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Bergamo socialista
Notiziario di informazione dei socialisti bergamaschi - Fondato nel 1946 Nuova serie anno III - Giugno 2012 - n. 4 Autorizzazione Tribunale di Bergamo n. 2 del 16.01.1973 Poste Italiane s.p.a. - spedizione in a.p. 70% - LO/BG
INDICE
� Dalla seconda alla terza
repubblica ......
� Non più complici
� Energie rinnovabili
� Nembro “paese vivo” fa tris
� La Francia ci colora di rosa
� Lettere al direttore
Dalla seconda alla terza repubblica senza aver mai abbandonato la prima
di Francesco De Lucia*
L’esito delle recenti elezioni amministrative è stato paragonato
ad un Tsunami sulla politica Italiana. .
Di fatto la Lega e il PDL hanno ricevuto una severa bocciatura
dall’elettorato.
Siamo andati al voto nel pieno di una delle più gravi crisi
economiche del Paese dal dopoguerra ad oggi completa di crisi
occupazionale alla quale aggiungere una degenerazione della
moralità mai vista. Continua a pag. 4
Non più complici Appello contro la violenza delle donne
di Pia Locatelli*
“L’Italia rincorre primati: sono cinquantaquattro, dall’inizio di questo
2012, le donne morte per mano di uomo… I nomi, l’età, le città
cambiano, le storie invece si ripetono: sono gli uomini più vicini alle
donne a ucciderle. Continua a pag. 9
Energie rinnovabili: opportunità o vincoli per lo sviluppo economico?
di Maurizio Masi*
Il binomio “energia e sviluppo” è da sempre indissolubile. Negli
ultimi anni è stato arricchito con l’aggettivo “sostenibile”, facendo
emergere interessanti prospettive per le fonti di energia rinnovabili
che si presentano prive d’impatti ambientali e precorritrici di una
futura indipendenza energetica. Continua a pag. 4
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Segue da pag. 1 – Non più complici
Le notizie li segnalano come omicidi
passionali, storie di raptus, amori sbagliati,
gelosia. La cronaca li riduce a trafiletti
marginali e il linguaggio le uccide due volte
cancellando, con le parole, la responsabilità.
E’ ora invece di dire basta e chiamare le cose
con il loro nome, di registrare, riconoscere e
misurarsi con l’orrore di bambine, ragazze,
donne uccise nell’indifferenza…”
Inizia così l’appello di SeNonOraQuando
Bergamo che, aderendo alla campagna
nazionale, si sta impegnando per raccogliere
1.000 firme da inviare a Roma, dove è partita
l’iniziativa.
Le violenze, da quelle mortali a quelle più
“lievi”, che colpiscono tante donne, almeno
una su tre, una su due se si considerano anche
quelle psicologiche, sono perpetrate
soprattutto nel contesto domestico, e vedono
protagonisti mariti, padri, parenti, amici di
famiglia.
Questo aspetto “privato”, nascosto è
all’origine delle scarse denunce di questo
dramma - pare che il 95% dei casi non sia
denunciato - e della sua sempre sottovalutata
portata.
Sono morte cento donne lo scorso anno in
Italia, quasi mille in Europa e questo
femminicidio sembra confermarsi nella sua
inesorabilità.
Ma è proprio vero che non ci sia modo di
fermarlo? Lo denunciamo da anni ma i casi di
violenza e le sue vittime non sembrano
diminuire, al contrario. Anche per questo ci
rivolgiamo agli uomini, il cui silenzio
sull’argomento non può continuare, e
chiediamo loro di firmare il speranza che la
nostra comune denuncia abbia più ascolto.
nostro appello e soprattutto di prendere la
parola ed insieme a noi denunciare la violenza
alle donne, nella
In questa fase ci sembra importante
richiamare gli uomini in prima persona, in
modo particolare coloro
che svolgono ruoli nel pubblico e nel sociale,
ad una presa di responsabilità promuovendo
le misure necessarie per cambiare la cultura
diffusa, spesso silenziosamente complice
nella sua mancata reazione all'orrore dei
numeri della violenza. Insieme a norme e
leggi è necessaria una trasformazione
culturale, che non può più prescindere dagli
uomini, perché la violenza contro le donne la
fanno loro.
Oltre alla sottoscrizione dell'appello,
sollecitiamo tutte e tutti ad azioni concrete:
- gli ordini dei giornalisti e degli avvocati
perché, quando ricostruiscono un fatto di
violenza di genere, utilizzino parole capaci di
esprimere la responsabilità maschile;
- le forze di polizia perché formino i loro
operatori sulla violenza di genere;
- le organizzazioni sindacali perché
promuovano azioni di sensibilizzazione nei
luoghi di lavoro;
- le famiglie, la scuola e le università perché
educhino alla nonviolenza;
- gli amministratori degli Enti locali e i
politici perché nelle scelte di welfare venga
data priorità alle questioni di genere e
antidiscriminatorie;
- gli Enti locali e le diverse organizzazioni
femminili perché si costituiscano parte civile
nelle cause di violenza sulle donne...
