( più di 3.000 !!): quest’anno oltre a pomodori, cetrioli, zucchine e melanzane abbiamo invasato più di 100 pian-tine di fragole da gustare fresche quest’estate! Inoltre abbiamo tantissimi girasoli! Giovedi’ 7 aprile noi anziani siamo stati invitati a piantare le nuove piantine di fiori dai bambini della scuola materna “Le margherite” di Ca-stions, riconosciamo che con l’aiuto degli altri possia-mo ancora collaborare con la creazione, gioire per la crescita e per il soave profumo che emanano i nostri fiori. Anche questo è dono di Dio e noi gli siamo grati. GUINNES wOrLD rECOrD PEr “LA bOt-tIGLIA ECO-SOLIDALE PIU’ GrANDE DEL mONDO” Domenica 17 aprile siamo stati invitati a par-tecipare, al Centro commerciale Meduna, ad una giorna-ta realizzata attraverso il volonta-riato e la solidarietà. È stata cre-ata una bottiglia di plastica lunga 11 metri piena di tappi di plastica per la Via di natale di Aviano. Ab-biamo avuto un’ottima accoglien-za ed è stata una valida esperien-za perché abbiamo capito che un cuore che ama trova spazio e amore per chi soffre. Grazie!

Gli anziani della Casadi riposo, Marzia e Monica

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CONSIDERAZIONI SUl 2011 E DUE PAROlE SUl “MONDO COOP”Il 2011 sarà ancora un anno con difficoltà economiche: la ripresa del Prodotto interno lordo (Pil) è stimata allo 0,8%, poca cosa se si pensa alla perdita di 5 punti che c’è stata nel 2009. D’altra parte continuerà l’emergenza “lavoro” con un tasso di disoccupazione ancora superiore all’8% e con punte che si avvicinano al 30% per il mondo giovanile. In questi ultimi anni i consumi “obbligati” delle fami-glie (utenze, mutui, assicurazioni) hanno raggiunto il 39,6% dei consumi totali, contro il 27% degli anni ’80: questo fenomeno penalizza gli altri consumi, compresi quelli alimentari, ed inoltre stanno emer-gendo segnali preoccupanti di ripresa inflazionistica causati dall’aumento del costo delle materie prime. Stili di vita e comportamenti di acquisto consolideran-no le tendenze già in atto: attenzione al risparmio, ri-duzione degli sprechi, maggiore maturità e consapevo-lezza su alimentazione, ambiente e processi produttivi. La Cooperativa è un’impresa che pone al centro della propria attività le persone e che opera in un’ottica non appiattita sul breve periodo: può, e deve proporsi, quin-di, come soggetto attivo e protagonista per l’affermarsi della cultura del consumo sobrio, etico e consapevole. E’ quindi questo il momento di rispolverare e rispiega-re alle persone quali sono i concetti di “cooperativa” e “cooperazione” e qui di seguito sono riportate, in modo semplice e schematico, le principali domande e risposte che illustrano il “mondo COOP”:Cosa vuol dire Coop?E’ il marchio che rappresenta il più grande gruppo di cooperative di consumatori d’Italia.La parola cooperativa deriva da co-operare che significa “operare insieme per raggiungere un certo scopo”.Una cooperativa, quindi, è composta da un gruppo di persone che si sono associate per raggiungere un certo obiettivo.Nel caso delle Coop, che sono cooperative di consuma-tori, l’obiettivo è tutelare i propri interessi di consumatori. Quando le cooperative sono nate, più di cento anni fa, i consumatori che si associavano avevano soprattutto l’interesse ad ottenere i generi di prima necessità, cioè i prodotti che erano alla base dell’alimentazione di ogni giorno, ad esempio il pane, le patate e i legumi, al prez-zo più basso possibile.Oggi, invece, la tutela dei consumatori la si fa in mol-

ti modi: prezzi bassi, naturalmente, ma anche controlli sui prodotti messi in vendita, informazione alimentare ed educazione al consumo, rispetto dell’ambiente ecc. Chi e’ il proprietario della coop?I proprietari sono i soci della cooperativa.Questi si riuniscono ogni anno per prendere insieme al-cune importanti decisioni ed ogni tre anni eleggono il Consiglio di sorveglianza, che ha potere di indirizzo stra-tegico e di controllo.Chi sono i soci?Sono tutti i consumatori che hanno acquistato una ‘quota sociale’, che oggi è di 25 euro, cioè una parte del ‘capi-tale’ della cooperativa.Possono diventare soci tutti coloro che hanno com-piuto 18 anni e non hanno interessi contrari o in con-correnza a quelli della cooperativa (ad esempio non possono esserlo i proprietari di altri supermercati). Ogni nuovo socio, naturalmente, si impegna a rispettare lo Statuto della cooperativa, cioè tutte le sue regole.Se i soci sono i proprietari... Sono loro che si divi-dono tutti i guadagni?No. I soci delle cooperative di consumatori non si metto-no insieme per guadagnare, bensì per difendere i propri interessi, cosi è stabilito che i guadagni non vadano a nessuno personalmente: si utilizzano, invece, per fare investimenti a beneficio dei soci, per tante altre attività culturali e di tutela dei consumatori.Se i soci non guadagnano niente… quali vantaggi si hanno ad essere soci?In primo luogo i soci possono acquistare a prezzo spe-ciale ogni anno prodotti offerti solo a loro. Il socio può anche prestare i propri risparmi alla coo-perativa: consente così alla Coop Castions di effettuare investimenti per sviluppare la rete di vendita e soddisfare al meglio le esigenze dello stesso socio.Il prestito effettuato dal socio è ben remunerato se si confronta con analoghi impieghi: infatti il deposito non è vincolato e il socio ne può disporre in qualsiasi momento. Cosa differenzia la cooperativa di consumo da un qualsiasi altro negozio “non cooperativo”?E’ una domanda che sembra banale ma invece è impor-tantissima e merita una attenzione particolare ed appro-fondita.

Ecco in sintesi i punti principali:

• Anzitutto la garanzia di un prodotto a marchio COOP che è certificato ISO 9001/2008. Questo significa, in sintesi, la completa RINTRACCIABILITA’

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dei prodotti a marchio COOP, l’ASSENZA DI COLO-RANTI IN TUTTI I PRODOTTI ALIMENTARI, una certifi-cazione NO-OGM, una continua e costante ATTIVITA’ DI CONTROLLO.

• Una VARIETA’ DI ASSORTIMENTO non vincola-to alle sole logiche commerciali che impongono il guadagno ad ogni costo oppure un prezzo appa-rentemente conveniente, ma a discapito di qualità e sicurezza alimentare.

• LA VALORIZZAZIONE DEI PRODOTTI LOCALI: ov-vero la presenza nell’assortimento di prodotti ed aziende locali con lo scopo di favorire lo sviluppo del territorio.

• UN RADICATO LEGAME CON IL TERRITORIO: LA MISSIONE DI UNA COOPERATIVA DI CONSUMO NON E’ SOLO E SEMPLICEMENTE UNA MISSIONE COMMERCIALE, MA E’ ANCHE LA CONSAPEVOLEZ-ZA DI ESSERE PUNTO DI RIFERIMENTO PER LO SVI-LUPPO SOCIO-ECONOMICO DELLA COMUNITA’.

Quanto vi ho scritto ha come unico scopo il porre l’atten-zione sull’importanza, per nulla scontata, di valorizzare il “mondo cooperativo”, così radicato e presente a Ca-stions di Zoppola.

