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PERCHÉ LA VOSTRA GIOIA SIA PIENA (Gv 16,24) INTRODUZIONE “Tu mi hai liberato dal mondo, hai fatto andare in frantumi il cielo falso delle idee, hai lacerato la stella dipinta delle seduzioni. Nessuno può fermarmi adesso. Ho le ali… So dove vado. Vado in cielo.”. (Christian Bobin – IL CRISTO DEI PAPAVERI – edizione speciale per i giovani italiani alla GMG di Cracovia) C’è un incontro nella vita, un’esperienza, una parola, uno sguardo o un gesto che ti raggiunge e ti “tocca” la vita, la “segna”, la “provoca”, la ri-orienta e ri-motiva. Diversi gruppi giovani hanno vissuto, in modi diversi, la preparazione alla GMG di Cracovia e l’incontro mondiale di fine luglio, altri si sono preparati e hanno vissuto esperienze missionarie o campi di servizio, altri ancora hanno scelto momenti ed esperienze di vita fraterna, di esercizi spirituali attraverso proposte personali, parrocchiali, diocesane o extra diocesane. Un noto proverbio cinese ci ha sempre ricordato che “chi torna da un viaggio non è mai la stessa persona che è partita”. Noi ci auguriamo che l’esperienza che ha raggiunto e toccato tanti giovani, possa essere accompagnata ancora, “tenuta in caldo”, riletta e raccontata per dare significato e stile nuovo alla vita. Si apre così la necessità di accompagnare i giovani nella vita, di dare a loro spazio di ascolto e confronto, luoghi di formazione e incoraggiamento al servizio, possibilità di formare e riscegliere il dono della fede ricevuto, quell'incontro vivo con il Vangelo, la Chiesa, la Vita che ci ha raggiunto e afferrato. Per essere di questo testimoni nel mondo, voce che sa raccontare quello che abbiamo ascoltato e ricevuto, linfa vitale nelle relazioni che viviamo, anima dei gruppi e dei luoghi che frequentiamo, segno di una 22

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PERCHÉ LA VOSTRA GIOIA SIA PIENA

(Gv 16,24)

INTRODUZIONE“Tu mi hai liberato dal mondo, hai fatto andare in frantumi il cielo falso delle idee, hai lacerato la stella dipinta delle seduzioni. Nessuno può fermarmi adesso. Ho le ali… So dove vado. Vado in cielo.”. (Christian Bobin – IL CRISTO DEI PAPAVERI – edizione speciale per i giovani italiani alla GMG di Cracovia)

C’è un incontro nella vita, un’esperienza, una parola, uno sguardo o un gesto che ti raggiunge e ti “tocca” la vita, la “segna”, la “provoca”, la ri-orienta e ri-motiva.

Diversi gruppi giovani hanno vissuto, in modi diversi, la preparazione alla GMG di Cracovia e l’incontro mondiale di fine luglio, altri si sono preparati e hanno vissuto esperienze missionarie o campi di servizio, altri ancora hanno scelto momenti ed esperienze di vita fraterna, di esercizi spirituali attraverso proposte personali, parrocchiali, diocesane o extra diocesane.

Un noto proverbio cinese ci ha sempre ricordato che “chi torna da un viaggio non è mai la stessa persona che è partita”. Noi ci auguriamo che l’esperienza che ha raggiunto e toccato tanti giovani, possa essere accompagnata ancora, “tenuta in caldo”, riletta e raccontata per dare significato e stile nuovo alla vita.

Si apre così la necessità di accompagnare i giovani nella vita, di dare a loro spazio di ascolto e confronto, luoghi di formazione e incoraggiamento al servizio, possibilità di formare e riscegliere il dono della fede ricevuto, quell'incontro vivo con il Vangelo, la Chiesa, la Vita che ci ha raggiunto e afferrato. Per essere di questo testimoni nel mondo, voce che sa raccontare quello che abbiamo ascoltato e ricevuto, linfa vitale nelle relazioni che viviamo, anima dei gruppi e dei luoghi che frequentiamo, segno di una vita nuova che vive in noi e che vogliamo custodire come “tesoro prezioso”.

Come Centro per la Pastorale Giovanile, insieme all’Ufficio Catechistico, ad altri uffici di pastorale diocesana e altre collaborazioni, ascoltando e riconoscendo il bisogno di strumenti che facilitino l’accompagnamento del cammino dei giovani, proponiamo questo percorso che progressivamente, attraverso temi diversi, porta il giovane e il gruppo, ad approfondire, vivere e maturare la Vita Cristiana, la Buona Notizia del Vangelo, la vita umana e sociale, il modo di essere cristiani nel mondo.

Un percorso pensato ed elaborato insieme, con l’importante contributo di giovani che hanno pensato gran parte del materiale proposto per il loro cammino e il cammino di altri giovani come loro. Questo aspetto ci sembra bello ed importante, per provare a offrire una proposta che, per temi, linguaggio e modalità sia vicina ai giovani (dai 18 ai 30 anni) di oggi e possa toccarli nella loro vita.

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I temi che compongono la proposta sono 6: 1. VIVO, DUNQUE CREDO!2. PADRE... LIBERACI DAL MALE!3. PROVARE PER CREDERE…4. CE LA FARA’, FRANCESCO…?5. BEATI VOI, QUANDO VI INSULTERANNO…PER CAUSA MIA!6. “…GENTE DI POCA FEDE!”

Ogni tema viene sviluppato secondo tre modalità:- Occhi aperti: vedere con occhi sinceri e vigili la realtà concreta del tema affrontato, far

emergere diversità e prospettive diverse, capire cosa ognuno pensa e crede rispetto al tema;- Tu cosa dici: mettersi in ascolto della Parola e di quanto la Chiesa con il suo magistero afferma

e sottolinea rispetto ai temi affrontati. - Ci metto le mani: pensare a come è possibile vivere in modo nuovo la propria vita,

incontrare e condividere questa possibilità con piccoli o grandi testimoni che raccontano e mostrano concretamente la bellezza di una vita nuova possibile.

Per ogni tema si suggerisce una proposta di preghiera. Il suggerimento è quello di non ridurre il tempo dedicato alla preghiera alla semplice conclusione o apertura della serata (per questo troverete in allegato una proposta interessante), ma che sia un tempo da dare e da darsi per sé. Per fare esperienza, per mettersi davanti e dentro l'incontro con Gesù e nella vita dello Spirito, in un tempo prolungato, preparato nella modalità e nel luogo opportuno, con segni che aiutano a pregare a stare con il Signore, ad ascoltarlo, incontrarlo, viverlo.

Per la progettazione e la realizzazione del percorso invitiamo gli educatori, che accompagnano i giovani, a formare delle équipe a livello vicariale o interparrocchiale, per programmare gli incontri con le modalità e le tempistiche più adatte ai Giovani del territorio e secondo le risorse e le disponibilità di ognuno.

I temi proposti non si possono essere affrontati in maniera esauriente in un singolo incontro. Il materiale proposto offre delle tracce di lavoro che permettono di articolare momenti differenti. Invitiamo a programmare e progettare insieme, ad osare e sperimentare forme di linguaggio e modalità diverse adatte ai giovani. Se volete, sarebbe bello condividere con gli altri gruppi della Diocesi la vostra esperienza: potete comunicarcele inviando le vostre proposte ai contatti che ormai conoscete e che potete trovare sul sito www.pgcomo.org. Ci faremo portavoce di quanto vorrete condividere e che potrebbe diventare una risorsa preziosa per altri.

A livello Diocesano vorremmo rivalorizzare e riproporre alcuni momenti, che possono scandire il cammino dei giovani, richiamandoli ad una dimensione di appartenenza alla Chiesa locale, di condivisione e di particolare riflessione a loro dedicati. In questi appuntamenti saranno sottolineati i diversi aspetti della vita di fede da alimentare e far crescere:

- GO Giovani Oggi - è ora della Missione, pronti a costruire ponti: incontro diocesano per Giovani in ottobre (22-23 ottobre a Cernobbio). Una due giorni rivista e ripresentata come occasione per un'esperienza di fede, di Chiesa, di fraternità e di servizio.

- Domenica delle Palme (9 aprile 2017) GMG annuale. Non lasciamola scappar via. Pronti a recepire o pensare ad un appuntamento diocesano o in qualche diverso punto della diocesi o a livello vicariale.

- Pellegrinaggio dei Giovani al Soccorso nel sabato della Giornata Mondiale di preghiera per le Vocazioni (sabato 6 maggio 2017)

- L'estate 2017, come anche altri momenti dell'anno possono diventare occasione per esperienze per giovani importanti. Contattate uffici diocesani per chiedere indicazioni, suggerimenti, proposte.

Per accompagnare questo percorso proponiamo un canto L’ANIMA DEL MONDO del Gruppo Shekinah. Se si ritiene, può costituire il filo rosso per il cammino dei giovani di questo anno a livello diocesano. Di seguito riportiamo il testo. Potete ascoltarlo a questo link (https://www.youtube.com/watch?v=jbXzFKl29xo)

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l'anima del mondo (Gruppo Shekinah)

In principio la tua parolaha dato senso al silenzioha reso fertile la terraha fatto incroci tra le strade.Apriremo le nostre porteperché nessuno sia più solocome l’anima è nel corpocosì noi così noi saremo nel mondo.

Hai creato tu questo mondol’hai amato fino in fondose a volte poi lui gira stortofa’ che trovi la via del porto.Come figli abiteremo col tuo sguardo lo ameremosaremo saremo voce e preghierasaremo saremo luce nella sera. Per abitare in mezzo a noila tua tenda è tra le tendenella bellezza della storianel mistero del sentiero.Costruiremo nuovi pontiper conciliare le distanzei nostri nomi hai scritto in cielosulla terra sulla terra scriviamo il tuo. 