Noi donne di SeNonOraQuando Bergamo
chiediamo di aderire a questo appello
firmandolo e insieme di sollecitare e vigilare
perché questi impegni vengano concretizzati
in progetti e azioni dandone visibilità
attraverso media e network. Per aderire:
http://senonoraquandobergamo.blogspot.com
per comunicazioni:
di Pia Locatelli
Presidente dell’Internazionale Socialista Donne
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Direttore responsabile: Rino Tiani - [email protected]
Vice direttore responsabile: Paolo Pasquot
Redazione: Celestino Bianchi, Franco Colacello,
Santo Consonni, Pia Locatelli, Sara Pasquot, Carlo Rizzi.
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Tel/Fax 035234377 - www.psbergamo.it
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La Francia si colora di rosa François Hollande è il nuovo Presidente della
Repubblica francese.
Ho seguito nei giorni scorsi il dibattito
Hollande-Sarkosy e ho temuto fino all’ultimo
che ancora una volta i socialisti sarebbero
stati battuti grazie all’apporto dei voti
dell’estrema destra. Per fortuna le cose non
sono andate così: Hollande ha saputo
conquistare la fiducia dei francesi senza
rinunciare al suo programma: ha ribadito la
cancellazione di una centrale nucleare, ha
promesso di tassare al 75% le fortune al di
sopra del milione di euro, ha promesso di
mettere una imposta sulle transazioni
finanziarie, ha promesso di bloccare il costo
del carburante per tre mesi, ha promesso di
assumere 60000 insegnanti, di aumentare
l’organico delle forze dell’ordine, di dare il
voto agli immigrati regolari nelle elezioni
amministrative, di contenere il deficit
pubblico, di sollevare le aziende che
assumono un giovane da affiancare ad un
anziano dal pagamento dei contributi
previdenziali, sia per l’anziano che per il
giovane.
In ultimo ha promesso di rinegoziare il patto
di stabilità a livello europeo.
Potrà mantenere le suddette promesse?
Lo vedremo a breve, certo è che lo stile del
nuovo presidente è decisamente più consono
ai sacrifici che stanno sopportando i cittadini
francesi; si è immediatamente ridotto
l’appannaggio del 30% e lo stesso intende
fare con i suoi ministri.
Ha rinunciato ad ogni immunità per i fatti
delittuosi che dovessero essergli contestati se
riferiti ad atti compiuti prima della sua
elezione alla presidenza della repubblica.
Una presidenza in sintesi che si pone al
servizio dei suoi cittadini e chiede sacrifici a
tutti, ma in particolare a chi ha di più.
Noi italiani non possiamo che guardare con
interesse a quest’uomo che ha saputo riportare
a normalità lo scontro politico e ha saputo
mettere al centro del suo programma
l’interesse generale.
Una lezione di stile e di coraggio che
dovremmo assumere anche noi se volessimo
uscire dalle secche in cui si è incagliata la
politica, tutta la politica, senza distinzione di
schieramento o di idee.
A chi teme che la presidenza Hollande porterà
la Francia al disastro economico va detto che
il liberalismo senza regole, la legge del
mercato selvaggio ci hanno ridotti nelle
condizioni attuali, condizioni che non
possono essere tollerate ancora a lungo.
E’ giunto il momento di dire tutta la verità:
noi socialisti siamo contro gli sprechi, contro
la finanza allegra, ma siamo decisamente
contro i privilegi, contro ogni forma di
nepotismo, contro il dominio di una finanza
senza regole.
Per l’Economia, per l’Ecologia! Aiutaci a ridurre i costi della politica!
Aiutaci a risparmiare la carta e gli alberi!
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amici invitandoli ad “abbonarsi gratuitamente” alla
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Come Hollande siamo per una scuola
pubblica efficiente, siamo contro ogni
discriminazione sociale, siamo per uno stato
laico che sappia rispettare ogni idea, ma sia
nel contempo severo custode del primato
della legge, senza eccezione alcuna. Siamo
per l’integrazione degli stranieri nel nostro
tessuto sociale e siamo contro ogni forma di
ghettizzazione, ma siamo contro il
multiculturalismo che si è dimostrato foriero
di frammentazione della società in molte
realtà europee generando fenomeni di rigetto
che hanno creato le basi per il successo di
formazioni di estrema destra, così come è
accaduto in Francia, in Olanda e come hanno
dimostrato i fatti di Danimarca.
Aspettiamo quindi con fiducia un’Europa
diversa, più solidale, più giusta, più attenta ai
bisogni dei più deboli, più impegnata a
costruire un diverso avvenire per i suoi
giovani. Rino Tiani
Direttore di Bergamo Socialista
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Segue da pag. 1 –Energie rinnovabili: opportunità o vincoli per lo sviluppo economico?