Davide Tonon – direttore COOP

lA NOSTRA AGRICOlTURA: BIlANCIO DEl 2010 E PROSPETTIVE PER Il 2011In questo periodo ci giungono dall’Italia e dal mondo tante notizie negative: la crisi economica tuttora in cor-so, le guerre nel mondo arabo e nel medio oriente, gli eventi climatici eccezionali e i disastri naturali e provoca-ti dall’uomo che sembrano minare il delicato equilibrio naturale.In contrapposizione a queste notizie negative, mi sento di dare una buona notizia: nonostante tutte le difficoltà del momento, la nostra agricoltura è viva e dinamica ed i nostri operatori agricoli sono pronti a raccogliere le sfide che si trovano a dover affrontare.Mai come ora i nostri operatori agricoli sono responsabili della qualità e della tracciabilità dei prodotti nell’ottica di conciliare la tutela della salute e della qualità dell’alimen-tazione con il rendimento economico dei prodotti stessi; per vedere riconosciuta la qualità dei loro prodotti ad un giusto prezzo si stanno avvalendo sempre più del-la mediazione delle associazioni di categoria contro lo strapotere commerciale della grande distribuzione, per far fronte alla concorrenza dei produttori di alcuni paesi esteri che offrono prodotti a prezzi sicuramente inferiori ma di qualità non ugualmente certificata.Gli imprenditori agricoli sono chiamati a fare importanti investimenti economici e questo li responsabilizza e li stimola alla discussione per trovare soluzioni condivise ai vari problemi.

Passo ora a fare un bilancio sulla passata stagione 2010 e poi a descrivere l’inizio della stagione 2011 che sem-bra molto positivo.Tutto l’anno 2010 è stato caratterizzato da notevole piovosità, più accentuata negli ultimi mesi (con conse-guenze sulla raccolta di fine anno); inoltre l’annata 2009 era stata caratterizzata da notevoli grandinate durante l’estate e da un inverno rigidissimo; entrambi questi fat-tori hanno danneggiato colture arboree importanti come il kiwi in maniera pressoché totale e in maniera minore la vite, per la quale comunque il risveglio vegetativo a inizio 2010 è stato buono, con poche evidenti carenze nutri-zionali e buona formazione di capi a frutto che ha por-tato a fine stagione 2010 a una raccolta soddisfacente per qualità e quantità (merito anche di una buona difesa fitosanitaria messa in atto): 150 ql/ha per pinot grigio, chardonnay e sauvignon con grado zuccherino dai 15,5° ai 18°, per le uve rosse restanti, dati ugualmente soddisfacenti; per quanto riguarda i prezzi, il pinot grigio è stato venduto presso le cantine cooperative locali a cir-ca 50 euro/ql, lo chardonnay a 25 euro/ql, il sauvignon a 30 euro/ql, il prosecco a 60-65 euro/ql, il merlot a 18 euro/ql, il cabernet franc a 17-18 euro/ql; la rilevanza economica comunque si fa sempre maggiore per le uve bianche mentre cala l’interesse per le uve rosse, tanto che si sta assistendo a un espianto massivo dei vitigni di uve rosse a favore di quelle bianche, in particolare prosecco.Il frumento tenero panificabile locale, che rientra nella filiera del pane tipico friulano già da un paio d’anni, è sta-to colto a luglio 2010 con una resa medio/bassa (55-75 ql/ha) probabilmente a causa di un germogliamento non ottimale. Anche sotto l’aspetto qualitativo non c’è stata grande soddisfazione, purtroppo l’andamento climatico nel 2010 è stato sfavorevole sia per la raccolta di luglio sia per la semina di ottobre/novembre, tanto che a livello locale sono quasi assenti quest’anno le colture di cereali a paglia.Per quanto riguarda le patate, le produzioni sono state ottimali ( 500-600 ql./ha) dove erano state praticate una buona conduzione agronomica e una buona difesa fito-sanitaria, non ottimali invece in qualche zona marginale.Il mais è stato raccolto in maniera soddisfacente a ot-tobre e novembre con produzioni mediamente buone (120-140 ql/ha) con umidità alla raccolta di circa 25% e prezzi di mercato molto interessanti (15,50-16,80 euro/ql su base 25% umidità); invece le raccolte effettuate a dicembre sono state penalizzate pesantemente dalla piovosità intensa, con problemi di raccolta e scarsa qua-lità dei prodotti.La maggior parte della soia è stata raccolta in tempo utile prima delle piogge di fine anno, con produzione medie di 40 ql/ha e umidità 15-16% e prezzo di mercato di 34-35 euro/ql.Per quanto riguarda i prezzi, nel corso del 2010 ci sono stati consistenti aumenti per frumento, mais e soia do-vuti a vari fattori non solo locali, sia climatici (con man-cata produzione) sia commerciali e speculativi; questo aumento di prezzo ha comportato tra le altre cose un maggior interesse per il mais e la soia e perciò questi ultimi sono stati seminati anche in appezzamenti prece-dentemente non coltivati; l’aumento di prezzo di questi

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cereali e leguminose (utilizzati come alimentazione per il bestiame) ha avuto e sta tuttora avendo un impatto negativo sul settore dell’allevamento e della produzione di latte a livello nazionale.In aggiunta a questo, osserviamo che è in aumento nei paesi asiatici (es. Cina) il consumo di carne nell’alimenta-zione, di conseguenza aumenta anche la richiesta di soia per l’alimentazione del bestiame e anche questo fattore sta influendo sugli elevati prezzi della soia a livello mon-diale.Sempre sul fronte dei prezzi, segnaliamo che un altro fattore che incide è anche l’utilizzo di mais e soia per la produzione di energie alternative (es. biogas da mais, biodiesel da soia e colza). Tornando alla nostra agricoltura locale, per quanto ri-guarda il 2011 l’inizio di stagione è stato davvero otti-mo dal punto di vista climatico, con temperature molto buone e poca piovosità così che è stato possibile ef-fettuare tutte le lavorazioni agronomiche (arature, semi-ne, conversione dei vigneti) in modo preciso e ordinato. Per prima si è conclusa la semina della patata e subito dopo quella del mais, entrambi già in germogliamento in maniera soddisfacente.Ora si sta attendendo solo la pioggia per la buona riusci-ta delle colture e anche per iniziare la semina della soia; l’anticiclone di origine africana che staziona sulle nostre regioni si sta protraendo ora in maniera che desta qual-che preoccupazione per la prolungata assenza di piogge.Per quanto riguarda la vite, abbiamo assistito a un discreto nonché antici-pato risveglio vegetativo; per la scar-sa piovosità tuttavia, i vitigni di pro-secco e pinot grigio messi a dimora nel 2010 e 2011 hanno già richiesto irrigazione, anche per questi sarebbe ora favorevole l’arrivo della pioggia.Sempre per quanto riguarda la vite, nel 2011 continua la tendenza iniziata nel 2010 di dismissione dei vitigni di uve rosse (merlot, cabernet, refo-sco ….) a favore di quelle bianche, in primo luogo prosecco. Ci si domanda se potrà verificarsi una carenza di uve rosse con eventuale risalita dei prezzi di queste ultime.Speriamo che la stagione agricola prosegua nel modo migliore e che gli

sforzi dei nostri operatori agricoli siano premiati da una buona produzione.

Luciano Borean - 5 maggio 2011

1° NOVEMBRE ACQUA AlTA A CASTIONS L’autunno del 2010 è stato così umido, che indugian-do in una posizione fissa, si correva il rischio di vedersi spuntare le radici sotto le scarpe. In particolare il perio-do che va dalla fine d’ottobre ai primi giorni di novembre. In effetti, anche gli artesiani che per anni erano rimasti all’asciutto, oppure erano generosi solo per brevi perio-di durante l’anno, avevano sempre dato il loro liquido contributo. In particolare quelli di Cevraia, che ricevono l’acqua dalla falda freatica posta ad una profondità di ventotto metri, o giù di li. Segno tangibile, che le falde o risultuns nella parlata Castionese, oppure gromanie, per quelli di Poincicco, erano ai massimi livelli.Nei sei giorni che precedono il primo novembre, festa di Tutti i Santi erano caduti 220 mm di pioggia. Questo è quanto ha rilevato il mio amico Ferdinando Borean, che è precisino nel registrare sul quaderno, quanta acqua svuota dal suo pluviometro. Meglio di internet. Questa era la situazione locale, ma sui monti, nell’area dei fiumi Meduna e Cellina la piovosità è stata addirittura maggio-re, con 300mm caduti nella sola giornata del 31. I bacini di Barcis e di Ravedis erano al livello massimo, per cui fu necessario scaricare verso la pianura, attraverso i canali d’irrigazione, una gran quantità d’acqua, perciò i fiumi nor-malmente alimentati solo dalle risorgive, ingrossarono. La Rupa, che solitamente per noi è ininfluente, nei pressi di San Lorenzo esondò e per una ragione di quote e dislivelli, l’acqua prese la comoda via delle strade campestri che collegano loro a noi, trasformandole in canali. Alle diciot-to su via Fontanive in assonanza con il proprio nome, (luo-go delle fontane) per tutta la sua larghezza, viaggiavano a velocità sostenuta, una trentina di centimetri d’acqua. Cosa mai vista. Il flusso, incrociando via Favetti non si