Hai creato tu questo mondol’hai amato fino in fondo

se a volte poi lui gira stortofa’ che trovi la via del porto.Da fratelli noi vivremo col tuo sguardo lo ameremosaremo saremo voce e preghierasaremo saremo luce nella sera. Hai svelato la tua salvezzasopra il legno della croced’ogni uomo sei speranzad’ogni tempo sei letizia.Spiegheremo le nostre aliper varcare ogni frontieracome spirito nell’ombracielo e terra cielo e terra coloreremo. Hai creato tu questo mondol’hai amato fino in fondose a volte poi lui gira stortofa’ che trovi la via del porto.Testimoni noi saremo col tuo sguardo lo ameremosaremo saremo voce e preghierasaremo saremo luce nella sera.

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Temi Occhi aperti Tu cosa mi dici Ci metto le mani

1. Vivo, dunque credo!

Vivere è un atto di fede…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

Chi è costui?………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

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C’è ancora qualcuno…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

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2. Padre liberaci dal male

Il problema del male ………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

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La causa del male ………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

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Controcorrente ………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

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3. Provare per credere

Dare ragione della propria fede ………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

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sperimentiAMO ………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

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4. Ce la farà Francesco?

La Chiesa per me …………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

Dialogo tra istituzione e carisma…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

Quando tocca a te… tocca a te! …………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

5. Beati voi, quando vi insulteranno per

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causa mia!

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6. Gente di poca fede

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1. VIVO, DUNQUE CREDO!ObiettivoRiflettere e maturare la convinzione che la fede di una persona non è sintomo di debolezza umana e psicologica, ma piuttosto di pienezza di umanità. Aumentare la consapevolezza che credere non è una faccenda privata riservata alle sfere più intime, ma coinvolge tutta la personalità nelle sue relazioni e nelle sue responsabilità umane e sociali.

Occhi aperti: VIVERE È UN ATTO DI FEDEPer iniziare ad affrontare il tema si potrebbe chiedere ad ognuno di indicare un oggetto in cui identificare la propria idea di FEDE, per partire dalle convinzioni del gruppo rispetto a questo tema. Dopo di che si potrebbe fare una piccola indagine su cosa dice la gente che “mi vive intorno” sulla fede, cercando di riportare i risultati in maniera chiara e fruibile, magari in uno schema graficamente di facile lettura.Può essere utile anche la lettura, personale o in gruppo, di qualche pagina dei testi suggeriti di seguito e dai quali si è preso spunto per la realizzazione delle schede:

F. Garelli, Piccoli atei crescono, il Mulino 2015; P. Bignardi e R. Bichi, Dio a modo mio, Vita e Pensiero, Milano 2016

Si suggerisce anche, come strumento utile all’introduzione di un tema, la visione di un film nel quale emerga il tema del senso della vita in relazione alla fede. Possibili titoli di film:

Ortone e il mondo dei Chi (Regia di Jimmy Hayward e Steve Martino, Usa, 2008) L’ultima estate (Regia di Pete Jones, Usa, 2003) Letters to God (Regia di Davis Nixon, Patrick Doughtie, Usa, 2010) Millions (Regia di Danny Boyle, Usa, 2004) Fede come patate (Regia di R. Van den Bergh, Usa, 2006) Il grande silenzio (Regia di P. Groning, Germania-Svizzera, 2004)

Ecco un link dove si possono trovare le trame e alcune recensioni utilihttp://notedipastoralegiovanile.it/index.php?option=com_content&view=article&id=4330:5-film-per-ripensare-alla-fede&catid=379:ottobre-2012

Tu cosa dici? CHI È COSTUI?

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Lasciandoci provocare dalla Parola, proviamo a porre delle domande profonde sull’identità di Gesù per ognuno di noi. Chiediamo di raccontare come lo abbiamo incontrato, quali testimoni ce lo hanno indicato, con quali modalità …

Gv 1, 35-39; Nel Vangelo di Giovanni, il Battista, tra i diversi significati, ha soprattutto quello di ‘testimone’. È convinzione, infatti, dell’evangelista che la trasmissione della fede avvenga grazie ad un testimone, che avendo incontrato il Signore sa indicarlo presente perché altri lo incontrino. È il caso di Giovanni, il Battista (che dirà: “Egli deve crescere, io, invece, diminuire”, 3,30).

Gv 1,40-51Una dinamica che si ripete anche tra i discepoli tra loro…

Gv 4, 27-42e della samaritana nei confronti dei suoi compaesani .

Una dinamica che ha ancora tutto il suo valore e significato anche oggi! Messi in moto, dunque, dalla indicazione di Giovanni (Ecco l’Agnello di Dio…) i primi discepoli “seguirono Gesù”. Ma questi pone loro subito una domanda che sembra voler saggiare la purezza e la genuinità delle loro intenzioni. Una domanda che giunge diritta anche a ciascuno di noi per costringerci alla medesima verifica: “Che cosa cercate?”

Allora interroghiamoci: “Che cosa realmente cerchiamo nella nostra esperienza di fede?” Si è fatta chiara questa certezza che credere significa seguire una Persona, che è Agnello di Dio, cioè vittima di espiazione che realizza se stesso attraverso la strada della croce, attraverso una vita donata, contrassegnata da un amore oblativo senza riserve e senza tornaconto.Anche la domanda dei discepoli è altrettanto impegnativa: “Maestro, dove dimori?” Un verbo che nel corso del vangelo servirà per dire la fede stessa: credere significa ‘dimorare in Lui’, come i tralci alla vite (Gv 15). Qui lascia intendere che la ‘dimora’ di Gesù, il suo modo di essere e di vivere deve diventare anche quella dei discepoli. Gesù invita loro e noi a sostare un po’ con Lui per rendercene conto; per verificare se può essere anche il nostro habitat. E rimasero un tempo prolungato, per poter saggiare la solidità della propria decisione.

Mc 8, 27-33;Nel Vangelo di Marco, la domanda che per tutta la prima parte del vangelo è risuonata continuamente intorno all’identità di Gesù: “Chi è costui?” adesso diventa l’interrogativo diretto che Gesù pone nei confronti dei discepoli: “Chi sono io per voi?”. Che tradotto significa: ‘che cosa rappresento, che spazio ho, quanto conto nelle vostre decisioni?’, ma anche ‘quale identità, per il Messia, Figlio di Dio, nel vostro immaginario?’Fin qui infatti i discepoli avevano dimostrato una continua incomprensione nei confronti di Gesù, del suo stile di vita e del suo modello messianico. E difatti appena Gesù accenna alla sua prossima passione, Pietro, che lo aveva appena riconosciuto come ‘Cristo’, si mette a “rimproverarlo”. È difficile accettare un progetto di vita intesa come dono di sé, come amore totale e gratuito. Eppure è proprio questa la vita piena, compiuta e realizzata che è insita nella scelta di fede. È forse questo uno dei motivi per cui la fede cristiana ha poche chances nel mondo in cui viviamo?

Suggerimenti per un tempo personalePrevedere, durante la programmazione degli incontri, un tempo abbastanza lungo per un lavoro su di sé, a partire dalla Parola ascoltata e condivisa. L’ideale sarebbe prevedere un vero e proprio incontro dedicato a questo. Ciò permette al gruppo e al singolo giovane di interiorizzare quello che si è condiviso e di trovare aderenza con la propria vita e il proprio vissuto.

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Importante non vivere questo momento nella “solita” sala in cui ci si incontra, ma cambiare luogo. Potrebbe essere la chiesa o una sala adibita a cappella. Curare i particolari: una croce, la Bibbia aperta, una candela …

Che cosa cercate? Chi è costui? Chi sono io per te?Tre domande da consegnare attraverso la Parola. In un tempo di preghiera offrire uno spazio di silenzio in cui “mettere nero su bianco” le proprie risposte personali a queste domande. Provare a costruire l’identikit di Gesù a partire dall’esperienza che si ha di Lui e condividerla con gli altri.

Tracciare graficamente il proprio percorso di fede, di relazione con Gesù, mettendo in evidenza gli incontri o gli eventi fondamentale che mi hanno parlato di Lui.Scrivere i nomi delle persone, incontrate nella vita di ciascuno, che sono state testimoni, che Lo hanno indicato come ha fatto il Battista.

Definire le diverse sfere di vita dei giovani. Di fronte ad esse provare ad individuare dove la fede fatica ad avere “diritto di cittadinanza”, dove è più difficile viverla. È importante cercare di capire cosa manchi in queste dimensioni e quali siano i principali ostacoli per viverla pienamente.Chiedersi: cosa posso fare io come persona? Cosa deve cambiare in me? In cosa devo crescere?

Ci metto le mani: C’È ANCORA QUALCUNO…Questa terza parte può iniziare con l’ascolto e la riflessione della canzone di Biagio Antonacci: C’È ANCORA QUALCUNOhttp://testicanzoni.mtv.it/testi-Biagio-Antonacci_30904/testo-C'e'-Ancora-Qualcuno-14529287 (testo)https://www.youtube.com/watch?v=y9_JiU4jA6o (canzone)

Ma chi è questo “qualcuno”?Si propone un’attività per approfondire la conoscenza di personaggi (possibilmente recenti, ma possono essere anche del passato) che hanno testimoniato la propria fede e maturità umana: in coppia e in famiglia, nel proprio impegno politico e/o sociale, nel servizio al vangelo, nel silenzio del monastero.Ecco alcuni nomi possibili: Giorgio La Pira Armida Barelli Nino Baglieri Iqbal Masih Roger Schutz Arturo Paoli

Don Zeno Suor Faustina Kowalska Aldo Moro

Al seguente link per trovare delle schede su questi personaggi:http://www.notedipastoralegiovanile.it/index.php?option=com_content&view=article&id=8715:testimoni-in-primo-piano&catid=109:percorsi-di-spiritualita&Itemid=176

Scegliere i personaggi che si vogliono far conoscere. Scrivere le informazioni fondamentali della loro vita, del loro modo di vivere e alcuni episodi significativi

su alcune “carte”. Mischiare le carte e distribuirle a tutti. Dividere i ragazzi in piccoli gruppi assegnando ad ogni gruppo il proprio testimone. Ogni piccolo gruppo deve ritrovare tutte le carte che riguardano il proprio personaggio,

“ricomponendo” la sua vita. Queste permetterà al gruppo di conoscere il personaggio. A questo punto chiediamo di rappresentare ciò che si è scoperto, mettendo in evidenza COME queste

persone hanno vissuto o vivono la fede nei rapporti quotidiani, in famiglia, in politica, nelle scelte quotidiane …

La modalità di presentazione verrà scelta dal gruppo. (cartellone, pps, video, scenette…) Condividere con il resto del gruppo.

