Buddismo- felicità

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La felicit nel Buddhismo

Origini del Buddhismo


Il Buddismo una delle tre religioni principali della Cina, insieme al Taoismo e Confucianesimo. Il termine Buddha in lingua pali significa "chi conosce o raggiunge l'illuminazione". Il fondatore fu un uomo di cui storicamente si sa pochissimo, e i cui insegnamenti furono sistematizzati centinaia di anni dopo la sua morte. Si sa che visse e predic in India nel VI secolo.Il Buddismo non ha una teologia o una divinit; guarda con autentica schiettezza alla nostra condizione di esseri umani, non ha nulla a che fare con il credere vero qualcosa perch lo si desidera intensamente, nella maniera pi assoluta. Tutto ci che il Budda ha insegnato basato sulla sua osservazione diretta delle cose cos come sono e pu essere verificato dalla nostra sperimentazione.

Alla base del Buddismo vi il convincimento che ogni individuo possieda un potenziale positivo illimitato e il potere di cambiare in meglio la propria vita. Attraverso la pratica buddista le persone possono diventare pi felici e realizzate e, di conseguenza, dare un contributo in tal senso alla societ. Il Buddismo insegna che c una Legge (il Dharma) che sottende ogni cosa nelluniverso, e che tutte le forme di vita sono interconnesse. Sostiene inoltre che noi siamo i soli responsabili della direzione che prendono le nostre vite: un cambiamento nel nostro cuore o nel nostro modo di pensare porta inevitabilmente a un cambiamento delle circostanze esterne, influenza il luogo in cui viviamo e le persone che ci circondano.

Introduzione alla Felicit

Quando pensiamo alla felicit la colleghiamo ad un evento passato che ci ha reso felici o a qualcosa che ancora deve venire nel tempo. Troppo spesso mettiamo in relazione la felicit al passato, che ormai non c pi, o a un futuro che ancora deve venire. Nel Buddismo si parla di felicit relativa e felicit assoluta. La felicit relativa sempre collegata ad un evento esterno e condiziona il nostro umore e la nostra vita perch oggi c e tra un attimo le condizioni possono cambiare. La felicit assoluta, invece, una condizione di felicit interiore che non condizionata da nulla, sgorga da dentro e non legata a nessun evento. Tutti tendiamo a cercare la felicit relativa perch siamo abituati cos ed anche pi facile. Il Buddismo parla, infatti, di dieci stati vitali o possiamo chiamarli dieci stati danimo che condizionano la nostra vita:I Dieci Mondi Inferno: significa disperazione. Avidit: non averne mai abbastanza.Animalit: essere istintivi.Collera: essere arroganti e in cerca di conflitti.Umanit: essere passivi di fronte alle esperienze che la vita porta incontro.Estasi: essere felici per un obiettivo raggiunto per poi volerne conseguirne un altro.Apprendimento: riguarda il mondo dello studio e delle conoscenze.Illuminazione Parziale: il mondo delle intuizioni; riguarda coloro che cercano di raggiungere l'illuminazione senza gli insegnamenti del Buddha.

Buddit: la condizione vitale pi alta in assoluto, caratterizzata da altruismo e compassione. Pu essere compreso solo sperimentandolo.

Esso uno stato di gioia infinita per il solo fatto di essere vivi, qui i problemi non sono pi problemi ma occasioni, i conflitti non sono pi conflitti ma occasioni di crescita. Per raggiungere questo stato, viene usata una pratica semplicissima: quella di recitare il mantra Nam Myoho Renge Kyo davanti alloggetto di culto il Gohonzon, una pergamena. La recitazione di questa frase ti mette a ritmo con luniverso interno ed esterno e ti aiuta a tirare fuori questo stato vitale che normalmente non emerge perch non crediamo che esista. Infatti, sicuramente leggendo gli altri stati vitali chiunque si rispecchia in uno di questi, mentre credere che ci sia uno stato cos perfetto di gioia pura sembra impossibile. Eppure esiste.

LE QUATTRO NOBILI VERITA'
Il primo insegnamento impartito dal Budda in seguito alla propria illuminazione e felicit fu sulle Quattro Nobili Verit.