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curava di cedere il passo, ma correva per versarsi nel Castellana, aumentandone di molto la portata, che già era notevole di suo. Qualche scantinato lungo la via mi-nacciava d’essere invaso.Comparivano con la preoccupazione i primi sacchi di sabbia che sarebbero serviti a tamponare inva-sioni indesiderate. Era iniziata, anche la ronda della Protezione Civile ad offrire assistenza. Già qualcu-no ricamava sulle cause dello straordinario evento, perché ora stiamo diventando specialisti in tutto. Un tempo per lo meno, lo eravamo solo del calcio, con L’Italia che disponeva di sessanta milioni di commissari tecnici. Per alcuni, la causa risiedeva nella errata proce-dura di pulizia degli alvei iniziata a monte e non conclu-sa. Per altri, dipendeva dalla errata gestione degl’invasi. Imputandola alla tardiva decisione d’abbassarne il livello. Insomma, sempre, come sempre. Forse andrebbe mes-so nel conto, che il tempo, come la salute, fa quel che deve fare. La natura non sempre è madre, ma talvolta è matrigna. Il Castellana a Cevraia, che cammin facendo riceve il ge-neroso contributo di altre risorgive e di quanto rifiutato dai terreni già pregni, s’andava ingrossando. L’acqua iniziava ad impossessarsi delle parti più basse del mio orto. Tutto normale, succede spesso durante i temporali dei mesi estivi, da quando l’area a Nord-Est del paese non è più coltivata a prato, con l’erba a fare da rego-latore di flusso. Intanto l’acqua si era impossessata di metà dell’orto e continuava a salire. Tanto da stimolare la curiosità di quanti si trovavano a passare, ed il ponte offriva loro un osservatorio privilegiato. Con il livello, cre-sceva la preoccupazione di quanti abitano nei dintorni, anche per i borbottii sinistri uscenti dagli scarichi. Con-seguenza del riflusso dell’aria che attraversava i sifoni. Intanto alle venti l’acqua aveva raggiunto la base della stalla. Del radicchio, emergevano qua e la, solo la punta di alcune foglie, simili ad improbabili orecchie di coniglio. Tanta acqua mai vista, richiamava alla mente racconti an-tichi. I miei raccontavano che una volta, a Domanins, era caduta una nuvola, da quanta era stata la pioggia. (Un nubifragio con tromba d’aria, che danneggiò il campanile ed alcune case. Per Andrea Bisutti, ci si riferiva all’evento del 1919). Da qui in poi ci sentivamo al sicuro, contan-do, che le depressioni che accompagnano il corso del Castellana, avrebbero fatto da casse d’espansione natu-rali, per il contenimento del livello. In più, i precedenti ci erano favorevoli.Infatti mi raccontarono, che negli anni trenta, mia nonna Gusta (Augusta), trovandosi in una situazione simile, con-sigliandosi con suo marito, ebbe a dire. “Se dîtu Chêcu chi vini di molà il pursit?” (Che dici Francesco, che sia il caso di liberare il maiale dal porcile?). L’acqua crebbe e alle ventuno giunse fino metà del cortile, tanto che un rigagnolo proveniente da via Camposanto, in gran parte sommersa, si congiungeva a quella statica, li arrivata. Da noi, sfiorò la soglia della stalla, ma altri miei vicini, penalizzati dal livello ne subirono chi dieci chi venti cen-timetri. Stessa sorte toccò alla chiesetta di San Marco che ne ricevette venticinque centimetri. Il giorno dopo, ci fu un gran manovrar di scope e strofinacci, per ricac-ciare oltre la soglia il limo che l’intrusa aveva depositato. Fu anche la ragione per cui, Marisa ed Elio Borean finiro-no immortalati sul giornale, mentre erano all’opera nella

chiesetta di San Marco loro affidata. Questa fu la quota massima raggiunta e nel giro di qualche ora il deflusso fu completo.Fu un record, e ci auguriamo possa resistere per lunghis-simi anni. Per la cronaca, in questo frangente mia nonna, per evitare che affogasse, avrebbe dovuto liberarlo, il maiale.

Francesco Pagura

GAllERIA CIVICA CASTIONS “GRAVIS” 18 DICEMBRE 201030 GENNAIO 2011 Gravis. È il titolo e il soggetto di una mostra allestita nella Galleria Civica di Castions a cavallo delle feste natalizie. Tutti gli abitanti della nostra zona, non più bambini, conoscono “li gravis”: un ambiente naturale situato a nord del territorio comunale, si potrebbe dire con il suo centro alla confluenza del fiume Cellina con il Meduna, due torrenti nati nelle Prealpi pordenonesi e divenuti fiumi proprio nell’affacciarsi alla pianura.Ma quella del nostro Comune è solo una piccola par-te delle “grave” poiché questo ambiente è caratteristi-co di tutta la zona pedemontana friulana e si può dire che è l’inizio della più fertile pianura. Sono caratteriz-zate da un suolo sassoso e spesso arido coperto da vasti prati e innumerevoli boschetti percorsi da infinite scie alluvionali che accompagnano i vasti greti dissemi-nati di sassi dei fiumi che dai monti scendono a valle. È un ambiente responsabile di un micro-clima che spes-so, verso l’estate, provoca degli improvvisi temporali portatori di venti forti, pioggia e grandine. Per questo P.P. Pasolini ha chiamato il Friuli: “terra di temporali e primule”.Sono felice, perciò, della scelta di questo tema per una

Fienaggione sui Magredi - Elio Ciol 1963

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collettiva ed ancor più per la bellezza delle opere rac-colte ed esposte (più di 40). Inoltre il tema vincolante ha evidenziato, oltre alla diversità degli stili pittorici, altre forme di espressione propria di ciascun artista. Abbiamo potuto così apprezzare il figurativo e l’astratto, la foto e l’incisione, il mosaico e l’installazione. Di fronte a queste varietà espressive noi possiamo sentire quelle più vicine al nostro piacere e quelle più lontane.Dopo aver ammirato ed apprezzato le opere esposte sono rimasto colpito nella mia affettività da due foto che entrambe hanno risvegliato in me ricordi d’infanzia: nel-la prima mi sono riconosciuto in mezzo a quelle inter-minabili file di covoni di fieno, allorché ancora bambino e poi adolescente accompagnavo la mamma e gli zii a “far fieno” in quegli immensi prati, ricordando il grande rastrellone a ruote trainato dalla “mussa” di Duriti (Isi-doro) e della moglie Gigia (Luigia) due persone anziane simpaticissime; nella seconda foto con il gelso in primo piano, spogliato dei suoi rami freschi così come faceva la mamma per procurare il mangiare ai bachi da seta.Questi miei ricordi a dimostrare che l’arte può colpire nell’immaginazione e negli affetti, destando vive emozio-ni che ci fanno sentire ancora più vivi e protagonisti del nostro quotidiano.Per poter godere di questo piacere e queste emozioni abbiamo un unico impegno: partecipare alla presenta-zione di queste mostre e andarle a visitare con calma secondo gli orari stabiliti, firmando la nostra presenza sul quadernone.L’ingresso è gratuito ma queste firme sono importanti come il pagamento di un biglietto: le gallerie come la nostra possono continuare ad operare grazie al numero di chi le frequenta.Sarebbe un peccato perdere questa opportunità. Rinno-vo, quindi l’invito a tutti i lettori di questo bel Giornale parrocchiale a partecipare alle mostre d’arte presenti e future. Per il Circolo Culturale, Giorgio Rosin – gennaio 2011