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Sarebbe interessante trovare il modo per ‘mostrare’ alla comunità il risultato. Lo scopo è quello di far conoscere che l’esperienza di fede non limita la libertà e l’umanità, ma le esplicita e realizza.

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2. Padre liberaci dal maleObiettivo Approfondire il problema del male in rapporto ad un Dio Creatore e Padre. Quale rapporto tra sofferenza innocente e la libertà umana? Riconoscere il proprio limite di fronte a simili problematiche.

Occhi aperti: IL PROBLEMA DEL MALESi suggeriscono titoli di film, letture di testi o documenti, brani musicali, da utilizza per introdurre il tema e che possono essere d’aiuto per degli spunti di riflessione di partenza:

Film:- A questo link si possono trovare dei film, diversi dai soliti sulla Shoa.

http://www.scuolissima.com/2015/02/film-sugli-ebrei-shoah-olocausto.html

- THE CUT di Birgit Heidsiek - 2014in concorso a Venezia 2014, un film interessante sul male nell’uomo. Pone il problema del male come scelta di vita trattando diversi temi quali: la guerra, il genocidio, la rivalsa, la speranza e la famiglia. Qui di seguito trovate la recensione: http://cineuropa.org/nw.aspx?t=newsdetail&l=it&did=260926

Libri:Potrebbe essere utile anche la lettura singola e la presentazione in gruppo di alcuni classici sull’argomento: ad esempio Levi o Camus. Proponiamo inoltre

- Giorgio Pressburger, La legge degli spazi bianchi; - Svetlana Aleksievich, Preghiera per Chernobyl; - De Benedetti, Dio dopo la Shoah;

e molti altri che ciascuno conosce...

Musica:“Lettera dall’inferno” di Emis Killa. Ascoltare la canzone avendo davanti il testo link per il video https://www.youtube.com/watch?v=04sN_me6v8c ; link per il testo http://testicanzoni.mtv.it/testi-Emis-Killa_13849578/testo-Lettera-dall'inferno-13707210 )

Domande: Quali emozioni suscita questa canzone? Cosa ci indispone? Quali invece le frasi con cui siamo d’accordo? perché? E’ una canzone reale?

Discorsi di Papa Francesco:Rivedere, ri-ascoltare, leggere il discorso di Papa Francesco a Blonia durante la Via Crucis con i Giovani (https://www.youtube.com/watch?v=P74_vc8x-nk)

Immagini Proporre ai giovani una serie di immagini, di fotografie che possono avere attinenza con il tema oppure immagini generiche (un prato fiorito, un’alba, un treno in partenza…) che possano evocare in ciascuno un’emozione. Far individuare ad ogni giovane due foto che rappresentino per lui una paura e una speranza, un aspetto positivo. Si invitino i giovani a condividere con il resto del gruppo la propria scelta e avviare un confronto sugli elementi emersi. Il conduttore abbia l’attenzione di sottolineare gli elementi comuni e come il problema del male spesso venga affrontato basandosi su pregiudizi, e quali soluzioni i giovani incontrano e sperimentano ogni giorno.

Tu cosa mi dici: LA CAUSA DEL MALEAttraverso la Parola, antico testamento e brani del vangelo, proviamo a comprendere come il problema del male sia stato affrontato dal popolo ebraico e come sia stato affrontato da Gesù.

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Gn 3,8-24;Il lungo testo biblico presentato non è per una esegesi completa, ma per far percepire come questo problema sia stato posto al popolo ebraico e come sia stato espresso. Si tratta di un testo messo per iscritto nel sec. VI a. c., quando il popolo si trova in esilio in Babilonia e ha fatto esperienza della distruzione totale di tutto quanto negli anni passati il popolo aveva conquistato e costruito con l’aiuto di Dio.Pertanto diventa inevitabile la domanda: come mai arrivati a questo punto? E rispondono tutti i profeti dell’epoca mostrando come questo è conseguenza della infedeltà all’Alleanza da parte del popolo. Ma il popolo si chiede in modo ancora più radicale: perché il male se Dio aveva promesso ogni bene? Chi è artefice di questo male? E la risposta dei primi capitoli della Genesi è chiara: non è Dio l’artefice, che ha fatto ‘bene’ ogni cosa; ma la responsabilità del male è dell’uomo, che ascoltando il maligno, pensa di realizzare la sua vita e costruire il suo futuro indipendentemente da Dio. Da qui il dolore, la fatica e la sofferenza dell’uomo e della donna.L’esperienza di Gesù di fronte al male dell’uomo è particolare e suggestiva; la malattia, soprattutto quella fisica dell’uomo sembra avere su Gesù un effetto pietrificante: Gesù di fronte ai malati rimane colpito, quasi immobile, come se la malattia lo paralizzasse. Tuttavia non lo vediamo mai chiedersi: perché il male; piuttosto chiede cosa posso fare per te?

Mt 6, 9-13;La preghiera del Padre Nostro, la preghiera che Gesù ci affida come discepoli, ‘figli’ prediletti del Padre, più che una formula indica un atteggiamento, una mentalità con cui porci di fronte al Padre nella preghiera: non contano tanto le parole, ma l’atteggiamento interiore: da figli ad ‘abbà’, babbo. Ma per formare questa mentalità la preghiera inizia con Padre e finisce con male, Maligno; come a dire che questi sono i due poli entro cui si sviluppa l’esistenza dell’uomo: tra bene e male; e, tra l’altro il nostro peccato, i nostri debiti, contribuiscono ad alimentare e a far crescere il male nel mondo. C’è bisogno della grazia misericordiosa del Padre che ci liberi dal male e non ci ‘abbandoni’ nella tentazione.Per questo di fronte al male del mondo la Chiesa, cosciente anche della propria responsabilità, più che indicare risposte e soluzioni, come Maria ai piedi della Croce, contempla in silenzio, per riconoscere un mistero più grande, per riconoscere i propri errori, per tentare di alleviare…

Suggerimenti per un tempo personaleSottolineare la domanda: “come mai siamo arrivati a questo punto?”. Aiutare i giovani a ragionare sulla genesi e le cause del male. Quale ruolo abbiamo noi nella sua diffusione?E’ importante anche fermarsi al concetto di “tentazione”. Cosa vuol dire? È una cosa cattiva? Ma se Gesù l’ha vissuta? O è solo la fatica di scegliere?! Cosa vuol dire pregare: “non abbandonarci alla tentazione”?

Ci metto le mani: CONTROCORRENTELa celebrazione del sacramento della Riconciliazione può essere un modo per mostrare che riconosciamo il nesso profondo tra il nostro male e il male che affligge l’uomo e il mondo. Si suggerisce di valorizzare molto la ‘penitenza-soddisfazione’, per esprimere la convinzione che il sacramento non è una grazia a buon mercato, ma l’occasione per scelte e svolte radicali nel nostro agire, soprattutto nelle relazioni e nei rapporti quotidiani.

Nel gruppo è importante riflettere e individuare come nella nostra vita quotidiana viviamo l’impegno di lotta contro il male in favore della giustizia, la pace, del bene comune.

Proposte e attività: Proporre ai giovani di formulare un “esame di coscienza” che possa essere proposto a tutta la

comunità, che sia utile a loro stessi e gli altri nella preparazione al sacramento della riconciliazione. Proporre ai giovani un incontro con G&R (Giovani e Riconciliazione) per vivere il sacramento in

pienezza. Organizzare con il gruppo dei giovani un momento di preghiera o di veglia comunitaria per pregare per i

cristiani in guerra. Scegliere insieme un servizio per “fare del bene” all’interno della comunità, da vivere come penitenza,

ma soprattutto come nuovo stile di vita. Ad esempio: tenere un turno al bar dell’oratorio, accompagnare i ministri dell’eucarestia dalle persone anziane e malate.

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Far conoscere l’associazione LIBERALibera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie" è nata il 25 marzo 1995 con l'intento di sollecitare la società civile nella lotta alle mafie e promuovere legalità e giustizia. (http://www.libera.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1)Si può invitare un volontario a svolgere una testimonianza, oppure si può scegliere insieme un’esperienza da vivere con questa associazione. (www.facebook.com/liberacomo; [email protected])

Organizzare un finto processo in cui si dibatte rispetto ad un argomento che smuove le coscienze: ad esempio il caso di “Charlie Hebdo”. Dividere i giovani in difensori e accusatori e provare ad argomentare le due posizioni.Qui sotto trovate degli articoli di giornale/fonti che trattano l’argomento: http://www.rainews.it/dl/rainews/media/Il-sito-di-Charlie-Hebdo-on-line-per-la-liberta-Je-suis-

Charlie-94f735b0-1bfd-4373-ac7b-5050cefa7944.html#foto-1 http://www.corriere.it/cronache/16_settembre_02/terremoto-all-italiana-vignetta-scandalo-

charlie-hebdo-2be8fb84-70f4-11e6-82b3-437d6c137c18.shtml (spiegazione del caso) http://www.huffingtonpost.it/2016/09/12/saviano-vignetta-hebdo_n_11972884.html

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3. PROVARE PER CREDERE…ObiettivoAiutare i giovani a crescere sempre più nella convinzione che la fede non è dimostrabile attraverso eventi straordinari e miracolosi: è invece consapevolezza del Mistero e adesione sempre più radicale alla persona di Gesù e al suo progetto di vita, che si manifesta nel vivere quotidiano.

Occhi aperti: DARE RAGIONE DELLA PROPRIA FEDECon la tecnica del brainstorming, chiedere al gruppo di esprimere a ruota libera le parole che secondo i giovani possono rispondere alla domanda “CREDERE PERCHÉ?” oppure “VIVERE CON FEDE SIGNIFICA…”. Raccogliere tutte le idee su un cartellone provando a raggrupparle per affinità individuando quelle che sembrano più significative, più frequenti, più condivise. Si attivi un confronto per andare ad indagare e riflettere sulle motivazioni profonde e più vere che ci sostengono nella nostra esperienza di fede.