Nessuna di esse ha però acquistato dimensioni
tali da poter essere considerata “alternativa”
all’energia prodotta dai combustibili fossili,
che coprono l’85% del fabbisogno mondiale
di energia. La loro estensione su ampia scala
comporta infatti un’onerosa transizione
tecnologica per cui le applicazioni sinora
ricevute sono state ampiamente sussidiate dai
Governi dei Paesi Occidentali, tra cui anche il
nostro. Anche se lo sviluppo delle fonti
energetiche rinnovabili stimola la creazione di
nuova occupazione è tuttavia chiaro che la
politica degli incentivi può essere
ragionevolmente sostenuta solo per un
limitato periodo di tempo, trascorso il quale le
nuove tecnologie dovranno avere la capacità
di auto sostenersi nell’ambito dei prezzi
stabiliti dal mercato.
Nell’attuale panorama mondiale le
problematiche sopra elencate si devono
affrontare ponendo una particolare attenzione
ai seguenti fattori:
- aumento dei consumi di energia: si
assume ragionevolmente che entro la metà
del presente secolo, gli attuali 15 TW1 di
potenza consumati nel mondo raggiungano
circa 25 TW. La dinamica di tale evoluzione è
sostanzialmente dovuta alla deriva
demografica e, in minor misura,
dall’incremento del fabbisogno energetico
medio pro-capite (da circa 2,2 kW/persona a
3,3 kW/persona). Per riferimento, i fabbisogni
italiano e statunitense sono, rispettivamente,
pari a 4,1 e 9,9 kW/persona;
- evoluzione climatica: è riconosciuta la
necessità di controllare la produzione di
anidride carbonica per limitare il
riscaldamento globale, anche se l’influenza
del contributo antropico appare ancora
incerta;
1 Si noti che si farà sempre qui riferimento ai
fabbisogni energetici in termini di unità di potenza in quanto la grandezza da monitorare è il fabbisogno energetico annuo (potenza = energia/tempo). 1 TW (terawatt) corrisponde a 8760 TWh/anno o 753,3 MTOE/anno (milioni di tonnellate di petrolio equivalente/anno).
- combustibili fossili: sono oggi la fonte
primaria prevalente poiché più dell’85%
dell’energia viene prodotta attraverso il loro
impiego e si presume che nel presente secolo
eserciteranno ancora un ruolo importante,
essendo ancora lungi il loro esaurimento.
Per poter affrontare in modo adeguato i
problemi che nascono da questa situazione è
opportuno avere piena consapevolezza delle
ragioni per le quali i combustibili fossili
dominano il mercato dell’energia.
L’energia è un bene di largo consumo,
appartenente alle cosiddette “commodities”,
per i cui impieghi sono di grande rilevanza il
“prezzo” e la “disponibilità”.
Riguardo al primo fattore, anche ai prezzi
attuali del petrolio dell’ordine di 100 USD al
barile (corrispondenti a circa 0,63 USD/litro),
l’energia elettrica prodotta, pur con qualche
differenza tra olio combustibile, gas naturale e
carbone, si aggira sugli 0,06 USD/kWh. Per
quanto concerne il secondo fattore, esistono
oggi ampie infrastrutture che sono in grado di
rendere disponibile l’energia in ogni luogo, in
qualunque momento e alla potenza desiderata.
In particolare, per quanto riguarda il petrolio,
sono presenti capacità di trasporto, estrazione
e raffinazione del greggio per un ammontare
di 1000 barili al secondo. Inoltre il petrolio
fornisce, in senso relativo, un ottimo vettore
energetico costituito dalle miscele
d’idrocarburi leggeri (per esempio, la
combustione di un litro di benzina fornisce
circa 31 MJ di energia termica).
Una condizione al contorno assai rilevante
riguarda il rinnovato scenario che si presenta
nel panorama mondiale, poiché l’economia è
trainata dai Paesi emergenti che aspirano a
raggiungere un grado di benessere
confrontabile a quello dei Paesi occidentali. Il
loro attuale sviluppo fruisce in gran parte
della gratuità d’impiego di alcune importanti
tecnologie, in particolare quelle energetiche
che privilegiano i combustibili fossili. In
questo quadro competitivo appare poco
realistico ritenere che lo sviluppo economico
dei Paesi occidentali possa essere sostenuto
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attraverso la produzione dell’energia
mediante tecnologie non competitive.
