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La Misura della Glicemia G. Andreoni - Politecnico di Milano AA 2010/2011 Facoltà del Design - Politecnico di Milano 3.o anno Disegno Industriale

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La Misura della Glicemia

G. Andreoni - Politecnico di Milano

AA 2010/2011

Facoltà del Design - Politecnico di Milano

3.o anno – Disegno Industriale

Cesare AlippiGiuseppe Andreoni

Introduzione

Il Diabete

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Il Diabete Mellito è una condizione caratterizzata da un patologico aumento

della concentrazione di glucosio nel sangue.

Responsabile di questo fenomeno è un difetto assoluto o relativo di insulina,

ormone secreto dal pancreas ed indispensabile per il metabolismo degli

zuccheri.

- Si ritiene normale la glicemia fino al valore di 110 mg/dl

- Valori compresi fra 110 e 125 definiscono la condizione di alterata glicemia a

digiuno (IFG).

- Valori di glicemia uguali o superiori a 126 mg/dl sono sufficienti secondo

l'American Diabetes Association a porre diagnosi di diabete.

- La diagnosi di Diabete è certa con un valore = a 200 mg/dl, rilevato in

qualunque momento della giornata o due ore dopo un carico di glucosio.

- Valori di glicemia compresi fra 140 a 200 dopo un carico di glucosio

definiscono invece la ridotta tolleranza al glucosio (IGT).

- IFG ed IGT possono evolvere nel tempo verso un Diabete conclamato.

Cesare AlippiGiuseppe Andreoni

Introduzione

Il Diabete di tipo 1

Nel diabete di tipo 1, il pancreas non è più in grado di produrre insulina.

Il Diabete di tipo 1 è detto ID (Insulino Dipendente): se il pancreas non

produce più l'insulina o ne produce troppo poca ed è necessario, anzi

vitale, fornirla dall'esterno con una, due o più iniezioni al giorno.

Il paziente dipende quindi dalle iniezioni di insulina, mentre è ormai

abbandonata la vecchia definizione di diabete giovanile (anche se in

effetti nella gran parte dei casi la malattia appare fra i primi mesi di

vita e i 17-18 anni).

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Cesare AlippiGiuseppe Andreoni

Introduzione

Il Diabete di tipo 2

Il Diabete di Tipo 2 è di gran lunga la forma più frequente, è tipico dell'età

matura e l'insulina è prodotta a ritmo rallentato, in quantità quasi

normale, ma è poco attiva sulle cellule.

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Questo diabete è detto NID

Non(N)

Insulino (I)

Dipendente (D)

perché l'iniezione di insulina esterna non è vitale

NID

Cesare AlippiGiuseppe Andreoni

Introduzione

Il Diabete di tipo 2

Le cause scatenanti alla base dell'insorgenza della malattia vanno

generalmente ricercate in fattori ereditari ed ambientali. Negli anni si è

evidenziato che esiste un fattore di trasmissione ereditario, non

ancora ben chiarito che espone a tale patologia alcune popolazioni e

addirittura alcune famiglie più delle altre. In questi casi ciò che viene

trasmesso non è ovviamente il diabete ma la tendenza ad ammalarsi

di diabete.

Alla ereditarietà si affiancano aspetti caratteristici della persona quali

l'obesità. Ricordiamo che le cellule hanno bisogno di zucchero per

vivere; tanto maggiore è il numero di cellule da alimentare tanto

maggiore sarà il fabbisogno di insulina. Nell'obeso quindi l'insulina

viene prodotta ma non più in quantità sufficiente.

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Cesare AlippiGiuseppe Andreoni

Introduzione

Il Diabete di tipo 2

La vita sedentaria, lo stress, malattie che inducono l'organismo a risposte

importanti ricadono nell'elenco dei fattori ambientali scatenanti. Esse

impongono al pancreas un lavoro aggiuntivo poiché aumentano il

fabbisogno di glucosio e quindi di insulina. Qualora il pancreas fosse

indebolito da una predisposizione ereditaria al diabete queste cause

accelerano l'insorgenza della stessa.

