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L’essenza del male
- Babbo, babbo, mi racconti una storia?
- OK, ti racconterò la storia di una battaglia, la mia
preferita.
-
Sotto la luce della terza luna, nell’anno della Fenice,
Miraak, membro di alto rango della congregazione dei
Necromanti, stava cercando
il medaglione contenente
“L'Essenza del Male”.
L’oggetto era un prisma
ottagonale, simile ad una
gemma preziosa, di colore
ametista, rinchiuso in un
nucleo inaccessibile, chi lo
possedeva era immune da
qualsiasi paura e grazie a
questo mezzo magico egli
poteva affrontare ogni
pericolo, sicuro della
propria vittoria su ogni
creatura, anche sulle più
malvagie e potenti, ma si
dice che non potesse sconfiggere il bene.
La ricerca era intensa, costante, Miraak non faceva che
scartabellare libri ed esaminare documenti, nella speranza
di trovare quanto prima un indizio utile al ritrovamento
del medaglione tanto desiderato. Miraak, preso dalla
rabbia, ordinò severamente ai suoi servi, con un tono da
folle, di cercare il medaglione in tutte le tombe contenenti i
corpi dei suoi predecessori. La ricerca andò avanti per mesi
e mesi, addirittura per un anno intero. Con il passare del
tempo Miraak invecchiava, la sua ossessione per il
medaglione aumentava sempre di più e ciò non favoriva la
sua condizione fisica, molte volte non curava la sua
persona, si dimenticava di mangiare e spesso non dormiva
perché attendeva notizie del medaglione. Un giorno Miraak
decise di andare a cercare il medaglione di persona, ed
iniziò dalla tomba in cui era custodito il cadavere del
fondatore dell’ordine dei Necromanti.
Dopo aver cercato in tutte le urne funerarie iniziò a
perquisire il corpo del suo antenato e trovò una vecchia
cartina con sopra scritto: “ Troverai la risposta ad ogni tua
domanda se sotto il primo raggio della luna dell' anno del
Grifone questa cartina porrai”.
Era il giorno prescelto, Miraak prese la cartina e andò in
cima al monte Nindor, il più alto della valle dei
Necromanti.
Era molto contento perchè dopo pochi minuti avrebbe
trovato un indizio fondamentale per il ritrovamento del
madaglione.
Faceva molto freddo, Miraak stava tremando ma restava lì
in attesa che la cartina rivelasse dove si trovava il
madaglione.
La luna stava sorgendo e il suo primo raggio colpì il centro
della cartina, l'inchiostro che formava le lettere iniziò con
movimenti delicati a cambiare posto fino a creare nuove
parole.
Miraak prese la cartina molto velocemente, tanto che stava
per strapparla per vedere cosa rivelasse; sulla cartina c'era
scritto: “Se tu vorrai con tutto te stesso sapere dove si trova
l'essenza del male dovrai cercare nell'unico posto che tu
sai”.
Miraak iniziò a camminare lungo il tragitto di montagna,
faceva sempre più freddo ed era sempre più stanco ma le
sue forze per trovare il medaglione non diminuivano mai .
Mentre camminava Miraak si ricordò che da piccolo con
sua madre andavano in una casa nella foresta Brillante.
Miraak si avviò velocemente con il suo miglior cavallo per
andare alla casa nella foresta Brillante, una foresta magica
molto fitta e pericolosa, se un avventuriero di buon animo
si fosse perso in questo luogo, gli albero avrebbero iniziato
a brillare e a mostrare la giusta via.
Quando Miraak arrivò, trovò la casa abbandonata, la
porta era sbarrata, le finestre avevano i vetri rotti, tutto
era ricoperto da rovi intricati, la casa aveva un aspetto
cupo e spettrale.
Miraak vide un bagliore riflettersi sui vetri rotti di una
finestra, incuriosito decise di entrare, la porta si aprì con
un cigolio tenebroso; salì le scale e arrivò davanti a una
porta con la vernice rossa rovinata e macchie di ruggine
agli angoli: era la porta della sua vecchia camera. I ricordi
presero il sopravvento: sua madre che gli veniva incontro,
lui che leggeva un libro, lui che guardava dalla finestra gli
alberi che si illuminavano.