Un’evidente testimonianza del ruolo
esercitato dal consumo di energia sullo
sviluppo economico è fornita dal fatto che, in
prima approssimazione, i valori del prodotto
interno lordo pro capite delle diverse nazioni,
dall’Africa agli Stati Uniti, aumenta in modo
lineare con l’aumentare dell’intensità di
consumo energetico pro capite. Il Prodotto
Interno Lordo, anche se è stato detto che
manca di tutto ciò che rende la vita veramente
degna di essere vissuta, viene correlato con lo
standard di vita e quindi può essere
ragionevolmente assunto come un indice di
benessere. L’intensità energetica rappresenta
il fattore moltiplicativo della capacità
personale di produrre lavoro rispetto alla pura
azione manuale. Energeticamente un uomo
equivale a circa una lampadina a 100 W
(2600 kcal/24ore). Se prendiamo il dato
riferito all’Italia, l’ausilio del lavoro delle
macchine ci consente di moltiplicare di circa
40 volte le nostre capacità lavorative, più di
due volte il valore corrispondente alla media
mondiale odierna.
Nell’ambito di un sistema in continua
trasformazione è però necessario tenere conto
della sua evoluzione nel tempo. Ad esempio,
la recente crisi economica sta esercitando
un’azione negativa sui consumi energetici
facendo crollare le emissioni dei gas serra, per
cui risultano quasi raggiunti gli obiettivi che
l’Unione Europea si era prefissa per l’anno
2020. In realtà tale riduzione
dell’inquinamento è dovuta a quella dei
consumi per cui non costituisce una scelta ma
viene imposta dalla crisi economica. Essa si
ripercuote in particolare sulle energie
rinnovabili poiché sta diminuendo lo spazio
per gli investimenti mentre i finanziamenti
tendono ad essere devoluti a vantaggio delle
esigenze di carattere sociale. Pertanto, una
società soggetta all’aumento della sua
popolazione e alla diffusa aspirazione ad una
più estesa ripartizione del benessere non può
quindi sottrarsi allo sviluppo economico che,
come abbiamo già visto, è legato ai consumi
energetici.
Se teniamo ora conto che nel bilancio
energetico dei Paesi sviluppati il 50% circa
dell’energia impiegata viene dissipata ne
emerge che il miglioramento dell’efficienza
degli impieghi energetici offre nell’immediato
le più interessanti prospettive per conciliare il
risparmio con la tutela dell’ambiente. Occorre
però precisare che tale risultato è
raggiungibile solo persistendo negli
investimenti orientati al progredire dello
sviluppo tecnologico. Un mero “risparmio
energetico” non connesso ad un incremento
dell’efficienza si tradurrebbe inevitabilmente
(come è successo nella recente crisi
economica mondiale) in una riduzione del
benessere generalizzato.
Un altro impartante fattore è di tipo
infrastrutturale. Nel compiere le scelte, è
importante stabilire programmaticamente la
ripartizione delle fonti sulle quali s’intende
puntare, tenendo conto che la loro attivazione
richiede ingenti investimenti distribuiti su un
arco temporale esteso ed è necessario
confrontarsi con le analoghe scelte fatte dai
Paesi che sono nostri concorrenti o partner
commerciali. Poiché all’impiego di ciascuna
fonte primaria corrisponde un’emissione più o
meno elevata di gas serra, la quantità di
anidride carbonica emessa per unità di energia
consumata fornisce un indice del “mix
energetico” adottato.
Per stabilire un ragionevole quadro del futuro
prossimo, è in primo luogo necessario
precisare che i consumi energetici sono, in
prima approssimazione, pressoché equamente
suddivisi tra i trasporti, la produzione di
energia elettrica e la produzione del calore
impiegato per rispondere alle necessità
industriali e a quelle domestiche civili.
In questo quadro le fonti energetiche
rinnovabili potranno avere in primo luogo un
impatto diretto sulla produzione di energia
elettrica dato che al momento esistono
modeste prospettive per una massiccia
sostituzione dei derivati petroliferi nel campo
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dei trasporti, in attesa che si verifichino
significativi progressi nelle tecnologie
concernenti le prestazioni delle batterie
elettriche, dei sistemi di produzione e
d’immagazzinamento dell’idrogeno, della
produzione di biocombustibili. In aggiunta,
anche il fabbisogno di calore nei processi
industriali, tipicamente ad alta temperatura,
tranne qualche eccezione, non potrà essere
agevolmente ed economicamente fornito
mediante elettricità. Viceversa il fabbisogno
di riscaldamento civile potrebbe essere fornito
in parte da energia elettrica e ricorrendo a
sistemi geotermici di bassa entalpia, con la
riduzione quindi del ricorso ai combustibili
fossili destinati a tale bisogna.
di Maurizio Massi
Prof. ordinario del Dipartimento di Chimica,
materiali ed Ingegneria Chimica “G. Natta”. Politecnico di
Milano
Nembro, “Paese Vivo” fa tris Ancora una vittoria per la lista civica, l’erede di Cavagnis è il
professor Cancelli
Il risultato
La lista civica di “PAESE VIVO”, sapiente
connubio su base comunale tra il mondo
riformista e quello moderato, in grado di
superare le appartenenze politiche e partitiche
locali, si riconferma per la terza volta alla
guida di Nembro (il più grande paese
bergamasco, con circa 14'000 abitanti, andato
al voto nel recente turno amministrativo). Ciò
con la soddisfazione di aver messo in fila le
tre liste concorrenti, raccogliendo un’adesione
vicina alla metà dei votanti; altro scenario
politico quindi, ma esito analogo a quello del
2007 quando, con uno scarto di 379 voti,
lasciò in minoranza il listone “Centrodestra
per Nembro” in una battaglia a due giocatasi
sul filo di lana.