Per avviare la riflessione in gruppo, si propongono materiali e fonti diverse dai quali poter prendere spunto:

Le domande della fede- Pastorale Universitaria Brescia http://www.diocesi.brescia.it/diocesi/uffici_servizi_di_curia/servizio_pastorale_universitaria/main/arte_cultura/domande_della_fede.php#sestoUna serie di domande che ci possono far riflettere sulla nostra fede e sui motivi per cui crediamo.

L’ (in)esistenza di Dio – UAAR (Unione Atei Agnostici Razionalisti) https://www.uaar.it/ateismo/inesistenza-di-dio/#05Quali sono le motivazioni di chi non crede? Qui troviamo alcune risposte da parte degli atei e agnostici “integralisti”.

Compendio del Catechismo della Chiesa Cattolica (2005):SEZIONE PRIMA«IO CREDO» - «NOI CREDIAMO»3. Come si può conoscere Dio con la sola luce della ragione? (n° 31-36; 46-47)Partendo dalla creazione, cioè dal mondo e dalla persona umana, l'uomo, con la sola ragione, può con certezza conoscere Dio come origine e fine dell'universo e come sommo bene, verità e bellezza infinita. 4. Basta la sola luce della ragione per conoscere il mistero di Dio? (n°37-38)L'uomo, nel conoscere Dio con la sola luce della ragione, incontra molte difficoltà. Inoltre non può entrare da solo nell'intimità del mistero divino. Per questo, Dio l'ha voluto illuminare con la sua Rivelazione non solo su verità che superano la comprensione umana, ma anche su verità religiose e morali, che, pur accessibili di per sé alla ragione, possono essere così conosciute da tutti senza difficoltà, con ferma certezza e senza mescolanza di errore.http://www.vatican.va/archive/compendium_ccc/documents/archive_2005_compendium-ccc_it.html#«IO

Tu cosa mi dici: Gal 2, 19-21;La lettera ai Galati di Paolo è forse quella dove l’apostolo esprime in modo più sentito il suo coinvolgimento nella missione al servizio del vangelo. La missione per lui non è un’attività, ma è la sua stessa vita, la sua stessa esistenza, l’ha ricevuta “per rivelazione di Gesù Cristo” (1,12), che “mi scelse fin dal senso di mia madre e mi chiamò con la sua grazia” (1,15). Dunque si comprende la sua rabbia di fronte a quelli che “vogliono sovvertire il vangelo di Cristo” (1,7) e confondere i Galati; e si impegna a dire, come ha fatto a Gerusalemme di fronte ai capi (“le colonne”), il suo vangelo: “Sono stato crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me” (2,20). Una professione di fede che mostra come questa non sia l’adesione a delle verità, ma il pieno coinvolgimento nell’esperienza di Cristo: quasi una sovrapposizione a Lui, che si avverte, vivo, nella propria esperienza.

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È una prima provocazione: quale è il nostro rapporto con la persona di Gesù: modello, norma di riferimento, Grazia che mi fa nuova creatura?

Rm 8, 24-25;La lettera ai Romani è il manifesto teologico di Paolo. Lo invia per farsi conoscere dai cristiani di Roma in vista della sua prossima visita. In questo capitolo esprime come vede la vita dei cristiani dopo il dono dello Spirito ricevuto nel Battesimo, dopo questa ‘nuova creazione’. Anche i credenti, come tutto il creato, sono stati salvati «nella speranza». Il concetto stesso di speranza esige che quanto si spera non sia ancora visto, perché in questo caso non sarebbe più oggetto di speranza. Che speranza sarebbe mai quella che ha per oggetto qualcosa che già si vede? Ma se si spera in ciò che non si vede, allora si sarà capaci di attenderlo con perseveranza, cioè senza venir meno di fronte alle prove della vita.L'esistenza cristiana è dunque caratterizzata dal "già adesso" e dal "non ancora": infatti non si tratta semplicemente di credere alla parola di Dio, ma di sperimentare fin d'ora l'opera dello Spirito, che si manifesta soprattutto nel sentimento filiale verso Dio e nella preghiera da lui sostenuta e guidata. Ma nel momento attuale lo Spirito rappresenta solo una primizia, mentre non mancano le sofferenze e le prove: perciò il credente deve saper attendere con speranza e perseveranza la gloria futura, che gli sarà donata quando, al momento della risurrezione finale, la sua dignità di figlio apparirà in tutta la sua pienezza. In questa attesa il credente si trova in profonda sintonia con tutto il creato, che attende di poter essere trasfigurato con lui. La liberazione dal peccato ha dunque un forte risvolto ecologico, in quanto il credente evita ormai di servirsi delle creature in contrasto con le loro finalità e opera perché tutto il mondo possa essere un giorno rinnovato.Seconda provocazione: l’essere afferrati da Cristo trasforma il nostro modo di vedere tutta la realtà, l’oggi, il futuro; il creato e il mondo, il senso della storia…

Gv 1,1-18;Il prologo del Vangelo di Giovanni ci dice che Dio è λόγος (logos), cioè Ragione. Gesù, il suo unico Figlio, è λόγος venuto ad abitare in mezzo a noi (Gv 1,14). Lui è colui che è pieno di grazia e di verità e ci rivela il Padre. Da soli non avremmo mai potuto, con la nostra ragione, individuare la Ragione più grande.Oggi il credente è a volte deriso da chi non crede, essendo spesso identificato come qualcuno che non usa la ragione. Come si può oggi sperare in qualcosa che non si vede? Che non è dimostrato? Ma Dio, che è Ragione, e che ha creato la Sapienza “Come inizio della sua attività” (Proverbi 8,22), davvero permetterebbe ai suoi discepoli di non “usare la testa”?

Suggerimenti per un tempo personale:

- Qual è il nostro rapporto con Gesù? Cambia davvero la nostra esistenza e la nostra visione della realtà?- Siamo consapevoli che con la nostra ragione possiamo dimostrare la vera Ragione, che ci è stata rivelata

da Gesù?

Ci metto le mani: SperimentiAMOSi può organizzare un dibattito nel gruppo per affrontare alcune questioni importanti:

- Quale rapporto tra scienza e fede?- Il credente deve rinunciare alla sua capacità di ragionamento e di valorizzazione del metodo

scientifico?- Che cosa significa stato laico? Quale rapporto tra laicità delle istituzioni e sentimento religioso?

Per affrontare tali questioni vi sono molti studi sull’argomento, ma può essere utile anche quanto dichiarato nel Catechismo della Chiesa Cattolica e nel Catechismo degli adulti della CEI: La verità vi farà liberi.

Oltre ai Catechismi già citati ecco altro materiale per il dibattito:

FEDE E SCIENZA Discorso di Natale 2013 del prof. Ravaglia (docente di matematica presso l’Università di Bologna)

Cosa ha da dirci un matematico credente sul Mistero della fede?https://youtu.be/QfykMq1s7qU

Intervista a Enrico Bombieri, unico matematico italiano ad aver vinto la Medaglia Fieldshttp://www.ilfoglio.it/cultura/2015/04/26/tutti-i-numeri-di-dio___1-v-128143-rubriche_c350.htm

Papa Benedetto XVI, discorso all’ Università di Ratisbona, 12 settembre 2006

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“Con ciò giungo alla conclusione. Questo tentativo, fatto solo a grandi linee, di critica della ragione moderna dal suo interno, non include assolutamente l’opinione che ora si debba ritornare indietro, a prima dell’illuminismo, rigettando le convinzioni dell’età moderna. Quello che nello sviluppo moderno dello spirito è valido viene riconosciuto senza riserve: tutti siamo grati per le grandiose possibilità che esso ha aperto all’uomo e per i progressi nel campo umano che ci sono stati donati. L’ethos della scientificità, del resto, è – Lei l’ha accennato, Magnifico Rettore – volontà di obbedienza alla verità e quindi espressione di un atteggiamento che fa parte delle decisioni essenziali dello spirito cristiano. Non ritiro, non critica negativa è dunque l’intenzione; si tratta invece di un allargamento del nostro concetto di ragione e dell’uso di essa. Perché con tutta la gioia di fronte alle possibilità dell'uomo, vediamo anche le minacce che emergono da queste possibilità e dobbiamo chiederci come possiamo dominarle. Ci riusciamo solo se ragione e fede si ritrovano unite in un modo nuovo; se superiamo la limitazione autodecretata della ragione a ciò che è verificabile nell'esperimento, e dischiudiamo ad essa nuovamente tutta la sua ampiezza. In questo senso la teologia, non soltanto come disciplina storica e umano-scientifica, ma come teologia vera e propria, cioè come interrogativo sulla ragione della fede, deve avere il suo posto nell'università e nel vasto dialogo delle scienze”

Il testo completo, da cui si possono trarre altri spunti di riflessione, è disponibile al seguente indirizzo:http://w2.vatican.va/content/benedict-xvi/it/speeches/2006/september/documents/hf_ben-xvi_spe_20060912_university-regensburg.html

Incontro del Santo padre Benedetto XVI con i giovani in preparazione alla XXI Giornata Mondiale della Gioventù. Piazza San Pietro, 6 aprile 2006 http://w2.vatican.va/content/benedict-xvi/it/speeches/2006/april/documents/hf_ben-xvi_spe_20060406_xxi-wyd.htmlNella quinta domanda, posta da un giovane diciassettenne, è affrontato l’argomento della scienza e della fede

William C. Campbell, premio Nobel per la medicina 2015“Io credo in Dio. Prego ogni singola notte della mia vita, anche se ho un rapporto complicato con la religione. La religione e la scienza possono coesistere, conosco diversi atei militanti e molti loro buoni argomenti, ma c’è un livello di argomentazione a cui non riescono ad arrivare. Credere in qualcosa che si sa che esiste non è una questione di fede, non richiede fede.”