Aprì la porta ed entrò, il luogo dei suoi ricordi era
devastato dal tempo; camminò nella stanza e arrivò
davanti ad una vecchia libreria. Libri ricoperti di polvere vi
erano ammassati alla rinfusa e un oggetto viola, che si
trovava tra due volumi, rifletteva la luce che entrava da
una finestra, e Miraak capì: quello era il medaglione! Lo
afferrò velocemente e uscì dalla casa, allontanandosi dai
suoi felici ricordi.
Miraak era riuscito ad ottenere il medaglione, ma nessuno
doveva venirlo a sapere altrimenti lo avrebbero segregato
nella caverna all’interno del monte Nindor, così dovette
abbandonare la Valle dei Necromanti e decise di andarsi a
rifugiare in una vecchia costruzione, un’ambasciata
fortificata, costruita per ospitare i nobili delle Terre
Innevate nel caso in cui i loro castelli fossero stati distrutti
dai ghiacciai.
Quando arrivò al forte lo trovò quasi del tutto deserto, all’
interno di una cella chiusa si trovava, però, una donna
stesa a terra. Lui le chiese chi fosse e lei rispose: “Mi chiamo
Almalexya, vivevo a Cyrodill un tempo finchè non mi
infatuai del medaglione proibito e tradii la mia patria per
andarlo a cercare. Quando mi resi conto che trovare il
medaglione era impossibile, era troppo tardi, caddi nella
disperazione e le guardie reali di Cyrodill mi catturarono e
portarono qui con l’autorizzazione dell’Alto Cancelliere.
Quando mi richiusero nella cella promisi, però, a me stessa
di aiutare chiunque mi avesse liberata”.
A quel punto Miraak le aprì la cella e Almalexya gli giurò
fedeltà.
Nel frattempo a Nyriel viveva un ragazzo che si
guadagnava da vivere facendo il mercenario e la scorta
privata, sfruttando le sue abilità di guerriero.
La sua era una vita relativamente tranquilla ad eccezione
di quando doveva partire in missione,cosa che non
accadeva tutti i giorni ma che gli procurava un buon
guadagno.
Lui era sopranominato Elyan che nella sua lingua
significava “guerriero”.
Era un uomo muscoloso di media statura con i capelli
rossicci, aveva una freccia disegnata sull' occhio destro, ed
era molto conosciuto per le sue
abilità di guerriero.
Un giorno un nobile di Cyrodil
gli offrì moltissimi soldi per
trovare sua moglie rapita
misteriosamente da qualcuno.
Il giorno dopo Elyan si preparò
per la partenza con il nobile alla
volta di Cyrodil. Durante il
viaggio si imbatterono in un
gruppo di banditi che volevano
rubare i soldi, ma Elyan li sconfisse con la sua destrezza
nell’usare la spada. Sconfitti i banditi, continuarono il loro
viaggio.
Una volta arrivati in città, il nobile dette tutte le
informazioni a Elyan, il quale si mise subito al lavoro e
inizò a cercare informazioni per sapere se qualcuno fosse
stato sul luogo del rapimento oppure avesse visto il
rapitore.
Dopo ore di straziante ricerca scoprì che la moglie del
nobile che stava accompagnando non era l’unica persona
ad essere stata rapita, scoprì inoltre che di lei non c’erano
tracce.
A questo punto Elyan non aveva idea di come andare
avanti nella sua indagine ma si ricordò di avere un amico
mago, Vanus lo stregone.
Così Elyan dovette ritornare nella Valle dei Necromanti per
rintracciarlo.
Una volta arrivato a Nyriel scoprì che il suo amico non
viveva più lì ma che si era trasferito nella Foresta Brillante
per condurre i suoi esperimenti magici in tranquillità,
poiché era protetto dagli alberi luminosi e dal Guardiano
della Foresta.
Si avviò verso la tortuosa strada per raggiungere la
Foresta Brillante.
Elyan camminò a lungo per i sentieri scoscesi e circondati
da alberi che sfioravano i confini del cielo tanto erano alti.
Il sole stava tramontando, Elyan stava per arrendersi
quando all’ improvviso sentì un’ esplosione. Incuriosito da
quel rumore violento, decise di seguire la scia rosa che si
stava diffondendo nell’aria.
Camminò per alcuni minuti quando arrivò ai piedi di
un’enorme quercia che reggeva sui suoi rami il peso di una
graziosa casetta di legno. Il vetro di una finestra era
ridotto in frantumi e da lì usciva il misterioso fumo rosa,
che lo aveva portato fin lì.