GAllERIA CIVICA CASTIONS - “150° DEll’UNITÁ D’ITAlIA”17 MARZO – 1° MAGGIO 2011

È iniziata con il “Va pensiero” eseguito dall’orchestra di 5 elementi più un cantante, la manifestazione di apertura della mostra dedicata ai 150 anni dell’Italia. Sono quindi seguiti i brevi discorsi di presentazione dell’asses-sore Lindo Pagura, del curatore della mostra Giuliano Martin e del Sindaco, ascoltati con interesse da un buon numero di presenze convenute da tutto il territorio co-munale. Il taglio del nastro da parte di Cristina Li Gotti, che ha avuto un trisavolo nelle file dei Garibaldini, è stato un altro momento significativo (oltre che di sorpresa), prima della conclusione della manifestazione. Gli allievi della Scuola di musica bandistica hanno poi suonato l’Inno di Mameli, cantato da tutti i presenti, nonostante una pioggia fastidiosa disturbasse non poco la serata. Una breve visita all’interno della mostra che raccoglie un gran numero di documenti, oggetti, foto e opere d’arte, è servito a farsi un’idea di massima sul conte-nuto, e farci decidere di tornare in un altro momento per visitare con calma questa bella mostra, data anche l’occasione unica di poter vedere molti documenti e ci-meli provenienti da raccolte private. Molto gradito infine, l’omaggio alle donne presenti, di due rose: una bianca ed una rossa che, insieme al verde delle foglie, formava-no simbolicamente il Tricolore.

Renato Nonis

STORIA DI UN QUADRO ...E DI UN AMICO La mostra “GRAVIS” e la seguente pubblicazione dell’ottavo volume dei quaderni Zoppolani d’Arte hanno come immagine di copertina un quadro di mia proprietà ed eseguito dal mio compianto amico Duilio Ius.Questa manifestazione mi ha dato l’occasione di ripensare alla storia di questo quadro e alla mia amicizia con un personaggio che ha decisamente lasciato la sua impronta nell’attivo movimento artistico del nostro paese.25 Aprile 1945 ... comincia tutto con la fine della seconda guerra mondiale. La storia italiana recente non aveva mai subìto un trauma così grande, il caos e la crisi regnavano nelle menti e nelle vite di ognuno di noi; avevamo vinto o perso la guerra?I negozi erano vuoti, mancava tutto persino il sale!

L’unica consolazione era che la guerra era finita e noi giovani avevamo una grande voglia di ricominciare. Io avevo appena compiuto 16 anni, quando con un gruppo di amici cominciammo a frequentare la sartoria di Peppino Bortolussi, inizialmente solo il sabato sera poi piano piano diventò il nostro ritrovo serale.Dunque, io (Battista Ornella), Peppino Bortolussi, Giovanni Martin, Gianni Lenarduzzi, Mario Ius (fratello maggiore di Duilio) e Duilio stesso detto “Nini” formavamo un gruppo unito e

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particolarmente allegro. Quando eravamo tutti riuniti le battute uscivano a turno spontaneamente così numerose da farci venire il mal di pancia dalle risate e ricordo Duilio sempre con il fazzoletto in mano per asciugarsi le lacrime agli occhi.Poi cominciammo a portare alle nostre riunioni... un salame, un boccale di vino (ovviamente di nascosto dalle nostre famiglia)... invitammo qualche ragazzina alle quali offrivamo biscotti, aranciata e acqua minerale frizzante (fatta con le bustine) con la promessa che le avremmo riportate a casa per le 10 magari sul bastone della bicicletta. Duilio oltre alla passione della pittura era molto bravo a suonare la fisarmonica e così allietava le nostre festicciole che proseguirono per parecchio tempo.Passarono gli anni e si cominciò a vedere qualche movimento nell’economia, ma le paghe erano ancora molto basse e così cominciò l’emigrazione. Io andai in Svizzera a fare il muratore, Mario in Nuova Caledonia a cercare una vita migliore. Dopo qualche anno aprì la Ceramica Scala (ora Ideal Standard) e alcuni di noi trovarono lavoro lì. Duilio finì la scuola all’Accademia artistica di Venezia, e divenne professore di Educazione artistica.Nel 1960 rientrai in Italia e aprii una piccola impresa edile artigiana, l’economia cominciò a correre tanto che per quel periodo si parlò di miracolò economico italiano. Duilio mi chiamò per ristrutturare la sua casa in Borgo Saccons e una sera quando eravamo quasi al termine dei lavori mi chiamò per farmi vedere una cosa. Mi portò in soffitta, al terzo piano, su di una scala a pioli attraverso una botola quasi impraticabile. E in quel luogo un po’ diroccato mi disse che voleva fare il suo studio di pittura prendendo la luce solare dal tetto. Dissi che si poteva fare, anche subito ma lui obiettò che non aveva più denaro perché aveva investito tutto nella ristrutturazione dell’appartamento. Ma gli amici servono a questo; gli assicurai che il materiale necessario era minimo e che per la manodopera ci avrei pensato io, senza operai nelle ore dopo il lavoro visto che la bella stagione ci regalava lunghe giornate. Era molto felice, ed ebbe il suo nuovo studio esattamente come lo desiderava.E in quello studio andai molte volte a trovarlo e a vedere i suoi quadri. Un giorno gli chiesi: “Duilio come si guarda un quadro?” Lui mi guardò un po’ stupito poi mi insegnò. “Devi metterti davanti al quadro, braccio alzato, pugno chiuso e pollice verso l’alto a coprire parte del quadro. Devi sezionare il quadro in più parti e poi soffermarti su ciascuna e vedere la profondità della pittura, la delicatezza delle ombre che si sovrappongono e l’armonia del colore...”. Mi spiegò che secondo lui Picasso era il più famoso pittore contemporaneo perché era un genio delle dimensioni, i suoi quadri si dovevano guardare da tutti gli angoli, di fronte, da sotto, da sopra, di lato. Un giorno mi invitò nel suo studio per vedere due nuovi quadri, ero lusingato dal suo invito e dal tempo che il Professore mi dedicava, lui era veramente un tipo unico ... e anche molto simpatico, anche le cose più serie erano sempre prese con umorismo.Una volta venne a casa mia e cominciò con uno strano discorso “sai c’è gente che ha tanti ma tanti soldi, a pacchi così alti che fa fatica a contarli, ... oggi sono anche io come loro ...” e tirò fuori un pacco di

soldi da mille lire e cominciò a dividerli in mazzetti da 10, sorridendo commentò che qualcuna era mutilata, mancava un pezzetto, qualcuna era appena uscita dall’ospedale con il cerotto, ma del resto era normale in fondo era appena finita la guerra! Volle pagarmi il lavoro dello studio anche se io non volevo e mi regalò il quadro del Cellina. Sapeva che mi piaceva molto ed era una delle sue creazioni più importanti, premiato varie volte, da più giurie. Mi diede anche un documento, una critica di quattro pagine in cui si paragonava il suo stile “rurale” ad un famoso pittore bolognese del 1700, in particolare per i tocchi di colore rosso così sapientemente distribuiti. E’ stato un gesto generoso e importante per me e potei soltanto ringraziarlo a parole.Qualche tempo dopo mi portò un altro suo dipinto, che chiamava il “quadro verde” che riproduce un paesaggio rurale notturno con un meraviglioso gioco di ombre e chiaro scuri che solo lui sapeva fare e che mi aveva insegnato ad apprezzare. Gli dissi che non c’erano più conti in sospeso tra noi e anche lui ne fu soddisfatto.Purtroppo il destino di Duilio non è stato molto benevolo, se ne è andato alla soglia dei cinquant’anni e chissà dove sarebbe arrivato con il suo talento e la sua passione!Spesso quando si confidava con me mi diceva che più gli anni passavano più scopriva la profondità e la grandezza dell’arte che non finiva mai di studiare. Mi rimangono due quadri di immenso valore affettivo che ho sempre custodito con riservatezza e un po’ di gelosia, come tutte le cose speciali che ci appartengono. Ringrazio il mio caro amico Sergio Colautti, un bravo pittore con il quale abbiamo recentemente collaborato per l’opera esposta sulla facciata della chiesetta di S.Marco, che ha riscoperto questo mio quadro e insieme all’assessore alla Cultura Lindo Pagura e al Sig. Paolo Paron lo hanno messo al centro della mostra “Gravis” presso la Galleria Civica di Castions e in copertina ai Quaderni d’arte zoppolani. Grazie a tutti.