“Mi è difficile credere che persone intellettualmente strutturate siano dei credenti” Piergiorgio Odifreddi (vincitore dell’Asino d’oro per la maggior “asinata” pubblicata su rivista scientifica ufficiale nel 2007 e nel 2009), intervista a C.S. Fioretti, Perché Dio non esiste, Aliberti 2010, p.10

Molte citazioni di scienziati credenti da cui trarre ispirazione:http://www.uccronline.it/2012/08/12/citazioni-di-scienziati-credenti-cristiani-e-cattolici/

FEDE E LAICISMO Dal sito dell’UAAR:

https://www.uaar.it/laicita/ Molto interessante per un confronto (vedere anche gli approfondimenti, con link a diversi articoli).

Rassegna di notizie da cui trarre spunto per il dibattitohttp://www.uccronline.it/2010/04/28/fede-e-ateismo-rassegna-notizie/#laicità

Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa (2005), paragrafi 424-427http://www.vatican.va/roman_curia/pontifical_councils/justpeace/documents/rc_pc_justpeace_doc_20060526_compendio-dott-soc_it.htmlIn questi paragrafi sono espressi, secondo la Dottrina ufficiale della Chiesa, i rapporti che dovrebbero sussistere tra lo Stato laico e la Chiesa stessa.

Articolo 7 della Costituzione e Concordato del 1985Come sono regolati i rapporti tra Chiesa e Stato in Italia?http://www.vatican.va/roman_curia/secretariat_state/archivio/documents/rc_seg-st_19850603_santa-sede- italia_it.html

Dalle pagine dell’Ateo, un punto di vista diverso sulla laicità in Italia (strizzando un occhio alla Francia)https://www.uaar.it/uaar/ateo/archivio/2014_5_art1.html

Un blasfemo, Fabrizio de Andrè (1971)

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I cristiani e la Chiesa hanno sempre rispettato le convinzioni altrui? Qual è la situazione oggi?https://www.youtube.com/watch?v=Qu3SX1gVX7M

Sarebbe molto importante invitare credenti (giovani o adulti) che operano nel campo della scienza, della giustizia, della politica, della sanità, del volontariato, della missione e che raccontino come la loro fede cambi il loro modo di vedere la realtà in cui operano.

4. CE LA FARÀ FRANCESCO?ObiettivoProvare a riflettere per comprendere meglio il rapporto tra fede e istituzione Chiesa: questa fa parte della dimensione storica dell’esperienza cristiana, ma non esaurisce la realtà della fede; ci è d’esempio l’entusiasmo di Francesco per dire che è necessario un maggior rispetto e dialogo tra carisma e istituzione.

Occhi aperti: LA CHIESA PER MENelle analisi sociologiche circa la fiducia nell’istituzione Chiesa, da sempre, non solo in quelle recenti, si è manifestata una posizione, specie del mondo giovanile, all’insegna di ‘Cristo sì, Chiesa no’. Oggi tutto questo è più accentuato, certo, ma vi è anche una grande fiducia, proprio da parte dei giovani, nel modo di operare di papa Francesco; colpisce il suo entusiasmo, il suo parlare semplice, il suo coraggio nei confronti di ogni infedeltà soprattutto delle istituzioni ecclesiali. Basterebbe il lungo elenco delle ‘malattie’ che caratterizzano la Curia Romana.

Per introdurre il tema ed avviare un confronto si può chiedere ai giovani di portare da casa una notizia, un titolo di giornale, un articolo, una foto che rappresenta per lui la Chiesa come istituzione. Partire da questo per far esprimere le proprie opinioni al riguardo, non fermandosi solo agli slogans dei titoli di giornale, ma analizzando esperienze concrete che si sono vissute o che comunque si conoscono di persona.Domande:Quale è la nostra opinione circa l’istituzione Chiesa e il suo rapporto con Cristo? Quale messaggio centrale per l’esperienza cristiana ci richiama papa Francesco?

Provare a tracciare l’identikit della Chiesa, presentando ai giovani un cartellone raffigurante una chiesa e chiedendo loro di scrivere sui mattoni gli aspetti positivi che per loro “sorreggono” l’istituzione Chiesa, e scrivere intorno tutti quegli elementi negativi che invece la “distruggono”.

Tu cosa mi dici: DIALOGO TRA ISTITUZIONE E CARISMA Mt 13, 24-30La parabola della zizzania nel campo è registrata da Matteo – solo il suo vangelo la racconta – per rispondere a problemi concreti della sua comunità. Probabilmente in essa oltre all’infedeltà da parte dei credenti, cominciava a rendersi presenta anche qualche presenza ‘straniera’, cioè di cristiani non provenienti dalla tradizione giudaica, ma da quella pagana. Da qui la crisi: quali rapporti tenere, come giudicare, come accogliere, se accogliere? Nella risposta di Gesù la risposta sicura: c’è la mano del ‘nemico’, nei confronti del quale il cristiano deve stare sempre in guardia. Ma per quanto riguarda l’intervento guai ad anticipare un giudizio di merito che è possibile e riguarda soltanto a Dio. La comunità cristiana, pertanto deve accettare di essere non una comunità di eletti, ma una comunità dove convivono insieme giusti e peccatori; anzi, la linea che divide il bene dal male a volte passa dentro la coscienza di ogni persona, perché in ciascuno si avverte la presenza di bene e di male in momenti diversi.Dunque nessuna meraviglia di fronte alla ‘complessità’ di ogni comunità; soltanto molta attenzione.

A questo link (http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/p/i-documenti-del-concilio-vaticano-ii.html ) è possibile trovare alcuni documenti del concilio Vaticano II, che potrebbero servirci per avere un’idea più chiara dell’istituzione Chiesa. Sarebbe utile leggerne qualche stralcio e confrontarlo con alcuni discorsi di Papa Francesco, di Benedetto (https://w2.vatican.va/content/benedict-xvi/it/homilies/2006/documents/hf_ben-xvi_hom_20060603_veglia-pentecoste.html) e di Papa Giovanni Paolo II (https://w2.vatican.va/content/john-paul-ii/it/encyclicals/documents/hf_jp-ii_enc_20030417_eccl-de-euch.html) per capire le differenze e le somiglianze, per comprendere quali siano le direzioni che la Chiesa ha fatto e scelto.

Carisma e istituzione

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http://www.laici.va/content/laici/it/eventi/altri-eventi/xiii-assemblea-generale-ordinaria-del-sinodo-dei-vescovi/carisma-e-istituzione.html

Gv 21, 15-19In questo brano Gesù invita Pietro a seguirlo e a svolgere la sua missione di pastore nonostante le fatiche nel riconoscere il suo amore

- DOCAT. Che cosa fare? La dottrina sociale della ChiesaDocat è il compendio della dottrina sociale della Chiesa, la guida per l'impegno sociale del cristiano pensata e realizzata per i giovani. Del libro, fortemente voluto da Papa Francesco, il Papa scrive: «Si tratta di una sorta di manuale che con l'aiuto del Vangelo ci aiuta a cambiare prima di tutto noi stessi, poi il nostro ambiente e alla fine il mondo intero. Infatti, con la forza del Vangelo possiamo davvero cambiare il mondo». Per essere semplice e immediato, il libro si sviluppa con una struttura a domande e risposte; è arricchito da citazioni e sezioni antologiche, oltre che da indici tematici; è impreziosito da numerosi approfondimenti; è reso più bello e accattivante da illustrazioni e immagini a colori. I capitoli si concentrano sul ruolo dell'individuo nella Chiesa e nella società, sulle tematiche economiche e ambientali tanto care al Santo Padre, sulla questione delle migrazioni e della povertà, sul ruolo della famiglia nella comunità, sul senso dell'impegno civile in favore della pace e della giustizia ecc. Il tema centrale, però, è quello dell'immensa forza di un amore che può davvero cambiare le vite di tutti noi. I riferimenti sono ai più importanti documenti pontifici, dalla Rerum novarum di Leone XIII all'enciclica Laudato si' di papa Francesco, ma non mancano i riferimenti alla recentissima Amoris laetitia del pontefice. Con la Premessa di papa Francesco.

Sarebbe interessante leggere alcuni stralci del nuovo sussidio, in cui il focus è “La Chiesa e il sociale” p 32

La Contemplattività di Don Tonino BelloIn questo Brano Don Tonino ci invita a meditare rispetto alla vera essenza della Chiesa.http://www.qumran2.net/ritagli/index.php?ritaglio=4575

Suggerimenti per un tempo personaleQuale Chiesa vorrei? Proviamo insieme a costruire un identikit. Quali sono gli atteggiamenti che fanno distaccare il carisma e l’istituzione? E noi? Come ci poniamo di fronte a questo?

Un idea in più:Per facilitare l’analisi dei documenti e il loro confronto sarebbe utile individuare le parole più utilizzate dagli autori e metterle a confronto, avere più elenchi ci permette di avere informazioni di differenza o di somiglianza che ci permettono di ampliare il confronto. Per creare questi elenchi c’è la possibilità di utilizzare dei software, dei programmi che in automatico realizzano per voi il view topic, ecco qui di seguito i link:http://www.tagxedo.com/ , http://www.moreofit.com/similar-to/www.wordle.net/Top_10_Sites_Like_Wordle/

Ci metto le mani: QUANDO TOCCA A TE… TOCCA A TE!Proposte e attività: Preparare dei cartelloni da esporre in spazi visibili dalla comunità (chiesa, oratorio, aule di

catechismo…) in cui si realizzano delle World cloud con le parole fondamentali uscite dai confronti e dalle riflessioni (esempi:https://www.google.it/search?q=realizzare+tag+cloud&client=firefox-b-ab&source=lnms&tbm=isch&sa=X&ved=0ahUKEwi6iL7n9IvPAhXGshQKHZUxBLcQ_AUICCgB&biw=1920&bih=943#imgrc=vOdlDPXiLjEDOM%3A).A questo link potete trovare i programmi per realizzare questi tagcloud: http://www.improntedigitali.net/index.php/news/risorse-per-grafici-e-webmaster/129-come-creare-una-word-cloud-o-tag-cloud-3-utilissimi-web-tool

Organizzare e realizzare una “giornata del Grazie” in cui si invitano tutte quelle persone che collaborano nella propria parrocchia per ringraziarle del servizio che svolgono. I giovani

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possono prendersi l’impegno di organizzare con cura questo momento pensando alle modalità e a dei gesti che possano comunicare efficacemente il sentimento di gratitudine a nome di tutta la comunità.