Elyan decise di entrare e con sua grande sorpresa si
ritrovò davanti Vanus, intento a pulire il disastro che
aveva combinato.
Sorpreso dalla sua insolita fortuna, Elyan si rivolse a
Versus, chiedendo: - Da quanto tempo sei qui? Mi serve il
tuo aiuto, sai qualcosa sui rapimenti che sono avvenuti di
recente a Cyrodill?
Lui rispose :- Mi spiace tanto Elyan, ma non so proprio
niente, ma se posso fare qualcosa per aiutarti chiedi pure,
dopotutto siamo amici.
-Potresti usare la tua magia? So che non hai tempo e
richiede impegno ma questo caso mi è stato commissionato
da un uomo importante…
-Posso provare a fare qualcosa, ma non ti assicuro niente, e
se cerchi aiuto in una delle mie pozioni potrei creare un
liquido della meditazione Grazie al quale, se lo berrai nella
zona dove sono scomparse quelle persone, potrai vedere
come sono andati i fatti, anche se non hai alcun indizio.
-Grazie mille Vanus, se in qualche modo mi posso sdebitare
chiedimelo.
-Oooo, certo che potrai, mi devi trovare delle “asperule
dell’aracnide”, mi
serviranno per la pozione.
-Va bene, ma dove le posso
trovare?
-In dei luoghi bui, ma ce ne
sono raramente. C’è però un
luogo in cui ne troverai
sicuramente a fiotti, ma è
molto pericoloso andarci…
si trova dopo il Lago dei
Tritoni, a sud-est da qui.
-Sono pronto a correre il
rischio. Dove si trovano?
-Nella palude di Flaghnag, dopo il Lago dei Tritoni.
-Va bene mi metterò subito in viaggio, grazie mille Vanus.
-Di niente, e buona fortuna, te ne servirà...
Detto questo Elyan si mise in viaggio verso la palude, passò
attraverso delle strade secondarie, anche se erano più
pericolose, ma doveva evitare che qualcuno lo vedesse, così
si arrangiò.
Durante il suo cammino rischiò di farsi scoprire dalle
guardie più e più volte, ma se la cavò riuscendo a
nascondersi o a distrarre le guardie con sassi ed altri
oggetti trovati a terra.
Il sentiero era lungo e tortuoso, e per questo motivo si
doveva muovere con molta attenzione per non attirare
predoni o animali pericolosi, ciò nonostante venne
comunque attaccato da dei lupi che lo ferirono gravemente
ad una mano; lui riuscì a sconfiggerli a fatica, visto che
erano molto veloci e balzavano a destra e a sinistra
durante tutta la battaglia, dopodiché si mise in viaggio e
dopo molte ore arrivò all’entrata della palude.
La palude di Flaghnag era molto buia e da lì uscivano urla
strazianti di strane creature; Elyan prese coraggio ed
attraversò i fitti alberi che separavano la grande pianura
alle sue spalle dall’oscura palude.
Una volta entrato, si trovò davanti una viscida distesa di
fango da cui fuoriuscivano degli alti alberi che con le loro
foglie stavano facendo da tetto alla palude, ai loro piedi
stavano riposando strane creature, le quali somigliavano
vagamente a delle enormi lumache senza guscio.
Quando Elyan mise un piede nel fango si rese conto che
stava sprofondando nella melma e dovette elaborare un
metodo per attraversare la palude e raggiungere un
piccolo promontorio sul quale crescevano le asperule.
Guardandosi attorno si rese conto che nel fango c’erano dei
piccoli spazi di terra che emergevano dalla profonda
fanghiglia che li avvolgevano, così provò a muoversi
attraverso la palude saltando da un isolotto all'altro.
Dopo aver attraversato la palude arrivò in un grande
spiazzo di terra nel quale erano cresciute delle “Asperule
dell’Aracnide”, Elyan stava per
prenderne un pezzo quando
all’improvviso un albero prese vita e con
tono arrabbiato urlò : – Io sono una
Sadria, la guardiana della palude, ti
consiglio di non prendere nessuna
pianta da questo bosco, o te ne
pentirai…..