Giovanni Battista Ornella - gennaio 2011

Quaderni Zoppolani d’ArteVolume Ottavo

Gravis

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CHIESA DI S. MARCOlA MADONNA DEllA SAlUTE In occasione dell’esposizione della nuova opera sulla facciata della chiesetta di S.Marco, mi sono state poste molte domande, in particolare da paesani e da chi a borgo S. Marco ci vive da generazioni. Queste persone ricordano una leggenda sull’immagine della Madonna della Salute contenuta in chiesa. Mi piace quindi raccontarvi ciò che conosco e come nasce questo dipinto.La storia racconta che nel ‘400 un’inondazione lasciò impigliato in una radice un dipinto di una bella madonna con bambino. In onore dì questo evento che molti ritennero miracoloso, venne eretto un piccolo capitello e l’immagine venne venerata per molto tempo ritenendo che proteggesse gli abitanti dalle potenti epidemie che colpirono in quel periodo. Purtroppo non esistono documenti storici che provino questo evento, si tratta quindi di una piccola leggenda che molti di noi ancora conoscono.La storia di questo dipinto nasce non oggi, ma già nel 1975 quando la mia impresa edile venne chiamata da Don Dino Pavan e dal Consiglio parrocchiale per restaurare urgentemente la chiesetta di S.Marco. Il momento non era particolarmente propizio, c’era molto lavoro e pochi soldi, ma il tetto e i muri stavano cedendo e così ci dedicammo a questo lavoro sostenendo il progetto in economia anche utilizzando materiale (travi, coppi e mattoni) recuperato dalla demolizione di altri edifici. La chiesa era chiusa al pubblico da parecchi anni, la facciata nord era crollata fino a metà e una pianta di fico selvatico aveva preso dimora all’interno. Lavorando sul tetto trovammo poi nidi di vari animali e facemmo anche un incontro ravvicinato con una faina con i suoi piccoli. Questo aneddoto per farvi comprendere le condizioni di degrado in cui versava la chiesa.Stavo quindi togliendo del vecchio intonaco sulla facciata frontale quando sentii che il muro suonava vuoto. Abbattei quindi la sottile paretina e ne uscì una nicchia a forma dì mezza luna sulla quale si notava un vecchio e pallido dipinto di una madonna con bambino. Cercai di pulirla delicatamente con acqua e pennello ma non ottenni nulla. L’immagine era molto sbiadita e poco definita ma mi ricordò la leggenda che si raccontava sulla madonna della Salute. Non c’erano ne tempo ne fondi per occuparsene. Decisi così di ricoprirla e non parlarne con nessuno, ma scrissi la data sull’intonaco fresco. Durante i recenti lavori al muro di recinzione in sasso eseguiti in collaborazione con il gruppo alpini di Castions e Valvasone, ho avuto occasione di conoscere e accompagnare in chiesa l’ing. Dell’Anna, sovraintendente dell’arte sacra delle chiese, che era interessato a scoprire l’esistenza di un piccolo capitello del ‘400. Entrato nella piccola sacrestia notò nei quattro angoli degli antichi capitelli che gli confermarono che quello era il luogo da lui cercato. Mi presentai: sono Battista Ornella l’artigiano che ha curato il recupero della chiesa nel 1975. Gli feci notare alcuni particolari architettonici come ad esempio il soffitto della canonica costruito di mattonelle

a foglio disposte a spina di pesce che ricordano le costruzioni di Assisi e raccontai che la bella immagine della madonna che si trova in chiesa sopra il quadro di S. Marco è probabilmente una copia di quella Madonna della Salute di cui racconta la leggenda. L’ingegnere mi confermò che il 90% dei capitelli e delle chiese hanno una loro piccola storia da raccontare, la maggior parte delle quali non ha conferme documentali ma si basa su racconti e leggende.Dopo questo incontro decisi di condividere la mia piccola scoperta con l’amico e artista Sergio Colautti, il quale prendendo spunto dall’immagine, produsse con entusiasmo, decine di bozze in scala ridotta. Con l’approvazione del Gruppo S. Marco e della Parrocchia ne approvammo uno, a mio parere molto bello ed evocativo, che ora vedete esposto sulla facciata della nostra chiesa.L’opera è eseguita su compensato marino a foglio unico di 2 cm che non teme l’umidità e protetta da vernici speciali; è fissata all’esterno da squadrette di facile applicazione ed eventuale rimozione.Ci auguriamo che sia gradita ai parrocchiani e che rimanga a lungo in memoria dell’antica leggenda che questa chiesa ci ricorda.

Giovanni Battista Ornella – aprile 2010

ANNIVERSARIODEllA BATTAGlIADI NIkOlAjEwkA Come già da molti anni, domenica 23 gennaio 2011, centinaia di alpini si sono ritrovati al Villaggio del Fanciullo di Pordenone per

celebrare il 68mo anniversario della battaglia di Nikolajewka durante il tragico ripiegamento dal fronte russo ed il ritorno in patria di chi vi è riuscito.Quest’anno la cerimonia è stata ancora più triste perché legata alla recente morte degli Alpini della Julia, Matteo Miotto e Luca Sanna caduti in Afghanistan. Le cerimonie di noi Alpini rivolte al passato vorrebbero essere un monito contro le guerre nel mondo; purtroppo ci stiamo accorgendo che ogni anno si accendono focolai di guerra in parecchi luoghi della nostra terra e spesso sempre più atroci.

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Un gruppo di noi Alpini (Renzo, Egidio, Tonino, Luigi, Alfio, Giorgio, Renato) ha accompagnato l’amico Alfredo Borean a questa cerimonia che lo vede protagonista essendo anche lui un “reduce” di quella tremenda esperienza vissuta durante l’inverno 1942/43 in terra di Russia.Quest’anno la cerimonia si è per noi impreziosita della presenza di Andrea Tedesco, figlio del socio Silvano al quale, durante la solenne cerimonia, è stata consegnata una borsa di studio per studenti universitari, quale premio per gli ottimi risultati scolastici, dedicata alla memoria del compianto Presidente sezionale Mario Candotti, anch’egli ufficiale alpino reduce di Russia.Andrea era accompagnato dalla famiglia: il papà Silvano, mamma Vanda, il fratello Marco, che poi si sono fermati a pranzo con noi al Villaggio e che hanno contribuito a rendere più vivace il momento conviviale. Al bravo Andrea quindi gli Auguri di una buona prosecuzione degli studi da tutto il Gruppo alpini, mentre ad Alfredo diciamo con piacere: “alla prossima!”

Il momento della premiazione di Andrea, con la presenza fra gli altri, della Sig.ra Zora Candotti e del Presidente della Sezione di Pordenone Giovanni Gasparet.