Non si trattava di un turno elettorale facile, a
causa del profondo rinnovamento impresso
alla squadra: oltre all’impossibilità di
ricandidare il sindaco uscente, infatti,
l’Associazione aveva deciso di sostituire tutti
i candidati presenti in consiglio da dieci anni
(tra cui quattro dei cinque assessori uscenti);
ciò al fine di evidenziare come la politica
locale debba ritrovare quello spirito di
servizio di natura temporanea alla propria
cittadinanza. Ma la compagine guidata da
Claudio Cancelli, insegnante di matematica e
fisica al Liceo scientifico “Amaldi” di Alzano
Lombardo nonché consulente informatico
presso importanti Aziende della zona, non ha
tradito le attese, ottenendo il 48,83% delle
preferenze (contro il 32,31% della “Lega
Nord” di Luca Morotti, il 17,01% della lista
civica “Il Ponte” di Tiziana Bergamelli e
l’1,83% di “Progetto per Nembro” di Valeria
Giudici).
I primi commenti dei protagonisti:
Soddisfatto e commosso il neosindaco, che ha
dichiarato: «Una grandissima vittoria, frutto
del lavoro dell’Amministrazione in questi
dieci anni, del supporto da parte
dell’associazione “PAESE VIVO” per
l’organizzazione dell’intera campagna
elettorale e dei singoli candidati della mia
lista, persone che si sono messe in gioco per il
bene della comunità…».
Eugenio Cavagnis, il sindaco uscente che
torna semplice cittadino, ha invece
commentato così: «Contento: abbiamo
superato la maturità; nel 2002 fu l’esame delle
elementari, nel 2007 delle medie e ora le
superiori!». E aggiunge: «è una soddisfazione
aver vinto con questi numeri contro altre tre
liste; anche nel 2002 si presentarono in
quattro, ma vincemmo con il 33%, ora è quasi
il 49%…».
La nuova Giunta
Presentata ufficialmente nel consiglio
comunale di venerdì 25 maggio la nuova
Giunta si caratterizza, in continuità con
l’esperienza degli scorsi dieci anni, per
l’ampio spazio riservato ai giovani; piacevole
novità è rappresentata, invece, dalla forte
presenza femminile (anche alla luce del
risultato elettorale, che ha visto entrare in
consiglio ben cinque delle sei candidate).
• Importante riconferma per il
quarantatreenne Beppe Birolini, che
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continuerà a seguire, per il secondo
mandato, il settore dei Servizi alla
Persona e alla Famiglia; ciò anche
grazie all’esperienza maturata nel
modo del lavoro, dove è dipendente al
settore Servizi Sociali del Comune di
Bergamo, e all’interno della società
Servizi Sociosanitari Valseriana, in cui
è fresco di nomina alla
vicepresidenza.Un volto noto, quello
di Candida Mignani, anche per
l’assessorato al Territorio e Lavori
Pubblici: 42 anni e consigliere
comunale nel precedente mandato con
delega nel seguire l’istituzione dei
P.L.I.S. (i parchi locali d’interesse
sovracomunale), faceva parte della
rosa dei possibili candidati alla carica
sindaco; si appresta a seguire le orme
dell’assessore uscente Mariarosa
(Cino) Perico: entrambe donne,
architetto e vicesindaco.
• Per l’assessorato al Bilancio,
Commercio e Attività Produttive è
invece stato scelto il compagno
socialista Francesco Ghilardi: 31 anni,
ingegnere meccanico libero
professionista e collaboratore
dell’Università di Dalmine; nonostante
un numero di preferenze di poco
inferiore a quelle necessarie per
l’ingresso in Consiglio Comunale,
l’esperienza accumulata nei cinque
anni trascorsi alla presidenza della
Commissione Bilancio gli ha
consentito di essere designato come
“esterno” direttamente dal sindaco,
seppur col sostegno dell’intera
squadra.
• L’assessorato alla Scuola e alla
Cultura è stato assegnato a Graziella
Piccinali: 47 anni, originaria della
Valgandino, insegnante alla scuola
primaria di Nembro e impegnata nel
mondo dell’Oratorio, è alla sua prima
esperienza amministrativa; grazie
all’attività svolta sul territorio con
bambini e ragazzi, sia per il lavoro che
nel proprio tempo libero, rappresenta
però una garanzia per la gestione
dell’ambito affidatole.