Detto questo Elyan provò a prendere un
pezzo del fungo che stava cercando senza
farsi vedere, ma la Sadria lo vide e gli si
precipitò contro attaccandolo. Lui riuscì
a prendere il suo scudo e a proteggersi
così da non essere colpito e dopo essersi
riparato, contrattaccò con un fendente che spezzò alcuni
rami sul petto della donna-pianta ferendola gravemente.
Lei allora urlò con tutta la sua forza, richiamando le
lumache che vivevano nella palude immerse nel fango
all’ombra degli alberi.
A quel punto Elyan era circondato e non poteva scappare,
poi guardò nelle sue tasche per controllare se c’era
qualcosa di utile, cercando meglio trovò una piccola pietra
che lanciò dietro ad una delle lumache; quella si girò ed
iniziò a strisciare verso il sasso lasciando uno spazio libero
verso cui Elyan corse, fermatosi in quel punto colpì la
Sadria alle spalle prima che potesse reagire. Lei cadde a
terra e rimase immobile dando ad Elyan il tempo di
uccidere le lumache, poi però la Sadria si rialzò e cercò di
colpirlo, ma lui riuscì a schivare il colpo e a contrattaccare
colpendola al cuore e sconfiggendola.
Elyan prese un pezzo dell'asperula e poi uscì dalla palude e
tornò da Vanus.
Una volta arrivato a casa del suo amico gli consegnò il
pezzo del fungo e Vanus, dopo averlo mischiato e bruciato
con altre sostanze, lo versò in una piccola ampolla e lo
consegnò ad Elyan, quindi lo ringraziò per aver preso quel
pezzo di asperula dell'aracnide.
Fatto questo Elyan tornò nella casa del nobile di Cyrodill e
lì bevve la pozione che gli mostrò tutto quello che era
successo e scoprì che la moglie del nobile non era stata
rapita ma al contrario, si era nascosta in una caverna poco
a nord del villaggio per sfuggire dal suo aggressore. Elyan
vide anche chi era stato a provare a rapire quella donna
ma non riuscì a riconoscere l'uomo, vide soltanto che
indossava un'armatura argentea ed era molto magro.
Elyan riferì alle guardie cittadine della caverna e poi andò
a cercare il riscossore delle tasse per sapere se durante i
suoi giorni di lavoro avesse mai visto quell'uomo, così andò
nel municipio della città ed una volta trovatolo gli chiese:
-Mi scusi signore, ha mai visto in giro un uomo alto,
magro, un pò anziano con una veste simile ad un'armatura
d'argento?
-Sinceramente no, ma questo tipo di indumento è usato dai
membri dell'ordine dei Necromanti e visto che io e l'intera
città le siamo debitori posso portarla nell'avamposto
principale dell'ordine, se quell'uomo è un necromante là
sapranno sicuramente chi sia.
-Grazie mille signore, possiamo metterci in marcia?
-Certamente il viaggio sarà lungo. Dato che dovremo stare
molto tempo assieme, potrebbe dirmi il suo nome, ragazzo?
-Può chiamarmi Elyan. E lei, qual è il suo nome?
-Mi chiamo King Fahrayak, i miei genitori erano di
Morrowind; ma adesso in marcia, c'è un lungo viaggio che
ci attende!
Così Elyan e King salirono sui loro cavalli e partirono verso
la sede dei Necromanti, il monte Nindor.
Dopo diversi giorni di viaggio finalmente arrivarono ai
piedi del grande monte; dinanzi a loro si trovava un
vecchio castello con molte torri attorno, l'entrata era quasi
coperta dalla neve ma Elyan riuscì a toglierne un po' e ad
entrare.
L'interno del castello era bellissimo, tutte le pareti erano
decorate da stendardi color porpora raffiguranti delle
battaglie, accostati ai muri si trovavano degli alti
candelabri dorati che emettevano una fievole luce blu, ma
tutti insieme riusciavano ad illuminare il grande salone
principale e tutti i corridoi del palazzo.
Dopo aver attraversato il lungo corridoio iniziale, King si
diresse verso una poltrona davanti ad un grande camino e
poi si mise a parlare con la persona che era lì seduta. Dopo
un po' King iniziò ad indietreggiare e chiamò Elyan per
presentargli l'uomo seduto sulla poltrona.
-Elyan, ti presento Edivad, il capo della congregazione dei
Necromanti, ed è anche un grande stregone!