Anche l'età gioca il suo ruolo. L'invecchiamento dell'organismo si riflette

sulla funzionalità di tutti gli organi, non ultimo il pancreas che

invecchiando non è più in grado di rispondere prontamente alle

richieste ricevute.

La persona affetta da Diabete di Tipo 2 è quindi generalmente una

persona della seconda o terza età, con un peso superiore a quello

ideale, spesso con genitori, nonni o zii diabetici.

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Cesare AlippiGiuseppe Andreoni

Introduzione

Il Diabete di tipo 2

I sintomi non sono generalmente evidenti come nel diabete di tipo 1,

vengono facilmente ignorati e la scoperta del diabete è casuale

durante un check-up.

Per questo motivo la diagnosi di tale forma di diabete è piuttosto

tardiva; può addirittura passare qualche anno tra la comparsa e la

diagnosi della malattia. E' così facile riscontrare, all'atto della

diagnosi, la presenza di complicanze in stato avanzato di sviluppo.

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Cesare AlippiGiuseppe Andreoni

Introduzione

Il Diabete di tipo 2

I sintomi non sono generalmente evidenti come nel diabete di tipo 1,

vengono facilmente ignorati e la scoperta del diabete è casuale

durante un check-up.

Per questo motivo la diagnosi di tale forma di diabete è piuttosto

tardiva; può addirittura passare qualche anno tra la comparsa e la

diagnosi della malattia. E' così facile riscontrare, all'atto della

diagnosi, la presenza di complicanze in stato avanzato di sviluppo.

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Cesare AlippiGiuseppe Andreoni

La misura della Glicemia

• La glicemia (glucosio nel sangue)

La glicemia è il valore della concentrazione di glucosio nel sangue.

Il suo valore può essere misurato in mg/dl o in mmol/l: vengono considerati

normali valori a digiuno compresi tra 60 mg/dl e 120 mg/dl, valori superiori a

digiuno potrebbe essere sintomo di diabete, mentre a due ore da un pasto il

valore può salire a 150 mg/dl.

Questi valori non sono costanti nel tempo, perché dipende dall'assunzione di

cibi: assunzione di carboidrati, il valore è compreso tra 130-150 mg/dl

post-assorbimento, il valore è compreso tra 80-100 mg/dl

durante il digiuno, il valore può scendere a 60-70 mg/dl, se il valore

rilevato è compreso tra 100-125, si ha un'alterata glicemia a digiuno, se il

valore è superiore a 126 mg/dl è sintomo di iperglicemia.

Rilevazioni della glicemia

La determinazione della glicemia si effettua sul sangue venoso, ma negli

ultimi anni sono stati sviluppati apparecchi portatili (cosiddetti glucometri) che

eseguono il controllo, in pochi secondi, su una goccia di sangue capillare

prelevato dal polpastrello.

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La misura della Glicemia

Autocontrollo della glicemia (glucosio nel sangue)

Uno degli obiettivi principali della gestione del diabete è mantenere la

glicemia il più possibile all'interno dell'intervallo di normalità

(euglicemia) nell'arco dell'intera giornata.

Per misurare il raggiungimento di questo fondamentale obiettivo è

necessario eseguire controlli domiciliari quotidiani dei livelli di glucosio

nel sangue.

Obiettivi dell'autocontrollo della glicemia

Educare il paziente, e la sua famiglia, alla pratica dell'autocontrollo

significa consegnargli gli strumenti adatti al fine di:

- conseguire un adeguato compenso metabolico

- prevenire o posticipare l'insorgenza delle complicanze acute

(chetoacidosi e ipoglicemia)

- prevenire o posticipare l'insorgenza delle complicanze croniche

(retinopatia, nefropatia, micro e macro-angiopatia)

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La misura della Glicemia

Autocontrollo della glicemia (glucosio nel sangue)

La glicemia si può misurare mediante l'ausilio di sistemi che operano

con modalità differenti:

- visivamente, confrontando il colore che viene a svilupparsi sull'area

reattiva di un'apposita striscia, con la scala colorometrica riportata

sulla confezione contenente detta striscia, oppure

- elettronicamente grazie all'ausilio di uno strumento elettronico.