• Novità, infine, anche per lo Sport,
demandato al giovane gavarnese
Massimo Pulcini: soli 25 anni,
laureando in Lingue e Letterature
Straniere presso l’Università di
Bergamo, addetto vendita per un
grande supermercato della città ed
impegnato da oltre 6 anni nella veste
di allenatore-educatore nelle squadre
di calcio dell’Oratorio.
Come capogruppo è infine stata scelta ancora
una donna; si tratta di Marina Noris,
ricercatrice cinquantenne nel “Centro di
Ricerche Cliniche per le Malattie Rare Villa
Camozzi” dell’Istituto Mario Negri, con
esperienza pregressa nelle Commissioni
Biblioteca ed Ecologia. Sarà affiancata, a
causa dei numerosi impegni di lavoro che la
costringono a frequenti trasferte all’estero per
importanti convegni internazionali, dal
vicecapogruppo Orazio Bergamelli, medico
quarantottenne residente nella piccola
frazione di Lonno, che si occupa della
raccolta di sangue nei Presidi Ospedalieri di
Alzano e Gazzaniga.
Per ulteriori informazioni e costanti
aggiornamenti sull’attività amministrativa:
www.nembro.net e www.paesevivo.it (oltre
alla più “leggera” pagina Facebook della
nostra lista).
di Francesco Ghilardi
Assessore al Bilancio, Commercio e Attività Produttive
Comune di Nembro
La burocrazia ti schiaccia?
La Pubblica Amministrazione e le Municipalizzate, non
rispettano i tuoi diritti e non ti ascoltano?
Dillo ai Socialisti: ti
aiuteranno e sosterranno.
Fissa un
appuntamento!!
Tel. 035 23 43 77
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In occasione dell’anniversario per i 120 anni di vita del Partito Socialista Italiano abbiamo varato TRE importanti iniziative:
1) Corso per amministratori comunali (i primi due incontri si sono svolti a maggio e giugno i prossimi tre incontri a ottobre)
2) Iniziativa di sostegno scolastico e didattico a favore di studenti delle medie
superiori (a cura della neonata SOS Scuola);
3) Incontri seminariali sula vita e le opere dei padri del socialismo.
Per informazioni e pre iscrizioni scrivete a:
Lettere al Direttore:
da alcuni numeri è iniziata la pubblicazione delle lettere che i Lettori inviano
al Direttore.
Tutta la redazione ringrazia sin d’ora coloro i quali
vorranno far pervenire un proprio contributo.
Potete scrivere alla sede di via Serassi 13/E 24125 – Bergamo oppure via email:
Bergamo socialista
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Dalla seconda alla terza... Il circo mediatico del 1992 che sembrava
imbattibile è stato, al contrario, surclassato sia
in materia di “etica pubblica” che di paura del
futuro.
L’esito delle recenti lezioni amministrative è
stato paragonato ad un Tsunami sulla politica
Italiana. .
Di fatto la Lega e il PDL hanno ricevuto una
severa bocciatura dall’elettorato.
Siamo andati al voto nel pieno di una delle
più gravi crisi economiche del Paese dal
dopoguerra ad oggi, crisi occupazionale alla
quale aggiungere una degenerazione della
moralità pubblica e privata, mai vista.
Il circo mediatico del 1992 che sembrava
imbattibile è stato, al contrario, surclassato sia
in materia di “etica pubblica” che di paura per
il futuro.
Il risultato è una ovvia conseguenza: una
importante affermazione del Movimento 5
stelle che potremmo considerare “l’ennesima
ultima chance” per gli Italiani che sperano in
un cambiamento importante e che lo cercano
in un messaggio semplice e immediato (a
tratti violento o velleitario).
Il centro sinistra è cresciuto e si è consolidato
e il terzo polo si è assottigliato in maniera
significativa.
Ma il dato che porto alla vostra attenzione è
quello delle astensioni perché credo sia degno
di una importante attenzione parliamo del
48,6% dei cittadini che avrebbero diritto al
voto e che, consapevolmente, decidono di
astenersi dal manifestarlo.
Una percentuale che si traduce in milioni e
milioni di cittadini che sembra ad oggi in
continua crescita!.
Una percentuale “all’americana”, giusto per
gioire del fatto che dopo aver copiato stili di
comunicazione politica e non, scopiazzato
nomi di partito non presenti nell’esperienza e
nella storia europea stiamo copiando anche lo
stesso livello di rappresentanza politica.
E’ dal 1992 che il “rifiuto del voto” è
diventato un mezzo di lotta politica sempre
più importante. Il cittadino che si astiene dice
alla politica:” adesso basta, non meritate
nemmeno che io investa trenta minuti della
mia vita per votarvi, siete tutti uguali perché,
mentre io faccio una fatica bestia a vivere, a
gestire la mia quotidianità, voi investite il
vostro tempo tra litigi inconcludenti tra
ipocrisie e malaffare”.
