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Relatrici: Dott.ssa Alessandra Sanguineti Dott.ssa Michela Vinelli Recco 17 dicembre 2008

Il disegno

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Relatrici:Dott.ssa Alessandra Sanguineti

Dott.ssa Michela Vinelli

Recco 17 dicembre 2008

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Il piacere di giocare è una cosa da tramandare da figlio a padre/madre.

Le fiabe servono per divertire, per inventare, per imparare.Si prestano ad essere mimate, vissute, cantate, raccontate.Hanno per natura propria la capacità di un “Pifferaio magico”: sanno condurre nel regno del gioco e della fantasia.

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Addentrarsi nel mondo delle favole è paragonabile alla scoperta dei misteri di una bottega d'antiquario. Il pungente profumo della cera, accompagnato dall'indefinito aroma del tempo, la carezza degli antichi velluti, la scabrosità degli intagli, i freddi marmorei, i delicati ricami, il contrasto di fregi, maniglie d'oro lucente e l'opacità di legni che le esaltano... Tutto è immerso in una magica atmosfera! Tutto attiva antiche risorse e nuove capacità...!

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Ogni volta che si legge o si ascolta una storia si compie un viaggio...

Il "C'era una volta..." apre le porte a paesi lontani, a tempi diversi... ad un tempo che non ha tempo … situazioni dove reale e

fantastico permettono di osservare la realizzazione dei vari passaggi della dimensione più consona al genere umano:

"Crescere".

Le fiabe presentano percorsi evolutivi, viaggi che non deludono. Un procedere a volte lento, a volte impetuoso e carico, come un torrente.

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Viaggiare, attraverso i racconti, permette di conoscere e di conoscersi.

Avviarsi a piccoli passi o buttarsi in una fuga precipitosa, lasciare un posto pericoloso o dirigersi verso un luogo invitante e sicuro. Partire per cambiare o senza obiettivi anche solo per andare.

E anche se dopo una storia si torna al punto di partenza, quel luogo non sarà più percepito nel medesimo modo. Offrirà, senza che quasi ce ne rendiamo conto, potenzialità e risorse nuove o inattese, quelle scoperte e raccolte durante il viaggio nell'immaginario, attraverso la fantasia.

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Per quanto riguarda l'utilità dei racconti all'interno delle nostre case, le fiabe danno la possibilità di dedicare un tempo ad un individuo, a qualcuno importante da parte di qualcuno importante.

Attraverso la fiaba si può tradurre e trasmettere qualsiasi messaggio: una spiegazione, un'idea, un perché, un valore... i sentimenti.

Pensate a Cappuccetto Rosso, alle favole di Esopo o al mito di Edipo. Le fiabe sono miniere contenenti "tesori", che variano secondo le età, le situazioni, i tempi e le persone.

Raccontare è interpretare, non è indispensabile essere degli attori!

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La fiaba può essere considerata come un ponte gettato dall'età adulta verso l'infanzia e viceversa.

Vivere le fiabe offre interessanti percorsi educativi o didattici: dall'asilo nido, alla scuola materna o elementare, fino alle medie.

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LE FIABE AIUTANO A SUPERARE LE PAURE

Reali sono i problemi che le fiabe affrontano, come ad esempio la paura: essa fa parte dell'esperienza dell'uomo sin da piccolo, da quando il neonato inizia a distinguere tra figure familiari ed estranei … la fiaba è un elemento utile al superamento della paura: il bambino attraverso il lieto fine viene rassicurato.

L'eroe supera in tempi successivi, molte prove, connesse ad aspetti differenti della vita di una persona e

pian piano arriva alla maturità.

Il futuro è come una montagna con prove diverse, dalla paura del vuoto in un passaggio, al vincere la sete in un altro momento.

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Ogni bambino ha bisogno della sua fiaba, quella che inconsapevolmente lo rassicura, lo fa crescere, lo aiuta ad affrontare i nodi cruciali dell’esistenza, gli dà fiducia e gli offre un maggior controllo sulle pulsioni interiori e gli eventi esterni.

La fiaba offre un terreno d’incontro che non ha barriere né temporali, né etniche, né d’età.

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Percorrere una fiaba è come entrare in un bosco e lasciarsi prendere e perdersi tra i colori, i profumi e i rumori... la luce filtra tra le fronde, che ondeggiano con un fruscio lieve, un animaletto passa frettoloso e guardingo, il ruscello scorre armoniosamente, contrasti di chiari e scuri, e fragranze di fiori... è il mondo incantato, dove tutto è possibile, ma non prevedibile, non scontato o banale. Quel mondo dove il rito è tutt'uno con il magico... dove l'imprevisto, diventa determinante... dove è reale la fantasia e fantastica la realtà dove la potenza dell'immaginario, genera possibilità, apre porte, traccia strade, favorisce scelte, prospetta percorsi evolutivi.

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Le caratteristiche della fiaba:

Indeterminatezza temporale e spaziale

Personaggi con caratteristiche precise (in genere la schiera dei buoni e dei cattivi)

Elementi magici che aiutano oppure che ostacolano il protagonista

Lieto fine dopo una serie di peripezie / imprese che l’eroe ha dovuto affrontare e superare

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Le caratteristiche della favola permettono di sperimentare un mondo parallelo, quello del "facciamo finta che..." in cui il bambino può sentirsi come il buono, il cattivo e chissà cos'altro …muovendosi attraverso molteplici contesti quali miseria, allegria, timore, confusione, tranquillità e curiosità e vivendo differenti soluzioni.

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LA LEZIONE DEGLI ANIMALI

Tra le storie preferite dai bambini ci sono senz'altro quelle che vedono come protagonisti gli animali.

Animali che parlano e agiscono come esseri umani, e che ne condividono i problemi.

Nelle fiabe africane, ad esempio, devono spesso fare i conti con la fame, la siccità e le calamità naturali.

L'aspetto forse più interessante è che "dal confronto tra gli animali e la vita, le caratteristiche e i difetti dell'uomo nascono dei criteri di giudizio sul comportamento umano e sulle regole del gruppo”.

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Spesso nelle fiabe ritroviamo azioni ripetute più volte.

Altre volte una sequenza di movimenti e azioni costituisce un ritornello all'interno della fiaba e viene supportato dalla partecipazione del pubblico con uso della voce e formule magiche, come quelle riportate a proposito dei riti di apertura e di chiusura.

La ripetizione di passaggi nel racconto fiabesco non va attribuita a mancanza di originalità, ma a un meccanismo di consolidamento del sapere trasmissibile attraverso la ripetizione dei passaggi indispensabili alla crescita.

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Chi narra le fiabe lo fa in terza persona evitando di sovrapporsi ai personaggi: la fiaba, invece, deve offrirsi come certa, diretta, univoca.

Il tempo in cui sono ambientate le fiabe è indeterminato, gli ambienti tipici sono favolosi castelli o tenebrose foreste, paesi lontani, piccoli borghi con strade e botteghe.

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