La determinazione della glicemia con dispositivi portatili per la lettura

automatica della glicemia, è di facile esecuzione e conduce a risultati

molto più accurati. Oggi, inoltre, sono a disposizione sistemi che

grazie alle più recenti tecnologie richiedono piccolissime quantità di

sangue (un decimo di goccia), aspirano automaticamente la giusta

quantità di campione necessaria all'analisi e alloggiano più strisce

reattive pronte all'uso, che consentono di eseguire dovunque la

glicemia senza la necessità di piani d'appoggio.

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Gli strumenti di misura

Glucometro

I glucometri sono gli strumenti più pratici e convenienti per l’autocontrollo della

glicemia.

Gli apparecchi portatili per la determinazione rapida della glicemia su sangue

capillare costituiscono il mezzo indispensabile per l'autocontrollo glicemico da

parte del paziente. Consentono di misurare la glicemia su sangue intero, di

solito sangue capillare ottenuto dalla puntura del polpastrello di un dito o sedi

alternative.

I glucometri possono essere di diverso tipo in funzione delle dimensioni, del

tempo necessario per fornire il risultato, della memoria, e dell'entità del prelievo

necessario per effettuare la misurazione. I glucometri più avanzati consentono

di effettuare il test con una piccolissima goccia di sangue (0,3ml), sono

interfacciabili con un computer nel quale si possono scaricare i dati e

forniscono il risultato della misurazione in pochi secondi.

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Gli strumenti di misura

Glucometro

I glucometri rilevano la glicemia in base a due principi di misura:

Reflettometrico:

Il glucosio nel sangue, a contatto con i reagenti presenti nella striscia, la colora in maniera proporzionale alla sua concentrazione. Uno o due piccoli diodi luminosi proiettano una luce che viene in parte assorbita e rifratta dall’area di reazione. Tanto più scura sarà la striscia, tanto minore sarà la percentuale di luce rifratta e letta dall’apparecchio.

Elettrochimico:

Il glucosio del sangue, a contatto con i reagenti presenti nella striscia, provoca una variazione di potenziale elettrico direttamente proporzionale al contenuto di glucosio nel sangue, misurabile con un amperometro.

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Gli strumenti di misura

Glucometri invasivi

Sono largamente i più diffusi e ne esistono di svariate marche e tipologie.

Sono tutti costituiti da una penna pungidito (con aghi ricaricabili) e da uno strumento per la lettura dei dati.

I più diffusi sono i glucometri con strisce reattive, mentre ne esistono alcuni che integrano nello stesso oggetto il display e la penna pungidito.

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Gli strumenti di misura

Glucometri non invasivi

I metodi non invasivi sono quei metodi che consentono di analiz-zare il livello di glucosio senza alcun prelievo di sangue.

I vantaggi sono fondamentalmente due: non bisogna pungere le dita ed è possibile un monitoraggio costante del paziente.

Tuttavia, accanto a questi pregi bisogna dire che i metodi non invasivi presentano dei problemi: sono ancora in fase di sperimentazione, inoltre non sono affidabili al livello di risultati quanto i metodi con prelievo di sangue.

Infine questi metodi di misura del glucosio sono molto costosi.

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Gli strumenti di misura

Glucometri non invasivi

Tecnologia elettrochimica (Glucowatch):

ancora in fase di studio; esistono pareri contrastanti sull’effettiva affidabilità

delle rilevazioni.

Occlusion Spectroscopy:

Permette la rilevazione dei dati tramite un temporaneo arresto del flusso

sanguigno in un dito del paziente.

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Gli strumenti di misura

Glucometri invasivi

Il pungidito consiste in uno strumento di forma

allungata che serve, appunto, per pungere il dito

al fine di provocare una piccolissima ferita. In

questo modo si riesce ad ottenere la quantità

necessaria di sangue che serve al glucometro

per stabilire la quantità di gluco-sio nel sangue.

Le lancette usa e getta devono essere inserite all’interno del pungidito per provocare la leggera fuoriuscita di sangue.

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Gli strumenti di misura

Glucometri invasivi

E’ possibile effettuare il prelievo anche da siti diversi dal polpastrello:

• Palmo della mano e lobo dell’orecchio. I valori rilevati sono assimilabili a quelli del

polpastrello.