Quindi non vi delego a rappresentarmi.
Credo sia una cosa estremamente grave ed è
imbarazzante come TUTTE le forze politiche
siano indaffarate a preoccuparsi del più o
meno 0,1% dei voti presi o che sarebbe
possibile raccogliere invece di intraprendere
una strada lunga, insidiosa e faticosa. Una
strada che possa portarli ad ri-acquisire, uno a
uno, i cittadini al voto (voto a prescindere non
al voto a sé stessi).
“ Figuriamoci se mi devo impegnare a far
votare ....o votano il mio Partito, o in fondo
chissenefrega”. Ma da cosa nasce questa
situazione? Ritengo da molti errori.
Ricordo i tanti leader del passato che in certe
occasioni hanno invitato a disertare il voto,
ricordo i casi in cui l’indicazione
dell’elettorato è stata disattesa quando non
“sbeffeggiata” sia in consultazioni
amministrative che politiche ma soprattutto in
quesiti referendari.
Così invece di introdurre su temi significativi
(come in molti Paesi europei) il referendum
propositivo si è pensato bene di utilizzare a
colazione, pranzo e cena i sondaggi restando,
poi, completamente succubi dei sondaggisti
del periodo come quelli che sono succubi
dell’oroscopo.
Vedo questa come principale sfida per chi,
come noi, senza risorse finanziarie, senza
strumenti e senza spazi sui media (si veda
anche la lettera di Santo Consonni ai giornali
pubblicata su questo numero) creda che: “la
democrazia sia soprattutto partecipazione”!
La sfida è che abbiamo capito il messaggio,
che desideriamo e pratichiamo la politica
come azione rivolta agli altri, alla collettività
e utile alla collettività.
Mentre scrivo sono consapevole della
difficoltà di far passare questo messaggio.
Certo possiamo migliorare le nostre proposte
ma se poi le stesse non raggiungono i
cittadini, poco otteniamo.
Vi faccio tre soli esempi:
Bergamo socialista
10/12
A) Nasce SOS diritti lo sappiamo tramite
mail e comunicati interni al partito
(eravamo ancora nel ventennio
berlusconiano) e il tutto rimane
patrimonio degli addetti ai lavori
(anzi, per la precisione i nostri iscritti
e i nostri addetti ai lavori).
Dopo sei mesi il PDL (ripeto, vigente il
governo Berlusconi), presenta iniziativa
analoga che viene ripresa dai
TELEGIORNALISTI che invece di
chiedere:”ma se la Pubblica
Amministrazione non funziona a favore
dei cittadini, chi se ne deve occupare se
non il Governo? Plaudono
(accondiscendenti) il potere dando spazio
alla “grande trovata” dei dirigenti PDL.
B) Non ricordo nemmeno più da quando
Riccardo Nencini lanci l’esigenza di
una Nuova Costituente ottenendo zero
attenzione. Poi, dopo qualche mese,
iniziano a parlarne i soliti noti fino ad
arrivare a Scalfari che rilancia l’idea
con l’ intervista al Presidente
Napolitano.
C) Per ultima l’iniziativa di un anno fa
per la tobin tax: Un anno fa abbiamo
raccolto le firme in tutta Italia per
proporre una tassa (che servisse a
controllare e contrastare la
speculazione finanziaria), bene in
questi giorni il presidente Francese, il
socialista Francois Hollande,
conferma l’entrata in vigore della
tobin tax entro fine anno.
Tre piccoli esempi di come avere buone,
ma soprattutto giuste idee non sia
sufficiente se poi non si può, o non si è
capaci di, renderle di dominio pubblico
acquisendo consenso o dissenso ma cero
visibilità.
Certo il cambiare la forma dello stato può
servire ma non sarà la panacea di tutti i mali.
Mentre scrivo un quotidiano bergamasco
riporta un articolo che riguarda i cugini
francesi intitolato “le mazzette golliste” che
segnala i finanziamenti contro legge che
sarebbero stati ricevuti dal partito di Sarkozy
nel 2007.
Per dire che anche con quel sistema
istituzionale alcune cose possono capitare lo
stesso.
Guardate la moralità e l’onestà sono importati
ed è fondamentale che chi fa le leggi dia, per
primo, il buon esempio soprattutto quando si
continua a chiedere a persone con poco di
rinunciare ancora a favore della collettività,
per “salvare la Patria” per salvare l’Euro.
Ricordo anche che Nenni diceva: “ a fare il
principe dei puri arriva sempre uno più puro
che ti...epura”. La moralità usata come
strumento di lotta politica è peggio della
stessa malattia che vuole combattere e crea
mostri: basti pensare solo a Di Pietro e alla
Lega!
Le persone tendono a generalizzare. Vi
racconto un esempio.