A quel punto Edivad si alzò e disse: -Buongiorno Elyan, se
sei venuto fin qui vuol dire che c'è di mezzo qualcosa di
importante, di’ pure.
-Sono venuto da voi perchè credo che un vostro membro sia
un delinquente.
-Cosa?!?!Come osi affermare ciò?
-Di recente a Cyrodill sono avvenuti dei rapimenti e, visto
che mi avevano pagato per scoprire il colpevole, ho bevuto
una pozione della mediazione ed ho visto che il rapitore
indossava delle vesti simili a quelle che a lei.
-Mmmm...Puoi descrivermi il rapitore?
-Ma certo: era molto anziano, alto e magro ed in più aveva
dei capelli lunghi ed argentati con una specie di corona
sopra.
-Sei sicuro che aveva una corona in testa e delle vesti simili
alle mie?
-Sicurissimo.
-Oh no, non può essere lui, era scomparso...
-Lui chi?
-Miraak! Sarebbe dovuto diventare lui il nostro capo ma
poi scomparve, subito dopo essere stato ossessionato
dall'Essenza del Male.
-Essenza del male ?
-Si tratta di un medaglione nel quale sono state racchiuse
tutte le paure del mondo, chi lo possiede ha la possibilità di
usarle come vuole ed è per questo che il primo dei nostri
signori decise di nasconderlo.
-Sapete dove si trova?
-No, ed è vietato saperlo.
-Hai detto che Miraak lo stava cercando, è possibile che
l'abbia trovato e che ora lo stia usando?
-Giusto, è possibile, ma se fosse così tutte e cinque le regioni
di Tamriel sarebbero in grave pericolo; il medaglione ti
rende malvagio e Miraak è un potente stregone.
-C'è un modo per sapere se la mia ipotesi è corretta?
-Un modo ci sarebbe, ma è molto pericoloso...
-Non importa, non posso fermarmi adesso.
-Va bene, devi andare al santuario nel deserto a est del
fiume bianco.
-Non dovrebbe essere molto difficile.
-Infatti non lo è, la parte difficile è ottenere l'oggetto che ti
permetterà di entrare nel santuario, si trova in una
caverna in fondo al Lago dei Tritoni.
-Allora la cosa si fa complicata, ma ci proverò. Di che
forma è l'oggetto che devo cercare?
-Si tratta di uno specchio.
-Ok, non deve essere difficile riconoscerlo.
-Prima che tu parta voglio presentarti una persona, non è
un Necromante ma è comunque un mago, ti aiuterà.
Edivad si alzò e fece cenno ad Elyan di seguirlo lungo un
corridoio che li portò in una stanza con un tavolo
sommerso di libri illuminati da una candela ed una sedia
rivolta verso la parete. A quel punto Edivad disse:
-Vanus, smetti un attimo di studiare, ti devo presentare
una persona!
-Cosa c'è Edivad, chi è così importante da poter
interrompere i miei studi?
-Ti presento Elyan, sta andando al Lago dei Tritoni,
pensavo che tu potessi accompagnarlo.
-Elyan?
Vanus si voltò e corse ad abbracciare Elyan, poi gli disse:
-Elyan, vecchio mio, sei arrivato fin qui?
-Sì, io e Edivad pensiamo che il colpevole dei rapimenti sia
Miraak.
-E per scoprire se è vero devi recuperare lo specchio dentro
il lago ed entrare nel tempio giusto?
-Esatto, tu puoi aiutarmi?
- Certamente, vogliamo partire?
- Ok, nel salone principale c'è anche un’altra persona che
verrà con noi.
A quel punto tornarono nella sala principale e dopo aver
presentato King a Vanus, Elyan li chiamò e poi si misero in
viaggio.
Una volta arrivati alla sponda del lago, Elyan disse a King
di proteggerlo in caso fosse stato in pericolo e Vanus fece
un incantesimo che gli avrebbe permesso di respirare
sott'acqua, dopo di che Elyan si gettò in acqua ed inizò a
nuotare in mezzo ai pesci. Dopo essere sceso più in
profondità alcune pareti iniziarono a rompersi e da lì
uscirono dei grandi vermi con una bocca composta da più
file di denti ed inziarono a muoversi verso Elyan che venne
colpito e gettato contro una roccia. In quel momento King
si accorse che Elyan era in pericolo e cercò di attirare i
vermi ma non ci riuscì, allora si guardò intorno cercando
qualcosa da usare come esca e vide un grande masso vicino
la riva del lago e si diresse verso di lui provando a farlo
rotolare in acqua per colpire uno dei vermi, ma il masso
era troppo pesante, allora prese il ramo di un albero per
fare leva e smuovere il masso. Dopo svariati tentativi ci
riuscì e la pietra colpì un verme, schacciandolo.