Per il Gruppo alpini Giorgio Rosin

Castions, febbraio 2011

l’ASSOCIAZIONE “lA PIAZZA”CAMBIA PRESIDENTE

Intervista a quattro mani tra il Presidente uscente Massimiliano Zamuner e la neo eletta Elisa Pasut

Elisa Pasut: Allora Max, eccoci qui, a conclusione del tuo mandato. Come sono stati questi anni da Presidente? massimiliano Zamuner: Riuscire a spiegare quello che si prova in poche righe è sicuramente difficile. Posso dire che è stato un impegno importante, a volte molto faticoso, ma sicuramente bellissimo e stimolante. Coordinare così tante persone per fini di volontariato richiede tempo e dedizione ma da’ un’enorme soddisfazione quando arrivano i risultati, ed i risultati mi sembra siano arrivatiti.E: Beh, finisce la tua carica di Presidente ma non il tuo impegno da consigliere.

m: Infatti!! Staccarsi definitivamente da una cosa in cui si crede così tanto non è possibile, la “Piazza” per chi la provata, per chi ha contribuito a costruirla e renderla un’associazione sempre giovane, ti resta dentro, anche perché ci ha riempito dei vuoti sociali, poi organizzare e lavorare in sagra ci ha aiutato a crescere ed interagire con persone di età differente. Quindi questa Associazione, quello che rappresenta, è un ideale che deve essere trasmesso alle generazioni future per dare continuità agli intenti iniziati molto tempo fa. E: Il Presidente ha un ruolo molto importante in questo, vero?m: Il Presidente è una

persona che principalmente deve credere nei valori aggregativi dell’Associazione, coinvolgere il gruppo, e possibilmente avere le spalle larghe, perché si sa’, le critiche, e gli inconvenienti, sono sempre dietro l’angolo… E: Confortante direi visto cha la sottoscritta è alta poco più di 1 metro e 50!!!!m: Ovviamente il lavoro del Presidente deve essere supportato da un buon gruppo di lavoro. Sicuramente sarai la portavoce, ma le difficoltà si affrontano tutti insieme. Ti senti pronta?E: Mi verrebbe da dirti che sono nata pronta, ma in realtà mi sto’ rendendo conto che gli impegni, ma soprattutto le aspettative sono molte… per fortuna durante gli anni passati in consiglio ho avuto dei buoni maestri!!!m: In effetti, sono anni che collaboriamo in consiglio e ovviamente continueremo a farlo. Sono fiducioso che questo cambiamento possa portare linfa nuova e

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I PRIMI 90 ANNI DI GINO “NONNO SOPRAFFINO” Appena passati Natale e Capodanno Eccoci qui riuniti per il primo grande evento di quest’anno. Oggi 90 anni compie il nostri mitico Gino, che più passano gli anni e più diventa carino. Da giovane al coro di San Marco prestava la voce Esibendo davanti tutta Pordenone questa sua gran dote! Ma le soavi note non solo in chiesa si fermavano, dato che fischiettando poi in casa si propagavano! Con il cibo non va tanto per il sottile Può mangiare anche la pasta senza sale Chiede poco di pasticcio sugoso Ma di dolci è moooooolto goloso! Ogni portata mette in un solo piatto “Menestrina”, scaloppine e lingue di gatto Alle parole “Ma papà te dago un piato sut!” Risponde: “In tel stomego se misia tut!” La sua vita è un lungo viaggio Il nostro nonno è molto saggio Come Noè che costruì l’arca È considerato Gran Patriarca.

È in piazza e ora più nessun capello perde per curarsi usa ogni erba verde. È tanto amato da noi nipotini la Cristina col rossetto gli fa lo stampo dei bacini. “Orco!” esclama quando è irascibile, ma ha un rimedio infallibile… Se sei triste, sei pieno di rabbia Il nonno proclama: “Lasa perder, sùbia!” L’orto è la sua grande passione, con perizia e dedizione, coltiva ortaggi per ogni stagione. Cappellino, vanga e concime Ecco il nonno a pieno regime! Ovunque passa un solco lascia Da Borgomeduna a Maniagolibero e poi a Fossalta La piantagione si è estesa a perdifiato E ora a Castions, il suo territorio ha già picchettato. La sostanza delle cose per lui è al primo posto, poche parole proferisce ad alto costo! “… Capisi Tu?” dici sempre il nostro, e questo perché il nonno è uno tosto! Noi nipoti e familiari siamo sempre nel suo cuore Per noi è il miglior vincitore! E anche se lui non è un oratore perfetto Di certo conosciamo il suo grande affetto! “Sono a novanta e non mi posso lamentare, e ora a cento ed oltre voglio arrivare!” Questo proposito noi tutti sosteniamo E a lui un forte applauso facciamo! I nipoti: Cristina, Sara, Alessandro, Marco

nuove idee. E poi è il primo anno che c’è un Presidente donna…E: Ma il detto non era chi dice donna dice danno??? A parte gli scherzi, ovviamente sono onorata di ricoprire questo ruolo. Come hai detto bene tu non vi è un vero presidente se alle spalle non vi è un bel gruppo, unito e compatto, che lavora per ottenere dei risultati. Anche perché l’associazione “La Piazza” non è solo festeggiamenti al Parco Burgos, vero?m: Certamente! Gli impegni sono molti di più, si lavora 365 giorni l’anno tra la gestione del parco e l’organizzazione di altri eventi, come ad esempio il pic-nic paesano o la collaborazione con iniziative di altre Associazioni.E: Un impegno costante a tutto tondo, che richiede l’aiuto e il supporto di tutti, soprattutto dello stesso paese che in questi anni si è sempre dimostrato generoso e partecipe.m: Infatti! Ogni manifestazione promossa ha avuto un buon seguito. Possiamo ritenerci molto soddisfatti e l’obiettivo è fare ancor meglio.E: Condivido! Possiamo e dobbiamo migliorarci e chiedere a noi stessi sempre qualcosa di più! Sarà un anno intenso, non ho dubbi, ma anche se la strada sarà lunga confido che dando il massimo potremo ottenere un ottimo risultato, non trovi?m: La voglia c’è, i nuovi stimoli pure… ora tocca al nuovo Presidente affilare le unghie…E: In quanto donna credo che non mi sarà difficile essere agguerrita, il resto invece lo affronterò in corso d’opera con l’intenzione di non deludere le aspettative e continuare il buon lavoro svolto fino ad ora!m: In bocca al lupo allora!E: Crepi!

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DAVIDE: lA FORZA DI EMERGERE!!

Se avete passeggiato per il nostro centro di Castions nel periodo pasquale e vi era capitato di incrociarlo non dovevate stupirvi più di tanto, il cestista infatti appena possibile torna volentieri nel suo paese natale a far visita ad amici e familiari, approfittando delle

pause concesse dal calendario. In quel periodo, il terzo campionato a livello nazionale (serie A Dilettanti) è stato fermo, per concedere alle squadre di riposarsi in vista della seconda fase, che per molte società rappresenterà il punto di non ritorno. Lui è Davide bozzetto, pivot di 207cm, che sta sgomitando a Siena, nelle file della Consum.it Virtus, per lasciare un segno in questa sua prima esperienza come giocatore professionista. La sua faccia pulita, la sua prestanza ed energia, la sua schietta professionalità e scioltezza nelle risposte ne fanno un giocatore di quelli che tanto piacciono ai vari coach professionisti, con tante motivazioni, voglia di giocare e di emergere: un gran lavoratore.“Voglio guadagnarmi i miei minuti, i miei spazi, partita dopo partita; quella di andare a Siena è stata una scelta immediata non appena è arrivata la proposta”.Parlare con Davide di questa sua bellissima esperienza e racchiuderla in poche parole è quasi impossibile. “Da Pordenone a Siena, dalla serie C alla A Dilettanti sicuramente il salto è grande, ma ho forti motivazioni, ho la possibilità di aumentare il mio bagaglio e di iniziare un nuovo percorso, voglio migliorarmi, giocare bene ed aiutare la squadra al massimo delle mie possibilità, dando sempre il meglio di me stesso!” Siamo sicuri che Davide non lascerà niente di intentato per cercare di emergere in questo mondo professionistico, sicuramente cercherà di ricalcare le gesta di un altro ragazzo che, come lui, è uscito dalle giovanili del basket zoppolano, quel Martin Colussi che ora milita in serie A in quel di Caserta e che sta disputando un eccellente campionato, coppe europee comprese!Veramente difficile, invece, è trovare le parole giuste per descrivere il clima che si respira in casa Bozzetto ogni week-end prima, durante e dopo le varie partite.......!