Come SOS diritti dovevo raccogliere la firma
su un ricorso per il rimborso dell’IVA sulla
TARSU. Si trattava di un bergamasco che mi
aveva fatto contattare dalla moglie, credo
tramite Face Book, alla quale avevo spiegato
che il ricorso era gratuito cosa della quale era
rimasta favorevolmente impressionata. Bene
chiamo il marito dicendo che ero tizio del
Partito Caio e, senza farmi finire, mi ha detto
che se fosse stato per lui avrebbe fatto
volentieri a meno di tutti i partiti. Gli ho
spiegato per cosa lo chiamavo e,
naturalmente, ci siamo chiariti. Questo per
dire che anche di fronte ad una attività di
servizio gratuita la diffidenza è tale (spesso in
modo ingiustificato) che l’attività per risalire
questo stato di fatto comporterà impegno e
coerenza continui.
Ce la possiamo fare con la collaborazione
attiva di tutti gli iscritti e i simpatizzanti, di
tutte le persone oneste che credono in un
Paese migliore e più giusto! Francesco De Lucia
Segretario provinciale PSI
Per l’Economia, per l’Ecologia! Aiutaci a ridurre i costi della politica!
Aiutaci a risparmiare la carta e gli alberi! Chiedi Bergamo Socialista gratutito via
email! Scrivi a:
Bergamo socialista
11/12
Lettere al Direttore:
Quella che segue è la lettera del segretario regionale PSI ai direttori dei giornali della Lombardia (ripresa solo da Bergamonews.it)
Egr. Direttore
Cerco attenzione per sottolineare il
trattamento che i mezzi di comunicazione
riservano al Partito Socialista Italiano e
qualcuno che mi motivi il silenzio sulle nostre
proposte, le stesse che, fatte da altri, occupano
le prime pagine: flex security, patrimoniale
sui grandi patrimoni, tassazione delle rendite
finanziarie, riforme costituzionali, revisione
del finanziamento ai partiti e altro.
C’è forse una spiegazione che va oltre il fatto
che siamo un piccolo partito, considerato che
parliamo di attenzione nulla e non contenuta?
Che va anche oltre la storia del PSI che credo
avere più chiari che scuri?
Che dovrebbe anche andare oltre la logica
visto che giornalisti ed editori hanno dato
conto della elezione a Presidente di Hollande
intervistando chiunque tranne i rappresentanti
del PSI, unico partito italiano ad appartenere
allo stesso Partito Socialista Europeo del neo
Presidente francese e a denominarsi
socialista.
Socialista come il Presidente Hollande e come
il sindacalista Placido Rizzotto ucciso dalla
mafia e di cui si sono celebrati i funerali di
Stato postumi e di cui tutti hanno raccontato
senza indicare il suo essere socialista.
Cosa c’è che non capisco, che non capiamo
noi tanti socialisti che da anni lavoriamo sodo
nelle sedi del partito, nelle amministrazioni
pubbliche, nel sociale e che da sempre
sosteniamo l’esigenza di quella dimensione
internazionale che adesso viene scoperta da
tutti o quasi?
Che vediamo la parola socialista, tra l’altro
senza la precisazione ex, solo quando si parla
dei socialisti del PD, dei socialisti del PDL,
dei socialisti… comunque altri?
Certo che almeno il diritto di mugugno non ci
verrà tolto, ringrazio e porgo cordiali saluti.
Santo Consonni
Segretario regionale PSI Lombardia
Caro Rino,
L’Eco di Bergamo, nei giorni scorsi ha
dedicato uno spazio considerevole a un
problema che il nostro Servizio S.O.S. Diritti
sta portando avanti da mesi: i rimborsi IVA
sulla TARSU-TIA esatti indebitamente dai
Comuni.
Com’è a tutti noto, sulla questione si è
pronunciata la Corte Costituzionale
denunciando l’abuso dei Comuni nell’esigere
come tributo l’IVA, che tributo non è. Sul
tema ci sono già tante sentenze delle
Commissioni Tributarie e dei Giudici di Pace,
cui la Cassazione di recente ha attribuito in
esclusiva la competenza a dirimere tale
genere di controversie. Anche la Cassazione,
come non poteva non fare, ha dato ragione
alla protesta e alla pretesa dei cittadini di
avere indietro le somme pagate.
Oggi il Comune di Bergamo interviene nella
controversia, riconoscendo che i cittadini
hanno ragione, che hanno diritto al rimborso
delle somme pagate e non dovute a titolo di
IVA sui detti tributi. Sono coinvolte, per
notizia di stampa avvalorata dal Comune di
Bergamo, 128.000 famiglie di città e
Provincia.
Vediamo che succede. Intanto non possiamo
che rallegrarci per la nostra battaglia civile e
per gli esiti che vanno prefigurandosi,
invitando i cittadini a giovarsi del nostro
servizio per ottenere il “maltolto”.
Avv. Giuseppe Messina responsabile SOS diritti – Bergamo
Bergamo socialista
12/12
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