Invitare i responsabili delle commissioni, o del consiglio pastorale, a raccontare ai giovani di che cosa si occupano e quale sia il servizio reso alla comunità. Individuare in quale servizio i giovani posano sentirsi coinvolti e prendere parte per qualche aspetto proprio in un’ottica di servizio alla comunità di cui fanno parte.

Partecipare alla colletta alimentare come volontari (26 Ottobre 2016), oppure scegliere un progetto di solidarietà.

Partecipare al Pellegrinaggio Diocesano per le vocazioni al Soccorso. Esperienza di visita a Bose, oppure in qualche Comunità monastica. Organizzare una visita o la partecipazione agli esercizi spirituali presso il monastero di Camaldoli che

offre un’esperienza particolare di incontro tra filosofia/cultura e fede: http://www.camaldoli.it/ospitalita-e-proposte/proposte-del-monastero.html

Scoprire le diverse confessioni Cristiane del territorio, organizzare un confronto o una testimonianza con i giovani.

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5. BEATI VOI, QUANDO VI INSULTERANNO…PER CAUSA MIA!ObiettivoConoscere meglio le situazioni di persecuzione e di minoranze religiose a livello mondiale.Crescere nella consapevolezza della difficoltà che l’appartenere ad una minoranza comporta nelle scelte di vita e nella concretezza della quotidianità dell’essere discepoli.

Occhi aperti: Per addentrarci in un tema conosciuto, ma forse non in modo così approfondito, proponiamo di invitare i giovani a fare una ricerca per ricostruire in modo preciso quali sono i paesi nel mondo in cui i cristiani sono perseguitati, da chi e perché. Si potrebbe poi trovare un modo per condividere con il resto del gruppo la situazione che abbiamo scoperto e conosciuto meglio. Articoli, reportages, testimonianze possono essere utili. Ecco alcuni suggerimenti per recuperare testimonianze e spunti per la riflessione:

- F. Paci, Dove muoiono i cristiani, Mondadori 2011- Utilizzando il motore di ricerca del sito http://www.missioitalia.it è possibile trovare informazioni e

testi in riferimento all’esperienza missionaria, alle storie e alle vite dei missionari martiri, alle vicende che riguardano le minoranze religiose perseguitate nel mondo.

- Nel sito http://www.caritasitaliana.it si possono trovare informazioni aggiornate rispetto alle esperienze di chi sceglie di promuovere l’accoglienza di persone che si trovano in una condizione di bisogno.

- A questo link www.governo.it/costituzione-italiana/2836 è possibile consultare la Costituzione Italiana, per riflettere sui vari fattori di discriminazione e minoranza e su ciò che esiste in termini giuridici in Italia in merito a queste tematiche (In particolare la sezione “Principi fondamentali, articolo 3 comma 1”)

- A questo link (http://unipd-centrodirittiumani.it/public/docs/92_01_163.pdf ) si trova il documento “Dichiarazione sui diritti delle persone appartenenti alle minoranze nazionali o etniche, religiose e linguistiche” (ONU, Assemblea generale) per conoscere, dal punto di vista legislativo, ciò che esiste in merito alla tutela dei diritti di coloro che appartengono a una minoranza a livello internazionale.

Ecco altri strumenti che possono favorire l’approfondimento del tema:Canzoni:

- “Outsider” The Sun- “Pensa” di Fabrizio Moro- “I cento passi ” Modena City Ramblers, ( di cui c’è anche film di Marco Tullio Giordana). La canzone

e il film raccontano la storia di Peppino Impastato, impegnato nella lotta alla mafia in Sicilia.

Film: “Alla luce del sole” di Roberto Faenza.

Il film racconta la vita di Padre Pino Puglisi, che ha testimoniato la fede scontrandosi con la mafia. Biografie e testi a questo link http://www.padrepinopuglisi.it/

“Uomini di Dio” (Des hommes et des dieux) diretto da Xavier Beauvois, basato sull'assassinio dei monaci di Tibhirine avvenuto nel 1996.

“Hotel Rwanda” di Terry George, ambientato in Ruanda all’epoca del genocidio che coinvolse Hutu e Tutsi.

Proposte e attivitàPer il confronto in gruppo provare a pensare a diversi contesti in cui ci si può trovare a vivere l’esperienza di minoranza e persecuzione.

Provare a riflettere rispetto a quali sono le nostre difficoltà a testimoniare la nostra fede: quando ci riesce più difficile nella vita quotidiana, in quali contesti, quali sono i giudizi che temiamo di più, perché.

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Ecco alcune proposte di attività per favorire il confronto:

ATTIVITA’ 1 Biglietti anonimiPensare concretamente ai luoghi e ai contesti che si frequentano nel quotidiano (famiglia, amici, scuola, chiesa, esperienze di servizio e volontariato, università, lavoro, divertimento, attività sportive). Scrivere su un biglietto in forma anonima la fatica o il giudizio che si percepisce e il determinato contesto di riferimento (ciascuno può scrivere più biglietti). Mettere tutti i biglietti anonimi in una scatola. Ciascun partecipante pescherà un biglietto e ne commenterà il contenuto provando a condividere con il resto del gruppo le possibili modalità di superamento delle fatiche.

ATTIVITA’ 2 Gioco di ruoloProvare a rappresentare le seguenti situazioni (o altre suggerite e sperimentate direttamente dai partecipanti all’attività) chiedendo ad ognuno di “recitare” una parte. Sulla base di questa rappresentazione favorire la discussione e lo scambio di opinioni.Situazione 1: Un gruppo di amici sceglie di trascorrere una settimana di vacanza estiva al mare. Una sera decidono di organizzare il weekend e ognuno propone diverse attività secondo le proprie preferenze. Dopo una lunga discussione viene stabilito il programma: sabato escursione in barca, al rientro nel tardo pomeriggio, aperitivo e cena a tema in hotel, seguita da serata disco in spiaggia con colazione all’alba. Domenica mattina relax in spiaggia e torneo di beach volley, nel pomeriggio giro turistico per la città e cena fuori. Simona si chiede: e la Messa?Situazione 2: all’università durante una lezione di etica il docente introduce le delicate tematiche dell’aborto e dell’eutanasia. Gli studenti iniziano un acceso dibattito in merito, esprimendo il proprio pensiero.Situazione 3: Andrea è direttore di un’azienda chimica. Da cinque anni ha nominato come sua stretta collaboratrice Paola. Tra loro c’è un’ottima intesa, il profitto dell’azienda è in costante crescita. Andrea è dedito al lavoro, è single e ama viaggiare. Silvia è sposata da 2 anni, adora cucinare e leggere. Andrea e Paola trascorrono molto tempo insieme in ufficio, tra loro c’è un rapporto di confidenza. Una sera Andrea, ancora in ufficio con Paola dopo una lunga giornata di lavoro, manifesta chiaramente il suo interesse per lei. Cosa accade?Situazione 4: Federico è al supermercato a fare la spesa. Ad un tratto nota un portafoglio per terra. Lo raccoglie, si guarda intorno, lo apre e trova delle banconote per un totale di 500 €, carta d’identità, patente e carte di credito. Cosa fa?Situazione 5: Maria sta correndo verso la fermata del bus. Mentre intravede il bus in arrivo inizia a frugare nella borsa in ricerca del biglietto ma non lo trova. Considerata la folla che sta attendendo alla fermata, decide di salire senza biglietto e si direziona verso gli ultimi posti in fondo. Giunta alla sua fermata scende e va a casa. Il giorno seguente si ripete la scena: Maria questa volta si è ricordata di acquistare il biglietto ma ripensando al giorno precedente in cui è riuscita a “scamparla”…Situazione 6: Durante una riunione in oratorio dedicata all’organizzazione del grest, si discute in merito al fatto che quest’anno sarà molto difficile realizzarlo poiché ci sono pochi animatori, non c’è un vicario, ci sono due sole mamme disponibili a gestire la merenda dei bambini e a riordinare gli spazi dell’oratorio. Le iscrizioni al grest dei bambini stanno calando di anno in anno. Quindi che si fa?

Tu cosa mi dici?Con l’aiuto di qualche esperto potremmo analizzare alcuni testi evangelici che fanno riferimento in modo esplicito o implicito a situazioni di persecuzione dei cristiani.

Mt 5, 1-12Il discorso del monte è, a giudizio di molti, il discorso-manifesto di Gesù nel Vangelo di Matteo. Così come l’evangelista Luca mette in bocca a Gesù il suo programma nella sinagoga di Nazaret (Lc 4, 14ss), così Matteo lo raccoglie qui. Ed è un programma che si sviluppa lungo tre capitoli e ha al centro, come suo cuore, la preghiera del Padre Nostro, che Gesù ‘insegna’ ai suoi discepoli.Le Beatitudini costituiscono l’inizio di questo discorso, per certi versi anche la sintesi. Una sintesi che tratteggia il volto di Gesù: è lui il vero povero, il vero puro di cuore, il vero costruttore di pace, il vero perseguitato per la giustizia… dunque quei tratti definiscono anche l’identità del discepolo, di ogni discepolo. Se per tanto tempo le beatitudini sono state indicate come ‘consigli’ per coloro che rispondevano a una vocazione speciale nella Chiesa, oggi si riconosce, in questo testo e tutto quello che segue

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per il resto del discorso del monte, quella particolare radicalità che caratterizza la sequela di Gesù, e che è richiesta a tutti i cristiani. Proprio per distinguersi dalla logica mondana e per vivere una giustizia che “è superiore a quella degli scribi e farisei” (5,20). In particolare l’ultimo “Beati” rivolto proprio ai discepoli con l’uso del “voi” in modo diretto, fa sicuramente riferimento ad un’esperienza di persecuzione sviluppatasi contro la comunità cristiana, che diventa un’occasione di verifica circa la “causa” che la muove e un momento di gioia ed esultanza perché segno di fedeltà e continuità con l’esperienza dei profeti.La domanda per noi è d’obbligo: la Chiesa, oggi, è derisa e perseguitata per la sua fedeltà al vangelo o per la sua incoerenza.