Massimo Ius

A.S.D. REAl CASTEllANASETTORE GIOVANIlE Siamo arrivati al mese di maggio, un mese che conclude tante attività per i nostri ragazzi e noi ci accingiamo a chiudere una stagione calcistica molto positiva per tutto

il settore giovanile del Real Castellana. Con il gruppo dei “piccoli amici” composto da 22 bambini, siamo partiti a settembre con l’entrata di nuovi compagni, che si sono inseriti subito e bene nel gruppo. In questo anno calcistico abbiamo raccolto molte soddisfazioni sia nel periodo autunnale che in quello primaverile; si è notata una buona crescita del gruppo in chiave tecnica, ma soprattutto per il senso di unione e consolidamento. La squadra esordienti impegnata in questa stagione, composta da 16 bambini, ha dato ottimi risultati confrontandosi con squadre di buon livello ottenendo delle belle prestazioni. Durante l’anno tutti gli addetti ai lavori si sono impegnati molto, dai ragazzi, ai mister, agli accompagnatori, ai dirigenti e ai bravi genitori che ci hanno sempre seguito e sostenuto con tanta passione e questo non è poco. Un ottimo lavoro di gruppo che

ha fatto si che, alla fine lo sforzo ha premiato, vedendo degli ottimi risultati. Un grazie quindi alla società e alle persone che ci permettono di fare tutto questo.L’augurio a tutto il settore è quello di proseguire con questo giusto spirito di gruppo. Forza Real!P.s.: Ricordiamo che dal prossimo mese di luglio si aprono le iscrizioni per i nati dal 1999 al 2006. per la Real Castellana Ezio Tonizzo

I “Piccoli Amici” al Torneo di Sedegliano il 17 aprile scorso.

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FOGOlAR FURlAN

STORIE DI EMIGRANTI Capita spesso di parlare con gente di Castions e di ricondursi a fatti o volti di persone che nel secolo scorso sono emigrati alla ricerca di migliori opportunità e con l’intento di trovare un lavoro che nelle nostre zone non era così semplice trovare.Per queste persone il legame con Castions si è mantenuto forte, vuoi per i parenti e gli amici che erano rimasti o per le emozioni ed i ricordi indissolubili che hanno lasciato, tanto che anche per le successive generazioni è rimasto tale.L’associazione ACastions vorrebbe raccogliere queste storie per poterle raccontare e capire meglio la storia e le storie dei personaggi del nostro paese. Quindi se anche tu conosci direttamente o indirettamente qualcuno dei tanti emigranti originari di Castions, raccogli i suoi racconti o invitalo ad mandarceli, magari anche con qualche bella foto d’epoca. Per informazioni: www.acastions.it oppure inviaci una email a: [email protected].

  Per A.Castions Domenico Corazza

Un bel gruppo di soci e simpatizzanti del Fogolar Furlan di San Gallo (Svizzera), nell’occasione della gita in Friuli del 25 aprile scorso, ha dedicato qualche ora anche alla scoperta del nostro paese; in particolare hanno potuto visitare la Distilleria ed assaporare le gustose pietanze preparate presso la locanda da Bruno per un pranzo in compagnia del Sindaco, di don Ugo ed altri amici del paese.

“Non fare gran casose uno è per te o contro di tema preoccupati piuttostoche Dio sia con tein tutto quel che fai”(Dalle imitazioni di Cristo)

Preghiera della serenità

“Dio donaci la forza di accettare con serenitàle cose che non possono essere cambiate,il coraggio di cambiare le cose che vanno cambiate,e la saggezza di distinguere le une dalle altre”(Anonimo)

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CRONACA IN BRICIOlE OttObrE 2010

Domenica 17 Celebrazione dell’Eucarestia nella Scuola dell’infanzia “Favetti” per l’inaugurazione e benedizione dell’ampliamento della Materna e restauro Nido e Primavera. Presiede la liturgia Mons. Fermo Querin delegato del vescovo. Concelebrano don Giuseppe e don Ugo.

NOVEmbrE

Venerdì 12 in seminario viene ufficialmente costituita l’Associazione “Amici del Cardinale Celso Costantini” con lo scopo di per realizzare programmi tesi a mantenere vivi la figura e il messaggio dell’illustre compaesano.Domenica 28 festa di Sant’Andrea patrono di Castions: riuscitissimo concerto del Coro parrocchiale al termine della celebrazione eucaristica e poi pranzo e spettacolo della compagnia “Molino Rosenkranz” dal titolo “Storie a Sant’Andrea”.

GENNAIO.

Bravi e valorosi alcuni “equilibristi” della nostra comunità hanno sostituito alcune vetrate danneggiate della nostra bella chiesa. Inoltre hanno approfittato delle impalcature disponibili e hanno tolto la polvere e lo sporco sicuramente accumulato da un po’ di tempo sopra i cornicioni alti tutt’intorno all’interno della chiesa. Grazie ai volenterosi.Si ringrazia pure l’Associazione “IL CORDON” per aver elettrificato a proprie spese il cancello del centro San Giacomo. Grazie anche a loro.

FEbbrAIO 2011

Lunedì 7 iniziano gli incontri per i giovani delle superiori “LiberaMente”. L’invito è accompagnato da queste parole: “Se vuoi far sentire la tua voce, o semplicemente se ti va di ascoltare, se cerchi qualcosa o vuoi iniziare a cercare...”Domenica 27 gita sulla neve al Palaghiaccio di Claut con i ragazzi della parrocchia.

mArZO

Sabato 5 marzo Festa di Carnevale con giochi e sfilata per il paese.

NOTE DEllA REDAZIONENUOVO SErVIZIO VIA COmPUtEr

Chi volesse ricevere “Comunità viva” in formato elettronico (PDF) sulla propria casella di posta elettronica, è pregato di farne richiesta fornendo il proprio indirizzo al:

Parroco don Ugo Gaspardo, tel. 0434 97241, email:[email protected] inoltre che è già possibile leggere “Comunità viva” visitando il sito: www.acastions.it

COrrEttA NUmErAZIONE DI “COmUNItÀ

VIVA” Informiamo che con questa edizione, riprendiamo la corretta numerazione del bollettino (131) al fine di superare alcuni errori degli anni precedenti.

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Giovedì 17 marzo in chiesa lettura continuata del vangelo di Matteo. il Coro Parrocchiale accompagna la lettura con alcuni brani corali.Lunedì 28 marzo con l’intervento di Don Chino Biscontin si concludono gli incontri per genitori e adulti sul tema: “Educarci ed Educare alla fede”.

APrILE

Domenica 3 aprile presso il duomo di San Marco di Pordenone celebrazione eucaristica di ringraziamento e di saluto a S. E. Mons. Ovidio Poletto che conclude il suo ministero pastorale di undici anni nella nostra diocesi. E’ stato un momento molto commovente.Domenica 10 aprile presso il duomo di San Marco di Pordenone celebrazione eucaristica di ingresso e benvenuto a S. E. Mons. Giuseppe Pellegrini nuovo pastore della nostra diocesi. Celebrazione molto partecipata e festosa. Sabato 23 durante la veglia pasquale sono stati battezzati ben quattro bambini della nostra comunità.

E’ stata restaurata e ridorata la porticina del Tabernacolo dell’Altar Maggiore della nostra chiesa a causa della rottura della serratura interna. Sono stati raccolti 778 euro. Ne sono stati spesi per il restauro 400 euro. I soldi rimasti sono serviti per la ri-doratura di una pisside che ne aveva bisogno, con la spesa di 150 euro. Grazie per la vostra generosità.

mAGGIO

Domenica 29 maggio festa di Prima Comunione per 26 bambini della nostra comunità.Anche quest’anno durante il mese di maggio ci siamo incontrati in alcune famiglie della comunità per recitare il Rosario. C’è stata una bella partecipazione. Un sentito ringraziamento alle famiglie che hanno “aperto” le loro case e i loro cortili per la preghiera del Rosario. Molte persone alla chiusura del mese di maggio presso la Madonnina. Presenti anche numerosi bambini tra i quali coloro che avevano da poco celebrato la Prima Comunione.

GIUGNO

Domenica 5 giugno abbiamo chiuso solennemente l’anno catechistico. Ogni classe ha voluto dire “GRAZIE” al Signore con una parola, scritta nei petali di un fiore gigante preparato in chiesa, e con una preghiera di ringraziamento letta al microfono.