• Avambraccio, braccio, coscia e polpaccio. Sebbene meno dolorosi, tali siti registrano

meno velocemente le variazioni di glicemia e sono da utilizzare in controlli di routine

lontano dai pasti.

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Gli strumenti di misura

Glucometri invasivi

Le strisce consistono in un microchip che deve essere inserito all’interno del glucometro e che è in grado di leggere il livello di glucosio del sangue dopo che esso è stato posto sulla striscia.

Una soluzione del mercato è il kit, che consente di avere glucometro, pungidito e ricambi in un unico astuccio, piccolo e facilmente trasportabile.

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Gli strumenti di misura

• Alcuni fattori possono influenzare il risultato della misura (variazione

dell'ematocrito, altitudine, temperatura e umidità dell'ambiente, ipossiemia,

ipertrigliceridemia), anche se tale influenza non risulta sempre clinicamente

rilevante.

• Influenza, raffreddore o altre indisposizioni, in aggiunta a stati di tensione

emotiva possono alterare profondamente il livello glicemico. Quando si è

malati è bene determinare anche l'eventuale presenza di corpi chetonici nelle

urine, onde evitare i possibili gravi rischi originati dalla presenza di tali

sostanze circolanti nel nostro organismo (chetosi o cheto-acidosi diabetica).

• L'affidabilità della glicemia non dipende soltanto dall'accuratezza analitica

dello strumento, ma anche dalle capacità dell'operatore e dalla qualità delle

strisce reattive. Affinché l'errore totale (errore analitico + errore operatore-

dipendente) sia inferiore al 10 per cento, a un glucometro affidabile è

indispensabile affiancare un operatore a sua volta affidabile. Per

l'automonitoraggio è dunque indispensabile un addestramento del paziente o

dei familiari all'uso dello strumento.

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Cesare AlippiGiuseppe Andreoni

Conclusione

• Autocontrollo della glicemia (glucosio nel sangue)

LE FASI DELL’AUTOCONTROLLO (per un comune glucometro con strisce)

• Lavarsi le mani e asciugarle bene

• Caricare il pungidito

• Inserire la striscia reattiva nello strumento

• Massaggiare il polpastrello e pungere lateralmente

• Accostare la goccia di sangue alla striscia reattiva e attendere qualche

secondo

• Leggere il risultato e annotare il valore sul diario

• Estrarre la striscia e la lancetta utilizzata

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Cesare AlippiGiuseppe Andreoni

Conclusione

Autocontrollo della glicemia (glucosio nel sangue)

Autocontrollo: quando e quante volte

Momenti della giornata:

digiuno/prima del pasto; 2 ore dopo colazione, pranzo, cena, prima di andare a letto.

In totale si tratta di sette controlli quotidiani, tre prima e tre dopo i pasti principali ed uno

la sera prima di coricarsi; è importante rispettare sempre gli stessi intervalli di tempo.

Numero di glicemie nella giornata:

almeno uguale al numero delle iniezioni di insulina;

aggiunta di altre glicemia nei momenti di rischio di ipoglicemia;

aggiunta di altre glicemia all’inizio della cura e in occasione di variazioni della cura.

Numero di giornate in cui fare l’autocontrollo:

almeno un profilo giornaliero ogni settimana con 4 glicemie;

aggiunta di altri profili glicemici in situazioni particolari (ad es. influenza, estrazioni

dentarie, piccoli interventi chirurgici ambulatoriali, cure con cortisonici, esami clinici con

preparazione).

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Cesare AlippiGiuseppe Andreoni

Conclusione

Autocontrollo della glicemia (glucosio nel sangue)

PROBABILI ERRORI IN FASE DI AUTOCONTROLLO

Generali:

• Parte ottica sporca *

• Pila scarica *

• Controllo dello strumento * solitamente segnalati

Di procedura:

• Codice delle Strisce Reattive (calibrazione)

• Lato di inserimento della Striscia Reattiva

• Errata deposizione del sangue

• Non rispetto della sequenza operativa

• Sito prelievo

• Quantità di sangue

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Docente:

Giuseppe Andreoni

Dip. di INDACO – Politecnico di Milano

Tel. 02 2399.8881

Fax 02 2399.5989

[email protected]