Ecco alcune riflessioni di Papa Francesco in occasione della GMG di Cracovia:Quanto è difficile accogliere davvero Gesù, quanto è duro accettare un «Dio, ricco di misericordia» (Ef 2,4). Potranno ostacolarvi, cercando di farvi credere che Dio è distante, rigido e poco sensibile, buono con i buoni e cattivo con i cattivi. Invece il nostro Padre «fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni» ( Mt 5,45) e ci invita al coraggio vero: essere più forti del male amando tutti, persino i nemici. Potranno ridere di voi, perché credete nella forza mite e umile della misericordia. Non abbiate timore, ma pensate alle parole di questi giorni: «Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia» (Mt 5,7). Potranno giudicarvi dei sognatori, perché credete in una nuova umanità, che non accetta l’odio tra i popoli, non vede i confini dei Paesi come delle barriere e custodisce le proprie tradizioni senza egoismi e risentimenti. Non scoraggiatevi: col vostro sorriso e con le vostre braccia aperte voi predicate speranza e siete una benedizione per l’unica famiglia umana, che qui così bene rappresentate!Mentre pregavamo mi veniva in mente l’immagine degli Apostoli nel giorno di Pentecoste. Una scena che ci può aiutare a comprendere tutto ciò che Dio sogna di realizzare nella nostra vita, in noi e con noi. Quel giorno i discepoli stavano chiusi dentro per la paura. Si sentivano minacciati da un ambiente che li perseguitava, che li costringeva a stare in una piccola abitazione obbligandoli a rimanere fermi e paralizzati. Il timore si era impadronito di loro. In quel contesto, accadde qualcosa di spettacolare, qualcosa di grandioso. Venne lo Spirito Santo e delle lingue come di fuoco si posarono su ciascuno di essi, spingendoli a un’avventura che mai avrebbero sognato. La cosa cambia completamente! (http://w2.vatican.va)

MT 18,20“Poiché dove due o tre sono riuniti nel mio nome, lì sono in mezzo a loro.”

- Mt 10,16-33 Gv 15,18-27Nei brani Gesù parla della persecuzione nel Suo nome e ci invita ad essere coraggiosi.

Ci metto le mani Impariamo da papa Francesco ad avere sempre grande sensibilità e attenzione per tutte le situazioni di

persecuzione, anche nei confronti delle altre esperienze religiose, e preghiamo per quelle situazioni.

Ecco un’altra riflessione di Papa Francesco in occasione della GMG di Cracovia:Ci sono situazioni che possono risultarci lontane fino a quando, in qualche modo, le tocchiamo. Ci sono realtà che non comprendiamo perché le vediamo solo attraverso uno schermo (del cellulare o del computer). Ma quando prendiamo contatto con la vita, con quelle vite concrete non più mediatizzate dagli schermi, allora ci succede qualcosa di forte: tutti sentiamo l’invito a coinvolgerci: “Basta città dimenticate”, come dice Rand; mai più deve succedere che dei fratelli siano “circondati da morte e da uccisioni” sentendo che nessuno li aiuterà. Noi adesso non ci metteremo a gridare contro qualcuno, non ci metteremo a litigare, non vogliamo distruggere, non vogliamo insultare. Noi non vogliamo vincere l’odio con più odio, vincere la violenza con più violenza, vincere il terrore con più terrore. E la nostra risposta a questo mondo in guerra ha un nome: si chiama fraternità, si chiama fratellanza, si chiama comunione, si chiama famiglia. ( http://w2.vatican.va )

Cresciamo nella responsabilità di essere attenti a tutte le vicende del mondo, a sentirle come realtà che ci riguardano e che interpellano anche il nostro modo di vivere.Uno dei criteri che papa Francesco in Evangelii Gaudium indica per la costruzione del bene comune e della pace sociale è quello indicato come “il tempo superiore allo spazio” (nn. 222-225). Proviamo a leggere insieme questi paragrafi per cogliere quanto ci è indicato per maturare e mettere in atto

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processi autentici per la vita dell’uomo piuttosto che preoccuparci di occupare spazi di potere e di prestigio.

http://w2.vatican.va/content/francesco/it/apost_exhortations/documents/papa-francesco_esortazione-ap_20131124_evangelii-gaudium.html Come impegno invitiamo a fare una scelta concreta: Fare esperienza di servizio e carità per avvicinarsi a chi vive in una condizione di minoranza, fatica,

isolamento e emarginazione (es. accompagnare una persona sola o non autonoma a Messa, offrirsi di fare la spesa per una persona anziana, offrire il proprio tempo per aiutare in piccoli lavori domestici, per parlare ed ascoltare persone che vivono in condizione di solitudine e malattia…)

Dividersi in gruppi per andare a conoscere quali servizi sono presenti sul territorio, capire a quali bisogni rispondono, e scegliere una realtà nella quale è possibile vivere come gruppo un’esperienza di volontariato.

Vivere momenti di preghiera in luoghi diversi dall’oratorio e la chiesa, creando occasioni in contesti differenti (scuola, università, lavoro, luoghi pubblici..)

Comunicazione: come scegliere di comunicare e testimoniare un pensiero diverso, controcorrente, rischiando di scontrarsi con rifiuti e critiche negative? Come utilizzo i social network?

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6. “…GENTE DI POCA FEDE!”Obiettivo: crescere nella convinzione che la fede è una relazione mai esaurita con Dio e non raggiunge mai completezza. Per questo la fede del discepolo è sempre poca rispetto a quanto chiede Gesù, per il quale “un granello di fede” basta a spostare le montagne.

Occhi aperti: Nel percorso fatto fin qui ci siamo resi conto di quanto la scelta di fede sia difficile; soprattutto non possa essere scontata: sono nato in un contesto religioso cristiano e quindi… Proprio perché anche il contesto, la comunità in cui vivo, la Chiesa intera, io stesso, siamo molto lontani dal progetto, la fede deve essere una scelta da fare, motivare e vivere ogni giorno.Proviamo a interrogarci e a mettere in comune le nostre considerazioni al riguardo; verificando anche in che misura il percorso ci sia servito per raggiungere gli obiettivi che ci siamo proposti.

Il momento di verifica a termine di un percorso è molto importante. Può essere proposto e svolto in diverse modalità. Ne proponiamo una, come esempio, che può risultare molto efficace:

I giovani sono invitati a ripensare a tutto ciò che hanno affrontato nel percorso, in maniera individuale. Si possono aiutare scrivendo i loro pensieri su post-it o fogli. Dopodiché sono chiamati a mettere nello ZAINO ciò che vogliono portarsi dietro, a buttare nel CESTINO ciò che vogliono eliminare, a mettere nel CASSETTO ciò che non sentono ancora proprio e su cui hanno bisogno di lavorare, ma che in futuro vorrebbero poter mettere nello zaino.

Tu cosa mi dici

Mt 14, 22-32;Il brano del vangelo di Matteo è uno di quelli ‘tipici’ di questo evangelista in cui parla dei discepoli, in gruppo o singoli, come in questo caso, sempre come ‘gente di poca fede’, quasi fosse un’apposizione che caratterizza tutti i discepoli. Il racconto è ricco di suggestioni perché vediamo Gesù che dà ordini ai discepoli e questi obbediscono; vediamo Gesù che si ferma solo sul monte a pregare; vediamo questa barca che in mezzo alle onde è agitata a causa del vento contrario e ci richiama la chiesa di tutti i tempi in queste condizioni; vediamo l’incomprensione dei discepoli nei confronti di Gesù… Tutte suggestioni che ci invitano alla riflessione e alla verifica. Ma il culmine è nel momento conclusivo: Pietro quasi sfida il Signore “se sei tu…”. Il Signore ci sta al gioco e lo chiama “Vieni!”. Pietro parte “ma per la violenza del vento si impaurì…”: c’è qualcosa che si interpone tra lui e l’incontro con il Signore che gli fa distrarre lo sguardo e che lo impaurisce. È la ‘violenza del vento’. Quante volte nella nostra storia si ripete questo fatto: qualcosa che noi riteniamo più importante ci distrae dall’incontro con il Signore e ci mette paura. Paura di dover rinunciare a tutto, a troppo… Ci vuole sempre il ‘tocco’ risolutivo della sua Grazia, ma anche il suo rimprovero: uomo di poca fede! Perché...La nostra fede è sempre poca per fidarci totalmente di Lui. Eppure basta un granello di fede “per spostare le montagne”. Vivere questo equilibrio e questa contraddizione è la sfida del discepolo del Signore.

Ci metto le maniPotrebbe essere l’occasione per un ritiro spirituale di gruppo dove si approfondiscono alcuni dei temi trattati durante il percorso. Un ottimo libro da cui trarre spunti per il ritiro potrebbe essere “L’uomo che cammina” di Christian Bobin

- La FedeChe cosa vuol dire per ciascuno di noi affrontare l’esistenza quotidiana con questo ‘difficile equilibrio’ tra una fede sempre poca e la ricerca di poca fede, quanto basta per ‘smuovere le montagne’? Proviamo a mettere in discussione le nostre scelte di vita.

- La Chiesa e il mondoChe cosa è maturato in me attraverso il percorso fatto questo anno: circa la consistenza della fede? Circa l’identità della Chiesa e il mio rapporto con essa? Circa la realtà del

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mondo in cui vivo senza avere paura ma con responsabilità? Circa la mia vocazione? Circa le mie responsabilità politiche e sociali come laico cristiano? Quale impegno per una fedeltà radicale al dettato del vangelo? Perché aspetto che siano sempre gli altri a dover cominciare a vivere autenticamente?

- L’accoglienza del diversoQuale facilità nell’accogliere dentro la comunità anche persone dalle opinioni, dal credo e dal modo di vivere differente?