Elyan colse il momento di distrazione da parte dell'altro
verme e gli nuotò sopra, poi sfoderò la sua spada e provò a
sferrargli un paio di colpi, ma la sua pelle era troppo dura
per essere tagliata così, quando il verme aprì la bocca,
Elyan gli strappò un dente, glielo infilò in testa e lo uccise.
Dopo di che scese più in profondità e trovò una piccola
montagna d'oro con in cima lo specchio, si riempì le tasche
di un paio di monete, prese lo specchio, tornò in superficie e
si riposò sotto un albero.
Dopo poco Vanus si diresse verso di lui dicendogli che non
c'era tempo per riposarsi, così dopo aver ringraziato King
si rimisero in viaggio.
Il viaggio per il tempio durò alcuni giorni e fu molto
faticoso a causa del caldo del deserto, ma arrivarono senza
troppi problemi. Il tempio non era più quello di una volta,
oramai rimaneva soltanto la camera principale e delle
colonne distrutte.
Elyan entrò e trovò solamente un piccolo altare ed una
fiamma blu al suo interno, allora chiese a Vanus cosa
dovesse fare e lui gli rispose che doveva posare lo specchio
sopra il fuoco e vedere cosa sarebbe comparso. Appena
Elyan posò lo specchio sulla fiamma, apparve l'immagine
di Mirak che aveva al collo un medaglione viola dal quale
fece uscire delle anime che entrarono nel corpo di una delle
persone rapite ed essa si trasformò in un essere deforme
con il viso devastato dalla paura, poi morì.
Apparve poi una fortezza con degli stendardi identici a
quelli dello stemma delle guardie, ma molto rovinati e
sembrava fossero lì da molto tempo. King disse che quello
era Fort Goul, un vecchio avamposto delle guardie della
valle dei Necromanti ed Elyan disse:
-Non deve essere difficile andarci, è un vecchio forte, non
avrà molte difese.
-Il forte si trova nel mare a nord delle Terre Innevate,
anche in barca è quasi impossibile arrivarci - controbattè
King.
-Allora come ci arriviamo?
- Non ne ho idea, forse Edivad potrà aiutarci.
Poi uscirono dal tempio e tornarono al monte Nindor dove
Edivad li stava aspettando con ansia.
Una volta entrato nel castello, Elyan corse verso Edivad e
gli riferì tutto:
-Edivad! Ho visto tutto, è stato Miraak a rapire quelle
persone e poi ha usato un medaglione per trasformarne
una in un mostro, ma poi è morta. Immagino che il
medaglione fosse l'Essenza del Male.
-Sì, sicuramente .
Miraak sta cercando di creare un esercito usando la paura,
se non lo fermerete conquisterà la Valle dei Necromanti!
- C'è un modo per impedirglielo?
- Dovresti distruggere il medaglione, ma nessuno sa come
fare, alcuni dicono che solo una persona pura di cuore e
con buone intenzioni possa renderlo vulnerabile, ma è vero
anche che se il medaglione sente che si trova in pericolo può
evocare una cratura oscura da un mondo distorto, un
mondo governato dalla paura, e se non vuoi che il nostro
mondo diventi così devi fermare Miraak.
- Abbiamo scoperto che Miraak si nasconde in una fortezza
in mezzo al mare. Non possiamo raggiungerla in barca, tu
ci puoi aiutare?
-In cima al Monte Nindor si trova il nido di una cratura
volante, ma è protetto da un Atronach, forse vi farà
passare, o forse no.
-Che cos'è un Atonac?
-Sono statue di pietra animate,
possono essere formate da vari
elementi, quelle del monte
sfruttano l'elettricità per
vivere; sono usate come
guardiani per proteggere dei
luoghi contenenti preziosi
tesori.
-Va bene, come entriamo nel
Monte Nindor?
-Seguitemi.