PRIMA NOBILE VERITA' La Prima Nobile Verit si occupa di qualcosa che ogni essere vivente pu facilmente verificare per esperienza: la sofferenza "c'".Il Buddismo non si occupa del Cielo, o di luoghi immaginari e metafisici, ma parte da TE, dalla tua esperienza. Il Buddismo invita ad effettuare una ricerca personale su esperienze e sensazioni che sono alla portata di tutti.La sofferenza, in qualche forma, ovunque, sia nell'uomo che in tutti gli esseri viventi, e in un certo senso anche nelle cose, negli oggetti, nel mondo, nell'universo. Tutto si pu rovinare, consumare, logorare. Tutto soggetto a mancanza-eccesso, a perdita, a morte.

SECONDA NOBILE VERITA'La seconda nobile verit che la sofferenza ha una causa. Soffriamo perch siamo costantemente in lotta per la sopravvivenza. Cerchiamo continuamente di provare la nostra esistenza. Possiamo anche essere estremamente umili e autodispregiativi, ma anche questo un modo di definire s stessi, di essere definiti dalla propria umilt. Quanto pi ci sforziamo di affermare noi stessi e le nostre relazioni, tanto pi dolorosa diviene la nostra esperienza.TERZA NOBILE VERITA' La terza nobile verit che si pu porre fine alla causa della sofferenza. La nostra lotta per sopravvivere e il nostro sforzo di provare la nostra esistenza e rendere immutabili le nostre relazioni non sono necessari. Noi e il mondo possiamo andare avanti tranquillamente senza tutti questi atteggiamenti superflui. Potremmo essere dei semplici, diretti e schietti esseri umani. Potremmo creare delle relazioni semplici con il nostro mondo, il nostro caff, il nostro coniuge o gli amici. Questo si pu fare se abbandoniamo le nostre aspettative su come le cose dovrebbero essere.

QUARTA NOBILE VERITA'La quarta nobile verit tratta il modo, il sentiero, che conduce all'eliminazione della causa delle sofferenze e dell'infelicit. Il nodo centrale di questo sentiero la meditazione. Qui meditazione intesa come pratica della concentrazione-attenzione/consapevolezza. Si fissa l'attenzione sulle cose con cui siamo abituati a torturarci, si diviene concentrati nell'abbandonare le aspettative su come le cose dovrebbero essere e da questo emerge la consapevolezza di come le cose siano realmente. Si inizia a sviluppare la comprensione che le cose sono piuttosto semplici, nella realt, e che riusciamo a cavarcela benissimo con noi stessi e con gli altri nel momento stesso in cui smettiamo di essere contorti e manipolativi.

NICHIREN DAISHOINNichiren stato un monaco buddhista, fondatore del Buddhismo Nichiren, una delle maggiori correnti del Buddhismo giapponese.

Il Buddismo di Nichiren Daishonin fornisce una via per manifestare la saggezza illimitata e lenergia vitale della Buddit inerente alla vita, che ogni essere umano pu percorrere indipendentemente dalle circostanze in cui si trova.
Ogni persona ha il potere di superare qualsiasi difficolt, vivere unesistenza di valore e influenzare positivamente la comunit in cui vive e il mondo intero.

Al centro del Buddismo di Nichiren c linvocazione Nam-myoho-renge-kyo e un oggetto di culto, denominato Gohonzon.
Tre sono gli elementi basilari della pratica del Buddismo di Nichiren Daishonin: recitare la frase Nam-myoho-renge-kyo come preghiera per s e per gli altri; studiare i suoi insegnamenti e sforzarsi per condividerli e diffondere il punto di vista del Buddismo sulla dignit e potenzialit di ogni forma di vita. Gli appartenenti alla Soka Gakkai seguono una pratica quotidiana la mattina e la sera, denominata Gongyo, che consiste nella recitazione di Nam-myoho-renge-kyo e di parti del Sutra del Loto.

Non c vera felicit per gli esseri umani
al di fuori del recitare Nam-myohorenge-
kyo. Il sutra afferma: e l gli esseri
viventi sono felici e a proprio agio.
Potrebbe forse indicare qualcosa di diverso
dalla gioia senza limiti della Legge?