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Corso di storia della filosofia antica: Aristotele: Fisica I, LM 2013/4, Sapienza, D. Quarantotto.
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Fisica I
Indice 1) ques-oni tecniche: edizione cri-ca, numerazione dei tes-. 2) stru9ura di Fisica I
Ques*oni tecniche: edizione cri*ca
numerazione tes*
L’edizione cri-ca è un testo ipote-co, stabilito da un editore sulla base del confronto tra più tes-moni (copie del testo originale) e con l’ausilio di altra documentazione (tradizione indire9a).
La documentazione u-le per stabilire il testo (la tradizione dire9a e indire9a) ci perme9e, nel caso della Fisica, di stabilire un testo che, nelle sua par- più an-che, risale al II-‐III d.C., cioè 5/6 secoli dopo Aristotele.
L’edizione cri-ca principale di tu9e le opere di Aristotele è stata realizzata e pubblicata in cinque volumi dal 1831 al 1870 per l’Accademia di Berlino (Reale Accademia prussiana delle scienze), con il -tolo Aristotelis Opera, edidit Academia Regia Borussica
I primi due volumi contengono i tes- di Aristotele e sono cura- da Immanuel Bekker
Questa è l’unica edizione completa. Tu9e quelle successive sono parziali, cioè rela-ve a una o più opere.
Inoltre, l’edizione di Bekker ha stabilito una serie di convenzioni che sono diventate standard, cioè che sono state u-lizzate da tuT gli editori successivi. Mi riferisco al sistema di citazione e di numerazione dei tes- di Aristotele: tu9e le edizioni successive riproducono le pagine, le colonne e le linee dell’edizione Bekker per garan-re l’omogeneità del riferimento. Eg.: Phys. 184b10-‐16
Fisica I
La fisica di Aristotele perì physeos historia physike episteme
Fisica (8 libri) De Caelo De genera*one et corrup*one Meteorologica Historia animalium Par*bus animalium De motu animalium De anima Parva naturalia
Proge9o della scienza della natura Meteorologica 1.1, 338 a 20-‐b 9
In precedenza abbiamo parlato delle prime cause della natura e di tu9o il movimento naturale, e anche dei movimen- ordina- degli astri in alto nel cielo, e degli elemen- corporei, di quan- e quali sono e della loro trasformazione reciproca, e della generazione e corruzione in generale. Resta da considerare una parte della presente indagine che tuT i nostri predecessori hanno chiamato ‘meteorologia’. Il suo ambito è quello di ciò che si verifica per natura, ma con un ordine inferiore a quello del primo elemento dei corpi, e che ha luogo nella regione più vicina a quella dei movimen- astrali (…) Dopo che ci saremo occupa- di tu9e queste cose, vedremo se saremo in grado di fornire un resoconto degli animali e delle piante in maniera conforme a questo metodo, sia in generale che in par-colare. InfaT, quando avremo fa9o ciò, potremmo forse dire di aver raggiunto il fine dell’intera ricerca che ci siamo propos-.
Stru9ura di Physica I
9 capitoli
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Capitolo 1
Programma di ricerca: stabilire le cose che riguardano i principi (cioè affrontare alcune ques-oni preliminari rela-ve ai principi, alla loro possibilità e natura e poi determinare quan- e quali sono).
Capitolo 1
Descrizione del percorso e delle modalità di ricerca dei principi.
-‐ “Poiché, in ogni ambito di indagine in cui vi sono principi, cause o elemen-, il sapere (εἰδέναι) e il conoscere in maniera scien-fica (ἐπίστασθαι) derivano dal conoscere (γνωρίζειν) ques- ul-mi (infaT, riteniamo di conoscere (γνωρίζειν) ciascuna cosa quando ne conosciamo le cause prime e i principi primi fino agli elemen-), è evidente (δῆλον) che, anche nel caso della scienza che ha per ogge9o la natura, bisogna cercare di determinare innanzitu9o ciò che riguarda i principi” (Phys. I 1, 184a10-‐16). -‐ “Dunque, abbiamo con ciò stabilito che vi sono principi, quali sono e quan- sono. Riprendiamo ora il discorso da un altro punto di partenza” (Phys. I 9, 192b2-‐4).
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Capitolo 2 Elenco di possibili -pi di principi in base a due criteri: numero e movimento (a queste possibilità teoriche vengono correlate delle tesi determinate, cioè storicamente sostenute).
Immobile Uno In movimento Principio/i Fini- Mol- Infini-
Capitolo 2
Analisi e cri-ca della posizione degli elea-: il principio è uno e immobile = l’essere è uno e immobile.
Phys. 1.2 184b25-‐185a20 Indagare se ciò che è è uno e immobile, non è indagare la natura. InfaT, come lo studioso di geometria non ha più alcun argomento da avanzare a chi elimina i principi (della geometria), ma (una simile discussione) per-ene a una scienza diversa (dalla geometria) o comune a tu9e, lo stesso vale per chi svolge un’indagine sui principi. InfaT, non si tra9a più di un principio, se è solo uno e uno in questo modo. InfaT, il principio è di una o di alcune cose.
Noi invece assumiamo che le cose che sono per natura, o tu9e o alcune, sono in movimento. Ciò è evidente sulla base dell’esperienza (epagoge). E non è opportuno confutare insieme tu9e (le obiezioni), se non quelle false che siano state derivato dai principi, mentre quelle che non sono tali, no, come per esempio è compito di uno studioso di geometria confutare la quadratura del cerchio sviluppata mediante segmen-, ma non quella di An-fonte. Tu9avia, sebbene non svolgano un’indagine sulla natura, costoro sollevano di fa9o difficoltà rela-ve alla natura, e quindi forse è bene discuterle un poco. InfaT, l’indagine ha rilevanza filosofica.