Così Edivad si diresse verso
un'alta scala che terminava
con un grande portone in legno, un po' distrutto. Edivad lo
aprì e oltre la porta si trovava un'immensa grotta,
l'entrata della montagna.
-Adesso vi devo lasciare, da qui dovete proseguire da soli.
Detto questo, se ne andò e chiuse il portone.
Elyan andò avanti per primo per assicurarsi che non ci
fossero pericoli, dopo di che chiamò gli altri ma, non
appena King girò l’ angolo, un enorme ragno gli pombiò
sulla schiena immobilizzandolo. Elyan se ne accorse ed
inizò a colpirlo in testa con la sua spada ma non riusciva
neanche a stordirlo, allora Vanus gli disse che quel tipo di
ragno aveva la testa corazzata e che era vulnerabile
solamente se colpito alle zampe. Elyan allora gli colpì una
zampa. Il ragno si staccò da King e cadde a terra ferito
permettendo al giovane di finirlo.
Una volta sconfitto il ragno, proseguirono per tutta una
serie di strade, salite e discese, dopo un po' arrivarono in
una stanza vuota. Elyan continuò a camminare ma
all'improvviso il pavimento si ruppe e lui cadde in un'altra
stanza che si apriva verso l'esterno, così Elyan chiamò i
suoi compagni che scesero subito, nella stanza trovarono
un baule ricamato d'oro ed Elyan lo aprì. Al suo interno
trovò una splendida spada argentata emanante una fievole
aura azzurra; lui, non sapendo se fosse una trappola o
semplicemente una ricompensa , chiese a Vanus se poteva
raccoglierla e lui rispose:
-Elyan, figliolo, quella spada è la Lama Sacra!
La spada del grande Ulfric, signore delle tempeste e
leggendario creatore di molti potenti incantesimi; le
leggende narrano che durante i suoi anni di vita Ulfric si
sia ritarato nel Monte Nindor, lasciando al suo interno un
grande tesoro; non avrei mai pensato che la sua eredità
oltre agli incatesimi fosse la sua grande spada.
Lei ti può concedere un grande potere, quello delle
tempeste, ma solo se usata contro il giusto nemico.
-Quindi posso prenderla?
-Certo, tu l'hai trovata ed adesso è tua.
Elyan donò la sua vecchia spada a King, come segno di
riconoscenza per avergli salvato la vita e poi presse la
Lama Sacra dal baule, ma, nel momento esatto in cui la
prese, dal muro uscirono un ammasso di rocce che si
unirono tramite dei collegamenti fatti di elettricità:
l'Atonac si era svegliato.
Il mostro iniziò a colpire il nulla con le sue rocciose braccia
ed Elyan lo colpì crepando la roccia che costituiva la sua
mano, ma l'Atonac lo colpì al petto e lo scaraventò contro
la parete facendolo svenire. King cercò di colpire la strana
creatura e riuscì a distruggergli una mano, a quel punto
tutta l'elettricità che si concentrava nella mano si trasferì
nel petto rendendolo più grande.
La situazione si era complicata e King non poteva
combattere ancora per molto, quando all'improvviso
l'Atonac gli tirò un calcio che lo fece cadere a terra, poi si
diresse verso Vanus che stava per essere colpito
mortalmente. Vanus riuscì però a lanciargli un
incantesimo nel petto che fermò il flusso elettrico che teneva
in vita l'Atonac, uccidendolo.
King si rialzò dal pavimento ed intanto Vanus stava
cercando di rianimare Elyan che era steso a terra; dopo
alcuni tentativi ci
riuscì e lo aiutò a
rialzarsi, poi si
diressero verso
l'uscita.
Il corridoio andava
verso l'alto e una
volta fuori si
reserero conto di
essere in cima al
Monte Nindor,
davanti a loro si
trovava un grande
nido, e Vanus tirò
fuori dalle sue tasche un fischietto d'oro e lo diede ad Elyan
che lo suonò. Il suono del fischietto risuonò insieme al verso
di un animale.
-Un grifone!!!.
Disse Vanus
-Lo hai chiamato con il fischietto e lui è tornato al suo nido
attirato dal suono, ci aiuterà ad andare da Miraak.
Dopo di che Elyan, King e Vanus salirono sul grifone che li
portò in volo fino a Fort Goul.