Poiché la nostra fede è un cammino, è bene non fermarsi durante il periodo estivo, per non rischiare di rimanere indietro. Per questo si consigliano varie attività, come cammini e pellegrinaggi (Santiago, Via Francigena…), oppure esperienze missionarie o vocazionali (esercizi spirituali per giovani, pellegrinaggio vocazionale alla Madonna del Soccorso…). La fede però si vive anche nell’ordinario: per questo si consiglia di prendere un impegno concreto per l’estate nella propria comunità (accompagnare gli anziani della casa di riposo a Messa, servire in Caritas…)

Per conoscere proposte estive rivolte ai giovani si possono contattare gli uffici diocesani:

Centro per la Pastorale Giovanile http://www.pgcomo.org/ Centro Diocesano Vocazioni https://cdvcomo.it/ Centro Missionario Diocesano http://www.centromissionariocomo.it/HomePage.aspx Caritas diocesana http://www.caritascomo.it/

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ALLEGATO PER PROPOSTA PREGHIERAPer animare il breve momento di preghiera finale di ogni incontro suggeriamo la possibilità di utilizzare il salmo 119, che articolato sui vari temi, diventa un filo conduttore che unisce i veri incontri. Il Salmo si presta, per la sua struttura, a rileggere e meditare i temi proposti e affrontati nel percorso. A voi la scelta di introdurre e accompagnare la preghiera dei giovani in questo modo.

1. VIVO DUNQUE CREDO

Sal 119,1-16

1 Beato chi è integro nella sua viae cammina nella legge del Signore.

2 Beato chi custodisce i suoi insegnamentie lo cerca con tutto il cuore.

3 Non commette certo ingiustiziee cammina nelle sue vie.

4 Tu hai promulgato i tuoi precettiperché siano osservati interamente.

5 Siano stabili le mie vienel custodire i tuoi decreti.

6 Non dovrò allora vergognarmi,se avrò considerato tutti i tuoi comandi.

7 Ti loderò con cuore sincero,quando avrò appreso i tuoi giusti giudizi.

8 Voglio osservare i tuoi decreti:non abbandonarmi mai.

9 Come potrà un giovane tenere pura la sua via?Osservando la tua parola.

10 Con tutto il mio cuore ti cerco:non lasciarmi deviare dai tuoi comandi.

11 Ripongo nel cuore la tua promessaper non peccare contro di te.

12 Benedetto sei tu, Signore:insegnami i tuoi decreti.

13 Con le mie labbra ho raccontatotutti i giudizi della tua bocca.

14 Nella via dei tuoi insegnamenti è la mia gioia,più che in tutte le ricchezze.

15 Voglio meditare i tuoi precetti,considerare le tue vie.

16 Nei tuoi decreti è la mia delizia,non dimenticherò la tua parola.

Il Salmo 119 ci dice che è beato chi intraprende la via del Signore. Iniziando questo percorso intendiamo percorrere questa via con Lui e alla ricerca di Lui, siamo pronti per il viaggio? Le nostre strade saranno rette? Ce la faremo?Il Salmista ci consiglia anche il modo per rimanere su questa via: custodire la Sua Parola. Solo così potremo vivere in pienezza la nostra umanità.

2. PADRE LIBERACI DAL MALE

Sal 119, 25-32

25 La mia vita è incollata alla polvere:fammi vivere secondo la tua parola.

26 Ti ho manifestato le mie vie e tu mi hai risposto;insegnami i tuoi decreti.

27 Fammi conoscere la via dei tuoi precetti

29 Tieni lontana da me la via della menzogna,donami la grazia della tua legge.30 Ho scelto la via della fedeltà,mi sono proposto i tuoi giudizi.31 Ho aderito ai tuoi insegnamenti:Signore, che io non debba vergognarmi.32 Corro sulla via dei tuoi

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e mediterò le tue meraviglie.28 Io piango lacrime di tristezza;

fammi rialzare secondo la tua parola.

comandi,perché hai allargato il mio cuore.

Anche nella tristezza e nella polvere il Signore ci è vicino, soffre con noi. Se lo invochiamo ci dilaterà il cuore e verrà a sollevarci e a darci vita.

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3. PROVARE PER CREDERE

Sal 119, 33-40

33 Insegnami, Signore, la via dei tuoi decretie la custodirò sino alla fine.34 Dammi intelligenza, perché io custodisca la tua leggee la osservi con tutto il cuore.35 Guidami sul sentiero dei tuoi comandi,perché in essi è la mia felicità.36 Piega il mio cuore verso i tuoi insegnamentie non verso il guadagno.

37 Distogli i miei occhi dal guardare cose vane,fammi vivere nella tua via.38 Con il tuo servo mantieni la tua promessa,perché di te si abbia timore.39 Allontana l'insulto che mi sgomenta,poiché i tuoi giudizi sono buoni.40 Ecco, desidero i tuoi precetti:fammi vivere nella tua giustizia.

Il Salmo ci dice che grazie alla nostra intelligenza possiamo osservare e custodire la legge che il Signore ci ha mostrato. Ci invita anche a non usare la nostra ragione per cercare il guadagno o le cose vane e a non temere per le critiche che potremmo ricevere in quanto cristiani.

4. CE LA FARÀ FRANCESCO?

Sal 119, 57-64

57 La mia parte è il Signore:ho deciso di osservare le tue parole.58 Con tutto il cuore ho placato il tuo volto:abbi pietà di me secondo la tua promessa.59 Ho esaminato le mie vie,ho rivolto i miei piedi verso i tuoi insegnamenti.60 Mi affretto e non voglio tardarea osservare i tuoi comandi.

61 I lacci dei malvagi mi hanno avvolto:non ho dimenticato la tua legge.62 Nel cuore della notte mi alzo a renderti grazieper i tuoi giusti giudizi.63 Sono amico di coloro che ti temonoe osservano i tuoi precetti.64 Del tuo amore, Signore, è piena la terra;insegnami i tuoi decreti.

Dall’Udienza Generale di Benedetto XVI del 9 novembre 2011:

“Il Salmo 119 ci porta dunque all’incontro con il Signore e ci orienta verso il Vangelo. C’è in esso un versetto su cui vorrei ora soffermarmi: è il v. 57: «La mia parte è il Signore; ho deciso di osservare le tue parole». Anche in altri Salmi l’orante afferma che il Signore è la sua “parte”, la sua eredità: «Il Signore è mia parte di eredità e mio calice», recita il Salmo 16 (v. 5a), «Dio è roccia del mio cuore, mia parte per sempre» è la proclamazione del fedele nel Salmo 73 (v. 23 b), e ancora, nel Salmo 142, il Salmista grida al Signore: «Sei tu il mio rifugio, sei tu la mia eredità nella terra dei viventi» (v. 6b). Questo termine “parte” evoca l’evento della ripartizione della terra promessa tra le tribù d’Israele, quando ai Leviti non venne assegnata alcuna porzione del territorio, perché la loro “parte” era il Signore stesso…E ora, l’orante del Salmo 119 applica a sé questa realtà: «La mia parte è il Signore». Il suo amore per Dio e per la sua Parola lo porta alla scelta radicale di avere il Signore come unico bene e anche di custodire le sue parole come dono prezioso, più pregiato di ogni eredità, e di ogni possesso terreno. Il nostro versetto infatti ha la possibilità di una doppia traduzione e potrebbe essere reso pure nel modo seguente: «La mia parte, Signore, io ho detto, è di custodire le tue parole»”

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Noi siamo i custodi della Parola di Dio, ma prima di noi lo è la Chiesa. Anche se a volte è avvolta dai lacci dei malvagi e commette degli errori, anche se ha dei difetti dovuti al fatto di essere costruita su degli uomini (lo stesso Pietro che ne è la pietra d’angolo non ha forse tadito Gesù?), Essa custodisce la Parola e la tramanda, grazie anche alla ricchezza e alla diversità dei carismi degli uomini che la compongono.

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5. BEATI VOI QUANDO VI INSULTERANNO PER CAUSA MIA

Sal 119, 161-168

161 I potenti mi perseguitano senza motivo,ma il mio cuore teme solo le tue parole.162 Io gioisco per la tua promessa,come chi trova un grande bottino.163 Odio la menzogna e la detesto,amo la tua legge.164 Sette volte al giorno io ti lodo,per i tuoi giusti giudizi.

165 Grande pace per chi ama la tua legge:nel suo cammino non trova inciampo.166 Aspetto da te la salvezza, Signore,e metto in pratica i tuoi comandi.167 Io osservo i tuoi insegnamentie li amo intensamente.168 Osservo i tuoi precetti e i tuoi insegnamenti:davanti a te sono tutte le mie vie.

Anche se saremo perseguitati senza motivo, seguendo la via del Signore otterremo pace e salvezza.

6. GENTE DI POCA FEDE

Sal 119, 169-176

169 Giunga il mio grido davanti a te, Signore,fammi comprendere secondo la tua parola.

170 Venga davanti a te la mia supplica,liberami secondo la tua promessa.

171 Sgorghi dalle mie labbra la tua lode,perché mi insegni i tuoi decreti.

172 La mia lingua canti la tua promessa,perché tutti i tuoi comandi sono giustizia.

173 Mi venga in aiuto la tua mano,perché ho scelto i tuoi precetti.

174 Desidero la tua salvezza, Signore,e la tua legge è la mia delizia.

175 Che io possa vivere e darti lode:mi aiutino i tuoi giudizi.

176 Mi sono perso come pecora smarrita;cerca il tuo servo: non ho dimenticato i tuoi comandi.

Il Salmo 119, il più lungo dell’intera Bibbia, incentrato completamente sulla lode alla Parola di Dio, alla sua Legge (e quindi alla sua rivelazione), si conclude con lo stesso tema del nostro percorso. Per quanto l’uomo possa conoscere gli insegnamenti del Signore, si perde come una pecora smarrita a causa della sua poca fede. Il Salmista, però, ci lascia una speranza: se ogni volta che cadiamo invochiamo l’aiuto di Dio, Lui ci cercherà e ci solleverà.

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