Capitolo 2
Cri-ca della premessa su cui si basa la tesi elea-ca: l’essere e l’uno si dicono in un solo senso.
Capitolo 2
Cri-ca di altri pensatori più recen- che sono incorsi in errori simili a quelli degli elea-.
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Capitolo 3
Cri-ca di alcune tesi par-colari e paralogismi di Melisso.
Capitolo 3
Seconda cri-ca di Parmenide: l’inferenza del suo argomento è scorre9a (anche se l’essere e l’uno si dicessero in un solo senso non ne seguirebbe che l’essere è uno, ma che l’essere non è).
“Dunque è evidente che l’essere (ciò che è) non può essere uno in questo modo” (Phys. I 3, 187a 10-‐11).
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Capitolo 4 Inizio dell’esame delle teorie dei naturalis- (oi physikoi), cioè di coloro che amme9ono la molteplicità e il movimento.
Capitolo 4 Analisi e cri-ca della posizione di Anassagora: i principi sono infini-.
Phys. I 2 Noi invece assumiamo che le cose che sono per natura, o tu9e o alcune, sono in movimento. Ciò è evidente a par-re sulla base dell’esperienza (epagoge).
“Ora, se l’infinito/illimitato (apeiron), in quanto infinito, è inconoscibile, allora l'infinito per numero o per grandezza è una quan-tà inconoscibile, mentre ciò che è infinito per [le varietà di] forma è una qualità inconoscibile. E se i principi sono infini- sia per numero sia per [le varietà di] forma, allora è impossibile conoscere le cose che di essi [sono cos-tuite]. InfaT, è così che riteniamo di conoscere un composto, quando conosciamo di quali e quante cose è composto” (Phys. I 4, 187b7-‐13).
“...è meglio prendere principi in numero minore e fini-, come Empedocle” (Phys. I 4, 188a17-‐8)
i principi sono mol- e di numero finito
ma quan- sono esa9amente? e quali sono esa9amente?
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Capitolo 5 Analisi delle do9rine dei predecessori finalizzata a determinare in posi-vo il numero e la natura dei principi: tuT pongono come principi i contrari.
Capitolo 5 Vari argomen- a favore della tesi che i contrari sono principi.
“E’ evidente dunque che i principi devono essere contrari” (Phys. I 5, 189 a 9-‐10).
Quindi i principi sono due?
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Capitolo 6 Ragioni che suggeriscono l’introduzione di un terzo principio oltre ai due contrari. Cioè ragioni per cui due soli principi non sono sufficien-, cioè aporie e difficoltà che porre solo due principi comporta; ma anche aporie e difficoltà di acce9are insieme sia gli argome- a favore dell’idea che i principi sono contrari, e quindi due, sia quelli a favore dell’idea che devono essere più di due.
Capitolo 6 L’idea che i principi sono tre è an-ca e sembra avere qualche argomento a suo favore; l’idea che siano più di tre non ne ha nessuno.
Capitolo 6 Conclusione: i principio non sono né uno, né più di due o tre; ma sono due o tre?
“E’ dunque evidente che gli elemen- non sono né uno né più di due o tre. Ma, come si è de9o, è molto difficile stabilire quale di queste possibilità (sia quella giusta)” (Phys. I 6, 189 a 9-‐10).
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Capitolo 7 Indagine aristotelica sul numero e la natura dei principi: analisi degli enuncia- esprimen- il divenire. I principi sono in un certo senso due e in un altro tre : sostrato/privazione/forma.
Capitolo 7 Elenco delle altre acquisizioni e dei pun- lascia- irrisol-.
Capitolo 7 Conclusione: si è stabilito quan- e quali sono i principi.
“Dunque con queste argomentazioni si è stabilito quan- e quali sono i principi” (Phys. I 7, 191a21-‐22).
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Capitolo 8 La tesi di Aristotele risolve l’aporia degli an-chi, aporia la cui mancata soluzione li aveva spin- per la loro inesperienza su una strada sbagliata, cioè a negare il movimento e la molteplicità.
Capitolo 8 Formulazione dell’aporia: ciò che si genera si genera o da ciò che è o da ciò che non è; è impossibile che si generi da ciò che è, perché è già; è impossibile che si generi da ciò che non è, perché da ciò che non è non si genera nulla; quindi nulla si genera (né si corrompe).
Capitolo 8 Esame e sciogliemento dell’aporia mediante i principi forma, sostrato e privazione.
“Quindi, come abbiamo de9o, si risolvono le difficoltà che hanno costre9o (i primi pensatori) a negare l’esistenza di alcune cose” (Phys. I 8, 191b30-‐31).
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Capitolo 9 Confronto tra la posizione di Aristotele e quella platonico-‐accademica (una diversa triade di principi). Con il fa9o di porre una triade dimostrano di aver colto la natura del sostrato (a differenza degli altri). Ma la loro teoria non è sufficiente e quella aristotelica è migliore.
Capitolo 9 Menzione della ricerca sul principio secondo la forma: è di per-nenza della filosofia prima e quindi va rimandata al momento opportuno. Programma di ricerca a9uale: indagine sulle forme naturali e corruTbili.
Capitolo 9 Conclusione generale: abbiamo stabilito che vi sono principi, quan- e quali sono. Rirpendiamo il discorso iniziando da un altro principio.
“Dunque, abbiamo con ciò stabilito che vi sono principi, quali sono e quan- sono. Riprendiamo ora il discorso da un altro punto di partenza” (Phys. I 9, 192b2-‐4).