Una volta arrivati scesero dal grifone e lui si rannichiò
sotto un albero, poi entrarono nel forte dove Miraak, che li
stava aspettando, disse:
-Elyan, ti ho osservato per tutto il viaggio sai, e mi sono
accorto che sei molto abile con la spada e a quanto pare
possiedi la Lama Sacra, ti faccio i miei complimenti.
-Non mi fregherai con le tue lusinghe traditore! Sono
venuto fin qui per impedirti di distruggere la Valle dei
Necromanti e il resto di Tamriel, e niente mi impedirà di
distruggere il medaglione.
-Se vuoi combattere vieni avanti, ma abbi la dignità di
combattere da solo-rispose Miraak.
Detto questo usò la sua magia per intrappolare Vanus e
King in una cella e poi, accompagnato dalla sua compagna
Almalexya , si avvicinò a Elyan , ma lui sfoderò la sua
spada urlando:
-Non combatterò contro una donna!!!.
-Ma lei non rimarrà così ancora per molto.
Poi prese Almalexia per un
polso e la gettò al centro
della stanza ed il medaglione
inizò a brillare. Come aveva
detto Edivad l'Essenza del
Male sentiva quando si
trovava in difficoltà, allora
evocava una creatura oscura
e così accadde: il medaglione
venne avvolto dalle tenebre e
da lì uscì una formica
oscura, un semplice insetto
che però si diresse verso Almalexia e la morse,
trasformandola in un Auridon: un essere oscuro, nato
dall'incontro tra una semplice persona ed un insetto
infestato dalla paura e dalle tenebre.
Almalexia era diventata un enorme ragno con il corpo di
una donna, che padroneggiava la magia del fuoco.
L’Auridon iniziò subito a lanciare palle di fuoco contro
Elyan che cercava di schivarle, poi riuscì a colpirla,
stordendola, così la colpì ancora, ancora e ancora.
Elyan capì che non poteva sconfiggerla con la semplice
potenza della spada ma che gli serviva qualcosa che la
potesse uccidere con un sol colpo, allora la attirò sotto il
grande lampadario che pendeva dal soffitto ed una volta
che lei si posizionò lì sotto Elyan tagliò la corda che
reggeva il lampadario facendolo cadere direttamente
sopra l'Auridon che morì schiacciato.
Alla sua morte l'Auridon scomparve lasciando al suo posto
una nube viola. Elyan si diresse da Miraak che, sconvolto
dalla vittoria di Elyan, lanciò un incantesimo che tolse la
vita a tutti i prigionieri, compresi Vanus e King, poi
rinchiuse le loro anime all'interno del medaglione.
Elyan, terrorizzato e irato allo stesso tempo inziò a
singhiozzare per la scomparsa dei due amici e degli altri
prigionieri, ma ciò non lo scoraggiò e continuò ad
avanzare verso Miraak e, una volta arrivatogli davanti, lo
scaraventò a terra e alzò la sua spada che improvvisimante
iniziò a brillare di un blu più intenso del solito, avvolta da
nubi e scintille.
Miraak disse:
-La Lama Sacra sta mostrando il suo vero potere!
Non è possibile, tu non sei degno di usarla, non ne hai il
potere!
-Non è questione di potere, a me non interessa, lei si è
potenziata perchè non voglio usarla per scopi malvagi, ma
per distruggere l'Essenza del Male.
Poi infilò la spada nel medaglione che Miraak portava
attorno al collo e con un lampo di luce lo distrusse,
uccidendo anche il suo portatore, ma liberando le anime
che aveva intrappolato e riportando in vita tutti i
prigionieri, anche Vanus e King, che dopo essere stati
liberati da Elyan si congratularono con lui. Dopo averlo
ringriaziato uscirono dal forte, salirono sul grifone e se ne
andorono a Niryel, dove festeggerano in casa di Elyan.
-Come hai ucciso Miraak? - chiese Vanus.
-La Lama Sacra ha rivelato il suo vero potere, ma dopo
aver distrutto il medalglione si è frantumata in alcuni
pezzi, sono nella mia borsa.
Poi si alzò, prese i pezzi della spada e li attaccò ad una
mensola che mise sopra il suo camino come trofeo.
-
-Babbo, anche noi sopra il camino abbiamo una mensola
con dei pezzi di una spada e mi puoi dire come si chiamava
davvero Elyan, se lo sai?
-Si chiamava Zaric, e quelli sono i pezzi della Lama Sacra.