Turibolo restaurato della Chiesa di San Marco.

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NEOlAUREATI CHIArA mArCOCCHIO in “Scienze Infermieristiche” il 1 dicembre 2010. LAUrA PIZZAtO di Roberto e Marina Sartori in: “Grafica editoriale e comunicazione visiva”, presso l’Istituto Superiore per le Industrie Artistiche di Urbino.VANESSA mONEStIEr vittorino e nardin ivana in: “Sociologia per il territorio e lo sviluppo”, presso l’Università di Trieste, il 31 marzo 2011.LUANA PAGUrA di Vittorio e Luigina Brun in: “Lingue e letteratura straniere”, presso l’Università di Udine, il 30 marzo 2011.ZAmUNEr SAmUELE in “Scienze della comunicazione”. Ne diamo notizia con le più vive congratulazioni e un festoso “Hip Hip Urrà!!!”.

INVItO: Coloro che desiderano pubblicare alcuni eventi che possono interessare la vita di comunità (es.: matrimoni fuori parrocchia, lauree, ecc.) lo facciano presente.

CONTABIlITàENtrAtE USCItEElemosine festive 8.488,45 Culto 5.355,55Elemosine feriali 2.312,52 Manutenzione 6.384,30Candele 3.154,06 Stampa 955,60Stampa 625,75 Spese gestionali 20.102,85Cevraia (in chiesa) 1.682,85 Imperate 350,00S. Marco (in chiesa) 1.565,29 Assicurazione 1.778,69Offerte parrocchia 18.764,31 Attività parrocchiali 5.974,49Raccolta ferro 1.864,00 Bollettino 2.586,28Madonnina 413,67 Cancelleria 168,00Bollettino 1.333,00 Curia 1.047,10Attività parrocchiali 3.250,00 Solidarietà 4.946,34Solidarietà 4.946,34tOtALE 50.410,24 tOtALE 49.649,20

OFFERTE PARROCCHIANN 1.000, NN 5, NN 10, NN10, i familiari in memoria Cesarin Jole 200, NN 10, pro lezionario S. Marco 50, figlia Marina in me-moria dott. Nico Fortuni 100, battesimo Quattrin Vanessa 50, NN 20, NN 5, NN 10, NN 40, NN 30, Battesimo Samuele 50, i familiari in memoria Borean Maria, Casa di Riposo in memoria volontari defunti 70, NN 30, NN 25, pro chiesa S. Marco Cannella Luciano (MI)30, battesimo Diego Moras 50, i familiari in memoria Lucrezia (Lisuta) Pagura 100, i familiari in memoria Ius Fermina 250, Pagura Denis 50, benedizione famiglie 20, NN 25, i familiari in memoria Michieli Pancrazio 100, NN 30, NN 30, NN 40, NN 25, pro Caritas 15, NN 40, i familiari in memoria Roitero Elena 100, Quattrin Marzia 10, NN 50, NN 100, Real Castellana 50, NN 50, NN 45, pro riscaldamento 30, NN 100, NN 30, NN 40, fam. Ius Oreste in memoria Ius Luigi 50, NN 500, NN 50, pro lampada Santissimo 20, per la Madonna del Rosario 20, Club alcolisti in trattamento 130, per riscaldamento 30, genitori “Favetti” 50, NN 50, per riscaldamento 20, NN 20, NN 25, NN 20, I familiari in memoria De Anna Creminio 150, NN 10, NN 5, NN 10, NN 100, NN 30, NN 10, NN 50, in memoria De Anna Creminio pro chiesa S. Marco 300, NN 20, NN 40, NN 100, NN 40, NN 50, per nascita Vido Nicole 50, NN 5, NN 20, NN 5, NN 20, I familiari in memoria Pagura Luigia 100, Crivellari Renzo e Isabella 50, i familiari in memoria Bianchini Valerio 350, NN 100, in memoria Palmira Tedesco 50, i familiari in memoria Ius Adele 600, NN 50 NN 30, NN 20, Battesimo 50, 3 Battesimi 200, benedizione famiglie 180, in memoria Ius Achille Dino 50, NN 40, Melissa e Anna 20, Nicola Aurora, Giuseppe 20, in memoria Ius Egidio 200, NN 100, in memoria Ornella Luigia 500, genitori Prima Comunione 880, NN 20.

PER MANUTENZIONE E DORATURA PORTICINA TABERNACOLONN 100, Bortolussi Giuseppe 50, Ius Massimo 50, Lucia 5, NN 10, Zamuner Patrizia 40, NN 10, NN 50, NN 50, NN 50, NN 50, NN 90, NN 20,NN 10, Borean Federico 20, NN 5, Egidio 30, NN 50, Ada 50, NN 20, NN 10, NN 20, NN 20, Olimpia 20, NN 20, Lidia 50, NN 50.

OFFERTE BOLLETTINONN 20, NN 20, Peruch Giorgio 35, NN 20, NN 80, Marcocchio Franco 50, in memoria Ius Egidio 200.

Salvo errori e/o omissioni.

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ANAGrAFE PArrOCCHIALEnovembre 2010 - maggio 2011

bAttESImI

QUATTRIN VANESSA di Fabrizio e di Toffoletto Viviana 21 novembre 2010 BAGNAROL SAMUELE di Luca e Rosa Gentile 27 novembre 2010 MORAS DIEGO di Luca e di Vaccaro Paola 8 dicembre 2010 PICCIAU ALESSIA di Francesco e di Stara Silvia 12 dicembre 2010 MALPAGA KAROLA Di Kurt e di Infanti Monica 23 aprile 2011 FANTIN FABIA di Daniele e Francescut Chiara 23 aprile 2011 QUERIN ELIA di Emanuele e di Galvanin Emanuela 23 aprile 2011 PIGHIN MARIA di Angelo e di Galvanin Michela 23 aprile 2011 ROSSETTO TOMMASO di Gianfranco e di Cocco Anica 8 maggio 2011 D’ANDREA LORENZO di Alessio e di Bonavolta Anna 8 maggio 2011 ROS VLADIMIRO EZIO di Fabio e di D’Andrea Samantha 8 maggio 2011

CESARINGIUSEPPINA IOLE

di anni 97il 22 ottobre 2010

DEFUNTI

BOREAN MARIAVED. DALLA TORRE

di anni 98il 17 novembre 2010

PAGURA LUCREZIAVED. BOREAN (LISUTA)

di anni 97il 24 novembre 2010

MICHIELI PANCRAZIO di anni 76

il 3 dicembre 2010

IUS FERMINAVED. CONS di anni 93

il 10 dicembre 2010

ROITERO ELENAVED. BOREAN

di anni 93il 27 dicembre 2010

PILOSIO VALENTINA IN BOREAN (TINA)

di anni 65il 5 gennaio 2011

DE ANNA CREMINIO di anni 89

il 9 febbraio 2011

SARTOR MARIAVED. PAPAIS

di anni 91il 4 marzo 2011

BIANCHINI VALERIO di anni 82

il 31 marzo 2011

PAGURA LUIGIAVED. MICHIELI

di anni 81il 5 aprile 2011

TEDESCO PALMIRA di anni 94

l’8 aprile 2011

IUS MARIA ADELE VED. PAGURA

di anni 84il 20 aprile 2011

ORNELLA LUIGIA VED. IUS

di anni 88il 18 maggio 2011

IUS LUIGI (SIMON) di anni 79

il 15 dicembre 2010in Canada

CANTARUTTI AMORINO di anni 90

il 2 gennaio 2011in Canada

IUS ACHILLE DINO di anni 90

il 13 maggio 2011a Milano

IUS EGIDIO di anni 73

il 16 maggio 2011a Torre di Pordenone

MARCHI ARIO il 29 ottobre 2007

BIDOLI VITO il 10 gennaio 2010

BRAGATTOGIAN PAOLO

il 12 marzo 1998

DEFUNTI FUORI PARROCCHIA

ANNIVERSARI

ROSIN ALESSIO di anni 36

il 5 giugno 2011